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` C A F O S C A R I D I V E N E Z I A

UNIVERSITA
D I P A R T I M E N T O

D I

S T A T I S T I C A

APPUNTI DI TEORIA DEGLI INSIEMI E CENNI


DI CALCOLO COMBINATORIO
Francesca Parpinel
n.1, 1998

SERIE DIDATTICA
VENEZIA

APPUNTI DI TEORIA DEGLI INSIEMI E CENNI DI CALCOLO


COMBINATORIO
FRANCESCA PARPINEL
In questa dispensa sono raccolti alcuni appunti di teoria degli insiemi e calcolo combinatorio
richiamati durante il corso di Calcolo delle probabilita` presso il diploma SIGI di Treviso, negli a.a.
1996/97 e 1997/98. Lautrice si scusa fin dora con chi legger`a questi appunti per gli errori e le
imperfezioni che incontrer`a e ringrazia sin dora quanti vorranno segnalarli.

1. G ENERALIT A`

SUGLI INSIEMI

Il concetto di insieme non e` definito in matematica ma considerato come concetto


primitivo.
Nella pratica abbiamo spesso a che fare con insiemi e ci`o ci permette di interpretare
con immediatezza tale concetto: si tratta di una raccolta di elementi (anche il concetto
di elemento e` considerato un concetto primitivo) spesso, ma non necessariamente, con
una caratteristica comune.
La caratteristica principale di un insieme e` che la sua descrizione deve essere univoca, cio`e non deve condurre ad interpretazioni ambigue.
Gli insiemi possono essere composti da numeri o da punti.
1.0.1. Esempi. Formano un insieme
1. gli studenti in questa aula,
2. i punti di una retta,
3. le carte in un mazzo di carte da gioco,
4. le famiglie italiane (individuate dallo Stato di Famiglia anagrafico),
5. linsieme dei numeri reali maggiori di 0 e minori di 1,
6.
Gli esempi visti ci indicano come determinare un insieme attraverso la definizione
di una propriet`a comune a tutti gli elementi dellinsieme; e` possibile anche definire
un insieme per elencazione degli elementi dellinsieme (si tratta di una operazione
possibile in generale se la cardinalit`a dellinsieme, cio`e il numero di elementi presenti
nellinsieme, e` finita).
Dati un elemento x e un insieme A la cosa importante e` stabilire se tale elemento
appartiene o meno allinsieme in questione:
appartenenza:
x A
non appartenenza:
x

Date: novembre 1998.

FRANCESCA PARPINEL

1.1. Definizioni e simbologia. In genere gli insiemi numerici vengono indicati con la
notazione
A
x : x IR
0
che significa che A e` composto da tutti i numeri reali escluso lo zero.
Oppure
A
x:x 0 1
Se vogliamo indicare linsieme degli studenti in questaula che provengono dal comune
di Treviso
A
studenti dal comune di TV in aula
1.2. Sottoinsiemi. Siano A e B due insiemi. Si parla di inclusione fra questi due
insiemi nei seguenti casi:
A e` incluso in B, cio`e A B, che indica una situazione in cui tutti gli elementi di
A appartengono anche a B;
A contiene B, cio`e A B che indica una situazione in cui tra gli elementi di A ci
sono anche tutti quelli di B.
Queste sono inclusioni in senso stretto ma ci sono anche inclusioni in senso lato cio`e
quando gli insiemi possono coincidere, in questo caso si indica
A B
A B
Se A B e contemporaneamente A B allora si parla di uguaglianza fra A e B che
viene indicata con
A B
Altro simbolo utilizzato e` il simbolo di implicazione, che rappresenta la conseguenza di una affermazione
Nel caso in questione
A

BeA

1.3. Insieme universale e insieme vuoto. Nel seguito parleremo di alcuni insiemi
particolari che qui specificheremo;
insieme universale: U e` linsieme di partenza sul quale si considerano i vari sottoinsiemi (in altri termini, linsieme che contiene la totalit`a degli elementi che
sono di interesse e` detto spazio degli eventi elementari);
insiemi elementari: quei sottoinsiemi formati da un solo elemento dellinsieme
universale;
insieme vuoto: 0/ indica lassenza completa di elementi di un qualsiasi insieme
universale (in altre parole, e` un insieme che non ha elementi);
ed alcuni insiemi numerici notevoli quali
IN
x : x numero naturale cio`e IN indica linsieme dei numeri naturali;
ZZ
x : x numero intero cio`e ZZ indica linsieme dei numeri interi;
Q
I
x : x numero razionale cio`e Q
I indica linsieme dei numeri razionali;
IR
x : x numero reale cio`e IR indica linsieme dei numeri reali.

TEORIA DEGLI INSIEMI E CALCOLO COMBINATORIO

1.3.1. Esercizi.
1. Verificare che
10

IR : 2

3x

2. Verificare che
05

IR : 6x4

35x3

62x2

35x

1.4. Diagrammi di Venn. Spesso pu`o essere utile rappresentare gli insiemi graficamente: la teoria pu`o essere supportata quindi da strumenti quali i diagrammi di
Eulero-Venn che sono per`o solo dei comodi strumenti visivi.
2. O PERAZIONI

FRA INSIEMI

Consideriamo come e` possibile operare fra insiemi dello stesso spazio U .


Siano A e B due insiemi composti dagli elementi dello spazio universale U .
2.1. Unione. Si definisce insieme unione di A e B e viene indicato con A B linsieme degli elementi di U che appartengono ad almeno uno degli insiemi componenti
lunione
A B
e:e Aoe B
Si parla spesso anche di unione come somma logica fra insiemi.

