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LOSSERVATORE ROMANO

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GIORNALE QUOTIDIANO

Unicuique suum
Anno CLV n. 220 (47.058)

POLITICO RELIGIOSO
Non praevalebunt

Citt del Vaticano

domenica 27 settembre 2015

Alle Nazioni Unite il Papa indica come priorit la salvaguardia dellambiente e la protezione di deboli e poveri

Nessuno escluso

necessaria una riforma degli organismi esecutivi e finanziari per evitare abusi ai danni dei Paesi in via di sviluppo
Salvaguardia
dellambiente
e
lotta
allesclusione: sono le due priorit indicate
venerd 25 da Francesco dalla tribuna
mondiale delle Nazioni Unite. Due ambiti
che egli considera intimamente uniti tra
loro, trasformati in parti fragili della
realt dalle relazioni politiche ed economiche preponderanti. Perci, ha auspicato, necessario affermare con forza i loro
diritti, consolidando la protezione dellambiente e ponendo termine allesclusione.
Durante la visita compiuta al mattino al
Palazzo di vetro di New York il Pontefice
ha definito le iniziative dellOnu luci che
contrastano loscurit del disordine causato dalle ambizioni incontrollate e dagli
egoismi collettivi. Pur dicendosi certo
che sono ancora molti i gravi problemi
non risolti, ha fatto notare che se fosse
mancata tutta questa attivit internazionale, lumanit avrebbe potuto non sopravvivere alluso incontrollato delle sue stesse
potenzialit. Da qui lomaggio a quanti
hanno servito con lealt e sacrificio lintera umanit in questi settanta anni, e
lauspicio di una riforma degli organismi
esecutivi e finanziari per evitare abusi ai
danni dei Paesi in via di sviluppo.
Successivamente il Papa si recato a
pregare al memoriale di Ground Zero. Un
luogo di morte, lo ha definito, che si trasforma in un luogo di vita, di vite salvate. Un luogo che simboleggia la volont
di rinascita di un intero popolo, unito al
di l delle differenti fedi. E ai leader delle
varie religioni professate negli Stati Uniti,
che si sono uniti a lui, ha chiesto di essere
profeti di riconciliazione.
Nel pomeriggio la visita a una scuola di
Harlem che accoglie figli di immigrati. Ai
bambini ha detto che non sempre facile
doversi spostare e trovare una nuova casa,
trovare nuovi vicini, amici. Per bisogna
cominciare. Il bello che incontriamo
persone che ci aprono le porte e ci mostrano la loro tenerezza, la loro amicizia,
la loro comprensione, e cercano di aiutarci
perch non ci sentiamo estranei, stranieri. Infine lultima giornata newyorkese si
chiusa con la messa al Madison Square
Garden.
Nella mattina di sabato 26 Francesco ha
raggiunto Philadelphia, tappa conclusiva
del viaggio. In Pennsylvania oltre a incontrare la comunit locale, presiede le celebrazioni conclusive dellottavo incontro
mondiale delle famiglie.

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Nel cuore
di New York
A Philadelphia, ultima tappa del terzo
viaggio americano di Bergoglio, il Papa
conclude lincontro mondiale delle famiglie. Un tema, quello cruciale della famiglia, al centro delle sue preoccupazioni e
dellimminente sinodo, di fatto pi volte
affacciatosi in questo itinerario cubano e
statunitense, durante il quale il Pontefice
come in cinquantanni tre dei suoi predecessori (per quattro volte) ha parlato
allassemblea generale delle Nazioni unite.
Enorme interesse ha suscitato nei media
internazionali il lungo discorso ai rappresentanti del mondo intero, ma altrettanto
impatto hanno avuto gli appuntamenti papali nel cuore di New York, conclusi dalla
grande messa al Madison Square Garden.
Dio vive nelle nostre citt ed possibile
vedere la sua luce immersi nelle tenebre,
secondo limmagine di Isaia. Tenebre e
nebbia che nellomelia conclusiva della visita nella grande metropoli il Papa ha attualizzato con molta efficacia: Il popolo
che cammina, respira, vive nello smog ha
visto una grande luce, ha sperimentato
unaria di vita. E sapere che Ges consigliere ammirabile, Dio forte, Padre per
sempre, principe della pace, secondo la
descrizione profetica cammina in questunica storia di salvezza riempie di speranza: inducendo allincontro con gli altri,
mostrandosi presente nella quotidianit
come intu Teresa dvila, misericordioso,
datore della pace vera.
Parole che sono sembrate riecheggiare e
sintetizzare lincontro, semplice e toccante,
del Pontefice con alcune famiglie di immigrati soprattutto bambini e ragazzi sostenuti dalle Charities cattoliche in una
parrocchia di Harlem, uno dei quartieri
newyorkesi pi sfavoriti e difficili: dove
non vi gioia l opera il diavolo, perch al
contrario Ges porta e vuole la gioia, ha
detto. Ma la presenza di Dio visibile anche nelle realt pi tragiche, dove il dolore palpabile. Come nellimpressionante memoriale dell11 settembre a
Ground Zero, l dove sorgevano le Twin
Towers e dove gi Benedetto XVI aveva
pregato nel freddo di una grigia mattina
daprile.
In un luogo che ora la volont e la memoria dei newyorkesi hanno saputo trasformare ammirabilmente, mostrando in
questo modo latroce ferita inflitta da chi
ha commesso lingiustizia e il fratricidio.
Qui il Papa ha preso parte a una commovente testimonianza di pace e di preghiera
insieme a donne e uomini di religioni diverse induisti, buddisti, sikh, cristiani,
musulmani, ebrei che rester tra i simboli pi alti del pontificato, segno potente delle nostre volont di condividere e di
riaffermare il desiderio di essere forze di
riconciliazione, forze di pace e giustizia in
questa comunit e in tutto il mondo.
E alla comunit mondiale come Paolo
VI per la prima volta cinquantanni fa, il 4
ottobre 1965 Francesco si rivolto direttamente. Con un discorso alle Nazioni
unite, tanto ampio quanto importante,
che, pur non nascondendosi i limiti e i
problemi aperti, risuonato come un sostegno chiaro dellistituzione, al punto che
se fosse mancata tutta questa attivit internazionale, lumanit potrebbe non aver
sopravvissuto alluso incontrollato delle
proprie potenzialit ha detto il Papa
allinizio del suo lungo intervento.
Lambiente, gli esclusi, la guerra, gli armamenti, la via del negoziato, il narcotraffico sono i punti principali sviluppati da
Bergoglio, che concludendo ha voluto far
sue le parole finali dello storico discorso
di Montini: Il pericolo non viene n dal
progresso n dalla scienza: questi, se bene
usati, potranno anzi risolvere molti dei
gravi problemi che assillano lumanit. Il
pericolo vero sta nelluomo, padrone di
sempre pi potenti strumenti, atti alla rovina ed alle pi alte conquiste! In una parola, ledificio della moderna civilt deve
reggersi su principii spirituali, capaci non
solo di sostenerlo, ma altres di illuminarlo
e di animarlo.
g.m.v.

PAGINE

DA

NOSTRE
INFORMAZIONI
Il Santo Padre ha nominato Membri della Congregazione delle Cause dei Santi gli Eminentissimi Cardinali Carlo Caffarra, Arcivescovo
Metropolita di Bologna, e Raymond Leo Burke, Patrono del Sovrano Militare Ordine di Malta.

Durante lincontro con Obama il presidente cinese Xi Jinping annuncia un programma per la riduzione dei gas serra

Clima di cooperazione
WASHINGTON, 26. Attorno alla
lotta ai cambiamenti climatici e
al taglio delle emissioni inquinanti nasce il nuovo rapporto bilaterale tra Stati Uniti e Cina. Il
presidente Xi Jinping durante
lincontro a Washington con Barack Obama ha ieri specificato
il programma con cui il proprio
Paese intende realizzare le premesse contenute nelliniziativa
congiunta annunciata a Pechino
lo scorso anno. Si tratta di unintesa dalla quale dovrebbe nascere
un nuovo sforzo multilaterale in
vista della conferenza di Parigi
sul clima.
Pechino sostanzialmente si impegna a introdurre dal 2017 un
programma nazionale il cosiddetto cap and trade, mai adottato
in precedenza che limiter e
imporr un prezzo alle emissioni
di gas serra. Verr inoltre garan-

tito sostegno alle attivit meno


inquinanti, mentre circa 20 miliardi di yuan (3 miliardi di euro)
verranno devoluti ai Paesi in via
di sviluppo che opteranno per le
energie rinnovabili. Gli Stati
Uniti, dal canto loro, hanno ribadito la volont di implementare il Clear Power Plan per ridurre
le emissioni nel settore della generazione elettrica del 32 per
cento entro il 2030.
Il
segretario
generale
dellOnu, Ban Ki-moon, ha
espresso apprezzamento per lannuncio. Esso, ha sottolineato in
una nota rafforza le prospettive
per arrivare ad un accordo universale e significativo a Parigi.
Cos, nel Giardino delle rose
della Casa Bianca con i due presidenti in conferenza stampa
congiunta, si aggiunto un altro
mattone alla costruzione del

ponte fra Pechino e Washington.


Anche se le differenze restano, il
confronto tra i due Paesi ha
sottolineato il presidente statunitense deve essere franco.
Progressi sono stati fatti anche
sul fronte della cybersicurezza. I
due leader si sono detti daccordo per una intesa comune volta a scongiurare il furto di dati
informatici, di segreti commerciali o di informazioni industriali. Il
tema dello spionaggio informatico verr discusso da un gruppo
di esperti e un altro team di alto
livello sar costituito per contrastare i furti informatici di propriet intellettuali. Le attivit cominceranno entro fine 2015 e le
due equipe si coordineranno regolarmente due volte allanno.
Le regole in questa area non
sono ben sviluppate ha detto
Obama, ma progressi sono stati

fatti e questo accordo ne un


esempio. Il consenso raggiunto
con Washington su questo tema
spinoso stato sottolineato anche da Xi Jinping. Lo scontro e
le frizioni ha detto non sono
la risposta adeguata. Gli interessi di Cina e Stati Uniti sono
interconnessi e lamicizia tra le
nostre Nazioni importante per
il futuro ha aggiunto il presidente cinese.
Prima della fine della conferenza stampa, Xi Jinping ha voluto sottolineare la solidit
delleconomia cinese, ribadendo
come il suo Governo sia intenzionato a intraprendere le riforme necessarie. Poi un riferimento
al cambio tra yuan e dollaro, che
tante polemiche ha suscitato nel
recente passato. Il cambio ha affermato il presidente cinese, si
sta avviando verso la stabilit.

Il Santo Padre ha nominato


Nunzio Apostolico nelle Seychelles
Sua Eccellenza Monsignor Paolo
Rocco Gualtieri, Arcivescovo titolare di Sagona, Nunzio Apostolico in
Madagascar.

Provvista di Chiesa

Il Santo Padre ha nominato Vescovo della Diocesi di Chiclayo


(Per) Sua Eccellenza Monsignor
Robert Francis Prevost, O.S.A., finora Vescovo titolare di Sufar e Amministratore Apostolico della medesima Diocesi.

Nomina di Vescovo Ausiliare

Il Santo Padre ha nominato Vescovo Ausiliare di Gdask (Polonia) il Reverendo Monsignore Zbigniew Zieliski, attualmente Parroco della con-Cattedrale (B.V.M. Assunta) e Professore nel Seminario
Maggiore, assegnandogli la Sede titolare di Medeli.

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domenica 27 settembre 2015

Una manifestazione
nelle strade di Barcellona (Reuters)

Stati Uniti pronti a coinvolgere lIran

Si allarga il confronto
sulla crisi siriana
WASHINGTON, 26. Sul confronto diplomatico sulla crisi siriana si susseguono sviluppi nuovi e difficilmente
prevedibili fino a solo qualche settimana fa. Gli Stati Uniti hanno deciso di coinvolgere lIran, principale
alleato insieme con la Russia del
Governo del presidente siriano Bashar Al Assad, in un nuovo tentativo
di risolvere la crisi e, insieme, di rafforzare la lotta al cosiddetto Stato
islamico. Il segretario di Stato americano, John Kerry, si incontrer con
il ministro degli Esteri iraniano,
Mohammad Javad Zarif, la settimana entrante a New York, a margine
dellAssemblea Generale delle Nazioni Unite.
Fonti definite vicine a Kerry sostengono che il capo della diplomazia statunitense intenda sondare in
prima persona la possibilit di una
nuova conferenza internazionale, dopo le due svoltesi a Ginevra negli
anni scorsi e conclusesi senza risultati apprezzabili. Come noto, in questa direzione sta lavorando anche
linviato dellOnu per la Siria,
Staffan de Mistura, che nei giorni
scorsi ha ottenuto lassenso di Damasco al suo piano, basato sullapertura di quattro tavoli tecnici di confronto tra il Governo di Al Assad e
lopposizione su specifici aspetti della crisi in Siria.
Il presidente iraniano, Hassan
Rohani, ha intanto escluso che il suo
Paese possa entrare in una coalizione con la sola Russia per combattere
il terrorismo in Siria. Non vedo
una coalizione antiterrorismo tra
Iran e Russia in Siria, ha detto
Rohani in un incontro con la stampa
a New York, dove si trova anchegli
per lAssemblea dellOnu. Rohani

Volkswagen
volta
pagina
BERLINO, 26. Un disastro politico e
morale, un danno enorme causato
da un piccolo gruppo di manager.
Lo ha detto ieri il presidente ad interim della Volkswagen, Berthold
Huber, poco prima che il gruppo
automobilistico di Wolfsburg ufficializzasse il numero uno della Porsche,
Matthias Mller, come nuovo amministratore delegato. Abbiamo di
fronte una sfida senza precedenti,
ma possiamo superare e supereremo
questa crisi, ha garantito Mller
dopo la nomina con cui succede a
Martin Winterkorn, che si preso la
responsabilit oggettiva del cosiddetto D ieselgate, la manipolazione
dei test anti-inquinamento sui motori a gasolio.
Ma londa dello scandalo della
truffa sulle emissioni nocive lunga,
e n le scuse, n le teste cadute e la
riorganizzazione manageriale annunciata ieri stanno riuscendo a contenerla: il dipartimento alla Giustizia
statunitense ha infatti aperto formalmente uninchiesta che si annuncia
molto pericolosa per la casa automobilistica tedesca, visto che Washington ha citato potenziali implicazioni sulla salute pubblica e linquinamento. Inoltre, il valore del marchio Volkswagen, secondo gli analisti economici, si gi ridotto di 10
miliardi di dollari: un colpo allimmagine che per gli esperti del settore
si ripercuoter sulle vendite.
E la vicenda ha avuto pesanti contraccolpi sul mercato asiatico dellauto. Suzuki ha infatti messo oggi una
pietra sopra allalleanza con la
Volkswagen per quanto riguarda le
autovetture ibride ed elettriche. La
casa giapponese ha annunciato di
avere venduto la quota rimanente di
azioni della Volkswagen in suo
possesso.

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Sempre allOnu, come noto, gi


luned ci sar un faccia a faccia tra i
presidenti statunitense, Barack Obama, e russo, Vladimir Putin. Un appuntamento ritenuto cruciale, ma
del quale gi si segnalano letture di-

ha comunque aggiunto di aver ricevuto personalmente dal presidente


russo, Vladimir Putin, lindicazione
che Mosca vuole avere un ruolo pi
attivo nel combattere i gruppi estremisti nella regione.

