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foto Ettore Sottsass

La qualit come paradosso1


Carlo Scarpa nato a Venezia nel 1906 ed morto a Tokyo per un incidente nel novembre dello scorso anno. Non era laureato in architettura ed ha ampiamente dimostrato con la qualit delle sue opere che non gli serviva.
stato poi direttore dell'istituto universitario di architettura a Venezia, dove per la
sua spregiudicatezza si fatto amici e nemici.
La sua opera presenta una costante e ossessiva ricerca della perfezione formale fino
al dettaglio quasi invisibile; da questo punto di vista si pu dire che Carlo Scarpa ha
con-cepito l'architettura e il design come un'opera di supremo artigianato. Nei suoi
numerosi allestimenti e nelle sue architetture ogni elemento progettato e disegnato
con una cura per materiali forme e dimensioni che non lascia assolutamente nulla al
caso.
Se la perfezione uno spreco, Scarpa ha sprecato molto; nella sala italiana alla Biennale del 1968 c'era una stoffa che faceva da sfondo ad un ambiente: era verde con una
sottile riga gialla che la attraversava orizzontalmente; Scarpa l'aveva fatta tessere appositamente a mano. Nel suo lavoro la qualit si afferma come paradosso. Rispetto al
panorama della architettura italiana del dopoguerra, Scarpa si distingue per essersi li1 [Da Modo, 16, 1979, pp. 19-21].

4-06-2009

Progettisti si diventa

berato degli schemi linguistici sia del monumentalismo fascista sia del razionalismo
del Movimento Moderno internazionale. Il suo disegno si sviluppa autonomo sul recupero attento e raffinato di brani di antiche culture italiane e orientali, riaffermando in
questo la sua radice assolutamente veneziana.
L'intervista che pubblichiamo, fattagli in casa sua da Barbara Radice il 31 ottobre, alcuni giorni prima della sua partenza per il Giappone, lo ha colto in un momento di intensa attivit per i molti progetti e contatti internazionali che aveva in fase di impostazione. la sua ultima dichiarazione pubblica.

Un architetto a regola d'arte

Colloquio di Barbara Radice con Carlo Scarpa sull'infanzia, l'architettura,


il Giappone, il lusso, i viaggi e le cose ben fatte

Barbara Radice: Come nasce, Scarpa, la sua passione per l'architettura e il design?
Carlo Scarpa: Oh che domanda! la passione di un giovane che si mette a lavorare,
nata chiss come.
Lei non architetto, mi pare.
Io non sono architetto ma ho studiato architettura all'Accademia di belle arti di Venezia, secondo le regole della tradizione italiana. Quando ero ragazzo disegnavo benissimo, la mia passione era disegnare, con la mano sinistra, e allora mio padre, maestro elementare, con una certa piccola cultura borghese diceva: andrai all'Accademia. A
me pareva chiss che scuola strana, che scuola diversa dalle altre. Abitavo allora a Vicenza.
Lei di Vicenza?
No. Sono veneziano puro ma mia madre faceva la sarta a Vicenza e dai 3 ai 13 anni
sono vissuto a Vicenza. La mia passione per il disegno nata intorno agli 8, 9 anni.
Siamo poi tornati a Venezia, mia madre morta nel '19, quando avevo 13 anni.
Prendeva dei bei voti a scuola? E in che materie?
Stia attenta: ero bravissimo nel disegno, ma in terza tecnica, dove mio padre mi
mand, sbagliando, perch sarebbe stato giusto farmi fare gli studi classici, il professore di disegno mi dette 6. Era ridicolo presentarsi all'Accademia con un 6. Allora mio
padre, che qualche intuizione ce l'aveva, port all'Accademia i miei disegni di fanciullo,
i miei disegni personali insomma, non scolastici, e i professori dell'Accademia mi misero al 1 anno invece che nel corso preparatorio e mi accettarono con mezzo anno di
et in meno.
Cosa dicevano di lei i professori?
Mi consideravano un allievo discreto. Nessuno allora si occupava di noi giovani.
Cosa faceva per divertirsi quando era un teenager?
Cosa vuol dire teenager?
Prima dei 20 anni.
Si chiama cos? Mi divertivo a giocare a palline tra le basi attiche di Palazzo Chiericati.

