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Architettura romanica

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Categoria:Architettura
Storia dell'arte
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L'architettura romanica lo stile del costruire proprio dell'arte romanica, che si diffuse in Europa
nell'XI e XII secolo, fino all'affermazione dell'arte gotica, cio verso la met del XII secolo in Francia e
con persistenze maggiori negli altri paesi europei. L'aggettivo "romanico" la traduzione italiana di
"roman", vocabolo creato agli inizi dell'Ottocento in Francia per indicare le lingue e le letterature

romanze o neolatine. Charles de Gerville introdusse "roman" anche nel linguaggio architettonico ed il
termine ebbe fortuna: in breve tempo si defin "romanica" tutta la cultura figurativa che in Francia si
era sviluppata dopo i romani fino alla fioritura dell'architettura gotica.

Indice
1 Definizione
2 Inquadramento storico
3 Caratteristiche del Romanico
3.1 Architetture religiose
3.1.1 Interni
3.1.2 Esterni
3.2 La questione delle volte a crociera
4 Sviluppo territoriale del Romanico
4.1 Cronologia
5 Il romanico europeo
5.1 Germania
5.2 Paesi Bassi e Belgio
5.3 Francia
5.3.1 Borgogna
5.3.2 Linguadoca e Midi-Pyrnes
5.3.3 Normandia e Inghilterra
5.4 Spagna
5.4.1 Catalogna
5.4.2 Spagna settentrionale
6 Il romanico italiano
6.1 Romanico lombardo, veneto ed emiliano
6.2 Romanico toscano
6.2.1 Romanico pisano
6.2.2 Firenze
6.3 Il Romanico nell'Italia centrale
6.4 Romanico pugliese
6.5 Campania, Sicilia e Calabria
6.6 Sardegna
7 Architettura civile e militare
7.1 Architetture scomparse
7.2 Mura e castelli

7.3 Torri
7.4 Infrastrutture
8 Note
9 Bibliografia
10 Voci correlate
11 Altri progetti
12 Collegamenti esterni

Definizione
La volta a botte, elemento simbolo dell'architettura romanica: (1) chiave di volta; (2) cuneo; (3)
estradosso; (4) piedritto; (5) intradosso; (6) freccia; (7) corda; (8) rinfianco.
Nello specifico, il
termine "romanico" fa
riferimento al legame
con l'architettura
romana, dalla quale
vennero ripresi alcuni
elementi strutturali
(l'arco, la colonna, il
pilastro, la volta) e una
certa impostazione
monumentale e spaziale[1]. Tuttavia l'interpretazione del romanico come rinascita della sapienza
costruttiva romana e, conseguentemente, della spazialit dell'architettura imperiale non accettata da
tutti, ed stata avanzata anche l'interpretazione dell'architettura romanica come derivazione
dell'architettura bizantina.[2] In relazione al termine romanico sono stati utilizzati dagli storici anche i
termini preromanico (riferito alle realizzazioni architettoniche del IX e X secolo), protoromanico
(riferito alle prime manifestazioni di questo nuovo linguaggio architettonico sul passaggio tra X e XI
secolo) e tardoromanico per le regioni che nel XIII secolo non accolgono il nuovo stile gotico. A partire
dalla met del XIX secolo e fino ai primi anni del Novecento, inoltre, l'architettura romanica fu fonte di
ispirazione per una nuova tendenza artistica, nota appunto come architettura neoromanica.

Inquadramento storico
Lo stesso argomento in dettaglio: Arte romanica Contesto
storico.
La cultura e la civilt europea subirono un'accelerazione dopo l'anno Mille, grazie ad una serie di
innovazioni tecnologiche, prima di tutto in agricoltura, che permisero di aumentare la produzione di
generi alimentari, sollevando la popolazione dall'endemica scarsit di cibo. Ci innesc un circolo
virtuoso che permise un incremento demografico, la ripresa dei commerci e lo sviluppo di villaggi e
citt quali sedi di mercati; la crescita delle zone urbane gradualmente permise l'affermazione di un

nuovo ceto sociale, quello "borghese" dedito alle attivit manifatturiere e commerciali ed intermedio tra
la massa dei contadini e gli aristocratici o ecclesiastici. Inoltre, soprattutto in Francia, il sistema feudale
frammentava il potere creando una classe di signori della guerra. Tutte queste entit presto innescarono
una notevole domanda di nuovi edifici, soprattutto religiosi. A ci va aggiunta l'attivit delle abbazie
riformate (come Cluny nell'XI secolo e Citeaux nel XII secolo), il sistema di pievi nelle campagne, la
diffusione dei pellegrinaggi con la conseguente necessit di grandi chiese, ospedali e alloggi per i
pellegrini.

Caratteristiche del Romanico


Il romanico presenta due aspetti apparentemente antitetici: da una parte non il prodotto di una sola
nazione o di una sola regione ma nato pressoch contemporaneamente in Francia, Italia, Germania e
Spagna e durante il suo sviluppo ha presentato scambi ed influenze reciproche in tutta l'area dell'Europa
centro-occidentale, finendo per costituire una cultura effettivamente europea. D'altra parte, ogni regione
presenta forme, schemi costruttivi, materiali diversi tra di loro. Questa duplice natura probabilmente
un perfetto ritratto storico e geografico dell'Europa medievale che univa elementi "universali" ad altri
estremamente localistici. Questo comporta una certa variet nelle caratteristiche che possiamo attribuire
all'architettura romanica.

