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ALMA MATER STUDIORUM UNIVERSIT DI BOLOGNA

SCUOLA DI LINGUE E LETTERATURE, TRADUZIONE E


INTERPRETAZIONE

CORSO DI STUDIO IN LINGUE E LETTERATURE STRANIERE

Il CONCETTO DI KOKUGO: UNA PROPOSTA


DI ANALISI DIACRONICA

Prova finale in:


Lingua e Linguistica Giapponese

Relatore:

Presentata da:

Prof. Francesco Vitucci

Michele Alessandrini

Correlatrice:
Prof. Elisabetta Magni

Sessione III
Anno Accademico: 2013/2014

INDICE

INTRODUZIONE ......................................................... V
CAPITOLO 1
1.1

P REMESSA ........................................................................... 1

1.2

I L F IELD .............................................................................. 2

1.3

K OKUGO E N IHONGO .......................................................... 3

1.4

I L CONTESTO SOCIO - LINGUISTICO ..................................... 6

CAPITOLO 2
2.1

I L T ENOR ............................................................................. 9

2.2

I L GENBUN ITCHI UND ..................................................... 10

2.3

I KOKUGOGAKUSHA ........................................................... 12

2.4

I L GOVERNO M EIJI ........................................................... 15

CAPITOLO 3
3.1

I L M ODE ............................................................................ 21

3.2

L INTERNAZIONALIZZAZIONE DEL KOKUGO .................... 22

3.3

O PINIONE PUBBLICA SUL KOKUGO : UN INDAGINE .......... 25

CONCLUSIONI ......................................................... 33
BIBLIOGRAFIA ........................................................ 35
GLOSSARIO ............................................................. 39

iii

iv

INTRODUZIONE

Lo scopo di questo elaborato di delineare il percorso di evoluzione del


kokugo

( , lingua nazionale), affrontandone la formazione, la

diffusione e lutilizzo allinterno del Giappone moderno. Lapproccio


espositivo trarr frutto di alcuni concetti cardine sviluppati dalla SFL
(Systemics Functional Linguistics) secondo la prospettiva hallidayana,
definendo le tre componenti del Context of Situation, vale a dire: Field,
Tenor e Mode. Partendo da tale suddivisione rapportata allanalisi
sociolinguistica del kokugo, nel primo capitolo si parler della natura stessa
del kokugo, il contesto nel quale esso viene a crearsi e la sua analisi
terminologica, a seguito del quale verranno presentati i partecipanti
coinvolti, i rapporti tra essi, i comportamenti in merito alla questione della
lingua in Giappone, ed infine, dopo aver presentato la situazione linguistica
attuale, verranno esposti in lingua originale e traduzione in italiano a fronte
i risultati statistici estrapolati da unindagine del 2014 condotta dal
Bunkach

(, Agenzia per gli Affari Culturali), riguardanti labilit

e la conoscenza del kokugo da parte dei parlanti giapponesi.

Nellapprocciarsi al caso linguistico giapponese, in tutta la sua vastit


di argomentazioni e studi, stato necessario implementare e approfondire
le conoscenze nel campo della linguistica con particolare attenzione al ramo
sociolinguistico e alla dialettologia. Lelaborazione di materiale di diversa
natura, a carattere divulgativo, di ricerca o accademico ed in lingua italiana,
inglese e giapponese, ha qui lo scopo principale di presentare e analizzare
v

la creazione di uno standard allinterno dello spazio linguistico giapponese


che si presenta come caso tanto unico quanto eterogeneo al suo interno.

La trascrizione dal giapponese al sistema di scrittura latino segue il


sistema di romanizzazione Hepburn, il quale prevede la rappresentazione
delle vocali lunghe tramite macron per , , e dei dittonghi ii e ei per le
altre vocali; il fonema /n/ non adotta la forma m prima delle consonanti p,
b, m ma rimane invariato; infine, la n sillabica viene fatta seguire da un
apostrofo quando si trova davanti a vocali e alla y per distinguerla dalle
sillabe inizianti per n ( ) in casi ambigui come in jinin
(, personale) e jinin

vi

(, dimissioni).

CAPITOLO 1

1.1 P REMESSA
Come accennato nel corso dellintroduzione, la presentazione della tesi
stata pensata e articolata oltrepassando la struttura cronologica lineare
tipica di una tesi compilativa, organizzando la struttura argomentativa per
associazione con alcuni concetti base formulati dagli studiosi della Systemic
Functional Linguistics (SFL), in particolare Halliday (1985). Lapproccio
allo studio della lingua in questo senso viene affrontato da una prospettiva
sociosemiotica, considerando la lingua uno dei mezzi esistenti per esprimere
dei significati, e in relazione costante e biunivoca con la struttura sociale1:
quindi, lo studio del sistema sociale dal punto di vista linguistico non
prescinde dallanalisi del contesto nel quale si colloca latto linguistico.
Il lavoro di Bronislaw Malinowski (1915), antropologo che dagli anni
Venti studi per anni la cultura degli abitanti delle Isole Trobriand, al largo
della Nuova Guinea, ha portato alla definizione del contesto nel quali si
realizza ogni atto linguistico con il nome di Context of Situation indicando
con ci non solo lambiente linguistico in relazione ma anche lintero
ambiente extralinguistico, inteso come lo spazio culturale e sociale nel quale
si realizza lespressione linguistica. Gli studi della SFL hanno elaborato i
concetti studiati da Malinowski e delineato le tre principali variabili del

Michael Halliday e Ruqaiya Hasan, Language, context and text: aspects of language in a
social-semiotic perspective, Australia, Deakin UP, 1985, pp. 3-4.

Context of Situation che caratterizzano ogni testo2: Field, Tenor e Mode.


Con Field si intende la natura dellazione sociale in atto, largomento e le
componenti essenziali; la risposta alla domanda Whats going on?. Con
Tenor ci si riferisce ai partecipanti coinvolti nellinterazione, il loro rapporto
reciproco e il loro status, oltre che al loro comportamento nei confronti del
Field; tali variabili rispondono alla domanda Who are taking part?. Il
Mode include il ruolo della lingua nellinterazione, le aspettative dei parlanti
nei confronti della lingua, il grado di condivisione dellinterazione tra i
partecipanti, il canale di comunicazione; caratteristiche che rispondono alla
domanda What part the language is playing?3. Le intenzioni di questo
elaborato non sono di analizzare un testo giapponese secondo le modalit
della SFL: largomento in discussione il kokugo, la lingua nazionale
giapponese nel suo insieme, e quindi questi studi non possono essere
rapportati ad un intero sistema linguistico, anzi un diasistema 4 . Questa
suddivisione consente di affrontare per gradi lanalisi delle componenti
principali del kokugo, risaltandone la prospettiva sociolinguistica ed
evidenziando il ruolo fondamentale svolto dal contesto socio-culturale in
ogni aspetto della lingua nazionale giapponese.

1.2 I L F IELD
Ad alimentare il fascino esotico e la diversit culturale a cui deve
relazionarsi luniverso occidentale, nello spettro completo delle sue
manifestazioni, nel contatto con il mondo giapponese, vi lunicit del
caso linguistico giapponese che si presenta in ambito interdisciplinare.
Tali variabili spesso assurgono a ostacoli invalicabili per lo studioso che si
approccia a tale disciplina: lunicit del sistema di scrittura con la
convivenza sistematica dei kanji

(, caratteri cinesi), di due alfabeti

Con questo termine non si fa riferimento alle sole espressioni scritte di una lingua, ma si
intende anche ogni atto linguistico funzionale, cio that is doing some job in some context
(HALLIDAY e HASAN, 1985).

M. Halliday e R. Hasan, op. cit., p. 12.

Paolo Calvetti, Introduzione alla storia della lingua giapponese, Napoli, Istituto Universitario
Orientale, 1999, p. 176.

sillabici (hiragana

e katakana

sistema onorifico rappresentato dal keigo

), nonch il complesso
() ne sono un esempio

pratico. Per quanto riguarda gli studi in diacronia, invece, pi di ogni altra
lingua al mondo il giapponese stato associato alle pi svariate famiglie
linguistiche ed etichettato in un certo quadro storico-linguistico5, sebbene il
carattere altamente ipotetico delle tesi a supporto di tali teorie non faccia
che consolidarne lo status di lingua sui generis. La prospettiva
sociolinguistica si occupa della relazione esistente tra linguaggio e societ:
rielaborando i dati del sistema linguistico giapponese, il complesso sistema
di variazioni diatopiche, diastratiche, diafasiche e diamesiche

linterdipendenza continua del sistema linguistico con lo spazio socioculturale nel quale si manifesta, negli ultimi trentanni ha ottenuto risultati
rilevanti in tale campo, e le pubblicazioni ad opera di autori stranieri si sono
moltiplicate.
Un tale approccio a livello macrosociolinguistico, riferendosi con
questo termine allanalisi dellintero codice linguistico che interviene negli
atti

comunicativi

di

una

comunit

(in

opposizione

al

livello

microsociolinguistico, il cui oggetto di studio il singolo atto linguistico


funzionale ed il comportamento verbale degli individui coinvolti
nellinterazione)7 trova in questo caso gi dalla terminologia delloggetto di
studio elementi rilevanti per la propria analisi.

