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Categoria:Architettura
Storia dell'arte
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L'architettura romanica lo stile del costruire proprio dell'arte romanica, che si diffuse in Europa
nell'XI e XII secolo, fino all'affermazione dell'arte gotica, cio verso la met del XII secolo in Francia e
con persistenze maggiori negli altri paesi europei. L'aggettivo "romanico" la traduzione italiana di
"roman", vocabolo creato agli inizi dell'Ottocento in Francia per indicare le lingue e le letterature
romanze o neolatine. Charles de Gerville introdusse "roman" anche nel linguaggio architettonico ed il
termine ebbe fortuna: in breve tempo si defin "romanica" tutta la cultura figurativa che in Francia si
era sviluppata dopo i romani fino alla fioritura dell'architettura gotica.
Indice
1 Definizione
2 Inquadramento storico
3 Caratteristiche del Romanico
3.1 Architetture religiose
3.1.1 Interni
3.1.2 Esterni
3.2 La questione delle volte a crociera
4 Sviluppo territoriale del Romanico
4.1 Cronologia
5 Il romanico europeo
5.1 Germania
5.2 Paesi Bassi e Belgio
5.3 Francia
5.3.1 Borgogna
5.3.2 Linguadoca e Midi-Pyrnes
5.3.3 Normandia e Inghilterra
5.4 Spagna
5.4.1 Catalogna
5.4.2 Spagna settentrionale
6 Il romanico italiano
6.1 Romanico lombardo, veneto ed emiliano
6.2 Romanico toscano
6.2.1 Romanico pisano
6.2.2 Firenze
6.3 Il Romanico nell'Italia centrale
6.4 Romanico pugliese
6.5 Campania, Sicilia e Calabria
6.6 Sardegna
7 Architettura civile e militare
7.1 Architetture scomparse
7.2 Mura e castelli
7.3 Torri
7.4 Infrastrutture
8 Note
9 Bibliografia
10 Voci correlate
11 Altri progetti
12 Collegamenti esterni
Definizione
La volta a botte, elemento simbolo dell'architettura romanica: (1) chiave di volta; (2) cuneo; (3)
estradosso; (4) piedritto; (5) intradosso; (6) freccia; (7) corda; (8) rinfianco.
Nello specifico, il
termine "romanico" fa
riferimento al legame
con l'architettura
romana, dalla quale
vennero ripresi alcuni
elementi strutturali
(l'arco, la colonna, il
pilastro, la volta) e una
certa impostazione
monumentale e spaziale[1]. Tuttavia l'interpretazione del romanico come rinascita della sapienza
costruttiva romana e, conseguentemente, della spazialit dell'architettura imperiale non accettata da
tutti, ed stata avanzata anche l'interpretazione dell'architettura romanica come derivazione
dell'architettura bizantina.[2] In relazione al termine romanico sono stati utilizzati dagli storici anche i
termini preromanico (riferito alle realizzazioni architettoniche del IX e X secolo), protoromanico
(riferito alle prime manifestazioni di questo nuovo linguaggio architettonico sul passaggio tra X e XI
secolo) e tardoromanico per le regioni che nel XIII secolo non accolgono il nuovo stile gotico. A partire
dalla met del XIX secolo e fino ai primi anni del Novecento, inoltre, l'architettura romanica fu fonte di
ispirazione per una nuova tendenza artistica, nota appunto come architettura neoromanica.
Inquadramento storico
Lo stesso argomento in dettaglio: Arte romanica Contesto
storico.
