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Corrado RICCI
Ant.
LE DI
iumii!
IL
RINASCIMENTO
IN
EDT0RE "
MHK|
GRAFICHE
BERGAMO
</
V'/^MW'Si
Presented to the
LIBRARY
ofthe
UNIVERSITY OF TORONTO
from
the estate of
GIORGIO BANDINI
MANUALE
DI
STORIA DELL'ARTE
Tav.
ANDREA MANTEGNA:
Venezia,
RR.
S.
GIORGIO.
Gallerie.
I.
ANTONIO SPRINGER
MANUALE
DI
STORIA dellARTE
IL
RINASCIMENTO
IN ITALIA
CORRADO
Con 480
NEL TESTO DA
RICCI
15 Tavole colorate
TERZA EDIZIONE
BERGAMO
ISTITUTO ITALIANO D'ARTI GRAFICHE
EDITORE
TUTTI
DIRITTI RISERVATI
Officine dall'Istituto
Italiano
.1
\rti
Grafiche
Bergamo
AVVERTENZA
volume
terzo
presso
Avendo
Manuale
il
di Storia dell'Arte
1200, a tutto
il
il
d'Antonio Springer
suo primo risorgere
XVI.
secolo
ci
parso
Abbiamo
perci verificato
condotto
alle
fatti e
artisti
mero
Vittorio Alinari,
il
quale
ci
ha concesso
buono
ci
contenuto
di
di
parecchi
il
nu-
alla cortesia di
possibile
perch
il
libro
riuscisse
ci
siamo
ugualmente
nella veste.
Corrado
Ricci.
A.
La pittura
pag.
Verona,
Parma
(Antelami),
Simone Martini: Affreschi nel Palazzo Pubblico (Ritratto di Guido Riccio, Maest), 25
Le
in
B.
scoltura
fiorentina
suc-
Venezia, 10
Duomo
Firenze,
Sepolcro Caracciolo in S. Giovanni a Carbonara in Napoli (Andrea da Fi Seconda porta meridionale del
renze)
di
La pittura. Giotto
Il
Quattrocento.
ARCHITETTURA
pag. 31
dell'Architettura
Rina34
del
Brunelleschi
di
13
Giotto:
Madonna
Crocifisso di
di
Giunta
di
Giotto
17
18.
38
43
Alberti
48
12.
Cimabue
La pittura prima
Guido da Siena, 13
glinoli,
Alberti), 32.
seguaci
29
29
Primi lineamenti
scimento
Emiliane
Venete,
10
cessiva
in
1.
la
Andrea Pisano
Mal Go-
il
Primo Rinascimento.
Giovanni Pisano
Romagnole
Fuorcivitas a Pistoia), 8.
di
Buono
(Il
Lombarde,
Scuole
vanni
La
La\Scuola Umbro-Marchigiana"
Pulpito del
Rapporti con l'antico, 6
Deposizione-di Lucca,
Battistero di Pisa, 6
Col7
Pulpito del Duomo di Siena, 7
laboratori di Nicol: Giovanni Pisano, Arnolfo di Cambio (Sepolcro Braye), Donato,
Lapo, Fra Guglielmo (Rilievi dell'Arca di
Pulpito di S. Gios. Domenico a Bologna
Taddeo di Bartolo:
di S. Francesco, 27
Affreschi nella Cappella del Palazzo Pubblico
(Vita di Maria), 27.
Siena
di
verno), 27
Palazzo
Pubblico
5.
4,
22
2.
Alta Toscana
20
Pisa
di
Siena
in
fratelli
51
Sangallo
Bernardo Rossellino
51
Pienza, 52.
Gli edifici di
Giuliano da Maiano
Il
Duomo
Edifici del
di
52
Faenza, 52.
Rinascimento
Roma
in
52
53
Alta Italia
Milano, 53
La Certosa di
S. Francesco a Ferrara, 55
Pavia, 54
di Bopalazzi
I
Il Duomo di Torino, 55
Bramante
logna,
Venezia
in
Verona
57
9
.
La gara per
crni-riiDA
SLULIUKA
o
pag.
Bertoldo
di
ra
9g
jn
la
ci
bl
Giovanni). 96-97
L'incisione
Firenze 61
di
Venezia
;',"'":
Le PT* e d el Battistero,
f
Or
'
bl
Statue
in
del
Jacopo
della
Quercia
76
"
qm
fratelli
Poliamolo, 85
85
Verrocchio (Mo-
Cristo e
85-88.
s.
Alta Italia
128
Botticelli
Mitologia
,,,
131
cili
.
Fil.pp.no
L.pp.
,
132
Ghir andaio
,
ricchezza delle composizioni. Affreschi della Cappella di S. Fina a S. Gimignano, Cappella Sistina, Cappella Sassetti a
Firenze, Coro di S. Maria Novella, 134; Scolari ed imitatori (Mainardi, Raffaellmo del
Garbo), 134.
Variet
sua scuola
Battesimo di Ges, 134
Lorenzo di Credi, 135; Piero
,->
,,
,,n
^
Verrocchio
la
pl
ticini,
'
96
nello,
134
Botdi Co-
,.
Italia Centrale:
p ler
.
Della Francesca
,,
,-> n
Melozzo 139
,
,,
d U a Francesca /Affreschi in Arezzo^
.
.\
, 1?
h \Forh
h (feschi
"L; in
Melozz da
41
f
allegorie), 142.
figure scorciate,
La perfetta modellazione
Alta
nudi
st
D n !,i'
Roma,
.,(
1 46
S.gnorell.
contempo-
Tom91
122
pittura
Sandro
bronzo. Verrocchio
''
in
mondano
La nuova
'
La scoltura
118
L'indirizzo
115
Filippo Lippi
'
113
Lorenzo Monaco, 1 15
Quadri d'altare ed
affreschi del Convento di S. Marco, 117
Affreschi della Cappella Vaticana, 118.
d'Empoli, 81
Civitali
altare di S. Regolo Tabernacolo del Duomo), 81
Mino da Fiesole e
suoi collaboratori nelle scolture romane
(Isaia da Pisa, Mino del Reame, Giov. Dal-
,,
transizione
di
Frate Angelico
Sebastiano
Collegiata
nella
(Tomba Noceto,
..
,.
1U4
Masolino 104
Maestri
P a 8-
72
lievi
...
,.
- -Le
Robbia
della
Pili
Luca
"
Marco), 100-103.
S.
Piazza
di
~~ DITTIID
UKA,
,
6m
Vendramin,
sepolcrale
antenne
delle
64
Pietro
e figli
(Monumento
Donatello
toria
So ar
Michele, 6_.
S.
100
Italia:
Mantegna
e Jacopo
Squarcione
146
(Senso di
realt dello spazio, lo scorcio nella prospettiva, l'efficacia plastica della rappresentaBellini
Introduzione.
Lo sviluppo
Incisioni in rame,
cisione in Italia, 153.
La
Veneziana
pittura
fino
159
Crivelli,
Carpaccio, 164
159
Bellini,
Cima
Bastiani,
Milano
Ferrara, Bologna
Marche
Santi,
177.
Umbria: Perugino
Francesco
Cecco
pag. 210
la
sua scuola
211
217
....
220
Peruzzi
Farnesina, Palazzo
220.
177
Pintoricchio
di
pittore:
garola, 212
Il
- ARCHITETTURA
Bramante
di
169
morte
Ba-
165
la
polari, 204.
1.
Verona, Vicenza
dopo
Firenze
164
165.
salti,
Cinquecento.
Anto160
olio,
Il
Rinascimento.
Giorgione 153
da Messina e la pittura ad
Gentile
Giovanni Bellini, 161
nello
dell'in-
pittori di
Vivarini),
152
Massimo
dalle Colonne,
Laurana
Raffaello.
221
cescuccio, Allegretto
beni, Nelli Gentile da Fabriano, 177
Fra
Carnevale e Giovanni Boccati, 178
Vittore Crivelli, Alamanni, Folchetti, Lorenzo
il
Buonfigli, Caporali,
Giulio
Borgia,
S.
Duomo
di
188-190
Pastura, Antonazzo
Romano,
seguaci: il
Matteo Bal-
del
d'Assisi,
Roma,
architettoniche
224.
di
Firenze
Gli
di
224
San Pietro
230
imitatori di Michelangelo
Vasari (Uffizi), Ammannati (Palazzo Negami), Alessi (Palazzo Marino, Villa Scassi,
Palazzo Grimaldi, S. Maria di Carignano),
Gli al-
Caporali, 195.
230.
Romagna
195
197
231
ecc
nuovo
Alta
Siena
223
Opere
222
Michelangelo
Sistina, S.
Romano
Madama,
Villa
Italia.
Genova
Bologna
233
Alessi e
La viva attivit artistica, 233
Terribilia, Formigine,
G. B. Castello, 234
Triachini, Pellegrini, 235.
235
XII
Siena:
La decorazione
nell'Architettura
in
3.
LEONARDO, MICHELANGELO
RAFFAELLO
pag. 276
La deco-
stucchi
in
Gli
273
sua scuola
Rina240
del
scimento
la
In S. Domenico,
Farnesina, Roma, 275
S. Bernardino, nel Palazzo Comunale di
Pacchia (Affreschi in
Siena; quadri, 275
S. Bernardino), Peruzzi, Beccafumi (PaviGiorno
mento del Duomo di Siena, 275
del Sodoma, Rustico, Riccio, 276.
Studio delle forme architettoniche classiche (Teatro Olimpico, Chiostro della Carit);
Palazzi e Ville di Vicenza (Basilica), 238
FacLe chiese Palladiane di Venezia, 239
ciate ad un solo ordine di colonne, 240.
238
Palladio
Sodoma
li
L'inferiorit della pittura senese nella seconda met del 400; gli affreschi'del Sodoma
Gli affreschi nella
in Monteoliveto, 274
ri-
a.
249
Leonardo da Vinci.
Trivulzio,
femminili,
ritratti
281;
L'Annunciazione
pag. 254
1500
del
Caratteri
Rovere
in
S.
La
pittura
b.
Petronio a Bologna
S.
mano, 264
306
al
se-
270
del colorito nei suoi affreschi e quadri di cavalletto (Affreschi del Chiostrino dell'Annunziata e Confraternita dello
Scalzo, 270
Deposizione di Cristo, Madonna delle Arpie, Annunciazione), 270
Gli scolari (Rosso Fiorentino, Pontormo,
Granacci, Puligo), 272.
302
302
II
nico,
Bartolommeo 261
Giulio
e dello
di
La maniera personale della sua arte. Educazione. Sue opere giovanili (Lotta dei Centauri coi Lpiti, la Madonna e il Bambino);
fuga a Bologna e breve ritorno a Firenze;
l'Angelo di destra della tomba di S. Dome-
Domenico, 260.
fiorentina. Fra'
Periodo Fiorentino
292
257
leone,
297
Macrino d'Alba, Defendente Ferrari, Cane,
Giovenone, Gaudenzio Ferrari (Affreschi di
Varallo, Saronno, Vercelli), Lanino, 299.
Rilievi
290
de' Pre-
Piemonte
Della
Bronzi e rilievi
Statua del Bacco, 257
della Loggetta, Porta della Sagrestia di
di Padova,
Marco,
Rilievi
in
Antonio
S.
S.
Statue di Marte e Nettuno sulla Scala dei
zoccolo dell'Arca di
Ambrogio
253
nella porta del Batti-
Monumenti Sforza
S.
284
disegni, 291
Melzi, 292.
S.
stero di Firenze;
Monna
col
Andrea Sansovino
Battesimo di Ges
dis,
Girolamo
Andrea
Rinascimento 251
del
s.
della scoltura
291
251
Cronaca,
SCOLTURA E PITTURA
2.
Vergine
e.
311
Raffaello
Periodo
Umbro
1
primi anni
Intluenza di
Viti e del Perugino (Incoronazione
Nicola da Tolentino, Crocifisso, Incoro-
L'origine
Timoteo
di s.
311
312
Periodo Fiorentino
Madonne
5.
della
VENEZIANA
deposto, 316.
Periodo
Romano
317
370
delle
stanze in Vaticano: La
Disputa, La Scuola d'Atene, gli altri dipinti
della prima stanza, 318; la seconda stanza:
Eliodoro, 320
Attila, s. Pietro liberato
la
dal carcere, la Messa di Bolsena, 320
terza e la quarta stanza: Prigionieri di Ostia,
di
l'Incoronazione
Carlo
l'Incendio di Borgo,
Collaborazione
Magno, Leone 111,320-322
Affreschi
pag. 370
Giorgione
degli scolari,
324
Madonne
Ritratti e
del
periodo romano (Giovanna d'Aragona, Leone X, 324; Donna velata, Madonna di Loreto, Madonna col diadema ed altre), 326
Cartoni per
Ritratto di Giulio II, 327
arazzi, 327
Decorazioni delle Loggie, 328
Affreschi
Affreschi delle Sibille. 329
della vlta e della parete della Farnesina, 329.
lavori
La versatilit della sua arte, 330
di architettura, incisioni in rame, ricostituzione di Roma antica ecc., 331
la Madonna Sistina, 332
Gli ultimi lavori (la
Sacra Famiglia di Francesco I, la Trasfigurazione), 334
La scuola di Raffaello, 334.
d.
L'opera tarda
di
334
Michelangelo
Medici, 334
Sepolcro di Giulio 11, 338
Il
Giudizio Universale della Cappella Sistina, 341
Affreschi della Cappella Paolina, 341
Composizioni degli scolari e seguaci (Venusti, Condivi, Allori, Daniele da Volterra, 341; Sebastiano del Piombo, 342)
La Piet del
Duomo di Firenze; studi dell'architettura,
343.
4.
LA PITTURA DEL 1500
NELL'ALTA ITALIA
pag. 345
Romano
345
380
Tiziano Vecellio
Suoi rapporti con Giorgione. Opere giovanili (Amor sacro e Amor profano, il Tributo),
381
Lavori del Palazzo Ducale, 381
Rapporti con le Corti principesche (Baccanali, Festa di Venere, Bacco ed Arianna,
La Venere
Satiri e Baccanti), 383-384
di Urbino, 384
Ritratti virili (Carlo, V,
Strada, duchi d'Urbino, Aretino, Duca di
Norfolk, Papa Paolo III. l'Uomo dal guanto),
Ritratti femminili (figlia di Roberto
385
Strozzi, la Flora, l'amante di Tiziano, Laura
Quadri d'altare
Dianti, la Bella), 385-386
tre Santi, Madonna delle cil'Assunta, Madonna di C Pesaro, il
Martirio di s. Pietro Martire), 387-390
Pitture degli ultimi anni. Soggetto mitologico:
(Madonna con
liege,
contemporanei
di
Tiziano
393
Pittori
Correggio e Giulio
402
Influenza di Michelangelo sulle composizioni. Peggioramento della tecnica. Forte contrasto d'ombre e luci, 402
Le sue tele colossali delle chiese veneziane, Palazzo Ducale
e
Scuola
di S.
Rocco, 402
Paolo Vero-
nese: toni argentei del colore, 404; la riproduzione della vita veneziana nelle Cene (Nozze
di Cana, Cena in casa di Levi, Cena in casa di
\l\
Decorazione
j-
D.
del
L'Arte Industriale
Rinascimento
Italiano.
db(jri
chiese 430
fe t
bat .
del
dei
431
palazzi
...
pag. 412
_,....
Produzioni
Arredamento
-
delle
i(j
411.
6.
arredamento
Mobili
431
,-.-..
Cofani, forzieri,
letti,
coperte, 433.
433
Bronzi
"Vi"
-ini" 'l\''\
Cancellate, candelabri (Chiesa del Santo di
Padova, del Riccio), lampadari, 433. 434.
,'
,'
_.
4^
ta>
pialli nnhiii
metani
nooiu
Bacini, anfore, coppe, orecchini, anelli, armature, saliere (Celimi, Bernardo da Castelbolognese), la pittura a smalto, 435-437.
439
Legno
,",.'" '"."*".
.' ''.',.'.'.'.",
ln
10 - tarsia (Giovanni Barili frati conBrunelleschi Benedetto
ventilali lombardi
,
}^\
'
Vetri e vetrate
444
I.
II.
Andrea Mantegna:
S.
Giorgio.
nella
Frontispizio
Venezia, Gallerie
Carmine
chiesa del
Pag.
III.
Melozzo da
IV.
(affresco).
di S. Pietro.
Milano, Brera
Sodoma:
S.
VII.
Vili.
IX. Raffaello:
Madonna
delle
della Seggiola
Firenze, Galleria
....
Pitti
Madonna
del
La
XV.
Il
ricco
212
del
quadro
di
250
274
284
306
326
332
348
s.
376
386
394
440
Bella di Tiziano.
XIV. Bonifacio:
Giovanni Grisostomo
XIII.
s.
145
>.
107
Venezia
A.
Mentre
NICOL PISANO
GIOTTO
la dividono, per darle maggiore chiaepoche distinte, l'umanit procede per periodi fluenti uno
che solo l' occhio sperimentato di chi guarda dietro a s
punto di separazione. Anche nel campo dell'arte lo stile
rezza, in tante
nell'altro cos,
pu scorgere qualche
muta man mano, o inconsciamente abbandonando
continuare accanto
Germania, per,
In
verso che in
nome
si
associa all'arte
in Italia
nuova
in
modo
una ragione
ci per
quell'ordinamento politico
di
senso
dagnando potenza
Roma
si
nuovi tentativi
Dacch
secolo XII,
e autorit.
la
ricomincia
il
fervore di una
vita
esempio nei
di
si
si
al
risvegli
prima
la fresca
cio
art'stica,
Questo progresso
rinvigorisce
affermano, gua-
si
artistici.
in Italia
il
basi
fa
le
dovevano condurre
sorge l'orgoglio
politico,
storica.
gettarono
si
il
assai di-
di
Rinascimento tedesco,
di
del suo
il
medioevale
l'arte
Mentre
Italia.
le
nuove.
alle
di
dell'Alta
delle Alpi.
Italia,
ispirazione artistica.
di S.
Zeno
Parma -
di
Verona -
un
soffio
forma.
essere
fig.
fig. 2), e si
nuovo
di
canicamente
anche
in
meschino autore,
frammento
di
pulpito nel
Duomo
in
Germania
figure semitonde,
si
secolo
vita,
nate
dalla Croce,
in
e,
nullostante
le
iscrizioni
le leggi
che glorificano
del bassorilievo.
il
loro
Anche
MANUALE
2
la tavola
conservata nel
maestranza
Duomo
DI
Parma
di
(fig.
3) e scolpita dal
discendente d'una
1178,
nel
croce
vedono
si
le
altre,
come un quadro,
intesa
maggior verit
di
manca
movenze.
In
concezione plastica;
di
ci
Antlami
l'
le
singole figure
hanno
figure snelle
hanno
le
v*~
1.
le
<
Fig.
ma
di
Zeno
in
simmetria
Verona.
le
figure;
Da questo punto
gresso,
bench
Toscana
il
offriva
di vista
le
alla scoltura
che
la
portali del secolo XII (per es. a Pistoia) sono di piccole dimensioni e di esecuzione
povera.
il
Invece
l'uso
di
senso plastico
loro
adornare
di
e fu
il
pulpiti
di esercitare
frati
mendi-
la pre-
perfezionarlo.
da colonne,
ascoltatori.
invase
cos
il
da permettere
La scoltura
si
pulpito sorse in
al
di figure.
le
si
offriva,
gli
NICOLO PISANO
Fig. 2.
Fonte battesimale
in
S.
(iloTTn
Giovanni
in
Fonte
Verona.
di
Profeti,
Evangelisti,
forma
gresso,
in
tal
l'Alta Italia,
bassorilievi,
si
senso,
costante;
gli
fin
artisti
dall'inizio,
confronto
in
il
pro-
(fig.
S. Pietro
4) e
Scheraggio a
Fi-
250, in un modellato pi rotondo dei drappeggi, nelle teste di profilo, nelle figure
Fig. 3. Depo*,izion
edetto Antclan
ei
Duomo
di
Pi
MANUALE
DI
ci
STORIA DELL'ARTE
mostrano
il
in
S.
Bar-
tolomeo a Pistoia
(fig. 5),
derpulpito
di.'S.
si distinguono dalle contemporanee toscane nelia compoChe anche all'epoca romanica si sapessero affrontare con
grandi problemi della statuaria, lo prova l'eccellente gruppo di San
buon successo
Martino col mendicante sulla facciata del Duomo di Lucca (fig. 6). La statua deve
essere della seconda met del secolo XIII e si rivela opera nata in quella Toscana
la
Per
la
mano maldestra
di-
NICOLO
rettamente
dal
in
forme
le
reali,
l'occhio
di
ed
zione,
che
rale
tempo
fosse
pulpito di S. Bartolon
ha
educa
matuquel
in
all'artista
pi facile
sicuro
forme plastiche
le
gi
Ed ecco
pronte.
arte
cercare
il
l'
nel
pla-
una ben
lunga
pi
immagini
stiche
bisogno
W<i E CIOTTI
Per tra-
vero.
durre
ispirai
PIS
classica
ri-
comparir maestra
Si
guranti
Annunciazione,
antica chiesa
di
Ponte
la
allo
dal
copiare
Nascita di Ges
le
figure isolate.
bassorilievi
raffi-
una
Duomo,
in
rivelano
la
l'arte antica e
sopratutto
se
passato furono
in
come
considerati
saggi
modelli
classici
la storia
posteriore
at-
li
tempo
ad un
conoscerli
oggi
dell' arte
tribuisce
crede di
ri-
come prodotto
scuola
della
che
prese in
modi ad imitare
diversi
i
primi
quell'arte
di
Nicol
di
Pisano.
L'imitazione dell'antico
si
riscontra contem-
poraneamente
due
in
Foggia, a
Capua
l'imperatore
Fede-
dria, a
ecc.
rico
II
serie
parte
fece costruire
di
castelli,
trasformati,
dovettero
offrir
una
ora
in
che
largo
MANUALE
campo
scoltura.
alla
mezzogiorno
il
Qui,
d'Italia,
grazie
DI
numerosi frammenti
ai
fece sentire
si
II
le
Capua
fortezza di
Un
(ora nel
Museo
di
antichi
ricco
frammenti
una porta marmorea
Brindisi (Augustali) e
onde era
l'influenza classica,
delle
della
quella citt).
Ravello presso Amalfi, indicato erroneamente come l'immagine di Sigilgaita Rufolo, posto (non par verosimile che l fosse in origine) sull'arco della porta del pulpito
a
costruito nel
1272. Nel puro ovale della testa, nei capelli ondulati e rovesciati al-
nella
l'indietro,
forma larga
guance,
delle
ritroviamo
Scala
presso
(fig-
da
proveniente
somigliante,
testa
7).
dove
l'arte del
sicismo,
Qui
Pisa.
un
grande
l'antica
(1220?
sua
Della
scoltura.
1280 circa)
artista.
risultati fe-
vita
sua educa-
e Ideila
una cosa
nato
paia
Puglia,
in
ebbe sott'occhio
si
cinerarie etnische,
che
egli
furono studiati da
modelli
quantunque
che,
sola sicura,
sul
lui
posto
un sarcofago
col
arche
mito
dere in bronzo,
i
lecito
i.:
Pisano trovasse
l gli
educazione artistica.
L'opera sua prima,
fig. 8)
pi famosa,
Annunciazione, Nascita
bassorilievi:
di
il
Ges,
Magi
Adorazione dei
quadri, per
lo stesso
soggetto,
(fig.
i
ma
figure
il
sommo
la
nella
il
un
come
cos
la figura e
Nascita
Pre-
figurazioni clas-
siche;
9),
due ultimi
(tolti
il
al
la
sarcofago di
gli
composizione. Ci ap-
Madonna
nella
An-
di Pisa)
Se Nicol a Pisa
si
modelli classici e
sulla
le
Fig.
8.
Duomo), vediamo
il
maestro nella
pienezza della sua forza. In questa infatti, che l'opera della sua maturit artistica, egli arriva
ad esprimere intero
per
la
il
il
suo sentimento.
pulpito nel
Duomo
MANUALE
8
tagli
1266. fu compiuta con l'aiuto del figlio Giovanni e dei discepoli Arnolfo
nel
Cambio, Donato
di
DI
Tale
Lapo.
collaborazione
spiega
in
parte
l'allontanamento
dall'indirizzo classico,
ed anche mostra come l'arte classica non fosse la base sicura e generale dell'educazione artistica, ma anzi in principio non tosse che episodica. Nicol volle imitare quelle
opere isolate che pi
l'indole
ma appena
lo
anche
personalit scompare,
classicismo
il
perde
la
sua
influenza, e
si
la
sua
fa strada
particolare
degli
si
vivace
viduali, pi mosse.
Fig. 9.
.Nel
La Madonna, collocata entro una nicchia del mal ricomposto sepolcro dercardiDomenico d'Orvieto (fig. 10), opera del famoso architetto Arnolfo
Cambio (f 1301), ha ancora qualche affinit coi tipi di Nicol. Cos nelle opere
domenicano fra' Guglielmo, cio nel pulpito di S. Giovanni Faorcivitas a Pistoia
nale di Braye in S.
di
del
e
nell'arca di
S.
Domenico
in
Ma
la
gi
il
il
della scuola di
calma disposizione
Nicol
lo
(fig.
stesso Nicol,
11).
si
ri-
maestro.
di
figlio
bellezza all'energica
pulpiti di
nella
marmo
Nicol,
Giovanni Pisano
(f verso
delle
e
per
il
1320), sacrifica
sue" figure.
il
Duomo
di
anche
Egli esegu
Pisa (1311);
le
ma
12),
NICOLO PISANO
teggiati,
che non
si
contentano
di
muovono segnatamente
si
riempire
GIOTTO
vani,
ma
personaggi secondari
partecipano all'azione
Fig.
IO.
di
Braye
in
S.
Domenico d'Orvieto,
di
Arnolfo di Canibii
sforzo di esprimere un sentimento arriva all'esagerazione. Quanto alla bella riproduzione delle forme, che pur dote precipua della plastica, Giovanni se ne
lo
si
XIV
il
desiderio, anzi
la
i
smania
quattro
MANUALE
10
pilastri della facciata del
originale,
abbracciano
cos,
Bench
questo un
1310
rata, dal
il
Peccato
la storia della
quali
redenzione.
le
forma
la delizia dell'os-
nei
Giudizio finale
del
risorti
nudi ed espressi
non sapremmo
(fig.
14)
si
vede con
al
il
Giudizio universale,
la
Vita di Ges e
chiaramente espressa;
Adamo dorme
servatore.
storia
la
vite
di
tralci
Duomo
Profezie messianiche, la
le
DELL'ARTE
DI STORIA
Italia,
di
decorazione figu-
o',
come
maggiori progressi.
suoi
Firenze
(fig.
riassumere
15),
la
Anche
scena
poche figure
in
primi
21
composizione chiara
la
essenziali, disposte
del
bassorilievi
fregio
la
maggior parte.
In
inferiore
nel
per l'arte di
gli
stessi
Duomo
campanile del
d'Andrea Pisano,
sono evidenti
essi
e concisa,
Andrea che ne
rilievi
venivano
le
varie arti e
mestieri,
come
esercitati.
fila,
sono
storia che
trover
tutti
liberali,
d'una
primi
serie
la
di
che racconteranno
figurazioni
la
(fig.
16)
Raffaello.
tempo
mal
si conviene agli anni che seguirono la morte di Andrea. Nella seconda met del
trecento, [la scoltura s'innalza per tutta Italia; a Firenze, che sempre la sede favorita dell'arte, vediamo
bassorilievi e le statuette nel tabernacolo di Or' San
Michele di Andrea di Cione Orcagna (1359); a Venezia
capitelli del Palazzo
Ducale (fig. 17) alquanto posteriori, ma lavorati al modo del secolo XIV; a Napoli
magnifico sepolcro del Caracciolo in S. Giovanni a Carbonara, opera di Andrea
da Firenze ecc. Dovunque si ha l'impressione di un'arte potentemente progredita.
Il
che secondo
lui
non corrispondeva
si
mostra piuttosto
all'ufficio
dell'arte plastica,
ma
il
giudizio
Gi
la
le
le
teste pi vive,
pensare che se
la scoltura si
cos
limiti
le
muovono
a maraviglia e fanno
sarebbe svolta anche con maggior libert. Giacch, pur non essendo
la
Oltre a ci,
rativo, che
mal
si
la
riproduzione
Fig
11
ARCA
DI
S.
destra, di Michelangelo).
a sinistra, di Nicol dall'Arca; quello a
IN
BOLOGNA.
12
MANUALE
III
STORIA DELL'ARTE
rimarr singolare
decorative
di
della
Firenze
Fig._12.
svolge
(fig.
La strage
libera
il
fatto che
cattedrale
18),
della
gotica.
il
nuovo
Nella
stile si fece
seconda
meridionale del
fine del secolo XIV, gi s'annunzia,
nella linea
spesso
t.mr
del
s.
nei
secolo
putti
nudi tra
scoltura
la
viticci, la
si
il
assume
posto d'onore,
Andrea da Pontedera)
a Giotto che
la
il
l'ufficio
imprime
di
la
tempo (Giovanni
suo carattere.
rimangono
che
Pisano
parti-
Duomo
porta
il
mondo
il
pi antico
Pochi monumenti
ci
NICHI. I)
dustriale
ma
meccanica,
di
lilo'ITo
13
di
figure.
di
se-
Madonna
la
Guido da Siena,
Domenico, ora
S.
PISANO
gi in
Pa-
nel
Giunta in
San Ranieri di Pisa. Anche
fiorentino Giovanni Ciil
il
Crocifisso di
mabue
verso
(fin
1302),
il
maniera
questa
verso
met
la
Le
scrisse
libro che
tuttora
nomina
notizie),
XVI
la
principale
fonte
stra
del secolo
come maestro
come quello,
vando
arte,
il
rinno-
che,
svincol
la
il
Ma
Cimabue
poco che sappiamo
non
anzi
di
Cimabue
di Giotto, e
l'
ci
no-
fece
il
che
per
gi
egli
lavorasse
su
all'antico
stazione:
la
pinta su
Maria
Madonna
tavola,
Novella
(Madonna
Firenze
Rucellai,
attri-
meno
di-
Santa
in
19)
riuscita del-
fu,
comun-
di
liberatore fu
Bondone
(c.
Giotto
1266-1337),
le
peregrinazioni
dell'arte
del
l'Italia,
suo
secolo,
da Padova
Napoli,
Bibbia
il
li
MANUALE
14
gono estranei;
solo
circostanti;
pubblico che
il
Mentre
il
voce
modo
ci
di quelle
Cimabue non
nuovi nel
significati
quale
la
esterna che
la
guarda
li
la
l'azione
sentiamo
di essa;
le
ma
drammatica, per
dell'azione
ture.
ne traggono
clie
l'azione
non^
DI
le
Giotto
ripete
le
stesse
ig.
14.
anime ed entriamo
le
di raggrupparle.
si
estende in
disegna
gli
animali, n
lui
vesti
le
bene riprodurre n
umano
non
teste;
singole
principio
In Giotto le figure
oltre
cerca effetti e
sono
quasi
;
sempre
l'osservazione
secondo un regola
facciata del
Universale
gli
il
descrizioni acquistano
variare
fa
di
al
la
alberi,
Duomo
d'Orvieto.
alla
mezzo abbassate, al naso rientrante alla radice, alla linea larga delle guancie, al mento forte. Anche le vesti,
tutte simili, sono drappeggiate allo stesso modo, a piani larghi soprattutto sulle
spalle e assai gonfie sotto le braccia. Nelle donne la gonna, cinta in alto, ricade
in pieghe diritte fino al piede. Ben raramente nelle sue figure s'incontra vera bellezza o grazia vivace. Abbiamo quindi ferma fede che egli mettesse ogni studio e
tutta l'anima sua nel cercare l'azione e la movenza che meglio] esprimessero gli inocchi allungati, alle forti soppracciglia, alle palpebre
egli esercit su
tutto
il
secolo,
anche per
l'arte di distribuire
che
in perfetta
le
sue
e nell'ag-
figure,
alle
composizione
della
dovranno
conservare
nice, e
indispensabile
tria,
la
simme-
nella
di-
stro
allo
chiamato a costruire
tetto,
il
Duomo, come
panile del
camarchi-
l'aver contribuito ad
ornarlo di bassorilievi(pag.
10),
interamente nuovi.
in soggetti
La vita
di
san Francesco
almeno
sorridere
quanto
mento
XIV
le
ai
l'argoFig.
15.
La decollazione
Giovanni Battista,
di S.
di
Andrea Pisano.
non permettendo pi la
meccanica di forme
ripetizione
artistiche tradizionali,
d'
pittori dovettero
inventare scene
avvenne
cos
che
avvicinati
biblici,
tolte
effetto
alla
(nella
di
quadri
sforzarsi
personaggi.
al
espressi con
ottenendo un
vita,
della
Passione
dramma-
storia
tico.
la
nuova via
Francesco:
di
Assisi,
che
il
punto
che, in
Padova
Firenze
dove
furono
luoghi
come
Fig.
16.
del
Duomo
ai
suoi
compagni
gran vantaggio
il
egli
Giotto,
d'arte, rec
MANUALE
II.
1)1
forse nel
tempo
in
anche Dante
cui
si
quadro vediamo
tutti
che
1306)
il
la
la
modo conforme
movenza.
si
quando abbraccia
la
due donne
la
della Visitazione
si
legge chia-
commovente
amicizia. Nella Nativit di Maria, la madre
tende ansiosa le braccia alla bambina fa-
ramente
la
sciata, che
donne
pi
cordiale
l'assistente
porge
le
affacendano
si
come
le
altre
Le
linee
intorno.
in quasi tutte le
le
si
17.
Il
Giudizi
di
le
fa
di
ma
pur
aggrup-
alla
il
muovono, parlano
tratti rapiti
ig.
modo
primo che
ora
nel
gestiscono con
Salomone.
Ducale ni Venezia.
di
Cuna,
Pala;
e la faccia
ti
E vivacissime sono
le
il
mercato
veramente conforme
le
sione
plicit,
le
la
Piet
(fig.
raccontando
vesti di dosso,
sommo
col
sacerdote.
20);
dove
gli
all'aria e al cielo
congiungono
le
angeli piangono
il
veramente
la Crocifis-
mani, aprono
le
Assisi
in
due cappelle
delle
Santa
in
Firenze.
di
san
di
li
Maddalena
della
17
Giovanni Battista
L'I)
(fig.
vita
la
vita
di
san
di
Pernzzi
la
tenuto
in
particolari e d'aneddoti
di
serie
merc
Egli
secoli.
loro,
arriv chiara
ci
domin
gi arduo
lui
fra
compito
sviluppare
Io
serbarsi
il
du-
seguaci
nomi
loro
raggiunta da
all'altezza
tendenze.
sue
scolari
gli
sono conosciutissimi.
loro opere
le
le
fami-
l'arte fiorentina
Fra
molte
pi
valenti
buona scuola, e qualche volta di particolar valore. Andrea Orcagna supera gli altri nel rendere
la vivace grazia femminile, come si vede nel suo Paradiso
narratore,
vita
la
Pubblico
Alessandro
(fig. 23).
III
Parche
(fig.
22)
e,
come
Benedetto
san
di
Maria Novella
distingue
si
in
Siena
di
vita
la
di papa
animate
tutti
l'arte
chiamati giotteschi.
hanno
Da
di meglio.
Non
c'
da stupire
se,
data
la
XIV
Domenicani,
coltivate
Francescani
da quegli
corrispondevano
all'in-
per
lo
pi
loro allegorie
umano
la
di
allegorica.
Francescani nelle
Mentre per
ispirati a un concetto semplice,
i
sono sempre
pur poetico,
sono intese ad
da
fa
un
le
senso
figurazioni
pi
care
didattico.
ai
Domenicani
Giotto
(aiutato
MANUALE
(ogni volta che
esempio,
e'
lida nelle
ma
anche
soggetto
lo
vesti
i
il
DI
fanciulli che la
figura di
Madonna Povert,
percuotono
le
lanciano pietre,
il
squal-
(fig.
24),
falconiere e l'avaro
che segue
quella
nicani.
la
dottrina di san
d'Aquino,
ampia ma menojgeniale,
il
protettore dei
Tommaso
Chiesa militante,
il
papa
Andrea
di
l'imperatore
25) con
le
loro corti, e
il
popolo fedele,
protetto contro l'eresia dei cani del Signore (Domini canes). La predica
sione, la cacciata degli eretici
(i
Dome-
Maria Novella a
le
la
conver-
met
19
religione raffigurata in
mondo
donna
col
del
cane
in
grembo),
data
s'
alla vita
contemplativa (l'uomo
procede sulla via del Paradiso. Nella parete che sovrasta all'altare
Passione
di
Cristo,
scena unica
angeli,
vedono
e
tra
trionfo di
gli
col
Tommaso
evangelisti
medita/Ione)
raffigurata la
Padova.
d'Aquino.
profeti,
Il
come
santo siede
in
trono, in un
ci
nimbo
si
atterratti a' suoi piedi. Sotto, sedute in stalli gotici, sono le Virt cardinali
teologali e
Il
il
la
bene armonizzata
presenta infine
di
la
in
le
al
donne
allegoriche.
MANUALE
20
Domenicani:
Quest'opera,
le
e in esso
di
allegorico
Un quadro
DI
di
mura con
assai
Pisa.
le
diverso,
pieno di
affreschi
vera
poesia,
il
Trionfo della
d'Erode.
S.
la
decora-
e dei santi,
Cr
XV.
Si
conoscono solo
un piano
nomi
stabilito nel
degli
1369)
uno dopo l'altro. E furono: Francesco da Volterra (Storie di Giobbe. 1371), Andrea
di Bonaiuto nel 1376 e Antonio Veneziano nel 1386 (Storie di san Ranieri), Pietro
di
nozzo
di
al
Non conosciamo
pitture, cio della trilogia del Trionfo della Morte, del Giudizio e dell' Inferno,
della
come
Vita degli eremiti nella Tebaide. Esse possono esser nate sotto la direzione di
21
e senesi, cosi
fuse e mescolate
come
non le riscontriamo in nessuno dei grandi pittori noti; non pare che Andrea Orcagna,
nominato dal Vasari, sia l'autore di quelle opere, come non pare che Io siano altri
indicati pi recentemente, vale a dire
Il
si
senese Lorenzetti e
al
Morte
fra
gli
altri
in
S.
fiorentino Bernardo
affreschi
come forma
artistica e
il
gaudenti,
la
si
bea
felici e
la
come
vita spiri-
il
ribile mietitrice
il
debbano
non ascolta
miseri che
la
di
i
musica
e di
morti pende
invocano. Nel
MANUALE
22
primo piano a
perti e
lo
una
sinistra
tre cadaveri
vede nei
sguardo spaventati,
DI
il
ma
gli
stessi
con-
sereni,
demoni,
scena.
la
nominammo
cavalieri torcono
(pag.
un discreto maestro;
15)
forse
senesi e
in
mondana, calmi
altri
gli
Roma.
si
il
Il
suo capolavoro
giore del
e
di
Duomo
timpani,
la
di
condata da angeli
Cristo.
Una
Siena.
la
1311
il
1308
in
da santi; a tergo
il
1285
il
1320.
l'aitar
mag-
Duomo
Madonna
tra
1311, per
il
trono
in
(fig.
di
quella citt.
34 scompartimenti
raccontata
la
Passione di
predella completa la figurazione con altre sette scene della vita di Ges.
Le opere
di
Siena, nel
ora
ed
di
Anche
la
forza e
la
la
quadro
le
di
luci
accuratamente sfumate)
poi
per
quelle
in
23
teste
si
attiene strettamente
leggermente inclinate
nella
guardano devoti
sopra
di
Fig. 24.
la
quale per
Lo Sposalizio
si
la spalliera del
vi-
Cimabue. La soave festosit che si ricolore, diventa con Duccio una delle qualit della scuola senese,
risente
anche
la
della
ha
il
di
lo tiene
manc
gli
quel-
l'incitamento che alla fantasia degli artisti fiorentini veniva dalla vita di lotte e di
emozioni. Egli fu
fondo dolore,
si
il
di
Maria
della predella
calmo
della
pro-
sua grande
ancona.
Uguali qualit, unite a miglior senso della forma, vediamo nelle opere di Simone
Martini
posto fra
(dal
i
1284 circa
pittori
al
italiani,
Nell'Ambrosiana
di
1344), che
il
Giotto
al
pi
alto
Milano
si
conserva un
Virgilio
un'idea
d'Italia:
modesta
dell'arte
Napoli,
in
di
la
prima pagina;
Simone.
Assisi (Vita
di
Anch'egli
ma
25
tal
fu,
miniatura non
come
''"-
Fig. 26.
Duccio
di
ritratto
rentini
Buoninsegna: Madonna
Palazzo Pubblico,
(fig.
gotico siede
28),
la
la
grande Maest
Madonna
col
Bambino
ci
(fig.
si
in
d che
fin
''
tr
gli
affreschi che
conservano
Riccio da
le
si
fanno
risalire a lui.
Fogliano,
il
come
un trono
MANUALE
26
dei quali sorreggono
DI
un baldacchino,
di
di fiori.
e vivaci, delle donne e degli angeli sono di grande e nobile belanche nella loro distribuzione e nel lieve accenno ad un pi libero modo
di raggrupparle si nota un progresso. Cos la generazione successiva, pur curando
pi di prima la pittura narrativa, preferisce sempre le semplici figurazioni della Ma-
Le figure, composte
lezza, e
Fig. 27.
donna,
ciano
le
quali
Siena.
di verit e di vita
pittori
di
La Madonna
il
senesi,
le
Ambrogio, morto
Madonne
XIV. Non
della
Galleria
di
Pietro Lorenzetti
intenzioni
Siena appartengono
alle
(f verso
migliori
pi belle
come commento
l'ef-
illu-
27
Ambrogio
il
Buono
tra
le
sono trascinati
Mal
il
nel
destra
prigionieri;
la
La
Governo.
appare
e scudo,
da sinistra ventiquattro
(fig.
cittadini,
29).
reggendo
una corda tenuta dalla Concordia, s'avviano verso il Buon Governo. Sopra la Conpremi e le
cordia vediamo la Giustizia in trono coi due angeli che distribuiscono
i
da Fogliano. Pa
pene,
al
unisce
la
rivela
si
nelle
diparte
la
corda che
frammenti
di
le
dell'artista,
spiegata
in
versi;
la
sua
una Crocifissione
si
di
S.
Francesco), sono di
mano d'Ambrogio
rivelano
la
Quanto
freschi
di
lungo durasse
Taddeo
di
la
Bartolo
tendenza tradizionale
(f 1422)
nella
in
cappella del
Siena,
lo
dicono
gli
af-
MANUALE
28
Fig. 29.
l'
DI
Assunzione)
Vita di
condotto secondo
XIV
del
Maria (particolarmente
lo
la
Morte,
di
la
Siena
Sepoltura
stile antico.
Italia;
in
qualche scuola,
in
pittorica.
rifioritura
viso in cui
la
trova
si
Maria Maggiore,
di
rinnovamento.
A Roma
Jacopo Torriti
di
tura
non
la
Ma
il
a Giotto,
come
XIV
Pietro Cavallini,
notevole se
cappella di San
la
Felice nel
Santo,
continua
nella
Ges
e dei santi
Giacomo, Giorgio
modo
di
e,
Tre-
della
in
Filippo Rusuti)
germe
la
Tommaso Barisini
e di S.
il
pure
Interessanti
emiliane e romagnole;
meglio, con
29
(fig.
30),
Lucia
la
si
B.
IL
L'ARCHITETTURA
G
zione
L'Italiani
le
venuta
nascenza (Renaissance),
dell'arte
antica.
