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Lezioni di Diritto

Fallimentare
Anno Accademico 2009-2010
Prof. Luigi Farenga

Le procedure concorsuali principi generali

Il fallimento e le altre procedure


concorsuali (artt. 2-3)
Il concordato preventivo
La liquidazione coatta amministrativa
Lamministrazione straordinaria delle
grandi imprese (l.lgs. 270/99 e d.l.
347/03)

Le procedure concorsuali principi generali


Procedure a carattere liquidativo
Fallimento e liquidazione coatta amministrativa

Procedure con funzione conservativa dellimpresa


Concordato preventivo e amministrazione straordinaria

Procedure di natura giudiziaria


Fallimento e concordato preventivo

Procedure di natura amministrativa


Liquidazione coatta amministrativa e amministrazione
straordinaria

Il fallimento (R.d. 16 marzo 1942 n. 267) - Principi generali

Il fallimento
concorsuale

come

procedura

esecutiva

Procedura esecutiva di carattere universale e cio


che interessa tutto il patrimonio del debitore
Il debitore viene privato dellamministrazione e della
disponibilit di tutto il patrimonio (art. 42)

Procedura esecutiva di carattere concorsuale e cio


prevede la necessaria partecipazione di tutti i
creditori e la loro soddisfazione su basi paritarie (art.
52)

Il fallimento (R.d. 16 marzo 1942 n. 267) - Principi generali

La riforma della legge fallimentare (d.lgs. 9 gennaio 2006 n. 5)

Da
procedura
disgregativa
dellimpresa
finalizzata alla soddisfazione dei creditori a
procedura conservativa dellimpresa;
Da procedura con caratteristiche afflittive e
sanzionatorie per limprenditore fallito a
procedura rispettosa dei diritti personali del fallito
e finalizzata a permettere allimprenditore di
iniziare nuove attivit;

Il fallimento (R.d. 16 marzo 1942 n. 267) - Principi generali

La riforma della legge fallimentare (d.lgs. 9 gennaio 2006 n. 5)

Da procedura con finalit pubblicistiche attuata


sotto la direzione e la vigilanza esclusiva del
giudice a procedura con connotati privatistici
con maggiore partecipazione dei creditori alle
scelte operative nella gestione della procedura
stessa;
Maggiore libert decisionale ed operativa da parte
del curatore.

Maggiore celerit e ridimensionamento


quantitativo della procedura

Il fallimento (R.d. 16 marzo 1942 n. 267 ) - i presupposti della


dichiarazione di fallimento il presupposto soggettivo (art. 1 co. 1)

Lesercizio di unattivit commerciale


Di conseguenza sono esclusi:
Lavoratori autonomi (art. 2222 c.c.)
Professionisti (art. 2230 c.c.)
Le imprese agricole (art. 2135 c.c.)

invece indifferente la natura giuridica del soggetto


Sono compresi:
Consorzi
Associazioni
Fondazioni
Societ holding
Sono esclusi solamente (art. 1 co. 1; 2221 c.c.)
I piccoli imprenditori e coloro che non raggiungono i parametri dellart. 1
comma 2
artigiani
Gli enti pubblici

Il fallimento (R.d. 16 marzo 1942 n. 267) - i presupposti della


dichiarazione di fallimento il presupposto soggettivo (art. 1 co. 2)

Le soglie di fallibilit (art. 1 co. 2) (non vi coincidenza con


la definizione di piccolo imprenditore di cui allart. 2083 c.c.)

basata su tre elementi:


Attivo patrimoniale annuo nei tre esercizi precedenti non
superiore ad 300.000,00
Valgono i dati di bilancio? Se non c bilancio?

Ricavi lordi realizzati nei tre esercizi precedenti non


superiori ad 200.000,00 per esercizio
In qualunque modo risultino; quindi anche non dalle scritture
contabili (ad es. accertamenti della G.d.F.)

Ammontare di debiti anche non scaduti superiore ad


500.000,00

I parametri si applicano sia alle persone fisiche che


alle societ

Il fallimento (R.d. 16 marzo 1942 n. 267) - I presupposti della


dichiarazione di fallimento il presupposto oggettivo

Linsolvenza (art. 5)
Insolvenza e stato di crisi (art. 160)
I caratteri dellinsolvenza:
Incapacit di soddisfare regolarmente le obbligazioni
correnti con mezzi normali
Irreversibilit
Il concetto di insolvenza nellamministrazione straordinaria delle
grandi imprese insolventi (d.lgs. 8.7.99 n. 270)

Il problema dellinizio dellimpresa


Gli atti di organizzazione (propedeutici) e gli atti dellorganizzazione
(dellimpresa)

e della fine dellimpresa


La fase di liquidazione dellimpresa

Il fallimento (R.d. 16 marzo 1942 n. 267) - I presupposti della


dichiarazione di fallimento il presupposto oggettivo

Le manifestazioni dellinsolvenza:
Inadempimenti

(art. 5 co. 2)
Procedimento penale (art. 7 n. 1)
Fuga dellimprenditore (art. 7 n. 1)
Irreperibilit o latitanza dellimprenditore (art. 7 n. 1)
Chiusura dei locali (art. 7 n. 1)
Trafugamento, sostituzione, diminuzione fraudolen-ta
dellattivo (art. 7 n. 1)
Segnalazione da parte del giudice civile (art. 7 n. 2)

Il fallimento (R.d. 16 marzo 1942 n. 267)


Il procedimento sino alla sentenza di fallimento liniziativa

Il fallimento dichiarato su ricorso del debitore (v. art. 217


n. 4), di uno o pi creditori o su richiesta del pubblico
ministero (art. 6).
abolita la dichiarazione dufficio da parte del tribunale (salvo, nel
concordato preventivo, i casi di rigetto della domanda di concordato, atti
dolosi compiuti dal debitore, annullamento e risoluzione; artt. 162, 173 e
186) (il procedimento non ha pi carattere inquisitorio)
mantenuta la legittimazione del PM per i casi in cui linsolvenza sia
accertata in sede penale o emerga in altro giudizio civile o da altri
elementi significativi (fuga, irreperibilit, chiusura dei locali, ecc.) (art. 7)

Il fallimento dellimprenditore (individuale o collettivo) che ha


cessato lesercizio dellimpresa (art. 10)

Lanno decorre dalla cancellazione dal registro delle imprese; la cessazione


di fatto vale solo per le imprese individuali o per la cancellazione dufficio

Applicabilit allimprenditore non iscritto? (v. in particolare le societ irregolari


e di fatto)

Il fallimento (R.d. 16 marzo 1942 n. 267)


Il procedimento sino alla sentenza di fallimento la competenza

competente a dichiarare il fallimento il tribunale


del luogo ove la sede principale dellimpresa
(art. 9) (competenza funzionale)
Il trasferimento della sede (anche allestero) entro
lanno precedente non vale a modificare la
competenza
La dichiarazione di fallimento allestero non impedisce
la dichiarazione in Italia (procedura secondaria
necessariamente liquidatoria [reg. CE 1346/2000])
Per sede principale si deve intendere la sede effettiva

La dichiarazione di incompetenza (art. 9- bis)

Il fallimento (d.lgs. 9 gennaio 2006 n. 5)


Il procedimento sino alla sentenza di fallimento

Fallimento dellimprenditore defunto (art. 11)


Si applica la disciplina prevista per limprenditore che
ha cessato lesercizio dellimpresa
Il fallimento pu essere chiesto anche dallerede
purch leredit non si sia confusa con il proprio
patrimonio

Morte del fallito (art. 12)


La procedura prosegue nei confronti dellerede anche
se hanno accettato con beneficio di inventario
Se ci sono pi eredi deve essere designato un
rappresentante, se non fatta dagli eredi provvede il g.d.

