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Karl Lwith.

Nota bio-bibliografica*

LWITH, KARL.
Filosofo tedesco, nato a Monaco il 9 gennaio 1897, morto a Heidelberg il 24 maggio
1973. Studi biologia e filosofia a Monaco (con Mortiz Geiger e Alexander Pfnder),
passando nel 1919 a Friburgo per seguire le lezioni di Husserl e Heidegger. Laureatosi
con Geiger nel 1923 (Auslegung von Nietzsches Selbst-Interpretation und von Nietzsches
Interpretationen), segu Heidegger a Marburgo abilitandosi sotto la sua guida con lopera
Das Individuum in der Rolle des Mitmenschen (Mnchen 1928, rist. Darmstadt 1962, tr. it. A.
Cera, Lindividuo nel ruolo del co-uomo, Napoli 2007). In essa, partendo da istanze
feuerbachiane e attraverso limpiego del metodo fenomenologico, Lwith indaga la
genesi del Miteinandersein (essere-luno-con-laltro) sostenendo la priorit della dimensione
relazionale fra io e tu per la costituzione della personalit.
Gli anni trenta, dopo una prima fase ancora a Marburgo, (Phnomenologische Ontologie und
protestantische Theologie, Tbingen 1930, tr. it. a cura di U. Ugazio, Ontologia fenomenologica e
teologia protestante, Milano 1995; Max Weber und Karl Marx, Tbingen 1932, tr. it. E. Brissa
et alii, Marx, Weber, Schmitt, Roma-Bari 1994), videro Lwith costretto ad abbandonare la
Germania, a causa della sua origine ebraica. Fu dapprima a Roma (1934-1936);
successivamente (1936-1941) in Giappone, presso luniversit di Sendai e infine negli
Stati Uniti: fino al 1949 presso lHartford Theological Seminary del Connecticut e dal
1949 al 1952 alla New School for Social Research di New York. In questo pur difficile
periodo (testimonianza del quale resta Mein Leben in Deutschland vor und nach 1933,
Stuttgart 1986, tr. it. E. Grillo, La mia vita in Germania prima e dopo il 1933, Milano 1988),
realizz le sue opere pi note: Nietzsches Philosophie der ewigen Wiederkunft des Gleichen
(Berlin 1935, nuova ed. rielaborata Nietzsches Philosophie der ewigen Wiederkehr des Gleichen,
Stuttgart 1956, tr. it. S. Venuti, Nietzsche e leterno ritorno, Roma-Bari 1982), Jacob
Burckhardt. Der Mensch inmitten der Geschichte (Luzern 1936, tr. it. L. Bazzicalupo, Jacob
Burckhardt: luomo nel mezzo della storia, Roma-Bari 1991), Von Hegel bis Nietzsche (ZrichNew York 1941; n. ed. rielaborata Von Hegel zu Nietzsche, Zrich-Wien 1950; tr. it. G.
Colli, I ed., Torino 1949; II ed., Torino 1959), Meaning in History (Chicago-London 1949;
tr. ted. H. Kesting, Weltgeschichte und Heilsgeschehen, Stuttgart 1953; tr. it. F. Tedeschi Negri,
Significato e fine della storia: i presupposti teologici della filosofia della storia, Milano 1963).
Nel 1952, grazie allaiuto dellamico Gadamer, Lwith pot far ritorno in Germania, a
Heidelberg. Questa nuova fase della sua attivit muove da un confronto radicale con il
*

Il presente testo ripropone con minime variazioni quello del lemma Karl Lwith, da me ho curato
per lEnciclopedia filosofica (Bompiani, Milano 2006, vol. VII, p. 6807-6808. ISBN 978-88-4525-778-0).

pensiero dellantico maestro (Heidegger. Denker in drftiger Zeit, Frankfurt am Main 1953,
tr. it. C. Cases - A. Mazzone, Saggi su Heidegger, Torino 1966). Tra gli altri scritti del
periodo, elemento comune dei quali risulta tanto la critica alla moderna coscienza storica
quanto la riproposizione di un concetto precristiano di natura: Wissen, Glaube und
Skepsis (Gttingen 1956, tr. it. C. De Roberto - H. Walde, Fede e ricerca, Brescia 1960), la
raccolta di saggi Gesammelte Abhandlungen. Zur Kritik der geschichtlichen Existenz (Stuttgart
1960, tr. it. A. L. Knkler Giavotto, Critica dellesistenza storica, Napoli 1967), lantologia
La sinistra hegeliana (Bari 1960), Gott, Mensch und Welt in der Metaphysik von Descartes bis zu
Nietzsche (Gttingen 1967, tr. it. a cura di O. Franceschelli, Dio, uomo e mondo nella
metafisica da Cartesio a Nietzsche, Roma 2000). Gli ultimi anni furono segnati per Lwith
dallincontro con il pensiero di Paul Valry, in cui scopr la declinazione mediterranea di
quello scetticismo che fu tratto peculiare tanto della sua riflessione che della sua
personalit (Paul Valry. Grundzge seines philosophischen Denkens, Gttingen 1971, tr. it. G.
Carchia, Paul Valry, Milano 1986).
Alcune sue caratteristiche costitutive la vocazione relazionale e la urbanit hanno
fatto s che per anni parlare di un pensiero lwithiano costituisse un atto ermeneutico
non privo di audacia. Eppure, superato questo scoglio (dovuto anche alla delicata
questione del rapporto con Heidegger) litinerario filosofico lwithiano appare
chiaramente leggibile nei termini di una coerente analisi del rapporto uomo-mondo,
scandita dallevolversi concettuale della polarit mondo. Nello scritto di abilitazione
(1928), esso inteso esclusivamente quale Mitwelt (mondo relazionale). Negli anni
successivi, riconosciuta linsufficienza di un simile orizzonte, Lwith si volge al mondo
storico-sociale, soprattutto in quella sua fase (la cosiddetta Vollendung hegeliana) che
rappresenta la fine e il compimento della bimillenaria parentesi cristiana, ma anche la
preistoria spirituale del ventesimo secolo (Von Hegel zu Nietzsche). Il passo successivo,
ovvero laccantonamento anche di questo ambito al pari del primo, sempre ancora
Menschenwelt (mondo umano) produce, come detto, due esiti: lattacco radicale alla
moderna coscienza storica quale ultimo esito di una Weltanschauung cristianoantropocentrica (Meaning in History; Zur Kritik der geschichtlichen Exsistenz) e la
riproposizione di una concezione precristiana della natura, della Welt (mondo) in quanto
tale. Mentori ideali di tale itinerario speculativo furono per Lwith le figure di Nietzsche
(per la radicalit autentica del suo esperimento con la verit) e Burckhardt (il cui ethos,
improntato a skepsis e a sofrosyne, ebbe sempre a modello).

Gli scritti di Lwith sono pressoch interamente raccolti in: Smtliche Schriften, Stuttgart
1981-88, 9 voll. La pi completa bibliografia lwithiana si trova in: K. Lwith, Von Hegel
zu Nietzsche, Hamburg 1980, pp. 465-498.

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