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Mitchell B Il Governo italiano si sta cacciando in una trappola che lui stesso ha creato

IL GOVERNO ITALIANO SI STA CACCIANDO IN UNA TRAPPOLA CHE LUI


STESSO HA CREATO
di Bill Mitchell
07 nov 2015

Il 19 settembre 2015 il Presidente del Consiglio italiano, Matteo Renzi, e il Ministro


dellEconomia e delle Finanze, Pier Carlo Padoan, hanno presentato al Consiglio dei Ministri la
Nota di Aggiornamento del Documento di Economia e Finanza 2015 che ha ricevuto grande
attenzione da parte dei media.
I commenti alla nota possono essere riassunti in due punti:
a. il Governo italiano, dal prossimo anno, abbandoner lausterit ed inizier una politica
fiscale espansiva;
b. la Commissione Europea, attraverso lEcofin (Comitato dei Ministri delle Finanze), sta
mostrando unammirevole flessibilit nel permettere al Governo italiano di allentare il
suo precedente piano di adeguamento fiscale a salvaguardia della crescita economica.
Tuttavia, alcuni commentatori hanno messo in discussione lidea che i cambiamenti di settembre
abbiano nei fatti caratteristiche espansive, sottolineando che il disavanzo di bilancio previsto
per il 2016 potrebbe essere superiore rispetto alle precedenti proiezioni, ma comunque ridotto
rispetto al risultato del 2015.
Che fare di tutto questo?
Beh, n luna n laltra valutazione trasmette quello che sta realmente accadendo.
Il Governo italiano ha approvato le modifiche il 15 ottobre 2015.
Ecco di seguito alcuni dei commenti della stampa che sono seguiti alla presentazione delle nota
di aggiornamento
Il 15 ottobre 2015, un articolo del giornale britannico The Guardian Bilancio Italia: Renzi
rischia la battaglia con Bruxelles ha sostenuto che le modifiche fiscali approvate dal Governo
italiano potrebbero portare il Governo di Roma alla violazione delle regole di bilancio di
austerit stabilite da Bruxelles.
Larticolo ha anche ricordato che
Bruxelles ha avvertito il Governo di destra in Spagna che le proposte per allentare le
misure di austerit nel suo bilancio 2016 potrebbero essere respinte.
Larticolo del Guardian diceva che llite di Bruxelles vuole che lItalia sappia cogliere
loccasione della sua recente ripresa per intensificare la stretta fiscale.
Il titolo dellarticolo di AAP (15 ottobre 2015) LItalia sceglie la crescita con un bilancio
espansivo non ha concesso dubbi dinterpretazione.
Abbiamo imparato che il Governo italiano di centro-sinistra, gioved, ha approvato un bilancio
espansivo sviluppato affinch lattuale e flebile ripresa economica prenda il volo nel 2016.
Il Presidente del Consiglio italiano ha dichiarato alla stampa che si trattava di un pacchetto
orientato alla crescita.
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Proprio nel blog di ieri ho parlato di come le opinioni di Wolfgang Mnchau sulla zona euro siano
sabbie mobili La zona euro essere intrappolati in un sistema monetario disfunzionale.
Il 18 ottobre 2015, il suo articolo sul Financial Times Meglio nessuna unione fiscale di una
imperfetta ha sostenuto che lattuale sistema monetario disfunzionale, cio la zona euro,
preferibile ad unintegrazione politica del tipo sbagliato ovvero il genere tedesco.
E come prova ha scritto:
Un buon esempio del motivo per cui il sistema attuale pu essere preferibile ad una cattiva
unione fiscale il bilancio dellItalia nel 2016. Esso comprende un deficit molto pi elevato
di quanto sarebbe stato nel caso di una rigida applicazione delle varie norme fiscali in
quanto la Commissione Europea, oggi, interpreta le norme in modo pi flessibile rispetto a
prima.
Questa flessibilit consente allItalia di accompagnare la sua ripresa economica
relativamente fiacca con unespansione fiscale moderata, il che pare abbastanza
appropriato. Sotto un regime fiscale in stile tedesco, questo non sarebbe stato possibile
farlo.
LEurozona si sta dunque riscaldando, sta diventando amichevole nei confronti della crescita, e
cominciando a riconoscere che le regole di bilancio che imponeva sono un anatema per la
crescita e per la riduzione della disoccupazione?
Allo stesso modo, le modifiche proposte alla posizione fiscale italiana sono espansive, sono il
modo con il quale si intende aumentare la spesa pubblica netta nel 2016 rispetto al 2015?
Oppure questo discorso di espansione un miraggio elaborato per puntellare il sostegno politico
a Renzi e glissare sul danno che sta causando lausterit in Italia?
La nota di aggiornamento (linkata sopra) indica che il Governo italiano intende approfittare della
decisione della Commissione Europea del 13 gennaio 2015 che acconsente ad
un consolidamento fiscale pi graduale rispetto a quanto richiesto dai trattati europei (La
maggiore gradualit nel consolidamento di bilancio consentita dai Trattati europei, come
specificato dalla Commissione Europea con la propria comunicazione sulla flessibilit del 13
gennaio scorso).
Si noti che un consolidamento fiscale pi graduale, anche noto come austerit-light, non
espansione.
Larticolo di EUNews (5 ottobre 2015) Bilancio, lespansione restrittiva ha assunto un punto
di vista opposto, sostenendo che lannuncio da parte del Ministro italiano dellEconomia e delle
Finanze nel mese di settembre 2015 sia stato uno stratagemma.
Larticolo rileva, correttamente, il perseguimento ridicolo di un avanzo primario pari al 5% del
Pil entro il 2019, ed illustra come tale obiettivo sia stato rivisto al ribasso al 4,3% nellultimo
piano fiscale.
Larticolo rileva inoltre come il deficit di bilancio previsto per il 2016, a seguito dei cambiamenti
annunciati nel mese di settembre 2015, sia pari al -2,2% del Pil, in salita rispetto al -1,4%
previsto, senza alcuna modifica alla politica; in questo modo si ritiene minore il peso del
consolidamento fiscale, ed il pareggio dei conti non verr raggiunto se non nel 2018 anzich nel
2017.
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La tabella seguente presenta il raffronto tra i dati che ci si sarebbe aspettati di ottenere senza
alcuna modifica alla politica fiscale, quelli che si sarebbero dovuti verificare con
limplementazione della politica di bilancio annunciata ad aprile ed, infine, con quelli che
dovrebbero derivare dallattuazione delle politiche annunciate a settembre.
Loutput gap [perdita di produzione, NdT] e le proiezioni degli stabilizzatori automatici si
basano sullo scenario delle politiche annunciate a settembre 2015.

