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Volume II
E. Abbena, A.M. Fino, G.M. Gianella
10 marzo 2011
Prefazione
Con lattivazione delle lauree triennali, i corsi universitari hanno sub`to una notevole riduzione del numero di ore a disposizione per le lezioni ed esercitazioni. Questo libro, che
trae origine dalle lezioni di Geometria e Algebra Lineare I che gli Autori hanno tenuto
al primo anno del Corso di Laurea in Fisica presso lUniversit`a di Torino, costituisce ora
un testo completo che pu`o essere anche utilizzato nelle Facolt`a di Ingegneria, come pure
nel Corso di Laurea in Matematica per lo studio della Geometria Analitica nel Piano e
nello Spazio e per tutte quelle parti di Algebra Lineare di base trattate in campo reale.
Esso si presenta in due volumi di agevole consultazione: il primo dedicato alla parte
teorica ed il secondo formato da una raccolta di esercizi, proposti con le relative soluzioni,
per lo pi`u tratti dai testi desame. La suddivisione in capitoli del secondo volume si
riferisce agli argomenti trattati nei corrispondenti capitoli del primo volume.
Il testo e` di facile lettura e con spiegazioni chiare e ampiamente dettagliate, un po diverso per stile ed impostazione dagli usuali testi universitari del settore, al fine di sostenere ed incoraggiare gli Studenti nel delicato passaggio dalla scuola secondaria superiore
allUniversit`a.
In quasi tutti i capitoli del primo volume e` stato inserito un paragrafo dal titolo Per
saperne di pi`u non solo per soddisfare la curiosit`a del Lettore ma con il preciso obiettivo
di offrire degli orientamenti verso ulteriori sviluppi della materia che gli Studenti avranno
occasione di incontrare sia in altri corsi di base sia nei numerosi corsi a scelta delle Lauree
Triennali e Magistrali.
Gli Autori avranno pienamente raggiunto il loro scopo se, attraverso la lettura del libro,
saranno riusciti a trasmettere il proprio entusiasmo per lo studio di una materia di base
per la maggior parte delle discipline scientifiche, rendendola appassionante.
La figure inserite nel testo sono tutte realizzate con il programma di calcolo simbolico
Mathematica, versione 7. Alcuni esercizi proposti sono particolarmente adatti ad essere
risolti con Mathematica o con Maple.
Per suggerimenti, osservazioni e chiarimenti si invita a contattare gli Autori agli indirizzi
e-mail: elsa.abbena@unito.it, annamaria.fino@unito.it, gianmario.gianella@unito.it.
II di copertina: Ringraziamenti
Grazie ai Colleghi di Geometria del Dipartimento di Matematica dellUniversit`a di Torino
per il loro prezioso contributo.
Grazie al Prof. S.M. Salamon per tanti utili suggerimenti e per la realizzazione di molti
grafici. Grazie ai Proff. Sergio Console, Federica Galluzzi, Sergio Garbiero e Mario
Valenzano per aver letto il manoscritto.
Un ringraziamento particolare agli Studenti del Corso di Studi in Fisica dellUniversit`a di Torino, la loro partecipazione attiva e il loro entusiasmo hanno motivato questa
esperienza.
IV di copertina
Gli autori
Elsa Abbena, professore associato di Geometria presso la Facolt`a di Scienze Matematiche
Fisiche e Naturali dellUniversit`a di Torino, svolge la sua attivit`a di ricerca su argomenti
di geometria differenziale. Ha tenuto innumerevoli corsi di algebra e di geometria dei
primi anni della Laurea Triennale presso vari corsi di Laurea.
Anna Fino, professore associato di Geometria presso la Facolt`a di Scienze Matematiche
Fisiche e Naturali dellUniversit`a di Torino, svolge la sua attivit`a di ricerca su argomenti
di geometria differenziale e complessa. Ha tenuto per vari anni un corso di geometria e
algebra lineare presso il corso di Laurea in Fisica.
Gian Mario Gianella, professore associato di Geometria presso la Facolt`a di Scienze
Matematiche Fisiche e Naturali dellUniversit`a di Torino, svolge la sua attivit`a di ricerca
su argomenti di topologia generale ed algebrica. Si occupa inoltre della teoria dei grafi e
pi`u recentemente della teoria dei numeri. Ha tenuto innumerevoli corsi di geometria dei
primi anni della Laurea Triennale presso vari corsi di Laurea.
Lopera
Con lattivazione delle lauree triennali, i corsi universitari hanno sub`to una notevole riduzione del numero di ore a disposizione per le lezioni ed esercitazioni. Questo libro, che
trae origine dalle lezioni di Geometria e Algebra Lineare I che gli Autori hanno tenuto
al primo anno del Corso di Laurea in Fisica presso lUniversit`a di Torino, costituisce ora
un testo completo che pu`o essere anche utilizzato nelle Facolt`a di Ingegneria, come pure
nel Corso di Laurea in Matematica per lo studio della Geometria Analitica nel Piano e
nello Spazio e per tutte quelle parti di Algebra Lineare di base trattate in campo reale.
Esso si presenta in due volumi di agevole consultazione: il primo dedicato alla parte
teorica ed il secondo formato da una raccolta di esercizi, proposti con le relative soluzioni,
per lo pi`u tratti dai testi desame. La suddivisione in capitoli del secondo volume si
riferisce agli argomenti trattati nei corrispondenti capitoli del primo volume.
Indice
1
Sistemi Lineari
1.1 Esercizi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
1.2 Soluzioni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
9
9
16
Matrici e Determinanti
2.1 Esercizi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
2.2 Soluzioni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
27
27
34
Calcolo Vettoriale
3.1 Esercizi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
3.2 Soluzioni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
43
43
52
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61
61
84
85
102
Applicazioni Lineari
6.1 Esercizi . . . . . . . . . . . .
6.2 Per saperne di pi`u Esercizi .
6.3 Soluzioni . . . . . . . . . . .
6.4 Per saperne di pi`u Soluzioni
.
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7
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117
117
136
137
151
INDICE
Diagonalizzazione
7.1 Esercizi . . . . . . . . . . . .
7.2 Per saperne di pi`u Esercizi .
7.3 Soluzioni . . . . . . . . . . .
7.4 Per saperne di pi`u Soluzioni
.
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155
155
190
192
229
Capitolo 1
Sistemi Lineari
1.1
Esercizi
Discutere e risolvere i seguenti sistemi lineari, al variare degli eventuali parametri reali
che vengono abitualmente indicati con le lettere a, b, c, h, k.
x1 + x 2 x3 = 1
2x1 + 2x2 + x3 = 0
[1]
x1 + x2 + 2x3 = 1.
2x1 + x2 + x3 = 1
x1 2x2 + x3 = 2
[2]
x1 + x2 2x3 = 4.
2x1 x2 x3 4x4 = 9
4x1 3x3 x4 = 0
[3]
2x 2y + z + 4w = 0
x y 4z + 2w = 0
[4]
x + y + 3z 2w = 0
3x 3y + z + 6w = 0.
9
10
x + y + az = 1
x + 2y + bz = 3
[5]
y + cz = 2.
2x + y z = 1
x + 2y 2z = 0
[6]
3x y + 2z = 1
x y + z = k.
ax y + z = 2
x ay + z = 3 a2
[7]
x y + az = a + 1.
x+y+z =a
x ay z = 1
[8]
2x + y + az = a + 1.
x + y + hz = 2h 1
x + hy + z = h
[9]
hx + y + z = 1.
2x + az = 1
3x + ay 2z = 2
[10]
ax + 2z = 1.
x+yz =1
2x + 3y + kz = 3
[11]
x + ky + 3z = h.
kx + y + z = 1
x + ky + z = 1
[12]
x + y + kz = h.
xy+z =5
2x + y + 2z = b
[13]
3x 3y + az = 1.
Sistemi Lineari
Capitolo 1
2x 3y + 2z = 1
x + y 2z = 2
[14]
4x y + az = b.
(3 k)x y z = a
2x (4 k)y 2z = b
[15]
3x 3y (5 k)z = c.
(2 k)x ky + (1 k)z = 1 2k
(4 2k)x 3ky + (1 2k)z = 1 k
[16]
(1 + h)x hy + (1 + 2h)z = 3 + 2h
(1 + h)x hy + 2hz = 1 + 3h
[17]
(1 + h)x + y + hz = 0
h(1 + h)x (1 + h)y 2h2 z = 2
[18]
(1 + h)x + 2y 2z = 3 + h.
(1 + k)x + (1 + k)y + 2z = 1
x + ky + z = 1
[19]
(1 + k)x + (1 + k)z = 0.
kx 2(1 + k)y + z = 4 2k
(1 + k)y + z = 3 + k
[20]
kx + 2y + 2kz = 1
kx (3 + k)y + 3kz = 1
[21]
kx + (1 + k)y + 2kz = 2.
x1 + x2 + x3 = a
ax1 + x2 + 2x3 = 2
[22]
x1 + ax2 + x3 = 4.
11
12
Sistemi Lineari
x y + z w = a2
2x + y + 5z + 4w = a
[23]
x + 2z + w = 2.
2x y + 3z + w = 0
4x + y 2z w = 0
[24]
2x + 5y + az 5w = 0.
x1 + 2x2 x3 + hx4 = 0
x1 + (2 + h)x2 + x3 = 0
[25]
2x
2 + x3 = 0
x1 2x2 + x3 + hx4 = 0.
x+yz =0
x + (1 + 2h)y (1 + h)z = 1 + 2h
[26]
x + hy z = 1 + h.
xyz =0
3x + y + 2z = 0
[27]
4x + hy = 0.
3x + 2y + z = 1
5x + 3y + 3z = 2
[28]
7x + 4y + 5z = 3
x + y z = 0.
x + y + hz = 2h
x + y + 2z = 1
[29]
2x hy + 4z = 2.
hx + y + hz = 1
2x y + 2z = 1 h
[30]
3x + 3y + (2 + h)z = 2 h.
x ay + z = a
ax 2y + 3z = 1
[31]
3x 2y + az = 5a.
Capitolo 1
2x + ay = 1
x + y z = 2
[32]
ax y + z = 2.
x + y + (1 + h)z = 2 + 2h
x + y + 2z = 1
[33]
2x + (1 h)y + (1 + h)2 z = 2.
hx + y + z = 2
x y = 1
[34]
hx 2y 2z = k.
x1 + 2x2 + x3 = 1
x1 + (2 h)x2 + (2 + h)x3 = 2
[35]
x1 + (2 + 3h)x2 2hx3 = k.
2x1 x2 x3 = 0
(2 h)x1 + (2 + h)x2 x3 = 1
[36]
(2 + 3h)x1 2hx2 x3 = k.
x1 + 2x2 x3 = 0
2x1 + (3 + k)x2 3x3 = 0
[37]
(1 + a)x + y z = 1
x + ay + z = 1 + a
[38]
x + y + z = 2a.
x1 + 2x2 hx3 = 0,
hx1 + 3x2 + (1 h2 )x3 = 1 + h,
[39]
x1 x2 + hx3 = 1
x1 + hx2 x3 = h
[40]
13
14
Sistemi Lineari
x1 x2 + 2x3 = k
2x1 kx2 x3 = 1
[42]
kx1 2x2 x3 = 4.
x + ky + z = 0
kx y + 2z = 1
[43]
x y + 2z = k.
hx y = 1
x hy + z = 2
[44]
2x hy + 2z = k.
x + y z = 1
2x + 3y 2az = 3
[45]
x + ay 3z = a.
x 2y z = 6
hx 2y z = 2
[46]
x + y = h.
x1 + (1 + k)x2 5x3 = 4
2x1 (2 + k)x2 + (10 + 2k)x3 = 8
[47]
x1 + x2 + (5 + 2k)x3 = 4 2k + k 2 .
3x + 2ky + z = 7
(3 + k)x (1 + k)y z = 12
[48]
(6 + k)x + 8ky + 2z = 11 + h.
x + hy + hz = 1
x + hy + z = 0
[49]
x hz = 0.
Capitolo 1
15
x+yz =0
x 2y + (1 + k)z = 1
[50]
(2 + k)x + y z = h.
x+y+z =0
(3 + a)x + (1 + 2a)y z = 3
[51]
(2 + a2 )x + az = 2 + a.
x + y + 2z = 0
x + hy + 2z = h
[52]
2x + y + 2hz = 1.
x 2y + kz = 3
x + (2 + 4k)y + 2kz = 4
[53]
3x + (3 + k)y + 3kz = 8 + h.
2x1 x2 x3 = 0
(2 h)x1 + (2 + h)x2 x3 = 0
(2 + 3h)x1 2hx2 x3 = k,
h, k R,
x1 + x2 + x3 = k
x1 kx2 + x3 = 1
x1 + kx2 + x3 = k,
k R,
Sistemi Lineari
16
1.2
Soluzioni
2
1
x1 = , x2 = , x3 =
3
3
|R .
2
h
2(1 + h)
x=
, y=
, z=
;
2+h
2+h
2+h
Capitolo 1
17
1
3 + 2a
1
, y=
, z=
;
2+a
a(2 + a)
2+a
1
se k = 2 e h = 2 esistono infinite soluzioni x = , y = (5 4), z =
, R.
5
5
[12] Se k
/ {2, 1} e h R lunica soluzione e` :
h + k
2 + h + hk
h + k
, y=
, z=
;
x=
(1 + k)(2 + k)
(1 + k)(2 + k)
(1 + k)(2 + k)
se
se
se
se
k
k
k
k
18
Sistemi Lineari
8
1
x = t, y = , z = (7 3t) , t R.
3
3
[15] Se k
/ {2, 8} e a, b, c R lunica soluzione e` :
2a 6b + 2c + bk
3a + 3b 5c + ck
7a b c ak
, y=
, z=
;
x=
(2 + k)(8 + k)
(2 + k)(8 + k)
(2 + k)(8 + k)
se k = 2 e b 6= 2a o c 6= 3a il sistema lineare e` incompatibile;
se k = 2 e b = 2a e c = 3a esistono infinite soluzioni:
(x = , y = , z = a + ), , R;
se k = 8 e a + b + c 6= 0 il sistema lineare e` incompatibile;
se k = 8 e a + b + c = 0 esistono infinite soluzioni:
1
1
x = t, y = (3b + 2c 12t), z = (3b + 4c 18t) , t R.
6
6
[16] Se k
/ {0, 2} lunica soluzione e`
8(1 + k)
4 3k
x=
, y=
, z = 3 ;
2 + k
k
Capitolo 1
19
[18] Se h
/ {1, 1, 2} lunica soluzione e` :
4+h
4 2h h2
1
x=
, y=
, z=
;
2h
2h
2h
se h = 1 esistono infinite soluzioni (x = 1, y = t, z = 2 + t), t R;
se h = 1 esistono infinite soluzioni (x = s, y = 1, z = 1), s R;
se h = 2 il sistema lineare e` incompatibile.
[19] Se k
/ {2, 1} lunica soluzione e` :
1
1+k
1
x=
, y=
, z=
;
(1 + k)(2 + k)
(1 + k)(2 + k)
(1 + k)(2 + k)
se k {2, 1} il sistema lineare e` incompatibile.
[20] Se k
/ {1, 0} lunica soluzione e`
5k
1 + 12k
, y=
, z = 3 4k ;
x=
k
1+k
[21] Se k
/ {0, 1} lunica soluzione e` x =
1 k
1
1
, y=
, z=
;
(1 + k)k
1 + k
k
[22] Se a
/ {1, 2} lunica soluzione e`
1 2a
4a
x1 =
, x2 =
, x3 = 3 + a ;
1 + a
1 + a
20
Sistemi Lineari
1 h
1
x=
, y = 1, z =
;
h
h
5h
1 2h
, y = 0, z =
;
2h
2h
5
3
se h = 2 esistono infinite soluzioni x = t, y = t, z =
, t R;
2
4
se h = 2 il sistema lineare e` incompatibile.
[30] Se h
/ {2, 1} lunica soluzione e` (x = 3, y = 1 + h, z = 4);
1 3t
se h = 2 esistono infinite soluzioni x = t, y = t, z =
, t R;
2
se h = 1 esistono infinite soluzioni (x = 1 , y = 0, z = ), R.
Capitolo 1
[31] Se a
/ {4, 1, 3} lunica soluzione e` :
2(1 + 9a)
3 + 4a a2
2 + 3a + 5a2
x=
, y=
, z=
;
(4 + a)(3 + a)
(4 + a)(3 + a)
(4 + a)(3 + a)
se a = 4 il sistema lineare e` incompatibile;
se a = 1 esistono infinite soluzioni (x = 3 + t, y = 2(1 + t), z = t), t R;
se a = 3 il sistema lineare e` incompatibile.
1
1 + 2a
[32] Se a
/ {1, 0} lunica soluzione e` x = 0, y = , z =
;
a
a
1+t
1
se a = 1 esistono infinite soluzioni x =
, y = t, z = (5 + 3t) , t R;
2
2
se a = 0 il sistema lineare e` incompatibile.
[33] Se h
/ {1, 3} lunica soluzione e` :
2(1 h + h2 )
1 2h
x=
, y = 1 + 2h, z =
;
3h
3h
3
1
, t R;
se h = 1 esistono infinite soluzioni x = (5 2t), y = t, z =
2
4
se h = 3 il sistema lineare e` incompatibile.
[34] Se h 6= 0 e k R lunica soluzione e` :
4 + h k
4 3h + k hk
4 k
x=
, y=
, z=
;
h
h
h
se h = 0 e k =
6 4 il sistema lineare e` incompatibile;
se h = 0 e k = 4 esistono infinite soluzioni (x = t, y = 1 + t, z = 1 t), t R.
[35] Se h
/ {2, 0} e k R lunica soluzione e` :
2h 2k 3hk + h2
h + k + hk
2+k
x1 =
, x2 =
, x3 =
;
h(2 + h)
h(2 + h)
2+h
se h = 2 e k 6= 2 il sistema lineare e` incompatibile;
21
22
Sistemi Lineari
1
il sistema lineare e` incompatibile;
3
1
esistono infinite soluzioni:
3
1
1
x1 = , x2 = , x3 = + 2 , R.
3
3
se h = 0 e k =
[37] Se k
/ {2, 5} e h R lunica soluzione e` :
h(3 + k)
h
h(1 + k)
x1 =
, x2 =
, x3 =
;
(2 + k)(5 + k)
(2 + k)(5 + k)
(2 + k)(5 + k)
se k = 2 e h = 0 esistono infinite soluzioni (x1 = t, x2 = t, x3 = t), t R;
se k = 5 e h = 0 esistono infinite soluzioni (x1 = 2s, x2 = s, x3 = 4s), s R;
se k {2, 5} e h 6= 0 il sistema lineare e` incompatibile.
3 + 2a
3 a + 2a2
[38] Se a
/ {0, 1} lunica soluzione e` x =
, y = 1, z =
;
a
a
se a = 0 il sistema lineare e` incompatibile;
se a = 1 esistono infinite soluzioni (x = 3 2t, y = t, z = 1 + t), t R.
[39] Se h
/ {0, 2} lunica soluzione e` :
Capitolo 1
23
1 h
1+h
1+h
x1 =
, x2 =
, x3 =
;
2
2(2 h)
2(2 h)
t
3
se h = 0 esistono infinite soluzioni x1 = t, x2 = , x3 = 1 + t , t R;
2
2
se h = 2 il sistema lineare e` incompatibile.
[40] Se h 6= 1 esistono infinite soluzioni:
(x1 = (1 h)t, x2 = 1 + t, x3 = t), t R;
se h = 1 esistono infinite soluzioni (x1 = 1 + u + v, x2 = u, x3 = v), u, v R.
[41] Se h
/ {1, 0} lunica soluzione e` :
3 + h + h2
2 2h h2
, x3 =
;
x1 = h, x2 =
1+h
1+h
se h = 1 il sistema lineare e` incompatibile;
se h = 0 esistono infinite soluzioni (x1 = 0, x2 = 2, x3 = t), t R.
[42] Se k
/ {3, 2} lunica soluzione e` :
7k
1k
3+k
, x2 =
, x3 =
;
x1 =
2(2 k)
2(2 k)
2
se k = 3 esistono infinite soluzioni (x1 = 2 t, x2 = 1 + t, x3 = t), t R;
se k = 2 il sistema lineare e` incompatibile.
1
1 + k
1 k k 2
[43] Se k
/ , 1 lunica soluzione e` x = 1, y =
, z=
;
2
1 + 2k
1 + 2k
se k =
1
il sistema lineare e` incompatibile;
2
Sistemi Lineari
24
se h = 0 e k =
6 4 il sistema lineare e` incompatibile;
se h = 0 e k = 4 esistono infinite soluzioni (x = t, y = 1, z = 2 t), t R.
3 2a
a
1
[45] Se a
/ {0, 2} lunica soluzione e` x =
, y=
, z=
;
2 + a
2 + a
2 + a
se a = 0 esistono infinite soluzioni (x = 3t, y = 1 2t, z = t), t R;
se a = 2 il sistema lineare e` incompatibile.
[46] Se h 6= 1 lunica soluzione e` :
4
4 h + h2
2(3 + 2h + h2 )
x=
, y=
, z=
;
1 + h
1 + h
1 + h
se h = 1 il sistema lineare e` incompatibile.
[47] Se k
/ {0, 2} il sistema lineare e` incompatibile;
se k = 0 esistono infinite soluzioni (x1 = 4 + t1 + 5t2 , x2 = t1 , x3 = t2 ), t1 , t2 R;
se k = 2 esistono infinite soluzioni (x1 = 4 + 7t, x2 = 2t, x3 = t), t R.
[48] Se k
/
1
0,
3
e h R lunica soluzione e` :
3 h 17k hk
2+h
9 + 3h + 44k + 3hk + 17k 2 2hk 2
x=
, y=
, z=
;
k(1 + 3k)
1 + 3k
k(1 + 3k)
1
e h 6= 2 il sistema lineare e` incompatibile;
3
1
e h = 2 esistono infinite soluzioni:
3
15 + t
57 17t
x = t, y =
, z=
, t R.
4
6
se k =
[49] Se h
/ {0, 1} lunica soluzione e`
h
1+h
1
x=
, y=
, z=
;
1h
h(1 h)
1h
Capitolo 1
25
se k = 1 e h 6=
1
2 + a
2 2a
1
[51] Se a
/ 0,
, z=
lunica soluzione e` x = , y =
;
2
a
a2
a2
se a = 0 il sistema lineare e` incompatibile;
se a =
1
esistono infinite soluzioni (x = 2t, y = 3 9t, z = 3 + 7t), t R.
2
[52] Se h
/ {1, 2} lunica soluzione e` :
h
1
1h
x=
, y=
, z=
;
2h
1h
2(2 h)(1 h)
se h {1, 2} il sistema lineare e` incompatibile.
[53] Se k
/ {3, 0} e h R lunica soluzione e` :
2(2 + h k + 2hk)
1 + h
3 + 5k 4hk
x=
, y=
, z=
;
3+k
3+k
k(3 + k)
se k = 3 e h 6= 1 il sistema lineare e` incompatibile;
se k = 3 e h = 1 esistono infinite soluzioni:
2t
1
x = t, y =
, z=
(17 + 6t) , t R;
10
15
26
Sistemi Lineari
Capitolo 2
Matrici e Determinanti
2.1
Esercizi
1
2
0
2
2
A = 1
1 1 1
e` invertibile, calcolare A1 .
[2] Dopo aver verificato che la matrice:
1
3 1
1 1
A= 2
2 1
0
e` invertibile, calcolare A1 .
[3] Data la matrice:
0
A=
1
2
1
4
3
2 ,
h
Matrici e Determinanti
28
1 3
h
0
A=
1 1
0
0
2
0
,
0
h
1
0
0
0
1
2
A=
0
3
2
1
1
2
1
0
h
1
1
0
1
1
e` invertibile.
2. Posto h = 0, determinare linversa di A.
[6] Stabilire per quali valori di h R la matrice:
0
0
A=
1+h
0
h
1
0
2
1
2
0
1
0
1
0
3
e` invertibile.
[7] Calcolare il determinante della seguente matrice, riducendola eventualmente a forma
triangolare superiore:
0
2 1 3
4
1
0
0
.
A=
2 1
1
0
1
0 2
0
Capitolo 2
A=
1
2
5 2
2 3
0
1
1 1
29
3
4 1
6
0 1
4 1
7
.
2
3
4
0
0
0
A=
0
0
1
3
4
3
1 1
0
2
0
1
2 1
2
1
2
1
3 1
2
0
5
3
4
1 2
3 4
2
3 4
1
.
A=
3 4
1 2
4
1 2
3
[11] Calcolare il determinante della seguente matrice, riducendola eventualmente a forma
triangolare superiore:
A=
1+k
2+k
3+k
k R.
A=
1h
4
1+h 2+h
2h
5
3h
,
6
h R.
Matrici e Determinanti
30
1
k
2
k2
3+k ,
A= 1
2
2 k+k 5+2k
con k R,
1. calcolare il determinante di A (si suggerisce di ridurre opportunamente la matrice
per righe).
2. Determinare per quali valori del parametro reale k la matrice A e` invertibile.
[14] Data la matrice:
1+h h2
4+h
,
4
A = h 3 h
0
h
0
con h R,
1. calcolare il determinante di A.
2. Determinare per quali valori del parametro reale h la matrice A e` invertibile.
[15] Date le matrici:
1
1
0
0
1 ,
A= 1
0 1 2+a2
x1
X = x2 ,
x3
2
B = 3 ,
a
2
3
1
A = 1 14+a2 4 ,
1
5
3
x1
X = x2 ,
x3
4
B = 2+a ,
2
Capitolo 2
31
x1
x2
X=
x3 ,
x4
2 3 2
1
4 6
1 2 ,
A=
6 9 1 1
1
B1 = 2 ,
0
1
B2 = 2 ,
3
0
B3 = 0 ,
0
x1
2h
1 2h 3 2h2
x2 = 1 .
1 h
2
2
1 h 1 h
x3
h
1
0
A=
3
0
2
1
,
5
h
3 1
B = 1 2 ,
k 0
A=
1 2 3
,
1 h 2h
0
2
B=
3
0
1 1
1
0
.
0
k
0
k
Matrici e Determinanti
32
5
1
3
0
A=
4 1
0
1 ,
3
2 1
B = 2 0 ,
h k
1 1
2
1 ,
1
h
0
A=
0
h
1
1 ,
B= 0
2+h 0
1
A=
1
1
2 ,
k
k
1
0 ,
B= 0
2+k 0
3 1
2 ,
A= 1
2
h
1
B= 0
0
1 1
1
3 ,
k h+k
X 0 A = B,
Capitolo 2
33
2 1
2 ,
A= h
1
0
3 1
k
0 3 ,
B = 2
4 k
1
0
A=
1
2
3
h
1 3
1
5 ,
0 8
2
1
1 ,
B= 0
3+k 0
3
6 ,
0
1 1
2
0
5
A = 1
3
h 1
1 1
B = 5 3 ,
k 1
1
A= 2
1
1
k ,
h
0 1
1 ,
B= 1
0
k
h, k R,
1
1
1 ,
A= h
1+k
3
k
B=
0
0
0 ,
1
h, k R,
Matrici e Determinanti
34
2
A=
4
0 1
1
3 ,
h
k
1 3
0 ,
B= 1
3h 6
X 0A = B
2 1 1
1 0
5
,
B=
2
5 8 1
6 7
7
9
,
3
2k
2
A = 3 2+2k 1 ,
k
0
1
2+2k
B = 2+2k ,
1+k 2
discutere la compatibilit`a dellequazione matriciale AX = B, al variare del parametro k R, e determinare, quando e` possibile, la matrice X.
2. Date due matrici quadrate A e B dello stesso ordine, e` sempre valida lidentit`a:
A2 B 2 = (A + B)(A B)? Giustificare la risposta.
2.2
Soluzioni
0
1
2
1
1
1
A1 = 2 2
.
1
3
2
2
2
Capitolo 2
1
1
2
3
3
3
2
2
1
1
.
A =
3
3
3
4
7
5
3
3
3
3+h
2
2
1
A =
9 + h 9 + h 9 + h
1
6
1
9 + h 9 + h 9 + h
1
0
0
0
1
0
1
0
A1 =
2
2
1
3
h
h
1
0
0
0
h
35
Matrici e Determinanti
36
A1
1
2
1
2
1
2
1
1,
.
5
Capitolo 2
4 + 3a
1+a
2 a
X=
1+a
1+a
che, in questo caso, pu`o essere determinata anche usando il Teorema di Cramer;
se a = 1 il sistema lineare e` incompatibile;
se a = 1 esistono infinite soluzioni:
0
1
X = 2 + 1 t, t R.
3
1
[16] Se a
/ {4, 4} lunica soluzione e` :
2(27 + 5a)
7(4 + a)
X=
,
4+a
25 + 8a
7(4 + a)
che, in questo caso, pu`o essere determinata anche usando il Teorema di Cramer;
se a = 4 il sistema lineare e` incompatibile;
se a = 4 esistono infinite soluzioni:
0
1
5 1
X = 7 + 2 t, t R.
13 1
14
2
[17] AX = B1 e` incompatibile;
AX = B2 ammette infinite soluzioni:
37
Matrici e Determinanti
38
3
2
X=
+
1
10
+
2
1
2
1 , 2 R;
X=
1 +
3
10
2 ,
4
1 , 2 R.
[18] Se h
/ {1, 0, 1} lunica soluzione e` :
x1
1
1+h
2+h
x2 =
h(1 + h)
x3
1+h
x1
0
1
x2 = 1 + 1 t,
x3
0
1
t R.
Capitolo 2
3 3a 5 + a hd
4 + b he
X = 1 3b
k 3c 2k + c hf
a
b
c
d
e ,
f
a
b
1 5b , (a, b) R2 .
X = 2 5a
2 3a
3b
1
lunica soluzione e` :
[22] Se h
/ 0,
2
2(3 + h + h2 )
h(1 2h)
2+h
X=
1 2h
2(2 + h)
1 2h
2h
h(1 2h)
h
;
1 2h
1
1 2h
1
se h 0,
lequazione matriciale e` incompatibile.
2
[23] Se k 6= 2 lequazione matriciale e` incompatibile;
se k = 2 lunica soluzione e` :
4
2
5
5
X=
.
2
1
5
5
39
Matrici e Determinanti
40
3 + 2h + k + 8a + 8ah
1+h
5 + k
1+h
X=
15 3k 5a 5ah
1+h
8b
1 5b
(a, b) R2 ;
2 + 8a + c
c
X=
5a 3c
a
8b + d
d
,
1 5b 3d
b
Capitolo 2
3+k
2+h
X=
3h 2k + 6a + 3ah
2+h
5 5h + 5k 14a 7ah
3(2 + h)
2+h
,
2 h + 6b + 3bh
2+h
8 + h 14b 7hb
3(2 + h)
4 + 5h k
4 + 5h k
6(11 + k)
16 + 15h + k
X=
4 + 5h k
4 + 5h k
4(1 + h)
6(3 + h)
4 + 5h k
4 + 5h k
41
(a, b) R2 ;
Matrici e Determinanti
42
6+51
X = 1491
1
7+52
992
2
7+53
2293
3
9+54
1994 , (1 , 2 , 3 , 4 ) R4 .
4
[32] 1. Se k
/ {3, 1} lunica soluzione e` :
4 + 3k + k 2
3+k
3 + 5k
X=
;
2(3 + k)
3 + 5k
3+k
2t
X = t ,
2t
t R.
