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e Fisica Quantistica
Anche la Scienza inizia a parlarne
Francesco Albanese
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Ogni religione ci assicura che qualcosa sopravvive alla morte, un qualcosa che possiamo chiamare anima. Ma le
religioni fondano la credibilit dei loro dogmi su un atto di fede, e a molte persone questo non basta. La nostra mente
deterministica e materialista richiede sempre e costantemente una sola ed unica cosa: prove. Dove sono le prove
dellesistenza dellanima e della sopravvivenza alla morte? Per molti, se la Scienza non pu dimostrare lesistenza
dellanima, allora lanima non esiste. Ma pu davvero essere la Scienza il metro di misura della dimensione spirituale
dellessere umano?
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ESPERIENZE DI PREMORTE
Le NDE (Near Death Experience), o esperienze
di premorte, sono fenomeni vissuti da persone in
coma, o dichiarate clinicamente morte. Alcune di
queste ricordano la loro esperienza tra il momento
della morte e il ritorno alla vita e riportano descrizioni molto simili, accomunate da elementi ricorrenti (Moody, 1975; Elsaesser-Valarino, 2014):
1. luscita dal corpo, un vero e proprio distacco
dal corpo fisico, che raccontano di aver visto
dallalto, o dalla prospettiva dei soccorritori;
2. lattraversamento di un tunnel buio a velocit vertiginosa, alla fine del quale si trova
una luce intensa e mai accecante;
3. la sperimentazione di una gioia infinita;
4. la sperimentazione dellassenza di spazio e
di tempo;
5. lincontro con amici o parenti defunti, o altre
persone, venuti incontro per fare da guida,
con le quali possibile comunicare istantaneamente e senza parlare;
6. la ricapitolazione della propria vita, rivissuta quasi istantaneamente, con gli stessi
stati danimo di allora, esperendo contemporaneamente gli stati danimo vissuti al tempo
dei fatti dalle altre persone coinvolte;
7. laccesso a una conoscenza assoluta (sia dal
punto di vista delle nozioni che della conoscenza dei fatti passati e futuri, dellintero
Universo);
8. la visione di una soglia, oltre la quale il ritorno nel corpo sarebbe stato impossibile. E
la scelta, o limposizione, di tornare in vita.
Di fronte a questi racconti, la Scienza dualista
sorride: niente di concreto, niente da misurare, da
pesare. Niente che obbedisca alle leggi che regolano il mondo che conosciamo. Niente che dimostri una sorta di sopravvivenza di qualcosa alla
morte. Le NDE, dice questa Scienza, sono spiegabili da pi di una teoria basata su evidenze cliniche che ne giustificano lesistenza, senza dover ricorrere a concetti metafisici come lanima.
1. La teoria pi accreditata quella delle allucinazioni, create dal cervello in risposta ai cambiamenti metabolici che intervengono nel
momento della morte: carenza di ossigeno o
eccesso di anidride carbonica, o la somministrazione di farmaci o anestetici, come la ke-
mazioni elettrochimiche e generare nuove configurazioni per creare nuove memorie? Come potrebbe una persona dichiarata clinicamente morta
vedere i medici affannarsi sul proprio corpo se la
mente e la coscienza stessero realmente nel cervello?
NDE E
FISICA QUANTISTICA
La teoria centrale della sopravvivenza alla
morte ruota attorno al concetto di memoria quantica
(Goswami, 2011). Lidea che parte della nostra
memoria sia non locale, vale a dire che non risieda
localmente nel cervello, ma in un luogo privo di
spazio-tempo. Lantico termine sanscrito per questo luogo Akasha, quello pi moderno
Campo Quantistico, quello pi metafisico Coscienza. Secondo la filosofia dellidealismo monista
(Goswami e altri, 1993), la Coscienza la base di
tutta lesistenza, non la materia: sia il mondo materiale che quello mentale emergono dalla Coscienza. La Coscienza perci non un epifenomeno del cervello, ma quella base dellesistenza
che contiene tutte le possibilit di manifestazione
(di ci che mentale e di ci che materiale), incluso il cervello stesso (Goswami, 2011). Non allora il cervello a creare la Coscienza, in quella catena di causalit verso lalto in cui crede la Scienza
dualistica, secondo la quale le particelle subatomiche e le loro interazioni creano latomo, insiemi di
atomi creano le molecole, insiemi di molecole formano le cellule, alcune delle quali sono neuroni,
collettivit di neuroni costituiscono il cervello e il
cervello genera i processi mentali, tra cui la Coscienza (Goswami, 2004). Il cervello non pu
creare la Coscienza, perch solo un oggetto. E
dato che, nellottica della fisica quantistica, gli oggetti sono solo onde di probabilit che si materializzano nel momento in cui con losservazione facciamo collassare una funzione donda, pi corretto dire che la Coscienza a creare il cervello
(Goswami, 2015).
In vita, la Coscienza trova un correlato neurofisiologico nei processi quantistici coerenti di
strutture cerebrali chiamate microtubuli, processi
che sembrano regolare lattivit delle membrane
sinaptiche (Hameroff e Penrose, 2014). Con la
morte, e la conseguente cessazione dellattivit
3
cellulare, linformazione legata ai processi quantistici dei microtubuli si libera, venendo meno lassociazione col corpo fisico. Linformazione non si
disperde nel nulla, ma viene trasferita non localmente alla Coscienza. Se questo ci che possiamo chiamare anima, allora la nostra anima costituita dello stesso tessuto con cui fatto luniverso.
Lette attraverso le leggi che regolano il mondo
dellinfinitesimamente piccolo, le esperienze caratteristiche delle NDE acquistano un significato
diverso da quello di essere mere allucinazioni o
meccanismi di difesa del cervello contro la paura.
-
CONCLUSIONI
Assieme ai racconti delle vite passate acquisiti
mediante ipnosi regressiva, le esperienze di premorte sono una forte prova indiziaria del fatto che
qualcosa sopravviva alla morte, sia che si voglia
chiamare anima, spirito, o Coscienza. La Fisica
Quantistica ci viene incontro nel fornire delle solide basi teoriche ai fenomeni che intercorrono
nelle NDE, aprendo una concreta possibilit di lettura alternativa, rispetto a quella data negli ultimi
tre secoli, da Cartesio in poi, e che ha trovato
ascolto esclusivamente nella sfera della religione e
della spiritualit. Anche in questo caso si parla di
teorie, certo. E per questo si parla di prove indiziarie. Ma, allo stesso modo, di teorie si parla nel ritenere che la Coscienza non sia altro che il risultato
di qualche scarica elettrica in una matassa di neuroni. La Scienza ha bisogno di risposte certe per
poter costantemente demarcare i propri progressi,
ma forse il progresso pi grande sarebbe rappresentato dalla risposta sincera ad una sola domanda: Se non sappiamo esattamente cosa la Coscienza sia, come possiamo parlare della sua
morte?
BIBLIOGRAFIA ESSENZIALE
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