In
questo senso
gli artisti
italiani
di
il
fin
arte
ma
rit.
l'arte classica
di
non
del Rinascimento,
le
ma
nome
si
si
d'una
l'idea
presterebbe
quattrocento
dal
all'equivoco,
fossero
si
ci
in
la-
prefissi
che non
lo
Essi
Quando
la
cure e
le
la
viva ve-
divengono culla
gli
interessi
Ri-
risurre-
anche
Francia,
un'epoca eroica,
dopo
risorgere dell'arte
direttamente all'antico,
onoravano
il
campo
l'arte
classica,
in
che
gli
ed
contrasta
col
reale,
ma
la
via per arrivare ad una perfetta figurazione della vita. Tuttavia non poterono mai
iscorgere quella linea di bellezza che distingue
le
essi
e l'equilibrio,
che per
la
ammi-
bellezza suprema.
MANUALE
32
Anche prima
DI
d segno
di
abbiamo molti saggi che provano come questa aspirazione chiara e cosciente
Uno dei maggiori artisti italiani, a buon diritto chiamato precursore di Leonardo, famoso per la sua versatilit, Leon Battista Ale
Come
bellezza,
l'uomo.
la
grazia
Tutto
am
dere in parzialit o
Raccomandava
l'eleganza
la
egli
ebbe
con entusiasmo,
in
lasci
scritti
Rinascimento,
la
le
vita
conforme
alle dot-
la
ma
sorvegliandosi
agli artisti di
prendere
la
il
pi
Fig. 33.
SAGRESTIA
DI
S.
SATIRO
IN
DI
Vi
l\()
DE'
FONDUTI
MANUALE
34
DI
STORIA DELL'ARTE
di suoni,
membro, che
nulla to-
e tale, in
gliere
danno.
senza
certo, per
Trattando
il
nulla vi
dell'architettura
possa aggiungere
si
diceva:
empiono anco
e gli occhi e lo
animo
di
piacere
meraviglioso.
Questa specie
di definizione
non
ma
una chiave
Oramai nuovi
che segna
la via;
e
e
grandiosi temi
se essa fornisce
si
ancora
gli
Non
pi
la
tradizione
il
nuovo
fine,
n indicargli
quattrocento:
il
forme
cercar
movenze, n insegnargli
le
leggi
della vita
nel
il
architettura
35
di cose
la
cre.
la
storia dell'arte diventa la storia degli artisti, tanta parte di essa presa dalla loro
biografia.
Bench
il
P;
Il
progresso dell'architettura
tettura
e
la
ecco
plastica,
con pi forza,
e qui lo
le
dovuto
al
cio
nell'arte
alle fantasie
pi che
riunirli
in
nel
campo che
quel tempo;
decorativa,
vano
il
ma
complesso
anche dagli
la
pianta.
rovine romane,
il
ten-
Da
principio per
costrut-
MANUALE
36
tori
DI
mandavano un procedimento
diverso, cos
si
di
le
capitelli,
chiese ed
di
i
pilastri,
di
palazzi, do-
le
parti
isolate e decorative.
La
Brnnelleschi).
dell'Ammannati.
di questi elementi classici, che consapevolmente insepura bellezza delle proporzioni generali, rapita all'antichit.
L'effetto essenziale degli edifici del Rinascimento dato dall'armonia delle dimensioni e dalla bellezza dei contrasti; essi si distinguono dalle opere del Medio Evo
Ma non meno
rivano negli
importante
edifici, la
quattrocento:
il
le
la
37
il
perfetto equilibrio
E dipende anzitutto
gior bellezza.
pura
completa.
modo
il
Dai
modelli
in
classici
capitello corintio ad
la
loro
mag-
(fig.
architettura
una
foglia
il
:^
in
Firenze. (Benedetto da
Majano
(?)
il
Cronaca).
Ma
mana, come
il
Quando vediamo
esempio,
quegli
pi felicemente
artisti
studiar
si
addicono
al
(il
Cronaca) sa
suo edificio
(fig.
se,
37).
per
cornicione
nascimento, allorch
architettonico,
la
si
la
nostra
ricchezza decorativa
attenzione
attratta
dai
particolari.
Caratteristico
il
MANUALE
38
modo
di trattare
il
modo con
campi profondi
primo Rinascimento sanno or-
il
incavati, e squisito
DI
e
il
cui
gli
artisti del
queste cornici
modo
fine
(fig.
32
di
m H
e 33).
Si studi
attentamente
lo
riannodarsi ancora, se
si
vuol
IL
dzFr,
Fig. 38. Palazzo Strozzi in
facilmente
Ma
le
ripro-
duzioni non bastano a far intendere l'altro lato dell'architettura del Rinascimento,
ebbe
fisico
appariscente,
le
ma
fu
scienze
come
le
Roma
si
rese
classica.
vero
la
cupola del
Duomo
di
Firenze
(fig. 34),
Fig. 39.
(L.
Rucellai in
Fimi
B. Alberti e B. Rossellino).
PalazzcTGuadagni
in
Firenze. (Cronaca).
Fig
41.
di S. Maria Novella
(Leon Batt. Mberti)
Facciata
MANUALE
40
egli
si
attenne
1367 per
lo
alla
meno,
la
DI
ma
basterebbe
l'inventiva
ingegnosa,
dimostrata
nella
cui ricco
il
al
Rinascimento.
IL
Mentre
settentrionali spingono
l-
ARCHITETTURA
QUATTROCENTO:
la
41
le
il
cielo,
gli
occhi degli
beano nella contemplazione di una cupola dalla linea bellissima. Il Pantheon maestoso, anche nel pi profondo Medio Evo considerato come una maraviglia e, quando l'anima par che torni all'antico, l'edificio a cupola acquista un signiItaliani
si
ficato ideale.
i
medaglisti e
pittori
gli
scultori la considerano
ai loro
come
l'edificio tipico,
architetti,
gli
attedrale, in
quando
Kn
(L. B. Alberti).
nei disegni
alla fantasia
della costruzione,
In principio si
di erigere
cappelle
nicchie nel
muro
esterno
delle
e
1430.
Un
cupole.
atrio sorretto
da
sei
il
Brunelleschi ideo
il
disegn
l'edificio
Santa Croce
(fig.
a pianta centrale
35),
incominciata
il
cui centro coperto da una cupola semisferica; simile a questa, il Brunelleschi
aveva edificato fin dal 1428 la sagrestia vecchia di San Lorenzo. La chiesa di San Lorenzo, non ancora finita alla sua inerte, quella di San Spirito, incominciata appena
MANUALE
42
verso
il
DI
il
un frammento
In
ambedue
di
trabeazione.
le
Mti^m^i
Fig.
Prato: esterno.
come lo si trova nelle vlte a crociera romane; del resto, le singole parti e la decorazione delle due chiese hanno carattere prevalentemente classico.
Ma allora in Firenze pi che chiese (tante ve n'erano di antiche!) si costruivano
il
palazzi
sempre era
quattrocento:
145(1
al
lasciata
man
libera
Fig. 45. S.
agli
architetti.
Maria
delle Carceri
da un assalto, rude
architettura
4S
solo dal
i.
pei quali
pero non
in
Prato: interne
fiera nell'aspetto, e,
il
campo
alla
(fig.
36),
massi rettan-
Fig.146.
Fig. 47.
MADONNA
SAGRESTIA
DI
S.
DI S.
BIAGIO A MONTEPULCIANO.
SPIRITO IX
FI
REN'ZE.
(GII' LI
A \(
DA SANGALLO).
IL
QUATTROCENTO:
muro
le
le
La struttura orizzontale
immediatamente sotto
le
45
massicce muraglie
porte
il
ARCHITETTURA
golari
1.
quindi
le
da un largo tratto
di
merlatura
si
ha
la
morte
il
cornicione
ma
eseguito dopo
di lui
da
dato
il
contrasto
MANUALE
46
delle
laterali
ali
DI
1620-1631
il
Fig. 49.
al dir del
esempi
Ma
se
stile
nel
Majano
pi
splendidi
rustico fiorentino.
costruir
le
costumanze, pi liberamente
facciate
essi
gli
architetti
lavorano nei
palazzo Guadagni
(fig.
39),
Nell'antico
Donatello),
cominciato.
di
di
37),
il
opera
di
quel
Fig. 50.
PORTA PRINCIPALE.
PA LAZZO DUCALE D'URBINO:
MANUALE
48
STORIA DELL
Di
ARTI-;
contorno,
mente
facciata e che
la
il
vediamo
pilastri
1451,
al
costruttore,
di
Pio
II
Ducale d'L'rbinn
(Enea
(fig.
Piccolomini).
Silvio
Anche
la
la
cordo tra
di
mezzo
il
frontone centrale
(fig.
scanalati,
il
42)
la linea
abbiamo un esempio
sott'arco a cassettoni e
le
primo Rinascimento,
il
ma
coi pilastri
certo
opera dell'Alberti,
Leon Battista
ma nuova
non
come
non degna
altri
di chi
sulla scoperta
quattrocento: l'architettura
il
forme
antico
classiche,
(fig. 43).
romanamente
ma
si
limit a darci
anche
la
trasformazione interna,
Fig. 52. S.
Fran-
particolari tolti
un sapore interamente
49
ma
Matteo
questa,
meno
Agostino d'Antonio
di
Duccio (1418-1481)
in
S.
suoi scolari
zione severamente classica, sulla quale posa, sorretta da colonne, un'edicoletta ro-
tonda.
Mantova, dove
l'Alberti
era
nel
1459, abbozz
il
Sebastiano, in forma di croce greca, chiesa che fu eseguita subito dopo; S. Andrea, incominciato appena dopo la morte dell'Alberti, rimasto notevole per la
S.
facciata, costruita in
ferma
forma
l'influenza classica
di fronte
sull'arte
del
Rinascimento;
egli
dea
s'af-
quattrocento:
il
artisti del
51
di
Antonio da Sangallo
Madonna delle Carceri in Prato,
Giuliano (1445-1516)
chiesa della
architettura
forma
in
contemporanei
a croce greca,
la
nel
S.
1491
44
(fig.
Allo stesso
45).
Spirito in Firenze
47).
(fig.
Francesco
Fig. 54. S.
di
attribuita
la
alla
pianta ed alla
Ferrara: esterno.
in
Biagio a Montepulciano
S.
(fig.
secolo seguente (fu incominciata nel 1518) e solo nelle decorazioni ricorda
il
primo
Rinascimento.
L'affinit tra Siena
palazzi: e
da Siena
Firenze
da Firenze,
Bernardo Rossellino,
architetto di papa Pio
II
come
palese,
due centri
in
(pag. 48).
Enea
Il
Duomo
ha
le
tre
si
decorato con
modo
navate
la
di
nella facciata
altri
dell'arte toscana,
verticale del
l'arcivescovado,
il
Germania;
e chiara, dell'edificio a
Duomo
ha qualcosa
palazzo Pretorio
(fig.
48) e
ma
frontone
di esotico.
il
palazzo
MANUALE
52
DI
il
vero
alla
Piccolomini, appare
'
in
tutta
sua bellezza
la
''->.
stile
nazionale,
met
del Brunelleschi
si
cominciare
(1447-1455),
in
Roma;
siderio
dalla
se
edilizia
si
di
Faenza,
1474.
papa
del secolo
umanista
anche
defin
ogni
monumentale.
ampliare
Pietro,
S.
il
Roma,
Nicol
risveglia
di
nel
questo
met
Maiano
pontificato
dal
l'attivit
e,
di
Duomo
riscontra nel
cominciato da Giuliano da
il
di Firenze,
Si
ricorse
trattengono a Roma, pi o
dicati
Francesco
Fig. 55. S.
spesso
come
meno
scalpellini:
oltre
Ferrara: interno.
in
nardo
ci,
Baccio Pontelli ed
ad
occupati
palazzi
furono
chiese
a costruir fortificazioni.
Le chiese
facciate di chiese
e le
Agostino,
(S.
altri
innalzare
S.
dell'Anima ed
altre) erette
da
alcuna
velano
pera
pre
pi
noto col
li,
lazzo
Venezia,
oramai
giunte)
per
nome
di
riconosciuto
dell'Alberti.
rustico)
le
rimane sem-
cominciato
palazzo
il
Paolo
(non
notevole
di
proporzioni
S.
da
di pa-
Marco,
(salvo
ag-
L'esterno
bell'effetto
semplici
Fava
in
Bologna.
lungo, inall'Alberti,
il
grandiose,
il
quattrocento:
architettura
influenza
visibile la
53
degli
edifici
romani (Co-
il
somiglia ad un castello
(fig.
mentre
49),
la
porta
(fig. 50),
il
cortile
(fig.
51)
la
regione
met
del secolo
italiana
XV
Fig. 57.
met per
si
mette
si
comincia a
ristabilire
signoria di Lodovico
consacrata col
nome
del
il
artistico
nell'ardore
Case Tacconi
un certo
nel
in
Bologna.
equilibrio, e pi di
una provincia
Italia,
Bramante. Arrivato
edilizia
che
italiana
dove pur giovandosi d' insanno conservare una certa indipendenza. Sotto
avviene nell'Alta
gli artisti
la
rapido
ma
quando descriveremo la sua rapida e prodigiosa carreria romana, di cui questa fase
lombarda la preparazione. difficile stabilire l'influenza esercitata direttamente o
indirettamente dal Bramante sull'architettura lombarda, e quali tra molti architetti
dell'Alta Italia fossero suoi scolari. Certo non solo tutti avevano gli occhi rivolti a
lui e agli esempi che venivano da lui; ma par certo che il duca ricorresse sempre
i
MANUALE
54
al
che
il
edifici
gli
vincere
le
altri
si
distinguono per
la
influenza, e
non
modo
lieve,
altrettanto sicuro
in
stile
ma non
il
ed
Bramante
ad esso che
Duomo
si
di Torino.
(Meo
del Caprina).
si
Fig. 58.
zione
proprio,
DI
si
preferiscono
le
la
costruzione a pilastri;
non manca
la
Un
all'interno,
chiesa
(fig.
Ma
col
mattoni
la
Pavia
la
senz'altro
la
facciata della
(fig.
di
53),
Mantegazza
il
della Certosa di
quanto per
52),
esternamente rotonda,
aperta a colonnine
Milano.
lombardo
bell'esempio d'edificio
Il
progetto
per
la
il
Gruppi
d'edifici
quattrocento:
architettura
55
da Biagio Rossetti,
risale al
Municipale
centrale e
alle
le
navate
di
laterali coperte
laterali; la
nuovo, mentre
la
tuttavia ha
la
navata
da una serie
di
basse cupole,
il
(fig. 55),
le
cappelle appoggiate
costituisce l'elemento
lombarda del
secolo XIV.
Un edificio che deve la sua importanza non tanto al valore artistico ed alla
magnificenza della decorazione, quanto al carattere particolare della sua facciata,
il
Duomo
di
la
troviamo ripetuta
in chiese
romane,
MANUALE
56
ad esempio
terminata
S.
in
di raccordo,
Agostino,
come
in S.
Non
solo le chiese,
ma
1492
dal
anche
XV
Firenze.
di
al
1498
(fig.
paesano (mattoni
La chiesa
mezzo
di
due alzate
fu costrutta
da
Meo
58).
si
col materiale
le
e si
Maria Novella
DI
cotti)
e
si
nelle
una
56
57)
Verona.
forme tradizionali,
trovano qui n
le
col pianterreno a
n una grande variet di disposizione, pure gli occhi attenti possono osservare con
compiacenza la bellezza e la ricchezza degli archi e delle finestre, e la fantasia andar
indagando
Non
la
Anche
a sorgere
per ampiezza, serbano per l'antico carattere nel porticato aperto a terreno, ed hanno
fisonomia pi vivace merc
la
ricchezza
la
Tanto
il
pa-
quattrocento:
il
azzo Municipale
Brescia
di
(fig.
59),
sono trattati
pilastri e le pareti,
Anche
la
predilezione per
gli
che
il
architettura
57
XVI; ma per
appartengono,
vero, al secolo
loro
il
carattere e
il
(fig.
60)
modo con
cui
ornamenti
pittorici
11
palazzo
di
Brescia, cominciato da
Fig. 61. S.
non
offr
campo
il
operando.
L'architettura veneziana del secolo
XV, come
della successiva, deve tener conto delle speciali condizioni del suolo e dei costumi.
Dapprima
teristico;
un
poi
costruzioni tradizionali;
marmo
variopinto,
neziano
forza
e la
uno
dal
si
prediligono
pilastri
si
le
coprono
tarsie,
di
le
si
stile
gotico carat-
riempiono
il
Rinascimento ve-
meno
all'effetto
che
la
la
deliziosa colora-
zione dei campi e la ricchezza degli ornamenti. Nella storia edilizia di Venezia del
secolo
XV
ricompare regolarmente
il
nome d'una
Lom-
58
ma
bardi;
tre soli
nato verso
il
di
essi
\M
IH
\I.I-:
Mi'M
l'Ili
\K1
I-
1435, f 1515) e
suoi
figli
Antonio
(di
Martino Solari,
Tullio
(f 1516) e
giadra
creazione
porzioni, ad
una
del
(f 1531'), tre
comune
artisti
senza dubbio
(fig. 61),
la
ai
tre
pi leg-
un senso
d'ineffabile go-
(Pietro Lombardi?).
Palazzo Vendramin-Cal
il
palazzo Vendramin-Calergi
di solito
(corpo centrale
hanno
si
due
ali
le
Non
meno
colonne, tra
le
62),
piano inferiore
il
traforate) e
quali
(fig.
tripartito
si
allargano
le
come
le
altri
(f 1504) che
palazzi,
le
quantunque
Mauro Coducci
il
fino al 1511
e finito
nel
Antonio
1550 da An-
quattrocento:
il
architettura
59
tonio Scarpagnino,
nel
ma
ili
non
se
confe-
le
modesta struttura,
non si sa dove finisca
Palazzo Ducale
in
infatti,
Venezia.
davanti
ci
sta
sia
maso Rodari
trasportata
le
forse, per
architetto del
al
La fantasia
Louvre
degli
(fig.
italiani
Duomo
64),
del
non hanno
nord
gi nel secolo
XV
si
(fig. 32),
maggior
Duomo
di
inesauribile
che
le
eguagli.
anche
al
colore.
Italia
Ed
condurr
cos
che
l'arte
ad
una ricchezza cromatica particolare. Quest'arte decorativa acquista un particolare significato storico, quando diventa il punto di partenza degli artisti tedeschi
pittori,
scultori e decoratori
del Rinascimento.
Fig. 64.
DI
quattrocento: la scoltura
il
2S'
Rinascimento.
1401
tra
in
tempio
Non
del
Firenze nel
indetta a
loro
antichissimo
restano
zionale
si
Portano
tutti
Nuovo Testamento
la
appar
con
le
non
nell'arte
rappresentazione.
qui
da
L'artista
ma
piuttosto
vorrebbe
cui
che, dato
il
stianesimo,
la
che
lo
la ricca e
la
grazia
come per
ligi
Pietro
di
alle
movimento,
il
anche
teste e alle
il
tipo con-
il
la
Nei bassorilievi
lo
quale tutto
al
le
Rinascimento
plastica
visibile negli
natura d
la
fissare
commossa, ma
appena
il
di
le
il
1456),
e dei
tocca
rimarr fedele,
alla
Battistero
sacrificio d'Isacco.
al
Per
il
artisti
anime
tema:
citt;
Evangelisti
le
la
presentati
e le figure degli
San Michele,
figure
quella
di
me-
il
Con
bronzo per
furono
che
saggi
principale
storia
che
un
Vasari
11
Jacopo della Quercia e Nicol di Piero Lamberti, ina nel Museo Naconservano
due che resero ai giudici difficile la scelta (figg. 55 e 56).
nome del Brunelleschi e di quel Lorenzo Ghiberti (1378-1455), che,
Donatello,
del
LA SCOLTURA
dievale da quella
61
modi
di
Lamberti
come Bernardo
d'Arezzo
Duomo
(f 1456)
con Nanni
movimento
alla tradizione,
arti
le
avvicinarsele
d'emularla.
Firenze. Dal-
Banco
(f 1420),
sorgono
detto Donatello,
in bronzo.
Luca
Compiuta
la
Andrea Pisano
di
al
chelangelo, d'esser
la
(pag.
la principale,
10 e
15),
egli
degna, secondo
lavoio dal
le
due battenti
1425
parole di Mi-
Anche
la
(fig.
partimenti
di
dell'uomo fino
ogni
battente
sono
e la bellezza dell'esecuzione.
storie
Regina
di
dell'Antico
Saba
le
tradizioni
MANUALE
62
DI
cora
si
sente
nel
classici
tar
di trat-
ma
nessun
vesti,
le
studio dei
lo
modo
ceppo trattiene pi
no-
il
punto
di calpestare tutte
norme
le
stabilite
con
pittura.
la
per
il
gareggiando
bassorilievo,
Cos
nel
(come fanno
pittori del
un quadro solo
parecchi episodi della Getempo)
in
nesi,
damo
fino
figure
cacciata
alla
Mentre
Paradiso.
dal
le
davanti sono
sul
del
Fig. 65.
Bassorilievo
proporzioni
di
col
al
bassorilievo
di
prospettiva
sempre con
po
una
il
sco-
fondo, con
pae-
architettonici, e
sfumando
va
che
composizione
la
effetto
pittorica;
folla di episodi
sistici
nella lontanan-
za.
berti
un
lo stesso
trattato
minori,
evidente di dare
fine
Michele
Or'San
in
Matteo (1419-
(1414), san
1422)
santo Stefano
quest'ultima
(fig. 68),
fusa
Donatello
stra in
il
colari
san'to
al
mo-
chiarissimo
contrasto tra
tisti
(fig. 72),
modo
due
caratteri
Ghiberti.
ar-
parti-
Nel
Stefano maggior
Fig. 67.
OI
ITRENZE
MANUALE
64
DI
san Pietro
Il
recente
di
tolta
per
(fig. 69),
attribuirla
al
suo
Fig. 68.
Statua
di
lavori di
infatti,
Fig. 69.
Statua
di
Nanni
bronzo
di
in Or'
Banco: S. Pietro.
S. Michele a Firenze.
ossia
il
gruppo
stile
tra essa
figura di sant'Eligio.
mente
Donatello
(1386-1466)
il
Roma
intrapreso
il
Anche
se
il
quattrocento: la scoltura
racconto pu,
il
in
Donatello di
14(17,
momento occupavano
del
Campanile
un
quasi
d'Or'San
Nanni
Nel
di
Duomo
Banco:
di
S.
Luca.
ma
cui
Nel
segue
la
con
cosidetto Giosu)
una gamba,
si
la
animo fermo
si
in
Duomo,
Firenze.
Ala se
alle tre
lavori
no-
ventennio.
Fig. 70.
ranei,
Michele:
di
soli
gli artisti
dell'esterno
65
la
accostano nelle
via di
e
di
Banco
Giovanni Evangelista
di
Firenze.
altri
di
contempo-
facciata
linee,
Nanni
Duomo
in
pel
campanile del
Duomo (come
il
lo strascicar di
osservano meglio,
e si
Duomo)
paragonano
il
tra loro,
san Marco
ci
le
Nicol d'Arezzo,
il
san Luca di
MANUALE
66
Nanni
Banco
di
70),
(fig.
71) di Donatello
(fig.
si
il
DI
san Matteo
scorge presto
Bernardo Ciuffagni
di
la testa di
san Giovanni
il
in
mano
altri-
quattro Evangelisti
Vangelo
sul
l'altra
ma
la
testa
si
sente
l'espressione,
ha gi rotto
brante
fin
secondo
disposte
le
un'intenzione
Come
vita e di carattere.
di
pensata.
chelangelo)
del
Duomo,
Egli
le
cos
bellezza tutte
in
san Giorgio
il
san Gio-
il
Mos
il
(fig.
72)
di
Mi-
statue
le
tra
le
Or'San
Per
tabernacolo
Michele,
dell'Arte
propriamente pel
Linaioli,
dei
Donatello
Marco (1411-1412),
di cui
di
o-
giamento vigoroso
Ma
drappeggio plastico.
bel
il
pi
nuovo
il
indirizzo,
Come baldo
dell'intrepido
modo
vero,
san Giorgio gi
il
immagine
viva
dato,
il
il
ricor-
guerriero.
non
del santo
dalle spalle
che
Ci
sinistro.
grande scudo,
ed
il
Nelle
in
marmo
nel
Museo N
del
riproduzione in bronzo.
di
l'omero
il
statue dei
un
il
padrone
delle
forme
profeti
nel
Campanile
si
tare francamente,
ale di
San Michele da
non nasconde
corpo
del
questo
di
72. Donatello: S. G
Fig.
mantello allacciato
il
palesa
solo
rivela gi nell'artista
Statua
pende
coprendo parte
petto,
sul
si
gli
ma
in
modo
fatta risal-
diverso da quello
guardata,
sar
tenendo conto
modellato, che
ducendo
fa
il
nelle
proporzioni,
cos
Ghiberti,
limiti
dell'arte
il
esecuzione,
intro-
come
rapporti
plastica.
i
modo
nei
la
Qualche
nel
effetto
pittorico
Non
il
di
gli
si
riscontra an-
basta pi di indivi-
QUATTROCENTO:
IL
una testa
vera, e ne fa
vita
profeta, assai
di
SCOLTURA
memi
67
il
vigore dell'espressione. Delle quattro figure del Campanile, san Giovanni Battista,
Abacucco, Geremia
noto
74) ed
(fig.
ha
Davide
popolo sotto
al
lineamenti
(?),
pi famose sono
le
due ultime.
Il
cosidetto Davide
nome di Zuccone
il
un vecchio
di
vivace nell'aspetto,
ma
Geremia
(a
piti
torto
Salomone). Donatello,
detto
le
sventure. Simile
e dalle
anch'esso consunto,
questo,
due
quanto
statue
fosse
col
firmando
nome, mostr
suo
soddisfatto
queste
di
fi-
profeti pi nulla
ai tipi
diritto
l'anima
quando non
dell'artista;
zione insorge
la
non soltanto
ma
l'esecuzione,
tradi-
tutta
concezione
la
dell'opera.
la vita, la
bellezza,
completa, gioconda.
remo dunque
Non
soffio di vita
meraviglie-
ci
chiamare
figure donatelliane, e
delle
col
cotta che
da Uzzano
di
ritiene
si
cittadini.
in
terra-
rappresenti Nicol
75 - Museo Nazionale
(fig.
gere
Ma
cadrebbe
lui
che
non considerasse
in
Donatello
Fig. 73.
che
il
Statua
in
Donati
Da
che non
si
che
le
comune.
Or'San Michele crebbe
molte
Duomo
imprese
e in
che
collaborazione (dal
1420)
Da
domanda
lontani paesi
si
di
gli
furono
Michelozzo
affidate
che
l'opera sua; a
lo
gi
Firenze
la
fama
Donatello tanto
di
obbligarono
ricorrere
nominammo come
egli
fa
nel
alla
architetto.
Battistero la gran
MANUALE
68
DI
tomba
di
(1426),
che
vir
modello ad
di
altre opere
Roma
arricchisce
si
con
tabernacolo
rilievi (1433);
il
in
Prato
pergamo esterno
gruppi
con
di
affida
cuzione
in
danzanti
egli
che
panile di
di
azione
gli
Cosimo
di
mentre
l'ese-
Brancacci
Napoli,
Nilo di
c', forse,
il
sepolcro
Donatello non
scensione.
Firenze.
giova
si
completamente
del
Angelo a
S.
dove
orna
Duomo
dell'aiuto di Michelozzo,
gli
basso-
egli
del
putti
Anche qui
(1438).
un suo
di
putti e
di
Un nuovo campo
de'
Medici
che
lo
Riccardi)
classicismo, trover
il
di
aperto dall'amicizia
degna
sede; e qui Donatello entra nell'ambito classico. Nel cortile del palazzo Medici egli
imita antichi cammei in grandi medaglioni a bassorilievo, mentre col David pastorello del
Museo Nazionale
un corpo nudo
riuscirebbe
mente
e
con
in creta, egli
le
membra
primo dopo
Romani, fonde
in
bronzo
fine
solco del
arrotonda molle-
anche
stecca segna
la
73) egli,
modello
(fig.
e,
pi
lievi
limite
lavora
Donatello
bronzo, in
e
squisitamente
di
teria
cui
prendente
in
rappresentar
gli
in
creta,
si
forme
le
ma-
alla
vario
modo
lui
lo
stesso soggetto.
il
di
E-
turale in
vanni
Ma
in
un
quanta differenza
tra
la
figura
pg
Busto
in
?5
terracotta nel
quattrocento: la scoltura
il
69
dove
macilento
corpo
il
di
colui
che
il
bronzo del
predic
Duomo
deserto
nel
di
mente
bronzo
in
Museo
v.
Duomo
fantasia
vita
danzano
(del
dell'Opera, di S. Maria
77) frementi di
fig.
ricca
che suonano
putti
Fiore -
del
spiega
dell'artista
plastica
non
per
le
stile;
si
gioia di
forma
si
ne risenta;
se
il
t
ma
sua
la
senso della
il
frontano
trionfalmente.
risolverli
personalit
si
La
gioia!
di
in
se
es-
con-
ultimi,
gli
lui
si
forza
la
drammatica.
Giunto
alla
maturit,
Donatello
della
espressione
marmo
sua scuola),
naturalezza,
mentre
gi
i
ci
nel
fin
rivela le
(fig.
forme
il
Tale con-
sec.
ha'J
pittori
XVI;
in
svilupparono.
lontano
dalla
patria.
chiamo ad abbozzare
altri
prende
Ma
ca^
una
bassorilievo dell'Annunciazione
Croce a Firenze
ricci
di
Madonna
che
nell'arte,
quest'indirizzo
il
dignitosa fierezza
importanza
seguono
la
tanta
raffi-
(a ragione attribuiti
alla
di
giovi-
stucco dipinto,
in
vivida
fresca,
sopravvento
S.
non crea pi
bassorilievi
piccoli
Madonna,
la
terracotta o in
a
egli
le
lavori,
innalzare
al
il
lo
a fondere, oltre
ad
monumento
condottiero
che essa
voleva
veneziano Gatta-
gruppo
in
bronzo
di
S.
Giu-
nel
Giovanni Battista.
l
(uomo
di
Siena.
la
mancando
la
composizione
di
per
le
diffi-
chiarezza
MANUALE
70
di
movenze.
libert nelle
Ma
la
monumentale interpretazione
scoltura classica.
11
cavallo
dove
mente
lo
l'aitar
77.
Fig.
si
rappresentanti
pass
quasi
nel
Ghiberti,
componeva per
le
scene
il
in
la
testa del
anni
dieci
Pa-
quattro .basso-
la
sua
anni
Donatello
terracotta
misura un carattere
moEppure
quanto non fa-
norme
la pittura.
della plastica pi di
le
figure
isolate,
il
Firenze,
dove, modesto
ininterrottamente
sti
cavallo;
il
sessantasette
la
del
drammatizzare
trova
di
non
vivace perso-
la
venze
il
Museo
79)
(fig.
per
rilievi
cesse
cavaliere
del
nel
ma
all'arte, in
dova,
superate felicemente,
difficolt tecniche
le
la
DI
le
modellati
due porte
in
istucco
di
S.
semplice,
Lorenzo, per la
di
calma semplicit
QUATTROCEN
IL
si:ione
appaiono, su
mostrano
appassionate
motivi
classici
In
la
Cruci fissione
la
Croce
potenti.
introdotti
di
71
(fig.
80)
la
Depo-
Firenze.
Donatello affid
da questi
negli
a'
suoi aiuti
accessori
ci
l'influenza
sulla scuola di
SCOLTURA
passione
la
Donatello: Annun<
tutto,
l'esecuzione dell'opera;
narrata
drammatica, cosicch
Fig. 78.
LA
In:
che
lo
studio
dell'antichit
MANUALE
72
fu
maestro
mente
Michelangelo: cosi
di
affini di lor
Da Giotto
Non
Donatelle.
Nella forza
in
poi,
movenze,
via ai pittori
gi tanto intima-
italiani,
drammatica
delle
nuovo
il
ma
indirizzo,
tenace quanto
pittori.
stessi
gli
DI
nella
sembra indicare
egli
la
costringerli a seguirlo.
Fig. 79.
Accanto a Donatello e al Ghiberti sta in prima linea, tra gli antichi artisti del
Rinascimento, Luca della Robbia (1400-1482).
Di carattere pi arrendevole, egli comincia dal subire l'influenza dei suoi due
grandi compagni d'arte, soprattutto
sorilievi
cantoria sopra
della
la
Museo dell'Opera
del
primo
L'esecuzione
qui
Rinascimento,
pi fine
fare
in
gara con
lui
egli
esegu
suonano
cantano
s'indovina
varie, e nel
sostituisce a
la stessa
81),
(fig.
facilmente
pergamo
una
l'indole
di
Donatello;
gli
di
aveva
li
delle pi
Duomo, che
bas-
belle
speciale di Luca.
sagrestia del
Duomo
meno
si
Donatello;
(nel 1431
opere
di
ma
le
mo-
cos fe-
si
cura di
quattrocento: la scoltura
il
73
1436. Luca assume il lavoro con Michelozzo nel 1446 e lo finisce pi tardi
Bench Luca stesso apprezzasse, a quanto pare, la sua opera di scultore e di
fonditore, pure la sua maggiore rinomanza dovuta al piti modesto lavoro dei bassorilievi in terracotta invetriata, coi quali seppe ravvivare una forma d'arte specialmente
fino dal
da
solo.
cara
li
al
rendeva pi durevoli
maggior
e di
ma
questo genere
le
opere pi
PmS.
belle che
si
in
S.
Lorenzo a Firenze.
tempo
forme
le
(fig. 82).
il
nel secolo
c'
nessuno che
egli
scolture in
limitata
serie
marmo. Solo
gli
come
Ad animare
concilii
XV
colori;
le
accessori, specie
lui
la
ed arricchire
la
suoi bassorilievi
figure rivelate su
fondo azzurro
accanto
alle
MANUALE
74
incorniciano
bassorilievi
soave maniera
sal
Lungo un
d'arte, cui d
e alla
morte
di
figli:
toni
gran favore
in
lui
Girolamo,
Luca
Duomo,
Luca,
della
La
diversi.
tutta
in
nuova
il
nipote
in
la
questa forma
Andrea
(1435-1525),
Paolo,
Marco
Giovanni che
fu
il
pi valente
(1469-1529).
lievi
tecnica
Toscana.
la
Robbia prosegue
Fig. 81.
cinque
sono colorati
rapidamente
ai
DI
biente
soffitto
architettonico
del
col
quale formano
Pazzi,
in
S.
un tutto:
e
cos
tondi con
Miniato. Le sue
(Museo Nazionale -
fig.
82 -
le
Madonne
e altri
nei bassorilievi
a Firenze; in S.
Dome-
il
quattrocento: la scultura
75
d'Andrea
opere
comincia
apparire
ad
pi
di
in
ig.
Luca
82,
A poco
plastica
monumentale
le
sulla
soave
in
e commuove
Madonna ingi-
agita
si
allargando
la
terra,
in
in creta cotta, e
Madonnaro
invade cos
la
si
vivace;
tali
sono
quegli
in
tempo ed anche
questa tendenza
Ceppo
al di
il
volte
alle
il
campo
della
Museo Na
osserva.
li
rinfocolassero
dale del
domina
Ma
la
morbidezza
delle
forme
di
questo
e l'espressione
del
sempre
R.ibhia:
della
scinanti
Robbia
Robbia
La Madonna diventa una
bambino,
frequente.
avventura
Il
e in atto di
s'incontra
il
figure dell'Angelico.
le
tutto
in
come
in
Firenze
(fig. 83),
fonte d'infinito
fregio che
si
adorna
in tutta la
sua lunghezza
il
portico dell'Ospe-
sette quadri
Ma
la
numerosi
artisti,
il
Ghiberti per
la
seconda porta
di
bronzo
gli
si
aiuti di
fece aiutare
Donatello;
artisti
da pi
Maso
di
MANUALE
76
DI
Luca
avviene
Duccio,
di
di S.
tata
v. pag. 49).
d'Antonio
Agostino
per
L.
riesce
si
(1418-1481),
fiorentino
Bernardino)
S.
Rimini
cui
le
(interno
esal-
scuola pittorica umbra, altre figure nell'agitazione tortuosa dei veli o delle
la
lunghe vesti
per
di cui
si
hanno esempi
classici
rasentano l'affettazione;
in
parente efficacia ed una grande variet, senza per rivelar una perfetta natura d'arCi valga anche per molti altri contemporanei di
tista.
Siena, mentre
nuove
svolge
(1371-1438)
la
nella
come
egli
XIV.
per
mirabile
morta,
per
il
si
il
Lucca
di
nobile
la
conserva,
da molti
Infatti
Duomo
pera
di lui
liberato
sia
si
aprono
scultori fiorentini
gli
vede
si
degli impacci
sepolcro d'Ilaria
(fig.
figura
un motivo
la
Del
classico.
decorazione plastica
degna concezione
la
e
Fig. 83.
fascie.
Andrea
battesimale
per,
Esso rivela
la
mano
del
uno
Ges
(fig.
pilastri
85),
la
la
tomba
agli
uditori
(fig.
e col
malgrado
la
loro
e
Petronio
S.
piccolezza,
Un
vigorose.
nello
il
tali
suoi ultimi
ne decor l'archi-
della giovinezza di
da mostrare
la
sua
S.
dottore
87).
fonte
il
un bassorilievo rappresentante
sei bassorilievi,
si
efficacissimi
parecchie statue
Giovanni. De'
largo
opera gran-
porta maggiore di
S.
modo
il
vesti. Altra
san Giovanni
in
commovente. Jacopo
di
le
nocenti a Firenze.
nel tempio.
delle figure e
possente di trattare
Jacopo
di
la
compostezza,
Ma-
quattrocento: la scoltura
ii.
donne
in
migliori
come
fonditori
abili
distinsero
si
bronzo;
in
le
Rinasci-
di
maggiore del
Duomo
Pietro detto
di
1480,
il
fig.
Martini
Come
1497).
nese
in
149J
dal
(lavorati
met
gruppo
della
il
Giacomo Cozzarelli
composizione
nella
al
lo
Gior-
di
400 ricorderemo
del
angeli che
Francesco
fiancheggiano, di
gio
di Lorenzo
Vecchietta (1412-
Siena, opera
di
(fig. 89),
(1435-1515),
nell'espressione
perfetto.
Contemporaneamente
la
scoltura
Antonio
Barili
scultore
Mariano
1
dello
detto
fratelli Barili
il
Marrina(1476-1534).
ornamento
splendido
e Giovanni
Lorenzo di
legno, inta-
di
sopra
zione
porta
la
Duomo,
della
Marrina
il
fronte
del
Cattedrale
sagrestia
la
ricca
Libreria nella
della
maggiore
l'aitar
del
decora-
fig.
della
90), la
piangono
di
vero
il
profondo dolore.
La seconda met
XV
del secolo
ma una
lui.
La
splendida
alle
grazia gaia
geva
il
pratutto
ed
al
grandi
e
arrivare a
con-
composizioni
ima
di
all'espressione
movimento
caratteristica
delle figure.
Il
bu-
77
78
MANUALE
sto-ritratto e
sepolcro sono
DI
STORIA DELL'ARTE
come ad esempio
Strozzi),
si
il
busto
in
marmo
gnano,
un
Majano,
F'g- 85.
busto
il
terzo
si
marmo
in
ritratto
di
conserva
cos
il
da questi
eseguiti
busti di Piero,
fig.
da
il
92, e di
in
91),
opere
Egitto.
terracotta (Berlino)
Bassorilievo in
trovano anche
di
marmo
come
quello in pietra
Desiderio da Setti-
il
busto
in
in altri busti di
si
in
Manetta Strozzi
modello
di
famiglia,
di
(fig.
terracotta e di
XV
(si
marmo
Bologna
marmo
confrontino
Benedetto da Majano,
Salutati, pur
dovuto
al
Mino, nel
duomo
di Fiesole), qualit
busti
in
bronzo.
la
scoltura, che
Infatti
la
verit fisica;
pittorico: essa
la
la
al
separazione
schietta vicolore nella
MANUALE
80
monumenti
Nei
sepolcrali
la
DI
ricca
incorniciatura
sume un
Evo,
che
alto edificio; lo
mentali,
porta
pilastri
al
rivolto quasi
Fig. 87.
laterali
che fiancheggiano
sempre
Jacopo
a chi
della Quercia:
Tomba
di
da un tondo con
la
e,
angeli
o la stessa parete
in S.
Giacomo Maggiore
e col
viso
formano
il
a Bologna.
parlammo
liscia
Galeazzo Bentivoglio
Madonna, sorretto da
il
il
Il
la
secolo
1464).
con
sepolcrale as-
durer fino
come un
attenua
monumento
tipo
come
decorativa
11
di
un festone
di frutta.
Bernardo Rossellino,
del quale
incorniciato da
(fig.
94);
di
Bernardo
il
monumento
Leonardo Bruni (segretario prima del Marsuppini, morto nel 1444 e sepolto pure
in S. Croce, fig. 93), dove il ritratto del morto ha una profondit di espressione maravigliosa. Di poco inferiore l'opera principale del fratello minore di Bernardo, Antonio
a
(1427-1478), ossia
il
monumento
Sorge naturale
la
si
al
(fig.
95),
domanda: quale
il
IL
in
ma
altri;
la
URA
di
possibile
che
pili
dubbio
il
che
artisti
degli
si
gli
solo per
predominanti
spesso
come
busti
qualcuna
di
bassorilievi,
quello
per
grazia
gran
ma
torme, per
delle
alle figure
elementi
gli
sue opere,
nelle
morbidezza
anche
la
trasmettono
si
tana
decorativi
quelle che
se
succedettero. Desiderio
gli
SI
scolari
suoi
LA SCOLI
loro
alle
la
mo-
sono
e di
Ges bambino,
deliziosi,
opere per
sellino e
di
la
Desiderio da Settignano.
senza dubbio,
Duomo
nel
l'altare
di
S.
Regolo (1484),
le
Lucca
di
proprio
Civitali
al
in
quali
risentono
si
carattere
il
come negli
stesso Duomo,
Homo
Ecce
nelle
la
da Noceto (1472)
(.lei
in
l'amico suo
quale compi,
la
tomba
san
di
il
lo
busti
Empoli
dove
di
nobili
ritratti
maravi-
saggio
menzione meritano
Speciale
Giovannino
quali
delle
san
96).
(fig.
marmo
del
il
Madonne
la
98), in vari
fig.
Spira da
in bassorilievo.
d anche
cui
maggior
l'esecuzione accuratis-
risalto
puramente decorative. Per malgrado questo carattere, per dir cos, commovente, dell'arte sua,
Civitali non ha n una grande potenza creatrice, n vigore
il
o ricchezza di fantasia.
Forse
imped
la
vita
calma
Civitali
al
sue energie
di
citt
completamente le
come Mino da Fiesole
sviluppare
cos
artistiche,
Fig
Lorenzo
I
(1431-1484),
perdere
nita
lavoro
di
man mano
alla
zione,
sopraffatto
fresca
rende
a
troppo
dal
fin
col
ih-i
Vecchietta):
ilir.ilt.il
>uomo
m.iL'.'-'i<>ri
'li
naturalezza
cos
lavoro
B8
Pietro
li
seducenti
Firenze per
la
e
i
alla
suoi
esecu-
schietta
primi
la
marmi, soprattutto
e
busti-ritratti.
la
Ugo spieg
fig.
in
Egli
97 -
Roma,
MANUALE
82
Cecilia,
S.
M.
Fig. 89.
molti
Mino da
scultori,
Popolo,
M.
di
in
Trastevere
di
ecc.).
secolo
chiamati
tabernacoli scolpiti
di
S.
della fecondit di
romane
del
l'I
sepolcri (Ss.
tanto
giunse
Apostoli,
la
fama
Romano),
Fig.'90.
HI
FONTEGIUSTA
IN SIENA.