Capitolo 3
Calcolo Vettoriale
3.1
Esercizi
Tutti gli esercizi, a meno di esplicita dichiarazione contraria, sono da considerarsi inseriti
nello spazio vettoriale reale V3 dei vettori ordinari, riferito ad una base ortonormale positiva B = (i, j, k). I simboli e indicano, rispettivamente, il prodotto scalare e
il prodotto vettoriale o esterno tra due vettori.
[1] Dati i vettori:
a = hi j + 3k,
b = i hj + kk,
c = 2i + kk,
h, k R,
a (a c).
[3] Dati i vettori a = (1, 2, 0), b = (0, 1, 1), determinare una base ortogonale positiva
contenente a e un vettore complanare ad a e a b.
[4] 1. I vettori a = (1, 2, 0), b = (0, 1, 1) possono rappresentare i lati di un rettangolo?
2. Determinare una coppia di vettori paralleli alle altezze del parallelogramma individuato da a e da b.
43
Calcolo Vettoriale
44
b = (1, 5, 0),
c = (1, 2, 1),
h R,
b = (1, 3, 1),
c = (0, 1, 1),
Capitolo 3
45
[12] Dati i vettori u = (1, 1, 1), v = (1, 0, 0), decomporre il vettore v nella somma di
un vettore parallelo ad u e di un vettore ortogonale ad u.
[13] Siano u, v vettori di V3 , provare che:
ku vk2 = kuk2 kvk2 (u v)2 .
[14] Verificare che i vettori u = 2(i + j k), v = i + k sono ortogonali e determinare
le componenti del vettore w = i 3j + 2k rispetto alla base B 0 = (u, v, u v).
[15] Dati i vettori u = i k, v = i + j, determinare i vettori x, complanari a u e a v,
ortogonali a u + v e di norma 1.
[16] Dati i vettori u = i 2j k, v = i + j k,
1. verificare che u e` ortogonale a v.
2. Determinare i vettori x tali che u x = v.
[17] Dati i vettori u = (1, 1, 0), v = (0, 1, 1), determinare i vettori x tali che la loro
proiezione ortogonale sul piano vettoriale individuato da u e v sia il vettore 3u + 4v.
[18] Dati i vettori:
u = (1, 1, h),
v = (2, 0, h),
w = (2, 1, 0),
h R,
determinare per quali valori di h esistono uno o pi`u vettori x che verifichino tutte le
seguenti condizioni:
a. x sia ortogonale ad u;
b. il vettore proiezione ortogonale di x su v sia 2v;
c. il volume (con segno) del tetraedro individuato dai vettori x, v, w valga 8.
[19] 1. Dati i vettori a = (1, 0, 1), b = (2, 1, 2), determinare i vettori x che verifichino tutte le seguenti condizioni:
a. larea del parallelogramma individuato da a e da x sia 6;
b. B 0 = (a, b, x) sia una base ortogonale positiva.
2. Calcolare le componenti del vettore c = (4, 1, 3) rispetto alla base B 0 .
Calcolo Vettoriale
46
[20] 1. Dati i vettori a = (2, 1, 1), b = (0, 1, 1), determinare tutti i vettori x tali che la
proiezione ortogonale di x sul piano vettoriale generato da a e da b sia il vettore
a + b.
2. Scelto un vettore x tra quelli determinati nel punto 1., calcolare le componenti del
vettore c = (4, 1, 3) rispetto alla base B 0 = (a, b, x).
[21] Dati i vettori:
x = i j + 2hk,
y = hi + hj 2k,
z = i,
h R,
a2 = (2, 6 + a, 4 + a),
a3 = (1, 3 + a, 1 + a + a2 ),
b = (0, 2, 1 + a),
a R,
u2 = (2, 1, 3),
u3 = (3, 0, h)
Capitolo 3
47
v3 = (4, 7 k, 8),
k R,
b = 2i j + k,
c = i j,
v = hj k,
w = hi + 2hj k,
h R,
v = hi j,
w = i hj,
h R,
Calcolo Vettoriale
48
b = i j + 2hk,
h R,
2.
v = (1, 0, 2),
w = (h, h, 2 + h),
t R,
v = (1, 2, 1),
w = (h, 1, h),
h R,
1. determinare i valori di h per cui il volume (con segno) del tetraedro individuato da
u, v, w sia 5.
2. Determinare i valori di h per cui u, v, w siano complanari e langolo tra v e w sia
ottuso.
Capitolo 3
49
3. Posto h = 2, dopo aver verificato che B 0 = (u, v, w) e` una base non ortogonale,
determinare le componenti di j rispetto a B 0 .
[37] Dati i vettori:
a = hi j + 3k, b = i 2j + k, c = i j k, d = i + 3j hk,
h R,
1. stabilire per quali valori di h esistono dei vettori x complanari ad a e a b e tali che
x c = d.
2. Determinare, quando e` possibile, le componenti di x rispetto alla base B = (i, j, k).
[38] Dati i vettori:
a = hi j k,
b = j + k,
h R,
v = j + k,
w = 2i j + k,
t = 3i j + 3k,
1. calcolare (u + v) w t.
2. Determinare le componenti del vettore i rispetto alla base (u, v, u v).
3. Determinare il vettore proiezione ortogonale di u su w.
[40] Dati i vettori:
u = (1, h, 1),
v = (h, 1, 1),
w = (1, 1, h),
h R,
x v = 2 h,
x w = h.
Calcolo Vettoriale
50
[42] Dati i vettori u = (0, h, 1), v = (2, 1, 1), con h R, determinare, al variare di
h, i vettori x che verifichino tutte le seguenti condizioni:
a. x, u, v siano complanari;
b. il vettore proiezione ortogonale di x su k sia k;
c. il prodotto scalare di x con u sia 1 + 2h.
[43] Dati i vettori u = (1, 1, 2), v = (h, 0, 1), con h R, determinare, al variare di h,
i vettori x che verifichino tutte le seguenti condizioni:
a. il vettore proiezione ortogonale di x su u v sia 2(u v);
b. il prodotto scalare di x con v sia h;
c. x sia ortogonale a k.
[44] Dati i vettori:
u = (1, 2, 1),
v = (0, h, 1),
w = (0, h, 1),
h R,
b = i + hj + k,
h R,
Capitolo 3
51
c. x abbia norma 7.
2. Verificare che B 0 = (u, v, w) e` una base di V3 .
3. Scrivere le equazioni del cambiamento di base dalla base B = (i, j, k) alla base
B 0 = (u, v, w).
4. Determinare le componenti del vettore a = 5i + 7j + 2k rispetto alla base B 0 .
[48] Determinare il vettore simmetrico di u = (0, 1, 1) rispetto al piano vettoriale H dei
vettori x = (x1 , x2 , x3 ) tali che x1 + 2x2 + x3 = 0.
[49] Dati i vettori u = i + 2j k, v = i j,
1. decomporre u nella somma di un vettore ortogonale ad u e di un vettore avente la
stessa direzione di v.
2. Trovare tutti i vettori complanari ad u e a v e ortogonali a u v.
3. Determinare una base ortonormale B 0 = (a, b, c) di V3 tale che a sia parallelo a u
e b sia complanare a u e a v.
Calcolo Vettoriale
52
b = i + 2j,
c = i j k,
v = 2i j + 2k,
w = i + j k,
3.2
Soluzioni
Capitolo 3
53
2
j + t k, t R.
3
Calcolo Vettoriale
54
x=
31 27
2, ,
.
13 13
!
14 13 14 + 28 13 39 14 + 42 13
,
,
,
vers u + vers v =
7
182
182
vers u vers v =
!
14 13 14 28 13 39 14 42 13
,
,
.
7
182
182
2
1
1
, ,
3
3
3
e si trova per esempio imponendo
la condizione v = u + (1 2 , 1 , 2 ), , 1 , 2 R.
[13] La verifica segue dalle definizioni di prodotto vettoriale e di prodotto scalare e da
note identit`a trigonometriche.
[14] I vettori u e v sono ortogonali in quanto u v = 0.
Il vettore w, espresso rispetto alla base B 0 , e` dato da:
3
5
2
w = u+ v+
(u v).
3
2
12
2
2
2
2
[15] Si trovano due vettori x1 =
j+
k, x2 =
j
k.
2
2
2
2
[16] 1. I vettori u e v sono ortogonali in quanto u v = 0.
2. I vettori richiesti sono infiniti, dati da x = (1 , 1 + 2, ), R.
Capitolo 3
55
13
11
1
a+
b+
x.
2
9
18
[24] I vettori u e v sono linearmente indipendenti perche le loro componenti non sono
ordinatamente in proporzione. Il valore di t richiesto e` t = 7; w = u 3v.
Calcolo Vettoriale
56
6
6
6
1
e1 =
i+
j+
k, e2 =
(11 i + 8j 5k), e3 = e1 e2 .
6
3
6
210
[28] 1. I vettori u, v, w sono complanari per h = 0.
2. Non esistono valori di h per cui i vettori u e v siano paralleli.
3. Non esistono valori di h per cui i vettori u, v, w formino una base ortogonale.
4. Il vettore richiesto e`
5
1
1
i + j k.
6
6
3
1
[29] Un vettore richiesto e` (i j + k).
3
[30] 1. I vettori u, v, w sono complanari se h = 0 oppure se h = 1.
2. I vettori u, v sono paralleli se h = 0.
r
[31] 1. I valori di h cercati sono h = 2
5
.
17
3
3
[32] 1. Si ottengono i due vettori
(1, 2, 1),
(1, 2, 1).
3
3
Capitolo 3
57
2
1
1
u v (u v).
3
3
3
2
2
4
[33] 1. u, v, w sono complanari se h = , inoltre w = u + v.
9
9
3
!
4 3
3 3
2 3
2. w0 = , ,
.
29
29
29
[34] Se x e y sono i lati congruenti di un parallelogramma, segue kxk2 = kyk2 ; dalla
definizione di norma e dalle propriet`a del prodotto scalare segue (x + y) (x y) = 0.
Il viceversa si ottiene in modo analogo.
[35] Siano x e y i lati di un rombo, allora kxk2 = kyk2 e dalla definizione di prodotto
scalare segue:
cos(x,\
x + y) = cos(y,\
x + y) e cos(x,\
x y) = cos(y,\
x y).
249
1
2. Il valore di h richiesto e` h = .
2
3. B 0 e` una base perche contiene tre vettori linearmente indipendenti, non e` una base
ortogonale perche u v 6= 0; j = (2/5)v (1/5)w.
[37] 1. Il valore di h richiesto e` h = 2.
2. Il vettore x, espresso rispetto alla base B, e` dato da x = i + j + 2k.
2 2
[38] Se h 6= 0 il vettore richiesto e` x =
i + 2 j + 2 k;
h
se h = 0 non esiste alcun vettore che verifica tutte le condizioni assegnate.
[39] 1. (u + v) w t = 3.
Calcolo Vettoriale
58
2. i =
2
1
1
u v (u v).
3
3
3
3. Il vettore richiesto e`
1
(2i j + k).
2
[40] Se h
/ {2, 1} il vettore che risolve il problema e` :
1+h
1
3+h
x=
,
,
;
2+h 2+h 2+h
se h = 2 non esiste alcun vettore x che verifica le condizioni assegnate;
se h = 1 si ottengono infiniti vettori x = (t, u, 1 t u), t, u R.
[41] La decomposizione e` v =
1 4 5
, ,
3 3 3
+
2
2 2
, , .
3 3
3
2(2 + h)
, 2, 1 ;
[42] Se h
/ {0, 1} il vettore richiesto e` x =
1h
t
se h = 0 i vettori richiesti sono infiniti, dati da t, , 1 , t R;
2
1
non esiste alcun vettore che verifica le condizioni assegnate;
2
2+h
1
1 + 2h
,
,
;
1+h
1+h 1+h
3+h
h
2
i j+
h
3 + h
h
k;
Capitolo 3
59
1
3
ka bk = .
2
2
1
2 1
2 3
1 ha rango 3.
1
1 2
3. Le equazioni del cambiamento di base da B a B 0 sono:
x = x0 + 2y 0 + z 0
y = 2x0 3y 0 + z 0
z = x0 + y 0 2z 0 .
4. a = 7u + v 4w.
[48] Il vettore simmetrico di u e` (1, 1, 0).
[49] 1. La decomposizione richiesta e` u = (7i 4j k) + (6i + 6j).
2. Si trovano infiniti vettori (10, , 3), R.
1
1
3. a = vers u = (1, 2, 1), b = vers(u (u v)) = (7, 4, 1),
6
66
1
c = vers(u v) = (1, 1, 3).
11
Calcolo Vettoriale
60
2
2
6
[50] 1. Per esempio x = i j + k.
11
11
11
2. Per esempio y = 2i j 15 k.
3. Si pu`o verificare, ad esempio, che il determinante della matrice avente sulle righe le
componenti dei vettori a, b e c e` 8;
1
1
3
a + b + c e` la decomposizione del vettore k rispetto alla base B 0 .
8
4
8
4
2
2
1
4
2
1
5
4. p = b i + j + k = i + j k = a c.
3
3
3
3
3
3
2
6
k=
x = 2x0 + y 0 z 0
y = x0 + y 0 + 4z 0
z = 2x0 y 0 + 3z 0 .
4. a = v 2w + 3v w e` la decomposizione del vettore a rispetto alla base B 0 .
Capitolo 4
Spazi Vettoriali e Sottospazi Vettoriali
4.1
Esercizi
In tutti gli esercizi di questo capitolo si sono adottate le notazioni usuali, in particolare si
e` indicato con:
- Rn lo spazio vettoriale, di dimensione n, delle n-uple di numeri reali, riferito alla base
standard (o canonica):
(e1 = (1, 0, . . . , 0), e2 = (0, 1, 0, . . . , 0), . . . , en = (0, 0, . . . , 1)).
- Rm,n lo spazio vettoriale, di dimensione mn, delle matrici con m righe ed n colonne,
ad elementi reali, riferito alla base canonica:
1 0 ... 0
0 1 ... 0
0 0 ... 0
. .
.. , E = .. ..
.. , . . . ,E = .. ..
.. .
. .
E11 = .. ..
mn
. 12 . .
.
.
0 0 ... 0
0 0 ... 0
0 0 ... 1
- Rn,n lo spazio vettoriale, di dimensione n2 , delle matrici quadrate di ordine n ad
elementi reali (caso particolare del precedente).
- S(Rn,n ) lo spazio vettoriale, di dimensione n(n + 1)/2, delle matrici simmetriche di
ordine n ad elementi reali, riferito alla base:
1
0
..
.
..
.
0 ... ...
0 ... ...
.. . .
.
.
..
...
.
0 0 ... ...
0
0
..
.
..
.
0
0
1
..
.
..
.
1 ... ...
0 ... ...
.. . .
.
.
..
..
.
.
0 0 ... ...
61
0
0
..
.
..
.
0
, . . . ,
0
0
..
.
..
.
0 ... ...
0 ... ...
.. . .
.
.
..
..
.
.
1 0 ... ...
1
0
..
.
..
.
0
62
0
0
..
.
..
.
0 ... ...
1 ... ...
.. . .
.
.
..
...
.
0 0 ... ...
0
0
..
.
..
.
0 ... ...
.. . .
.
.
..
...
.
0
..
.
..
.
0
..
.
..
.
, . . . ,
0 ... ... 0 1
0
0 ... ... 1 0
0 ... ...
.. . .
.
.
..
..
.
.
0
..
.
..
.
0
..
.
..
.
0 ... ... 0 0
0 ... ... 0 1
0 1 ... ... 0
0 0 1 ... 0
0 0 ... 0 0
1 0 . . . . . . 0 0 0 0 . . . 0
0 0 . . . 0 0
.. .. . .
.. 1 0 0 . . . 0
.. .. . .
.
.
.
.
.
. .
, . . . , . .
.
. ,
.
. .
. .
0 0 ... 0 1
. .
0 0 0 ... 0
0 0 . . . 1 0
0 0 ... ... 0
- V3 lo spazio vettoriale, di dimensione 3, dei vettori ordinari, riferito ad una base ortonormale positiva B = (i, j, k). In questambito indica il prodotto scalare tra due
vettori e il prodotto vettoriale o esterno tra due vettori.
- Rn [x] lo spazio vettoriale reale, di dimensione n + 1, dei polinomi di grado minore o
uguale a n, nella variabile x, a coefficienti reali, riferito alla base (1, x, x2 , . . . , xn ).
- tr(A) indica la traccia della matrice quadrata A Rn,n , vale a dire la somma degli
elementi della diagonale principale di A.
- tA = (bij ) Rn,m indica la trasposta della matrice A = (aij ) Rm,n , vale a dire la
matrice i cui elementi sono dati da bij = aji , i = 1, 2, . . . , m, j = 1, 2, . . . , n.
- L(v1 , v2 , . . . , vk ) indica il sottospazio vettoriale di uno spazio vettoriale V generato dai
vettori v1 , v2 , . . . , vk di V.
- Il vettore nullo di un generico spazio vettoriale e` denotato con il simbolo o, a meno di
diversa indicazione.
[1] In R3 stabilire per quali valori del parametro reale h i vettori:
u1 = (1, 1, 2),
sono linearmente indipendenti.
u2 = (2, 1, 3),
u3 = (3, 0, h)
Capitolo 4
63
u2 = (2, 1, 1, 0),
u3 = (3, 0, 1, 1),
u4 = (0, 1, 1, 0).
u2 = (2, 1, 1),
v2 = (1, 1, 2).
dove
W2 = L(e, f , g),
dove
1. Verificato che linsieme B = {a, b, c} e` una base di W1 , stabilire per quale valore
di h R il vettore v = (5, h, 1, h) appartiene a W1 e, per tale valore, decomporlo
rispetto alla base B.
2. Trovare la dimensione e una base di un sottospazio vettoriale W3 di R4 tale che
W2 W3 = R4 .
[6] In R4 scrivere le equazioni di due iperpiani vettoriali diversi, ma entrambi supplementari della retta vettoriale H = L((2, 0, 4, 3)).
64
x y
z t
2,2
|xy+2=t=0
2
1
4
, A4 =
2
1
3
Capitolo 4
65
x1 x2
x3 x4
2,2
| x1 + x4 = x2 + 2x3 = 0 ,
b = (0, 1, 1, 1),
c = (1, 1, 0, 0).
66
x+y+z =0
x + hy + (2 h)z = 0
x h2 y (4 3h)z = 0, h R.
1. Al variare di h determinare la dimensione e una base di W.
2. Al variare di h determinare la dimensione e una base di un sottospazio vettoriale H
supplementare di W in R3 .
[16] In S(R3,3 ) completare linsieme libero:
0 1
1 0 3
0 0 2 , 1
1
I=
3 2 0
2
0
2
0
0 ,
0
0
0
0
0
5
2
2 6
6 9
4 6
,
G = {X R2,2 | AX = XA}
sono sottospazi vettoriali di R2,2 e trovare la dimensione e una base per ciascuno di
essi.
2. Determinare la dimensione e una base per i sottospazi vettoriali F + G e F G .
3. Data la matrice:
C=
0 2+h
0 3+h
,
h R,
Capitolo 4
67
dove
W3 = L(e, f , g),
dove
1 0 0
H = a 1 0 R3,3 | a, b, c R ,
b c 1
a 0 0
3,3
b c 0
K=
R | a, b, c, d, e, f R .
d e f
H e K sono sottospazi vettoriali di R3,3 ? In caso affermativo determinarne la dimensione
e una base.
[20] I seguenti sottospazi vettoriali di R4 :
H = L((1, 2, 0, 0), (0, 1, 3, 0), (2, 1, 0, 0), (5, 4, 0, 0)),
K = {(x, y, z, t) R4 | 2x + 3y z = x z = 0}
sono supplementari?
[21] Si considerino i sottoinsiemi di R3 [x]:
H = {p(x) = ax + bx2 + x3 R3 [x] | a, b R},
K = {p(x) = ax + bx2 + cx3 R3 [x] | a, b, c R}.
68
H e K sono sottospazi vettoriali di R3 [x]? In caso affermativo determinarne la dimensione e una base.
[22] In R4 si considerino i sottospazi vettoriali:
W1 = {(x1 , x2 , x3 , x4 ) R4 | x1 + 2x2 + 3x3 + x4 = 0},
W2 = {(x1 , x2 , x3 , x4 ) R4 | x1 + x2 = x1 + x3 = x1 x2 + x3 = 0},
provare che W1 W2 = R4 .
[23] Determinare la dimensione e una base della somma e dellintersezione dei due sottospazi vettoriali di R5 :
W1 = {(x1 , x2 , x3 , x4 , x5 ) R5 | 2x1 x2 x3 = x4 3x5 = 0},
W2 = {(x1 , x2 , x3 , x4 , x5 ) R5 | 2x1 x2 + x3 + 4x4 + 4x5 = 0}.
[24] In R4 [x] si considerino i sottospazi vettoriali:
H = L(x + x2 , x2 + x3 , x3 + x4 , 2x + 5x2 3x4 ),
K = {p(x) R4 [x] | p(x) e` divisibile per 2 x + x2 }.
1. Determinare la dimensione e una base di H + K e di H K.
2. Dato il polinomio q(x) = 2 + 2x + 4x4 , verificare che q(x) H + K e decomporre q(x) nella somma di un polinomio di H e di un polinomio di K. Tale
decomposizione e` unica?
[25] In R4 [x] si considerino i sottospazi vettoriali:
W1 = L(1 x2 + 5x3 , x + 2x2 + 3x3 + x4 , 2 x 4x2 + 7x3 x4 ),
W2 = L(x3 x4 , x2 x3 ),
W3 = L(x4 ).
Provare che W1 W2 W3 = R4 [x].
Capitolo 4
69
A3 =
1 1
0
1
,
A4 =
3
1
2
1
.
0 1 2
0
0
0
0
A = 1 0 0 , B =
2 0 0
2 1
2
1 ,
0
verificare che linsieme {A, B} e` libero e completarlo in modo da ottenere una base
B 0 di A(R3,3 ).
2. Determinare le componenti della matrice:
0
1
0
C = 1
2 3
rispetto alla base B 0 .
2
3
0
70
B =
1 2
2
1
2
,
1
1
3
4 1
,
1 5
Capitolo 4
0
x1
x2
x
0
x
1
4
H=
x2 x4
0
x3 x5 x6
71
x3
x5
R4,4 | x1 + x2 + x3 = 2x2 + x4 = x5 x6 = 0
x6
0
1
K = L
2
3
0
2
1
1
1
2
3
0
0
1
0
0 2 3
0
0
,
2
0
1
1
0
0
3 1
0
2 1 7
2
0
1 1
1
1
0
2
,
7
1 2
0
0
2 3 1
2
3
,
1
0
2 1
1
0
0 2
;
0
0 12
2 12
0
0
0
0
0
U = L
2
0
1 1
2 1
0
0
1 0
,
0
0 1
0
0
2
0
1 2
0
0
0
.
0
0
1
0 1
0
0 1 1 1
1
0
2
1
A=
1 2
0
1
1 1 1
0
72
0 1
0 2
,
1. determinare la dimensione e una base per il sottospazio vettoriale W di R2,2 generato dalle matrici:
A, tA, A + tA.
2. Dimostrare che il sottoinsieme:
U=
a b
0 2b
R
2,2
| a, b R
x1 x2 x3
A = x2 x4 x5 S(R3,3 ) | x1 +2x4 x6 = x2 + 2x6 = x3 +3x5 = 0 ,
x3 x5 x6
verificare che A e` un sottospazio vettoriale e calcolarne la dimensione e una base.
2. Determinare la dimensione e una base di un sottospazio vettoriale H di S(R3,3 )
supplementare di A.
Capitolo 4
73
3. Decomporre la matrice:
1
A=
2
1
3
1
2
1
5
1
2 1
0 2 1
1 0 1
U = L 2 1 3 , 2 1 3 , 0 0 1 ,
1
3 0
1 3 2
1 1 0
1
2
2
2 3
4 ,
2
4 2
0
V = L 1
1
1 1
1 1
0
1 , 1
0
1
0
0
1
0
2
1 , 0
2
1
0
0
1
1
1 .
0
A=
1
3
2
0
,
74
Capitolo 4
75
0 1 0
A = 0 0 1 .
0 0 0
2. Verificare che W e` un sottospazio vettoriale di R3,3 , determinarne la dimensione
e una base.
3. Determinare la dimensione e una base di due sottospazi vettoriali diversi H e K,
entrambi supplementari di W in R3,3 .
[44] Dati i sottospazi vettoriali di R5 :
W1 = L((1, 1, 0, 1, 1), (1, 2, 2, 1, 2), (0, 1, 2, 0, 1), (1, 3, 4, 1, 3)),
W2 = {(x1 , x2 , x3 , x4 , x5 ) R5 | x1 x4 + 2x5 = x2 + x3 = 0},
1. dimostrare che R5 = W1 W2 .
2. Decomporre il vettore a = (0, 2, 0, 0, 0) nella somma di un vettore a1 W1 e di
un vettore a2 W2 .
[45] Si considerino i sottospazi vettoriali di R4 :
W1 = L((1, 1, 0, 2), (0, 2, 1, 3), (2, 0, 1, 7), (3, 5, 1, 3)),
W2 = {(x1 , x2 , x3 , x4 ) R4 | x1 + x2 2x3 = 3x3 x4 = 0}.
1. Trovare la dimensione e una base per ciascuno dei sottospazi vettoriali:
W1 ,
W2 ,
W1 + W2 ,
W1 W2 .
76
1
0
1 2 0
I = 2 0 0 , 0 1
0 0 0
0
0
0
0
0 , 1
1
1
1 1
0
0
0
0
Capitolo 4
77
b = (1, 2, 0, 1),
c = (1, 7, 6, 11).
78
x1 x2
x3 x4
1 2
0 1
2,2
,
B=
1 0
1 1
,
| x1 + x2 x3 + x4 = x1 + x2 = 0 .
Capitolo 4
79
1. W1 .
2. W2 .
3. W1 + W2 .
4. W1 W2 .
[57] Dati i sottospazi vettoriali di R4 :
W1 = {(x1 , x2 , x3 , x4 ) R4 | x1 x2 + 2x3 + x4 = 0,
2x1 + x2 + 2x3 + x4 = 0,
3x2 2x3 x4 = 0},
W2 = {(x1 , x2 , x3 , x4 ) R4 | x1 x2 + x3 + x4 = x1 + 2x2 = 0},
1. trovare la dimensione e una base di W1 , W2 , W1 + W2 , W1 W2 .
2. Dire se la somma W1 + W2 e` diretta.
[58] Dati i sottospazi vettoriali di R5 :
W1 = L((0, 1, 1, 0, 1), (1, 1, 1, 1, 1), (2, 1, 3, 2, 0)),
W2 = {(x1 , x2 , x3 , x4 , x5 ) R5 | x1 + x2 = x3 + x4 = x5 = 0},
1. trovare la dimensione e una base di W1 , W2 , W1 + W2 , W1 W2 .
2. Dire se la somma dei sottospazi vettoriali:
H1 = L((1, 0, 0, 0, 0), (1, 1, 0, 0, 0)),
H2 = L((0, 0, 0, 0, 1))
e` diretta.
[59] Si considerino in R2,2 i sottospazi vettoriali:
W1 = {X R2,2 | tr(X) = 0},
W2 = L
1
1
0
1
2
1
4 3
,
,
.
0 1
2
5
80
1
1
1
0
1
,
0
2
1
1
0
,
.
2 1
3 1
1 2
0 1
3 1
3 3
,
,
,
.
0 1
1 0
1 2
A=
3 3
h 1
,
h R,
Capitolo 4
81
x1 x2
x3 x4
2,2
| x1 x3 = x2 = 0 .
Determinare:
1. la dimensione e una base di W1 e W2 ;
2. la dimensione e una base di W1 + W2 ;
3. la dimensione e una base di W1 W2 .
[64] In V3 , determinare, al variare di k R, i vettori del piano vettoriale:
W = {x = x1 i + x2 j + x3 k V3 | x1 + x3 = 0}
tali che larea del parallelogramma individuato da x e da u = (0, 0, 2) sia uguale a 4k 2 .
Per quali valori di k linsieme di questi vettori forma un sottospazio vettoriale di V3 ?
[65] Si considerino in R2,2 le matrici:
A=
k
2
1k 0
1 2
0 1
0 0
, A1 =
, A2 =
, A3 =
, k R.
0 0
1 0
0 1
82
[66] Determinare la dimensione e una base per la somma e lintersezione dei due sottospazi vettoriali di R2,2 :
x y
2,2
W1 =
R | x + 2y + z 3t = x + z t = 0 ,
z t
W2 = L
1
1
1 1
2
,
1
3
1
1
,
1
0
2
.
1
0
0
1
0
,
1
1
0
3
2
,
.
2 3
Determinare:
1. la dimensione e una base di W1 e di W2 ;
2. la dimensione e una base di W1 S(R2,2 );
3. la dimensione e una base di W2 + A(R2,2 ). Si tratta di una somma diretta?
[68] Si considerino in R2,2 i sottospazi vettoriali:
x1 x2
2,2
W1 =
R | x1 x2 = x3 x4 = 0 ,
x3 x4
W2 = L
1 1
2
1
2
,
1
0
3
0 2
,
.
3 1
1
1
1 2
Capitolo 4
83
1
0
1 1
2
2
1
,
,
0 2
1
1
1
dove
84
4.2
V = {a + b 2 | a, b Q}
e` uno spazio vettoriale sul campo dei numeri razionali Q, rispetto alle operazioni di
somma e di prodotto per scalari cos` definite:
(a + b 2) + (a0 + b0 2) = (a + a0 ) + (b + b0 ) 2,
(a + b 2) = a + b 2,
con a, a0 , b, b0 , Q. V e` uno spazio vettoriale su R?
[2] Sia R = R {0}, verificare che R R e` uno spazio vettoriale su R rispetto alle
operazioni di somma e di prodotto per scalari cos` definite:
(x, y) (x0 , y 0 ) = (x + x0 , yy 0 ),
(x, y) = (x, y ),
con x, x0 , R e y, y 0 R .
Capitolo 4
85
[3] Stabilire se linsieme R R e` uno spazio vettoriale reale rispetto alle operazioni:
(x, y) + (x0 , y 0 ) = (x + x0 , y + y 0 )
(x, y) = (x, y),
con x, x0 , y, y 0 , R.
[4] Dati i vettori di R4 :
a1 = (1, 1, 1, 1), a2 = (1, 1, 1, 1), a3 = (1, 1, 1, 1), b = (8, 2, 0, 10),
risolvere, se e` possibile, lequazione vettoriale:
x1 a1 + x2 a2 + x3 a3 = b.
[5] Dati i vettori di R4 :
a1 = (1, 0, 1, 1), a2 = (1, 1, 0, 3), a3 = (1, 1, 1, 4), b = (2, 0, 2, 3),
risolvere, se e` possibile, lequazione vettoriale:
x1 a1 + x2 a2 + x3 a3 = b.
4.3
Soluzioni
86
[5] 1. B e` una base di W1 in quanto i vettori che la compongono sono linearmente indipendenti. Il valore di h richiesto e` h = 2, per tale valore si ha v = 2a b + c.
2. dim(W3 ) = 2, per esempio W3 = L((0, 1, 5, 0), (0, 0, 2, 0)).
[6] Ad esempio, le equazioni di due iperpiani vettoriali diversi sono:
x + 2y z + t = 0, y + z t = 0, con (x, y, z, t) R4 .
[7] 1. I quattro polinomi assegnati formano una base di R3 [x] se h 6= 1 e h 6= 0.
