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N. 33
Le donne
nella Rivoluzione Francese
Bibliographie
Il
contenuto
di
questa pubblicazione non
riflette necessariamente le opinioni ufficiali
delle istituzioni della Comunit Europea
Riproduzione autorizzata con citazione della fonte.
Un giustificativo sempre gradito.
Yves
Bessires
e
Patricia
Dell'
Niedzwiecki
Institut
de Recherche pour
Gennaio
1991
SOMMARIO
Avvertenza
. 1
Le donne e la Storia
P. ti
P. 14
P. 21
Il dopo-Rivoluzione
P. ?6
Lessico
. ?9
Cronologia sommaria
P. 35
Bibliografia
P. 37
AVVERTENZA
Nessun altro periodo della storia di Francia sar stato altrettanto controverso come la Rivoluzione del 1789, sulla quale si discusso e si discute
ancora. Per convincersene basti ricordare la recente celebrazione del Bicentenario e le polemiche che ne sono conseguite. Indubbiamente perch ne avvertiamo ancora gli effetti, come di una traiettoria che non si ancora conclusa e che si perpetua ai giorni nostri attraverso l'evocazione dei diritti
della persona umana (termine che ingloba donne e uomini, anzich 'diritti
dell'uomo', troppo restrittivo) e della libert, principi fondamentali del
diritto delle democrazie europee. La Rivoluzione francese ha, fra le altre
cose, insegnato ai popoli che non basta conquistare la libert, ma che
occorrono anni di lacerazioni per imparare a viverla in comunit.
Scaturite dalla tempesta rivoluzionaria, le nozioni di 'diritti' e di
'libert' hanno avviato un meccanismo di percezione del 's': l'individuo
una persona, questa persona appartiene a un genere, a un sesso; la donna si
rivela pertanto rivendicatrice di diritti specifici alla sua persona,
alla sua funzione e al posto che vuole occupare nella nuova societ nascente.
In realt le donne fungeranno presto da 'alibi', poi, accusate di 'eccessi'
di libert, saranno le vere vittime della tragedia rivoluzionaria, poich
ottennero tutti i diritti ma li persero di nuovo. Appena liberate dalle
servit dell'antico regime, dove godevano peraltro di alcuni riconoscimenti,
si ritroveranno successivamente poste sotto la totale dipendenza dei propri
coniugi i quali, rovesciato un re, instaureranno un impero che si riveler
ancor pi repressivo per le donne.
Nel 1989 era interessante individuare i parallelismi esistenti tra la
Rivoluzione del 1789 e la nostra fine di secolo, analizzando principalmente
le differenze tra 'diritto' al femminile e al maschile. La Dichiarazione
dei diritti della donna di Olympe de Gouges (1791), intesa a rimettere in
discussione la societ secondo i principi rivoluzionari, esaminata a due
secoli di distanza, ci permette di constatare a tutt'oggi la mancanza
di una storia sociale delle donne dopo la Rivoluzione.
A questo scopo abbiano tentato di offrire alle ricercatrici e ai ricercatori
un'importante bibliografia (circa 1000 titoli) riguardante in particolare
la storia sociale delle donne dall'antico regime all'impero, dimostrando
come la grande storia abbia rivolto primieramente il suo sguardo verso quelle
donne che hanno odiato la Rivoluzione e abbia invece trascurato quelle
che si sono battute per i suoi ideali. Molte opere sono state scritte
nel 1989 sulla Rivoluzione francese e, tra queste, sono apparsi anche
importanti studi femministi. Lungi dallo scrivere una storia complementare,
noi abbiamo scelto di dare il nostro modesto contributo proponendo una
vasta compilazione delle ricerche, delle tesi e delle opere inerenti alla
Rivoluzione e alla sua storia generale.
Pertanto, intenzionalmente tardiva, questa pubblicazione ha dovuto attendere
l'uscita delle circa mille opere che sono state stampate tra il 1986 e
il 1990 e degli atti degli ottocento convegni europei che si sono tenuti
sull* argomento.
fatto un aristocratico del 1792, ricordando solo il Terrore e le sue estorsioni. La Rivoluzione del 1789 era troppo presente agli spiriti dell'epoca
per non servire ad illuminare l'immediato futuro della Francia. Perch, nel
1847, Michelet fa uscire i suoi due primi volumi della Storia della Rivoluzione? Perch Lamartine pubblica nello stesso anno la Storia dei Girondini?
Louis Blanc il primo volume della sua storia della Rivoluzione e Alphonse
Esquiros, nel 1848, la Storia dei Montagnardi?
Perch siamo alla vigilia della Rivoluzione del 1848 e questi storici
scrivono nel tessuto della storia politica o degli eventi che stanno attraversando: hanno il presentimento dell'oscuro destino di un popolo che,
obliando il suo passato, maschera le proprie cicatrici.
Scrivendo, incalzati dagli eventi del 1847, la storia della Rivoluzione
del 1789, gli storici testimoni del loro tempo dipingono questa nuova
rivoluzione in marcia verso un inevitabile fallimento solo attraverso
la storia della politica, poich la Rivoluzione francese non aveva fino
ad allora mai ispirato alcuno studio sui costumi. Del resto, nel 1848,
nella sua prefazione alla Commedia Umana, Balzac li rimproverava proprio
di questo, di aver lasciato quasi da parte quello che era stato il vero
motore rivoluzionario del 1789: la folla, il popolo, costituito principalmente di donne, con tutto ci che ebbero a soffrire di tragico e di umano.
Chi ha preso la Bastiglia? "Il popolo, il popolo tutto", risponder Michelet.
Questo popolo, che per Taine una "bestia che si rotola su un tappeto di
porpora", in maggioranza costituito da donne disperate. E' da notare che,
da un punto di vista storico, si assimila immancabilmente il concetto di
folla e di massa alle donne, anche se in quei giorni furono gli uomini
a sparare.
Tuttavia, da chi erano costituite le folle che marciarono su Versailles e
rovesciarono la monarchia? In maggioranza da donne. Chi le guidava? Donne
della Halle, del mercato. Il 20 giugno 1791, dopo la fuga del re, le donne
dichiarano: "Sono state le donne ad aver ricondotto il re a Parigi e sono
stati gli uomini che l'hanno lasciato scappare". Furono effettivamente le
donne il vettore del sollevamento popolare rivoluzionario? Si! Non v' alcun
dubbio. Michelet, che ammira le donne di cui esalta spesso le virt o
il coraggio, ha compreso le loro forti motivazioni: "Le donne furono all'avanguardia della nostra rivoluzione", scrive. "Non bisogna stupirsene,
erano loro a soffrire di pi. Le grandi miserie sono feroci, colpiscono
di preferenza i pi deboli; maltrattano i bambini e le donne assai pi
degli uomini".
Nondimeno, bench molto si sia scritto sul ruolo che ebbero le donne durante
la Rivoluzione o sui loro impeti passionali, poco numerose saranno quelle
ricordate dalla storia. Sublimi, sguaiate, eroine o "veneri dei marciapiedi",
infuriate o isteriche, se furono senza dubbio tutto questo, furono anche
delle madri e delle mogli che avevano sofferto sotto l'antico regime della
loro condizione di donna.