Architetture religiose
Interni

Pianta della cattedrale di Modena, (Italia).

Pianta della Basilica di Sant'Isidoro di Len, (Spagna)

Sezione longitudinale della navata centrale della chiesa di San Pietro a Soest, (Germania)
Pur tenendo conto delle diversit regionali, possiamo trovare nello stile romanico alcuni elementi
caratterizzanti, soprattutto per quel che riguarda gli edifici religiosi che sono la sua massima
manifestazione.
Ad esempio, la suddivisione interna si mostra piuttosto articolata, divisa in campate: spesso l'area di
una campata della navata centrale (a base quadrata) corrisponde all'area di due campate nelle navate
laterali. Le murature vengono realizzate molto spesse e robuste, ed il trattamento della superficie delle
pareti resa in maniera plastica, sia all'interno, sia l'esterno, con elementi sporgenti e rientranti che
oltre a contrastare le spinte delle arcate, creano giochi di chiaroscuro. Vengono notevolmente utilizzati
non solo colonne come nelle chiese paleocristiane, ma anche pilastri e successivamente si fa uso di
pilastri compositi, come i pilastri cruciformi con semicolonne addossate.
Le colonne, tranne casi di spoglio, presentano capitelli scolpiti con forme vegetali o fantastiche, ovvero
geometrizzanti, ma comunque originali e distanti rispetto all'architettura romana o paleocristiana.
La parete della navata generalmente articolata con elementi plastici ed aperture sopra le arcate ed
molto spesso organizzata su vari livelli (matroneo, triforio, cleristorio), l'evoluzione dei quali sar uno
degli elementi di sviluppo verso il gotico.
Il materiale utilizzato per le murature in genere (soprattutto per gli edifici di una qualche importanza)
pietra da taglio, ridotta in conci regolari che non venivano mai lasciati a vista, bens intonacati e
affrescati. Non mancano comunque edifici in mattoni in aree mancanti di materiali lapidei (Pianura
Padana).
La copertura prevalentemente a volta, anche se non mancano coperture a capriata, sia a nord
(Normandia) sia a sud (Italia) e neppure serie di cupole (Francia occidentale, Palermo, Venezia). Le
volte della navata sono spesso a botte, soprattutto in Francia, ma proprio durante il periodo romanico si
diffonde la volta a crociera, con una versione a sesto acuto in Borgogna e Poitou. In Normandia
(Lessay), esordisce la crociera ogivale costolonata ripresa in Sicilia, nelle coperture absidali delle
cattedrali di Cefal e Monreale. Allo stesso tempo nelle chiese di pellegrinaggio si iniziano a usare
strutture che sottolineano l'innesto delle navate con il transetto, come torri e cupole; si diffonde la volta
a costoloni dalla Lombardia e da Durham (Inghilterra); nasce anche la volta reticolare in Germania.
Ulteriore innovazione di questo periodo architettonico sono l'abside con coro, collegato molto spesso al
deambulatorio, su cui si affacciano delle cappelle radiali, nonch l'uso predominante dell'arco a tutto
sesto che distingue il romanico dal successivo periodo dell'architettura gotica. Infine si possono notare

anche l'utilizzo comune di finestre e altre aperture di dimensioni abbastanza ridotte e di conseguenza
una luminosit interna piuttosto rarefatta di cui si esaltata la spiritualit; da notare come il passaggio
dal romanico al gotico avvenne come ricerca di una sempre maggior luminosit e progressivo
allargamento delle aperture esterne in seguito alla mutata sensibilit. Abbastanza frequente la presenza
di una cripta e di un presbiterio rialzato, che rendono la chiesa strutturata su tre livelli (considerando la
navata).
In definitiva l'interno delle chiese di epoca romanica non pi intelligibile con un singolo sguardo, ma
si rivela in molte pi fasi, con una frammentazione dell'unit dell'edificio in innumerevoli sottoelementi, dotati ciascuno di una certa autonomia formale[3]. A causa di questo atteggiamento
descrittivo, che permetteva la simultanea presenza di elementi decorativi di diversa provenienza e gusto
stilistico, molto spesso si ricorreva a materiali di spoglio.
Esterni
Gli elementi esterni pi frequenti sono:

Il Clotre des Cordeliers


scansione delle murature esterne con arcate cieche e lesene: questo elemento fortemente
caratterizzante ebbe una lunga elaborazione in diverse regioni europee, dalla Mosa alla
Borgogna e dalla Lombardia alla Catalogna[4]
murature esterne spesso trattate plasticamente, come all'interno; motivo decorativo frequente
l'uso di nicchie, di lesene, di cornicioni, ecc.;
facciata articolata con un nartece, un portico, un protiro, o comunque un portale plasticamente
definito; talvolta vi anche un rosone;
presenza di una cupola o torre all'incrocio del transetto con la navata (soprattutto in Francia);
integrazione con elementi scultorei di vario tipo presenti sotto forma di bassorilievi, portali,
elementi stilofori, lunette, metope, ecc;
presenza di due torri affiancate alla facciata (non sempre simmetriche) derivata dalla Westwerk
(in aree di influenza germanica, in Normandia e di conseguenza nell'Italia meridionale);
presenza di un campanile isolato (in Italia) o annesso alle absidi (in Spagna).
fasce bicrome nel romanico pisano e sue derivazioni;
presenza di tarsie marmoree nel romanico toscano a Firenze.
L'estrema duttilit con cui i costruttori romanici interpretavano liberamente i modelli degli edifici
principali permise anche l'innesto di motivi pi disparati, compresi elementi bizantini ed islamici (si
pensi per esempio all'architettura siciliana o veneziana dell'epoca).