1
1
2. Se h = 1 allora q(x) = p1 (x) + 2p2 (x) p3 (x) p4 (x).
2
8
[8] H e` un sottospazio vettoriale,
1
0
0
H = L
,
1
2
1
2
dim(H) = 2,
;
3
2
10
7
8
4
A1 +
A2 +
A3 +
A4 .
13
13
13
13
[11] dim(H) = 3, H = L
dim(K) = 2, K = L
1
0
1
0 0
0
,
,
0
1 0
0
0
0 2
,
;
1
0
1
2
0
dim(H + K) = 4, H + K = R2,2 ;
4 2
dim(H K) = 1, H K = L
.
1 4
0
1
;
Capitolo 4
87
1 0 3
0
0 0 2 , 1
B=
3 2 0
2
0 0 1
0 0 0 ,
1 0 0
1
1
0
0
0
0
2
0 0
0
0 , 0 5
2 ,
0
0 2 6
0 0
0 0 0
0 1 , 0 0 0 .
1 0
0 0 1
[17] 1. La verifica che F e G siano sottospazi vettoriali segue dalle propriet`a del prodotto
di matrici.
dim(F) = 2, F = L
12 9
4
0
1
,
0
0
1
;
88
dim(G) = 2, G = L
0
4
9
0
1
,
0
12 9
4
0
6 9
4 6
2. dim(F + G) = 3, F + G = L
dim(F G) = 1, F G = L
.
3
1
1
,
0
0
1
2
,
0
3
0
;
.
C1 =
3
3
w
(1 + w)
w
(1 + w)
2
2
, C2 =
2
2
(1 + w)
2w
(1 + w)
w
3
3
w R.
[18] 1. W1 e` un sottospazio vettoriale di R4 perche i suoi elementi sono soluzioni di un
sistema lineare omogeneo;
dim(W1 ) = 2, W1 = L((0, 1, 0, 0), (3, 0, 1, 1)).
2. dim(W2 ) = 2, W2 = L((1, 0, 2, 0), (0, 1, 1, 1));
dim(W3 ) = 3, W3 = L((0, 1, 2, 1), (2, 1, 3, 1), (1, 2, 4, 2)).
3. W2 + W3 = W3 ;
dim(W1 (W2 + W3 )) = 1, W1 (W2 + W3 ) = L((3, 1, 1, 1)).
[19] H non e` un sottospazio vettoriale, perche non contiene il vettore nullo, mentre K e`
un sottospazio vettoriale di R3,3 ;
1 0 0
0 0 0
dim(K) = 6, K = L
0 0 0
0 0
0 0
1 0
0 0 0
, 1 0 0
0 0 0
0
0 0
0 , 0 0
0
0 1
0
, 0
0
0
0 ,
0
0 0
1 0 ,
0 0
0 0 0
0 0 0 .
0 0 1
Capitolo 4
89
[20] No. I due sottospazi vettoriali H e K non sono supplementari in R4 perche dim(H) =
3 e dim(K) = 2.
[21] H non e` un sottospazio vettoriale di R3 [x] perche non contiene il vettore nullo.
K e` un sottospazio vettoriale di R3 [x], dim(K) = 3, K = L(x, x2 , x3 ).
[22] W1 = {(2t3 3t2 t1 , t3 , t2 , t1 ) R4 | t1 , t2 , t3 R} e
W2 = {(0, 0, 0, ) R4 | R}, da cui segue la tesi.
[23] dim(W1 + W2 ) = 5, W1 + W2 = R5 ;
dim(W1 W2 ) = 2, W1 W2 = L((1, 2, 0, 0, 0), (0, 8, 8, 3, 1)).
[24] 1. dim(H) = 3, H = L(2x + 5x2 3x4 , x2 + x4 , x3 + x4 );
dim(K) = 3, K = L(2 x + x2 , 2x x2 + x3 , 2x2 x3 + x4 );
dim(H + K) = 4, H + K = L(2 x + x2 , 2x + 5x2 3x4 , x2 + x4 , x3 + x4 );
dim(H K) = 2, H K = L(2x x2 + x3 , 2x2 x3 + x4 ).
2. Il polinomio q(x) appartiene a H+K poiche e` combinazione lineare degli elementi
della base di H + K; esistono infinite decomposizioni di q(x):
q(x) = [(3 + 2)x + (1 + + 2)x2 + ( + )x3 + (4 )x4 ]
+[2 (1 + 2)x + (1 2)x2 + ( )x3 + x4 ],
[25] Il rango di
, R.
1
0 1
5
0
0
1
2
3
1
2 1 4
7 1
e` 5, da cui segue la tesi.
0
0
0
1 1
0
0
1 1
0
0
0
0
0
1
90
0
[28] 1. Per esempio B 0 = A, B, 0
1
0
2. C = A + 3B 6
1
0
0
0
0
0
0
1
0 .
0
1
0 .
0
Capitolo 4
91
0 1
1
1
0
2
H = L
1
2
0
0
0
0
0
0 1
1
0
0
,
0
0
0
0
1
0
0
0
0
0
1
0
0
0
0
0
0
0
,
0
0
0
0
0
0 1 1
1
.
1
0
2. dim(K) = 3,
0
1
K = L
2
3
1
2
3
0
0
1
0 2 3 0
0
0
,
2
0
1 1
0
0
3 1
0
2 1 7
0
0
0
0
dim(U) = 2, U = L
2
0
1 1
2 1
0
0
0
1
,
0
0 1
0
0
2
2
0
1 1
1 1
0
2
,
7 1 2
0
0
2 3 1
3
.
1
0
0
1 2
0
0
0
.
0
0
1
0 1
0
92
0
1
5. Ad esempio, dim(V) = 4, V = L
0
0
0
0
0
0
0 1
0
0
0
1
0
0
1
0
0
0
0
0
0 0
,
0 0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
,
0 0
0
1
0
0
0
0
0
0
0 1
0
.
1
0
0 1
0 6
0
0 1
5
1
0
2
0 0
0
0
1
6. A =
+
0 2
0
4 1
0
0 3
6
0 4
0
5 1
3
0
0
0
0
0
0
0
0
0
1
0
,
0
0
e` la decomposizione richiesta.
[35] B e` una base di R3 [x] in quanto i suoi quattro vettori sono linearmente indipendenti.
La decomposizione richiesta e` x x2 = p1 (x) +
3
3
3
p2 (x) + p3 (x) p4 (x).
2
2
2
Capitolo 4
2
dim(A) = 3, A = L 0
0
93
0
1
0 , 2
0
0
0
1
0
0
0
0 , 0
1
3
2
0
0
0 3
0
1 .
1
0
1 0 0
0 0 1
0 0 0
2. dim(H) = 3, per esempio H = L 0 0 0 , 0 0 0 , 0 0 0 .
0 0 0
1 0 0
0 0 1
11
1
3. A =
11
3
1
11
3
2
1 + 0
1
5
2
0
0
0
9
2
e` la decomposizione richiesta.
1
2
4. dim(U) = 3, U = L 2 1
1
3
1
dim(V) = 3, V = L
1
1
0
3 , 2
0
1
2
1
3
1 1
1 1
0
1 , 1
0
1
0
0
1
1
1
3 , 0
2
1
0
2
1 ,
0
2
1
1
1 ;
0
0
0
1
0
0
1
1
1 .
0
5. S`, perche lunione di una base di A con una base di U costituisce una base S(R3,3 ).
6. dim(V (A U)) = 3, V (A U) = V .
[37] 1. dim(V) = 2, per esempio V = L
2. A1 =
1
0
2
1
0 0
1 0
0 0
,
.
0 1
0
0
, A2 =
.
3 1
94
1
1
(6x2 11x3 + 6x4 x5 ) + (29x3 6x4 + x5 );
6
6
x1 x2 x3
[43] 1. W = 0 x1 x2 R3,3 | x1 , x2 , x3 R .
0 0 x1
2. La verifica che W e` un sottospazio vettoriale segue dalle propriet`a della somma di
matrici e da quelle del prodotto di uno scalare per una matrice.
Capitolo 4
95
dim(W) = 3,
1 0 0
0 1 0
0 0 1
W = L 0 1 0 , 0 0 1 , 0 0 0 .
0 0 1
0 0 0
0 0 0
3. dim(H) = dim(K) = 6, per esempio H = L(E31 , E21 , E32 , E12 , E22 , E33 ),
K = L(E31 , E21 , E32 , E23 , E11 , E22 ).
[46] 1. dim(W1 ) = 2, W1 = L
dim(W2 ) = 3, W2 = L
1
0
0
1
1
0
0 1
2
,
0
0
,
0
3
0
1
0
;
0
,
1
dim(W1 + W2 ) = 4, W1 + W2 = R2,2 ;
dim(W1 W2 ) = 1, W1 W2 = L
1
3
0 1
.
0
0
;
96
2. dim(W3 ) = 2, per esempio W3 = L
0 0
1 0
0 0
,
.
0 1
2
[48] B =
0
2
0
0
0
1
0
0
1
0
0 ,
0 1
0
0
0
1
0
0
0
0
0 , 0
0
0
0
0
0 ,
1
1
1
0
1
0
1 1
0
0 ,
0
0
0
0
0 , 0
0
0
0
0
1
0
1 .
0
Capitolo 4
97
98
0
1
.
3. dim(W1 + W2 ) = 4, W1 + W2 = R2,2 .
1 1
4. dim(W1 W2 ) = 1, W1 W2 = L
.
1
1
1
0
0 1
0
[59] 1. dim(W1 ) = 3, W1 = L
,
,
0 1
0 0
1
1 0
2
1
dim(W2 ) = 2, W2 = L
,
.
1 1
0 1
0
0
;
Capitolo 4
1
0
[60] 1. dim(W1 ) = 3, W1 = L
dim(W2 ) = 2, W2 = L
1
1
99
0
,
1
1
1
,
0
0
0
,
0
2
.
1
0
0
1
0
;
0
1
0
1
1
1
.
0
0
0
0
1
3
,
1
1
1
.
1
1
2
0 2
,
;
1
0
0
2
3
1
.
A1 =
, A2 =
3
1
2
1
2
[63] 1. dim(W1 ) = 3, W1 = L
dim(W2 ) = 2, W2 = L
1
1
1
1
0
0 1
0
,
,
0
0 0
0
0
0 0
,
.
0
0 1
2. dim(W1 + W2 ) = 4, W1 + W2 = R2,2 .
0
3. dim(W1 W2 ) = 1, W1 W2 = L
0
0
1
.
0
1
;
100
[64] I vettori che verificano le due condizioni richieste hanno componenti (x3 , x2 , x3 )
tali che x22 = 4k 4 x23 , da cui segue che essi formano un sottospazio vettoriale di V3 se
e solo se k = 0 (in questo caso il sottospazio vettoriale si riduce al vettore nullo).
[65] 1. La matrice A appartiene al sottospazio vettoriale W1 se k = 1.
2. I due sottospazi vettoriali L(A, A1 ) e L(A2 , A3 ) sono sempre in somma diretta.
Se k 6= 1 la loro somma e` R2,2 , se k = 1 la loro somma e` un sottospazio vettoriale
di R2,2 di dimensione 3.
3. dim(W1 W2 ) = 1, W1 W2 = L(A2 ).
[66] dim(W1 + W2 ) = 4, W1 + W2 = R4 ;
5
dim(W1 W2 ) = 1, W1 W2 = L
2
7
7
.
0
1
[67] 1. dim(W1 ) = 2, W1 = L
,
;
0 1
1 0
0 1
dim(W2 ) = 2, W2 = L
,
.
0 1
1 0
1
1
2. dim(W1 S(R2,2 )) = 1, W1 S(R2,2 ) = L
.
1 1
1
1
0
0
1
0 0
[68] 1. dim(W1 ) = 2, W1 = L
,
;
0
1 1
1 1
2 0
dim(W2 ) = 2, W2 = L
,
.
2
1
1 3
1
0
2. Si tratta di una somma diretta, in quanto lunione di una base di W1 con una base
di W2 costituisce un insieme libero.
Capitolo 4
101
dim(W1 W2 ) = 4, W1 W2 = R2,2 .
3. La decomposizione richiesta e` :
2 2
1 1
A=
+
.
0 0
1 2
[69] 1. dim(H1 ) = 2, H1 = L((1, 2, 1, 3), (0, 1, 2, 3));
dim(H2 ) = 3, H2 = L((1, 0, 1, 0), (0, 1, 0, 0), (0, 0, 0, 1));
dim(H3 ) = 2, H3 = L((3, 2, 1, 0), (0, 0, 0, 1)).
2. dim(H1 + H2 ) = 4, H1 + H2 = R4 ;
dim(H1 H2 ) = 1, H1 H2 = L((1, 2, 1, 3)),
la somma non e` diretta in quanto dim(H1 H2 ) = 1.
3. dim(H1 + H3 ) = 4, H1 + H3 = R4 ;
dim(H1 H3 ) = 0, H1 H3 = {o},
la somma e` diretta in quanto dim(H1 H3 ) = 0.
4. a appartiene a H1 + H2 = R4 , la decomposizione richiesta non e` unica ed e` :
1
3
a = , 2 + , + 1, 3 +
2
2
3
3
+ + 1, 2 + , 1, 3 +
, R.
2
2
[70] Per esempio il sottospazio vettoriale H =
x1 x2
x3 x4
2,2
| x1 = 0
1
0
1 1
+3
2
2
0 2
1
6
1
1
1
.
102
4.4
[1] V e` uno spazio vettoriale sul campo dei numeri razionali Q in quanto le due operazioni assegnate verificano le otto propriet`a che definiscono
uno spazio vettoriale. Il
vettore nullo e` il numero 0, lopposto del vettore a + b 2 e` il vettore a b 2,
con
a, b
Q. Vnon e`uno spazio vettoriale su R perche, per esempio, il prodotto
3(a + b 2) = a 3 + b 6, con a, b Q, non appartiene a V.
[2] La verifica segue dalle propriet`a della somma di numeri reali, del prodotto di numeri
reali e delle potenze. Il vettore nullo e` (0, 1) e lopposto di (x, y) e` (x, 1/y).
[3] Non si tratta di uno spazio vettoriale perche, se lo fosse, il prodotto del vettore (x, y)
per lo scalare 1 che risulta essere (1)(x, y) = (x, y) dovrebbe avere come risultato
lopposto del vettore (x, y) che invece e` (x, y).
[4] Lequazione vettoriale ammette una sola soluzione (x1 = 4, x2 = 5, x3 = 1).
[5] Lequazione vettoriale non ammette soluzioni.
Capitolo 5
Spazi Vettoriali Euclidei
5.1
Esercizi
In tutti gli esercizi di questo capitolo si sono adottate le notazioni usuali, in particolare si
e` indicato con:
- Rn lo spazio vettoriale euclideo, di dimensione n, delle n-uple di numeri reali, dotato
del prodotto scalare standard, che rende ortonormale la base canonica:
(e1 = (1, 0, . . . , 0), e2 = (0, 1, 0, . . . , 0), . . . , en = (0, 0, . . . , 1)).
- Rm,n lo spazio vettoriale euclideo, di dimensione mn, delle matrici con m righe ed n
colonne, ad elementi reali, dotato del prodotto scalare standard X Y = tr(tX Y ), con
X, Y Rm,n , che rende ortonormale la base canonica:
..
E11 = .
0
0
.. , E =
. 12
0 ... 0
0 ...
..
.
0
.. , . . . , E =
mn
.
0 0 ... 0
0
..
.
1 ...
..
.
0
.. .
.
0 0 ... 1
0
..
.
0 ...
..
.
Con tr(tX Y ) si intende la traccia del prodotto della trasposta della matrice X con la
matrice Y.
- V3 lo spazio vettoriale euclideo, di dimensione 3, dei vettori ordinari, riferito ad una
base ortonormale positiva B = (i, j, k). In questambito indica il prodotto scalare
tra due vettori e il prodotto vettoriale o esterno tra due vettori.
- H il complemento ortogonale del sottospazio vettoriale H dello spazio vettoriale
euclideo (V, ).
103
104
a2 = i j + k.
a2 = (2, 1, 3, 1)
sono ortogonali. Completare linsieme libero {a1 , a2 } fino ad ottenere una base ortogonale di R4 .
[3] Dato il sottospazio vettoriale di R2,2 :
1
3
2,2
W = X R | AX = XA, dove A =
,
0 1
determinare la dimensione e una base del suo complemento ortogonale.
[4] In R3 sono dati i vettori:
v1 = (3, 0, 4),
v2 = (1, 2, 0),
v3 = (2, 2, 4),
v4 = (4, 2, 4)
e sia W = L(v1 , v2 , v3 , v4 ).
1. Trovare la dimensione e una base ortonormale B 0 di W.
2. Completare B 0 fino ad ottenere una base ortonormale D di R3 .
3. Determinare la matrice del cambiamento di base dalla base canonica C di R3 alla
base D e viceversa.
[5] Dato il sottospazio vettoriale H = L((1, 1, 3, 1)) di R4 , trovare la dimensione e una
base ortonormale del sottospazio vettoriale H .
Capitolo 5
105
[6] Sia:
1 2
2 3
A=
1
0
2 5
4
1
9 1
R4,4 ,
6 5
7
5
indicati con R(A) e C(A) gli spazi vettoriali generati dalle righe e dalle colonne di A
rispettivamente, determinare:
1. la dimensione e una base di R(A) + C(A) e di R(A) C(A);
2. la dimensione e una base del complemento ortogonale di C(A) in R4 .
[7] Dati i sottospazi vettoriali di R4 :
U = {(x, y, z, t) R4 | 2x y + t = z t = 0},
V = {(x, y, z, t) R4 | x + y = y z = x + t = 0},
1. verificare che la somma U + V e` diretta.
2. Trovare la dimensione e una base ortonormale di U .
[8] Dato il sottospazio vettoriale di R3 :
W = {(x, y, z) R3 | x 2y + z = 2x y z = 0},
determinare una base ortonormale di W W a partire da una base ortonormale di W.
[9] 1. In R5 i sottospazi vettoriali:
W1 = {(x1 , x2 , x3 , x4 , x5 ) R5 | x1 + x2 = x3 = 0},
W2 = L((1, 2, 1, 2, 1), (0, 1, 1, 1, 1), (1, 0, 1, 0, 1), (2, 3, 1, 3, 1)),
sono supplementari?
2. Determinare le equazioni del complemento ortogonale di W1 , la dimensione e una
sua base ortonormale.
106
b = (0, 1, 1),
c = (2, 1, 2),
v2 = (1, 1, 0, 0),
v3 = (0, 0, 1, 1).
2
2
,
.
0,
2
2
[14] Determinare la dimensione e una base ortonormale del complemento ortogonale F
del sottospazio vettoriale di R4 :
F = {(x, y, z, t) R4 | x y = z t = y + z = 0}.
[15] In R4 e` dato il sottospazio vettoriale U = L((0, 1, 0, 1), (1, 1, 1, 0)) e sia B una
sua base.
1. Trovare la dimensione e una base ortonormale B 0 di U .
2. Costruire una base ortonormale di R4 a partire dalla base B 0 B.
[16] In R4 si consideri il vettore a = (1, 2, 1, 2).
1. Scrivere lequazione del complemento ortogonale L(a) di L(a), rispetto alla base
canonica di R4 .
2. Determinare la dimensione e una base ortonormale di L(a) .
Capitolo 5
107
u2 = (1, 2, 0),
1
0
A=
1
1
2
1
1
3
1
2
0
2
2
1
.
0
4
108
1
2
1 1
0
1
1
0
,
,
.
2 1
3 1
Capitolo 5
109
1 0
0 1
,
B=
0 1
1 0
,
1
1
2
0
1 1
2
,
,
3
3
4
5
3
.
5.2
Soluzioni
1
1
(2i + 4j k) + (i j 2k),
3
3
110
a1 , a2 ,
1 1 1
1 1
1
, , , 0 , , , 0,
.
3 3 3
3 3
3
2 3
0 0
1 0
,
,
0 1
3 2
0 3
4
8
5
6
3
, ,
, 0,
,
5
5
5 29
29
5 29
dim(W ) = 2, W = L
[4] 1. dim(W) = 2, B 0 =
0 0
,
.
1 0
3. A =
3
5
6
2
3
4
8
4
, ,
, 0,
,
, , ,
.
5
5
5 29
29
5 29
29
29
29
4
8
3
5
5 29
29
5
2
29
29
4
6
3
5
5 29
29
Capitolo 5
111
1
1 1 1
1
1
1
1
2
, , 0, 0 , , , 0, , , , ,
.
2 2 2
2
2
2
6
6
6
= 2,
W1
=L
1
1
, , 0, 0, 0 , (0, 0, 1, 0, 0) .
2
2
112
1
1
1
1
i + j, i + j +
2
2
6
6
2
k .
3
[12] 1. I vettori v1 , v2 , v3 formano una base di W in quanto la matrice avente per righe
le componenti dei vettori dati ha rango 3.
2. Una base ortonormale richiesta e` :
!
r
!
1
1
1
1
2
3
1
1
1
, 0, , , ,
, 0, 0, ,
, ,
.
5
3
3
3
15
15
15
2
2
2
2
2
2
0
0 .
2
2
2
2
Capitolo 5
113
114
(0, 0, 0, 1),
1
1
1
1
1
, 0, , 0 , , , , 0 .
2
2
3
3
3
Capitolo 5
115
1
2
2
1
, 0, , (0, 1, 0), , 0,
.
5
5
5
5
0
1
.
1
3. dim(W2 ) = 1, W2 = L
.
0
1
116
Capitolo 6
Applicazioni Lineari
6.1
Esercizi
In tutti gli esercizi di questo capitolo si sono adottate le notazioni usuali, in particolare si
e` indicato con:
- Rn lo spazio vettoriale euclideo, di dimensione n, delle n-uple di numeri reali, dotato
del prodotto scalare standard, che rende ortonormale la base canonica:
(e1 = (1, 0, . . . , 0), e2 = (0, 1, 0, . . . , 0), . . . , en = (0, 0, . . . , 1)).
- Rm,n lo spazio vettoriale euclideo, di dimensione mn, delle matrici con m righe e n
colonne, ad elementi reali, dotato del prodotto scalare standard X Y = tr(tX Y ), con
X, Y Rm,n , che rende ortonormale la base canonica:
..
E11 = .
0
0
.. , E =
. 12
0 ... 0
0 ...
..
.
0
.. , . . . , E =
mn
.
0 0 ... 0
0
..
.
1 ...
..
.
0
.. .
.
0 0 ... 1
0
..
.
0 ...
..
.
Con tr( tX Y ) si intende la traccia del prodotto della trasposta della matrice X con la
matrice Y.
- Rn,n lo spazio vettoriale euclideo delle matrici quadrate di ordine n, ad elementi reali,
riferito alla base canonica (il caso particolare della precedente).
- S(Rn,n ) lo spazio vettoriale delle matrici simmetriche di ordine n ad elementi reali, di
dimensione n(n + 1)/2 riferito alla base:
117
Applicazioni Lineari
118
1
0
..
.
..
.
0 ... ...
0 ... ...
.. . .
.
.
..
..
.
.
0 0 ... ...
0
0
..
.
..
.
0 ... ...
1 ... ...
.. . .
.
.
..
..
.
.
0 0 ... ...
0
0
..
.
..
.
0
0
..
.
..
.
0
0
..
.
..
.
1 ... ...
0 ... ...
.. . .
.
.
..
..
.
.
0 0 ... ...
0
..
.
..
.
0
1
..
.
..
.
0 ... ...
.. . .
.
.
..
..
.
.
,
.
.
.
,
0
0
..
.
..
.
, . . . ,
0 ... ... 0 1
0
0 ... ... 1 0
0
0
..
.
..
.
0 ... ...
0 ... ...
.. . .
.
.
..
..
.
.
1 0 ... ...
0 ... ...
.. . .
.
.
..
..
.
.
0
..
.
..
.
1
0
..
.
..
.
0
0
..
.
..
.
0 ... ... 0 0
0 ... ... 0 1
0
1
..
.
.
..
1 ... ...
0 ... ...
.. . .
.
.
..
..
.
.
0 0 ... ...
0
0
..
.
..
.
0
0
0
1
,
..
.
0
0
0
..
.
1
0
0
..
.
...
...
...
..
.
0
0
0
..
.
0 0 0 ... 0
, . . . ,
0 0 ... 0
0 0 ... 0
.. .. . .
..
.
. .
.
0 0 ... 0
0 0 . . . 1
0
0
..
.
1
0
Capitolo 6
119
f (e1 ) = 2e1 e2
f (e2 ) = e1 + e3
f (e3 ) = e1 + e2 e3 .
Trovare una base di ker f. Lendomorfismo f e` iniettivo?
[2] Data lapplicazione lineare f : R4 R3 , la cui matrice, rispetto alle basi canoniche
di R4 e di R3 , e` :
1 0 1 1
A = 2 1 1 3 ,
1 1 0 2
trovare una base di ker f e una base di im f .
[3] Sia f lendomorfismo di R4 , la cui matrice, rispetto alla base canonica, e` :
2 1
0 1
0 1
0
1
.
A=
1 0 1
0
2 1
0
0
Calcolare dim(ker f ) e dim(im f ).
[4] In V3 si consideri un vettore u non nullo. Determinare il nucleo e limmagine delle
applicazioni lineari:
f1 : V3 R, f1 (x) = u x,
f2 : V3 V3 ,
f2 (x) = u x.
Applicazioni Lineari
120
4
2
2
A = 4 1+a2 1+a , a R.
8
4
3+a2
1. Per quali valori di a lendomorfismo f e` iniettivo?
2. Per i restanti valori di a determinare la dimensione e una base di ker f.
3. Posto a = 1, trovare le controimmagini del vettore (1, 2, 0).
Posto a = 1:
4. dire se esiste una base di R3 che contenga una base di ker f .
5. ker f e im f sono in somma diretta?
6. Per quali valori di h, k, l R il vettore (h, k, l) ammette controimmagini?
7. Esiste un endomorfismo g di R3 tale che ker g = im f e im g = ker f ?
[7] Data la matrice:
2
A=
1
x
2
y 3 ,
z
t
x, y, z, t R,
ker f 6= {o}?
[8] In R4 sono dati i vettori u1 = (1, 2, 0, 4), u2 = (1, 1, 1, 0), u3 = (0, 0, 1, 2).
Capitolo 6
121
f (u1 ) = o
f (u2 ) = o
f (u3 ) = o.
[9] Rispetto alla base canonica B di R3 , sono assegnati lendomorfismo f di R3 individuato dalla matrice:
1 0 2
A= 0 1 1
2 1 5
ed i vettori u = (1, 2, k), v = (1, 0, 2), w = (0, 1, 0), con k R.
1. Provare che per nessun valore di k R il vettore u appartiene a ker f .
2. Determinare per quali valori di k i vettori u, v, w formano una base C di R3 .
3. Per k = 1 determinare le componenti dei vettori della base B rispetto alla base C .
4. Per k = 0 e considerati i sottospazi vettoriali:
U = L(u, v, w),
trovare un isomorfismo g : U V.
5. Scrivere la matrice associata a g rispetto alla base B.
[10] Sia f lendomorfismo di R3 definito da:
f ((x, y, z)) = (2x + 2y, x + z, x + 3y 2z).
1. Stabilire se f e` suriettivo. In caso negativo, determinare un vettore privo di controimmagine.
2. Stabilire se f e` iniettivo. In caso negativo, determinare due vettori che abbiano la
stessa immagine.
3. Sia H = L(a, b) con a = (1, 0, 1), b = (0, 1, 1). Stabilire se w = (4, 3, 2)
appartiene a f (H).
Applicazioni Lineari
122
[11] Sia f : R4 R3 lapplicazione lineare la cui matrice, rispetto alle basi canoniche
di R4 e di R3 , e` :
3
1 2
0
A = t t
, t R.
0
0
1 1
A=
1 2
3 4
ammette controimmagini.
[13] Sia f : R3 R2,2 lapplicazione lineare cos` definita:
a
a+b
f ((a, b, c)) =
.
a+b+c
0
1. Scrivere la matrice associata ad f rispetto alle basi canoniche di R3 e di R2,2 .
2. Determinare la dimensione e una base di im f .
Capitolo 6
123
v = (0, 1, 0, 1, 1),
w = (0, 0, 3, 0, 0),
g : R R ,
B=M
B00 ,B
(g) =
3 4
5 9
3
0
4 1
,
Applicazioni Lineari
124
y1 = x1 + 2x2 3x3
y2 = x1 + x2 + x3 2x4 .
Capitolo 6
125
1 0
0 1
,
f (e4 ) =
1 1
1 k
,
k R.
1
0 1
2
3
0
1
2 .
A = 2 1
3
1
1 3 5
1. Determinare una base sia di ker f sia di im f.
Applicazioni Lineari
126
y 1 = x1 + x2 + x3
y 2 = x2 + x3
y3 = 2x1 + x2 + x3
y4 = x1 + 2x2 + 2x3 .
1. Determinare la dimensione e una base sia di ker f sia di im f .
2. Determinare la dimensione e una base di f (H), dove:
H = {(x1 , x2 , x3 ) R3 | x1 + 2x2 = 0}.
3. Determinare la dimensione e una base di f 1 (K), dove:
K = {(y1 , y2 , y3 , y4 ) R4 | y1 + 2y2 = 0}.
[27] In R2 , R3 , R4 , riferiti alle rispettive basi canoniche, si considerino le applicazioni
lineari:
f : R4 R2 , g : R2 R3 ,
associate, rispettivamente, alle matrici:
A = M (f ) =
1
2
0 1
0
3
,
2 1
1 2
1 .
B = M (g) = 2
1
0
Capitolo 6
127
v2 = (1 + a, 0, 1),
v3 = (0, 1, 1 + a),
a R.
f (v1 ) = (1, 0, 0, 0)
f (v2 ) = (0, 1 + a, 0, 1)
Applicazioni Lineari
128
1. f e` iniettiva?
2. Calcolare la dimensione e una base di f (H), dove:
H = {(x1 , x2 ) R2 | x1 + x2 = 0}.
3. Calcolare la dimensione e una base di f 1 (K), dove:
K = {(y1 , y2 , y3 ) R3 | y1 + y2 = 0}.
[31] Si consideri lapplicazione lineare f : R4 S(R2,2 ) cos` definita:
f ((0, 0, 1, 1)) =
f ((1, 0, 0, 1)) =
0
1
1
2
2 1
1
2
2
0
, f ((0, 1, 1, 0)) =
,
0 2
,
f ((2, 1, 0, 0)) =
1
1
1
1
.
f (e1 ) = f1 f2 + 2f3
f (e2 ) = f1 + f3
f (e3 ) = f1 2f2
f (e4 ) = f2 f3 ,
con (e1 , e2 , e3 , e4 ) base canonica di R4 e con (f1 , f2 , f3 ) base canonica di R3 .
1. Determinare la dimensione e una base sia di ker f sia di im f .
2. Determinare una base di f (H), con:
H = L((1, 1, 0, 0), (1, 3, 0, 2), (1, 5, 0, 2)).
Capitolo 6
129
Applicazioni Lineari
130
Capitolo 6
131
1 0 0
0 1 0
A0 =
0 0 1 .
0 0 0
x1 x2
x3 x4
= (x2 + x4 , x1 + x3 , x1 + x2 + x4 ).
0
0
1
A =
0
1 0 0
0 0 0 .
0 1 0
x2 + x3 x1 + x4
x1 x4 x2 + x3
.
132
Applicazioni Lineari
Capitolo 6
133
f (e1 ) = f1 + 2f2 f3
f (e2 ) = f2 + f3 f4
f (e3 ) = f1 + f3 2f4 ,
dove (e1 , e2 , e3 ) indica la base canonica di R3 e (f1 , f2 , f3 , f4 ) e` la base canonica di R4 .
