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Meccanica e Termodinamica del taglio.

Analisi delle forze


di taglio nelle principali lavorazioni utensili. I materiali degli
utensili e descrizione dei fenomeni dusura.
Meccanica del taglio.
Nella procedura di taglio vengono
imposti:
-Tipo, condizioni, forma, finitura e
affilatura dellutensile.
-Materiale, condizioni, temperatura
del pezzo.
-Parametri di taglio (V,a,p).
-Tipo di fluidi refrigeranti.
-Caratteristiche MU.
-Porta-utensile e fissaggi.
Le variabili dipendenti in funzione dei parametri sopra descritti sono:
-Tipo di truciolo.
-Forza richiesta ed energia dissipata nel processo di taglio.
-Innalzamento della temperatura nel pezzo, nellutensile e nel truciolo.
-Usura, scheggiatura e rottura dellutensile.
-Rugosit e integrit superficiale del pezzo dopo la lavorazione.

La lunghezza della zona di


contatto truciolo-utensile
dipende dai parametri di taglio,
dalla geometria dellutensile e
dal materiale in lavorazione.

Da A a C : Effetto dominante
della T sul BUE.
Da C in poi : Effetto dominante
deformazione del grano.
OL ( minima per linizio della
deformazione).
OM ( massima).
La morfologia del truciolo influenza in modo significativo la finitura superficiale e lintera lavorazione pi in generale.
Esistono diversi tipi di trucciolo:
-Truciolo continuo : V, elevati. La deformazione
avviene in buona approssimazione lungo la zona di
scorrimento primaria. E frequente nella lavorazione di
materiali teneri. Indica una buona qualit superficiale,
ma va rimosso attraverso un rompi-truciolo.
-Tagliente di riporto (BUE) : si pu formare sulla punta
dellutensile durante la lavorazione, consiste
nellaccumulo di materiale nel tagliente, modifica le
geometria dellutensile ed influenza negativamente la
rugosit. La sua durezza tale da farlo comportare
come un utensile vero e proprio. Si riduce per alte V,
bassi h, , raggio del tagliente e buona lubrificazione.
Truciolo segmentato : Tipico di metalli con bassa
conducibilit termica (Ti).
Truciolo discontinuo : In materiali fragili, impuri, V
molto alte o basse, alta p e basso , MU poco rigida.
Per evitare la formazione di truciolo lungo e continuo si
utilizza il rompi-truciolo, una semplice placchetta posizionata
nel petto dellutensile che modifica e porta il truciolo alla
rottura.
Per passare ad una modellazione del fenomeno di taglio si
semplifica la descrizione delle zone di deformazione e si
assume la zona di deformazione primaria essere un piano, e
la zona di deformazione secondaria trascurabile =0.

Si considerea inoltre un utensile MONOTAGLIENTE in


condizione di TAGLIO ORTOGONALE LIBERO, ovvero che il
profilo del tagliente sia ORTOGONALE al bordo di taglio e che
la LUNGHEZZA del tagliente sia maggiore del pezzo in
lavorazione.

Fattore di Ricalcamento (rc)

Il fattore di ricalcamento una grandezza ottenibile


sperimentalmente e ci consente di esprime in sua
funzione:

Il modello di Pijspanen
Si suppone che il distacco del trucciolo avvenga
attraverso una deformazione plastica
corrispondente allo spostamento ds degli elementi
di spessore dx.
s la deformazione subita dal materiale.

Notiamo che la deformazione aumenta al diminuire dellangolo


di spoglia superiore, e aumentano di conseguenza le forze di
taglio. Fissato esiste un che renda minimo s.

Da cui:

Analisi cinematica

Velocit di deformazione. Molto elevata nel taglio dei metalli.

Forze nel taglio ortogonale

Forze di taglio
Lanalisi delle forze serve per verificare le caratteristiche di : Materiali in lavorazione, Utensili, Condizioni di lavoro.
Consente inoltre di valutare le forze scaricate a telaio, permette il dimensionamento a rigidezza delle strutture, il
dimensionamento degli azionamenti e la valutazione della potenza necessaria.
Si studia lequilibrio del truciolo sottoposto a:
Una forza R applicata allutensile.
Una reazione uguale e contraria R applicata al pezzo in
corrispondenza del piano di scorrimento.
La risultante R si pu scomporre secondo tre diversi
sistemi di riferimento come in figura.
Per lanalisi si ricorre ai CERCHI DI MERCHANT:
Si suppone che tutte le forze siano
applicate sulla punta dellutensile.
Esprimo

Sulla superficie di scorrimento As agisce la


tensione dinamica di scorrimento s.

da cui:

Ft e Fn sono misurabili sperimentalmente, rc noto dalla misura sperimentale di hc, da cui , A0 nota conoscendo p,a.
noto, pu essere calcolato a partire di
Ft e Fn.

Lincognita rimane s,

Non tuttavia sempre possibile effettuare prove sperimentali, per cui si deve cercare un altro metodo per la stima di
s.
I Modello di Ernst-Merchant.
Ipotesi: Taglio ortogonale libero, |la
potenza sia minima. Pt = Ft Vt , ma Vt
costante e imposta, dunque:
Tuttavia in questo caso considero s
indipendente da , in contrasto con le ipotesi
iniziali.

II Modello di Merchant.
Stesse ipotesi del I modello, ma s non pi considerata
costante:
La reistenza allo scorrimento aumenta allaumentare della
tensione normale al piano di scorrimento.
Da cui

Infine:
La determinazione delle forze di taglio dunque un
problema molto complesso che pu essere risolto:
Sperimentalmente.
Ipotizzando la costanza della deformazione del
truciolo e prendendo i valori di tutti i parametri da
tabella.
diminuisce allaumentare del coeff. di attrito e al diminuire dellangolo di spoglia frontale. La sua diminuzione
comporta laumento della deformazione del materiale e del ricalcamento del truciolo.

In definitiva, dunque abbiamo 2 Equazioni:


e 3 incognite:

Langolo di scorrimento ottenibile dal fattore di ricalcamento, e con la relazione dal II modello di Merchant ricavo
infine langolo di attrito.
Noti tutti gli angoli i parametri rimanenti sono la forza di taglio e la tensione di scorrimento. Per calcolare le forze
dunque bisogna avanzare lulteriore ipotesi che le velocit di taglio siano sempre maggiori di 120 m/min, campo di
valori nel quale il fattore di ricalcamento e quindi la tensione di scorrimento sono costanti. Lerrore commesso in
questa approssimazione trascurabile.

Metodo delle pressioni di taglio


Ks si ricava da tabelle o grafici. I valori di Ks
sono validi per le stesse condizioni in cui
sono stati ottenuti sperimentalmente.
Per h<<b, Ks=f(h) diminuisce esponenzialmente allaumentare di h.

Epossibile esprimere una relazione tra Ks e s.

Un ulteriore evoluzione di questa teoria stata fatta da Kronenberg, il metodo della pressione specifica di taglio.

Nel calcolo della potenza di


taglio la componente Fn
trascurabile, dunque Pt = Ft Vt .

Tornitura

Velocit di taglio. N [giri/min].

Avanzamento.

Profondit di passata. p [mm].

Material Removal Rate. Dmedio = (D0 + Df )/2.

Tempo di lavorazione di un tratto lungo l [mm].

Potenza di Taglio.
Rugosit teorica. Con r raggio di curvatura del tagliente
ed a distanza tra i raggi di curvatura.

Foratura

Velocit di taglio.

Avanzamento. Velocit di
avanzamento.

Sezione truciolo.

Potenza assorbita.

Tempo di lavorazione. ei
extracorse. Lultimo
termine tiene conto
dellimbocco conico.

Fresatura
Parametri generali

Periferica
Altezza media e massima del truciolo.
Sezione del truciolo.

Forze massima. Modello di Merchant e di Kronenberg.

Coppia massima e potenza massima assorbita.


zc numero di denti in presa. z numero di denti. l0 lunghezza
arco di lavoro di un dente. lz lunghezza arco periferico tra
due denti consecutivi.
Rugosit teorica.

