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strategie
rivoluzionarie
per favorire
lo sviluppo
mentale
del
bambino
Daniel J. Siegel
Tina Payne Bryson
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strategie rivoluzionarie
per favorire
lo sviluppo mentale
del bambino
Edizione italiana a cura di
Gherardo Amadei
www.raffaellocortina.it
Indice
Rispettare i bambini:
c qualcosa di pi importante? (Gherardo Amadei)
Introduzione. Sopravvivere e fiorire
VII
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4. Uccidi le farfalle!
Strategia 6. Usare il telecomando della mente: rivedere il passato
Strategia 7. Ricordarsi di ricordare: far s che i ricordi
diventino parte integrante della vita quotidiana della famiglia
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Indice
6. Il legame io-noi
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Conclusioni
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Promemoria
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163
Ringraziamenti
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Indice analitico
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V
2012 Raffaello Cortina Editore
Introduzione
Sopravvivere e fiorire
Ci siete passati anche voi, vero? Anche per voi ci sono stati giorni in cui la
mancanza di sonno, le scarpette da calcio inzaccherate, il gelato sulla giacca nuova, le battaglie per i compiti, la plastilina sulla tastiera del computer
e i ritornelli stata lei a cominciare! vi hanno portato a contare i minuti
che vi separavano dallora di andare a dormire. In questi momenti, quando
vi ritrovate (ancora una volta?!!) a dover estrarre luvetta dalla narice di vostro figlio, sembra che il massimo che possiate augurarvi sia sopravvivere.
Tuttavia, quando si tratta dei vostri figli, mirate molto pi in alto della
mera sopravvivenza. Certamente siete desiderosi di superare i momenti
difficili del tipo capricci e urla nel bel mezzo di una cena al ristorante;
ma, che siate genitori o altre persone dedite alla cura di un bambino, il
vostro scopo ultimo crescerlo affinch possa fiorire, realizzare appieno
il suo potenziale. Desiderate che possa intrecciare relazioni significative,
che diventi una persona premurosa e capace di immedesimarsi negli altri,
che vada bene a scuola, lavori sodo e si comporti in modo responsabile,
una persona che stia bene con se stessa.
Sopravvivere. Fiorire
Nel corso degli anni abbiamo conosciuto migliaia di genitori. Quando
domandiamo loro cosa gli stia pi a cuore, in cima alla lista compaiono
quasi sempre varianti di questi due scopi: i genitori vogliono sopravvivere
ai momenti difficili che inevitabilmente si incontrano quando si cresce un
bambino, e desiderano che i figli e la famiglia possano fiorire, mettere
a frutto tutte le proprie risorse. Noi stessi siamo genitori e condividiamo
questi scopi per le nostre famiglie. Nei momenti migliori, di serenit ed
equilibrio, ci impegniamo per coltivare la mente dei nostri bambini, per
Introduzione
Introduzione
Introduzione
persone che volete che siano. proprio di questo aspetto che tratta il libro
che state leggendo: mettere a frutto le situazioni quotidiane per aiutare i
vostri bambini a esprimere le proprie reali potenzialit. Nelle pagine seguenti viene presentato un antidoto agli approcci educativi e pedagogici
in cui viene data, a qualsiasi costo, la priorit alla perfezione e al rendimento. Nel nostro caso, infatti, ci concentreremo sulle modalit attraverso
cui aiutare i bambini a essere se stessi, a sentirsi pi a loro agio nel mondo, psicologicamente pi forti e resilienti, ossia capaci di resistere e di
riprendersi da una crisi o da condizioni di difficolt.1 Ma come si fa?, vi
starete domandando. La nostra risposta semplice: per raggiungere questo scopo indispensabile che conosciate alcune nozioni fondamentali riguardo al giovane cervello che state aiutando a crescere e svilupparsi. E il
libro inteso proprio a trasmettere questo tipo di conoscenza.
