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Relatore:
Presentata da:
Michele Alessandrini
Correlatrice:
Prof. Elisabetta Magni
Sessione III
Anno Accademico: 2013/2014
INDICE
INTRODUZIONE ......................................................... V
CAPITOLO 1
1.1
P REMESSA ........................................................................... 1
1.2
I L F IELD .............................................................................. 2
1.3
1.4
CAPITOLO 2
2.1
I L T ENOR ............................................................................. 9
2.2
2.3
I KOKUGOGAKUSHA ........................................................... 12
2.4
CAPITOLO 3
3.1
I L M ODE ............................................................................ 21
3.2
3.3
CONCLUSIONI ......................................................... 33
BIBLIOGRAFIA ........................................................ 35
GLOSSARIO ............................................................. 39
iii
iv
INTRODUZIONE
vi
(, dimissioni).
CAPITOLO 1
1.1 P REMESSA
Come accennato nel corso dellintroduzione, la presentazione della tesi
stata pensata e articolata oltrepassando la struttura cronologica lineare
tipica di una tesi compilativa, organizzando la struttura argomentativa per
associazione con alcuni concetti base formulati dagli studiosi della Systemic
Functional Linguistics (SFL), in particolare Halliday (1985). Lapproccio
allo studio della lingua in questo senso viene affrontato da una prospettiva
sociosemiotica, considerando la lingua uno dei mezzi esistenti per esprimere
dei significati, e in relazione costante e biunivoca con la struttura sociale1:
quindi, lo studio del sistema sociale dal punto di vista linguistico non
prescinde dallanalisi del contesto nel quale si colloca latto linguistico.
Il lavoro di Bronislaw Malinowski (1915), antropologo che dagli anni
Venti studi per anni la cultura degli abitanti delle Isole Trobriand, al largo
della Nuova Guinea, ha portato alla definizione del contesto nel quali si
realizza ogni atto linguistico con il nome di Context of Situation indicando
con ci non solo lambiente linguistico in relazione ma anche lintero
ambiente extralinguistico, inteso come lo spazio culturale e sociale nel quale
si realizza lespressione linguistica. Gli studi della SFL hanno elaborato i
concetti studiati da Malinowski e delineato le tre principali variabili del
Michael Halliday e Ruqaiya Hasan, Language, context and text: aspects of language in a
social-semiotic perspective, Australia, Deakin UP, 1985, pp. 3-4.
1.2 I L F IELD
Ad alimentare il fascino esotico e la diversit culturale a cui deve
relazionarsi luniverso occidentale, nello spettro completo delle sue
manifestazioni, nel contatto con il mondo giapponese, vi lunicit del
caso linguistico giapponese che si presenta in ambito interdisciplinare.
Tali variabili spesso assurgono a ostacoli invalicabili per lo studioso che si
approccia a tale disciplina: lunicit del sistema di scrittura con la
convivenza sistematica dei kanji
Con questo termine non si fa riferimento alle sole espressioni scritte di una lingua, ma si
intende anche ogni atto linguistico funzionale, cio that is doing some job in some context
(HALLIDAY e HASAN, 1985).
Paolo Calvetti, Introduzione alla storia della lingua giapponese, Napoli, Istituto Universitario
Orientale, 1999, p. 176.
sillabici (hiragana
e katakana
), nonch il complesso
() ne sono un esempio
pratico. Per quanto riguarda gli studi in diacronia, invece, pi di ogni altra
lingua al mondo il giapponese stato associato alle pi svariate famiglie
linguistiche ed etichettato in un certo quadro storico-linguistico5, sebbene il
carattere altamente ipotetico delle tesi a supporto di tali teorie non faccia
che consolidarne lo status di lingua sui generis. La prospettiva
sociolinguistica si occupa della relazione esistente tra linguaggio e societ:
rielaborando i dati del sistema linguistico giapponese, il complesso sistema
di variazioni diatopiche, diastratiche, diafasiche e diamesiche
linterdipendenza continua del sistema linguistico con lo spazio socioculturale nel quale si manifesta, negli ultimi trentanni ha ottenuto risultati
rilevanti in tale campo, e le pubblicazioni ad opera di autori stranieri si sono
moltiplicate.