A biglie?
S, a palline. Le biglie di terracotta, con il pallino che invece era di vetro, della bottiglia della gazzosa. Lei direbbe Schweppes.

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Radice SCARPA

Quale era la sua ambizione a quei tempi?


Non avevo pensato proprio all'architettura, pensavo all'Accademia, una scuola d'arte,
dove si diventa artisti. Pensavo: far magari il pittore, o l'artista. Ho avuto subito passione per il disegno di architettura e per la pittura, mentre della plastica non ne volevo
sapere. Sporcarmi le mani con la creta non mi andava a genio.
Quale stato il suo primo successo, la sua prima soddisfazione?
Non mi davo arie ma ero certamente l'allievo pi bravo della scuola speciale di architettura. Facevo persino i progetti per i miei colleghi, cos imparavo di pi. Per quanto
imparare cosa vuole che si impari? Comunque ricordo con grande affetto il mio professore di architettura, Guido Cirilli. Ero il suo allievo preferito.
Chi o cosa l'ha soprattutto influenzata?
All'Accademia eravamo soprattutto volti agli studi del passato classico italiano. Io ho
avuto uno shock un giorno a scuola nel vedere una statua greca. Mi si sono illuminate
nella mente alcune questioni, alcuni valori, che non avevo capito prima. Ma devo ricordare l'enorme influenza che ha avuto, per pochi momenti, pochi giorni, un pittore danese, figlio di uno scultore, un po' dilettante, che mi fece capire che cosa c'era di diverso nel mondo moderno, in quel momento; non certo i nostri maestri di scuola, che
credevamo moderni e non lo erano affatto. Lo ricordo con grande affetto. Si chiamava
Morgens Brandstrug2.
Come lo ha incontrato?
Ero l che dipingevo alle Zattere e lui passato, si fermato e ha detto: Mica male.
Era bellissimo, alto, biondo. Poveretto! Fu il primo che mi fece capire alcune cose. Poi
mi fu regalato, presto, appena uscito, il libro Vers une architecture di Le Corbusier,
che fu anche una grande apertura.
C'era qualcuno che desiderava essere da ragazzo quando fosse diventato grande?
No. Forse avevo gi coscienza di me nella scuola, non ho mai pensato altro che di
andare all'Accademia.
Si interessava di politica?
No. Avevo un giovane amico che fece di tutto per farmi iscrivere al partito fascista
ma dissi di no perch mi urtava i nervi. Non che capissi granch ma mi erano antipatici
i fascisti. Erano i primi fascisti, tipo ex arditi, che bestemmiavano come turchi e io, che
venivo da una famiglia morigerata, li trovavo volgari. Mi pareva ridicolo tutto l'apparato. Poi quando venne Mussolini mi parve anche pi ridicolo. Innanzitutto perch si
chiamava Benito, poi Mussolini; perch in dialetto veneto, soprattutto tra Venezia e Vicenza, i mussolini sono i moscerini. Anche rivedendo le cose in seguito Mussolini non
mi parso mai tanto odioso come allora. Ma sono sempre stato avulso dalla politica.
A cosa serve secondo lei l'architettura?
Che domanda! Non posso mica dirle che serve a riparare gli uomini sutto la tenda. I
valori scoperti in questi ultimi decenni non hanno niente a che fare con il servire o il
non servire. Serve, per forza serve, si fa. Le arti non sono abile a discorrere.
Mi pare bravissimo.
una domanda impropria. lapalissiano che serve.
Mi pare che lei ami molto il Giappone e l'architettura giapponese.
S, sono molto influenzato dal Giappone, non solo perch ci sono stato ma perch,
anche prima di esserci stato ammiravo la loro essenzialit e soprattutto il loro sovrano
buon gusto. Quello che noi chiamiamo buon gusto loro lo hanno ovunque. un gusto
2 [La ricerca di questo nome su Google fornisce solo un sito in giapponese che per riporta, presumo,
una dichiarazione dello stesso Scarpa].