Il procedimento sino alla sentenza di fallimento

Se listanza di fallimento presentata dallo stesso


imprenditore, questi deve depositare (art. 14):
Scritture contabili e fiscali obbligatorie relative agli ultimi 3 esercizi
Uno stato particolareggiato ed estimativo delle proprie attivit
Lelenco nominativo dei creditori con lindicazione dei crediti
Lindicazione dei ricavi lordi degli ultimi 3 anni
Lelenco di coloro che vantano diritti reali e personali su cose in
suo possesso con lindicazione delle cose e del relativo titolo

La presentazione dellistanza di fallimento un obbligo per


limprenditore la cui omissione sanzio-nata penalmente
se ne derivato un aggravamento del proprio dissesto (art.
217 n. 4 reato di bancarotta semplice)

Il fallimento (d.lgs. 9 gennaio 2006 n. 5)


Il procedimento sino alla sentenza di fallimento

Istruttoria prefallimentare (art. 15) (giudizio a cognizione


piena e non pi sommario)
Si svolge dinanzi al tribunale in composizione collegiale con il
rito camerale
Tuttavia il tribunale pu delegare un giudice per la trattazione
dellistruttoria

Sono convocati limprenditore ed i creditori istanti; il P.M.


partecipa solo se ha promosso la procedura
Le parti possono presentare memorie, documenti e relazioni
tecniche e nominare consulenti tecnici
Limprenditore deve comunque presentare
patrimoniale, economica e finanziaria aggiornata

Il tribunale pu emettere provvedimenti


conservativi sul patrimonio dellimprenditore

una

situazione

cautelari

Il fallimento non pu essere dichiarato se lammontare


dei debiti scaduti e non pagati inferiore ad
30.000,00

La sentenza dichiarativa di fallimento

Con la sentenza di fallimento il tribunale:


Nomina il giudice delegato
Nomina il curatore
Ordina al fallito il deposito entro 3 giorni delle scritture
contabili e fiscali obbligatorie con lelenco dei creditori (se non
gi eseguito)
Fissa il giorno e lora delladunanza dei creditori per lesame
dello stato passivo (entro 120 giorni dalla sentenza)
Assegna ai creditori ed ai terzi termine perentorio di 30 giorni
prima delludienza di verifica dello stato passivo per la
presentazione delle domande di ammissione al passivo
La sentenza produce i suoi effetti dalla data del deposito in
cancelleria, ma per i terzi dalla data di iscrizione nel registro
delle imprese

abolita lopposizione alla dichiarazione di fallimento


(art. 18 testo originario)

Reclamo contro la sentenza dichiarativa di fallimento (art. 18)

Limpugnazione contro la sentenza di fallimento si svolge


con modalit agili e spedite
Il giudizio si svolge in camera di consiglio

La corte dappello si pronuncia comunque con sentenza


che pu essere impugnata dinanzi alla Corte di
Cassazione (entro 30 giorni)
Pu essere sospesa la liquidazione dellattivo per gravi
motivi (art. 19)
Lappello pu essere proposto dal debitore e da
qualunque interessato (entro 30 giorni)
Lappello non sospende gli effetti della sentenza di
fallimento (salvo quanto previsto dallart. 19)
Se il fallimento revocato restano salvi gli atti
legalmente compiuti dagli organi della procedura

Il decreto di rigetto dellistanza di fallimento (art. 22)

Il provvedimento di rigetto dellistanza di


fallimento il decreto motivato
Entro 30 giorni il creditore o il PM possono
proporre reclamo dinanzi alla corte di appello
La corte di appello provvede in camera di
consiglio con decreto motivato
Se il reclamo accolto, la corte di appello
rimette gli atti al tribunale per la dichiarazione di
fallimento

Gli organi del fallimento


Tribunale
Funzione giurisdizionale

Giudice delegato
Funzione giurisdizionale ed amministrativa
Procedimento di volontaria giurisdizione

Curatore
Organo con funzioni gestionali ed operative

Comitato dei creditori


Organo di controllo con funzioni autorizzative

Gli organi del fallimento il tribunale (artt. 23-24)


Nomina, revoca e sostituisce gli organi della
procedura: giudice delegato, curatore (il comitato dei
creditori solo per la revoca);
Pu sentire in camera di consiglio il curatore, il fallito
e il comitato dei creditori;
Decide le controversie relative alla procedura che non
sono di competenza del g.d. e sui reclami contro i
provvedimenti del g.d.;
La decisione presa con decreto impugnabile in corte di
appello

Decide su tutte le azioni che derivano dallapertura


del fallimento;
Non sono pi escluse le azioni reali immobiliari;

Gli organi del fallimento il giudice delegato (art. 25)


Il G.D. esercita le funzioni di vigilanza e controllo sulla procedura
Riferisce al tribunale sugli argomenti che richiedono una decisione
collegiale
Emette e provoca i provvedimenti urgenti per la conservazione
del patrimonio
Convoca curatore e comitato dei creditori
Liquida il compenso e dispone la revoca dei difensori nominati dal
curatore
Provvede sui reclami contro i provvedimenti del curatore e del
comitato dei creditori
Autorizza il curatore a stare in giudizio
Nomina gli arbitri
Procede allaccertamento dei crediti e dei diritti reali

Gli organi del fallimento il giudice delegato (art. 25)

Non nomina pi gli avvocati ai fini della


costituzione in giudizio
La nomina ora spetta al curatore in via autonoma

Non autorizza pi gli atti di straordinaria


amministrazione
Lautorizzazione concessa dal comitato dei creditori
(art. 35)

Non sorveglia pi lopera degli ausiliari del


curatore

Gli organi del fallimento i reclami (art. 26)


Contro i provvedimenti del tribunale pu essere
proposto reclamo in appello
In precedenza erano inappellabili

Contro i provvedimenti del giudice delegato pu essere


proposto reclamo al tribunale
I reclami sono proposti da:
Curatore
Fallito
Comitato dei creditori
Chiunque abbia interesse