Zarif e Kerry in un incontro lo scorso novembre in Oman (Ap)

verse. Dmitri Peskov, portavoce di


Putin, ha dichiarato che lincontro
stato reciprocamente concordato e
che il tema prioritario in discussione
sar la Siria, mentre della crisi in
Ucraina si discuter solo se rester
tempo. Poche ore dopo il portavoce della Casa Bianca, Josh Earnest,
ha invece sostenuto che lincontro
stato richiesto dal Cremlino e che il
tema principale sar proprio la situazione in Ucraina.
Sempre dal Cremlino arrivato
ieri un plauso allapertura del
cancelliere tedesco, Angela Merkel,
sulla necessit di coinvolgere il presidente Al Assad nella soluzione del
conflitto siriano. Noi abbiamo notato che Angela Merkel negli ultimi
giorni ha parlato della necessit di
condurre trattative sulla Siria con
molti partecipanti, lIran, lArabia
Saudita, la Siria, la Russia ed altri.
Questo corrisponde a ci che noi
pensavamo, ha spiegato il consigliere diplomatico di Putin, Iuri
Ushakov, ricordando lanaloga posizione austriaca.

Alle urne cinque milioni di persone

Elezioni
in Catalogna
MADRID, 26. Oltre cinque milioni e
mezzo di catalani sono chiamati
domenica alle urne per le elezioni
regionali, considerate da molti analisti come una sorta di chiamata
degli abitanti a esprimersi sullipotesi di indipendenza. Al riguardo,
comunque, il Governo e la magistratura di Madrid hanno gi chiarito che anche un eventuale referendum
sullindipendenza
non
avrebbe alcun valore.

Mentre lUe discute i meccanismi di gestione di profughi e migranti

Non si allentano le tensioni nei Balcani


La Croazia recede dalla chiusura della frontiera con la Serbia
BRUXELLES, 26. Non si allentano le
tensioni nei Balcani, alle frontiere
interne ed esterne dellUnione europea, mentre lafflusso di profughi,
soprattutto ma non solo dalla Siria,
resta argomento centrale nel dibattito allinterno dellUe stessa e dei
suoi singoli Stati membri.
La Commissione europea ha annunciato che la discussione sul
meccanismo permanente di ricollocazione dei richiedenti asilo gi
nellagenda della prossima riunione
dei ministri degli interni, l8 ottobre
a Lussemburgo, un passaggio inevitabile dato che il Consiglio europeo
ha appena stabilito che lidentificazione e registrazione di profughi e,
le ricollocazioni e i rimpatri debbano procedere di pari passo. Tuttavia
si tratter di una discussione a livello solo politico, dato che il commissario per gli Affari interni, Dimitris Avramopoulos, competente
per le questioni dellimmigrazione e
dellasilo, si riservato di presentare in dettaglio le proposte operative
solo entro il prossimo marzo.
Proposte che dovranno tener
conto dei numeri degli arrivi. Quelli pi recenti dellO rganizzazione
internazionale delle migrazioni, diffusi ieri a New York, parlano di
mezzo milione di persone entrate
nellUe nel 2015. Stime di altre fonti ritengono che a fine anno la cifra
si riveler almeno doppia.

Lattivit della Commissione europea su questo tema resta comunque febbrile e ha gi spinto il Governo di Zagabria a recedere dalla
chiusura della frontiera con la Serbia. Secondo la Commissione, infatti, liniziativa croata era in contrasto con laccordo di associazione
gi raggiunto dal Governo di Belgrado con lUe. In Serbia si reca-

to ieri il Commissario europeo per


lallargamento, Johannes Hahn, il
quale ha detto che il trattamento riservato ai profughi dalle autorit di
Belgrado rispetta gli standard internazionali.
Nelle stesse ore, per, lUngheria
ha annunciato di aver quasi completato la barriera al confine con la
Croazia e di aver deciso di fare al-

Profughi accampati alla frontiera tra Serbia e Croazia (Ap)

Il premier greco determinato


a portare avanti le riforme
ATENE, 26. Il primo ministro greco, Alexis Tsipras, determinato
nellandare avanti con le riforme
con la speranza che in quattro
anni ci sia una Grecia diversa.
uno dei passaggi del discorso che
il premier ellenico ha fatto durante
il primo consiglio dei ministri successivo alle elezioni di domenica
scorsa, concluse con una nuova
vittoria di Syriza.
La Grecia si trova davanti il
difficile compito di aprire la strada
un nuovo modello economico e
produttivo che sia basato sulla

GIOVANNI MARIA VIAN


direttore responsabile

Giuseppe Fiorentino
vicedirettore

Piero Di Domenicantonio
Gaetano Vallini

Anche Platini nelle indagini


sullo scandalo della Fifa

protezione del lavoro e la redistribuzione del carico fiscale, ha affermato Tsipras. Si tratta ha
detto di un obiettivo completamente fattibile in quattro anni, alla condizione che si lavori duro e
si attuino riforme coraggiose.
Intanto, Moodys ha confermato oggi il rating Caa3 della Grecia,
in pieno territorio spazzatura,
ma ha alzato loutlook da negativo
a stabile. Lagenzia spiega la decisione con il bilanciamento dei rischi per i creditori, considerato
lesito delle elezioni.

Servizio vaticano: vaticano@ossrom.va


Servizio internazionale: internazionale@ossrom.va
Servizio culturale: cultura@ossrom.va
Servizio religioso: religione@ossrom.va

caporedattore

segretario di redazione

trettanto a un valico con la Slovenia. Anche in questo caso, un immediato chiarimento stato chiesto
al Governo di Bucarest dal presidente della Commissione, JeanClaude Juncker, e dallo stesso
Avramopoulos. Il chiarimento riguarda la possibile violazione degli
accordi di libera circolazione
nellarea Schengen.

Servizio fotografico: telefono 06 698 84797, fax 06 698 84998


photo@ossrom.va www.photo.va

BERNA, 26. Sono stato pagato per


un lavoro che ho svolto. Il numero uno dellUefa, Michel Platini,
ha risposto cos in merito allinchiesta della procura generale di
Berna sulla Fifa che vede indagato
il presidente Blatter, dimissionario.
Ho fornito informazioni utili alle
indagini, come mi stato chiesto.
Ho detto tutto e resto disponibile
a collaborare in qualsiasi momento
con le autorit, ha precisato.
Blatter, indagato in Svizzera per
sospetta gestione sleale e appropriazione indebita, fra laltro ac-

Segreteria di redazione

telefono 06 698 83461, 06 698 84442


fax 06 698 83675
segreteria@ossrom.va
Tipografia Vaticana
Editrice LOsservatore Romano

don Sergio Pellini S.D.B.


direttore generale

cusato dalle autorit elvetiche di


avere elargito nel febbraio del
2011 due milioni di franchi svizzeri
a Platini per lavori falsamente effettuati. Lex giocatore della Francia e della Juventus tra i maggiori candidati alla successione di
Blatter nelle elezioni della Fifa di
febbraio stato ascoltato ieri dagli uomini della procura generale
svizzera come persona informata
sui fatti. Gli inquirenti hanno perquisito gli uffici della Fifa e dello
stesso Blatter, al quale sono stati
sequestrati numerosi documenti.

Tariffe di abbonamento
Vaticano e Italia: semestrale 99; annuale 198
Europa: 410; $ 605
Africa, Asia, America Latina: 450; $ 665
America Nord, Oceania: 500; $ 740
Abbonamenti e diffusione (dalle 8 alle 15.30):
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fax 06 69885164, 06 698 82818,
info@ossrom.va diffusione@ossrom.va
Necrologie: telefono 06 698 83461, fax 06 698 83675

In ogni caso, gli ultimi sondaggi


confermano la netta affermazione
delle forze indipendentiste nel Parlamento regionale, un risultato che
il presidente del Governo catalano,
Artur Mas, ha detto di ritenere
linizio di un cammino verso la secessione dalla Spagna. Per ottenere
la maggioranza assoluta, per, la
coalizione indipendentista Junts
pel S avrebbe bisogno del sostegno del Cup, partito di sinistra indipendentista, che non ha aderito
alla lista di Mas.
A conclusione, ieri, della campagna elettorale, il presidente del Governo spagnolo, Mariano Rajoy, si
rivolto in catalano agli aventi diritto al voto della regione, chiedendo loro di abbandonare i progetti
indipendentisti. Mas, dal canto
suo, ha annunciato che una vittoria
dellalleanza nazionalista equivarr
a un s allindipendenza e aprir
la strada a una dichiarazione unilaterale entro il 2017.
Altamente industrializzata, la
Catalogna, con i suoi oltre sette
milioni e mezzo di abitanti, genera
il 18,8 per cento del prodotto interno lordo spagnolo.

Accordo sul gas


tra Russia
e Ucraina
BRUXELLES, 26. Russia e Ucraina
hanno raggiunto un accordo sulla
fornitura di gas per linverno, ponendo fine a mesi di incertezze: lo
ha annunciato ieri sera il vicepresidente della Commissione europea
Maro efovi, sotto la cui egida
avvenuta la trattativa.
Le dispute tra Mosca e Kiev su
prezzi e condizioni per la fornitura
di gas hanno contribuito negli ultimi anni ad alimentare la tensione
fra i due Paesi vicini. Nel 2009 si
giunse allinterruzione delle forniture che cre problemi anche
allapprovvigionamento
di
gas
dellUnione europea, che passa per
il territorio ucraino.
Lo scorso inverno i due Paesi
raggiunsero un accordo in extremis, ma le condizioni di allora sono oggi superate. Le trattative concluse ieri sera sono iniziate lo scorso marzo con la mediazione
dellUe. Laccordo, che assicura la
fornitura a Kiev fino al prossimo
marzo, stato firmato ieri sera a
Bruxelles dal ministro dellEnergia
russo, Alexander Novak e dal suo
omologo ucraino, Volodimir Demchishin.
Nel frattempo stato annunciato
che Vladimir Putin avr incontri
bilaterali con il cancelliere tedesco,
Angela Merkel, e il presidente francese, Franois Hollande, il 2 ottobre a margine dellAssemblea generale dellOnu. Lo ha riferito il Cremlino, spiegando inoltre che non
previsto un incontro bilaterale con
il presidente ucraino, Petro Poroshenko. Putin e il collega ucraino
si incontreranno soltanto insieme
agli altri due capi di Stato nei colloqui multilaterali nel cosiddetto
formato Normandia.

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Aziende promotrici della diffusione

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Credito Valtellinese

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domenica 27 settembre 2015

pagina 3

Approvati dallAssemblea generale Onu gli obiettivi da raggiungere entro il 2030

Il discorso al Palazzo di Vetro sulla stampa internazionale

La persona umana
al centro dello sviluppo

Lera
della persuasione

NEW YORK, 26. Sono impegni non


solo economici e sociali, ma di politica nel senso pi alto del termine,
quella con al centro la persona umana e la tutela del pianeta, i nuovi
Obiettivi di sviluppo sostenibile
(Sdg, nellacronimo in inglese) approvati ieri in un summit allapertura dellAssemblea generale dellO nu

e da raggiungere entro il 2030. Diciassette Sdg subentrano ai vecchi


otto obiettivi di sviluppo del millennio che si sarebbero dovuti conseguire entro quest'anno, esito che nonostante significativi successi parziali lascia molti dubbi in diversi osservatori, soprattutto perch valutati su
statistiche fornite da fonti governati-

Un medico dellUnicef visita un bambino del Madagascar (Ansa)

Di nuovo bufera
sulla polizia
statunitense

Lascia lo speaker
repubblicano
della Camera

WASHINGTON, 26. di nuovo


bufera sulla polizia statunitense
dopo che un giovane afroamericano, Jeremy McDole, disabile e
sulla sedia a rotelle, stato ucciso ieri da agenti bianchi. Secondo la polizia, il ragazzo con
precedenti penali per possesso di
droga avrebbe minacciato gli
agenti con una pistola. Ma un video amatoriale diffuso sul web
non conferma la presenza dellarma. Il tragico avvenimento ha
avuto luogo a Wilmington, nel
Delaware. In base a una prima
ricostruzione, i poliziotti, almeno
quattro, sono intervenuti dopo la
segnalazione di una persona che
stava maneggiando una pistola.
Quando gli agenti sono arrivati
sul posto, davanti a una rimessa
di auto, hanno intimato al giovane di alzare le mani. Nel video
amatoriale filmato da un passante, si vede McDole, su una sedia
a rotelle, toccarsi i pantaloni e
subito dopo una scarica di pallottole che lo colpiscono a morte.

WASHINGTON, 26. Lho fatto


per proteggere le istituzioni: cos John Boehner ha spiegato la
decisione di dimettersi da speaker della Camera dei rappresentanti statunitense. Un gesto dettato ha detto dalla volont
di non prolungare i contrasti
allinterno dei repubblicani a Capitol Hill che avrebbero potuto
danneggiare il Congresso stesso e
le decisioni da prendere per il
popolo americano.
stato un onore servire il
Congresso americano e il Paese:
ha sottolineato John Boehner, visibilmente commosso nel corso
della conferenza stampa in cui ha
confermato lintenzione di dimettersi dopo cinque anni dalla carica di speaker della Camera. E di
lasciare anche il suo seggio di
parlamentare a Capitol Hill. Il
presidente statunitense, Barack
Obama, ha definito il repubblicano John Boehner una brava
persona, un patriota che ha a
cuore lAmerica.

Boko Haram colpisce ancora


ma duecento suoi miliziani si arrendono
ABUJA, 26. Boko Haram colpisce
ancora dentro e fuori la Nigeria,
ma le operazioni militari condotte
contro il gruppo jihadista dalle
truppe nigeriane e della missione
africana sembrano far registrare alcuni successi significativi. Stamane, la televisione pubblica del Niger ha riferito che i miliziani di
Boko Haram hanno attaccato un
villaggio di frontiera, uccidendo
quindici abitanti.
Il Niger, con Benin, Ciad e Camerun, fornisce contingenti alla
missione
africana
inviata
in
Nigeria per affiancarvi le forze governative. E ieri queste ultime
avevano annunciato la riconquista
del villaggio di Balki, vicino al
confine con il Camerun, e la resa
di duecento combattenti di Boko
Haram.
Secondo lemittente britannica
Bbc, negli ultimi mesi sono stati

decine i miliziani jihadisti che si


sono arresi, ma in questo caso si
tratta del pi grande gruppo ad
averlo fatto in una volta sola. Un
portavoce militare, citato dallemittente, ha affermato che ora verranno identificati e interrogati uno ad
uno e consegnati alla giustizia se
colpevoli di assassinii.
La stessa Bbc, comunque, specifica che la notizia non ha avuto
conferme indipendenti e che alcuni osservatori attendono prove che
si tratti veramente di miliziani e
non di civili rimasti intrappolati
nel villaggio.
Negli ultimi mesi i militari hanno inoltre affermato di aver liberato 241 fra bambini e ragazze prigionieri del gruppo jihadista, responsabile da quasi sei anni a questa parte di attacchi armati e attentati che hanno provocato almeno
17.000 morti.

ve non da tutti giudicate attendibili


e comunque basate su parametri di
economia finanziaria pi che di economia sociale.
I nuovi diciassette obiettivi, suddivisi in 169 traguardi specifici minuziosamente elencati, sono risultato di intensi negoziati, riunioni e
conferenze tenute negli ultimi anni
in tutti i continenti. Al primo posto
c la fine della povert, al secondo fame zero, al terzo buona salute e benessere. Poi educazione
di qualit, eguaglianza di genere, acqua pulita e igiene. Seguono quindi le sfide dellecologia
(energia pulita, clima, citt sostenibili, vivibilit in acqua e terra),
delleconomia (crescita economica,
lavoro decente, innovazione, consumo e produzione responsabile) e
della giustizia (ridurre le ineguaglianze, pace e istituzioni forti). In
questo contesto, vengono tra laltro
esplicitamente indicate la lotta alla
schiavit, un fenomeno ancora presente nel mondo in diverse forme, e
quella al traffico di esseri umani.
Diversamente che per gli obiettivi
del millennio, che si applicavano
soltanto ai Paesi cosiddetti in via di
sviluppo, per gli Sdg tutti gli Stati
dovranno lavorare nella stessa direzione. Ciascuno sar tenuto a presentare i suoi piani per lo sviluppo
sostenibile, che devono essere impostati in maniera da sottrarre risorse
da attivit insostenibili in favore di
politiche capaci di migliorare la
qualit della vita e rispettare lambiente. Stime concordi valutano il
costo mondiale degli Sdg a quindici
trilioni (miliardi di miliardi) di euro,
allapparenza una cifra altissima, ma
certamente inferiore al prezzo che
lumanit tutta dovrebbe pagare per
il loro fallimento.
Abbiamo raggiunto un momento decisivo nella storia dellumanit.
La gente di tutto il mondo ci ha
chiesto di fare luce su un futuro di
promesse e opportunit, ha detto il
Segretario generale dellOnu, Ban
Ki-moon, alla cerimonia di apertura
del summit.

