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REPUBBLICA ITALIANA
IN NOME DEL POPOLO ITALIANO
LA CORTE DEI CONTI
SEZIONE GIURISDIZIONALE PER LA SICILIA
composta dai seguenti magistrati
dott. Luciano PAGLIARO
Presidente
dott. Tommaso BRANCATO
Giudice
Giudice estensore
ha pronunciato la seguente
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SENTENZA
nel giudizio di responsabilit iscritto al n. 55364 del registro di
segreteria, promosso dalla Procura Regionale nei confronti di
Pistorio Giovanni, nato a Catania il 07.08.1960, rappresentato
e difeso dallavv. Antonio Vitale, giusta procura a tergo dellatto
di citazione, depositato in data 07.07.2010, ed elettivamente
domiciliato presso il di lui studio in Palermo, via G. Serpotta n.
66;
Castellucci Luigi, nato a Palermo il 29.01.1944, rappresentato
e difeso dallavv. Salvatore Pensabene Lionti, giusta procura a
margine della comparsa di costituzione depositata in data
16.06.2010, ed elettivamente domiciliato presso il di lui studio
in Palermo, via G. Giusti n. 15.
Visto latto di citazione.
Letti gli atti ed i documenti di causa.
Uditi, nella pubblica udienza del 07.07.2010, il relatore dott.
Giuseppe Colavecchio, magistrato primo referendario, il pubblico ministero dott.ssa Maria Luigia Licastro, sostituto procuratore generale, lavv. Antonio Vitale difensore del convenuto Pistorio Giovanni e lavv. Salvatore Pensabene Lionti difensore del
convenuto Castellucci Luigi.
Ritenuto in
FATTO
La Procura Regionale presso questa Sezione, con atto di citazione depositato in segreteria in data 09.07.2009 e ritualmente
notificato, a seguito di articolo giornalistico pubblicato su Repubblica, edizione di Palermo del 29.05.2008, conveniva in
giudizio il dott. Pistorio Giovanni, Assessore Regionale alla Sanit, e il dott. Castellucci Luigi, dirigente generale del Dipartimento F.S.R. dellAssessorato Regionale alla Sanit, per essere
condannati al pagamento, ciascuno, della somma di
49.200,00, per un totale di 98.400,00, oltre rivalutazione
monetaria, interessi e spese di giudizio, quale danno erariale
patito dal suddetto Assessorato Regionale.
Il Pubblico Ministero prendeva spunto, riportandone ampi stralci, da una relazione della D.I.G.O.S. di Palermo del 30.04.2007
che riassumeva la corposa attivit investigativa svolta a seguito di un esposto anonimo, recapitato il 21.08.2006, riguardan2 DI 36
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- non poteva sostenersi la dannosit degli atti inerenti alla progettazione e realizzazione della campagna pubblicitaria in questione se la stessa, come indicato nellatto di citazione, sembrava avesse raggiunto, almeno in parte, i risultati prefissati;
- solo il progetto di massima era stato in parte estrapolato da
pagine del web, riguardanti alcune premesse ed analisi dei dati
scientifici di carattere comune a tutta la collettivit, data la natura del fenomeno in questione, mentre tale estrapolazione
non riguardava n il piano di dettaglio, n quello esecutivo.
In ultimo, dopo essersi soffermato sulla nozione di colpa grave,
sosteneva che nel libello introduttivo del giudizio non vi era
alcun riferimento concreto a tale requisito e che il giudizio penale per abuso dufficio era stato archiviato dal G.I.P. con decreto dell08.02.2010; concludeva, pertanto, per la legittimit
del proprio operato basato su una pluralit di indici: improvvisa
diffusione nellinverno del 2006 dellinfluenza aviaria, con conseguente stato di allarme della popolazione; lAmministrazione
non possedeva una struttura specializzata e qualificata per la
realizzazione della campagna di informazione; lattribuzione in
forma diretta dellincarico alla Dorian Gray era stato effettuato
sia perch la stessa presentava idoneo curriculum di progettazioni pregresse destinate anche ad enti pubblici, sia perch la
trattativa privata con bando di gara avrebbe richiesto un tempo
di espletamento di almeno tre mesi, incompatibile con lurgenza di provvedere; il corrispettivo pagato era inferiore a quello
normalmente praticato nei contratti di settore (10% - 15%).
Il dott. Pistorio Giovanni non depositava memoria difensiva.