1.3 K OKUGO E N IHONGO


La lingua giapponese pu essere definita la lingua parlata in Giappone
dai suoi abitanti8. Chiaramente, questa definizione generica non tiene conto
delle minoranze linguistiche presenti nel territorio giapponese, dei parlanti

Andrea Maurizi, Introduzione allo studio della lingua giapponese, Roma, Carocci, 2010, pp.
28-29.

ivi, p. 43.

Matteo Santipolo, Dalla sociolinguistica alla glottodidattica, Torino, Utet, 2002, p.10.

Natalie Gottlieb, Language and Society in Japan, Cambridge, Cambridge University Press,
2005, p.1.

al di fuori di esso e presuppone implicitamente la sua entit monolitica. Da


una prospettiva interna esiste una dicotomia tra i due termini, diversi non
solo graficamente, con cui i giapponesi si riferiscono alla propria lingua,
ovvero: nihongo

(, lingua giapponese) e kokugo

(, lingua

nazionale). Apparentemente, tali termini possono ritenersi sinonimi, con la


differenza che solo un parlante nativo giapponese - e in contesto intra
nazionale con altri parlanti nativi si riferir alla lingua giapponese
utilizzando il secondo termine. Questa deduzione pu essere fatta sulla base
dei reperti autoctoni nei quali tali termini sono stati ritrovati: il pi rilevante
linguisticamente, ledizione del 1886 del celebre dizionario Hepburn
Giapponese-Inglese, sotto il lemma kokugo, recitava: La lingua di un
paese; lingua nazionale, e negli scritti di linguistica che analizzavano
lingue come lolandese, il russo e linglese, tale termine viene altres
utilizzato indiscriminatamente con valenza generale, in riferimento alla
lingua di un determinato Paese9. Il periodo Meiji (1868-1912), che porter
una serie di rivoluzioni di tale entit da far diventare in neppure
cinquantanni il Giappone da stato frammentario, di stampo feudale ed
arretrato a stato moderno e potenza mondale, definir normativamente uno
standard linguistico fino a quel momento assente, che prender il nome di
kokugo ed eliminer completamente laccezione generale di tale termine
diventando cos significante di: lingua giapponese. Il verificarsi di questo
shift semantico non comporta il crearsi di un rapporto di sinonimia tra i due
termini perch essi finiscono per coprire due aree semantiche (e quindi due
realt

linguistiche)

diverse.

Il

sopracitato

standard

linguistico

normativamente imposto nel corso del periodo Meiji sar il risultato di


decenni di politica linguistica e studi di settore resi necessari per uniformare
lassetto linguistico e socio-culturale del Paese e fungere da motore
nazionalista nella creazione di unidentit nazionale non solo unica nel suo
genere ma superiore alle altre, suggellando il mito del Grande Giappone:

Samuel Robert Ramsey, The Japanese Language and the Making of Tradition, Japanese
Language and Literature, Vol. 38, No.1, Aprile 2004, pp. 84-85.

ecco allora lassociazione inscindibile tra kokugo e kokutai

(, sistema

di governo nazionale), lessenza dello Stato giapponese, inteso come spirito


nazionale10. La lingua parlata solo ed esclusivamente dal kokumin

(,

popolo) diventa ben presto, sotto la spinta colonialista dellImpero, segno di


autenticit e superiorit e veicolo di assoggettamento delle minoranze
e dei popoli colonizzati, anche se rimarr sempre ambiguo luso indiscreto
di kokugo e nihongo con riferimento alla politica linguistica estera. Se in
nessun caso un parlante nativo chiamer la propria lingua nihongo, questo
termine verr associato al solo ambito internazionale, ed quindi
riscontrabile solo raramente prima degli anni Ottanta, periodo in cui la
lingua giapponese ha conosciuto una diffusione crescente al di fuori dei
confini asiatici. Il maggior riconoscimento al di fuori dei confini nazionali
della propria lingua ha portato un filone di studiosi a rivedere luso
indiscriminato di kokugo e una susseguente apertura al mercato linguistico
mondiale: ne esempio lampante la rinominalizzazione della Kokugo
Gakkai

(, Accademia di Studi sulla Lingua Nazionale), storico

bastione conservatore, in Nihongo Gakkai

(, Accademia di

Studi sulla Lingua Giapponese).


Rivalutare lassolutezza del termine kokugo significa preparare il
terreno per una diffusione agevolata del giapponese, eliminando barriere e
miscredenze che incoraggiano solamente il mito di unimpossibilit
linguistica e interculturale. Significa inoltre scaricare le responsabilit della
lingua nei confronti delle teorie etnocentriche del Nihonjinron

()

diffuse capillarmente dopo la Seconda Guerra Mondiale, una serie di


asserzioni sullunicit della storia e della cultura del popolo giapponese dai
connotati xenofobi. Una volta presentato largomento di questo elaborato,
risulter fondamentale contestualizzarlo nel panorama storico-culturale del

10

Paolo Calvetti, Note su ideologia nazionale e politica linguistica nel Giappone moderno
in AISTUGIA (a cura di), Atti del XXV Convegno Nazionale di Studi sul Giappone: Venezia,
4-6 Ottobre 2001, Venezia, Cartotecnica Veneziana, 2002, vol.1, p. 122.

Giappone alle soglie della Rivoluzione Meiji al fine di valorizzarne il valore


di guida per la formazione di uno stato moderno e centralizzato.

1.4 I L CONTESTO SOCIO - LINGUISTICO


Con la fine del periodo Tokugawa (1603-1868) si delinea un netto
cambiamento nellordine socio-culturale del Giappone: termina, infatti, il
sistema feudale che divideva il territorio in oltre 250 han
e il cosiddetto sakoku

(, dominio)11

( , isolamento nazionale) imposto da oltre

duecento anni dal bakufu

(, shgunato). Il Paese apre quindi alla

modernit suscitando unondata di interesse verso il mondo occidentale, il


rinnovamento sociale e la riorganizzazione politica. I resoconti di viaggio
di alcuni daimy

(, signori feudali) risalenti a questo periodo per

testimoniano il grado di difficolt, quando non addirittura limpossibilit,


nella comunicazione tra abitanti di han diversi; un aneddoto ricorrente nella
letteratura storica riporta un esempio di scambio verbale reso possibile solo
grazie alla conoscenza del teatro Noh e ad alcune sue espressioni standard
comprensibili a entrambi gli interlocutori:
[] Finalmente dopo vari tentativi, un soldato particolarmente ben educato
prov a recitare alcune linee dal repertorio del teatro Noh, dal quale
conosceva espressioni quali: Necessitiamo di riso, potrebbe essere
daiuto?, Ci indicherebbe la via? e simili. Come successe, vi era un uomo
in quella zona che aveva studiato il teatro Noh, e fu in grado di agire come
intermediario per i soldati. []12

Lisolazionismo a cui ogni abitante di un dominio era sottoposto aveva


creato altrettante barriere linguistiche, e nel loro naturale processo di
evoluzione quelle che erano originariamente varianti dialettali di una stessa
lingua avevano assunto carattere rilevante a livello fonologico, sintattico,

11

Andrea Maurizi (a cura di), Introduzione allo studio della lingua giapponese, Roma, Carocci
Editore, 2012, p.89.

12

Tokugawa Munesama, Nihonjin no hgen (The dialects of the Japanese), Tky, Chikuma
Shob, 1978, trad. mia da S. Ramsey, op.cit., p. 88

morfologico e semantico; tali confini sono ancora oggi presenti a separare


la lingua giapponese nei principali dialetti.
Fino alla met del diciottesimo secolo la lingua orale utilizzata nei rari
casi di intercomunicazione tra abitanti di han diversi era la parlata della
regione del Kinki, comprendente la capitale imperiale Kyt e saka, ossia
la variet egemone e di maggior prestigio culturale, modello di lingua
nazionale per la letteratura e la burocrazia; con laffermarsi di Edo (la
moderna Tky) come primo centro commerciale, culturale e politico nel
Giappone, fu la parlata della nuova classe sociale emergente dei chnin
(, mercanti) a prendere il sopravvento e a diffondersi maggiormente,
favorita dallespansione incessante del nucleo urbano e dalla fiorente
letteratura borghese 13 che avrebbe avuto un suo peso specifico nella
formazione del primo modello di hyjungo

(, lingua standard). Del

resto, ledogo si presentava come lesoscheletro ideale sul quale costruire il


proprio standard linguistico, perch, oltre a rappresentare la classe sociale
emergente, incorporava anche la variet linguistica della regione del Kinki
che continuava ad essere utilizzata dalle classi privilegiate di Edo14.
Lapertura nei confronti della cultura occidentale d limpulso decisivo
alla rivoluzione linguistica: con lintroduzione dei concetti romantici
mitteleuropei, lobiettivo di instillare e fomentare una coscienza
nazionalista trova il proprio slogan nel concetto di una sola lingua per un
solo popolo 15 . Inoltre, linteresse rivolto agli studi scientifici europei
permette di colmare il divario conoscitivo nel campo della linguistica, fermo
agli studi seicenteschi dei rangakusha

(, studiosi di cose olandesi)

e di creare un team di esperti che analizzino a fondo la lingua giapponese


inserendosi nel dibattito attorno alla creazione di una lingua comune. Con
tali presupposti, come argomento nel Capitolo II, saranno il governo
centrale tramite le riforme in campo scolastico e le manovre di politica

13

Aldo Tollini, Lineamenti di storia della lingua giapponese, Venezia, Cafoscarina, 2004,
p.135.