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non sofisticato, povero, non proprio contadinesco ma quasi. Guardavano anche molto
alla Cina, ma nelle loro virt personali i giapponesi sono essenziali e di una pulizia incredibile.

Lei ha conosciuto il Giappone direttamente o attraverso F. L. Wright?


No, no, attraverso libri che ho comprato e poi ci sono anche andato. Ma non trovo
che F. L. Wright sia orientale. andato a fare l'Hotel Imperiale perch i giapponesi si
sono accorti che nelle sue architetture sentivano odor di famiglia, per esempio in quelle che lui chiamava case della prateria, e poi forse allora in Giappone non c'erano architetti di qualit, perlomeno del tipo occidentale.
Ma non crede. che Wright sia stato influenzato dal Giappone? In California l'influenza
della cultura orientale molto forte.
S, vero, facile che sia stato influenzato, infatti citava anche Lao Tzu.
Lei risente anche di influenze della cultura islamica?
S, ecco, sono bizantino. Sono figliato accanto alla chiesa di San Marco, quindi ho
amato tutto il bizantinismo e di conseguenza anche l'islamismo. Trovo bellissime le loro case, e poi Venezia... Infatti non ho mai sentito il Palladio fondersi bene con le nostre citt, anche se stimo enormemente il rinascimento italiano. Vien voglia di dire paradossalmente che Venezia la citt che potrebbe accettare le cose pi moderne.
dissimmetrica, alta, bassa, storta, diritta; non ha le simmetrie che sono gi in Toscana.
Anche una casa araba fatta come Venezia... si passa per corridoi strettissimi, e c'
poi quel benessere di acqua e di spazi.
Lei stato preside della Facolt di architettura di Venezia per un certo periodo. Ha
accettato volentieri la carica?
Si chiama direttore, non preside, direttore di istituto. L'ho fatto per una piccola vendetta personale contro i miei amici o nemici veneziani. Una storia che si riallaccia a
quelle dei miei processi, vecchie e passate, tutte dovute al fatto che non sono laureato
in architettura. Allora ho detto: volete vedere che faccio anche il direttore di istituto.?
Perch sapevo benissimo che non ero adatto a fare il direttore, non sono un organizzatore.
Che cosa ha cercato di fare mentre era in carica?
Ho cercato di vedere se si poteva mettere un poco di ordine e poi niente ho fatto
cose che gli studenti smontavano. Volevano una bella sala di lettura e l'ho organizzata.
Poi lo stesso giorno che stata aperta volevano farne una sala per le assemblee. Siccome c'era poco spazio a nostra disposizione ho detto che potevano fare le assemblee
altrove. E allora l'hanno smantellata.
Quanto tempo stato in carica?
Due anni e mezzo. Poi ho dato le dimissioni.
Lei ha sempre disegnato oggetti costosissimi
Non vero niente. Ho fatto un certo lavoro, durante il fascismo, che speravo potesse
portare ad altro lavoro, e invece fui indirettamente boicottato perch si negava l'apporto moderno che cercavo di dare a Venezia. Nel 1935 feci un restauro a Venezia. Dissi:
bene, se piace ci sar altro lavoro. Vennero Maraini e Volpi a visitarlo e fecero pollice
verso. Allora ricontinuai a lavorare per Venini. Cosa dovevo fare?
Ma se le dicessero di disegnare degli oggetti per l'Upim, accetterebbe?
No. Per l'Upim? Perch no? Dipende. Non che io faccio cose costose. Perch adesso
ho disegnato delle posate d'argento... perch ho fatto alcuni particolari apparentemente costosi perch molto elaborati ma come comprarsi una cravatta di grande qualit, mettersi un anello al dito.

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Radice SCARPA

Ma le cose per l'Upim?