Il reclamo deve essere proposto nel termine perentorio


di 10 giorni dalla comunicazione o notificazione e
comunque entro 90

Gli organi del fallimento il curatore (artt. 27-39)

nominato dal tribunale (art. 27)


Nellesercizio delle sue funzioni pubblico
ufficiale (art. 30)
Possono essere nominati curatore (art. 28):
Gli avvocati
I dottori commercialisti e i ragionieri
Gli studi professionali associati e le societ tra
professionisti (in tal caso deve essere nominato il
professionista responsabile della procedura)
Coloro che hanno svolto funzioni di amministrazione,
direzione e controllo in societ per azioni

Gli organi del fallimento il curatore (artt. 27-39)

Funzioni:
Ha lamministrazione del patrimonio fallimentare
sotto la vigilanza del g.d. e del c.d.c. (art. 31)
Pu stare in giudizio senza autorizzazione solo ove
non necessaria la costituzione mediante avvocato
Ad es. nella procedura di dichiarazione tardiva di credito

Pu delegare ad altri solo specifiche operazioni con


lautorizzazione del c.d.c. (art. 32)
Pu farsi coadiuvare da tecnici o altre persone
retribuite con lautorizzazione del c.d.c.

Gli organi del fallimento il curatore (artt. 27-39)

Funzioni:
Entro 60 giorni dalla dichiarazione di fallimento deve
presentare al g.d. una relazione sulle cause e
circostanze del fallimento, sulla diligenza del fallito
nellesercizio dellimpresa e sulle responsabilit del
fallito e dei terzi anche ai fini delle indagini penali
(art. 33)
Ogni 6 mesi deve presentare un rapporto riepilogativo
accompagnato dal conto della gestione

Le somme riscosse a qualsiasi titolo devono essere


versate su un conto corrente bancario o postale e i
prelevamenti sono effettuati su mandato del g.d.
(art. 34)
Si possono usare investimenti diversi con lautorizzazione
del c.d.c.

Gli organi del fallimento il curatore (artt. 27-39)


Il curatore pu compiere gli atti di straordinaria
amministrazione solo previa autorizzazione del c.d.c., in
particolare occorre lautorizzazione per (art. 35):
Riduzione di crediti
Transazioni e compromessi
Rinunzie alle liti e ricognizione di diritti di terzi
Cancellazione di ipoteche e restituzione di pegni
Svincolo di cauzioni
Accettazione di eredit e donazioni
Se il valore degli atti supera gli 50.000,00, e in ogni caso per le
transazioni, deve essere preventivamente informato il g.d.
(salvo che non rientrino nel programma di liquidazione)

Nel formulare la richiesta deve indicare la convenienza


della proposta

Gli organi del fallimento il curatore (artt. 27-39)


Responsabilit (art. 38)
Deve adempiere ai doveri del proprio ufficio che derivano
dalla legge e dal piano di liquidazione approvato (art. 104-ter),
con la diligenza richiesta dalla natura dellincarico

Contro gli atti e le omissioni del curatore, le


autorizzazioni e i dinieghi di autorizzazione del c.d.c.
pu essere proposto reclamo, entro 8 giorni, dal fallito e
da ogni interessato (art. 36)
Se si tratta di omissione, il curatore deve compiere latto
secondo le indicazioni del provvedimento giudiziario

Il compenso al curatore liquidato dal tribunale con


decreto non soggetto a reclamo, dopo lapprovazione
del rendiconto (art. 39)

Gli organi del fallimento il curatore (artt. 27-39)


Revoca (art. 37)
Pu essere revocato in ogni momento dal tribunale su proposta
del g.d. o su richiesta del c.d.c. o dufficio
Contro il curatore revocato pu essere proposta azione di
responsabilit da parte del nuovo curatore
In ogni caso di cessazione dallincarico deve rendere il conto
della gestione

Sostituzione su richiesta del c.d.c. (art. 37-bis)


Pu essere proposta in sede di esame dello stato passivo da
tanti creditori che rappresentano la maggioranza dei crediti
ammessi, indicando le ragioni della sostituzione. La
sostituzione disposta dal tribunale
Con le stesse modalit pu essere chiesta la sostituzione dei
membri del c.d.c.

Gli organi del fallimento il comitato dei creditori (artt. 4041)


nominato dal g.d. entro 30 giorni dalla dichiarazione di
fallimento (art. 40)
Sono nominati i creditori che si siano dichiarati disponibili
Oppure coloro che sono stati indicati dai creditori

formato da 3 a 5 membri che rappresentino le varie categorie


dei creditori, la tipologia dei crediti e le possibilit di
soddisfacimento
Possono essere sostituiti dal g.d. in ogni momento con
provvedimento motivato
Chi si trova in conflitto di interessi si deve astenere dalla
votazione
Ogni componente pu delegare le funzioni, previa
comunicazione al g.d.

Gli organi del fallimento il comitato dei creditori (artt. 4041)


Funzioni (art. 41)
Da organo consultivo ad organo di vigilanza
Vigila sulloperato del curatore
Ne autorizza gli atti o esprime pareri
nei casi previsti dalla legge
Su richiesta del tribunale o del g.d.

Le decisioni sono adottate con deliberazione a maggioranza


succintamente motivata
Non necessariamente in riunioni collegiali

In caso di inerzia (deve esprimersi entro 15 giorni) o di


impossibilit di costituzione provvede in sua vece il g.d.
convocato dal presidente (nominato entro 10 giorni su
convocazione del curatore)

Gli organi del fallimento il comitato dei creditori (artt. 4041)

Funzioni
I membri del comitato possono in qualunque
momento ispezionare i documenti e le scritture
contabili e possono chiedere notizie e chiarimenti
al curatore e al fallito
Hanno diritto al rimborso delle spese e ad un
compenso se riconosciuto
Assumono la responsabilit prevista per i sindaci
di s.p.a. (art. 2407, 1 e 3 comma c.c.)

Gli effetti del fallimento per il fallito


Spossessamento dei beni del fallito (art. 42)
Disponibilit ed amministrazione passano al curatore
sotto la vigilanza del giudice delegato e del comitato
dei creditori (art. 31)
Il curatore pu essere autorizzato a non acquisire beni
qualora il costo sia superiore al valore

I rapporti processuali attivi e passivi passano al


curatore (art. 43)
I processi sono interrotti e devono essere riassunti

Inefficacia degli atti compiuti ed i pagamenti


ricevuti dal fallito dopo la dichiarazione di
fallimento (art. 44)

Gli effetti del fallimento per il fallito


Beni non compresi nel fallimento (art. 46)
Beni personalissimi;
Assegni alimentari, stipendi, pensioni, nei limiti di quanto
occorre per il mantenimento del fallito e della famiglia (fissati
dal g.d.);
Frutti derivanti dallusufrutto legale sui beni dei figli e beni e
frutti oggetto di fondo patrimoniale;
Le cose impignorabili;

Corrispondenza (art. 48);


La norma riguarda non solo il fallito persona fisica ma anche
amministratori e liquidatori;
La posta viene recapitata direttamente al curatore; tuttavia se
il fallito persona fisica a lui recapitata ed questultimo
che deve consegnare al curatore quella riguardante lattivit
dimpresa.