Frontale

Rettifica

Spessore massimo di un
singolo grano.

hmedio = hmax/2.
Forza di taglio, modello di
Kronenberg.

Brocciatura

Taglio ruote dentate


Legge angolare
dentatrice a creatore.

Tempo di lavoro.

Taglio di ruote a denti


elicoidali.

Termodinamica del taglio


a,b,c) Zone di sviluppo del calore

La maggior parte di questo ceduto al truciolo (70%), il


restante spartito tra utensile (20%) e pezzo (10%).
Lanalisi termodinamica del taglio ci consente di stimare
lusura dellutensile, le caratteristiche della superficie
lavorata ottenuta, i valori tecnologici che mantengono le
temperature al di sotto dei valori critici.

La temperatura pi alta viene


raggiunta nel truciolo a ridosso del
petto dellutensile, poco distante dal
tagliente.

Lavorando materiali di maggior resistenza e


durezza la temperatura pi alta.
Laumento dello spessore del trucciolo
genera un aumento di temperatura.

Espressione dellenergia per unit di volume richiesta per il


processo.
Stima della temperatura media di contatto
tra truciolo ed utensile. Tad rappresenta
laumento di temperatura in condizioni
adiabatiche. K la diffusivit termica.

Fluidi da Taglio.
Funzioni: Raffreddare, Lubrificare, Prevenire micro saldature, Allontanare il truciolo, Proteggere dalla corrosione.
Le prime due funzioni garantiscono miglior qualit superficiale e dimensionale. Per lavorazioni in cui si sprigionano
grosse quantit di calore (es. Sgrossatura) si tende a privilegiare leffetto raffreddante, per lavorazioni di qualit (es.
Rettifica) si predilige leffetto lubrificante. Nellerogazione del fluido si deve cercare un compromesso di velocit per
evitare che il raffreddamento sia troppo blando od eccessivamente veloce e quindi dannoso.
In generale le caratteristiche di fluidi refrigeranti e lubrificanti sono:
Refrigerante:

Bassa viscosit.
Bassa tensione superficiale.
Alto calore specifico.
Alta conducibilit termica.

Lubrificante:

Elevata untuosit.
Consentire adesione molecolare di una pellicola grassa alla superficie lubrificata.
Questultima qualit garantita da particolari additivi.

Una buona lubrificazione garantisce un aumento di ed rc , ed una diminuzione di , , Pt . Inoltre ridotta la


possibilit di formazione di BUE.
I fluidi da taglio si classificano in:

Oli da taglio ( Minerali attivi, Minerali inattivi sotto forma di oli minerali puri , composti o grassi).
Oli emulsionabili.
Oli e fluidi naturali.
Fluidi gassosi.

Gli oli minerali sono ottenuti dalla distillazione del petrolio. Allo stato puro non presentano particolari propriet e
sono utilizzati per lo pi di supporto ad altri fluidi. Gli oli minerali puri sono utilizzati per materiali ad alta lavorabilit
che non richiedono funzioni di lubrificazione o raffreddamento particolarmente spinte. Gli oli composti sono legati da
additivi che ne aumentano la bagnabilit. Gli Oli grassi sono utilizzati per migliorare la qualit superficiale nelle
lavorazioni di Bronzo, Cu, o Al. Gli oli minerali attivi sono miscelati con additivi che consentono la lavorazione ad alte
pressioni, gli EP(extreme-pressure lubrificants). Gli additivi sono S, Cl, P. Consentono di ottenere un film stabile
nellinterfaccia pezzo-utensile. Forma col pezzo metalli clorati o solforati che hanno meno resistenza al taglio e
consentono il contatto non tra metallo e metallo ma tra cloruri e solfuri.
Gli oli emulsionabili danno origine ad emulsioni o soluzioni. Le emulsioni sono ottenuti con percentuali fino al 90% di
H2O e con aggiunta di elementi emulsionanti che facilitano la formazione di dispersioni colloidali. Le soluzioni sono
favorite dallaggiunta di solforicinato di soda. Garantiscono ottimi raffreddamenti che permettono alte Vt , rendono
pulite le condizioni di lavoro, sono economici, poco tossici, poco incendiabili.
Oli e fluidi naturali od ottenuti per sintesi che non contengono derivati del petrolio. Possono trovari sin soluzione pura
1:50 od 1:100 con acqua, o legati con EP. I semichemicals contengono percentuali del 5/30% di oli minerali e sono
utilizzati per la lubrificazione di guide, torrette od organi di movimento.
I fluidi gassosi sono aria compressa, Ar, He, o CO2 .
Non esistono fluidi adatti a qualsiasi tipo di lavorazione per cui vanno scelti in base al materiale di pezzo ed utensile,
alle condizioni di lavoro ed appunto dal tipo di lavorazione.

E possibile anche effettuare lavorazioni a secco (o quasi secco) per ridurre limpatto ambientale e diminuire i costi
di lavorazione o in condizioni criogeniche per ridurre limpatto ambientale ed ottenere qualit pi elevate.

I materiali degli utensili

1. Poco costosi e facilmente formabili, ma non hanno durezza e resistenza allusura adatti ad elevate Vt. Sono molto
influenzabili dalla T.
2. Acciai legati con Co (nei super-rapidi),Cr,Mo,V, W (fino al 12%) che garantiscono durezza a caldo, resistenza
allusura e tenacit. Permettono la lavorazioni di materiali a Vt elvate (da cui rapidi).
3. Non pi utilizzate. Realizzate mediante fusione di CoCrW. Elevata durezza e buona resistenza allusura.
4. WiDia (Wie Diamant, duri come il diamante). Sono composti dalla
sinterizzazione del carbonio con metalli duri. Possono essere Carburi di
Tungsteno WC o di Titanio TiC. Garantiscono elevata resistenza alla compressione
(fino a 4000/6000 Pa) , resistenza allusura ed alla corrosione, buona conducibilit
termica. Ma sono costosi, resistono poco alle sollecitazioni e necessitano la
divisione dellutensile in due parti (Supporto ed Inserto).

Lintroduzione degli inserti semplifica il


problema di dover riaffilare e trattare
unutensile usurato o non pi in grado di
garantire le condizioni di taglio
desiderate. La resistenza di un inserto
dipende dalla sua forma. Pi langolo del
tagliente piccolo, minore sar la
resistenza. Spesso sono arrotondati.
Il materiale di un inserto definito da un codice alfanumerico in cui la parte letterale indica il materiale da lavorare e
la parte numerica indica la tenacit della placchetta.
5. Alcuni materiali possono formare un
rivestimento su un substrato di acciaio rapido
o di carburi metallici per realizzare utensili
rivestiti garantendo lavorabilit per alte Vt
abbattendo tempi e costi. Si usano di solito
TiN TiC TiNC ed Al2O3 depositati in spessori
tra i 2 ed i 10 m.

Influenza del tipo di rivestimento sul tempo di


lavorazione, in ascissa indicato lanno in cui le novit
tecnologiche sono state inserite.