La cultura e la civilt europea subirono un'accelerazione dopo l'anno Mille, grazie ad una serie di
innovazioni tecnologiche, prima di tutto in agricoltura, che permisero di aumentare la produzione di
generi alimentari, sollevando la popolazione dall'endemica scarsit di cibo. Ci innesc un circolo
virtuoso che permise un incremento demografico, la ripresa dei commerci e lo sviluppo di villaggi e
citt quali sedi di mercati; la crescita delle zone urbane gradualmente permise l'affermazione di un
nuovo ceto sociale, quello "borghese" dedito alle attivit manifatturiere e commerciali ed intermedio tra
la massa dei contadini e gli aristocratici o ecclesiastici. Inoltre, soprattutto in Francia, il sistema feudale
frammentava il potere creando una classe di signori della guerra. Tutte queste entit presto innescarono
una notevole domanda di nuovi edifici, soprattutto religiosi. A ci va aggiunta l'attivit delle abbazie
riformate (come Cluny nell'XI secolo e Citeaux nel XII secolo), il sistema di pievi nelle campagne, la
diffusione dei pellegrinaggi con la conseguente necessit di grandi chiese, ospedali e alloggi per i
pellegrini.
Architetture religiose
Interni
Sezione longitudinale della navata centrale della chiesa di San Pietro a Soest, (Germania)
Pur tenendo conto delle diversit regionali, possiamo trovare nello stile romanico alcuni elementi
caratterizzanti, soprattutto per quel che riguarda gli edifici religiosi che sono la sua massima
manifestazione.
Ad esempio, la suddivisione interna si mostra piuttosto articolata, divisa in campate: spesso l'area di
una campata della navata centrale (a base quadrata) corrisponde all'area di due campate nelle navate
laterali. Le murature vengono realizzate molto spesse e robuste, ed il trattamento della superficie delle
pareti resa in maniera plastica, sia all'interno, sia l'esterno, con elementi sporgenti e rientranti che
oltre a contrastare le spinte delle arcate, creano giochi di chiaroscuro. Vengono notevolmente utilizzati
non solo colonne come nelle chiese paleocristiane, ma anche pilastri e successivamente si fa uso di
pilastri compositi, come i pilastri cruciformi con semicolonne addossate.
Le colonne, tranne casi di spoglio, presentano capitelli scolpiti con forme vegetali o fantastiche, ovvero
geometrizzanti, ma comunque originali e distanti rispetto all'architettura romana o paleocristiana.
La parete della navata generalmente articolata con elementi plastici ed aperture sopra le arcate ed
molto spesso organizzata su vari livelli (matroneo, triforio, cleristorio), l'evoluzione dei quali sar uno
degli elementi di sviluppo verso il gotico.
Il materiale utilizzato per le murature in genere (soprattutto per gli edifici di una qualche importanza)
pietra da taglio, ridotta in conci regolari che non venivano mai lasciati a vista, bens intonacati e
affrescati. Non mancano comunque edifici in mattoni in aree mancanti di materiali lapidei (Pianura
Padana).
La copertura prevalentemente a volta, anche se non mancano coperture a capriata, sia a nord
(Normandia) sia a sud (Italia) e neppure serie di cupole (Francia occidentale, Palermo, Venezia). Le
volte della navata sono spesso a botte, soprattutto in Francia, ma proprio durante il periodo romanico si
diffonde la volta a crociera, con una versione a sesto acuto in Borgogna e Poitou. In Normandia
(Lessay), esordisce la crociera ogivale costolonata ripresa in Sicilia, nelle coperture absidali delle
cattedrali di Cefal e Monreale. Allo stesso tempo nelle chiese di pellegrinaggio si iniziano a usare
strutture che sottolineano l'innesto delle navate con il transetto, come torri e cupole; si diffonde la volta
a costoloni dalla Lombardia e da Durham (Inghilterra); nasce anche la volta reticolare in Germania.
Ulteriore innovazione di questo periodo architettonico sono l'abside con coro, collegato molto spesso al
deambulatorio, su cui si affacciano delle cappelle radiali, nonch l'uso predominante dell'arco a tutto
sesto che distingue il romanico dal successivo periodo dell'architettura gotica. Infine si possono notare
anche l'utilizzo comune di finestre e altre aperture di dimensioni abbastanza ridotte e di conseguenza
una luminosit interna piuttosto rarefatta di cui si esaltata la spiritualit; da notare come il passaggio
dal romanico al gotico avvenne come ricerca di una sempre maggior luminosit e progressivo
allargamento delle aperture esterne in seguito alla mutata sensibilit. Abbastanza frequente la presenza
di una cripta e di un presbiterio rialzato, che rendono la chiesa strutturata su tre livelli (considerando la
navata).