Operazione
contro i jihadisti
in Tunisia
TUNISI, 26. Le forze della polizia
tunisina hanno compiuto ieri una
vasta operazione di sicurezza nella
provincia di Medenine. Nel corso di
questa operazione, secondo quanto
riferisce la radio locale Shams Fm,
sono state fermate venti persone
sospettate di essere miliziani fondamentalisti e sequestrate sette auto.
La polizia ha iniziato dallalba per
terminare al tramonto una serie di
controlli nelle citt di Medenine,
Jarjis, Ben Guardan e Djerba, per
prevenire possibili attentati terroristici che si temeva potessero essere eseguiti in concomitanza con
lEid Al Adha, la festa islamica del
sacrificio.
La zona di Medenine da tempo
a rischio di attentati. Allinizio del
mese erano gi stati fermati altri
quattro terroristi provenienti dalla
Libia la porosit del confine desertico consente a jihadisti di operare nellarea a cavallo tra i due Paesi
che avevano lobiettivo di ricreare
la cellula Uqba Bin Nafea in Tunisia, smantellata nei mesi scorsi dalle
forze di sicurezza tunisine.
In seguito al protrarsi della situazione di instabilit in Libia e soprattutto dopo lattacco terroristico contro un resort turistico avvenuto a
Sousse lo scorso 26 giugno che
ha fatto seguito a quello di marzo
contro il museo del Bardo nella capitale tunisina le autorit di Tunisi avevano deciso di costruire una
barriera di 220 chilometri per arginare linfiltrazione di terroristi e
trafficanti.
La misura ha suscitato vivaci proteste e critiche da parte della popolazione locale di Ben Gardane, che
ricava dal contrabbando gran parte
del suo sostentamento.

stato un vibrante appello alla


pace e alla difesa dellambiente
quello lanciato dal Papa nel discorso pronunciato alle Nazioni
Unite. Lo evidenzia lInternational New York Times di sabato
26 nellarticolo in prima pagina,
rimarcando, nello stesso tempo, la
condanna da parte del Pontefice
dello sfruttamento delle risorse
naturali dettato da unegoistica sete di potere e di benessere materiale.
E la critica mossa da Francesco,
sottolinea il quotidiano newyorkese, non si ferma qui: lindice, infatti, puntato anche contro strategie di potere che vanno a gravare sui poveri. E alla condanna si
unisce la grande preoccupazione
per le persecuzioni cui continuano
a essere oggetto, in varie parti del
mondo, i cristiani.
Nellarticolo, a firma di Somini
Sengupta e Jim Yardley, si mette
in rilievo che le priorit tematiche
che caratterizzano lagenda del
Papa sono ben note a tutti: ma il
fatto che siano state rilanciate dal
podio delle Nazioni Unite contribuisce a conferire loro una risonanza maggiore. E ci alimenta la
speranza che quanti sono chiamati
allazione, e ancora non lhanno
fatto, finalmente si muovano, e
nella giusta direzione. LInternational New York Times pone poi
laccento sullapprezzamento del
Pontefice per gli sforzi delle Nazioni Unite ma, nello stesso tempo, non manca di rilevare linvito
di Francesco a superare dispute e
tensioni tra i membri permanenti
del Consiglio di sicurezza affinch, nella gestione delle crisi internazionali, la persona abbia la precedenza sugli interessi particolari,
per quanto questi ultimi siano legittimi.
La rivista Time, che alla visita del Papa negli Stati Uniti dedica la copertina, sottolinea che
Francesco ha offerto la sua visione
della fede, del dovere e della leadership morale. In terra statunitense, si legge nellarticolo di
Nancy Gibbs e di Elizabeth Dias,
venuto come pastore, e come
pastore ha denunciato i peccati
della sete di potere e del materialismo. Con Francesco si sta pas-

sando dallera dellautorit allera


della persuasione: non c incontro in cui il Papa non inviti, con
la semplicit che gli propria, alla
misericordia. Nellarticolo si mette
poi in rilievo che il Pontefice
spesso cita il potere dello Spirito
Santo quando parla dellimportanza del servizio agli altri.
The Guardian pone laccento
sulla preoccupazione manifestata
dal Papa, nel discorso alle Nazioni Unite, per quella sete di potere
che, si legge nel quotidiano britannico, rischia di rompere sempre
pi i gi fragili equilibri del pianeta, a discapito in primo luogo
degli indigenti. Nellarticolo di
Suzanne Golgenberg e Stephanie
Kirchgaessner si mette in rilievo
come Francesco abbia tenuto a rimarcare che anche la natura, e

allOnu rappresenta un altro


grande passo avanti in questa direzione.
Ci sono buone ragioni per
pensare che Papa Francesco possa
lasciare il segno scrive Bill Emmott su La Stampa del 26 settembre, analizzando limpatto che
sta avendo la visita negli Stati
Uniti. Gli atti di umilt sono
spesso giudicati con cinismo. Ma
Francesco scrive Emmott ha
superato tutto questo perch la
sua umilt piena di sostanza e
appare del tutto genuina.
Francesco amato sia dai cattolici che dai non cattolici, le sue
posizioni,
continua
Emmott,
sembrano comporre le divisioni
dellAmerica, tanto marcato il
respiro universale che caratterizza
la sua figura. Un respiro universa-

Roberto Paez, illustrazione di Martn Fierro (Buenos Aires, Editorial Margus, 1984)

non solo lumanit, ha i suoi diritti. Per The Guardian sono stati
due i temi principali che hanno
contraddistinto il discorso del
Pontefice: ingiustizia e povert.
Ecco allora, si ripete nellarticolo,
la sfida che Francesco pone nuovamente allattenzione della comunit internazionale, chiamata ad
agire per la promozione di una
giustizia globale e di strategie politiche e sociali che abbiano come
primo obiettivo la tutela dei poveri. Grazie alla sua figura carismatica, chiosa The Guardian, il
Papa riuscito a far diventare la
questione della salute del pianeta
prioritaria nellagenda internazionale: e certamente il discorso

le che, paradossalmente, nasce


dalla profonda appartenenza a un
popolo e a una precisa tradizione
culturale.
In questa prospettiva il quotidiano Avvenire sottolinea la citazione del poema argentino El
Gaucho Martn Fierro, fatta dal Papa nel discorso allOnu: I fratelli
siano uniti perch questa la prima legge. Abbiano una vera unione in qualsiasi tempo, perch se
litigano tra di loro li divoreranno
quelli di fuori. Pubblicato per la
prima volta nel 1872 il poema
divenuto un bestseller da 48 mila
copie, cifra enorme per quei tempi, e narra la storia di un cowboy delle pampas.

morto Giorgio Israel


Matematico, storico della
matematica e della scienza,
studioso di pensiero ebraico,
impegnato fino alla vigilia della morte nel dibattito sulla
scuola e sulla didattica; cos
Anna Foa su Avvenire del
26 settembre ricorda Giorgio
Israel, morto a Roma venerd
scorso dopo una lunga malattia. Ne aveva parlato solo di
recente, e con pudore, nei social network. Cari amici, potete immaginare quanto io sia
restio agli outing scriveva negli ultimi messaggi postati su
Facebook, ma le lettere e le
richieste si accumulano e io
non rispondo. E il silenzio
potrebbe essere confuso con
maleducazione e sciatteria.
Maleducazione, banalit e

sciatteria; i nemici contro cui


aveva combattuto (e scritto)
tutta la vita.
Membro della Acadmie Internationale dHistoire des
Sciences, Israel ha scritto pi
di duecento articoli scientifici
e trenta volumi, nei quali ha
esplorato il ruolo della scienza
nella storia della cultura europea e ha analizzato criticamente lidea di meccanicismo
e razionalit matematica.
Nato il 6 marzo 1945 a Roma, dove si laureato in matematica nel 1968, insegnava
matematiche
complementari
alluniversit di Roma La Sapienza, dove di recente teneva
i corsi di teoria dei giochi e
modellistica matematica. Molti, oltre che per il suo elegante

stile di divulgatore scientifico,


lo ricorderanno anche per
lacutezza e la profondit dei
suoi articoli ha scritto commenti ed editoriali anche per
il nostro giornale e la sua
appassionata difesa degli studi
umanistici.
La sua scomparsa conclude Anna Foa lascer il
segno nel nostro mondo culturale gi tanto impoverito e
sempre pi livellato verso il
basso. Nella scienza come
nella politica aveva molto da
insegnare, scrive Guido Vitale,
direttore di Pagine Ebraiche, ricordando la forza del
suo slancio, limpegno del suo
lavoro, il coraggio delle sue
idee, la scontrosit della sua
ruvida, autentica amicizia.

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LOSSERVATORE ROMANO

domenica 27 settembre 2015

domenica 27 settembre 2015

Alle Nazioni Unite il Papa indica come priorit la salvaguardia dellambiente e la protezione di deboli e poveri

Nessuno escluso

necessaria una riforma degli organismi esecutivi e finanziari per evitare abusi ai danni dei Paesi in via di sviluppo
Dinanzi alla settantesima assemblea generale
delle Nazioni Unite, riunita nel Palazzo di
Vetro di New York, il Papa ha preso la
parola venerd mattina, 25 settembre,
rivolgendo ai capi di Stato e di Governo
presenti il discorso che pubblichiamo in una
traduzione dallo spagnolo.
Signor Presidente, Signore e Signori,
buongiorno!
Ancora una volta, seguendo una tradizione
della quale mi sento onorato, il Segretario
Generale delle Nazioni Unite ha invitato il
Papa a rivolgersi a questa onorevole assemblea delle nazioni. A mio nome e a nome
di tutta la comunit cattolica, Signor Ban
Ki-moon, desidero esprimerLe la pi sincera e cordiale riconoscenza; La ringrazio
anche per le Sue gentili parole. Saluto
inoltre i Capi di Stato e di Governo qui
presenti, gli Ambasciatori, i diplomatici e i
funzionari politici e tecnici che li accompagnano, il personale delle Nazioni Unite
impegnato in questa 70.ma Sessione
dellAssemblea Generale, il personale di
tutti i programmi e agenzie della famiglia
dellONU e tutti coloro che in un modo o
nellaltro partecipano a questa riunione.
Tramite voi saluto anche i cittadini di tutte
le nazioni rappresentate a questo incontro.
Grazie per gli sforzi di tutti e di ciascuno
per il bene dellumanit.
Questa la quinta volta che un Papa visita le Nazioni Unite. Lo hanno fatto i
miei predecessori Paolo VI nel 1965, Giovanni Paolo II nel 1979 e nel 1995 e il mio
immediato predecessore, oggi Papa emerito Benedetto XVI, nel 2008. Tutti costoro
non hanno risparmiato espressioni di riconoscimento per lOrganizzazione, considerandola la risposta giuridica e politica adeguata al momento storico, caratterizzato
dal superamento delle distanze e delle
frontiere ad opera della tecnologia e, apparentemente, di qualsiasi limite naturale
allaffermazione del potere. Una risposta
imprescindibile dal momento che il potere
tecnologico, nelle mani di ideologie nazionalistiche o falsamente universalistiche,
capace di produrre tremende atrocit. Non
posso che associarmi allapprezzamento

dei miei predecessori, riaffermando limportanza che la Chiesa Cattolica riconosce


a questa istituzione e le speranze che ripone nelle sue attivit.
La storia della comunit organizzata degli Stati, rappresentata dalle Nazioni Unite, che festeggia in questi giorni il suo 70
anniversario, una storia di importanti
successi comuni, in un periodo di inusitata
accelerazione degli avvenimenti. Senza
pretendere di essere esaustivo, si pu menzionare la codificazione e lo sviluppo del
diritto internazionale, la costruzione della
normativa internazionale dei diritti umani,
il perfezionamento del diritto umanitario,
la soluzione di molti conflitti e operazioni
di pace e di riconciliazione, e tante altre
acquisizioni in tutti i settori della proiezione internazionale delle attivit umane. Tutte queste realizzazioni sono luci che contrastano loscurit del disordine causato
dalle ambizioni incontrollate e dagli egoi-

Le parole al personale dellO nu

Quelli che non fanno notizia


Prima di fare ingresso nellemiciclo del
Palazzo di Vetro, il Pontefice ha salutato il
personale dellOnu con le parole che
pubblichiamo in una traduzione dallinglese.
Cari amici,
in occasione della mia visita alle Nazioni
Unite, sono lieto di salutarvi, uomini e
donne che siete in molti modi lossatura di
questa Organizzazione. Ringrazio per il
vostro benvenuto e vi son grato per tutto
ci che avete fatto per preparare la mia visita. Vorrei chiedervi inoltre di porgere il
mio saluto ai membri delle vostre famiglie
e ai colleghi che non hanno potuto essere
con noi oggi.
La maggior parte del lavoro svolto qui
non del genere che fa notizia. Dietro le
quinte, il vostro impegno quotidiano rende
possibile molte delle iniziative diplomatiche, culturali, economiche e politiche delle
Nazioni Unite, che sono tanto importanti
per venire incontro alle speranze e alle
aspettative dei popoli che compongono la
famiglia umana. Siete esperti e operatori
sul campo, funzionari
e segretari, traduttori
ed interpreti, addetti
alle pulizie e cuochi,
personale della manutenzione e della sicurezza. Grazie per tutto
ci che fate!
Il vostro lavoro silenzioso e fedele contribuisce non soltanto
al miglioramento delle
Nazioni Unite, ma ha
pure un grande significato per voi personalmente, perch il
modo in cui lavoriamo
esprime la nostra dignit e il tipo di persone che siamo.
Molti di voi sono
giunti in questa citt
da Paesi di tutto il

mondo. E come tali siete un microcosmo


dei popoli che questa Organizzazione rappresenta e cerca di servire. Come tanta
gente in tutto il mondo, anche voi siete
preoccupati del benessere e delleducazione
dei vostri figli. Vi sta a cuore il futuro del
pianeta, e il tipo di mondo che lasceremo
alle generazioni future. Ma oggi, e ogni
giorno, vorrei chiedere a ciascuno di voi,
secondo le proprie capacit, di prendervi
cura luno dellaltro: siate vicini gli uni agli
altri, rispettatevi gli uni gli altri, cos da incarnare in voi stessi lideale di questa Organizzazione di una famiglia umana unita,
che vive in armonia, che opera non soltanto per la pace ma in pace; che agisce non
solo per la giustizia, ma in uno spirito di
giustizia.
Cari amici, benedico ciascuno di voi di
tutto cuore. Pregher per voi e per le vostre famiglie, e chiedo per favore a ciascuno di voi di ricordarsi di pregare per me. E
se qualcuno di voi non credente, gli chiedo di augurarmi il bene. Dio vi benedica
tutti.
Grazie.