6.8. Sono formati da ossido di alluminio (allumina) con grano fine ed elevata purezza. Vt elevatissime ed ottima qualit
superficiale. La conducibilit termica molto bassa, il riscaldamento del tagliente uniforme e la maggior parte del
calore conferito al truciolo. Hanno tuttavia scarsa tenacit. Sono adatti per lavorare materiali molto duri, si usa il
CerMet ( ceramica + TiC).
7. E il materiale pi duro in mercato dopo il diamante, realizzato legando uno strato di 0.5/1mm di nitruro di boro
cubico policristallino mediante sinterizzazione sotto pressione. Possono lavorare fino a T di 1000/1100 C, sono molto
duri e resistenti allusura, ma molto fragili.
9. E la sostanza pi dura in natura, non adatto a lavorare leghe ferrose a causa dellaffinit chimica. Molto costoso,
utilizzato esclusivamente per lavorazioni che richiedono altissime qualit superficiali. E disponibile in forma
monocristallina e policristallina. Il diamante monocristallino ottenuto dalla lavorazione e dal taglio del diamante
naturale in modo da ricavare un monocristallo utilizzabile come utensile. Costa molto, ha poca resistenza agli urti, e
richiede macchine molto rigide. Il diamante policristallino si ottiene per sinterizzazione di polveri di diamante in modo
da ottenere un inserto integrale od un rivestimento di carburo. La durezza appena inferiore al diamante
monocristallino, costa meno, pi tenace ed adatto per materiali non metallici.
In sintesi:

Lusura
E uno degli aspetti pi determinanti per lanalisi delle lavorazioni con utensili da taglio. Dipende dal materiale degli
utensili e del pezzo, dalla geometria dellutensile, dai fluidi lubro-refrigeranti, e dai parametri di processo. Le zone
dusura si dividono in labbro dusura, cratere dusura e scheggiatura. Pu essere dovuta ad abrasione meccanica,
alladesione o alla diffusione.
Ladesione dovuta in assenza di ossidi, e a seguito di alte p e T, alla formazione di microsladature che
successivamente si rompono a causa delle eccessive deformazioni, in certi casi le zone dusura sono localizzate
nellutensile che quindi perde materiale usurandosi. Euna problematica caratteristica delle lavorazioni su materiali
duttili.
Con abrasione meccanica si intende il distacco di particelle di materiale dallutensile a causa dellazione di forze
esterne, dipende fondamentalmente dalla presenza di fasi dure quali ossidi e carburi. Durante la formazione del
truciolo questi componenti duri possono generare microsolchi sulle superfici di contatto con lutensile.
La diffusione presente in lavorazioni con carburi rivestiti. A causa delle elevate p e T fino alle quali si mantengono le
caratteristiche meccaniche dellutensile il principale fenomeno dusura appunto la diffusione, ovvero la formazione
di una soluzione reciproca dei componenti metallici dellutensile. Per limitare ci si introducono elementi a reazione
lenta quali i carburi di Ti.
Labbro dusura.
Lusura del fianco altera la geometria
dellutensile. E descritta dal parametro VB , la
sensibilit allusura del fianco dipende da .
Dipende dallusura per abrasione meccanica.
Cratere dusura.
Si forma nel punto in cui T ed attrito
raggiungono il loro massimo. E misurato dal
parametro profondit KT. e le condizioni di
lubrificazione sono le variabili pi importanti.
E legato allusura per diffusione.
La scheggiatura consiste nella rottura di una porzione di utensile in prossimit del tagliente. La porzione scheggiata
pu essere molto piccola (microscheggiatura) od interessare una zona relativamente ampia (frattura). E dovuta ad
urti meccanici o fatica termica, pu essere limitata con materiali che resistano a queste ultime criticit.

Tipico andamento dellusura di un tagliente.

Per misurare lusura si fa riferimento alle curve dusura.

Si misura la durata in funzione del labbro di


usura e successivamente si rappresentano delle
curve in funzione di una gamma limitata di
diverse velocit di taglio riportando le variabili
in scale lineari o logaritmiche.

Le curve di durata in genere vengono tracciate su diagrammi in scala


logaritmica dalle quali si pu facilmente determinare il coefficiente
di durata del tagliente n.

Lequazione di Taylor da ritenersi valida in caso di lavorazioni di acciai e leghe a basso contenuto di carbonio, per
sgrossature e semifiniture e per i principali tipi di materiale da utensile. Il suo utilizzo deve invece essere applicato con
attenzione in caso di lavorazione di materiali ad alta resistenza, lavorazioni molto lunghe, lavorazioni con forti valori
dasportazione, e torniture di finitura in particolari condizioni di asportazione.
Lequazione di Taylor stata successivamente migliorata tenendo conto di ulteriori parametri concorrenti alla durata
dellutensile portando ad una relazione generalizzata.

Macchine utensili e lavorazioni per asportazione di truciolo.

Lavorazioni per asportazione di truciolo.

Introduzione
Nei processi per asportazione di truciolo si usano UTENSILI (MONOTAGLIENTI o PLURITAGLIENTI) per ottenere la forma
desiderata del pezzo. Nei processi ABRASIVI, invece, si usano taglienti di forma INDEFINITA ed in numero elevato.
Operazioni di TAGLIO:
- SOLIDI DI RIVOLUZIONE : - TORNITURA
- FORATURA
- ALESATURA
- FORME VARIE : - FRESATURA
- BROCCIATURA
- TAGLIO INGRANAGGI

La Tornitura
Il pezzo ruota attorno allasse di rotazione del solido di rivoluzione che si vuole ottenere, lutensile a punta singola
descrive la generatrice del solido.

Moti caratteristici
MOTO DI TAGLIO : rotatorio continuo, posseduto dal pezzo. Descritto dalla VELOCITA DI TAGLIO, V [m/min], che
rappresenta la velocit relativa tra utensile e pezzo nel punto in cui avviene lasportazione ed equivalente alla velocit
periferica del pezzo. E tangente alla sezione del pezzo con verso concorde alla rotazione.
MOTO DI AVANZAMENTO : rettilineo o curvilineo, posseduto dallutensile, ottenuto dalla combinazione di un moto
parallelo ed uno perpendicolare allasse di tornitura. Descritto da AVANZAMENTO, a [mm/giro], che ha lo scopo di
portare a contatto dellutensile nuova materiale da asportare. Definisce la VELOCITA DI AVANZAMENTO, Va.
MOTO DI APPOSTAMENTO : rettilineo, posseduto dallutensile, regola la posizione dellutensile rispetto al pezzo.
Descritto dalla PROFONDITA DI PASSATA, p [mm], che determina il sovrametallo da asportare.

Parametri delloperazione
MATERIAL REMOVAL RATE : esprime il volume di materiale asportato nellunit di tempo, MRR [mm^3/min].
TEMPO DI LAVORAZIONE : esprime il tempo richiesto per la lavorazione di un tratto di lunghezza l, t [min].

Geometria dellutensile a punta singola

ANGOLI DI SPOGLIA SUPERIORI : importanti per il controllo del deflusso del truciolo, al loro aumentare diminuiscono
FORZE e TEMPERATURE.

ANGOLI DI SPOGLIA INFERIORI : controllano linterferenza e lo sfregamento allinterfaccia utensile/pezzo. Al loro


diminuire aumenta il CALORE GENERATO per attrito con la superficie lavorata e la FORZA DI REPULSIONE dellutensile.
Peggiora la RUGOSITA.
ANGOLI DEL TAGLIENTE : influenzano la formazione di truciolo, al loro diminuire aumenta il rapporto
LUNGHEZZA/SPESSORE del truciolo e aumenta la VITA dellutensile. Influenzano la RUGOSITA teorica.

Forze in tornitura
FORZA DI TAGLIO : agisce nella direzione della velocit di taglio (dallalto al basso), lutensile tende a flettersi verso il
basso. Ft [N], determina la potenza assorbita P [kW].
FORZA DI AVANZAMENTO : agisce in direzione longitudinale, parallelamente alla direzione di avanzamento. Fa [N].
FORZA DI REPULSIONE : agisce radialmente e tende ad allontanare il pezzo. Fr [N].

Sgrossatura e Finitura
Le operazioni di sgrossatura vengono condotte con lobiettivo di asportare grandi quantit di materiale, mentre quelle
di finitura prevedono profondit di passata ed avanzamenti inferiori. Solitamente si effettuano operazioni di sgrossatura
per lottenimento della forma generale seguite da operazioni di finitura per il raggiungimento delle specifiche
geometriche di prodotto in termini di TOLLERANZA e RUGOSITA. Nelle operazioni di finitura quindi ricercata una bassa
rugosit, ci pu avvenire riducendo lAVANZAMENTO, diminuendo gli ANGOLI DEL TAGLIENTE, aumentando il RAGGIO
DI RACCORDO.