Non lo so, non mi sono state chieste. S ho capito la domanda: vorrebbe insinuare
che vorrei fare solo cose raffinate, un aggettivo orribile, da scordare.
Io non ho detto raffinato, comunque si potrebbe fare qualcosa di raffinato anche per
la Standa. O no?
S appunto. Allora si dice che bisogna fare cose buone, cose belle. Se capita poi che
questa cosa bella venga fuori costosa non so chi ha la colpa. Non saprei che disegni
fare per l'Upim. Cosa vuole che mi domandi l'Upim? Poi protesto contro questa idea.
Faccio le cose come vengono. Rifarei le scatole di fiammiferi svedesi di 25 anni fa, non
quelle di adesso. Al di sotto di una certa qualit non si pu andare.
Chi pensa che sia oggi il pi grande architetto vivente?
Direi che sono morti tutti. Se ascolta la scuola moderna italiana dicono Stirling,
qualcuno pensa forse a Meier.
lei?
Mi pare che l'ultimo che morto Louis Khan.
Chi oggi un bravo architetto italiano?
Mi provoca con delle domande!
Pu anche dire che non lo sa.
S non lo so, non ci ho mai pensato.
Qual il pi grande architetto del ventesimo secolo?
Perch si devono fare queste domande? Potrei dire che il pi grande architetto del
secolo, no, non si pu dire, non c' risposta. Uno potrebbe dire Le Corbusier. Quell'altro direbbe: ma no, per carit, F. L. Wright . Trovo Gaud un uomo di grande genio ma forse non posso dire che il pi grande, eccetera Tra l'altro appartiene un po'
al secolo de-cimonono.
Quale architetto del passato le interessa particolarmente?
Direi Brunelleschi, quasi un visionario greco. Ma il mio artista preferito su tutti i
piani Donatello. Sarebbe stato capace di fare delle meravigliose architetture.
Perch Donatello?
Perch Donatello sa fare tutto e tutto quello che fa, fa in modo perfetto. il pi
grande di tutti gli italiani. Lo chiamo San Donatello. L'ho messo nell'Olimpo, nel paradiso dei miei santi.
Quale monumento del passato ama di pi?
Ci risiamo. Mi piacerebbe avere lo studio nel piccolo tempietto della Vittoria Attera
sull'Acropoli.
Che cosa pensa che succeder agli architetti? Ce ne saranno ancora? Spariranno?
Con tutti gli sforzi che si fanno per capire questo mondo moderno penso che dovrebbe andare bene, che ci dovrebbe essere un avvenire migliore. Mi sembra che ci
siano perfino dei giovani bravi, e se non ci sono adesso, in questo istante, ci saranno
tra qualche generazione.
Lei stato spesso osteggiato dai suoi colleghi architetti?
Non sono mai stato osteggiato.
E tutti i processi che ha avuto?
Sono cose da niente. L'unica cosa che mi ha fatto dispetto che un giorno alla denuncia hanno detto: e si permette perfino di fare conferenze sull'architettura. Nean-

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che un giornalista nemico di qualcuno si permetterebbe di dire queste stupidaggini.


Poi il pretore, che stava assistendo alla lettura di questo, siccome mi sono messo a ridere, mi ha detto: Im-putato Scarpa, si dia un contegno!. In quel momento avrei
buttato addosso al pretore il massimo del mio disprezzo e ho dovuto ancora sorridere.