Gli effetti del fallimento per il fallito


Obbligo di residenza (art. 49)
Non vi pi lobbligo di residenza ma solo quello
di comunicarne il cambiamento;
Non pi previsto laccompagnamento coattivo;

Il pubblico registro dei falliti stato abolito


(art. 50 abrogato)
Conseguentemente abrogato listituto della
riabilitazione civile (artt. 142-144 vecchio testo)
stata abrogata la norma che precludeva
lelettorato attivo (d.p.r.223/67)

Gli effetti del fallimento Gli effetti del fallimento per i


creditori (artt. 51-63)
Divieto di azioni esecutive o cautelari individuali (art. 51)
Fa eccezione lesecuzione immobiliare promossa da istituti di credito
fondata su mutuo fondiario

Apertura del concorso (art. 52)


Laccertamento dei crediti e dei diritti reali va effettuato secondo le norme
di cui agli artt. 92 ss.
I crediti muniti di pegno o di taluni privilegi su mobili (art. 53)
Diritto dei creditori privilegiati nella ripartizione dellattivo (privilegio speciale)
(art. 54)

Effetti sui crediti pecuniari (art. 55)


Sospensione del corso degli interessi
Si considerano scaduti alla data di dichiarazione di fallimento

Compensazione (art. 56)


Obbligazioni e titoli di debito di societ (art. 57)

Gli effetti del fallimento Gli effetti del fallimento sugli atti
pregiudizievoli per i creditori (artt. 64-71)
Atti a titolo gratuito (art. 64)
Sono senza effetto se compiuti nei due anni precedenti la data
di fallimento

Pagamenti (art. 65)


Sono senza effetto se compiuti nei due anni precedenti la data
di fallimento e si riferiscono a debiti scadenti il giorno del
fallimento o successivamente

Azione revocatoria ordinaria (art. 66)


Sono inefficaci gli atti di disposizione del patrimonio del
debitore in pregiudizio del creditore (art. 2901 c.c.) se viene
dimostrata:
Consapevolezza, da parte del debitore e del terzo, del pregiudizio al
creditore;
Consilium fraudis (se latto anteriore al credito).

Gli effetti del fallimento Gli effetti del fallimento sugli


atti pregiudizievoli per i creditori (artt. 64-70)
Azione revocatoria fallimentare (art. 67)
Natura dellazione
La revocazione non comporta inefficacia assoluta dellatto
(nullit) ma inefficacia nei soli confronti della massa dei
creditori
Effetti della revocazione
diritto allammissione al passivo per eventuali crediti
derivanti dal prezzo pagato o dalla restituzione delle somme
(art. 70)
Atti tra coniugi e beni acquistati dal coniuge (art. 69)
Decadenza:
3 anni dalla dichiarazione di fallimento;
e comunque 5 dal compimento dellatto.

Lazione revocatoria fallimentare (art. 67)


Atti anomali (comma 1)

Presupposti dellazione:

conoscenza dello stato di insolvenza da parte del terzo (onere della


prova contraria a carico del terzo);
atto compiuto nellanno anteriore la dichiarazione di fallimento
(eccettuato il n. 4 per il quale il termine di 6 mesi);

c.d. periodo sospetto

Atti soggetti a revocatoria:


1.
2.
3.
4.

Atti a titolo oneroso in cui le prestazioni eseguite o le obbligazioni


assunte sorpassano di oltre ci che stato al fallito dato o promesso;
Atti estintivi di debiti pecuniari scaduti ed esigibili non effettuati con
denaro o con altri mezzi normali di pagamento;
Pegni, anticresi e ipoteche volontarie per debiti preesistenti non
scaduti
Pegni, anticresi e ipoteche giudiziarie o volontarie per debiti scaduti

Lazione revocatoria fallimentare (art. 67)


Atti normali (comma 2)

Presupposti:
conoscenza dello stato di insolvenza da parte del terzo
(onere della prova a carico del curatore);
atto compiuto nei sei mesi precedenti la dichiarazione di
fallimento;

Atti soggetti a revocatoria:


1. Pagamenti di debiti liquidi ed esigibili;
2. Gli atti a titolo oneroso
3. Gli atti costitutivi di un diritto di prelazione per debiti,
anche di terzi, contestualmente creati.

Lazione revocatoria fallimentare (art. 67)

Atti esclusi (comma 3):


a) i pagamenti di beni e servizi effettuati nellesercizio
dellattivit dimpresa nei termini duso;
b) le rimesse effettuate su un conto corrente bancario,
purch non abbiano ridotto in maniera consistente e
durevole lesposizione debitoria del fallito nei
confronti della banca;
c) le vendite (anche con preliminare trascritto) a giusto
prezzo dimmobili ad uso abitativo, destinati a
costituire labitazione principale dellacquirente o di
suoi parenti e affini entro il terzo grado;

Lazione revocatoria fallimentare (art. 67)


d) gli atti, i pagamenti e le garanzie concesse su beni del debitore
purch posti in essere in esecuzione di un piano che appaia idoneo
a consentire il risanamento della esposizione debitoria
dellimpresa e ad assicurare il riequilibrio della sua situazione
finanziaria e la cui ragionevolezza sia attestata da un revisore
contabile ai sensi dellarticolo 2501 bis, quarto comma, del codice
civile;
e) gli atti, i pagamenti e le garanzie posti in essere in esecuzione del
concordato preventivo, (dellamministrazione controllata), nonch
dellaccordo omologato ai sensi dellarticolo 182 bis;
f) i pagamenti dei corrispettivi per prestazioni di lavoro effettuate da
dipendenti ed altri collaboratori, anche non subordinati, del fallito;
g) i pagamenti di debiti liquidi ed esigibili eseguiti alla scadenza per
ottenere la prestazione di servizi strumentali allaccesso alle
procedure concorsuali (di amministrazione controllata e) di
concordato preventivo (amministrazione straordinaria?).