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2012 Raffaello Cortina Editore
Introduzione
gazione del concetto di crescere un bambino tenendo a mente il cervello; in particolare, introduce il concetto semplice, ma cruciale, alla base
del nostro approccio, ossia lintegrazione. Il secondo capitolo dedicato
alle strategie per aiutare lemisfero destro e quello sinistro del cervello a
lavorare in sinergia, affinch il bambino possa essere in contatto sia con
la propria parte emotiva sia con quella razionale. Nel terzo capitolo si
sottolinea limportanza di collegare il piano di sotto del cervello, ossia
la parte istintuale, con il piano di sopra, ovvero la parte pi riflessiva,
responsabile dellattivit decisionale, della comprensione di s, dellempatia (ossia la capacit di riconoscere i sentimenti, i desideri e i punti di
vista dellaltro) e della moralit. Il quarto capitolo spiega come aiutare il
bambino ad affrontare i momenti dolorosi del passato rischiarandoli con
il lume della comprensione, affinch possa gestirli con consapevolezza,
intenzionalit e sensibilit. Nel quinto capitolo vi forniremo una serie di
indicazioni per spiegare al bambino che ha la capacit di fermarsi a riflettere sui propri stati mentali, e che, quando riesce a farlo, pu compiere
scelte che gli consentono di avere il controllo delle proprie emozioni e del
modo di reagire agli eventi della vita. Nel sesto capitolo sono descritte alcune strategie per far comprendere ai bambini la felicit e il senso di realizzazione che si provano quando si instaura un legame con gli altri, pur
mantenendo una propria identit e unicit.
Una chiara comprensione di questi diversi aspetti del nostro approccio
vi consentir di considerare il ruolo di genitori in una luce completamente
nuova. Nella nostra funzione di genitori, siamo per cos dire predisposti a
cercare di proteggere i nostri figli da qualsiasi male o ferita, ma in definitiva questo non possibile. I bambini cadranno, saranno feriti nei propri
sentimenti, si spaventeranno, si arrabbieranno, proveranno tristezza. Di
fatto, sono spesso queste esperienze difficili a consentire loro di crescere
e di imparare a conoscere il mondo. Anzich cercare di proteggere i nostri figli dalle inevitabili difficolt della vita, possiamo aiutarli a integrare queste esperienze nella loro comprensione del mondo e a imparare da
esse. Il modo in cui i nostri bambini danno un senso alla propria giovane
vita non dipende esclusivamente dagli eventi che accadono loro, ma anche dal tipo di reazioni mostrate dai genitori, dagli insegnanti e dalle altre
persone che li accudiscono.
Sulla base di queste considerazioni, uno dei nostri scopi principali
stato quello di cercare di rendere questo libro il pi utile possibile, fornendovi strumenti specifici che possano facilitare il vostro ruolo di genitori
e rendere pi significativo il rapporto con i vostri figli. Ecco perch circa
la met di ciascun capitolo dedicata alle sezioni E ora tocca a voi, in cui
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2012 Raffaello Cortina Editore
Introduzione
Introduzione
Introduzione
2. D. J. Siegel, Mindsight: La nuova scienza della trasformazione personale, tr. it. Raffaello Cortina,
Milano 2011. [NdT]
3. D. J. Siegel, La mente relazionale: neurobiologia dellesperienza interpersonale, tr. it. Raffaello
Cortina, Milano 2001. [NdT]
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2012 Raffaello Cortina Editore
Crescere un bambino
tenendo a mente il cervello
I genitori sono spesso degli esperti per tutto ci che riguarda il corpo dei
propri figli; per esempio, sanno che una temperatura superiore a 37 gradi indica la presenza di febbre; sono capaci di pulire una ferita affinch
non si infetti e sanno quali cibi hanno maggiori probabilit di far rimanere sveglio il bambino la sera.
Ma persino i genitori pi premurosi e preparati spesso non conoscono
le nozioni di base riguardanti il cervello del proprio figlio. Non sorprendente? A maggior ragione se pensiamo al ruolo fondamentale svolto dal
cervello in pressoch ogni aspetto della vita del bambino che sta a cuore
ai genitori: la disciplina, la capacit di prendere decisioni, la consapevolezza di s, la scuola, le relazioni e via dicendo.