La questione delle volte a crociera

Interno della Cattedrale di Santiago di Compostela


Nel XIX secolo la scuola positivista[5] volle riconoscere quale elemento qualificante dell'architettura
romanica l'uso delle coperture a volta, in particolare delle volte a crociera, una semplificazione forse un
po' forzata dal voler vedere un'evoluzione lineare tra arte altomedievale e arte gotica, che non
corrisponde pienamente alla realt[4]. Se da un lato, infatti, edifici importanti dell'architettura romanica
quali il Duomo di Modena o San Miniato al Monte di Firenze o la chiesa abbaziale di Saint-tienne a
Caen furono inizialmente coperti con capriate, solo in seguito sostitute da volte, dall'altro lato l'uso
delle volte a crociera, sebbene su zone pi piccole, era gi presente prima del Mille, per esempio nella
Cuba di Santa Domenica a Castiglione di Sicilia o nelle pievi dell'area tra Forl e Ravenna[6], e fin
dall'inizio dell'XI secolo[7] in area germanica e lombarda, come nella chiesa di Santa Maria Maggiore
a Lomello.
Le volte a crociera furono comunque uno dei fattori che permisero la realizzazione dei grandiosi edifici
romanici. Formate dall'incrocio di due archi diagonali, avevano l'indiscutibile vantaggio rispetto alle
volte a botte di convogliare il peso anzich lungo tutta la linea d'imposta, solo sui quattro sostegni
d'angolo, semplificando la necessit di approntare controspinte (quattro punti erano infatti pi
controllabili di due linee continue) e permettendo di alleggerire lo sforzo sulle pareti, che possono
quindi essere pi slanciate in altezza o anche traforate da varie aperture, aprendo, nella prospettiva
temporale, l'evoluzione verso il gotico.

Sviluppo territoriale del Romanico


Il Romanico fu un fenomeno che interess ampie regioni europee ed ogni zona si distingue dalle altre
per alcune varianti. Dopotutto riflessi regionali erano inevitabili in un territorio cos ampio e con forme
di governo cos diverse: in area germanica era ancora forte l'autorit degli Imperatori, quindi naturale
la continuit artistica col mondo carolingio e ottoniano, mentre in Italia il precoce sviluppo dei Comuni
port a un panorama pi dinamico e differenziato. In Italia il monumento simbolo la cattedrale, in
Francia invece l'abbazia; in Spagna le grandi abbazie cooperavano con i signori locali nella creazione
di santuari e luoghi di culto per i pellegrinaggi; in Italia Meridionale la posizione favoriva lo scambio

con arabi e bizantini; in Normandia infine si ebbe una classe di signori che, col pieno appoggio di abati
e vescovi, iniziarono una serie di cantieri magnifici come legittimazione del loro potere, cosa che venne
ripetuta dopo la conquista dell'Inghilterra.

Cronologia

Interno della chiesa di Santa Maria in Campidoglio a Colonia

Abbazia di Sant'Antimo, Toscana: abside con deambulatorio e cappelle radiali


Pu essere utile tracciare un elenco cronologico dei principali monumenti eretti in Europa tra l'XI
secolo e la prima met del XII:

met dell'XI secolo, costruzione della chiesa abbaziale di Sainte-Foy a Conques;


1059, consacrazione del battistero di Firenze
1061, prima cattedrale di Spira;
1063, Primaziale di Pisa
1065, chiesa di Santa Maria in Campidoglio a Colonia;
1067, abbazia di Jumiges;
1070-1080:
basilica di San Marco a Venezia;
basilica di Sant'Abbondio a Como;
chiesa di Saint-tienne a Nevers;
chiesa di Saint-tienne a Caen;
chiesa de La Trinit a Caen;

1075, inizio della ricostruzione della cattedrale di Santiago di Compostela;


1080, ricostruzione della cattedrale di Spira;
1080-1090:
iniziate le cattedrali inglesi di Saint Albans, Winchester, Ely;
basilica di San Nicola a Bari;
1078, costruzione della cattedrale di Sant'Agata a Catania;
1088, costruzione di Cluny III;
1090-1100:
fondazione della cattedrale di Durham;
chiesa abbaziale di Santa Maria Laach;
chiesa di San Michele a Pavia;
ricostruzione della basilica di Sant'Ambrogio a Milano;
1096, consacrazione della basilica di Saint-Sernin a Tolosa;
1099, inizio del duomo di Modena.