smi collettivi. certo che sono ancora


molti i gravi problemi non risolti, ma anche evidente che se fosse mancata tutta
questa attivit internazionale, lumanit
avrebbe potuto non sopravvivere alluso
incontrollato delle sue stesse potenzialit.
Ciascuno di questi progressi politici, giuridici e tecnici rappresenta un percorso di
concretizzazione dellideale della fraternit
umana e un mezzo per la sua maggiore
realizzazione.
Rendo perci omaggio a tutti gli uomini
e le donne che hanno servito con lealt e
sacrificio lintera umanit in questi 70 anni.
In particolare, desidero ricordare oggi coloro che hanno dato la loro vita per la pace e la riconciliazione dei popoli, a partire
da Dag Hammarskjld fino ai moltissimi
funzionari di ogni grado, caduti nelle missioni umanitarie di pace e di riconciliazione.
Lesperienza di questi 70 anni, al di l di
tutto quanto stato conseguito, dimostra
che la riforma e ladattamento ai tempi sono sempre necessari, progredendo verso
lobiettivo finale di concedere a tutti i Paesi, senza eccezione, una partecipazione e
unincidenza reale ed equa nelle decisioni.
Questa necessit di una maggiore equit,
vale in special modo per gli organi con effettiva capacit esecutiva, quali il Consiglio
di Sicurezza, gli Organismi finanziari e i
gruppi o meccanismi specificamente creati
per affrontare le crisi economiche. Questo
aiuter a limitare qualsiasi sorta di abuso o
usura specialmente nei confronti dei Paesi
in via di sviluppo. Gli organismi finanziari
internazionali devono vigilare in ordine allo sviluppo sostenibile dei Paesi e per evitare lasfissiante sottomissione di tali Paesi
a sistemi creditizi che, ben lungi dal promuovere il progresso, sottomettono le popolazioni a meccanismi di maggiore povert, esclusione e dipendenza.
Il compito delle Nazioni Unite, a partire
dai postulati del Preambolo e dei primi articoli della sua Carta costituzionale, pu
essere visto come lo sviluppo e la promozione della sovranit del diritto, sapendo
che la giustizia requisito indispensabile
per realizzare lideale della fraternit universale. In questo contesto, opportuno
ricordare che la limitazione del potere
unidea implicita nel concetto di diritto.
Dare a ciascuno il suo, secondo la definizione classica di giustizia, significa che
nessun individuo o gruppo umano si pu
considerare onnipotente, autorizzato a calpestare la dignit e i diritti delle altre persone singole o dei gruppi sociali. La distribuzione di fatto del potere (politico, economico, militare, tecnologico, ecc.) tra una
pluralit di soggetti e la creazione di un sistema giuridico di regolamentazione delle
rivendicazioni e degli interessi, realizza la
limitazione del potere. Oggi il panorama
mondiale ci presenta, tuttavia, molti falsi
diritti, e nello stesso tempo ampi settori senza protezione, vittime piuttosto di
un cattivo esercizio del potere: lambiente
naturale e il vasto mondo di donne e uomini esclusi. Due settori intimamente uniti
tra loro, che le relazioni politiche ed economiche preponderanti hanno trasformato
in parti fragili della realt. Per questo necessario affermare con forza i loro diritti,
consolidando la protezione dellambiente e
ponendo termine allesclusione.
Anzitutto occorre affermare che esiste
un vero diritto dellambiente per una duplice ragione. In primo luogo perch come
esseri umani facciamo parte dellambiente.
Viviamo in comunione con esso, perch
lambiente stesso comporta limiti etici che
lazione umana deve riconoscere e rispettare. Luomo, anche quando dotato di capacit senza precedenti che mostrano
una singolarit che trascende lambito fisico e biologico (Enc. Laudato si, 81), al
tempo stesso una porzione di tale ambiente. Possiede un corpo formato da elementi
fisici, chimici e biologici, e pu sopravvivere e svilupparsi solamente se lambiente
ecologico gli favorevole. Qualsiasi danno
allambiente, pertanto, un danno
allumanit. In secondo luogo, perch ciascuna creatura, specialmente gli esseri viventi, ha un valore in s stessa, di esistenza, di vita, di bellezza e di interdipendenza con le altre creature. Noi cristiani, insieme alle altre religioni monoteiste, crediamo
che luniverso proviene da una decisione
damore del Creatore, che permette alluomo di servirsi rispettosamente della creazione per il bene dei suoi simili e per la
gloria del Creatore, senza per abusarne e
tanto meno essendo autorizzato a distruggerla. Per tutte le credenze religiose
lambiente un bene fondamentale (cfr.
ibid., 81).

Labuso e la distruzione dellambiente,


allo stesso tempo, sono associati ad un
inarrestabile processo di esclusione. In effetti, una brama egoistica e illimitata di
potere e di benessere materiale, conduce
tanto ad abusare dei mezzi materiali disponibili quanto ad escludere i deboli e i meno abili, sia per il fatto di avere abilit diverse (portatori di handicap), sia perch
sono privi delle conoscenze e degli strumenti tecnici adeguati o possiedono uninsufficiente capacit di decisione politica.
Lesclusione economica e sociale una negazione totale della fraternit umana e un
gravissimo attentato ai diritti umani e
allambiente. I pi poveri sono quelli che
soffrono maggiormente questi attentati per

Nel saluto di Ban Ki-moon

Sul pulpito
del mondo
Benvenuto sul pulpito del
mondo!: si rivolto a chi sa parlare
a tutti, potenti e umili, e ha
lautorit per essere ascoltato da
ognuno, il segretario generale
dellOnu, Ban Ki-moon, accogliendo
Papa Francesco. la prima volta in
settantanni di storia, ha ricordato
Ban Ki-moon, che un Papa inaugura
lassemblea generale, parlando da un
luogo che per chi ha a cuore le
Nazioni Unite sacro; luogo da
dove un leader mondiale pu
rivolgersi a tutta lumanit.
Grazie di fare la storia ha detto il
segretario generale, sottolineando la
statura mondiale del Pontefice
riconosciuta da tutte le fedi. Un
prestigio e unautorevolezza che sono
stati spiegati da Ban Ki-moon
ricorrendo al motto di Francesco,
Miserando atque eligendo: il Papa, ha
detto, mantiene sempre la sua umilt
e si sforza ogni giorno di includere
gli esclusi, di stare con i poveri e i
dimenticati e non con le celebrit, di
apparire non tanto nei ritratti, ma
nei selfie con i giovani. Cos come
accade nelle Nazioni Unite, ha
aggiunto rivolgendosi direttamente al
Pontefice, lei guidato dalla
passione di aiutare gli altri e le
sue idee muovono milioni di persone
e i suoi insegnamenti spingono
allazione. Quello di Papa
Francesco, ha sintetizzato il
segretario generale dellOnu, un
esempio per tutti.
Entrando poi nel dettaglio dei lavori
dellassemblea, Ban Ki-moon ha
anche rilevato come la coincidenza
della visita del Papa con ladozione
dellAgenda per uno sviluppo
sostenibile non sia per nulla casuale.
Il segretario generale ha infatti
richiamato le linee portanti della
Laudato si, il concetto di ecologia
integrale, il cambiamento climatico
inteso come sfida principale per
lumanit, la giustizia sociale. Tutte
sollecitazioni, ha detto, che
chiamano in causa allavvicinarsi
della prossima conferenza sul
cambiamento climatico che si
svolger a Parigi.
Nellaffrontare tutti i problemi che
sono sullagenda mondiale, ha
aggiunto, quella del Papa una
risonante voce di coscienza: lui
che ha gridato per avere
compassione verso i i rifugiati e i
migranti di tutto il mondo e
solidariet con le persone
intrappolate nella guerra e nella
povert. lui che si impegna a
sollevare le famiglie in difficolt, a
far cessare le moderne schiavit; lui
che crede nella costruzione di
opportunit per i giovani e di ponti
tra le comunit. Infine,
richiamando lincipit dellenciclica,
Ban Ki-moon ha ricordato che
Francesco si rivolge non solo ai
cristiani, ma a ogni persona che
vive su questo pianeta, e ognuno,
ha aggiunto, pronto ad ascoltarlo.

un triplice, grave motivo: sono scartati dalla societ, sono nel medesimo tempo obbligati a vivere di scarti e devono ingiustamente soffrire le conseguenze dellabuso
dellambiente. Questi fenomeni costituiscono oggi la tanto diffusa e incoscientemente
consolidata cultura dello scarto.
La drammaticit di tutta questa situazione di esclusione e di inequit, con le sue
chiare conseguenze, mi porta, insieme a
tutto il popolo cristiano e a tanti altri, a
prendere coscienza anche della mia grave
responsabilit al riguardo, per cui alzo la
mia voce, insieme a quella di tutti coloro
che aspirano a soluzioni urgenti ed efficaci. Ladozione dell Agenda 2030 per lo
Sviluppo Sostenibile durante il Vertice
mondiale che inizier oggi stesso, un importante segno di speranza. Confido anche
che la Conferenza di Parigi sul cambiamento climatico raggiunga accordi fondamentali ed effettivi.
Non sono sufficienti, tuttavia, gli impegni assunti solennemente, bench costituiscano certamente un passo necessario verso
la soluzione dei problemi. La definizione
classica di giustizia alla quale ho fatto riferimento anteriormente contiene come elemento essenziale una volont costante e
perpetua: Iustitia est constans et perpetua
voluntas ius suum cuique tribuendi. Il mondo chiede con forza a tutti i governanti
una volont effettiva, pratica, costante, fatta di passi concreti e di misure immediate,

per preservare e migliorare lambiente naturale e vincere quanto prima il fenomeno


dellesclusione sociale ed economica, con
le sue tristi conseguenze di tratta degli esseri umani, commercio di organi e tessuti
umani, sfruttamento sessuale di bambini e
bambine, lavoro schiavizzato, compresa la
prostituzione, traffico di droghe e di armi,
terrorismo e crimine internazionale organizzato. tale lordine di grandezza di
queste situazioni e il numero di vite innocenti coinvolte, che dobbiamo evitare qualsiasi tentazione di cadere in un nominalismo declamatorio con effetto tranquillizzante sulle coscienze. Dobbiamo aver cura
che le nostre istituzioni siano realmente efficaci nella lotta contro tutti questi flagelli.
La molteplicit e complessit dei problemi richiede di avvalersi di strumenti tecnici
di misurazione. Questo, per, comporta
un duplice pericolo: limitarsi allesercizio
burocratico di redigere lunghe enumerazioni di buoni propositi mete, obiettivi e
indicazioni statistiche , o credere che
ununica soluzione teorica e aprioristica
dar risposta a tutte le sfide. Non bisogna
perdere di vista, in nessun momento, che
lazione politica ed economica, efficace
solo quando concepita come unattivit
prudenziale, guidata da un concetto perenne di giustizia e che tiene sempre presente
che, prima e aldil di piani e programmi,
ci sono donne e uomini concreti, uguali ai
governanti, che vivono, lottano e soffrono,
e che molte volte si vedono obbligati a vivere miseramente, privati di qualsiasi diritto.
Affinch questi uomini e donne concreti
possano sottrarsi alla povert estrema, bisogna consentire loro di essere degni attori
del loro stesso destino. Lo sviluppo umano
integrale e il pieno esercizio della dignit
umana non possono essere imposti. Devono essere costruiti e realizzati da ciascuno,
da ciascuna famiglia, in comunione con gli
altri esseri umani e in una giusta relazione
con tutti gli ambienti nei quali si sviluppa
la socialit umana amici, comunit, villaggi e comuni, scuole, imprese e sindacati,
province, nazioni, ecc. Questo suppone ed
esige il diritto allistruzione anche per le

bambine (escluse in alcuni luoghi) che si


assicura in primo luogo rispettando e rafforzando il diritto primario della famiglia a
educare e il diritto delle Chiese e delle aggregazioni sociali a sostenere e collaborare
con le famiglie nelleducazione delle loro
figlie e dei loro figli. Leducazione, cos
concepita, la base per la realizzazione
dellAgenda 2030 e per il risanamento
dellambiente.
Al tempo stesso, i governanti devono fare tutto il possibile affinch tutti possano
disporre della base minima materiale e spirituale per rendere effettiva la loro dignit
e per formare e mantenere una famiglia,
che la cellula primaria di qualsiasi sviluppo sociale. Questo minimo assoluto, a
livello materiale ha tre nomi: casa, lavoro e
terra; e un nome a livello spirituale: libert
di spirito, che comprende la libert religiosa, il diritto alleducazione e tutti gli altri
diritti civili.
Per tutte queste ragioni, la misura e
lindicatore pi semplice e adeguato
delladempimento della nuova Agenda per
lo sviluppo sar laccesso effettivo, pratico
e immediato, per tutti, ai beni materiali e
spirituali indispensabili: abitazione propria, lavoro dignitoso e debitamente remunerato, alimentazione adeguata e acqua
potabile; libert religiosa e, pi in generale, libert di spirito ed educazione. Nello
stesso tempo, questi pilastri dello sviluppo
umano integrale hanno un fondamento co-

mune, che il diritto alla vita, e, in senso


ancora pi ampio, quello che potremmo
chiamare il diritto allesistenza della stessa
natura umana.
La crisi ecologica, insieme alla distruzione di buona parte della biodiversit, pu
mettere in pericolo lesistenza stessa della
specie umana. Le nefaste conseguenze di
un irresponsabile malgoverno delleconomia
mondiale,
guidato
unicamente
dallambizione di guadagno e di potere,
devono costituire un appello a una severa
riflessione sulluomo: Luomo non si crea
da solo. spirito e volont, per anche
natura (Benedetto XVI, Discorso al Parlamento della Repubblica Federale di Germania, 22 settembre 2011; citato in Enc. Laudato si, 6). La creazione si vede pregiudicata dove noi stessi siamo lultima istanza
[...]. E lo spreco della creazione inizia dove non riconosciamo pi alcuna istanza sopra di noi, ma vediamo soltanto noi stessi
(Id., Incontro con il Clero della Diocesi di
Bolzano-Bressanone, 6 agosto 2008, citato
ibid.). Perci, la difesa dellambiente e la
lotta contro lesclusione esigono il riconoscimento di una legge morale inscritta nella stessa natura umana, che comprende la
distinzione naturale tra uomo e donna (cfr.

