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CERASUOLO, PULCINELLI 2007 Gli scavi di Stefani a Portonaccio misero in luce tracce di capanne, datate alla prima et del
ferro, sul declivio a monte del santuario, nellarea circostante laltare ed il bothros e nello spazio davanti al tempio.
Tali tracce (cavit e canaletti) furono datate con maggiore precisione dal Pallottino, grazie al rinvenimento negli stessi
strati di frammenti ceramici databili tra il IX e linizio del VII sec a.C.

BOITANI 2008 Tra il VI secolo e la caduta della citt per mano dei romani si assiste ad un drastico ridimensionamento
della ricchezza dei corredi (forse dovuto a leggi suntuarie) con un ritorno allincenerazione e la fine della realizzazione
di tombe a camera, tipica tipologia funeraria dellaristocrazia veiente sin dalla fine dellVIII sec a.C.
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BOITANI 2008 Apollo, Minerva (il loro culto attestato anche a Portonaccio), Iuppiter, Libertas, Pitumnus, Victoria

CERASUOLO, PULCINELLI 2007 Nelle mappe e nei resoconti dei sopralluoghi degli studiosi ottocenteschi manca ovviamente ogni
riferimento al santuario di Portonaccio, di cui non emergeva nessuna struttura prima dello scavo. Risultano invece di grande
interesse le descrizioni di lacerti di mura e di una porta urbana che dovevano ancora essere visibili allepoca nei pressi dellarea in
antico occupata dal santuario

CERASUOLO, PULCINELLI 2007 Stefani estende le ricerche anche alla strada basolata romana che costeggiava larea, scoprendone
fasi precedenti di epoca repubblicana ed etrusca, e quindi consentendo di collegare le sue vicende costruttive alla vita del santuario

COLONNA 2000 A seguito della conquista romana, la strada etrusca che permetteva laccesso alla citt venne
abbandonata, e sostituita dalla nuova strada basolata che andava a sovrapporsi al percorso di accesso al santuario
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COLONNA 2000 La massiccia presenza di dediche provenienti da personaggi di altre citt etrusche (Caere, Vulci,
Castro, Orvieto) sarebbe da attribuire allimportanza che veniva riconosciuta alloracolo veiente

COLONNA 2000 Lhestiatorion apparteneva probabilmente alla tipologia a torre, ed era coronato da un tetto di
tegole con sima decorata. Tra 1 e 2 quarto del VI sec si data un fregio fittile con felini incedenti
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COLONNA 2000 I motivi iconografici del fregio (corteo di carri e appiedati, convivio) rimandano ad unideologia
tipicamente aristocratica, suggerendo una continuit con ledificio precedente (residenza gens sacerdotale)
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COLONNA 1985 (1) Il collegamento con la cisterna ha anche portato ad identificare ledificio come una prima fase
della precedente piscina (tale interpretazione in contrasto con lattribuzione alledificio di frammenti di elevato

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COLONNA 2000 Linterpretazione del temenos come bosco sacro giustificata da una serie di ritrovamenti, anche
epigrafici, attestanti la presenza di attivit cultuali

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COLONNA 2000 In questa fase viene completato il livellamento dellarea, iniziato gi nelle prime fasi di vita del
santuario, innalzando la quota della porzione orientale del santuario e portandola a quella del tempio e del piazzale

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Caratteristica di tutti i templi etruschi, nonch dei templi romani che ne riprendono il modello, la completa
chiusura del fronte rivolto a Nord, attraverso un muro continuo. Questo per proteggere il luogo sacro dagli influssi
degli dei infernali e del fato che hanno sede, secondo la cosmologia etrusca, nella parte Nord della volta celeste
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COLONNA 1985 (2)
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COLONNA 1985 (2)

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COLONNA 2000
COLONNA 1998 Al frammento di capitello, gi scoperto da Stefani, si recentemente aggiunto un frammento di
tamburo di colonna, ritrovato nellambito del Progetto Veio in un filare di blocchi reimpiegati sotto la strada romana
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MELIS 1985 Solitamente viene definito tempio tuscanico il modello descritto da Vitruvio (De Architectura, IV, 7, 12) ma privo di riscontri archeologici. I templi messi in luce dagli scavi, che ricalcano solitamente solo in parte le regole
vitruviane, vengono pi genericamente definiti templi etrusco-italici
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COLONNA 2000 Le sillabe in alfabeto etrusco incise sui frammenti fittili per il fissaggio ci testimoniano la
realizzazione del sistema decorativo ad opera di maestranze locali, o comunque di ambito etrusco
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COLONNA 2000 In ambito etrusco abbiamo altri esempi di culto delle acque associato alla venerazione di Ercole; ad
esempio a Caere il tempio tardo arcaico delleroe ingloba nel pronao una fontana preesistente, e probabilmente gi
legata a funzioni cultuali. Nel caso del Portonaccio, linsistenza sul tema dellacqua allinterno dellapparato decorativo
pu derivare anche da motivi simbolici (i re di Veio si ritenevano discendenti di Nettuno) o geografici (il santuario si
trova presso la via che portava al mare)

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Il problema del rapporto con il paesaggio risulta di fondamentale importanza per quel che riguarda manufatti che si
trovano in contesti extraurbani o che comunque abbiano subito poche trasformazioni rispetto al paesaggio storico in
cui vennero costruiti. In tali casi, il paesaggio stesso rappresenta un elemento imprescindibile nella lettura delle
testimonianze archeologiche, e la tutela di esso o del suo rapporto con i reperti pu essere tanto importante quanto
la tutela del monumento stesso

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MINISSI 1996

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