Il romanico europeo
Germania

San Michele a Hildesheim

La "nuova" Cattedrale di Spira

La Chiesa abbaziale di Santa Maria Laach


La Germania fu ovviamente il paese dove l'arte romanica si sovrappose maggiormente con l'arte
ottoniana, originaria di questa zona.
Dalla chiesa abbaziale di St-Riquier a Centula (nei pressi dell'odierna Abbeville, nel nord della Francia)
derivarono numerose architetture tedesche databili a partire dall'ultimo scorcio del X secolo[8]: a
questo filone appartiene ad esempio la chiesa di San Pantaleone a Colonia caratterizzata da un severo
Westwerk (980). Il tema del Westwerk venne successivamente ripreso nella chiesa di San Michele ad
Hildesheim, cominciata immediatamente dopo l'anno Mille: l'edificio costituito in pianta da uno
schema geometrico regolare, con un corpo centrale a tre navate sul quale si innestano due transetti, due
cori e due absidi. Particolarit della navata di Hildesheim, comunque ancora con copertura lignea, sono
i sostegni alternati che sorreggono una teoria di archi a tutto sesto: questo schema, che prevede una
successione di pilastri e colonne, ebbe una notevole diffusione nell'Europa centrale.[9]
Un punto di svolta[10] venne segnato con la ricostruzione della Cattedrale di Spira (Spira II),
riedificata nel 1080, appena venti anni dopo la conclusione della prima cattedrale (Spira I). Nel nuovo
edificio venne ripresa la grandiosa pianta della chiesa precedente, con una navata altrettanto ampia ed
alta, ma questa volta venne coperta da volte a crociera in luogo di una copertura piana. Inoltre venne
ripreso nella navata il motivo decorativo delle semicolonne altissime addossate prima ai pilastri e poi
proseguenti sulla parete fino quasi al soffitto. In Spira II questo effetto plastico venne potenziato,
arrivando a creare tre livelli sovrapposti di pilastri e semicolonne, sopra a ciascuno dei quali
corrispondeva lo sviluppo di un elemento portato: le volte, gli archi di accesso alle navate laterali, gli
archetti ciechi attorno alle finestre. All'esterno venne realizzata una galleria che gira attorno alla
cattedrale ad altezza dei matronei, caratterizzata da arcatelle su colonnine: serv per fondere alcune
delle parti pi antiche dell'edificio e venne ripresa in molte costruzioni della regione, per il bell'effetto
chiaroscurale pi che per una reale utilit pratica.
Un altro caposaldo dell'architettura di questo periodo la chiesa abbaziale di Santa Maria Laach in
Renania, iniziata nel 1093 e terminata nel XIII secolo. Nonostante il lunghissimo arco di tempo della
costruzione, l'aspetto dell'edificio si presenta unitario e caratterizzato da un complesso accostamento di
volumi differenti[7]. La parte centrale racchiusa dalla zona monumentale del transetto e dal Westwerk,
entrambi affiancati da due torri (da un lato a base quadrata, dall'altro rotonda); inoltre all'incrocio del
transetto con la navata si erge un corpo ottagonale, mentre il Westwerk dominato da una robusta torre
centrale a volumi parallelepidali sovrapposti, culminante con un tetto a spioventi, che segna il punto

pi alto della basilica. Le pareti esterne sono movimentale da lesene in pietra pi scura ed archetti
pensili.
Importante per l'affermazione dello stile romanico[11] fu la cosiddetta scuola di Colonia. Prima dello
scoppio della seconda guerra mondiale a Colonia si trovavano infatti numerose chiese romaniche
caratterizzate da una terminazione triconica; il caso ad esempio della chiesa di Santa Maria in
Campidoglio, delimitata sul fronte est da tre absidi disposte ortogonalmente tra loro.

Paesi Bassi e Belgio


Lo stesso argomento in dettaglio: Arte mosana.

Francia
Borgogna

Ricostruzione di Cluny III


In Borgogna si trovava la potente abbazia di Cluny, che tra il 948 e il 981 aveva assistito alla
ricostruzione della chiesa principale (Cluny II), oggi conosciuta solo tramite scavi archeologici e che
mostrava un ampio presbiterio e un coro tripartito con deambulatorio.
Nel 1088 venne fondata la terza chiesa abbaziale (Cluny III), caratterizzata da dimensioni colossali:
lunga 187 metri, era dotata di nartece ed aveva ben cinque navate, un coro allungato con deambulatorio
e cappelle radiali, un doppio transetto e cinque torri. A cavallo fra XVIII e XIX secolo venne, assaltata
durante la rivoluzione francese, secolarizzata e - sebbene fosse la pi grande abbazia europea gradualmente demolita. Oggi ne rimangono solo pochi resti della crociera meridionale del transetto est
e di una delle torri, che comunque danno un'idea delle sue dimensioni impressionanti.
Molte chiese della regione usarono la basilica di Cluny come modello[12], come per esempio a Parayle-Monial: vi si ritrovano la struttura delle pareti della navata centrale e del transetto divise secondo tre
ordini e la copertura con volte a botte. Interessante notare come qui le arcate fossero gi sesto acuto
(quindi non una prerogativa dello stile gotico) e i pilastri a fascio scanalati. Lungo tutta la chiesa
corrono dei cornicioni che danno ritmo alla sequenza degli elementi decorativi.
Gli stessi motivi vennero usati con ancora maggior raffinatezza nella cattedrale di Saint-Lazare a
Autun, dove al posto delle semicolonne incassate nei pilastri si trovano semipilastri (o paraste), forse
ripresi da analoghi motivi visibili nell'antica porta romana della citt.
Distrutta come Cluny la chiesa di Saint-Bnigne, una delle grandi basiliche francesi dei pellegrinaggi,

fatta costruire poco dopo l'anno mille da Guglielmo da Volpiano, abate proveniente dalla sacra di San
Michele. In questa chiesa oltre il transetto era presente una rotonda ispirata alla Cappella Palatina di
Aquisgrana, con matronei e torri scalari esterne.
Inoltre in Borgogna ebbe grande impulso la scultura monumentale applicata all'architettura, che
divenne uno degli elementi chiave del romanico.