Gli effetti del fallimento Gli effetti del fallimento sui rapporti giuridici preesistenti
(artt. 7283-bis)

Rapporti pendenti (art. 72)


Lesecuzione del contratto sospesa (esclusi quelli ad effetti
reali e lacquisto di abitazione) sino a quando il curatore, previa
autorizzazione del c.d.c., non dichiara se vuole subentrare o
sciogliersi dal contratto
Il contraente pu mettere in mora il curatore facendo assegnare dal g.d.
termine max di 60 giorni decorso il quale il contratto sciolto
In caso di scioglimento il terzo pu far valere il credito conseguente il
mancato adempimento nel passivo del fallimento
Lazione di risoluzione proposta prima del fallimento ha effetto nei
confronti del curatore ed eventuali crediti vantati dal contraente devono
essere ammessi al passivo

Sono inefficaci le clausole che prevedono


come causa di
risoluzione il fallimento
Se era stato stipulato e registrato preliminare di vendita di
immobile, in caso di scioglimento, lacquirente ammesso al
passivo e gode del privilegio speciale (art. 2775-bis)

Gli effetti del fallimento Gli effetti del fallimento sui


rapporti giuridici preesistenti (artt. 7283-bis)

Fallimento del venditore


Se la cosa gi passata in propriet del compratore, il
contratto non si scioglie
Se era stato stipulato e registrato preliminare di vendita di
immobile, in caso di scioglimento, lacquirente ammesso al
passivo e gode del privilegio speciale (art. 2775-bis)

In caso di vendita di immobile in costruzione (L. 2.8.2004


n. 210) il contratto si scioglie se lacquirente ha escusso
la fideiussione a garanzia della restituzione di quanto
versato al costruttore
Dopo il fallimento, se il curatore subentra nel contratto, la
fideiussione non pu essere pi escussa

Gli effetti del fallimento sui finanziamenti destinati ad


uno specifico affare (art. 72ter)

Il fallimento determina lo scioglimento del


contratto di finanziamento (art. 2447-bis, lett. b,
c.c.) quando impedisce la realizzazione dellaffare
In caso contrario il curatore pu, previo parere
favorevole del c.d.c., subentrare nel contratto
Se non subentra il finanziatore pu chiedere al g.d.,
sentito il c.d.c., di proseguire lopera in proprio o
affidandola a terzi, trattenendo i proventi dellaffare

Gli effetti del fallimento Gli effetti del fallimento sui


rapporti giuridici preesistenti (artt. 72-83)
Contratto di leasing (72-quater)
In caso di fallimento dellutilizzatore il curatore pu scegliere se
proseguire o sciogliere il contratto
In caso di scioglimento il concedente ha diritto alla restituzione del bene ma
deve la differenza sul maggior valore delle rate pagate, in caso di minor
valore ha diritto di insinuarsi al passivo

In caso di fallimento del concedente il contratto prosegue

Contratti ad esecuzione continuata o periodica (art. 74)


Se il curatore non scioglie il contratto deve pagare il prezzo per intero in
prededuzione

Associazione in partecipazione (art. 77)


Si scioglie per il fallimento dellassociante
Lassociato ha diritto di far valere il suo credito da restituzione al passivo
del fallimento dedotte le perdite a suo carico

Conto corrente, mandato e commissione (art. 78)


Scioglimento del contratto

Gli effetti del fallimento Gli effetti del fallimento sui rapporti
giuridici preesistenti (artt. 72-83)
Contratto di affitto di azienda (art. 79)
Il fallimento non e causa di scioglimento del contratto, ma entrambe le
parti possono recedere entro 60 giorni

Contratto di locazione di immobili (art. 80)


Fallimento del locatore
Il curatore subentra nel contratto

Fallimento del conduttore


Diritto di recesso del curatore con corresponsione al locatore di un giusto
compenso determinato dal g.d. privilegiato e in prededuzione

Contratto di appalto (art. 81)


Si scioglie salvo che il curatore, previa autorizzazione del c.d.c., non
dichiara di subentrare

Contratto di assicurazione (contro i danni) (art. 82)


Non si scioglie salvo patto contrario e lassicuratore ha diritto al
pagamento in prededuzione dei premi anche se scaduti prima del
fallimento

Custodia ed amministrazione delle attivit fallimentari


(artt. 84-90)

Apposizione dei sigilli (art. 84)


Inventario (art. 8787-bis)
Presa in consegna dei beni (art. 88) e del denaro,
titoli e scritture contabili (art. 86) da parte del
curatore
Formazione degli elenchi dei creditori e dei
titolari di diritti reali mobiliari e redazione del
bilancio da parte del curatore (art. 89)

Accertamento del passivo (artt. 92-103)


Avviso ai creditori (art. 92)
A cura del curatore a mezzo posta anche elettronica o fax
Che possono presentare domanda comunicando il giorno della verifica
ed il termine entro il quale devono presentare la domanda

Domanda di ammissione al passivo (art. 93)


Deve essere presentata 30 giorni prima delludienza con
ricorso contente il titolo da cui deriva la pretesa ed allegati i
documenti giustificativi

Progetto di stato passivo (art. 95)


formato dal curatore che deve depositarlo 15 giorni prima
delludienza dandone avviso ai creditori

Formazione ed esecutivit dello stato passivo (art. 96)


formato dal giudice con decreto emesso in udienza
Per le domande accolte stabilisce anche leventuale
collocazione in privilegio ed il relativo grado

Accertamento del passivo (artt. 92-103)


Opposizione, impugnazione e revocazione (art.
98)
Opposizione dei creditori esclusi o ammessi solo in
parte
Impugnazione dei crediti ammessi
Pu essere proposta anche dal curatore

Revocazione di crediti ammessi


Scaduti i termini per opposizione e impugnazione se
lammissione stata determinata da falsit, dolo o errore
essenziale o documenti successivamente trovati

Trattazione e decisione delle impugnazioni (art. 99)


Sono presentate con ricorso entro 30 giorni dalla
comunicazione o (per la revocazione) dalla scoperta del fatto
o dellatto
Si tratta di giudizio a cognizione piena in contraddittorio delle
parti

Accertamento del passivo (artt. 92-103)


Domande tardive di crediti (art. 101)
Vanno presentate non oltre 12 mesi dallesecutivit dello stato
passivo

Domande di rivendicazione, restituzione e separazione di


cose mobili (art. 103)
Se il bene non stato acquisito il titolare pu chiedere di
modificare la domanda in ammissione al passivo per il
controvalore del bene

Previsione di insufficiente realizzo


Su relazione del curatore, sentito il c.d.c. e il fallito, il tribunale
dispone non farsi luogo allaccertamento dei crediti se non vi
sono previsioni di attivo per pagare alcuno dei creditori

Esercizio provvisorio e liquidazione dellattivo


Esercizio provvisorio dellimpresa (art. 104)
Pu essere disposto con la sentenza di fallimento purch
non arrechi pregiudizio ai creditori
Pu essere disposto anche successivamente dal g.d. previo
parere favorevole del c.d.c.
Se il c.d.c. non ravvisa lopportunit dellesercizio provvisorio il
g.d. ne ordina la cessazione
La cessazione pu essere disposta in qualunque momento
anche dal tribunale
Il curatore ogni 6 mesi ed alla fine dellesercizio provvisorio
deve presentare un rendiconto dellattivit
Tutti i contratti proseguono salvo che il curatore non voglia
sospenderli o scioglierli
I crediti sorti durante lesercizio provvisorio sono pagati in
prededuzione