F IGURA 1. Unione di A e B
(Possiamo anche pensare allinsieme unione come a quellinsieme che si forma
togliendo dal tutto nessun elemento di A e di B).
2.1.1. Esempio. Sia A linsieme formato dai numeri interi che vanno da 1 a 100 divisibili per 10,
A
10 20 30 40 50 60 70 80 90 100
e sia B linsieme dei numeri interi da 1 a 100 multipli di 25,
B

25 50 75 100

Allora lunione dei due insiemi e` data dallinsieme


A B

10 20 25 30 40 50 60 70 75 80 90 100

FRANCESCA PARPINEL

Si noti che in base alla definizione di unione (o somma logica) gli elementi 50 e 100,
che compaiono in entrambi gli insiemi A e B, compaiono una volta sola nellinsieme
A B.
2.1.2. Esempio. Sia
Ak
allora

x:

k 1

Ak

1
k

A1 A2 A3

123

x:0

IR : x

2.2. Esercizi.
1. Determinare linsieme A B quando
A
B

x
x

IR :

x
x

IR : x2

1
2

4x

2. Verificare che
x

3. Sia A1
x:x
lare A1 A2 .

IR :
x
01

x2
x2

5x
5x

6
4

IR : 2 x 3
x IR : x 4
10 e A2
x : x 8 9 10 11 o 11
[ x:x

4. Sia A1

x:0

1 e A2

x: 1

01

12 . Calco-

9 10 o 11

12 ]

3 . Calcolare A1 A2 .
[A2 ]

2.3. Intersezione. Si definisce insieme intersezione di A e B e viene indicato con A B


linsieme degli elementi di U che appartengono contemporaneamente a tutti e due gli
insiemi componenti lintersezione
A B

e:e

Aee

Si parla anche di prodotto logico di insiemi e in alcuni casi viene indicato con A B
oppure A B.

F IGURA 2. Intersezione di A e B

TEORIA DEGLI INSIEMI E CALCOLO COMBINATORIO

2.3.1. Esempio. Sia A linsieme formato dai numeri interi che vanno da 1 a 100 multipli di 7,
A
7 14 21 28 35 42 49 56 63 70 77 84 91 98
e sia B linsieme dei numeri interi divisori del numero 126,
B

1 2 3 6 7 9 14 18 21 42 63 126

Allora lintersezione dei due insiemi e` data dallinsieme


A B

7 14 21 42 63

2.3.2. Esempio. Sia


Ak

x:0

allora

k 1

1
k

Ak

123

A1 A2 A3

0/

in quanto nessun punto appartiene a tutti gli insiemi.


Definizione 2.1. Se lintersezione di due insiemi A e B d`a linsieme vuoto
A B

0/

allora i due insiemi sono detti incompatibili, o disgiunti.


2.4. Esercizi.
1. Determinare linsieme A B quando
A
B

x
x

IR :
IR : x2

x
x

1
2
4x

0
5

2. Verificare che
x

IR : 1

IR : 0

x IR : 0 x 3
3. Se A e` un sottoinsieme di U mostrare che
(a) A A A A A 0/ A
(b) A 0/ 0/
4. Sia A1
0 0 0 1 1 1 e A2
11 12

2 1 . Calcolare A1 A2 .
[ 11

5. A1

x y :0

1 e A2

x y :1

y . Calcolare A1 A2 .
/
[0]

2.5. Complementazione. Si definisce insieme complementare di A e B e viene indicato con A (oppure anche Ac ) linsieme degli elementi di U che non appartengono
allinsieme di partenza
A
e:e A

FRANCESCA PARPINEL

F IGURA 3. Complementare dellinsieme A


2.5.1. Esempio. Sia U linsieme dei numeri interi e A linsieme dei numeri pari e lo
zero, allora il complementare di A su U e` linsieme dei numeri dispari.
2.6. Esercizi.
1. Sia U

1 2 3 4 eA

0 1 . Indicare linsieme complementare di A su U .


[A

2. Verificare che
(a) 0/ U
(b) A
A
(c) se A B allora A
(d) A A 0/
(e) A A U

234 ]

2.7. Differenza fra insiemi. Si definisce insieme differenza tra A e B e viene indicato
con A B linsieme degli elementi di U che appartengono contemporaneamente al
primo dei due insiemi e al complementare del secondo

In pratica si verifica che A

e:e

A Bc .

Aee

F IGURA 4. Differenza di A con B

TEORIA DEGLI INSIEMI E CALCOLO COMBINATORIO

2.7.1. Esempio. Consideriamo linsieme A composto dai numeri primi


A

1 2 3 5 7 11 13 17 19 23 29 31 37

e B linsieme dei divisori di 630


B

1 2 3 5 6 7 9 10 14 15 18 21 30 35 42 45 63 70 105 90 126 315 630

In questo caso lintersezione e` data da


A B

12357

e la differenza
A

11 13 17 19 23 29 31 37

2.8. Esercizi.
1. Verificare che
A B

A B

2. Se A e B sono sottoinsiemi di U si ha che


A

A B

A B

3. Se A e B sono sottoinsiemi di U provare lequivalenza delle relazioni


A B
A B A
A B B
2.9. Funzioni di punto e dinsieme. Nel calcolo delle probabilit`a si usano spesso sia
funzioni di punto che di insieme. Richiamiamo brevemente questi concetti.
Consideriamo le funzioni di punto
f x

x2
e
0

gxy

h x1 x2

xn

x1 x2
0

x y

xn

0 x
altrove
0 xi 1, i
altrove

12

Tali funzioni consentono di fornire per ciascun punto del dominio il corrispondente
valore funzionale; ad esempio f x al punto x
2, f 2
4; il valore di g x y al
punto 4 1 , g 4 1
0 e il valore di h x1 x2
xn al punto 1 1
1 e` 1.
Analogamente si possono definire funzioni valutabili non necessariamente su punti
ma su interi insiemi di punti, sono le cosiddette funzioni dinsieme .
2.9.1. Esempio. Sia A un insieme in uno spazio unidimensionale a sia Q A il numero
di punti in A che corrispondono agli interi positivi. Allora Q A e` una funzione dellinsieme A. Se A
x : 0 x 5 allora Q A
4; se A
2 1 allora Q A
0; e
A
x : x 7 allora Q A
6.

