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Sommario
Nel corso della crisi lindustria italiana ha subito una forte contrazione della produzione e
delloccupazione. Opposto stato landamento del settore industriale nei Nuovi Stati
membri (NMS) dellEuropa orientale, verso cui sono proseguiti i processi di
delocalizzazione produttiva delle imprese italiane. Lanalisi del costo del lavoro per unit di
prodotto, misurato in parit dei poteri dacquisto, mostra come questo divario competitivo
derivi da due fattori. Il primo fattore di carattere reale e attiene alla bassa crescita della
produttivit del lavoro nellindustria italiana. Il secondo fattore di carattere monetario e
attiene alla sottovalutazione del tasso di cambio delle valute dei NMS con leuro.
Classificazione JEL: F41; F14; F31; E24.
Parole Chiave: Competitivit industriale; Unione Europea; Costo del lavoro per unit di
prodotto; Parit dei Poteri dAcquisto; Tassi di cambio; Euro.
91
92
9,5
10
0
-3,1
-3,5
-10
-8,1
-14,2
-20
EU27
EA18
NMS
Altri UE
Italia
Cfr. Osservatorio sulle ore autorizzate di cassa integrazione guadagni, banche dati
INPS.
93
2008
19,6
19,9
27,4
17,4
20,4
2013
19,2
19,6
28,7
15,3
18,8
Variazione
-0,4
-0,4
+1,3
-2,1
-1,6
Sulla nuova divisione del lavoro in Europa susseguente allingresso dei NMS cfr.
Winiecki (2009).
7
Sul fenomeno della delocalizzazione produttiva delle imprese italiane nellEuropa
Centro-Orientale cfr. Tartaglione (2008). Allinizio del 2014 ha suscitato grande clamore il
caso della multinazionale svedese Electrolux che ha minacciato il trasferimento della
produzione in Polonia, cfr. Ricci (2014).
8
Fonte Banca dati Reprint Politecnico di Milano-ICE, http://actea.ice.it/ide.aspx.
94
95
Sui diversi indicatori di competitivit internazionale, tra cui lULC, cfr. Neary (2006).
Un esame della performance previsionale per i Paesi dellEurozona dei diversi indicatori di
competitivit svolta da Ca Zorzi e Schnatz (2007). Recentemente Tiffin (2014), in uno
studio dedicato allItalia, ha sostenuto che in presenza di una sempre pi forte
globalizzazione della catena del valore, acquistano maggior potere esplicativo gli indicatori
in termini di prezzi piuttosto che di costi, poich i primi incorporano anche fattori di
competitivit tecnologica. A mio avviso, tuttavia, nel confronto con i NMS dellEuropa
orientale, caratterizzati da un livello tecnologico ancora inferiore a quello italiano, gli
indicatori di costo continuano a mantenere una predominanza nella spiegazione dei livelli
relativi di competitivit.
96
2013. Slovacchia (2004), Slovenia (2004) e Estonia (2004) non sono state
considerate perch in tutto o in parte del periodo considerato avevano
adottato leuro come moneta nazionale. Oltre ai dati relativi agli Stati sopra
menzionati, vengono riportati anche i dati relativi alla media dellEurozona
a 18 Paesi (EA18).
I dati statistici di base sono stati ricavati da Eurostat Database 12 . Il
settore considerato quello industriale a eccezione delle costruzioni
(NACE Rev. 2, code B E), poich lattivit edilizia, per le sue
caratteristiche molto legate al territorio di insediamento, poco soggetta
alla competizione internazionale e un suo inserimento avrebbe potuto
alterare i risultati. Lunit di lavoro prescelta per calcolare il costo unitario
del lavoro e la produttivit lora lavorata perch essa, a differenza del
numero di occupati, non risente delle differenti configurazioni dei contratti
di lavoro esistenti nei diversi Paesi. Lanno base scelto per la misura del
valore aggiunto reale il 2005. Il tasso di cambio tra le monete nazionali e
leuro quello basato sulla media dellanno.
Eurostat lIstituto
http://ec.europa.eu/eurostat.
ufficiale
97
di
statistica
dellUnione
Europea:
2008
91,54
89,91
0,00
1,63
50,38
86,90
0,00
-36,51
56,89
63,15
10,63
-16,89
88,93
89,34
-0,83
0,42
56,32
78,67
0,00
-22,35
67,36
86,30
-1,06
-17,89
80,43
97,78
12,06
-29,41
60,96
92,53
-1,28
-30,30
2009
87,63
86,07
0,00
1,56
46,11
79,52
0,00
-33,41
51,73
60,86
6,70
-15,83
71,54
72,18
-0,97
0,34
46,13
64,44
0,00
-18,31
61,51
87,85
-9,04
-17,29
56,83
85,12
-5,11
-23,18
50,10
87,56
-10,59
-26,87
2010
86,47
84,93
0,00
1,54
50,65
87,36
0,00
-36,71
56,58
63,67
9,83
-16,92
65,89
66,76
-1,18
0,31
39,33
54,94
0,00
-15,61
61,14
85,80
-7,63
-17,03
59,15
81,78
0,49
-23,13
51,43
89,29
-10,38
-27,48
98
2011
85,63
84,11
0,00
1,52
46,90
80,89
0,00
-33,99
57,73
63,17
11,57
-17,02
65,61
66,26
-0,95
0,31
37,23
52,01
0,00
-14,78
65,72
93,54
-9,37
-18,44
55,04
78,51
-1,58
-21,88
54,55
95,32
-11,51
-29,25
2012
84,21
82,72
0,00
1,50
45,72
78,86
0,00
-33,14
57,45
64,30
10,28
-17,13
64,14
63,95
-0,10
0,30
38,21
53,37
0,00
-15,16
64,00
94,31
-12,01
-18,30
53,49
77,48
-2,55
-21,44
52,23
96,00
-14,98
-28,80
2013
82,13
80,67
0,00
1,46
44,78
77,24
0,00
-32,45
55,17
63,79
8,11
-16,73
66,50
66,69
-0,51
0,31
37,46
52,33
0,00
-14,87
59,76
90,39
-13,30
-17,32
52,54
76,33
-2,70
-21,09
51,99
94,69
-14,19
-28,52
Euro area
Bulgaria
Rep. Ceca
Italia
Lettonia
Lituania
Ungheria
Polonia
Romania
Dai dati sopra riportati appare evidente come nella spiegazione del
vantaggio competitivo dei NMS nei confronti dellItalia giochino un ruolo
decisivo i fattori esterni alla dinamica produttiva, che determinano la
marcata differenza esistente tra i valori dellULCppp e quelli dellULCnc.
