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Lattuale periodo di crisi economica globale solo una fase di un ciclo sistemico di
accumulazione, il quale a sua volta solo lultimo di una serie di cicli sistemici. Per
comprendere meglio la situazione odierna necessario osservarla in un contesto pi
ampio, andando indietro nei secoli dove il capitalismo (poi diventato di scala mondiale)
trova i suoi presupposti e le sue radici.
Il capitalismo come lo intendiamo oggi una variet di pratiche economiche il cui
scopo principale si basa sulla possibilit di accumulare, concentrare e reinvestire la
ricchezza. Alcuni stati egemoni identificarono nel capitalismo un modo di governo per
conseguire il potere, al quale va quindi contrapposto il territorialismo, un modo di
governo nel quale il potere viene identificato nellestensione e nella popolosit del
proprio dominio. Storicamente, queste due logiche di potere differenti non hanno
operato luna in contrasto allaltra, ma in relazione reciproca.
Con ciclo sistemico di accumulazione si intende il processo strutturato in pi fasi:
- Una (nuova) nazione egemone sorge dallo sgretolamento e nelle contraddizioni
della nazione egemone precedente, distrugge le strutture del vecchio regime
per instaurare le proprie;
- La nazione egemone guida lespansione materiale, caratterizzata dalla
dilatazione della produzione e del commercio di beni. Durante questa fase le
eccedenze di denaro ricavate vengono reinvestite in unulteriore espansione
della produzione e del commercio.
- Quando il reinvestimento nellespansione materiale comincia a non dare pi
profitti tollerabile, il capitale si libera della sua forma di merce e va a
concentrarsi su transizioni finanziarie che danno vita appunto allespansione
finanziaria. La fase di espansione finanziaria , tuttavia, il momento dell
autunno del blocco egemonico in questione. Gli succeder un nuovo blocco
egemonico, che compir il medesimo percorso.
Il concetto di egemonia mondiale si riferisce al potere di uno stato di esercitare la
funzione di leader in un sistema di stati sovrani. Con egemone intendiamo quel
potere associato al dominio, accresciuto dalla credibilit che lo stato egemone
acquisisce affermando di essere la forza motrice (stato leader) per il raggiungimento
di un obiettivo comune (altri stati).
Verso leconomia mondo-capitalistica e i cicli sistemici di
accumulazione
Lattuale struttura delleconomia mondo-capitalistica deriva da un processo di
diversificazione tra imprese e stati. Le imprese, e le loro reti di accumulazione, furono
per diversi secoli parte integrante del potere statale, e il successo nel perseguimento
del profitto era possibile solo se queste imprese coincidevano con potenti stati.
Quando per le imprese si estesero a livello globale la situazione si ribalt, vedendo i
governi completamente incorporati e subordinati alle loro reti di accumulazione.
La trasformazione delleconomia mondo-capitalistica avvenuta attraverso diverse
fasi, che vengono definite e scandite attraverso una serie di cicli sistemici di
accumulazione e, come Pirenne sosteneva, per ogni periodo in cui la storia pu essere
suddivisa vi una particolare e distinta classe di capitalisti. La storia si evolve in una
serie di spinte verso lalto, ossia il susseguirsi di attivit che puntano a spingere
lespansione delleconomia-mondo un po pi in l di quanto non avessero
potuto/voluto fare coloro che avevano promosso e organizzato la precedente
espansione.
