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Honduras – Olancho
22 marzo 2005 – 23 aprile 2005
Patrocinata da:
Gruppo Speleologico Sacile
Società Speleologica Italiana Speleo Club Senna
Università di Tor Vergata
Speleo Club Roma
Provincia di Ravenna
Comune di Sacile
Associazione Speleologica Italia Centrale
Comune di Casola Valsenio Circolo Speleologico Romano
Comune di Pra Maggiore Associazione Ricerche e Studi DemoEtnoAntropologici
PREMESSA
Nel periodo compreso tra la seconda metà di dicembre 2002 e la prima metà di gennaio 2003 è stata
effettuata una spedizione speleologica nello Stato dell’Honduras. Lo scopo iniziale del viaggio era
quello di una prespedizione con i seguenti obiettivi:
• contattare le autorità locali per ottenere eventuali appoggi, permessi;
• capire gli eventuali interessi alla attività speleologica da parte degli Enti locali;
• effettuare ricognizioni nelle zone già interessate da precedenti spedizioni effettuate all’inizio
degli anni ’90 dagli inglesi del British Tea Caver e dagli italiani guidati da Michele Sivelli
nel 1997 e 1998;
• instaurare rapporti di amicizia e collaborazione con le popolazioni locali a fine speleologico.
L’attività si è svolta per la maggior parte nella Montana de Susmay nel dipartimento di Olancho,
nell’area tra il villaggio di Susmay e quello de La Pimienta, una zona di piantagioni di caffè
caratterizzata da piccole proprietà dove si alternano vaste aree di foresta a zone coltivate.
La Pimienta 2002-03
I risultati ottenuti sono stati molto soddisfacenti soprattutto per l’interesse dimostrato dagli Enti
locali, quali l’Istituto di Antropologia Honduregno, il quale ha messo a disposizione permessi ed
appoggio logistico per gli spostamenti. Proficuo è stato anche il rapporto con il Parco delle Grotte
di Talgua, importante sito preistorico, dove è stato esplorato un nuovo ramo che comunica con
l’esterno. L’interesse alla speleologia è tanto forte perché molte cavità sono sede di importanti siti
archeologici e quindi tutte potenziali fonti di studi e turismo.
Importante anche la collaborazione avuta con l’Alcaldia Municipal di Juticalpa, dove su incarico
ufficiale sono state esplorate e rilevate due piccole cavità fossili, (Pena Blanca, Comunaiaca)
oggetto di interesse per un loro potenziale inserimento all’interno di percorsi ed itinerari ecoturistici.
La soddisfazione maggiore inoltre è stata quella di aver contribuito alla fondazione della
Federazione Speleologica dell’Honduras, attualmente presieduta da Jorge Janez, responsabile per lo
stato dell’Olancho dell’Istituto di Antropologia e Storia dell’Honduras, e direttore del suddetto
Parco EcoArcheologico delle Grotte di Talgua.
cavità percorsa nel periodo invernale da un torrente con una portata di circa
50-80 l/s, è stata discesa per un dislivello di circa 50 metri, fino ad un tratto
impercorribile con queste condizioni idriche. Sono state quindi eseguite
numerose prospezioni per un raggio di alcuni chilometri dal campo, che
hanno permesso di identificare alcune gradi condotte fossili, e numerosi
ingressi. Le condizioni del tempo, particolarmente piovoso, e la presenza di
soli due partecipanti, ci hanno purtroppo impedito molto del lavoro. Proprio
in relazione ai regimi pluviometrici della zona, ed alle caratteristiche
acquatiche di molte delle cavità, soggette a pericolose piene, si è deciso di
spostare il periodo della prossima spedizione a cavallo tra marzo e aprile.