1. Determinare la dimensione e una base sia di ker f sia di im f .
2. Determinare una base del sottospazio vettoriale immagine f (H), con:
H = L((1, 1, 0), (0, 1, 2), (1, 3, 4)).
3. Determinare una base del sottospazio vettoriale controimmagine f 1 (K), con:
K = {(y1 , y2 , y3 , y4 ) R4 | y1 2y2 + y3 = y2 y4 = 0}.
[43] Sia A(R3,3 ) lo spazio vettoriale delle matrici antisimmetriche di ordine 3. Si consideri lapplicazione lineare f : A(R3,3 ) R3 definita da:
0
x1 x2
f x1 0 x3 = (2x2 + ax3 , 2x1 + x2 + x3 , ax1 + x2 + x3 ), a R.
x2 x3 0
1. Determinare, al variare di a R, una base di ker f e una base di im f .
2. Determinare, al variare di a R, la dimensione e una base dellimmagine del
sottospazio vettoriale:
0
x1 x2
H = x1 0 x3 A(R3,3 ) | x1 + 2x2 x3 = 0
x2 x3 0
e determinare la dimensione e una base della controimmagine del sottospazio vettoriale K = L((1, 1, 1)) di R3 .
[44] Sia f : R1 [x] R2 [x] tale che:
f (a + bx) = a + (a + b)x + (a 2b)x2 ,
1. f e` unapplicazione lineare?
a, b R,
Applicazioni Lineari
134
a, b, c R,
1. f e` unapplicazione lineare?
2. In caso affermativo, scrivere la matrice A associata ad f rispetto alle basi canoniche
di R2 [x] e R1 [x].
3. Determinare, se esiste, unapplicazione lineare g : R1 [x] R2 [x] tale che
f g = 4 id, dove id : R1 [x] R1 [x] e` lidentit`a.
[46] Determinare una base del nucleo e una base dellimmagine dellapplicazione lineare:
f : R3 [x] R2,2
tale che:
2
f (3 + x + x ) =
4
3
f (2 2x2 + x3 ) =
12
2
,
5 15
5
0
2
6
2 1
8
0
f (x + x + x ) =
,
f (4 2x + x2 ) =
24
3
,
.
h R,
Capitolo 6
135
h R.
v2 = e 2 ,
v 3 = e4 .
Applicazioni Lineari
136
6.2
g = 1 2 + 3 ,
f (v1 + v2 ) = 1
f (v2 + v3 ) = 2
f (v1 + v3 ) = 0.
2. Trovare una base di ker f .
[4] Considerate le due funzioni:
Z
f1 (p(x)) =
Z
p(x)dx,
f2 (p(x)) =
p(x)dx,
0
p(x) R1 [x],
Capitolo 6
137
1. Verificare che (f1 , f2 ) e` una base dello spazio vettoriale duale R1 [x] .
2. Determinare la base duale di (f1 , f2 ).
[5] Considerate le tre funzioni:
Z
p(x)dx,
f1 (p(x)) =
f2 (p(x)) = p0 (1),
f3 (p(x)) = p(0),
p(x) R2 [x],
1. verificare che (f1 , f2 , f3 ) e` una base dello spazio vettoriale duale R2 [x] .
2. Determinare la base duale di (f1 , f2 , f3 ).
[6] Si considerino in R3 la base canonica B = (e1 , e2 , e3 ) e nello spazio vettoriale duale
(R3 ) la sua base duale B = (1 , 2 , 3 ). Sono date, rispetto a B e a B , la base:
B1 = ((1, 1, 0), (0, 1, 1), (1, 1, 1))
di R3 e la base:
B2 = ((1, 1, 0), (0, 1, 1), (1, 1, 1))
di (R3 ) . Determinare:
1. le basi B1 e B2 duali delle basi B1 e B2 , rispettivamente;
2. la matrice del cambiamento di base da B2 (base di R3 la cui base duale e` B2 ) a B1 .
3. Calcolare (2v1 +^
3v2 v3 )(f1 2f2 + f3 ), dove:
v1 = e1 e2 + e3 ,
f 1 = 1 3 ,
6.3
v2 = e1 e3 ,
f2 = 1 + 2 + 3 ,
v3 = 2e1 + e2 3e3 ,
f3 = 32 + 23 .
Soluzioni
Applicazioni Lineari
138
6
B,B
1
[5] 1. A = M (f ) =
1
9 3
0
1 ,
3 2
4
.
5
8
13
,
, rispetto alla base ((6, 1, 1), (3, 0, 1)) di im f.
5
5
Capitolo 6
139
5. Se a = 1 dim(im f ) = 1, im f = L((1, 1, 2)). La somma di ker f e di im f e` diretta perche linsieme formato dallunione della base di ker f, precedentemente
ottenuta, con la base di im f, prima ricavata, e` una base di R3 .
6. Se l = 2h = 2k , allora (l, h, k) im f e:
1
1
1
1
3
f ((2k, k, k)) =
k t1 t2 , t1 , t2 R | t1 , t2 R .
4
2
2
7. S`, esiste un endomorfismo g, per esempio quello di matrice associata:
1 1
1
2 1 rispetto alla base canonica B di R3 .
M B,B (g) = 0
2
0 1
1 1
2
3 3 .
A= 2
1 4
5
[8] 1. I vettori dati sono linearmente indipendenti perche la matrice avente sulle righe le
loro componenti ha rango 3. Una delle basi richieste e` per esempio (u1 , u2 , u3 , e4 ).
0
2. M (f ) = 0
0
21 21
22 22
23 23
1
2 , 1 , 2 , 3 R.
3
1
4. Per esempio M C,B (g) = 0
2
e3 = u + v 2w.
0 0
1 0 .
1 1
Applicazioni Lineari
140
5. M B,B (g) =
0
0
0
1
1
2
1
.
2
((1, 0, 1)) =
3
1
1 2t1 t2 , t1 , t2 , 2 t1 t2
2
2
0 0
1 0
3 0
1 2
,
,
.
1 1
0 0
R | t1 , t2 R .
4
Capitolo 6
141
1
1
[13] 1. M (f ) =
1
0
0
1
1
0
0
0
.
1
0
2. dim(im f ) = 3, im f = L
1 1
1 0
0 1
0 0
,
,
.
1 0
1 0
1 0 0
A = 0 1 0 ,
0 0 1
0 1 1
B = 0 0 2 ,
0 0 3
1 1 1
A+B = 0 1 2
0 0 4
e det(A + B) = 4 6= det(A) + det(B), quindi la funzione che ad ogni matrice di
R3,3 associa il suo determinante non e` lineare.
2. S`, lapplicazione e` lineare e suriettiva, la verifica segue dalle propriet`a della traccia
di una matrice quadrata. Il nucleo ha dimensione 8 ed e` costituito da tutte le matrici
quadrate di ordine 3 aventi traccia nulla, una base del nucleo e` :
Applicazioni Lineari
142
0 1 0
0 0 1
0 0 0
0 0 0
0 0 0 , 0 0 0 , 1 0 0 , 0 0 1 ,
0 0 0
0 0 0
0 0 1
0 0 0
0 0 0
0 0 0
1
0 0
1 0
0
0 0 0 , 0 0 0 , 0 1 0 , 0 0
0 .
1 0 0
0 1 0
0
0 0
0 0 1
1 1 1 2 2 3 1 4
00
0
[16] M B , B (h) = 2 + 1 5 + 2 1 + 3 1 + 4 , 1 , 2 , 3 , 4 R.
1
2
3
4
[17] Non esiste g .
1
2
2
0
[18] 1. M (f ) =
0 1
4 3
1
1
2. M (f ) =
2
1
0
0
, rispetto alle basi canoniche di R3 e di R4 .
0
0
1 1
0 1
, rispetto alle basi canoniche di R3 e di R4 .
0
2
0 1
0
[19] M (f ) =
0
0
0
0 , R, 6= 0, rispetto alla base canonica di R3 .
1
1
0
2 1 , rispetto alla base canonica B di R3 ;
[21] M B,B (f ) = 0
2 4
3
Capitolo 6
143
1
1
B,B
0
2
per esempio M (g) =
2 4
1 1
2
1
[22] M (f ) =
3
0
1
0
1
0
0 , ker g = L((0, 0, 1)).
0
1
1 , k R,
k
1 1
1 0
1 0
,
.
0 1
[23] 1. Esiste una sola applicazione lineare f perche i vettori (1, 0, 1, 0), (0, 1, 0, 1),
(0, 0, 0, 1), (1, 0, 0, 1) costituiscono una base di R4 .
2 1
B,B0
2
3
M
(f ) =
0
4
0
1
3 1 ,
3 2
Applicazioni Lineari
144
1
2
[25] M (f ) =
1
0
1
0
1
1
0
1
1 1
1
0
[26] 1. M (f ) =
2
1
1
1
1
2
1
1
1
2
Capitolo 6
145
terminante della matrice avente come righe le componenti dei tre vettori dati vale
2 a2 .
1 + a + a2
3(1 + a + a2 )
2 + a2
2 + a2
2. M (f ) =
0
0
1+a
3(1 + a)
2
2+a
2 + a2
1 + 4a + a
2 + a2
3
2 + a2
2
3. Se a 6= 2 dim(im f ) = 3,
im f = L((1, 0, 0, 0), (0, 1 + a, 0, 1), (1, 2 + a, 0, 0));
se a = 2 dim(im f ) = 2, im f = L((1, 0, 0, 0), (0, 1, 0, 1)).
[29] 1. ker f = L((1, 1, 0, 1), (0, 2, 1, 9)); im f = L((5, 1, 3), (4, 1, 2)).
2. W = L((1, 1, 1, 2), (0, 2, 1, 3)), W ker f = L((3, 5, 1, 6)).
0 1
B,C
5
A = M (f ) = 2
2
5
1
5
3
1
4 .
1
Applicazioni Lineari
146
1
1
3. H =
1 6t, t, 3t, 2t R4 | t R ,
2
2
H non e` un sottospazio vettoriale di R4 perche non contiene il vettore nullo.
[32] 1. dim(ker f ) = 1, ker f = L((1, 1, 0, 1));
dim(im f ) = 3, im f = R3 .
2. f (H) = L((2, 1, 3)).
3. f 1 (K) = L((1, 0, 0, 0), (0, 1, 0, 1)).
[33] 1. dim(ker f ) = 1, ker f = L((1, 1, 1, 0));
dim(im f ) = 3, im f = R3 .
2. f (H) = L((0, 1, 1), (0, 1, 0)).
3. f 1 (K) = L((1, 0, 0, 0), (0, 0, 0, 1), (0, 1, 1, 0)).
[34] 1. La matrice associata a f rispetto alle basi canoniche di R2 e di R4 e` :
1 0
1 1
0 1 .
1 2
2. ker f = {o} e quindi f e` iniettiva, im f = L(u1 , u2 ) e f non e` suriettiva.
3. dim(im f f (H)) = 1, im f f (H) = L(f (a)) = L((1, 0, 1, 3)).
2
0
[35] 1. M (f ) = 1 1
1
1
0
0
1
0
0 .
0
Capitolo 6
147
1 0
0
0 1
1
.
A=
1 1
0
0 1 1
2. dim(ker f ) = 0, ker f = {o}, f e` iniettiva;
1 0
0
dim(im f ) = 3, im f = L
,
1 0
1
1
1
0
1
,
,
0 1
f non e` suriettiva.
3. dim(f (H)) = 2, f (H) = L
1
0
1
1
1 1
,
.
1
1
0 1 0 1
A = 1 0 1 0 .
1 1 0 1
Applicazioni Lineari
148
0 1
0
1
2. dim(ker f ) = 1, ker f = L
;
dim(im f ) = 3, im f = R3 ,
f non e` iniettiva, f e` suriettiva.
3. dim(f (H)) = 2, f (H) = L((1, 0, 3), (1, 0, 1)).
4. dim(f
(K)) = 2, f
(K) = L
1
3
0
0
0 1
,
.
0
1
5. Si tratta di ricavare una matrice invertibile X R3,3 tale che A0 = XA. Una tale
matrice non esiste.
1 0
0 1
0 1
,
.
1 0
1 1
1 1
0 1
,
;
1 0
2
1
3
0
B,C
3. M (f ) =
.
2
1
0
3
3
1
3
Capitolo 6
2
1
1 1
1
0
.
0
Se a = 2 ker f = L 0
1
0
1
0 1 e im f = L((0, 1, 1), (2, 1, 1)).
1
0
2a
2a
2 + a + a2
6+a
2
(2 a)
(2 a)2
Se a = 2 f 1 (K) = ker f .
2 + a + a2
(2 a)2
6+a
.
2
(2 a)
149
Applicazioni Lineari
150
[44] 1. S`, f e` unapplicazione lineare perche e` definita tramite equazioni lineari omogenee.
1
0
1 .
2. La matrice richiesta e` A = 1
1 2
3. Non esiste alcuna applicazione lineare g che verifica le condizioni richieste.
[45] 1. f e` unapplicazione lineare perche le equazioni che la definiscono sono lineari
e omogenee.
2. La matrice richiesta e` A =
1
1
2 3
1
0
.
3. g esiste ed e` associata alla seguente matrice, costruita rispetto alla base (1, x) di
R1 [x] e alla base (1, x, x2 ) di R2 [x]:
M (g) =
3
2+ v
2
u
v
,
5
5
4 u 2 v
2
2
3
u
2
(u, v) R2 .
[46] La matrice associata ad f, rispetto alla base (1, x, x2 , x3 ) di R3 [x] e alla base canonica di R2,2 , e` :
1 1
2
1
3 3
6
3
.
M (f ) =
0
1
2 1
1
0 1
0
3
ker f = L(x + x ), im f = L
1
0
3
1
1
,
1
3
0
2
6
,
.
2 1
Capitolo 6
151
1 0 1 2h
0 .
[49] 1. A = M B,C (f ) = 1 h 1
2 1
0
h
3
1
2. Se h 6= 0 ker f = L
1 h, 2, 1 + h, 1 ;
2
2
im f = L((1, 0, 0), (0, 1, h), (1, 2, 0));
se h = 0 ker f = L((1, 2, 1, 0), (0, 0, 0, 1)), im f = L((1, 0, 0), (0, 1, 0)).
3. f 1 (K) = {(x1 , x2 , x3 , x4 ) R4 | 2hx4 hx2 = 0, h R} quindi:
se h 6= 0 f 1 (K) = L((1, 0, 0, 0), (0, 2, 0, 1), (0, 0, 0, 1));
se h = 0 f 1 (K) = R4 .
4. f (H) = L((0, h, 1), (2h, 0, h), (3, 3, 2)), quindi:
se h 6= 0 dim(f (H)) = 3, f (H) = R3 ;
se h = 0 dim(f (H)) = 2, f (H) = L((3, 3, 2), (0, 0, 1)).
3 0 0
5. La matrice richiesta e` M D,C (g) = 3 0 0 .
2 1 0
6.4
Applicazioni Lineari
152
la base canonica B di R3 .
2. La matrice del cambiamento di base da B a B1 e` :
1
0
1
1
1 ;
A= 0
1 1 1
la matrice del cambiamento di base da B a B2 e` :
1 0 1
B = 0 1 1 ;
1 1 1
pertanto la matrice del cambiamento di base da B1 a B2 e` :
1 2 2
A1 B = 2 1 2 .
2 2 3
3. E` noto che lo spazio vettoriale biduale (R3 ) e` canonicamente isomorfo a R3 ,
quindi le componenti di un generico vettore x di R3 , rispetto alla base B1 , sono
anche le componenti dellimmagine di x, tramite lisomorfismo canonico da R3 a
(R3 ) , rispetto alla base B1 duale di B1 . Di conseguenza per ottenere la base B1
e` sufficiente calcolare la base duale di B1 oppure determinare la matrice (tA)1 , le
cui colonne sono le componenti dei vettori cercati.
[2] 1. ker f ker g = {x1 v1 + x2 v2 + x3 v3 V | 2x1 + 3x2 x3 = x1 x2 + x3 = 0}
= L(2v1 3v2 5v3 ), dim(ker f ker g) = 1.
2. La base (C ) coincide con C .
1 3 1
[3] 1. Le componenti di f , rispetto alla base B , sono , ,
.
2 2 2
Capitolo 6
153
b
, f2 (p(x)) = 2a + 2b;
2
1
quindi la base duale richiesta e` 2 2x, + x .
2
f1 (p(x)) = a +
[5] 1. f1 , f2 , f3 sono forme lineari linearmente indipendenti (la verifica segue dalla loro
definizione e dalle propriet`a del calcolo differenziale e integrale).
2. Se p(x) = a + bx + cx2 , allora:
f1 (p(x)) = a +
b
c
+ , f2 (p(x)) = b + 2c, f3 (p(x)) = a.
2
3
[6] 1. B1 = (2 3 , 1 + 2 , 1 2 + 3 ), B2 = (e2 + e3 , e1 + e2 , e1 e2 e3 ),
dove i vettori e1 , e2 , e3 sono stati identificati con i vettori della base B di (R3 )
duale della base B di (R3 ) mediante lisomorfismo canonico da R3 a (R3 ) .
2. Sia P la matrice del cambiamento di base da B a B1 , ossia:
1 0 1
P = 1 1 1 .
0 1 1
La matrice Q del cambiamento di base da B (base duale di B) a B1 (base duale
di B1 ) e` Q = (tP )1 . Da 1. si ha che la matrice S del cambiamento di base da B
(base duale di B) a B2 (base duale di B2 ) e` :
1
0 1
1
1 .
S= 1
0 1 1
Di conseguenza, la matrice R del cambiamento di base da B a B2 verifica luguaglianza S = (tR)1 . Quindi la matrice del cambiamento di base da B2 a B1 e` :
Applicazioni Lineari
154
0
R1 P = tSP = 1
0
1
0
0
0 .
0 1
3. (2v1 +^
3v2 v3 )(f1 2f2 + f3 ) = 8,
per la soluzione si tenga presente il punto 1..
Capitolo 7
Diagonalizzazione
7.1
Esercizi
In tutti gli esercizi di questo capitolo si sono adottate le notazioni usuali, in particolare si
e` indicato con:
- Rn lo spazio vettoriale euclideo, di dimensione n, delle n-uple di numeri reali, dotato
del prodotto scalare standard, che rende ortonormale la base canonica:
(e1 = (1, 0, . . . , 0), e2 = (0, 1, 0, . . . , 0), . . . , en = (0, 0, . . . , 1)).
- Rm,n lo spazio vettoriale euclideo, di dimensione mn, delle matrici aventi m righe e
n colonne, ad elementi reali dotato del prodotto scalare standard X Y = tr(tX Y ), con
X, Y Rm,n , che rende ortonormale la base canonica:
..
E11 = .
0
0
.. , E =
. 12
0 ... 0
0 ...
..
.
0
.. , . . . , E =
mn
.
0 0 ... 0
0
..
.
1 ...
..
.
0
.. .
.
0 0 ... 1
0
..
.
0 ...
..
.
Con tr(tX Y ) si intende la traccia della matrice prodotto della trasposta della matrice X
con la matrice Y.
- Rn,n lo spazio vettoriale euclideo delle matrici quadrate di ordine n, ad elementi reali,
riferito alla base canonica (il caso particolare della precedente).
- S(Rn,n ) lo spazio vettoriale delle matrici simmetriche di ordine n ad elementi reali, di
dimensione n(n + 1)/2, riferito alla base:
155
Diagonalizzazione
156
1
0
..
.
..
.
0 ... ...
0 ... ...
.. . .
.
.
..
..
.
.
0 0 ... ...
0
0
..
.
..
.
0 ... ...
1 ... ...
.. . .
.
.
..
..
.
.
0 0 ... ...
0
0
..
.
..
.
0
0
..
.
..
.
0
0
..
.
..
.
1 ... ...
0 ... ...
.. . .
.
.
..
..
.
.
0 0 ... ...
0
..
.
..
.
0
1
..
.
..
.
0 ... ...
.. . .
.
.
..
..
.
.
,
.
.
.
,
0
0
..
.
..
.
, . . . ,
0 ... ... 0 1
0
0 ... ... 1 0
0
0
..
.
..
.
0 ... ...
0 ... ...
.. . .
.
.
..
..
.
.
1 0 ... ...
0 ... ...
.. . .
.
.
..
..
.
.
0
..
.
..
.
1
0
..
.
..
.
0
0
..
.
..
.
0 ... ... 0 0
0 ... ... 0 1
0
1
..
.
.
..
1 ... ...
0 ... ...
.. . .
.
.
..
..
.
.
0 0 ... ...
0
0
..
.
..
.
0
0
0
1
,
..
.
0
0
0
..
.
1
0
0
..
.
...
...
...
..
.
0
0
0
..
.
0 0 0 ... 0
, . . . ,
0 0 ... 0
0 0 ... 0
.. .. . .
..
.
. .
.
0 0 ... 0
0 0 . . . 1
0
0
..
.
1
0
Capitolo 7
157
2 1 0
A = 1 2 1 .
0 1 2
[2] Trovare gli autovalori e gli autospazi della matrice:
2
1
1
3 .
A = 1 2
3
4 1
[3] Trovare gli autovalori e gli autospazi della matrice:
0 2 2
4
2 .
A= 2
2 2
0
[4] Trovare gli autovalori e gli autospazi della matrice:
1 1
0 0
1
2
1
0
A=
0 1
1 0
0
0
0 1
[5] Trovare gli autovalori e gli autospazi della matrice:
3 1 0 0
1
3 0 0
A=
0
0 4 1
0
0 1 4
[6] Trovare gli autovalori e gli autospazi della matrice:
1 4 3 0
4
1 0 0
A=
3
0 1 0
0
0 0 1
Diagonalizzazione
158
2 0 0 0
0 1 1 0
A=
0 1 1 0 .
0 0 0 2
[8] Trovare gli autovalori e gli autospazi della matrice:
2 1
0
0
1 2
0
0
A=
0
0
2 1
0
0 1 2
A = 3
4
2 1 + a
5
2 ,
4
1
a R,
1
0
A = 1 1
2
3
0
0 ,
2
1
0
B = 0 1
0
0
0
0 .
2
0
h
h
,
1
h + h2
1
A=
1 + h
0
1 + h
1. trovare i valori di h per cui A ha rango minore di 3.
Posto h = 1 nella matrice A:
h R,
Capitolo 7
159
1
2 4
A = 2 2 2 ,
4 2
1
trovare:
1. gli autovalori e gli autospazi di A;
2. una base ortonormale di R3 costituita da autovettori di A;
3. una matrice ortogonale P tale che P 1AP sia una matrice diagonale.
[13] Data la matrice:
3
2
1
A = 3 2 1 + h ,
6
4
2
h R,
1 2
2 3
A=
1
0
2 5
4
1
9 1
6 5
7
5
ammette lautovalore = 0.
[15] Al variare di a R discutere e risolvere il sistema lineare omogeneo AX = O,
dove:
1
1 2 + a
x1
0 , X = x2
A = 1 + 2a 1
0
0
a
x3
e O R3,1 e` la matrice nulla. Posto a = 1, scrivere la matrice B = tA + A e trovare
gli autovalori di B .
Diagonalizzazione
160
0
a
A=
1
0
a 1
0
1
1 1
0
0
0
0
,
0
a
a R,
0 2 a
A = 2 1 1 ,
a 1 1
a R,
1 0
1
,
2
A= 1 h
2
1 h 1 h
x
X = y ,
z
0
B = 1 ,
h
h R.
0 1
k
h 1 ,
A = 1
k 1
0
h, k R,
Capitolo 7
161
0
1
A=
0
0
1
0
0
0
0
0
1
2
0
0
,
2
1
A = 1
2
1. determinarne gli autovalori.
1
0
1
1
1 ,
0
Diagonalizzazione
162
x hy + z = 1
x + hy z = 0
3x y + z = 2, h R,
ammette infinite soluzioni?
Detta A la matrice dei coefficienti del sistema lineare:
2. trovare per quali valori di h esiste A1 ;
3. posto h = 1, dire se A e` diagonalizzabile.
[25] Sia A Rn,n , dimostrare oppure dare un controesempio alle seguenti implicazioni:
1. A diagonalizzabile = A invertibile;
2. A invertibile = A diagonalizzabile.
[26] Sia:
1 3
3
2
A=
5 4
5
1 ,
0
1
0 1
0 1
1
A=
0
0
1
0
0
k
0
0
,
1
0
k R.
Capitolo 7
163
2 2 1
5
2 .
A = 2
1
2
2
1
2 1
2
3 2
A=
1 2
1
0
0
0
0
0
0
0
10 14
0
9
0
A= 6
9 18 1
e` diagonalizzabile e determinare una matrice P R3,3 tale che la matrice D = P 1AP
sia diagonale.
[31] Determinare per quali valori del parametro reale k la matrice:
1
0
0
0
1 + k 2
1
0
0
A=
3k 3 2k 5 + k 30
0
1
0
5 + 5k
k + k 2 k + k 3 1
e` , rispettivamente:
Diagonalizzazione
164
1. invertibile,
2. diagonalizzabile.
[32] 1. Data la matrice:
0
1
1 1
A=
1
0
1
h
0 1 ,
1
0
h R,
1
0
A=
1
0
0
1
0
h
4
0
0 1
,
2
0
0
1
h R,
2 3
3 4
A=
0
3
3 3
0
3
0
3
,
2 3
0
2
Capitolo 7
165
2
3 1
A = 2 3 h
4
6 2
e` diagonalizzabile.
[36] Determinare per quali valori di a e b in campo reale la matrice:
1 0 0
A= 0 1 a
0 0 b
e` diagonalizzabile, e, in questi casi, determinare una matrice diagonale D simile ad A e
una matrice invertibile P tale che D = P 1AP .
[37] Stabilire per quali valori di h R la matrice:
1 0 h
A= 0 2 0
h 1 1
e` diagonalizzabile.
[38] Stabilire per quali valori di h R la matrice:
2
0
0
A = 2 h 1 + h 1
2 + h
0
h
e` diagonalizzabile.
[39] Sia A R4,4 una matrice simmetrica di rango 2 che ammette lautovalore = 2 e
sia V = L((1, 2, 0, 1), (0, 1, 1, 0)) lautospazio relativo a tale autovalore.
1. Determinare una base di R4 formata da autovettori di A.
2. Scrivere una matrice D simile ad A.
Diagonalizzazione
166
[40] Sia A R4,4 una matrice simmetrica con solo due autovalori distinti 1 = 1, 2 = 3
e sia U = L((0, 1, 0, 1)) un autospazio.
1. Determinare una base ortonormale di R4 formata da autovettori di A.
2. Determinare una matrice diagonale simile ad A.
[41] E` data la matrice:
2
A=
2
2h
2
k
2h
0 ,
2
h, k R.
1. Posto k = 0:
a. trovare per quale valore di h la matrice A ha autovalore = 2.
b. Scelto h = 1 e verificato che A e` diagonalizzabile, determinare una matrice
diagonale D simile ad A e una matrice P del cambiamento di base che la
realizzi.
c. Perche P pu`o essere una matrice ortogonale?
2. Posto invece h = 0, stabilire per quali valori di k la matrice A e` diagonalizzabile.
[42] Sia data la matrice:
2
A=
2
2
2
0
2a
0 ,
2
a R.
Capitolo 7
167
1 3
h
0
A=
1 1
0
0
1
0
0
0
2
0
,
0
h
h R,
0 1 0
A = 1 0 0 ,
0 0 0
scrivere tutte le matrici diagonali simili ad A.
[45] Data la matrice:
4 2 1
A = 2 3 2 ,
1 2 4
1. verificato che = 1 e` un autovalore di A, determinarne gli autovalori e una base di
ciascun autospazio;
2. determinare una matrice P (non necessariamente ortogonale) che diagonalizzi A;
3. determinare una matrice Q ortogonale che diagonalizzi A.
3 0 0
A = 0 0 3 ,
0 3 0
1. determinarne gli autovalori e una base di ciascun autospazio di A.
Diagonalizzazione
168
2. Determinare una matrice diagonale D e una matrice P (non necessariamente ortogonale) tale che P 1AP = D.
3. Determinare una matrice ortogonale Q tale che t QAQ = D.
[47] Sia A una matrice quadrata, ad elementi reali, di ordine 8, il cui polinomio caratteristico e` :
P () = 3 ( 1)(2 2)( 3)2 .
1. Quanto pu`o valere il rango di A? (Giustificare la risposta).
2. A pu`o essere diagonalizzabile? (Giustificare la risposta).
2
A=
1
0 1
1
0 ,
1
1
p
det(A). Provare che A ammette un
v2 = (1, 0, 1, 0),
v3 = (1, 0, 0, 2),
v4 = (0, 1, 0, 1).
f (v1 ) = v1
f (v2 ) = 2v1 + v2
f (v3 ) = v2 + v3
f (v4 ) = v3
Capitolo 7
169
g(v1 ) = v1
g(v2 ) = 2v1 + v2
g(v3 ) = v2 + v3
g(v4 ) = v3
1 0
h
0
0 1
0
h
, h R.
A=
3 0 2 + h
0
0 3
0
2 + h
1. Determinare la dimensione e una base di ker f e di im f , al variare di h in R.
2. Posto h = 1, determinare una base di autovettori di ciascun autospazio e stabilire
se f e` diagonalizzabile.
3. Posto h = 1, trovare una base di f 1 (G), dove G e` il sottospazio vettoriale
definito da:
G=
x1 x2
x3 x4
2,2
| 4x1 + x2 x3 = 3x2 3x3 4x4 = 0 .
Diagonalizzazione
170
1
h
1
f (A1 + A2 ) =
2+h 1+h
0 1
f (2A2 + A3 ) =
3 0
3h
2
, h R.
f (A1 A2 + A3 ) =
3 + h 3 + h
3. Stabilire per quali valori di h R lendomorfismo f e` , rispettivamente:
a. un isomorfismo,
b. diagonalizzabile.
Capitolo 7
171
ker f = L(v2 v3 )
f (3v1 + v2 v3 ) = 9v1
f (v + v + v ) = 3v + 2v + 4v .
1
2
3
1
2
3
2. f e` diagonalizzabile?
[55] Si considerino le matrici associate, rispetto alla base canonica, agli endomorfismi
f : R3 R3 tali che siano verificate entrambe le seguenti condizioni:
a. ker f = {(x1 , x2 , x3 ) R3 | x1 + x2 + x3 = 0},
b. f (H) H, dove H = {(x1 , x2 , x3 ) R3 | x3 = 0}.
Determinare quali tra queste matrici sono diagonalizzabili, quindi individuare una base di
R3 formata da autovettori di f in questi casi.
[56] Nello spazio vettoriale V3 e` data la funzione f : V3 V3 cos` definita:
f (x) = i x + 2j x k x.
1. Provare che f e` un endomorfismo di V3 .
2. Determinare la dimensione e una base di ker f e di im f .
3. f e` diagonalizzabile?
[57] Si consideri la funzione:
f : R2,2 R2,2 ,
A 7
1
(A + tA).
2
Diagonalizzazione
172
2 14 7
2 ,
A = 0 2
0 6
5
1
A0 = 0
0
0
2
0
0
0
2
0 1
3
1
=
0 6+h
1 1
,
f
1
2
1 2
=
h 2 2h
5
2
,
con h R.
1. Scrivere la matrice associata ad f rispetto alla base canonica di R2,2 .
2. Al variare di h R, determinare la dimensione e una base di ker f e di im f .
3. Per quali valori di h esiste f 1 ? Determinare, in questi casi, la matrice associata
ad f 1 .