Di fatto, il cervello a determinare in larga misura chi siamo e cosa
facciamo. E, poich il cervello del bambino viene plasmato in misura
significativa dalle esperienze che offriamo come genitori, sapere come
questo organo cos importante si modifichi in reazione alla nostra attivit
educativa e di accudimento pu aiutarci a crescere un bambino psicologicamente pi forte e resiliente, ossia capace di resistere e di riprendersi
dalle difficolt.
Per questo motivo, desideriamo presentarvi il nostro approccio educativo finalizzato a favorire uno sviluppo equilibrato delle diverse parti del
cervello. In particolare, desideriamo illustrare alcuni concetti fondamentali riguardanti il cervello e aiutarvi ad applicare queste nuove conoscenze
per rendere pi agevole e ricca di significato la cura e leducazione di vostro figlio. Non intendiamo dire che crescere un bambino seguendo lapproccio descritto in queste pagine eliminer tutte le frustrazioni con cui i
genitori spesso si trovano a fare i conti. Tuttavia, come abbiamo accennato
nellintroduzione, la conoscenza di alcune nozioni fondamentali semplici e
facilmente applicabili riguardanti il funzionamento del cervello vi consenti-
Iia uu uu
Un giorno, mentre era al lavoro, Marianna ricevette una telefonata con
cui la avvisavano che suo figlio di due anni, Marco, era rimasto coinvolto
in un incidente automobilistico insieme alla babysitter. Marco stava bene, mentre la babysitter, che era al volante dellauto, era stata portata in
ospedale con lambulanza.
Marianna, direttrice di una scuola elementare, si precipit angosciata
sul luogo dellincidente, dove le dissero che la babysitter aveva avuto una
crisi epilettica mentre stava guidando. Un pompiere stava cercando, senza
successo, di consolare Marco; Marianna prese fra le braccia il figlioletto,
che subito cominci a calmarsi mentre lei lo tranquillizzava.
Non appena smise di piangere, Marco cominci a raccontare alla mamma laccaduto. Impiegando il suo linguaggio da bimbo di due anni, che
solo i genitori e la babysitter erano in grado di comprendere, Marco continuava a ripetere lespressione Iia uu uu. Iia era il modo in cui chiamava Sophia, la sua adorata babysitter, mentre uu uu era la sua versione
del suono della sirena dei pompieri (in questo caso, della sirena dellambulanza). Continuando a ripetere alla mamma Iia uu uu, Marco si stava concentrando sul particolare della storia che pi gli stava a cuore: gli
avevano portato via Sophia.
In una situazione del genere, molti di noi sarebbero tentati di rassicurare il bambino, dicendogli che la sua babysitter si rimetter presto, per poi
cercare subito di distogliere lattenzione del piccolo dallincidente, coinvolgendolo in unattivit diversa: Dai, andiamo a prenderci un gelato!.
Nei giorni seguenti, molti genitori, nel tentativo di non turbare il proprio
figlio, eviterebbero di riparlare dellincidente. Il problema dellapproccio Dai, andiamo a prenderci un gelato che lascia il bambino confuso
sullaccaduto e sulle sue cause. Il bambino ancora pervaso da emozioni
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2012 Raffaello Cortina Editore
intense, che gli incutono paura, ma non gli viene consentito di affrontarle
in modo efficace (o non viene aiutato a farlo).
Marianna non ha commesso questo errore. Aveva partecipato ai corsi
tenuti da Tina [Tina Payne Bryson, coautrice di questo libro] sul rapporto
fra cura dei figli e sviluppo del cervello, e aveva subito messo a frutto ci
che aveva appreso. Quella stessa notte e nel corso della settimana successiva, quando Marco riandava con la mente allincidente automobilistico,
Marianna lo ha aiutato a raccontarle di nuovo laccaduto pi volte. Gli
diceva: S, tu e Sophia avete avuto un incidente, vero?. A questo punto, Marco allungava le braccia e le scuoteva, imitando la convulsione di
Sophia. Poi Marianna continuava: S, Sophia ha avuto una convulsione
e il suo corpo ha cominciato a muoversi tutto e poi la macchina andata
a sbattere, vero?. A questo punto, la frase successiva di Marco era, naturalmente, lormai familiare Iia uu uu, alla quale Marianna rispondeva:
Proprio cos. arrivata la uu uu e hanno portato Sophia dal dottore. E
ora Sophia sta benone. Ti ricordi quando siamo andati a trovarla ieri? Sta
proprio bene, hai visto?.