Questo cambio della guardia avviene, storicamente, durante il periodo di espansione
finanziaria, dove la potenza egemone precedente sposta la sua attenzione dal
commercio alla finanza in quanto lintensificarsi delle lotte concorrenziali affligge oltre
delle potenze territorialiste emergenti in Europa. La guerra dei 100 anni anglofrancese svolse un ruolo decisivo nello sviluppo dellalta finanza fiorentina, ma la
deindustrializzazione naturale di Firenze (che cre disordini economici, politici e
sociali) unita alla dichiarazione di insolvenza da parte di Edoardo III nei confronti
dei fiorentini port al grande crollo della prima met del XIV secolo, decretando la
disfatta delle famiglie dei Bardi e Peruzzi. Seguirono unintensificazione degli
antagonismi, disordine del mercato, a cui si aggiunse la Morte nera e le successive
epidemie. Ci furono diverse rivolte, tutte sedate, anche con la forza. Gli strati della
classe lavoratrice colpiti non potevano fare nulla rispetto alle esigenze
dellaccumulazione capitalistica.
Fu in questa instabilit che compar la famiglia dei Medici, la quale assunse
letteralmente il governo fiorentino e lo insedi. Questo fu reso possibile, e mantenuto
tale, grazie a una serie di aspetti:
- Avendo accumulato ricchezza e capitale in anticipo, la famiglia riusc a prendere
rapidamente il posto lasciato dai Bardi e Peruzzi;
- La famiglia operava una scelta molto selettiva dei governi a cui concedere
prestiti;
- Avevano una spiccata capacit di formazione dello stato, e investivano i profitti
ottenuti in attivit che non li avevano generati. Queste spese sembrarono
apparentemente improduttive, ma frenarono le avventure commerciali
potenzialmente incerte e, per via dello sfarzo e dellostentazione che questo
tipo di reinvestimento port, forn le filiali estere di unarma psicologica durante
la conduzione di affari con la loro clientela aristocratica.
- Sfruttarono le condizioni sistemiche che non fecero nulla per creare. Dopo il
crollo nella struttura dellalta finanza, la Morte nera e lo scisma del papato, i
Medici si affermarono alla corte papale e si avvicinarono alla questione della
concorrenza per il capitale mobile tra Francia e Inghilterra.
Con il passare del tempo, il costante bisogno di supporto finanziario da parte delle due
nazioni fin per risucchiare i Medici tra le fila dellaristocrazia europea, in quanto
assunsero posizioni decisionali di rilievo nella storia del mondo. Questo li allontan sia
dal commercio che dalla finanza, mostrando la loro estrema abilit di mutamento a
seconda delle condizioni economiche dominante in un dato momento.
Il primo ciclo sistemico di accumulazione (Genova)
Il capitalismo finanziario genovese si inizi a sviluppare nella seconda met del XIV
secolo. Genova si era mossa prima delle altre citt-stato per quanto riguarda
lacquisizione territoriale. Quando le altre citt-stato iniziarono ad annettere i territori
vicini, Genova aveva gi esteso i suoi territori da tempo, ma questi erano in mano a
unaristocrazia terriera che era da sempre rimasta alla testa anche delle principali
iniziative commerciali. Una volta che la pressione concorrenziale si intensific,
laristocrazia terriera inizi nuovamente a investire i capitali eccedenti nella
formazione dello stato e nellacquisizione territoriale, tagliando fuori la classe
mercantile genovese dallalta finanza e costringendoli a conservare in forma liquida i
loro capitali eccedenti.
Listituzione della Casa di San Giorgio (1407), che incorporava tutti i creditori privati
dello stato genovese, fu quindi un momento decisivo per lautoorganizzazione della
classe capitalistica genovese. La Casa successivamente prese il controllo delle finanze
del governo risolvendo i problemi economici della citt, e facendo fiorire lideologia
della moneta stabile, in quanto necessitavano di ununit di conto affidabile per
poter misurare i profitti e le perdite delle loro attivit commerciali e finanziarie.
La disintegrazione commerciale che colp il continente eurasiatico a cavallo tra il XIIXIV secolo fece crollare le fortune commerciali genovesi. Genova si trovava ora in
questa situazione:
- Rapida chiusura della rotta per la Cina attraverso lAsia centrale (Venezia);
espansione del commercio che i profitti non potevano essere mantenuti. La cosa
contagi relativamente lInghilterra, in quanto nel momento della crisi il suo potere
espansionismo era allapice, inglobando economie di tutto il mondo. Le altre nazioni,
sebbene la crisi avesse incrementato la concorrenza, non arrivarono mai a scontrarsi
tra loro o con la potenza egemone in quanto dipendevano le une dalle altre ed erano
imperniate nel Regno Unito.