In definitiva l'interno delle chiese di epoca romanica non pi intelligibile con un singolo sguardo, ma
si rivela in molte pi fasi, con una frammentazione dell'unit dell'edificio in innumerevoli sottoelementi, dotati ciascuno di una certa autonomia formale[3]. A causa di questo atteggiamento
descrittivo, che permetteva la simultanea presenza di elementi decorativi di diversa provenienza e gusto
stilistico, molto spesso si ricorreva a materiali di spoglio.
Esterni
Gli elementi esterni pi frequenti sono:
con arabi e bizantini; in Normandia infine si ebbe una classe di signori che, col pieno appoggio di abati
e vescovi, iniziarono una serie di cantieri magnifici come legittimazione del loro potere, cosa che venne
ripetuta dopo la conquista dell'Inghilterra.
Cronologia
Il romanico europeo
Germania
pi alto della basilica. Le pareti esterne sono movimentale da lesene in pietra pi scura ed archetti
pensili.
Importante per l'affermazione dello stile romanico[11] fu la cosiddetta scuola di Colonia. Prima dello
scoppio della seconda guerra mondiale a Colonia si trovavano infatti numerose chiese romaniche
caratterizzate da una terminazione triconica; il caso ad esempio della chiesa di Santa Maria in
Campidoglio, delimitata sul fronte est da tre absidi disposte ortogonalmente tra loro.
Francia
Borgogna
fatta costruire poco dopo l'anno mille da Guglielmo da Volpiano, abate proveniente dalla sacra di San
Michele. In questa chiesa oltre il transetto era presente una rotonda ispirata alla Cappella Palatina di
Aquisgrana, con matronei e torri scalari esterne.
Inoltre in Borgogna ebbe grande impulso la scultura monumentale applicata all'architettura, che
divenne uno degli elementi chiave del romanico.
Interno di Paray-le-Monial
Linguadoca e Midi-Pyrnes
Saint-Sernin a Tolosa
Anche la Linguadoca svilupp precocemente lo stile romanico, sia per la crescita economica e
demografica, sia per la disgregazione del potere centrale (che favoriva lo sviluppo di potenti abbazie),
sia per l'afflusso di pellegrini che la resero una trafficata regione.
Per esempio a Tolosa venne edificata la basilica di Saint-Sernin, tappa dei pellegrinaggi, iniziata prima
del 1080. Nel 1096 ne venne consacrato l'altare maggiore, ma i lavori si interruppero nel 1118, per poi
arrivare alla conclusione della chiesa solo nel XIII secolo. La pianta venne prevista maestosamente
ampia fin dall'inizio, con cinque navate, tra le quali quella centrale di grandiosa imponenza; fu
progettata un altrettanto ampia zona presbiteriale e un'altissima torre all'incrocio del transetto con la
navata; la copertura venne approntata con volte a botte. Magnifica fu la produzione scultorea che
decor la chiesa[13].
Contemporaneamente, nel vicino Midi-Pyrnes, veniva costruita un'altra tappa fondamentale del
cammino di Santiago di Compostela, l'abbazia di Moissac, importante soprattutto per il chiostro
realizzato verso il 1110. L'ampio spazio quadrangolare celebre per i settantasei capitelli scolpiti ed
organizzato secondo l'alternanza di colonnine singole e binate. Ai lati dei pilastri d'angolo e centrali
vennero inoltre sistemati dodici pannelli a bassorilievo con apostoli a grandezza naturale. Ancora nel
cammino di Santiago di Compostela si nota la romanica ex cattedrale di Santa Maria ad Oloron-SainteMarie, risalente al XII secolo ed eretta per volont di Gastone IV, visconte di Barn, sede episcopale
dell'allora diocesi di Oloron.