Nel consentire a Marco di raccontare ripetutamente levento, Marianna lo ha aiutato a comprendere laccaduto, affinch potesse cominciare
a gestirlo dal punto di vista emotivo. Poich era consapevole dellimportanza di aiutare il cervello del bambino a elaborare lesperienza spaventosa, Marianna ha aiutato Marco a raccontare pi volte gli eventi affinch
potesse superare la propria paura e riprendere le attivit abituali in modo
sano ed equilibrato. Nei giorni successivi, Marco ha ripreso largomento
dellincidente con sempre minor frequenza, finch levento non andato
ad aggiungersi alle altre sue esperienze di vita, anche se certamente con
un posto di rilievo.
Nelle pagine che seguono, spiegheremo nei dettagli le ragioni alla base del tipo di reazione scelto da Marianna in questa occasione e i motivi
per cui, dal punto di vista sia pratico sia neurologico, il suo modo di comportarsi sia stato particolarmente daiuto al figlio. Seguendo le strategie
descritte nel libro, anche voi sarete in grado di applicare queste nuove
conoscenze riguardanti il cervello in molti modi diversi, che renderanno
pi gestibile ed efficace la cura dei vostri bambini.
Alla base del modo di agire di Marianna, e di questo libro, vi il concetto di integrazione. Una comprensione chiara di questo aspetto vi consentir di trasformare radicalmente il vostro modo di concepire la cura e
leducazione dei vostri bambini; potr aiutarvi a stare meglio insieme ai
vostri figli e a prepararli in modo pi adeguato per una vita emotivamente ricca e gratificante.
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frirete eserciteranno un grande influsso nel plasmare la sua struttura cerebrale. Ci non significa, per, che bisogna mettergli fretta. E, in ogni
caso, non preoccupatevi: la natura ha fatto s che larchitettura di base
del cervello si sviluppi correttamente, in presenza di un livello adeguato
di cibo, di sonno e di stimolazione. Naturalmente, i geni hanno un ruolo
importante nello sviluppo individuale, soprattutto per quanto riguarda il
temperamento. Tuttavia, i risultati della ricerca in diversi ambiti della psicologia dello sviluppo indicano che tutto ci di cui facciamo esperienza
la musica che ascoltiamo, le persone che amiamo, i libri che leggiamo,
il tipo di disciplina che riceviamo, le emozioni che proviamo influisce
profondamente sul modo in cui si sviluppa il nostro cervello. In altre parole, pur tenendo conto dellinflusso dellarchitettura cerebrale di base
e del temperamento innato, i genitori possono fare molto per fornire al
bambino tipi di esperienze in grado di favorire uno sviluppo del cervello adeguatamente integrato e di offrire resilienza, ossia la capacit di resistere e riprendersi da condizioni di difficolt. Questo libro vi mostrer
come mettere a frutto le esperienze quotidiane per aiutare vostro figlio a
raggiungere una sempre maggiore integrazione a livello cerebrale.
Per esempio, parlando con i bambini delle esperienze che hanno compiuto si favorisce in genere la loro capacit di ricordare quelle esperienze.
Il genitore che parla con i figli delle loro emozioni favorir nei bambini
lo sviluppo dellintelligenza emotiva, ossia della capacit di comprendere
pi pienamente i propri sentimenti e quelli degli altri. Il bambino timido
che per ha genitori che coltivano in lui un senso di coraggio, offrendogli sostegno nellesplorazione del mondo, tender a perdere linibizione
nel comportamento, mentre il bambino che, per la sua timidezza, viene
o eccessivamente protetto o, con un atteggiamento di scarsa sensibilit,
spinto ad affrontare esperienze che gli causano ansia senza un sostegno
adeguato, tender a rimanere timido.