MANUALE
84
IH
come
Isaia
in
Dal-
mazia, Andrea
Bregno da Osteno
Lugano, Luigi Capponi
lago di
sul
da Milano:
artisti tutti
impersonali,
Mino
rimaste non
eie
fermare
romana
pu ancora
si
che
riscontro
faccia
af-
una scuola
esistenza di
la
alla
mente
che
propri; solo
si
l'intonazione,
ornare tabernacoli
pu affermare
costruire
nel
e sepolcri, fu
data
i
si
Osteno.
di
Benedetto
ordine di tempo,
da Majano (1442-1497),
operosit
si
vasto.
assai
svolge
in
occupa
egli
un
posto
tra
sua
l'opera
richiesero
di
le
rimaste
sono
lui
mo-
Napoli
ma
cose
nella
patria Toscana. La chiesa di S. Domenico a Siena ha sull'altar maggiore un suo ciborio di marmo, che
Rinascimento.
mostrano come
se
egli
suoi
non
ritratti
fosse secondo
turalezza,
S.
Gimignano
(altare di
Santa Fina)
ambito
di
io
tetto,
la cui ricca
un
morbidezza
arrivare.
di
L'opera sua
migliore
(fig.
il
99) ric-
.Mino da Fiesole:
nel
Busto
il
Museo Na
anche archi-
Il
Simo ornate
statuette,
di
(.11
R0(
parapetto
il
dall' arte
in
unit
il
Al
quando
dall'altra
l'ima
primo
declinare
il
ciclo del
Altrettanto coltivata
bronzo, che per
le
s'
O:
LA SCOL
ili
bassorilievi.
quadri
secolo
del
secolo
II
Questi
scoltura
(fig.
di
100),
pittura, cosi
la
felice
non sconfinano
epoca,
stessa
della
la
85
RA
lontane
iniziava, s'avvicinano
Rinascimento.
che
la
scoltura
marmo
in
era
la
Firenze
in
fusione
la
inventiva degli
artisti;
in
essa.
Fig.
'<;;.
lavoro
l'arte dell'orafo,
di
come
Leonardo Bruni,
Roma
pittore, e a
Croce
in S.
.1
nelle
Firenze.
tombe di Sisto IV e d'Innocenzo Vili (in S. Pietro) diede saggio della sua perizia
come scultore in bronzo.
primo Rinascimento, sorge Andrea (di Michele di
Quando sta per finire
Francesco Cioni) Verrocchhi (1436-1488), in origine orafo egli pure, e gran pitil
tore e gran
il
Perugino.
maestro
Come
se
ebbe
scultore,
il
Leonardo per
il
compito
XV
quali
allievi
di
sul
di
bassorilievi
all'opera di
s'ispir
fare,
dopo quella
monumento
giudicar dai
finir
della
Donatello,
e,
Francesco Sforza,
il
cui
del
Ma
Donatello.
sua vita,
la
poich
la
pi
egli
si
Credi
la
al
Verrocchio
pi grande statua
perduto
vigorosa
cre
di
sepolcro di Francesca
il
modello
forte del
Ri-
la
morti
del Verrocchio,
di
Fig.
94.
DESIDERIO DA SETTIGNANO:
IN
CROCE A FIRENZE.
11.
e
e
grandiosi,
ili
le
movenze
QUA fTROC EN
In:
cavaliere
del
SCOLTI
specialmente
Fg.
95
del
card. Giovanni di
esterne
il
dire stia
Nazionale
il
la
Portogallo,
81
in
testa vibrante di
vita
modo
pro-
esprimono
S.
Firenze (1476;
fig.
103),
si
in
vede chiara
la
il
le
in
ci
David
del
forme
pu
Museo
si
MANUALE
ss
tra
il
Verrocchio
Donatello. Solo
il
non
le
movenze
DI
della
si
il
Come
Il
David
mento
del Verrocchio,
Il
difficolt che
Tommaso
ROCEN
LA
l'i:
SCULTURA
ig
98
Matteo
si
Civitaii:
La Fede
presenta
89
di due sole
uno scalino sovrasta
la
in piedi su
il
la
persone, tanto
quella di san
Ql
eli
Museo Nazionale
di profilo,
Ges
di
Firenze.
passamente
il
protagonista;
composizione acquista da tutto ci una salda unit. Anche qui il Verrocchio trae
maggior effetto dal contrasto tra la figura giovanilmente graziosa di Tommaso e
quella solenne
delle
grave
due bellissime
di Cristo e dal
teste.
profondo sentimento
si
MANUALE
90
DJ
STORIA DELL'ARTE
avremmo
maestri.
degna del pi grande fra
Il
Verrocchio non si ferma, come
in
Fig
lei
99
primo Rinascimento,
teristico
il
gli
ma audacemente
fatto, ch'egli fu
il
primo a dare
non
si
scultori
altri
in
S.
marmo,
in
alle
conquiste
Croce a Firenze.
Ed
carat-
ai
in
marmo
del
Duomo
di
Il
ma
Ql
91
nel
il
d'angeli
plichevoli;
la
Carit, che
gli
vola dinanzi,
la
Speranza volge
e,
nel
monumento
gli
con
la
100. Benedetti'
da Majano:
gli
S.
Francesco
in
Innocenzo
scultori dell'Alta
Dal pulpito di
III
Italia
attivit.
il
quale
un nuovo mondo.
S.
Croie a Firenze.
gli
artisti
pure
nordici arriveranno a
partecipare
italiana.
l'eccellente
capelli
fonditore
inanellati,
Andrea
Bruisco
cui candelabri di
di
S.
Antonio sono
tra
MANUALE
92
mento
al
Rinasci-
italiano).
Ma
ie
IMI.
Andr
l'Alta Italia
famosi
DI
artisti
gode
non
di
si
limita a far
la
Il
capostipite dei
ii.
di
nascita
educazione;
di
cesco Laurana
aragonese
Napoli
di
corte presso
re
il
Palermo
e,
dal
1476
Renato, comp
fu assai apprezzati!
l'ufficio
importantissimo
di
per
il
modo
speciale,
Hg.
Il
ramo
dalmata Fran-
il
come
di
portare
all'Arco
artista di
Rinascimento
il
Francia.
si
anche
al
in
lui
m.;
operoso nel
(gi
scoi. tura
quattrocento: la
saremmo
1(12.
Monumento
d'arte popolare in
al
il
di
concezione
marino.
Colleoni del Ve
Italia
allora
come
oggi
la
plastica in terracotta,
forme
il
il
Cristo
morto
in
S.
Giovanni
di
Modena
(fig.
in
questo genere
106),
dove
il
pianto intorno
gruppi, di un verismo
assoluto, sono di una grande efficacia, pur lasciando alquanto a desiderare dal punti)
MANUALE
94
composizione.
pi giovane,
Antonio Begarelli
mente ed hanno
nelle teste
STORIA DELL'ARTE
di vista della
11
DI
un
cosi elevato
il
sentimento, da
farli
non
Fig.
103.
La debole costruzione
dei
gruppi
in
bronzo
nel
Museo Nazionale
di
Firenze.
la
della
Museo
civico; fig.
107).
in
grembo
IL
La scuola lombarda,
QUATTROCKVI'n:
col
modo
suo
cui
Fig.
104.
nel rendere
Andrea Verrocchio:
vivaci sentimenti
che costituiscono
Quasi sempre
Cristo
la
pittorico
ili
lo
trattar
di
mosse aggraziate
bronzo
in
Lombardia
al
di
la
invece pi feconda
bassorilievi,
nei
dar carattere
alle
figure.
Pavia, che
la loro attivit.
in
e leggiadre;
l'arte plastica
la
le
95
SCULTURA
I.A
offr
Quasi tutti
facciata,
gli
agli
scultori lom-
scultori
portali,
lombardi
l'interno: nella
MANI
96
Fig.
DI
105.
met
seconda
Ali:
XV
Gruppo
in terracotta,
in
S.
del
Mantegazza
da
Pavia;
fratelli
Giovanni
il
il
prima del
sentimento singolarmente intimo
(n.
SI
il
ad influenze tedesche,
se la diversit delle
lirica
forme non
come
rivelassero piuttosto
bastano a
barda
nei
il
risultato di
sia
monumento
monumenti
sepolcrali
sia
decorazione degli
nella
edifici (cappella
Bergamo, dell'Amadeo; tomba di Gastone di Foix, d'Agostino Busti, conservata in frammenti; tomba di Gian Galeazzo nella Certosa di Pavia
(fig. 108); statue nel Duomo di Milano e in quello di Como).
Un pi attento studio di questi copiosi e spesso farraginosi ornamenti e bassorilievi, che mutano il fondo architettonico in un vero scenario, lascia scorgere
come la decorazione non abbia nulla a che vedere con l'architettura dell'edificio, e
permette
di
proporzioni
Colleoni a
Italia
veramente
la
si
mutando
me-
XV
provengono da provincie settentrionali d'Italia, come Antonio Pisano o Pisanello, che pi tardi incontreremo
ancora fra pittori, nato in Pisa (1394?), ma portato fanciulletto a Verona e morto
daglisti
pi
antichi
pi
nel
1455,
il
quale fuse nel 1438 o 39 una medaglia per l'imperatore greco Giovanni
il
quattrocento: la scoltura
97
ramo
fama al servizio di Sigismondo Pandolfo Malatesta; erano poi mantovani Cristoforo Geremia, Pietro Jacopo Alari, noto col nome d'ANTico, e il fecondo Sperandio
(morto circa
1495); Giovanni Boldu era veneziano (fig. 111). Fu infine a Milano che Cristoforo Poppa, detto Caradoss (14529-1527), da Mendonico presso
Como, spieg prima la sua attivit. Accanto ai Lombardi, che pero spesso mutarono dimora, emerge anche qualche artista fiorentino come Niccol di Forzore
Paleologo:
dell'arte
che
in
lui
109-110);
(figg.
si
deve onorare
anche Matteo
vero
il
Pasti
de'
veronese
sal
in
il
Spinelli
colo
il
il
l'Italia
la
le
medaglie
ramo
dell'arte
rimane sempre
settentrionale.
Anche
pi
strettamente
che per
affine,
medio-evo conobbe
le
spetta
il
piastrine di stagno e di
piombo gettate
in
il
da immagini di santi, che pellegrini portavano sulle vesti e appese al bordone, che
fedeli ponevano nelle loro stanze come oggetti di devozione, e che, nella suppellettile artistica delle case popolane, occupavano il posto tenuto in Germania dalla stampa
in legno. Solo verso la met del secolo XV le placchette acquistano maggiore imi
portanza
artistica,
col
salire
fondere
le
materiale
meno
onore
quelle.
dell'arte
delle
difficile lo stabilire
ornavano indifferentemente
in
in
e
gli usi
lo
a cui
si
destinavano.
Ne
alle
Fig. 106.
alle
pietre intagliate.
in
MANUALE
98
rivati
in
Italia
tesori
DI STORIA
d'arte antica, e
DELL ARTE
col
Cos
le
fonditori dell'Italia
107.
sica
spiegarli e di rac-
di
Bambino
si
soggetti
alla
plastica
le
scolture
il
gli
come da un
vantaggio della
legno ed in rame
medaglie) dell'Alta
decorativa;
agli scavi di
esemplari
in
prestarono
a Como, a Bergamo, a
libro di modelli.
Ma
l'importanza
facile moltiplicazione,
Italia, le quali
scultori
somigliando in ci all'incisione in
occupano un posto consimile. Non par sinstesso momento il modo di riprodurre mecca-
quattrocento: la scoltura
il
nicamente
.alla
le
rimane vero
loro creazioni?
scoperta dell'incisione
il
in
rame
in
il
99
gesso,
in
Particolare della
in legno,
met
in
del secolo
Italia
XV.
come
in
Germania,
Nello stesso
tempo
la
la
tomba
di
nella Certosa di
Pavia.
dovr cercare nella corrente nuova che inl'arte. Ma rimane interessante il fatto che
nelle stesse provincie italiane, dove fior la plastica minuta, l'incisione in rame si
pratic con ardore e con splendidi risultati. Abbiamo anche placchette di Dona-
loro,
vade
gli spiriti e
tello
d'altri
dell'Alta
nell'indirizzo
artisti
Italia,
del
si
che prende
fiorentini,
Moderno,
ma
del
in
Riccio,
officine
che, a
MANUALE
100
DI
il
si
compie quasi
110. Pisanello.
comune luogo
ma
statue di
Adamo
e di
Eva
Lombardia
scimento
il
fin
dopo
il
(1464; figg.
112-113)
della
tomba
del
il
di
chiese
La pi
opere
lora a Venezia.
i
quattrocento: la scoltura
Mentre
come per
in
101
altri scultori,
ricchi
ma
anche
pel
tipo fiorentino, pi
il
numero
di statue.
Il
capo-
ig,
12.
A. Ianni.
Fig.
Con Pietro ed
(j-
e.
Ss.
quanto per
marmo
nel
e Paolo,
la fine
113.
di Venezi;
si
fu
Palazzo Ducale
devono probabilmente
grandiose tombe dogali, mentre
scoltura. Certo
Giovanni
il
figli
1522), al quale
tettonica delle
di
suoi
in
cos
per
il
la
monumento
sepolcrale
Alessandro Leopardi
la
lavori
d'Andrea Vendramin
nei
dei bassorilievi
(fig.
14).
Altra opera
Fig. 114.
il
del
e
Leopardi sono
fu
il
Se
Leopardi che
il
tre
pili
alla
quattrocento: la scoltura
di
bronzo per
morte
Uno
dei tre
si
comp
di
il
piazza S. Marco
monumento
al
(fig.
115),
Colleoni.
pili
delle
antenne
palma spetterebbe
Venezia
antenne
prima
le
del Verrocchio
103
di
alla scoltura
veneziana. Essa fu
vitale che l'arte fiorentina trova nelle stesse radici della sua stirpe.
la
la
ma
forza
MANUALE
104
DI
LA PITTURA
Masaccio
tista e
e la
mano spegnendo,
i
mente
l'ar-
luogo che subito s'affacciano alla mente di chi parli o scriva di quel glorioso
il
e se
il
ancora se ne trasmettono
vero, e pi schiettamente
man
andata
s'
precetti,
delle forme. Si
guarda pi acuta-
si
studiano
degli
le
del
effetti
colore.
Tuttora
servizio
al
proposti
dallo
maggior
ranno
libert; e
in gruppi, e
folle
di
popolo
alla scena,
l'azione avr
una
divide-
si
un coro partecipante
condati da
temi
monumentale, con
stile
nel
- ottenuta anche
col
simmetrica
disposizione
quadro
che
geniali
un complesso
ranno
delle
vincolarne
norma
all'artista
la fantasia.
del
alle
personali,
armoniosa bellezza
di
di sicura
parti
corrispondono, daranno,
si
servi-
senza troppo
il
vero.
Se
alle
la
fondi
apprese
modellato delle
il
zione del
nudo
la
figure,
bella e giusta
la
cui
perfe-
drappeg-
giatura.
si
riscontrano
freschi
che
Brancacci;
ben
si
Carmine)
in
Firenze.
MANUALE
106
gelo
gli
artisti
DI
la
profonda
Kig.
prima di condurre a termine l'opera della cappella Brancacci. Che Masuoi affreschi nella cappella sicuro; Filippino Lippi li comnon finisse
plet mezzo secolo pi tardi. Ma quel ciclo pittorico fu incominciato da Masaccio?
Secondo la tradizione, il maestro di Masaccio, Tommaso di Cristofano Fini detto
che affresc anche una cappella in S. CleMasolino (dal 1383 fin dopo il 1440)
mente a Roma (fig. 117), nonch la collegiata (1425-1428) e il battistero (1435)
intraprese primo gli affreschi della
di Castiglion d'Olona presso Varese (fig. 121)
miseria,
saccio
Tav.
MASACCIO
II.
il
cappella Brancacci. Su
Ma Ma-
corre dubbio.
interamente distrutti,
od anche
in quelli del-
La nuova
pareti?
le
due opinioni.
come
Masolino
la
dell stor-
risurrezione di
e la
Tabiia
119); e in-
(fig.
queste
fatti
la
san Pietro
di
Guarigione
pio
Vasari
11
Predica
pitture
gura
La
121).
moderna
anche
aggiunge
vi
Peccato origi-
il
nale (figura
Adamo
(fi-
critica
ed
diverso
16)
dove
Eva hanno
minor
tipo e
II).
Ma
se ci fosse, Masolino
avrebbe dovuto
namente
con
ma
anni,
gli
solo
anche nello
le
confronto
in
con
pitture
cappella
sono
stile,
steriori
le
non
particolari,
nei
tanto
stra-
peggiorare
pi
della
Brancacci
deboli,
nell'espressione
sia
che
nella
composizione.
Perci
noi
crediamo
Masaccio
prin-
quattrocento: la pittura
107
MANUALE
110
DI
quando cio ancora si atteneva alle forme del maestro anche nelle
come pu vedersi nella foggia lombarda degli abiti dei due gentiluomini
cipiante,
este-
riorit,
nella
Resurrezione di
Il
le
T abita
la
119).
Fig.
cinquecento,
rito
quando
evidenza
la
e infatti Raffaello,
fetto di rilievo
lo
(fig.
l'eroe,
I
ef-
il
scorcio dell'angelo librato in alto reso con finissimo intendimento. Nelle tre
il
carattere
il
Sia
pittore mostra
il
volennello
stesso drappeggiardelle
par
vesti,
scorgere
di
qualcosa che
di
al
inette
li
sopra
degli uo-
hanno
mini
comuni:
piena
coscienza
della
bili
teggiamento,
brano
sem-
estranei
differenti a
in-
che
ci
li
forme
del corpo,
pieghe,
movimenti
hanno belle
semplici e
i
schiette, 'piacevoli
guardare.
na-
osservazione della
fanno
tura
guarigione,
pi
le
fede
anche
con
freddoloso
il
incrociate
braccia
petto
sul
gli
che implorano
storpii
la
Dell'attenta
gruppo
nel
viso macilento
il
per malattia
della
per fame
madre
giovane
po
della
lascia
bellezza sfiorita.
attraverso a
di
E pure
tali
realistiche spira
fio
che
Carit),
intravedere una
pura
scene
un
sof-
idealit!
Nell'affresco maggiore,
il
Tributo di
gura
123),
presentati
Ges
sono
tre
(fi-
rap-
episodi
quattrocento: la pittura
111
il
disposti, che
quadro
solo.
sono
ristico
lo
il
l'ini
l'altro,
ma
par che
la
la
moneta
lui
il
in
un
pub-
al
il
Masaccio
fa
l'alta
un tipo caratte-
popolano.
di
Fig.
125.
Andrea
suoi colleghi in
fama
ma, pi degli
altri,
egli
seppe
resistere
alle
fosse considerato
il
sempre
uniscano
si
si
113
resi
idealit,
quattrocento: la pittura
met
tendenze unilaterali,
del sec.
XV;
preoccuparsi
dell'azione, senza trascurar l'artistica bellezza delle forme, con felice equilibrio
Anche
vi
altri pittori
sono pittori
dei fondi
prospettici
dei
giusti
effetti
di
luce
nelle
MANUALE
114
DI
figure d'uomini e d'animali e nel paesaggio, trascura di dare unit alle sue
sizioni e
un'anima
alle
si
compo-
monocro-
suoi affreschi
di
Maria
S.
glie
Uffizi
Louvre
124), del
(fig.
della
Galleria
Nazionale
Londra,
non
"e
di
com-
pletamente favorevole;
ma,
esaminate
tamente,
mosse
con
vezza
parti-
quelle figure
tanta
vi-
quegli scorci
valore
tutto
l'importanza di questo
il
tutta
artista.
Qualcosa
avviene
con
di simile
Andrea
tuosa vita
il
racconto altrettanto
uri
falso
La
quando piacevole.
condottiero
Tolentino
ritratti
villa
='
:i
Nicol da
in
Duomo,
fresco
della
Museo
tumul-
Vasari fa
di
S.
Apollonia
a Firenze) risentono lo
spirito
mento
dei
rieri,
del
fin
Rinasci-
nella scelta
personaggi:
poeti e
guer-
donne
fa-
dono
le
forme massicce
e l'espressione eccezio-
Apollonia
S.
(fig.
126) e
il
gruppo
(fig.
125).
Cenacolo
le
di
di
Andrea
fosse quel
Dome-
quattrocento: la pittura
il
115
NICO VENEZIANO (f 1461) Che, secondo il Vasari, adott nelle sue pitture su tavola
una nuova tecnica, ad olio. Di lui si conserva agli Uffizi una tavola piuttosto grande,
rappresentante
firmata,
la
di
una parte
cui
di
santi,
proveniente
dalla
Museo
chiesa
di Berlino.
armonioso
tista
e definito,
frate
il
alla
tosi
sizione.
In lui
artista
venera
si
veramente
ligioso
Lorenzo
di
naco (13707-1425)
Motran-
di
l'artista re-
ideale.
Per
il
sen-
opere,
stica
devoto
suscita
la
destinazione ecclesia-
esse
di
per l'emozione di
che l'arte
misticismo
in
chi
guarda,
egli
sua
consi-
profonda che
caratterizzo
al
di
il
XV
pi
si
cede
afferma
nella
tale,
quando
La
vita.
dedicare
di
di
l'o-
Chiesa:
la-
monastero,
del
cella
pi pro-
condizione
vora nella
fi-
secolo: e tanto
Fig.
127.
I'..
basta ancora a
le
Ma
completamente
limiti
trova
e dei colori
tenga l'artista
nella
<ii
s.
S.
Domenico.
Viari o
tinto ci non
spiegare
gli
Angelico:
Vlu eo
nobili
piti
le
particolar
la
che
egli
natura
alla
creazioni
delle
del
personale.
Universale o
pi
impone
gli
il
il
mondo
attra-
tempera
l'alle-
meno
per-
MANUALE
116
fette di quelle
rimane
e
la
non
impedisce
nei
fatti
dare
di
guardi
Bambino
il
volti
per
Ss.
la
pido stupore
allogatagli
nel
volando lungo
Fra'
stringe
si
al
(figg.
della
al
alla
1433,
gli
Ma
quest'aura di devozione
umana
Museo
di
S.
pur ne-
Marco. Con
quanto
verit che
Madonna
nella
nel
Stella
127-129).
Lorenzo davanti
Donne
delle
alle
Madonna
la
12S. B. Angelico: S.
amore
cessaria. Si
f-ig.
Masaccio
di
al
DI
dei
di
linajoli
angeli musicanti
S.
Marco) come
(l'opera
come sono
pi
tutti
evidente
il
tre-
ufficio,
la cornice!
Giovanni,
al
secolo
quattrocento: la pittura
il
dei
Ma
mora
nel
egli
monaci
la
la
non appare
convento di S. Marco
poco rimane.
egli dipinse,
tutto
Firenze (1436).
il
di
Cortona
di
Fiesole
in
nella
117
il
cifissione.
Qui non
tanto
ma
piuttosto
la
occhi,
Fig.
129.
intorno
esprimono
modo
con
la
Tutti raccolti
nel
la
alla
croce,
Maria,
Universale.
gli
amici
Museo
Firenze,
di
Cristo,
di
S.
Esse,
XIV
mentre parlano
la
pi
nostri
Marco.
pi
ai
al
celle dei
le
mo-
scene della
nostro cuore
secolo la pittura a
buon
la
fresco era
Fra'
Giovanni pass
fatta a Orvieto) a
suoi
ultimi
Roma, dove
fu
la
perfezione completa.
nel
MANUALE
118
della
freschi
cappella
s.
Masaccio,
il
e di
Nicol
vaticana di
Stefano
DI
s.
Lorenzo,
rappresentano
gli
episodi pi impor-
forme
le
del
sizione dei gruppi dell' Interrogatorio di san Lorenzo davanti al prefetto Decio
e
dalle caratteristiche
Fig.
buisce
tesori ai poveri
singoli
dei
130.
si
Filippo Lippi:
Mado
di
S.
(fig.
Lorenzo che
128)
distri-
gli
affre-
schi di Masaccio.
La storia della pittura fiorentina nella prima met del Quattrocento novera
anche un altro frate carmelitano, ma frate pi nelle vesti che nell'anima: Fra' Filippo
egli fosse
(si
narra che
argomento di
sua vita (seduzione di una
ai
novellieri
MANUALE
120
d'interesse;
non
si
DI
suo particolare
il
la
viva-
cit allegra de' suoi quadri posteriori e la preferenza pei tipi femminili pieni di brio.
figurando
In principio
Madonna
la
Ma
man mano
verr
egli
(del Museo di Berlino) in un boschetto, inBambino, egli segue le traccie del Fiesolano.
al
spogliando
sue
le
Madonne
sentimentale
per
Madonna,
della
Fig.
affreschi
la
aggraziata.
vivacit
Raffaello
che
(fig.
mirabili
per
importanza maggiore
di
le
saggi,
parti in
non
meglio
di
gruppi
dei
si
per
il
Duomo
di
Spoleto l'In-
Non
lui,
hanno una
per, che
ci
rotondit
grigio,
ombra con
vivaci
le
dar risalto
Ma
effetti coloristici,
mescolanze
un nuovo concetto
nell'arte italiana
nelle
naturalezza
la
tali,
coronazione di Maria.
come mezzo
inizia
si
Filippo Lipp
132.
grandiosi
dar grandi
Lippi
vanni Battista
Col
la
le
antiche norme
alle
forme.
in
Italia.
intendono ancora
colorito
dominante
ma
l'arte di
il
colore
ora chiaro
ben armoniz-
ancora penetrata
11
quattrocento: LA pittura
il
ma
tata,
Filippo
anclie
Lippi
la
che
il
gine.
vede
si
di
ed
Pitti,
per
es.
130),
(fig.
nella
Madonna
piccola
Benozzo
Fig. 133.
vie,
Particolare dell'affresco
nel
Non
di
121
secondo giunge
le
mani
//
di
Uf-
degli
la
guarda altrove:
all'azione,
mentre tuttavia
chiaro negli accessori e negli aneddoti vivaci del tondo l'accenno alle idee nuove
le
fantasie:
nella
camera
di
sant'Anna
si
vedono riprodotte
scene vere piene di grazia, e nella figurazione spira quasi un fresco alito di verit,
la
figura
della
pitture
al
pi-
nelle
pur nuovo
il
motivo
dei
Madonna; mentre
il
Bam-
neh' Incoronazione di
MANUALE
122
Maria
Toccher
alla
DI
(fig.
132)
vediamo una
generazione successiva di
donne
folla di belle
e di
gruppo principale.
svolgere completamente il movimento
iniziato da Filippo Lippi,
di eclissare
quale
nel
*:
il
tradisce
egli
'*-i
mezza via;
rimane a
ma
come
tore
quale
Fi-
in
un
ricompaia
renze
pit-
Masaccio,
rappresenti
il
un'in-
met
alla
XV,
sec.
mancare
del
Firenze sembra
eminen-
d'artisti
Antonio
ti.
che
(1400?- 1469)
oper
in
come
in
scultore
fuse
Milano
in
Bergamo,
porta di
la
Pietro
S.
nel
l'architettura, tra
pittori
met
ziona
Lippi
Filippo
sono
del 400,
che
dell'Alta
(gli
altri
od
Italia
nozzodiLese(1420-1497),
detto Gozzoli, artista
condo
missioni.
Abbiamo
no sua molti
schi in
fe-
colmato di comdi
ma-
e vasti affre-
Montefalco (Vita
di
mignano (Vita
gostino)
il
in
Viaggio dei
pi chiara
di sant'A-
dove, nello spazio di 16 anni (dal 1469) dipinse, in 21 grandi quadri murali,
il
Fig.
quattrocento: la pittura
molti ritratti
demmia
di
No
e gli
(fig.
di questi
sono
iti.
di
123
S.
Gioiellano, Collegiata.
134)
abbiamo una
Toscana; mentre
MANUALE
124
nel dipinto
(dove una
di
lavori
folla
Babele) vediamo
Torre
DI
Duomo
fiorentino,
e,
nelle
Nozze
un giocondo festino nuziale di Firenze. Ma nelle opere di Benozzo invano cercheremmo una di quelle forti individualit artistiche che creano una scuola, quantunque sia da riconoscere che nelle sue opere c' grande ricchezza di vivaci particolari,
che
forse
gli
agili
Non
si
16.
Adorazione
Botticelli:
la
dei
gli
le
succedettero.
Uffizi.
di
talenti
l'altro
problema, perdendo
ma
di
in
l'armonia dell'insieme.
L'arte in verit
rappresentazione, che
con l'indagare,
rare
in
tutto
il
la
scoltura in bronzo,
studiando
classici;
le
quattrocento: la pittura
il
125
suo a far risaltare nei personaggi dipinti l'osservanza della verit naturale, prima
ancora
vivificarli
di
come creature
In
ci sta
137. Botticelli:
Fig.
due
letto
fratelli
si
Pollaiuolo
distingue per
della figura
remo pi
d'animarli
d'elevarli
della fantasia.
ma
la
Madonna
Stefano;
Antonio,
ricca
ili
e,
pi di
esecuzione
dei
lui,
1422-1475)
dei
Uffizi.
fondi e
il
giusto
disegno
anatomico
quale
parle-
tardi.
il
gli
spiriti
la
sembrano quietarsi
soddisfatti
MANUALE
128
DI
di
Filipepi, detto
di
Mariano
Botticelli (1444-
1510).
studi
nella
bottega
di
Filippo Lippi.
fra
Da un
Venere
sua Nascita di
suggerisce
gli
due
agli
Dante
disegna
(88
Stampe
Berlino
ancora
a
si
nella lettura di
scene principali
le
Commedia
Luciano
Apelle (ambe-
di
S'immerge
Uffizi).
138);
(fig.
Calunnia
la
nel
fogli,
nella
Vaticana)
d a scene allegoriche
quadri
ai
affreschi.
lo
Cosimo
la
Filippino Lippi
La liberazione
di
Intorno
chiama con
gino,
il
di cavalletto
il
Sistina
Roma
per affrescare
appena costruita;
san Pietro.
Mos
fatti
a riscontro di quelli
gruppi
dei
l'
agitazione
che
singole figure,
delle
anche pi esagerata
zanti, la passione
si
eccessiva
comunica
pei
ricchi
adorna-
pei
affreschi
troppi
mancano
del
Botticella
episodi e
di
unit.
azioni
Ma
quali,
diverse,
quella stessa
bile, lo
ecc.).
dipinge alcuni
della vita di
Uffizi
Pintoricchio) a
Cappella
poi
al
altri
Rosselli,
delle
;
mitologi-
della
gabinetto
l,
QUATTKOCENTO: LA PITTURA
IL
impulsi.
Il
Botticelli
uno
primi pittori
dei
che,
come
che
nei
129
loro
quadri
nella Nascita di
danno un gran
buon
uso di modelli dell'antica scoltura. La pittura monumentale, severa nelle sue leggi
e
Fig.
tolto
il
l'anima
modo
142.
di
conveniva
Filippino Lippi
sfogare
ad approfondire
liberamente. Per ricchezza
e
si
la
i
ze,
sua tendenza ad
sentimenti.
Nei
al
Chiesa
esprimere
le
Botticelli che
di
si
vedeva
Badia.
quadri di cavalletto
si
muove
pi
MANUALE
130
Fig. 143.
l'altra
(fig.
137)
fanciulli
di
in
(figg.
il
recanti ceri,
cui
il
Berlino, col
inghirlandati di rose
Magnificat
tondo
DI
dei Magi.
tondo degli
nell'altro gran
Bambino con
braccio di
la
sinistra
tiene
libro
Uffizi,
detto del
una melagrana
libro
il
suo cantico.
con
Due
il
posano
la
corona
sul
alle antiche
immagini
una
particolari.
grazia
mistico
lo
ma
devozione,
di
La bellezza
la
modo
Il
v'ha
di
verit
131
pi
entrano
vivificano.
quattrocento: la pittura
di
figlio
Botticelli
Filippo.
fra
passa
in
eredit
La composizione
al
ma
mossa
assai
troppo densa,
movimenti agitati, la predilezione per gli edifici classici nel fondo, si ritrovano specialmente nelle opere pi tarde di Filippino, come negli affreschi di S. Maria sopra Minerva
in Roma, dove glorificato san Tomaso d'Aquino, e in quelli della cappella Strozzi
in S. Maria Novella di Firenze, con gli episodi della vita degli apostoli Giovanni
Fig. 144.
e Filippo.
Ma
la
fama
di
Filippino
Maria Novella.
Egli
dipinse
San Paolo
fin
la
Risurrezione del
al
Proconsolo
in
carcere,
(fig.
nudo,
141),
ma non
in
Pietro crocifisso
San
col seguito
si
rivela
la
e la Crocifissione di
dorme
evidente
lo
meravigliosa di verit.
studio dei ritratti clas-
del
all'azione
vendo
sue
le
al santo
si
Omelie,
gli
appare
la
Madonna accompagnata
e
nel
di
monaci.
MANUALE
132
Sul
primii
gliese.
Il
piano a destra
paesaggio
Nel
bel
mezzo
Ghirlandaio
del
di
11
suo
S.
mani giunte,
il
santo macilento
il
gli
efficace.
artistico
Il
Domenico Ghirlandaio:
dipintej mura
oltremodo
ciclo
(1449-1494).
Fig. 145.
sta,
di fantasia.
DI
fiorentino
rincrescimento
sta
per
Domenico Bicordi,
non
fama
di pittore
detto
il
S.
Maria Novella
fosse
padrone
di
tutti
segreti dell'arte.
egli
un poco
striduli di colore,
ma
che rivelano
le
MANUALE
134
tutto
renze
la
Tra
pu giudicare
si
mente
composizione
bell'equilibrio della
il
muovono anche
STORIA DELL'ARTE
DI
quadri
figure
le
solo
si
Fi-
studiati: V Adorazione dei Pastori (1485), la pala d'altare gi nella cappella Sas-
dell'Accademia,
Ma
di
cui
Firenze
di
Fina
S.
patrona
le
143).
(fig.
A San Gimignano
la
egli
(fig.
Voca-
la
zione degli apostoli Pietro ed Andrea, nella cappella Sassetti in S. Trinit a Firenze
sei
soggetto che
egli
imprende
a trattare,
sfruttato sia
modo
il
di
il
infondervi
una grazia nuova. In quante pitture non fu riprodotto, da Giotto in poi, il funerale
di un santo? Eppure il Ghirlandaio, figurando quello di san Francesco, senza allontanarsi dalla tradizione, eleva la scena a un'altezza nuova, col bel fondo architettonico,
con
la
variet dei
capolavoro
144
(figg.
Maria
dove
145),
la
S.
1490).
Il
possiede
egli
gli
suo
Il
Maria Novella
sette storie,
in
del
perfetto,
tipi
senza discussione,
senso
il
una
ritratti;
ogni
144), di
(fig.
cos
vi
Ghirlandaio
Mainardi,
il
alla
sfugg
quale spos
sua
Ghirlandaio
rare
il
testimonianze
le
le
di
(1435-1488). Per
lui,
non
il
la
di
del
molti
a scolari,
lui
la
il
il
di
fatto che
Leonardo
la
ci
altrettanto
famoso
deve
scultore
fare gran
scolari quali
i
//
Lorenzo
conduce
pi alta perfezione.
Verrocchio:
testa
come
e
una concludi
bel-
L'unico quadro
battesimo di Ges
(fig.
147),
del
pittore,
alla
come
del
Ghirlandaio,
del
rimangono
ci
si
ferirli
quelli
Verrocchio
stilistiche
come maestro
foss'altro
singolarmente
che
dell'attivit
s'avvicinano
chio
Garbo
del
Bastiano
di
di
dubbie
Raffaei.lino
influenza
e
Come abbondano
sono
la sorella di lui e
si
critica gli
contende
di
nuovo per
ri-
il
quattrocento: la pittura
Francesco
di
dente
di tali
colare
comune
135
e coi
disegni di
mano
L'affinit evi-
a tutti gli scolari (acconciatura del capo, posizione del dito mignolo ecc.)
Fig.
147.
Andrea
del
Uffi;
non lasciano dubbio alcuno sulla comune origine, tantoch si resta sorpresi vedendo
quanto l'attivit pittorica del Verrocchio rimase inferiore alla straordinaria
di
Fra
suoi
scolari
pi
gli
si
avvicina
Lorenzo
di
di-
Fig.
148.
LORENZO
DI
il
quattrocento: la pittura
suoi
quadri,
faticosa nitidezza,
la
eseguiti
con
lui la
137
scrupolosa
coscienza, quasi
si
si
direbbe con
distinguono per
HM
Fig.
149. Piero
degli Uffizi di
getto
fu
di
Firenze,
spesso da
ginocchiata
in
si
lui
Uffizi.
una malinconia tenera e dolorosa. Questo sogforma pi semplice, cosicch la Madonna inBambino giacente divenne poi una figurazione tipica
in
questi motivi,
li
riscontra
ripetuto,
adorazione del
santi.
come parecchi
aveva intraveduti
altri,
egli
Che
se
Lorenzo,
MANUALE
138
sotto
certi
DI
pu considerarsi come un
aspetti,
meno
quadri
a
e
si
di
ig
nome
Roma
>i>
del
Pietro
del
(fig.
La Regina
di
Saba adora
fin
Firenze.
suoi
dal
principio
di
Il
di
del
Pi interessanti sono
secolo
preferiti
uomo
strano
con
leggende classiche
lo
come ornamenti
la
prima
il
bizzarro
le
gli artisti,
merli degnamente.
alle
quadri.
ne'
ancora che
e nemCosimo
il
degli acces-
(Sistina) e a
vedono
in
Annun-
148).
di
logici,
primo rinascimento,
pi
dal
la
sori,
artista
ai
forma
di
novella,
avvicinandole cos
ai
suoi
di
tempi.
dare
il
Le scuole
dell'Italia
biano particolarit
quattrocento: la pittura
XV
139
secolo
pregi.
In
Madonna
Milano, Pinacoteca
di
e santi, di
esempi
manda
si
Pi<
il
loro
quali scam-
dovuto
alle
della Francesca.
Brera.
di citt in citt
le
vanno perdendo
fissa,
vanno trapiantando
la
Toscana,
vera strada,
l'alto fine
oramai prefisso
all'arte, e
trovano coraggio
Non essendo
trattenuti da
una
forte
slanciano con vero fervore nella nuova strada aperta dalla pit-
tradizione locale
si
tura fiorentina,
la
il
contributo
di
importanti pr-
MANUALE
140
gressi
Una
tecnici.
svolgere
la
folla
loro attivit a
di
artisti
Firenze;
DI
fiorentini
ma
Umbri il modo df
Umbri trovano campo largo
spesso agli
toglie
per contro
gli
maggiore
di
Fig.
questi artisti
152.
Pier
nomadi
Franceschi
secolo.
pi delle
che allora
nico
dell'Alta Italia.
o dei
(14189-1492)
XV
fin
si
e si
diffondeva. Visse
Veneziano,
chiamatovi nel
1439;
pi
tardi
Firenze dove
lavor
in
si
un a
patria
(fig.
olio,.
Dome152),
il
ii
.Marche, a Ferrara, a
cesco)
la
quattrocento: la i'ittura
si
Roma, ad Arezzo.
151)
(fig.
in
altri
In
un
141
ciclo
di
luoghi delle
di
S.
Fran-
quale
posto
vieti
il
seme
del-
l'albero della Croce sotto la lingua, fino alla battaglia contro Massenzio e Cosroe.
Le figurazioni
al
palazzo di Salomone
la visione
dice
la
notturna
di
morte a Maria
imperatrice
venzione
per
e la
Regina
isolate: la
il
di
(e
eccitarla
una trave
del
ponte davanti
inginocchia ad adorarlo
palma
la
(e
non
(fig.
col giglio)
150);
che pre-
ricercare
la
Croce
nemmeno
l'Annunciazione);
l'in-
ricognizione della vera Croce ecc., sono quadri mirabili per arte pro-
d'esprimere
e si
in
vigoria plastica.
MANUALE
142
DI
Che Melozzo degli Ambrosi da Forl (1438-1494) sia stato direttamente aldi Piero della Francesca, sembra oramai certo; sicuro , comunque, ch'egli
conobbe l'opera di Piero. Il necrologio di Melozzo lo dice dotto in prospettiva,
lievo
infatti le
magistrali.
154.
Fig.
nello
slancio
vor a Forl,
papa Sisto IV
se
Luca
della
in
sono
sue
opere
Melozzo,
non
modelli
nella
il
perfetta
fantasia,
nella
Caduta
nobilt
prospettiva
e
egli
(fig.
153),
e di scorci
delle
vita
compie
e
i
audaci e
dell'Anticristo. Orvieto,
nella
nella
della Vaticana
di
composizione
Duomo.
singole
figure.
Roma. A Roma
Lasotto
cui
Fig.
156.
(il
Redentore)
Museo
nel
il
quattrocento: la pittura
di
145
tav.
Ili
quattro teste
d'Apostoli).
Nel primo
di
cardinali
semplicemente figurata
dignitari,
fa
l'omaggio
accoglie
del
in
presenza
la
vi-
una verit
la
pi
alta
di
Fig.
del
modo da
pari sono
157.
Jacopo
frammenti
la
l'alto
sentimento
Bellini: S. Giorgio.
di
sportelli,
per
come
la
se fossero
ritte,
le
poi
figure
ma
per
Marco Palmezzano.
Ora soltanto vediamo maturare
frutti delle faticose ricerche tecniche e dei
molti studi teorici, che diedero agli artisti la piena padronanza del mondo esterno!
Ma, ottenuta questa, gi non si accontentano pi della naturalezza e della vita.
conoscenza che ha
di
mondo
che
lo
circonda,
di essere
la
la
sicura
che ha
con
e,
questo, vuol dare anche alle creature nate dalla sua fantasia
ma un nuovo
idealismo
sempre con-
MANUALE
146
forme
verit.
alla
STORIA DELL'ARTE
DI
curavano
si
paragone fra
il
due epoche: da
le
figurazioni
quelli
di
occupa gi
La rappresentazione
da Melozzo
ripresa
dipinti
nei
allegorici
da
fatti
XIV,
del secolo
gli artisti
lui
il
Berlino,
rasentano
il
le
Ma non
sarebbe
il
solo.
il
punto
di
che Melozzo vi
Anche
Verrocchio
il
modo
d'interpretare
Luca non
nudo,
il
un grande artista
fu
l'audace
per
figure
le
si
hanno
tali creazioni
disegno
ma, per
il
la
(figg.
il
culto del
lore,
mostra tutta
La Madonna
Firenze,
di
fizi
pieghe
delle
in
opere che
la
solennit
Roma
dipinge
dei
Novissimi,
morti,
il
Duomo
di
e la
la
ultime gesta
dannati
castigo dei
in
la
e la
vita
sua opera pi
caduta dell'Anticristo
(fig.
la
(fig.
154),
155) e l'entrata in
Paradiso
modo
assoluta-
leggenda) interpretate
in
originale.
predica
in cui la
non
nudi.
finalmente nel
/ quattro
risurrezione
mente
composta
importante,
la
si
di
san Benedetto,
di
per
possenti
Loreto nel 1480 negli affreschi della Santa Casa raffigura Angeli, Apostoli, Evan-
gelisti e
morte
forme
le
vita randagia,
attivit
due Arcangeli
mirabile
la
coi
permette
di
si
manifesta tutta
raggiungere tutto
l'arte
e nei
del Signorelli.
possibile effetto
il
drammatico ed una
espres-
Come
nella scoltura, cos nella pittura l'Alta Italia s'afferma di fronte alla scuola
fiorentina con
Il
campo
d'azione
Padova. Francesco Squarcione (13971468?) ricamatore, che nei suoi viaggi era andato acquistando una quantit di modelli (disegni e gessi) per metterli poi a disposizione dei giovani, diede la prima spinta
pi
a far sorgere in
Anche
a
lo spirito
prediligere
le
matematica.
I!
All'influenza
formu plastiche
della
Fig. 153.
vigoroso
R0< ENTO:
147
l'ITTURA
LA
tendenza ad
Jacopo
Bellini:
tutti
le
si-
imitarli'.