Enc. Laudato si, 155) e il rispetto assoluto


della vita in tutte le sue fasi e dimensioni
(cfr. ibid., 123; 136).
Senza il riconoscimento di alcuni limiti
etici naturali insormontabili e senza limmediata attuazione di quei pilastri dello
sviluppo umano integrale, lideale di salvare le future generazioni dal flagello della
guerra (Carta delle Nazioni Unite, Preambolo) e di promuovere il progresso sociale e un pi elevato livello di vita allinterno di una pi ampia libert (ibid.) corre il
rischio di diventare un miraggio irraggiungibile o, peggio ancora, parole vuote che
servono come scusa per qualsiasi abuso e
corruzione, o per promuovere una colonizzazione ideologica mediante limposizione
di modelli e stili di vita anomali estranei
allidentit dei popoli e, in ultima analisi,
irresponsabili.
La guerra la negazione di tutti i diritti
e una drammatica aggressione allambiente. Se si vuole un autentico sviluppo umano integrale per tutti, occorre proseguire
senza stancarsi nellimpegno di evitare la
guerra tra le nazioni e tra i popoli.
A tal fine bisogna assicurare il dominio
incontrastato del diritto e linfaticabile ricorso al negoziato, ai buoni uffici e allarbitrato, come proposto dalla Carta delle
Nazioni Unite, vera norma giuridica fondamentale. Lesperienza dei 70 anni di esistenza delle Nazioni Unite, in generale, e
in particolare lesperienza dei primi 15 anni
del terzo millennio, mostrano tanto lefficacia della piena applicazione delle norme
internazionali come linefficacia del loro
mancato adempimento. Se si rispetta e si
applica la Carta delle Nazioni Unite con
trasparenza e sincerit, senza secondi fini,
come un punto di riferimento obbligatorio
di giustizia e non come uno strumento per
mascherare intenzioni ambigue, si ottengono risultati di pace. Quando, al contrario,
si confonde la norma con un semplice
strumento da utilizzare quando risulta favorevole e da eludere quando non lo , si
apre un vero vaso di Pandora di forze incontrollabili, che danneggiano gravemente
le popolazioni inermi, lambiente culturale,
e anche lambiente biologico.
Il Preambolo e il primo articolo della
Carta delle Nazioni Unite indicano le fondamenta della costruzione giuridica internazionale: la pace, la soluzione pacifica
delle controversie e lo sviluppo delle relazioni amichevoli tra le nazioni. Contrasta
fortemente con queste affermazioni, e le
nega nella pratica, la tendenza sempre presente alla proliferazione delle armi, specialmente quelle di distruzione di massa come
possono essere quelle nucleari. Unetica e
un diritto basati sulla minaccia della distruzione reciproca e potenzialmente di
tutta lumanit sono contraddittori e costituiscono una frode verso tutta la costruzione delle Nazioni Unite, che diventerebbero Nazioni unite dalla paura e dalla sfiducia. Occorre impegnarsi per un mondo
senza armi nucleari, applicando pienamente il Trattato di non proliferazione, nella

Il saluto del presidente della settantesima sessione dellassemblea

Stesse preoccupazioni
Uniti dalle stesse preoccupazioni del Papa. Cos Mogens Lykketoft, presidente
della settantesima sessione dellassemblea generale delle Nazioni Unite, ha assicurato la consonanza di vedute tra i leader mondiali e il Pontefice. Ununit
che, ha detto, verr testata durante la conferenza sul clima di Parigi in programma a dicembre. Il presidente ha sottolineato che necessario trovare la saggezza
e il coraggio di adottare un ambizioso accordo climatico per proteggere la popolazione e il pianeta. Simile urgenza e unit, ha aggiunto, richiesta per portare a termine i conflitti e gli estremismi violenti che colpiscono molte parti del
mondo attuale. A oggi, ha affermato, la risposta collettiva a queste crisi, e
allemergenza di milioni di migranti e rifugiati, stata, al meglio, inadeguata e,
al peggio, un fallimento dellumanit.

lettera e nello spirito, verso una totale


proibizione di questi strumenti.
Il recente accordo sulla questione nucleare in una regione sensibile dellAsia e
del Medio Oriente, una prova delle possibilit della buona volont politica e del
diritto, coltivati con sincerit, pazienza e
costanza. Formulo i miei voti perch questo accordo sia duraturo ed efficace e dia i
frutti sperati con la collaborazione di tutte
le parti coinvolte.
In tal senso, non mancano gravi prove
delle conseguenze negative di interventi
politici e militari non coordinati tra i
membri della comunit internazionale. Per
questo, seppure desiderando di non avere
la necessit di farlo, non posso non reiterare i miei ripetuti appelli in relazione alla
dolorosa situazione di tutto il Medio
Oriente, del Nord Africa e di altri Paesi
africani, dove i cristiani, insieme ad altri
gruppi culturali o etnici e anche con quella
parte dei membri della religione maggioritaria che non vuole lasciarsi coinvolgere
dallodio e dalla pazzia, sono stati obbligati ad essere testimoni della distruzione dei
loro luoghi di culto, del loro patrimonio
culturale e religioso, delle loro case ed averi e sono stati posti nellalternativa di fuggire o di pagare ladesione al bene e alla
pace con la loro stessa vita o con la schiavit.
Queste realt devono costituire un serio
appello ad un esame di coscienza di coloro
che hanno la responsabilit della conduzione degli affari internazionali. Non solo
nei casi di persecuzione religiosa o culturale, ma in ogni situazione di conflitto, come
in Ucraina, in Siria, in Iraq, in Libia, nel
Sud-Sudan e nella regione dei Grandi Laghi, prima degli interessi di parte, pur se
legittimi, ci sono volti concreti. Nelle guerre e nei conflitti ci sono persone, nostri
fratelli e sorelle, uomini e donne, giovani e
anziani, bambini e bambine che piangono,
soffrono e muoiono. Esseri umani che diventano materiale di scarto mentre non si
fa altro che enumerare problemi, strategie
e discussioni.
Come ho chiesto al Segretario Generale
delle Nazioni Unite nella mia lettera del 9
agosto 2014, la pi elementare comprensione della dignit umana [obbliga] la comunit internazionale, in particolare attraverso le norme e i meccanismi del diritto
internazionale, a fare tutto il possibile per
fermare e prevenire ulteriori sistematiche
violenze contro le minoranze etniche e religiose e per proteggere le popolazioni innocenti.
In questa medesima linea vorrei citare
un altro tipo di conflittualit, non sempre
cos esplicitata ma che silenziosamente
comporta la morte di milioni di persone.
Un altro tipo di guerra che vivono molte
delle nostre societ con il fenomeno del
narcotraffico. Una guerra sopportata e
debolmente combattuta. Il narcotraffico
per sua stessa natura si accompagna alla
tratta delle persone, al riciclaggio di denaro, al traffico di armi, allo sfruttamento infantile e ad altre forme di corruzione. Corruzione che penetrata nei diversi livelli
della vita sociale, politica, militare, artistica
e religiosa, generando, in molti casi, una
struttura parallela che mette in pericolo la
credibilit delle nostre istituzioni.
Ho iniziato questo intervento ricordando le visite dei miei predecessori. Ora vorrei, in modo particolare, che le mie parole
fossero come una continuazione delle parole finali del discorso di Paolo VI, pronunciate quasi esattamente 50 anni or sono, ma di perenne valore. lora in cui si
impone una sosta, un momento di raccoglimento, di ripensamento, quasi di preghiera: ripensare, cio, alla nostra comune
origine, alla nostra storia, al nostro destino
comune. Mai come oggi [...] si reso necessario lappello alla coscienza morale
delluomo [poich] il pericolo non viene
n dal progresso n dalla scienza: questi,
se bene usati, potranno anzi risolvere molti
dei gravi problemi che assillano lumanit

(Discorso ai Rappresentanti degli Stati, 4 ottobre 1965). Tra le altre cose, senza dubbio, la genialit umana, ben applicata, aiuter a risolvere le gravi sfide del degrado
ecologico e dellesclusione. Proseguo con
le parole di Paolo VI: Il pericolo vero sta
nelluomo, padrone di sempre pi potenti
strumenti, atti alla rovina ed alle pi alte
conquiste! (ibid.).
La casa comune di tutti gli uomini deve
continuare a sorgere su una retta comprensione della fraternit universale e sul rispetto della sacralit di ciascuna vita umana, di ciascun uomo e di ciascuna donna;
dei poveri, degli anziani, dei bambini, degli ammalati, dei non nati, dei disoccupati,
degli abbandonati, di quelli che vengono
giudicati scartabili perch li si considera
nientaltro che numeri di questa o quella
statistica. La casa comune di tutti gli uomini deve edificarsi anche sulla comprensione di una certa sacralit della natura
creata.

pagina 5

Tale comprensione e rispetto esigono un


grado superiore di saggezza, che accetti la
trascendenza quella di s stesso rinunci alla costruzione di una lite onnipotente
e comprenda che il senso pieno della vita
individuale e collettiva si trova nel servizio
disinteressato verso gli altri e nelluso prudente e rispettoso della creazione, per il
bene comune. Ripetendo le parole di Paolo VI, ledificio della moderna civilt deve
reggersi su principii spirituali, capaci non
solo di sostenerlo, ma altres di illuminarlo
e di animarlo (ibid.).
Il Gaucho Martn Fierro, un classico
della letteratura della mia terra natale, canta: I fratelli siano uniti perch questa la
prima legge. Abbiano una vera unione in
qualsiasi tempo, perch se litigano tra di
loro li divoreranno quelli di fuori.
Il mondo contemporaneo apparentemente connesso, sperimenta una crescente
e consistente e continua frammentazione
sociale che pone in pericolo ogni fondamento della vita sociale e pertanto finisce col metterci luno contro laltro per difendere i propri interessi (Enc. Laudato
si, 229).
Il tempo presente ci invita a privilegiare
azioni che possano generare nuovi dinamismi nella societ e che portino frutto in
importanti e positivi avvenimenti storici
(cfr. Esort. ap. Evangelii gaudium, 223).
Non possiamo permetterci di rimandare
alcune agende al futuro. Il futuro ci
chiede decisioni critiche e globali di fronte
ai conflitti mondiali che aumentano il numero degli esclusi e dei bisognosi.
La lodevole costruzione giuridica internazionale dellOrganizzazione delle Nazioni Unite e di tutte le sue realizzazioni, migliorabile come qualunque altra opera
umana e, al tempo stesso, necessaria, pu
essere pegno di un futuro sicuro e felice
per le generazioni future. Lo sar se i rappresentanti degli Stati sapranno mettere da
parte interessi settoriali e ideologie e cercare sinceramente il servizio del bene comune. Chiedo a Dio Onnipotente che sia cos, e vi assicuro il mio appoggio, la mia
preghiera e lappoggio e le preghiere di
tutti i fedeli della Chiesa Cattolica, affinch questa Istituzione, tutti i suoi Stati
membri e ciascuno dei suoi funzionari,
renda sempre un servizio efficace allumanit, un servizio rispettoso della diversit e
che sappia potenziare, per il bene comune,
il meglio di ciascun popolo e di ciascun
cittadino. Che Dio vi benedica tutti!

Dinanzi ai popoli
dal nostro inviato GAETANO VALLINI
Sventolava anche la bandiera della Santa Sede davanti allentrata della sede delle Nazioni
Unite a New York allarrivo di Papa Francesco. Scelta non casuale per una giornata di
grande solennit per lorganizzazione internazionale. E con solennit e calore il Pontefice
stato accolto venerd mattina, 25 settembre, al
suo ingresso nella sala dellassemblea generale. Che ha apprezzato il suo discorso, interrotto ventisette volte e al termine salutato con
una standing ovation. Un intervento atteso in
unoccasione importante, per un messaggio di
fiducia sulle capacit di incidere sul futuro;
ma soprattutto una chiamata allimpegno ver-

so chi ha il potere e la responsabilit di cambiare in meglio il mondo, per il bene dei popoli e del pianeta.
Proprio per i temi trattati e per la platea
prestigiosa al cui si rivolto con decine di
capi di Stato e di Governo che firmeranno il
Programma per lo Sviluppo 2015-2030 stato questo uno dei momenti pi significativi
del viaggio di Papa Francesco, quarto Pontefice a parlare al Palazzo di Vetro. Prima di lui
Paolo VI, il 4 ottobre 1965, Giovanni Paolo II
due volte, il 2 ottobre 1979 e il 5 ottobre 1995,
e Benedetto XVI, il 18 aprile 2008. E il suo intervento ha coinciso con linizio della settantesima assemblea generale.
Al suo arrivo il Papa stato accolto dal segretario generale, Ban Ki-moon, insieme con

la consorte, Ban Soon-taek, e da due bambini


che gli hanno offerto un omaggio floreale.
Quindi salito al 38 piano nellufficio del segretario generale per un colloquio privato.
Nel frattempo il seguito stato accompagnato nel salone, dove si svolto un incontro con
lo staff. Al termine, dopo la presentazione
delle delegazioni, lo scambio dei doni: una
Madonna con Bambino realizzata dallo Studio del mosaico vaticano e una formella in
bronzo che riproduce la medaglia dellincontro mondiale delle famiglie a Philadelphia,
quelli del Papa. Che subito dopo ha apposto
la sua firma al libro donore.
Raggiunto il Green Wall, dopo un saluto
di Ban Ki-moon, il Pontefice ha tenuto un
breve discorso, in inglese,
allo staff e al personale
dellorganizzazione, ringraziando per il silenzioso ma prezioso lavoro
svolto dietro le quinte.
Un lavoro che nel corso
degli anni costato la vita a diversi funzionari,
morti in missione. Alla
loro memoria Papa Francesco ha deposto una corona di fiori davanti alla
targa che li ricorda, soffermandosi in preghiera.
Quindi, utilizzando una
golf-car, si trasferito al
palazzo
dellassemblea
generale, dove stato salutato dai presidenti della
69 e della 70 assemblea
rispettivamente lugandese Sam Kutesa e il danese Mogens Lykketoft
e dal presidente di turno
del Consiglio di sicurezza, lambasciatore russo
Vitaly Churkin, che in
precedenza avevano avuto colloqui con il cardinale Parolin, gli arcivescovi Becciu, Gallagher e Auza, e monsignor
Miles.
Dal primo piano, il Pontefice, accolto da
un applauso dei presenti tutti in piedi, ha
percorso il corridoio centrale per raggiungere
lemiciclo della sala dellassemblea generale,
riaperta pochi giorni fa dopo lunghi lavori di
restauro. E qui, dopo le parole di benvenuto
del segretario e del presidente, dal podio ha
rivolto, sempre in spagnolo, il suo discorso ai
presenti, rappresentanti dei 193 Stati membri.
Al termine, dopo gli incontri privati con
Lykketoft e Kutesa, Francesco si trasferito a
Ground Zero, per il secondo momento di una
giornata intensa.

LOSSERVATORE ROMANO

pagina 6

domenica 27 settembre 2015

Nomine
episcopali
Le nomine di oggi riguardano la
Chiesa in Per e in Polonia.