Foratura ed Alesatura
Le operazioni di foratura possono essere eseguite mediante TRAPANATURA oppure ALESATURA. Nel TRAPANO
possiamo montare PUNTE ELICOIDALI e ALESATORI PLURITAGLIENTI, nellALESATRICE, inoltre, BARENI e BARRE
ALESATRICI.
Nel praticare un foro bisogna tener conto di RUGOSITA, TOLLERANZA DIMENSIONALE, CILINDRICITA DEL FORO,
TOLLERANZA SULLASSE. Le prime tre caratteristiche sono consentite dalloperazione effettuata con il trapano, la
tolleranza sullasse invece ottenibile esclusivamente mediante ALESATURA.
La pratica di eseguire fori molto diffusa, i fori hanno funzioni di centraggio ed accoppiamento, e necessitano di una
sequenza pi o meno complessa di operazioni per la loro reazlizzazione. La sequenza completa composta, in ordine,
da CENTRATURA (preforo con unapposita punta a centrare che prepara loperazione di foratura generando una GUIDA
per la punta elicoidale, operazione sempre consigliabile), FORATURA (IT11, Ra=3um), ALLARGATURA (operazione atta
ad allargare un foro, o ad ottenere sedi cilindriche o coniche su fori preesistenti. Hanno dimensioni di nocciolo pi
elevate e presentano 3 o 4 TAGLIENTI al fine di avere maggiore rigidezza a flessione e torsione), ALESATURA (IT7,
Ra=0.8um, loperazione effettuata su macchine molto rigide e di elevata precisione dette ALESATRICI, ma talvolta
anche su un TORNIO, con utensili MONOTAGLIENTI o PLURITAGLIENTI).

Moti caratteristici
MOTO DI TAGLIO : rotatorio continuo, posseduto dallutensile, determina lasportazione di materiale. V [m/min] la
velocit relativa tra utensile e pezzo nel punto in cui avviene lasportazione e non costante lungo il tagliente, ma ha
un minimo sullasse ed un massimo in periferia.
MOTO DI AVANZAMENTO : rettilineo, posseduto dallutensile o dal pezzo. Serve a portare nuovo materiale da tagliare
a contatto con lutensile. V
MOTO DI APPOSTAMENTO : posseduto dal pezzo o dallutensile, serve a far coincidere lasse dellutensile con quello del
foro da eseguire, oltre a portare lutensile sul pezzo.

La punta elicoidale

La punta costituita da un CODOLO cilindrico o


conico per la TRASMISSIONE del moto e per il
CENTRAGGIO sul mandrino, e da due
SCANALATURE ELICOIDALI opposte con la
funzione di EVACUARE il truciolo e far giungere il
REFRIGERANTE ai taglienti. I QUADRETTI o
superfici di guida sono costituiti da due risalti
diametralmente opposti con la duplice funzione
di GUIDA della punta nel foro e FINITURA delle
pareti superficiali (Ra=1.8). Il NOCCIOLO
garantisce RESISTENZA TORSIONALE.
Il tagliente individuato da un angolo di spoglia
frontale ed uno di spoglia dorsale, che possono
essere proiettati sul piano di taglio. Partendo dal centro della punta fino alla periferia si ha una variazione degli angoli
di taglio lungo il tagliente da un minimo fino ad un massimo coincidente con linclinazione dellelica. Nella lavorazione
di METALLI DURI si usano ANGOLI DI SPOGLIA SUPERIORE minori. Per AVANZAMENTI elevati si ha la problematica del
TALLONAMENTO.

Forze nella foratura


La stima delle forze effettuata supponendo le forze applicate nella mezzeria del tagliente, le componenti z, assieme
alla forza sul nocciolo, contribuiscono al calcolo di Fa, resistenza allavanzamento. Le Fx hanno braccio molto basso,
trascurabili. Le Fy danno la coppia di taglio, con un braccio pari a D/4. Nel calcolo del TEMPO DI LAVORAZIONE
necessario tenere conto delle EXTRACORSE e dellALTEZZA DEL CONOIDE della punta. Il MRR esprime il volume di
truciolo asportato. Si usano sovente perforatori con inserti in carburi sinterizzati per raggiungere elevate produttivit.
Sono reperibile anche punte con fori interni per il passaggio del refrigerante.

Il bareno e la barra alesatrice


Per eseguire operazioni di foratura sullalesatrice si utilizza il BARENO, un utensile MONOTAGLIENTE montato su un
dispositivo di regolazione micrometrica rotante. La testa molto costosa, ma permette di lavorare unampia gamma di
diametri con un utensile semplice.
Loperazione di BARENATURA simile ad una tornitura interna, ma il moto di taglio
posseduto dallutensile.

Qualora sia desiderabile operare fori


molto lunghi e di diverso diametro, senza
dover necessariamente cambiare il
piazzamento del pezzo sulla macchina
utensile si ricorre alla BARRA ALESATRICE.

La filettatura
Loperazione di filettatura possibile per asportazione di truciolo mediante TORNITURA (filetti interni ed esterni) o
MASCHIATURA (filetti interni). Alternativamente si pu ricorrere alla DEFORMAZIONE PLASTICA.
La maschiatura pu essere effettuata qualora il foro sia PREESISTENTE, lasportazione di materiale avviene per
progressivo avanzamento dellutensile, ed la sua geometria che da lavanzamento. Nellestremit presente una
RASTREMATURA che garantisce il DIAMETRO DI NOCCIOLO. Lutensile, costituito da una serie di denti di profilo
opportuno detto MASCHIO, possiede un moto rotatorio. I maschi sono disponibili con tre o quattro scanalature.
Loperazione generalmente svolta sul trapano: necessario impartire allutensile un AVANZAMENTO pari al PASSO, e
al termine della corsa necessario INVERTIRE il senso di rotazione del MANDRINO per permettere luscita.

La fresatura
Con il termine FRESATURA si indicano quelle operazioni che utilizzano una FRESA, un utensile PLURITAGLIENTE che ruota
asportando materiale, per ottenere un'amia variet di caratteristiche geometriche. I TAGLIENTI possono essere disposti
su superfici di diverso genere (cilindriche, piane, coniche, ...). Ogni dente pu essere assimilato ad unutensile
monotagliente che rimane in presa sul pezzo per un tempo limitato durante la rotazione.

Moti caratteristici
MOTO DI TAGLIO : rotatorio continuo, posseduto dalla fresa. V [m/min].
MOTO DI AVANZAMENTO : posseduto dal pezzo o dallutensile. a [mm/min].
MOTO DI APPOSTAMENTO : posseduto dal pezzo o dallutensile, necessario alla regolazione del sovrametallo da
asportare.

Tipi di fresatura
Per quanto riguarda la posizione dellasse della fresa rispetto al pezzo si pu fare una distinzione tra fresatura
PERIFERICA (ASSE PARALLELO al pezzo, lutensile una FRESA CILINDRICA che presenta un certo numero di taglienti
ciascuno dei quali agisce come un utensile singolo, i DENTI possono essere DRITTI o ELICOIDALI con unazione di taglio
rispettivamente ORTOGONALE od OBLIQUO. Spesso si utilizzano frese a TRE TAGLIENTI, uno sulla superficie cilindrica e
due su quelle perpendicolari allasse di rotazione, adatte per la fabbricazione di SCANALATURE RETTILINEE PROFONDE,
essendo pi RIGIDE delle FRESE A CODOLO) e FRONTALE (ASSE PERPENDICOLARE al pezzo).
Sono inoltre presenti delle frese di forma, MODULARI, adatte al taglio di INGRANAGGI o per realizzare profili
SEMICIRCOLARI INTERNI o ESTERNI).