Normandia e Inghilterra
A Durham la volta costolonata in pietra, per la prima volta in una chiesa europea, unifica l'interno in
una magia di nervature litiche e di vele di tamponamento.
(David Watkin[14])
alta facciata con due torri gemelle ai fianchi, secondo una tipologia derivata dal Westwerk
tedesco;
navata centrale era particolarmente sviluppata in altezza;
pareti della navata centrale divise in tre ordini: arcate di confine con le pi piccole navate
laterali, triforio e cleristorio;
scansione delle stesse pareti interne con altissime semicolonne addossate;
alternanza di colonne e pilastri con semicolonne addossate;
presenza di una torre quadrata sull'intersezione tra il transetto e la navata;
transetto con corridoi ricavati nello spessore muratorio;
coro con deambulatorio;
copertura lignea (del secolo successivo la copertura con volte a crociera).
Prima di partire per la fortunata spedizione alla conquista dell'Inghilterra, Guglielmo il Conquistatore e
la moglie Matilde di Fiandra fondarono un'abbazia ciascuno a Caen (una maschile ed una femminile),
le cui chiese abbaziali sono tra i monumenti pi importanti dell'epoca[15]. In particolare la chiesa
abbaziale di Saint-tienne (Abbaye aux hommes), fondata da Guglielmo, presenta molti elementi gi
usati a Jumiges, ma ulteriormente perfezionati e con un miglior coordinamento[7] : le torri della
facciata si elevano sulla prima campata delle navate laterali, ben allineate alla pianta, mentre a
Jumiges avevano una collocazione pi indipendente; all'interno sono potenziati sia il matroneo (e
conseguentemente le arcate del triforio), sia la galleria superiore, con tre semicolonnine ai lati delle
aperture dalle quali si dipartono cornici scalari ben ritmate; per questo la parete pi articolata, ma
anche pi spessa. Anche qui il soffitto era originariamente ligneo e venne sostituito nel corso del XII
secolo con una struttura voltata.
Dopo la Conquista normanna anche in Inghilterra venne avviato un programma molto articolato per la
costruzione di abbazie e cattedrali: Ely[16] (posteriore al 1081), Winchester, Norwich, Peterborough e
Durham (1093-1133) erano tutte caratterizzate da una navata centrale snella e molto alta, con effetti
decorativi sempre pi spettacolari sulle facciate e con le pareti interne sempre pi marcatamente
movimentate da complessi schemi. A Durham, in particolare, tra il 1093 ed entro l'inizio del XII secolo
il coro e la navata centrale erano gi coperti con le volte a crociera a costoloni, probabilmente le pi
antiche d'Europa dopo quelle della cattedrale di Spira[17] ed inoltre, per la prima volta, qui vennero
sperimentate le volte a crociera a sesto acuto ed a sei spicchi, con le quali ogni campata sostenuta sei
sostegni (invece di quattro).
Dall'Inghilterra questa novit torn in Normandia (infatti nel XII secolo quasi tutte le coperture
vennero rifatte con volte a crociera, come nelle due abbazie di Caen, dove fu necessario demolire il
triforio) per poi diffondersi nel continente.
Facciata di Saint-tienne a Caen
Spagna
Catalogna
In Catalogna l'arte romanica si manifest con alcune peculiarit e si prolung per tutto il XII secolo.
Furono molto diffusi gli edifici religiosi di piccole dimensioni (in Italia sarebbero assimilabili alle
pievi), con una struttura abbastanza fissa: unica navata "a sala", tetto a spioventi sorretti da volte a
botte, triplice abside, pareti costruite con piccoli conci e scandite all'esterno da lesene e arcatelle cieche,
le stesse che si ritrovano nelle chiese del romanico lombardo.
Spesso un campanile affiancato alle absidi e pu presentare base quadrata o poligonale, con aperture
crescenti nei piani pi alti. In un primo momento la scultura non ebbe una produzione consistente, ma
fece da decorazione privilegiata la pittura, con grandi affreschi di ascendenza bizantina, reinterpretati
con una forte stilizzazione data dalle marcate linee nere di contorno[4].