Con i bambini di Harlem

Mai smettere
di sognare
Nel pomeriggio di venerd 25 il Papa ha
incontrato un gruppo di bambini e di famiglie
di immigrati nella scuola Nostra Signora
Regina degli angeli, nel quartiere di East
Harlem, a New York. Di seguito una
traduzione del discorso pronunciato dal
Pontefice in spagnolo.
Cari fratelli e sorelle, buonasera!
Sono contento di essere qui con voi, insieme a tutta questa grande famiglia che vi accompagna. Vedo i vostri insegnanti, gli
educatori, i genitori e i parenti. Grazie per
laccoglienza! E chiedo scusa specialmente
agli insegnanti perch rubo qualche minuto alla lezione in classe... ma sono tutti
contenti, lo so!
Mi hanno spiegato che una delle belle
caratteristiche di questa scuola e di questo
lavoro che alcuni alunni e alcuni di voi
vengono da altri luoghi, e molti da altri

Paesi. E questo bello. Anche se so che


non sempre facile doversi spostare e trovare una nuova casa, trovare nuovi vicini,
amici; non facile, per bisogna cominciare. Allinizio pu essere un po faticoso.
Tante volte imparare una nuova lingua,
adattarsi a una nuova cultura, un nuovo clima. Quante cose bisogna imparare! Non
solo i compiti della scuola, ma tante cose.
Il bello che incontriamo anche nuovi
amici, e questo molto importante, i nuovi
amici che incontriamo. Incontriamo persone che ci aprono le porte e ci mostrano la
loro tenerezza, la loro amicizia, la loro comprensione, e cercano di aiutarci perch non
ci sentiamo estranei, stranieri. tutto un lavoro di gente che ci aiuta a sentirci a casa.
Anche se a volte limmaginazione ritorna
alla nostra patria, per incontriamo gente
buona che ci aiuta a sentirci a casa. Che
bello poter sentire la scuola, i luoghi di
riunione, come una seconda
casa. E questo importante
non solo per voi, ma per le
vostre famiglie. In questo
modo la scuola diventa una
grande famiglia per tutti, dove insieme alle nostre mamme, pap, nonni, educatori,
insegnanti e compagni impariamo ad aiutarci, a condividere quello che c di
buono in ciascuno, a dare il
meglio di noi stessi, a lavorare in gruppo, a giocare in
gruppo che tanto importante e a perseverare nei
nostri obiettivi.
Molto vicino a qui c una
via molto importante con il
nome di una persona che ha
fatto tanto bene per gli altri,
e che voglio ricordare con
voi. Mi riferisco al Pastore
Martin Luther King. Egli un
giorno disse: Ho un sogno.
Sogn che tanti bambini, tante persone avrebbero avuto
uguaglianza di opportunit.
Sogn che tanti bambini come voi avrebbero avuto accesso alleducazione. Sogn che

Robert Francis Prevost


vescovo di Chiclayo
(Per)

tanti uomini e donne, come voi, potessero


andare a testa alta, con la dignit di chi
pu guadagnarsi da vivere. bello avere
dei sogni ed bello poter lottare per i sogni. Non dimenticatelo.
Oggi vogliamo continuare a sognare e
festeggiamo tutte le opportunit che, tanto a voi quanto a noi grandi, permettono di
non perdere la speranza in un mondo migliore e con maggiori possibilit. E anche
tante persone che ho salutato e che mi hanno presentato sognano come voi, sognano
questo. E per questo si coinvolgono in questo lavoro. Si coinvolgono nella vostra vita
per accompagnarvi in questo cammino.
Tutti sogniamo. Sempre. So che uno dei
sogni dei vostri genitori, dei vostri educatori e di tutti quelli che vi aiutano e anche
del Cardinal Dolan, che molto buono!
che possiate crescere e vivere con gioia.
Qui si vede che siete sorridenti: continuate
cos, aiutate a contagiare la gioia a tutte le
persone che avete vicino. Non sempre facile. In tutte le case ci sono problemi, ci sono situazioni difficili, ci sono malattie, ma
non smettete di sognare che potete vivere
con gioia.
Tutti voi che siete qui, piccoli e grandi,
avete il diritto di sognare, e mi rallegro
molto che possiate trovare, sia nella scuola,
sia qui, nei vostri amici, nei vostri insegnanti, in tutti quelli che si avvicinano per aiutare, lappoggio necessario per poterlo fare.
Dove ci sono sogni, dove c gioia, l c
sempre Ges. Sempre. Invece, chi quello
che semina tristezza, che semina sfiducia,
che semina invidia, che semina i cattivi de-

sideri? Come si chiama? Il diavolo. Il diavolo semina sempre tristezza, perch non
vuole che siamo felici, non vuole che sogniamo. Dove c gioia c sempre Ges,
perch Ges gioia e vuole aiutarci perch
questa gioia duri tutti i giorni.
Prima di lasciarvi vorrei darvi un compito a casa va bene? una richiesta semplice ma molto importante: non dimenticatevi di pregare per me, perch io possa condividere con tante persone la gioia di Ges.
E preghiamo anche perch molti possano
godere di questa gioia che avete voi quando vi sentite accompagnati, aiutati, consigliati, anche se ci sono problemi, per c
questa pace nel cuore, perch Ges non ci
abbandona.
Che Dio benedica tutti e ciascuno di voi,
e che e la Madonna vi protegga. Grazie.
Non sapete cantare qualcosa? Voi, non
sapete cantare? Vediamo, chi pi coraggioso
[due donne cantano]
Grazie. Tante grazie!
Bene, una canzone e poi tutti insieme
preghiamo il Padre nostro.
[canto]
Grazie! E ora preghiamo. Tutti insieme
preghiamo il Padre nostro.
Padre nostro...
[Benedizione]
E pregate per me. Non dimenticate il
compito a casa!

Il cardinale Leonardo Sandri esprime la vicinanza di Papa Francesco ai fedeli armeni


Vicinanza spirituale alla gioia dei
fedeli armeni cattolici stata
espressa da Papa Francesco in occasione della dedicazione della cattedrale dellordinariato per lEuropa
orientale, nella citt armena di
Gyumri. Il messaggio del Pontefice
contenuto in un telegramma a firma del cardinale Pietro Parolin, se-

Quando tutto crolla resta Dio


gretario di Stato, che stato letto
dal cardinale Leonardo Sandri, il
quale ha presieduto gioved 24 settembre la dedicazione della chiesa
dei martiri. Concelebrante principale

il patriarca di Cilicia degli armeni


cattolici, Gregoire Pierre Ghabroyan.
Il Papa ha auspicato che la celebrazione contribuisca a una rinno-

A Cracovia la beatificazione di Clara Ludovica Szczsna

Il Vangelo tra le domestiche


Speriment personalmente la discriminazione e le ostilit della polizia zarista nei confronti dei cattolici polacchi durante loccupazione russa. Venne perfino esiliata, perch trovata con un libro di catechismo. Clara Ludovica Szczsna, che il cardinale Angelo Amato,
prefetto della Congregazione delle cause dei santi, in
rappresentanza di Papa Francesco, beatifica a Cracovia, domenica, 27 settembre.
Nata a Cieszki, nella diocesi di Pock, il 18 luglio
del 1863, una settimana dopo fu battezzata nella chiesa
parrocchiale di Lubowidz. Non ebbe la possibilit di
frequentare la scuola, tuttavia impar a leggere e a scrivere e ricevette unaccurata educazione religiosa. Per
guadagnare qualcosa divenne una brava sarta. Allet
di dodici anni perse la madre e suo padre cerc di
spingerla al matrimonio. Non sentendosi chiamata alla
vita coniugale, lasci segretamente la casa paterna e si
rec a Mawa, dove visse cinque anni. Con molta probabilit si ferm in casa di parenti, sostenendosi economicamente con i lavori di cucito, aspettando che si
potesse realizzare il suo sogno di diventare suora.
Nellagosto 1885 partecip a Zakroczym agli esercizi
spirituali diretti dal cappuccino Onorato Komiski
(ora beato) e il mese dopo entr nella congregazione
clandestina delle ancelle di Ges. Nel 1889, dopo un
periodo di formazione a Varsavia, ancora novizia fu inviata a Lublino come superiora della casa. Ufficialmente dirigeva una sartoria, ma clandestinamente svolgeva
apostolato fra le giovani in cerca di lavoro. Durante
unispezione della polizia del regime zarista, fortemente ostile alla religione cattolica tanto da vietarne linsegnamento, fu trovato un libro di catechismo. Venne
considerata colpevole e ricevette lordine di lasciare immediatamente la citt. Il direttore spirituale, don Antonio Nojszewski, salutandola, le raccomand di diffon-

dere ovunque il culto al Sacro cuore di Ges. Tornata


a Varsavia visse nel timore di cadere nuovamente sotto
il controllo della polizia. Nel frattempo il vescovo Giuseppe Sebastiano Pelczar (oggi venerato come santo)
chiese a padre Onorato di inviargli una suora come direttrice dellasilo delle domestiche di Cracovia. Fu scelta Ludovica con una novizia e una postulante. Le religiose, lavorando con le domestiche, cercarono di formarle anche spiritualmente e ottennero dei frutti: alcune infatti si consacrarono.
San Giuseppe Sebastiano, per aiutare la congregazione delle ancelle di Ges a costituire una provincia,
decise di comprare un edificio pi grande e diede anche precise indicazioni sulla modalit di vita e di missione. Non solo indic labito, il nome della provincia,
lampliamento della missione in favore delle ragazze in
cerca di lavoro e degli ammalati, ma cambi anche le
regole, che furono approvate dallarcivescovo di Cracovia, Albino Dunajewski. Di fatto, nel 1894, nacque la
nuova congregazione denominata ancelle del Sacro
cuore di Ges, con separazione dal gruppo originario
delle ancelle di Ges. San Giuseppe Sebastiano per tre
anni nomin superiora Ludovica, la quale il 2 luglio
1894 ricevette labito religioso con il nome di Clara. Il
2 luglio 1895 emise i voti perpetui e fu riconfermata superiora. Nel frattempo guid listituto impegnato
nellassistenza alle domestiche, agli ammalati in ospedale e a domicilio, ai poveri, allinfanzia negli asili e
negli orfanotrofi e ai bambini delle scuole elementari.
Sotto la sua guida lIstituto si accrebbe in breve tempo
di religiose e case. Dal 1905, si fece pure carico dellassistenza degli emigrati polacchi in Francia.
Negli ultimi anni fu forte nellaffrontare le sofferenze di una malattia che la colp. Mor il 7 febbraio 1916
a Cracovia.

vata vitalit spirituale della comunit


dellordinariato, guidata dallarcivescovo Raphael Franois Minassian,
per una sempre pi fedele adesione
al Signore Ges, un generoso impegno apostolico e unautentica testimonianza
di
carit
fraterna,
sullesempio dei santi martiri, a cui
la cattedrale dedicata.
Nellomelia, il prefetto della Congregazione per le Chiese orientali ha
espresso anche la gratitudine della
Santa Sede per laccoglienza garantita ad alcuni gruppi di profughi
provenienti dalla Siria. Ai vescovi
che rappresentavano il patriarca della Chiesa armena apostolica Karekin, ha chiesto di portare labbraccio di pace, assicurando che la comunit cattolica si unisce allinvocazione dello Spirito perch discenda a consacrare il Santo Myron,
nella celebrazione che avr luogo ad
Etchmiadzin domenica 27 settembre.
Il porporato ha poi sottolineato
come la comunit armena abbia saputo custodire il tesoro prezioso della fede e della propria identit per
secoli, durante i regimi non cristiani
o addirittura atei, che hanno tentato
di sostituire Dio con lo Stato. Ma,
nonostante ci, lannuncio di Dio
rimasto vivo, mentre il resto crollato miseramente.
Il cardinale ha anche ricordato
che Giovanni Paolo II volle costituire lordinariato nel 1991, dopo il
crollo dellUnione Sovietica. Quel
gesto fu uno dei segni della rinnovata fiducia e speranza, con il ripristino della piena libert religiosa e
di culto, ma anche lattestazione di
unamicizia sempre pi profonda
con i fratelli della Chiesa apostolica. Tutto ci fu reso possibile da
quando il patriarca Vazken accolse i
monaci mekitaristi sotto il pontificato di Paolo VI, perch si prendessero
cura della comunit cattolica del
Paese. Il cardinale Sandri ha poi invitato a chiedere la grazia di saper

proseguire ogni giorno in tale solco


di gioia, speranza ed autentica fraternit in Cristo, come sottoline
Papa Wojtya nella sua visita del
2001, e come vuole il Santo Padre
Francesco, che ama i figli e le figlie
della nazione armena, come tante
volte ha dimostrato nel corso del
suo pontificato.
Il prefetto della Congregazione
per le Chiese orientali ha quindi ringraziato il presidente della Repubblica di Armenia per la sua presenza
e ha assicurato la preghiera per lui e
per tutte le sfide che la giovane
Repubblica stata ed chiamata ad
affrontare. Infine, ha invocato lintercessione dei santi e dei martiri
della Chiesa armena e ha affidato i
fedeli armeni alla protezione della
Vergine Maria, con un particolare ricordo per il patriarca Nerses Bedros
Tarmouni, morto il 25 giugno.
Il prefetto ha consegnato un calice, dono di Papa Francesco alla cattedrale.

Nato il 14 settembre 1955 a Chicago, Illinois, ha compiuto gli studi secondari nel seminario minore
dellordine di SantAgostino. Ha
conseguito il baccellierato in
scienze matematiche alluniversit
di Villanova e la licenza in teologia alla Catholic Theological
Union di Chicago. Ordinato sacerdote agostiniano a Roma il 19
giugno 1982, si laureato in diritto canonico allAngelicum nel
1987. Giunto nella missione agostiniana in Per stato cancelliere
della diocesi di Chulucanas. Poi
negli Stati Uniti stato promotore
della pastorale vocazionale e direttore delle missioni del suo ordine
nella provincia di Chicago. Ritornato in Per nel 1988, ha diretto il
seminario agostiniano in Trujillo e
insegnato diritto canonico nel seminario diocesano. stato prefetto degli studi in detto seminario e
giudice del tribunale ecclesiastico
regionale, nonch membro del
collegio dei consultori di Trujillo.
Ha diretto anche una quasi-parrocchia nella periferia povera della
citt. Dopo dieci anni di ministero
ininterrotto in Per ritornato a
Chicago perch nel 1998 stato
eletto superiore della provincia
agostiniana di Chicago. Nel 2001
stato eletto priore generale, incarico che ha ricoperto per due
mandati fino al 2013. Poi per un
anno stato direttore della formazione nel convento di SantAgostino a Chicago, primo consigliere e
vicario della provincia Nostra Madre del Buon Consiglio. Il 3 novembre 2014 stato nominato amministratore apostolico della diocesi di Chiclayo in Per, e in pari
tempo vescovo titolare di Sufar.
Ha ricevuto lordinazione episcopale il successivo 12 dicembre.

Zbigniew Zieliski
ausiliare di Gdask
(Polonia)
Nato il 14 gennaio 1965 a
Gdask, dopo la maturit nella
scuola tecnica dei cantieri navali
Conradinum, nel 1987 ha ottenuto il titolo di meccanico. Nello
stesso anno stato ammesso al seminario maggiore e il 18 maggio
1991 ha ricevuto lordinazione sacerdotale per larcidiocesi natale.
Dal 1991 al 2000 stato vicario
della parrocchia della Beata Vergine Maria Addolorata e nella cattedrale a Gdask-Oliva (Santa Trinit). Dal 2000 al 2008 stato direttore del dipartimento per la pastorale della curia e responsabile
per il pellegrinaggio del quadro di
Ges misericordioso nelle parrocchie dellarcidiocesi. Nel 2004 ha
ottenuto il dottorato in teologia
pastorale alluniversit Cardinale
Stefan Wyszyski di Varsavia. Dal
2004 al 2006 stato docente di
sociologia della religione nelluniversit statale di Gdask. Dal
2004 al 2007 stato parroco a Sopot e poi parroco della cattedrale.
Attualmente era parroco della
con-cattedrale, membro della commissione per le visite canoniche
nelle parrocchie, del consiglio presbiterale, del collegio dei consultori e docente di teologia pastorale nel seminario maggiore. Inoltre
incaricato per la pastorale della
guardia forestale e dellassociazione Semper fidelis.

Convegno sul Codice dei canoni delle Chiese orientali

Tra attualit e sviluppi legislativi


Nel venticinquesimo anniversario della promulgazione del Codex Canonum Ecclesiarum Orientalium (Cceo), che ricorre il 18 ottobre, il Pontificio Consiglio per i testi legislativi e la Congregazione per le Chiese orientali, insieme al Pontificio Consiglio per la promozione dellunit dei cristiani e al Pontificio istituto orientale, hanno organizzato una giornata di
studio dedicata a problematiche attuali e sviluppi legislativi del Codice.
Si terr il 3 ottobre nella sala San Pio X in Vaticano e affronter problematiche riguardanti la famiglia e il dramma della diaspora che investe
larea asiatica e africana e che sta mettendo a dura prova lesistenza stessa
di quelle storiche Chiese. Il programma prevede interventi dei capi dei dicasteri interessati e quattro relazioni su: sviluppi del rapporto ecumenico
nellambito teologico; lassistenza ai fedeli orientali cattolici in emigrazione; larmonizzazione tra i due Codici; la cura pastorale dei fedeli orientali
cattolici senza propria gerarchia. Sono previste sei comunicazioni di cui
una sul recente motuproprio Mitis et misericors Iesus e una seconda sul lavoro diplomatico della Santa Sede per favorire la protezione dei cristiani
dOriente. Sul sito del dicastero (www.delegumtextibus.va) il programma
e la scheda di iscrizione.

