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Wassilj Kandinskij
Wassilj Kandinskij (1866-1944) nato il 4 dicembre 1866. Proviene da
unagiata famiglia borghese di Mosca e viene avviato agli studi di legge.
Dopo aver conseguito la laurea in Giurisprudenza, gli viene offerta una
cattedra alluniversit che egli per rifiuta per dedicarsi alla pittura. In questa
fase della sua giovent egli si dedica allo studio del pianoforte e del
violoncello. Il contatto con la musica si riveler in seguito fondamentale per la
sua evoluzione artistica come pittore.
Nel 1896 si trasferisce a Monaco, in Germania, per intraprendere studi pi
approfonditi nel campo della pittura. In questa citt viene in contatto con
lambiente artistico che in quegli anni aveva fatto nascere la Secessione di Monaco (1892). Sono i
Lartista affronta la pittura astratta attraverso tre gruppi di opere, che anche nelle loro
denominazioni indicano il legame dellarte di Kandinskij con la musica:
1. "Impressioni" nelle quali resta ancora visibile limpressione diretta della natura esteriore;
2. Improvvisazioni le opere nate improvvisamente dallintimo e inconsciamente;
3. Composizioni opere alla cui costruzione partecipa il cosciente, definite attraverso una
serie di studi.
Le attivit del Cavaliere Azzurro proseguono con
lorganizzazione di mostre e la pubblicazione di un
almanacco. Si viene cos pi chiaramente a definire un
secondo filone espressionistico, definito "lirico", per
distinguerlo da quello pi intensamente drammatico che
faceva capo al primo gruppo sorto a Dresda nel 1905: il Die
Brcke.
Nel 1914, allo scoppio della prima guerra mondiale,
Kandinskij rientra in Russia. Qui, dopo la rivoluzione del
1917, viene chiamato a ricoprire importanti cariche
pubbliche nel campo dellarte.
Improvvisazione 26, 1912 olio su tela, 97x107.5 cm,
Monaco Stdtische Galerie im Lenbachhause
''L'oggetto non voleva scomparire completamente dai miei quadri, poich forma in s e per s un
preciso suono spirituale, che pu servire e serve come materiale in tutti i settori dell'arte. Detto in
altri termini, non ero ancora maturo per sperimentare la forma puramente astratta senza un ponte
oggettuale".
Kandinsky trova in questo caso il "ponte oggettuale" nell'arciere che si volge indietro per scagliare
una saetta, mentre il suo cavallo salta con impeto verso il centro della composizione.
In questo caso intende porre l'accento sul cavaliere come simbolo di lotta contro la tradizione:
avanguardia militare e artistica si fondono nella figura dell'arciere che si volge indietro per
combattere il passato, la tradizione, mentre il cavallo trascina l'artista verso le nuove frontiere della
modernit.
Per Kandinskij la pittura astratta, deve poter essere paragonata alla musica, altra grande Arte, che
ha bisogno soltanto di note per poter evocare forti emozioni e sentimenti puri e veri. Quindi anche
la pittura astratta, deve poter evocare queste emozioni e questi sentimenti in ognuno di noi
osservatori, senza dover per forza di cose, raffigurare temi ed oggetti che esistono nella vita reale.
Kandinskij in questo dipinto, dispone segni e macchie colorate con assoluta libert. Usando dei
mezzi soliti e tradizionali lartista, scopre un nuovo linguaggio.
Infatti, gli elementi come le linee le
macchie di colore, trovano una libera
disposizione nello spazio. Iniziano a
convivere tra di loro le linee curve
con quelle rette, quelle spigolose, ed
i toni luminosi trovano il posto
insieme ai toni delicati vicino a delle
masse che hanno un peso piuttosto
pesante nell'opera.
Tutti gli elementi sono in
sospensione, sembrano volare in uno
spazio indefinito. Nella mente
dellartista, nasce un senso di
armonia, che sfocia in un ordine
assoluto dei vari elementi Il loro
inserimento nel dipinto, non risponde
pi alle regole tradizionali di
prospettiva e di spazialit.