Il romanico italiano
Lo stesso argomento in dettaglio: Architettura
romanica in Italia.
Sant'Abbondio a Como
L'architettura romanica in Italia presenta un panorama molto variegato, soggetto a molteplici influenze
(germaniche, francesi, bizantine, arabe...) dalle quali nacquero precocemente alcuni stili indipendenti.
Romanico toscano
Romanico pisano
Lo stesso argomento in dettaglio: Romanico
pisano.
Il Duomo di Pisa
Il romanico pisano si svilupp a Pisa al tempo in cui essa era una potente Repubblica Marinara e quindi
si irradi ai territori controllati dalla citt alfea, come la Corsica, la Sardegna, la Toscana settentrionale
da Lucca fino a Pistoia e non mancano influenze pisane nell'Italia meridionale.
La prima realizzazione fu il Duomo di Pisa, iniziato nel 1063-1064 da Buscheto e proseguito da
Rainaldo; l'opera venne consacrata nel 1118, mentre nel 1173 iniziarono i lavori per il celebre
campanile pendente. Elementi tipici del romanico pisano sono l'uso dalle arcate cieche e delle loggette
pensili, ispirate all'architettura lombarda, ma moltiplicate fino a coprire su ordini diversi intere facciate.
Tra le caratteristiche che meglio identificano lo stile troviamo il motivo della losanga, derivato da
modelli islamici nord-africani, e la bicromia a fasce alternate sulle pareti, derivata da modelli della
Spagna musulmana.
Altre architetture marcatamente romaniche sono la basilica di San Pietro a Grado, presso Pisa, la chiesa
di San Michele in Foro a Lucca, la chiesa di Santa Maria della Pieve in Arezzo e la basilica di
Saccargia a Codrongianos in Sardegna.
gli sviluppi successivi dell'architettura, essendo la base alla quale attinsero Francesco Talenti, Filippo
Brunelleschi, Leon Battista Alberti e gli altri architetti che svilupparono il Rinascimento. Per questo
motivo, riguardo al romanico fiorentino, si parla anche di "proto-rinascimento".
Romanico pugliese
Lo stesso argomento in dettaglio: Romanico
pugliese.
La Puglia e i suoi porti erano usati dai pellegrini diretti in Terra santa e furono anche il punto di
partenza per molti crociati nel 1090. L'elevato flusso di persone determin la ricezione di una grande
variet di influssi che si manifest anche in architettura. Tra gli edifici pi antichi da ricordare la
basilica di San Nicola a Bari, iniziata nel 1087 e terminata verso la fine del XII secolo. Opere
importanti sono inoltre la cattedrale di Bitonto, innalzata tra l'XI e il XII secolo, il Duomo di Trani
concluso nel XIII secolo e il Duomo di Otranto eretto verso il 1088.
Esternamente le chiese si presentano con un aspetto massiccio, come una fortezza, con la facciata
spesso a salienti, chiusa ai lati da due torri e decorata con archetti pensili; talvolta compare un protiro
secondo i modelli lombardi ed emiliani. Il motivo delle doppie torri rimanda invece a esempi
transalpini, ed spiegabile anche con la presenza normanna degli Altavilla.
A sud di Roma, con l'eccezione della Puglia, lo sviluppo dell'architettura fu legato strettamente all'arte
bizantina e normanna; in Sicilia, anche araba. La ragione del fenomeno da ricercare nelle molteplici
vicende storiche, politiche e religiose che coinvolsero l'Italia meridionale. Non mancarono neppure
influenze normanne, a seguito della loro progressiva conquista. Inoltre, riscontrabili soprattutto in
Campania sono le influenze provenienti da Motencassino, importante centro culturale ed artistico. Si
ricorda, ad esempio, il duomo di San Pietro a Sessa Aurunca, un edificio eretto agli inizi del XII secolo
e completato con il vescovo Erveo (documentato tra il 1171 e il 1197).