4. Per quali valori di h lendomorfismo f e` diagonalizzabile?
[60] Sia:
2,2
T (R ) =
x1 x2
x3 x4
2,2
| x3 = 0
il sottospazio vettoriale di R2,2 delle matrici triangolari superiori. Si consideri lendomorfismo f : T (R2,2 ) T (R2,2 ) tale che:
1
2
8 10
f
=
0 1
0 10
0
1
6 8
f
=
0 1
0 10
1 2
5 7
=
.
f
0 0
0 6
Capitolo 7
173
x1 x2
0 x3
T (R ) | x1 + 3x2 = 0 ,
2,2
Diagonalizzazione
174
A 7 tA.
A=
X 7 AX XA,
1
h
1 1
,
h R.
x1 x2
x3 x4
2,2
| 2x1 + x3 = 2x2 3x3 + 2x4 = 0 .
Capitolo 7
175
f
=
0 0
0 h
0 1
0 2
f
=
1 0
2 1
1 0
1+h
0
=
,
f
0 1
0
1+h
h R.
f :R
2,2
R ,
X 7 B XB,
dove B =
1
0
h 1
,
h R.
Diagonalizzazione
176
1
2
h 6
,
h R,
X 7 XB.
Capitolo 7
177
2,2
S(R ) =
x1 x2
x3 x4
2,2
| x2 = x3
x1 x2
x3 x4
2,2
| x1 + x4 = 0
x1 x2
x2 x3
=
,
x1 x2
x2 x3
S(R ) | x1 + x2 + x3 = 0
2,2
y1
y2
y3 y1
W | y1 + 3y3 = 0 .
Diagonalizzazione
178
0
h
h
h+h2
1 , h R,
A= 1
1+h
0
1+h
1. trovare il valore di h per cui ker f abbia dimensione 2 e determinarne una base.
2. Posto h = 1, determinare gli autovalori e gli autospazi di f .
3. f e` diagonalizzabile?
[72] Dato lendomorfismo f : R4 R4 definito da:
f ((x, y, z, t)) = (0, 0, x, y),
1. determinare la dimensione e una base sia di ker f sia di im f .
2. Calcolare la dimensione e una base sia di f (H) sia di f 1 (H), dove:
H = {(x, y, z, t) R4 | x + y z t = 0}.
3. Determinare autovalori e autospazi di f . Lendomorfismo f e` diagonalizzabile?
[73] Sia f : R4 R3 unapplicazione lineare la cui matrice, rispetto alle basi canoniche di R4 e di R3 , e` :
2
0
1 3
0
1 , h R.
A = 1 1
3
1 1 2h
1. Al variare di h, trovare la dimensione e una base di ker f e di im f .
Posto h = 1:
2. stabilire per quali valori di k R, il vettore (k 2 2, k 2, 2k) appartiene a im f.
3. Determinare la dimensione e una base sia di f (H) sia di f 1 (K), dove:
H = {(x1 , x2 , x3 , x4 ) R4 | x1 x2 = x3 + x4 = 0},
K = {(y1 , y2 , y3 ) R3 | 2y1 + y2 2y3 = 0}.
4. Dire se lendomorfismo di R4 associato, rispetto alla base canonica di R4 , alla
matrice tA A e` diagonalizzabile.
Capitolo 7
179
[74] In V3 , rispetto ad una base ortonormale positiva B = (i, j, k), dato il vettore a =
2i j + k, si consideri la funzione f : V3 V3 definita da f (x) = 2x a.
1. Verificare che f e` un endomorfismo di V3 .
2. Scrivere la matrice associata ad f rispetto alla base B.
3. Determinare la dimensione e una base sia di ker f sia di im f .
4. Determinare la dimensione e una base sia di f (W) sia di f 1 (W), dove W e` il
sottospazio vettoriale di V3 costituito da tutti i vettori ortogonali ad a.
5. Determinare gli autovalori di f e una base di ciascun autospazio. f e` diagonalizzabile?
[75] Data lapplicazione lineare f : R4 R2 definita da:
f ((x, y, z, w)) = (x z, y + z),
1. scrivere la matrice A di f rispetto alle basi canoniche di R4 e di R2 .
2. Trovare la dimensione e una base sia di ker f sia di im f .
3. Trovare gli autovalori e gli autospazi della matrice B = tA A.
4. Determinare la dimensione e una base di f 1 (H), dove:
H = {(a, a) R2 | a R}.
[76] Si consideri lendomorfismo f : R3 R3 definito da:
f (e3 ) = e2 ,
con (e1 , e2 , e3 ) base canonica di R3 .
1. Determinare la dimensione e una base sia di ker f sia di im f .
2. Calcolare gli autovalori e gli autospazi di f e dire se f e` diagonalizzabile.
3. Determinare i vettori v di R3 tali che f (v) = 2v.
Diagonalizzazione
180
u1 = (1, 0, 2),
u3 = (0, 1, 1).
1 1
0 0
,
U2 =
0 1
0 1
,
U3 =
0 0
1 1
,
U4 =
1 0
0 0
.
f (E11 ) = f (E22 ) = U3
f (E12 ) = f (E21 ) = U1 U4 .
Capitolo 7
181
x 7 x 2(x u) u,
f (2i + j) = 5i 4j + k
f (j + 2k) = i 4j 5k
f (i + k) = i 2j k.
1. Scrivere la matrice A associata ad f rispetto alla base B = (i, j, k) e verificare che
A e` simmetrica.
2. Determinare la dimensione e una base sia di ker f sia di im f .
3. Trovare gli autovalori e gli autospazi di f .
4. Determinare la dimensione e una base di f (H), dove:
H = {x V3 | x (2i + j 2k) = o}
e scriverne le equazioni, rispetto alla base B, che definiscono f (H).
Diagonalizzazione
182
1
0
A=
2
0
0
0
0
0
1
1
,
0 2 2
1 1
0
g((0, 0, 1, 0)) =
1 2
0 1
.
g e` unica?
[82] In R2,2 si consideri il sottospazio vettoriale A(R2,2 ) delle matrici antisimmetriche.
1. Determinare un sottospazio vettoriale W supplementare di A(R2,2 ).
2. Sapendo che ogni matrice A di R2,2 si decompone in modo unico come:
A = A1 + A2 ,
A1 A(R2,2 ), A2 W,
A 7 A2 .
3. Considerato il prodotto scalare standard di R2,2 , determinare, con adeguata giustificazione, i casi in cui f e` un endomorfismo autoaggiunto.
Capitolo 7
183
1
1
1
2
0
0 , B = M (g) =
A = M (f ) = 0
.
0 1 2
1 1
1. Determinare la dimensione e una base sia di ker f sia di im f .
2. Determinare la dimensione e una base sia di ker g sia di im g .
3. Determinare la dimensione e una base di g(H), con:
H = {(x, y, z) R3 | x + y = 0}.
4. Calcolare gli autovalori e gli autospazi di h1 = g f e di h2 = f g .
5. h1 e h2 sono diagonalizzabili? In caso affermativo scrivere tutte le matrici diagonali
associate ad h1 e ad h2 .
[84] Si consideri lapplicazione lineare f : R3 R3 di equazioni:
0
x =x+y+z
y 0 = (3 + a)x + (1 + 2a)y z
0
z = (2 + a2 )x + az,
a R.
1. Al variare di a determinare la dimensione e una base sia di ker f sia di im f .
2. Posto a = 0, determinare gli autovalori di f e stabilire se, in questo caso, lendomorfismo f e` diagonalizzabile.
[85] 1. Dati i numeri reali a, b, c R, verificare che esiste ed e` unico lendomorfismo f
di R3 tale che:
f (e1 e2 ) = (1 a) e1 + e2
f (e2 e3 ) = (a b) e1 (1 + c) e2 e3
f (2e + e ) = (2 + b) e + c e + e ,
1
3
1
2
3
dove B = (e1 , e2 , e3 ) e` la base canonica di R3 .
Diagonalizzazione
184
1
a b
A = 0 1 c .
0
0 1
3. Determinare per quali valori di a, b, c la matrice A e` diagonalizzabile.
[86] Si consideri la funzione:
f : R2,2 R2,2 ,
con:
A=
X 7 AX,
1 1
0
1
.
Capitolo 7
185
k R.
Diagonalizzazione
186
f (e1 ) = e1 e3
f (e2 ) = e2
f (e ) = e + e .
3
1
3
1. Determinare la dimensione e una base sia di ker f sia di im f . Verificare che:
ker f im f = R3 .
2. Dire perche f e` diagonalizzabile. Senza calcolare gli autospazi determinare una
base B 0 di R3 formata da autovettori di f e scrivere la matrice associata ad f
rispetto a tale base.
3. Esplicitare il legame tra la matrice associata ad f rispetto alla base canonica B =
(e1 , e2 , e3 ) e la matrice associata ad f rispetto alla base B 0 .
[95] Si considerino le seguenti matrici:
2 0 0
A = 0 1 0 ,
1 0 1
1
0
1
2
B=
1 1
0
0 .
1
Capitolo 7
187
h R;
c. p(x) = x3 e` un autovettore di f ;
d. f (x x3 ) {a1 + a2 x + a3 x2 + a4 x3 R3 [x] | a3 + 4a4 = 0};
Diagonalizzazione
188
e. 2 + x3 ker f.
2. Trovare, per ogni valore di h R, la dimensione e una base sia di ker f sia di im f .
3. Stabilire per quali valori del parametro h lendomorfismo f e` diagonalizzabile.
[99] Si consideri lendomorfismo f di R2 [x] cos` definito:
f (2 + 3x 4x2 ) = 2 4x + 3kx2
f (1 2x + 3x2 ) = 1 + 3x 2kx2
f (5 4x + x2 ) = 5 + x 4kx2 , k R.
1. Scrivere la matrice A, associata ad f rispetto alla base B = (1, x, x2 ).
2. Determinare la dimensione e una base sia di im f sia di ker f , al variare del parametro k in campo reale.
3. Stabilire per quali valori di k lendomorfismo f e` invertibile e, in questi casi,
scrivere la matrice associata a f 1 , rispetto alla base B.
4. Determinare, al variare di k , la dimensione e una base di f (H), dove:
H = {x(a0 + a1 x) R2 [x] | a0 , a1 R}
e di f 1 (K), dove:
K = {a0 (x 2)(x 3) R2 [x] | a0 R}.
5. Per quali valori di k esiste un endomorfismo g di R2 [x] tale che g f = 3 id (dove
id indica lidentit`a in R2 [x])? Determinare, quando e` possibile, la matrice associata
a g , rispetto alla base B.
6. Per quali valori di k lendomorfismo f e` diagonalizzabile? In questi casi, scrivere una matrice diagonale A0 associata ad f e una base rispetto alla quale questa
matrice e` data.
[100] Si consideri loperatore di derivazione:
d : R5 [x] R5 [x],
p(x) 7 p0 (x),
Capitolo 7
189
p1 (x) W1 , p2 (x) W2 ;
data la funzione:
f : R3 [x] R3 [x],
Diagonalizzazione
190
7.2
[1] Per ciascuna delle seguenti coppie A, B di matrici verificare che sono simultaneamente diagonalizzabili e determinare una base comune di autovettori. Trovare, inoltre,
una matrice diagonale D simile ad A ed una matrice diagonale D0 simile a B .
2 0 0
1 0 0
1. A = 0 2 0 , B = 2 3 0 .
1 0 3
2 0 3
3 2 2
2
0 ,
2. A = 0
0 1
1
66
4
3. A =
53
1
24
4. A =
0
8
190
13
148
2
1
1
0
0 .
B= 0
0 1 1
68
4 ,
55
0
2
0
1
48
6
,
0
2
0
0 16 1
30
2
B=
25
2
12
B=
0
16
16 16
4
16
0
0
0
0
,
5. A =
48
48 12 48
0
0
0
0
96
8
75
32
2 .
27
0 8
3 24
0 2
0 32
0
3
.
0
2
9
12 3 12
3 3
1
3
.
B=
12 12
4
12
9 12
3
12
Capitolo 7
0
2
1
0
0 ,
1
1
B = 3
3
1
8
0 1
7. A =
0
4
8
0 ,
3
1
6. A = 3
5
3
8. A = 1
1
0
1
4 1 ,
0
3
3
3
9. A = 2 2
1
1
0
0 ,
0
1
0
2
2 1 2
10. A =
0
0 1
0
0
0
1
11. A = 0
0
1 5
2 3 ,
0 1
191
0
0 .
1
0
4
3
B = 1
1
4
2 .
0
3
2
0
3 3
2
B = 1 1 2 .
1 3
0
6
4 4
4 .
B = 4 2
2
2
0
0
2
,
0
1
1
1
B=
0
0
1
B= 0
0
0
0
0 1
0
1
0
0
0
1
.
0
1
3 3
4 3 .
0
1
1
0
A = 8 1
8
0
0
4 ,
3
0 1
2
B= 3
4
2
1
0 .
0
Diagonalizzazione
192
7.3
Soluzioni
1 = 2, m1 = 1; 2 = 2 2, m2 = 1; 3 = 2 + 2, m3 = 1;
Capitolo 7
193
1 = 0, m1 = 1; 2 = 2, m2 = 3;
autospazi V1 = L((0, 1, 1, 0)), V2 = L((0, 0, 0, 1), (0, 1, 1, 0), (1, 0, 0, 0)).
1 = 5, m1 = 2; 2 = 5, m2 = 2;
0 2
[10] 1. P = 1 1
1
7
0
0 .
1
1
1
, 0, ,
2
2
!
!
1 2 2 1
2 1
2
,
,
,
, ,
;
3 3
3
3 2 3 3 2
Diagonalizzazione
194
3. P = 0
1
3 2
2 2
3
1
3 2
2
3
1 .
0 0 0
D = 0 0 0 data rispetto alla base:
0 0 3
B = ((1, 0, 3), (2, 3, 0), (1, 1, 2)).
[14] A ammette lautovalore = 0 perche det(A) = 0.
[15] Se a 6= 0 si ha una sola soluzione X = O, con O R3,1 matrice nulla;
se a = 0 si hanno infinite soluzioni:
t
t , t R.
X=
0
2 2
1
0 ,
B = tA + A = 2 2
1
0 2
i cui autovalori con le relative molteplicit`a sono:
1 = 3, m1 = 1; 2 = 2, m2 = 2; 3 = 3, m3 = 1.
[16] 1. A ha rango massimo se e solo se a
/ {0, 2}.
Capitolo 7
[18] 1. Se h
/ {1, 0, 1} esiste una sola soluzione;
se h {1, 0} non esistono soluzioni;
se h = 1 esistono infinite soluzioni che dipendono da unincognita libera.
2 3 0
2. C = 3 5 1 ; una matrice diagonale simile a C e` :
0 1 2
0 0 0
D = 0 2 0 ;
0 0 7
3. la risposta e` negativa.
1
0
2. D = 0 1
0
0
0
0 ,
2
1
P = 0
1
1
1
1 1 .
0
1
195
Diagonalizzazione
196
1
2
Q=
0
3
1
1
3
1
.
3
0
1 1
P = 1 2 0 .
1
1 1
Capitolo 7
0 0
0 0
1 1
0 1
e` diagonale ma non e` invertibile.
e` invertibile ma non e` diagonalizzabile.
2
0
0
4 3 , B e` simmetrica, quindi e` diagonalizzabile;
[26] B = 0
0 3
0
2+ 13
2 13
D=
0
2
=
7
2
7
A1
3
7
2
7
1
7
2
.
7
6
7
197
Diagonalizzazione
198
1 = 1, m1 = 2; 2 = 7, m2 = 1;
autospazi V1 = L((1, 0, 1), (2, 1, 0)), V2 = L((1, 2, 1)).
0
3. P =
1
2 1
1
2 .
0
1
1
1
1
2
3
6
1
2
4. Q =
.
3
6
1
1
1
2
3
6
0
0
0
0
0
0
0
D=
.
5
33
0
0
0
5+ 33
0
0
0
2
[30] A e` diagonalizzabile perche ammette tre autovalori distinti;
3
0 0
2 0 7
6 .
D = 0 1 0 , P = 1 0
0
0 2
0 1 15
[31] 1. A e` invertibile per ogni k R.
2. A e` diagonalizzabile se e solo se k = 1.
[32] 1. Se h 6= 1 il rango di A e` 3,
Capitolo 7
199
se h = 1 il rango di A e` 2.
3 2 1
3 1 ,
2. B = 2
1
1 2
autovalori di B (tutti di molteplici`a 1) 1 = 0, 2 = 3, 3 = 5;
autospazi di B V1 = L((1, 1, 1)), V2 = L((1, 1, 2)), V3 = L((1, 1, 0));
1
1
1
3
6
2
1
1
1
P =
.
3
6
2
1
2
0
3
6
[33] 1. A e` invertibile se e solo se h 6= 1;
2. A e` diagonalizzabile se e solo se h < 0.
[34] 1. A e tA hanno gli stessi autovalori in quanto hanno lo stesso polinomio caratteristico.
2. Gli autovalori di A sono 1 = 1, 2 = 2 entrambi con molteplicit`a 2, gli autospazi ad essi relativi sono rispettivamente generati da:
{(0, 1, 0, 1), (1, 1, 1, 0)} e da {(1, 1, 0, 1), (0, 0, 1, 0)};
gli autovalori di tA coincidono con gli autovalori di A ma i rispettivi autospazi sono
diversi, infatti sono, rispettivamente, generati da:
{(1, 0, 0, 1), (1, 1, 0, 0)} e da {(1, 1, 0, 1), (1, 0, 1, 0)}
[35] A e` diagonalizzabile se e solo se h > 25/24.
[36] A e` diagonalizzabile:
i) se b 6= 1 e a = (b 1), R, allora:
Diagonalizzazione
200
1 0 0
D = 0 1 0 ,
0 0 b
1 0 0
P = 0 1 ;
0 0 1
ii) se b = 1 e a = 0, allora A = I e A0 = I.
2
0
D=
0
0
0
2
0
0
0
0
0
0
0
0
.
0
0
1
0
2. Per esempio D =
0
0
0
3
0
0
0
0
3
0
0
0
.
0
3
[41] 1. Posto k = 0:
a. A ammette lautovalore 2, per ogni h R.
Capitolo 7
2
b. D = 0
0
0
0 ,
4
0
2
0
2
0
P = 1 1
1
1
201
1
1 .
1
3. P =
0
3
1
1
1
e` una matrice ortogonale.
2
6
3
1
1
1
2
6
3
1
h
1
h
2
h
.
2
1
h
Diagonalizzazione
202
1 = 0, m1 = 2; 2 =
1
1
(1 5), m2 = 1; 3 = (1 + 5), m3 = 1;
2
2
autospazi:
V1 = L((1, 1, 0, 1), (1, 1, 2, 0)), V2 = L
V 3 = L
1
(1 5), 0, 1, 0 ,
2
1
(1 + 5), 0, 1, 0 .
2
1
0
0 1
D1 =
0
0
0
1
0 , D2 =
0
0
0
0
0
1
0
0 , D3 =
0
0 1
0
0
1
0
0
0 ,
0
0
0
0 , D5 = 0
1
0
0
0
0
0
1
0 , D6 = 0 1
0 1
0
0
0
0 .
1
1
D4 = 0
0
0
0
0
1
1
0
2. P = 2
1 1
1
1 ;
1
1
1
6
2
0
3. Q =
1
1
6
2
1
.
3
Capitolo 7
203
3
0
2. D = 0 3
0
0
0
3. Q =
0
1
2
1
0
1
0
0 , P = 0
1
3
0 1
0
0
1 .
1
.
2
4 = 2, m4 = 1; 5 = 3, m5 = 2.
2, m3 = 1;
0 0 0
0 0 0
2 0 0
0 2 0 , 0 3 0 , 0 0 0 ,
0 0 3
0 0 2
0 0 3
2 0 0
3 0 0
3 0 0
0 3 0 , 0 0 0 , 0 2 0 .
0 0 0
0 0 2
0 0 0
204
Diagonalizzazione
p
det(A))2 da cui segue la tesi.
[50] 1. Il rango della matrice avente sulle righe le componenti dei vettori dati e` 4.
2. f non e` un endomorfismo perche f (v1 + v2 + v3 ) 6= f (v1 ) + f (v2 ) + f (v3 ),
g invece e` un endomorfismo in quanto g(v1 + v2 + v3 ) = g(v1 ) + g(v2 ) + g(v3 ).
3. Gli autovalori di g e le loro rispettive molteplicit`a sono:
1 = 0, m1 = 1; 2 = 1, m2 = 3;
i relativi autospazi sono V1 = L((2, 1, 1, 1)), V2 = L((1, 0, 0, 0)).
4. No, g non e` diagonalizzabile.
[52] 1. f e` un endomorfismo perche le equazioni che lo definiscono sono lineari e omogenee nelle variabili x1 , x2 , x3 , x4 .
1
17 10
9
0
1
0
0
.
A=
0
11
8
6
0 13 8 6
6 0
2. dim(ker f ) = 1, ker f = L
;
3 4
Capitolo 7
205
1 0
17
1
10
0
dim(im f ) = 3, im f = L
,
,
.
0 0
11 13
8 8
37
0
17
1
7
0
3. dim(f (H)) = 3, f (H) = L
,
,
;
24 24
11 13
5 5
dim(f
(K)) = 2, f
(K) =
10
11
8
0
6
,
3
0
4
.
0
0
5. S`, f e` diagonalizzabile, D =
0
0
0
1
0
0
0
0
1
0
0
6
0
0 1
0
, P =
3 1
0
2
4
3
1 1
0
0
.
0 1
0
1
[53] 1. V e` un sottospazio vettoriale di R2,2 in quanto la traccia e` unapplicazione lineare. (A1 , A2 , A3 ) e` una base di V perche i suoi elementi sono generatori di V linearmente indipendenti.
0
1 1
2 1 , h R.
2. M B,B (f ) = h
h 1
2
3. a. f e` un isomorfismo se h 6= 0.
b. f e` diagonalizzabile se h > 9/8. Infatti il polinomio caratteristico di f e` :
P () = 3 + 42 + (3 + 2h) 2h = 0.
Si consiglia di usare un qualsiasi programma di calcolo simbolico per la soluzione del problema.
3 0 0
[54] 1. M B,B (f ) = 0 1 1 .
0 2 2
Diagonalizzazione
206
2. S`, f e` diagonalizzabile.
a a a
[55] A = M (f ) = b b b , a, b R;
0 0 0
A e` diagonalizzabile se a + b 6= 0, oppure se a = b = 0. Nel primo caso una base
di autovettori e` data da ((1, 0, 1), (1, 1, 0), (a, b, 0)). Nel secondo caso, trattandosi
dellapplicazione lineare nulla, ogni base di R3 e` una base di autovettori.
[56] 1. La linearit`a segue dalle propriet`a del prodotto vettoriale.
0
B,B
2. M (f ) = 1
2
1
2
0 1 ,
1
0
1
0
0
0
1
1
0
0
2
2
2. M (f ) =
1
1
0
0
2
2
0
0
0
1
e` la matrice associata ad f rispetto alla base canonica di R2,2 .
0 1
3. dim(ker f ) = 1, ker f = L
;
1 0
Capitolo 7
dim(im f ) = 3, im f = L
1 0
0 0
207
0 1
0 0
,
,
.
1 0
0 1
1
0
D=
0
0
0
1
0
0
0
0
1
0
0
0
,
0
0
[58] A0 = P 1AP,
2
P =
3
0
1
2
1
0 ,
0
h
0
0 h
[59] 1. M (f ) =
0
2
0
0
0
0
2
0
, h R,
1
0
0 1
Diagonalizzazione
208
dim(im f ) = 3, im f = L
0 2
0 0
,
,
;
1 0
0 1
0 0
1 0
3. Se h 6= 4, h 6= 0 esiste f 1 e:
1
h
1
M (f ) =
1
4+h
h
4+h
2
4+h
2
4+h
[60] 1. S` perche sono assegnate le immagini degli elementi di una base di T (R2,2 ).
1 3
3 5
2. A =
6 6
3
3 .
4
dim(f
(H)) = 2, f
3 7
0 12
(H) = L
3 3
0 2
3 3
,
;
0 4
0 2
,
.
0 3
2
0
6. D = 0 2
0
0
0
0 ,
4
B=
1 1
0 0
1 0
1 1
,
,
.
0 1
0 2
Capitolo 7
209
0 3 1
0 3 .
2. A = M B,B (f ) = 3
1
3
0
3. dim(ker f ) = 1, ker f = L(3i j + 3k);
dim(im f ) = 2, im f = L(3j + k, i + k).
4. f (W) = L(i + 6j + k, 3i + 3j + 4k), f 1 (U) = ker f .
0
0 ,
2
1
1
1 1
5. P =
0
1
0
1
A = P AP = 3
7
2
1
1
3
2
2
.
6. f non e` diagonalizzabile.
1
0
2. M (f ) =
0
0
0
0
1
0
0
1
0
0
0
0
0
1
1
0
D=
0
0
0
1
0
0
0
0
0
0
e` associata ad f rispetto alla base:
1
0
0 1
Diagonalizzazione
210
B=
1 0
0 0
0 1
0 0
0 1
,
,
,
.
1 0
0 1
1 0
0 1
h
0
h
2
0
h
, h R,
[63] 1. M (f ) =
1
0 2 1
0
1 h
0
e` la matrice associata ad f rispetto alla base canonica di R2,2 .
1 0
2 h
dim(ker f ) = 2, ker f = L
,
.
0 1
1 0
2. f e` diagonalizzabile se h > 1.
2 3
3 9
3. B =
,
,
.
1 0
1 3
1 2
4. dim(im f W) = 1, im f W = L
.
2 1
1 1
1
1
1
,
0
0
1
[64] 1. f associa ad ogni vettore x di V3 la sua proiezione ortogonale sul piano vettoriale
individuato da a e da b, da cui segue la linearit`a di f.
2
3
1
B,B
2. M (f ) =
3
3
2
3
1
3
1
3
1
.
3
2
3
1 0 0
0 0
3. M B ,B (f ) = 0 1 0 .
0 0 0
4. dim(ker f ) = 1, ker f = L(i + j k);
dim(im f ) = 2, im f = L(2i j + k, i 2j k).
Capitolo 7
211
1 0 h
[65] 1. M (f ) = 0 2 0 , h R,
h 1 1
e` la matrice associata ad f rispetto alla base di S(R2,2 ) data da:
1 0
0 0
0 1
0 0
,
,
;
1 0
0 1
1 2
2 2
.
1
h
0
0
0 1
0
0
[66] 1. M (f ) =
2
h h 1 h , h R,
0 h
0
1
e` la matrice associata ad f rispetto alla base canonica di R2,2 ;
f e` un isomorfismo per ogni valore di h R, in quanto det(M (f )) = 1, h R.
2. f e` diagonalizzabile per ogni valore di h R.
3. Una base richiesta e` :
1
2
0 1
0
,
1
0
0
1
,
0
0
1
2
,
1
0
0
.
Diagonalizzazione
212
0
1
1
0
1 ,
M (f ) = 1
1 1 2
1
h
0
0
2 6
0
0
, h R,
[68] 1. M (f ) =
0
0 1
h
0
0
2 6
e` la matrice associata ad f rispetto alla base canonica di R2,2 ;
se h 6= 3 f e` un isomorfismo in quanto det M (f ) = (6 2h)2 ;
3 1
0 0
se h = 3 dim(ker f ) = 2, ker f = L
,
;
0 0
3 1
1 2
0 0
dim(im f ) = 2, im f = L
,
.
0 0
1 2
2. Se h = 3 f e` diagonalizzabile.
3 6
3. dim(f (W)) = 1, f (W) = L
.
1 2
1
0
[69] 1. M (f ) =
0
0
0
0
1
0
0
1
0
0
0
0
0
1
Capitolo 7
213
2,2
dim(S(R )) = 3, B =
dim(W) = 3, B =
1 0
0 0
1
0
0 1
0 1
0 0
,
,
base di S(R2,2 );
1 0
0 1
0 1
0 0
,
,
base di W .
0 0
1 0
0 2 2
0
4
2 ,
2. A = M B,B (f ) = 2
2 2
0
dim(ker f ) = 1, ker f = L
dim(im f ) = 2, im f = L
0 1
1 0
3. dim(f (H)) = 2, f (H) = L
1
1
1 1
1 1
0 1
;
1 1
,
.
0 1
1 0
,
;
1 1
1 1
dim(f 1 (K)) = 2, f 1 (K) = L
1
1
2 0 0
4. A e` diagonalizzabile e D = 0 2 0 .
0 0 0
4
,
3
3
0
.
Diagonalizzazione
214
0
2
B,B
0
2. M (f ) = 2
2 4
2
4 .
0
Capitolo 7
215
dim(f 1 (W)) = 3,
f 1 (W) = L((2, 1, 0), (1, 0, 0), (2, 1, 1)).
5. Lunico autovalore di f e` = 0, di molteplicit`a m = 1,
lautospazio ad esso relativo e` V1 = ker f , f non e` diagonalizzabile.
[75] 1. A =
1
0
0 1
1
1
0
0
.
1
2
0
1 ha rango 3.
P = 0 1
2
0 1
1 4
2
, ,
.
2. Le componenti richieste sono
5
5 5
Diagonalizzazione
216
2 0 0
3. A1 = 0 2 0 , A1 = P 1AP , quindi A = P A1 P 1 .
0 0 1
[78] 1. B 0 e` una base perche la matrice:
1
1
P =
0
0
0
1
0
1
0
0
1
1
1
0
ha rango 4;
0
0
0 2 2
0 1 1
2. M B,B (f ) =
1
0
0
1
0
0
0
0
.
1
1
1
0
0 1
3. dim(ker f ) = 2, ker f = L
,
;
0 1
1 0
0 0
2 1
dim(im f ) = 2, im f = L
,
.
1 1
0
0
4. Lunico autovalore e` = 0 di molteplicit`a m = 2, quindi f non e` diagonalizzabile.
[79] 1. La linearit`a di f segue dalle propriet`a della somma di vettori e del prodotto scalare tra due vettori.
1
0
0
2. A = M B,B (f ) = 0 1 2 .
0 2 1
3. Poiche det(A) = 3, ker f = {o} e im f = V3 .
4. Autovalori con le relative molteplicit`a:
1 = 3, m1 = 1; 2 = 1, m2 = 2;
autospazi V1 = L((0, 1, 1)), V2 = L((0, 1, 1), (1, 0, 0)).
Capitolo 7
217
5. S`, f e` diagonalizzabile; una base di autovettori e` ((0, 1, 1), (0, 1, 1), (1, 0, 0)).
6. H = V2 , dim(H) = 2, f (H) = f 1 (H) = H.
2 1
1
[80] 1. A = 1 2 1 .
1 1 2
2. dim(ker f ) = 1, ker f = L((1, 1, 1));
dim(im f ) = 2, im f = L((2, 1, 1), (1, 2, 1)).
3. Autovalori con le relative molteplicit`a:
1 = 3, m1 = 2; 2 = 0, m2 = 1;
autospazi V1 = L((1, 0, 1), (1, 1, 0)), V2 = ker f .
4. dim(f (H)) = 1,
f (H) = {x = x1 i + x2 j + x3 k V3 | 5x2 + 2x3 = 5x1 + 7x3 = 0}.
Per esempio f (H) = L((7, 2, 5)).
[81] 1. dim(ker f ) = 1, ker f = L
0 1
1
1
;
Diagonalizzazione
218
2
4
0
2
2
4
0
2
1
2
0
1
0
0
.