La Rivoluzione, abbiamo detto, un'epopea romantica, e non v' dubbio
che le donne esacerbarono fino ai confini della leggenda la penna degli storici del XIXo secolo, al punto che, riservando loro la storia aneddotica,
essi faranno in modo che la donna sia alternativamente vittima della Rivoluzione e vittima della Storia.
Che ne sar sotto il Direttorio dei progetti sociali conquistati a prezzo
del sangue? Niente! 0 quasi. In realt, la grande lezione da ricordare
che queste donne tentarono da sole la rivoluzione delle donne: la storia
degli uomini non glielo perdoner.
*
*
*
LE DONNE E LA STORIA
Leggiamo dunque la storia. Mirabeau, che vuole offrire il trono al duca d'Orlans, fomenta dei disordini e paga col danaro del duca i sobillatori reclutati al Palais-Royal da Chordelos de Laclos, eminenza grigia del duca.
"Abbiamo una bellissima sommossa per venticinque luigi...", diceva Mirabeau.
Nel suggerire alle guardie francesi di andare a cercare il re a Versailles e
di ricondurlo a Parigi, essi ebbero l'idea di paralizzare per due giorni
l'approvvigionamento di Parigi, prima di lanciare le donne all'assalto
di Versailles: non si sarebbe sparato sulle donne. Lo stesso Luigi XVI
risponder alle insistenze di Monsieur de Narbonne e del duca de Guich
che volevano far intervenire la guardia: "Andiamo! Ordini di guerra contro
delle donne? State scherzando?"
Il lunedi 5 ottobre 1789, tra le cinque e le seimila donne marciano su
Versailles, le donne della Halle in testa, dietro di loro gli uomini,
i pi giovani travestiti da donna. Coperte di fango, bagnate di pioggia
e di sudore, spossate, ebbre, per la maggior parte pescivendle, urlano
minacce rivolte a Maria Antonietta. In realt, 100-150 furie stavano facendo
la storia. Guidate da Maillard, le donne della rue du Plican e dei Porcherons insultano
le borghesi, le devote, le donne aggrappate alle braccia
dei mariti o le casalinghe reclutate con la forza, mentre loro non si
preoccupano n temono di vedersi tagliare i capelli. Le giovani riunite
al Palais Royal adescano i soldati del reggimento di Fiandra. Una sconosciuta
distribuisce scudi e luigi d'oro.
Abbattuto sulla Piazza d'Armi, un cavallo viene immediatamente fatto a pezzi
da quelle povere affamate.
Un gran numero di donne, alle quali si sono uniti uomini armati dei circa
700 fucili che le sobillatrici avevano trafugato nelle armerie dell'Hotel
de Ville, di picche, di asce, di scuri, di uncini, di bastoni ferrati,
invadono l'assemblea nazionale, che risiedeva allora all'Hotel des MenusPlaisirs.
I deputati si sforzano di calmare quelle donne che li spingono,
li abbracciano, li insultano, che si tolgono le vesti per farle asciugare,
si stendono sui banchi, vomitano, cantano o sbraitano "Abbasso il clero,
poche chiacchiere, del pane, la carne a sei soldi!"
Taine le dipinge come una truppa di "lavandaie, di mendicanti, di donne
scalze, di pescivendole reclutate nel corso di vari giorni con la promessa di
(2)
fabeti. Fra il restante 20% di alfabetizzati, da notare che le donne figurano fra i D "colti". 20.000 portatrici e portatori d'acqua circolano
per le 900 strade di Parigi in mezzo a 200.000 gatti e altrettanti cani,
ma i francesi bevono in media 122 litri di vino l'anno a persona e consumano
una quantit di pane tre volte superiore a quella che si consuma in Inghilterra. Non c' da dire altro se non che questa situazione non nuova.
Pi di trecento rivolte hanno preceduto la Rivoluzione. A Grenoble, il
7 giugno 1788, ricordato come la "giornata delle tegole" poich le donne
nella furia lanciarono delle tegole sulla truppa di guarnigione, Stendhal ud
una vecchia dire: "io mi ribello"; aveva fame. E il poco -danaro che
rimane ai francesi perde ogni valore con : l'apparizione, nel
novembre
1789, dei biglietti di banca o "assegnati" che
venivano cambiati nel
modo seguente: per 50 lire in moneta si ricevono 100 lire in assegnati.
Nel momento in cui Luigi XVI abol la censura, Axel de Fersen scriveva a
suo padre: "Il fermento degli spiriti generale. Non si parla che di costituzione. Ci sono in mezzo soprattutto le donne, e voi sapete come me l'influenza che esse hanno in questo paese".
E' pur vero che i movimenti insurrezionali e popolari riunivano gran parte
delle classi che noi chiamiamo oggi pi svantaggiate e che, di conseguenza,
le donne, le quali hanno sempre fatto parte delle falde pi povere della
societ, si trovarono spesso al centro dei movimenti rivendicativi che
degenerarono sovente in battaglia, bench meno numerose furono quelle che
presero il comando dei sollevamenti insurrezionali.
Noi abbiamo oggi le liste dei Vincitori della Bastiglia. Le tre liste furono
approvate nel 1790 dall'Assemblea Costituente. Esse contengono i nomi
di coloro che si erano fatti riconoscere - prove alla mano - una partecipazione attiva alla presa della Bastiglia. Su una di queste liste - redatta da
Stanilas Maillard segretario dei vincitori - dove riportato nome, indirizzo
e professione di 662 iscritti, non figura che una sola donna: Marie Charpentier, lavandaia della parrocchia di Saint-Hippolyte al faubourg Saint-Marcel.
Michelet parla di un'altra donna che sar pi tardi, in vesti maschili,
capitano di artiglieria, ma non ne abbiamo ritrovata traccia. Le donne
e i bambini sono fra le vittime. Fuori dalle azioni di combattimento,
essi assicurano il rifornimento di armi e di cibo.
Non si conosce n il numero dei promotori n il numero dei morti del movimento insurrezionale del 28 aprile 1789, noto come l'"affaire Rveillon", che
precedette la presa della Bastiglia: gli storici non si sono mai messi
d'accordo sulle cifre, che variano dai 25 ai 900 morti. Non abbiamo invece
pi alcun dubbio sul ruolo svolto dai provocatori, di sicuro al soldo
del duca d'Orlans. Quel giorno, al faubourg Saint-Antoine, rue de Montreuil,
la folla attacc la manifattura di carta da parati Rveillon. Si attribuisce
genericamente l'origine di questa sommossa all'aumento del prezzo del
pane, ma la duchessa d'Orlans, di passaggio, venne acclamata, allorch
gli altri nobili furono maltrattati e svaligiati. Checch ne sia stato, non
vi si ritrova che un nome di donna, Marie-Jeanne Trumeau, che sar riconosciuta come uno dei capi dell'insurrezione e condannata all'impiccagione
in place de Grve. Sar poi graziata in quanto era incinta.