Un tale approccio a livello macrosociolinguistico, riferendosi con
questo termine allanalisi dellintero codice linguistico che interviene negli
atti
comunicativi
di
una
comunit
(in
opposizione
al
livello
Andrea Maurizi, Introduzione allo studio della lingua giapponese, Roma, Carocci, 2010, pp.
28-29.
ivi, p. 43.
Matteo Santipolo, Dalla sociolinguistica alla glottodidattica, Torino, Utet, 2002, p.10.
Natalie Gottlieb, Language and Society in Japan, Cambridge, Cambridge University Press,
2005, p.1.
(, lingua
linguistiche)
diverse.
Il
sopracitato
standard
linguistico
Samuel Robert Ramsey, The Japanese Language and the Making of Tradition, Japanese
Language and Literature, Vol. 38, No.1, Aprile 2004, pp. 84-85.
(, sistema
(,
(, Accademia di
()
10
Paolo Calvetti, Note su ideologia nazionale e politica linguistica nel Giappone moderno
in AISTUGIA (a cura di), Atti del XXV Convegno Nazionale di Studi sul Giappone: Venezia,
4-6 Ottobre 2001, Venezia, Cartotecnica Veneziana, 2002, vol.1, p. 122.
(, dominio)11
11
Andrea Maurizi (a cura di), Introduzione allo studio della lingua giapponese, Roma, Carocci
Editore, 2012, p.89.
12
Tokugawa Munesama, Nihonjin no hgen (The dialects of the Japanese), Tky, Chikuma
Shob, 1978, trad. mia da S. Ramsey, op.cit., p. 88
13
Aldo Tollini, Lineamenti di storia della lingua giapponese, Venezia, Cafoscarina, 2004,
p.135.
14
15
P. Calvetti, Introduzione alla storia della lingua giapponese, op. cit., p.175.
CAPITOLO 2
2.1 I L T ENOR
Linizio del Periodo Meiji (1868-1912) d il via ad una rivoluzione che
cambier profondamente la societ giapponese in ambito culturale,
economico, sociale e politico; in tale contesto, come trattato nel corso del
Capitolo I, la lingua giapponese, in primo luogo, beneficia dellapertura del
Paese con labolizione del sakoku ed il contatto con la cultura occidentale.
Gli studi e le pubblicazioni nel campo della linguistica si moltiplicano in
tutto il Paese e non sono pi appannaggio esclusivo degli ygakusha
( , movimento per
17
P. Calvetti, Introduzione alla storia della lingua giapponese, op. cit., pp.208-211.
10
(, stile
cinese).
Mentre i quotidiani abbandoneranno del tutto lo stile scritto classico
solo nel 192619, in campo letterario si manifesta fin da subito unondata di
rinnovamento. Di particolare importanza per delineare la linea di azione
delllite letteraria il saggio Shsetsu shinzui (Lessenza del romanzo,
1885-1886) a opera di Tsubouchi Shy, considerato il manifesto del
moderno romanzo giapponese. Ribadendo la necessit di un linguaggio che
possa essere veicolo della realt in maniera immediata, Shy si fa
portavoce del movimento del genbun itchi allinterno del romanzo.
Contemporaneamente i pi emeriti scrittori dellepoca, tra cui Mori gai e
Futabatei Shimei, autore di Ukigumo (Nuvole fluttuanti, 1887-1889),
intraprendono un arduo lavoro di ricerca linguistica, tesa a destrutturare i
modelli classici e dare alla propria interiorit una voce (ed una lingua)
trasparente e concreta 20 . Il modello preso come standard la lingua dei
chnin, la classe borghese in ascesa nella capitale Edo, influenzata dal
prestigio conservato dalla variet della regione del Kansai (la quale continua
a rimanere la variet preferita dalle classi privilegiate), che si arricchisce di
nuovi termini e strutture grammaticali; ne sono esempio lampante lutilizzo
del pronome di prima persona watakushi e la copula desu, la cui origine
risale al linguaggio della cortigiane dei quartieri di piacere, presenti ancora
18
19
20
11
2.3 I KOKUGOGAKUSHA
Nel corso di questo capitolo ci si riferiti alla lingua giapponese
utilizzando il termine hyjungo, ossia lingua standard, anche se in questa
fase sarebbe pi opportuno la denominazione kytsgo
(, lingua
21
22
23
P. Calvetti, Introduzione alla storia della lingua giapponese, op. cit., p. 175.
12
( , Ministero
dellIstruzione), sar uno degli artefici della creazione nel 1902 del Kokugo
chsa iinkai
24
P. Calvetti, Note su ideologia nazionale e politica linguistica nel Giappone moderno, op. cit.,
p. 119.