Le piacciono i parties?
Sono indifferente. Ci vado. A me piace mangiare e bere e quindi ai parties, se c' il
caviale, preferisco che non polenta e fagioli.
Guarda la televisione?
S, parecchio. La sera per una specie di relax. Mi piacciono soprattutto i film western.
Va molto al cinema?
Al cinema no. Andavo in giovent, quando eravamo a Venezia, adesso qui a Vicenza
siamo isolati.
Qual era la sua attrice preferita?
Marilyn Monroe. Possiedo una foto di Marilyn che mi ha regalato un amico, che deve
essere fatta da Avedon, la sola testa, con i capelli biondi, veramente la rappresentazione della nascita di Venere. Nello studio di questo amico era appesa alta sul muro e
io prendevo una sedia e le davo un bacio. Finalmente sono riuscito ad averla.
Colleziona qualcosa?
No; solo trappole che costano poco perch non ho soldi. Se ho soldi compro libri.
Sono anche indifferente a collezionare opere d'arte. Avendo fatto tante Biennali forse
avrei potuto avere di pi. Ho solo pochi regali di amici a cui non si poteva neanche dire
di no.
Si dice che lei sia molto vanitoso e che riesca spendere 250.000 lire per un paio di
scarpe di Fini, e anche di pi per un cappello di panama.
ridicolo. Se si vuole avere un buon paio di scarpe bisogna che sia fatto a mano.
Non c' niente da fare. Anche un vestito ma sui vestiti passo sopra, non mi interessano. Ma le scarpe devono essere buone. Per avere un paio di scarpe di camoscio, che
mi piacciono, devo prendere camoscio di qualit sopraffina; non se ne trova pi. Oggi,
il paio di scarpe che ho indosso, gliele posso mostrare, costano 160.000 lire, non
260.000.
E il cappello di panama?
Perch d'estate devo tenere un cappello in testa, e questo cappello deve essere leggero, e anche apparentemente di gusto buono.
Ma lei ha passioni costose, le piace il caviale, lo champagne. Dicono a Vicenza che
lei lo champagne lo compra a casse.
lo? Non vero niente. Certo se devo bere un whisky lo bevo buono. Fumo solo sigari
avana. Posso dirle che fumavo le pi care sigarette di Europa, se vuole divertire la gente.
Deve ammettere che scarpe da 160.000 lire non sono un'idea corrente.
Allora dir che scarpe da 40.000 lire sono quanto di peggio si possa immagjnare.
Ma io non ho anelli d'oro e d'argento. Ho regalato a mia moglie tante collane di pietre
dure, se potessi avere un anello di brillanti o uno di smeraldi sarei un uomo felice.
Le piace viaggiare?
S.
Con che mezzo?
Con la Rolls Royce, con cui sono stato in Spagna giorni fa. Un viaggio meraviglioso.

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Radice SCARPA

Dove preferisce viaggiare?


Come dove?
Al polo nord o all'equatore?
Mi piacerebbe vedere un po' tutto il mondo, ma mi interessa soprattutto andare in
zone culturali, dove ci sono musei e cose simili. Poi mi piacerebbe moltissimo vedere il
deserto, perch come il mare, perch mi piace l'orizzontalit.
Quale cultura del passato le interessa di pi?
La Grecia.
Nient'altro di pi esotico?
Sono uno educato tra Bisanzio e la Grecia. Capisco anche chi dice: Se sapessi l'India!. Ma ho visto diapositive di Katmandu e devo dirle che se ci fossi stato sarei stato
desolato. Mi piaciuta la Cambogia per certi valori. Ma poi ho riconosciuto che quello
che vedevo era del 1100-1200 e che in quello stesso periodo c'era S. Ambrogio a Milano. Allora mi sono detto: la Cambogia sembra vecchia di 5000 anni, allora che cultura
?
Crede nella vita dopo la morte?
S. Uno dei soliti misteri di chi ha perduto la fede e poi non sa pi come regolarsi.
Per una specie di aldil trascendentale credo che ci sia, anche se non cerco di figurarmelo.
Cosa pensa dei viaggi extraterrestri?
Si, io volevo andare sulla luna, poi mi hanno detto che non ero adatto.
Le interessa la fantascienza?
Assolutamente no.
Come vede il futuro nei prossimi 500 anni?
Che cosa vuole che capisca io di queste cose? Non vedo niente. Spero solo che domani sia bel tempo come oggi. Mi piace il presente.
Ma pensa che il mondo possa cambiare, che si possa salvare il mondo?
S, si diventer meglio ma ci vorr tanto tempo, bisogner decidersi a parlare tutti
una lingua sola. Ma sono ottimista in questo senso.
Le piace lavorare?
S, quando bel tempo.
Cosa pensa della liberazione della donna?
Penso che va bene. Anzi penso che sarei un vero come si chiama?
Femminista.
Giusto, femminista. L'unica eccezione la farei per le architette.
Perch?
Perch non hanno il senso del grave.
Del cosa?
Del grave . Scriva proprio cos e il grave lo scriva tra virgolette.
Crede nella famiglia?
Beh s; io non ho nulla da eccepire. Credo che converrebbe per un artista di essere
libero. Cio, se fossi un pittore, se fossi un artista.