Larticolo EUNews contesta la pretesa che i cambiamenti di settembre segnalino un


orientamento espansivo del Governo.
Il giornalista contesta: il fatto che le proiezioni di settembre sul disavanzo del 2,2% siano pi
elevate di quanto erano senza le modifiche proposte a settembre potrebbe denotare una
strategia economica espansiva uno strano modo di ragionare.
Il giornalista usa lesempio di una persona che sta annegando in un metro dacqua, e che poi si
alza in modo da stare sotto solo mezzo metro sta ancora annegando.
davvero un esempio mediocre, perch lannegamento uno stato assoluto, mentre lausterit
relativa.
Ma lintento dellautore chiaro.
Il giornalista di EUNews dice giustamente che ha pi senso confrontare il deficit del 2016 con
quello dellanno prima, cio lanno in corso.
Cos, nella tabella di cui sopra, si pu vedere che il disavanzo previsto per il 2016 con le
modifiche proposte a settembre del -2,2% del Pil, mentre il disavanzo stimato per il 2015 del
-2,6% del Pil.
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La conclusione a cui giunge il giornalista di EUNews che il deficit scende di 0,4 punti e
che Ai miei tempi (cio quando la macroeconomia keynesiana era dominante) questo sarebbe
stato chiamato inasprimento.
Mi permetto di dissentire.
In primo luogo, il seguente grafico mostra i movimenti del saldo di bilancio complessivo dal 2014
(effettivo) al 2019 (dove le cifre 2015-19 sono stime).
I tre colori indicano i tre casi nessun cambiamento di politica nellanno fiscale corrente, i
cambiamenti previsti a bilancio ad aprile 2015, e le pi recenti variazioni proposte a
settembre 2015.
Chiaramente, quindi, la velocit con cui il saldo fiscale, complessivamente, si contrae,
diminuita in conseguenza alle modifiche alla politica proposte a settembre 2015.
E il risultato del 2016 previsto essere inferiore a quello del 2015, il quale, a sua volta,
previsto essere inferiore al risultato del 2014.
Pertanto la conclusione che, sulla base di queste proiezioni, il contributo netto della politica
di bilancio del Governo alla spesa totale e, quindi, allattivit economica, , nel periodo di
previsione, in costante calo.

Si tratta di un come volevasi dimostrare per la discussione di EUNews? Temo di no.