14

A. Maurizi (a cura di), op.cit., p.90.

15

P. Calvetti, Introduzione alla storia della lingua giapponese, op. cit., p.175.

linguistica nonch la neo-nata associazione dei kokugogakusha

, studiosi della lingua nazionale), i protagonisti della creazione della


lingua standard giapponese.

CAPITOLO 2

2.1 I L T ENOR
Linizio del Periodo Meiji (1868-1912) d il via ad una rivoluzione che
cambier profondamente la societ giapponese in ambito culturale,
economico, sociale e politico; in tale contesto, come trattato nel corso del
Capitolo I, la lingua giapponese, in primo luogo, beneficia dellapertura del
Paese con labolizione del sakoku ed il contatto con la cultura occidentale.
Gli studi e le pubblicazioni nel campo della linguistica si moltiplicano in
tutto il Paese e non sono pi appannaggio esclusivo degli ygakusha

, studiosi di cose occidentali). Tale categoria sar la prima a mettere in


discussione lattuale sistema linguistico giapponese e a percepire la
necessit di profonde riforme 16 . La proliferazione delle pi avanzate
conoscenze linguistiche alimenter il dibattito su scala nazionale, guidato
dagli esponenti del genbun itchi und

( , movimento per

lunione tra orale e scritto). Questa corrente di pensiero reclama lesigenza


di uniformare il parlato con la lingua scritta, semplificandola e rendendola
accessibile a chiunque. Contemporaneamente, in campo letterario si assiste
a una crescente sperimentazione linguistica, nel tentativo di divincolarsi dai
vincoli formali dei buntai

( , forme di scrittura) sino-giapponesi

imposti dalla tradizione letteraria, alla ricerca di una rappresentazione fedele


della societ. Le proposte in merito alla formazione di un giapponese
16

A. Tollini, op. cit., p.154.

universale saranno poi prese in considerazione dal governo centrale


nellemanazione delle prime riforme linguistiche e nellistituzione di un
lite di ricercatori ed esperti della lingua nazionale, i kokugogakusha.
I prossimi paragrafi renderanno conto, sinteticamente, dei soggetti che
prendono parte alla definizione della moderna lingua giapponese.

2.2 I L GENBUN ITCHI UND


Il movimento per lunificazione della lingua scritta e di quella parlata
un fenomeno eterogeneo, sulla quale datazione esistono pareri discordanti,
che coinvolge un altissimo numero di letterali, intellettuali, giornalisti e
linguisti intenti a pubblicare argomentazioni in merito al problema della
lingua giapponese 17 . A partire dagli anni Settanta del XIX secolo, in
concomitanza con la Restaurazione Meiji, il dibattito si allarga su scala
nazionale, essendo chiaro che il Paese necessita di profonde riforme per
normalizzare una lingua che possa diffondersi come standard ed essere
intellegibile per chiunque possegga unistruzione minima. Gli sforzi primari
del movimento si concentrano sullannoso problema della distanza tra
lingua scritta e parlata: la lingua scritta, sviluppatasi durante il periodo Nara
(710-794) sul modello cinese, era rimasta tale per pi di mille anni, bens
resa ancora pi complicata dai numerosi buntai il cui fine era la ricerca di
raffinatezza della lingua e che regolamentavano la produzione in prosa ed il
linguaggio burocratico; il parlato, al contrario, si era naturalmente evoluto,
diversificato, e la variet egemone racchiudeva caratteristiche riconducibili
in buona parte al dialetto di Tky, con apporti dai dialetti occidentali,
ovvero dalla regione del Kinki comprendente saka e Kyt che era stato
il centro culturale del Paese. Le proposte e sperimentazioni del genbun itchi
und hanno come denominatore comune la ricerca di una maggior chiarezza
e praticit della lingua, ed per questo che le proposte di riforma linguistica
in questo periodo si spingono allestremo, contemplando perfino la totale
abolizione del sistema di scrittura tramite ideogrammi, o labbandono del

17

P. Calvetti, Introduzione alla storia della lingua giapponese, op. cit., pp.208-211.

10

giapponese in favore delladozione dellinglese come lingua ufficiale dello


Stato18.
Il dibattito sulla lingua riempie le pagine delle riviste culturali e dei
quotidiani politici, registrando nelle pubblicazioni un crescente utilizzo
della lingua colloquiale e del futsbun

(, stile normale), un buntai

misto di compromesso, e labbandono progressivo del kanbun

(, stile

cinese).
Mentre i quotidiani abbandoneranno del tutto lo stile scritto classico
solo nel 192619, in campo letterario si manifesta fin da subito unondata di
rinnovamento. Di particolare importanza per delineare la linea di azione
delllite letteraria il saggio Shsetsu shinzui (Lessenza del romanzo,
1885-1886) a opera di Tsubouchi Shy, considerato il manifesto del
moderno romanzo giapponese. Ribadendo la necessit di un linguaggio che
possa essere veicolo della realt in maniera immediata, Shy si fa
portavoce del movimento del genbun itchi allinterno del romanzo.
Contemporaneamente i pi emeriti scrittori dellepoca, tra cui Mori gai e
Futabatei Shimei, autore di Ukigumo (Nuvole fluttuanti, 1887-1889),
intraprendono un arduo lavoro di ricerca linguistica, tesa a destrutturare i
modelli classici e dare alla propria interiorit una voce (ed una lingua)
trasparente e concreta 20 . Il modello preso come standard la lingua dei
chnin, la classe borghese in ascesa nella capitale Edo, influenzata dal
prestigio conservato dalla variet della regione del Kansai (la quale continua
a rimanere la variet preferita dalle classi privilegiate), che si arricchisce di
nuovi termini e strutture grammaticali; ne sono esempio lampante lutilizzo
del pronome di prima persona watakushi e la copula desu, la cui origine
risale al linguaggio della cortigiane dei quartieri di piacere, presenti ancora

18

S. Ramsey, op.cit., pp. 89-90.

19

A. Maurizi (a cura di), op. cit., pp.93, 94.

20

Maria Teresa Orsi, La standardizzazione del linguaggio: il caso giapponese, in Franco


Moretti (a cura di), Il romanzo, I. La cultura del romanzo, Torino, Einaudi, 2001, pp. 350351.

11

oggi nel giapponese moderno 21 . Una successiva fase di ricerca stilistica


aprir le porte a espressioni e forme importate dallOccidente: Natsume
Sseki, uno dei maggiori esponenti della letteratura giapponese, formatosi
in Europa, utilizzer ampiamente gi nel suo primo romanzo, Wagahai wa
neko de aru (Io sono un gatto, 1905), il pronome personale kare, come
equivalente del pronome di terza persona delle lingue europee, e la copula
de aru, introdotta in epoca Tokugawa dagli ygakusha come traduzione
dellinglese be 22 ; analogamente allarricchimento lessicale della lingua
inglese per merito delle sperimentazioni stilistiche proposte da Shakespeare,
varie espressioni utilizzate da Sseki nei suoi celebri romanzi sono poi
entrate stabilmente a far parte della lingua giapponese.
Il romanzo giapponese, dunque, assume unimportanza rilevante nella
formazione dello hyjungo, intrecciando le proposte e le sperimentazioni
linguistiche messe in atto dagli scrittori con la necessit di creare uno
standard linguistico; oltre alla diffusione dello stile colloquiale attraverso le
proprie opere, di particolare importanza la continua sperimentazione, la
ricerca di concretezza, eleganza ed efficacia comunicativa, laddove, come
vedremo nei successivi paragrafi, il kokugo kokuji mondai

, problema della lingua nazionale e dello scritto) assumer toni di natura


extra-linguistici.

2.3 I KOKUGOGAKUSHA
Nel corso di questo capitolo ci si riferiti alla lingua giapponese
utilizzando il termine hyjungo, ossia lingua standard, anche se in questa
fase sarebbe pi opportuno la denominazione kytsgo

(, lingua

comune di comunicazione), termine che mette in risalto la funzione della


lingua di mezzo di comunicazione su scala nazionale23.

21

ivi, pp. 362-363.

22

ivi, pp. 371-373.