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Perch, lei non si ritiene un artista?


Mettiamo che mi ritengo un artista, comunque sono stato felice con mia moglie e lo
sono tutt'ora, anche se vecchia, poveretta, piena di rughe; una volta era bella, rotonda come una mela. Penso che la famiglia sia ancora una cosa che si pu accettare.
Crede nell'amore romantico?
Ah quello pu esserci sempre. Pu arrivare anche a un vecchio di 80 anni.
stato innamorato molte volte?
Boh, innamorato! In giovent s, prima di conoscere mia moglie. Poi di mia moglie, e
gli excursus di ordine esterno sono passeggeri.
Sua moglie dice che lei un moralista cattolico.
vero. Il fondo della mia famiglia molto clericale. Lei dice che sono un gesuita
come dice? Io chiamo lei protestante e puritana, perch puritana, il lato pi forte e
attraente che ha.
Legge molto?
Si, abbastanza.
Cosa legge?
Molti libri che non ho potuto leggere in giovent, classici, ma anche saggistica.
Quali sono i suoi autori preferiti?
I grandi maestri del mondo sono sempre quelli, si sa, ma per esempio Leopardi mi
piace incommensurabilmente e lo leggo spesso.
Che riviste legge?
Non sono abbonato a nessuna rivista. Sarei contento di avere riviste letterarie, ma
non si sa cosa scegliere. Cos non ne scelgo nessuna.
Crede che ci sia una ricetta per avere successo?
probabile che se fossi stato bello avrei avuto successo.
Che cosa pensa dell'arte contemporanea?
un mondo intero e non ci ho pensato granch. Non mi piace pi niente. Si pu dire
che sono tutti calembours? Barzellette sarebbero, ma calembours ha un altro senso in
francese. Se fossi un pittore sarei un naturalista, un realista. Non ci sono stati solo i
Czanne o i Van Gogh. Se volete, penso che si possa ancora tradurre la realt, o interpretarla, come usano dire.
Perch non ha mai voluto far fotografare la tomba Brion?
Al contrario, purtroppo l'hanno fotografata troppo presto quando non era ancora
terminata.
Ma non finiva mai.
C'erano tante piccole cose da fare, che rimandavo, anche perch non venivano bene.
Era un lavoro di pretto valore lirico-sentimentale, edonistico se vogliamo, volevo dimostrare come pu essere sereno e gentile un cimitero.
finito adesso?
Adesso s.
soddisfatto di quel lavoro?
S, abbastanza. l'unico lavoro che vado a rivedere volentieri.
Quanto costato il cimitero Brion? Si parlato di cifre altissime.

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Radice SCARPA

Qualcuno ha parlato addirittura di miliardi. E invece costato solo 200 milioni circa.

Adesso, a Venezia, le daranno una laurea honoris causa. contento?


S, abbastanza, ma non per ragioni pratiche, come lo sarei stato se me la avessero
data pi presto, quando mi sarebbe servita. Adesso la accetto e mi pare di essere contento che me la diano, come riconoscimento per aver operato bene.
C' qualcosa che rimpiange di non aver fatto?
Tante cose, se per quello.
Per esempio?
Rimpiango di non aver provato a insistere con la pittura che mi piaceva tanto. Ogni
tanto dico: adesso vado in pensione e mi rimetto a dipingere.

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