Prendendo in considerazione i due parametri monetari di competitivit,
il livello del tasso di cambio rispetto alla PPP (ERDI, Exchange Rate
Deviations Index) allinizio del periodo considerato (2008) e le variazioni
successive del tasso di cambio nominale (2008-2013), possiamo distinguere
quattro gruppi di Paesi, mostrati nella Tabella 4, ordinati in modo
99
Stabile
a) EA, Latvia
b) Bulgaria, Lituania
Deprezzato
c) Rep. Ceca
d) Ungheria, Polonia,
Romania
Conclusioni
Il settore industriale italiano ha subito nel corso degli anni di crisi una
contrazione della produzione e delloccupazione superiore a quella media
dellintera economia e il rischio di una progressiva deindustrializzazione
del Paese comincia a manifestarsi come concreta possibilit del prossimo
futuro. Un andamento negativo, sia pure in misura ridotta, si manifestato
anche negli altri Paesi dellEurozona, mentre nei NMS dellEuropa
13
Sulla bassa crescita della produttivit del lavoro come causa principale del declino
delleconomia italiana cfr Saltari e Travaglini (2009). Una recente indagine econometrica
sullandamento di lungo periodo della produttivit del lavoro italiana in comparazione con
altri Paesi industriali in Calcagnini e Travaglini (2014).
100
101
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103
2009
2010
ULCppp
2011
ULCnc
2012
2013
2012
2013
PPP
2009
2010
ULCppp
2011
ULCnc
104
PPP
2009
2010
ULCppp
2011
ULCnc
2012
2013
2012
2013
PPP
2009
2010
ULCppp
2011
ULCnc
105
PPP
2009
2010
ULCppp
2011
ULCnc
2012
2013
2012
2013
PPP
2009
2010
ULCppp
2011
ULCnc
106
PPP
2009
2010
ULCppp
2011
ULCnc
2012
2013
2012
2013
PPP
2009
2010
ULCppp
2011
ULCnc
107
PPP
Sulle differenze tra ULC a livello di singola impresa e ULC aggregato cfr. Felipe
Kumar (2011). Sui differenti metodi di costruzione dell ULC cfr. Havlik (2005).
108
lintera economia. Una prima scelta si impone tra luso della produttivit
del lavoro nominale, a prezzi correnti, a prezzi costanti. Nel primo caso
otteniamo il costo reale del lavoro per unit di prodotto o RULC (Real Unit
Labour Cost):
(3) RULC = (Wnc / L) / (PYnc/ L) = Wnc / (PYnc) = wnc / (Plp)
con:
Wnc = remunerazione totale nominale del lavoro in moneta nazionale
(nc, national currency)
L = numero di unit di lavoro (occupati o ore lavorate)
PYnc = valore aggiunto nominale in moneta nazionale
wnc = remunerazione totale nominale per unit di lavoro in moneta
nazionale
Plp = produttivit nominale del lavoro.
Nonostante sia il numeratore che il denominatore siano espressi in
termini nominali a prezzi correnti, questo indicatore dellULC viene
chiamato reale poich, come si vede dalla seconda formulazione della (3),
esso rappresenta la quota dei salari sul valore aggiunto16. Il RULC un
indicatore valido per lanalisi delle modifiche nella distribuzione funzionale
del reddito allinterno di un Paese ma non pu essere usato direttamente per
valutare la competitivit internazionale. Infatti le variazioni del RULC
possono essere determinate da pure variazioni dei prezzi piuttosto che da
variazioni di efficienza produttiva. Ad esempio, un Paese, con un tasso di
inflazione maggiore dei suoi concorrenti e privo di unindicizzazione
integrale dei salari, sperimenta, a parit di altre condizioni, una riduzione
del RULC, a cui tuttavia corrisponde un peggioramento della sua posizione
competitiva sul mercato internazionale. Gli effetti di una variazione del
RULC sulla crescita economica e sulla competitivit internazionale sono
quindi ambigui e dipendono dalle circostanze concrete, interne ed esterne,
in cui esse avvengono17.
Per le comparazioni internazionali preferibile usare lULC nominale,
determinato sulla base della produttivit reale del lavoro utilizzando un
indice dei prezzi a base costante. Un primo indicatore ottenibile
utilizzando un indice dei prezzi nazionali a base costante (generalmente il
deflatore del PIL) per misurare il volume di produzione. Supponendo di
16
Conseguentemente 1 RULC equivale alla quota dei profitti lordi sul valore totale
prodotto.
17
Cfr. a tal proposito ILO (2013).
109
110
111
21
Il terzo componente della (7), (E05 / PPP05), rappresenta lERDI (Exchange Rate
Deviation Index), riferito allanno base.
112
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