Fra gli assalitori della giornata del 10 agosto 1789, 90 federati e circa 300
sezionisti parigini furono feriti o uccisi: tra questi solo tre donne,
fra le quali Louise-Reine Audu, che si era gi vista nella giornata del 5
ottobre. 600 svizzeri perirono lo stesso giorno. Tuttavia non si deve
concludere che le donne fossero esentate dai combattimenti, che non fomentassero nessuna sommossa e che siano state soltanto le testimoni passive della
Rivoluzione. E' pensabile che si sia potuti scampare alla vendetta legittima
delle pescivendole della Halle? E' immaginabile che si sia potuto refrenare
l'odio represso di 70.000 prostitute (senza contare quelle che si dedicavano
ad una "promiscuit" di circostanza, giustificata dalla fame), delle disoccupate, delle povere e delle malate, delle mendicanti e delle donne bastonate? E se si possono deplorare gli atti di vandalismo e di crudelt, bisogna
anche sapere che le donne salvarono molte pi vite di quante ne tolsero.
Avevano nascosto i preti refrattari, nutrivano gli eserciti, tutti gli
eserciti: realisti, federati e cattolici. Con la parola, con la voce e
col gesto, esse incitarono al saccheggio e all'omicidio, ma le atrocit
che vengono loro attribuite sono cos rare che la storia se ne ricorda.
A Montauban le donne raggiunsero limiti inconcepibili, ma sar questo il
solo esempio di tutta la Rivoluzione. Lo ricorderemo pi avanti.
E' altrettanto sorprendente constatare la confusione tra storia e leggenda
per quanto concerne le donne rivoluzionarie. Throigne de Mricourt ne
senza dubbio l'esempio pi penoso, con licenza di Baudelaire. La famosa
"amazzone" non
era
alla presa della Bastiglia, come scrissero i
fratelli Goncourt, n agli Invalides, come assicura Lamartine, n parteciper
probabilmente alla marcia su Versailles, e non affatto certo, come sostiene
Michelet, che abbia avuto un ruolo qualsiasi agli avvenimenti di ottobre,
cosa che lei stessa negher sempre.
Eccentrica, grande oratrice, si attir molte inimicizie, ma furono soprattutto i giornali monarchici a stroncare lei come la maggior parte delle donne
patriote.
L'assassinio del giornalista Suleau (10 agosto 1789), che le aveva rivolto i suoi sarcasmi sul giornale "Actes des Aptres", pi comparabile ad
un regolamento di conti che a un atto rivoluzionario, e che Throigne
de Mricourt aveva nondimeno incitato, testimonia non gi 1'"isteria delle
donne", bens le sregolatezze di una sola. La sua influenza politica si limiter alla fondazione del Club degli amici della Legge, che non ebbe mai
pi di dodici membri. Throigne de Mricourt morir folle. Per prima cosa
fu vittima della controrivoluzione, ma lo sar anche dell'ingiustizia della
storia.
Era stata trattata come un'isterica, e molte altre con lei. Nulla di strano
in s, poich all'epoca questa manifestazione psichica era ancora considerata
come un accesso femminile di erotismo morboso. Nondimeno, Michelet e Carlyle
hanno descritto per pagine e pagine gli accessi di febbre isterica maschile.
Il 10 agosto 1792, Claire Lacombe, attrice giunta a Parigi dalla provincia
nel 1792, insieme a Pauline Lon, ex-cioccolataia, ricevette, come Throigne,
una corona civica per aver partecipato alla presa delle Tuileries. In
maggio del 1793, queste donne crearono la SOCIET' DELLE CITTADINE REPUBBLI-
CANE RIVOLUZIONARIE, il pi celebre club di donne sotto la Rivoluzione, presieduto da Pauline Lon. Esse si installarono nella biblioteca del Club Giacobino. Le Repubblicane-Rivoluzionarie si riproponevano innanzitutto di
sventare i progetti dei nemici della repubblica. Il loro regolamento era assai rigoroso. Era nella strada che il loro potere si faceva sentire. Partecipando alle manifestazioni popolari che portarono alla caduta dei Girondini,
queste donne, ferventi partigiane dei Giacobini, sfilavano per le strade indossando berretto e calzoni rossi, assillando i Girondini chiudendo loro il
becco dalle gallerie della Convenzione nazionale e in occasione di riunioni
pubbliche.
Il 2 giugno, giornata in cui i Giacobini, aiutati dalla folla, espulsero i 29
deputati Girondini dalla Convenzione nazionale, esse montarono la guardia
davanti alle porte dell'edificio affinch nessuno dei membri, che volevano
uscire protestando, potesse fuggire.
Per i Girondini erano personaggi orrendi. Nelle sue memorie Buzot le dipinge
come dei paria, donne di strada, "mostri di donne con tutta la crudelt della
debolezza e tutti i vizi del loro sesso".
In luglio e in agosto, le Repubblicane-Rivoluzionarie venivano accettate nei
consigli delle sezioni parigine e, dopo una tonitruante campagna, fecero
persino passare una legge che obbligava le donne a portare la coccarda rivoluzionaria in pubblico. Come Throigne, Claire Lacombe rivendicava il
diritto di portare le armi. I suoi frequenti interventi nei dibattiti
del club giacobino e all'Assemblea nazionale le valsero le proteste indignate
di uno dei suoi membri: questa donna si intromette dappertutto. Altri
davano per certo ch'ella fosse un'agente della controrivoluzione. Tutte queste donne, come Constance Evrard (23 anni, cuoca, del Club dei Cordiglieri),
arrestata il 17 luglio 1791 per aver ingiuriato la moglie di un miliziano
della Guardia Nazionale che aveva partecipato al massacro del Campo di
Marte, erano pericolose per la loro eloquenza. La Rivoluzione, dopo aver
dato loro la parola, le metter a tacere.
Nel 1793 non ci fu che un solo voto contro la soppressione dei club di donne,
considerati come un pericolo per la repubblica. Tre domande furono poste ai
deputati :
- L'adunanza delle donne a Parigi deve essere consentita?
- Possono le donne esercitare
agli affari del governo?
- Possono deliberare,
riunite
10
trascurare i devoti compiti della vita familiare, le culle dei propri figli,
per recarsi nei luoghi pubblici ad arringare nelle gallerie?
... Impudenti, volete trasformarvi in uomini; quello che avete non vi basta?
Cosa volete di pi? Il vostro dispotismo il solo cui la nostra forza
non pu resistere, poich il dispotismo dell'amore e, di conseguenza, opera
della natura. In nome di questa stessa natura, vogliate restare quello che
siete. Invece di invidiarci i pericoli di una vita movimentata, accontentatevi di farceli dimenticare in seno alle nostre famiglie, riposando
lo sguardo sul seducente spettacolo dei nostri figli resi felici dalle vostre
cure".
Retorica feroce, conoscendo la sorte riservata alle donne alle quali si
voleva dare qui una lezione. Madame Roland e Olympe de Gouges gi non c'erano
pi; a Claire Lacombe e a Pauline Lon non restava che tacere se non volevano
seguirne la sorte. E lo fecero. Le donne dei club di provincia o di alcune
consimili societ parigine continuarono per qualche tempo ad occuparsi dei
poveri, dei malati e dei bisognosi, ma con un'attivit ridotta, in quanto
le iniziative non erano da incoraggiare: il Terrore condannava ciecamente.
La "virtuosa" repubblica di Robespierre fece pulizia lasciandosi il vuoto
intorno; le prostitute furono proscritte dalle strade di Parigi, le donne
vennero tutte rimandate alle proprie case, e solo poche eccezioni sfuggirono
a questo totale ostracismo dalla vita pubblica: le dee della Ragione,
nominate in base alla nuova religione di Stato che era stata appena introdotta, diventarono, in tutta la Francia, le sacerdotesse del nuovo "culto dell'Essere supremo". Questo periodo registr anche l'adozione del calendario
rivoluzionario di Fabre d'Eglantine.