0
0
g e` unica perche i vettori (1, 0, 2, 0), (0, 0, 0, 1), (0, 1, 2, 1), (0, 1, 2, 0) formano una base di R4 .
[82] 1. Per esempio, W pu`o essere il sottospazio vettoriale S(R2,2 ) delle matrici simmetriche di R2,2 .
2,2
0 1
1 0
W = L (B2 , B3 , B4 ), dove B2 =
Rispetto alla base
0 0
0 1
M (f ) =
0 0
0 0
1 0
0 0
e
0 1
0 0
, B3 =
, B4 =
.
1 0
0 1
0 0
0 0
.
1 0
0 1
Capitolo 7
219
0
0
0 1
,
D2 =
1
0
0
0
.
0
0
0
D1 =
0
0
0
0
0 ,
0 1
0
0
0
0 1
D2 =
0
0
0
0 ,
0
1
0
0
D3 =
0
0
0
0
0
0 .
0
1
ker f = {o}, im f = R3 ;
[84] 1. Se a
/ 0,
2
se a = 0 dim(ker f ) = 1, ker f = L((0, 1, 1));
dim(im f ) = 2, im f = L((1, 3, 2), (1, 1, 0));
1
dim(ker f ) = 1, ker f = L((2, 9, 7));
2
1
dim(im f ) = 2, im f = L (1, 0, 0), 1, 1,
.
2
Diagonalizzazione
220
[86] 1. La linearit`a di f segue dalle propriet`a della somma e del prodotto di matrici.
0 1
0
1
0 1
.
0
1
0
0
0
1
0
2. B = M B,B (f ) =
0
0
dim(f
(H)) = 3, f
1
1
0 1
(H) =
x1 x2
x3 x4
=L
0
,
0
1 0
0 0
1
0
2,2
1
,
1
0
0
;
| x 2 x3 x4 = 0
0 1
0 1
,
,
.
1 0
0 1
0 1
0 0
1 0
,
.
0 0
1
1
[87] 1. M (f ) =
1
0
0
2
0
0
0
1
0 1
2 1
0
3
Capitolo 7
221
0
0 2
0
1 .
M B,B (f ) = 0
2 1
0
2. f (H) = {o} in quanto a a = o.
3. f 1 (K) = V3 in quanto x a e` un vettore ortogonale ad a.
4. f ammette solo lautovalore 0 il cui autospazio e` H.
[89] La matrice richiesta e` :
0
B,B
M (g) = 2
1
2 1
0
0 .
0
0
[90] 1. Se k 6= 1 f e` un isomorfismo.
Se k = 1 dim(ker f ) = 1 e dim(im f ) = 2 pertanto f non e` ne iniettivo ne
suriettivo.
2. Per ogni k R si ha:
dim(f (H)) = 2, f (H) = L((1 + k, 1, 1), (0, 1, 1));
dim(f 1 (H)) = 2, f 1 (H) = L((1, 0, 0), (0, 1, k)).
Diagonalizzazione
222
[92] Sia A la matrice associata ad f , allora per ipotesi esiste una matrice P tale che
D = P 1AP , con D matrice diagonale. Elevando al quadrato la relazione precedente
segue D2 = P 1A2 P , ossia f 2 e` diagonalizzabile. Non vale il viceversa, per esempio la
matrice:
0 1
A=
0 0
non e` diagonalizzabile mentre A2 lo e` .
1
B,B
0
[94] 1. M (f ) =
1
0 1
1
0 ;
0
1
dim(ker f ) = 1,
dim(im f ) = 2,
Poiche i tre vettori (1, 0, 1), (0, 1, 0), (1, 0, 1) sono linearmente indipendenti segue la tesi.
2. f e` diagonalizzabile perche e` associato ad una matrice simmetrica.
Gli autovalori sono 1 = 0, 2 = 1, 3 = 2, tutti di molteplicit`a 1. Di conseguenza
si possono scegliere, rispettivamente, i vettori:
e01 = (1, 0, 1), e02 = (0, 1, 0), e03 = (1, 0, 1)
come autovettori ad essi relativi. La matrice associata ad f rispetto alla base
B 0 = (e01 , e02 , e03 ) e` la matrice diagonale:
0 0 0
D = 0 1 0 .
0 0 2
Capitolo 7
223
0
P =
1
0
1
1
0 e D = P 1AP .
0 1
[95] 1. A0 = C 1AC,
2
0
0
A =
0
B 0 = E 1BE,
2
B0 = 0
0
0
1
0
0
1
0
0
0 ,
1
0
0 ,
1
0
C=
1
0
0 ;
1
0
1
0
0
1
E = 1 1
1
0
0
0 .
1
2 9
3
4 1
M (f ) = 1
1
3
0
e` la matrice associata ad f rispetto alla base (1, x, x2 ) di R2 [x].
2. dim(ker f ) = 1, ker f = L(3 + x + x2 );
dim(im f ) = 2, im f = L(2 + x + x2 , 3 x).
3. H = L(2+x, 2x+x2 ), dim(f (H)) = 2, f (H) = L(5+2x+x2 , 73x2x2 ).
4. Gli autovalori di f con le relative molteplicit`a e gli autospazi sono:
1 = 0, m1 = 1; 2 = 1, m2 = 2; V1 = ker f, V2 = L(1 + x2 , 3 + x).
5. S`, f e` diagonalizzabile ed e` associata alla matrice:
0 0 0
D= 0 1 0
0 0 1
Diagonalizzazione
224
2 1
0
0 3 2
M (f ) =
4
7
6
3
0
1
1
1
;
5
2
2
dim(ker f ) = 2, ker f = L
0
1
3
1 2
,
;
3
0
0
0
h
0
0
1
3
0
M (f ) =
, h R.
0
1
h
0
7
3
3
3
4
4
2
2
2. det(M (f )) = 0 per ogni valore di h R, quindi:
dim(ker f ) = 1, ker f = L(2 + x3 ),
7 3
3 3
3
2
2
dim(im f ) = 3, im f = L x , x + x x , h + 3x hx + x .
4
2
Capitolo 7
3
3. f e` diagonalizzabile se h
/ 3,
.
10
1 0 0
[99] 1. A = 0 0 1 ,
0 k 0
k R.
A1
= 0
1
.
k
M B,B (g) = 0
3
.
k
k
A0 =
0
0
0
,
225
Diagonalizzazione
226
una base di autovettori e`
1
1
1, x + x2 , x + x2 .
k
k
0 1 0 0 0 0
0 0 2 0 0 0
0 0 0 3 0 0
B,B
.
M (d) =
0
0
0
0
4
0
0 0 0 0 0 5
0 0 0 0 0 0
2. Lunico autovalore, la sua molteplicit`a e lautospazio ad esso relativo sono:
1 = 0, m1 = 6, V1 = L(1).
3. d non e` diagonalizzabile.
1 0
0
0
0
1
0
0
A0 = M C,C (f ) =
0 0 1
0
0 0
0 1
da cui segue:
0
A = M B,B (f ) =
2
0
4. ker f = {0},
0
0
0
1
0
0
.
2 1
0
0
0 1
im f = R3 [x].
Capitolo 7
227
1
0
A=
0
0
0
0
1
0
0
0
1
0
0
0
.
0
1
2. dim(ker f ) = 1, ker f = L
0 1
1
0
;
dim(im f ) = 3, im f = L(1, x2 , x3 ).
3. S`, A e` diagonalizzabile. Le due matrici richieste sono:
0
0
D=
0
0
7.4
0
1
0
0
0
0
1
0
0
0
,
0
1
0
1
P =
1
0
0
0
0
1
0
0
1
0
1
0
.
0
0
Diagonalizzazione
228
2 0 0
D = 0 2 0 ,
0 0 3
1 0 0
D0 = 0 3 0 .
0 0 3
3
D= 0
0
0
0 ,
2
0
1
0
0
0 .
0
2
0
D0 = 0 1
0
0
1 0 0
D = 0 1 0 ,
0 0 2
1 0 0
D0 = 0 2 0 .
0 0 2
1 0
0 1
D=
0 0
0 0
0
0
2
0
0
0
,
0
1
0
D0 =
0
0
0
2
0
0
0
0
2
0
0
0
.
0
3
0
0
D=
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
,
0
4
0
D0 =
0
0
0
1
0
0
0
0
0
0
0
0
.
0
0
2 0
0 1
D=
0 0
0
0 ,
1
4
0
0
D =
0
0
1
0
0
0 .
1
Capitolo 7
229
1
0
0 1
D=
0
0
0
0 ,
3
1
0
0
D =
0
0
1
0
0
0 .
2
2
D= 0
0
0
4
0
0
0 ,
4
0
0
2
0 .
0 4
2
D0 = 0
0
0
D= 0
0
0
0
0
0
0 ,
1
0
D0 = 0
0
0
2
0
0
0 .
2
1
0
0 1
D=
0
0
0
0
0
0
1
0
0
0
,
0
1
0
D0 =
0
0
0
1
0
0
0
0
1
0
0
0
.
0
1
1 0
D = 0 1
0 0
0
0 ,
2
1
D0 = 0
0
0
1
0
0
0 .
4
230
Diagonalizzazione
Capitolo 8
Forme Bilineari e Forme Quadratiche
8.1
Esercizi
In tutti gli esercizi di questo capitolo, salvo esplicita dichiarazione, si sono adottate
notazioni standard, in particolare si e` indicato con:
- Rn lo spazio vettoriale euclideo, di dimensione n, delle n-uple di numeri reali, dotato
del prodotto scalare standard, che rende ortonormale la base canonica:
(e1 = (1, 0, . . . , 0), e2 = (0, 1, 0, . . . , 0), . . . , en = (0, 0, . . . , 1)).
- Rm,n lo spazio vettoriale euclideo, di dimensione mn, delle matrici aventi m righe e
n colonne, ad elementi reali dotato del prodotto scalare standard X Y = tr(tX Y ), con
X, Y Rm,n , che rende ortonormale la base canonica:
..
E11 = .
0
0
.. , E =
. 12
0 ... 0
0 ...
..
.
0
.. , . . . , E =
mn
.
0 0 ... 0
0
..
.
1 ...
..
.
0
.. .
.
0 0 ... 1
0
..
.
0 ...
..
.
Con tr(tX Y ) si intende la traccia della matrice prodotto della trasposta della matrice X
con la matrice Y.
- V3 lo spazio vettoriale euclideo, di dimensione 3, dei vettori ordinari, riferito ad una
base ortonormale positiva B = (i, j, k). In questambito indica il prodotto scalare
tra due vettori e il prodotto vettoriale o esterno tra due vettori.
- In generale la notazione H indicher`a il sottospazio vettoriale ortogonale (rispetto ad
una forma bilineare simmetrica qualsiasi, non necessariamente un prodotto scalare) al
231
232
Capitolo 8
233
1 1 1
A = 1 1 1 ,
1 1 1
1. determinare una matrice B tale che tBAB sia una matrice diagonale.
2. Classificare la forma quadratica Q : R3 R associata ad A, rispetto alla base
canonica di R3 .
234
1
3 4 1
2
3
0 0
7 1
.
4
0
0
0
0
A=
1
7 0
2 1
2 1 0 1
3
[8] 1. Verificare che lo spazio vettoriale V, di dimensione 3, rispetto alla forma bilineare
simmetrica associata alla forma quadratica:
Q(x) = 3(x21 + x22 + x23 ) 2(x1 x2 + x2 x3 + x1 x3 )
e` uno spazio vettoriale euclideo, (x e` un generico vettore di V, (x1 , x2 , x3 ) sono le
componenti di x rispetto ad una base B = (v1 , v2 , v3 ) fissata in V ).
2. Determinare una base ortonormale di V, rispetto al prodotto scalare .
[9] Classificare la seguente forma quadratica su R4 :
Q((x1 , x2 , x3 , x4 )) = x21 + 4x22 + 11x23 + 24x24 2x1 x3 4x1 x4 + 4x2 x3 + 16x3 x4 .
[10] Date le matrici:
1
0
1
x
0
2
1+h
1 , X = y , B = 1 , h R,
A=
2
2hh 1+h 1
z
1+h
1. discutere, al variare del parametro reale h, le soluzioni dellequazione matriciale
AX = B .
2. Posto h = 0 nella matrice A, determinare lespressione polinomiale della forma
quadratica Q di R3 associata alla matrice tAA, rispetto alla base canonica di R3 e
ridurla a forma canonica.
3. Posto h = 1 nella matrice A, trovare la dimensione e una base ortonormale dello
spazio vettoriale euclideo R(A) (spazio vettoriale generato dalle righe di A, il
prodotto scalare su R(A) e` il prodotto scalare standard di R3 ).
Capitolo 8
235
236
u 7 u p(u),
0 0 1
A = 0 1 0 .
1 0 0
Capitolo 8
237
ker = L(e2 )
(e1 , e1 + e3 ) = 1
(e3 , e1 + e2 ) = 2
(e1 + e3 , e1 e3 ) = 0.
2. Classificare la forma quadratica Q e calcolarne la segnatura.
238
Capitolo 8
239
240
[30] In V3 , spazio vettoriale reale dei vettori ordinari riferito ad una base ortonormale
positiva B = (i, j, k), e` dato il vettore a = 2i + 2j.
1. Verificare che la funzione Q : V3 R, definita da:
Q(x) = (a x) (k x),
e` una forma quadratica.
2. Verificare che la matrice associata alla forma quadratica Q rispetto alla base B e` :
0
0 1
0
0 1 .
1 1
0
3. Classificare la forma quadratica Q.
4. Determinare linsieme I dei vettori isotropi di Q. I e` un sottospazio vettoriale di
V3 ?
[31] 1. Verificare che la funzione R2 R2 R, con matrice associata rispetto alla base
canonica di R2 :
2 1
A=
,
1
1
e` un prodotto scalare su R2 .
Capitolo 8
241
8.2
Soluzioni
[1] Q ha segnatura (1, 2) quindi e` non degenere e indefinita; una base rispetto alla quale
Q si scrive in forma canonica e` :
!
r
!
1
1
1
1
2
1
1
1
, , , ,
.
, 0, , ,
3
2
2
6
6
3
3
3
1
1
1
1
1
1
1
1
0, 0, , , , , 0, 0 , 0, 0, , , , , 0, 0 .
2
2
2
2
2
2
2
2
dim(F ) = 2, F = L
11
10
10 5
, , 1, 0 , , , 0, 1 .
3
3
3 3
x1 x2
x3 x4
y1 y2
, B=
, allora:
y3 y4
(A, B) = x1 y1 + x2 y2 + x3 y3 + x4 y4 .
242
2. dim(F) = 3, F = L
1
0
0 1
dim(F ) = 1, F = L
1
0
0
,
0
0
1
1
0
0
,
1
0
0
;
.
1
,
0
1
0
0 1
2
0
M () =
0
0
0
1
0
0
0
0
1
0
0
1
1
,
0
0
1
1
,
0
0
1
, e` :
0
0
.
0
2
3 4
2
4
6 3 .
2 3
2
2. dim(F ) = 1, F = L
3. kak =
3 3
, ,1 .
2 2
(a, a) = 5.
0
M () =
1
0 1
2
0 ,
0
2
Capitolo 8
1 1
1
[6] 1. B = 0
1
0
243
1
1 .
1
244
1
1
, 0, ,
2
2
!
!
1 2 2
1
2 1 2
,
, , , ,
.
3 3 3
3 2 3
3 2
[13] 1. La segnatura di Q e` (2, 1), quindi Q e` una forma quadratica non degenere e
indefinita.
2. Una forma canonica di Q e` Q(x) = y12 + 3y22 2y32 , dove y1 , y2 , y3 sono le
componenti di x rispetto alla base:
2
1
2
1
B = (0, 1, 0), , 0, , , 0,
.
5
5
5
5
[14] Q e` non degenere e indefinita, una forma canonica e` Q(x) = y12 + y22 + 6y32 4y42 ;
la matrice richiesta e` :
P =
3
2 2
5
5
0
2 2
4
5
5 2
5 2
Capitolo 8
245
[15] La segnatura di Q e` (2, 0), si tratta, pertanto, di una forma degenere e semidefinita
positiva; una forma canonica di Q e` Q(x) = 4y12 + 9y22 .
[16] 1. La segnatura di Q e` (3, 0); la forma normale di Q e` Q(x) = z12 + z22 + z32 .
2. Una forma canonica di Q e` Q(x) = y12 + y22 + 3y32 , dove y1 , y2 , y3 sono le
componenti di x rispetto alla base:
!
!
1
1
1
1
1
1
2 1
(0, 0, 0, 1), , 0, , 0 , , , , 0 , , , , 0 .
2
2
6
3
6
3
3
3
[17] 1. Il fatto che Q sia una forma quadratica segue dalle propriet`a del prodotto scalare
e delle applicazioni lineari; dalla definizione si ha che la segnatura e` (2, 0), infatti
Q(x) = x21 + x22 dove x1 , x2 , x3 sono le componenti di x rispetto alla base ortonormale (a, b, c), con (a, b) base ortonormale di F e (c) base ortonormale di F .
2. Una base richiesta e` :
!
2
1
1
2
5
, ,0 , , , ,
5
5
30
15
6
[18] 1. D =
0
0
0
,
0 1
P = 1
!!
1
2 1
, ,
.
6
3
6
1
2
0
1
0 .
246
1
A= 0
2
0
2
0
0 .
0 1
Capitolo 8
247
[22] 1. Q e` una forma quadratica non degenere, indefinita, di segnatura (2, 2).
2. La forma normale di Q e` Q(x) = z12 + z22 z32 z42 , dove z1 , z2 , z3 , z4 sono le
componenti di x rispetto alla base:
1
1
(0, 0, 0, 1), (1, 0, 1, 0), (0, 1, 0, 0), (1, 0, 1, 0) .
2
2
3. Un vettore isotropo non nullo e` dato ad esempio da (0, 1, 0, 1).
4. Il sottospazio vettoriale W , ortogonale a W, e` definito da:
W = {(x1 , x2 , x3 , x4 ) R4 | x4 = 2x1 x2 + 4x3 = 0};
dim(W ) = 2 e una sua base ortogonale e` ad esempio:
7 1
(1, 2, 0, 0), , , 1, 0 .
4 2
[23] 1. Q ha segnatura (2, 1), pertanto la forma quadratica e` non degenere e indefinita.
2. Una forma canonica di Q e` Q(x) = 3y12 + 3y22 3y32 , dove y1 , y2 , y3 sono le
componenti di x rispetto alla base:
1
1
1
1
, 0, , (0, 1, 0), , 0,
.
2
2
2
2
1
1
1
1
1
, 0, , f2 = 0, , 0 , f3 = , 0, .
6
6
3
6
6
248
[24] La forma normale di Q e` Q(x) = z12 + z22 , dove z1 , z2 , z3 sono le componenti del
vettore x riferite alla base determinata dalla seguente matrice:
1
1
1
2
3 2
3
1
2
3 2
3
1
1
1
2
3 2
3
[25] 1. Q e` una forma quadratica degenere e semidefinita positiva con segnatura (2, 0).
2. La matrice del cambiamento di base richiesta e` :
1
1
2
1
2
.
1
2 2
2 2
1
1
1
1
1 1
1
1
, , 0, 0 , 0, 0, , ,
.
, , 0, 0 , 0, 0, ,
2 2
2
2
2
2
2 2 2 2
Capitolo 8
249
a12
a13
0
a12 a13
A = a12
, a12 , a13 R.
0 0
t
A = 0 0 t , t R,
t t 0
e, per esempio, per t = 1 si ha una forma bilineare degenere la cui forma quadratica
ha segnatura (1, 1).
[27] 1. Il valore di h richiesto e` h = 2. In questo caso ker = L((1, 1, 0, 1)).
2. La segnatura di Q e` (2, 1). La sua forma normale e` Q(x) = z12 + z22 z32 , dove
z1 , z2 , z3 , z4 sono le componenti di x rispetto ad una base opportuna.
[28] 1. La matrice associata a e` :
1 1 1
1 1 .
A = 1
1 1
1
2. La segnatura della forma quadratica associata a e` (2, 1), una base richiesta e` :
1
3
6
3
1
1
1
1
, 0, , , , , , ,
.
2
2
2
2
2
3
3
3
[29] 1. Il rango della forma quadratica Q e` 2 e la segnatura e` (1, 1).
2. Q e` definita positiva sul sottospazio vettoriale H = L((1 3, 1 + 3, 2)) di dimensione 1, infatti H e` lautospazio relativo allautovalore positivo della matrice
A associata a Q rispetto alla base canonica di R3 .
3. dim(F ) = 1, F = L((3, 1, 1)).
250
[30] 1. La verifica segue dalle propriet`a del prodotto vettoriale e del prodotto scalare, o,
in alternativa, dal calcolo dellespressione polinomiale di Q, rispetto alla base B,
infatti Q(x) = 2x1 x3 2x2 x3 .
2. Come affermato nel punto precedente: Q(x) = 2x1 x3 2x2 x3 .
3. La segnatura di Q e` (1, 1), si tratta, quindi, di una forma quadratica, degenere e
indefinita.
4. I = {x = x1 i + x2 j + x3 k V3 | x3 (x1 + x2 ) = 0}. Si tratta dellunione di
due sottospazi vettoriali distinti, quindi I non e` un sottospazio vettoriale (per esempio la somma dei due vettori (1, 1, 5) e (1, 1, 0) di I e` il vettore (2, 0, 5) che non
appartiene a I ).
[31] 1. La matrice A definisce un prodotto scalare su R2 perche ha due autovalori
positivi.
2. f non e` autoaggiunto perche tBA 6= AB . La matrice associata allendomorfismo
g e` data da:
3
0
.
6 1
Capitolo 9
Geometria Analitica nel Piano
9.1
Esercizi
Gli esercizi di questo capitolo, relativi a rette, circonferenze e coniche ridotte a forma canonica, sono tratti per lo pi`u dai testi attualmente in uso nelle scuole secondarie superiori
e, in generale, non sono argomento di studio nei corsi universitari. Si e` deciso, comunque,
di inserire questi esercizi nel testo per dare modo al Lettore di rivedere nozioni note, in
preparazione ai capitoli successivi.
Tutti gli esercizi di questo capitolo sono assegnati nel piano, rispetto ad un riferimento
cartesiano (ortonormale, monometrico, positivo) R = (O, x, y), o, in modo equivalente, rispetto al riferimento cartesiano R = (O, i, j), dove (i, j) e` una base ortonormale positiva dello spazio vettoriale V2 su cui e` definito il piano affine di punti che viene
considerato.
[1] Scrivere lequazione cartesiana e le equazioni parametriche della retta congiungente i
punti A e B nei seguenti casi:
1. A = (3, 1), B = (2, 1);
2. A = (3, 4), B = (2, 4).
[2] Dati i punti A = (1, 2), B = (1, 3), determinare le coordinate del punto medio M
del segmento AB e le coordinate del punto A0 simmetrico di A rispetto a B .
[3] Determinare larea del triangolo ABC, con A = (1, 1), B = (4, 2), C = (2, 3).
251
252
Capitolo 9
253
254
, R, (, ) 6= (0, 0),
corrispondente a = 1, = 2.
[22] Dato il fascio di circonferenze:
((x 3)2 + y 2 ) + (x 1) = 0,
, R, (, ) 6= (0, 0),
5
2, .
3
Capitolo 9
255
, R, (, ) 6= (0, 0),
determinare lequazione dellasse radicale, le coordinate dei punti base e lequazione dellasse centrale del fascio, ossia della retta passante per i centri di tutte le circonferenze del
fascio.
[30] Nel fascio di circonferenze individuato dalle due circonferenze di equazione:
x2 + y 2 2x + 2y 8 = 0,
x2 + y 2 + 6y 16 = 0,
1
;
2
3
;
2
3. fuoco F =
3
1
, direttrice x = 1, eccentricit`a e = 1.
,
2
4
256
9.2
Soluzioni
Capitolo 9
257
x = 3 + t,
y = 4,
t R.
3+ 5
, 1 , K2 =
2
3 5
,1 .
2
258
1
1
+ y (3 10) = + (3 10)2 .
x
2
4
11
85
y+
= 0.
4
8
[20] Siano C = (a, b) e C 0 = (a0 , b0 ) i due punti distinti e k il rapporto tra d(P, C) e
d(P, C 0 ), con P = (x, y) punto generico del piano. Il luogo richiesto ha equazione:
(x a)2 + (y b)2 k 2 [(x a0 )2 + (y b0 )2 ] = 0.
Capitolo 9
259
26.
5.
32 5 72 5
,
.
2
2
[28] I vertici del triangolo isoscele considerato sono (1, 1), (3, 0), (1/3, 17/6).
[30] Si ottiene:
C1 : x2 + y 2 3x 4 = 0; A = (4, 0); D = (4, 5) ; C2 : x2 + y 2
11
x 5y + 6 = 0;
2
C2 appartiene al fascio:
(x2 + y 2 2x + 2y 8) + (x2 + y 2 + 6y 16) = 0, , R, (, ) 6= (0, 0),
infatti la sua equazione deriva da = 11/4, = 21/12. La situazione geometrica e`
rappresentata nella Figura 9.1.
260
10
-5
-5
-10
10
Capitolo 9
3
vertici , 0 , (0, 3); fuochi
2
261
!
r
3
3
, 0 ; direttrici x = 3
;
2
2
!
r
1 5
3
, 0 ; direttrici x =
;
5
2 3
5
y;
7
8
vertici (2 2, 0), (0, 3); fuochi ( 5, 0); direttrici x = ;
5
5. si tratta di una parabola con:
5
5
vertice (0, 0); fuoco 0,
; direttrice y = ;
4
4
6. si tratta di uniperbole con:
r !
r
15
6
vertici (0, 6); fuochi 0,
; direttrici y = 2
;
2
5
asintoti y = 2x.
[32] 1. Si tratta dellellisse di equazione 3x2 + 4y 2 + 18x + 8y + 19 = 0;
2. si tratta delliperbole di equazione 5x2 4y 2 + 4x + 24y 64 = 0;
3. si tratta della parabola di equazione 16y 2 + 16x + 24y 3 = 0.
[33] 1. La circonferenza richiesta ha equazione (x 2)2 + (y 3)2 = 4;
2. Q = (4, 3) e` il punto simmetrico di P rispetto a s;
262
2 s
2
1
5
5
2
3. E : (x 1)2 + y
+ (x 3)2 + y
=
4
4
2
e` lequazione dellellisse cercata.
4. S`, infatti i due vertici del quadrato verificano la definizione di ellisse come luogo
geometrico.
Capitolo 10
Riduzione a Forma Canonica delle
Coniche
10.1
Esercizi
Tutti gli esercizi di questo capitolo sono assegnati nel piano, rispetto ad un riferimento
cartesiano (ortonormale, monometrico, positivo) R = (O, x, y), o, in modo equivalente, rispetto al riferimento cartesiano R = (O, i, j), dove (i, j) e` una base ortonormale positiva dello spazio vettoriale V2 su cui e` definito il piano affine di punti che viene
considerato.
Con:
C : a11 x2 + 2a12 xy + a22 y 2 + 2a13 x + 2a23 y + a33 = 0
si indica unequazione di secondo grado nelle incognite x ed y, essa rappresenta il luogo
dei punti di una conica C nel piano xy rispetto al riferimento cartesiano R = (O, x, y).
Si associano a C le due matrici simmetriche:
a11 a12 a13
a11 a12
A=
, B = a12 a22 a23 .
a12 a22
a13 a23 a33
Lequazione matriciale:
x
y
=P
X
Y
+
x0
y0
264
X2
Y2
+
= 1 : ellisse immaginaria;
a2
b2
X2
Y2
+
= 1 : ellisse;
a2
b2
X2
Y2
Y2
X2
2 2 = 1 o 2 2 = 1 : iperbole;
a
b
b
a
Y2
X2
= 1 : iperbole equilatera;
a2
a2
Y 2 + aX = 0 o X 2 + aY = 0 : parabola.
Se rank(B) < 3 si ha una conica degenere. Le equazioni in forma canonica delle
coniche degeneri, rispetto al riferimento cartesiano R0 = (O0 , X, Y ), sono:
X2
Y2
+
= 0 : punto reale o coppia di rette immaginarie coniugate;
a2
b2
X2
Y2
Capitolo 10
265
266
[15] x2 + 4xy 2y 2 2x + 4y + 1 = 0.
[16] y 2 xy + 1 = 0.
Capitolo 10
267
[37] x2 + 8xy + 7y 2 + 18 5x = 0.
[38] 3x2 + 4xy + 4x 1 = 0.
[39] 2xy + x y 4 = 0.
[40] 3x2 4xy + y = 0.
[41] 6xy + x + y 1 = 0.
[42] 2x2 + 2xy + 2y 2 + 6x + 6y + 5 = 0.
[43] Classificare la conica di equazione:
3x2 + 2xy + 3y 2 4x 4y 7 = 0.
[44] Classificare le seguenti coniche e scriverle in forma canonica; trovare inoltre semiassi, eccentricit`a, centro, vertici, fuochi, assi, direttrici ed eventuali asintoti:
1. x2 + 2y 2 + 4x + 4y 2 = 0;
268
2. x2 2y 2 + 6x 8y 5 = 0;
3. 2y 2 8y + 5x 9 = 0;
4. 2x2 + 4y 2 + 4x 16y + 2 = 0;
5. x2 2y 2 + 4x 4y 2 = 0.
[45] Si consideri la famiglia di coniche:
F : (x2 y 2 2x + 2y + 1) + t(x2 + y 2 2x 2y) = 0,
t R.
t R,
1. dire per quali valori di t la famiglia F contiene ellissi, iperboli, parabole e circonferenze;
2. scrivere le equazioni delle parabole appartenenti a F ;
3. trovare la conica di F passante per lorigine e determinarne centro, vertici e fuochi.
[47] Data la famiglia di coniche:
F : (y 2 6x y 1) + t(x2 y 1) = 0,
t R,
Capitolo 10
269
t R,
a R,
3(2 + h)
y=0
6
e` una parabola non degenere del piano? Determinare, rispetto ad un opportuno riferimento cartesiano, la forma canonica di tale parabola. Scrivere, inoltre, esplicitamente il
cambiamento di riferimento usato.
[51] Data la matrice:
A=
2
2
2 1
,
270
a R,
Capitolo 10
271
t R,
1 2
y 2x + 6y + 6 = 0,
4
272
h R,
h R,
Capitolo 10
273
R,
h R,
274
k R,
1
= 0,
4
verificare che si tratta di uniperbole e calcolarne le equazioni degli asintoti.
x2 + 4xy + y 2
10.2
2x
Soluzioni
= 1, con
=
+
.
y
Y
1
2
4
[2] Si tratta di unellisse di equazione in forma canonica:
3 2 Y2
x
X
1
X +
= 1, con
=
+
.
y
Y
0
2
2
[3] E` unellisse immaginaria.
[4] E` la circonferenza di centro C = (1, 2) e raggio
7.
Capitolo 10
275
2
3 2 9 2
2
X + Y = 1, con =
5
5
2
2
y
Y
2
2
2
3
+
.
1
276
-2
-1
-1
-2
Capitolo 10
277
Nella Figura 10.1 e` rappresentata lellisse rispetto ai tre riferimenti usati, ossia come da
equazione assegnata, dopo la rotazione ed infine in forma canonica.