Ma
Madonna. Firenze,
solo
Andrea Mantegna
(1431-
soffio
Del resto
ili
Ql
di
in
MANUALE
148
ebbe
e vi
col
mor
come
DI
nel 147(1,
ma
Fig. 159.
Andrea Mantegna:
disegni che
S. Gii
si
ciate
le
si
sec.
XIV
su tutto a Padova,
conservano a Parigi
Londra. La
vediamo annun-
qualit artistiche (figg. 157 e 158) che caratterizzano l'opera del Mantegna.
altri
Giacomo
Cristoforo.
IL
i.U
ROC ENTO:
PITTURA
149
figure
le
gli
I.
(fig.
affreschi
marchese Lodovico
111
in
cortigiani
le
il
guiti dal
1471
(nove quadri
ig,
160)
(fig.
mezzo
suoi,
coi
due
1474, nonch
al
finiti a
ai
figli
(fig.
parte
parenti
altri
lavori ese-
tutti
161) ecc.,
tempera su carta,
sacerdoti
gi fatti nel
1492
ad Hampton-
160 Andi
Court), sono
in
Mantegna
in
dipinte a colori.
pel
pittore,
da
una
serie
di
incisioni
in
rame,
in
parte riproducenti
scrittori
classici,
gli
elementi
per
le
scene gi
padovano dovette
questo
ciclo,
che
sua volta, doveva aver esaminato attentamente opere d'arte antica come
dell'arco di Tito: tuttavia
le
la
Anche
il
togliere
l'artista,
rilievi
Mantova
ritratti del
Marchese
della
MANUALE
15')
sua famiglia
(fig.
le
(fig.
pleto.
come
completa illusione
IBI.
Andrea Mantegna:
permettono
di far
scorge
si
valere
ottica. Al pari di
Fig.
gli
161) raggiunge la
figure
DI
liberamente
la
suo senso
il
nei
classico
dei
Gonzaga.
suoi
studi
di
primi.
cos
la
Madonna
si
ornata l'ancona di
appoggia
il
S. Zeno
suonano
anche
la
Madonna
della Vittoria al
162).
Ma
che l'arte
Il
la
Madonna
invece,
le
splendono qui
i
di
molli
in
HTROCENTO: LA PITTURA
di ricorrere a
Fig. 162.
Ql
con
151
Maddalena
della Vittoria.
in
il
suo effetto,
Nazionale
della Galleria
Parigi,
un coro
Museo
di angeli
del
provano
lo
di
Londra
Lou\
esultanti.
La grazia
il
loro valore.
Il
Mantegna introduce
anche
si
ono-
MANUALE
152
rava
l'arte.
Ivi
si
DI
(come
negli studioli
in
quello d'Isa-
Gonzaga a Mantova) quadri che alla bellezza e alla grazia pittorica aggiungevano il pregio d'ispirarsi alla poesia erudita del tempo.
L'importanza del Mantegna non per tutta nelle sue pitture. Egli tra gli
antichi incisori in rame italiani certamente il primo. La storia dell'incisione in
bella
Italia
rimasta nelle tenebre per quanto riguarda il suo inizio. Non tenendo conto
parlammo, intorno alla scoperta dell'incisione in
Fig.
rame,
163.
attenendosi invece
un'impronta
al
fatto
si
risalgono alla
tichi
esempi,
(fig. 164),
che
si
gli
prima
orafi
di
Brer
avevano cura
riempirne
di
carta
tirare su
si
tro-
che
di
in
come
il
ritratto
femminile
del
il
primo
la
a incidere
di
Berlino
domanda,
un disegno
QUATTKnL'KMO: LA PITTURA
IL
153
su lastra di
carta,
sulla
le
prime
ascetico,
libro
monte
//
che
italiane
incisioni
Din,
sancii) di
stampato
nel
1477,
tre
e
illustrazioni
per
un
gi
diminuisce
quelli
valore
pretesa
alla
di
cisori fiorentini
d'arte,
primi
forma
tale
in
meno
rende
credibile
che
che
Mantegna
il
Ci
simile se
si
Mantegna ha cominciato a
in
rame prima del 1460,
il
incidere
cio
in
(mentre
rame ebbe
neh' Alta
Firenze
intristiva
rapidamente) un potente
una
nel
modo
sviluppo
unita
pi
alla
campo vasto
quadro, come
Brera
di
chi
(fig.
nel
163),
non
ca-
va
finezza d' e-
squisita
spressione, trova
il
lui
nell'in-
qualche
morto
Cristo
ili
indietreggia
neppur da-
vemente
venti
fantastica. Cos
incisioni
della
le
neppure
Mantegna
col
Bambino
al
petto, furono
In generale, dal
nuova,
XV.
Flagellazione,
ammirate
dei sec.
lie-
commo-
dalla scuola
Italia le scuole
la
che
si
di
vita
veneziana.
Nessun nesso immediato congiunge la scuola veneziana con l'epoca eroica dell'arte italiana; anche chi passi ad essa da Raffaello e da Michelangelo vi trova tutto
un mondo nuovo; sul suo stesso terreno non sembra quasi aver avuto una preparazione; infatti, ancora sul principio del secolo
pittori
forestieri.
In
realt pero la
star senza
MANUALE
154
luppo lungo
secoli per
165.
Anton,,, da
sulle forze di
Fig.
la
Bastarono pochi
di
ponendo mente
al
DI
mare
Murari,,
zampa
Bartolomeo Vivarini:
Il
simbolo
Polittici,.
la loro
Venezia,
il
leone
Bologna, Pinacoteca.
Veneziani fondarono
di
immerge
nel
mare;
ricchezze, e specialmente dai commerci col Levante, che nel medio-evo godeva
d'una civilt materiale superiore a quella d'Occidente e possedeva tutte le raffinale
Veneziani che
IL
le
QUAI
Ri
ni NTO:
la
LA PITTURA
155
la
fantasia d'im-
pressioni orientali.
Presto
si
Fig.
166.
col
Figlio e
Santi.
a colori; esso
la
la
la
condurranno ad una
della potenza
ridisse,
data
la
da parte delle
repubblica,
il
classi dirigenti.
patrizio veneto
Durante
il
soggiorno
doveva porre
in
in
non
ma
ina-
anche,
non comuni
opera, tutte
le
sue qualit
di
diploma-
MANUALE
56
tico e di guerriero;
ma, tornato
DI
in patria,
amava
di
tesori
della vita.
si
tutto,
domandavano
pittori;
d'essere ritratti;
agli occhi,
dovevano
il
quei ca-
fasto e
le
indurli alla
glorificazione artistica della propria esistenza. Occorreva per per questo la padro-
Fig.
nanza assoluta
pure
la
del colore,
pi pura
ricchezze. Cos
la
comprendiamo
ed ogni durezza,
rata.
Nessuno
poich
pi nobile,
li
la
il
Venezia, Galle
pu
ridire
con verit
lo
una scuola
confondono
di
toni delicati e
Santi.
inondano
ai
le
alla
il
quattrocento: la iattura
157
disegno, rimanevano fedeli alle proprie tradizioni locali, ma nel colorito si trasformavano raggiungendo una caratteristica connine.
rinnovamento nella pittura veneziana arriva in tempo. La potenza effettiva
Il
e nel
Fig.
Girolamo
nello
studio.
lentamente dalla
fine del
secolo
XV; l'immensa
dava
agli
ozi
della
vita
consumando quasi
fu
capitali
accumulati:
il
ci
tramonto
si
ili
Pig.
169.
DI
BRERA.
IO
>1
\RE.
li
ni
R0( EN
0:
LA
159
PITTURA
XV
eli
immagini
Giovanni Alemanno
1450) ed Antonio da Murano (14159-1470) lavorarono una serie di grandi an-
ma anche
nei tratti
Fig.
quali, anzich
gliati
in
devotamente
170.
si
provvedesse
pittori
Roma,
le
Galleria Borghese.
al
modo
La nota lieta, in questi quadri, sta nel colore chiaro, luminoso, e negli ornamenti d'oro luccicanti: cose che poi passeranno in retaggio alla pittura veneziana.
La quale per, per avvicinarsi alla sua meta e dare alle sue figurazioni una base di
verit, dovr ricorrere ad altri esempi, prima tra tutti a quelli della scuola padovana,
la
cui
influenza
e di
il
il
MANUALE
160
Alvise
e
la
le
forme aspre
asciutte
composizione ampia
11
Crivelli,
raddolciscono,
si
monumentale
come
gruppo muranese
si
si
si
la
si
pi forte e luminoso
fa
la
si
di singolare
ricchezza e dal
Madonna
Bellini:
al
Mantegna
Venezia
quel
momento
l'artista
(circa
il
(fig.
169),
(fig.
167).
11
Crivelli,
che
festoni di frutta
In
coteca di Bre
in
dentemente
colore
scorge subito in una delle prime opere d'Alvise (1480) ossia nella tavola d'al-
tare con la
i
con
l'affinit
ni. Giovanni
ha
il
167).
attiene.
(fig.
randagio
artisti del
DI
le
il
colore.
si
stabilisce in
un'altezza impensata.
La leggenda
fa
Antonello da Messina
di
la
tecnica ad olio da
forme
la
i
un pittore fiiammngo,
sua italianit. L'inteladroni, san Giovanni
il
quattrocento: la pittura
il
[61
(fig.
168)
Ma
dove pi appare
pi belli dei quali sono al Louvre, a Milano
l'alto valore d'Antonello nei ritratti,
(Museo del Castello e casa Trivulzio), a Roma (Galleria Borghese - fig. 170), al
ci
carattere.
Fig. 172.
Giovanni
Bellini: Trittico.
(La cornice
Museo
d
a'
di Berlino.
suoi ritratti
Madonna
di
santi.
Jacopo da Faenza).
spingerli all'imitazione.
cos
si
completa.
figli
del vecchio
suo padre
e di
ii.
giovanile,
e
in
come
nel
Ges
quattrocento: la pittura
163
nell'orto di
portata
effetti
Venezia
Antonello,
da
che distinguono
la
1506,
tempo (15D5)
la
il
Bellini
per
primo
sa
tempo
Infatti
La Madonna
Diirer a Ve-
appartiene a quel
seduta
in
trono
in
una nicchia ornata a mosaico tra san Pietro e santa Caterina a sinistra e san Girolamo e santa Lucia a destra; sul gradino pi basso del trono siede un angelo
con la viola. Consimile ampia ed originale composizione troviamo in un quadro
dello stesso Bellini di
la
in S. Pietro a
spira
171)
data
in esse
un'aria
da quel tipo
di
di
In
Murano.
devozione discreta;
Madonna
(fig.
di
per
172) che,
questo,
questo genere
beni-
dalle Piet
l'impressione principale
ci
MANUALE
164
DI
tanto copiati,
presenta
ci
matura
bellezza
la
donne
delle
veneziane. Tali composizioni, che di solito collocano la scena in una specie d'ambiente superiore, vanno nella storia dell'arte sotto il nome di sacre conversazioni,
perch
in
domina un'espressione
esse
la
bellezza e
quiete
di
vigoria.
la
sommi
pittori
Palma Vecchio
veneziani: Giorgione,
il
maestro dei
tre
questi derivino
che,
purtroppo,
anche
le
il
il
alla
le
cui sale
furono
sontuose Scuole (sedi delle confraternite) erano state ornate di pitture alla
stessa guisa,
artisti
non
ci
veneziani.
(fig.
174), ai quali
manca
composizione,
mati
di
che distingue
ma
quadri
per
gli
ci si
facile
il
come
mostrano
passaggio
mancavano
negli spettatori
le forti
le
mo-
reminiscenze
sempre numerosi
che incontreremo
con forza
(fig.
175).
quattrocento: la pittura
il
165
affinit che il Carpaccio, allievo di Lazzaro Basti ani (morto nel 1512)
hanno con Giovanni Bellini due altri pittori dal colorito luminoso e
dalla cura amorosa posta nell'eseguire fondi architettonici e a paesaggio: G. B.
Cima da Conegliano (1456-1517), che, quantunque derivato da Bartolomeo Montagna, nelle sue Madonne in trono s'accosta molto ai modelli di Giovanni Bellini
Maggior
(fig.
176),
(fig.
177) e
Marco Basaiti
Fig.
170.
al
colorito vigoroso
anche
come
distinguono
l'arte in Italia,
anche
gimento. Nell'Alta
met
Il
con
400 in
campione
del
Avanzo
se
Italia
poi,
XV,
In
ognuna
d'esse
la
d'artisti.
cresciuta con
con Altichiero
Fg. 177.
B.
CIMA DA CONEGLIANO:
MADONNA
E SANTI.
il
quattrocento: la pittura
167
il
di
duti;
ma rimangono
Fig.
dazione)
Peregrini;
anche
se,
di schizzi
e di
delle
in
fig.
di lui
Ges chiama
178. Basaiti:
figli
che
basterebbero
di
la
in
S.
Fermo (l'Annun-
testimoniare
dell'importanza di Vittore,
pochi
negli
animali
di
un
libro
Londra, di Parigi
MANUALE
DI
zione pei fondi a ricco paesaggio e pei costumi sfarzosi, ed insieme anche una qualche
incertezza tra
il
seguire l'antico
modo
di concepire e di vedere, e
nuovo pi
il
rea-
incertezza
ma
e dalla
(fig. 182),
lievo
si
poi
sono
bruna
solidit di colore
il
Marescalco
(fig.
(1470?-1535).
tP.l
col
Per prima
di lui in
di valorosi pittori,
gli
stava intorno.
caratteri propri
i
una schiera
potevano reggere
al
con-
Foppa crebbero in fama altri artisti: Bernardino Butinone (14309-1507), Bernardo Zenale (1436-1526), Vincenzo Civerchio (14709-1544), Ambrogio da Fossano
detto il Bergognone (morto forse nel 1523) (fig. 185), Bartolomeo Suardi detto
il Bramantino (14559-15369) (fig. 187) su cui fu grande pure l'esempio del
Bramante
al
che, quale pittore, veniva dall'insigne scuola di Pier della Francesca e di Melozzo.
pronti a
gli
artisti
Lo studio
di
il
diffusione
e alle
poco a poco
quattrocento: la pittura
mescolanze delle diverse forme d'arte nella seconda met dersecolo XV.
i
contrasti di scuola
prepararsi a ricevere
il
nuovo
stile
Un
bell'esempio d'incrocio
nella scuola di
Ferrara.
si
attenuano,
il
paese unisce
le
ha
169
o,
meglio, di fusione di
pittori
come Jacopo
si
Bellini,
il
quattrocento: la pittura
il
Francesca.
del
di essi
gli
monumento
Il
palazzo
traggono
stessi
cicli
Scliifanoja,
di
il
eseguiti
sotto
il
allegorici
171
che
si
in
voga
col
al
gli
affreschi
1471. Alcuni
Montagna: Mcd
calandoli con scene della vita di Borso, rese con la pi fresca naturalezza e piene
di
originalit.
In
le
sono descritti
e,
lavori
su carri trionfali,
MANUALE
172
di
e
questi
affreschi
della Galleria di
opera
sotto
cresciuto
reciso,
Dresda
di
DI
l'influenza
(fig.
188).
di varie scuole
Le stesse influenze
mantovane,
11
le
suo utardino
183.
F.
delle
Muse
Louvre mostra
del
Bons
ico
Gonzaga.
forme
al-
san Bernardi!
quanto classicheggianti una evidente affinit con la maniera del Mantegna, la cui
influenza anche pi evidente nelle rare opere di Ercole Roberti (14409-1496),
di
cui
il
capolavoro
certo
la
Pala
si
(fig.
191).
Ma, quasi
la
Corte dei Bentivoglio. L troviamo dapprima Galasso di Matteo Piva fiorito tra
il
1440 e
lavor con
1488, poi
il
il
n molta fantasia,
il
ma
durevoli
il
(fig.
Madonna
192).
(fig
continuamente;
non
Fig. 184.
BONCONSICLIO
MANUALE
174
smette
il
suo
mudo
di colorire,
DI
liscio e
lucente
donne
in
di
adorazione davanti
185.
al
(fig.
193),
le
col
o,
Bambino
Angeli. Milano,
essi
numero
ora
per
si
Pinacoteca
di
in
il
e figliuoletto.
Francia mostra
la
le
Ma-
trono
Brera.
11
pe-
Per chi
Bambino,
Bergognone: Madonna
gistri,
di Tiziano.
sue Madonne, dal dolce viso di sogno, vero tipo di soavit fem-
le
Fig.
Quando
la
dol-
invece
il
sua debolezza.
de' suoi scolari fu grandissimo. Si dice che nelle sue vacchette o resuccessivamente nominati sino a duecento. Fra di
smarriti, ne fossero
figlio
Giacomo
(1485-1557),
Fig. 186.
VINCENZO FOPPA:
S.
DI
BRERA.
quattrocento: la pittura
il
177
Urbino.
in
Raffaello,
Ma
si
scuole
le
egli
Dopo
tendenze
le
anello ad anello
italiana,
fondono
si
si
allarga assai
lega in catena.
si
giovane
al
Cos,
195).
(fig.
vari periodi,
dimora
prese
Federico, morto tredici anni prima, aveva gi riunito intorno a s numerosi artisti
italiani
fiammingo
aveva
esercitata
Giovanni
derivava
dall'altro
alle
conservano
si
ma
santi,
per S
Melozzo da
su
padre
(14357-1494),
Gand
di
Forl, e dall'uno e
Raffaello,
di
il
quale,
Domenico di Cagli,
Madonne e
di lui
l'opera che ce lo presenta dal lato migliore quella che reca la data pi
Mentre a Firenze
pittura
la
interamente,
la vita
spiriti
gli
umana,
gli
Padova
si
in
grado
di
terza
la
qualunque
si
vivace
influenza
Santi
di
antica:
sua
la
pi popolare e religioso.
altro
poteva dare
la
di
santuari!',
altro che
(1306-1385), e
gli
XV,
l'arte
mette
si
rinnovamento
ma
coi fratelli
poi, col
Lorenzo
Venezia
Pisanello
lo
si
il
vivace
fiore
su Jacopo Bellini,
renze (1421-1425)
(fig.
poi
Siena
196),
muore
dal
1408,
dove
(1425),
nel
ad
Orvieto
(1426) e a
nell'Umbria
si
formano correnti
di
Roma
dove
1427.
ed elegantissima
diverse,
in
alle
Montefalco
quali
e
in
MANUALE
178
Viterbo, s'estende
Francesca
tutto
in
ii
aderiscono
cui
STORIA DELL'ARTE
DI
Fra Carnevale
s'estende
fiorito
intorno
prevale
al
1450
l'influsso
Carlo
di
Fig.
188.
anche verso
palese
Crivelli,
la
parte orientale,
in
Mariotto e Cola dell' Amatrice. Invece Nicol di Liberatore da FoI'Alunno (1430-1492), cresciuto come Pier Antonio Mesastris all'esempio
di Benozzo, non tarda a manifestare un carattere proprio, cos nei tipi come nel
sentimento pieno di devozione (fig. 197). E da Benozzo e da Pier della Francesca
deriva Lorenzo da Viterbo che, nel 1472 circa, la morte strapp non ancora
nardino
di
ligno, detto
(fig.
198).
avevano dominato
Senesi,
ma
l'arte
poi
il
si
delinea in
Beato Angelico
un modo
e
speciale.
pi ancora
il
Prima
vi
suo discepolo
Fig.
189.
MANUALE
180
Benozzo avevano
radiazione
stendardi,
su
fondi
degli
Buonfigli
affreschi
architettonici;
Benedetto
nonch
Fig. 190.
col
DI
su
del
(1425-1496),
palazzo
di
Lorenzo (14469-1522)
il
quale,
infatti
autore di quadri
la
(fig.
loro ir-
199) e
Bologna, Chiesa
Bartolomeo Caporali
renzo
di
Evidente
(op.
di S.
Giovanni
1442-1499),
(fig.
in
la
cui
Madonna
200), e su
Fio-
Fig. 191.
DI
BRERA.
MANUALE
182
Pieve detto
studiando
il
le
mediocre
DI
Romano
da Antonazzo
Perugino (1446-1523)
si
dava
gino fece a
l.
Vi
bisogna
l'arte
egli
Luca
di
Signorelli
lunghe
mentre
soste che
infatti,
bottega,
--
convenire
il
oltre
Perugino
egli
non
col
fin
quella
gareggiare con
sempre aperta
in
il
Peru-
gli
al
Pintoricchio
Mos
e
ad
e di
Ges
Andrea
di
Ma
perci
artisti di
Perugia.
entrato nel suo periodo migliore che dur sino all'inizio del
gli
della
e ripetute
era
rimanendo
Firenze,
teneva,
194)
ben pi profonde
Fig. 192.
(vedi a pag.
201),
(fig.
fama
XVI
secolo,
gi acquistata.
Aloigi
di
l-'ig.
193.
E SANTI.
PARMA,
(i
\l
MANUALE
184
gegno
(c.
DI
per tutta quanta l'arte dell'Italia centrale della fine del secolo.
fiorentini
gli
tratti caratteristici;
Toscani tolgono
agli
gara,
Umbri
scambiano
si
Perugino,
il
qui che
gli
rispettivi
ma
artisti
loro
dono come
Fiorentini disegnino vigorosamente e riescano a ben raggruppar le
gure. Il gruppo centrale della Consegna delle chiavi (fig. 203), l'unico affresco che
i
possa
con
sicurezza
dire
Fig.
steriori del
194.
egli
nistici;
sono
a
una
l,
il
ma
classici
non
il
sola scena.
Cambio
di
ma non
eroi e
v' gesto o
si
nel
1496,
trattenne
per l'espressi
cura pi
Pi slegata ancora
vorrebbe rendere
gli
finita
nuovo
commuove
Chiesa d S. Domenico.
M. Maddalena
a lungo, dipingendo
in S.
si
fi-
concetti
uma-
legislatori dell'antichit,
quattrocento: la pittura
il
letto,
e,
pi rapidamente che
altri
gli
pittori del
185
sempre calde
finemente intonate,
di
Fig. 195.
gli
Apostoli
Timoteo
in
mostra
la
Viti:
sul trono,
Vergine concetta
ss.
Giov. Battista
fig.
202
Galleria Pitti),
mentre
il
suo pianto
aria "con
in
gli
riesce
ai
ai lati
Lo
Santi
le
sta
Angeli
morte
di
Cristo, ecco
la
UFFIZI.
Fig.
197.
NICOL
DI
MANUALE
188
mancanza
il
di vigore delle
sue figure,
dano espressione pi
riesce
come
nello Sposalizio
doman-
intensa,
DI
nel
primo periodo
lavoro anteriore al
di
La De-
poi s'illanguidisce.
1500,
Piet degli
la
Uffizi
di
quindi
considerate
come
ritto
Ed anche
buon
di-
le
mirabilissimo ritratto
il
di
opera
momento
quel
di
Accanto
(1493).
Perugine figura
al
al
Betto
detto
scolaro
(1454-1513),
di
Pintoricchio
il
di
lui,
in
giovent
umbra
il
Ambedue
ereditate,
artistiche
raggiungendo
non
una
vestono con
facilit le pi
pareti di dipinti,
meno
198.
Fig.
profondi
quali,
altri,
di
e,
comune
ri-
ampie
sebbene
danno
La
una grande
illusione di vita.
parte che
il
affreschi
gli
simo
tre
non
si
pu
nell'abbozzare
Maria
lavoro
in
quanto fosse
XV
egli
lavor generalmente in
Aracoeli dipinse
indipendente
dell'Appartamento
della vita
latti
(1483-1484).
La pi
Leggenda,
ci
di
vediamo un
in
soffio
fine
Roma.
le
e fu
sue opere
dal suo
la
il
primo suo
decorazione
modo da
qualche
san Bernardino,
vasta tra
in
Pianeti
allegorica
alcuni
Z UJ
Z N
o z
Q UJ
< ce
S E
Q <
< 5
MANUALE
190
dei
dotti
aiuti fra
degli
o
i
artisti
che
DI
STORIA DELL'ARTE
Naturalmente
(inorarono.
la
egli
quali principalissimo
Madonna
razione della
colore narr
del
pittore
come pens
Libreria del
la
vita di Pio
abile
il
e sicuro,
XVI
Duomo
II
dove
Siena,
molti
di
agli
occhi, ripetuto'
Roma
le
le
il
scene
la
giovanissimo Raffaello)
vesti variopinte,
ad affascinare
il
di
consumata esperienza
quali non da credere,
Con
(alle
vivacissimi
affreschi
dieci
in
Silvio Piccolomini).
compose
egli
san Pietro
valse
si
Pastura da Viterbo
(Enea
in gloria,
S.
il
con
nostri occhi
cos
da non
la
viva
fondo
lasciar
Fig. 204.
ELEONORA
DI
PORTOGALLO.
MANUALE
194
subito notare
di
Il
la
molte figure
DI
(fig.
come
Pintoricchio,
di
qualche episodio
artista, superficiale.
Padrone
di tutti
dall'arte,
le
le
conquiste
poca bont
la
204).
e, al
il
Qui,
come
non impasta
col
Non
sangue
tando
il
Un
lit
si
di fantasia,
hanno
ha caratteri
notizie dal
1460
al
gruppo umbro
affini
col
che,
Pintoricchio
1512 circa. Lo
si
quantunque minore
Antonazzo Romano
di
di
abicui
l'Alunno, poi Melozzo da Forl, sinch appare attratto nell'orbita del Pintoricchio,
Giorgio
(op.
1492-1527)
altri.
Eusebio da San
Il
nicoi
cendo
195
di Pietro detto lo
buon disegno e buon colore, GianManni, Tiberio d'Assisi, Sinibaldo Ibi, Gio. Battista Caporali e, ta-
Maggiori
Spagna
UTR0CENT0: LA PITTURA
Ql
davi intanto
primo terzo del
allievi
fiorito nel
d'altri,
il
il
XVI,
sec.
di
grandissimo Raffaello.
Nicolo Rondinelli:
Fig. 206.
e
imit
gli
prima
in
Giovanni
ss.
Tommaso d'Aquino
Umbri
in
ispecie
Bellini.
e
Marco Palmezzano
concittadino .Melozzo,
la
compostezza
si
ai
Benedetto Coda da
ancora
nel
Raffaello,
Bolognesi
si
in
Treviso,
una
folla di tavole
Bonfigli; poi
il
suo maestro
quindi
Madonna
e
1515,
con
imitare
verso
e
il
in
1495;
orme
le
del
ambienti
Francesca
Toscani,
operoso
tenne a
(fig.
i
205).
Faentini
Ferraresi, con
Leo-
con
Giovanni
tennero
Pier della
si
Fig. 207.
MADONNA
ASCIANO, COLLEGIATA.
quattrocento: la pittura
il
Marco Marchetti,
(fig.
Francia
compresa -
il
Ferraresi,
poi
In
Grosseto,
nemmeno
toricchio,
la
la
Romagna
Bologna
disuguali Romagnoli,
Ad
ogni
si
decorativa.
Cattedrale
pi
Francesco
Palmezzano,
competere con
e
il
V accademismo raffaellesco.
ita.
condussero
incerti fra
di
al
Bernardino (14709-1509)
Cotignola, ondeggiarono
dopo
cangiantismo
206),
197
di
modo
dal poter
nuove
e
e
merc
vigorie,
il
Pin-
MANUALE
198
DI
STORIA DELL'ARTE
detto
il
il
1481),
Francesco
dipingere
(fig.
Benvenuto
di
di
Giorgio
209)
scolp e architetto,
II.
1524),
(,H
ATTROCENTO:
l'I
NJR
199
Guidoccio Cozzarelli (1450-1516), Bernardino Fungai (1460-1516), Giaminori. Pi che di regresso, come stato detto,
Fig. 210.
nel
ripetersi
religiosa,
Benvenuto
di
sosta
d'attaccamento
al
passato.
pur
animato
Ma
dall'ammirazione
per
santa
Caterina
fede
di
pi dall'esempio
dal
fervore di san Bernardino. Alla dolcezza del sentimento s'armonizza poi quella del
colorito placido e signorile.
inanimili,
|ii
>
ii il
il
il
ili
>
i'i
Ti
ili
'
i.i
jltAU'JVAl'M
'HlM)H)llO)IV)M:n"ll)MlJllin
'
i\
C.
Museo
CINQUECENTO
IL
del Castello di
Milano.
RINASCIMENTO.
Il
,i
il
del
seguir
correnti,
le
inclinazioni,
le
perfino
le
Ma
ci
il
talento.
punto
il
di
partenza
mutato stato di cose a Firenze. Per ricondurre il popolo fiorentino a quella libert cui aveva spensieratamente rinunciato, per toglierlo ai facili costumi che ne
informavano la vita, e ai frivoli piaceri a cui si abbandonava giorno per giorno
senza cura alcuna dell'indomani, si doveva ricorrere a un potente risveglio dei sendel
timenti religiosi. Le prediche del Savonarola furono tutte piene di gravi esortazioni
a
non
lasciarsi
ad alzar
lo
espressi
con
sguardo
ardente
l'anima all'Eterno,
al
valsero
esaltazione,
Vero, a Cristo.
ad
la
male,
lotta col
questi insegnamenti,
infiammare anche
la
fantasia degli
artisti.
la
Pittori e scultori
nuove
idee,
non cercano pi
nocchia
(la
l'arte tutta
Piet),
la
i
Madre muta
discepoli che
l'importanza che
gli
depongono Cristo
nella
avevano
al
di
la
L'i-
nel-
tempo
MANUALE
202
di
promessa
ora
redenzione,
di
non
DI
fantasia
la
compiaceva
si
che evocare
pi
sa
dolori
da Cristo
per noi.
Pure,
gli
spiriti
e le
si
riaddormenteranno
Fig. 212.
Francia
non
si
attivit;
I
papi, pur
sono
perci l'arte
non avendo
soli
che per
la
la
coltura presto vi
diritti
ereditari
agitavano negli
le
il
manca
si
lo
potr
di
la
conloro
alimento.
loro tradizionale
primo posto
confini
potenza
la
giata sulla fede, possono gareggiare coi grandi Stati europei. Cos
denza, prender
stretti
l'Italia
il
della Cancelleria.
e la
si
contado
Roma: Palazzo
la
interessi
idi
finite, l
XV
in
in certo
modo
Roma,
loro resi-
cinquecento: rinascimento
il
Questo primato
Italia.
Gli artisti,
vere, accorrono a
l'infuori di
l'in
di
Roma
destinato a
Roma
Venezia, tutte
da ogni dove
le
far
il
Roma
sua
la
ne fanno
vita
il
non solo
in
Fig. 213.
della vita
comune,
le
Roma:
che
la
le
tistica si
alla
stesse.
il
l'interesse
ricca colorazione e
e
domandano
porta a
Roma,
ecco
le
il
nuovo
Roma,
Come sempre,
forme vivaci.
Gli spiriti
indirizzo. All'arte
plastica classica)
Ma quando
il
minuta
del Rina-
con ardore
il
ima
grandioso,
tarsi
forme
influenza prepotent
fantasia crea.
Due
anche
e di
ma
allarga,
in
Ro-
quali richiedono
si
paragonate
pi,
esercitano una
lo
della
non hanno
203
degli
artisti.
e,
risvegliando
L'i
MANUALE
14
DI
Maria
di S.
Scultori
tradizionali
tentano
pittori
dell'arte
scambiare
diventa possibile
lo
volta servono di
esempio.
Anche l'Umanesimo in
mente svanisce il bel sogno
raffigurare
di
classica.
l'arte
Italia
si
considerando
dei
gli
le
eroi
al
nelle
norma
forme
classicismo che
la
Ma
prima
rapida-
alla vita
pre-
medioevale.
oltre,
antichi
strati sociali
troppo
gli
le
di
si
il
lato
il
gli
uomini
andarono
come un modello
di cultura superiore
classica
perfetto e
gerato. In
rienza pratica.
zioni,
rivestiti di
classici
in
Rivissero
forme
gli
ideali,
svolgimento questo
antichi concetti
in
di
cui
tutto
tratti
conforme
al
furono
cammino
tolti
fatto
agli
dalla
esempi
coltura
Italia.
Naturalmente
l'arte
viene cos
man mano
il
contrasto
MANUALE
206
Fig. 216.
ideali dell'antichit,
sone.
che
rimanevano
innegabile che
popolare,
un'arte,
soprattutto
in
Madonna
ci
il
DI
privilegio di
stette
godimento
di
il
germe
della
Roma
dove manc
il
in
futili
pura verit,
si
romana ha brevissima
fioritura:
e
al
Come
la
Rinascenza
meno
in
sua decadenza.
ogni splendidezza
una piccola ed
dove tutto
e
allarghiamone pure
terribile sacco di
si
appog-
universale.
i
confini, dal
Roma, opera
delle
Fig. 217.
ROMA:
S.
PIETRO
IN
MONTORIO
manuali;
208
DI
Fig. 218.
1530-1546
mezzo
secolo.
di
Borbone
La scorza era
(1527), e l'arte
l'antica,
.-
1547-1564
di Michelangelo).
ma mancava
la
pi di un
si
XVI
anche
secolo, e ferve
in
Roma
una
l'Alta Italia,
dove
l'arte
provinciale, pi ristretta,
pi
ap-
tenace,
non
perch
punto
si
lungo
fiorisce
l,
dove pi a
scimento, ed
Michelangelo
e del
Vignola.
che
cen-
rinfran-
momenti
trale
Roma:
dell' Italia
l'arte
Fig. 219.
Rina-
il
corre
difficili
5X
Ili
.nX
</)
.-
usi
< \S
<2
O
MANUALE
210
DI
221.
molto
il
secolo;
tratti
che
comuni
gli
Roma: Farnesina
gran numero
di
vari
elementi
una
occhi della
mente
la
seguono attoniti
il
in
opposizione
cos
ripida salita,
giudizio difficilmente
si
conserva
sereno.
L'ARCHITETTURA.
il
nascimento avviene
in
sconvolgere
Neppur
le
passaggio fra
modo
norme costruttive
tradizionali, n di
il
e nei
Cinquecento ha realizzato
si
occupavano che
il
si
gli
Non
maturo Risi
tratta di
edifici
centrali a cupola,
nota un regresso.
acutezza nuova.
la
n d'altro
aumentare
si
gnando
quattrocentesco
lo stile
la
gli
artisti
le
la
al.
cinquecento:
ii.
tutto.
11
Cinquecento trascura
aggraziati ornamenti.
plici
architettura
211
la
ma
membri
esempio,
dell'edificio
sono
in
molte-
il
delle
parti, e nei
minor numero,
ma
loro
sono pi
fortemente disegnati, con profili pi vigorosi. Insieme alla maggiore semplicit delle
forme appare l'ordine dorico e, insieme alla ricerca del maggior effetto, l'amore
dei contrasti.
L'architetto interrompe
con
alle
pilastri,
colonne
pareti
le
timpani,
gli
spigoli
dei
le
finestre e le porte
Anche
qui
rapporti fra
le
varie parti sono oggetto di studio speciale, l'effetto dell'opera cercato nell'armonia
masse
delle
le
la
la
grandiosit,
la
Bramante.
nato
d'Angelo,
opera
svoltasi
Nato
o,
la fine
nel
Quattrocento,
Fermignano,
non
lungi
in
da
nella
storia
Lombardia,
Urbino,
dell'arte,
gi
il
1444,
al
7TTTIjj
nMnH
nome
Bramante,
di
Do-
alla cui
brevemente accennammo.
intorno
Fig. 222.
Rinascimento
del Cinquecento.
al
1660.
egli
dapprima
MANUALE
212
sal
rimase
in
DI
gi
era
anziano, ed a
non venne
Roma
a stabilirsi in
Non
si
Roma
hanno
notizie intorno alla sua giovinezza; solo possiamo arguire ch'egli s'inizi nell'arte,
mentre
sciuto
in Urbino ferveva una grande attivit artistica, e che non gli rimase sconoLeon Battista Alberti che a Rimini aveva nella met del secolo trasformato
si
occup
di
architettura
modo ammetteremo
cerc
assiduamente
il
modo
risolvere
di
il
le
Bramante
infatti,
pi belle
era anche
pittore. Sebbene dei suoi dipinti poco ci sia rimasto, possiamo tuttavia giudicarlo,
quanto ad originalit e potenza d'invenzione, cmuiodi Pier della Francesca, e, quanto
al senso della bellezza, affine a Melozzo da Forl, maestri, entrambi, ch'ei dovette
vedere
si
in
Urbino,
arricchita
dall'antica
casa
e l'ultimo
di
la
Pinacoteca di Brera
Panigarola.
In
nicchie
leggiadramente ornate
si
(tav.
vedono figure e
un cantore,
IV),
>
il
nobile
largo e
assegnare
Oggi
difficile
Badia
dalla
quale
si
sente
l'abside
toglie
Gli
Ambrogio
con
Ma
(fig. 33).
sua di ottenere
e
(fig.
quella
215) e
la
pittori, subito
anche
per
saggi
dopo
mag-
la
e
si
Milano,
la
Canonica
cupola
effetti
Roma:
fanno parere
questi
Brera, un
ma
del Quattrocento.
momento.
sagrestia
Comunque^ bastano
fra
con Leonardo,
famigliarit
un posto onorevole
Fig. 224.
di S.
di
la
decorativo.
l'intento
architetto,
lui,
frescanti
giori
nel
rivela
qualcosa" che
a
colonna,
alla
Cristo
nel
fare
213
cinquecento: l'architettura
212),
pari, tra
con inclusa
la
un
monumenti che
chiesa di S.
Lorenzo
calcolo, frutto di
esistono in
in
Damaso,
Roma,
si
un
finis-
la
Can-
considerava
MANUALE
214
DI
Andrea
ad
semplice
Breno,
rustico,
pilastri, fregi
piano
il
principale
cornicioni),
degli specchi
quella del
cortile,
la
palazzo
Rucellai
che^taluni insistono
(fig.
un
credere del
e al giardino, in
il
solo
fizio,
Bramante
nei
disegni
quale oggi
minor
col
che
piano
se
S.
Pietro,
conservano
esiste, discernere la
il
un
effetto
la
il
in
superiori
sono
gradazione
ampliamento
l'architettura del
porticati, .uno sul-
\1
le
il
compimento
al cortile
N molto
posteriore
pi fortunato
Firenze,
non essendo
lui.
Cos,
(parapetti,
fine
felice
due
di
ne
piani
dei
facciata pare
piano, forse,
il
pianterreno
11
architettura
forme
sue
la
finestre
di
ma
ricca
Bramante, con
fu
le
pi
delle
Ne
40).
.W.Hlt'A.I
l'altro,
tra
variet
Montecavallo.
una
ha
specchi
gli
di
Antonio
ad
l'esecuzione
possibile nell'edi-
non
(fig.
ci
rimane
di
214), l'abside
Fig. 226.
Fig. 227.
216
Fig.
MANUALE
DI
Fig. 229.
Pianta
di
S.
Pietro, di Michelangelo.
Fig. 230.
il
cinquecento:
architettura
217
modo
mante
ci
ha lasciato,
il
posto che
egli
Matteuccio da Caprarola
Fig. 231.
nel
di
da Gabriele
Roma: Chiesa
c!i
S.
di
artistico,
come insegnamento
stile
il
fra
il
1508
da Cola
216), costruita
Giovanni da Como,
Pietro, secondo
minor pregio
(fig.
il
1524
progetto di Michelangelo.
bramantesco.
II
tamburo
la
cupola,
il
Giovine (1484-1546),
La sua
a fortificazioni.
Fig. 232.
ROMA: BASILICA
DI S.
PIETRO
LA CUPOLA,
DI.
MICHELANGELO.
Fig. 233.
Fig. 234.
FIRENZE:
S.
MANUALE
220
rinomanza
anzitutto
collega
si
DI
Palazzo
al
Farnese
cui
si
fece
prima
la
prova
Baldassarre Peruzzi
lui
si
di
Agostino Chigi
per
la
quale
egli
c'
Roma:
costru in
chi fece
il
il
teatro di Marcello
Siena (1481-1537) ha
Fig. 235.
(fig.
Vignola
il
cornicione
(fig.
in
e del
Chiesa di
Roma
nome
di
nel
(fig.
219),
due
218).
suo posto~presso
il
Bramante.
incarico di
S.
il
la
Farnesina,
stile.
11
mente piacevole.
poche loggie:
Il
palazzo
Massimo
dalle
Colonne
famoso per
l'abilit
con cui
interno. Esso l'ultima opera del Peruzzi, la cui attivit giunse fin nell'Alta Italia,
a Bologna
la
si
il
--
Raffaello.
Raffaello,
non
Alessandro
disegno
la
(fig.
a'
il
nei
in
fondi
segue
che
S.
erede.
architettonici
possiamo
far
largo
al
Orefici,
il
cui
le
Ma
primo
il
il
destino
il
fabbriche aggiunte,
quadri
degli affreschi.
intravedere
edificio a
Egli
meglio
le
dei
di
quale
fosse
di
ma
anche
personale;
l'ideale caro al
ma
qui
Bramante
a'
sono due.
Bramante
attentamente
noi
dal
derivata
221
originale.
dell'architettura,
architettura
per
222), e quello
forma
sua
VII
generazione
giovine
suo compatriota
mostr benigno
si
sotto
Della
cinquecento:
di
la
tipi
muri sono
abbelliti
il
MANUALE
222
indirizzo nel palazzo
Spada
(fig.
223
D!
L'altro
Girolamo da Carpi
pi semplice
severo.
Il
pianterreno, tuttora rustico o finto rustico, ha una pi ricca membratura; nel piano
superiore
le
semicolonne prendono
colonne o due
pilastri,
il
finestre
le
si
Quando
vilineo.
intonacate,
spigoli.
gli
le facciate sono
bugne orlano almeno
In generale durano la
le
Ji-^ii^^W
primo esempio
Il
corona-
di
mento
pilastri
Genova: Pianta
Fig. 238.
di
di S.
da
Maria
Carignano.
226).
Quanto grandiosae
mente
numero
abil-
la
mascheri
schiet-
quanto
la
disuguaglianza tra
delle arcate
il
quello dei
Roma: Palazzo
Caetani,
del
sori del
fu il maestro
Bramante, ed uno dei precur-
ciano da Laurana
il
dini fiorentine,
ij
pianterreno
modo
(fig.
227).
Anche il migliore fra gli scolari di Raffaello, Giulio Romano, lavor d'architettura. Conforme a un progetto del suo maestro egli cominci
Giulio Romano.
il
Roma
stata
il
per
il
modello
cinquecento:
una residenza
architettura
la Villa
estiva, destinata
Madama,
223
che, compiuta, sarebbe
ad arco, con nicchie ai lati, terrazze, cortili, tutto vasto, ma esteso pi in larghezza che in altezza. Una leggiadra decorazione accresce giocondit all'edilizio, che
sa di S.
Maria
di
Carignano.
cupola ottagonale
Michelangelo.
al
Con piena
S.
libert di
navate con
Benedetto a Polirone.
spirito
MANUALE
224
DI
di
Romano.
campo
di
dimostrare tutte
le
altro
chiesa
233)
(fig.
tenne
si
alla
delle
romane
(dal
Capitolini
(fig.
opere
edifici
l'edicola
Terme Diocleziane
sala delle
il
disposizione,
la
la
l'inventare e
gusto,
in
il
parole,
una
235),
dei
dimensioni,
11
suo
tutto
pel
infine.
era
(fig.
saldezza
comporre
altre
chiesa
in
le
il
S.
come
com-
1534),
234),
date
alle linee
[|
gli
la
le
forme
Ma
la
tettonica
s'afferm
di
architetto di S.
Gi nel
XV
si
Paolo
con
II,
la
interrotta,
di
pola
a cui
il
Rinascimento tendeva
in
forma
centrale
ammirazione.
fin dall'inizio,
fu
II
rimase
nel 1506 la
arrotondati
bracci
pi profonda
finch Giulio
progetti, tra
centrale
la
Il
sotto
direzione di Giuliano
pro-
Bernardo Rossellino
ancora
pontiil
assicurargli oggi
il
era fatto
un rinnovamento dell'antica
di
basilica,
Pietro.
secolo, sotto
ficato di Nicol V,
getto
quand'egli, settan-
tenne, nel
(fig.