Fresatura periferica
Il moto relativo utensile-pezzo dato
dalla composizione del moto di taglio
rotatorio uniforme dellutensile col moto
di avanzmento rettilineo uniforme del
pezzo. Attribuendo entrambi i moti
allutensile la traiettoria del punto
diventa quella di un CICLOIDE.
E possibile distinguere due tipi di
fresatura in funzione del moto della fresa
sul pezzo. Si pu parlare di fresatura in
CONCORDANZA (il tagliente inizia il
TAGLIO sulla parte GIA LAVORATA, con una asportazione crescente fino al punto in cui abbandona il pezzo. Si ha un
distacco VIOLENTO del TRUCIOLO, NOTEVOLI VIBRAZIONI, FINITURA superficiale PEGGIORE, la componente di forza
nella direzione dellavanzamento UTILE, poich contribuisce al recupero dei giochi, la componente radiale NOCIVA
poich tende ad allontanare il pezzo dalla tavola) o in DISCORDANZA (MINORE POTENZA ASSORBITA, MIGLIORE
FINITURA, MINORI VIBRAZIONI, il tagliente inizia a tagliare con un URTO, la componente in direzione dellavanzamento
DANNOSA poich favorisce i giochi nella madrevite rendendo necessaria la presenza di DISPOSITIVI A MOLLA per il
recupero, la componente radiale UTILE poich mantiene il pezzo ancorato alla tavola).
Lo SPESSORE del truciolo durante loperazione VARIABILE.

Definite le distanze angolari tra i taglienti e gli angoli di impegno dei denti (MINORI o UGUALI AFFINCHE SI ABBIA UN
SOLO DENTE IN PRESA) possibile riportare landamento delle FORZE DI TAGLIO in funzione degli ANGOLI, rendendo
possibile unottimizzazione della continuit delle prime (in particolare nella condizione che ANGOLO DI IMPEGNO =
DISTANZA ANGOLARE TRA TAGLENTI). Nel caso di pi denti in presa, invece, possibile rendere il diagramma meno
discontinuo AUMENTANDO IL NUMERO DI DENTI CONTEMPORANEAMENTE IN PRESA. Ci possibile se a PARITA DI
DENTI DIMINUISCO IL DIAMETRO (ma minor sezione resistente quindi dente pi DEBOLE), o se, a parit di DIAMETRO
AUMENTO IL NUMERO DI DENTI (ma minor spessore del truciolo, con conseguente incremento di PRESSIONI e quindi
FORZE DI TAGLIO molto elevate.
E possibile avere anche FRESE ELICOIDALI. In questo caso necessario introdurre il parametro geometrico di
INCLINAZIONE, da cui dipendono passi ed angoli di spoglia. Spaziando opportunamente i denti in presa lAREA del
truciolo pu essere mantenuta COSTANTE, determinando quindi, a fronte di un COSTO MAGGIORE, MINORI VIBRAZIONI.

Fresatura frontale
Nella fresatura frontale lutensile
fissato ad un mandrino che ruota su un
asse perpendicolare alla superficie del
pezzo. E utilizzata maggiomente per la
SPIANATURA di superfici PIANE.
In genere gli utensili sono costituiti da
inserti in carburi metallici o acciaio
rapido, montati su un corpo fresa.

E possibile distinguere diverse


tipologie di fresa frontale in funzione
del rapporto lunghezza/diametro.
FRESE A DISCO : GRANDE DIAMETRO, per la spianatura di AMPIE superfici. Lazione di TAGLIO principalmente
PERIFERICA. Linterno della fresa non partecipa al taglio, dunque la fresa spesso scavata al suo interno. I taglienti sono
sulla superficie cilindrica e su una piana perpendicolare allasse, possono essere a MANICOTTO per la lavorazione
contemporanea di superfici perpendicolari tra loro, o PIANE con inserti in carburi con asse di rotazione perpendicolare.
FRESE A CODOLO : PICCOLO DIAMETRO, ELEVATA LUNGHEZZA. Possono essere a 4 o 2 TAGLIENTI. Nella fresa a 4
TAGLIENTI al centro presente una vite. Ha funzione analoga alla fresa a disco, ma per superfici minori. NON E
POSSIBILE REALIZZARE CAVE DAL PIENO, MA SOLO SCANALATURE). Nella fresa a 2 TAGLIENTI il tagliente presente
anche al centro, ed POSSIBILE REALIZZARE LA CAVA A PARTIRE DAL PIENO. Per realizzare superfici complesse si
utilizzano frese a codolo con estremit EMISFERICA.
FRESE CONICHE : Possono essere simmetriche o piano-coniche. Lavorando con ALBERO PORTAFRESA generano superfici
RETTILINEE, lavorando a SBALZO possono eseguire guide a CODA DI RONDINE o PROFILI CONICI CURVI.
FRESE PER SCANALATURE A T : realizzano le scanalature a T PREVIA fabbricazione della scanalatura a sezione
rettangolare per il passaggio del CODOLO.

Fresatura frontale

Allaumentare di X angolo di
inclinazione, lo spessore del truciolo
indeformato p DIMINUISCE, anche la
lunghezza di contatto b, e quindi la
larghezza del truciolo, DIMINUISCE.
In questa maniera lutensile si usura
di meno.

Quanto detto per la rugosit in tornitura


ancora
valido,
Ra
AUMENTA
con
lavanzamento e DIMINUISCE con il raggio di
raccordo.

Quando la superficie in lavorazione ha una lunghezza


maggiore di met della fresa le due modalit di lavoro in
concordanza
ed
opposizione
avvengono
contemporaneamente.

Per la determinazione dellarea di truciolo si considerano le traiettorie descritte da due taglienti consecutivi assimilabili
a circonferenze di centro O e O. Dopo una prima formulazione dellaltezza media del truciolo in funzione degli angoli si
passa ad una dove compaiono esclusivamente parametri misurabili per consentirne una valutazione corretta.

Parametri di fresatura
Il tempo di lavorazione deve tener conto della distanza a cui avviene il primo contatto della fresa con il pezzo.

La rettificatura
La lavorazione di rettificatura avviene mediante lasportazione di PICCOLISSIMI trucioli di materiale da parte di una
MOLA contenente grani abrasivi conglomerati con un legante. Un ABRASIVO una particella piccola e dura con spigoli
affilati e forma irregolare in modo da rimuovere piccole quantit di materiale. Epossibile asportare materiale di elevata
durezza. La rettifica eseguita su materiali TEMPRATI od INDURITI SUPERFICIALMENTE. I sovrametalli da asportare sono
dellordine dei DECIMI o CENTESIMI di millimetro.

Gli abrasivi
Distinguiamo tra abrasivi CONVENZIONALI (Al2O3, SiC) e SUPERABRASIVI (nitruro di boro cubico, diamante).
Il parametro che descrive il comportamento di un abrasivo la FRIABILITA e indica lattitudine dellabrasivo a fratturarsi
in piccoli pezzi. La friabilit conferisce allabrasivo la capacit di AUTOAFFILAMENTO.

Mole abrasive
I grani abrasivi sono tenuti assieme tra
loro da un legante e formano una mola,
dotata di una certa POROSITA per
garantire lo spazio per il TRUCIOLO
asportato.
Gli angoli di taglio sono presenti, ma
hanno valori incontrollabili poich
variano da grano a grano. Langolo di
spoglia superiore tendenzialmente
negativo.
I leganti pi utilizzati sono leganti CERAMICI (V<30m/s), SILICATI, ELASTOMERI (in presenza di urti),RESINOIDI (V alte),
METALLICI.
La scelta della mola effettuata in funzione del GRANO ABRASIVO (grana grossa per sgrossatura e lavorazioni di
materiali a bassa resistenza), DUREZZA DEL LEGANTE (nella lavorazione di materiali duri si preferiscono leganti teneri di
modo che perdano celermente i grani usurati), STRUTTURA (la porosit della struttura bene sia alta per migliorare il
raffreddamento nella lavorazione di superfici ampie e materiali teneri).
Il montaggio di una mola deve garantire eccellente EQUILIBRATURA, per garantirla si effettua periodicamente un ciclo
di RAVVIVATURA, mediante tornitura della mola con un utensile diamantato

Meccanismo di taglio
Lo spessore asportato da un grano non coincide con
laffondamento massimo di questultimo nel materiale,
infatti heff < h0.
Si hanno deformazioni plastiche rilevanti, ed il processo
richiede ENERGIE SPECIFICHE molto ALTE, si lavora quindi
sempre con LUBRIFICAZIONE, perch il truciolo non asporta
il calore dalla zona di taglio e la percentuale maggiore di
calore viene trasmessa al pezzo.