Considerato in
DIRITTO
1. LAgenzia Dorian Gray di Palermo, a mezzo il suo rappresentante sig. Montalto Giuseppe, ha sottoposto di sua iniziativa,
con nota prot. n. 97/06/PRP/GM del 16.02.2006 (protocollata
in entrata in pari data al n. 238 del registro), allAssessore Regionale alla Sanit, un progetto di massima relativo ad una
campagna di informazione in riferimento allemergenza aviaria, con allegato un piano di intervento comunicativo gi predisposto e immediatamente applicabile incentrato su una
serie di azioni da intraprendere finalizzate ad una corretta me6 DI 36
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genza dei convenuti, o non stata realizzata o lo stata attraverso unoperazione di semplice copiatura.
8. Irrilevante, in questo giudizio appare la disposta archiviazione, in data 08.02.2010, del Giudice per le Indagini Preliminari
del Tribunale di Palermo, su conforme richiesta del Pubblico Ministero, dellipotesi delittuosa di cui allart. 323 c.p.c., contestata ai convenuti, in quanto gli elementi delittuosi raccolti
non sono sufficienti a sostenere laccusa in giudizio, sia perch
sul punto non si formato, evidentemente, alcun giudicato, sia
perch nella presente fattispecie stata contestata la colpa
grave e non la collusione tra i convenuti e il Montalto, in disparte la circostanza che il giudizio di responsabilit amministrativa retto da principi processuali e sostanziali differenti da
quelli che governano il processo penale, anche in ordine alla
raccolta e alla valutazione delle prove.
Aggiungasi, poi, che il giudice ha ravvisato nella condotta dei
convenuti una serie di violazioni alle normative vigenti concernenti la scelta del privato al quale conferire lincarico per la
campagna pubblicitaria, nella specie avvenuta attraverso il sistema della chiamata diretta senza che ricorressero i presupposti dellimpellente urgenza determinata dalla imprevedibile
emergenza sanitaria correlata allinfluenza aviaria di cui allart.
2 comma lett. d) del decreto legislativo n. 157/1995 (disposizione vigente allepoca dei fatti prima di essere abrogata
dallart. 256 del decreto legislativo n. 163/2006entrato in
vigore a partire dalla data del 01.07.2006) e ha fatto salvi
eventuali profili di responsabilit amministrativa per violazione
di legge.
9. I difensori di entrambi i convenuti, soprattutto durante ludienza di discussione, si sono soffermati sullinsindacabilit nel
merito delle scelte discrezionali adottate dallAmministrazione.
La predetta espressione deve essere intensa nel senso che alla
Corte, al fine di non travalicare i limiti esterni del suo potere
giurisdizionale, violando la cosiddetta riserva di amministrazione, non permesso sindacare e valutare lopportunit e la
convenienza amministrativa delle scelte effettuate e quindi
delle ragioni per le quali la pubblica autorit abbia proceduto
ad una opzione piuttosto che ad unaltra e/o abbia adottato
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REPUBBLICA ITALIANA
IN NOME DEL POPOLO ITALIANO
LA CORTE DEI CONTI
SEZIONE GIURISDIZIONALE D'APPELLO PER LA SICILIA
composta dai seguenti magistrati
dott.
Salvatore CILIA
Presidente
dott.ssa Luciana SAVAGNONE
Consigliere estensore
dott.
Salvatore Giovanni CULTRERA Consigliere
dott.
Pino ZINGALE
Consigliere
dott.ssa Giuseppa CERNIGLIARO
Consigliere
ha pronunciato la seguente
SENTENZA
sui ricorsi in appello, iscritti ai numeri 3640/A.Resp. e 3724/A.
Resp. del registro di segreteria, proposti rispettivamente da:
- Castellucci Luigi, elettivamente domiciliato a Palermo, presso
lo studio del prof. avv. Salvatore Pensabene Lionti, che lo rappresenta e difende;
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con D.D.G. n. 74881 dell01.03.2006, sottoscritto dal dott. Castellucci, Dirigente Generale del Dipartimento F.S.R. dellAssessorato Sanit, con cui si impegnava la relativa spesa, pari ad
98.400,00, del 50% della quale, con nota del 20.03.2006, veniva disposta lautorizzazione al pagamento.