Infatti
quali
di
e
serie
uno a pianta
228),
che basta ad
dell'arte classica.
Fig. 241.
Fig. 242.
ROMA: VILLA
DI
GIULIO
III.
MANUALE
226
DI
di
Giovanni Trista
tradizione dell'edificio a croce latina era ancora troppo forte; onde non meraviglia
elicsi tentasse di sostituire
questo
Braman-
successo
un progetto,
quale
si
tetti)
navata.
peratori
al
due
tipi.
Di Raffael-
Bramante,
in cui
la
attennero tutti
preceduta da
lui
rimasto
cupola
gli
(alla
archi-
una lunga
Giuliano
da Sangallo
r
ISiEST
"
IiF'<m;1
Fig. 245.
tir->%[
.'"
(J
Fig. 24G.
(IMPERIALI).
Fig. 247.
Fig. 248.
ATRIO.
CORTILE.
cinquecento:
il.
fra'
Giocondo.
Ma
poi,
morto
il
rimase interrotto,
di
nulla
si
Antonio da Sangallo.
fece
nemmeno del
229).
(fig.
Fig. 249.
le
(i
(fig.
pilastri, le
da
braccio
al
quattro
lanterna
nicchie
della
croce
armonizz
231), ch'egli
della
anteriore
colonne
egli
tutte
le
Bologna: Archiginnasio.
tamburo
cupola
Davanti
la
sotto
229
primo (1516), morto Raffaello (1520) e partito fra' Gioattravers dopo la morte di Leone X, l'edificio
pi grande, pi definito
la
architettura
Roma
232).
chiesa,
si
il
tam-
parzialmente
la
decorazione interna
ecc.).
Quarant'anni dopo la sua morte (1605), per opera di Carlo Maderna, il braccio
anteriore della chiesa fu, con grande svantaggio ottico della cupola, allungato; e
l'edificio, ricondotto alla forma di croce latina, divenne quale lo vediamo oggi (figura 230). L'occhio del critico trova molto a ridire sulla decorazione della facciata
e
dell'interno
e,
in ispecie, sul
MANUALE
230
renzo Bernini dopo
rimane
pensa
di
il
una
la
DI
ma
innegabile che
quanto
complesso
il
com-
facciata guasta,
la
La forma
definitiva,
che ebbe
S.
Pietro,
bench non
sfacente, esercit una grande influenza sulle fantasie degli artisti che vennero di poi.
Si
gli
edifizi
Quanto
pi
si
ammira
chitettonica,
egli
la chiesa di S.
le
onora Miche-
si
sentirono legati a
si
ar-
lui
spesso da qualche cosa di calcolato, di freddo, che tende solo all'effetto, talora con
un'asprezza esagerata. Per Giorgio Vasari aretino (1511-1547), celebre storico degli
artisti
italiani,
Bartolomeo Ammansati
Galeazzo Alessi
Perugia (1512-1572),
di
rappresentanti maggiori
nuova tendenza,
quella
di
fe-
Vasari
bella la
degli
Uffizi
(fig.
il
236),
fabbrica
Firenze
in
dell'Ammannati
giunte
di
Romano
Collegio
il
Roma,
dell' Alessi
le
in
ag-
Palazzo Pubblico
al
Bologna
240),
(fig.
il
pa-
Mu-
villa Scassi a
darena
(fig.
zo Sauli a
e
Sampier-
245),
il
palaz-
chiesa di S. Maria di
la
tutte
al
giolesco
si
accosta pi di
piano michelandi
S.
Pietro
(fig.
238)
ha
figura
di
croce
cui cupolette
le
la,
ma
l'ufficio
grande cupo-
fanno
di
piuttosto
lanterne.
cinquecento: larchiteth ra
il
23!
teorici
Il
rozzi
il
La sua regola
cinque ordini
di
colonne
di
attinsero
cui
un
dall' essere
come
di
libri
conoscenze teoriche
loro
le
tutti
gli
architetti
fonti
le
europei.
Ma
il
teorico
arido
guardare
Illa
del
Caprarola presso
lazzo di
di
Papa di alio
Popolo
Roma.
la
Egli
un
Pa-
il
Viterbo,
la
Chiesa del
in
(jcsi
artista versatile, di
li-
tutto l'esecuzione:
committente'stesso
il
il
Vasari
si
prov
rivestir delle
di
Caprarola
forme proprie
bastioni,
(fig.
e riusc felicemente a
al
Rinasci-
di castello.
mascherato da
circolare chiuso
da arcate. La membra-
la
leg-
menar
qui
vita
lieta e sfarzosa.
Ma
ma
l'opera principale
il
(fig.
progetto per
244).
la
Fig. 251.
La chiesa
Alberti
nanti, pi sensuali, favorisce questo indirizzo. Cos avviene nell'architettura quel che
il
met
a signoreggiare,
mentre
nelle
suoi diritti nella decorazione esterna. Il nuovo tipo di chiesa si avvicina, con l'accentuarsi della navata maggiore, alla chiesa medioevale, e abbandona l'ideale del
i
MANUALE
232
Rinascimento puro,
ornamentale
la
DI
architettonico.
stile
Le navate
le
il
irresistibile; la
musica, tutto
comincia a dare
la
S.
la
facciata
(fig.
sala fastosa, fa
i
all'altare, la predicazione,
in
tali
il
canto,
si
acustici.
lui
progettata.
alle pareti.'
Ma
porte
e finestre
Nemmeno
Giovanni Tristani
pilastri
chi
una
per colpire
Pietro, fece alla chiesa del Ges, che nella pianta e nella figura opera del
Vignola,
lo
a quella di
fusi
Palazzo Arcivescovile.
immiseriscono
si
la
laterali
alta
cosidette
forma pi definita
tenza
due
punto
piani,
l'abbelliscono
del
di
Vignola
partenza
con membratura di
le
nicchie e
gli
soliti-palazzi.
Un
la
per
gran numero
di chiese,
spec-
sem-
soprat-
cinquecento:
il
seguendo
le
norme
Maderna,
e poi
fisse,
in
contrasto con
e
lo stile
del Borromini,
domin tutto
il
secolo XVII.
e Genova.
In confronto di Roma, le citt toscane passano in
La capitale italiana era loro troppo vicina, per permettere ad esse
uno svolgimento
nel
il
233
Alta Italia
linea.
Gesuiti, ripete
Fig. 253.
seconda
architettura
di
ai
i.
artistico indipendente.
Non
ma
la
decadenza non
e
e
fu cos precipitosa
da estinguere ogni
234
potenza
dal
di
vita,
commercio
come
DI
Firenze
mai
mezzi
di
accumulata
condurre vita
piacevole, e invita
genovesi, che
disegni
MANUALE
il
Fig. 254.
nel
lezza degli effetti prospettici, l'arte di trar partito dalle angustie del terreno
Galeazzo Alessi
appaiono
bergamasco Giovanni
Genova
dell' Alessi
nestre ecc.
si
Vede nei particolari, nelle colonne doriche binate, nei timpani alle fi240, 245, 246 e 248). Ma se, vagando per le strade, si passa, ad
(fig.
il
cinquecento:
Fig. 255.
architettura
235
all'
Alessi
le
impediscono
salita
alle
monumentale,
vede
si
nel-
un'archi-
essa,
terreno in
il
sia
limitando
membratura
interna.
diosit
logna
(fig.
247).
240),
(fig.
Marchesi detto
250
Appena varcata
soglia,
la
si
presenta
ai
per Bo-
(f 1568)
fig.
le
il
Formigine
Fantuzzi)
oggi dell'Universit
quali
Bartolomeo Triachini
(fig.
253)
l'Archiginnasio
(fig.
249),
Andrea
la cui
facciata
(fig.
che fece
251)
si
il
Poggi
Venezia
bando un suo
La
Jacopo Sansovino.
Anche
l'architettura di
non
cambiare
movimento architettonico
lo stile.
del resto
MANUALE
236
come non ne
Falconetto (1458-1534)
Verona (1484-1559)
d'Italia,
DI
Padova
(fig.
di
Gianmaria
Michele Sammicheli
Nelle opere
254) e in quelle di
si
stile
braman-
tesco.
L'influenza locale
pianterreno, e per
le
Sammicheli usa
lo stile
Fig. 256.
riossa,
si
si
La forma
il
Vene
Palazzo Cornaro a
S.
la
modo,
(fig.
personalit
coi quali
255)
il
Ca-
e di
suggeriva forme un po' grevi e masSansovino (1486-1570), che solo in et avanzata si rec da Roma e da Firenze a Venezia (1527), dove raggiunse gran fama,
non pu sottrarsi interamente alle influenze veneziane. Con la chiesa di S. Salvatore,
artisti veronesi e veneziani, ai quali la fantasia
sicce.
in
Lo
stesso
costruzione dal
1506
al
il
stile
lombardesco; seguono
immediatamente le chiese del Sansovino con le loro cupole e le loro vlte a botte. Ma
egli non deve tanto la sua fama alle chiese quanto ai palazzi Cornaro (oggi Prefettura, fig. 256), Manin oggi Banca d'Italia, della Zecca (fig. 258) e agli edifici della Piazzetta di S. Marco. La loggetta del campanile rovinata insieme con questo nel 1902 e,
con questo, ricostrutta dieci anni dopo (fig. 259), puro edificio decorativo, pur non
avendo alcuna pretesa monumentale, ha la pi grande importanza, perch mostra
il
cinquecento:
si
Anche
in
la
cui
Biblioteca
era
(fig.
maestro,
architettura
stico,
romano con
257) deve
alle
figure
la
nei
la
237
in
che
modo
sua trabeazione
il
e col
Sansovino
suo attico.
al
balaustrata popolata
di
Essa consiste
in
nossa).
rivela la
nelle
essa
le
semi-colonne
una
e nel
cornicione
il
minimo mutamento distruggerebbe l'effetto complessivo. Ma ci non
Vincenzo Scamozzi (1562-1616)
grandioso costruttore di palazzi (fig. 261),
noto pure per aver trapiantato il Rinascimento italiano in Germania
quando nelle
Procuratie Nuove (fig. 260) ripet la Biblioteca del Sansovino aggiungendovi un piano,
unit, che
intese
alterando
cos,
MANUALE
238
Palladio.
ma
I
Il
contemporanei
tettura,
lo
seppe,
mondo romano,
Andrea Palladio
solo
DI
di
Vicenza (1508-1580)
paragonarono a Vitruvio,
come nessun
altro,
forme architettoniche
infatti
ad imporle con
egli
fu
classiche,
le
sue opere.
un dotto
dell'archi-
dottrina e
la
le
riusc
il
ma-
la
ravigliosa forza creatrice della sua fantasia. Concetti antichi egli svolse nel Teatro
Olimpico
di
Vicenza
della Carit a
brature,
e
le
la
(fig.
vita classica.
Le sue
ville
nel Chiostro
sue
mem-
nei dintorni,
sue chiese di Venezia sono ancora opere di quel Rinascimento che cercava
suoi
effetti
nella
degli architetti
Tra
anteponeva anche
monumentali, che
alla
essi
uno
dei pi rinomati la
egli,
comodit, quasicch
edificio centrale,
norme,
come
gli edifici
tolte ai
classici.
lati.
le
Nei
sue
come uno
il
il
pianterreno (ru-
d maggior
ciN(,n
il.
m:
importanza
i.
architi;!'!
uka
239
colonne
e ai pilastri
conda l'antica fabbrica. La disposizione somiglia a quella della Biblioteca del Sansovino che gi vedemmo a Venezia, ma pi ariosa e con la trabeazione pi evidente. Le semicolonne che sporgono e quelle binate a sostegno degli archi sono
doriche nel pian terreno e ioniche nel piano superiore, e ci costituisce
due
ferenza tra
dimensioni,
la stessa
porticati, giacch
membratura
una esclamazione,
Anche
dano
edilizio
la
il
Palladio dava
al
la
porticato inferiore
il
sola difle
stesse
rende pi efficace.
nelle chiese
Venezia
il
suo
il
S.
Palladio mette
la
stessa intenzione
monumentale.
Si
ve-
1560, di un
240
MANUALE
a questa parete
fece
la
la
uno
transetto, tra
braccio maggiore
il
dallo
zoccolo su
pilastri
le
all'altro, e,
di
Palladio
la
pili
su fino alla
se
il
Palladio diede
col
suo timpano,
trabeazione
superiore.
norma
timpano. Anche
coro. Storicamente
di
abbandonare tutte
le
membrature intermedie
il
un portico chiuso
colonne
salire
il
DI
si
afferma
orizzontali,
nuova architettura chiesastica, guadagna per favore in un'ampia cerchia, e le facun ordine di colonne sorgono accanto alle altre d'origine romana, ed hanno
l'approvazione soprattutto dei teorici. La fama del Palladio crebbe ancora dopo la
sua morte e
soprannome di Figlio degli Dei, che al figlio di povera gente, andata
da Padova a Vicenza, fu posto da uno de' suoi ammiratori, non gli fu conteso dalla
posterit; egli rimane sempre il rappresentante della probit architettonica, e quando
gli artisti, stanchi della pompa e del lusso frenetico dell'arte edilizia del XVII o
del XVIII secolo, sentono il bisogno di riposarsi, cercano e trovano la loro via nella
ciate a
il
stile
il
ammiratore,
del
Goethe.
Rinascimento.
Fig. 260.
si
Il
fa a
ragione consistere
il
Nella
bellezza
merito princisi
muove
allo
cinquecento:
il
stile del
si
Rinascimento,
di
tien
formava
ciate,
il
completamento necessario
soprattutto nel
le
241
al lusso,
delle
ma
forme
Le nicchie
nelle fac-
tardo
architettura
di
rilievi
artistico,
ma
erano ornati
se
mancano,
la
e di
fregi.
crea-
Palazzo
L'ornamento plastico
degli
Boriiti,
gi Thiene.
costruzione
umile
e rozzo, e
quindi
meno
tata
si
Talora
la
la
dove
il
mate-
la
parete trat-
sua superficie
di
figure.
pitture policrome o
monocrome
o in chiaro-scuro
MANUALE
244
talia centrale e a
Roma
sopra,
il
disegno vi
di
ciate.
su fondo chiaro,
DI
di
tura a graffito,
si
arripit-
quale
nella
distinsero particolarmente
Polidoro
Caravaggio
da
(f 1543)
eMATURiNO Fioren-
tino
e.
(|
1528)
che d alla
un'apparenza
decorazione
rado
Assai di
possono oggi
occhi
gli
nei
deliziarsi
lore.
noi
vita
con
Solo
fantasia
la
possiamo richiamare
bellezza
la
in
quelle
di
Quel
dipinte.
rattere
festoso,
danno ora
strade
alle
peti distesi
le
ca-
che
gaio,
tap-
stoffe, nelle
durevolmente
razioni
al-
deco-
le
del Rinascimento.
cora che
ci
provano
ric-
la
Anche
tettura,
ma
l'architetto
si
In
molte
fabbriche,
come
palazzi
di
in-
ravviva l'archi-
campagna
fondamentali che
11
completa.
anima
dar
le
ecc.,
linee
l'artista riempir.
la
Fig. 265.
Fig. 266.
MANUALE
246
marmoree
incrostazioni
Sicilia,
e ai
ecc.)
dando
col
lo
quale
il
si
la
l'eredit,
ma
veramente con vivo interesse che, guarsec. XV e nel XVI, si ammira il modo
va armonizzando
col
monumentale, seguendone
lo
Palazzo Bavii
nuovi elementi. Ed
stile,
e
11
normanni in
Zeno a Verona,
edifici
e S.
alla
anche
Fermo
alle
S.
DI
meno
al
dalla vivacit della vita che circonda l'artista. Assai spesso lo studio attento delle
si
La decorazione pittorica
sperimentati.
adiacenti
zoccolo e
che
le
il
esteriori e fortuite.
quadro,
fregio.
Inoltre,
delle pareti fu
al loro
esplica con
fini
dipingevano
pilastri,
quando lavoravano
al
che scompartivano
soffitto,
gli affreschi,
lo
268.
MANUALE
248
gli
affreschi del
nate
di
di
fiori
Mantegna,
e di frutta.
ville e nei
Quando
e
delle
allo
scorcio
prende
vlte
un
lievi
lande messe
al
motivi architettonici;
posto delle travi,
e circondate di fiori,
le
di
risorgono
carattere.
le
265).
costoloni
secolo
altro
il
(fig.
lungo
XV
del
umbra
andando
giuoco
della scuola
quelli
Fig. 26D.
tori
STORIA DELL'ARTE
serie di
DI
macerie,
grotteschi, la
Partii
nome
di
grotteschi) trovarono
una
di studi
in cui
vaghissimi,
di
alle
non
sai se
pi
colonne, di ghir-
cartelle sostenute
forme
corrono festoni
ammirar
la
da
viticci
Quel giocondo e
sapiente distribuzione
dello spazio o
la
della flora,
rimarranno bianchi
solo
tomessa
alle
ARCHITETTURA
249
si
di
aspirazioni
alle
il
la
merc
1A lAiii:
L'INI,}!
11.
animeranno
ornamenti
linee architettoniche, e
non
un fresco senso
il
di
di
La decora-
verit.
di
rilievo,
che pi tardi
pittorici e plastici
sot-
parti dell'edi-
ficio.
nico,
del
fondo architettostile
ornamentale
primi ad uSare
ticano
da Udine
tinte,
tali,
stile
Libreria del
nuovo
che
(fig.
al
lo
Duomo
raggiunse
la
di
Siena,
fig.
265);
Il
Pintoricchio fu uno de'
(Appartamento Borgia in Va-
ma
con
la
scuola di Raffaello
sotto la direzione di
Raffaello,
lo
Giovanni
splendore delle
ma il disegno basta a dare un'idea dell'infinita ricchezza dei motivi ornamenche scaturiva, senza alcuna apparente fatica, da quelle inesauribili fantasie
268).
Anche
nei motivi
c'
una grande
MANUALE
250
variet.
Ora sono
edifici a
STORIA DELL'ARTE
DI
classici cassettoni.
Questi ultimi anzi vennero usati a preferenza, perch con l'aiuto dello stucco
offrivano maniera di scompartire variamente
soffitto a cassettoni del Serlio (fig. 266)
che
la superficie.
in
essi
Piuttosto schematico
il
la
istucco di cui
si
sempre trasparente
si
chiara, produce
il
una deliziosa
si
rimane
durevole im-
tratto caratteristico del Rinascimento, appare evidente cos nei grandi edi-
sacri e pubblici,
come
Tav. V.
GENOVA.
;i
2.
di
SCOLTURA E PITTURA
Nel 1489
a
Roma
pone
si
compie
si
Firenze
in
la
in pietra,
lo
spirito dell'antica
la
completa fioritura
Rinascimento. Con
dell'alto
architettura
nell'
nuovo
ci definito
il
Rinascimento.
del
come
stile,
Cronaca
il
pletamente,
Ma
forze
la
ricevettero
tra
sue
per
e
il
Caratteri
XV
quali
dell'arte, e d'a-
le
loro
la
vita
dove
vediamo
nel
essi,
campo
prima
di
ci
intraprendere
affascina
la
Nelle
gioia
impetuosa. La
quasi
e
in
molti
opere di scoltura
una
storia
di
la
di
con
esercitarono
aveva
la
officina
vari
del secolo
del
nuovo incremento
pittura, gi
seguace
quest' ultimo
completa unit.
grande
i
mura
merc
scoltura
la
le
singoli elementi,
l'arte alla
Firenze
Roma.
sar
campo
vero
11
circa
tempo
la
1500
si
L'arte
mettono
ingenua
naturalezza
della
rappresentazione,
Rinascimento dure-
MANUALE
252
DI
vole valore;
tanza
1'
di
com' all'architettura,
tiva, e, legata
motivi
pittorici,
per
es.
nei vestiti.
non
tichi
si
navano sempre pi
vento
i
lacci
ai loro
modelli.
la
legavano all'architettura
Come
pendenza.
eleva anche
la
le
Lombardi: Cristo
gli
prima una
si
avvici-
il
soprav-
le
conquista
marmo). Bologna,
S.
la
sua indi-
Petronii
la
il
si
presuntuosa nullit
al
posto della
serie di artisti,
in
statue
prendeva
decorativa,
(gruppo
vedere
di
idealistico
e della loro
e all'arte
risorto
ma
poteva trarre;
porti con
Oramai l'elemento
che
si
nuova maniera,
stile
tratti
di
transizione
appartenenti a un periodo
antico,
Firenze
di
ci
presenta per
Andrea Ferrucci da
Fiesole
(1465-1526;
fig.
273),
Il
principale tra
gli
scultori di questo
ciclo
il
cinquecento: scoltura
pittura
253
Giovanni Francesco Rustici (1474-1554). L'unica grande opera die di lui rimane
il
gruppo di bronzo sulla porta nord del Battistero di Firenze, rappresentante san
Giovanni che predica tra due ascoltatori (un Fariseo e un Levita; fig. 275 e 276).
La potente
alla
dimostra
quali
modo
in
abbiamo
al
vero.
che
si
Specialmente
la
propone qualche
fine
dimoolire
rapporti tra
lui
ci
Leonardo, dei
273.
d'altare.
Duomo.
Fiesole,
fonditore
del
subito dopo
Battesimo
di
Poliamolo,
Egli
suo ritorno
il
sopra
Ges
mentre
in
patria,
nudo
nella figura di
Ges
nel
il
ili
dignit,
dove
monumenti
educato
cre
il
suo
(fig.
nella
capolavoro,
277).
1502,
fu
1492-1500) in Portogallo;
il
Sono due
(1530-1576).
(1504),
(circa
la
probabilmente
pi
il
Da
Firenze,
<_)
fi
< K
o <
0.
3 ce
J o
Ri Q
H
z <
O co
-
sa
o N
K z
il
cinquecento: scoltura
(fig.
ma
la
pittura
non
.'55
si
dipart dalla
forma
modo
figura del
mano,
egli
nel
Per incarico
di
Fig. 277.
Andrea Sans
ma
Maria
Agostino.
di
S.
di
mistica
il
bel-
viso giovanile
di
Gli
ultimi anni di
Fig. 278.
S.
il
cinquecento: scoltura
pittura
257
nome
del
maestro
brante di gioia
vivace,
pieno
di
severamente
donna
egli
di
classico,
sotto
specialmente
feconde
che
Roma,
bene
Italia,
Clemente
di
fatali
di
nell'Alta
Ma-
Pare
come furono
altrove
della
Roma.
in
pontificato
il
un motivo
di
statua
la
Sant'Agostino
quali
le
furono
tisti
scatenatesi
VII,
riproduzione
felicissima
grazia,
per
dove
campo
cos
l'arte,
gli
ar-
alla loro
attivit.
Il
Sansovino
lavor per pi
Firenze,
derato,
uno
dei
prncipi
dell'arte.
di
(1527) dove
e
consi-
fu
Lorenzo Cappello.
accanto a Tiziano,
e
a Venezia
Busto
Museo Nazionale.
presto cittadinanza
and
che quarantanni,
dei
suoi
contemporanei;
Come
alla
ma
egli
vi
acquistasse
anche
all'arte
sua
si
and
MANUALE
258
Antonio rende
DI
la
spiegare quella pienezza di vita che spira dalle sue immagini di Dei,
della
Loggetta,
della sacrestia in
Lombardi: Adorazione
le
Domenico.
II.
cinquecento: scoltura
259
pittura
prende
il
nome
Loggetta,
nell'interno della
in
S.
e di
di Scala dei
Salvatore,
il
Nettuno
la
Madonna
in
in
aiutanti
Giganti. La
la
S.
Andrea
di
tomba
S.
del
Maria
doge Venier
de'
Frari ecc.
vescovo Andreasi,
Mantova.
soavit dell'espressione.
in
Lombardi,
Il
Sansovino
ci
spiega
si
il
giovo
di
diverso
molti
valore
ebbe anche scolari e seguaci egregi, tra quali Girolamo Campagna da Verona (1550-1630?) e Alessandro Vittoria (1524-1698) scultore fecondo che s'impose con una vigorosa personalit in un tempo d'imitazione spesso
delle sue opere. Egli
servile,
vita
(fig.
280).
Bologna,
Il
Tribolo, Properzia,
il
Lombardi
ecc.
Un
posto
simile
MANUALE
260
DI
Bologna
Tribolo (1485-1550)
il
(fig.
San Petronio,
Pro-
284). L'educazione
(fig.
avuta
dai due Sansovino, la conoscenza che aveva delle opere di Michelangelo, fecero
che fosse
la
il
stile
Fig. 284. Assunzione della Vergine, del Tribolo, e Angeli laterali di Properzia de' Rossi.
(Le nubi
La
lotta
raggianti e
lo
e
i
idealizzando
rilievi dello
Risurrezione
e quello della
di
Cristo
Morte
lavorarono pure
le
ma
cerca l'effetto
singole figure.
Tra
della
toscani:
una
lunetta
Madonna
della
le
XVIII).
Alfonso
Lombardi
ma
ferrarese,
gruppi
si
Bologna,
gli
tra le
(1497-1537) che
ai
sostituire
oriundo
muove da una
con-
pi serrata
Domenico
facciata
(fig.
di
S.
282),
il
gruppo
Petronio
(fig.
della
272),
la
cui
attivit
si
estese
fra'
Gio-
per tutta
il
cinquecento: scoltura
pittura
Italia,
(fig.
261
a
Parma
fioriva
rimasto sempre
283).
maggiori artisti
La pittura fiorentina. Fra' Bartolommeo. -- Di tre fra
Cinquecento (Leonardo, Raffaello e .Michelangelo) il primo lavor pi di
i
del
Duca
Francesco Sforza,
.Milano,
di
della quale
iii'i'
......
contempo-
__-
si
statua
lo
annoverino tra
tore.
Anzi
si
pu affermare che,
se
avesse seguito
il
si
sarebbe mai
distolto dalle statue per altri lavori. Nella pittura Raffaello e Michelangelo
tendono
il
primato,
ma
esempio
si
con-
regola assoluta
MANUALE
262
alle
la
personalit,
ben
lo
si
ma
una
conosca
e si
di quelle
seguano
un po'
di
calma
le
Soprattutto
si
lo
Fra'
il
scuola d
D'altronde, quando
pu immaginare
si
pu intendere Raffaello
se
si
fa astrazione
Bartolon
Par che
si
il
nuovo
Pitti.
regnando
Savonarola,
cura del-
citata sui
stile.
nuovo
286.
l'arte.
uno
anteriore.
lui
XVI
nel
DI
artisti,
secolo, e
la
si
trovava
in possesso
d'ogni
cinquecento: scoltura
il
pittura
263
naie.
Uffizi;
teste,
in
belle
Fra'
anche
e
artistica.
Bartolommeo
stato
sia
lo
mano
la
(li
se solo
stato dell'anima,
cadono
vesti
le
il
che,
dopo
con Raffaello
morte
la
Non
con Leonardo.
di lui, egli
si
al
da
consigli
si
un imitatore;
ossia
altri,
il
lui,
il
contatto
Marco
frate di S.
fosse
da natura una
egli sort
grande ed originale tempra d'artista. Dolce, calmo, raccolto in s stesso, lavora nel
silenzio del chiostro, rifuggendo per indole dal dipingere scene appassionate e pa-
Anche nel suo ultimo quadro, il Cristo deposto, di Pitti (fig. 286), dove di
doveva rappresentare tali sentimenti, solo la Maddalena ha una mossa
alquanto appassionata. Maria e Giovanni sembrano partecipare alla scena con gratetiche.
necessit egli
il
il
olio e
suoi quadri
Bartolommeo, non poteva brillare per vaste composizioni. Eppure
di cavalletto rivelano anche un senso sviluppatissimo dello spazio e l'amore pei gruppi
ben definiti e raccolti in un bell'armonico insieme. Inoltre egli sapeva fondere e
fra'
intelligentemente moderare
grazia
libert di
dura simmetria
la
movenze.
Il
nuovo
per
es.
Presentazione
nella
le
in
danno
all'opera
Lucca,
Madonna
ma
le
di
e
sinistra,
un profumo
figure esprimessero
le
Simeone, Maria
che
al
tre figure di
il
modo
stile
di freschezza e di verit.
fra'
Bartolommeo
Madonna con
Lucca
santi del
Duomo
di
Madonna con
289),
(fig.
Marco di Firenze, Cristo risorto con due santi nella Galleria Pitti, Madonna in trono negli Uffizi e altri
spira una intonazione solenne che ha il suo
fondamento nella composizione. La Madonna e il Cristo sono sopra uno zoccolo
rialzato, circondato dai santi solenni, simmetricamente disposti ai lati. La posa della
testa e la variet degli atteggiamenti d a ciascuno una nota personale, mentre da
tutti emana un alto e forte sentimento di bont e di dignit, che si riscontra anche
nelle sue figure colossali isolate (S. Marco nella Galleria Pitti). Per ottenere questo
effetto egli seppe valersi di speciali mezzi tecnici. Il colore, quantunque pi molle, produce un'impressione pi profonda. Il passaggio dalle luci calde, giallastre, alle ombre
santi in S.
di
un
ciano a scomparire
duri contorni,
le
si
ma
fini e
arrotondano,
il
colore
pi accurati; comine
gli
a ci
si
collega anche
il
strati di colore
non rende
e
solo la vita
palesi
mutamento che
moti
allora s'av-
MANUALE
264
DI
XV
del
conservano
so
solo
la
le
di anteriori)
fissare
movenze
sottili,
definivano
si
ora
hanno
comincia
elemento
riconosce
l'artista.
Fig.
287.
M.
ma anche
La
Albertinelli:
Firenze, Galleria
degli
ricerca
alla
particolare;
fronte
cercar
di
al
non
solo
leggeri
ma
senza
disegno
nel
si
anche
quale
personale
ci
in-
tratti
rendere
studio
fermo, un'e-
nel
soggettivo,
l'intenzione
Infine
la
Ora invece
un carattere pi
spressione
Con
penna
isolate.
ora
e aspri,
forti
essenziali
l'atteggiamento
delle figure
tenzioni pittoriche.
di
troviamo
delle
si
del-
pi
forme,
Visitazione.
Uffizi.
espres-
delle
che pi facilmente
sioni dell'anima,
nude
linee.
oltre che
all'acquerello,
e
cosi
gendo,
effetto
questo
disegnatori ricorrono,
matite
alle
penna,
alla
carbone,
[al
gesso,
'al
abbozzano, mescolando,
in
modo da
pittorico.
tin-
raggiungere un
nesso
Il
mutamento
che lega
modo
nel
di dise-
tolommeo non ne
se 'anche fra'
pit-
Bar-
creatore (che
il
Firenze
rimane sempre
Leonardo)
fra]
primi
ei
per
che
lo
Fig. 288. G.
ne
se
servivano speslinee
le
contorni
I'
disegnare.
di
secolo (pochi
composizione,
della
e
maniera
nella
disegni
il
Fig. 289.
essi
Fra'
265
dal vero
e del
In
cinquecento: scoltura
il
le
varie composizioni
tine Coin
gli
Fig.
temporanei
archivi
292.
gli
Andrea
storici
ci
ci
offrono
del Sarto:
mezzo
sulle
Madonna
di
I.
267
origini
delle Arpie.
delle
opere,
le
pit-
Uffii
disegni
ci
rivelano
le
gli
il
informano
e PITTI
MANUALE
268
scuole
nere
la
comune
piute in
DI
Nelle
strettamente
alla
maniera dell'amico.
Fig. 293.
si
(fig.
uno
287),
Pontormo: Visita
della composizione,
Vergine che
com-
opere
dei
Ma
la
attiene
si
un capolavoro,
Visi-
la
semplicit
come per
l'intimo
avanza timida,
la
le
due
figure:
la
af-
fettuosa.
Oltre
fig.
288),
all'Albertinelli
il
le
fig.
291)
figlio
scolaro di
Domenico
Zanobi negli
Uffizi
amico
si
ammi-
il
Fig. 294.
rano per
nessuno
del
la
di
cinquecento: scoltura
pittura
Rosso Fior
Pinacoteca.
la
269
concezione vivace
pur sobria
raccolta.
Ma
questi pittori rivela una natura artistica indipendente. Cosi altri artisti
tempo, non potendo sottrarsi all'influenza dei grandi maestri, finirono con
il
l'o-
MANUALE
270
maestri fiorentini
quel periodo,
di
terno detto
pur cercando
STORIA DELL'ARTE
DI
ancora attaccato
alla
si
ben
ideale.
Egli
commozione,
E anche appare
bellezza.
il
si
mondo
il
contenta
si
compiace
in
che
ci:
gli
vano piuttosto
alla pittura di
cavalletto.
se
che
il
applica-
si
chi lo
sue pitture murali fanno a primo aspetto una impressione forte, anche
le
dell'Annunziata
lo
non ha
loro
dedic
egli
Come
e nella
nuovi, pi inquieti,
spiriti
uomini
e di
ci
dram-
riprodurre, senza
di
scene allegre
di
uo-
di
raro, per,
matica.
egli,
complesso
in
specialmente
figure,
le
tempo un abbigliamento
per
rimane
stile,
attiene ad
e
prin-
il
concezione artistica
Nella sua
(1486-1531).
di
che
Andrea d'Agnolo,
di
Nell'atrio
dell'Annunziata
la
dipinse
decorazione d'essi
le
buon
la
Madonna,
col
Bambino che
le
scavalca
Madonna
del Sacco,
il
presso a san Giuseppe che, leggendo, s'appoggia ad un sacco. Gli affreschi con
le
storie del
mostrano come
un altissimo senso
delle
danno
gioia
forme.
Tale larghezza
il
di
cavalletto, che
sentimento
fine,
non profondo
se
vivo. Si paragoni a ino' d'esempio la Deposizione di Cristo della Galleria Pitti, con
la
Bartolommeo
Piet di fra'
si
ma anche
le
buone
le
ritroviamo ripetute
regole;
Louvre
Andrea
Fede, donna famosa per
in
ripete
le
le
Pitti.
Ma
modo
di
irritabile
delle
quando
loro fascino,
Arpie
di
mediocre
fig.
292), fin
e
,
pochi
tipi
indica
sfiorire.
le
friva pi
ma
bellezza,
il
volle eternare
tanti quadri.
in
nella
perdono
la
decadenza
all'estero,
sviluppare tutte
le
artistica di Firenze.
segno che
la
Il
facile
gua-
gli
of-
5.
SODOMA: SVENIMENTO
DI
S.
CATERINA
- SIENA, CHIESA
DI
S.
DOMENICO.
MANUALE
272
la
DI
mercio cittadino,
vura
artistica;
si
ma
di
il
solito
com-
un in societ con altri artisti per far col bella mostra di bra-
la
Fig. 296.
Girolamo
Comunque,
del Pacchia:
li
guast, e
dalla scuola
Annunciazione
la
e Visitazione. Siena,
Accademia
di Belle Arti.
tisti
detto
trasformarsi, non
franca nel disegno talora sino alla scorrezione, accenn in seguito a
osiamo dire se con vantaggio, di fronte alla poderosa influenza di Michelangelo.
cinquecento: scoltura
li.
Siena. Il
principili
del
Sodoma
di
quella delle
Fig. 297.
B.
Peruzzi:
sarebbero bastate
il
le
si
la
la
273
Firenze anche
sibilla
Siena, nel
tanto
pai,'.
198).
Difficilmente,
per risorgere,
di Cristo. Siena,
forze locali, l
dove
le
la fioritura
nuova
pi
vicine (vedi
venuta
Come
pittura
del'400
citta
la
la sua scuola.
1500, la pittura
Ma
il
MANUALE
274
vita nuova.
Il
Sodoma
fu
DI
di capricci
e di
Fig. 298.
stravaganze,
al
ritrarre
il
affreschi
di
Limbo.
con
di Giulio
II.
Andatovi, lavor
Pi fecondo
durante
il
felice
fu
in
il
Vaticano (1507).
suo secondo
periodo romano
(dal
1512
al
1514),
quale rimase agli ordini del banchiere Agostino Chigi. Questo ricco
gli
artisti
condusse
si-
Roma,
cinquecento: scoltura
il
godesse
fu
da
latta
secondo
lui
il
pittura
la
275
il
che adornassero
sale,
le
la
romana;
ufficiale
piaceva circondarsi di
lui
nelle quali
artisti
cui
la
cui
il
pennello
si
sponda
sulla
nubo
si
suo volto
nel
ritirano,
si
parativi; Alessandro
nalzamento
nuziale,
letto
del
mento. Le ancelle
avvicina
si
occupano
mo-
in
in-
camera stanno Imeneo ed Efestione, il profiaccola in mano, ambedue immersi nella contem-
al
celeste ed
il
con
terrestre,
la
plazione della bellissima sposa. Gli amorini, pieni di grazia maliziosa, svolazzano
nell'aria o
giuocano con
bambini,
il
composizioni.
le
armi
di
Alessandro.
insufficienze
Farnesina, n
sia
le
sacre
figure
cevole mondanit.
alle
lei,
la
si
molti affreschi
In
(fig.
eseguiti
Domenico orn
S.
la
lo
come per
la
quali
meno
degli affreschi;
ma
specialmente
felice
corteo dei Magi in S. Agostino di Siena. Di solito sono figure isolate, con
fico
fondo
di
paesaggio come
il
al
Sodoma, verso
tratta di grandi
fresco
quando
negli ultimi
donne vivaci
le
il
Sodoma condotta
non
solo a
il
magni-
Madonna
la
da riconoscere una
ta-
compimento.
pittori,
da
oltre a
lui
influenzati.
fig.
affreschi fiorentini.
a dipingere in
Anche
l'architetto
Baldassarre Peruzzi
Fontegiusta
(fig.
197)
e,
il
296) dipinse,
confronto con
(pag. 220)
Roma,
si
prov
nella Far-
mosaico e in parte niellato (sacrificio di Abramo e storie di Mos), fu fatale la vicinanza del gran maestro. Cercando sempre di imitarlo, ben lungi dal raggiungerlo,
MANUALE
276
DI STORIA
DELL'ARTE
rinunci alle proprie qualit, senza ritrarne alcun compenso. Minori poi furono Gi-
rolamo Magagni detto Giomo del Sodoma (1507-1562), Lorenzo Brazzi detto
Rustico (1512-1572), Bartolomeo Neroni detto il Riccio, anche scultore, morto
il
nel
1571,
ecc.
Concludendo:
che
colui
in
qualche opera pi
si
accosta
al
grande urbinate
Bartolommeo. Certamente le facolt artistiche di tutti quegli uomini sono ammirabili; tuttavia non dipese soltanto da circostanze esterne se essi non raggiunsero
fra'
il
sommo
dell'arte.
Manc
la
forza
LEONARDO, MICHELANGELO
E
RAFFAELLO.
Nella storia degli Stati incontriamo a volta a volta potenti personalit che in
destini dei popoli segnando un'epoca nuova, e che,
un colpo sembrano mutare
mentre vivono, riempiono tutto il mondo di s, lasciando nell'ombra ogni altra
cosa o persona. Cos avviene nella storia artistica, la quale onora nei suoi eroi le
i
creature sovrane
corrono tutte
le
vie segnate
prima
tempo
Vecellio,
nato,
in
nessun caso pu
dirsi
hanno
la
che esista un
indirizzo
tempo
creato
assolutamente
di
ravigliosa
energia.
di
il
Ir.:.
J'i'i.
|,
.i
a.
Leonardo,
figlio
di
1U1
cinquecento: Leonardo
Vinci:
Amuinciaziuiie.
LEONARDO DA
277
Uffi:
VINCI.
di certa
Caterina di Piero di
Luca, nacque nel castello di Vinci, non lungi da Empoli, nel 1452.
che
egli
timo quadro
degli
in
Uffizi
di
(fig.
questo maestro
299),
il
opera
dute
Magi
le
di
Fig. 300.
il
--
Cristo
maestro, mentre
la
agli
battesimo
citati
di
testimoniare
parte presa da
l'influsso di quel
il
la
al
lui
nell'ul-
l'Annunciazione
Verrocchio perch
proclamano opera
di
Nettuno,
di
Adamo
e di
Eva),
si
sono per-
Parigi,
Louv
MANUALE
278
un quadro
ma
di
poich, secondo
il
la
DI
La data
del
quadro
di
Fig. 301.
L'artista
si
le
matura,
si
tratti,
particolari
le
figure a cavallo
all'arte
leonardesca
il
Non
nardo
straim che
fino
l'opera sua
deale
che
si
trent'anni.
in
ima
sola
forma d'arte;
Rinascimento
_.
si
era
egli
l'atto
dell'uomo completo
dei Alagi.
Leonardo.
All'anima sua,
limitata. Tutte
mente
lente.
le
scienze, tutte
Accadde quindi,
l'esperimento
pose
la
le arti,
che, s'egli
alle
le
perfetto.
all'i-
Ben poche
energie e
le
maravigliose
attitudini
interesse, invece,
279
abbiano scarso notizie intorno all'attivit artistica di LeoLeonardo non era un nonio del mestiere, che limitasse
ai
il
cinquecento: Leonardo
singole
trascuranza
attraevano ugual-
pu ben dirsi che in ogni cosa fu maestro eccelprov in tutto le sue forze e la sua anima, ninno
che
opere;
dimostro
questo
non
spiega
recando
la
perfezione
suoi
MANUALE
280
quadri.
contemporanei
molti
Fig. 303.
parve
quando, sfogliando
delle
frutti
suprema,
visibili
e cos,
dell'opera
mentre
la
loro.
mole
rimane scarso
de'
suoi manoscritti,
ricerca instancabile
furono come
sua individualit
la
alla
una
di
egli
e nelle inclinazioni,
DI
si
lui
egli
lenti
nel
pro-
trov
la
gioia
se
anche
la
non
critica
lo
il
numero
va assot-
tigliando.
Un uomo
di
cos
CINQ1
II.
pompe
e le feste
per
tempo
in
tempo
e in
rie,
un continuo contributo
corte,
di
sudditi con
La
corti.
gioia
della
gli
loro
vita
nomini pi
consisteva
in
anche
insigni,
idee e di
di
281
le
ma anche
le
stinate
liare
LEON VRDO
rO:
di
artisti
infatti
delle
CEN
di
pace a riconci-
di
le
tiranniche signo-
guerra tutelarne
la
fosse
posto
piti
parte
ordinamenti delle
negli
feste,
pagne
e
e la fortificazione dei
suoi
tisti
non
di
con
l'esempio
lezioni.
le
Anche
produzione
sua
la
stica abbraccia
Noi
ne'
rami
disdegnando
ammaestrarli
con
tutti
raccogliere
abbracciare
scientifici
natura,
della
cam-
castelli,
arti-
un campo vastissimo.
lo
bozzar
piani
di
edifici
chiese, e soprattutto
lavorare
intento a
civili
di
intorno
alla gi-
S04.
il
modello
quello
in
solo,
creta,
la
sollevando, con
maraviglia generale.
modo
a fonderlo, di
pi interessanti
st'opera,
si
cese Gian
tra
riferiscono invece ad
Giacomo Trivulzio.per
nardo.
II
ritratti
(fig.
il
la
caduta
Duca, non
Louvre, che
in
sa pi con certezza
antiche riproduzioni
dipinti di
dove siano
mal ritenuto
Leofiniti.
l'effigie
MANUALE
284
DI
STORIA DELL'ARTE
Fig.
-in:.
Leonardo da Vinci:
S.
Anna con
la
Ma
invece,
la ripetizione,
pi profonda,
quella di Londra
(fig.
304),
Tav. VII.
LEONARDO DA
VINCI
Parisi. Louvre.
ii.
Fig. 308.