FRANCESCA PARPINEL

2.9.2. Esempio. Sia A un insieme su uno spazio unidimensionale e sia Q A


dove
1 x
2

f x
Se A

x:0

x 123
altrove

3 , allora
1
2

QA

1
2

1
2

7
8

2.9.3. Esempio. Sia A un insieme unidimensionale e sia


QA

e x dx

Allora
se A

x:0

QA
Se A

x:1

2
2

QA
Se A1

x:0

e x dx

1 e A2

e x dx

x:1

e
x
3

Q A1 A2
1
0

Se A

x:1

e x dx

3
e x dx

e x dx

Q A1

e x dx

x:0

Q A2

2
QA

Se A1

2 e A2

x:1

x
3

Q A1 A2
2
0

e x dx
Q A1

0
3

3
e x dx

e x dx

Q A2

2
1

e x dx

Q A1 A2

A f x ,

TEORIA DEGLI INSIEMI E CALCOLO COMBINATORIO

2.10. Esercizi di ricapitolazione.


1. Per ogni insieme unidimensionale A per cui esiste lintegrale, sia
QA

f x dx

dove f x
6x 1 x , 0 x 1 e zero altrove; altrimenti Q A e` indefinito.
Calcolare Q per
A1
x : 41 x 34
1
A2
2
A3
x : 0 x 10
2. Per ogni insieme unidimensionale A, sia

QA

2 1 x
dove f x
0123
e zero altrove. Calcolare Q per
3 3 ,x
A1
x:x 0 1 2 3
A2
x:x 0 1 2 3
Dimostrare che valgono le seguenti propriet`a
1. A B A A B
2. A B A A B
A B B (da cui A B B
A B A ).
3. A B A B A
4. A B C
A B
A C
5. A B C
A B
A C
6. A B C
A B
A C
7. Propriet`a commutativa
A B B A

A B

B A

8. Propriet`a associativa
A

B C

A B

B C

A B

9. Propriet`a distributiva
A

B C

A B

A C

A
10. Formule di De Morgan

B C

A B

A C

A B

A B

A B

A B

(da cui
A B

A B

A B

A B

A B

e, estendendo al caso di n insiemi,


n
i 1

Ai

n
i 1

Ai

n
i 1

Ai

n
i 1

Ai

10

FRANCESCA PARPINEL

2.11. Prodotto Cartesiano. Dati due insiemi A e B, si definisce prodotto cartesiano


o semplicemente prodotto di due insiemi A e B, e viene indicato
A

linsieme delle coppie ordinate x y degli elementi x


A

x y ordinate : x

Aey

Aey

B
A
x1
x2
x3
..
.

y1
x1 y1
x2 y1
x3 y1
..
.

y2
x1 y2
x2 y2
x3 y2
..
.

y3
x1 y3
x2 y3
x3 y3
..
.

xh

xh y1

xh y2

xh y3

..

yk
x1 yk
x2 yk
x3 yk
..
.
xh yk

2.11.1. Importante. Il prodotto cartesiano non gode della propriet`a commutativa, cio`e
A

Questo deriva dal fatto che le coppie di valori x y che si ricavano da tale operazione
sono ordinate, cio`e in ordine stabilito: prima x e poi y.
2.11.2. Esempi.
1. Le coordinate cartesiane dei punti del piano danno un esempio tipico del prodotto
cartesiano IR IR.
2. Supponiamo di suddividere il gruppo di spettatori che ha visto un film nei seguenti insiemi
A1
A2

uomini, donne, ragazzi maschi, ragazze

U DRF

molto soddisfatti, soddisfatti, delusi, molto delusi

Il prodotto cartesiano A1
A1
U
D
R
F

s sd d

A2 e` dato dai 16 elementi.


A2
s
s
d
d
U s
U s
U d
U d
Ds
Ds
Dd
Dd
Rs
Rs
Rd
Rd
Fs
Fs
Fd
Fd

2.11.3. In generale. La definizione vista riguarda il caso di prodotto cartesiano fra due
soli insiemi. Dobbiamo per`o ricordare che il prodotto cartesiano pu`o essere effettuato
su n insiemi qualsiasi A1
An (detti fattori)
A1

A2

il risultato e` un insieme di n-uple del tipo x1 x2


e ciascun xi e` detto coordinata.

An
xn , dove xi

Ai , per i

n,

TEORIA DEGLI INSIEMI E CALCOLO COMBINATORIO

3. FAMIGLIE

11

DI INSIEMI

Si definisce famiglia di insiemi un insieme i cui elementi sono a loro volta degli
insiemi. In genere si considerano famiglie di insiemi riferite ad un particolare insieme
A.
Se M1 M2
Mi
Mn sono tutti sottoinsiemi (propri o impropri) di A, questi
insiemi costituiscono una famiglia di insiemi di A.
3.1. Partizione di un insieme. Dato un insieme A si definisce partizione di A una
famiglia di insiemi
M1

M n : Mi

Ai

che gode delle seguenti propriet`a


1. Mi M j 0/
i j, (cio`e si tratta di insiemi disgiunti);
2.

Mi

i 1

A, (cio`e si tratta di insiemi esaustivi).