Esercizio provvisorio e liquidazione dellattivo


Affitto dellazienda (art. 104-bis)
Il g.d. pu autorizzare il curatore ad affittare lazienda o
suoi rami a terzi con le modalit dellart. 107
La scelta deve tenere conto, oltre che del prezzo, del
piano di prosecuzione dellattivit con riguardo al
mantenimento delloccupazione
Il diritto di prelazione a favore dellaffittuario pu essere
concesso convenzionalmente
La procedura non risponde dei debiti contratti
dallaffittuario

Esercizio provvisorio e liquidazione dellattivo


Programma di liquidazione (art. 104-ter)
Va presentato dal curatore entro 60 giorni dallinventario
allapprovazione del g.d. previo parere favorevole del c.d.c.
Deve indicare modalit e termini delle operazioni di liquidazione
ed in particolare

Lopportunit dellesercizio provvisorio


La sussistenza di proposte di concordato
Le azioni risarcitorie, recuperatorie e revocatorie
La possibilit di vendere in blocco lazienda o suoi rami, ovvero beni o
rapporti giuridici
Le condizioni di vendita dei singoli cespiti

Prima dellapprovazione del programma il curatore pu vendere


singoli beni solo con lautorizzazione del g.d. previo parere
favorevole del c.d.c. se dal ritardo pu derivare pregiudizio
Il programma approvato comunicato al G.D. che autorizza
lesecuzione dei singoli atti

Esercizio provvisorio e liquidazione dellattivo

Vendita di aziende, beni e rapporti in blocco


(art. 105)
La liquidazione di singoli beni possibile solo se
la vendita in blocco dellazienda non appare pi
proficua
La vendita in blocco effettuata con le modalit
dellart. 107
Pu
essere
attuata
anche
mediante
conferimento in societ
Lacquirente non risponde dei debiti pregressi

Esercizio provvisorio e liquidazione dellattivo


Modalit delle vendite (art. 107)
Devono essere effettuate dal curatore tramite
procedure competitive, anche avvalendosi di soggetti
specializzati sulla base di stime effettuate da esperti
(salvo per i beni di modesto valore) con adeguate
forme di pubblicit che assicurino la massima
partecipazione degli interessati
Il curatore sospende la vendita se perviene offerta
migliorativa non inferiore al 10% in pi rispetto alla
migliore offerta
Il curatore nel programma di liquidazione pu
prevedere che le vendite vengano effettuate secondo le
procedure previste dal codice di rito

Esercizio provvisorio e liquidazione dellattivo

La ripartizione dellattivo (artt. 110-117)


Ogni 4 mesi il curatore deve presentare al g.d. un
prospetto delle somme disponibili ed un progetto di
ripartizione
Il g.d., sentito il c.d.c., dispone che il progetto sia
depositato in cancelleria e che sia data comunicazione a
tutti i creditori
I creditori possono proporre reclamo entro 15 giorni
Decorso il termine il g.d. dichiara esecutivo il progetto
di riparto eventualmente ordinando laccantonando
delle somme oggetto di reclamo

Esercizio provvisorio e liquidazione dellattivo


Ordine di distribuzione delle somme ricavate (art. 111)
Crediti prededucibili (rispettando eventuali privilegi)
Crediti con diritto di prelazione
Crediti chirografari
Creditori ammessi tardivamente partecipano solo alle
ripartizioni successive alla loro ammissione (art. 112)

I crediti prededucibili devono essere accertati con le


medesime modalit degli altri crediti e se sono liquidi
ed esigibili e non contestati possono essere pagati
immediatamente se lattivo sufficiente a pagare tutti i
prededucibili previa autorizzazione del g.d. o del c.d.c.
Prima del riparto finale il curatore deve presentare il
rendiconto

Cessazione della procedura


Casi di chiusura (art. 118)
Mancanza di passivo (mancanza di domande di ammissione al passivo)
Estinzione del passivo (pagamento di tutti i creditori iscritti e dei crediti in
prededuzione prima della ripartizione finale)
Liquidazione dellattivo a seguito della ripartizione finale (estinzione
dellattivo per pagamento dei creditori iscritti e delle spese di procedura)
Mancanza di attivo (non c attivo da distribuire)

Effetti della chiusura (art. 120)


Riacquisto del possesso degli eventuali beni residui da parte del fallito e
cessazione degli effetti personali
Cessazione degli organi della procedura
Riacquisto della legittimazione dei creditori alle azioni individuali

Riapertura del fallimento (art. 121)


Entro 5 anni se vengono scoperte attivit nel patrimonio del fallito

Il concordato fallimentare
Domanda di concordato (art. 124)
proposta da uno o pi creditori o da un terzo oppure solo
dopo un anno dal fallito
Suddivisione dei creditori in classi
Trattamenti differenziati tra creditori appartenenti a classi
diverse
Ristrutturazione del debito e pagamento dei crediti in qualsiasi
forma (cessione di beni e delle azioni giudiziarie, accollo,
trasformazione del debito in capitale)
I privilegiati possono anche essere pagati parzialmente

Se lofferta conveniente:
su parere del curatore e del comitato dei creditori, viene
inviata a tutti i creditori i quali devono far pervenire eventuali
dichiarazioni di dissenso (art. 125) (i privilegiati, se pagati
integralmente, non hanno diritto di voto salvo che rinuncino al
privilegio) (art. 127)

Il concordato fallimentare
Approvazione del concordato (art. 128)
maggioranza dei crediti
Se ci sono pi classi la maggioranza deve essere presente nel
maggior numero di classi

Omologazione del concordato (art. 129)


Se la proposta approvata fissato un termine tra 15 e 30
giorni dalla comunicazione per la presentazione di opposizioni
Il concordato omologato con decreto dal tribunale
Ma diviene efficace solo scaduti i termini per impugnare
lomologazione e sono esaurite le opposizioni (art. 130)
Il decreto di omologazione reclamabile dinanzi alla corte di
appello (art. 131)
Il concordato omologato ha effetto per tutti i creditori anteriori
al fallimento, anche se non avevano ancora presentato
domanda e determina la chiusura del fallimento (art. 135)

Il concordato fallimentare
Esecuzione del concordato (art. 136)
Lesecuzione effettuata sotto la sorveglianza del g.d., del
curatore e del c.d.c.
secondo le disposizioni del decreto di omologazione

Risoluzione del concordato (art. 137)


Se il proponente non adempie alle obbligazioni assunte o il
garante non offre le garanzie dovute il tribunale con decreto
dichiara risolto il concordato e si riapre il fallimento

Annullamento del concordato (art. 138)


Se stato dolosamente esagerato il passivo
Sottratta o dissimulata parte rilevante dellattivo
Il tribunale annulla il concordato con sentenza e si riapre il
fallimento