JK/i
di
i.
il
Cenacolo
ll'Bandello
(fig.
ci
305) da
Soleva spesso, ed
ora
montar
lui
eseguito fra
il
pi volte l'ho
sul ponte,
perch
il
1495
il
MANUALE
286
dal
tre e
s,
il
mangiare
quattro
due ore
le
giorno,
Grazie,
anche
partirsi
gi nel secolo
una miriade
di
di
veduto,
secondo che
il
piccole
il
capriccio o
lione,
in
ghi-
da corte
XVI mostrava
sole
il
di quelle figure,
il
il
d,
del
ribizzo lo toccava,
L'insigne
capolavoro, che
squame
accartocciatesi,
quando
nuovo
nel
1908
sopravvenuta
al
muro
a distenderlo,
levando
ch'egli
ma
vecchia,
la
scordatosi
DI
CINQUECENTO: LEONARDO
IL
287
scioglimento
pi
la
le
miscele
figure,
il
vivo
dramma
Fig. 310.
insuperato.
Apostoli),
merc
il
parente
rapido
,
il
si
guardi
movimento
che s'agita
in
forse,
mondo
nel
composizione
la
dipinto
il
delle linee,
tutte, certo
intero,
che
la
Louv
Parigi,
quali,
gesto
spressione
dir
questo
colori.
dei
e lo
bench mirabilmente
sguardo
di
definiti e chiusi,
profonda di ogni
testa,
Tutt'al pi in quest'opera
si
la
i
la
si
legano
ritorna
gruppo vicino
ogni movimento.
variet dei
pi alta ammirazione
il
al
pu osservare come
cui
verit e
si
caratteri,
uno
di
rimasero
voi
L'e-
moto
mi tra-
il
inimitabili.
MANUALE
288
Leonardo rimase
torn
in
patria.
architetto
la
Fu
.Milano fino al
a
poi,
per
breve
tempo,
suo genio
brillo,
Leonardo
al
servizio
di
Cesare
Moro,
il
Borgia,
fu
Leonardo da Vinci:
S.
egli
come
Kig. 311.
il
DI
ma
sala
del
di
Il
il
soggetto scelto da
1440
Fiorentini
combattimento
in-
torno alla bandiera. Nelle prime settimane del 1504 Leonardo aveva cominciato il
cartone e nel 1506 l'aveva trasportato sul muro. Ma interruppe il lavoro per non ri-
Il
la
alcune
il
copie, fra
gruppo
di
figure,
il
il
nel
1505.
al
Insieme
Louvre,
col
Bambino
ci
Milano, Pinacoteca
alcuni
mette
in
di
Brera.
li
abbandonava
a'
suoi scolari.
Firenze
ritratti
grado
di
Lisa, sposa di
ricuperato in
ad
e santi.
Monna
ritratto di
23 agosto 1911
pure
Madonna
durre a compimento
Solo
289
le
passione, alla
cinquecento: Leonardo
(fig.
310)
opera
di
al
Louvre
d'Este,
MANUALE
290
come
pittore di
ritratti.
(fig.
il
307),
gruppo
Del
1501
destinata
ai
pur
Londra
fig.
egli
riusc
di Firenze.
eccelso
il
modello
dolcisai
con-
Bambino, del[Louvre
Solario:
308) dove
mani,
delle
la
Serviti
affine a quello
temporanei.
DI
la
e
Madonna
di
Brera.
Bambino che
Cesare da Sesto
una Leda
e,
per
tacer d'altri,
cinquecento: Leonardo
il
secondo alcuni
critici,
anche
(fig.
300), e
il
per
la
eli
san
il
nella
sapiente composizione
l'intensit
Qualche compenso
abbiamo
sieme
del suo
I"
dei Casio.
(fig.
Parigi, Louvre.
cui
ci
rimase gran
spirito indagatore.
Mal
si
discompagnano
numero,
nonch
appare
che attestano,
e
la
quando non
di
gine e
la
accompagnati da
l'artista,
testo, e
in
abbozzi
lo
pittorici,
liberi
studioso, in cui
si
dividono
che stanno da
s.
la
in
com-
fogli,
schizzi
di
che
studi
si
vede
carattere
come
Negli ultimi
ad ogni
li
punto
il
sapiente inda-
partenza
ci
in-
sconfinata vastit
si
ricordata
essere
di
311).
alla
manoscritti,
ai
della vita
Madonna
lo
291
MANUALE
292
DI
zione di rado
i
si
pure
associno,
casi,
si
la
il
abbiamo
tezza,
Fig. 315.
Dopo
andare
in
Louvre
309),
il
dove
segreto
vedono, uno di
si
tipo della
ambedue
il
pi orrida brut-
esser stato di
le
ss.
Agnese
Scolastica,
nuovo usualmente
I,
in
a Milano dal
1506
al
cose
(fig.
Leo-
rappresenta-
di ci
di
natura stessa,
fronte all'altro,
nelle quali
il
Maggiore.
1516, accett di
lo
stipendio di
1519 fece
di
molte
sue.
La scuola
intorno a
Molti
s,
pittorica lombarda.
costituiscono
appunto
migliori
il
Gli
artisti,
che
avevano
gi raggiunto
artistica avanti
MANUALE
294
STORIA DELL'ARTE
di
sottomersi
al
1515) appartenente ad
al
DI
Andrea Solario
di
artisti,
commuove con
spressione
(fig.
312),
Fig. 317.
in
maggior grado
Marco d'Oggiono:
il
nei
nelle
(dal
fratello del
la
Gobbo,
va-
soavit dell'e-
sor-
ritratti
(fig.
313).
Segue
Giovanni
Boltraffio
del
vediamo
in
lui
piuttosto l'allievo
ilh
IPM'lUMlWflMII
DI
BRERA.
MANUALE
296
DI
Molte delle sue opere furono tolte dall'antico luogo, e portate nella Pinacoteca
Milano. Cos si trova in Brera l'affresco impressionante per la sua solennit e
sua pace, che raffigura
il
la
di
Pellegrini
Saronno
al loro
vero posto
(fig.
315).
Napoli, Museo.
angeli
dipinti
da Gaudenzio Ferrari
storie,
il
Luini
le
leonardesco.
il
nardo
quadri
N'e prova
il
cinquecento: Leonardo
tipi
Luini
numero
come
per molto
nell'espressione
297
L'arte di Leonardo esercit inoltre grande potere su alcuni pittori del vicino
Piemonte. vero che poco o nulla risentirono del movimento milanese Gian Gi-
M2
il
cinquecento: Leonardo
299
due
il
artisti
il
Sodoma,
cio,
come
lasci
il
in
Luini, sent
infatti,
parlammo
cui
di
nato a Valdnggia
(pag. 273)
provincia di Novara
il
(fig.
le
col
titolo di leonardesco:
stimmate. Torino,
Pii
324). Anch'egli,
il
a Varallo,
Saranno
(fig.
325) e a Vercelli
(fig.
vaste pareti
326) opere
per ardore di vita e di tecnica, nelle quali sono notevoli anche certi
dernit, che
allievo
veramente sorprendono
Bernardino Lanino
(1511-1582).
soffii
ma
insigni
di
mo-
molle suo
et
<
io
su
io ce
2
N
Z
IO
Q
z
<
-1
5
*
il
Ma
l'influenza
Piemonte. Quando
di
egli
cinquecento: Leonardo
Leonardo non
si
limit solo
alle
modo
301
scuole di
di
Lombardia
concepire
le
di
cose, di di-
da
lui.
Fig. 326.
MANUALE
302
b.
Periodo fiorentino.
maestri
del
architettura,
DI
Michelangelo
mondo,
tiene
scoltura
un
posto
pittura.
Madonna
Ma
col
DI GIULIO
II.
eminente
egli
nella
storia
di
il
tutte tre
le
arti:
potere di decidere
si
profonda.
la
doppia
il
303
cinquecento: Michelangelo
tard a prendere
la
sopravvento
Madonna
bassorilievo con la
Buonarroti
dusse a
il
(fig.
327).
Sono opera sua l'angelo a destra dello zoccolo (fig. 329) e le statuette
A Bologna non rest che pochi mesi; e poco rest
a Firenze
dov'era tornato subito
correndo tempi tumultuosi contrari all'arte.
Le opere ricordate di questo periodo sono: un san Giovannino, ordinatogli da Lorenzo di Pier Francesco de' Medici, e un Cupido dormiente, che, dopo molte perimenico
di
(fig. 11).
1496 ritroviamo
il
nostro giovane a
or-
MANUALE
304
DI
la
Piet
pura
cos
(fig.
ci
il
Villiers,
crea
il
capolavoro del
Madonna,
alla
sapiente nobilt del corpo di Cristo, all'evidenza e chiarezza del gruppo, pur
non troveremo pi
lit.
renze
A
fig.
Galli, pel
Gigli al
tutt'altro
Qui
il
Museo
Vittoria
si
perfetto.
Appena tornato
gi a
Fi-
Londra. Michelangelo
di
ci
mostra
il
corpo vivo
di
331) eseguito nello stesso tempo, d'ordine del mercante mecenate Jacopo
trasse
il
il
famosissimo Davide
Gigante;
la
(fig.
marmo
il
portone
il
cinquecento: Michelangelo
dell'Accademia
due tondi da
lui
di
Belle
Arti.
al
Circa a quel
305
Piet.
Roma,
S.
Pietro.
mente nel Museo Nazionale di Firenze (fig. 333) e nell'Accademia di Belle Arti di
Londra (fig. 334). In ambedue scolpita la Madonna seduta, col Figliuoletto e san
Giovannino, con varia incantevole disposizione delle figure composte e solenni come
si conviene alla loro divinit. N meno mirabile il gruppo della Vergine col Putto,
che esegu pei Mouscron mercanti fiandresi e che ora si trova nella chiesa di
Nostra Donna a Bruges (fig. 335).
Intanto la fama di Michelangelo cresceva, e crescevano le ordinazioni. Nel set-
MANUALE
306
tembre
del
DI
non
la
finirne quattro,
mentre non abbozzava che uno solo degli Apostoli (san Matteo) commessigli
1503 dai Consoli dell'Arte della Lana e dagli Operai di S. Maria del Fiore.
Appunto
aveva
gi
questo
in
adoperato
il
momento
pennello,
gli
nel
Certo egli
pittorica.
della
Tre quadri
angeli
gli
Famiglia
Sacra
la
Nanegli
Uffizi a
Doni
Madonna con
la
il
Londra,
zionale di
cavalletto
di
appartengono
anni
primi
ai
sono
tema che
che
il
cui
gi
decorare,
grande
un episodio
la
quale
con
opere
grande
di
di
in
Manno
fatti
durante
sorpresi
bagnavano
si
dalla vigilanza
vittoriosi
stile,
rappresent
Fiorentini,
sane mentre
la
cui
fiorentina. Michelangelo
storia
di
Leonardo,
con
di
s'onoravano,
1503, e di
trattava di
Si
del
murali,
storia
alla
a pagina 288.
concorrenza
in
sala
con dipinti
fu proposto nel
gli
parlammo
Arno
Donati,
salvati
riuscirono
immediata-
il
Disgraziatamente
Firenze^Museo Nazionale.
qualche schizzo
di
bastano appena
Michelangelo stesso
darci
- -
il
esegui
isolati,
che furono
da Agostino Veneziano,
al
carattere dell'opera.
Quando Michelangelo
Roma
lo
richiam a Roma.
lo
da Marcantonio
il
11
Alcuni gruppi
sino a perire
incisi
ma non
abbandonano l'acqua;
grandioso sepolcro
interruppe
di Giulio
II,
suo lavoro a
il
egli
certo non
prossimo suo lavoro sarebbe stato di nuovo una pittura. Con piacere aveva accettato di fare un dipinto murale nel palazzo fiorentino e tuttavia
vlta della
lo lasci ineseguito. Al contrario si accinse di malavoglia a decorar la
pensava che
il
Cappella Sistina,
sua grandezza,
preparativi per
e
il
nondimeno
rivela
il
vi
comp
suo carattere
sepolcro di
Giulio,
il
capolavoro che pi d
(fig.
336).
ordinatogli
Aveva
nel
la
misura della
infatti gi cominciati
1505,
Tav.
Vili
cinquecento: Michelangelo
il
Bologna
statua
la
maggio
Dal
1512
vor
Egli
lena.
di
nervature,
senza
con
cornici
narr
trattata
una
storia
di
alla
diso
Terrestre,
novamento
quadri
eseguiti
prefer
donde
universale,
furono
dife
grande
alla
doveva
car-
Diluvio
fatto
col
eseguiti.
di-
essere
dei
nel
evidenti
spiegano
si
dalle
la
questi
reminiscenze
pi
primi
lavoro
le
le
fiorentini,
rin-
il
tardi,
dipinto
il
Anche
veduto.
toni
pi
dalla
Para-
per opera
spiega
tra
convenienti
pi
stanza
suo
il
questo
proporzione
di
sioni
umane
altri
dal
ultimi
nei tre
ferenza
chelangelo
cen-
del
quadri
tre
In
speci
delle
No,
di
campi
cacciata
Cominci
No.
imitanti
mondo, in
Adamo e di Eva
creazione
storie
liscia,
creazione del
la
1508,
disposizione
regolare
Genesi.
la
nel
marmo. Data
e del
nove
quand'appunto,
che
rilievo,
1511,
la
membrature,
popolo
finte
di
loro
di
volta
la
cornicioni,
all'opera
la
la-
copr
architettonica, nei
tre
al-
vi
del
colori
tro
fino
nude come
bronzo
di figure
cos
queir anno
Michelangelo
di
l'autunno del
quel
di
gli
307
Nelle
che
figure
di
Adamo
di
perfetta
l'arte
sua,
lezza
del corpo
sto e profondo. In
nei
il
rendere
bel-
la
sentimento compo-
Adamo, appena
risve-
Tutta
la
nei
Michelangelo
figura
Padre
del
rendere
l'
che
in
terribile
da
allora
per
Eterno,
immagine
onnipotenza,
nato,
fiss
sempre
la
giungendo
concreta
della
sua
in
poi
tutti
gli
g.
332. Michelangelo
dell'Accademia.
artisti
non poterono che attenersi a quella. Quanta maest nella figura di Iehova del
secondo quadro che sorge dal profondo caos e spalancando le ampie braccia
ordina, con un cenno delle dita, al sole e alla luna di apparire! Ancora lo rivediamo nello stesso quadro, volto di schiena, dispensare con la mano la vita al
MANUALE
308
mondo
finzione
prospettive e
I
vegetale.
vrumana
gli
DI
di
non
vita,
lascia quasi
il
tempo
che
in
guarda
ammirare
le
quella
so-
insuperabili
Sibille,
di
numero
le
di dodici (sette
pilastri
nascenti dai peducci delle vlte sovrapposte alle lunette verticali. In esse Miche-
Fig. 333.
Madonna
col
Bambino
e la
san Giovannino.
remia
N.iZKin.ilt-
\Ur-L'>>
Fi
le
oscure
quella Sibilla
Delfica,
che con occhio rapito riceve l'annuncio della salvazione. Esse rappresentano
poli, fra
quali
sovrumane; non
si
muove una
nelle
sole
due
proporzioni,
ma
nella
presentano.
Da
Giona, che uscendo dalle fauci della balena, risorge a nuova vita, l'occhio
spirato,
all'appassionato
Ezechiele esule in
il
Come
certo, a Gioele
i-
il
esprimono
bilie
secondo
309
cinquecento: Michelangelo
si
stessi
profondi
accompagnano,
nelle lu-
la
gli
nette e nei triangoli delle vele, altre figure isolate od altri gruppi
famiglie
pure
la
punizione di Alluni,
Madonna
il
col
Bambino
serpente di bronzo,
chiudono
il
.li
superbo
Belle Arti.
ciclo;
il
quale,
se
tura,
disegnando
quella profondit
la
possente
Ma
Ma
i
movimenti
d'espressione
fantasia
di
del
che
corpo
con
si
rivel
Sibille,
maggior audacia,
non sempre
Michelangelo
il
la
qui
dura
pi
pietra
intera
dando
ai
consente.
che
nelle
volti
Cos
opere
plastiche.
Molti anni passarono prima che Michelangelo potesse recare a perfezione un'o-
MANUALE
310
PI
egli,
Universale, non arrivo mai pi a dare alle sue creazioni una forma del pari
perfetta e
rispondente
che aveva
in
La speranza
demolito
ideali
agli
mente.
una volta
di potere,
palco
il
Sistina, proseguire
Cappella
nella
il
monumento
Giulio, gi
degli
avveni-
tefice
febbraio
avvenuta
ma
tare
Michelan-
di
rappresen-
il
vita,
21
il
anno,
spir pi aria
lavoro
al
(di-
sino
Per qualche
1508-1512, resta a
dal
in
l'arte
gli
lui
Roma non
quindi, a
gelo;
prolungatisi
1513.
favorevole
Cambrai
lega di
la
cembre
508)
alla morte di
anni vantava
in
que-
suo maggior
il
posteri,
di
la
Miche-
Bramante
un memorabile avve-
Roma,
in
nimento. Per
se
ci
restano
tra
il
rap-
porti,
duole
suffii
Bramante
conoscere
in
Raffaello,
ci
che,
dipin-
per
l'altro
Michelangelo,
chelangelo
gendo
di
brevissimo
spazio,
si
Madonna
Chiesa di Nostra
di
Donna
pi
il
tempo,
Michelangelo.
a Bruges.
pena
celebrato
Raffaello
a venire in
maestro
del
cominciava [ap-
fama
di eccellente
giungesse, nullostante
conquistare
il
il
nome, non
terribile
confronto
solo di grande,
ma
in
di
sommo
tra
pittori.
il
cinquecento: Raffaello
RAFFAELLO.
e.
Periodo umbro.
nacque
Raffaello
Urbino
in
corte feltresca
presso
mor
egli
con
quale,
Madonna
negli
1501-1503,
anni
per
di
non
di
il
avvenne che
le
anche dopo
a Perugia) dur
Era allora
1505).
disposizione
nella
Mond
invalsa l'usanza
stendardo
Citt di Castello,
di
infatti
difficile
chiese di Perugia e
le
soggetto
nel
[e
quadri del
ai
rintracciar
modelli del
Madonna
Sposalizio della
dello
della
Madonna
di
Brera, nello
in
Ansidei,
casa
Londra.
di
Queste opere
presentano
evolversi di Raffaello;
esse
mostrano] come
il
(fig.
339),
fondo pi arieggiato,
si
studia
Il
il
il
modo
(fig.
di
338), a
tempio sembra pi
e di sinistra [invertiti
il
suo ingegno
attribuito al Perugino
gruppi di destra
chi
suo temperamento
Madonna
il
Cambio
ma
fu
si
del
Re-
il
di Berlino),
leria
a Napoli;
ancora; spesso
Cos
fra
che Raffaello
gli
d'al-
La sua
Raffaello.
e'specialmente
si
urbinate
pittore
forte
personale
si
nella
menti dell'Incoronazione
buon conto
nel
san
del
padre,
il
di
Pasqua
di
Roma. Suo
in
ma
suoi colleghi,
venerd
nel
do po, mor
311
di
posto.
ricco,
Ma
se
si
di
comune che
ambedue
umbra appaiono
lavorandovi,
che
la
il
Musei
di
due
la
Berlino,
le
affinit
Dunque
con
sopravvento.
si
ve-
scuola
da ricavarne che,
la
man mano
MANUALE
312
Del suo periodo
umbro
DI
rimangono anche
ci
(Madonne
nonch
Sogno
il
Fig.
Madonna
Ma
l'
con
san
il
con
la
Michele
del
ed
Louvre,
ora nella
virt e
stanno a
gli
il
vizio,
tra
il
dovere
erano pi special-
Iato,
quale Raffaello
la
ora pi
nel
squisita
arte
il
due
tutte
secolo.
influenza
feconda
pi
artistico fiorentino.
Il
di
risultati
fu
per
lui
ramente
mondo
Italia,
soggetto per lo
di
Duchi
dei
si
di
Giorgio
eseguito
di
accentuato,
pi
Museo di
Bergamo). Appartengono invece
337. Raffaello:
tolommeo
san
Galleria Nazionale di
il
il
figure
ora
Raccolta Solly,
mezze
devozione
di
la
la
scuola
umbra
lo
le
maniere
altrui,
il
ratteristica
personale.
cinquecento: Raffaello
313
si
crea
un mondo a
s,
Raffaello apre volentieri l'animo suo alle influenze esterne, senza per assoggettarsi
ad
esse;
librio
tra
la
che completi
la
in
facolt
come
in
Maria. Caen,
una concordia
di
ideale.
Il
perfetto equi-
Raffaello
il
maggior grandezza
Mus
si
MANUALE
314
Raffaello, a
Firenze, va
il
umana
Madonna
Fig. 339.
Pitti e la
DI
Tempi
Madre e
di casa
la
della
il
il
La Madonna
Figlio
si
del
della Galleria
nella soave e
di
Firenze
la
bellezza
cinquecento: Raffaello
il
Madonna
della
e
mostrare
maggiore
la
mezza
Figlio
libert,
sua
la
sembra spegnerle
tirio
che
al
il
sorriso sulle
del
le
usa aprire
ella
gli
occhi
un vago presentimento del lontano marlabbra. Ma nelle singole forme si osserva una
tenerezza:
la
scuola fiorentina.
Il
tipo femminile
struttura
appena
315
figure
pienezza.
tratti,
Il
putto,
oltre
icino
del
Cavali
schiettamente l'amore
sono
la
Madonna
la
donne
di Raffaello ci
sono
momento
Madonna del
la Bella Giardiniera del Louvre. Queste Mamodo preannunciate dalle antiche Madonne fio-
gioia materna.
del Cardellino
(fig.
in certo
anche da quelle
in
rilievo di
la
Donatello. La compo-
sizione della Sacra Famiglia con l'agnello, di Madrid, poi precorsa dalla
di
Leonardo
in
quelli di
la cui
Agnolo
influenza su Raffaello
di
Maddalena Doni,
si
Sant'Anna
la
composizione
MANUALE
316
della Sacra
Famiglia
tolommeo. Malgrado
di
ci,
DI
modo
muove
di evitare
metodo
dal
Bar-
di fra'
nere libero e sincero. Egli porta nell'opera sua solo quello che ha bene acquistato,
ossia quello che ha fuso perfettamente col suo genio.
Quanto
abbia guadagnato
egli
breve inin-
in vigoria, nel
terrotto
esercizio
della
risulta
chiaro
sua
arte,
dal
confronto tra
le
an-
le
Madonne con
Madonne create nel pesue
tiche
riodo
La sua
fiorentino.
um-
come
Vasari,
il
sue
quelle
dice
le
opere
del
Peru-
tra
gino
saprebbe
discernere;
fiorentino
quello
indipendente.
artista
Infatti
Famiglie
Sacre
sue
mo-
si
un
invece
stra
si
in
le
fio-
sun
si
in
esse che
deve cercare
Raffaello
il
prima
puro
degno
zione
il
faello
lasci
versi
ed
pittore;
altro
quindi
osserva-
di
che
fatto
Raf-
correre
anni avanti
trapprendere
di-
di
in-
un quadro
grande composizione
drammatica. Solo al termine della sua dimora a
di
341. Raffaeli.
del
Pitti
il
Cristo
prima,
numero
in rame
gli
di
abbozzi, aveva
del
la
molti
gi
anni
composizione,
e,
da una incisione
allargando
la
scena, al
il
Periodo romano.
cinquecento: Raffaello
Fig.
Palazz
:U2.
Raffaello:
Vaticano, che
il
Madonna
11
del
Cardellino.
Giulio, che
gli
affid
l'intero
va
317
pittori,
per
le
cercar
le
costruzioni del
Uffiz
presentato
la
fortuna
fede e
al
l'ammirazione
di
MANUALE
318
DI
anno. Finalmente
in
in
aveva nome
reverenza
la
di
sotto
sigillavano
cui
si
muove
Filosofia
lo
.Madonna,
di
Disputa
le
il
Battista
Giustizia, sim-
murali raffigur
rappresentano
(fig.
la
gli
si
po-
terra.
in
le
genti che
le
dei
Nuovo Testamento,
seduti
e disposti
mentre
la
le
Poesia, la Teologia, la
la
esse l'ambito in
in
nome
il
trattavano
si
quelle
Raffaello,
di
boleggiando
che
morte
la
tenze
mu-
quadri
le
1511);
(fino al
di scolari, la cui
suoi disegni.
Roma
dimora a
anno
STORIA DELL'ARTE
Padre Eterno
Il
il
si
librato in alto,
disopra di Ges,
al
sotto e intorno all'altare, sul quale raggia l'ostia inclusa nel ciborio, prendono posto
prima
e
che rappresentano
cui riconosciamo
fra
le
frati,
mondo
il
Dante
in
chiesastico,
si
beato Angelico
il
cardinali, vescovi
tra papi,
l,
si
leggono
diverse gradazioni del sentimento religioso, dal dubbio tormentoso alla fede
spirata.
venta possibile
la
dove
all'idealistico,
al
i-
di-
mirabile
affresco.
Raffaello dipinse
seguendo
diffuse
le
Scuola d'Atene
la
tichissima.
risale
all'accolta
d'eroi visitata
Limbo
(fig.
344) in onore
di
questa pittura
an-
dal
sin dal
l'atrio di
un tempio, l'Accademia, di linee bramantesche e disegnato in modo perdue principi della Filosofia, il divino Platone e Aristotile che
sostanza di ogni cosa. Una numerosa schiera
a sinistra, di dialettici;
s'avanzano
fetto,
indaga
la
a destra, di
fisici
a sinistra di Platone,
stanno
come
matici,
segue
li
popola
il
piano pi elevato. Vi
sulla scalea
la
aritmetici.
riconoscono Socrate
e
dinanzi
musici
si
seminudo. In basso
nella sua
figu-
non
si
tiene davanti
il
dell'opera di
grande pregio
nell'intimo
le-
MANUALE
320
game che
unisce
li
attrae
li
intorno
un tutto, grazie
in
che ora
ritiene
si
Raffaello introdusse
Sodoma,
il
il
credeva
si
Perugino
il
rappresenta
finestra,
la
il
moderni poeti sono radunati intorno ad Apollo e alle Muse. Il cieco Omero
sovrasta tutti, e, come chiamato da un divino afflato, s'avanza calmo e solenne,
tichi e
li
opposta
della Giustizia, e
Prudenza
e
di
Temperanza;
due
ai
lati
Gerusalemme
soro rubato,
inginocchiato
nome
il
(fig.
346).
della finestra, la
alla stanza,
Il
tempio
tempio
col te-
d'invocar, in aiuto,
sua preghiera
la
da quattro
sediari,
il
Papa
passione
la
al
col
Da
scena.
la
(ritratto di Giulio
11),
vedono
lo
giovani che
suo
calma dignit
donne agitate e
(con
le
fattezze di Leone
annuente
Elio-
Dopo aver
composta
una tensione che
san Pietro
X)
del suo
di
ci
arram-
cielo
donne
le
si
la
delle
si
fondo del
Cielo, dal
appaiono ne!
Sacerdote Onia,
che con
gruppo
il
ma ben
gi esaudita;
il
Sommo
Il
condotto
non
solo
come
ma
spettatore,
Unno
san Paolo,
Anche qui
presente
il
scorge per
la
quali
Papa
mano
prima
volta una forte somiglianza coi classici e specialmente con alcuni scolpiti nei
lievi
carcere e
mostra un singoiar
rappresenta
tare,
appar
papale d
ri-
Colonna Trajana.
della
Dei due affreschi, nelle pareti delle finestre, uno rappresenta S. Pietro
ttul
II
si
glorificazione
apparizioni della Divinit a salvezza della Chiesa e della Fede. Nel primo
le
la
le
affreschi della
sentano
di
si
ma
di Aristotile e
Il
il
psicologica, che
maestose
nelle figure
(a
dominante
necessit,
alla
al
Platone. Modestamente
di
STORIA DELL'ARTE
DI
la
lume
cosidetta
l'ostia
campo
Messa
liberato
di Bolsena,
dove
al
(fig.
un angelo
(fig.
345); l'altro
La presenza
della Corte
un miracolo per
s stesso
ai
richiama l'attenzione V Incendio di Borgo (cio del quartiere vaticano) spento dalla
benedizione papale. Invece di riprodurre
il
MANUALE
322
D!
soggetto V Incoronazione
tesa tra lui e
Carlo Magno,
di
patrizi romani, fa
ai
(fig.
giuramento
In
genere,
donde
la
ma
pi
scelta
Fig.
345.
di
specialmente l'intenzione
Liberazione
Raffaello:
di
stanza, con
Leone
che ebbero
la
scolari
nelle
opere sue
Raffaello
Non
aver un quadro
vita
il
si
numero
di
vi
e,
si
fu cortigiano,
Raffaello.
delle opere,
potenza papale
del Volpato.
altri
episodi della
in
Ma,
salito al pontificato
di
carattere prin-
quando assunse
la
E appunto
commissioni,
dispersero interamente
salendo sempre pi
la
poca.
la
di opere sue.
alla
11,
gli
ma
omaggio
battaglia di Costantino
di
poco, poi,
di
trov sopraccarico
(1513)
salva-
davanti all'imperatore.
san Pietro.
parte
di
scene tolte dalla vita di Papi dello stesso nome. Gli affreschi
la
in
di purificazione
in
dell'arte che
direzione
richiesta
la
non amasse
compiute veramente da
lui,
fu
esiguissimo.
Il
ritratto
MANUALE
324
DI
Giovanna d'Aragona, moglie di Ascanio Colonna, fu disegnato da uno scomandato apposta a Napoli, poi dipinto nella bottega di Raffaello e da lui
forse appena finito. Anche al celebre ritratto di Leone X coi due cardinali a lato
ritratti del primo periodo romano
collabor Giulio Romano. Ed per questo che
ad
es. di
laro
sono, per
la
po-
steriori.
la
L'andata a Roma fu ben pi feconda di risultati per il nostro pittore, che non
dimora a Firenze. Le solenni reminiscenze storiche, la vista del gran mondo ec-
clesiastico,
alla
imperante
Corte papale,
La Messa
sulle
di
Bolsena.
genti,
la
di Raffaele
e di
Raffaello.
si
Morghen.
trov a vivere
Roma
Solo in
egli
poteva
dare
che appare nei dipinti delle Stanze. Ed anche il senso della forma par che s'allarghi e si rischiari. Certo l'anima sua colpita dalla austera bellezza della campagna romana, e il tipo femminile romano,
nella sua magnifica venust, conquista il suo cuore. Il fondo dei suoi quadri ritrae
alle
mana
co'
solo nella
nelle
lo slancio ideale
sue composizioni
dintorni di
Donna
il
Roma
cos ricchi di
nudo superbo,
1'
le
(fig.
evoluzione
nobili
ampie
349).
mine,
spalle
ma
dell' arte
non
anche
di
donna
la
si
nelle
ro-
trova allora
Madonne
Raffaello
si
scorge,
MANUALE
326
DI
larghezza di forme,
donna
col
concretare
come
la
diadema,
delle quali
nuovo
tipo ideale
il
egli segue, con qualche maggior lischema fiorentino (Madonna di Loreto e Mafinora non si conoscono che copie); in seguito, nel
della Vergine tiene due vie, rappresentandola ora
solito
il
come
la
IX)
(tav
giola
nella
una
profanazione
dell'i-
non
che
la
dimenticare
bellezza era
scimento come
una
espressiore
diretta
dell'essenza divina. La
suprema bellezza della
Madonna, unita a una
fresca vivacit, cui d
risalto
vestito popo-
il
come
lare, o,
anche dire
sco
solevasi
zingare-
tanea composizione,
fanno
questo ton-
di
do una
delle
liziose
pi de-
adorabili
Quanto diversa
Madonna
giola
del
la
Seg-
Madonna
Pesce del
Madrid,
di
dalla
della
Museo
alla
cui
349.
Raffaello:
La Donna velata. F
che
S.
Giulio
Gerolamo
stra
l'arcangelo
trono,
Raffaele
col
Romano.
alla
de-
della Vergine in
viso,
nei
due
giovani
si
legge
di
smondo
Conti,
segretario del
Papa,
difenderlo dalla
poi
reso con
la
visione
sopra
la
sua
soprannaturale
nella Santa Cecilia (fig. 351), ornamento della Pinamusica terrena, mentre lievemente escono dalle labbra
maggior forza
bomba caduta
della
Tav.
Piiti.
IX.
cinquecento: Raffaello
il
angeliche
le
rapiti
in
armonie
celesti
lei.
quadri di cavalletto
hanno
327
inoltre
Raffaello appartenenti
di
al
un maraviglilo colorito
pregio di
il
contatto,
11
la
conoscenza
di
Sebastiano del Piombo (venuto da Venezia nel 1511), al quale il lavoro della Farnesina lo aveva accomunato, gli giov assai insegnandogli a curare, piuttosto che
la
purezza
splendore
lo
locali,
toni
dei
colorito
il
le
bellezza; ed da
in
rit e
momento che
quel
Raffaello
tra'
tratti,
di Giulio
sono
li
ri-
dove
350),
(fig.
indagate
cos
ai
ritratto
il
con
le
personali
caratteristiche
dell'imperioso Pontefice. Se
ne
hanno
ma
plari;
esem-
parecchi
l'originale oggi
stodito a Pitti.
Leone
deve
si
anche
Raffaello
due com-
missioni di lavori
prii
pro-
pili
dell'arte decorativa.
ornavano
peti che
delle
basso
il
Kl "
Sistina,
r'"
Raffaello:
Ritratto di Giulio
II.
doveva collocarne
si
le
composizioni per
disegnati specialmente
cartoni
dal
Perini,
arazzi (1514-1516).
tali
ma
sotto
la
quali
Udine.
giorno
mal
dieci tappeti
di
santo
ridotti, in
Bruxelles,
anch'essi
vennero esposti
26
Stefano,
la
prima
dicembre 1519,
volta
e si
delle
pure,
infatti su
Van
Romano
nella
ne
da Giovanni da
Cappella
Sistina
il
Vaticano. Dei cartoni, tre sono perduti; sette, ritrovati dal Rubens a
caddero
molto
in
mano
deperiti
a Carlo
perch
dipinti
a lieve colore
maggiori opere
di
Raffaello,
dove
il
suo
stile si
Museo
Vittoria,
incollati insieme.
lui,
Fu
ai
discepoli
che a
del Vaticano,
una
MANUALE
328
lari,
DI
primo
cortile del
fu
352
(fig.
quello di ornare
e 353).
Loggie,
le
Damaso).
di S.
Le vlte a cupola,
pi-
di
pra
suoi
1515
delle
dal
disegni,
1519. Ciascuna
al
vlte fu
tredici
suddivisa
campi,
quattri)
in
contenenti
al-
Sono
quadretti
sotto
bia
cinquan-
quindi
tadue
nome
il
che,
Bib-
di
Raffaello,
di
fu-
mediante
incisioni
in
giovinezza
Mos,
di
sono concezioni
un
di
nali,
cantevole.
origi-
effetto
in-
questi
In
quadretti disegnati da
lui,
non
Raffaello
che
nucleo
il
dell'a-
zione.
Eppure,
nono-
stante
la
loro
picco-
lezza,
diosi,
sono
chi d'essi
pici
forti e
gran-
per
divennero
le
ti-
figurazioni
Loggie
Raffaeli..:
Santa
Cecilia.
Bologna, Pinacoteca.
COlOSSale, Soprattutto,
Come
palazzi.
gi
dicemmo
pag.
Giovanni
da
scolari di
tunque
in
culto dell'arte
Udine, a grotteschi,
classica,
al
249,
pareti
pilastri
le
il
furono dipinti da
romane
dagli stessi
quan-
fatto
largo
campo. Nei
rilievi
il
il
cinquecento: Raffaello
mezzo
scolari di Raffaello
gli
cammei,
disugnate
ecc.)
una
modellate
serie
di
scolture
rapidamente,
in
Michelangelo
come
si
un fervido mecenate
in
e squisito
angeli,
si
mercante
di
329
del resto
Pace
.Maria della
S.
impone,
Raffaello
le
quattro
segue
lo
in
Sibille.
Il
quanto che
nel
pulpito di Pistoia.
Vittoria.
la
Ma
il
gruppo, cos
minili e per la delicatezza degli angeli (fig. 354). Da' suoi rapporti col Chigi ebbero
ed ha
data
nome
dai
di
Piombo.
Ma
(fig.
artisti:
il
pi tardi, fino
al
altri
Raffaello
221)
navigante sopra
tritoni,
Farnesina
dipinse
una conchiglia
Sodoma
1518,
(v.
Galatea
tirata
a pag. 275),
dai
il
si
fece fabbricare
trionfante,
circon-
Qui
lavora-
delfini.
Peruzzi
Sebastiano
la decorazione della grande sala. La disposizione del ciclo pittorico chiaramente sua, ma
l'esecuzione dei discepoli e in ispecie del Penni e di Giulio Romano. Nelle quat-
il
il
come buona
MANUALE
330
preda,
le
armi a
tutti
di Psiche,
come
le
che rappresenta
le
Dei
gli
peducci, incorniciati da
fitti
DI
si
Amore
indica
le
prediletta Psiche
la
(fig.
355) e
nell'Olimpo
stanno Giove
le
nozze
Amore
di
Giunone, Nettuno
e Anfitrite,
Plutone
Bacco
fa
come
ai
Roma,
gine di un vero principe d'artisti, che, adorato da una schiera di scolari, non co-
nosca limiti
a tutti
al
rami
suo potere,
che tutti
gli si
Pietro
si
dedica
il
sull'arte dell'incisione in
Fig. 354.
di
rame
Raffaeli:
esercita
Gruppo
di
accarezza
il
ma
sogno
di
lui
331
cinquecento: Raffaello
Roma,
S.
anche
mezzo
col
e nelle
si
appassiona soltanto
linee dell'antica
Roma
MANUALE
332
DI
un
lavoro
tutte
le
la
testimonianza maggiore
la
cos
ampio programma. E
sono
preziosi abbozzi e
Romano: Amore
di tale
potenza
e le
Grazie.
rimangono
ci
numerosi
Roma,
non
Farnesina.
pot compiere. La sua fantasia creatrice era anche superiore alle sue opere, nullaineno
non si riesce a comprendere come un uomo solo potesse eseguire o anche solo dirigere un'opera cos colossale. Maraviglioso infine che in essa
di stanchezza!
Mentre dirigeva
lavori dei
cartoni,
vento
di
S.
dipinse
Madonna, detta
suoi
migliori
Sistina
ritratti
(il
Casti-
Tav. X.
RAFFAELLO
MADONNA
Dresda, Galleria.
SISTINA.
II.
Dresda) dove
CINgll'KNTii:
RAM
la
va accompagnata
alla pi
amorosa
333
ALI.l.u
hanno pensato
Roma, Vaticano.
mai
salito;
non
quindi a ma-
l'opera sua pi elevata e pi bella per ispirazione, per sentimento, per grandiosit di
la
Madonna
Sistina, che
pu ben
dirsi
MANUALE
334
divina,
1517
del
rappresenta
STORIA DELL'ARTE
DI
la
tista verso
la
Sacra Famiglia
Francesco
di
alle altre,
aggrup-
di
(fig.
la
trasfigurazione
di Cristo e
il
maggior parte
la
opere per l'ardimento col quale sono svolte insieme due scene:
colse
sforzo dell'ar-
lo
composizione. Cos
di
Trasfigurazione, in Vaticano
la
annuir
si
al
/,
il
Romano
dal Penili.
di Raffaello e della
Vaga
come
la
Madonna
da
(Sabbattini)
stessa
Salerno (1480-1545)
l'affresco di
citt,
Romano (1492-1546)
Romano (Dresda)
ratea di Giulio
della
S.
Gennaro
Museo
nel
dipinti di
e nei
Napoli
di
Poveri), appare
dei
ecc.
Andrea
anche,
(vedi
manifesto
lo
nella
del
stile
modelli raffaelleschi.
Dopo
in
quella
citt.
disperde
all'arte, e gi
mato
Roma
sacco dato a
il
degli artisti
La
maestri che in
Mantova. Marcantonio,
Roma
Udine rimpatria;
la
Anche
meridionale.
le
d.
Dopo
morte
la
artisti italiani.
Gi
Ma
la loro
speranza di
Roma
si
trasferisce nel-
questo tempo
si
il
primato,
esser tornato
in
in
centrale
avevano sostenuto
suoi scolari ne
Par-
originalit.
suoi seguaci e
celebri
il
MICHELANGELO.
DI
mitologia antica,
la
dell'Italia
perdono ogni
L'OPERA TARDA
di
i
scuole locali
chia-
migianino. Giovanni da
l'Italia
giorni anche
Romano
torna a
di Raffaello,
trovavano. Giulio
si
grande concorso
tristi
incisioni in
cui
le
il
rovinosa ha preparato
politica
di
la
Giulio
(1515-1520)
lavor per
cave,
aver scolpito
la
e
facciata di
trarne
marmi
S.
e
Lorenzo.
colonne;
con grande
sorgere l'idea
si
il
piano
di
in
il
ti
335
cinquecento: Michelangelo
Michelangelo
si
pero
il
rapido procedere
di
de'
Medici
mutar ancora
il
piano
e le
proporzioni del
deciso
di
Lorenzo
impedirono
il
MANUALE
336
non furono
renzo duca
a dir vero
di
Urbino
DI
STORIA DELL'ARTE
(f 1519).
Nemours
(f 1516) e a
Lo-
figure,
dici,
la
quando scoppi
quale
fin
con
repubblica in ducato.
sciagurata guerra tra la Repubblica di Firenze e i Medistruzione della libert fiorentina e col mutamento della
Durante l'assedio della sua citt, Michelangelo si adoper a
la
la
il
cinquecento: Michelangelo
perdon presto
e l'invit a
Cos
dipinta
la
nemici
continuare
il
il
piccolo
elei
337
di cui la
di
sua salute
Firenze) e
si
risent
nella sagrestia
nuova
lungamente.
I
di
S.
all'identico
modo
Lorenzo. Sul coperchio dei sarcofagi posano due figure allegoriche dominate
che
il
Tempo,
I>U.
fondamentale
Fig.
(fig.
359
e 360).
L'idea
la morte prematura dei due Duchi. In origine dovevano trovar posto nei monumenti
anche alcune figure di Fiumi, nonch quella della Terra desolata di perdere
due
i
eroi e
il
MANUALE
338
DI
il
Crepuscolo
l'Aurora sotto
il
Giorno stanno
ai
piedi
la
ritorno a
Roma
dall'accettazione
menti
lo
e riduzioni.
chiam ad
li,
portarlo
dell'impresa,
Fig. 361
emana
il
meno
di
il
E ancora continuarono
altri lavori
costringendolo
il
disegno
le
di
361)
solo
il
Mos
11.
del
Roma,
commuove.
riprendere
di
il
monumento
gigantesco,
il
S. Pietro in Vincoli.
difficolt e gli
nuovo
monumento
fu
compiuto
cos diminuito, e,
dopo
collocato nella
saremmo per
dire,
de-
sulla parete,
speranza
ma oramai
la
fig.
scuote
terrificante,
come
il
famoso
braccio sinistro,
(fig.
la
362).
barba,
il
Pi che
la
ginocchio,
il
Parigi).
in
cinquecento: Michelangelo
Fili;.
di
pi
andarono sparse
importante sono
Roma,
S.
Pietro in
sua morte.
le
339
II,
in
gli
in
vari luoghi
Schiavi
(fig.
364),
Vincoli
basso
nonch
le
il
monumento, e a
dopo
Arti decadute
MANUALE
340
DI
l'arte di
Sistina.
anche
il
pas-
viglioso
Roma, Cappella
cinquecento: Michelangelo
ii.
volutamente, parti
lasciare,
colore col
comprende
di
come
poi
gradina
in
341
si
curasse
monumento
del
cuparsi
Giudizio
Universale
dell'aitar
maggiore
Paolo
che
111,
gloriasse
si
fu
Sistina.
suo pontificati!
il
Michelangelo,
di
que-
scoperta
tura fu
gigantesca
la
aveva
ribilmente
Michelangelo
potenza vendicativa
il
la
formidabile
giudizio.
vi
tutti
tanto ter-
irae,
sentata
Il
pit-
sull'animo di
fece
l'impressione
Perugino.
dal
affrescate
storie
tre
il
parete
Cappella
un'opera
sino al
II,
sulla
trescato
nella
voleva che
di
Giulio
di
rappre-
di Cristo,
a lato della
Cristo,
mezzo
il
del dipinto.
loro
mano
in
levati
Martiri,
coi simboli
lui,
del
alto,
in
in
Nella
portati
cuni
all'Inferno,
alla
mentre
beatitudine,
mezzo
nel
risorti,
al-
cacciati
altri
sinistra
vedono
si
uscir
risorti
dalle
attende
(fig.
