You are on page 1of 2

Con Il Figlio nel misticismo ebraico il lettore italiano ha la possibilit di

approfondire un altro capitolo dellopera di analisi fenomenologica delle pi


importanti categorie del misticismo ebraico da parte del grande studioso
Moshe Idel. Dopo aver dedicato studi importanti alla figura del Golem, al
concetto di Eros nella Qabbalah e alle varie declinazioni dellimmagine del
Messia, in questo testo lo studioso si concentra sulla figura del figlio divino.
Idel accompagna il lettore in un avvincente percorso lungo due millenni,
partendo dalle prime testimonianze del mondo rabbinico per arrivare fino ai
grandi maestri del chassidismo polacco, passando per le comunit di pietisti
tedeschi medievali, Abraham Abulafia, il rinascimento italiano, la mistica
lurianica e il sabbatianismo. Al centro dellattenzione dello studioso sta il
tentativo di mettere in luce in quali contesti e in quali forme limmagine del
figlio e il concetto di filiazione divina abbiano trovato espressione nelle diverse
correnti del pensiero mistico ebraico. Si tratta di unopera senza pari per
erudizione e originalit e il tema decisamente importante, sia perch fino ad
ora poco considerato dagli studiosi, che ne hanno sottovalutato limportanza
allinterno dellebraismo, sia perch apre numerosi spunti interessanti dal
punto di vista dello studio comparato delle religioni, e in particolar modo delle
relazioni tra cristianesimo ed ebraismo. Per lungo tempo si pensato infatti che
lebraismo, dopo lo sviluppo del cristianesimo, che faceva della categoria
teologica del Figlio uno dei suoi pilastri, avesse messo tra parentesi questa
immagine per differenziarsi dal pensiero cristiano. Idel dimostra invece che la
situazione molto pi complessa e che bisogna superare questa divisione
rigida e schematica, tenendo conto dei diversi contesti storici e culturali,
oltrech dellimportanza delle traduzioni e della riscoperta di alcuni testi, che
nel corso del tempo hanno determinato un rinnovato interesse per tematiche
che sembravano non essere pi considerate importanti. Il rapporto tra
ebraismo e cristianesimo ne risulta dunque arricchito, includendo una mutua
influenza (diretta o indiretta), fatta nel tempo di varie forme di dialogo,
conflitto, rifiuto.
Idel distingue nella sua elaborazione storico-religiosa due diversi canali di
comunicazione tra il mondo divino e quello umano e individua nella categoria
di filiazione uno dei mezzi per attraversare questi canali. Questa comunicazione
pu avvenire o per iniziativa divina oppure, tramite ascensione, grazie allo
sforzo del mistico (o del filosofo) di elevarsi fino a raggiungere lunione mistica
con la divinit. Chi sono considerati figli della divinit? Il figlio divino
occupa una posizione teologica fondamentale? Quali sono i mezzi per poter
arrivare ad essere riconosciuto come tale? Quali le trasformazioni che il mistico
attraversa e quali gli ostacoli che devono essere superati in questo percorso? Il
concetto di figlio nel pensiero ebraico una prerogativa di pochi oppure
riguarda lintera totalit del popolo di Israele? A questi e ad altri interrogativi
Idel dedica la propria attenzione, mostrando come diverse figure nella storia
della mistica ebraica abbiano fornito risposte differenti a queste domande, a
seconda delle fonti di cui disponevano, delle loro influenze esterne e delle
esigenze pratiche, filosofiche o religiose del loro insegnamento. Ne risulta uno
studio appassionato, un lavoro monumentale ricco di citazioni da manoscritti
fino a questo momento poco studiati o addirittura sconosciuti, una indagine
preziosa sia per la sua attenzione al mondo concettuale sia per il suo interesse
alle conseguenze pratiche e sociali degli insegnamenti mistici. Il lettore
interessato alla storia delle religioni vi trover tratteggiate in maniera
impareggiabile le sfumature dei diversi mondi, dai grandi centri del bacino del

Mediterraneo fino ai villaggi dellEuropa Orientale, in cui lebraismo stato


protagonista.

You might also like