A partire dal 1870 circa, comunque, le pressioni concorrenziali diedero vita alle
condizioni gi favorevoli per lespansione finanziaria, e il contesto internazionale
creato dallespansione inglese port alla formazione del capitalismo internazionale. Per
circa mezzo secolo il capitale finanziario e lalta finanza svolsero il ruolo di principale
legame fra organizzazione politica e economica del mondo. In questo ambito, la casa
dei Rothschild svolse il compito di regolatori delle finanze del motore imperiale, una
mano invisibile al servizio (e serviti) dellorganizzazione imperiale.
Questa mano invisibile promosse un allentamento delle pressioni concorrenziali che
avevano caratterizzato la crisi fino al 1896; i prezzi e i profitti tornarono a salire, la
fiducia torn e gli stati tornarono a competere per il capitale mobile spostato dal
commercio alla finanza (messo disponibile come credito). Questi crediti furono investiti
nelle attivit belliche, e lesito della I GM si tradusse in unulteriore espansione
dellimpero britannico.
Le motivazioni che stanno alla base del successo britannico sono diverse:
1. Internalizzazione dei costi di produzione: processo attraverso il quale le
attivit produttive furono condotte e sottoposte alle sfere organizzative delle
imprese capitalistiche, adottando le loro tipiche tendenze al risparmio. Questo
avvenne ovviamente in patria ma anche nelle colonie, attraverso societ per
azioni privilegiate.
2. Consolidamento della flotta navale inglese: questa si preoccup di non
avere rivali come punti di smistamento delle transizioni a livello mondiale,
attraverso mercanti, contrabbandieri e pirati. Fu anche determinante
nellassicurarsi materie prime incorporando nei propri territori nazioni ritenute
tattiche.
3. La moneta stabile di Elisabetta I. tale fino al 1931, la sterlina fu stabilizzata
nel 1560-61 su consiglio di Gresham. Questo port facilit di credito, sicurezza e
fiducia nei contratti.
4. Armonizzazione tra le due diverse logiche capitalista e territorialista.
Tuttavia, le dimensioni mondiali assunte dallimpero britannico furono esse stesse a
limitarne la continuit. In patria, lintroduzione delle macchine fu fonte di squilibri
economici e sociali: aumenti dei prezzi e dei redditi, mutazione dei modi di lavoro
abituali, flessioni in positivo e negativo delloccupazione.
Allestero, lintroduzione delle macchine rese leconomia interna britannica
estremamente dipendente dalle esportazioni e dagli approvvigionamenti essenziali.
Per mantenere alto e costante questo flusso, lInghilterra cerc di promuovere una
politica di libero scambio, abbattendo il monopolio delle sue stesse societ per azioni
privilegiate.
Al polo opposto, il movimento protezionista si materializz nella Germania di Bismark.
Questa politica fu dovuta a disoccupazione, rivolte operaie, recessione industriale e
commerciale e crisi fiscale.
Il declino della potenza britannica ebbe inizio con lo scoppio della I GM. Inizialmente
fu facile per lInghilterra controllare lofferta di capitale, dettando le condizioni alla
base dei prestiti e ad esternalizzare gli oneri della lotta. Ma con lo scoppio della
guerra, i costi di protezione superarono i benefici e segnarono il destino del regime di
accumulazione britannico.
LInghilterra oltretutto, in quanto prima nazione creditrice degli USA, stim che con i
proventi derivanti dai prestiti si potessero pagare 5 anni di guerra, stima rivelatasi
errata e catastrofica. Quando gli USA entrarono in guerra e abolirono le restrizioni sui
prestiti allInghilterra, questa continu, stremata, a contrarre debiti dagli americani.