Forze di taglio
Il calcolo delle forze di taglio un procedimento abbastanza complesso e si ricorre spesso a tabelle.

Tipologie di rettifica
RETTIFICA IN PIANO : tra le pi comuni, il pezzo fissato alla tavola mediante piano magnetico o morse.
RETTIFICA CILINDRICA O ESTERNA : il pezzo assialsimmetrico viene messo in rotazione attorno al proprio asse e la mola
asume un moto rettilineo alternato o circolare (per filetti). E anche possibile che la mola possegga moto di taglio, di
accostamento radiale e di alimentazione longitudinale, mentre il pezzo genera lavanzamento circonferenziale.
RETTIFICA PER INTERNI : una mola di piccole dimensioni viene utilizzata per rettificare la superficie interna dei pezzi,
pu ruotare fino ad una velocit di 30000 giri/min.
RETTIFICA CILINDRICA SENZA CENTRI : la mola conduttrice un iperboloide di modo da generare un cilindro e conferire
al pezzo una componente di moto assiale.
RETTIFICA A TUFFO : Eadatta a grandi produzioni di serie, ma costosa e la differenza tra diametri non deve essere
eccessiva.
RETTIFICA DI FILETTATURE : mediante rettifica trasversale o a tuffo, un processo simile alla rettifica di ruote dentate.

Parametri di taglio
RAPPORTO DI RETTIFICA : rapporto tra volume ASPORTATO del pezzo e PERSO dalla mola. Diminuisce allaumentare
della profondit di passata e allaumentare dellavanzameto, mentre cresce con la velocit di taglio. Se troppo basso
troppo costoso, se troppo elevato causa il danneggiamento della superficie lavorata a causa dei grani abrasivi troppo
arrotondati.

La brocciatura

La BROCCIA un utensile PLURITAGLIENTE che pu essere integrale o con placchette.

Moti caratteristici
MOTO DI TAGLIO : solitamente rettilineo alternato ed dato allutensile. Con una sola corsa dellutensile si ottiene la
forma desiderata (sgrossatura + finitura + calibratura in ununica passata) su superfici interne ed esterne.
MOTO DI AVANZAMENTO : dato dalla differenza di altezza tra i taglienti.

La broccia
Possono essere svolte operazioni di brocciatura INTERNA (possibile solo per fori PASSANTI, devessere presente il
preforo per il passaggio della guida anteriore della broccia), ed ESTERNA (devessere presente la PREFORMA per il
passaggio della guida anteriore della broccia). Lapplicazione dei carichi pu essere a TRAZIONE (pi frequente) e
COMPRESSIONE (limitata dal carico di punta dellutensile)

Taglio di ruote dentate

Esistono diversi modi per


ottenere una ruota dentata, a
sinistra sono indicate le diverse
possibilit.

Materiali per ruote dentate


I materiali utilizzati sono ACCIAI, GHISE, BRONZO, MATERIE PLASTICHE. In particolare gli acciai si dividono in:
ACCIAI DA BONIFICA : qualora il problema della resistenza meccanica sia pi vincolante rispetto a quello della resistenza
allusura. E importante limitare le distorsioni dovute al trattamento termico.
ACCIAI DA CEMENTAZIONE : qualora occorrano maggiori durezze superficiali per diminuire lusura, ed occorra buona
resilienza nel cuore.

Generazione per divisione


I denti vengono realizzati mediante FRESE DI FORMA e si asporta per fresatura il VANO tra due denti successivi. Non
viene quasi mai utilizzata perch necessita di tanti utensili differenti a seconda della dentatura da realizzare. E di
interesse rilevante qualora si vogliano generare rupte con denti molto grandi (m=10-80 mm).

Generazione per inviluppo


Nella generazione per inviluppo lUTENSILE viene trattato come una RUOTA DENTATA, ed il PEZZO un CILINDRO PIENO.
Si riproduce laccoppiamento tra due ruote coniugate supponendo che pezzo ed utensile possano ingranare e la ruota
generata avr lo stesso modulo della generatrice. Equindi possibile con un unico utensile ruote di QUALUNQUE D e z.

Dentatrice a creatore
I taglienti sono ottenuti dallintersezione del/i
filetto/i con i solchi ortogonali allelica media. Il
profilo di ciascun dente a forma di spirale
logaritmica.
Ipotizzando un diametro di base tendente ad infinito
si ricade nel caso della dentiera: possibile generare
un profilo ad evolvente pur avendo un utensile a
denti trapezi. Questo significa che maggiore il
diametro del creatore pi ci si avvicina a questa
situazione.

Una ruota dentata elicoidale ad evolvente pu


essere fatta ingranare con unaltra a denti dritti
o elicoidali con asse sghembo rispetto alla
prima, purch questa abbia, rispetto al creatore
che dotato di moto di taglio di rotazione, un
moto di generazione identico a quello che
avrebbe se fosse gi tagliata ed ingranasse con
esso.
Occorre
infine
un
moto
di
ALIMENTAZIONE, posseduto dal CREATORE,
PARALELO allasse della RUOTA.

E dunque possibile ottenere il taglio di una ruota dentata a denti elicoidali con la dentatrice a creatore. Infatti mentre
il CREATORE TRASLA lungo lasse della ruota, la VELOCITA ANGOLARE del PEZZO devessere corretta affinch i denti del
CREATORE percorrano, scavandolo, solo il SOLCO ELICOIDALE.
Mentre il CREATORE RUOTA di un certo angolo, la ruota compie una ROTAZIONE di angolo diverso. Essendo questultimo
angolo anche langolo compreso tra due segmenti consecutivi delimitanti il profilo, tale profilo tanto pi prossimo ad
un evolvente quanto questangolo minore. Quindi la qualit direttamente proporzionale al numero di principi del
creatore ed inversamente proporzionale al numero di taglienti ad ogni passo. Il tempo di lavorazione direttamente
proporzionale al D del creatore. Dunque la tendenza principale quella di lavorare con PIU PRINCIPI (3), e finire la ruota
o di RETTIFICA o di SBARBATURA.

Accoppiamento con vite senza fine


Il creatore lunico tipo di dentatrice adatto al taglio delle
ruote elicoidali per accoppiamento con viti senza fine. In
questo caso il creatore deve avere le stesse caratteristiche
della vite. Il MOTO DI GENERAZIONE posseduto dalla
RUOTA, il MOTO DI TAGLIO E DI AVANZAMENTO dal
CREATORE.
MOTO DI AVANZAMENTO RADIALE
Il taglio termina quando il creatore ha raggiunto la completa
penetrazione. Il tempo macchina minore rispetto al caso di
moto tangenziale. Si utilizza se e solo se lelica media della
vita ha inclinazione limitata (<6,8).

MOTO DI AVANZAMENTO TANGENZIALE


Il taglio termina quando il creatore si disimpegna dalla ruota, il
tempo macchina maggiore rispetto al moto radiale.
Per compensare il moto assiale del creatore la ruota deve
possedere un modo di rotazione supplementare.
Si hanno risultati migliori per imbocco conico, di modo da evitare il
danneggiamento dei denti durante la penetrazione.

Taglio di ruote dentate su strozzatrice


I fattori che rendono preferibile lutilizzo di una dentatrice strozzatrice al posto del creatore sono:
MOTIVI TECNICI (miglior finitura poich lavanzamento indipendente dal rapporto di trasmissione tra coltello e ruota).
MOTIVI ECONOMICI (pezzi di larghezza ridotta o ruote con elevato numero di denti, poich il tempo di processo in
strozzatura indipendente dal z, ma dipendente da D).
IMPOSSIBILITA DI IMPIEGO DEL CREATORE (ruote interne o ruote prossime a spallamenti).
Le strozzatrici utilizzano per il taglio COLTELLI CIRCOLARI (FELLOW) O DENTIERE.