3.2. Insieme delle parti di un insieme. Dato un insieme A si definisce insieme delle
parti di A la famiglia di insiemi costituita da tutti i possibili sottoinsiemi (propri e
impropri) di A, e viene indicata generalmente con A .
3.2.1. Esempio. Sia A

a b c , linsieme delle parti di A e`


A

0/ a b c a b

ac

bc A

3.3. Algebra di parti di un insieme. Poich`e a partire da una data collezione di insiemi si possono costruire nuovi insiemi attraverso le operazioni fra insiemi viste in
precedenza, allora pu`o essere interessante considerare alcune famiglie di insiemi che
contengano anche i possibili risultati di operazioni fra insiemi.
La famiglia di sottoinsiemi di A che contiene anche tali nuovi insiemi e` detta algebra
(o altrimenti detta classe additiva).
Definizione 3.1. Sia una famiglia di sottoinsiemi dellinsieme A. Allora e` detta
algebra di parti di A se e solo se e` chiusa rispetto alle operazioni di unione finita e
complementazione e se A
, cio`e
1. A
2. Se A1
allora A1
n
3. Se A1 A2
An
allora
Ai
i 1

Da queste relazioni segue immediatamente che lalgebra e` chiusa anche rispetto


allintersezione finita, cio`e
n
i 1

Ai

n
i 1

Ai

dalla legge di De Morgan poiche se Ai


allora dalla 2. Ai
, dalla 3. ni 1 Ai
e di nuovo dalla 2. ni 1 Ai
.
Il concetto di classe additiva e` fondamentale nella teoria della probabilit`a in quanto
la costruzione delle funzioni di probabilit`a faranno riferimento a tutti i possibili insiemi
che si possono formare a partire da un particolare insieme.

12

FRANCESCA PARPINEL

3.3.1. Algebra banale. La pi`u piccola algebra riferita ad un insieme A e` quella formata
dai due insiemi
0/ A
3.3.2. Esempi.
1. Sia A

a b c , sono algebre di parti di A


0/ A ,
1
0/ a b c A ,
2
0/ s a c A ,
3
0/ c a b A ,
4
linsieme delle parti di A.
2. Sia B A, allora la minima algebra di A contenente B e` data da
0/ B B A

3. Se e` unalgebra di A e B
allora la minima algebra di A contenente B e`
contenuta in .
4. Sia A linsieme dei numeri reali IR. E sia la famiglia di tutte le unioni finite
disgiunte degli intervalli semichiusi a destra (cio`e della forma a b
x:a x
b
a b ). Allora si pu`o dimostrare che e` unalgebra di A (mentre
non e` una -algebra). In questo caso, per convenzione, poniamo la semiretta
a come semichiuso a destra per a
3.4. -algebra di parti di A. Unalgebra e` detta -algebra di parti di A quando e`
chiusa anche rispetto allunione numerabile, cio`e anche
Se A1 A2

An

allora

i 1

Ai

3.4.1. Problemi.
1. Sia U un insieme e A B C
insiemi.
4. C ENNI

U costruire la minima algebra contenente i tre

DI CALCOLO COMBINATORIO

4.1. Esempi. In genere il calcolo combinatorio tratta di tecniche di conteggio di insiemi, in pratica viene utilizzato in problemi di enumerazione.
4.1.1. Enumerazione. Nel caso di un insieme A di cardinalit`a finita ci si chiede quanti sono i possibili sottoinsiemi non vuoti che si possono comporre con gli elementi
dellinsieme A. La soluzione sta nel teorema che segue
Teorema 4.1. Sia A un insieme di cardinalit`a finita n, e indichiamo con sn il numero
di sottoinsiemi non vuoti di A. Allora
sn

2n

TEORIA DEGLI INSIEMI E CALCOLO COMBINATORIO

13

4.1.2. Regioni di piano. Una linea divide un piano in due regioni. Due linee che si
intersecano dividono il piano in quattro regioni.
Portando avanti tale ragionamento ci si pu`o chiedere di considerare il problema di
determinare il numero di regioni f n in cui un piano e` separato da n linee in posizioni
del tutto generali, cio`e non considerando il caso in cui ci siano tre linee che passano
per uno stesso punto. In questo caso si ha che
f n

nn

1
2

4.1.3. Esempi.
1. Consideriamo un problema con le carte da bridge, in cui si deve contare il numero
dei possibili insiemi formati con una particolare combinazione dei 4 semi e delle
13 carte.
2. Un problema di classificazione multipla. Supponiamo che le persone siano classificate secondo genere, stato civile e professione. In questo caso le varie categorie
giocano il ruolo di elementi.
Prendendo il caso in cui ci siano 17 tipi di professioni diverse allora in tutto le
classi sono
2 2 17

68

In probabilit`a molti problemi interessanti possono essere risolti contando il numero


di successi di un evento.
Problemi che possiamo incontrare nella realt`a sono ad esempio
considerare le diverse variet`a di pesci
considerare tutti i possibili numeri tratti da unurna di palline
trattare le varie mani a numerosi di tipi di giochi di carte.
Nella terminologia standard per tali problemi diremo che

un numero n di oggetti o cose sono divise o distribuite in r classi o raggruppamenti


Il numero di modi in cui si possono formare questi raggruppamenti dipende da molti
fattori
1.
2.
3.
4.
5.
6.

se gli oggetti sono distinti o no


se le classi sono distinte o no
se lordine degli oggetti in una classe e` rilevante o no
se lordine delle classi e` rilevante o no
se gli oggetti possono essere usati pi`u di una volta o no
se le classi vuote sono permesse o no.