Tuttavia, in occasione di una festa decadaria a Castres, si canter, probabilmente dopo l'arresto di Luigi XVI (10 agosto 1791), davanti alla statua
della Repubblica, l'aria della "Garrisou de Marianno" del calzolaio-trovatore
Guillaume Lavabre.
Dalle dimensioni cos voluminose che la si era soprannominata "la" (articolo femminile) "Marianno" (nome maschile), questa statua divenne, nelle caricature, l'allegoria della prima repubblica in fattezze di donna.
La prima dea della Ragione della prima festa rivoluzionaria che ebbe luogo
a Ntre-Dame fu la celebre attrice Mademoiselle Maillard, la quale indoss in
quell'occasione un abito bianco, un lungo mantello azzurro e il berretto
della libert.
Sulle note del "a ira" e della "Marsigliese" fu portata in corteo e quindi
installata sul trono. In "Le Donne della Rivoluzione", Michelet commenter
la cerimonia in questi termini: "Cerimonia casta, triste, arida e noiosa".
La rivoluzione delle donne era finita.
11
* Bench il termine 'femminismo', creato nel 1837, non esistesse ancora all'epoca della Rivoluzione francese, lo utilizzeremo qui nella sua accezione
attuale.
12
13
(3)
14
Mor dopo un mese dalla nascita di sua figlia, Mary Godwin, la quale,
prima di sposare il poeta Shelley, diventer celebre scrivendo il romanzo
"Frankenstein" all'et di 16 anni.
In Germania, Theodor von Hippel aveva scritto "Del miglioramento civile delle
donne", opera che usc lo stesso anno di quella di Mary Wollstonecraft,
il 1792. In Italia, accanto a Giulia e Mariantonia Carafa e a Luisa Molina
Sanfelice, sar la marchesa giacobina Eleonora Fonseca Pimentel il vero
cantore della Rivoluzione, mentre Rosa California scriver, nel 1794 ad
Assisi, un compendio sui diritti della donna. Poi la storia si richiuder
sul movimento femminista e su queste donne coraggiose alle quali l'umanit
deve riconoscere anche d'esser state le pioniere dei diritti umani per
la presa di coscienza che hanno saputo suscitare.
15
1790, nella sua opera "Sur l'admission des femmes au droit de cit". Olympe
ne aveva sentito parlare? Il suo vero nome era Marie Gouze, i suoi genitori
erano dei modesti borghesi di Montauban. Sposatasi in giovanissima et,
spezz dopo pochi anni le catene di quell'infelice matrimonio e and a
Parigi dove, nonostante la sua limitata istruzione, divenne presto, per
il suo spirito brillante e per la sua bellezza, il centro della societ
parigina dell'epoca.
Ebbe una vita sentimentale assai tormentata prima di divenire una fervente
"femminista" e di mettere a frutto la sua esuberante immaginazione nella
letteratura drammatica. Malgrado alcune prove d'arguzia, Olympe ebbe scarso
successo, salvo forse nella pice inscenata per l'anniversario della morte
di Mirabeau al Thtre Italien, intitolata "L'Ombre de Mirabeau aux ChampsElyses" (1791).
Presto, sotto l'influsso dei progressi compiuti dalla Rivoluzione, abbandon
questo tentativo teatrale e il suo stile di vita anteriore. "Brucio scrive - dalla voglia di lavorare per il bene generale". E lo fece con
tutta l'energia del suo carattere. La miseria del popolo e del suo sesso,
che conosceva per esperienza personale, le diede una forza straordinaria,
e stup la propria epoca con la ricchezza delle sue idee e la potenza
del suo linguaggio.
La stessa Assemblea nazionale, bench poco incline a prestare orecchio
alle donne, ascolt meravigliata questa brillante oratrice e ne segu
assai spesso i consigli pratici. In tutto ci che diceva e scriveva, il
carattere femminile si esprimeva nei suoi tratti pi pungenti: "Non parliamo
del mio sesso. Le donne sono altrettanto capaci di generosit e di eroismo,
la Rivoluzione l'ha dimostrato a pi riprese". "Finch non sar fatto
nulla per risollevare l'animo delle donne, finch gli uomini non saranno
sufficientemente larghi di idee per occuparsi seriamente della gloria
delle donne, lo stato non prosperer mai". Sia nell'"Avis pressant la
Convention", che nel "Pacte National" indirizzato all'Assemblea nazionale,
come nel pamphlet "Union, Courage, Surveillance et la Rpublique est sauve!", Olympe impiega un linguaggio vibrante ma, al tempo stesso, assai
misurato. Ostile a qualsiasi violenza, inciter alla battaglia, ma mai
all'omicidio o al saccheggio. "Guardate la pi brillante giovent della
generosa terra di Francia involarsi verso le frontiere per versarvi il
suo sangue puro e senza macchia. E per chi, santi numi? Per la patria,
e non per gratificare le vostre passioni egoiste e mettere un tiranno
di pi sul trono!". Pensava qui a Marat, che definiva un "aborto dell'umanit"?
Di fronte alla carestia, attraverso un appello pubblico e il suo ammirevole
esempio di sacrificio e di coraggio, convinse numerose donne a donare
allo Stato i propri gioielli. Sensibile ai problemi umanitari, far una
toccante descrizione della miseria nell'ospizio di Saint-Denis e, consapevole
di quanto vi sia di degradante nella mendicit, per combatterla chieder
l'organizzazione di casse di soccorso pubbliche, nonch l'istituzione di
laboratori modello, statali, riservati ai poveri, rivendicazione parzialmente
realizzata.
16
Nel suo "Adresse aux femmes" esclamava: "Non tempo che cominci una rivoluzione anche per noi donne?". Ma, allorch la Dichiarazione dei Diritti
dell'Uomo, adottata il 26 agosto 1789, divent il preambolo della Costituzione del 1791, Olympe de Gouges scrisse la sua dichiarazione, nel 1791 stesso,
in risposta alle lacune della Dichiarazione dei Diritti dell'Uomo, e,
ispirandosi al suo stile, ne metteva in luce i punti deboli. Nella sua
Dichiarazione, Olympe rivendica alle donne la parit dei diritti e dei
doveri davanti alla legge e in tutte le altre circostanze della vita pubblica
o privata.
Bench all'epoca apparvero numerosi opuscoli, a favore e contro le rivendicazioni di Olympe, col tempo
esse
furono
raramente
pubblicate e la
storia non ricorder che un estratto dell'articolo dieci: se la donna
ha il diritto di salire al patibolo, avr pure quello di salire in tribuna.
Eccone il testo integrale:
DICHIARAZIONE DEI DIRITTI DELLA DONNA
DEDICATA ALLA REGINA
1791
Articolo primo
La Donna nasce libera e rimane uguale all'uomo nel diritto. Le distinzioni
sociali non possono essere fondate che sull'utilit comune.
Articolo secondo
Scopo di ogni associazione politica la conservazione dei diritti naturali e
imprescrittibili della donna e dell'uomo: questi diritti sono la libert, la
propriet, la sicurezza, e soprattutto la resistenza all'oppressione.