25
13
, allievo
) in
27
colonie (gaichi,
)29.
26
ivi, p. 95.
27
ivi, p. 97.
28
Lee, Yeounsuk, The Ideology of Kokugo: Nationalizing Language in Modern Japan [Kokugo
to iu shis: Kindai Nihon no gengo ninshiki], trad. di Maki Hirano Hubbard, Honolulu,
University of Hawai'i Press, 2010 (ed. originale 1996) Tokyo, Iwanami Shoten Publishers,
pp. xii-xiii.
29
ivi, p. xiii.
14
(, teoria sulla
31
30
P. Calvetti, Note su ideologia nazionale e politica linguistica nel Giappone moderno, op. cit.,
pp. 126-127.
31
ivi, p. 127.
32
P. Calvetti, Introduzione alla storia della lingua giapponese, op. cit., p. 201.
15
genbun itchi porta alla luce la questione di una variet egemone che assurga
al ruolo di standard comunicativo: oltre allaspetto ortografico, nei libri di
testo scolastici viene dato un peso specifico sempre maggiore allo stile
colloquiale, e la variet prescelta e nello specifico la lingua parlata dalle
classi medie nel quartiere dello Yamanote, la zona centrale di Tky, in
unione dintenti con il dibattito in corso a livello nazionale. Nel 1916 verr
formalmente riconosciuto come forma standard di lingua nazionale.
Il punto di svolta rappresentato dalla vittoria nella guerra sinogiapponese del 1894-95: il sentimento di rivalsa nei confronti della cultura
cinese, parallelamente agli studi intrapresi da Ueda Kazutoshi e dai
kokugogakusha, rinforza lidea di kokugo, concetto preso a prestito dagli
ideali romantici europei33; la corrispondenza tra kokugo e kotodama
(, tavolette dei
dialetti), sulle quali vengono scritti i nominativi degli studenti che utilizzano
espressioni dialettali in classe, con conseguenti punizioni corporali e
valutazioni di rendimento negative36. Su tutti, due casi sono significativi
delle conseguenze negative di questi provvedimenti. Nellarea del Thoku,
33
P. Calvetti, Introduzione alla storia della lingua giapponese, op. cit., p. 205.
34
35
Con politica linguistica ci si riferisce alle riforme e le strategie messe in atto dal governo per
raggiungere obiettivi linguistici a livello nazionale (Gottlieb, 2005).
36
16
Manciuria
viene
seguita
da
una
sistematizzazione
37
ibidem.
38
17
collocano i territori coloniali sullo stesso livello dei dialetti, in una fase,
come visto nel precedente paragrafo, nella quale il governo intraprende una
politica di estirpazione degli idiomi locali (hgen bokumetsu). Secondo
questi studi la lingua giapponese, racchiudendo al suo interno tratti comuni
alle lingue altaiche, al ceppo austronesiano e quello sino-tibetano, manifesta
il proprio carattere di lingua internazionale e il ruolo di lingua franca della
cosiddetta Sfera di comune prosperit della Grande Asia Orientale (Dai
Ta kyeiken
)40.
39
P. Calvetti, Note su ideologia nazionale e politica linguistica del Giappone moderno, op. cit.,
p. 123.
40
ivi, p. 125.
18
41
19
20
CAPITOLO 3
3.1 I L M ODE
La politica linguistica adottata dal Governo riuscita nellarduo intento,
nellarco di nemmeno centanni, di raggiungere un grado di alfabetismo del
99% e creare una lingua comune di comunicazione per lintera nazione. Il
concetto costruito e super-imposto di kokugo, superando le divisioni
linguistiche interne al Paese, stato portatore di ideali di unit e unicit e
ci ha causato una presa di coscienza collettiva che stata il propulsore per
la rapidissima evoluzione del Paese nel corso del ventesimo secolo.
Lesperienza militare e il popolamento dei centri urbani, con il contatto di
cittadini provenienti da regioni differenti, sono stati potenti stimoli nel
creare situazioni comunicative possibili unicamente grazie allo hyjungo42.