Primo acquerello astratto, 1910, matita, acquerello e china su carta, 49,6x64,8 cm, Parigi
Museo Nazionale dArte Moderna, Centre Georges Pompidou
Valori espressivi
Nel suo celebre saggio Lo Spirituale nell'arte e in particolare nel capitolo intitolato Linguaggio dei
colori, Kandinskij elabora una vera e propria teoria armonica del colore fino a giungere a un
accostamento programmatico dei colori con i timbri prodotti da particolari strumenti musicali: il
giallo alla tromba, l'azzurro chiaro al flauto, il bianco alla pausa creativa, simbolo di un silenzio
carico di nuove possibilit espressive.
Kandinskij espone il suo principio della necessit e della risonanza interiore stabilendo gli psichici
che i singoli colori producono sulla sensibilit dello spettatore.
Il pittore ha la capacit di trasformare le proprie impressioni percettive in eventi psichici particolari:
dalla percezione della realt si passa immediatamente a una risonanza psichica (esterno-interno) che
mette in moto le corde dell'anima e le spinge allespressione artistica (interno-esterno).
Tale esperienza interiore porta Kandinskij alla presa di coscienza del contenuto spirituale dell'arte e
dei suoi mezzi espressivi: in particolare la doppia natura - materiale, e dunque accessibile ai nostri
sensi, e spirituale - degli elementi pittorici lo conduce alla scoperta dell'astrattismo inteso come
esibizione dei contenuti spirituali degli elementi compositivi (forma e colore). Anche la percezione
dei colori sulla tavolozza diventa una vera e propria esperienza spirituale: Il colore il tasto,
l'occhio il martelletto, l'anima il pianoforte dalle molte corde. L'artista la mano che, toccando
questo o quel tasto, mette opportunamente in vibrazione l'anima umana- scrive nello Spirituale
nell'arte. L'atteggiamento esperienziale da cui partire per intraprendere il viaggio creativo dunque
la capacit di sapersi predisporre all'ascolto del fenomeno.
La convinzione di una comunicazione a livello spirituale di tutti gli aspetti della realt porta il
pittore a mettere in atto un atteggiamento percettivo capace di cogliere, al di l della distinzione
fenomenica, un nucleo espressivo comune a tutte le cose. Questo significa arrivare alla definizione
di una forma pittorica che non si fermi alla rappresentazione della scorza esteriore dei fenomeni,
alla loro superficie visibile, ma che sia capace di portarne a esibizione i contenuti espressivi: non
pi l'oggetto in s ad attrarre l'attenzione percettiva del pittore, bens la sua risonanza interiore in
grado di entrare direttamente in comunicazione con la sensibilit creatrice dell'artista.
Composizione VII, 1913, olio su tela, 200x300 cm, Mosca, Gallerie Statale Trejakov
E come le opere musicali, che hanno un tempo preciso di esecuzione, anche i quadri di Kandinskij
hanno un tempo di lettura. Non possono essere guardati con un solo sguardo. Sarebbe come
ascoltare un concerto eseguito in un solo istante: tutte le note si sovrapporrebbero senza creare
alcuna melodia.
I quadri di Kandinskij vanno letti alla stessa maniera. Guardando ogni singolo colore, con il tempo
necessario affinch la percezione si traduca in sensazione psicologica, che pu far risuonare
sensazioni gi note, o pu farne nascere di nuove. Tenendo presente ci, i quadri di Kandinskij,
soprattutto quelli pi complessi a cui diede il nome di Composizioni, si rivelano essere popolati di
una quantit infinita di immagini. Ogni frammento, comunque preso, piccolo o grande che sia, ha
una sua valenza estetica affidata solo alla capacit del colore di sollecitare una sensazione interiore.
Si tratta di un approccio allopera darte assolutamente nuovo ed originale che sconvolge i normali
parametri di lettura di un quadro. Ma un approccio che ci apre mondi figurativi totalmente nuovi
ed inediti, dove, per usare unespressione di Paul Klee, larte non rappresenta il visibile, ma rende
visibile ci che non sempre lo .
Accento in rosa
Questo dipinto considerato all'unanimit uno dei capolavori realizzati da Kandinsky nel periodo in
cui svolse la sua attivit di docente presso il Bauhaus di Dessau e risale allo stesso anno di
pubblicazione del saggio "Punto, linea, superficie".