LOSSERVATORE ROMANO

domenica 27 settembre 2015

pagina 7

Durante la messa al Madison Square Garden il Pontefice invita a trovare la luce nello smog delle metropoli

Dio nelle citt


Nellanonimato restano ai margini gli stranieri, le persone prive di assistenza sanitaria, i senzatetto, gli anziani
Migliaia di newyorkesi hanno partecipato alla messa celebrata da Francesco
venerd pomeriggio, 25 settembre, al Madison Square Garden.
Di seguito la traduzione dallo spagnolo dellomelia pronunciata dal Papa.
Ci troviamo nel Madison Square
Garden, luogo emblematico di questa citt, sede di importanti incontri
sportivi, artistici, musicali, che raduna persone provenienti da diverse
parti, e non solo di questa citt, ma
del mondo intero. In questo luogo
che rappresenta le diverse facce della
vita dei cittadini che si radunano per
interessi comuni, abbiamo ascoltato:
Il popolo che camminava nelle tenebre ha visto una grande luce (Is
9, 1). Il popolo che camminava, il
popolo in mezzo alle sue attivit, alle sue occupazioni quotidiane; il popolo che camminava carico dei suoi
successi ed errori, delle sue paure e
opportunit; quel popolo ha visto
una grande luce. Il popolo che camminava con le sue gioie e speranze,
con le sue delusioni e amarezze,
quel popolo ha visto una grande
luce.
Il Popolo di Dio chiamato in
ogni epoca a contemplare questa luce. Luce che vuole illuminare le nazioni: cos, pieno di giubilo, lo proclamava lanziano Simeone. Luce
che vuole giungere in ogni angolo di
questa citt, ai nostri concittadini, in
ogni spazio della nostra vita.
Il popolo che camminava nelle
tenebre ha visto una grande luce.
Una delle caratteristiche del Popolo
credente passa per la sua capacit di
vedere, di contemplare in mezzo alle
sue oscurit la luce che Cristo viene a portare.
Il popolo credente che sa guardare, che sa discernere, che sa contem-

Lutti
nellepiscopato
Monsignor Claudio Baggini, vescovo emerito di Vigevano,
morto venerd mattina, 25 settembre, nel seminario di Lodi. Il
compianto presule era nato a Roma il 1 agosto 1936 ed era stato
ordinato sacerdote a Lodi il 14
giugno 1959. Vicario generale della diocesi laudense per tredici anni, era stato eletto a Vigevano il
18 marzo 2000 e aveva ricevuto
lordinazione episcopale il successivo 30 aprile. Il 12 marzo 2011
aveva rinunciato al governo pastorale della diocesi. Le esequie
saranno celebrate luned 28 settembre, alle ore 15, nella cattedrale vigevanese, dove il presule sar
sepolto.
Monsignor Carlos Anbal Altamirano Argello, vescovo di Azogues, morto venerd 25 settembre in Ecuador. Il compianto presule era nato in Aloas, arcidicoesi
di Quito, il 3 marzo 1942 ed era
stato ordinato sacerdote il 29 giugno 1966. Eletto alla Chiesa titolare di Ambia il 3 gennaio 1994 e
nel contempo nominato ausiliare
di Quito, aveva ricevuto lordinazione episcopale il successivo 20
febbraio. Trasferito alla diocesi di
Azogues il 14 febbraio 2004, il 15
giugno 2007 era stato nominato
anche amministratore apostolico
sede vacante della diocesi di Loja
fino allarrivo del nuovo vescovo
agli inizi del 2014. Le esequie sono state celebrate sabato 26 settembre.

plare la presenza viva di Dio in


mezzo alla sua vita, in mezzo alla
sua citt. Con il profeta oggi possiamo dire: il popolo che cammina, respira e vive dentro lo smog ha visto una grande luce, ha sperimentato
unaria di vita.
Vivere in una citt qualcosa di
piuttosto complesso: un contesto
multiculturale con grandi sfide non
facili da risolvere. Le grandi citt ci
ricordano la ricchezza nascosta nel
nostro mondo: la variet di culture,
tradizioni e storie. La variet di lingue, di vestiti, di cibi. Le grandi citt diventano poli che sembrano presentare la pluralit dei modi che noi
esseri umani abbiamo trovato di rispondere al senso della vita nelle circostanze in cui ci trovavamo. A loro
volta, le grandi citt nascondono il
volto di tanti che sembrano non avere cittadinanza o essere cittadini di
seconda categoria. Nelle grandi citt, nel rumore del traffico, nel ritmo dei cambiamenti, rimangono
coperte le voci di tanti volti che non
hanno diritto alla cittadinanza,
non hanno diritto a far parte della
citt gli stranieri, i loro figli (e
non solo) che non ottengono la scolarizzazione, le persone prive di assistenza medica, i senzatetto, gli anziani soli confinati ai bordi delle
nostre strade, nei nostri marciapiedi
in un anonimato assordante. Ed entrano a far parte di un paesaggio urbano che lentamente diventa naturale davanti ai nostri occhi e specialmente nel nostro cuore.
Sapere che Ges continua a percorrere le vostre strade, mescolandosi vitalmente al suo popolo, coinvolgendosi e coinvolgendo le persone
in ununica storia di salvezza, ci
riempie di speranza, una speranza
che ci libera da quella forza che ci
spinge ad isolarci, a ignorare la vita
degli altri, la vita della nostra citt.
Una speranza che ci libera da connessioni vuote, dalle analisi astratte,
o dal bisogno di sensazioni forti.
Una speranza che non ha paura di
inserirsi agendo come fermento nei
posti dove Ci tocca vivere e agire.
Una speranza che ci chiama a guardare in mezzo allo smog la presenza di Dio che continua a camminare
nella nostra citt. Perch Dio nella
citt.
Com questa luce che passa per
le nostre strade? Come trovare Dio
che vive con noi in mezzo allo
smog delle nostre citt? Come in-

Il Vescovo di Vigevano S. E. Mons. Maurizio Gervasoni, il Vescovo Emerito S. E.


Mons. Vincenzo Di Mauro e il Presbiterio
diocesano affidano alla bont misericordiosa di Dio Padre

Sua Eccellenza Mons.

CLAUDIO BAGGINI
Vescovo Emerito di Vigevano
Mentre esprimono la riconoscenza per il
suo fecondo servizio alla guida della Chiesa Vigevanese per quasi undici anni, con
laffetto e la preghiera lo accompagnano
allincontro con il Signore risorto e nel segno della fede invocano per lui il premio
della beatitudine eterna.
Vigevano, 25 settembre 2015

contrarci con Ges vivo e operante


nelloggi delle nostre citt multiculturali?
Il profeta Isaia ci far da guida in
questo imparare a guardare. Ha
parlato della luce, che Ges. E ora
ci presenta Ges come Consigliere
mirabile, Dio potente, Padre per
sempre, Principe della pace (9, 5).
In questo modo, ci introdurr nella
vita del Figlio, perch sia anche la
nostra vita.
Consigliere mirabile. I Vangeli ci
narrano come tanti vanno a chiedergli: Maestro, che cosa dobbiamo fare?... Il primo movimento che Ges

genera con la sua risposta proporre, incitare, motivare. Propone sempre ai suoi discepoli di andare, di
uscire. Li spinge ad andare incontro
agli altri, dove realmente sono e non
dove ci piacerebbe che fossero. Andate, una, due, tre volte, andate sen-

za paura, andate senza repulsione,


andate e annunciate questa gioia che
per tutto il popolo.
Dio potente. In Ges Dio si fatto
Emmanuel, il Dio con noi, il Dio
che cammina al nostro fianco, che si
mescolato con le nostre cose, nelle
nostre case, con i nostri
tegami, come amava dire santa Teresa di Ges.
Padre per sempre. Nulla
e nessuno potr separarci
dal suo Amore. Andate e
annunciate, andate e vivete che Dio in mezzo a
voi come un Padre misericordioso che esce ogni

mattina e ogni sera per vedere se


suo figlio torna a casa, e appena lo
vede venire corre ad abbracciarlo.
Questo bello. Un abbraccio che
vuole accogliere, vuole purificare ed
elevare la dignit dei suoi figli.
Padre che nel suo abbraccio buona
notizia per i poveri, sollievo per gli
afflitti, libert per gli oppressi, consolazione per i tristi (cfr. Is 61, 1).
Principe della pace. Andare verso
gli altri per condividere la buona
notizia che Dio nostro Padre. Che
cammina al nostro fianco, ci libera
dallanonimato, da una vita senza
volti, una vita vuota, e ci introduce
alla scuola dellincontro. Ci libera
dalla guerra della competizione,
dellautoreferenzialit, per aprirci al
cammino della pace. Quella pace
che nasce dal riconoscimento dellaltro, quella pace che emerge nel cuore guardando specialmente al pi bisognoso come a un fratello.
Dio vive nelle nostre citt, la
Chiesa vive nelle nostre citt. E Dio
e la Chiesa che vivono nelle nostre
citt vogliono essere fermento nella
massa, vogliono mescolarsi con tutti,
accompagnando tutti, annunciando
le meraviglie di Colui che Consigliere mirabile, Dio potente, Padre
per sempre, Principe della pace.
Il popolo che camminava nelle
tenebre ha visto una grande luce, e
noi, cristiani, siamo testimoni.

Riuniti intorno a Cristo


Ogni giorno noi preghiamo per Francesco, nostro Papa e in
unione con lui. Lo ha detto il cardinale Timothy Michael Dolan, arcivescovo di New York, nel saluto rivolto al Pontefice
allinizio della messa. Il porporato ha presentato tutte le realt
ecclesiali della diocesi vescovi, sacerdoti, diaconi, religiosi e
religiose, seminaristi, benefattori, fedeli, volontari e membri
delle associazioni e delle organizzazioni caritative concludendo con un ringraziamento a Francesco per la visita.

A lezione dai bambini


dal nostro inviato GAETANO VALLINI
Il Papa tornato a scuola per ascoltare una
singolare lezione sulla cura del creato. A proporgliela alcuni alunni di terza e quarta elementari dellistituto Nostra Signora Regina
degli Angeli, nel quartiere di East Harlem a
New York, visitato nel pomeriggio di venerd
25. E Francesco ha risposto dando loro un
compito a casa: pregare per lui. Un momento simpatico e gioioso, dopo gli appuntamenti della mattina allOnu e a Ground
Zero.
Accolto davanti alla scuola dalla direttrice
e da numerosi ragazzi di diversi istituti cattolici della diocesi, che lo hanno salutato con
entusiasmo chiedendogli pi volte di posare
per un selfie, Francesco entrato in una classe dove ad attenderlo cerano alunni di quattro scuole: Saint Ann, Saint Charles Borromeo, Saint Paul e Our Lady Queen of Angels. Che gli hanno dato il benvenuto con
un canto francescano e il Papa ha fatto loro cenno di cantare a voce pi alta fingendo
di non sentirli e poi con una preghiera alla
Madonna. Dopodich alcuni bambini hanno
illustrato i progetti che portano avanti sui temi della cura dellambiente e sui servizi alla
comunit. Infine due di loro, un maschio e
una femmina, lo hanno condotto davanti a
una lavagna multimediale per una piccola lezione, chiedendogli di cliccare sullo schermo.
Francesco ci ha provato pi volte, senza ottenere leffetto richiesto. E allora la bimba gli
ha preso la mano e lo ha guidato, tra i sorrisi
dei presenti. Terminata la lezione, gli hanno
donato un libro contenente preghiere, fotografie e disegni degli studenti.
D allaula il Pontefice ha raggiunto la palestra, dove ad attenderlo cerano un centinaio
di famiglie di immigrati. La scuola, infatti,
accoglie bambini provenienti soprattutto da
queste famiglie, garantendo loro non solo
lapprendimento della lingua, ma attraverso
accordi con prestigiose scuole superiori cattoliche anche unistruzione adeguata per emergere dallindigenza. La struttura didattica assiste prevalentemente minoranze etniche, cio
il 70 per cento di ispanici e il 22 per cento di
afroamericani.
Al suo ingresso nella palestra Francesco
stato accolto con grande entusiasmo, ma anche con emozione. Quasi tutti i presenti, soprattutto gli ispanici, sanno del suo impegno
in favore degli immigrati. E hanno atteso con

particolare entusiasmo e speranza la sua visita, aspettando da lui figlio di emigrati


una parola in loro favore. Si calcola che negli
Stati Uniti vivano oltre 55 milioni di ispanici,
che rappresentano il 40 per cento dei cattolici del Paese.
E sono state proprio diciassette donne di
origine latinoamericana, per la maggior parte
messicane, ad aver confezionato alcuni tessuti
che addobbavano la scuola, con ricamate una
croce e la scritta Caridades catlicas. E sempre
loro hanno ricamato le tovaglie utilizzate per laltare della messa serale
al Madison Square Garden. Una di
queste stata donata al Papa. Le
donne partecipano al Proyecto Madres attraverso il quale imparano a
tessere. Molte sono mogli di Obreros unitos de Yonkers, lavoratori organizzati e sostenuti dalle Charities
diocesane. Anche loro hanno fatto
un dono al Pontefice, regalandogli
alcuni attrezzi da lavoro. Un gruppo di giovani rifugiati gli ha regalato un pallone da calcio, mentre alcuni immigrati del gruppo American
Dreamers & Seekers gli hanno donato un libro con le loro storie.
Nel suo discorso il Pontefice
che ha lasciato in dono alla scuola la statua
di una Madonna con Bambino opera di artigiani del Trentino - Alto Adige ha rivendicato per i pi piccoli il diritto a sognare. A
sognare di avere una casa, uneducazione. A
sperare in un mondo migliore e con maggiori
possibilit.
Prima di questo incontro Francesco ne ha
aveva avuto un altro particolarmente significativo. Protagonisti ancora una volta i bambini. In questo caso bambini ammalati. Lo
hanno atteso alluscita della residenza newyorkese che quella dellosservatore permanente della Santa Sede presso le Nazioni
Unite per ricevere la sua benedizione. Con
loro anche un poliziotto noto per il suo impegno in favore dei piccoli disabili e sofferenti.
Infine Francesco ha concluso la giornata
celebrando la messa al Madison Square Garden. Proveniente da Harlem, per raggiungere
il cuore di Manhattan passato con la vettura scoperta anche attraverso il Central park,
dov stato salutato da migliaia di persone.
Quindi, trentasei anni dopo che Giovanni
Paolo II, il 3 ottobre 1979 qui incontr gli

studenti newyorkesi delle High Schools,


Francesco ha fatto il suo ingresso nel palazzetto dello sport legato alla storia di grandi
imprese del basket, della boxe, dellhockey, e
anche a eccezionali eventi musicali. E laccoglienza tributatagli dai ventimila fedeli presenti non stata meno entusiastica di quella
che qui viene riservata ai campioni o ai divi
del rock.
Il Papa ha percorso su una piccola vettura
elettrica aperta il perimetro della platea per

ricambiare il caloroso benvenuto. Indossati i


paramenti per la celebrazione della messa,
poi salito sul palco dove era stato allestito
laltare. Vi ha trovato una sedia semplice, in
legno povero, ma di enorme valore simbolico: a realizzarla, in un garage della contea di
Westchester, Fausto Hernndez, Hctor Rojas e Francisco Santamara, tre immigranti
stagionali ispanici.
Cos come era avvenuto a Washington, anche per questa celebrazione con le intenzioni per la pace e la giustizia le preghiere sono state lette in varie lingue, questa
volta per lo pi di origine europea: gaelico,
polacco, tedesco e italiano, cui si aggiunto
il tigrino, parlato in alcune aree del Corno
dAfrica, in particolare Eritrea ed Etiopia.
Nellomelia il Pontefice ha fatto riferimento alle difficolt di vivere in una citt come
New York se vi si arriva da stranieri. Uomini,
donne e bambini le cui voci, al pari di quelle
di anziani e senzatetto, coperte dal rumore
della metropoli, non hanno diritto alla cittadinanza. Francesco si fatto loro voce. Per
reclamare per loro pari dignit, pari diritti.