Interno del transetto superstite di Cluny

Interno di Paray-le-Monial

Interno della Cattedrale di Autun

Linguadoca e Midi-Pyrnes

Saint-Sernin a Tolosa
Anche la Linguadoca svilupp precocemente lo stile romanico, sia per la crescita economica e
demografica, sia per la disgregazione del potere centrale (che favoriva lo sviluppo di potenti abbazie),
sia per l'afflusso di pellegrini che la resero una trafficata regione.
Per esempio a Tolosa venne edificata la basilica di Saint-Sernin, tappa dei pellegrinaggi, iniziata prima
del 1080. Nel 1096 ne venne consacrato l'altare maggiore, ma i lavori si interruppero nel 1118, per poi
arrivare alla conclusione della chiesa solo nel XIII secolo. La pianta venne prevista maestosamente
ampia fin dall'inizio, con cinque navate, tra le quali quella centrale di grandiosa imponenza; fu
progettata un altrettanto ampia zona presbiteriale e un'altissima torre all'incrocio del transetto con la
navata; la copertura venne approntata con volte a botte. Magnifica fu la produzione scultorea che
decor la chiesa[13].
Contemporaneamente, nel vicino Midi-Pyrnes, veniva costruita un'altra tappa fondamentale del
cammino di Santiago di Compostela, l'abbazia di Moissac, importante soprattutto per il chiostro
realizzato verso il 1110. L'ampio spazio quadrangolare celebre per i settantasei capitelli scolpiti ed
organizzato secondo l'alternanza di colonnine singole e binate. Ai lati dei pilastri d'angolo e centrali
vennero inoltre sistemati dodici pannelli a bassorilievo con apostoli a grandezza naturale. Ancora nel
cammino di Santiago di Compostela si nota la romanica ex cattedrale di Santa Maria ad Oloron-SainteMarie, risalente al XII secolo ed eretta per volont di Gastone IV, visconte di Barn, sede episcopale
dell'allora diocesi di Oloron.
Normandia e Inghilterra
A Durham la volta costolonata in pietra, per la prima volta in una chiesa europea, unifica l'interno in
una magia di nervature litiche e di vele di tamponamento.
(David Watkin[14])

I resti dell'Abbazia di Jumiges

Interno della Cattedrale di Durham


In Normandia gi nel 1025 Guglielmo da Volpiano aveva eretto la chiesa abbaziale di Bern, con
transetto absidato e volte a crociera nelle navate laterali. Tra gli archi e il cleristorio vennero inserite
delle bifore (il triforio), che riproducevano le aperture di un matroneo inesistente.
Guglielmo il Conquistatore aveva gi iniziato un programma di importanti opere edilizie in Normandia
e dopo la conquista dell'Inghilterra venne intrapreso con risultati simili anche nel nuovo territorio.
La chiesa abbaziale di Notre-Dame a Jumiges, costruita tra il 1040 e il 1067, venne edificata tenendo
come esempio Bern e la primitiva abbazia di Mont-Saint-Michel. Presentava gi alcune delle
caratteristiche base del nuovo stile architettonico, che vennero sviluppate in edifici successivi:

alta facciata con due torri gemelle ai fianchi, secondo una tipologia derivata dal Westwerk
tedesco;
navata centrale era particolarmente sviluppata in altezza;
pareti della navata centrale divise in tre ordini: arcate di confine con le pi piccole navate
laterali, triforio e cleristorio;
scansione delle stesse pareti interne con altissime semicolonne addossate;
alternanza di colonne e pilastri con semicolonne addossate;
presenza di una torre quadrata sull'intersezione tra il transetto e la navata;
transetto con corridoi ricavati nello spessore muratorio;
coro con deambulatorio;
copertura lignea (del secolo successivo la copertura con volte a crociera).
Prima di partire per la fortunata spedizione alla conquista dell'Inghilterra, Guglielmo il Conquistatore e
la moglie Matilde di Fiandra fondarono un'abbazia ciascuno a Caen (una maschile ed una femminile),
le cui chiese abbaziali sono tra i monumenti pi importanti dell'epoca[15]. In particolare la chiesa
abbaziale di Saint-tienne (Abbaye aux hommes), fondata da Guglielmo, presenta molti elementi gi
usati a Jumiges, ma ulteriormente perfezionati e con un miglior coordinamento[7] : le torri della
facciata si elevano sulla prima campata delle navate laterali, ben allineate alla pianta, mentre a
Jumiges avevano una collocazione pi indipendente; all'interno sono potenziati sia il matroneo (e
conseguentemente le arcate del triforio), sia la galleria superiore, con tre semicolonnine ai lati delle
aperture dalle quali si dipartono cornici scalari ben ritmate; per questo la parete pi articolata, ma
anche pi spessa. Anche qui il soffitto era originariamente ligneo e venne sostituito nel corso del XII
secolo con una struttura voltata.
Dopo la Conquista normanna anche in Inghilterra venne avviato un programma molto articolato per la
costruzione di abbazie e cattedrali: Ely[16] (posteriore al 1081), Winchester, Norwich, Peterborough e
Durham (1093-1133) erano tutte caratterizzate da una navata centrale snella e molto alta, con effetti
decorativi sempre pi spettacolari sulle facciate e con le pareti interne sempre pi marcatamente
movimentate da complessi schemi. A Durham, in particolare, tra il 1093 ed entro l'inizio del XII secolo
il coro e la navata centrale erano gi coperti con le volte a crociera a costoloni, probabilmente le pi
antiche d'Europa dopo quelle della cattedrale di Spira[17] ed inoltre, per la prima volta, qui vennero
sperimentate le volte a crociera a sesto acuto ed a sei spicchi, con le quali ogni campata sostenuta sei
sostegni (invece di quattro).
Dall'Inghilterra questa novit torn in Normandia (infatti nel XII secolo quasi tutte le coperture
vennero rifatte con volte a crociera, come nelle due abbazie di Caen, dove fu necessario demolire il
triforio) per poi diffondersi nel continente.