363).
il
cano,
la
cifissione di
affreschi
san Pietro.
1550
il
sono molto
inferiori
Cro-
la
Ma ambedue
questi
precedenti.
ai
dotti
intorno
molta
fatica,
ai
settantacinque
avvegnach
et,
massimamente
fresco,
non
arte
con
anni,
la pittura,
una certa
in
l'ultima
1543
egli
Lo
non
Universale
Giudizio
11
il
da vecchi.
lavorare
il
passato
Madonna
ai
egli
molte generazioni
di
artisti.
am
sta in-
poi
il
342
manuale;
di
non pensare a Michelangelo osservando la Deposizione della Croce di Damele Ricciarelli da Volterra (1509-1566) nella Trinit dei Monti a Roma (fi. 366), sebbene appunto di quest'opera nulla si sappia dalla tradizione che autorizzi a credere
che egli vi abbia avuto parte. Anche nella Resurrezione di Lazzaro di Sebastiano
Fig. 365.
fig.
Duomo.
suo consiglio. Sebastiano del Piombo crebbe, come vedremo, sotto l'influenza
gione a Venezia; chiamato a
sal
rapidamente
in
l'invidiato Raffaello.
fama,
Roma
e fu
dal ricco
il
di Gior-
vi
La Risurrezione
di
la
Trasfigurazione di Raffaello.
Negli ultimi decenni della sua vita, Michelangelo vive in solitaria altezza, ve-
nerato come un patriarca, celebrato come l'unico. La sua fama come artista non
conosce
limiti, e
egli
pare elevarsi
al
il
cinquecento: Michelangelo
amici
alla
d'anima
prevengono
e d'intelletto.
le
da Volterra: Deposizione
di
343
suoi desideri,
man mano
Cristo.
Roma.
si
gli
inchinano
stringendosi;
soli
di
quando
la
in
e l'occhio
Gli
il
penetrante.
le
Preposto
alla
MANUALE
344
rebbe che
la
niche che
gli
come
sua fantasia
DI
movesse con pi agio nel campo delle forme architettole masse imponenti, di cui aveva bisogno. Ma di lui,
si
offrivano meglio
abbiamo
architetto,
gi parlato.
Nello stesso giorno della morte di Michelangelo (18 febbraio 1564) nasceva in
Toscana un
al
mondo
all'incontro l'arte
romana
di
fantasia e
la
bellezza delle
Fifc.
numero
di
367. Marcel!"
intellettuale,
Veni:-!.
LA PITTURA DEL
1500
NELL'ALTA
ma
ITALIA.
artistici
si
svolgono pi lentamente,
tamente
e pi a
lungo
si
XVI
alla
di quegli
erano svaniti;
calmato;
lo
lo
si
le
Le giovani generazioni
Italia,
si
rafforza
le
in ci
nero
Italia la pittura
convergere tutte
di
alte
pi len-
scopo
universale non
il
le
pi
la
la
le
ma decadono
esempio
le
si
distinsero per
il
si
forme piacenti.
un senso
vita gioconda
completa,
gli
MANUALE
346
Tra
sia
le
posta tra
Roma
ponderante, trasmesso
suto sin oltre
d'altare
(fig.
al
1530.
mente
altri
la
Ferrarese. Sebbene
conserva pre-
si
Benvenuto
Tisi detto
il
Garofalo
Fig. 369. G.
degli
DI
B.
suoi colleghi,
originale
ma
il
(fig.
nelle composizioni,
371).
ci
nel freddo.
Mazzolino (1480-1528),
ma
Diversa-
cui quadretti,
composizioni
e pei vi-
come uno
Il
principale
Con
lui
il
347
di fantastico,
come
nella
Visione
di
di
Brera.
cos
vigorosamente caratterizzati)
Ben
nella
Borghese
(fig.
372).
MANUALE
348
In seguito, e
specialmente verso
e dei
Veneziani,
Correggio.
spetto
la fine
del secolo,
il
Correggio
le
ai
notizie che
suoi
anche
qualche tratto
e se
lo
Adorazione
dei
dal
si
maestri
nome
Ferraresi divennero
vecchi s'av-
Scarsellino (1551-1632),
Il
di fedelt ai
Tutte
detto
DI
della citt
per
Antonio Allegri
dove mor (1534).
ri-
la
Tav.Xl
CORREGGIO
MADONNA DAL
Dresda. Galleria
S.
FRANCESCO.
349
quantunque
costui fosse
essendo
in
ammirare
e
il
rapporto costante
la
coi
si
che
si
in
e dalla
le
quali ultimi,
l,
dove poteva
Roma,
Circe.
Mantegna,
lo si
Galleria Borghese,
senz'altro
per
gli
la
studi fatti a
prospettiva
Mantova
umana
si
col
Costa
e col
Dosso,
egli,
rivela
Correggio;
mandarono
e fior
in
lo
conservano
Londra,
Signori di
Mantova,
variamente
nili
di
appartiene
Gonzaga
Si ritenuto
Tig. 372.
le
cittadini
Dosso (1511-1512).
cosa che
pittore
si
ch'ei
comp
Franquesto
MANUALE
350
in
cui
DI
fermazione vera
ma,
Hampton-Court,
Firenze, ad
ma
a Madrid, ecc.
altri
L'af-
si manifesta al tempo della sua annon sapendo divincolarsi dal passato ripeteva con Mi-
Fig. 373.
l'arte
Parma, Ex-convento
di
S.
Paolo.
chele Mazzola (f 1520), Pier Ilario Mazzola (f 1545), Cristoforo Caselli detto
il
Temperello (1450-1521), pi o meno direttamente l'arte di Giovanni Bellini, o
si consumava con Alessandro Araldi (14609-1528) in uno sterile eclettismo che
invecchiava sino
Con
la
le
decorazione
moderna
una
inizi
ad un tempo,
in
la
la
la
cupola del
373)
il
Cor-
(fig.
374),
il
(fig.
Duomo,
si
cupola
(fig.
di santi.
Non sembra
per che
la
ma-
anzi
che
(fig.
376
la
paragon ad un guazzetto
Fig. 374."
egli
di rane.
351
ammirata
sembra
Certo
che, ancora
del
non compiuta
del
tutto,
Correggio.
quali la
Io e la
Fig. 375.
Parma,
Fig. 376.
S.
Giovanni
S.
Giovanni
in
Patmo. Lunetta
del Correggio.
artisti al
inondo ebbero
gnesca cedono ad un
Fig. 377.
modo
le
al
pregio
il
disegno,
il
perso-
della
(Dall'acquerello
353
mante-
colore, la vita.
Nella
P. Toschi
Raimondi).
Galleria di Parma.
la
Fig. 378.
PARMA, GALLERIA.
Fig. 379.
Correggio:
Madonna
del
meno profondo
san Girolamo
di
355
Parma, Galle
Michelangelo
di
Raffaello,
ma
ogni
lirica.
357
difficolt
movimento, sino
rendere
forse
Fig. 381. F.
nota predominante fu
il
la
lui la pittura.
all'eccesso,
sino
M. Rondarli: Madonna
la
lietezza,
il
all'affollamento.
col
Bambino
l'ultimo
Rispetto
Parma,
e Santi.
pi
al
sentimento,
la
Galleria.
al
sorprese anche
le
e,
in ispecie, dei
alla
putti, di cui
tecnica, rappresenta
pi alto sviluppo della pittura italiana, sia per la perfezione ideale del
MANUALE
358
chiaroscuro
dice
il
DI
come per
la
Vasari, meglio di
Parma,
Galleria.
Nessuno,
lui,
lavori
tanta era
la
morbidezza
o seguaci,
non
Buone qualit
da esser messi
pochi furono
Fig. 383.
359
in
suoi discepoli
disparte,
di colore e di disegno
come
si
fatto
da
del Grano (14807-1538) un po' affastellato nelle composizioni (fig. 382); Francesco
Maria Rondasi (1490-1549?) alquanto trascurato nell'esecuzione, ma vivace e ludisceminoso (fig. 381); Michelangelo Anselmi (1491-1554) il pi piacevole fra
i
MANUALE
360
Fig. 384.
M. A. Anselmi: Madonna
scioltezza della
DI
col Figlio e
santi
Rocco
e Sebastiano.
Parma,
Galleria.
tecnica
era
diafano
di
l'Allegri.
Panna
citt nativa di
ma
suo padre,
soave,
361
fig.
383).
di
Il
suo colorito
lievi
tinte can-
Fig. 385. Parmigianino: Vergine col Putto, santa Margherita e Santi. Bologna, Pinacoteca.
gianti.
stazione
Mazzola
(1460-1505), pittore
influenzati
da Antonello
Ilario e Michele.
ma non
gli
(fig.
inferiore
al
il
fece
tolse dal
il
zii
Pier
Roma
in
di
Raffaello
1527
di
e
Michesi
rec
rI
5 2
Dopo
ma
il
le
quali fu
di
Diana
di
soli
le
la
lo
ingolf nelle
trentasette anni.
Il
Parmigianino
disegnare, tanto
s.
Marghe-
la
per
favola
ma
Rem
di
si
si
363
giustamente rim-
ne fugg a Casal-
la gentile
distinzione
ritratti
da
lui eseguiti,
pieni di nobilt
fama
e l'influenza del
e dall'influenza di
Raffaello e di
MANUALE
364
Michelangelo;
allievi
Con
ma non
fu che
loro
una breve
diedero a proclamare
si
DI
il
eclissi,
Correggio come
il
seicento e
pass
la
le
il
loro
artisti vissuti.
mano
Carracci
maggiore degli
il
che gett
lui,
settecento.
Romano
Rinaldo Mantovano: Affresco nella Sala dei Giganti. Mantova, Palazzo del Te.
che
emana
dalle
sue
figure,
fanno
sei
nelle
cavalli
del
lui
opera
sua
potente
Romano
un vasto ciclo di
donne nude e amorini
membratura architettonica,
camere seguenti
(fig.
con
affreschi,
lasci
vano,
1'
edificato, Giulio
(fig.
388)
ampi
un saggio
fondi
nell'ultima sala,
di
Manto-
bravura, fon-
365
dato sopra una comunissima illusione ottica, che non una vera opera d'arte. Nel
castello ducale in citt dipinse
ormai
anche una
ma
in
che
serie di
al
sione straordinaria.
compiere
Pescia, di
di
Giulio
Romano anche
Madonna
Bambino
col
del
alcuni
artisti
che
in
.Mantova
Mantegna
(op. 1481-1528) e
di
Lorenzo Costa;
ma
Lorenzo Leonbruno
(1489-1537).
Un
Lodi
altro ragguardevole
gruppo
fior la
di
pittori diedero
pure
si
le
due
citt
lombarde
ricordano Albertino
nell'eseguire,
specialmente per
la
dolcezza di colori
(fig.
di tipi, riconoscibili
390).
MANUALE
366
Prossimi
lui
lavorarono
Dei tre
e
figli
il
del
DI STORIA
figlio
DELL'ARTE
Correggio,
Giulio (1502-1572) fu
il
tra
Bambino
buoni esempi.
e
robustezza,
e Santi.
quantunque sensibile ad ogni impressione (fig. 392). Dapprima fedele al Romanino, lo vediamo seguire ad ora ad ora il Parmigianino, Lorenzo Lotto, Tiziano,
Dosso Dossi e, da ultimo, sino Giulio Romano. Convien per riconoscere ch'egli
non copi, ma assimil con facilit, s che l'arte sua non perdette di freschezza
e nemmeno di personalit. Suo fratello Antonio fu meno pittore di lui, ma pi
universale . Lo si loda
infatti come architetto, scultore, cosmografo e storico.
In pittura segue il padre, segue Giulio Romano, segue Dosso. Pi modesto e pi
LA PITTURA DEL
raccolto
grandi
si
mantenne Vincenzo
soggetti
storici
frutta,
nei
quali
sacri,
(f 1591), evitando
per
Campi: Adorazione
dedicarsi
di
Gcn
il
ai
d'affrontare
ritratti
il
dipinti
di
meno
possibile
pitture di
367
Floris
di
fiori
Uijck
ili
Brer
van
di
Lungo.
Bernardino Campi
(1522-1590), che fu
figlio di
369
le
opere di
il
a
di
e del
Correggio,
ai
e fine
scolara,
e,
per
ed efficace nel
e
convertitosi a quella di Parma, dove abit a lungo con la carica di pittore du-
cale
(fig.
394).
Museo Nazionale.
5.
Il
Lo scopo
quanto riguarda
ideale, in
suo
il
ciclo.
La vana speranza
degli
la
il
tristi
le
popolo vedevano
decadenza
la
di
altri
L'arte
si
frutto
del
Lo
glorificare
artistica.
appunto
la
Tintoretto
Giorgione.
fosse
1
il
vecchio Palma,
tra tutti
ma
giuocano d'ipotesi.
sommo
sua vita
il
alla
ultime
Paolo Veronese.
un rampollo
le
mura
Rinascimento.
grande fioritura
di
le
la
Tiziano,
potesse, di farne
si
il
cercava un compenso ad
si
divenivano
gli
nel
l'in-
dole morale nel carattere de' suoi dipinti, nell'ardore intenso del colore, nel senti-
mento profondo,
amorose,
lo
nell'espressione
videro
delle
come avvolto
in
figure.
Vantarono quindi
un'atmosfera di poesia
le
e di
sue avventure
mistero, giusti-
suoi
un certo punto. Quello, ad ogni modo, che si pu dire si che
riflesso di una vita e di un temperamento esuberanti. Assai signifisuoi personaggi; quel
cativo pure quel non so che di appassionato che hanno
rendere il paesaggio di fondo quasi partecipe del sentimento che anima le persone;
soggetti mossi, agitati e confusi che non permettono all'artista di
quello sfuggire
richiamar l'interesse di chi guarda su quanto passa dentro all'anima dei suoi personaggi. Si direbbe che il colore in Giorgione non cosa studiata per animare il
suoi quadri sono ideati anzitutto come colore. Quegli artisti che
disegno, ma che
avevano studiato con Michelangelo o nel suo ambiente, dovevano scetticamente
scuoter la testa davanti a questo pittore che sdegnava di abbozzar disegnando, e
studiava la natura mettendo addirittura
colori sulla tavola. Ma appunto questo
che conferisce ai suoi quadri una verit che afferra e conquide quantunque dominata
ficata sino a
quadri sono
il
371
la
intendere
la
ci
avrebbero
data
la
chiave
meglio
per
Francesco
rale e san
(fig.
399), segue
)'.',.
di
e
esprimere
l'alto
del
la
(ji.i, l.|,,ii,-
in
luce,
il
modo
profonda
di
il
ma
ai
col quale
le
Giorgione.
fattura,
del
il
Nella cosidetta
in
Tempesta
(fig.
si
tratti
riveli
397),
ombra
modo
il
viso
la
quadro
alla
natura ricca
modelli bellineschi,
d'
Adrasto
la
gli
la
oppure
nar-
antichi
una
zin-
dissipile appare
forse
MANUALE
372
chiara
completa
DI
il
mira a Dresda
(fig.
396).
La tempesta. Vene
Questo dipinto
ci
rivela
soggetto
di
un
altro
quadro
si
am-
Giovanelli
grande numero
di
quadri che
gli
Infatti
il
gli
373
non sarebbero
La prova
del fuoco.
L'ffiz
La pittura
Palma Vecchio, Sebastiano del Piombo e Lorenzo Lotto.
veneziana deve a Giorgione una nuova larghezza d'idee, che va crescendo sempre.
pi
Merc sua, penetra oramai nei pi profondi segreti del sentimento ed esprime
i
Fig. 399.
GIORGIONE: VERGINE
IN
TRONO
E SANTI
CASTELFRANCO.
375
il
non
Fantasia
ma
la
nessuno forse
bellezza femminile
400).
(fig.
401);
ritrarre
In
questo
egli
mente
felice
viventi.
Il
altare;
di
(fig.
eguaglia nel
lo
pi
compo-
nel
Diluvio
che
>
si
conserva
Ma
le
mezze-figure femminili
nelle
lezza corretta
alcun
calma,
di
una
non
che
un sentimento
soddisfazione intima
di
Sono donne
pi.
bel-
suscita
forme poderose
dalle
nulla
fiorenti
secondo
il
vesti
costume
occhi
dagli
d'allora),
scuri,
pompose. Non
n movimento
loro n azione
in
c'
vivace; nient'altro
che
la
al
completa
di
ci
suo ideale
dir ritratto
ogni
fig.
in
in
di
(se
come
si
pu
manca
nella Violante
cos
le
Dresda; ora
in
pure
nella quale
come
lo
(fig.
Fig. 400.
Vienna), ora
dette
Tre
presenta in
figura
sue creazioni
Anche
Palma concreta
il
della Galleria di
santa Barbara
delle
Ora
tutta stura
esistenza
una figura
un gruppo,
sorelle
ven-
il
trecce intorno
le
un ritratto
personalit
402
candide mani
una
le
che raccolgano
taglio, sia
di
di
Madonna
Venezia,
la
pi
o di
Sante,
ammirata
come
la
celebrata
400).
il
Palma,
il
MANUALE
376
forma
nel colore
DI STORIA
prevalentemente
chiaro,
Pontificia.
Giorgione, se
il
Sebastiano
DELL ARTE
da
sarebbe forse
Sebastiano Luciani
principio
Piombo per
l'ufficio
divenuto
il
pi
Palma Vecchio:
degli eredi di
Roma
quadri
michelangioleschi. Perci
egli si lasci prendere dagli allettamenti
Sebastiano dipinti alla maniera veneziana non sono molti.
Come punto di partenza prendiamo il quadro d'altare di S.Giovanni Crisostomo a
dove
Venezia, dove
Il
ricco
Fig. 401.
di
tipo
il
Santo
figurato in
mezzo a
santi e a sante, in
sacra conversazione.
che
Tav.
TRE DONNE
XII.
lino.
La riproduzione
dove ferveva
il
traffico
le
377
due quadri
un ritorno
con l'Occidente
e col
un tratto ca-
alle fonti
Nord
vene-
era pos-
la
vivezza della
Fig. 402.
concezione dei suoi tempi veneziani che una sola volta, nell'Andrea Doria, della
Galleria Doria
offuscandosi
Roma
Panfilj di
come
di
luci
del colore
and
derose
il
appare pi tragica.
Fig. 403.
DI
Fig. 404.
MANUALE
380
Roma, non
nelle .Marche e a
a Brera
406
- fig.
Giorgione;
ramento,
fare;
ma
se
certo egli
la
Durer, che
il
come
fu,
a Venezia, in
sa,
si
si
Non
veneziana.
Fig. 405.
ghi
ma
si
ci
di Napoli),
Correggio.
al
dell'arte
Museo
in
sorti
le
Rossi nel
card.
il
Egli sente
Leonardo,
altri
DI
santi
s'egli
Bernardino
Onofrio.
Roma,
in
piccoli luo-
Galleria Borghese.
sua gloria non fosse stata troppo presto oscurata dal sorgere di quella
Tiziano.
di
Tiziano Vecellio
e col
prima
Palma,
di
di
giovinezza
1576) vide in
e visse
ancora
Raffaello, egli
mor
gloria
al
di
tempo
quando
Giovanni
di
il
1477
Paolo Veronese
Roma
di
lit
lui
di
passarono
le
nel
Giorgione
il
quando
pi
gli
spreartisti
loro
vedono
si
morto
Tintoretto. Nato
con
centrale
vanti a
1480,
il
del
neh' Italia
infieriva
gareggi
Bellini,
le
la
sua persona-
Intorno all'educazione sua giovanile abbiamo poche notizie: come suo primo maestro
si
fa
il
nome
che
si
Che poi
egli
abbia conosciuto
il
vamlc
Con Qiorgione
di Tiziano.
come suo
aiuto nell'affrescare
Comunque,
Non crediamo
tanaro tenace
di
per
sua via.
la
Non sappiamo
Tedeschi,
se
egli
senza
mon-
si
riflessivo
si
Marmarole;
sua,
suoi fondi
pi spesso,
quando Giorgione gli confid una parte dei lavori al Fondaco dei
come decoratore; ci che sappiamo si che ne' suoi
(fino al
1510 circa) non si mostra ancora esente da influenze
considerasse
si
giovanili
lavori
sia svolto
genio di Tiziano
il
Ben
si
nelle
massima influenza
la
Il
pi di quanto generalmente
di
lo scelse
Tedeschi (1508),
dei
Tiziano.
di
sicuro,
Fondaco
dacch Giorgione
fu in rapporti personali,
la
381
estranee.
Due donne
e
Amor
profano.
Ma
(fig.
Belt ornata,
Amor
Amor
allusivi a simboli;
denna,
gire
o, sulla
al
e la
mentre
terreno,
il
cuore
fa
altri
ha suggerito,
maravigliosa armonia
una dirimpetto
Pudicizia,
la
Naiade!
tono alto
in
le
Ges
mani
chiaro all'occhio
il
Il
sommo da
Vinci.
il
al
sia stato
secolo XVII;
Durer, quando fu in
Italia,
ri-
pone un contrasto
Ma
a fug-
Giorgione,
l'influenza leonardesca;
in
come Tiziano
Medea
Come
di
Amore ingenuo e
come si vede,
sent
sacro
dissidio
citati)
11
la
ai
Amore
quadro
il
Amor
di:
le
proposti (oltre
t'itoli
Amor
enigmatico
titolo
il
con Giasone,
dunque,
e
celeste
La Favola
sazio,
s'intitolava
fonte
al
Borghese
della Galleria
il
tra Tiziano e
Durer tratta
il
il
il
diversi caratteri di
la
dif-
del
cromatico
Fariseo.
Dopo tali splendide prove del suo genio, Tiziano dovette aspirare al riconoscimento ufficiale del suo valore, che secondo l'uso veneziano consisteva nell'ottenere
di lavorare nel Palazzo Ducale, e altri favori, come gi si era fatto pei Bellini II
suo desiderio venne esaudito, bench non cos tosto come egli forse sperava. Ma
la cosa che maggiormente contribu alla sua fortuna e allo sviluppo dell'arte sua,
non fu tanto il posto di pittore ufficiale, quanto
rapporti che si andarono man
i
mano facendo
le
Corti dei
MANUALE
382
principi d'Italia.
Il
Fig.
stanze dei
d'arte,
richiese
si
406.
palazzi
DI
di signori.
privati,
fece universale. E,
di
11
costume
Gentiluomo. Milano,
di
1500
decorare di pitture
Pinacoteca di
le
Brera.
gli artisti
il
alle
agli
magnificando quell'ideale
occhi, e soprattutto
La pittura
Corti.
occupa sempre pi
il
vita che
di
si
cosa,
383
facili
piaceri, la
magnificenza d'ogni
mutano insieme
il
soggetto
il
Le rappresentazioni vivaci, qualche volta esuberanti, dei piaritratti divengono gli argomenti
ceri mondani, l'affascinante bellezza femminile ed
preferiti; e la esecuzione coloristica, la perfezione dell'opera appaiono come il pi
modo
di
renderlo.
Fortunatamente
basta a impedire
e
il
Rinascimento con
timi!
trionfo delle
il
e,
la
anche
se
vane pompe
406. Tiziano:
la
sportano quasi
scena in un
la
Amor
An
perfetta bellezza,
mondo
si
profano.
sollevano
ideale.
le
Venere
ai
quadri
di
Bacco
al
mondo
eroico
e coi
alle gioie
l'arte eleva
poesia
forza
tra-
punti di
mondane,
che
di
tre
una figurazione
sono frequenti
allora
d'Este, marito
Fu col duca di Ferrara Alfonso
mantenne pi durevoli rapporti. Per lui dipinse
ramente
la
corte.
ziano
soffio di
Galleria Borghese.
listica
Roma,
Anche
Ed
Un
vera nobilt par che avvolga quelle scene di piacere. Negli uomini
di
ul-
tramonto, pure
di
di
Filostrato
si
ispir
gettandosene
vedono le Ninfe che recano a Venere, la cui statua sorge nell'angolo a destra, sopra un alto zoccolo, doni
ed offerte in ringraziamento dell'accordata fecondit. 11 secondo quadro (Galleria
Nazionale di Londra) segue Catullo nel racconto di Bacco e di Arianna. Arianna
i
Poi
la
scena
si
allarga, e
si
MANUALE
384
le
gambe
scoperte
il
DI
mantello,
gi mostra
Qui,
come
nel
una
Sacrificio
di
il
carro,
Venere,
La
raggiante di giovi-
ci
il
paese,
con
la
la
spalla, le braccia e
e
folla delle
festa.
Un
verde campo
il
e si
mare
il
proprio
vero
abbandonano
cantare
Baccanti hanno
e
e
ballare sfrena-
tamente. In un angolo, a destra, in atto soave giace, forse gi ebbra, una bella dor-
mente che
allentino e
si
canti e
abbandonino
in
completa
libert,
mentre
il
le
sue
membra
si
il germe della Venere che Tiziano pi volte riprodussedetta Vnere di Urbino (dopo gli Estensi, furono protettori di
La pi celebre
Tiziano
Gonzaga di Mantova e
della Rovere di Urbino)
negli Uffizi a Firenze. Sul letto rosso cupo, coperto di bianchi lini, giace una donna nuda, dalle
forme mature e perfette quali amavano
Veneziani. uscita dal bagno, e si at-
fiori
in
le
385
ancelle
preparano
le
vesti. Tiziano,
le
ha trasportato
la
scena e
la
rinunciando
Dea
sul ter-
reno della realt. Alla possibilit di riconoscere in questa Venere un ritratto, cre-
diamo poco.
veri
411):
il
ritratti
Carlo
di
Tra
virili.
ritratto dell'antiquario
Urbino negli
migliori, o
almeno
410) a Madrid,
(fig.
tra
quello
santi.
Duca
di
al
si
minili,
ammirano
si
non
fosse raro
relazioni e
lui,
bella era
il
solo
per
meno
pi
con-
della
(?) nella
Du-
Galleria
Louvre, ecc. In
essi
si
il
si
Monaco
lui
Tiziano faceva pi o
Per
le
anche
seduto,
Norfolk
neta,
pi noti,
Pitti; di
tuttora
cliessa di
mentre
numerosi sono
assai
donna
era
d'arte.
la
formosit;
piacente.
la
donna
Rembrandt. Un
neppur
ci
la
non
MANUALE
386
di
In
DI
tutti gli
altri
alle
si
scorge
un
suo genio portate ad un'altissima bellezza quasi fossero opere perfette di natura,
fiori
scevri d'ogni
chiara, seminuda,
miseria
umana. Tale
capelli avvolti
coi
la
impressione sensuale gi
sia
che avvolgano
regga loro
Amante
che
si
come
lo
ci
belle
si
tra
alle
le
morbide
i
rose nella
mano
luce
Una
in
capelli all'uso
Laura Dianti
tranquille in tutto
lo
al
veneziano
Louvre)
(la
cosidetta
nonch da quelle
passaggio
le
acconciano
mostrano erette
membra
specchio, mentre
le
una
protesa.
rialzati
secondo
altri
Tav.XIII
LA BELLA DI TIZIANO.
Firenze. Galleria Pitti.
387
la
si
reca in
e sull'intonazione di questi
ma
quadri;
scrigno,
esercitano
altres certo
una influenza
che
in tali
sul soggetto
non vi
avesse posto tutta l'ardente anima
sua. Ci confermato anche da quanto
perfezione
tale
sappiamo
se
artistica,
della
uomo
ma
egoista e caustico,
sissimo
527),
spirito-
straordinariamente
suoi
e dei
sua vita
socie-
il
riflesso della
e festosa,
non
deve
si
se
l'amare
le
la
passioni
e a to-
la
vi-
in lui, e,
al
onora
la
bellezza ideale,
potenti
quei
effetti
senti-
di
trovare
la
mere liberamente
soggetti pi di-
medio
sparati. Al periodo
di
Tiziano (dal
partengono
1518 fino
della vita
al
30) ap-
Monaco,
cri.
si
Madonna con
tre santi e
Galleria.
era
es.
Madonna
dalle ciliege a
Vienna
fig.
409),
il
tenendosi in
le
drammatici e le figure potentemente mosse. Nel 1518 egli compie un grandissimo quadro
sacro: l'Assunta, dei Frari (fig. 412). La figurazione non si attiene alla tradizione
gli Apostoli intorno alla vuota tomba guardano in alto alla
che in apparenza
Vergine che, circondata dagli angeli, sale al cielo, dove il Padre Eterno la accoglie.
Ma, come quegli uomini vigorosi, appassionati, spinti da un desiderio ardente a
forme prosperose
colori luminosi.
Ma
ora
lo
attraggono
soggetti pi
richiamare
Fig.
H2. TIZIANO:
ASSUNTA
FRARI.
MANUALE
390
tazione
la
sentimenti tempestosi
simmetria, propria
un
sizione nuova,
Giovanni
raddolcisce,
celesti.
Pochi
anni
pi tardi
una compo-
in
effetto mirabile.
(fig.
del fatto
resa con
come paralizzato
la
maravigliosa evidenza;
in
La subitaneit
potenza drammatica.
ognuno
tramuta
solite
alle
di Ca'
Il
ce
Madonna
la
si
sapientemente esprimendo
Ss.
quadro
inferiore del
armonizzando
quelli
la
si
man mano,
STORIA DELL'ARTE
DI
compagno che
Ma, naturalmente, del valore pittorico le riproduzioni (una si deve al Domenichino) non danno una perfetta idea. La
violenta tempesta che si levata agita gli alberi e le vesti, mentre le nuvole sono
rotte da un raggio di sole che illumina con uno sprazzo il viso del santo. Il drappo
del manigoldo con la sua nota rossa audace stacca sinistramente dal fondo. E cos
vorrebbe fuggire ed
anche
in quell'opera
paesaggio
il
Paolo
III
Farnese
di
il
Abita
lui
I,
Filippo
II,
il
viaggio di Tiziano a
Il
in
Vaticano,
E anche
di
Spagna
in
Fran-
ambi-
vecchi,
che
le
e nel
lo
1550, va ad
attiva corrispondenza.
come supremo
coprono
come
vien consultato
alla Corte di
cittadinanza ro-
Roma
insignito della
ebbe Michelangelo,
cesco
Farnese.
trionfale.
fama
dal terrore.
tempra
di favori ed
Augusta chiamato
si pu neppur
Non
artistica di Tiziano.
presbite
l'effetto.
Cos
l'arguto
nissima poesia, traendone quasi una idealizzazione del desiderio amoroso. Quand'instesso soggetto per Filippo II vi introdusse una vecchia mendicante
avidamente la pioggia d'oro, rasentando con ci la volgarit. Cos
spieghiamo anche
quadri di soggetto amoroso (Venere e Adone a Madrid, Giove
anni e che rappresentano
e Antiope al Louvre) che Tiziano oper ne' suoi vecchi
vece replic
che
lo
raccoglie
Del pari
che nel
XVI
le
sensuali.
si
//
renzo (nell'Escuriale) dovette certo avere un grande. successo nel paese dell'Inqui-
Fig. 414.
TIZIANO:
MADONNA
DI
C PESARO
Fig. 415.
TIZIANO:"
Sl'I-'I'l. 1/1
come
sizione
il
Homo
suo Ecce
ascetico pi appassionato
pili
la
forte.
da quell'effeminato sentimentalismo,
e
Malgrado
di
cui
Tiziano
ci,
nuovi
artisti
si
tiene
et.
sempre lontano
magnificenza
Paragonato a Leonardo e a .Michelangelo, egli non dimostra altrettanta vere non si pini, quindi, considerare come un genio universale. Fu uomo e-
Fig,
116.
Bernardino
guenza,
il
maggiore
fra
pittori del
tempo,
Due
fatti
mirabili
riusc,
di
conse-
Rinascimento.
Borghese,
na. Galleria
Lii
come nessuno
mondo
393
al
si
riscontrano nel
onoranze
lavoro pa-
lui
sino
provenne dal fatto che fecero la loro educazione artistica fuori di Venezia, come Giovanni Antonio de' Corticelli da Pordenone (1483-1539) il quale svolse la sua attivit anche nel nativo
a conservare
Friuli.
La fama
forse ci
del
Spilimbergo, Piacenza
si
ammira
in lui la
narrativo,
della
che
il
tavolozza.
cos
MANUALE
304
Non
da confondersi con
lui
DI
STORIA DELL'ARTE
Bernardino Licinio
(op.
dal
1520
al
1544), nato
Giacomo
ecc.,
more per
le
ma
in
117
il:
scolari
di
modo
Pordenone
scene ampie
tendenza a trasportare
e
gli
piacevoli, esposte in
episodi
nel
S.
Maria
di
Campagna.
tempo presente
biblici.
Un
delle sale.
Cos
scena splende
di
la
in generale
piacque
le
pa-
segnojesterno
Veneziani non appena entr nei loro costumi quello di adornar di quadri
reti
di
acutamente
festosi e armoniosissimi
colori.
Nello stesso
modo sono
stati
per
MANUALE
396
dalle acque (a
Dresda
a Brera
DI
fig.
suoi
Polidoro
Fijj.
de'
dell'anello di san
ma
tra
il
Bellini e
Il
al
doge l'anello
di
s.
mezze
anche
suoi ritratti e
le
figure mitologiche.
Rocco
Marconi
(morto
nel
1529)
dalla
scuola
di
il
Andrea Meldolla
420), e
(fig.
di
lo
di
Schiavone, nato
Tiziano,
fini
a Sebenico,
Parmigianino.
del
grazie
Giorgione
all'esempio di
cresciuto
quale,
(1522-1582), detto
397
quella dei
dei
dei
Bellini,
gicamente fu
Da Ponte
La famiglia
pi specialmente
il
Montagna. Da
lui
Fig.
gono
scene campestri
le
420
Roi
quali preval-
L'Adultera. Ve
Mai
(fig.
ma
gli
altri
Come
punto
suoi
di
figli
partenza
la
quelli di
il
mondo
Verona, Bergamo
paterni.
Brescia, pur
avendo
A Verona
troviamo Francesco Torbido detto il Moro (1486-1565) discreto frebuon ritrattista (fig. 425), Domenico Riccio detto Brusasorci (1494-1567)
e Antonio Badile (1516-1560 - fig. 424), tutti non cos distratti dalle loro tradizioni paesane da cader completamente nell'orbita veneziana. Tra
Bergamaschi
pi noti sono Giovanni Busi detto Cariani (1485?- 1548? - fig. 426), spesso con-
lit.
scante
ma
fig.
il
ritrat-
FIRENZE, GALLERIA
Fig. 421.
FRANCESCO BASSANO:
Fig. 422.
IL
ZIAN'I
PITTI.
CON ALESSANDRO
III.
z >
5 5
w
d
Q
<
ffl
<
z
O
O <
o <
o u
K H
O z
Z cu
o <
f-
ce
< <
K U
< <
5H
Fig.
427.
MANUALE
402
DI
STORIA DELL'ARTE
Girolamo Savoluo
480?-
1550?), che dalla vecchia scuola veneziana trasse dignit e compostezza; dalla nuova,
1566),
forme
e di
427);
(fig.
che spesso
ardente,
colorito
il
suo valore. L
egli
orn
infinite chiese
in
parte
scolaretti (fig.
429),
Vergine
la
Cristo in
Nazzaro
Emmaus. Ma
il
conservano nella
si
Madonna
alla
il
Francoforte
gli
Maria
Vienna
La tenace
Venezia
vitalit di
il
ri-
decadenza
la
dell'arte
veneziana,
il
neziano, non solo col sostituire alla dorata luce, diffusa per tutto
forte contrasto
d'ombre
ma
il
quadro, un pi
e di vita, svolta
palpitante di passione
Da una
e di luci,
a liberarsi del realismo insito nella sua natura. Di qui quel senso di disarmonia che
urta alquanto nelle sue opere tarde. Nelle prime, invece, dove pi brilla l'antico
splendore del colorito veneziano, come nel S. Giorgio di Londra, nella Nascita di
san Giovanni a Pietroburgo, o nel Miracolo di san Marco che piomba dal cielo a
mento
dalle figure!
quanta variet
Il
Vasari
si
reprimere
sent di
lo
il
fig.
432)
Dovette
nella composizione!
Gallerie di Venezia,
fig.
il
Tintoretto posse-
la pittura,
come
si
le
da
le
le
Madonna
pareti e
soffitti
quadri, che
che dopo l'incendio nel 1577 esigeva una nuova decorazione pittorica.
egli oper qui, in gara con Paolo Veronese, trattano in gran parte allegorie o epiI
ad
es. la
Ma
appassionato narratore
Il
Paradiso
Fig. 428. G.
B.
MANUALE
404
nella sala del
Gran Consiglio
sionante
la Crocifissione.
Scuola
ammucchiate
ai
il
emozione.
la
da
gruppo
delle
Madonna
il
(figg.
tragico episodio in
donne
una
ricca, vi-
un
effetto di straziante
le
Rocco
si
di S.
Tintoretto allarga
la
11
DI
si
colori
insufficiente.
pi
(1528-1588), giunge
ville,
ed
dunque da maravigliarsi che egli conservasse qualche carattere tradizionale dell'arte veronese, come
toni argentei del colore. Nullameno egli pu considerarsi come uno dei
sarebbero
avendo dato buone prove
di
405
La potenza
mercantile
di
nunciavano
smaglianti, per
Egli raffigura
ci.
al
pompe esterne,
la vita comoda e
alle
Louvre
le
ma
politica e
Veneziani non
ri-
Dresda,
la
Cena
in
Cena
la
in casa di
Magno
in tutti
a
i
pi splendidi particolari,
il
pi ricco
il
piccante e vivace.
gli
ornamenti
lo
ama
splendore
va perdendo della sua signorile finezza, per cadere nella materialit, quasich
suoi
contemporanei non sapessero godere qualche ora in lieta compagnia senza l'ostentai
dare
alle
Anche
al
quale
si
fig.
407
435
e S.
Sebastiano a
non
si
astiene dall'introdurre qualche tratto profano, ispirato non tanto a un senso di realismo,
quadri
quanto
di
al
soggetto storico
la
Ges
alla
presenza
di
Pilato.
Londra)
di
di curiosi la terrazza
sopra
il
si
fosse trattato di
si
pigliano licenze.
un dileggio
ornamento
dei pi
belli
tra
suoi
alla
religione.
non omette
la
scimmia
non
ri-
di buffoni, di cani, di
uno
il
Egli
pittorico e perch
si
giustific
pittori
(come
poeti
matti)
Fig. 435.
PAOLO VERONESE:
S.
MILANO, PINACOTECA
Fig. 436.
Una
delle caratteristiche di
Paolo Veronese fu
la
411
predilezione
per
vaste ar-
le
ampie tele. Ci non gli consuoi personaggi nobilsent pi il severo elevarsi dei gruppi, s che noi vediamo
mente vestiti, sorridenti amabilmente o superbamente eretti, passarci innanzi, ora
chitetture
e le
in
affollati,
meglio
di
Fig. 437.
storici,
e nella Villa
Venezia
(fig.
i
437).
fratelli
Maser, nella
Barbaro,
il
(fig.
quali
Non
moda
nei
tratti,
pareti di amplissimi
e lo stesso
di
il
che
negli
paesaggio che
si
Le dee
gli
dei
nelle
questo, in-
intravede
di
Palladio di-
abbigliamenti
ma appunto
e fanciulle
il
le
le
pi
Veronese
poetica.
si
soffitti
del suo
vi
furono
dei
allegorici,
segn per
gli
Ducale
mitologici
Tiziano. Perci
in quelli di
quadri
egli si sent
MANUALE
412
DI
il
6.0
Se
il
in
Rinascimento.
giudizio sopra
un periodo
ebbero
si
ed espressero aper-
di s stessi
fermare che
desse diminuire
nel
che
corso
un
met
scoltura su-
e la
quel
di
venne
sua 'fortuna
la
cinquecento, n
del
pittura
la
bissero
af-
italiana ve-
l'arte
Quanto
secolo.
dal 1530
lunga
1570 supera
al
la
somma
gran
di
opere
delle
Un
l'arte italiana
mai come
pot gloriarsi
di
allora
servir di
mo-
anno passa-
settentrionali ogni
vano
le
parar
la
vera
dimodoch
Scuola
la
arte in Italia
Roma
per
Europa.
tutta
All'incontro, schiere
italiani
era diventata
di
artisti
dell' arte
disposizioni
delle
italiana.
e
samente
che, cio,
perfetta,
verso
la
La grande
abilit
di
Ma quando
di
discus-
essi orgoglio-
studio.
Gli artisti
non
si
curano pi
felici
si
tengono da pi dei loro predecessori, in un senso solo dicono il vero,
compiono pi rapidamente un pi ampio lavoro grazie all'abilit completa,
cui sono arrivati. Ma qui appunto la posterit, che vede chiaro attrapolvere dei secoli, ha fatta giustizia. Di quel gran numero di opere solo
di
Le
loro singolare
la
si
accontentano
al
pi di ripe-
mai pel corso dei secoli ebbe vita prospera un inquando si allontan dalla natura, unica eterna norma
rono
questi
al
met
gli artisti
413
perch
ritratti,
obbligavano ad attenersi
li
vero. Cos
scoltura
come
pittura
in
sono
ritratti
le
in
gran
di
compo-
pano
questo pregio
di
sura anche
quali
in certa
da Leone
Leoni,
la
simo
a Firenze di
Giambologna
Anche
decorazione
nella
tombe
la
pi
le
A Roma,
gli
artisti di
III
Giambo-
a Madrid abbozzata da
logna
la
e la
mi-
monumentali
ritratti
ne attribu
il
tradizione
la
disegno a Raffaello,
Taddeo Landini
1585. Il nome le
tarughe levate
che
esegu nel
la
in alto
da quattro
(fig.
Il
fenomeno
scorriamo non
gare.
Quando
affaticarsi
in
gli
forme
canza
di
avverte;
la
posa
sono
anzich
artisti,
cerca
elevati e significativi,
di
da spie-
difficile
soggetti
di
si
contentano
lievi e semplici, la
man-
naturalezza difficilmente
la si
figurati
sente invece
gesti dei
in
modo
si
quando
personaggi
assoluta-
Benvenuto
Celli
Lanzi.
MANUALE
414
Fig. 44(1.
PI
Particolare del
!ica
di
S.
lento di Paolo
Farnese.
111
Pietro.
esaltazione
del
che
vero,
pura
espressione
pi
del carat-
tere, e
una idealizzazione
della na-
ma non
natura,
ad
traria
caso presente
con-
Invece
essa.
nel
contraddi-
la
tumultuosi
sforzi
dono
renza
una
come
ma non
Due
Apostoli. Firenze,
Duomo. Cinta
del Coro.
dicono nuli?,
quelle orazioni
matorie
indiffe-
molto,
nascon-
intima
nelle
suono
delle
tutto,
belle
manca
nuto. Di ci
quali
gli
declal'alto
parole
ogni conteartisti
per-
sonalmente hanno
anche
la
la
415
composizione
risente
si
della
Ad
ogni
modo
si
anche
se
gli
artisti
si
fossero applicati
non avrebbero mai raggiunto la freschezza dei loro predecessori. Il mondo ideale del Rinascimento italiano era oramai esaurito; oramai consumate erano le forme artistiche nelle quali quelle idee si erano concretate, e nessuno
con pi pazienza
lavoro,
al
dei
di
dalle
Alpi
poteva
farsi
strada
in Italia.
Fig. 442.