In data 13.03.2006 era stato, infine, trasmesso il piano esecutivo dellintervento, composto da sei pagine, anchesso frutto
di una procedura di copia e incolla di pagine web.
Con nota prot. n. 187/06/PCM/GM del 12.06.2006, il titolare
della Societ aveva inoltrato allAssessorato la relazione conclusiva dellintervento di cui, anche questa volta, un ampio
stralcio risultava estrapolato interamente da una pagina web,
ed aveva chiesto il pagamento a saldo della restante parte del
compenso pari ad 49.200,00, che gli veniva liquidato con
mandato n. 33 del 21.08.2006.
Alla luce di tali fatti, il Procuratore riteneva la spesa sostenuta
per finanziare il progetto del tutto ingiustificata, non conforme
ai principi di logica ed imparzialit nonch di efficienza ed economicit dellazione amministrativa e costituente, quindi,
danno erariale. Di essa riteneva responsabili lAssessore alla
sanit e il Direttore regionale per avere entrambi operato scelte inadeguate ed inopportune.
Il primo, infatti, anche ammettendo che la campagna di informazione e comunicazione sullinfluenza aviaria rientrasse nella
competenza dellAssessorato regionale, avrebbe dovuto svolgere quanto meno una ricerca di mercato per scegliere lagenzia
pi idonea, attraverso la comparazione di diverse proposte.
Ugualmente il Direttore regionale, prima di approvare la proposta e liquidare i compensi allagenzia, avrebbe dovuto esercitare un controllo sullo svolgimento dellincarico. Ritenendo, pertanto, equivalente lincidenza causale delle condotte sulla produzione del danno, il Procuratore chiedeva che la responsabilit
venisse ripartita in parti uguali fra i due convenuti.
Con sentenza n. 1800/2010, la Sezione giurisdizionale, in accoglimento della domanda della Procura Regionale, condannava
Pistorio Giovanni e Castellucci Luigi a pagare, a favore dellAssessorato Regionale alla Sanit, la somma di 49.200,00 cia-
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scuno, oltre la rivalutazione monetaria e gli interessi legali, ponendo, altres, a carico degli stessi le spese di giudizio.
Sosteneva il giudice di primo grado che il comportamento di
entrambi i convenuti era stato caratterizzato da unestrema superficialit nella gestione di fondi pubblici. Lassessore, anzitutto, prima di accettare la proposta della Dorian Gray, avrebbe
dovuto esaminarla approfonditamente, attraverso lausilio dei
suoi uffici tecnici altamente specializzati, quali lIspettorato Sanitario, lIspettorato Veterinario, lOsservatorio Epidemiologico
Regionale, tenuti invece del tutto fuori dalla vicenda in questione. Listruttoria, invece, sia amministrativa che tecnica, era risultata del tutto carente, nonostante che la proposta fosse
stata inoltrata da un privato direttamente allAmministrazione,
al di fuori di qualsiasi gara pubblica, senza confronto con altre
ditte e senza un bando che ne indicasse i requisiti minimi. La
scelta, poi, di operare al di fuori di una gara, tramite la procedura di cui allart. 7, comma 2, lett. d), del decreto legislativo
n. 157/1995, richiamato nel decreto di approvazione, appariva
ingiustificata dal momento che la diffusione dellinfluenza aviaria, con le conseguenti notizie di stampa allarmistiche, risaliva a parecchi mesi prima del mese di febbraio 2006.
Neppure il dott. Castellucci aveva ritenuto di disporre alcuna
verifica su quanto proposto dalla Dorian Gray, investendo della
vicenda gli uffici amministrativi e tecnici al fine di verificare,
scrupolosamente, la bont di un progetto proposto direttamente da un privato al di fuori di una gara pubblica, senza alcun
parametro di riferimento per valutarne la piena rispondenza
alle esigenze dellAmministrazione, avallando invece la scelta di
procedere senza gara.
Affermava, ancora, il Collegio che il compenso corrisposto alla
societ appariva assolutamente ingiustificato, in quanto pattuito per lo svolgimento di una complessa attivit che, in effetti,
non era stata fornita sia perch frutto di semplice operazione di
copia e incolla di pagine web, sia perch i tavoli di concertazione, i sondaggi ecc non erano stati realizzati.
Rilevava, infine, il giudice che nella fattispecie non era stato
sindacato il merito di scelte discrezionali operate dallAmministrazione, poich n era stato contestato ai convenuti la scelta
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za nellatto di citazione di ogni riferimento alla sussistenza dellelemento psicologico della responsabilit.