Facciata di Saint-tienne a Caen

Facciata dell'Abbaye aux dammes (chiesa de La Trinit), Caen

Interno della cattedrale di Ely

Interno della cattedrale di Winchester

Spagna
Catalogna
In Catalogna l'arte romanica si manifest con alcune peculiarit e si prolung per tutto il XII secolo.
Furono molto diffusi gli edifici religiosi di piccole dimensioni (in Italia sarebbero assimilabili alle
pievi), con una struttura abbastanza fissa: unica navata "a sala", tetto a spioventi sorretti da volte a

botte, triplice abside, pareti costruite con piccoli conci e scandite all'esterno da lesene e arcatelle cieche,
le stesse che si ritrovano nelle chiese del romanico lombardo.
Spesso un campanile affiancato alle absidi e pu presentare base quadrata o poligonale, con aperture
crescenti nei piani pi alti. In un primo momento la scultura non ebbe una produzione consistente, ma
fece da decorazione privilegiata la pittura, con grandi affreschi di ascendenza bizantina, reinterpretati
con una forte stilizzazione data dalle marcate linee nere di contorno[4].

Chiesa di San Clemente a Tahull

Monastero di Sant Pere de Galligants

Monastero di Sant Lloren del Munt, a la Mola

Interno di Sant Esteve de Llanars


Spagna settentrionale

Panten de los Reyes, Len


La Spagna settentrionale era molto legata alla Francia del sud per ragioni politiche, economiche e per il
collegamento delle strade dei pellegrini verso Santiago. Inoltre i territori strappati alla Reconquista
avevano attirato conspicui flussi migratori. L'architettura e la scultura che qui si svilupparono
presentano notevoli analogie con i coevi cantieri di Tolosa e di Moissac.
Tra i primi cantieri attivi con caratteristiche romaniche vi fu quello della chiesa di Sant'Isidoro a Len,
che venne rimaneggiata ampiamente entro la prima met del XII secolo. Attiguo alla chiesa si trova il
luogo di sepoltura reale del Panten de los Reyes, dai pregevoli capitelli scolpiti e affreschi raffiguranti
la Maiestas Domini, Scene apocalittiche e della Vita di Cristo sulle volte ed i simboli dei Mesi nei
medaglioni.
L'edificio pi importante resta comunque il Santuario di Santiago de Compostela, ricostruito a partire
dal 1075 con una pianta grandiosa simile a quella delle grandi chiese di pellegrinaggio francesi: cinque
navate lunghe e sviluppate in altezza, matronei, transetto a triplice navata ed una grande abside con
deambulatorio e cinque cappelle laterali.

Il romanico italiano
Lo stesso argomento in dettaglio: Architettura
romanica in Italia.

Sant'Abbondio a Como
L'architettura romanica in Italia presenta un panorama molto variegato, soggetto a molteplici influenze
(germaniche, francesi, bizantine, arabe...) dalle quali nacquero precocemente alcuni stili indipendenti.

Romanico lombardo, veneto ed emiliano


Lo stesso argomento in dettaglio: Romanico
lombardo.
Una delle prime zone a recepire le novit romaniche fu la Lombardia (all'epoca pi ampia dei confini
regionali attuali, comprendente anche l'Emilia), grazie all'ormai secolare movimento di artisti lombardi
in Germania e viceversa. La basilica di Sant'Ambrogio a Milano presenta una copertura con volte a
crociera con costoloni tra le pi antiche d'Europa.[18] Importanti sono inoltre il precoce esempio della
chiesa di Sant'Abbondio a Como e la basilica di San Michele Maggiore a Pavia. Meno diffusa e pi
tarda la tipologia a pianta circolare, come quella del Duomo vecchio di Brescia, della rotonda di San
Tom in provincia di Bergamo e della rotonda di San Lorenzo nella citt di Mantova. In Veneto si
ricorda la basilica di San Zeno, a Verona, con impianto longitudinale a tre navate. In Emilia di
particolare valore sono il Duomo di Modena, una delle testimonianze pi coerentemente unitarie di
tutta l'architettura romanica italiana, il Duomo di Parma con annesso battistero, l'Abbazia di Nonantola
e il complesso della basilica di Santo Stefano a Bologna.

Romanico toscano
Romanico pisano
Lo stesso argomento in dettaglio: Romanico
pisano.