Come sempre,
la
fantasia
La nuova forma
sibile se
si
non unito
il
la
del
vano favore
tutta
l'arte italiana
la civilt
esteriori,
tra l'arte e
gli
artisti
la
nazione.
stranieri tro-
considerata ormai
italiana
magnifiche
fasto esterno
un nuovo indirizzo
Il
e squisite. All'arte,
che non
pi
si
chiede
MANUALE
416
Sarebbe
tura. Se
es.
si
difficile dire se
guardano
concludere che
pi soffrisse di questo
bassorilievi che
DI
Cosimo
ornano
gli
mutamento
monumenti
la
pittura o la scul-
la
vazioni,
il
neppur raggruppare
posta
ed
non sanno pi
figure in com-
scultori
gli
(ad
dovrebbe
si
le
simmetria,
equilibrata
neppure raggiungono
rico cui
singole
figure.
grandi
storici
intravedere
e
D'altra
lasciano
trascurata esecuzione
la
miseria e
la
le
anche
parte
religiosi
pitto-
l'effetto
il
vuoto pretenzioso
da fare un'impres-
Comunque,
numero delle
pu affermare che
degne
opere
di
il
studio
maggiore
pitture.
nelle
noscere
ma
sua orgogliosa
la
le
rico-
valore di
il
(1500-1571)
lini
deve
si
Il
Cellini
bellissima
brare
la
sua grandezza.
dove
in
molto
Corte di Francesco
indiscussa,
come
pi colpisce in
Ma
patria,
la
oper
cos a
sua
n in
alla
lungo
egli
sperava. Ci che
lui,
l'irrequieta atti-
campi
quantunque
Leone l
Gian Giacon
Fig. 443.
dii
Particolare del
monumento
Duomo.
nel
Lanzi a Firenze)
tempo
giovinetto eroe nel loro realismo
anche se altrove
439).
al
XV
secolo e
si
dalle
egli sa
si
(fig.
un'opera
mantengono monde
sul
si
lasci
le
limita a seguire
tardo Rinascimento, crede che l'arte tragga l'effetto maggiore dalle proporzioni colos-
Fig. 444.
sali
(fig.
440).
417
tanto errore
li
e alla
potenza, che
emanava
MANUALE
418
dinelli, se
dobbiamo credere
al
DI
gli
stro.
porto invidia
non comincio mai nessun lavoro senza atteggiarsi continuatore, anzi emulo del maeNon gli manc ingegno, come mostrano
le
ornano
la
rit e bellezza
tecnica.
quali
pi noto
V Ercole e
Caco
dezza
movenze
le
intima
dei
satiri
contra-
e la
Del
si
fred-
resto
cose mi-
nelle
ben
vede nella
dove
Net-
il
Piazza
il
personaggi.
altre
grande
in
agitate
tuno
ima
rivela
abilit
di
semplicit, ve-
di
il
Duomo
nel
una singolare
Firenze, di
le
lati
1554)
che ebbe
gran successo
continuata dal
l'opera sua fu
fig.
443)
Spagna, dove
in
figlio
Pom-
periodo
del
Rinascimento
scultori indigeni
Boulogne
stabilirsi a
in
di
il
trionfa
Firenze(1556) italianizz
Giovanni
sugli
fiammingo Giovanni
Bologna
il
nello
nome
Giambologna.
grande
com'era
di
l'occhio
lavor sicura,
d'ogni
miti
l'opera,
la
mano
rimanendo scevra
esagerazione, non
oltrepass
li-
dell'arte.
un sentimento
Fig. 445.
Mercurio
di
Giambologna.
Firenze,
Museo Nazionale.
sue
suoi
contem-
poranei;
il
il
Museo Nazionale
di
419
Opera perfetta
invece
Mer-
il
pog-
Con questo
capolavoro, meritamente ammirato ed invidiato dagli artisti, Giambologna si affranc superbamente dallo stile dominante nell'et sua ed infuse un palpito di vita
nuova in un concetto classico. Nelle opere decorative invece egli vero figlio del
colossale, e quando lavora d'ornato trasporta nel campo della
suo tempo: ama
giante leggermente
il
piede sopra
il
del
soffio
vento (1564
fig.
445).
il
Eie. 44(1.
In
tutta
la
Vasari: Leone
in
le
mezzo
al
sue maschere
Mercurio
di
Giambologna. Se osserviamo
1540
al
1580,
dal
e
le
venir
meno
le
vediamo rapidamente
permette
v'
un'opera
di
merito uguale
il
Oramai
le
al
del colore
vizio universale.
Inoltre,
un'esecuzione superficiale
agli artisti
animali fantastici.
offuscarsi
caratteristiche individuali.
abilit tecnica
suoi
momento non
pittura di questo
mentre
e affrettata,
la
la
grande
diffusa
e
dalle
stranezze.
Anche
Dal naufragio
si
si
salvano soltanto
altro a dire se
non che
Quanto
gli
si
i
ritratti e
ai
artisti,
qualche
Madonna
MANUALE
420
DI
sembrano abdicare alla loro personalit e intendono l'arte, la natura, la vita tutti a
un modo. Le figurazioni si somigliano fra di loro al punto che difficile riconoscerne l'origine anche ai segni esterni. Del resto, non tornando neppure il conto di
passare in rassegna
Fra
fiorentini,
Fig. 447.
tali
in
il
di
nome
Arezzo (1511-1574
fig.
446)
la
loro ritratti,
giustamente pregiati,
loro quadri
una scrupolosa coscienza. Per comincia a sfuggir loro il senso dell'armonia coloristica, che difetta anche pi in Alessandro Allori
fratelli Taddeo (1529-1566) e Federico
(1535-1607). A Roma hanno intanto fama
d'altare sono,
almeno
nel disegno, di
Zuccari (1540-1609
fuori
fig.
449)
ammiratori anche
d'Italia.
di
il
421
nome
di
nel colorire a contrasti di tinte fredde e calde che ricordano la madreperla(fig. 448).
ig.
Se
si
448. Feder
si
esaminino
tempo ammirata
le
grotteschi
sono imitati
rificazione
in pittura
si
i
le
minute figure
in
al
Vasari, che
stendono nastri
tirati;
le
maschere
li
lege
folla di
ai
le
come
una mescolanza
citt e
quelli che
di
Michelan-
verismo
di
glo-
e sul
davanti
MANUALE
422
del
quadro
naturale.
servile, di
pavoneggiano
si
In
DI
terribili
tono
il
di
grandezza
adulazione
per que' suoi discepoli che nel dipinto dell'Assedio di Firenze onorarono cos
mici
Fr. 449.
Un
ne-
Repubblica!
della
Uffizi.
S.
Stefano
Rotondo
cunch
di
Non
Roma
elevato,
si
pensi
ma
in
modo
le
si
Accademie
come
societ
423
il
(1520-1591) che
gli
si
Camillo (15509-1627)
Fig. 45U.
Luca Cambiasi)
decoratori
si
eleva per
Cambiaso (1527-1585
il
fig.
Parmigianino.
450).
di
Roma
il
451) noti
suoi
come
Genova,
di
contro
ai
molti
fi-
felici
facili
Luca
darono a
fig.
Firenze. Uffizi.
nell'atto di dipingere
vivo colore
Francia
continua
coi
pittori
La
serie dei
fio-
intorno
lano coi
figli,
al
1530,
intorno
al
1570.
Il
pi
Mantova con
1
Ade
cos
Giulio
Roma,
425
Galleria Borghese.
Romano,
la
ma
specialmente
di pittura, a
Milano
di architettura,
nuovamente
di pittura
neh' E-
MANUALE
42(5
DI
modeste
nei
il
in
bench allievo
quelle di
si
Michelangelo, seppe
di
attenersi
pittura,
durante
come
sincero
proporzioni
(fig.
543).
Pi
figlio,
la
ammiratore come
(1532-1577).
locali:
passa
l'arte vi
forma
all'educazione
provinciale,
pi borghese, basta l'abilit tecnica; per la lontananza dalle capitali artistiche di-
minuisce
soggezione
la loro
qualche tratto
di
vera
ai
gusti ivi
dominanti
completa
XVI,
il
salvano
suolo per
la
miglior
ruina.
Fig. 454.
il
N'azionale.
D.
Assai
Museo
incerti e
mutevoli sono
l'arte
comune,
si
la
invadono
scoltura,
Ma, soprattutto
il
campo
nel
dell'arte
si
la
bellezza
se
due campi
nei
esclude
si
la
diversi,
di
Urbino
forme pure; ed
artisti nella
ornamenti. Gli
partizioni architettoniche:
altari,
il
sepolcri, ripetono
le
Rinascimento
tettoniche, corre
parti accessorie,
fregio e
il
in
di
Raffaello.
virt di
questa
le
la
alle
forme architettoniche,
come
camini, hanno
le
(fig.
456).
E per
si
nome
il
gotici
tutti
per
es.:
piani
uno
MANUALE
428
DI
nettamente
dell'oggetto. Si
(fig.
32). Si
decorazione
nelle opere di
alle singole
parti,
architettonica corrispondente
Fig. 456.
Camino
tali
parti,
di pietra di
viticci,
la
cui
non abbia
e si fa
la
figura
in
modo
festoni
di
frutti,
trofei
ecc. (fig.
Ma
50).
il
piani
modo
ampi
un
ramo
basso all'alto
si
114,
si
usa che
184,
il
La
fioritura del
ramo
pi o
meno
folta e
ricca,
secondo
la
nelle
429
parti orizzontali
minimo particolare, cos che non si potrebbe in nessun caso servirsi di un solo frammento d'essi collocandolo in senso verticale (figg. 42, 45, 50, 60, 90, 94, 108, 114 ecc.). Quando si tratta di una superficie
la
quadrata,
il
Fig. 457.
Questa ubbidienza
struttive e
in
alle
leggi
l'arte classica
Stalli
457).
al
le
parti co-
si
e simile esecuzione
quanto che
alle
lati
insieme
fisse,
riempimenti decorativi,
primo Risorgimento;
sorprende
Perugia, S. Pietro
missione alle leggi architettoniche d sovente agli arredi qualche cosa di rigido
di
compassato,
ma
soprattutto quando
in
compenso conferisce
tali
oggetti
sono
fatti
sarebbe
il
MANUALE
430
marmo.
ravano
il
DI
infatti sicuro che gli artisti del Rinascimento, anche quando non lavomarmo, avevano sempre dinanzi quei modelli marmorei che tanta in-
Decorazione
stile
Rinascimento.
decorativo del
delle
sia
chiese che dei palazzi e delle ricche abitazioni private, richiedeva l'opera delle arti
industriali e
ale
lo
Rinascimento non
al
propone quasi
si
Medio Evo),
cibori
(fig.
(fig.
462, 463),
le
pulpiti
(fig. 99),
cancelli
lampade
la
civilt
ma
frontone
(fig.
(fig.
464),
figg.
90
fonti battesimali
parete, costruiti
anzich
e 273,
459),
si
santiere
compito d'interpretare
il
per
del
pi
del
di artefici.
(fig.
isolati
108,
come
114, 278),
458), le acqua-
candelabri
(figg.
461,
gemme,
gli
pontificali
abiti
marmo,
offre
artistici
431
d'ogni sorta:
in
in
terne
468
delle
il
pianterreno
(figg.
e 469).
Fra
lanterne
le
quattro
le
martelli
picchiotti
Firenze
Strozzi a
pi famose sono
le
angoli
agli
Palazzo
del
opera
466),
(fig.
di
perch
senza
Anche
gli
ferro
gli
dapprima
porte
ma
ultimi,
non
caparra
anelli
furono
poi pi
in
specialmente
bronzo;
in
tano
delle
lavorati
tardi,
fusero
si
lavorava.
picchiotti
Bo-
Milano van-
pi riccamente ornati.
picchiotto del
Il
per quanto
tali
picchiotti di porta
portano pur sempre l'impronta particolare della fantasia di quel tempo, che
non
tollera
infonde
oggetto
vita
vita
movimento sempre
in
ogni
movimento
conformi
Fig. 459.
sto, Cattedrale.
Il
semplice:
ma
perch
mano
la
lo afferri
mit superiore
diventano
una
collocata
o
di
mostro
solo
fatta cos
figura,
(fig.
Mobili.
Non
che
nel
ii
peso gravi pi
basso.
in
Le linee curve
mentre sopra
sotto
si
colloca
una testa
satiro
leone, di
letti
di
469).
ma
anche
nelle
case borghesi,
laterali
di
parata,
sono
gli
oggetti
di
maggior lusso
cofani
negli
piccole
(fig.
471),
addobbi
e
i
delle
;$
\i~>
'
*^/~>
Fig. 460.
<~S/^
^pff/^
/ "V" S
CONSIGLIO.
case. Soprattutto
tori.
oggi,
taluni,
questo dispendio
d'uso giornaliero
getti
fe-
alla
lice
occasione frequente
dipinti offrono
casalingo, fosse
non era
verit esso
in
forma,
proprio
tutto
mobili da
dell'ambiente,
bellezza
alla
Rinascimento.
del
l'arte
soli
tessile
cuscini
che coprono
Bronzi.
anche
godono
tallo
Come
tutti
in
le
me-
in
proce-
bronzo,
il
ai
fonderie di can-
soprattutto nell'alta
noni,
tempi,
lavori
un gran favore.
di
serici
pareti.
le
Rinascimento
nel
tappeti
tavole e
le
raggiun-
Italia,
460)
candelabri, che
si
modellano non
portalampade, che
sul classico
origine
in
in
bronzo
in
463),
c'
l'alta
Briosco detto
chio
cui
nella
pi celebre
il
il
discerne
mente
mano
e
di
saggi
in
d'Andrea
cio
(fig.
parti
che,
in
dolce-
parte
alla
finisce
man
alto,
potente
L'oc-
461).
cinque
forma
la
rastremata
base da un dado
le
461, 462,
quello
Riccio
subito
diviso,
Italia (figg.
Padova
gli
spigoli.
d'ornati e di figure
suddivisione
meno
Una maggior
e,
nei
campi
pas-
sobriet
piani,
una
Candelabro in bronzo del Ri
Padova, Basilica di S. Antonio.
Fig. 461.
sensibile
delle
varie
433
MANUALE
434
DI
sarebbero
parti
bastate
un'opera perfetta.
lampadari
Pavia,
pi
quali
fare
Ad esempio
semplici
si
bellissima
dell'opera
trovano candelabri e
Venezia
nella Certosa
cess,
da spargere
e
negli
di
Non
il
apparta-
Da Padova,
tega,
e della
sua bot-
pro-
la
duzione pass
a Venezia, do-
ve fra
gli altri,
oltre a Gerola-
mo Campagna
(v.
apag.
al
Sansovino
259),
257)
(p.
Vittoria
al
(pag.
259) gi ricor-
troviamo
dati,
Ti-
ziano Aspetti
(1565-1607).
Altro centro
si
ne,
mantentale
renze,
ri-
guardo.
in
cri
abbondantemente
Candelabro in bronzo
di Maffeo Olivieri di Brescia.
Venezia, Basilica di S. Marco.
Fig. 462.
opera-
rono anzitutto
Giambologna
e
il
Cellini, poi
Francesco da Sangallo (1494-1576), Pierino da Vinci (p. 418), Pietro Francavilla (1548-1615), Nicol Roccatagliata
(fine del sec. XVI) ecc.
Non cess, inoltre, l'uso delle medaglie risorto come si vide
nel Quattrocento
tisti
come
il
Cellini,
.
Leoni
Cento
altri.
il
Vittoria,
ar-
Leone
Fig. 463.
Candelabro
in
bronzo
di
Andrea Baruzzi
ne invadono
tra
lavori di
Metalli nobili.
e
il
il
Fig. 464.
spesso
il
435
Lampada
Duomo
gli
orafi
di
non potevano
far a
meno dell'arte
come bacini,
del fonditore per quei lavori di grosseria che esigevano maggiori cure,
che
la
massima
ben conoscere
del Vasari:
il
il
gli
orafi italiani
non superano
gli
ar-
MANUALE
436
tefici
per
Ma
questi di regola
le
STORIA DELL'ARTE
DI
di figura
di bellezza
e geniali,
non sanno
fanno
si
orafi tedeschi
gli
distinguono per
quantunque
essi
dare
dell'orlo del
alle
il
corretto disegno
di pi ricca fantasia.
anse dell'anfora
di
e della
palma,
Caratteristici del
nendo
il
forma
modo
tirannici vincoli
forme animali
e vegetali,
di
Duomo
di Siena.
architettonici,
si
abbandona
diaspro,
loro e
il
pi geniale e
alla
suppellettili, u-
l'agata,
la
le
il
L'esempio pi celebrato
di
di
Benvenuto Cellini
(fig.
la saliera
conserva a
si
una
le
restri.
Questa saliera
mano
Mare),
(il
tenere
opera sicura
l'unica
papa
che
navicella
437
non
e ter-
totalmente
menziona
come
di
nella sua
bottone
il
si
La sua attivit
si
svolse nei
ric-
come
continuamente
oscur con
che tutti
ma
lui,
si
suole
la
scultore.
lavori d'oreficeria,
diede
il
nome
appunto chiamare
Benvenuto
gli
Cellini
non
il
solo
fatto
Eppure
egli
ebbe
466. Lanterna del palazzo Strozzi a Firenze.
una schiera
di
competitori:
Giovanni
vano
si
osser-
noti prima,
come
ma
a smalto,
la
pittura
anche questa
Rinascimento
inserito
pare
smalto traslucido a
lo
Sulla
rilievo.
ornare
superficie
da
un
pi
questo
traspare
ed
Fig. 467. Cozzarelli:
Ma
il
meno
lucido
il
sottili.
Sotto
rivestimento
lavoro di cesello,
bassorilievo
animato dai pi
appare
vivi colori.
Fig. 468-409.
Piij.
XVI.
PARIGI,
17(1.
.SALIERA
1)1
BENVENUTO
CELLIN1
VIENNA, MUSEO.
MUSEO
DI
CLUNY.
Legno.
lavori
ma
della scoltura,
con
distingue anzitutto in
di
439
campo
tarsia
la
ci,
importante.
con
l'intaglio in bellezza e
Fig.
bardia
471. Stipo
Farnese
in
gareggia
in
Lorn-
Nel secolo
e
XV
E quando
l'arte
la
di impiallacciature e di intagli
Brunelleschi
mezze
la tarsia
strumenti musicali
le
Veneto,
pi spesso dai frati conventuali, atti ai lenti lavori che insieme alla ge-
nialit richiedono
sul
e nel
le
bene armonizzati.
della
tarsia fin
celeberrimi
Domenicani, come
fra'
come
il
da Bergamo (14909-1549)
da essi operate.
ecc.,
che raccomandano
loro
nomi
alle
tarsie perfette
o
o o
o z
->
<
J <
< >
U o
H Di
Q 2
< o
o o
u z
Q <
z _
z a
Tav.
MAIOLICHE D URBINO
Raccolta Spitzer.
XV.
Maioliche.
caduta,
Una
441
solo in Oriente
si
aveva progredito.
minava, mentre
la
forma plastica
ramo
il
argille
degli oggetti
Mori
di fogliami sul
Fig. 474.
il
smaltate ad ornati
riflessi
di
metallici giallo-rossastri.
fiori,
forma
predoin
pa-
civilt orien-
d'arte, principalmente le
che nel
XV
isole
Baleari) fosse
oggetti
Italia,
magna,
la
le
vera patria
Marche
dell'arte
vasaria
la
la
Ro-
bacili,
(fig.
anche
MANUALE
442
L'epoca d'oro per
le
maioliche
DI
la
i
Fig. 475.
questi
si
Ed
ecco prendere
perdono
il
vollero rilevati
tent pure
la
in
loro posto
Modena
(sec.
pro-
un nuovo
XVI).
il
gli
si
trov
modo
di
dare allo smalto uno splendore metallico quasi di rubino. In ci riusc a maraviglia
Mastro Giorgio
o Giorgio
Andreoli (14707-1537)
di
Intra sul
Lago Maggiore,
il
quale, intorno al
nella quale
1490,
si
stabil
(fig.
con due
fratelli a
Gubbio,
vi
443
fond un'officina
le
egli
le
(fino
al
1542)
di
iridasse
di
Pavii
ma
si
pittori
tratta
su
sempre
come anfore
ecc.,
hanno
di suppellettili decorative e
grandi composizioni;
le
MANUALE
444
DI
del sec.
incisioni
in
rame da Raffaello
lo
Florio.
Ma
la
verit,
neppure
la
senza
la
nonch
come modello.
la superficie,
Non
possibile,
perci che
le
maioli-
che con pitture puramente ornamentali sono assai preferibili a quelle con rappresentazioni figurate, nelle quali
il
contrasto tra
la
Vetri e vetrate.
Accanto alle ceramiche si possono collocare
vetri arAnche in essi gli antichi avevano raggiunto il sommo dell'arte, imitando a
perfezione col vetro le gemme ed
cammei, e creando mirabili vasi trasparenti,
leggerissimi, talora rivestiti di una rete di vetro lavorato a giorno.
Bizantini fui
tistici.
rono
gli eredi
lorato, e dai
ai
la
confinarono, a motivo
a fuoco forzato
intero
Veneziani che
accompagnava un'industria
ma
mondo
le
un
l'esile,
incorporea, pie-
come
inimitabili.
Ma
dai vetri fu anche tratta un'arte maggiore: quella delle grandi vetrate
storiate a colori,
si
445
onde
in Italia
ma
s'adornarono specialmente
certo
le
chiese.
La sua
i-
storia
XV e XVI. Era d'altra parte una cosa imGermania e in Francia, ed anche pi logica laddove le pareti delle cappelle e delle chiese non erano e non sono, come da noi, ricoperte d'affreschi, ai quali il riflesso multicolore non giova dal lato pittorico e sempre toglie
luce. Nullameno anche l'Italia, rinfrancata talora dal lavoro di grandi artisti come
Giacomo da Ulma e Guglielmo di Marcillat, produsse anche in quel ramo opere insigni che pi che altrove si possono ammirare a Bologna nelle chiese di S. Petronio,
di S. Giovanni in Monte e della Misericordia; a Pavia nella Certosa; a Venezia nei
durante
la
portata, pi fiorente in
Giovanni
Ss.
in
e
in
Paolo; a Firenze in
Maria Novella
S.
nella
in
Francesco; a Perugia in
S.
S.
Domenico,
e nelle
monumenti dove
lavor
il
il
disegno ed esegu
ad esempio
il
la
vetrata. Cos
l'artefice
il
cartone eseguito da
Andrea
pittori,
come
per vetri
ricordiamo infine
colorati
gli
artisti
Donatello,
Lorenzo Ghiberti,
del Castagno, Paolo Uccello, Filippo Lippi in Toscana; Francesco del Cossa,
Lorenzo Costa,
in
altri
Lombardia
il
Francia
in
il
Tibaldi in Bologna;
il
Bergognone
Liguria.
('
&
4
Fig. 478.
Coppa
di
Murano
(sec.
XVI). Museo
di
Mur
Martino Spanzotti
N.B.
numeri fra parentesi sono quelli delle illustrazioni. Gli altri indicano le pagine del testo.
Sono esclusi
musei e le collezioni pubbliche e private, bastando a rintracciare le opere dei singoli autori l'indice dei noni
Arezzo, Chiesa
Affreschi
Francesco.
P.ero
della
di S.
di
mino
Brescia,
Maria
S.
degli
Angeli.
Bologna, Chiesa
Arca
nico.
di
ba
76
S.
Domenico
Galeazzo Bentivoglio
(87).
Chiesa
soril
260;
di S.
Petronio. Bas-
Gruppo
in
(85),
marmo 252
260.
Palazzo
Domenico. Dipinto di
Giovanni Santi 177 (194).
Caprarola (Vedi Viterbo).
Capua, Fortezza. Decorazioni
di una porta marmorea 6.
Carpi 220.
Castelfranco, 370. Pala d'altare di Giorgione 371 (399).
Castiglione d'Olona, Battistero. Affreschi di Masolino 107
Comunale.
Fine-
Malvezzi-Campeg235 (250).
Case Tacconi 57 (56).
Piazza del Nettuno. Fontana del Nettuno 418 (444).
Borgo S. Sepolcro, Palazzo Comunale.Resurrezione di Piero della Francesca 140(152).
gi
(121).
Tomba
54 (52).
Cremona, Porta gi del Palazzo Stanga 59 (64).
Empoli, Collegiata. S. Sebastiano di Antonio Rossel-
Pulpito
di Leonardo Bruni e
Marsuppini 80 (93, 94);
di
Benedetto da
Majano 84, 85 (99, 100); Ve-
Crema,
del
della Croce
lino 81
Faenza,
(96).
Duomo
(34);
porta di
Duomo. Dossale
del
Castagno
114
(126).
Badia.
visio-
Bassorilievo
Andrea Pisano
della
d'Arezzo,
Campanile.
Scolture di
Giotto e di Andrea Pisano 10
(16); Statue dei Profeti di
Donatello 67; Testa dello
Zuccone di Donatello 67 (74)
S. Leonardo d'Arcetri. Bassorilievo del pulpito 3 (4).
S. Lorenzo 41, 70; Sagrestia vecchia 41, 70; Crocifissione di Donatello 71 (80);
Sagrestia nuova 224 (233);
Cappelle Medicee coi sepol-
S. Apollonia. Affreschi di
crale al
da Fiesole 81 (97);
(293).
Andrea
Pontormo
Nicol
Cantorie di Donatello e di
Luca della Robbia69(77),72,
73 (81); Gruppo della Piet
di Michelangelo 343 (365);
Cinta del Coro,' due Apostoli
del Bandinelli.418(441); Ve-
d'al-
freschi di
272
Bassorilievo della
Bassorilievi
Duomo.
172.
38
Fran-
52.
Ferrara, Chiesa di S.
cesco 55 (54, 55).
Palazzo
Cagli, S.
stra (240).
(189).
Chiesa di S. Giovanni in
Monte. Madonna col Figlio
di Lorenzo Costa 172 (190);
Vetrate a colori 445.
Maria
Dome-
di
S.
Giacomo Maggiore.Tomdi
Celso.
di
Chiesa di
Nazaro
Ss.
L'Incoronazione
MONUMENTI
448
cri di
LorenzoVGiuliano'de'
Medici 337 (357, 358, 359,
360).
S.
Giovanni
s.
(ora nel
di
Donatello 69
di
Gruppo
di
Andrea
235.
Grosseto,
251.
(236).
fontana del
Verrocchio
Giovanni 198
di
Cappella
della
del
Tesoro
Melozzo
142; Affreschi
del Signorelli 146; Costruzioni del Bramante 214; Lavori di Andrea Sansovino
255.
di
Lucca,
Duomo.
Martino col
Lunetta
S.
mendicante 4
del Carretto
76
(86);
Tomba
Lugano,
Madrid, Statua
in
bronzo
di
stre di Filippo
223.
Chiesa di
S.
Sebastiano 49.
del
284.
Modena,
colare
Gian
Giacomo
de'
Medici
S.
Francesco. Gruppi
Sodoma
Signorelli
146, 274.
del
Montepulciano,
Madonna
del
di
Biagio 51 (46).
Murano, S. Pietro Martire.
s.
Quadro
Bellini
d'altare di
163.
Giovanni
di
Braye 8
(10).
(6);
Matteo
(208).
del Ver-
rocchio 88 (104); Tabernacolo dell'Orcagna 10; Scoltura di Baccio da Montelupo 252 (274); Vetrate a colori 445.
- S. Pancrazio. Cappella del
285 (305).
di
de!
54,
413.
Statua di Cosimo
Fontanellato, Rocca. Affreschi
del Parmigianino 363.
colori
445.
Museo Nazionale).
mabue
S. Eustorgio. Affreschi
Foppa 168.
S. Maria delle Grazie
del
(461).
Arena. Affreschi
di
Giotto
16 (20).
melata 70 (79).
Torre dell' Orologio
(254).
236
IND
Parma, Duomo.
l'I
il
Hill
Mi INI
(373).
416
224,
Bassorilievi
Certosa.
54
di
429
(457).
Pordenone 393
del
(417).
vanni
Pisano
Giunta
Pistoia,
Duomo. Cenotafio
For-
donna
in
terracotta
della
Chiesa
Duomo. Statua
Vergine
di
della
Giovanni Pisano
Donatello
di
Michelozzo
68;
Affreschi
di
Lippi 120 (131).
S.
Facciata
Chiesa del
d'Agostino d'Antonio
Duccio 76; Lavori di
Leon Battista Alherti 212.
zioni
di
degli
pianta della
Ges 231, 232
Chiesa di S. Giovanni in
Laterano. Annunciazione di
Marcello Venusti 341 (367).
Chiesa di S. Maria degli
Angeli. Interno 224 (235).
Chiesa di S. Maria dell'Anima. Facciata 52.
Chiesa di S. Maria Maggiore. Mosaici 29.
Chiesa di S. Maria sopra
Minerva. Affreschi di Filippino Lippi 131; Ges di Michelangelo 334.
Chiesa di S. Maria in Aracoeli. Affreschi del Pintoricchio
188.
329
(354).
rj
nezia 52.
221.
razzi
zetto 261.
Chiesa
stevere.
Chiesa
di S.
Chiostro.
(473).
Tempietto
Bramante 214(217).
Chiesa di S. Pietro in VinFacciata 52; Sepolcro
del
bastiano
coli.
275
di Giulio
Universale di Michelangelo
341 (363); Decorazioni di
(44. 45).
Eligio
S.
(243, 244).
Filippo
di
Orefici 221.
(117).
(84).
Madonna
Giovanni
di
Robbia 75
di
di
Prato,
(La Giustizia)
Agostino. Fac-
13.
teguerri 90.
III
di S.
(440).
ciata 52;
Lampada
7;
Paolo
Chiesa
_'.
(3);
449
'
Chiese.
XI secolo dell'Antelami
2
Pavia,
1,
Li
Roma,
del
Bassorilievo,
di
Pentii,
del
di
329
Piombo,
Giulio
del
Romano
(355).
234 (245).
San Gimignano,
Collegiata.
45(1
Ma j ano
Benedetto
di
84;
Quadro
da
del Pol-
Siena,
Brandano 250
Duomo, Opera
(267).
Li-
Buoninsegna: Madonna in
trono 22 (26); S. Giovanni
di
statua
Battista,
tello
69
di
Dona-
Tabernacolo
(76);
maggiore, opera
del Vecchietta 77 (88); Ornamenti dell'organo, opera dei
Rob
della
Gauden-
381.
gione
Libreria 237
Piombo 376
del
(tav.
XII).
S.
Comaro 236
Palazzo
Palazzo Manin
ture dei
Scuola
Lombardi
di
cifissione,
Reli-
Oratorio
di S.
Chiesa
Ciborio
Majano
di
di
Bernardino.
Sodoma
del
San Domenico.
Benedetto da
doma 275
Chiostro
(295).
di
S.
Francesco.
Frammenti di affreschi
Ambrogio Lorenzetti 27.
di
di
presenza
Madonna
C Pesaro 390
di
(414).
Maria
S.
dei
(61); Capitello
Miracoli
ili
58
pilastro 37
S.
Salvatore
236;
Chiesa
Ferrari
299
di
Sebastiano
di
S.
di
S.
gano 439
(472).
Chiesa
S.
di
Zeno. Basso-
(17); Cortile
(1);
An-
pinti
239
Basilica
Ca-
57
Palladiana
(263).
Monte
Berico. Il Convita
Gregorio Magno di
Paolo Veronese 405 (434).
Palazzo Bonin 237 (261).
Palazzo Valmarana 239.
di
Vicenza,
Giudizio di Salomone) 10
58(63); Adamo
ed Eva, statue in marmo
dell'Arco Foscari 100 (112,
13); Scala dei Giganti. Scolture del Sansovino 259; Pit-
(Il
Anasta-
tomba
Cristo-
Gaudenzio
sia.
(60).
Paolo Ve-
102).
Pili delle
(326).
Verona, Chiesa
Statua
ronese 407.
S. Zaccaria.
Piazza S. Marco.
antenne 103 (115).
foro. Affreschi di
dell'Orto.
Bartolomeo
Madonna
Vercelli,
(31).
di Pilato)
Monumento
101.
S.
colori 445.
(256).
236.
433).
275;
Ma-
ne di S. Pietro Martire di
Tiziano 390 (415); Vetrate a
Bccafumi
(257).
236 (259);
Loggetta
donna
299.
Ferrari
zio
Il
Paradiso) 402; di Paolo
Veronese (Il ratto d'Europa,
Venezia trionfante)41 1(436).
'
allo.
Alessan-
dro
bia 75.
Venezia, 1. Chiese.
-S. Francesco della Vigna 239.
S. Giorgio Maggiore 239.
Giovanni Grisostomo.
S.
Pala d'altare di Sebastiano
Barili
Affreschi del
Pacchia 275.
Luca
con
Ziani
di
doge
del
Lunetta
dro
Domenico.
S.
77; Affreschi
Pintoricchio 190 (204);
fratelli
di
Vai
dell'aitar
Chiesa
51).
rappresentanti l'Annunciazione, la
NascitaTdi Ges e l'Adorazione dei Magi 5; Pulpito
di Nicol Pisano 7; Duccio
Bassorilievi
breria.
MUN MISI!
Ithl
Sculture
S.
La Rotonda 238.
Teatro Olimpico 238 (262).
(241).
Volterra,
Battistero.
Vasca
Pietro
l'Antico 97.
Alari,
Alba, Macrino
detto
299.
Alberti, Leon Battista 32. 48.
51. 212. 231.
Albertinelli Mariotto 267.
d',
Alemanno, Giovanni
159.
Ammannati, Bartolomeo
41',.
230.
d',
261.
Antico
v.
Alari.
Antonazzo Romano
Antonello da Messina
194.
100. 161.
163.
Antonio
del
Massaro detto
il
Pastura, 90.
Aspetti Tiziano, 434.
.Antonio da Pavia 365.
Arnolfo
di
Aspertini,
Cambio 8.
Amico 177.
195.
Barnaba
Tommaso
Marco
165.
dro) 397.
Bastiani, Lazzaro 165.
Battagio, Giovanni 54.
Battista di Giacomo 394.
Bazzi v. Sodoma.
Beccatomi, Domenico 275.
Begarelli Antonio 94.
Bellano, Bartolomeo 91.
Bellini, Gentile 161. 164.
Bellini.
Bellini,
di,
48.
Francesco
Boateri,
Giacomo
4.
177.
413,
il
Giovanni 294.
Marescalco 168.
Francesco 168
Bonvicino v. Moretto.
Bordon, Paris 396.
Borromini, Francesco 233.
Bortolotti, Antonio 348.
129.
Botticelli, Sandro 128.
Bonsignori,
130. 153.
Botticini, Francesco 135.
Bramante 53. 54. 211. 212
213. 214. 217.
Bramantino, Bartolomeo
di detto
il,
Sitar-
168.
Federico 250.
Brazzi v. Rustico.
Bregno, Andrea 84. 100.
Briosco, Andrea detto il Riccio
Brandani,
91.
433.
434.
Buonarroti
445.
d',
Ferrari,
Bettino, Giovanni
Bianchi
348.
439.
Barisini,
29.
418.
Ancona, Pietro
Xanto 443.
Averlino, Antonio v. Filarete.
Baccio da Montelupo 252.
Badile, Antonio 397.
Bagnacavallo (Bart. Ramenghi) 423.
Baldini, Baccio 153.
Baldovinetti, Alesso 124.
Balducci, Matteo 194.
Bambaja v. Busti.
Avelli,
v.
Michelangelo.
Paolo v. Veronese
Cambiaso, Luca 423.
Campagna. Girolamo 259, 434.
Campi, Antonio 366.
Campi, Bernardino 367.
Campi, Galeazzo 366.
Campi, Vincenzo 367.
Cane. Ottaviano 299
Caliari,
452
IND1C
in
431.
Caporali, Bartolomeo 180.
Caporali, Oio. Battista 195.
Capponi, Luigi 84.
Caprarola, vedi Cola di Matteuccio.
\l'l ISTI
Domenico di Bartolo
Domenico Veneziano
198.
115. 124.
334.
Cariarti
v.
Busi.
Duccio
Buoninsegna
di
Fabriano,
Andrea
49.
76.
Tem-
perello 350.
Castagno,
del,
Gentile
22.
168.
da,
177.
114.
445.
Fattore
Ferrari,
Ferrari,
Benvenuto
Fiesole,
di,
177.
4lf>.
434.
to,
Maso
99.
Lorenzo
di
Vincenzo 168.
v. Melozzo da.
Formentone. Tommaso
Formigine v. Marchesi
Foppa,
tifi.
Vincenzo
Matteo 81.
Civerchio,
Forl
168.
Clementi v. Spani.
Coda, Benedetto 195.
Coducci, Mauro 58.
Cola dell'Amatrice 178.
Cola di Matteuccio da Capra-
mia 217.
Como, Guido
da,
drea.
Foschi,
Francesco
da,
Borgo
di
An-
Francesco
Francesco
il,
46. 251.
di
S.
Agnolo
da
Rimini
il,
Se-
Ste-
Romano
v.
Romano.
Gaddi, Taddeo
di
124.
217.
I
Tommaso
Giunta 13.
Gobbo, Cristoforo Solari detto
'
v.
fano.
v.
sellino.
di
Giottino
Giulio
195.
da,
polcro 52.
165.
detto
57.
4.
Sigismondo
Fossano, Ambrogio
Bergognone.
detto, 297.
v. Bologna.
Giocondo, Fra, 57. 217. 229.
Giorno del Sodoma (Girolamo
Magagni) 276.
Giorgio, Mastro (Andreoli) 442.
Giorgio, Stefano di, v. Sassetta
Giorgione 370. 371 372. 373.
195.
18(1,
13.
Cittadella v.
Lombardi Alfonso.
Ci uff agni, Bernardo di Pietro
132.
122.
Fiorenzo
134.
del,
zi
Defendente 299.
Gaudenzio 296. 299.
Andrea 252.
Giovanni da, v. An-
Finiguerra,
Garbo, Raffaellino
Giambologna
45.
Penni.
gelico.
Fiesole, Mino da, 78. 81. 82.
Filarete, Antonio Averlino det-
Civitali,
v.
Ferrucci,
437.
Cimabue, Giovanni
Luca
Fancelli,
lo
DI '.Il
439.
Daniele da Volterra 3116. 342.
Danti, Vincenzo 253.
Da Ponte, Famiglia detta
lassano 397.
Del Grano v. Grano.
Desiderio da Settignano 78.
so. SI. 427.
Dolci, Giovannino de', 52.
i,
61.
mimi
Damiano da Bergamo
17.
96.
Grosso v. Caparra.
Guglielmo, Fra 8.
Guido da Como 4.
Guido da Siena 13. 22.
Ibi, Sinibaldo 195.
Ingegno (Andrea di Aloigi) 182.
Innocenzo da Imola (Francucci) 423.
da Pisa 84.
Jacopo da Faenza,
Isaia
Jacopo della
161
77.
da Verona 168.
Licinio Bernardino 394.
di
Mariano
v.
190.
Pellegrini v.
Andrea detto lo
Schiavone 397.
Melozzoda Forl 142. 145. 146.
Mar-
nila.
160.
163.
229.
304.
310.
339.
420.
Mino v. Fiesole.
Mino del Reame 84.
Monaco, Lorenzo 115.
Montagna, Bartolomeo
Vaga v. Vaga.
Perugino (Pietro Vannucci) 85.
275.
Pesellino 126.
Piazza, Albertino, Martino e
Calisto 365.
Pietrasanta, Giacomo da, 52.
Piero di Lorenzo detto Piero
di
Cosimo
167.
165.
168.
v.
Cosimo.
Piva
v. Galasso.
Polidoro v. Caravaggio.
Polidoro Veneziano (Polidoro
de' Renzi da Lanciano detto) 396.
260.
Poliamolo (Antonio
Poliamolo Simone
150.
151.
152.
153.
248.
Marescalco v. Bonconsiglio.
Mariotto, Bernardino di, 178.
Marrina, Lorenzo di Mariano
detto il, 77.
Martini, Francesco di Giorgio
77.
198.
Martini,
Simone
24.
at-
Perin del
84. 439.
Michelangelo
226.
303.
309.
338.
344.
il
ribaldi.
IT. detto
tore 327. 329. 334.
Pericoli v. Tribolo
Penili, Giov.
Meldolla,
Lorenzo
Pastorini,
150. 212,
Pastorino 445.
Pastura (Antonio del Massaro)
346.
Liberali-
45:-!
Matteo
Pasti,
159.
65.
Piero)
125.
85.
v.
Cronaca.
422.
422.
Pontelli,
Baccio 52.
Pontormo (Jacopo
Carnicci)
227.
Pordenone
de
(Giov.
Ant.
Corticali) 393. 394.
Porta, Giacomo della, 232.
Porta, Guglielmo della, 416.
Predis, Antonio de, 284.
Primaticcio, Francesco 365.
Procaccini, Camillo 423.
Procaccini, Ercole 423.
Procaccini, Giulio Ces. 423.
Puligo, Domenico 272.
Pupini, Biagio 423.
Quercia, Jacopo della, 61. 76.
Raffaello," IO. 195. 221. 249.
261. 276. 311. 312. 313. 314
315. 316. 317.318. 320. 322.
324. 326. 327. 328. 329. 330.
444.
Raibolini v. Francia.
Raimondi
Ramenghi
v.
v.
Marcantonio.
Bagnacavallo.
454
Riccio, Doni. (Brusasorci) 397.
Rimini,
da,
Giovanni
Francesco
195.
Romani, Girolamo
v.
Roma-
Salimbeni,
Iacopo
il
Triachini,
Giovane, Antonio
'l'I.
140.
di
194.
Sanseverino v. Salimbeni.
Sanseverino, Lorenzo giovine
402. 404.
178.
ERRATA
Pag. 323
ss.
Sperandio 97.
Bartolo 27.
Tamarocci, Cesare 177.
Tatti Jacopo v. Sansovino.
198.
sii.
85.
51.
445.
G. B. 195.
Vaga, Perin del, 250. 445.
Vannucci v. Perugino.
Vasari, Giorgio 230. 420. 421
Vecchietta, Lorenzo 77. 198.
Veneziano, Agostino 306.
Itili,
95.
Taddeo
di,
Pietro
13.
Bartolomeo 235.
Lorenzo
Luca
il
397.
Jacopo
29.
Traini, Francesco 21.
Torniti,
Sodoma
da.
381 (381.
382. 383. 384. 385. 386. 387.
390. 393.
177.
di
257. 259/434.
Santi, Giovanni 177. 311.
Sarto, Andrea del, 270. 272.
419.
Sassetta (Stefano di Giorgio)
198.
Savoldo, Girolamo 402.
Scaletti, Leonardo 195.
Scamozzi, Vincenzo 237.
Scarpagnino, Antonio 59.
Ippolito detto
Scarsella,
lo
Scarsellino 348.
397.
402.
194.
223. 250.
327. 329. 334. 364.
Romano, Paolo 82.
Rondani, Frane. Maria 359.
Rondinelli, Nicol 197.
Rosselli, Cosimo 138. 262.
Rossellino, Antonio, 80. 81.
Rossellino. Bernardo 48. 51.
80. 224
Rossetti, Biagio 55.
Rossi, Francesco (Salviati) 42(t.
Rossi, Properzia de', 259. 260.
Rosso Fiorentino 272.
Rovezzano, Benedetto da, 252.
Rustici, Giov. Fr. 253.
Rustico (Lorenzo Brazzi) 276.
Rusuti, Filippo 29.
Sabbattini, Lorenzo 423.
Salaino, Andrea 297.
Salerno, Andrea da, 334.
Sano
Tisi v. Garofalo.
nino.
Romanino (Romani)
Romano, Antonazzo
Romano, Giulio 222.
Sangallo
DEGLI AUTISTI
Fig. 348.
Raffaello
CORRIGE
L'incendio
di
Borgo,
Fig.
Raffaello
tempio
Roma, Vaticano.
Vaticano.
Vinci (1520?
436
.(fig.
442). Altr
.uh,
notevoli
di
quel