Taglio con coltello Fellows


Ruote a denti dritti
Il coltello FELLOWS una ruota dentata ad evolevente con un numero di denti relativamente BASSO (20/40) i cui
taglienti sono opportunamente spogliati. Il taglio avviene in 2 fasi:
PENETRAZIONE: Il COLTELLO possiede il MOTO DI AVANZAMENTO RADIALE E IL MOTO ALTERNATIVO DI TAGLIO. Per
ruote con m piccolo lavanzamento radiale prosegue finch il dente non completamente impegnato nella ruota. Per
m medio/grande la penetrazione completa avviene in pi fasi successive : allinizio della lavorazione ed al termine di
ogni giro della ruota.
GENERAZIONE: al COLTELLO sono conferiti il MOTO ALTERNATIVO DI TAGLIO E IL MOTO ROTATORIO (DISCONTINUO)
attorno al proprio ASSE. La ruota ha moto rotatorio discontinuo attorno al suo asse e le viene impresso un piccolo
spostamento radiale che consenta il distacco per permettere al coltello di ritornare senza strisciamenti sul fianco.
Per m piccoli si effettua solo la prima fase.

Ruote a denti elicoidali


Occorre impegnare un coltello fellows ELICOIDALE con inclinazione dellelica primitiva uguale a quella della ruota da
tagliare. Oltre ai moti di taglio e generazione visti per le ruote a denti dritti occorre conferire al coltello un moto
elicoidale. Enecessario dunque attrezzare la macchina con una guida elicoidale sulla quale possa scorrere il mandrino
porta utensile. Dunque il processo conveniente qualora sia richiesta una produzione in serie.

Strozzatrici con utensile a dentiera


Il profilo dei denti viene generato per inviluppo dei denti dellutensile a seguito del rotolamento della primitiva di taglio
della ruota da tagliare sulla primitiva della dentiera.
MOTO DI GENERAZIONE: la ruota rotola rispetto alla dentiera, intermittente ed avviene durante la corsa di ritorno
dellutensile.
MOTO DI TAGLIO: posseduto dallutensile ed un moto alternativo rettilineo, diretto secondo lasse della ruota da
tagliare se questa ha denti dritti, inclinato dellangolo delica se elicoidali.
MOTO DI DIVISIONE: posseduto dalla ruota ed un moto traslatorio necessario affinch tutta la primitiva della ruota
possa svilupparsi su un segmento relativamente corto della dentiera. Avviene al termine di ciascuna fase.
Nel sistema SUNDERLAND la generazione avviene in modo analogo per quanto riguarda i moti relativi:
MOTO DI GENERAZIONE: la dentiera ha moto di traslazione e la ruota quello di rotazione.
MOTO DI TAGLIO: posseduto dalla dentiera che alla fine della corsa di lavoro si distacca dal pezzo.
MOTO DI DIVISIONE: posseduto dalla dentiera.

Finitura delle ruote dentate


SBARBATURA: Corregge bene ERRORI sul PROFILO, NON ELIMINA gli ERRORI DI DIVISIONE, CONCENTRICITA E ANGOLO
DELICA. Per eseguirla si utilizza un utensile in acciaio rapido o super rapido quindi eseguibile solo su ruote NON
INDURITE SUPERFICIALMENTE. Lutensile simile ad una ruota dentata ad evolevente. Sul fianco dei denti sono ricavati
numerosi solchi che generano sulla superficie degli spigoli taglienti. Questi solchi sono ricavati mediante strozzatura e
questo spiega la presenza di gole di scarico sulla base dei denti. Lo sbarbatore un utensile costoso perch complesso
e perch deve avere tolleranze molto strette. Pu anche avere grandi dimensioni. La sbarbatrice, al contrario, una
macchina semplice e poco costosa poich il tempo di lavorazione nellordine del minuto.

Macchine Utensili
Introduzione

Il tornio

BASAMENTO : Sostiene le parti e guida gli spostamenti di CARRELLO e CONTROPUNTA.

GRUPPO TESTA MOTRICE.

GRUPPO CARRELLI:
Il gruppo carrelli comprende tutte le SLITTE ed i relativi
meccanismi e comandi per gli spostamenti
dellutensile.
CARRLO LONGITUDINALE.
CARRO TRASVERSALE.
CARRELLINO SUPERIORE, dove posizionata la
TORRETTA PORTAUTENSILI.

CONTROTESTA E CONTROPUNTA.

La controtesta sorregge i pezzi di elevata lunghezza


(MONTAGGIO TRA LE PUNTE).
La linea immaginaria tra le punte lASSE DEL
TORNIO.
La controtesta pu essere utilizzata come
portautensile con AVANZAMENTO MANUALE per
lesecuzione di FORI con PUNTA ELICOIDALE.

GRUPPO BARRE.
Il movimento automatico longitudinale o trasversale viene
trasmesso al gruppo carrelli mediante due barre:
VITE MADRE: barra superiore utilizzata per lesecuzione di
FILETTATURE, consente di collegare la ROTAZIONE DEL PEZZO
montato sul mandrino con la TRASLAZIONE ASSIALE
dellUTENSILE con giochi minimi
BARRA SCANALATA: permette il movimento automatico del
carro longitudinale o di quello trasversale. Giochi maggiori
rispetto alla madrevite.

TORRETTE PORTAUTENSILI

Lo stelo dellutensile viene


bloccato su apposite torrette che
permettono il rapido fissaggio di
uno o pi utensili. La torretta
regolabile in altezza ed in
orientamento.

ATTREZZATURE PER IL MONTAGGIO DEL PEZZO


Le modalit con le quali si pu montare il pezzo sul tornio sono diverse e dipendono dal rapporto tra LUNGHEZZA e
DIAMETRO del pezzo e dal tipo di LAVORAZIONE. Il pezzo viene fissato e riferito in modo preciso allalbero mandrino
che costituisce lorgano rotante del tornio e che quindi individua lasse di rotazione coincidente con quello del pezzo a
fine lavorazione.

MONTAGGIO A SBALZO CON AUTOCENTRANTE, PINZE O SPINE. L/D<1


MONTAGGIO TRA AUTOCENTRANTE E CONTROPUNTA. 1<L/D<5
MONTAGGIO TRA LE PUNTE CON TRASCINATORI. L/D>5

AUTOCENTRANTI.

PINZE.
Quando viene lavorata a sbalzo una barra, da cui
viene troncato il pezzo finito per poi far avanzare un
altro tratto e ricominciare il ciclo di lavorazioni,
conviene utilizzare come organo di serraggio una
pinza elastica. La sua chiusura pu essere comandata
a trazione o a spinta, ottimo centraggio e serraggio,
bassa influenza delle forze centrifughe. Occorre una
pinza per ogni dimensione nominale di barra.

TORNIO DA BARRA.

MONTAGGIO TRA LE PUNTE.


Per alloggiare il pezzo tra punta e contropunta
necessaria una CENTRINATURA di modo che il pezzo sia
correttamente riferito tra le punte. Afferrare un pezzo
tra le punte mette in evidenza lasse del sistema e limita
gli errori di posizionamento che si avrebbero con gli altri
afferraggi

Se la lunghezza delle pezzo molto elevata si usano SISTEMI BRIDA-MENABRIDA, o SISTEMI CON TRASCINATORE
FRONTALE.
SISTEMA BRIDA-MENABRIDA

BRIDA: dispositivo in acciaio con unapertura in cui


viene inserito il pezzo, bloccato per mezzo di una vite a
puntare.
MENABRIDA: parte trainante del dispositivo, fissata al
mandrino utilizzando i fori sulla flangia.

SISTEMA CON TRASCINATORE FRONTALE.


Viene montato direttamente sullalbero mandrino.
E composto da una punta da appoggiare sul centrino del pezzo
e da una serie di scalpelli molleggiati che si appoggiano sul
pezzo e lo incidono con una serie di tacche attraverso le quali si
ha il trascinamento.

Nel caso di problemi di flessione e vibrazione si utilizzano


LUNETTE fisse o mobili.