Il processo evoluzionistico della lingua giapponese, prendendo come data
di riferimento la fine del secondo conflitto mondiale, entra in una nuova
fase: la posizione assunta nei confronti delle variet dialettali, discriminate
a lungo, si assestata ora sui toni della tolleranza e della nostalgia43. Le
iniziative a livello locale tese alla conservazione del patrimonio linguistico
storico e alla sua valorizzazione, sfruttando abilmente le risorse rese
disponibili dallevoluzione tecnologica e informatica, riscuotono un
interesse conclamato. Ci sono poi casi estremi, come la lingua di Okinawa,
gi affrontata nel capitolo precedente, arrivata al limite dellestinzione per
poi conoscere la popolarit durante gli anni Novanta nel campo della musica
42
43
ibidem.
21
popolare, grazie a band in vetta alle classifiche con hit che fondono elementi
della musica tradizionale dellisola con rock moderno. Questo Okinawa
boom44 palesa un forte interesse culturale suscitato dallantica e misteriosa
cultura di Okinawa nelle nuove generazioni, a cui seguita una
rivitalizzazione linguistica, resasi possibile grazie a numerose piattaforme
online per lapprendimento dellOkinawago: questo fenomeno dimostra
come la lingua possa essere veicolo di aspetti socio-culturali e, in un
rapporto di simbiosi, come linteresse nei riguardi di una cultura possa
incoraggiare lapprendimento della lingua portatrice di tali valori45.
( ), istituzione
44
45
ibidem.
46
F. Vitucci, I mercati della lingua giapponese e l'Italia in "Les liasons plurilingues Lingue, Culture, Professioni", collana scientifica Mercures, Mucchi Editore, Modena, pp.
309.
47
ivi, p. 6.
22
(, prestiti in
(,
48
49
50
F. Vitucci, Chi ha paura del katakanago? Unanalisi sociolinguistica agli arbori del
ventunesimo secolo in M. Matrangelo, L. Milasi e S. Romagnoli (a cura di), Riflessioni sul
Giappone antico e moderno, Roma, Aracne, 2014, pp. 93-94.
23
51
52
24
25
24
7,
,
,
16
253
3,523
()
2,153(61.1%)
26
3,523
2,153(61.1%)
27
,
()
,(14,19)
(,14,19
,
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3
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35.6%
26.6%
24.8%
24.1%
23.8%
22.3%
28
35.6%
26.6%
24.8%
24.1%
23.8%
22.3%
29
,,
()
,(14,19)
(,14,19,
,
)
3,2
,
,
29.6%
27.8%
19.2%
18.3%
17.6%
17.6%
30
29.6%
27.8%
19.2%
18.3%
17.6%
17.6%
31
32
CONCLUSIONI
ultimi anni stanno portando una maggiore attenzione sulla presenza di nuovi
aspetti emergenti della lingua giapponese come la diffusione del katakanago,
la mascolinizzazione del linguaggio femminile e la contaminazione del keigo,
per non parlare del dibattito attorno al sistema di scrittura che, anche in
considerazione dellimmagine internazionale acquisita dalla lingua, rinnova i
propri dubbi circa il sistema di ideogrammi attualmente utilizzato; questi
fenomeni palesano nuove tappe nel processo evolutivo della lingua giapponese
che non possono essere previste nella loro manifestazione futura, sebbene
ripercorrere la storia del kokugo dalle sue origini permetta di avere un quadro
ideale della societ giapponese ed il profondo legame con la propria lingua.
34
BIBLIOGRAFIA
36
37
38
GLOSSARIO
Bakufu
Sistema di governo militare capeggiato dallo shgun in vigore tra il 1192 e il
1868.
Bunkach
Ministero per gli Affari Culturali, uno degli organi speciali del Ministero
dellIstruzione ed stato istituito nel 1968 per promuovere la cultura e larte
giapponese.
Buntai
Stili di scrittura adottati nello scritto. Nella lingua giapponese fino al periodo
Meiji erano presenti in grande quantit e si differenziavano nella coesistenza
tra gli alfabeti sillabici hiragana e katakana e il sistema logogrammatico dei
kanji. Alcuni dei pi antichi sono attestati gi nel periodo Heian e legati in
diversa misura al cinese classico, risultando difficilmente intellegibili.