Lesdebitazione (art. 142)


Sono ammessi al beneficio dellesdebitazione solo le persone
fisiche
Lesdebitazione consiste nella liberazione dei debiti non
soddisfatti nel corso della procedura a condizione che il fallito
Abbia cooperato con gli organi della procedura adoperandosi per il
proficuo svolgimento delle operazioni
Non abbia ritardato lo svolgimento della procedura
Non abbia violato le disposizioni sullobbligo di trasmettere la
corrispondenza
Non vi abbia beneficiato nei 10 anni precedenti
Non abbia distratto lattivo o esposto passivit insussistenti, causato o
aggravato il dissesto
Non sia stato condannato per bancarotta fraudolenta o altri delitti gravi
contro il patrimonio

Sono esclusi dallesdebitazione i debiti alimentari e da fatto


illecito

Lesdebitazione (artt. 143-144)


Lesdebitazione viene concessa con decreto del
tribunale con il decreto di chiusura del fallimento
o su domanda del fallito presentata entro lanno
dalla chiusura sentito il curatore e il c.d.c.
Contro il decreto pu essere proposto reclamo
Il decreto produce effetto anche nei confronti dei
creditori anteriori al fallimento che non hanno
partecipato alla procedura concorsuale ma solo per
leccedenza rispetto a quanto avrebbero avuto diritto
di percepire dalla procedura

Il fallimento delle societ


Gli amministratori e i liquidatori sono soggetti agli
obblighi cui soggetto il fallito di cui allart. 49 (art. 146)
Contro di loro possono essere proposte le azioni di
responsabilit (art. 146)
Il fallimento della societ produce il fallimento anche dei
soci illimitatamente responsabili (art. 147) (non per
linverso art. 149)
Gli organi sono i medesimi ma le procedure e le masse restano
separate
Tuttavia il creditore ammesso al fallimento della societ si considera
ammesso anche in quello del socio

Il curatore pu escutere la fideiussione rilasciata dal


socio dopera in caso di fallimento della s.r.l. (art. 151)

I patrimoni destinati ad uno specifico affare


(artt. 2447-bis e ss.)
In caso di fallimento della societ la gestione del
patrimonio affidata al curatore che deve
cedere il patrimonio a terzi e, se la cessione non
possibile, procedere alla sua liquidazione (art.
155)
Lattivo destinato agli aventi diritto e, per
leccedenza, alla massa fallimentare

Se il patrimonio insufficiente per pagare i


creditori il curatore provvede alla sua
liquidazione (art. 156)

Le c.d. procedure minori e le procedure concorsuali


speciali
Il concordato preventivo (artt. 160-186)
La liquidazione coatta amministrativa (artt. 194215)
Lamministrazione straordinaria delle grandi
imprese in stato di insolvenza (d.lgs. 8 luglio 1999
n. 270; d.l. 23 dicembre 2003 n. 347, convertito
in l. 18 febbraio 2004 n. 39 e successive
modificazioni)

Il concordato preventivo le condizioni per


lammissione alla procedura (art. 160)
Presentazione ai creditori di un piano che preveda:
Ristrutturazione del debito e pagamento dei crediti in
qualsiasi forma (cessione di beni, accollo, trasformazione
del debito in capitale) (lett. a)
Concordato con assuntore (possono costituirsi assuntore
anche i creditori o societ da questi costituite) (lett. b)
Suddivisione dei creditori in classi omogenee (lett. c)
Trattamenti differenziati tra creditori appartenenti a classi
diverse (lett. d)

Il concordato preventivo lammissione alla


procedura (artt. 161-163)
La domanda di concordato presentata dallimprenditore che si trova in stato di crisi, al tribunale con
allegati i documenti elencati nellart. 161;
Se il tribunale verifica la completezza e regolarit della
documentazione e la correttezza dei criteri usati per
leventuale formazione di diverse classi di creditori,
dichiara aperta la procedura con de-creto (art. 163)
Stabilisce altres
Il giudice delegato
La convocazione dei creditori
Il commissario giudiziale
La cauzione

Se ritiene inammissibile la proposta dichiara il


fallimento (art. 162)

Il concordato preventivo effetti e deliberazione (artt.


167-178)
Durante la procedura il debitore conserva lamministrazio-ne dei
propri beni e lesercizio dellimpresa sotto la vigilan-za del
commissario giudiziale e la direzione del giudice delegato (art.
167);
Il commissario giudiziale procede alla verifica dei crediti sulla
base delle scritture contabili e provvede ad informare tutti i
creditori delladunanza (art. 171);
Alladunanza dei creditori ogni creditore pu esprimere le
proprie osservazioni o il proprio dissenso sulla proposta del
debitore (art. 175);
Il concordato approvato se riporta il voto favorevole della
maggioranza dei crediti ammessi (art. 177);
Se ci sono pi classi di creditori il concordato approvato se riporta la
maggioranza in ogni classe;
Se vi sono classi nelle quali non raggiunta la maggioranza, il tribunale, se
comunque raggiunta la maggioranza della massa dei crediti, pu approvare
il concordato se il concordato pu comunque raggiungere un risultato
migliore rispetto ad altre soluzioni (p.e. fallimento).

Il concordato preventivo omologazione, esecuzione e


risoluzione (artt. 179-186)
Se non si raggiungono le maggioranze richieste viene dichiarato
il fallimento (art. 179);
Se sono raggiunte le maggioranze richieste il tribunale fissa
ludienza per la convocazione del debitore, del commissario e
degli eventuali creditori dissenzienti (art. 180);
A seguito delludienza il tribunale approva il concordato con
decreto motivato (art. 180);
Con lomologazione del concordato la procedura chiusa (art.
181)
Se la proposta di concordato prevede la cessione dei beni ai creditori, il
tribunale con la sentenza (!) di omologazione nomina (art. 182):
Uno o pi liquidatori
Un comitato di 3 o 5 creditori

Il concordato preventivo accordi per la


ristrutturazione del debito (art. 182-bis)
Il debitore, con la documentazione di cui allart. 161,
pu presentare un accordo di ristrutturazione dei
debiti stipulato con creditori che rappresentino
almeno 60% dei crediti
Laccordo deve essere accompagnato da una
relazione di un esperto sullattuabilit dellaccordo
stesso
Il tribunale, decise eventuali opposizioni, omologa il
concordato con decreto
Laccordo acquista efficacia dalla pubblicazione nel
registro delle imprese