Bisogna aggiungere che il 33% dei crediti sparsi nel mondo erano legati a una Russia
insolvente.
Dopo la guerra lInghilterra era ancora leader nella regolamentazione del mercato
mondiale, ma a lei si affiancarono gli USA ed entrambe le loro monete diventarono
valute di riserva a pieno titolo, ma la Gran Bretagna era nettamente superiore dal
punto di vista organizzativo e intellettuale.
Sul piano interno, durante tutti gli anni 20 gli Stati Uniti registrarono una crescita
economica senza precedenti o eguali, aumentando la competitivit e mettendo i paesi
debitori sempre pi in difficolt ad assolvere i loro impegni. Il boom di Wall Street del
1928 fece dirottare i capitali eccedenti verso la speculazione interna, e linaspettata
richiesta da parte degli USA ai loro debitori di rimborsi a breve termine sfoci nel
blocco di prestiti americani e alla successiva recessione statunitense.
Qui scomparve lalta finanza, croll definitivamente leconomia-mondo imperniata sul
Regno unito, croll la Societ delle nazioni, ascese il Nazismo in Germania, i piani
quinquennali in Russia e il New Deal in America.
Il quarto ciclo sistemico di accumulazione (Stati Uniti)
Dopo la guerra venne ad instaurarsi un nuovo ordine mondiale imperniato sugli Stati
uniti.
- Nuovo sistema monetario mondiale: il Federal reserve system si
preoccupava di salvaguardare il modo di regolamentazione del denaro mondiale
di Bretton Woods. Secondo questo sistema il denaro mondiale veniva prodotto
da una rete di organizzazione motivate da considerazione di benessere,
sicurezza e potere, il denaro pass da mani private a mani pubbliche.
- Nuovi mezzi di distruzione: armi nucleari (V. Hiroshima e Nagasaki).
- Norme e regolamentazioni per la guerra e formazione degli stati: Carta
delle Nazioni Unite.
Il superamento da parte degli USA del disastro causato dalla politica di libero
scambio britannica avvenne attraverso:
- Linternalizzazione degli elementi costitutivi delleconomia (produzione, acquisto
e vendita, capitale, lavoro, ecc.) grazie allenorme territorio a loro disposizione;
- Lintegrazione verticale della produzione;
- Il controllo dallalto di prezzi, quantit e tempistiche di commercio delle merci;
Questo superamento port la centralizzazione negli USA della liquidit mondiale, per
con una forte asimmetria tra la forza del mercato interno e la frammentazione e
povert dei mercati esteri. Questa impasse che imped il riciclaggio della liquidit dopo
la II GM fu superata con linvenzione della Guerra Fredda. Il Piano Marshall diede
inizio alla ricostruzione dellEuropa a immagine somiglianza dellAmerica e al pi
imponente riarmo in tempo di pace mai registrato, tutto questo grazie alla crociata
anticomunista guidata dagli USA.
Gli anni tra linizio della Guerra di Corea (1950) e gli accordi di pace di Parigi (1973)
che sancirono la fine della guerra in Vietnam furono gli anni della pi grande crescita
economica della storia del capitalismo.
Ovviamente, come in ogni fase di espansione materiale si and a innescare
unintensificazione delle pressioni concorrenziali che causarono un massiccio ritiro del
capitale dalla produzione e dal commercio. La crisi del regime statunitense fu
annunciata negli anni 1968-1973 in tre sfere distinte e connesse:
- Militarmente: lintera faccenda del Vietnam port cattiva luce e insicurezza nei
confronti degli USA;
- Finanziariamente: il Federal reserve system fu in difficolt a salvaguardare il
modo di regolamentazione del denaro mondiale di Bretton Woods;
- Crisi ideologica: la crociata anticomunista perse legittimit.