La ricerca di nuove cavità, ha messo inoltre in evidenza un vasto patrimonio
di miti e conoscenze orali riguardanti le cavità, che in simbiosi con la
presenza dei siti archeologici, e dei segni di antichi popolamenti indigeni
dell’area, ha permesso l’evolversi di una complesso patrimonio mitico di
notevole interesse etnografico, che da successive ricerche bibliografiche
risulta ancora in gran parte inedito, e che sarà oggetto di future ricerche. Su
richiesta dell’IHAI, sono state quindi effettuate ricerche nel dipartimento di
Colon, dove l’istituto sta svolgendo un preliminare lavoro di catalogazione
e posizionamento dei siti archeologici. Le nostre ricerche si sono
concentrate per una settimana nella riserva della Biosfera del Rio Platano,
una delle aree forestali di maggiore importanza ambientale di tutto la
mesoamerica, zona attualmente abitata in parte dal gruppo indigeno Pech, e
dove si ha una notevole concentrazione di resti archeologici monumentali
ancora da identificare e rilevare. In questa area raggiungibile con alcuni
giorni di cavallo, coincidente con i rami sorgentizi del rio Platano, è stata
esplorata una risorgenza sul Rio Wuarska, (svil. 200 m.) nell’area del sito
archeologico di Lancetillal. La grotta, visitata almeno dai primi anni ’70 da
alcuni coloni locali, come testimoniano alcune scritte, potrebbe anche
rivestire importanza di sito archeologico, come testimoniato dalla nostra
guida che ricordava diversi manufatti in pietra presenti all’interno e poi
asportati dai cacciatori di tesori. Sono stati identificate inoltre una serie di
sepolture ed un centro monumentale con presenza di importanti manufatti in
pietra (pietre per la macinazione del mais, palle in pietra, elementi
architettonici decorativi ecc,) non presente in bibliografia, e le cui posizioni
sono state quindi comunicate al responsabile dell’IHAI.
Sulla destra si nota la nuova zona esplorativa attorno al cerro di Suyatal fino alla Quebrada Seca
di spostamento. Obiettivo principale sarà il tentativo di
congiunzione tra l’area di Cielo di Pietra, zona
evidentemente alta del sistema, è le zone intermedie
rappresentate dal sistema Pescado-Respirador, che drena
quindi verso la grande risorgenza di Susmay, esplorata
dalle spedizioni inglesi ed italiane. Saranno nostri obiettivi
anche alcuni importanti inghiottitoio nella zona del Cerro
de Suyatal e del Cerro de California, ben visibili su carta e
posti nella zona a monte della risorgenza chiamata Joya del
Zacate (già in parte esplorata dagli inglesi nei primi anni
’90). Nonostante la morfologia del territorio renda gli
spostamenti particolarmente complicati, cercheremo inoltre
di estendere le nostre prospezioni anche alla zona di cresta
della Sierra de Agalta. Riteniamo infatti probabile che gli
ingressi nella fascia di quota 1300 come Cielo di Pietra,
non rappresentino la parte più alta dei sistemi. Sia dalla
cartografia che dalle testimonianze locali, dovrebbero
essere presenti vasti altipiani carsici sulla fascia di quota
1700-1800 nella zona denominata Montagna di Babilonia.
In parallelo con l’attività esplorativa verrà intrapreso un
lavoro di documentazione del patrimonio mitico-
leggendario legato al territorio ed in relazione con i
fenomeni carsici, come rilevato nella precedente
spedizione. Visto il forte interesse dimostrato dal Dipartimento di
Antropologia dell’Università locale abbiamo intenzione di rafforzare i
rapporti offrendo la nostra competenza per ulteriori progetti
eventualmente in corso. In modo particolare visto l’urgenza di realizzare
anche mappature dei potenziali siti di interesse storico-archeologico, si
prevede l’utilizzo di strumenti GIS per realizzare materiali utili alla
gestione e valorizzazione dell’area. Durante le esplorazioni, infine,
verranno raccolti reperti faunistici per ampliare le conoscenze
biospeleologiche dell’area in esame. La vita che corre tranquilla a Pian Bonito
PARTECIPANTI:
Ivan Vincenzi (G.S.S.)
Davide Fabiani (G.S.S.)
Andrea Benassi (ArsDea)
Paris Scipioni (A.S.I.C.)
Guido Baroncini Turricchia (C.S.R.)
Giovanni Polletti (S.C.S. – A.S.I.C. – S.C.S.)