Articolo terzo
Il principio di ogni sovranit risiede essenzialmente nella nazione, che
riunione di donne e uomini: nessun corpo, nessun individuo pu esercitare
un'autorit che non emani espressamente da essa.
Articolo quarto
La libert e la giustizia consistono nel restituire tutto ci che appartiene
ad altri; poich l'esercizio dei diritti naturali della donna non ha altri
limiti che quelli imposti dalla perpetua tirannia oppostagli dall'uomo,
questi limiti devono essere emendati dalle leggi della natura e della
ragione.
Articolo quinto
Le leggi della natura e della ragione vietano ogni azione che possa nuocere
alla societ; tutto ci che non vietato da queste leggi, sagge e divine,
non pu essere impedito, e nessuno pu essere costretto a fare ci che
esse non ordinano.
Articolo sesto
La legge deve essere espressione della volont generale; tutte le cittadine
e tutti i cittadini devono concorrere personalmente, o tramite loro rappresentanti, alla sua formazione; la legge deve essere la stessa per tutti:
17
Articolo settimo
donna pu essere accusata, arrestata e detenuta nei
legge. Le donne obbediscono come gli uomini a questa
Articolo ottavo
La legge non deve prevedere che delle pene strettamente ed
evidentemente
necessarie, e nessuno pu essere punito
se
non in virt di una legge formulata e promulgata anteriormente
al delitto e legalmente applicata alle donne.
Ogni donna
legge.
che
Articolo nono
sia dichiarata colpevole dovr subire tutto il rigore della
Articolo decimo
Nessuno deve subire noie a causa delle'sue opinioni anche fondamentali;
la donna ha il diritto di salire al patibolo; deve avere anche quello
di salire in tribuna, purch i suoi interventi non turbino l'ordine pubblico
stabilito dalla legge.
Articolo undicesimo
La libera espressione dei pensieri e delle opinioni uno dei diritti pi
preziosi della donna, poich questa libert garantisce la legittimit
dei padri verso i figli. Ogni cittadina pu dire dunque liberamente: io sono
la madre di un figlio che vi appartiene, senza che un pregiudizio barbaro
la costringa a dissimulare la verit; salvo rispondere dell'abuso di questa
libert nei casi previsti dalla legge.
Articolo dodicesimo
La garanzia dei diritti della donna e della cittadina rende necessario un
vantaggio maggiore; questa garanzia deve essere istituita per il vantaggio
di tutti e non per l'utilit particolare di coloro cui affidata.
Articolo tredicesimo
Per il mantenimento della forza pubblica e per le spese d'amministrazione,
i contributi della donna e dell'uomo sono uguali; la donna partecipa a
tutte le corves, a tutti i compiti pi duri; deve quindi partecipare anche
alla distribuzione dei posti, degli impieghi, delle cariche, dei titoli
e del'industria.
Articolo quattordicesimo
Le cittadine e i cittadini hanno il diritto di verificare di persona, o
tramite i loro rappresentanti, la necessit del contributo pubblico. Le
cittadine non possono aderirvi se non tramite l'introduzione di una ripartizione paritaria, non solo nel patrimonio, ma anche nella pubblica amministrazione, e del diritto di determinare le quote, l'assetto, la copertura
e la durata dell'imposta.
18
Articolo quindicesimo
La massa delle donne, coalizzata nella contribuzione a quella degli uomini,
ha il diritto di chiedere conto, a qualsiasi agente pubblico, della sua
amministrazione.
Articolo sedicesimo
Una societ nella quale non sia assicurata la garanzia dei poteri e in
cui non sia stabilita la separazione dei poteri non ha costituzione; la
costituzione nulla se la maggioranza degli individui che compongono
la nazione non ha collaborato alla sua redazione.
Articolo diciassettesimo
Le propriet appartengono a entrambi i sessi, riuniti o separati; esse
rappresentano per ognuno un diritto inviolabile e sacro; nessuno nu esserne
privato, in quanto vero patrimonio della natura, se non allorch la necessit
pubblica, legalmente constatata, lo esige con tutta evidenza, e a condizione
di un'equa e preliminare indennizzazione.
19
20
21
* Problemi che del resto sono stati intelligentemente discussi, senza dubbio
per la prima volta nella loro dimensione globale, al congresso di Tolosa del
12-14 aprile 1989: "Les femmes et la Rvolution franaise", Convegno internazionale/12-13-14 aprile 1989, Universit de Toulouse-le-Mirail.
(4)
22
23
E' il caso di ricordare che queste "donne di guerra" non si sottrassero mai
alla loro dipendenza dal marito e che dovettero adattarsi alle peggiori
situazioni senza venir meno al loro quotidiano servaggio. Anne Quatresols
si arruola all'et di 16 anni e Magdeleine Petit-Jean ha circa 49 anni quando
si presenta all'esercito dell'Ovest dopo aver perduto i suoi 15 figli.
Nel novembre del 1793, sotto il titolo "Hrosme d'une femme soldat", l'Echo
des Pyrnes esalta la figura di Libert Barrau la quale, accanto al marito e
al fratello, si battuta in seno al 2 battaglione del Tarn. Nel corso dell'attacco a un fortino, il marito rimasto ferito; lei continua l'assalto,
brucia diciannove cartucce, si sbarazza di due avversari e raggiunge l'obiettivo: "A questo punto, la cittadina Barrau torna presso il marito, lo
abbraccia, lo consola, lo solleva, lo sistema su un carro e lo accompagna
all'ospedale dove, prestandogli tutte le cure che una moglie deve al marito,
ha dimostrato di non aver rinunciato alle virt proprie del suo sesso, pur
essendosi distinta in tutte quelle che non lo sono".
Quanto alle "tricoteuses", guidate da Aspasie e cos designate per l'abitudine che avevano di lavorare a maglia (in francese: tricoter) durante le
esecuzioni, questo comportamento non costituisce certo una testimonianza a
favore della loro sensibilit, potrebbe tuttavia essere giustificato dal
dovere patriottico che queste donne dovevano compiere e che consisteva nel
lavorare senza sosta per degli eserciti sprovvisti di tutto. Si pu rimproverare loro la "crudelt" delle "sculacciate" che le "flagellanti" somministravano alle "bigotte", che continuavano a frequentare le funzioni dei preti
refrattari, e a quante si rifiutavano di ostentare la coccarda tricolore.
Quanto alle atrocit attribuite alle donne della Rivoluzione, dobbiamo lasciarle alla leggenda, poich il solo esempio reale in cui le donne si
misero da se stesse al bando dell'umanit - il massacro del 10 maggio 1790
a Montauban - valse loro la famosa "Adresse aux femmes de Montauban" di Louise de Keralio (Madame Robert), in cui l'autrice esprime tutta la sua indignazione nel vedere "delle donne, in una pubblica piazza, chiamare gli uomini
alla battaglia, provocare gli uni, esortare gli altri, incitare all'omicidio
dandone l'esempio! Cosa di cui non si hanno precedenti neppure nei secoli
barbarici". Questo drammatico esempio merita qualche riga.
La capitolazione di Montauban, ex piazzaforte protestante che Richelieu
aveva preso d'assedio, come La Rochelle, invert i poteri civili e religiosi.