5
9
3
5
X 2 + Y 2 = 1, con =
4
8
5
2 5
y
Y
5
5
1
3
+
2
3
Nella Figura 10.2 e` rappresentata liperbole rispetto ai tre riferimenti usati, ossia come da
equazione assegnata, dopo la rotazione ed infine in forma canonica.
p
2+ 2
2 2
x
2
2
21 2
2+1 2
X
Y = 1, con =
p
p
2
2
2 2
2+ 2
y
2
2
[17] Si tratta di uniperbole di equazione in forma canonica:
1
1 X
x
2
2
5 2 25 2
X +
Y = 1, con =
4
4
1
1
y
Y
2
2
[18] La conica e` uniperbole di equazione in forma canonica:
3
1 X
x
10
10
1 2 2 2
X Y = 1, con =
10
5
1
3
y
Y
10
10
[19] La conica e` unellisse di equazione in forma canonica:
5 2
+
.
8
5 2
278
-4
-2
-2
-4
Capitolo 10
1 2
2
X + Y = 1, con
5
2
=
1
y
2
279
1 X 1
+
.
Y
1
2
2
2
X 2 + 2Y 2 = 1, con =
1
1
Y
0
y
2
2
2
2
x
X
2 2
Y 2 2X = 0, con =
2
2
y
Y
2
2
[22] La conica e` una parabola di equazione in forma canonica:
2
1 X
x
5
5
1
2
Y = X, con =
+
1
5
2
y
Y
5
5
21
5
.
8
5
2
2
X + 2Y = 1, con =
+
.
1
y
Y
1
2
2
[24] La conica e` uniperbole equilatera di equazione in forma canonica:
280
1 2 1 2
X Y = 1, con
2
2
3 X 2
1
10
10
=
+
3
1
y
Y
1
10
10
5
5
2
2
9X Y = 0, con =
+ .
1
2
Y
1
y
5
5
La conica si decompone in (7x y 6)(x y) = 0.
[26] La conica e` unellisse di equazione in forma canonica:
1
2 X 1
x
3
5
5
2
2
3X + 18Y = 1, con =
+
4
2
1
Y
y
3
5
5
[27] La conica e` degenere di equazione in forma canonica:
2
1 X 1
x
5
5
2
2
4X Y = 0, con =
+ .
1
2
y
Y
1
5
5
La conica si decompone in (3x 4y + 1)(x 1) = 0.
[28] La conica e` degenere di equazione in forma canonica:
2
1 X
x
5
5
1
Y 2 = , con =
.
5
1
Y
y
5
5
Capitolo 10
281
2Y 2 3X = 0, con =
+
2
3
y
Y
5
5
2 5
5
5
5
2
2Y 3X = 0, con =
+
2
1
9
y
Y
5
5
2 5
[31] La conica e` unellisse di equazione in forma canonica:
1
1 X 1
x
2
X 2 + 3Y 2 = 1, con =
+
1
y
1
Y
2
2
[32] Si tratta di una parabola di equazione in forma canonica:
2
1 X
x
5
5
2
2
5Y = X, con =
+
1
5
2
y
Y
5
5
6
25
.
2
25
5
5
5
5
2
Y =
X, con =
+
5
1
1
2
Y
y
20
5
5
282
48
2
2
384 2 576 2
X +
Y = 1, con =
+
5
5
1
1
1
y
Y
48
2
2
[35] Si tratta di uniperbole di equazione in forma canonica:
1
2 X 0
x
5
5
2 2 1 2
X Y = 1, con =
+ .
3
3
2
y
Y
1
5
5
[36] Si tratta di unellisse di equazione in forma canonica:
2
1 X
x
5
5
9 2 3 2
X + Y = 1, con =
2
4
1
2
Y
y
5
5
1
3
+
4
3
5
5
5
X2
Y2
= 1, con =
+
315
35
1
20
2
y
Y
5
5
5
[38] La conica e` uniperbole di equazione in forma canonica:
2
1 X 0
x
5
2
2
4X Y = 1, con =
+
1
2
y
Y
1
5
5
Capitolo 10
2 2 2 2
X Y = 1, con
7
7
2
=
1
y
2
283
1 X 1
2
2
+
1
1
Y
2
2
5
5
64 2 16 2
Y = 1, con =
X +
3
3
1
2
Y
y
5
5
1
4
+
.
3
8
6
2
2
18 2 18 2
X
Y = 1, con =
+
7
7
1
1
1
Y
y
6
2
2
[42] La conica e` unellisse di equazione in forma canonica:
1
1 X 1
x
2
2
X 2 + 3Y 2 = 1, con =
+
1
y
Y
1
2
2
semiassi a = 2 2, b = 2, eccentricit`a e =
X2
Y2
+
= 1;
8
4
2
; centro (2, 1);
2
284
semiassi a = 6, b = 3, eccentricit`a e =
vertici (3
X2
Y2
= 1;
6
3
3
; centro (3, 2);
2
semiassi a = 2 2, b = 2, eccentricit`a e =
X2
Y2
+
= 1;
8
4
2
; centro (1, 2);
2
Y2
X2
= 1;
4
2
6
semiassi a = 2, b = 2, eccentricit`a e =
; centro (2, 1);
2
2
2
6; asintoti y +1 =
(x+2).
assi x+2 = 0, y +1 = 0; direttrici x = 2
3
2
Capitolo 10
285
Y2
= 1 e` lequazione della conica cercata.
3
3
assi x + 1 = 0, y + 1 = 0; direttrici x = 1
;
3
2. si ottiene una circonferenza se t = 1, il suo centro e il suo raggio sono,
leccentricit`a e` e = 2.
286
[48] 1. Per ridurre a forma canonica tutte le coniche della famiglia si deve imporre,
nella traslazione, Y = y 1 da cui la tesi;
2. lequazione della parabola richiesta e` 5y 2 10y + 28x 15 = 0,
5
il cui vertice e` V =
,1 .
7
[49] 1. Ca e` degenere se a = 1.
2. La conica e` uniperbole in quanto det(A) = 4.
nica e` :
1
1
x
2
2
2X 2 2Y 2 = 1, con =
1
1
y
2
2
+
1
Y
2
1
3
1
x
X
2
32
2
4Y 2 + 3X = 0, con =
+ .
7 3
1
3
y
Y
96
2
2
2
1
5
5
[51] 1. P =
e` la matrice ortogonale cercata.
1
2
5
5
2. Si tratta di uniperbole la cui equazione in forma canonica e` :
x
X
2
2
3X 2Y = 1, con
=P
.
y
Y
Capitolo 10
287
2 X 3
13
13
+
2
3
Y
13
13
13
=
2
y
13
2. liperbole determinata nel punto 1. ha centro
3 2
,
;
13 13
assi di equazioni 2x 3y = 0, 3x + 2y 1 = 0;
1
1
asintoti di equazioni y = 5x 1, y = x + .
5
5
[53] 1. La parabola assegnata ha vertice V =
asse
9
1
,
,
200 100
x = t 200
y = 2t +
,
100
t R.
2 5
X;
5Y =
5
2
1
2 X
5
2
1
y
Y
5
5
9
200
+
1
100
5
5
1 2
X + 3Y 2 = 1, con =
2
2
1
y
Y
5
5
con assi di equazioni x + 2y 3 = 0, 2x y 1 = 0.
288
X 2 9Y 2 = 1, con =
+ ;
2
1
y
Y
1
5
5
i cui assi hanno equazioni x + 2y 3 = 0, 2x y 1 = 0.
2
2
X2
+ Y 2 = 1, con =
2
1
1
Y
y
2
2
1
2
+
1
2
200
5
5
+
.
2
1
399
y
Y
100
5
5
Capitolo 10
289
5 2
Y = 2 5X; =
4
2
1
y
Y
5
5
7
5
;
+
6
290
3. La conica e` unellisse.
4. 2X 2 + 4Y 2 = 1 e` lequazione della conica in forma canonica.
5. S`.
[61] 1. Si tratta di una conica non degenere in quanto:
1
0
1
2
1
det(B) =
1
0 6= 0;
2
1
1
1
2
2
2. la conica e` uniperbole equilatera di equazione in forma canonica:
1
1 X
x
2
2
2X 2 2Y 2 = 1, con =
+
1
1
y
Y
2
2
1 1
3. centro
,
;
2 2
4. asintoti di equazioni x =
1
2
;
1
2
1
1
, y= ;
2
2
4
2
2
Y = 3 2X, con =
+
1
3
1
y
Y
4
2
2
5 3
vertice ,
, asse di equazione x y + 2 = 0.
4 4
Capitolo 10
291
10
-20
10
-10
-10
-20
292
Nella Figura 10.3 e` rappresentata la parabola rispetto ai tre riferimenti usati, ossia come
da equazione assegnata, dopo la rotazione ed infine in forma canonica.
[63] La conica e` unellisse di equazione in forma canonica:
1
1 X 5
x
2
2
2
X2
2 2
+ Y = 1, con =
;
+
2
3
1
1
1
y
Y
2
2
2
3
7
3 1
, A2 = , ,
i cui vertici sono A1 = ,
2 2
2
2
!
2 3 5 2 2 3 2
2 3 5 2 2 3 2
,
, B2 =
,
.
B1 =
2 2
2 2
2 2
2 2
[64] Se h = 73/24 la conica e` degenere, altrimenti e` non degenere;
se 2 < h < 2 la conica e` unellisse;
se h < 2 e h > 2 la conica e` uniperbole;
se h = 2 la conica e` una parabola.
Se h = 0 si ha lellisse di equazione in forma canonica:
x
X
4
4 2 16 2
X +
Y = 1, con =
.
+
3
73
73
y
Y
4
[65] 1. Ch e` una parabola se h = 4.
2. Se h = 4 la conica C4 e` una parabola la cui equazione in forma canonica e` :
1
2 X 1
x
10
5
5
10Y 2 2 5X = 0, con =
+
;
1
2
1
y
Y
5
5
5
se h = 4 la conica C4 e` una parabola la cui equazione in forma canonica e` :
Capitolo 10
10Y + X = 0, con
5
2
293
2 X 7
150
5
+
.
23
1
Y
75
5
[66] 17x2 + 17y 2 30xy 128 = 0 e` lequazione dellellisse cercata. La sua equazione
in forma canonica e` :
1
1 X
x
2
2
1 2 1 2
X + Y = 1, con =
.
64
4
1
y
Y
2
2
5
1 2 4 2
X + Y = 1, con =
+
3
3
2
1
y
Y
1
5
5
[69] Si tratta di una parabola di equazione in forma canonica:
3
4
x
X
3
5
2
5
2
Y = X, con =
+ ;
5
4
3
y
Y
4
5
5
le coordinate del vertice sono (3, 4).
[70] Si tratta di unellisse di equazione in forma canonica:
294
3 2 1 2
X + Y = 1, con
5
5
1
1 X
2
=
1
1
y
Y
2
2
2
2
3 2 1 2
X Y = 1, con =
+
2
2
1
1
y
Y
1
2
2
33 3+3
,
,
3
3
3+3
33
,
.
3
3
5
5
2X 2 + Y 2 = 1, con =
+
2
y
Y
0
5
5
6x 2y + 6 30 = 0, 6x 2y + 6 + 30 = 0.
3X 2 Y 2 =
, con
12
1
1 X
2
=
1
1
Y
y
2
2
1
3 2
+
2
3 2
Capitolo 10
1
1
1
x + y = 3
2
2
2
1
1
1
x+ y
.
6
2
2
295
296
Capitolo 11
Geometria Analitica nello Spazio
11.1
Esercizi
In questo capitolo sono inseriti esercizi di geometria analitica nello spazio che riguardano
la rappresentazione di piani, rette, sfere e circonferenze.
Con V3 si denota lo spazio vettoriale euclideo, di dimensione 3, dei vettori ordinari,
riferito ad una base ortonormale positiva B = (i, j, k). In questambito indica il
prodotto scalare tra due vettori e il prodotto vettoriale o esterno tra due vettori.
Inoltre, tutti gli esercizi di questo capitolo sono assegnati nello spazio ordinario, rispetto
ad un riferimento cartesiano (ortonormale, monometrico, positivo) R = (O, x, y, z) o, in
modo equivalente, rispetto al riferimento cartesiano R = (O, i, j, k), dove (i, j, k) e` una
base ortonormale positiva dello spazio vettoriale V3 su cui e` definito lo spazio affine di
punti che viene considerato.
r2 :
xy6=0
x 2y + z 6 = 0,
r3 :
3x 2z + 2 = 0
3y + z 4 = 0,
298
x = 2t
y = 3t
r:
z = t, t R
e passante per il punto A = (1, 0, 1).
[3] Dati i piani:
1 : x + y + z h = 0,
2 : x + ky = 0,
3 : x + y z 1 = 0,
h, k R,
P = (1, 0, 0),
Q = (0, 1, 3),
R = (0, 0, 1)
ed il piano : x y = 0,
1. determinare lequazione della sfera 1 di centro C e raggio
7/2.
2x y + 3z + 5 = 0
x y + 2z + 1 = 0,
s:
x + 2y 1 = 0
3y z 2 = 0,
Capitolo 11
299
x2=0
y5=0
[7] Determinare le equazioni della circonferenza passante per i punti A = (1, 2, 1),
B = (0, 2, 4), C = (2, 1, 3).
x hz 2 = 0
3x + y = 0,
[11] Dati i punti A = (1, 2, 0), B = (0, 0, 4), C = (1, 2, 2), determinare le equazioni
della circonferenza circoscritta al triangolo ABC .
300
x=t
y = 2t 1
r:
z = t + 1,
tR
x = at + 1
y = 2t + 2
r:
z = 3t + 3,
s:
t R,
bx y + 2 = 0,
3x z + 1 = 0,
[15] 1. Determinare lequazione del piano passante per il punto A = (2, 3, 0), parallelo
alla retta r : x = y = z e perpendicolare al piano : x + y + z = 2.
2. Tra tutte le sfere tangenti al piano nel punto B = (1, 1, 2), determinare quelle
tangenti alla sfera : x2 + y 2 + z 2 = 16.
Capitolo 11
301
[16] Nello spazio vettoriale reale V3 , rispetto ad una base ortonormale positiva B =
(i, j, k), sono dati i vettori:
v = (1, 0, 2).
u = (1, 2, 3),
3,
x=0
y 3 = 0.
x = 2t
x3=0
y = 2
r1 :
r2 :
y 3z = 0,
z = t, t R.
[19] 1. Determinare le equazioni della retta r passante per lorigine, incidente la retta:
x=t
y = 3t
s:
z = 2 t, t R
e ortogonale al vettore n = j + 2k.
2. Scrivere lequazione della sfera avente il centro sulla retta r e passante per i punti
A = (1, 0, 0), B = (0, 0, 1).
3. Determinare lequazione del luogo dei centri delle circonferenze appartenenti a e
aventi raggio 1/2.
302
x=2+t
y = 1 t
r:
z = 4 + 3t,
t R,
x=3+u
y =2+u
s:
z = 4 + u,
u R,
xy+z =0
y + 3z = 0,
s:
x+y1=0
y + 3z 2 = 0,
Capitolo 11
303
x2 + y 2 + z 2 9 = 0
2x + 4y + 4z 9 = 0,
B = (1, 2, 3),
sulla retta:
r:
xy+z =0
x + y z = 0.
x2 + y 2 + z 2 + x + y = 0
x2 + y 2 + z 2 y + z = 0.
[28] Determinare le coordinate del punto simmetrico dellorigine O rispetto alla retta:
r:
x+y+z =0
x + y 1 = 0.
[29] Fra tutte le sfere tangenti al piano : x + y + z = 2 nel punto P = (1, 1, 2),
determinare
quelle secanti il piano coordinato xy secondo una circonferenza di raggio
pari a 2.
304
x2 + y 2 + z 2 4 = 0
x y + z = 0,
2 : x y + hz 1 = 0,
3 : 2x + hy + z + k = 0.
r2 :
z=0
3x y 2 = 0,
Capitolo 11
305
1. lequazione della sfera passante per il punto H = (0, 0, 2 33) che interseca il
piano coordinato xy secondo la circonferenza:
C : x2 + y 2 24(x + y) 132 = 0,
la cui equazione e` scritta in tale piano;
2. le equazioni della retta r3 passante per P, perpendicolare alla retta r2 e incidente
la retta r1 ;
3. larea del triangolo M N P, dove M e N sono i punti di intersezione della retta r1
con la sfera .
[40] Dati i punti:
P1 = (2, 0, 0),
P2 = (3, 2, 1),
P3 = (2, 1, 1),
P4 = (0, 0, 2),
s2 :
x 2y + z + 1 = 0
2x 4y + 1 = 0,
x1
=y
2
s:
z 2 = 0.
306
Capitolo 11
307
xy+z =0
2x + y + z 1 = 0,
p
17/2, determinare:
308
[50] Determinare le equazioni delle rette passanti per il punto M = (0, 0, 1), parallele al
piano : x + z = 0 e tangenti alla sfera di centro C = (0, 4, 2) e raggio 2.
[51] Date le rette:
x + az + 1 = 0
r:
ax + y 7 = 0,
s:
x+ya=0
y 1 = 0,
a R,
x = 1 + t
xyz+k =0
y =4t
r:
s:
x + z 1 = 0,
z = t,
1. stabilire per quali valori dei parametri reali h, k:
a. la retta r e il piano sono incidenti;
b. la retta r e il piano sono paralleli;
c. la retta r e` contenuta nel piano .
2. Posto h = 2 e k = 3, trovare le equazioni della retta perpendicolare a ed
incidente sia r sia s.
[53] Date le rette:
r1 :
x+y2=0
x + z 4 = 0,
r2 :
xyz =0
4x 2y z 4 = 0,
Capitolo 11
309
2x + 2y + z = 0
y + z 2 = 0,
s:
2x + y + 5 = 0
2x z + 10 = 0,
1. verificare che le rette r ed s sono parallele e trovare lequazione del piano che le
contiene.
2. Calcolare la distanza (in valore assoluto) tra le rette r ed s.
3. Determinare le equazioni delle sfere aventi centro sulla retta r e tangenti sia al
piano : 2x 2y + z 1 = 0 sia alla retta s.
[55] Dati i piani:
1 : x hy + z 1 = 0,
2 : 2x + y + (1 h)z + 1 h = 0,
3 : (1 + h)x + 3y 2z = 0,
h R,
310
h R.
2 : y z 1 = 0,
Capitolo 11
311
k R,
x 2z 4 = 0
y 3z 1 = 0,
x+y+1=0
2x y z = 0,
r2 :
x + y + 2z 5 = 0
x y + 1 = 0,
x=t+1
y = 2t
r3 :
z = t + 1,
t R,
312
x=1+t
y =1t
r:
z = 1,
t R,
s:
x + y 2z = 0
2x 3y + z = 0
C:
x2 + y 2 + z 2 2x + 4y 4z = 0
x2 + y 2 + z 2 9 = 0
x=t+4
y=t
r:
z = 3, t R,
1. determinare le equazioni della circonferenza di centro C e tangente a r.
2. Trovare i punti A e B di r tali che il triangolo ABC sia rettangolo in A e abbia
area 3.
Capitolo 11
313
x2 + y 2 + z 2 2y 6z + 1 = 0
x + y z 1 = 0,
(x 2)2 + (y 1)2 + z 2 = 5
z=0
ed il vettore v = 3i 6j,
1. utilizzando il calcolo vettoriale, calcolare larea del triangolo individuato dai vettori
v e j.
2. Verificare che la retta passante per lorigine e parallela a v e` tangente alla circonferenza C .
s:
x + y 1 = 0
x + z + 1 = 0,
, R,
314
x+yz =1
x 2y = 0,
3x + 2y + 2z 1 = 0
x + 2y = 0,
r2 :
xy+1=0
x + y + z = 0,
r3 :
y2
x
=
= z,
3
2
Capitolo 11
315
316
xy+1=0
x + y + z = 0,
s:
x + 3y = 0
x + y = 0,
s:
4x + 3z 19 = 0
y+1=0
Capitolo 11
317
r:
x 2y 2 = 0
yz+2=0
interseca la sfera;
4. la sfera di centro C = (1, 1, 2) e raggio R = 1 ha punti in comune con .
[89] Data la sfera:
: x2 + y 2 + z 2 2x 2y 2z = 0,
1. determinare le equazioni della retta tangente a nellorigine O e parallela al piano
: x y + z 2 = 0.
2. Verificare che lintersezione tra la sfera e il piano e` una circonferenza di cui si
chiedono le coordinate del centro e la lunghezza del raggio.
[90] 1. Determinare le equazioni della retta s passante per il punto P = (1, 2, 0) e
incidente le rette:
xz1=0
x+y+z1=0
r1 :
r2 :
y = 0,
2x 3y z + 3 = 0.
2. Studiare la posizione reciproca di r1 e r2 .
318
x=t
y = 2
r:
z = 12t 1,
s:
t R,
y=1
z = 2,
Capitolo 11
319
x = 2t
y=t
r:
z = t + 1,
t R,
determinare:
1. la distanza di A da r;
2. il punto del piano contenente sia A sia r che ha distanza minima dallorigine.
[97] Dato il punto P = (1, 2, 1), determinare:
1. il punto simmetrico di P rispetto al punto Q = (0, 1, 2);
2. il punto simmetrico di P rispetto al piano : x + y z = 0;
3. la distanza di P da ;
4. le equazioni della circonferenza appartenente al piano di equazione x = z , con
centro in P e raggio 1;
5. il piano passante per P, Q e per lorigine.
[98] Dati i punti A = (1, 1, 5), B = (2, 2, 1), C = (1, 2, 2), D = (2, 1, 2),
1. verificare che A, B, C, D sono i vertici di un tetraedro e calcolarne il volume con
segno.
2. Determinare le equazioni della circonferenza C circoscritta al triangolo ABC .
320
x2=0
y + z = 0,
s:
x 3y + 5 = 0
y + z 4 = 0,
x + 2y + kz = 0
2x 5y + z = 1,
k R,
s:
2x 5y + z = 0
x 3z = 0;
3. r e` parallela al piano : x + 2y = 0;
4. r e lasse z sono sghembe.
Capitolo 11
321
pari a 3.
2. Verificato che tali sfere hanno equazioni x2 +y 2 +z 2 2(x+y+z) = 0, determinare
i piani tangenti alle sfere, paralleli a e non passanti per lorigine.
[105] Dati i punti P = (0, 0, 1), Q = (1, 1, 1), R = (1, 2, 1):
1. determinare le equazioni della retta s passante per lorigine e per il punto P ;
2. determinare lequazione della sfera passante per Q, per R e tangente nellorigine
alla retta s;
3. verificato che ha equazione x2 + y 2 + z 2 12x 9y = 0, trovare il centro e il
raggio della circonferenza intersezione di con il piano 2z = 1.
322
x=t2
y = kt + 3
r:
z = 2t 1,
s:
t R,
xy+2=0
2ky z 4k 1 = 0,
k R,
x=t4
y = 2t + 1
r:
z = 3t 3,
tR
ed il piano : x + ky + z + 4 = 0,
1. discutere la posizione reciproca di r e al variare del parametro k in R.
2. Posto k = 2, determinare la distanza tra r e .
[109] Determinare lequazione del luogo dei punti dello spazio tali che il rapporto delle
loro distanze dai punti A = (1, 2, 3), B = (0, 1, 0) sia uguale a 2.
[110] Dati i punti A = (1, 2, 0), B = (1, 1, 1) e il piano : 2x y + z = 0,
1. determinare i punti della retta per A, perpendicolare al piano , aventi distanza (in
valore assoluto) pari a 2 dal punto B .
2. Determinare le equazioni delle sfere di raggio 3 passanti per la circonferenza:
xy+z =0
C:
x2 + y 2 + z 2 2x 4y + 1 = 0.
[111] Dati la sfera:
: x2 + y 2 + z 2 2x 4y + 1 = 0
e la retta:
x=1t
y=2
r:
z = t, t R,
Capitolo 11
323
xy =0
y + 2z 1 = 0,
x=t
y = 3 + 4t
s:
z = 1 + t, t R,
324
2x + y 4 = 0
xz2=0
e il piano : x y + z + 1 = 0, determinare:
1. i punti della retta r aventi distanza (in valore assoluto) pari a 2 dal piano ;
2. lequazione della sfera tangente al piano nel punto A = (0, 1, 2) e passante
per lorigine;
3. le equazioni delle circonferenze con centro sulla retta p proiezione ortogonale di r
su , tangenti a r e con raggio pari a 1.
xy =0
y + z = 0,
x + 2y 1 = 0
2y z 2 = 0,
Capitolo 11
325
x3=0
z 1 = 0,
s:
x+3=0
y1=0
C:
x2 + y 2 + z 2 = 4
x + y z + 3 = 0,
s:
x 2y + 2z + 1 = 0
x+1=0
326
2. Determinare le equazioni della retta passante per il punto P ed incidente sia la retta
r sia la retta s.
3. Trovare la distanza dellorigine dalla retta r.
4. Determinare le equazioni delle sfere tangenti in P al piano 2x y + 2z 2 = 0 e
che hanno raggio 2.
[121] Si consideri la sfera : x2 + y 2 + z 2 x = 0 e la sua intersezione C con il piano
coordinato di equazione z = 0.
1. Trovare lequazione della sfera passante per C e avente il centro sul piano:
: x + 2y z 5 = 0.
2. Determinare lequazione del piano passante per la retta intersezione di con z = 0
e per il centro della sfera .
[122] Dati la retta:
x = 2 2t
y = 2,
r:
z = t,
t R,
il piano : x z + 2 = 0 ed i punti A = (1, 0, 1), B = (1, 1, 1), determinare:
1. la posizione reciproca della retta r con la retta passante per A, B ;
2. lequazione del piano che contiene la retta r e passante per A;
3. lequazione della sfera passante per A e tangente al piano nel punto B .
[123] Dati il piano : x y + 2z + 1 = 0 e la retta r : x 1 = y + z = 0,
1. determinare lequazione del piano contenente la retta r e ortogonale al piano ;
2. determinare centro e raggio della circonferenza intersezione della sfera:
: x2 + y 2 + z 2 2x 2y + 1 = 0
con il piano .
Capitolo 11
327
11.2
Soluzioni
1
x
-1
-1
1
328
[1] 1. s :
5x + y 3z + 15 = 0
4x y 3z 24 = 0
e` la retta richiesta.
2. : (x 1)2 + (y 3)2 + (z 1)2 = 5 e` la sfera richiesta.
3. Le due circonferenze richieste hanno equazioni:
(x 1)2 + (y 3)2 + (z 1)2 = 5
x + y z + 2 = 0,
x2 + y 2 + z 2 8 x + 2 y 10 z = 0
9
9
9
x y z = 0.
La situazione geometrica e` illustrata nella Figura 11.1.
[3] 1. Se k 6= 1 e h R i tre piani si intersecano in un punto;
se k = 1 e h = 1 i tre piani appartengono allo stesso fascio proprio;
se k = 1 e h 6= 1 un piano e` parallelo alla retta intersezione degli altri due.
x = + 5t
1
2. s :
y = + 5t
z = 2t, t R;
il piano contenente r e s ha equazione x y = 0.
3. La sfera richiesta ha equazione x2 + y 2 + z 2 4x 4y + 5 = 0.
[4] 1. 1 : x2 + y 2 + z 2 x + y 3z + 1 = 0 e` la sfera richiesta.
2. 0 : x + 2y z + 1 = 0 e` il piano richiesto.
Capitolo 11
329
2
0
0
-2
-2
x
2
330
-10
0
x
0
10
-10
20
10
z
0
-10
Capitolo 11
331
3. 2 : x2 + y 2 + z 2 3x 3y z 1 = 0 e` la sfera richiesta.
La situazione geometrica e` illustrata nella Figura 11.2.
[5] 1. : 2x + y + z 4 = 0 e` il piano richiesto.
2. La sfera richiesta ha equazione (x 1)2 + (y + 4)2 + z 2 = 6.
La situazione geometrica e` illustrata nella Figura 11.3.
[6] Le equazioni di s sono 3x + 2y + z = x y + z = 0. Le rette r eds non possono
essere ne parallele ne incidenti. La loro minima distanza e` d(r, s) = 19/ 13.
[7] La circonferenza passante per i punti A, B, C ha equazioni:
2
2
1
182
1
x+
+ y
+ (z 2)2 =
5
5
25
x + y z + 2 = 0.
[8] 1. a. Se h 6= 0 e k 6= 4 la retta r e il piano sono incidenti;
5
oppure se k = 4, per ogni valore di h, la retta r e`
2
parallela al piano ma non contenuta in esso;
b. se h = 0 e k 6=
c. se h = 0 e k =
r
d. se h =
5
la retta r e` contenuta nel piano ;
2
1
1
e k = la retta r e il piano sono perpendicolari.
3
3
332
2x + y = 0
2x 4y + 5z 10 12 5 = 0.
x
+ y
+ z
=
10
5
2
10
2x y = 0.
-4
-2
-5
x
Figura 11.4: Esercizio n. 13
Capitolo 11
333
3
4
(x + y + z 2) = 0.
(x 1)2 + (y + 1)2 + (z 2)2
3
[16] 1. r :
2x y + 1 = 0
3x z 1 = 0,
s:
3y + 7z 14 = 0
x + 2z 1 = 0
3 3
2. |d(O, r)| = e` la distanza cercata.
14
3. La sfera richiesta ha equazione (x + 3)2 + y 2 + (z 2)2 =
250
.
14
5x 2y + 6z 15 = 0
x + 2z = 0
x2 + y 2 + z 2 4x 6y + 9 = 0.
334
e` la retta richiesta.
[19] 1. r :
3x + y = 0
y + 2z = 0
e` la retta richiesta.
2. : x2 + y 2 + z 2 1 = 0 e` la sfera richiesta.
3. Il luogo di punti richiesto e` la sfera di equazione x2 + y 2 + z 2
3
= 0.
4
10
-10
20
0
20
10
-20
0
[20] 1. Le due rette date sono sghembe perche non sono ne parallele ne incidenti. La
retta perpendicolare ad entrambe ha equazioni:
Capitolo 11
335
yz+2=0
4x + 7y + z 5 = 0.
8x y = 0
z + 2 = 0,
s:
y+3=0
8x y 195 = 0.
2. Le due rette date sono sghembe perche non sono ne parallele ne incidenti. La loro
3 3
46
2. La circonferenza ha centro nel punto C = , , 0 e raggio
.
2 2
2
[25] Le due sfere richieste hanno equazioni:
x2 + y 2 + z 2 9 = 0,
x2 + y 2 + z 2
3
3
3
45
x y z
= 0.
4
2
2
8
336
x2 + y 2 + z 2 8x 4y 10z + 18 = 0.
x + y + z= 0
x + y + z= 0
2 10
2 + 10
z=
z=
,
.
3
3
[31] Le due sfere richieste hanno equazioni:
(4 2 6)x + (5 2 6)y + z 12 6 6 = 0.
[33] Le due sfere richieste hanno equazioni:
1 5
2
2
2
(x + y + z 2x + 1) +
(x y + 2z 1) = 0.
2
[34] Se k = (1 2h)/(1 + h), h 6= 1 le rette r ed s sono incidenti, altrimenti sono
sghembe; non sono mai parallele.
[35] La sfera richiesta ha equazione x2 + y 2 + z 2 2x + y 2z 4 = 0.
Capitolo 11
x2 + y 2 + z 2 8x 6y + 4z + 20 = 0.
x = 2 + 4t
y=t
[40] 1. P1 H :
z = 7t, t R,
x = 2 7t0
y = 1 + 4t0
P3 K :
z = 1 + t0 , t0 R,
337
338
1
1 1
x= +t
x = + t0
2
2 2
y = 1
z = 2 2t,
y = 1 + 6t0
z = 2 + 5t0 ,
t R,
1
x
2
2
t0 R;
+ (y + 1)2 + (z + 2)2 =
[44] 1. La circonferenza C ha centro nel punto C =
1 4 5
, ,
3 3 3
x = 5t
x = t0
y=t
y = t0
z = 2t, t R,
z = 2t0 , t0 R;
4. le due sfere richieste hanno equazioni:
2
2
2
8
4
8
24
x
+ y
+ z+
=
,
5
5
5
25
2
2
2
8
4
8
8
x
+ y
+ z+
= .