Torni per la produzione in serie


TORNIO A TORRETTA.
Vengono eseguite pi operazioni
contemporaneamente, la sostituzione e
regolazione degli utensili pi facile. Lo
spostamento ed il serraggio della barra,
i moti di lavoro, la rotazione della
torretta, gli arresti ed i riavvii sono
automatizzati.

TORNI AUTOMATICI PLURIMANDRINO.

Una serie di mandrini sono disposti su un tamburo, ad ogni stazione il pezzo


subisce una lavorazione diversa.

TORNI AUTOMATICI RADIALI


Gli utensili di forma possiedono solo movimenti radiali, i moti
assiali sono conferiti alla barra. Si utilizzano per la realizzazione
di piccoli particolari per produzioni molto elevate. La loro messa
a punto complessa.

CONFRONTO TRA TORNIO PARALLELO/AUTOMATICO.

TORNI SPECIALI: VERTICALI E FRONTALI


VERTICALE: servono principalmente per
lavorare pezzi di notevoli dimensioni e di
grande diametro, ma di altezza non troppo
elevata. Il mandrino non sollecitato a
flessione. Molti torni moderni sono di questo
tipo.
FRONTALE: lavorazione di pezzi di grande
diametro e limitata lunghezza come pulegge,
volani, giranti, ecc. Con queste macchine si
eseguono per lo pi lavorazioni di tornitura
frontale (SFACCIATURA).

TORNIO A
NUMERICO

CONTROLLO

In grado di eseguire
automaticamente
complessi programmi di
lavoro e gestire pi utensili
sulla stessa torretta.

Il trapano
TRAPANO A COLONNA

La punta viene avvicinata al pezzo a velocit manuale o


automatica. I trapani a colonna hanno bassa capacit di
foratura (10-20 mm).

TRAPANO RADIALE
Nei trapani radiali si pu spostare lutensile sul pezzo e hanno una
maggiore capacit di foratura (80 mm).

TESTA DI FORATURA MULTIMANDRINO

Per lavorazioni di serie di pezzi con un numero elevato di


fori si usano trapani multimandrino. Un unico motore
trasmette il moto a pi mandrini bloccati in posizioni
corrispondenti ai fori. La foratura completa viene eseguita
in ununica operazione.

Lalesatrice
ALESATRICE VERTICALE.
Macchina simile ad un tornio, ma lasse di
rotazione del pezzo verticale. Macchina
scarsamente utilizzata.

ALESATRICE ORIZZONTALE.
Il mandrino possiede moti di taglio e di
avanzamento, la tavola portapezzo possiede
almeno due gradi di libert. Epresente un
montante fisso che porta un supporto
allineato con il mandrino per lalesatura di fori
molto lunghi.

Le alesatrici orizzontali sono macchine


molto rigide e di elevata precisione. Dalla
loro architettura sono nati i moderni
centri di lavoro CNC.
Mediante barra alesatrice possibile
alesare fori concentrici, anche lontani e
di diverso D con una precisione notevole.

La fresa
FRESATRICE ORIZZONTALE.

Macchina utensile nella quale il moto di taglio


affidato ad un utensile posto in rotazione.
Il moto di avanzamento conferito al pezzo
posto su una slitta.

FRESATRICE UNIVERSALE.

La testa verticale.

FRESATRICE CNC.

Per la lavorazione di profili complessi. La


movimentazione della fresa avviene in 5
assi.

La rettificatrice
RETTIFICATRICE.
La tavola portapezzo ha un moto di
alimentazione longitudinale di tipo
rettilineo alternato in direzione
tangenziale alla mola e un moto
trasversale che incrementa ad ogni
passata.

RETTIFICATRICE PER ESTERNI.

RETTIFICATRICE PER INTERNI.

RETTIFICATRICE UNIVERSALE.

La brocciatrice

Le dentatrici

DENTATRICE A CREATORE.
Il creatore viene montato su una testa composta da
scorrevole verticalmente su guide portate dal montante
orientabile per la registrazione angolare del creatore
trasversale che permette sia la registrazione del
lalimentazione trasversale.

tre slitte, una


fisso, un disco
ed una slitta
creatore che

Il pezzo sostenuto da una tavola che pu traslare orizzontalmente e


rimane centrato tramite un supporto superiore.
DENTATRICE A STROZZATRICE.

SISTEMA SUNDERLAND.

Il controllo numerico
Qualunque dispositivo (solitamente elettronico) che rende possibile il posizionamento di uno o pi organi meccanici,
impartendo comandi in modo automatico attraverso la lettura di un programma definito da numeri e simboli definito
a controllo numerico. Questo tipo di attrezzatura garantisce molteplici vantaggi:

Diminuzione delle azioni svolte dalloperatore.


Aumento della produttivit.
Miglioramento di qualit e precisione.
Maggiore flessibilit del processo.
Lavorazione di componenti con superfici curve complesse.
Possibilit di ottimizzare il processo tramite il cotrollo dei parametri in gioco.

ISTRUZIONI : insieme di comandi


che la macchina deve eseguire
durante la lavorazione. Utensili,
lavorazioni,
movimentazioni,
sono genericamente chiamati NC
PROGRAM e possono essere
fornite tramite CAM o da
operatore.

Architettura

Il controllo sempre relativo alla posizione ed alla velocit reale della tavola (asse comandato).

Linformazione sulla
posizione
attuale
(reale) avviene tramite
TRASDUTTORE ovvero
un dispositivo che
traduce
uno
spostamento in un
segnale
elettrico
(solitamente
una
tensione).

Designazione degli assi di moto


Alla base di ciascun programma di gestione del processo c la conoscenza degli assi di moto rispetto ai quali si vorr
impostare la traiettoria utensile. Vi sono diverse definizioni per la nomenclatura degli assi e del loro moto: ISO 841,2001.

Nelle macchine CNC la movimentazione delle tavole porta pezzo e porta utensile e la traslazione sono realizzate grazie
a quattro componenti principali:

GRUPPO POTENZA (E linsieme costituito da motore elettrico e dai dispositivi elettronici utilizzati per il
controllo delle grandezze impostate per la lavorazione, ad esempio, la velocit di lavoro, la posizione
dellutensile, ecc. Nellazionamento degli assi e dei mandrini si richiedono disponibilit di coppia pressoch
costanti. Per gli assi sono richiesti motori passo passo o lineari, per i mandrini motori a cc con regolazione
continua della velocit od ac pilotati da inverter).
VITE A RICIRCOLO DI SFERE (Il contatto tra gli organi di movimento mediato dallutilizzo di corpi volventi.
Solitamente sono utilizzati con un precarico per il recupero dei giochi. I vantaggi derivanti da questo sistema
sono molteplici: elevato rendimento e durata, riduzione attriti, resistenza allusura, annullamento dei giochi
con precarico, precisione di posizionamento, rigidit assiale, ridotta produzione di calore per attrito, minor
forza di trasmissione da applicare allasse, eliminazione dello stick-slip.
CHIOCCIOLA
GUIDA

Zero macchina e zero pezzo


ZERO MACCHINA : Eimpostato dal costruttore ed il punto di origine degli assi. Efisso.
ZERO PEZZO: Lo zero pezzo il punto rispetto al quale vengono riferite tutte le operazioni da effettuare sul componente,
pu quindi essere scelto in modo da facilitare la pianificazione del percorso che deve compiere lutensile in fase di
processo. Escelto dalloperatore per ciascuna operazione.

Programma
Il programma CNC non altro che un insieme di istruzioni contenenti tutti i dati necessari per la lavorazione del
componente. La programmazione pu essere:

AUTOMATICA, tramite PC o workstation


MANUALE, il programmatore effettua i calcoli e scrive il codice nel linguaggio macchina. Per fare ci il processo
viene diviso nelle sue fasi elementari, viene stabilito il corretto ordine delle operazioni, vengono generate le

superfici e linee del pezzo per interpolazione, sfruttando le curve che si possono generare con il controller,
scrivere il programma nel linguaggio macchina.

Linguaggio ISO

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