14

FRANCESCA PARPINEL

4.2. Notazioni. Per indicare la somma di pi`u termini si pu`o usare usare il simbolo di
sommatoria
n

x1

x2

xi

xn

i 1

Analogamente per il prodotto di pi`u termini si pu`o usare usare il simbolo di produttoria
n

x1 x2

xi

xn

i 1

Ricordiamo cosa si intende per fattoriale di un numero intero e poi consideriamo un


risultato che ne permette una approssimazione funzionale.
Definizione 4.2. Si definisce fattoriale di un numero intero n
numero

0, e si indica con n! il

n 1

n!

j 0

Nel caso di n

0 si pone per convenzione 0!

1.

Per questa funzione vale il seguente risultato


Teorema 4.3. Si pu`o dimostrare che
n!
2nn

n
1
2

Tale teorema risulta utile per approssimare il fattoriale con una funzione esponen1
ziale (cio`e n!
2nn 2 e n ).
4.3. Regole principali di calcolo combinatorio. Consideriamo il caso in cui un esperimento sia complesso cio`e composto da pi`u fasi. Il calcolo del numero di tutti i
possibili risultati viene dato seguendo le regole della somma e del prodotto:
4.3.1. Regola della Somma. Se levento X pu`o verificarsi in x modi diversi e un evento
Y pu`o verificarsi in y modi diversi allora X o Y pu`o verificarsi in x y modi diversi.
4.3.2. Regola del Prodotto. Se levento X pu`o verificarsi in x modi diversi e un evento
distinto Y pu`o verificarsi in y modi diversi allora X e Y pu`o verificarsi in x y modi
diversi.
Questa seconda regola pu`o essere espressa come:
4.3.3. Regola fondamentale del calcolo combinatorio. Se lo svolgimento di una prima
operazione porta ad r risultati differenti e, per ognuno di questi, lo svolgimento di una
seconda operazione porta ad s risultati differenti, allora lo svolgimento della prima
prova e, successivamente ad ogni risultato della prima, della seconda operazione porta
ad rs risultati differenti.

TEORIA DEGLI INSIEMI E CALCOLO COMBINATORIO

15

4.4. Composizione delle k-uple. Ci preoccupiamo ora di contare quante siano, a partire da un insieme di n elementi, le possibili composizioni di un certo numero k di
elementi. Il numero di tali composizioni dipende da diversi elementi, qui ricordiamo
quelli di interesse per noi.
Innanzitutto distinguiamo i casi in cui sia possibile ripetere un elemento nella k-upla
oppure no. Per esemplificare facciamo riferimento ad un urna di n oggetti, dalla quale
possiamo estrarre ed osservare k oggetti in due modi diversi
1. con ripetizione (cio`e dopo aver osservato loggetto questo viene reinserito nellurna affinche questa sia ricomposta, quindi e` possibile osservarlo nuovamente
nella k-upla)
2. senza ripetizione (cio`e losservazione delloggetto modifica lassetto dellurna e
non si pu`o osservarlo pi`u di una volta).
Laltra caratteristica di cui teniamo conto nella formazione, e poi nel conteggio, delle
k-uple e` lordine, cio`e bisogna capire se per il problema in questione sono distinguibili
le k-uple che hanno gli stessi elementi ma in posizioni diverse, ad esempio
x1 x2 x3 x4

xk

x1 x3 x2 x4
xk
Se riduciamo il problema a quello del conteggio delle possibili k-uple diverse formate da elementi tratti da unurna di n elementi, le due caratteristiche appena ricordate
differenziano quattro tipi di estrazione
Metodo 1: estrazione bernoulliana (si considera sia lordine di estrazione che il
reinserimento nellurna dellelemento osservato);
Metodo 2: estrazione ordinata senza reinserimento;
Metodo 3: estrazione non ordinata con reinserimento;
Metodo 4: estrazione in blocco (non si considera lordine e non c`e reinserimento).
A seconda del tipo di estrazione le k-uple vengono dette
disposizioni (come sottocaso, si parla di permutazioni)
combinazioni
Nella tabella che segue abbiamo riportato le terminologie usate nei diversi tipi di
campionamento e le simbologie che indicano la cardinalit`a degli insiemi di k elementi
tratti da unurna di n.
campioni
estrazioni

CON RIPETIZIONE
SEMPLICI

ORDINATI NON ORDINATI


Disposizioni
Combinazioni
Dn k
Dn k

nk
n!
n k!

Cn k
Cn k

n k 1
k
n
k

16

FRANCESCA PARPINEL

4.5. Disposizioni. Quando ciascun elemento dellurna e` distinto allora e` importante


anche lordine di composizione del campione si parla di disposizioni.
Definizione 4.4. Si definisce disposizione con ripetizione di n oggetti distinti a gruppi di k quando da unipotetica urna di n oggetti distinti si estraggono con reinserimento
k oggetti considerandone lordine.
4.5.1. Esempio. Quanti possibili codici numerici (in base 10) di cinque cifre e` possibile formare?
10

10

10

10

10

100000

In generale il numero delle possibili disposizioni con ripetizione di n elementi presi


a gruppi di k e` indicato con Dn k ed e` pari a
Dn k

nk

Non sempre per`o ha senso considerare problemi in cui e` possibile ricomporre lurna
e quindi si considerano estrazioni senza ripetizione.
Definizione 4.5. Si definisce disposizione senza ripetizione di n oggetti a gruppi di k
quando da unipotetica urna di n oggetti distinti si selezionano ordinatamente k oggetti
da unurna di n oggetti distinti.
4.5.2. Esempio. In quanti modi diversi si possono scegliere un Presidente, un segretario e un tesoriere da un comitato di 6 persone?
Si conta esattamente il numero delle possibili terne (ordinate e senza reinserimento)
6 5 4

120

In generale il numero delle possibili disposizioni senza ripetizione di n elementi


presi a gruppi di k e` indicato con Dn k ed e` pari a
Dn k

n!
n k !

nn

1 n

2 n

E` chiaro che a parit`a di elementi n e k il numero di disposizioni senza ripetizione


sar`a inferiore al caso in cui c`e ripetizione.