Nel Duomo di Casertavecchia sono presenti finestre a ferro di cavallo nel transetto e archetti intrecciati
poggianti su colonnine nel tiburio, come anche negli esempi amalfitani del chiostro dei Cappuccini
(1212) e del Duomo (1266-1268).
Tipicamente normanni sono a Palermo edifici come la Zisa e con influenza araba la Cuba (1180), o
anche le cupolette semisferiche della chiesa di San Giovanni degli Eremiti (1140 circa).
Architettura normanna con influenze bizantine sono invece le chiese della Martorana (1143) e la
Cappella Palatina nel Palazzo dei Normanni (1143), coperte di mosaici. In Calabria la produzione
artistica completamente rivolta a Bisanzio, come testimonia la Cattolica di Stilo (X-XI secolo).
Altri importanti esempi di edifici normanni dell'epoca sono le cattedrali di Cefal (1131-1170 circa) e
di Monreale: in entrambi sono mischiate pi influenze, che vanno dalle esperienze cluniacensi nella
zona dell'abside, agli archetti pensili tipicamente lombardi (a Cefal), a quelli intrecciati di influenza
araba (a Monreale), alla tripla abside e decorazioni geometriche anglo-normanne e figure zoomorfe di
retaggio scandinavo nei capitelli dei chiostri; le due torri in facciata sono modelli transalpini, introdotti
dai Normanni.
Sardegna
1065), fatta costruire dal Judike di Torres Gonnario Comita. In quella occasione il Judike fece arrivare
da Pisa 11 maestri di pietra e di muro. Alla morte di Gonnario subentr il figlio Barisone I che prosegu
nella costruzione della basilica e, primo fra tutti, cominci la politica di immigrazione degli ordini
monastici nell'isola, donando all'Abbazia di Montecassino un vasto territorio. La politica della
immigrazione monastica fu intrapresa anche dagli altri judikes e da quel momento per diversi decenni
nell'isola arrivarono monaci di numerosi ordini religiosi fra i quali: i cassinesi, i camaldolesi, i
vallombrosani, i vittorini di Marsiglia, i cistercensi, ecc. A seguito di questo fenomeno, tramite il
notevole impegno finanziario della nobilt locale, furono fondate numerose chiese private, si ebbe cos
lo sviluppo dell'architettura romanica che, nell'isola, assunse dei caratteri originali e molto interessanti.
Fra queste si possono citare la cappella palatina di Santa Maria del Regno di Ardara (SS), la San
Michele di Plaiano nei dintorni di Sassari, la basilica di San Simplicio a Olbia, la chiesa di San Nicola
di Silanos a Sedini, la Cattedrale di Santa Giusta dell'omonimo centro (OR), la chiesa di Santa Maria di
Uta (CA) e la basilica di Saccargia a Codrongianos.
Le mura di vila
Il rinnovamento delle tecniche costruttive caratterizz non solo di un altissimo numero di costruzioni
religiose, ma permise anche un salto di qualit nella costruzione di architetture civili e militari. In
particolare grazie al passaggio a tipi di muratura pi regolare, con l'uso di pietre da taglio perfettamente
squadrate, e grazie alla capacit di copertura di ampi spazi tramite le volte.
Architetture scomparse
Sebbene restino copiose testimonianze di edifici religiosi romanici in tutta Europa, le costruzioni a
destinazione non religiose sono in massima parte scomparse[19]: rocche e castelli, abitazioni
monumentali dei signori feudali, dopo aver perso la loro funzione residenziale e strategica, vennero il
larga parte dismessi e a partire dal XVI secolo, quando l'uso delle armi da fuoco li rese obsoleti: molti
di essi caddero cos in un'inesorabile rovina. Analoga sorte ebbero la gran parte delle fortificazioni
urbane medievali.
Nelle citt le case-torri furono costantemente abbattute e scapitozzate per ragioni urbanistiche, politiche
e di sicurezza pubblica, dal XIII fino a tutto il XIX secolo[20].
Mura e castelli