3
3
3
3
1
.
4
r
e raggio
14
;
3
Capitolo 11
339
1 1
[46] 1. I due punti richiesti hanno coordinate (1, 0, 1), 0, ,
;
2 2
2. la sfera richiesta ha equazione x2 + y 2 + z 2 24x 15z +
45
= 0.
4
(a 2b 1)2
,
6
a, b R.
x + 2y + z + 2 = 0
13
z=
.
4
[49] 1. Se h 6= 3 e k R la retta e il piano sono incidenti;
se h = 3 e k 6= 5 la retta e` parallela al piano;
se h = 3 e k = 5 la retta giace sul piano.
4x + 3y 5z + 7 = 0
2. C :
x2 + y 2 + z 2 4x 6z + 4 = 0.
3. Le due rette richieste hanno equazioni:
4x + 3y 5z + 7 = 0
x + 7y + 5z 17 15 3 = 0.
[50] Le due rette richieste hanno equazioni:
6x + 7y 6z + 6 = 0
2x y 2z + 2 = 0
x + z 1 = 0,
x + z 1 = 0.
340
x2 + (y 2)2 + (z 4)2 = 2.
(x + 2)2 + (y 2)2 + z 2 = 9.
[55] 1. Se h
/ {1, 2} lintersezione dei piani 1 , 2 , 3 e` un punto;
Capitolo 11
y
0
-3
z
2
-2
0
341
342
x = 4 + 5t
y = 2 + 3t
z = 5 + 2t, t R.
3. La sfera richiesta ha equazione x2 + y 2 + z 2 + 10x 10y 6z + 45 = 0.
[56] 1. r :
x + 2y + 1 = 0
yz =0
e` la retta richiesta.
2. Le due sfere richieste hanno equazioni:
10
2
2
2
2
3 y
z + 1 = 0.
x + y + z + 2x + 2
3
3
2x y z + 3 2 6 = 0.
Capitolo 11
343
2. 0 : x2 + y 2 + z 2 + 2x y = 0 e` la sfera richiesta.
3. Le due circonferenze richieste hanno equazioni:
2
2
x + y 2 + z 2 2x + y = 0
x + y 2 + z 2 2x + y = 0
x + 2y 2z + 3 = 0,
x + 2y 2z 3 = 0.
[61] 1. Se k
/ {2, 1} i tre piani si incontrano in un punto;
se k = 2 due piani si incontrano in una retta e il terzo piano e` parallelo a tale
retta;
se k = 1 i tre piani sono coincidenti.
2. La retta richiesta ha equazioni:
xz+1=0
x + z 3 = 0.
2
x + y 2 + z 2 + 2z 1 = 0
3. C :
x+yz1=0
e` la circonferenza richiesta;
la sfera cercata ha equazione x2 + y 2 + z 2 x y + 3z = 0.
344
x = + t0
8
y = + 2t0
z = 3 + 3t0 , t0 R.
7
3. La circonferenza richiesta e` :
2
x + y 2 + z 2 2x 4y + 2z + 4 = 0
C:
x + y + z 2 = 0.
[65] Il luogo richiesto e` la circonferenza di equazioni:
(x 2)2 + y 2 + (z 1)2 = 9
x z = 0.
[66] 1. r :
xy+1=0
x 2y + z = 0
Capitolo 11
345
e` la retta richiesta.
2. r ed s sono incidenti nel punto P = (1, 1, 1).
3. Le due sfere date individuano una circonferenza C in quanto la distanza tra i
loro centri e` minore della somma dei loro raggi. La circonferenza C ha centro
1
3
C=
, 1, 1 e raggio
3.
2
2
1
-1
-1
0
-1
y
Figura 11.7: Esercizio n. 68
346
A=
5
3
, , 3 ,
2
2
oppure B =
B=
3 11 + 12
3 11 + 12
+ 4,
, 3
2 11
2 11
3 11 12
3 11 12
+ 4,
, 3 .
2 11
2 11
6.
x2 + y 2 + z 2 4x 2y + 2z = 0.
Capitolo 11
347
138 = 0.
(x 2)2 + y 2 + (z + 1)2 = 9
2
2x y + 2z 2 = 0.
[79] 1. Il punto P ha coordinate P = (0, 0, 0).
2. I vettori AB, AP non sono paralleli, larea del triangolo ABP vale
35
.
2
348
x+y =0
z3=0
e` la retta richiesta;
2. i due piani richiesti hanno equazioni z 3 = 0, 2x + 2y z + 3 = 0;
3. la circonferenza richiesta ha equazioni:
(x 1)2 + (y 1)2 + (z 1)2 = 6
x + y + z 3 = 0.
[81] Si trovano due circonferenze di equazioni:
2
2
x + y2 + z2 z = 0
x + y2 + z2 z = 0
y = 0,
x = 0.
[82] La circonferenza richiesta e` :
(x 1)2 + y 2 + (z 1)2 = 1
C:
x z = 0.
[83] 1. Le due rette date sono sghembe perche non sono ne parallele ne incidenti.
2. La retta richiesta ha equazioni:
xz+2=0
y = 0.
[84] 1. La retta richiesta ha equazioni:
xyz+1=0
4x + 5y + 3z 14 = 0;
2. la circonferenza richiesta ha equazioni:
2
x + y 2 + z 2 2x 2y 2z + 1 = 0
x y z + 1 = 0.
Capitolo 11
349
[85] 1. La distanza tra i centri delle due sfere date e` minore della somma dei loro raggi,
pertanto esse si intersecano in una circonferenza.
2. Le sfere richieste hanno equazioni:
!
6
6
x2 + y 2 + z 2 6 +
(2x + 4y 4z 12) = 0.
5
[86] 1. I vettori AB, AC, AD sono linearmente dipendenti;
x+1
y
x=0
2. AC :
= = z + 1, BD :
y z 2 = 0;
2
3
sono le rette richieste, esse sono incidenti in quanto:
AC BD 6= o e AC BD AD = 0;
1
3
il punto dintersezione delle due rette e` P = 0, , ;
2
2
3. la sfera richiesta ha equazione x2 + y 2 + z 2 8z 10 = 0.
[87] 1. Il piano richiesto ha equazione 9x + 5y + 3z 14 = 0;
2. BA BC = 0;
y + 6z 1 = 0
3. BC :
x 3z 1 = 0
e` la retta richiesta;
350
e` maggiore della somma dei rispettivi raggi che e` uguale a 4. d(C, C ) = 17 > 4.
[89] 1. La retta richiesta ha equazioni:
x+y+z =0
x y + z = 0.
2. Lintersezione tra la sfera ed il piano e` una circonferenza perche la distanza (in
valore assoluto) tra il centro di dal piano e` minore del raggio di .
r
8
4 2 4
La circonferenza considerata ha centro C =
, ,
.
e raggio
3 3 3
3
[90] 1. s :
xz1=0
5x 5y z + 5 = 0
e` la retta richiesta.
2. r1 e r2 sono sghembe in quanto non sono ne parallele ne incidenti.
[91] 1. Le coordinate del punto P verificano lequazione di .
x+y+z2=0
2. s :
xyz =0
e` la retta richiesta.
Capitolo 11
351
4
3. |d(r, 2 )| = e` la distanza richiesta.
14
x=2
y = 2 + t
2. s :
z = 2 + t, t R,
e` la retta richiesta.
3. : (x 1)2 + (y + 1)2 + (z 1)2 = 3 e` la sfera richiesta.
[95] 1. Le due rette date sono sghembe perche non sono ne parallele ne incidenti.
2. Il piano richiesto ha equazione 24x y + 2z = 0.
3. La sfera richiesta ha equazione x2 + y 2 + z 2 = 6.
210
;
6
1 3 5
, ,
.
7 7 7
352
[98] 1. I vettori AB, AC e AD sono linearmente indipendenti; il volume, con segno, del
tetraedro vale 9.
(x + 12)2 + (y 3)2 + z 2 = 198
2. C :
5x y + z 9 = 0
e` la circonferenza richiesta.
y
-5
5
0
5
-5
Capitolo 11
353
9
1
, 1,
4
4
e raggio
33
.
8
[101] 1 ha centro nel punto C1= (1, 0, 0) e raggio uguale a 10; 2 ha centro nel punto
C2 = (2, 0, 0) e raggio uguale a 3, quindi 2 e` allinterno di 1 senza punti in comune.
La situazione geometrica e` illustrata nella Figura 11.8.
y
-5
-5
-5
0
354
9 1
3. la circonferenza richiesta ha centro C = 6, ,
e raggio 2 14.
2 2
[106] 1. Il piano richiesto ha equazione 2x + z 3 = 0;
2. la retta richiesta e` p : x 2z 4 = y + 1 = 0.
[107] 1. Se k = 3/2 le rette sono incidenti;
se k = 1 le rette sono parallele, altrimenti sono sghembe.
2. : 2x 2y z = 0 e` il piano richiesto.
[108] 1. Se k 6= 2 la retta r non e` parallela a ;
se k = 2 la retta r e` parallela a .
Capitolo 11
355
5
2. d(r, ) = e` la distanza richiesta.
6
[109] Il luogo richiesto e` la sfera di equazione 3x2 + 3y 2 + 3z 2 + 2x 4y + 6z 10 = 0.
[110] 1. Si ottengono i punti di coordinate (3, 1, 1),
1 7
1
, , .
3 3
3
2
10
16
x y
z + 1 = 0, x2 + y 2 + z 2 6y + 2z + 1 = 0.
3
3
3
3.
356
x = 1 + t0
0
3. r :
y = 1 t0
z = t0 , t0 R.
4. Si ottengono le due sfere di equazioni:
2
2
2
1
1
1
2
+ y+
+ z+
= ;
x
3
3
3
9
2
2
2
4
1
1
1
x
+ y
+ z+
=
.
5
5
5
25
!
5 2 3 3 2 3 3 2 3
,
,
;
4
2
4
2. la sfera richiesta ha equazione x2 + y 2 + z 2 5x + 7y z = 0;
3. le due circonferenze richieste hanno equazioni:
xz2=0
!2
!2
!2
3
3
5
3
3
3
+ y
+ z+
= 1.
x 4 4
2
2
4
4
2
6 e` la distanza richiesta;
3
Capitolo 11
357
[118] 1. Le rette r ed s sono sghembe perche sono ottenute dallintersezione di due piani
paralleli con due piani non paralleli. I piani richiesti sono x3 = 0 e sono paralleli.
2. La retta richiesta ha equazioni y = z = 1.
3. I piani richiesti hanno equazioni y 1 = 0, 20x + 21y + 39 = 0.
4. Le sfere richieste hanno equazioni:
358
1
1
x 2y + z 2 = 0.
2
2
[124] 1. Se k =
5
la retta AB e` parallela al piano .
2
Capitolo 12
Coni, Cilindri, Superfici di Rotazione e
Quadriche
12.1
Esercizi
In questo capitolo sono inseriti gli esercizi di geometria analitica nello spazio che riguardano la rappresentazione di coni, cilindri, superfici di rotazione e quadriche.
Con V3 si denota lo spazio vettoriale euclideo, di dimensione 3, dei vettori ordinari,
riferito ad una base ortonormale positiva B = (i, j, k). In questambito indica il
prodotto scalare tra due vettori e il prodotto vettoriale o esterno tra due vettori.
Inoltre, tutti gli esercizi di questo capitolo sono assegnati nello spazio ordinario, rispetto
ad un riferimento cartesiano (ortonormale, monometrico, positivo) R = (O, x, y, z) o, in
modo equivalente, rispetto al riferimento cartesiano R = (O, i, j, k), dove (i, j, k) e` una
base ortonormale positiva dello spazio vettoriale V3 su cui e` definito lo spazio affine di
punti che viene considerato.
Con:
Q : a11 x2 + a22 y 2 + a33 z 2 + 2a12 xy + 2a13 xz + 2a23 yz + 2a14 x + 2a24 y + 2a34 z + a44 = 0
si indica unequazione di secondo grado nelle incognite x, y e z. Essa rappresenta il
luogo dei punti di una quadrica Q nello spazio rispetto ad un riferimento cartesiano R =
(O, x, y, z). Si associano a Q le due matrici simmetriche:
360
Lequazione matriciale:
x
X
x0
y = P Y + y0
z
Z
z0
e` lequazione della rototraslazione di assi dal riferimento R = (O, x, y, z) al riferimento
R0 = (O0 , X, Y, Z), dove il punto O0 ha coordinate (x0 , y0 , z0 ), rispetto al riferimento
R = (O, x, y, z) e P e` una matrice ortogonale di ordine 3 con det(P ) = 1.
Se rank(B) = 4 si ottengono le equazioni delle quadriche in forma canonica
secondo la seguente classificazione:
se rank(A) = 3 si ha:
Y2
Z2
X2
+
+
= 1 : ellissoide;
a2
b2
c2
Y2
Z2
X2
+
+
= 1 : ellissoide immaginario;
a2
b2
c2
X2
Y2
Z2
+
Capitolo 12
361
X2
Y2
+
= 1 : cilindro immaginario;
a2
b2
X2
Y2
+
= 1 : cilindro ellittico;
a2
b2
Y2
X2
= 1 : cilindro iperbolico;
a2
b2
X2
2y = 0 : cilindro parabolico.
a2
Se rank(B) = 2 le quadriche sono coppie di piani reali o immaginari. In particolare:
se rank(A) = 2 si ha:
Y2
X2
+
= 0 : coppia di piani complessi coniugati, incidenti;
a2
b2
X2
Y2
[1] 1. Determinare lequazione del cono S di vertice V = (0, 2, 1) le cui generatrici formano un angolo di /4 con lasse z .
2. Determinare le equazioni delle generatrici del cono S appartenenti al piano di equazione x y + 2 = 0.
[2] Determinare lequazione del cono di vertice V = (0, 0, 2) e di direttrice la circonferenza C passante per i punti A = (1, 1, 0), B = (0, 1, 1), C = (2, 0, 2).
362
[3] Determinare lequazione del cono di vertice lorigine O = (0, 0, 0) e che contiene la
circonferenza del piano z = 4, di centro (2, 0, 4) e raggio 2.
[4] Data la circonferenza:
C:
Capitolo 12
363
[10] Determinare lequazione del cono avente vertice nellorigine e circoscritto alla sfera
di centro A = (1, 3, 1) e raggio 1.
[11] Dati i punti A = (1, 1, 5), B = (2, 2, 1), C = (1, 2, 2), D = (2, 1, 2),
1. determinare le equazioni della circonferenza C circoscritta al triangolo ABC.
2. Determinare lequazione del cono S di vertice D e direttrice C.
[12] Determinare lequazione del cono che proietta la curva:
2
x + y 2 + z 2 2y + z + 2 = 0
C:
x 2y = 0
dal punto V = (1, 0, 1).
[13] Determinare lequazione del cono S di vertice V = (2, 1, 1) circoscritto alla sfera:
: x2 + y 2 + z 2 2z = 0.
[14] Determinare lequazione del cono di vertice V = (0, 0, 2) circoscritto alla sfera:
: x2 + y 2 + z 2 2x + 2y + 4z 4 = 0.
[15] Dati la sfera:
: x2 + y 2 + z 2 4x + 8y + 6z + 2 = 0
e il piano : z 1 = 0,
1. verificare che la curva e` una circonferenza C di cui si chiedono il centro e il
raggio.
2. Determinare lequazione del cono di vertice lorigine O = (0, 0, 0) e direttrice la
circonferenza C.
[16] Scrivere lequazione del cono S di vertice V = (0, 1, 1) circoscritto alla sfera di
equazione x2 + y 2 + z 2 + 2(x + y + z) = 0.
364
[17] Scrivere lequazione del cono di vertice V = (4, 0, 0) circoscritto alla sfera di centro
C = (1, 1, 1) e raggio 3.
[18] Descrivere le seguenti superfici di equazione:
1. x2 + (y 1)2 = z 2 ;
p
2. z = x2 + y 2 .
[19] Data la sfera:
: x2 + y 2 + z 2 2x + 2z 2 = 0,
determinare lequazione del cono di vertice V = (1, 2, 1) circoscritto alla sfera .
[20] Data la circonferenza:
C:
2x y + z = 0
x2 + y 2 + z 2 2x 4y + 1 = 0,
x=t
y = t
s:
z = 2t + 1, t R.
[24] Dati il piano : x z = 0 e il punto P = (2, 0, 1),
1. determinare il luogo C dei punti di aventi distanza pari a 3 da P ;
2. determinare lequazione del cilindro avente direttrice C e generatrici parallele allasse z .
Capitolo 12
365
x2 + y 2 + z 2 2x + 4y 4z = 0
x2 + y 2 + z 2 9 = 0,
determinare le equazioni della sua proiezione sul piano coordinato xy parallelamente alla
direzione della retta s di equazioni:
x + y 2z = 0
s:
2x 3y + z = 0.
[26] Dati il piano : x z 2 = 0 e la sfera : x2 + y 2 + z 2 2x = 0, determinare lequazione del cilindro avente per direttrice la circonferenza e le generatrici
parallele alla retta r : 2x = y = 2 2z .
[27] Dati la retta:
r:
xy =0
y + z = 1,
x2 + y 2 + z 2 2y 6z + 1 = 0
x + y z 1 = 0,
366
x=t
y = t2
C:
z = t2 + t, t R,
determinare lequazione del cilindro S con direttrice C e generatrici parallele a v.
[31] Dati la sfera : x2 +y 2 +z 2 4x+6y = 0 ed il vettore v = 2ij+3k, determinare
lequazione del cilindro circoscritto a ed avente le generatrici parallele a v.
[32] Dati i punti A = (1, 2, 1), B = (2, 1, 1), determinare lequazione del cilindro
circoscritto alla sfera di centro il punto medio del segmento AB , passante per A ed avente
le generatrici parallele allasse x.
[33] Dati la retta:
r:
x+yz =0
xy+z =0
x + 3y z 1 = 0
2x + y z + 2 = 0.
[35] Determinare lequazione del cilindro che proietta la circonferenza del piano y = 0
di centro C = (2, 0, 1) e raggio 2, secondo la direzione della retta:
r:
x+yz+1=0
5x y z + 1 = 0.
Capitolo 12
367
x+z =1
x2 y = 0,
determinare lequazione del cilindro avente C come direttrice e con generatrici parallele
al vettore v = (1, 0, 1). Determinare, inoltre, la curva che si ottiene intersecando tale
cilindro con il piano x = 0.
[38] Determinare lequazione del cilindro circolare retto di asse la retta di equazioni:
xy+2=0
z+1=0
e raggio uguale a 3.
[39] Determinare lequazione del cilindro circolare retto di asse la retta:
x=t4
y = 2t + 1
r:
z = 3t 3, t R
e raggio uguale a 3.
[40] Determinare le equazioni della curva C 0 proiezione della curva:
2
2x + y 2 + z 2 = 1
C:
x+y =0
sul piano y = 2 secondo la direzione della retta:
xy2=0
s:
z=1
e classificare C 0 .
368
x + y + 2z 5 = 0
x y + 1 = 0,
x=u+1
y = 2u
s:
z = u + 1,
u R,
determinare lequazione della superficie generata dalla rotazione completa della retta s
intorno a r.
[44] Determinare la superficie generata dalla rotazione completa dellasse z intorno alla
retta x = y = z e verificare che si tratta di un cono con vertice nellorigine.
[45] Determinare la superficie di rotazione S che ha come asse la retta r: x = y + z = 0
e che contiene la retta:
s:
x = 2z 1
y = 3z + 5.
y 2 + z 2 4y + 3 = 0
x = 0,
x=t+4
y=t
r:
z = 3, t R,
Capitolo 12
369
determinare lequazione della superficie generata dalla rotazione completa della retta r
intorno alla retta s di equazioni:
x=0
z = 3.
[48] Data la curva:
x=0
t
C:
y=
1+t
z = t,
t R, t > 1,
1. verificare che lequazione del cono S con vertice V = (1, 1, 1) che proietta la
curva C e` (y + 1)(z + 1) = (1 x)2 .
2. Detta C 0 la curva intersezione di S con il piano coordinato xy, determinare lequazione della superficie generata dalla rotazione completa di C 0 intorno alla retta:
x=1
r:
z = 0.
Che tipo di superficie di rotazione si trova?
[49] Si considerino le rette:
3x + 2y + 2z 1 = 0
r:
x + 2y = 0,
s:
xy+1=0
x + y + z = 0.
Determinare lequazione della superficie ottenuta dalla rotazione completa della retta r
intorno alla retta s.
[50] Date le rette:
r:
xy+1=0
x + y + z = 0,
s:
x + 3y = 0
x + y = 0,
370
x+yz =0
2x y = 0,
s:
2x z = 1
x y = 0,
x=t
y = 2
r:
z = 12t 1,
s:
t R,
y=1
z = 2,
x2=0
y + z = 0,
s:
x 3y + 5 = 0
y + z 4 = 0,
2. Trovare il luogo dei punti P = (x, y, z) tali che il triangolo ABP abbia area 3.
[55] Dati i punti Q = (1, 1, 1), R = (1, 2, 1) scrivere lequazione della superficie S
ottenuta dalla rotazione completa della retta, passante per Q e per R, intorno allasse x e
precisare di quale superficie si tratta.
Capitolo 12
371
2x y 3 = 0
x + z 2 = 0,
s:
xy2=0
z = 1,
determinare lequazione della superficie ottenuta dalla rotazione completa della retta r
intorno alla retta s e precisare di quale superficie si tratta.
[59] Dati lellissoide E : 2x2 + y 2 + z 2 = 1 e la retta:
x=3
r:
y = 0,
1. determinare lequazione del cono avente vertice nel punto V = (0, 1, 1) e tangente allellissoide E.
2. Determinare lequazione della superficie ottenuta dalla rotazione completa della
retta r intorno allasse z.
[60] 1. Descrivere la quadrica:
Q:
y2
x2
= 2z.
4
9
3x 2y + 6 = 0
3x + 2y + 12z = 0
372
5
2 2
5 2 ,
A= 2
2 2
5
1. determinare una matrice ortogonale Q tale che t QAQ = D, con D matrice diagonale.
2. Classificare la quadrica di equazione:
5
2 2
0
2
5 2
0
x y z 1
2 2
5
0
0
0
0 1
x
y
= 0.
z
1
[63] Determinare lequazione dellellissoide avente centro nel punto C = (1, 2, 3), assi
paralleli agli assi coordinati x, y, z e semiassi di lunghezza, rispettivamente, uguale a
2, 3, 7.
[64] Descrivere la quadrica di equazione:
x2 + y 2 + kz 2 2x = 0,
al variare di k R.
[65] Descrivere la superficie di equazione:
xy = 2z,
precisando leventuale cambiamento di riferimento usato.
Capitolo 12
373
x2
y2
+
;
4
9
4. z = x2 y 2 + 2.
[67] 1. Dimostrare che la superficie:
x = u3 + uv + v
y = cos u + u + vu2
S:
z = u(v + 1),
u, v R
374
y=0
e dalla retta
z=1
x=0
z = 0;
x=0
e dalla retta
z=0
x=1
z = 0;
y=0
e dalla retta
z=0
x=0
z = 0;
x=0
e dal piano z = 0;
z=1
x=1
e dal piano z = 0;
z=0
x=0
e dal piano z = 0;
y=0
6. dalla retta
7. dalla retta
8. dalla retta
9. dalla retta
10. dalla retta
11. dalla retta
12.2
Soluzioni
Capitolo 12
375
0
-2
z
0
-2
-2
0
2
4
x=t
y = 2 + t
z = 1 2t,
t R.
376
1+
13
1 + 13 2
X
Y = 1, con:
2
2
=
y
13 3 13
52
p
(3 + 13) 13 3 13
52
13 + 3 13
52
p
(3 13) 13 + 3 13
52
2
1
0
-3
1
-1
0
1
-1
3
Capitolo 12
(x + 12)2 + (y 3)2 + z 2 = 6
5x y + z 9 = 0
e` la circonferenza richiesta.
2. S : 779(x + 2)2 290(x + 2)(y 1) + 83(y 1)2 + 290(x + 2)(z 2)
58(y 1)(z 2) + 83(z 2)2 = 0 e` il cono richiesto.
377
378
2
x = t 1 + sin
2
2
y = t 2 + sin + cos
3
2
2
2
z = 1 + t sin + cos 1 ,
3
2
t R, [0, 2).
Capitolo 12
379
0
-2
-4
-2
-4
-4
-2
0
2
4
380
0
-5
15
-5
0
Capitolo 12
9
2y 2z +
2
2
9
+ x 3y + 2z
2
2
381
9
+ x 2y + z
2
2
9 = z = 0.
0
2
2
0
y = 1 0
1
1
0
z
2
2
1
2
Y + 0 .
Z
2
X
382
y
0
-5
-1
-
0
Capitolo 12
383
x
-1
0
1
1
0
-2
2
1
2 x + (x z 1) 3 y + (x z 1) + 1 = 0.
3
3
[35] Il cilindro richiesto ha equazione (2x y 4)2 + (2z 3y 2)2 = 16.
[36] 1. Cilindro di direttrice la curva z = sin x del piano coordinato xz e con generatrici
parallele allasse y, rappresentato nella Figura 12.5;
2. cilindro di direttrice la circonferenza del piano coordinato xy di equazione x2 + (y 1)2 = 1 e generatrici parallele allasse z.
[37] Il cilindro richiesto ha equazione (1 z + x)2 4y = 0.
384
3
+ z2 = 1
2
0
[40] C :
y 2 = 0,
la curva C 0 e` unellisse di centro (2, 2, 0).
[41] Il cilindro richiesto ha equazione x2 + 6y 2 + z 2 2xz 2 = 0.
[42] S : xy + (x + y)(z 1) = 0 e` la superficie di rotazione cercata.
[43] La superficie di rotazione richiesta ha equazione:
2
x+yz
2
2
2
(x + 1) + y + (z 3) = 6
+ 8.
2
[44] La superficie di rotazione richiesta ha equazione xy + xz + yz = 0. Trattandosi di
unequazione di secondo grado omogenea in x, y, z , essa rappresenta un cono di vertice
lorigine.
[45] La superficie di rotazione richiesta e` :
S : x2 + y 2 + z 2
7
(y z 5)2 13(y z 5) 26 = 0.
2
Capitolo 12
385
4x + 4y 8z + 9
10
2
,
4
2
(x + 2y + 3z + 3)2 (x + 2y + 3z + 3) + 1,
27
9
386
S : (x + 5) + y + (z 4) = 65 + 4(3x + y z 6) + 2
3x + y z 6
2
2
,
k(P A)(P B)k = 2 3, ossia (y z 1)2 +(xz 2)2 +(xy 1)2 = 12.
[55] S : 4y 2 + 4z 2 (3x 1)2 4 = 0, si tratta di un iperboloide di rotazione ad una
falda rappresentato nella Figura 12.7.
[56] 1. Paraboloide di rotazione, rivolto verso lalto, di vertice V = (0, 0, 1) e rappresentato nella Figura 12.8;
2. superficie ottenuta dalla rotazione completa della parabola z 2 = x del piano coordinato xz intorno allasse z, rappresentata nella Figura 12.8.
[57] 1. Il cilindro richiesto ha equazione x2 + 6y 2 + z 2 2xz 2 = 0.
2. La superficie di rotazione richiesta ha equazione 9x2 + 9y 2 4z 2 + 8z 4 = 0.
Capitolo 12
387
388
y
0
-5
20
10
-5
x
5
1
0
-1
-1
-1
0
1
Capitolo 12
389
x
-10
10
0
-10
20
10
-10
10
390
y
0
-5
-5
-5
0
x
5
x = 2 + t
y=t
1 1
z = t, t R,
2 3
verificano lequazione del paraboloide.
[61] 1. La superficie S e` simmetrica rispetto allorigine: per ogni punto P = (x, y, z)
appartenente a S anche il punto P 0 = (x, y, z) appartiene a S ed e` rappre-
Capitolo 12
391
1
1 X
2
2
=
1
1
y
Y
2
2
1
24
.
+
13
24
0.1
0
0.2
-0.1
0
-0.2
0
-0.2
x
0.2
392
x
y
0
4
2
0
-4
[62] 1. D = 0
0 ,
2
2
Q= 0
2
2
6
3
6
6
3
3
3
3
Capitolo 12
393
2
6
3
2 6
3
6
3
y = 0
3
3
2
6
3
z
2
6
3
Y .
x
X
1
y = Y + 0 ,
z
Z
0
si ottiene la quadrica ridotta a forma canonica di equazione X 2 + Y 2 + kZ 2 = 1, k R.
Pertanto:
per k = 1 si ha la sfera di raggio 1 e centro lorigine O0 del sistema di riferimento traslato
R0 = (O0 , X, Y, Z);
per k = 0 si ha un cilindro circolare retto con asse parallelo allasse Z ;
per k > 0, k 6= 1 si ha un ellissoide di rotazione;
per k < 0 si ha un iperboloide (ad una falda) di rotazione intorno allasse Z .
394
1 2 1 2
X Y = 2Z ,
2
2
rispetto al sistema di riferimento R0 = (O, X, Y, Z) ottenuto da:
2
2
x
X
0
2
y = 2
Y .
2
0
2
z
Z
0
0
1
[66] 1. Paraboloide di rotazione di asse lasse y, rappresentato nella Figura 12.13;
2. paraboloide di rotazione, con concavit`a verso il basso, di vertice V = (0, 0, 4) e
asse lasse z, rappresentato nella Figura 12.13;
3. paraboloide ellittico, con vertice nellorigine, rappresentato nella Figura 12.14;
4. paraboloide iperbolico, rappresentato nella Figura 12.14.
[67] 1. La superficie S e` una rigata in quanto il parametro v compare solo a primo grado
ed e` rappresentata nella Figura 12.15.
2. I parametri direttori della generica retta appartenente ad S sono:
(u + 1, u2 , u), u R.
[68] Si tratta delliperboloide ad una falda la cui forma canonica e` x2 + 4y 2 z 2 = 1,
le due schiere di rette hanno equazioni:
x + 21 y + z = 1
x + 22 y z = 2
1 x 2y 1 z = 1, 1 R;
2 x 2y + 2 z = 1, 2 R;
Capitolo 12
20
y
10
-4
-4
0
x
5
-5
-10
z
-20
-30
-5
0
x
5
395
396
3
1
z
0
-2
0
-3
x
2
y
0
-5
x
0
-5
50
-50
Capitolo 12
397
-5
-5
-5
398
1
x + y + (1 k ) z
1 k2
2
2
k2
= 0,
1 k2
1
x + y + (1 k ) z
1 k2
2
2
k2
= 0,
1 k2
1
(1 k )x k y + (1 k ) z
1 k2
2
2 2
2
k2
= 0,
1 k2
1
(1 k )x k y + (1 k ) z
1 k2
2
2 2
2
k2
= 0,
1 k2
Capitolo 12
1
1 k2
2
k2
= 0,
k2 1
1
1 k2
2
1 + k2 k4
= 0,
1 k2
1
1 k2
2
1 + k2 k4
= 0,
1 k2
1
x + (1 k ) z
1 k2
2
2
k2
= 0,
1 k2
1
1 k2
2
k2
= 0,
1 k2
399
400