TEORIA DEGLI INSIEMI E CALCOLO COMBINATORIO

17

4.5.3. Esercizi.
1. Quanti possibili codici numerici (in base 10) di cinque cifre e` possibile formare
se
(a) la prima cifra non pu`o essere zero e non sono permesse ripetizioni?
[9

D9 4 ]

(b) la prima cifra non pu`o essere zero ma sono ammesse ripetizioni?
[9

D10 4 ]

D9 3

4536]

2. Quanti numeri interi fra 1000 e 9999 (inclusi)


(a) hanno cifre distinte
[9

(b) quanti fra questi sono numeri pari (sono tutti i numeri pari meno quelli che
cominciano per zero)
[5

D9 3

D8 2

2296]

(c) quanti, fra quelli del punto (a), sono composti solo da cifre dispari
[D5 4

120]

3. Quanti interi fra 10000 e 100000


(a) non hanno altre cifre oltre che 5, 7 e 9?
35 ]

[D3 5

(b) non hanno altre cifre oltre che 5, 7, 9 e 0?


[3

D4 4

3 44 ]

4. Quanti zeri consecutivi si verificano nella parte finale destra del numero in forma
decimale che sta per 30!?
5. In quanti modi e` possibile sedere 6 persone ad un tavolo rotondo se
(a) non ci sono restrizioni sui posti a sedere
[ 6!
6

5!]

[ 6 3 46 3 2

72]

(b) due delle 6 persone non devono sedersi su sedie adiacenti


6. In quanti modi e` possibile sedere 5 uomini e 5 donne attorno ad un tavolo rotondo
se due donne non possono stare su sedie adiacenti?
[5 4 4 3 3 2 2

2880]

4.6. Permutazioni. Quando si considerano disposizioni di gruppi di numerosit`a k


allora si parla di permutazioni.

Definizione 4.6. Una permutazione di un insieme ordinato di n oggetti e` applicazione


su se stesso.
Consideriamo ad esempio linsieme formato da tre elementi distinti.
A B C
Una possibile permutazione dellinsieme e` ad esempio
A C B
(cio`e un qualsiasi riordinamento della terna). Il numero di tutti i possibili riordinamenti
della terna e` 3!.

18

FRANCESCA PARPINEL

Teorema 4.7. Il numero delle permutazioni distinte di un insieme di cardinalit`a finita


e` n!.
Pn n!

Quando tra gli n elementi ve ne sono di indistinguibili fra di loro allora si parla di
permutazioni con ripetizione di alcuni oggetti
Definizione 4.8. Una permutazione con ripetizione di un insieme ordinato di n oggetti in cui 1 sono di tipo 1, 2 sono di tipo 2, e cos` via fino a s di tipo s, e` una
applicazione su se stesso.
Teorema 4.9. In questo caso il numero delle permutazioni distinte e`
Pn

n!
1 !2 ! s !

4.6.1. Esercizio. Consideriamo linsieme


E

ABC DE F

A partire da E contare
1. tutte le terne ordinate con ripetizione
[6 6 6]

2. tutte le quaterne ordinate con ripetizione


[64 ]

3. tutte le terne ordinate senza ripetizione


[6 5 4]

4. tutte le quaterne non ordinate con ripetizione


[C64

4 1]

4.7. Combinazioni. Contrapposto al concetto di disposizione, vi e` quello di combinazione nel quale lordine non ha pi`u importanza. Partiremo dal caso senza ripetizione
in quanto pi`u intuitivo.
4.7.1. Combinazioni semplici.
Definizione 4.10. Assegnati n elementi distinti a due a due
a1 a2

an

si chiamano combinazioni semplici di k elementi degli n di partenza, i gruppi non ordinati di numerosit`a k formati con elementi dellinsieme di partenza senza ripetizione.
Dalla definizione abbiamo che due combinazioni (gruppi) differiscono solo se differiscono almeno per un elemento.

TEORIA DEGLI INSIEMI E CALCOLO COMBINATORIO

19

Teorema 4.11. Il numero delle possibili combinazioni di n elementi distinti presi a


gruppi di k e`
n
Cn k
k
n
k

(si legge n su k) e` detto anche coefficiente binomiale e si dimostra essere uguale

n
k

Dn k
k!

nn

k!
n!
n k !k!

Si noti che il numero delle combinazioni semplici k su n coincide con il numero


delle permutazioni con ripetizione
Pn

n!
k! n k !

anche se concettualmente sono due cose ben diverse.


4.7.2. Esempio. Sto tornando da un viaggio allestero e ho la possibilit`a di portarmi a
casa 10 oggetti di ugual peso (5 kg). So per`o che allaeroporto mi verr`a richiesto un
peso massimo di 18 kg.
Il numero di tutti i bagagli che posso formare con questi oggetti (tutti distinti fra
loro) e` pari al numero di combinazioni semplici
C10 3

10
3

120

dato che 18 kg mi permette un massimo di 3 oggetti.