Nel 1790, la minoranza protestante, esclusa dalle responsabilit pubbliche,
meglio organizzata rispetto ai cattolici, aveva praticamente in mano tutta
l'economia, fra le altre cose il commercio, le propriet e i palazzi privati
della citt. Le donne cattoliche approfittarono della giornata delle Rogazioni, la quale coincideva con l'inventario delle chiese soppresse, per regolare
i propri conti con i protestanti con una barbarie senza precedenti nella
storia di Francia (se si eccettuano i 3.500 annegati di Nantes dovuti
alla follia omicida di un Carrier).
Questo evento isolato non ha che un lontano rapporto con la Rivoluzione,
dovuto solo al fatto che il primo avvenimento grave provocato dalla
questione religiosa, ed soprattutto l'esito di odi ancestrali fra cattolici
e orotestanti.
24
La maggior parte degli storici che hanno studiato queste "arpie rivoluzionarie" hanno curiosamente dimenticato che le donne ispirarono quell'impressionante iniziativa sociale della Convenzione che fu la legge sulla beneficienza
del 4 maggio 1794. Esse chiesero dei locali da "adibire alla cucitura e al
rammendo della biancheria" che sarebbe servita poi ai soldati della nazione.
Crearono delle mense per i poveri, vendettero i propri gioielli per la Repubblica (7 settembre 1789), poi, ridotte in rovina, organizzarono in tutta la
Francia innumerevoli collette. Il 22 Brumaio 1792 scrissero al presidente di
una societ di provincia per comunicargli che avevano un gran numero di
poveri da soccorrere e pochi fondi per farlo, cosa di cui "si rammaricavano
assai".
L'azione fondamentale svolta dalle donne nella solidariet verso i poveri
e i soldati salv numerose vite, poich esse crearono dei centri di assistenza, in particolare a Parigi, che restarono attivi fino al 1870. A partire dal
1790, le donne furono vittime di una evidente e paradossale misoginia,
tanto pi temibile in quanto, mentre si imponeva loro una condotta "rivoluzionaria", il loro atteggiamento di rifiuto non veniva loro direttamente
imputato poich "deboli, sono sedotte e trascinate al crimine". Si diceva
che venissero invariabilmente manipolate dai preti: le donne sono degli
spiriti deboli di cui i preti fanno ci che vogliono, si sentiva dire
in tutti i discorsi.
Michelet non mancher di far propria simile asserzione, addotta, insieme ad
altre, per rifiutare alle donne il diritto di voto. In realt le donne non
volevano che si dettasse loro una condotta o che si imponesse loro, ad esempio, una determinata foggia d'abbigliamento. Il fenomeno della "toilette"
femminile sar oggetto di violenti dibattiti, soprattutto da parte degli
uomini, che avrebbero voluto far loro indossare il "berretto rosso" e la coccarda tricolore.
Se le donne, in grande maggioranza, non vogliono affatto cambiare il loro
modo di vestire, lo dicono anche alla tribuna dell'Assemblea: "Cittadine,
siate ragazze oneste e laboriose, spose tenere e pudiche, madri sagge, e sarete delle buone patriote... Portare il berretto e la picca, i calzoni
e la pistola... lasciate che lo facciano gli uomini, nati per proteggervi e
rendervi felici". E' ugualmente interessante constatare come ognuno dei due
sessi si rinvi l'immagine che l'altro ha di lui.
Il deputato della Convenzione Jean Bon Saint-Andr dichiara l'8 settembre
1792: "Poich siamo nell'impero della libert, non dobbiamo reprimere il bel
sesso, il quale deve poter continuare ad abbigliarsi esclusivamente secondo
il proprio gusto". Tuttavia l'Assemblea vota il 21 settembre 1793 la disposizione secondo la quale "le donne che non porteranno la coccarda tricolore
saranno punite, la prima volta, con otto giorni di reclusione, e, in caso
di recidiva, saranno dichiarate sospette". Metafora di una inevitabile condanna a morte.
Contrariamente a quanto si ha la tendenza a credere, la Rivoluzione non introdusse che poche modifiche nella moda femminile, se si esclude il largo
impiego dei colori nazionali (tessuti, scarpe, nastri, cappelli) o la
25
giacca "alla Carmagnola", o le mode controrivoluzionarie lanciate dalle aristocratiche dopo il Terrore: "alla ghigliottina" o "alla vittima", tutte di
breve durata e senza seguito. La moda dominante tuttavia quella ispirata
alla semplicit, apparsa fin dal 1780 e, a partire dal 1790, una certa
tendenza allo stile "pastorale", ispirato al costume popolare.
Nel campo delle arti, un decreto della Convenzione del 1791 proclam la liber
t degli spettacoli. Oltre 60 teatri parigini ospitarono, soltanto sotto
il Terrore, 250 pices di 140 autori tra cui un gran numero di donne. Si
ritiene che le donne abbiano scritto nel periodo della Rivoluzione circa
900 lavori teatrali ispirati agli eventi contemporanei o alle loro rivendicazioni. Molti, come quelli di Olympe de Gouges o di Isabelle de Charrire
per fare solo qualche esempio, furono rappresentati.
Bisogna ammettere che la produzione di questi autori (donne o uomini che
fossero) raramente di qualit, peraltro, l'analisi dell'opera di queste
drammaturghe ci rivela molte cose sulla loro sensibilit e sulla loro
percezione degli eventi che stavano vivendo.
Nelle 18 sale da concerto parigine venivano eseguite analoghe insulsaggini,
sia pure accanto alle opere di Mozart e di Haydn. Le musiciste interpreti,
pi numerose rispetto ai colleghi di sesso maschile, svilupparono il nascente
gusto per il pianoforte. Tra queste Hlne de Montgeroult la quale, tradotta
davanti al tribunale di Salute pubblica e condannata alla ghigliottina,
fu salvata in extremis dopo aver accettato di suonare la Marsigliese.
Marie Grosholz, la celebre Madame Tussaud, cominciava intanto a preparare il
suo 'salotto di cera'.
Ma le donne furono anche compositrici, come Emilie Candeille, Edme Sophie
Gail (vedi "Donne e Musica", Supplemento n 22 di Donne d'Europa"). Pittrici,
come la celebre Madame Vige Le Brun o Adlade Labille-Guiard. Altre, cantanti e attrici come Mademoiselle Maillard, l'attrice di maggior talento
dell'Opera, diedero lustro, con le loro eccezionali doti, al periodo pi fiorente della storia dell'arte della fine del XVIIIo secolo. La Rivoluzione
far tuttavia chiudere nel 1792 la Real Scuola di Danza.
Racchiusa in una concezione arcaica di quelli che erano i doveri delle
donne, l'educazione delle ragazze non suscitava che uno scarso interesse, almeno per quanto riguardava le donne del popolo. Le classi borghesi ne fecero
per un certo periodo il loro cavallo di battaglia e, pure evocando Rousseau,
l'amico infido (per lui, le donne dovevano dedicarsi al loro ruolo di
madre e di sposa), lo dimenticarono alla svolta dell'Impero. Impregnate di
senso del dovere, malgrado alcuni timidi sforzi (Mme de Rmusat), le donne
stesse si manterranno in una condizione di dipendenza dal marito e dalla
societ.