Il Duomo di Pisa
Il romanico pisano si svilupp a Pisa al tempo in cui essa era una potente Repubblica Marinara e quindi
si irradi ai territori controllati dalla citt alfea, come la Corsica, la Sardegna, la Toscana settentrionale
da Lucca fino a Pistoia e non mancano influenze pisane nell'Italia meridionale.
La prima realizzazione fu il Duomo di Pisa, iniziato nel 1063-1064 da Buscheto e proseguito da
Rainaldo; l'opera venne consacrata nel 1118, mentre nel 1173 iniziarono i lavori per il celebre
campanile pendente. Elementi tipici del romanico pisano sono l'uso dalle arcate cieche e delle loggette
pensili, ispirate all'architettura lombarda, ma moltiplicate fino a coprire su ordini diversi intere facciate.

Tra le caratteristiche che meglio identificano lo stile troviamo il motivo della losanga, derivato da
modelli islamici nord-africani, e la bicromia a fasce alternate sulle pareti, derivata da modelli della
Spagna musulmana.
Altre architetture marcatamente romaniche sono la basilica di San Pietro a Grado, presso Pisa, la chiesa
di San Michele in Foro a Lucca, la chiesa di Santa Maria della Pieve in Arezzo e la basilica di
Saccargia a Codrongianos in Sardegna.

La facciata di San Miniato al Monte, Firenze

Il rosone della chiesa di San Pietro, Tuscania

Basilica di San Nicola, Bari


Firenze
A Firenze si usarono alcuni elementi comuni al romanico pisano, ma con un'impronta molto diversa,
caratterizzata da un'armonia geometrica che ricorda le opere antiche. Evidente nel Battistero di San
Giovanni il senso del ritmo nella scansione dei volumi esterni, tramite l'uso di riquadri, seguendo un
preciso schema modulare che si ripete sugli otto lati. Un altro esempio fondamentale del rinnovato stile
fiorentino la chiesa di San Miniato al Monte (iniziata nel 1013 e completata gradualmente fino al XIII
secolo), che presenta una struttura tipicamente basilicale ed una scansione razionalmente ordinata della
facciata bicroma. Se lo stile fiorentino non produsse molte opere, la sua influenza fu determinante per

gli sviluppi successivi dell'architettura, essendo la base alla quale attinsero Francesco Talenti, Filippo
Brunelleschi, Leon Battista Alberti e gli altri architetti che svilupparono il Rinascimento. Per questo
motivo, riguardo al romanico fiorentino, si parla anche di "proto-rinascimento".

Il Romanico nell'Italia centrale


A Roma si registr una stagione in continuazione delle architetture in stile basilicale paleocristiano. Le
maggiori opere sono da ricercarsi nelle decorazioni interne alle basiliche di Santa Maria in Cosmedin e
Santa Francesca Romana; notevole il chiostro della cattedrale di San Giovanni in Laterano. Nel Lazio
settentrionale, a Tuscania, sorsero invece le chiese di Santa Maria Maggiore e di San Pietro, dove
evidente l'influenza nordica dei portali strombati e delle loggette poste in facciata.
Lo stile romanico si diffuse anche nella vicina Umbria, nelle Marche, dove doveroso ricordare ad
esempio il duomo di Foligno, il duomo di Assisi, la Duomo di San Ciriaco ad Ancona, fortemente
influenzate dallo stile lombardo. Il Duomo di Ancona, in particolare, vanta una planimetria a croce
greca, assai inconsueta, e una delle cupole pi antiche d'Italia, attribuita a Margaritone d'Arezzo (1270).
E in Abruzzo dove eccelle l'Abbazia di San Clemente a Casauria a Castiglione a Casauria.

Romanico pugliese
Lo stesso argomento in dettaglio: Romanico
pugliese.
La Puglia e i suoi porti erano usati dai pellegrini diretti in Terra santa e furono anche il punto di
partenza per molti crociati nel 1090. L'elevato flusso di persone determin la ricezione di una grande
variet di influssi che si manifest anche in architettura. Tra gli edifici pi antichi da ricordare la
basilica di San Nicola a Bari, iniziata nel 1087 e terminata verso la fine del XII secolo. Opere
importanti sono inoltre la cattedrale di Bitonto, innalzata tra l'XI e il XII secolo, il Duomo di Trani
concluso nel XIII secolo e il Duomo di Otranto eretto verso il 1088.
Esternamente le chiese si presentano con un aspetto massiccio, come una fortezza, con la facciata
spesso a salienti, chiusa ai lati da due torri e decorata con archetti pensili; talvolta compare un protiro
secondo i modelli lombardi ed emiliani. Il motivo delle doppie torri rimanda invece a esempi
transalpini, ed spiegabile anche con la presenza normanna degli Altavilla.