23

P. Calvetti, Introduzione alla storia della lingua giapponese, op. cit., p. 175.

12

Il termine kokugo, genericamente adottato ad indicare la lingua


giapponese a partire dalla fine del XIX secolo, si deve a uno dei pi influenti
linguisti partecipanti al dibattito intorno alla lingua nazionale, Ueda
Kazutoshi

. Formatosi presso la prestigiosa Universit Imperiale

di Tky, continua gli studi in Europa, dove apprende le pi moderne


conoscenze linguistiche. Tornato in Giappone, viene insignito della carica
di professore di filologia presso la stessa Universit; nella conferenza tenuta
nel 1894, di ritorno dal soggiorno europeo, intitolata Kokugo to kokka to
(La lingua nazionale e lo Stato), attribuisce alla lingua nazionale una forte
valenza politica 24 , ribadita nella successiva raccolta di scritti Kokugo no
tame (Per la lingua nazionale). Ueda rimane affascinato dalle strategie di
politica linguistica che lo stato tedesco intraprende per purificare la lingua
tedesca, e dal ruolo attivo giocato dal teatro e dallAccademia francese
nellapportare migliorie alla lingua 25 , ed assiduo sostenitore del ruolo
centrale della lingua nellinfondere un maggior senso di appartenenza e
unit al popolo. Carico di spirito patriottico, nelle sue argomentazioni Ueda
evidenzia le lacune negli studi di lingua moderna, la mancanza di una
politica linguistica unitaria a livello nazionale, la necessit di staccarsi dal
legame culturale cinese, avvertito come il nemico da sconfiggere.
Paragonando la lingua al sangue che scorre in un individuo, ne esalta il
valore spirituale, quel kokumin seishin

(, spirito nazionale) che

sentimento imprescindibile del popolo giapponese. Le teorie per la


costituzione di una lingua nazionale unitaria vengono convogliate nel neonato campo di studio del kokugogaku, fondato dallo stesso Ueda e col quale
egli former la futura classe elitaria di linguisti. Contemporaneamente, in
carica come tecnico presso il Monbush

( , Ministero

dellIstruzione), sar uno degli artefici della creazione nel 1902 del Kokugo
chsa iinkai

( , Comitato di Indagine sulla Lingua

24

P. Calvetti, Note su ideologia nazionale e politica linguistica nel Giappone moderno, op. cit.,
p. 119.

25

S. Ramsey, op. cit., p. 96.

13

Nazionale) 26 , diventando uno dei maggiori responsabili della politica


linguistica del Paese.
Seguendo le orme del suo maestro, Hoshina Kichi

, allievo

di Ueda e membro dei kokugogakusha, rielabora i risultati conseguiti dal


Kokugo chsa iinkai per affermare la superiorit del kokugo e il suo potere
di allevare lo spirito nazionale, ponendo i dialetti (hgen

) in

posizione di inferiorit. La diffusione di una lingua comune, quindi, nella


ricerca di unidentit di nazione coesa, deve essere affiancata da una politica
di sradicamento dei dialetti (hgen bokumetsu

27

Parallelamente, le vittorie in campo militare sulla Cina e sulla Russia (1904)


e allannessione di Taiwan, Corea e Manciuria, rinforzano il crescente
ultranazionalismo e la questione linguistica si espande in campo
internazionale. Hoshina, nei suoi studi, elabora il concetto di kokkago

, lingua di stato)28, termine saturo di potere ideologico e politico: il


modello prussiano-tedesco viene studiato nei dettagli e le pratiche di
istruzione applicate nei confronti della vicina regione di Poznan vengono
riproposte da Hoshina come validi strumenti per uniformare la cultura dei
paesi occupati e istruire i vinti circa il ruolo del Giappone di paese guida.
Lo Stato, attraverso unaggressiva pianificazione linguistica, ha il compito
di standardizzare il giapponese, opprimendo i dialetti nella madre patria
(naichi,

) e applicare lo stesso metodo nellamministrazione delle

colonie (gaichi,

)29.

Le indagini del Kokugo chsa iinkai ed i risultati ottenuti nel campo


della dialettologia e della linguistica comparativa serviranno come quadro
conoscitivo per la definizione e normalizzazione di lingua standard: accanto

26

ivi, p. 95.

27

ivi, p. 97.

28

Lee, Yeounsuk, The Ideology of Kokugo: Nationalizing Language in Modern Japan [Kokugo
to iu shis: Kindai Nihon no gengo ninshiki], trad. di Maki Hirano Hubbard, Honolulu,
University of Hawai'i Press, 2010 (ed. originale 1996) Tokyo, Iwanami Shoten Publishers,
pp. xii-xiii.

29

ivi, p. xiii.

14

a questo si sviluppano, alla fine del XIX secolo, le teorie di apparentamento


e filiazione del giapponese, il cosiddetto keitron

(, teoria sulla

discendenza del giapponese) 30 . Assieme agli studi di dialettologia, le


ricerche sulla filiazione genetica vengono compiute analizzando le lingue
dei paesi limitrofi in diacronia, estrapolando forme lessicali ritenute
antiche e comparate con forme simili della lingua giapponese, alla ricerca
di una eventuale parentela linguistica. Le ricerche, per, danno vita a
volgarizzazioni scientifiche e teorie discutibili che fomentano la tesi della
superiorit della lingua giapponese e il suo ruolo di capostipite delle
lingue asiatiche, ponendo queste ultime al pari delle variazioni diatopiche
presenti sul suolo giapponese e in posizione di sudditanza rispetto al
kokugo

31

. Questi studi, come esplicato nel prossimo paragrafo,

giustificheranno la fase di espansione coloniale del Giappone a partire dal


XX secolo e le manovre di politica linguistica tese a privare i paesi
conquistati della loro autonomia linguistica, imponendo il nihongo come
lingua ufficiale.

2.4 I L GOVERNO M EIJI


Lobiettivo delloligarchia Meiji di fondare uno Stato moderno e
centralizzato coincide fin da subito con la necessit di definire una variet
linguistica standard, che permetta alla popolazione, non pi isolata in feudi
e divisa in rigide classi sociali, di comprendersi reciprocamente, e al
governo centrale di comunicare con esso. Tra le prime iniziative a livello
nazionale, gi nel 1872 viene varato il Gakusei, una riforma scolastica atta
alla riorganizzazione dellistruzione primaria su modello francese32. I primi
provvedimenti governativi rispondono soprattutto allesigenza di revisione
dellattuale sistema grafico, ritenuto obsoleto e di difficolt tale da rallentare
il processo di alfabetizzazione nelle scuole elementari. Il movimento del

30

P. Calvetti, Note su ideologia nazionale e politica linguistica nel Giappone moderno, op. cit.,
pp. 126-127.

31

ivi, p. 127.

32

P. Calvetti, Introduzione alla storia della lingua giapponese, op. cit., p. 201.

15

genbun itchi porta alla luce la questione di una variet egemone che assurga
al ruolo di standard comunicativo: oltre allaspetto ortografico, nei libri di
testo scolastici viene dato un peso specifico sempre maggiore allo stile
colloquiale, e la variet prescelta e nello specifico la lingua parlata dalle
classi medie nel quartiere dello Yamanote, la zona centrale di Tky, in
unione dintenti con il dibattito in corso a livello nazionale. Nel 1916 verr
formalmente riconosciuto come forma standard di lingua nazionale.
Il punto di svolta rappresentato dalla vittoria nella guerra sinogiapponese del 1894-95: il sentimento di rivalsa nei confronti della cultura
cinese, parallelamente agli studi intrapresi da Ueda Kazutoshi e dai
kokugogakusha, rinforza lidea di kokugo, concetto preso a prestito dagli
ideali romantici europei33; la corrispondenza tra kokugo e kotodama

, spirito della lingua) accresce il sentimento nazionalista e il legame


inscindibile tra lingua e spirito giapponese 34 . Listituzione del Kokugo
chsa iinkai e i risultati conseguiti nello studio delle variet regionali
alimentano la convinzione che il perdurare nellutilizzo di forme dialettali
mini lunit della nazione. in questo contesto che il governo intraprende
una serie di aggressive manovre di politica linguistica 35 interna, atta a
correggere luso dei dialetti. In ambito scolastico vengono introdotti esercizi
di pronuncia, i kuchi no tais

(, ginnastica orale), consistenti

nella ripetizione meccanica del sillabario e di parole semplici allunisono,


che gli studenti sono costretti ad eseguire almeno due volte al giorno in
classe. Vengono altres introdotte le hgen fuda

(, tavolette dei

dialetti), sulle quali vengono scritti i nominativi degli studenti che utilizzano
espressioni dialettali in classe, con conseguenti punizioni corporali e
valutazioni di rendimento negative36. Su tutti, due casi sono significativi
delle conseguenze negative di questi provvedimenti. Nellarea del Thoku,

33

P. Calvetti, Introduzione alla storia della lingua giapponese, op. cit., p. 205.

34

N. Gottlieb, op. cit., p.47.

35

Con politica linguistica ci si riferisce alle riforme e le strategie messe in atto dal governo per
raggiungere obiettivi linguistici a livello nazionale (Gottlieb, 2005).