LOSSERVATORE ROMANO

pagina 8

domenica 27 settembre 2015

In preghiera con i leader religiosi presso il memoriale di Ground Zero

Dove la vita
trionfa su chi porta la morte
Una consegna di pace stata affidata dal Papa ai leader religiosi newyorkesi
che nella tarda mattinata di venerd 25 hanno partecipato
alla preghiera comune al memoriale di Ground Zero. Ecco la traduzione
dallo spagnolo delle sue parole.
Cari amici!
Diversi sentimenti, emozioni provoca in me il trovarmi qui a Ground
Zero, dove migliaia di vite sono state
strappate in un atto insensato di distruzione. Qui il dolore palpabile.
Lacqua che vediamo scorrere verso

questo centro vuoto, ci ricorda tutte


quelle vite che stavano sotto il potere di quelli che credono che la distruzione sia lunico modo di risolvere i conflitti. il grido silenzioso
di quanti hanno sofferto nella loro
carne la logica della violenza,
dellodio, della vendetta. Una logica
che pu produrre solo dolore, sofferenza, distruzione, lacrime. Lacqua
che scorre gi simbolo anche delle
nostre lacrime. Lacrime per le distruzioni di ieri, che si uniscono a quelle
per tante distruzioni di oggi. Questo
un luogo in cui piangiamo, piangiamo il dolore provocato dal sentire
limpotenza di fronte allingiustizia,
di fronte al fratricidio, di fronte
allincapacit di risolvere le nostre
differenze dialogando. In questo

luogo piangiamo per la perdita ingiusta e gratuita di innocenti, per


non poter trovare soluzioni per il
bene comune. acqua che ci ricorda
il pianto di ieri e il pianto di oggi.
Qualche minuto fa ho incontrato
alcune famiglie dei primi soccorritori
caduti in servizio. Nellincontro ho
potuto constatare ancora una volta
come la distruzione non mai impersonale, astratta o solo di cose; ma
che soprattutto ha un volto e una
storia, concreta, possiede dei nomi.
Nei familiari, si pu vedere il volto
del dolore, un dolore che ci lascia
attoniti e grida al cielo.
Ma, a loro volta, essi mi hanno
saputo mostrare laltra faccia di questo attentato, laltra faccia del loro
dolore: la potenza dellamore e del
ricordo. Un ricordo che non ci lascia
vuoti. I nomi di tante persone care
sono scritti qui dove cerano le basi
delle torri, e cos li possiamo vedere,
toccare e mai pi dimenticarli.
Qui in mezzo al dolore lacerante

possiamo toccare con mano la capacit di bont


eroica di cui anche capace lessere umano, la forza
nascosta a cui sempre dobbiamo fare
appello. Nel momento di maggior
dolore, sofferenza, voi siete stati testimoni dei pi grandi atti di dedizione e di aiuto. Mani tese, vite offerte. In una metropoli che pu sembrare impersonale, anonima, di grandi solitudini, siete stati capaci di mostrare la potente solidariet dellaiuto reciproco, dellamore e del sacrificio personale. In quel momento non
era una questione di sangue, di origine, di quartiere, di religione o di
scelta politica; era questione di solidariet, di emergenza, di fraternit.
Era questione di umanit. I pompieri di New York sono entrati nelle
torri che stavano crollando senza fare tanta attenzione alla propria vita.
Molti sono caduti in servizio e col
loro sacrificio hanno salvato la vita
di tanti altri.

Missione condivisa
Noi in New York siamo peccatori, abbiamo un mucchio di difetti e facciamo molti errori. Ma, una delle
cose che facciamo meglio la sincera e fruttuosa amicizia interreligiosa. Cos il cardinale Timothy Michael Dolan ha salutato Papa Francesco.
Il porporato ha raccontato che i nostri antenati
sono venuti qui per la libert religiosa e hanno trovato in New York unatmosfera di rispetto e apprezzamento per le diversit religiose. Quanti hanno il
compito di guidare pastoralmente le persone, lavorano insieme, pregano inseme, si incontrano, dialogano,
e provano a servire insieme la citt, orgogliosi di
chiamare la nostra casa terrena, mentre attendiamo la
nostra vera ed eterna residenza in cielo.
Hanno poi preso la parola il rabbino Elliot Cosgrove, della sinagoga di Park Avenue, e limam Khalid Latif, della moschea di New York. In questo luo-

go ha detto il primo dove lorrenda violenza venne commessa falsamente in nome di Dio, noi, rappresentanti delle religioni in questa grande citt di New
York, siamo riuniti per offrire parole di consolazione
e di preghiera. La missione condivisa dai fedeli di
ogni religione, ha aggiunto utilizzando unespressione
di Papa Francesco, quella di essere un ospedale da
campo dopo la battaglia, per guarire le ferite e scaldare il cuore di una umanit che ha un cos disperato
bisogno di conforto. Limam ha aggiunto che intolleranza e ignoranza alimentarono quelli che attaccarono questo luogo. Il coraggio dellincontro odierno distingue noi dagli oppositori della libert religiosa. Noi uniti come fratelli e sorelle per condannare i
loro orrendi atti di violenza e onorare ogni vita che
andata perduta.

Questo luogo di morte si trasforma anche in un luogo di vita, di vite


salvate, un canto che ci porta ad affermare che la vita sempre destinata a trionfare sui profeti della distruzione, sulla morte, che il bene avr
sempre la meglio sul male, che la riconciliazione e lunit vinceranno
sullodio e sulla divisione.
Mi riempie di speranza, in questo
luogo di dolore e di ricordo, lopportunit di associarmi ai leader che
rappresentano le molte religioni che
arricchiscono la vita di questa citt.
Spero che la nostra presenza qui sia
un segno potente delle nostre volont di condividere e riaffermare il desiderio di essere forze di riconciliazione, forze di pace e giustizia in
questa comunit e in ogni parte del
mondo. Nelle differenze, nelle discrepanze possibile vivere in un
mondo di pace. Davanti ad ogni
tentativo di rendere uniformi possibile e necessario riunirci dalle diverse lingue, culture, religioni e dare
voce a tutto ci che vuole impedirlo.
Insieme oggi siamo invitati a dire:
no ad ogni tentativo uniformante e
s ad una differenza accettata e riconciliata.
Per questo scopo abbiamo bisogno di bandire i nostri sentimenti di
odio, di vendetta, di rancore. E sappiamo che ci possibile soltanto
come un dono del cielo. Qui, in
questo luogo della memoria, ciascuno nella sua maniera, ma insieme. Vi
propongo di fare un momento di silenzio e preghiera. Chiediamo al cielo il dono di impegnarci per la causa
della pace. Pace nelle nostre case,
nelle nostre famiglie, nelle nostre
scuole, nelle nostre comunit. Pace
in quei luoghi dove la guerra sembra
non avere fine. Pace su quei volti
che non hanno conosciuto altro che
dolore. Pace in questo vasto mondo

dal nostro inviato GAETANO VALLINI

interrato. Da qui ha raggiunto con unauto


elettrica la Foundation Hall per lincontro
interreligioso, da lui fortemente voluto. Infatti, quando ha accettato linvito a visitare
anche Ground Zero, il Papa ha subito detto
che avrebbe preferito non ci si limitasse solo a una preghiera per le vittime del terrificante attentato, ma che fosse anche unoc-

casione per pregare per la pace insieme con


i rappresentanti di tutte le religioni.
Cos nel luogo in cui sorgeva il World
Trade Center, per la prima volta si sono dati appuntamento rappresentanti di diverse
religioni e fedi. Dodici hanno accolto Francesco sul podio, posto accanto ai resti di un
pilastro di una delle torri crollate, mentre
decine di altri, insieme a numerosi invitati,
tra i quali Rudolph Giuliani, allepoca sindaco della citt, e il governatore dello Stato, Andrew Cuomo, hanno trovato posto
nella platea allestita al Memoriale.
In un clima di grande raccoglimento ed
emozione, lincontro iniziato con la presentazione del cardinale Dolan, seguita dalle riflessioni, a voci alterne, di Elliot Cosgrove, rabbino della sinagoga di Park Avenue, e Khalid Latif, imam di una moschea
cittadina e cappellano dei musulmani alla
New York University. I due, prima di pren-

dere la parola, si sono abbracciati. Nelle loro parole il ricordo delle vittime, morte in
un attacco compiuto falsamente in nome di
Dio. Ma anche la condanna dellintolleranza e dellignoranza che hanno provocato
tutto ci. Entrambi hanno ribadito limportanza di stare insieme, rappresentanti di diverse religioni, come fratelli, per condanna-

re questi terribili atti di


violenza e ribadire la
sacralit di ogni vita
umana.
Subito dopo il Papa
ha recitato una preghiera per la pace, la stessa
pronunciata il 20 aprile
2008 da Benedetto XVI
in quello che allepoca
era ancora un cantiere
per la costruzione del
Memoriale, e che da allora divenuta una preghiera tradizionale qui
a Ground Zero, spesso
recitata da quanti giungono in visita in questo
luogo.
La lettura di cinque
meditazioni ind,
buddista, sikh, musulmana e cristiana, con
traduzione in inglese
letta dai rappresentanti
di altre fedi sempre
sul tema della pace
stata scandita dal rintocco di una campana.
E mentre tutti si alzavano in piedi, un cantore ha recitato in ebraico una preghiera in
memoria delle vittime. Negli ultimi versi, vi
si sono uniti tutti gli ebrei presenti.
Subito dopo ha preso la parola Francesco, che nella sua lingua madre ha tenuto
una riflessione molto sentita, personale. Ha
parlato di atto insensato, del grido di dolore delle vittime, delle lacrime versate, del
dolore sopportato. Ha detto che alle distruzioni di ieri si aggiungono quelle di oggi,
sottolineando che queste non sono mai impersonali, perch implicano volti concreti,
storie con dei nomi. Ma insieme al dolore
lacerante, ha anche ricordato le mani tese
dei soccorritori, molti dei quali hanno pagato con la vita la propria generosit. Grazie a loro, ha aggiunto, questo Ground Zero si trasformato in un luogo di vita. Infine ha invitato a fare silenzio, per pregare e
implorare il dono della pace.

Per un mondo
di pace
Di seguito una traduzione
dallinglese della preghiera recitata
dal Papa.
O Dio dellamore,
della compassione e della
riconciliazione,
rivolgi il Tuo sguardo su di noi,
popolo di molte fedi e tradizioni
diverse,
che siamo riuniti oggi in questo
luogo,
scenario di incredibile violenza e
dolore.
Ti chiediamo nella Tua bont
di concedere luce e pace eterna
a tutti coloro che sono morti in
questo luogo
i primi eroici soccorritori:
i nostri vigili del fuoco, agenti di
polizia,
addetti ai servizi di emergenza e
personale della Capitaneria di
Porto,
insieme a tutti gli uomini e le
donne innocenti,
vittime di questa tragedia
solo perch il loro lavoro e il loro
servizio
li ha portati qui l11 settembre
2001.
Ti chiediamo, nella Tua
compassione
di portare la guarigione a coloro i
quali,
a causa della loro presenza qui in
quel giorno,
soffrono per le lesioni e la
malattia.
Guarisci anche la sofferenza delle
famiglie ancora in lutto
e di quanti hanno perso persone
care in questa tragedia.
Concedi loro la forza di
continuare a vivere con coraggio
e speranza.

Una rosa bianca per le vittime


Una rosa bianca alla memoria delle 2979
vittime e una preghiera silenziosa recitata al
bordo della fontana sud, una delle due costruite laddove sorgevano le Twin Towers, e
che riporta i nomi di chi non c pi. cominciata cos la visita di Papa Francesco a
Ground Zero venerd mattina, 25 settembre,
seconda tappa di una giornata ricca di impegni. Appena arrivato, visibilmente commosso, Francesco aveva incontrato un poliziotto sulla sedia a rotelle, una delle tantissime persone che ancora portano indelebili
i segni della tremenda tragedia dell11 settembre 2001.
Accompagnato dal cardinale Timothy
Dolan, arcivescovo di New York, Francesco
ha poi salutato i familiari di venti soccorritori caduti. Quindi entrato nelledificio
del Memoriale, scendendo al quarto piano

che Dio ci ha dato come casa di tutti e per tutti. Soltanto, pace.
Cos la vita dei nostri cari non sar una vita che finir nelloblio, ma
sar presente ogni volta che lottiamo
per essere profeti di ricostruzione,
profeti di riconciliazione, profeti di
pace.

Ricordiamo anche coloro


che hanno trovato la morte, i
feriti e quanti hanno perso i loro
cari
in quello stesso giorno al
Pentagono e a Shanksville, in
Pennsylvania.
I nostri cuori si uniscono ai loro
mentre la nostra preghiera
abbraccia il loro dolore e la loro
sofferenza.

Lincontro proseguito con il canto in


lingua inglese Let There Be Peace on Earth,
scritto nel 1955 da Sy Miller e Jill Jackson,
e che linno ufficiale dellO rganizzazione
delle Nazioni Unite. Composto originariamente come canto religioso, fu adottato come inno dallOnu nel 1962, dopo la crisi
dei missili a Cuba. A intonarlo lo Young
Peoples Chorus di New York.
Dopo il gesto dello scambio della pace e
il saluto con i rappresentanti delle diverse
religioni presenti, il Pontefice ha visitato il
museo nazionale del Memoriale. In particolare la sala in cui sono conservati il traliccio
dacciaio a forma di croce emerso dalle macerie del World Trade Center e una Bibbia
in parte bruciata, lasciata aperta cos com
stata rinvenuta tra i detriti.
Intanto sulla piazza, alcune persone lasciavano altri fiori sul bordo della fontana.
E con essi ricordi e preghiere per chi non
c pi.

Dio della pace, porta la Tua pace


nel nostro mondo violento:
pace nei cuori di tutti gli uomini
e le donne
e pace tra le Nazioni della terra.
Volgi verso il Tuo cammino di
amore
coloro che hanno il cuore e la
mente
consumati dallodio.
Dio della comprensione,
sopraffatti dalla dimensione
immane di questa tragedia,
cerchiamo la Tua luce e la Tua
guida
mentre siamo davanti ad eventi
cos tremendi.
Concedi a coloro le cui vite sono
state risparmiate
di poter vivere in modo che le
vite perdute qui
non siano state perdute invano.
Confortaci e consolaci,
rafforzaci nella speranza
e concedici la saggezza e il
coraggio
di lavorare instancabilmente per
un mondo
in cui pace e amore autentici
regnino
tra le Nazioni e nei cuori di tutti.

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