Come base concettuale, per favore leggete Deficit strutturali la grande truffa!.
Ricordate che il saldo fiscale totale (che mostrato nel grafico precedente) la differenza tra
le entrate totali dello Stato e le sue uscite totali.
Quindi, se le entrate totali sono maggiori delle uscite totali il saldo fiscale in surplus, e
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viceversa. una questione di semplice contabilit. Comunque, tutti quanti usano questo saldo
fiscale per indicare la posizione fiscale dello Stato.
Quindi se il saldo fiscale in surplus ne concludiamo che limpatto fiscale dello Stato
restrittivo (riducendo la spesa netta), e se il saldo fiscale in deficit diciamo che limpatto
fiscale espansivo (aumentando la spesa netta).
Questo certamente il senso in cui il giornalista di EUNews sta operando.
Comunque, la complicazione che noi allora non possiamo concludere che quei cambiamenti
nellimpatto fiscale riflettano cambiamenti discrezionali nella politica economica. La ragione di
tale incertezza il fatto che sono allopera i cosiddetti stabilizzatori automatici.
Per afferrare questo concetto, il pi semplice modello del saldo fiscale che possiamo
immaginare pu essere scritto come:
Saldo Fiscale = Entrate Uscite
Saldo Fiscale = (Tasse + Altre Entrate) (Sussidi Sociali + Altre Spese)
Sappiamo che tasse e sussidi sociali si muovono in direzione opposta le une rispetto agli altri,
con questi ultimi che aumentano quando la crescita del Pil diminuisce, e le prime che crescono
con la crescita del Pil. Queste componenti del saldo fiscale costituiscono i cosiddetti
stabilizzatori automatici.
In altri termini, senza alcuna modifica discrezionale alla politica economica il saldo fiscale
varier nel corso del ciclo economico.
Quando leconomia debole, gli introiti dovuti alla tassazione crollano ed i sussidi sociali
aumentano, cos il saldo fiscale si muove in direzione di un deficit (o verso un suo aumento)
senza alcuna modifica alla politica economica.
Al contrario, quando leconomia pi forte gli introiti della tassazione aumentano ed i sussidi
sociali diminuiscono, e il deficit si riduce o il surplus si amplia.
Gli stabilizzatori automatici attenuano lampiezza del ciclo economico, espandendo il deficit
durante una recessione e contraendolo durante un boom.
Quindi, il fatto che il deficit pubblico si riduca da un anno allaltro non ci autorizza
necessariamente a concludere che il Governo si sia improvvisamente spostato su posizioni
restrittive.
In modo analogo, un incremento del deficit non indica necessariamente una posizione politica
espansiva.
In altri termini, la presenza degli stabilizzatori automatici rende difficile discernere se la
posizione politica (scelta dal Governo) sia, in un particolare momento, restrittiva o espansiva.
Per superare tale problema, gli economisti utilizzano il cosiddetto saldo strutturale, un saldo
fiscale in cui le componenti cicliche (gli stabilizzatori automatici) non sono conteggiate.
In pratica, si tratta di un tentativo di misurare a quanto ammonterebbe il saldo fiscale se
leconomia stesse operando a pieno regime o in piena occupazione. In altre parole, calibrare la
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posizione fiscale (ed i sottostanti parametri di bilancio) rispetto a qualche punto fisso (piena
capacit produttiva) elimina le componenti cicliche le oscillazioni dellattivit economica
intorno alla condizione di piena occupazione.
Quindi il risultato fiscale strutturale sarebbe in pareggio se le uscite totali e le entrate totali
fossero uguali quando leconomia stesse operando a pieno regime. Se il saldo strutturale a pieno
regime fosse in surplus, allora concluderemmo che la struttura discrezionale della politica
fiscale restrittiva, e vice versa se il saldo strutturale a pieno regime fosse in deficit.
Se osserviamo un deficit strutturale decrescente allora possiamo concludere che la posizione
fiscale discrezionale restrittiva, e se osserviamo un deficit strutturale crescente allora
possiamo concludere che la posizione fiscale discrezionale espansiva, indipendentemente da
ci che sta succedendo al saldo fiscale complessivo.
Il prossimo grafico mostra il deficit strutturale previsto (come percentuale del Pil) sotto i tre
scenari sopra delineati. I dati sono anche disponibili nella tabella sopra.
Potete vedere che il deficit strutturale previsto aumenta dal -0,3% del Pil nel 2015 al -0,7% del
Pil nel 2016, a segnalare che la politica fiscale discrezionale in Italia si ritiene avr
effetti espansivi nonostante il fatto che il saldo fiscale complessivo riduca il contributo netto
della spesa pubblica durante quegli anni.