36

R. Ramsey, op. cit., pp.98-99.

16

entrata in contatto con il kokugo relativamente tardi, avviene un processo di


stigmatizzazione e discriminazione degli abitanti, impossibilitati a eliminare
la pronuncia marcata della sillaba su in zu; presenti in vasto numero
nella zona della capitale, essi vengono indicati con lappellativo
dispregiativo zz-ben e sono vittima di scherno continuo, addirittura
additati come esseri mentalmente inferiori. 37 Nelle isole Ryky e a
Okinawa il caso emblematico: i primi provvedimenti in favore della
diffusione di una lingua comune vengono accolti con entusiasmo dalla
popolazione che coopera attivamente per labbandono della propria lingua
locale e lapprendimento del kokugo. Frustrati dallintroduzione delle hgen
fuda e dal clima oppressivo creato dalle innumerevoli punizioni, gli stessi
studenti cominciano a boicottare il sistema e parlare apertamente a scuola
lOkinawago

(, lingua di Okinawa)38. Il grave errore del governo

Meiji nellamministrazione del caso linguistico delle Ryky risiede nella


mancanza di misure legislative ad hoc: diversamente dalle altre variet,
infatti, la lingua di Okinawa una lingua indipendente, estremamente
diversa dal giapponese standard e radicata nella cultura locale. Il tentativo
di screditarla e sopprimerla, oltre a risultare fallimentare, ha provocato la
reazione opposta ed il rifiuto ad assorbire completamente il kokugo.
In campo internazionale, lannessione dei limitrofi stati di Taiwan,
Corea

Manciuria

viene

seguita

da

una

sistematizzazione

dellinsegnamento della lingua giapponese a discapito delle variet locali:


anche in questo caso la premessa ideologica alla base dellaggressione
imperialista trova fondamento dalle indagini del Kokugo chsa iinkai e dai
risultati di tipologia linguistica ottenuti: una volta estrapolate dalle lingue
dei paesi conquistati forme lessicali e strutture sintattiche e trovati punti di
somiglianza con le variet regionali presenti sul territorio giapponese, si
giunge allesplicitazione di assiomi che teorizzano legami di parentela
linguistica. Gli studi sul keitron, le teorie di filiazione del giapponese,

37

ibidem.

38

N. Gottlieb, op. cit., pp.23-24.

17

collocano i territori coloniali sullo stesso livello dei dialetti, in una fase,
come visto nel precedente paragrafo, nella quale il governo intraprende una
politica di estirpazione degli idiomi locali (hgen bokumetsu). Secondo
questi studi la lingua giapponese, racchiudendo al suo interno tratti comuni
alle lingue altaiche, al ceppo austronesiano e quello sino-tibetano, manifesta
il proprio carattere di lingua internazionale e il ruolo di lingua franca della
cosiddetta Sfera di comune prosperit della Grande Asia Orientale (Dai
Ta kyeiken

) 39 . La questione dellinsegnamento del

giapponese nelle colonie rende esplicita la differenza di significato tra


kokugo e nihongo. Parlare il kokugo, nel quale alberga lo spirito nazionale,
il kokumin seishin, esclusiva del popolo giapponese; il termine nihongo,
per contrario, si riferisce allo standard linguistico insegnato nei territori
colonizzati, in una forma semplificata che permetta lapprendimento e
lassimilazione dello spirito giapponese (Nihon seishin,

)40.

La politica linguistica, nonostante i presupposti, non ottiene risultati


significativi, dovendosi scontrare con i movimenti linguistici nazionali e
latteggiamento resto dei popoli subordinati. In Corea, lapice di tali
provvedimenti avviene a partire dal 1940, momento in cui il giapponese
viene imposto come lingua nazionale e vengono emanati dei provvedimenti
per la conversione dei cognomi coreani in cognomi giapponesi (sshi kaimei,
) e la sostituzione con la lettura kun dei caratteri cinesi utilizzati
nei nomi di famiglia e nei nomi propri.
In conclusione, si nota come la storia linguistica del Paese sia
contraddistinta da fasi: in un primo momento, gli studi linguistici occidentali
vengono adottati come modello di riferimento, si sviluppano gli studi
linguistici e dialettologici e si giunge alla definizione di kokugo e la
diffusione capillare sul territorio nazionale. La fase successiva, di pari passo
con lespansione coloniale e militare, coincide con le manovre di politica

39

P. Calvetti, Note su ideologia nazionale e politica linguistica del Giappone moderno, op. cit.,
p. 123.

40

ivi, p. 125.

18

linguistica con lobiettivo di elevare la lingua giapponese a modello assoluto,


normativamente imposto e ideologicamente superiore, a discapito
dellintegrit dei dialetti e delle variet linguistiche dei paesi della Sfera di
prosperit comune della grande Asia.
Merita una menzione limportanza dellintroduzione dei mass media
nella diffusione del kokugo, con listituzione nel 1926 dellemittente di Stato
NHK (Nippon Hs Kykai

). A 10 anni dalla sua

fondazione, in Giappone si registrano almeno 2 milioni di radio vendute in


tutto il Paese41, numero destinato a moltiplicarsi negli anni a venire, a cui
va sommata lintroduzione, negli anni Cinquanta, della televisione. Questi
canali comunicativi assumono un ruolo rilevante nellistruzione passiva
del popolo giapponese, soprattutto in termini di comprensione dello
hyjungo e nel creare la consapevolezza di ununit linguistica in tutto il
Paese.

41

R. Ramsey, op. cit., pp. 101-102.

19

20

CAPITOLO 3

3.1 I L M ODE
La politica linguistica adottata dal Governo riuscita nellarduo intento,
nellarco di nemmeno centanni, di raggiungere un grado di alfabetismo del
99% e creare una lingua comune di comunicazione per lintera nazione. Il
concetto costruito e super-imposto di kokugo, superando le divisioni
linguistiche interne al Paese, stato portatore di ideali di unit e unicit e
ci ha causato una presa di coscienza collettiva che stata il propulsore per
la rapidissima evoluzione del Paese nel corso del ventesimo secolo.
Lesperienza militare e il popolamento dei centri urbani, con il contatto di
cittadini provenienti da regioni differenti, sono stati potenti stimoli nel
creare situazioni comunicative possibili unicamente grazie allo hyjungo42.
Il processo evoluzionistico della lingua giapponese, prendendo come data
di riferimento la fine del secondo conflitto mondiale, entra in una nuova
fase: la posizione assunta nei confronti delle variet dialettali, discriminate
a lungo, si assestata ora sui toni della tolleranza e della nostalgia43. Le
iniziative a livello locale tese alla conservazione del patrimonio linguistico
storico e alla sua valorizzazione, sfruttando abilmente le risorse rese
disponibili dallevoluzione tecnologica e informatica, riscuotono un
interesse conclamato. Ci sono poi casi estremi, come la lingua di Okinawa,
gi affrontata nel capitolo precedente, arrivata al limite dellestinzione per
poi conoscere la popolarit durante gli anni Novanta nel campo della musica

42

S. R. Ramsey, op. cit., p. 102 103.

43

ibidem.

21

popolare, grazie a band in vetta alle classifiche con hit che fondono elementi
della musica tradizionale dellisola con rock moderno. Questo Okinawa
boom44 palesa un forte interesse culturale suscitato dallantica e misteriosa
cultura di Okinawa nelle nuove generazioni, a cui seguita una
rivitalizzazione linguistica, resasi possibile grazie a numerose piattaforme
online per lapprendimento dellOkinawago: questo fenomeno dimostra
come la lingua possa essere veicolo di aspetti socio-culturali e, in un
rapporto di simbiosi, come linteresse nei riguardi di una cultura possa
incoraggiare lapprendimento della lingua portatrice di tali valori45.

3.2 L INTERNAZIONALIZZAZIONE DEL KOKUGO


Lo studio della lingua giapponese da parte di apprendenti allogeni un
fenomeno in costante crescita a partire dagli anni Settanta: i dati pubblicati
periodicamente dalla Japan Foundation

( ), istituzione

culturale che si occupa della promozione internazionale della cultura


giapponese, confermano questo trend. Il numero stimato dei discenti di
giapponese nelle universit ammonta, secondo uninchiesta risalente
allanno 2000, a oltre due milioni; con riferimento agli apprendenti che
hanno sostenuto il Japanese Language Proficiency Test

), al 2010 essi ammontano a 560.000 unit contro le 7000 del 198446. Le


ragioni di tale successo sono dovute a diversi fattori economico-sociali,
primo fra tutti il ruolo primario assunto dal Giappone nelleconomia
mondiale: secondo Gottlieb (2005) la scelta di intraprendere lo studio del
giapponese avviene principalmente in funzione delle possibilit di carriera
in attivit legate al business con il Paese del Sol Levante 47 . Di non

44

N. Gottlieb, op. cit., pp.25 26.

45

ibidem.