Campania, Sicilia e Calabria

Le absidi del Duomo di Monreale

A sud di Roma, con l'eccezione della Puglia, lo sviluppo dell'architettura fu legato strettamente all'arte
bizantina e normanna; in Sicilia, anche araba. La ragione del fenomeno da ricercare nelle molteplici
vicende storiche, politiche e religiose che coinvolsero l'Italia meridionale. Non mancarono neppure
influenze normanne, a seguito della loro progressiva conquista. Inoltre, riscontrabili soprattutto in
Campania sono le influenze provenienti da Motencassino, importante centro culturale ed artistico. Si
ricorda, ad esempio, il duomo di San Pietro a Sessa Aurunca, un edificio eretto agli inizi del XII secolo
e completato con il vescovo Erveo (documentato tra il 1171 e il 1197).
Nel Duomo di Casertavecchia sono presenti finestre a ferro di cavallo nel transetto e archetti intrecciati
poggianti su colonnine nel tiburio, come anche negli esempi amalfitani del chiostro dei Cappuccini
(1212) e del Duomo (1266-1268).
Tipicamente normanni sono a Palermo edifici come la Zisa e con influenza araba la Cuba (1180), o
anche le cupolette semisferiche della chiesa di San Giovanni degli Eremiti (1140 circa).
Architettura normanna con influenze bizantine sono invece le chiese della Martorana (1143) e la
Cappella Palatina nel Palazzo dei Normanni (1143), coperte di mosaici. In Calabria la produzione
artistica completamente rivolta a Bisanzio, come testimonia la Cattolica di Stilo (X-XI secolo).
Altri importanti esempi di edifici normanni dell'epoca sono le cattedrali di Cefal (1131-1170 circa) e
di Monreale: in entrambi sono mischiate pi influenze, che vanno dalle esperienze cluniacensi nella
zona dell'abside, agli archetti pensili tipicamente lombardi (a Cefal), a quelli intrecciati di influenza
araba (a Monreale), alla tripla abside e decorazioni geometriche anglo-normanne e figure zoomorfe di
retaggio scandinavo nei capitelli dei chiostri; le due torri in facciata sono modelli transalpini, introdotti
dai Normanni.

Sardegna

Basilica di Saccargia, Codrongianos (SS) particolare della facciata


Lo stesso argomento in dettaglio: Architettura
romanica in Sardegna.
L'architettura romanica in Sardegna ha avuto un notevole sviluppo sin dalle prime origini e per un
lungo periodo. Le sue espressioni bench autonome non sono classificabili in una immagine
riconoscibile, poich nell'isola il romanico si manifestato con risultati inediti ma in numerose forme.
Questo a causa dell'insediamento nella Sardegna giudicale di numerosi ordini religiosi, provenienti da
varie regioni italiane e dalla Francia.
Il primo edificio romanico eretto in Sardegna stato la basilica di San Gavino a Porto Torres (ante

1065), fatta costruire dal Judike di Torres Gonnario Comita. In quella occasione il Judike fece arrivare
da Pisa 11 maestri di pietra e di muro. Alla morte di Gonnario subentr il figlio Barisone I che prosegu
nella costruzione della basilica e, primo fra tutti, cominci la politica di immigrazione degli ordini
monastici nell'isola, donando all'Abbazia di Montecassino un vasto territorio. La politica della
immigrazione monastica fu intrapresa anche dagli altri judikes e da quel momento per diversi decenni
nell'isola arrivarono monaci di numerosi ordini religiosi fra i quali: i cassinesi, i camaldolesi, i
vallombrosani, i vittorini di Marsiglia, i cistercensi, ecc. A seguito di questo fenomeno, tramite il
notevole impegno finanziario della nobilt locale, furono fondate numerose chiese private, si ebbe cos
lo sviluppo dell'architettura romanica che, nell'isola, assunse dei caratteri originali e molto interessanti.
Fra queste si possono citare la cappella palatina di Santa Maria del Regno di Ardara (SS), la San
Michele di Plaiano nei dintorni di Sassari, la basilica di San Simplicio a Olbia, la chiesa di San Nicola
di Silanos a Sedini, la Cattedrale di Santa Giusta dell'omonimo centro (OR), la chiesa di Santa Maria di
Uta (CA) e la basilica di Saccargia a Codrongianos.

Architettura civile e militare

Le mura di vila
Il rinnovamento delle tecniche costruttive caratterizz non solo di un altissimo numero di costruzioni
religiose, ma permise anche un salto di qualit nella costruzione di architetture civili e militari. In
particolare grazie al passaggio a tipi di muratura pi regolare, con l'uso di pietre da taglio perfettamente
squadrate, e grazie alla capacit di copertura di ampi spazi tramite le volte.

Architetture scomparse
Sebbene restino copiose testimonianze di edifici religiosi romanici in tutta Europa, le costruzioni a
destinazione non religiose sono in massima parte scomparse[19]: rocche e castelli, abitazioni
monumentali dei signori feudali, dopo aver perso la loro funzione residenziale e strategica, vennero il
larga parte dismessi e a partire dal XVI secolo, quando l'uso delle armi da fuoco li rese obsoleti: molti
di essi caddero cos in un'inesorabile rovina. Analoga sorte ebbero la gran parte delle fortificazioni
urbane medievali.
Nelle citt le case-torri furono costantemente abbattute e scapitozzate per ragioni urbanistiche, politiche
e di sicurezza pubblica, dal XIII fino a tutto il XIX secolo[20].

Mura e castelli

Torre di Londra, Londra


Tra gli esempi superstiti di questa stagione spiccano, per esempio, le monumentali mura di vila, in
Spagna, iniziate nel 1090 e che si estendono tutt'oggi per un perimetro di oltre tre chilometri, con nove
porte cittadine e ben ottantasei torri semicilindriche a distanza regolare. Nella loro grandiosit si pu
leggere di riflesso lo spirito combattivo degli spagnoli impegnati nella Reconquis

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