La liquidazione coatta amministrativa


(artt. 194-215)
La procedura avviata con provvedimento dellautorit
amministrativa di controllo o per dichiarazione dello stato di
insolvenza da parte del tribunale (art. 195);
Il commissario liquidatore e il comitato di sorveglianza sono
nominati dallorgano amministrativo (art. 198);
Il provvedimento di liquidazione dellimpresa determina lo
spossessamento dei beni dellimprenditore ed il passaggio
dellamministrazione al commissario l. (art. 200);
Si applicano le norme della l.fall. in ordine ai rapporti giuridici
preesistenti (art. 201)
Lo stato di insolvenza pu essere dichiarato anche
successivamente allingresso dellimpresa in procedura su
domanda del commissario l. o del P.M. (art. 202)

La liquidazione coatta amministrativa


(artt. 194-215)
Il commissario l. comunica a tutti i creditori lammontare del
credito risultante dalle scritture contabili (art. 207);
Lo stato passivo formato dal commissario l. sulla base delle
domande pervenute (art. 209);
I creditori esclusi in tutto o in parte possono fare opposizione,
cos come i creditori ammessi possono fare opposizione
allammissione di altri creditori, possono essere presentate
domande tardive (art. 209);
Tutte queste domande sono decise dal tribunale;

Il commissario l. procede alla liquidazione dellattivo (art. 210)


ed alla ripartizione dellattivo secondo le norme previste dalla l.
fall. (art. 212);
Dopo il deposito dellelenco dei creditori, lautorit di vigilanza
pu autorizzare limpresa a presentare una proposta di
concordato (art. 214).

Lamministrazione straordinaria delle grandi imprese in stato di


insolvenza (d.lgs. 8 luglio 1999 n. 270 ; d.l. 23 dicembre 2003 n. 347,
convertito in l. 18 febbraio 2004 n. 39 e successive modificazioni)

Lamministrazione straordinaria delle grandi


imprese in stato di insolvenza (c.d. Prodi-bis)
d.lgs. 8 luglio 1999 n. 270;
Riguarda le imprese con almeno 200 dipendenti da
almeno un anno;
Che abbiano debiti non inferiori a 2/3 sia dellattivo
dello stato patrimoniale che dei ricavi delle vendite.

Lamministrazione straordinaria delle grandi imprese in stato di


insolvenza (d.lgs. 8 luglio 1999 n. 270 ; d.l. 23 dicembre 2003 n.
347, convertito in l. 18 febbraio 2004 n. 39 e successive
modificazioni)

Lamministrazione straordinaria c.d. accelerata


per le grandissime imprese in stato di
insolvenza (c.d. decreto Marzano)
d.l. 23 dicembre 2003 n. 347, convertito in l. 18
febbraio 2004 n. 39 e successive modificazioni;
Riguarda le imprese con almeno 500 dipendenti
da almeno un anno;
Che abbiano debiti non inferiori ad
300.000.000,00.

Lamministrazione straordinaria delle grandi imprese in stato di


insolvenza (d.lgs. 8 luglio 1999 n. 270)

Presupposti:
insolvenza

sussistenza

dello

stato

di

accertato dal tribunale il quale con la sentenza:


dichiara aperta la fase c.d. di osservazione (o di
commissariamento giudiziale);
Nomina i commissari giudiziali (1 o 3) su indicazione del
Ministero dello Sviluppo Economico;
Fissa ludienza per la verifica del passivo
Stabilisce se la gestione dellimpresa rimane
allimprenditore o deve essere affidata ai commissari;
Entro 30 giorni i commissari devono depositare una
relazione nella quale devono accertare se esistono le
condizioni per lammissione alla procedura.

Lamministrazione straordinaria delle grandi imprese in stato di


insolvenza (d.lgs. 8 luglio 1999 n. 270)

Condizioni per lammissione allamministra-zione


straordinaria:
Limpresa deve possedere concrete prospettive di
recupero dellequilibrio economico attraverso:
La cessione dei complessi aziendali (programma di
cessione da eseguire entro 1 anno);
La ristrutturazione economica e finanziaria
dellimpresa (programma di ristrutturazione da
eseguire entro 2 anni).

Lamministrazione straordinaria delle grandi imprese in stato di


insolvenza (d.lgs. 8 luglio 1999 n. 270)

Il tribunale, se verifica lesistenza delle


condizioni, dichiara aperta la procedura di
amministrazione straordinaria;
Il MSE diviene lorgano di direzione e controllo
della procedura e nomina 1 o 3 commissari
straordinari ed un comitato di sorveglianza di
3 o 5 membri;
In corso di procedura possono essere
ammesse anche le imprese del gruppo anche
se non presentano i requisiti.

Lamministrazione straordinaria delle grandi imprese in stato di


insolvenza (d.lgs. 8 luglio 1999 n. 270)

Limprenditore viene spossessato dei suoi beni i quali


passano in amministrazione ai commissari che pertanto
hanno la gestione dellimpresa;
I commissari devono redigere entro 60 giorni il
programma secondo uno dei due indirizzi previsti
dallart. 27;
La verifica del passivo e la distribuzione dellattivo
realizzato avvengono con le stesse modalit del
fallimento;
In corso di procedura pu essere presentata una
proposta di concordato;
Se il programma non viene realizzato nei termini di
legge il tribunale dichiara il fallimento.

Lamministrazione straordinaria c.d. accelerata per le grandissime imprese in


stato di insolvenza d.l. 23 dicembre 2003 n. 347, convertito in l. 18 febbraio
2004 n. 39 e successive modificazioni)

A differenza della Prodi-bis non prevede la fase di


osservazione;
Tuttavia contestualmente allistanza al ministero va presentato il
ricorso al tribunale per laccertamento dello stato di insolvenza;

Lammissione alla procedura diretta e dichiarata con


decreto del MSE;
Per le imprese operanti nei settori dei servizi pubblici il decreto pu essere emanato
dal presidente del consiglio;

Il quale nomina 1 o 3 commissari straordinari;


Che assumono la gestione dellimpresa;
Limprenditore spossessato dei propri beni;

Il programma (da presentare entro 180 giorni)


originariamente costituito dalla sola ristrutturazione
dellimpresa, pu prevedere anche la cessione dei complessi
aziendali.

Lamministrazione straordinaria c.d. accelerata per le grandissime imprese in


stato di insolvenza d.l. 23 dicembre 2003 n. 347, convertito in l. 18 febbraio
2004 n. 39 e successive modificazioni)

Laccertamento del passivo avviene con le stesse


modalit previste per il fallimento;
I creditori possono fare opposizione ma le opposizioni non
sospendono le fasi ulteriori;

Il commissario pu presentare ai creditori un


concordato che preveda la trasformazione del debito in
capitale;
I creditori possono essere suddivisi in classi omogenee
e trattamenti differenziati;
Il concordato approvato se riporta il voto della
maggioranza dei crediti;
Se il concordato respinto pu essere autorizzato il
programma di cessione dei complessi aziendali.

I reati fallimentari
Bancarotta
Semplice
Fraudolenta
Ricorso abusivo al credito
Concorso in bancarotta, bancarotta preferenziale,
concessione abusiva di credito

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