46

F. Vitucci, I mercati della lingua giapponese e l'Italia in "Les liasons plurilingues Lingue, Culture, Professioni", collana scientifica Mercures, Mucchi Editore, Modena, pp.
309.

47

ivi, p. 6.

22

secondaria importanza il boom tra le nuove generazioni della J Culture48.


Con il proliferarsi di associazioni culturali, iniziative locali come festival,
workshop e seminari, unitamente alle possibilit derivanti dalla fruizione di
Internet a livello globale, risulta sempre pi limitante basarsi unicamente
sui dati a disposizione per valutare lentit reale di tale fenomeno.
Con il nuovo ruolo internazionale assunto dalla lingua giapponese,
riaffiora il binomio kokugo/nihongo nel quale, fino ad ora, sempre stato
solo il secondo termine ad essere utilizzato in ambito didattico rivolto ai
gaikokujin

(, straniero). Si assiste ad una nuova presa di coscienza

nel quale la posizione del kokugo a subire una rivalutazione concettuale:


assimilato nella tradizione nazionale e radicato nellanimo dei giapponesi
come il cuore della nazione, con il XXI secolo si assiste ad un
cambiamento del ruolo del kokugo nella societ: nel campo dellistruzione
superiore e universitaria, il termine sta venendo gradualmente rimpiazzato
da nihongo a riprova di un nuovo modo di pensare internazionale49.
Oltre a ci, un nuovo dibattito in corso dessere su scala nazionale vede
concentrare gli sforzi degli studiosi sociolinguisti sullattuale questione del
katakanago

(, linguaggio in katakana) allinterno del sistema

linguistico giapponese. Il termine, diffusosi in Giappone solo a partire dagli


anni Cinquanta, si riferisce non solamente ai gairaigo

(, prestiti in

senso stretto), ma comprende le categorie dei wasei eigo

(,

parole di fattura giapponese), solo apparentemente prestiti dallinglese ma


trasposti in katakana secondo modalit sconosciute nella lingua dorigine, e
tutte le categorie lessicali trasposte in katakana quali onomatopee, termini
tecnici settoriali, onomatopee, turpiloqui, nomi propri di persone e stati
stranieri50. Le ricerche di Takagi Hiroto (Takagi, 1997, cit. in Vitucci, Chi

48

Si veda linteresse verso fenomeni subculturali come anime, manga, lungometraggi, la


musica contemporanea ed i videogiochi.

49

S. R. Ramsey, op. cit., p. 104.

50

F. Vitucci, Chi ha paura del katakanago? Unanalisi sociolinguistica agli arbori del
ventunesimo secolo in M. Matrangelo, L. Milasi e S. Romagnoli (a cura di), Riflessioni sul
Giappone antico e moderno, Roma, Aracne, 2014, pp. 93-94.

23

ha paura del katakanago?, 2014) attestano la presenza del katakanago


allinterno del lessico del giapponese medio attorno al 10%. La frequenza
nellutilizzo di questo sistema linguistico allinterno della lingua giapponese
aumentata considerevolmente e non accenna a diminuire, data la
predisposizione stessa della lingua a incorporare nuovi termini stranieri
piuttosto che creare lessico autoctono laddove esistano dei vuoti semantici
e alla resa grafica del katakana (questo aspetto si nota soprattutto nel campo
del marketing e della pubblicit), quale garanzia di qualit rappresentata
dalla cultura occidentale. Inoltre, non da sottovalutare il ruolo
fondamentale svolto dai mass media nella diffusione di tali termini e
linfluenza di essi sulla societ.
Le contestazioni sollevate al katakanago sono rivolte al grado di
effettiva comprensione col quale questi termini vengono recepiti: mentre le
nuove generazioni rivelano una predilezione verso lutilizzo del katakana,
questo fenomeno di recente apparizione causa problemi alla popolazione pi
anziana nel relazionarsi a termini sconosciuti (presenti in largo numero, per
esempio, nel gergo medico)51. Labuso di questo fenomeno sta portando ad
una frattura generazionale e a nuove forme di discriminazione; il fenomeno
del kotoba no midare

(, disordine della parola), comprendente

altre questioni come laumento del turpiloquio, laumento di neologismi e


la corruzione del keigo, riflesso della cultura attuale ed un tema portante
degli studi sociolinguistici giapponesi contemporanei.
Per quanto riguarda il katakanago gli studi di settore manifestano
limpossibilit di politiche linguistiche tese a una regolamentazione del
fenomeno in questione in virt dellimportanza assunta dagli elementi
stranieri nella formazione della propria identit culturale e la reazione
negativa che tale regolamentazione susciterebbe tra la popolazione,
percependola come una forma di limitazione alla libert individuale52. Gli
interventi pi auspicabili dovranno concentrare i propri sforzi sulla corretta

51

N. Gottlieb, op. cit., pp. 12-13.

52

F. Vitucci, Chi ha paura del katakanago?...op. cit., p. 106.

24

assimilazione e intellegibilit di tali termini allinterno della societ, con


particolare riguardo alle generazione pi anziane, ed analizzare lo sviluppo
dei gairaigo a livello educativo, uniformando lapproccio didattico di tale
argomento da parte del corpo insegnanti riguardo ad una tematica che
potrebbe, in un futuro non molto prossimo, acquisire dignit come materia
scolastica per se.

3.3 O PINIONE PUBBLICA SUL KOKUGO : UN INDAGINE


A conclusione del capitolo, viene qui di seguito riportata (in lingua
originale con traduzione a fronte) parte di unindagine a cura del Bunkach
risalente al 2013, il cui tema lopinione pubblica riguardo al kokugo. Il ruolo
delle indagini periodiche in Giappone riveste da sempre un ruolo fondamentale
nel valutare la posizione della societ nei confronti di una specifica tematica.
In particolare, i quesiti posti agli intervistati denotano la difficolt per gli stessi
parlanti madrelingua nel rapporto col keigo (linguaggio onorifico) testimoniata
dalla pubblicazione annuale di decine di manuali istruttivi sul suo corretto in
ambito comunicativo. Lindagine rivela un aspetto insito nella lingua
giapponese, la quale pur nella sua variet ammette con renitenza variazioni
dalla perfezione dello standard in contesti formali: tale modello rappresenta
problematiche con le quali gli stessi parlanti nativi devono relazionarsi
quotidianamente.

25

24

7,

,
,

16

253

3,523

()

2,153(61.1%)

26

OPINIONE PUBBLICA SUL KOKUGO ANNO 2013

Obiettivi della ricerca - Metodologia


Obiettivi della ricerca: Le inchieste vengono condotte dallAgenzia per gli
Affari Culturali dal 1995, ogni anno, allo scopo di studiare lo
stato attuale di consapevolezza e comprensione del kokugo,
contribuire alle manovre di pianificazione linguistica e suscitare
linteresse e lattenzione dei cittadini nei riguardi del kokugo.
Oggetto dellindagine: Individui di sesso maschile e femminile da tutto il
Paese con almeno 16 anni di et
Periodo di ricerca: Marzo 2013 25 anno del Periodo Heisei (1989 oggi)
Metodo investigativo: Interviste individuali commissionate al CRS
(Central Research Institute Inc. dal 1954)
Risultati: Numero di intervistati
Risultati validi (percentuale)

3,523
2,153(61.1%)

27

,
()
,(14,19)
(,14,19
,
)
3
,

35.6%
26.6%
24.8%
24.1%
23.8%
22.3%

28

Sulla questione della conoscenza e dellabilit nel kokugo


Per quanto riguarda la conoscenza e labilit nel kokugo nella societ nel suo
insieme, quali sono le problematiche che incontra?
La percentuale di persone che cita la conoscenza del keigo elevata

Comparazione con le inchieste passate


Riguardo alla conoscenza e labilit nel kokugo, stato chiesto agli
intervistati in quali ambiti della societ nel suo insieme pensino che esistano
delle problematiche (fino a tre risposte possibili tra le alternative). I risultati
sono i seguenti. Come riferimento, vengono mostrati i risultati di due indagini
precedenti risalenti al 2003 e 2008. (Tuttavia, nelle indagini precedenti gli
intervistati hanno risposto al quesito: Per quanto riguarda la capacit dei
giapponesi nel kokugo, in quali ambiti della societ nel suo insieme pensino
che esistano delle problematiche?).
Per quanto riguarda le problematiche, la percentuale di persone che hanno
citato la conoscenza del keigo oscilla ben oltre il 30%. A seguire,
labilit nellesposizione e negli enunciati, la comprensione corretta
dei discorsi altrui, la capacit di elaborare i propri pensieri per iscritto,
la capacit nel capire il contesto e il punto di vista altruisi attestano
attorno al 25%.