Avverso la medesima sentenza il sen. dott. Giovanni Pistorio,
rappresentato e difeso dallavv. prof. Antonio Francesco Vitale,
con ricorso depositato il 13 dicembre 2010, ha proposto appello.
Con il primo motivo ha eccepito la nullit di tutti gli atti istruttori e processuali per violazione e falsa applicazione dellart.
17, comma 30 ter, D.L. n. 78/2009, come convertito
nella legge n. 102/2009, mancando una notizia specifica e concreta di danno che consentisse al Pubblico ministero contabile
di esercitare lazione.
Con il secondo motivo ha contestato la sussistenza dei presupposti di legge per giustificare la chiamata in giudizio. In particolare ha affermato di non avere adottato alcun provvedimento
inerente allaffidamento dellincarico alla societ Dorian Gray,
essendosi limitato a dettare indirizzi e direttive al fine di avviare una convincente campagna pubblicitaria finalizzata a rassicurare la cittadinanza. In ogni caso ha rilevato linsindacabilit
della sua attivit di assessore nel compimento di atti definiti di
alta amministrazione, caratterizzati da scelte del tutto discrezionali per le quali non si pu mai parlare di colpa grave, come
affermato dalla giurisprudenza di questa Corte.
Il difensore, infine, ha escluso la sussistenza del danno erariale, avendo la campagna programmata e modulata dalla societ
Dorian Gray prodotto risultati concreti, come riconosciuto
anche dalla procura regionale.
Nelle conclusioni scritte, depositate per entrambi i giudizi il 25
marzo 2011, il Procuratore generale ha contestato la fondatezza dei motivi di appello di cui ha chiesto il rigetto. In data 4
aprile 2011, ha depositato conclusioni integrative nelle quali, in
aggiunta alle contestazioni gi mosse allatto di appello, ha eccepito che listanza di nullit proposta dallappellato Pistorio
improponibile in appello, in violazione del divieto di cui allart.
345 c.p.c, perch domanda nuova.
Con memoria depositata il 7 aprile 2011, il difensore del senatore Pistorio ha ulteriormente insistito nei motivi di appello, ar-
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possono iniziare lattivit istruttoria ai fini dellesercizio dellazione di danno erariale a fronte di specifica e concreta notizia
di danno. In caso di violazione di tale precetto, comminata
la nullit di qualunque atto istruttorio o processuale conseguente posto in essere. Precisa la norma che la predetta nullit
pu essere fatta valere in ogni momento da chiunque vi abbia
interesse purch non sia stata gi pronunciata sentenza anche
non definitiva alla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto.
Unico limite allapplicabilit della citata normativa alle controversie in corso costituito, quindi, soltanto dalla eventuale
presenza di una sentenza gi emessa alla data di entrata in
vigore della norma.
Argomentando a contrario deve, allora, escludersi che lemanazione di una sentenza dopo lentrata in vigore della norma
possa essere dostacolo alla proposizione delleccezione che,
pertanto, pu legittimamente essere sollevata in appello, contrariamente a quanto affermato dal Pubblico Ministero in udienza, secondo cui la dizione in ogni momento si riferisce solo al
primo grado di giudizio.
Passando allesame del merito delleccezione ritiene questo
Collegio che, come affermato costantemente dalla giurisprudenza delle Sezioni centrali di appello, la necessit di specifica
e concreta notizia di danno affinch le Procure Regionali possano iniziare lattivit istruttoria ai fini dellesercizio dellazione
di danno erariale traduce in norma di legge lorientamento gi
da tempo manifestato dalla Corte costituzionale, nel senso che,
in sostanza, lampio potere di indagine che le norme conferiscono alle Procure contabili deve essere ispirato ad un criterio
di obiettivit, di imparzialit e neutralit, specie perch ha un
fondamento di discrezionalit e che la discrezionalit richiede
cautele e remore maggiori se sia diretta ad un interesse giurisdizionale... deve essere determinata da elementi specifici e
concreti e non da mere supposizioni (Corte Costituzionale,
sentenza n. 104/1989). Secondo tale insegnamento lampio
potere che il Procuratore ha in questo campo deve essere esercitato in presenza di fatti o di notizie che facciano presumere
comportamenti di pubblici funzionari ipoteticamente configu30 DI 36
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