Emesso dal convitto delle cittadine Brute, madre e figlia, questo manifestino
del 1792 si commenta da s: "Scopo dell'educazione, in particolare delle ragazze, di sviluppare la ragione, esercitare la memoria, illuminare la mente e indirizzare il giudizio, al fine di metterle in grado di essere utili
alla Patria e a s stesse, e di diventare delle madri di famiglia rispettate
per le loro virt, considerate per i loro costumi, ricercate per il loro
26
IL DOPO-RIVOLUZIONE
Ricordiamo che il 2 settembre 1791 l'Assemblea Costituente decret all'unanimit questa risoluzione: sar fatto un codice di leggi civili comune a
tutto il regno. L'unificazione legislativa era una misura importante.
Sotto l'Ancien Rgime la legislazione variava da provincia a provincia, e
perfino da una borgata all'altra. Sempre sotto l'influenza di J.J. Rousseau,
non si parlava che di "diritto naturale".
Ogni
legislazione, semplificata all'estremo, doveva essere
questo "diritto naturale" e applicabile all'umanit intera.
fondata su
E' Cambacrs che sar incaricato di redigere questo "Codice della Natura
sancito dalla Ragione e garantito dalla Libert. Di modifica in modifica,
da un aggiornamento a un altro, la fine dell'anno 1799 arriv, e la Nazione
non disponeva ancora del Codice civile...
Sotto l'influenza del codice napoleonico, le leggi sul divorzio vennero
modificate a favore degli uomini. Della parit nell'educazione neanche
a parlarne, e quando infine si richiuder la costituzione nei cassetti della
storia, svan ogni speranza per le donne di veder riconosciuti i loro
diritti politici.
Nel 1810, non solo le donne non avranno conservato nulla degli effimeri diritti acquisiti durante la Rivoluzione, ma subiranno spesso l'ostracismo
per un comportamento che, in altri tempi, avrebbe sollevato l'ammirazione.
Vestirsi da uomo durante la Rivoluzione era spesso considerata una prova di
patriottismo, ma sotto l'Impero questo atteggiamento espone la donna "agli
insulti e pu, a seconda delle circostanze, fornire il pretesto per fare
il processo alle sue intenzioni, oltre che ai suoi costumi", scriver il 24
settembre 1818 il Conte Decazes, allora Ministro Segretario di Stato al
Dipartimento della Polizia Generale.
Divenuto Primo Console, Bonaparte non cerc n di realizzare il codice della
natura, n di legiferare per l'umanit. Con la ferma volont di realizzare il
codice il pi presto possibile, e per dare un vigoroso impulso ai membri del Consiglio di Stato incaricati del progetto preliminare di redazione
del codice, presiedette di persona cinquantasette delle centoquattro sedute
che tenne il Consiglio, riservandosi di imporre le sue idee personali so-
27
28
DCLARATION
DES
DROITS
DE
LA
FEMME ET DE LA CITOYENNE,
A dcrter par l'Assemble nationale Jans
ses dernires sances ou dans celle de
la 'prochaine
lgislature.
P R A M V . E.
29
LESSICO
P. 2
Madame Roland (Manon Jeanne Philipon) 1754-1793. Moglie di Roland de la Platire, fu la ninfa egeria del gruppo girondino dal giugno 1791 al giugno
1793. Era di carattere esuberante, ma dimostr un eccezionale coraggio allorch venne ghigliottinata il 18 Brumaio anno II della Repubblica. E' stata lei
a pronunciare la celebre frase: "Libert, quanti delitti si compiono in tuo
nome". (Vedi bibliografia).
Michelet (Jules) 1798-1874. Il pi importante storico francese, professore
al Collge de France. Nel 1833 usc la pubblicazione della sua monumentale
"Histoire de France" e nel 1847 il primo tomo della sua "Histoire de la
Rvolution franaise". (Vedi bibliografia).
Restaurazione : regime politico della Francia sotto Luigi XVIII e Carlo X,
dalla caduta dell'Impero (1814) alla Rivoluzione di Luglio (1830).
Monarchia di Luglio: regime della Francia dal 1830 al 1848. Alla fine della
Rivoluzione del 1830 - che terminer nel mese di luglio - la borghesia liberale porter sul trono di Francia il Duca d'Orlans con il nome di Luigi
Filippo I o .
Burke (Edmond) 1728-1797. Membro della Camera dei Comuni, grande oratore,
soprannominato il "Cicerone britannico". Fu uno dei nemici pi implacabili
della Rivoluzione francese e mise in guardia i suoi compatrioti dal contagio.
(Vedi bibliografia).
Taine (Hippolyte) 1828-1893. Filosofo, critico e storico francese. p u autore
tra l'altro di un "Essai de critique et d'histoire" (1858) e di "Origines de
la France contemporaine" (1858-1893). (Vedi bibliografia).
Mortimer-Ternaux. Storico del Terrore, utilizzer una documentazione assai
importante che purtroppo andata perduta. (Vedi bibliografia).
P. 3
Terrore : Governo di fatto, fondato sulla forza e la coercizione. Inizi il
10 agosto 1792 e terminer
con
la caduta di Robespierre (10 Termidoro
1794) che,con Danton,ne era stato fra i principali protagonisti. Pu essere
considerato come una manifestazione di "paranoia repressiva", tante furono
le esecuzioni in massa cui diede luogo: 2.000 a Parigi nel solo mese di
giugno (1794): la ghigliottina era in funzione fino a sei ore al giorno;
e inoltre: 500.000 persone in prigione e 300.000 agli arresti domiciliari.
Lamartine (Alphonse de) 1790-1869. Poeta francese, autore delle "Mditations
potiques" (1820) e delle "Harmonies potiques et religieuses" (1830), mise
il suo talento al servizio delle idee liberali scrivendo la "Histoire des
Girondins" (1847).
Girondini. Chiamati anche "Brissotins", dal nome del deputato Brissot che ne
era membro. Gruppo politico degli eletti del dipartimento della Gironde.
Contava alla Convenzione oltre 150 deputati fra i 745 che tentarono di evitare la morte del re. Saranno eliminati dalla Montagna * il 31 ottobre 1793.
(5)
30
* Montagnardi. Nome dato per derisione ai 120 deputati estremisti dell'assemblea legislativa che sedevano in alto, a sinistra dell'Assemblea. Fra
loro: Danton, Marat e Robespierre, che saranno i responsabili del Terrore.
Blanc (Louis) 1811-1882. Pubblicista, storico e uomo politico francese, nato
a Madrid, raccont anche una parte del regno di Luigi Filippo nella sua
"Histoire de Dix ans (1811-1822). (Vedi bibliografia.
Esquiros (Henri-Alphonse) 1814-1876. Letterato
sull'Inghilterra. (Vedi bibliografia).
francese, autore
di
onere
31
32
P. 9
Club dei Giacobini. Il pi celebre dei club della Rivoluzione. Fondato dai
deputati bretoni agli Stati Generali, si insedi nell'ottobre del 1789
nel convento dei Giacobini (domenicani) della rue Saint-Honor. Ebbe 200
deputati, 155 succursali in provincia e 1.200 rappresentanti a Parigi.
Accusato degli eccessi del Terrore, fu interdetto dalla Convenzione il
12 novembre 1794.