Come si spiega?
Il prossimo grafico mostra loutput gap previsto (come percentuale del Pil potenziale) fino al
2019. Potete vedere che il gap previsto in riduzione piuttosto drastica tra il 2015 e il 2016,
come risultato della forte crescita del Pil reale prevista come conseguenza della politica
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espansiva di stimolo. Seguiranno approfondimenti in merito.

Il prossimo grafico mostra le attuali previsioni sul saldo fiscale (barre blu) e sulla componente
ciclica (gli stabilizzatori automatici) (barre verdi).
La differenza tra le due barre il deficit strutturale.
chiaro che la componente ciclica si riduce molto rapidamente anche a causa dellassunzione
che la crescita del Pil reale sar molto forte e le entrate dovute alla tassazione aumenteranno
notevolmente nel 2016.

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Quindi il Governo italiano sta tentando di dirci che uno stimolo discrezionale molto modesto
(lacrescita del deficit strutturale) avr degli effetti sulla crescita cos potenti che laumento
delle entrate dovute alle tasse (3,6%) superer la crescita della spesa pubblica (1,1%) durante
lanno fino al 2016, e questo il motivo della riduzione del deficit fiscale complessivo.
Ma questo guidato dallespansione del deficit strutturale nel corso del 2015 e del 2016.
La realt
Le previsioni complessive presentate nel documento di settembre sono abbastanza bizzarre, e io
direi che non andranno neanche vicine allessere realizzate.
In particolare, le stime sulla crescita del Pil reale sono totalmente irrealistiche.
Tutte le loro previsioni sui saldi fiscali sono basate sul presupposto che il Pil reale crescer da 0,4% nel 2014 allo 0,9% nel 2015, poi dell1,6% dal 2016 al 2017, dell1,5% nel 2018, e dell1,3%
nel 2019.
Queste proiezioni ottimistiche
dellinvestimento privato atteso.

sono

guidate

da

un

incremento

piuttosto

massiccio

Potremmo semplicemente suggerire che nulla di tutto ci succeder, e che il miglioramento


delle entrate dovute alla tassazione sar minore del previsto.
Ci significa che il deficit sar pi ampio rispetto alle stime, e a quel punto comincer il
divertimento. Mi scuso per aver pensato che i diabolici interventi di Bruxelles siano
divertimento era un modo di dire.
La tabella seguente mostra il grado al quale le previsioni ufficiali sul Pil reale sono state riviste
durante le successive dichiarazioni sul fisco.
Dunque, nellaprile 2012 prevedevano che la crescita reale del Pil sarebbe stata dell1,2%.
Hanno progressivamente alterato quella proiezione mentre la realt si imponeva sul loro
ottimismo e, attorno ad ottobre 2014, la proiezione era stata dimezzata.

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Conclusione
I cambiamenti fiscali annunciati in settembre sono espansivi perch il deficit strutturale previsto
in crescita. Ma prenderei le immagini con le pinze.
Il vero problema che la Commissione Europea osserver levoluzione di questo processo e si
congratuler con s stessa per essere flessibile nel consentire un incremento una tantum del
deficit strutturale e un allentamento dellausterit.
Ma vedrete che lanno prossimo, quando la crescita stimata sar minore del previsto e nel
complesso il saldo fiscale [il deficit, NdT] crescer, i tecnocrati forzeranno il Governo ad
unausterit persino pi rigorosa, sulla base del fatto che lespansione fiscale discrezionale sar
stata inutile.
Facendo questo gioco delle previsioni ottimistiche sulla crescita (qualcosa che probabilmente
hanno copiato dal FMI!), il Governo italiano si sta cacciando in una trappola che lui stesso ha
creato.
Il fatto che gli output gap sono molto pi ampi rispetto alle proiezioni, ed necessario uno
stimolo fiscale discrezionale molto pi consistente. Ma questo porterebbe allora il saldo fiscale
fuori dal radar del Patto di Stabilit e Crescita, e Bruxelles manderebbe le truppe (i
contafagioli [espressione dispregiativa per indicare contabili e burocrati, spesso
ossessionati dalla necessit di quantificare, che basano i propri giudizi unicamente su
risultati numerici; NdR]) o ne dirotterebbe qualcuno da Atene.
Per oggi abbastanza!
Originale pubblicato il 5 novembre 2015 (http://bilbo.economicoutlook.net/blog/?p=32268)
Traduzione di Stefano Sanna e Daniele Busi

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