Prima del crollo del 68 avvenne un forte aumento dei salari (che contraevano gli
investimenti) e, cosa pi importante, laumento dei prezzi si materializz nel primo
shock petrolifero aggravando ulteriormente la crisi di reddittivit.
Laumento dei salari port a una massiccia iniezione di potere dacquisto
nelleconomia-mondo, generando uninflazione e una massiccia fuga di capitali verso i
mercati monetari offshore. Quando le grandi imprese statunitensi si indirizzarono
verso le nuove frontiere aperte, la produzione di denaro ripass da mani pubbliche a
mani private, riaffermando la centralit di Washington. Istituendo il pure dollar
standard (1973-1978) il governo USA ebbe una libert di azione incredibile nella
produzione del denaro.
Questa crescita esplosiva di fondi liquidi (custoditi a Londra) port alla creazione del
mercato delleurodollaro e delleurovaluta, dato che gli USA non riuscirono ad arginare
la marea crescente di speculazione dovuta allabbandono del regime dei cambi fissi
verso i cambi variabili.
La sostituzione del regime dei cambi fissi con quelli variabili fu per associata ad
unaccelerazione della tendenza dei governi a perdere il controllo sulla produzione e la
regolamentazione del denaro mondiale.
Nel 1978 il governo degli Stati Uniti strinse uno storico accordo di alleanza con la
comunit finanziaria, il quale consistette nel sostituire le politiche monetarie espansive
statunitensi con politiche estremamente restrittive. Inizi qui la belle poque
reaganiana.
Nel tentativo di bloccare i rendimenti del capitale in continua caduta, gli USA e le
potenze europee raggiunsero un accordo che mirava a contenere le fluttuazioni tra le
varie monete (Sistema monetario europeo, pensato per sostituire il dollaro come
moneta di cambio in caso di un peggioramento, e Unit monetaria europea).
Tutti questi tentativi di mantenere il controllo furono pi controproducenti che
inefficienti, e la crisi finanziaria andr di pari passo con la crisi militare e di legittimit.
Queste ultime due si manifestarono nellincapacit degli Stati Uniti di far fronte alla
questione della decolonizzazione, e la formazione del Terzo mondo fu vista come una
minaccia. Questo port negli anni 70 a una corsa al riarmo per entrambe i blocchi
(statunitense e sovietico) per lapprovvigionamento di materie prime in queste regioni.
Il tentativo americano di manipolare lequilibrio di potere sfoci un disastro proprio
dove sarebbe stato importante avere successo: in Medio Oriente.
Gli USA si concentrarono cos nei rapporti con lalta finanza privata, vedendo la
rifioritura degli anni 80 e un crollo del terzo mondo. sorprendente come i beneficiari
di quella che sembr essere una nuova belle poque non si rendevano conto che la
situazione attuale fosse solo dovuta allo spostamento della crisi da un insieme di
relazioni a un altro.
Ci che succeder in futuro non ancora dato sapere, ma quella in corso rispetta tutti
i canoni della fase terminale dellespansione finanziaria. A questo punto una nuova
nazione egemone dovrebbe sorgere dallo sgretolamento della potenza americana, ma
per assicurarsi il dominio dovrebbe estendere il proprio controllo ancora pi in l del
gi mondiale ciclo sistemico di accumulazione statunitense. Questa potenza egemone
dovrebbe essere in grado di internalizzare non solo i costi di protezione, produzione e
transizione, ma anche quelli di riproduzione di forza lavoro e materie prime, entrambe
trovate dalle precedenti nazioni egemoni in territorio extranazionale.
Lascesa delle potenze asiatiche, in particolare la Cina, possono lasciar intendere che
la nuova egemonia sar orientale, ma una quantit tale di variabili (eventuale prima
nazione non europea/occidentale, possibilit non chiare per una nuova spinta verso
lalto e molte altre) non permette previsioni accurate.