Buzot (Franois Nicolas Lonard) 1750-1798. Deputato
del
terzo
stato,
sub il fascino di Madame Roland, di cui sar la voce. Proporr lo scioglimento del Club dei Giacobini e si suicider dopo l'esecuzione dell'amica.
Chaumette (Pierre Gaspard detto Anassagora) 1763-1794. Uno degli animatori
del Club dei Cordiglieri. Omosessuale, nutr un odio feroce nei confronti
delle prostitute e pronunci il Io ottobre 1793, in pieno Terrore, una
tremenda requisitoria contro le donne pubbliche che la Convenzione stessa
giudicher eccessiva. Sar ghigliottinato a Parigi il 13 aprile 1794.
Robespierre (Maximilien Marie Isidore de) 1755-1794. Senza alcun dubbio il
personaggio pi misterioso della Rivoluzione, un enigma per gli storici.
Fu l'anima della Rivoluzione al punto di meritare l'appellativo di Incorruttibile? Era quel mostro sanguinario dipinto da Aulard? Per farla breve,
Robespierre porr ancora a lungo numerosi interrogativi alla storia, non
ultimo quello riguardante l'enigma della sua morte: l'attentato del gendarme
Merda, che gli infranse la mascella con un colpo di pistola, oassa ancora
per un tentativo di suicidio. Il semplice riconoscimento di identit lo
mand al patibolo il 28 luglio 1794 (10 Termidoro), data della fine del
Terrore.
Lacombe (Claire detta Rose) 1765-dopo il 1798. Attrice di provincia, Claire
impiega il suo talento di attrice, si dice, per incitare la folla e condurla,
il 10 agosto 1792, all'assalto delle Tuileries. Diriger l'Associazione fondata da Pauline Lon per combattere i giacobini. Il 26 agosto 1793 si
batte insieme alle sue compagne contro le venditrici della Halle. Il 30
ottobre 1793, esasperato, il Comitato di Salute pubblica chiude l'Associazione di Claire Lacombe. Arrestata il 31 marzo, liberata nell'agosto del
1795 Claire reciter ancora a Nantes nel 1796, poi scomparir dalla scena
senza lasciare pi alcuna traccia di s.
Convenzionisti. Il 21 settembre 1792 l'Assemblea costituente assume la
denominazone di Convenzione, sul modello degli Stati Uniti. Sar dominata
dai Girondini fino al 2 giugno 1793 e voter la morte di Luigi XVI, poi
i Montagnardi vi instaureranno il regime del Terrore fino al 9 Termidoro
anno II (1794). Fra le mani di coloro che hanno abbattuto Robespierre, sar
successivamente chiamata, a torto, "reazione termidoriana". La Convenzione
scomparir il 26 ottobre 1795.
P. 11
Desmoulins (Camille) 1760-1794. Avvocato a Parigi, il 12 luglio 1789 annuncia, issato su un tavolo al Palais-Royal, le dimissioni di Necker, ministro
di Luigi XVI, scatenando cos il massacro dei patrioti. Il 14 fra i
33
Regime
vigente
in
Francia
P. 22
Guerre di Vandea (Poitou): Il 3 marzo 1793 tutta la Vandea insorge.
All'origine di questa insurrezione realista, controrivoluzionaria e cattolica, c' l'arruolamento di 300.000 uomini votato dalla Convenzione il 23
febbraio 1793. Fino al 1796 la Vandea sar messa a ferro e fuoco, devastata
34
35
CRONOLOGIA SOMMARIA
Prima degli Stati Generali:
5 e 6 ottobre 1789:
22 dicembre 1789:
Gennaio 1790:
Etta Palm d'Aelder fonda il Club patriottico, la Socit patriotique et de bienfaisance des Amies de la Vrit.
8 e 15 aDrile 1791:
36
20 ottobre 1793:
Novembre 1793:
37
B I B L I O G R A F I A
(6)
38
sous
la Raction
franaise,
des Jacobins,
Thermidorienne,
Paris, 1892
Paris, 1895, 5 tomes
en Provence
la
et dans
le
Provence
franaise,
de
Paris,
en
Franche-Comt,
dans le Midi de la
France,
populaire
de la Rvolution
franaise
Paris,
39
des agents
London, 1839
du Ministre
de la Rvolution,
de
1'Intrieur
Paris, 1863
dall'ancien
regime
alla
gnrale
zur Berichtigung
der
Urteile
Revolution,
Hamburg, Meiner,
des migrs,
la Rvolution
franaise,
Paris, 1928
Berlin, 1950
de la
civilisation
franaise,
Berlin 1989
Franaise,
Paris,
40
des Girondins,
franaise,
franaise,
Paris, Furne-W,
Paris, 1963
to 1793 trans. E. Moss
franaise,
Paris, 1922-1927,
franaise,
et Rvolution,
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la
franaise,
Mortimer-Terneaux : Histoire
de la Terreur,
Rvolution"
: La Rvolution,
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Regime
de la Royaut,
d'histoire
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de la Rvolution
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franaise,
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de la Rvolution
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des origines
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des sciences de
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franaise,
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Paris,
difesa
del diritti
delle
done, Assisi,
rflexions
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cahiers
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de Paris,
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Jonathan
Cambridge,
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dell'idea
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femminista
memorie d'una
in Italia,
figlia
del popolo,
Firense, Giunti,
in
a Contrast, in
French
Pepartment of
55455 USA
Les enrags
Thermidorienne,
contre
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chre,
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- A paratre: La pense
fminin
(mai 1989)
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libertins
et le
contre
suffrage
Marie-
en rouge",
1789-1798,
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exclusive
fministe
vendennes,
Cahiers de
de l'homme sont
aussi
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- Citoyennes
la Rvolution
Tricoteuses
franaise,
pendant
parole,
les
Stock, 1985
collage,
cblennerie,
Paris, Mericant,
femmes, Paris,
Grenzggerinnen.
Psseldorf,
des
Verbesserung
der
48
au village
sociale,
et Rvolution,
Paris,
Artois (1760-
avant
le fminisme,
Paris, Savate,
to Imlay,
London, 1879
et la
naissance
des
Roi
- Du droit de rsistance
1'oppression
au droit
1'Insurrection: un droit de Rvolution ? coll. "Rvolte et Socit", Paris,
1988
Krakovitch (Odile) : A paratre en 1990: Les femmes
Olivier Alban
bavardes,
Trois
49
collective
antcdents
sur les
morale
femmes,
des femmes
du
fminisme,
mineure,
des femmes,
Paris, Pion
Paris, Didier et
la
- Les effets
du masculin gnrique
dans 1'imaginaire
et la
socit,
ouvrage collectif Vandelac (Louise) et Lamothe
(Jacqueline) ds. Saint-Martin, Montral
Lever (M. ) : L'anti
Leroux, 1923
fminisme
avant
la Rvolution,
Paris E.
Paris
1789-1795
Messidor, in
50 -
loi
portant
Rvolution,
dfense
d'apprendre
des weiblichen
Geschlechts,
les
femmes dans
du personnel
Sectlonnaire
Hannover,
la
(1789-1815),
parisien
en 1'an
II,
et l'ide
de
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BRUXELLES - BELGIO
ISSN 1012-1951
N. d i
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CC-AG-91-0G-IT-C