35.6%
26.6%
24.8%
24.1%
23.8%
22.3%

29

,,
()
,(14,19)
(,14,19,
,
)

3,2
,
,

29.6%
27.8%
19.2%
18.3%
17.6%
17.6%

30

Personalmente, per quanto riguarda la conoscenza e labilit nel kokugo,


quali sono le problematiche che incontra?
C un inclinazione a concentrarsi sulle competenze pratiche demandate
dalla societ
Comparazione con le inchieste passate
Riguardo alla conoscenza e labilit nel kokugo degli intervistati stessi,
stato chiesto in quali ambiti non si sentivano sicuri (fino a tre risposte possibili
tra le alternative). I risultati sono i seguenti. Come riferimento, vengono
mostrati i risultati di due indagini precedenti risalenti al 2003 e 2008.
(Tuttavia, nelle indagini precedenti gli intervistati hanno risposto al quesito:
Per quanto riguarda la capacit dei giapponesi nel kokugo, personalmente,
in quali ambiti non ti senti sicuro?).
La percentuale di persone che hanno citatolabilit nellesposizione e
negli enunciati la pi alta con quasi il 30%, seguita dala capacit di
organizzare le idee in un elaborato scrittocirca al 25%. Principalmente, gli
intervistati tendono a scegliere le abilit pratiche richieste dalla societ; questo
fatto non cambiato rispetto alle indagini precedenti.

29.6%
27.8%
19.2%
18.3%
17.6%
17.6%

31

32

CONCLUSIONI

Le argomentazioni trattate nel corso dellelaborato sono state presentate


con lo scopo di delineare le tappe fondamentali nel percorso di formazione della
lingua standard giapponese. I primi due capitoli offrono una panoramica del
processo evolutivo del concetto di kokugo, presentando, in prima istanza, il
contesto socio-culturale del Giappone alla vigilia della restaurazione Meiji del
1868. La successiva definizione e diffusione dello standard linguistico nel
corso del XX secolo, cos come presentata nel Capitolo 2, rende conto del ruolo
primario assunto dal governo centrale a livello esecutivo tramite le manovre di
politica linguistica nazionale ed internazionale; contestualmente gli studi
linguistici intrapresi da Ueda Kazutoshi risultano fondamentali nella
definizione del concetto di kokugo. Infine, il Capitolo 3 presenta nuove
tematiche in corso allinterno del quadro linguistico attuale, a cui fa seguito
unindagine statistica del 2014 riportata dal Bunkach sul tema dellinterazione
dei giapponesi con il kokugo.

Le considerazioni che si possono evincere da questa trattazione risaltano la


prospettiva sociolinguistica col quale largomento stato affrontato: non
possibile prendere in esame qualsivoglia aspetto della lingua giapponese in
isolamento senza considerare una pluralit di aspetti socio-culturali ed il
contesto nel quali essi intervengono. Lideologia del kokugo, stando ai toni
della ricerca attuali, bench radicata nella cultura giapponese, sta vivendo una
nuova fase di cambiamento. In ambito nazionale il termine sta venendo
rimpiazzato con nihongo a riprova del clima internazionale nel quale la societ
giapponese si calata. Gli studi di ricerca nel settore sociolinguistico degli
33

ultimi anni stanno portando una maggiore attenzione sulla presenza di nuovi
aspetti emergenti della lingua giapponese come la diffusione del katakanago,
la mascolinizzazione del linguaggio femminile e la contaminazione del keigo,
per non parlare del dibattito attorno al sistema di scrittura che, anche in
considerazione dellimmagine internazionale acquisita dalla lingua, rinnova i
propri dubbi circa il sistema di ideogrammi attualmente utilizzato; questi
fenomeni palesano nuove tappe nel processo evolutivo della lingua giapponese
che non possono essere previste nella loro manifestazione futura, sebbene
ripercorrere la storia del kokugo dalle sue origini permetta di avere un quadro
ideale della societ giapponese ed il profondo legame con la propria lingua.

34

BIBLIOGRAFIA

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ninshiki], trad. di Maki Hirano Hubbard, Honolulu, University of
Hawai'i Press, 2010 (ed. originale 1996), Tokyo, Iwanami Shoten
Publishers.

36

37

38

GLOSSARIO

Bakufu
Sistema di governo militare capeggiato dallo shgun in vigore tra il 1192 e il
1868.
Bunkach
Ministero per gli Affari Culturali, uno degli organi speciali del Ministero
dellIstruzione ed stato istituito nel 1968 per promuovere la cultura e larte
giapponese.
Buntai
Stili di scrittura adottati nello scritto. Nella lingua giapponese fino al periodo
Meiji erano presenti in grande quantit e si differenziavano nella coesistenza
tra gli alfabeti sillabici hiragana e katakana e il sistema logogrammatico dei
kanji. Alcuni dei pi antichi sono attestati gi nel periodo Heian e legati in
diversa misura al cinese classico, risultando difficilmente intellegibili.
Chnin
Classe sociale di natura mercantile affermatasi a partire dal periodo Tokugawa
nel conglomerato urbano di Tky, il termine ha assunto poi la connotazione
pi generale di classe media in tutto il Giappone, in analogia alla classe
borghese europea.
Dai Ta Kyeiken
Concetto propagandistico diffusosi durante la fase di espansione dellImpero
giapponese che promuoveva lunione dei paesi dellEst Asiatico e dellOceania
sotto ununica organizzazione sovranazionale guidata dal Giappone.

39

Daimy
Signori feudali agli ordini dello shgun, erano da esso incaricati di governare i
diversi han in cui era frammentato lImpero giapponese.
Futsbun
Stile di scrittura generico, un registro di compromesso tra i buntai tradizionali
e la lingua parlata diffusosi alla fine del XIX secolo come risultato delloperato
dellala pi tradizionalista del genbun itchi und.
Gaichi
Termine indicante i territori extra nazionali, usato con laccezione di colonie
durante il periodo espansionista del Giappone.
Gaikokujin
Abitanti di una regione straniera, termine utilizzato con il significato generico
di coloni (vedi gaichi).
Gairaigo
Prestiti presenti nella lingua giapponese provenienti da lingue esteri e adattati
tramite la traslitterazione in katakana e ladeguamento alle regole fonologiche
della lingua darrivo.
Genbun itchi undo
Movimento per lunificazione della lingua parlata e scritta che propugnava la
riorganizzazione del sistema linguistico giapponese per avvicinare la lingua
scritta, rimasta sostanzialmente immutata dal periodo Nara, con la lingua
parlata standard.
Han
Domini feudali presenti in Giappone fino alla Restaurazione Meiji del 1868 in
numero superiore ai 250. Ogni han era governato da un daimy, o signore
feudale, fedele allo shgun.
Hiragana
Uno dei due sistemi di scrittura sillabico presenti nella lingua giapponese
accanto al katakana. Consta di 46 caratteri semplificati derivanti dalla
stilizzazione di antichi ideogrammi cinesi e viene utilizzato in combinazione
con il sistema di scrittura dei kanji, andando a coprire le aree linguistiche
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funzionali (affissi e suffissi, particelle, desinenze verbali). Per la sua semplicit


altres ampliamente utilizzato nella letteratura infantile.
Hgen
Variet dialettale. In Giappone sono presenti in notevole quantit e spesso non
reciprocamente intellegibili. La distinzione pi significativa quella tra i
dialetti occidentali e orientali, i cosiddetti dialetti interni, e i dialetti delle isole
Ryky.
Hgen bokumetsu
Politica linguistica di sradicamento della lingua giapponese da ogni forma
dialettale tesa alla depurazione della lingua standard.
Hgen fuda
Letteralmente tavolette dei dialetti, sono delle tavolette di legno utilizzate in
ambito scolastico in epoca Meiji come punizione in classe nei riguardi di chi
utilizzava regionalismi: su di esse venivano annotate le espressioni dialettali
pronunciate da uno studente e successivamente appese al collo in segno di
scherno.
Hyjungo
Letteralmente lingua standard, con tale termine si indica la variet riconosciuta
ufficialmente come lingua nazionale dal Giappone nel 1916 e basato sulla
variet parlata nella zona Yamanote di Tky.
Kanbun
Si intende il complesso sistema di scrittura cinese importato in Giappone nel V
secolo e utilizzato per molti secoli nella redazioni di scritti autoctoni,
soprattutto ufficiali, adeguando lo stile di scrittura cinese alla fonetica e sintassi
giapponese e servendosi di un sistema di note ai margini del testo per facilitarne
la lettura.
Kanji
Ideogrammi di origine cinese, sono la componente principale del sistema di
scrittura giapponese sin dalla loro importazione dalla Cina nel V secolo. Sono
stati assimilati completamente allinterno del sistema linguistico ed ognuno di
essi, per questo motivo, consta di almeno due pronunce: una onyomi (
, lettura on) vicina alla precedente lettura cinese dellideogramma e una
kunyomi ( , lettura kun) creata ex-novo e ricorrente nei kanji in
isolamento e nei wago (, parole native giapponesi). Molti di essi sono
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portatori della cultura tradizionale sino-giapponese (si vedano i riferimenti alla