4.7.3. Combinazioni con ripetizione.
Definizione 4.12. Assegnati n elementi distinti a due a due
a1 a2

an

si chiamano combinazioni con ripetizione di k elementi sugli n, i gruppi non ordinati


formati con k degli elementi assegnati, considerando di poter trovare in un gruppo un
elemento che possa figurare al pi`u k volte.
Teorema 4.13. Il numero delle combinazioni con ripetizione di k elementi da n e`
Cn k

k
k

La dimostrazione del numero di combinazioni con ripetizione viene fatta considerando una corrispondenza biunivoca tra linsieme delle combinazioni di k elementi con
ripetizione dallinsieme di interi 1 2
n e linsieme di combinazioni senza ripetizione di k elementi da un insieme di interi 1 2
n k 1 . (Lestensione al caso
generale e` immediata).

20

FRANCESCA PARPINEL

Consideriamo le combinazioni di k elementi con ripetizione e le ordiniamo in senso non decrescente


a1
e ad ogni ai aggiungiamo i

1, i

1
a1

a2

ak

k, otteniamo cos`
0

a2

ak

in questo modo ho aumentato linsieme degli elementi da n a n k 1 e le combinazioni della nuova kupla sono senza ripetizione. Si pu`o dimostrare che la relazione fra i due tipi di combinazione e` biunivoca
e quindi il numero delle combinazioni con ripetizione e` pari a
Cn k

k
k

4.7.4. Esempio. Il numero di modi in cui n palloni uguali possono essere posti in
m scatole etichettate (e tra queste qualcuna pu`o essere vuota) e` dato dal numero di
combinazioni con ripetizione
m 1
n
Per determinare tale risultato e` necessario vedere il problema coma problema di
assegnazione, cio`e considerare di formare un campione di n elementi (le scatole) da un
urna di m scatole distinte fra loro.
Cm n

4.8. Esercizi.
1. In quanti modi si possono estrarre da un mazzo di 52 carte 13 carte
(a) se tutte le carte sono riposte nel mazzo
13
[C52

13 1 ]

(b) se non sono rimesse in gioco


13 ]
[C52

2. Trovare il numero dei possibili modi in cui 15 reclute possono essere assegnate a
tre diversi reggimenti.
[315 ]

3. Trovare il numero dei possibili modi in cui si possono ripartire (partizionare)


15 oggetti in 3 gruppi di uguale numerosit`a
[

4. Trovare il numero dei possibili modi in cui m


due gruppi contenenti m ed n oggetti

15
5

10
5

3!

5
5

n oggetti possono essere divisi in


[

m n
m

5. In quanti modi si pu`o selezionare un comitato di 4 persone da un gruppo di 6


uomini e 8 donne se deve contenere due donne e la signora Rossi non vuole stare
nello stesso comitato di suo marito?
[770]

6. In quanti modi possono essere riordinate le lettere della parola COMBINA


(a) se la prima lettera deve essere una vocale
[2160]

(b) se la terza e la sesta lettera devono essere consonanti

TEORIA DEGLI INSIEMI E CALCOLO COMBINATORIO

21
[1440]

(c) se non ci sono restrizioni


[5040]

7. Abbiamo 12 esperti tecnici e vogliamo fermare una commissione di 4 persone.


(a) Quante sono le possibili quaterne?
[495]

(b) Se fra questi esperti vi sono 3 donne, contare quante commissioni conterranno
esattamente 1 donna?
[252]

(c) Quante contengono almeno una donna?


[369]

8. Quante targhe si possono comporre se ogni targa e` formata da due distinte lettere
(su 26) e da tre distinte cifre?
[468000]

4.9. Propriet`a del coefficiente binomiale. Consideriamo nota luguaglianza


(4.1)

i 0

n i
t
i

valida per ogni n intero e per ogni reale t.


La relazione (4.1) e` detta funzione generatrice delle relazioni combinatoriali, cio`e i
coefficienti binomiali ni , (i 1
n) della classe n.
4.9.1. Esempio. La cardinalit`a dellinsieme delle parti di A,
n
0

n
1

n
n

i 0

n n i i
1 1
i

A e`
1

2n

Il valore dei coefficienti binomiali pu`o essere ricavato sviluppando in serie di Mac
Laurin il binomio 1 t n ed uguagliando i coefficienti dei termini di ugual grado:
n
nn 1
i
Nei calcoli e` pi`u utile la definizione

(4.2)

(4.3)

n
i

n!
i
i! n i !

i!

4.9.2. Propriet`a. Dalle relazioni (4.2) deriva che (per il principio di conservazione
delle propriet`a formali)
1. 0! 1;
n
2. n0
1;
n
n
n
3. k
n k ;
n
4. i
0 per i 0 e per i n 0;
0
5. 0
1;
n
6. i e` priva di significato se i o n non sono interi;

22

FRANCESCA PARPINEL

7. dalla (4.1) ponendo t

1 si ricava immediatamente che


n

n
i

(4.4)

i 0

8. dalla (4.1) ponendo t


n

(4.5)

i 0

2n ;

1 si ricava immediatamente che

n
i

n
1

9. derivando in t la (4.1) e ponendovi t


n
i 0

0;

1 si ricava che

n
i

(4.6)

n
2

n 1
i 1

i 1

n2n

10. derivando due volte in t la (4.1) e ponendovi t


n

(4.7)

i i

i 1

n
i

nn

i 2

1 si ricava che

n 2
i 2

1 2n 2 ;

nn

11. e cos` via.