Chnin
Classe sociale di natura mercantile affermatasi a partire dal periodo Tokugawa
nel conglomerato urbano di Tky, il termine ha assunto poi la connotazione
pi generale di classe media in tutto il Giappone, in analogia alla classe
borghese europea.
Dai Ta Kyeiken
Concetto propagandistico diffusosi durante la fase di espansione dellImpero
giapponese che promuoveva lunione dei paesi dellEst Asiatico e dellOceania
sotto ununica organizzazione sovranazionale guidata dal Giappone.
39
Daimy
Signori feudali agli ordini dello shgun, erano da esso incaricati di governare i
diversi han in cui era frammentato lImpero giapponese.
Futsbun
Stile di scrittura generico, un registro di compromesso tra i buntai tradizionali
e la lingua parlata diffusosi alla fine del XIX secolo come risultato delloperato
dellala pi tradizionalista del genbun itchi und.
Gaichi
Termine indicante i territori extra nazionali, usato con laccezione di colonie
durante il periodo espansionista del Giappone.
Gaikokujin
Abitanti di una regione straniera, termine utilizzato con il significato generico
di coloni (vedi gaichi).
Gairaigo
Prestiti presenti nella lingua giapponese provenienti da lingue esteri e adattati
tramite la traslitterazione in katakana e ladeguamento alle regole fonologiche
della lingua darrivo.
Genbun itchi undo
Movimento per lunificazione della lingua parlata e scritta che propugnava la
riorganizzazione del sistema linguistico giapponese per avvicinare la lingua
scritta, rimasta sostanzialmente immutata dal periodo Nara, con la lingua
parlata standard.
Han
Domini feudali presenti in Giappone fino alla Restaurazione Meiji del 1868 in
numero superiore ai 250. Ogni han era governato da un daimy, o signore
feudale, fedele allo shgun.
Hiragana
Uno dei due sistemi di scrittura sillabico presenti nella lingua giapponese
accanto al katakana. Consta di 46 caratteri semplificati derivanti dalla
stilizzazione di antichi ideogrammi cinesi e viene utilizzato in combinazione
con il sistema di scrittura dei kanji, andando a coprire le aree linguistiche
40
42
43
Kotodama
Traducibile con anima e potere della lingua. Concetto di derivazione
shintoista e molto presente nella mitologia giapponese e nelle arti marziali
classiche. La nozione di kotodama presuppone il potere magico della parola e
linscindibilit tra cosa e parola, entrambe significate dalla forma koto;
questo concetto stato poi estremizzato dagli esponenti del nihonjinron per
giustificare la superiorit del pensiero e della lingua dellImpero giapponese.
Kuchi no tais
Letteralmente ginnastica della bocca, erano esercizi di pratica di corretta
pronuncia introdotti nelle scuole elementari durante il periodo Meiji per
eliminare gli accenti degli scolari. Gli esercizi, che prevedevano la ripetizione
allunisono del sillabario e di parole individuali, si svolgevano due volte al
giorno per quindici minuti.
Kytsgo
Letteralmente lingua comune di comunicazione, viene adoperata spesso in
contesti orali ed una forma di giapponese standard che conserva tratti
dialettali; assume dunque diverse sfumature a livello lessicale, fonologico e
prosodico.
Monbush
Ministero dellEducazione, Cultura, Sport, Scienze e Tecnologia, conosciuto
anche sotto lacronimo MEXT. Fondato dal governo Meiji nel 1871.
Naichi[FV1]
Termine contrapposto a gaichi indicante i territori entro i confini nazionali.
Nihon seishin
Spirito giapponese, termine utilizzato con riferimento alla politica linguistica
estera. Allo stesso modo con quale il kokugo entro i confini statali era portatore
dellideologia patriottica, nei territori colonizzati il nihongo avrebbe dovuto
instillare nei popoli assoggettati il senso di appartenenza al Grande Impero
giapponese.
Nihonjinron
Letteralmente teorie sul popolo giapponese, indica un insieme di testi di
carattere sociologico pubblicati in Giappone a seguito della Seconda Guerra
Mondiale, accomunati da una visione etnocentrica della cultura e mentalit
giapponesi a confronto con culture allogene. Le aspre critiche rivolte verso
44
46