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tamente capace di negare integralmente limmagine illuministica che vogliamo avere dellessere
umano, quella di un uomo che per natura portato a rifuggire la libert. Il suo un vero e proprio
anelito alladdomesticamento, alla servit volontaria e dispensatrice di ogni insidiosa e disagevole
responsabilit.
Il palazzo di cristallo
Da queste fondamenta sotterranee e per troppo tempo tenute alloscuro, si erge il grande palazzo
di cristallo del vero potere. Quello che togliendo agli uomini la libert si mostra loro (e viene da essi
rispettato) a guisa di un benefattore che esegue i dettami della natura. A differenza di quel Cristo
che invece, col suo lottare per la libert delluomo e in generale per affermare i valori dellumanit,
si rivela il vero nemico del genere umano, colui che lo grava del peso pi tragico e insostenibile.
Quella di Dostoevskij si rivela a tutti gli effetti come una potente e oscena tras-valutazione di tutti
i valori in forma letteraria (su fondamenti molto simili rispetto a quella che Nietzsche stava compiendo in forma filosofica).
Al Cristo che si presentava come la Verit (ego sum veritas) il Pilato ammirato da Nietzsche
rispondeva in maniera beffarda: Quid est veritas? (che cosa verit?). Al Cristo silente di Dostoevskij, invece, lInquisitore tormentato (perch lui a farsi carico della tragica verit del genere
umano) imputa una colpa originaria e inemendabile: aver condannato lumanit a quella libert da
cui lui, per il bene dellumanit stessa, si dato il compito di liberarla.
In questo modo, secondo Zagrebelsky, Dostoevskij mette in scena il momento fondativo e originario
del potere come lo conosciamo oggi. Ossia un potere (che Michel Foucault avrebbe definito governamentale) tecno-finanziario, che si fa amare dalle sue stesse vittime perch regala loro il grande
spettacolo della finzione illusoria ma rassicurante. Perch non governa contro la libert, ma per
mezzo di quella stessa libert che gli uomini non vogliono e che quindi li spinge a conformarsi autonomamente a determinate norme.
In cui essi, alla stregua di negri bianchi, si sottomettono totalmente ai dogmi del potere pastorale
in cambio della carit organizzata, cio della possibilit di consumare i frutti del proprio lavoro nei
grandi palazzi di cristallo che oggi sono i centri commerciali. Oppure di divertirsi tra le maglie isolanti e massificanti al tempo stesso della grande Rete virtuale.
Quello di Zagrebelsky un libro che, con densit di riferimenti, sapienza e chiarezza di linguaggio,
racconta lo scandalo indicibile del mondo umano. Segretamente desideroso di vendere al Diavolo la
propria figlia primogenita. Libert.
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