Le ultime relazioni sono possibili per la continuit`a in t e lindefinita derivabilit`a in t.
4.9.3. Relazione di ricorrenza. Tale relazione permette di esprimere un coefficiente
binomiale mediante la somma di altri due
n
n 1
n 1
(4.8)
i
i
i 1
Dalla (4.8) si pu`o facilmente provare che
n i 1

n
i

(4.9)

h 1

n i 1

n h
i 1

h
i

h 1

2
1

da questultima relazione si pu`o ricavare, dopo k iterazioni della medesima regola, che
n i k

n
i

(4.10)

h k

h
k

1
1

n 1
i k

Inoltre a partire dalla relazione (4.8) si pu`o costruire il triangolo aritmetico di Pascal

4
0

3
0

..
.

2
0
4
1

1
0
3
1

0
0
2
1
4
2

1
1
3
2

2
2
4
3

3
3

4
4

..
..
..
..
.
.
.
.
TRIANGOLO DI PASCAL
Per questo triangolo valgono le seguenti relazioni
il primo e lultimo elemento di ogni riga rappresenta lunit`a
i simboli simmetrici rispetto allaltezza verticale del triangolo hanno uguale valore

TEORIA DEGLI INSIEMI E CALCOLO COMBINATORIO

23

ogni simbolo e` la somma dei due simboliche gli stanno sopra


quindi si tratta del seguente triangolo di numeri
1
1

1
1

3
4

..
.

1
3

..
.

..
.

1
4

1
..
.

..
.

4.9.4. Propriet`a. Uguagliando i termini di egual grado degli sviluppi in serie di


(4.11)

n
h

n k

otteniamo
(4.12)

k
i

n
h

k
i

in cui h e` chiaro che varia sugli interi che non annullano gli addendi, cio`e max 0; i
k
h min n; i .
n
Ponendo nella (4.12) i k n e notando che nh
n h , otteniamo che
n

(4.13)

h 0

Sviluppando
relazioni

n
i

n
h

2n
n

e ponendo t rispettivamente uguale a -1 e 0, otteniamo le


i

(4.14)

h 0

n
h

n h
n i

n
h

n h
n i

2i

e
n

(4.15)

h 0

n
i

4.9.5. Coefficienti polinomiali. Si definiscono, analogamente ai coefficienti binomiali, anche i coefficienti polinomiali,
n
n1 n2

nr

n!
n1 !n2 ! nr !

e vale la seguente relazione


(4.16)

a1

a2

ar

n
n1 n2

n
nr n

n1 n2

nr

an11 an22

anr r

24

FRANCESCA PARPINEL

4.10. Conteggio degli alberi etichettati. I diagrammi ad albero sono uno strumento
grafico usato per enumerare tutti i possibili esiti di una serie di esperimenti, in cui
ciascun esperimento pu`o avere un numero di esiti finiti.
La costruzione di un albero avviene nel modo che segue
1. Si inizia con un punto arbitrario P1 .
2. Si aggiunge un nuovo punto P2 collegato da una linea a P1 .
3. Si aggiunge un nuovo punto P3 collegato da una linea a uno fra P1 e P2 .
4. Si aggiunge un nuovo punto Pi collegato da una linea a uno fra P1 P2 ,
,Pi .
In pratica lalbero e` costruito procedendo da sinistra a destra e in corrispondenza ad
ogni nodo il numero dei rami rappresenta il numero dei possibili esiti dellesperimento
successivo.
Il conteggio dei nodi terminali mi fornisce il numero dei possibili esiti dellesperimento globale.
4.10.1. Esempio. Trovare linsieme prodotto A
eC
34

B dove A

1 2 ,B

abc

I nodi terminali, e quindi anche la cardinalit`a dellinsieme, sono 12.


Consideriamo due insiemi N e K a cardinalit`a finita, con Card(N)=n e Card(K)=k.
Proposizione 4.14. Consideriamo linsieme A composto da tutte le applicazioni che
associano un elemento di K ad un elemento di N. Allora la cardinalit`a dellinsieme A
e` pari ad nk .
4.10.2. Esempio. Giorgio e Valerio giocano ad un torneo di tennis. Vince il torneo chi
vince due partite di seguito oppure chi vince un totale di tre partite. Rappresentiamo in
un diagramma ad albero i possibili scenari. E contiamo il numero dei nodi terminali: i
possibili risultati del torneo sono 10.

TEORIA DEGLI INSIEMI E CALCOLO COMBINATORIO

25

I NDICE
1. Generalit`a sugli insiemi
1.1. Definizioni e simbologia
1.2. Sottoinsiemi
1.3. Insieme universale e insieme vuoto
1.4. Diagrammi di Venn
2. Operazioni fra insiemi
2.1. Unione
2.2. Esercizi
2.3. Intersezione
2.4. Esercizi
2.5. Complementazione
2.6. Esercizi
2.7. Differenza fra insiemi
2.8. Esercizi
2.9. Funzioni di punto e dinsieme
2.10. Esercizi di ricapitolazione
2.11. Prodotto Cartesiano
3. Famiglie di insiemi
3.1. Partizione di un insieme
3.2. Insieme delle parti di un insieme
3.3. Algebra di parti di un insieme
3.4. -algebra di parti di A
4. Cenni di calcolo combinatorio
4.1. Esempi
4.2. Notazioni
4.3. Regole principali di calcolo combinatorio
4.4. Composizione delle k-uple
4.5. Disposizioni
4.6. Permutazioni
4.7. Combinazioni

1
2
2
2
3
3
3
4
4
5
5
6
6
7
7
9
10
11
11
11
11
12
12
12
14
14
15
16
17
18

26

FRANCESCA PARPINEL

4.8. Esercizi
4.9. Propriet`a del coefficiente binomiale
4.10. Conteggio degli alberi etichettati

D IPARTIMENTO DI S TATISTICA U NIVERSIT A` C A F OSCARI , V ENEZIA


E-mail address: fparpi@vivaldi.dst.unive.it

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