cultura buddhista).
Katakana
Sistema di scrittura sillabico composta (al pari dello hiragana) da 46 caratteri.
Il suo campo di utilizzo comprende la trascrizione di tutti i termini stranieri,
toponimi, nomi propri di persone, onomatopee, linguaggio gergale, linguaggio
tecnico settoriale, turpiloquio e neologismi. In campo letterario e pubblicitario
ricorre liberamente anche per trascrivere parole autoctone, data la resa grafica
che consente di mettere in risalto la parola allinterno di un testo.
Katakanago
Lingua in katakana, un termine coniato di recente e che identifica tutte le
espressioni rese in giapponese tramite il katakana.
Keigo
Linguaggio onorifico. Il sistema del keigo si suddivide principalmente in
sonkeigo (linguaggio di rispetto), kenjgo (linguaggio umile) e teineigo
(linguaggio cortese), a cui si aggiungono i bikago (espressioni di abbellimento).
Keitron
Teorie di apparentamento e filiazione del giapponese. Questo filone di studi si
sviluppa parallelamente agli studi di dialettologia tra la fine del XVIII e gli inizi
del XIX secolo per dimostrare un teorico legame di parentela tra il giapponese
e le lingue dei paesi limitrofi. I risultati delle ricerche sono seguiti da
teorizzazioni che giustificano lassoggettamento dei paesi colonizzati ed il
ruolo di egemonia del Giappone allinterno della Sfera di prosperit della
Grande Asia Orientale.
Kokkago
Letteralmente lingua di Stato, il termine viene utilizzato da Ueda Kazutoshi
nella famosa conferenza tenuta nel 1894 intitolata Kokugo to kokka to (La
lingua nazionale e lo Stato) per risaltare la valenza politica del kokugo.
Kokugo
Lingua nazionale, termine utilizzato tuttora dai parlanti giapponesi riferendosi
alla propria lingua. Il concetto di kokugo stato creato in epoca Meiji ed uno
degli elementi propulsivi del sentimento nazionalista e della presa di coscienza
di appartenenza ad uno Stato centralizzato.

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Kokugo chsa iinkai


Comitato di Indagine sulla Lingua Nazionale, ente creato nel 1902 a capo della
quale viene nominato Ueda Kazutoshi, che diviene cos una figura centrale nel
campo della linguistica giapponese. I risultati delle ricerche condotte da questo
organo sono interpretati e riproposti dai kokugogakusha a sostegno delle teorie
sul ruolo del kokugo.
Kokugo kokuji mondai
Problema della lingua nazionale e dello scritto. Con questo termine ci si
riferisce alle riforme dello scritto introdotte in Giappone a partire dal periodo
Meiji e che hanno portato alla definizione della lingua scritta giapponese
moderna.
Kokugogakusha
Studiosi della lingua nazionale, termine che si riferisce allquipe di esperti
linguisti, agli ordini di Ueda Kazutoshi, responsabili degli studi di linguistica
nazionale e delle teorizzazioni sul kokugo.
Kokumin
Letteralmente popolo, nazione, termine che si riferisce alla popolazione
residente in Giappone.
Kokumin seishin
Spirito nazionale, concetto patriottico romantico introdotto dal governo Meiji
e associato in maniera inscindibile al kokugo per instillare il sentimento
nazionalista nel popolo giapponese.
Kokutai
Letteralmente corpo nazionale, termine indicante il sistema di governo
nazionale.
Kotoba no midare
Espressione traducibile con disordine della parola, si riferisce alle
problematiche presenti nella lingua giapponese contemporanea: tra esse,
laumento indiscriminato del katakanago, la mascolinizzazione del linguaggio
femminile, laumento del turpiloquio, la contaminazione del keigo, il problema
della lingua scritta.

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Kotodama
Traducibile con anima e potere della lingua. Concetto di derivazione
shintoista e molto presente nella mitologia giapponese e nelle arti marziali
classiche. La nozione di kotodama presuppone il potere magico della parola e
linscindibilit tra cosa e parola, entrambe significate dalla forma koto;
questo concetto stato poi estremizzato dagli esponenti del nihonjinron per
giustificare la superiorit del pensiero e della lingua dellImpero giapponese.
Kuchi no tais
Letteralmente ginnastica della bocca, erano esercizi di pratica di corretta
pronuncia introdotti nelle scuole elementari durante il periodo Meiji per
eliminare gli accenti degli scolari. Gli esercizi, che prevedevano la ripetizione
allunisono del sillabario e di parole individuali, si svolgevano due volte al
giorno per quindici minuti.
Kytsgo
Letteralmente lingua comune di comunicazione, viene adoperata spesso in
contesti orali ed una forma di giapponese standard che conserva tratti
dialettali; assume dunque diverse sfumature a livello lessicale, fonologico e
prosodico.
Monbush
Ministero dellEducazione, Cultura, Sport, Scienze e Tecnologia, conosciuto
anche sotto lacronimo MEXT. Fondato dal governo Meiji nel 1871.
Naichi[FV1]
Termine contrapposto a gaichi indicante i territori entro i confini nazionali.
Nihon seishin
Spirito giapponese, termine utilizzato con riferimento alla politica linguistica
estera. Allo stesso modo con quale il kokugo entro i confini statali era portatore
dellideologia patriottica, nei territori colonizzati il nihongo avrebbe dovuto
instillare nei popoli assoggettati il senso di appartenenza al Grande Impero
giapponese.
Nihonjinron
Letteralmente teorie sul popolo giapponese, indica un insieme di testi di
carattere sociologico pubblicati in Giappone a seguito della Seconda Guerra
Mondiale, accomunati da una visione etnocentrica della cultura e mentalit
giapponesi a confronto con culture allogene. Le aspre critiche rivolte verso
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queste teorie si basano sulla mancanza di fondamenti e dati concreti a sostegno


delle proprie argomentazioni, sulla mistificazione di alcuni concetti nipponici
giustificati dallintraducibilit di termini tradizionali giapponesi, ed in generale
sulla natura fortemente ideologica di tali scritti che fomentano lo spirito
nazionalista e lodio xenofobo nel popolo giapponese.
Nippon Hs Kykai
Japan Broadcasting Corporation, conosciuto con lacronimo NHK,
lemittente radiotelevisiva pubblica giapponese. Fondata nel 1926, nel 1953 ha
iniziato le prime trasmissioni televisive. NHK, tramite la radio e la televisione,
ha giocato un ruolo molto importante nellapprendimento passivo del
giapponese standard e oggigiorno si occupa di diffondere la cultura e la lingua
giapponese in tutto il mondo tramite il canale NHK World.
Okinawago
La lingua di Okinawa una lingua ryukyuana parlata nellomonima prefettura,
la pi diffusa tra le variet di questo ceppo: attualmente si stima sia parlata da
circa 900.000 persone. LOkinawago si presenta assai differente dal
giapponese, disponendo di complicati prefissi e suffissi onorifici ed essendo
estremamente diversa dal punto di vista fonologico. Dato ci risulta
difficilmente comprensibile da un giapponese, e nonostante gli approfonditi
studi tipologici fondato pensare che giapponese e lingua di Okinawa
appartengano a due rami linguistici differenti.
Rangakusha
Studiosi di cose olandesi, si tratta di intellettuali giapponesi che hanno
dedicato la loro vita allo studio delle arti mediche, scientifiche e tecnologiche
europee durante il periodo del sakoku. Vengono cos chiamati poich i
commercianti olandesi erano gli unici autorizzati ad intraprendere rapporti
commerciali con il Giappone; recuperando illegalmente i manoscritti europei i
rangakusha hanno potuto rimanere aggiornati sulle scoperte che avvenivano in
Europa e a loro volta diffondere le conoscenze acquisite tramite le loro opere.
Sakoku
Letteralmente Paese incatenato, il termine si riferisce alla politica di
isolazionismo intrapreso nel periodo Edo dallo shogunato Tokugawa a partire
dal 1641 e interrotto nel 1853 per opera del commodoro statunitense Matthew
Perry e delle sue Navi Nere.
Sshi kaimei
Provvedimento legislativo adottato nel 1940 dal governo giapponese in Corea
che prevedeva la conversione dei cognomi propri in cognomi giapponesi,
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labbandono nellutilizzo dei nomi di famiglia tradizionali e la conversione alla


pronuncia giapponese dei caratteri cinesi che componevano gli stessi nomi.
Wasei eigo
Letteralmente inglese di fattura giapponese, un termine utilizzato per
indicare tutti i termini, di derivazione inglese, trasposti nella lingua giapponese
secondo modalit sconosciute, tali da renderli spesso irriconoscibili rispetto al
termine nella lingua originaria.
Ygakusha
Studiosi di cose occidentali, rappresentano lala pi liberale allinterno del
movimento del genbun itchi und. Studiando le scienze europee e le recenti
pubblicazioni nel campo della linguistica, sono i primi ad avvertire la necessit
di profonde riforme allinterno della lingua giapponese.

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