A conferma di questa visione vi un intero settore di studi riguardanti
lo sviluppo infantile e lattaccamento; inoltre, le nuove scoperte nel campo della neuroplasticit ossia della capacit di cambiamento del cervello avvalorano la concezione secondo cui i genitori possono influire
direttamente sul processo di sviluppo cerebrale del figlio attraverso il tipo di esperienze che gli offrono. Per esempio, le ore passate davanti a un
video facendo videogiochi, guardando la televisione o inviando sms
daranno origine a un determinato insieme di connessioni nel cervello; le
attivit didattiche, sportive e musicali ne creeranno altri. E il trascorrere
tempo con la famiglia e gli amici, imparando a conoscere il mondo delle
relazioni, in particolare attraverso interazioni faccia a faccia, plasmer
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2012 Raffaello Cortina Editore
il cervello in modi ancora diversi. Tutto ci che ci accade influisce sul nostro sviluppo cerebrale.
Lintegrazione riguarda proprio questo processo di cablaggio e ricablaggio, di creazione e modifica delle connessioni cerebrali: significa fornire ai nostri bambini lopportunit di fare esperienze che favoriscano la
creazione di connessioni fra le diverse parti del cervello. Facendo in modo
che queste collaborino fra loro, si creano e si rafforzano le fibre nervose
che le collegano e ne rendono possibile lintegrazione; a sua volta, la presenza di connessioni pi forti consente alle parti del cervello di funzionare insieme con una sinergia ancora maggiore. Come i singoli cantori di un
coro intrecciano le proprie voci a creare unarmonia altrimenti irrealizzabile da una sola persona, cos un cervello integrato capace di fare molto
di pi di quanto le singole parti sarebbero in grado di realizzare da sole.
proprio questo lobiettivo da raggiungere per i nostri bambini: aiutarli a realizzare un maggior grado di integrazione a livello cerebrale, affinch possano mettere pienamente a frutto le proprie risorse mentali. Ed
esattamente quello che Marianna ha fatto per Marco. Aiutando il figlio
a raccontare ripetutamente laccaduto (Iia uu uu), Marianna ha reso innocue le emozioni traumatiche e spaventose presenti nellemisfero destro
del bambino, affinch lui non ne venisse sopraffatto. In particolare, lo ha
fatto introducendo alcuni dettagli basati sui fatti e una serie di elementi
logici elaborati dallemisfero sinistro che, allet di due anni, sta appena
cominciando a svilupparsi affinch il piccolo potesse trasformare lincidente in unesperienza per lui comprensibile.
Se la madre non lo avesse aiutato a raccontare laccaduto e a comprenderlo, le paure di Marco sarebbero rimaste irrisolte e avrebbero potuto
riaffiorare in altre forme. Per esempio, il bambino avrebbe potuto sviluppare una fobia nei confronti degli spostamenti in automobile oppure della
separazione dai genitori, oppure lemisfero destro del suo cervello avrebbe potuto prendere il sopravvento in altri modi, portandolo a fare spesso i capricci. Invece, raccontando la storia dellaccaduto insieme al figlio,
Marianna lo ha aiutato a concentrare lattenzione sia sui dettagli concreti
dellincidente sia sulle proprie emozioni, facendo s che usasse contemporaneamente lemisfero sinistro e destro e che in tal modo si rafforzasse, nel vero senso della parola, la connessione fra i due emisferi. (Questo
concetto verr ripreso pi estesamente nel secondo capitolo.) Aiutando il
figlio a migliorare la propria integrazione, Marianna ha fatto s che Marco
potesse tornare alla sua vita normale di bambino di due anni e proseguire
nel suo percorso di sviluppo, anzich restare bloccato sulla paura e langoscia che aveva provato. []
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2012 Raffaello Cortina Editore
Come spiegheremo nei prossimi capitoli, questi problemi che si incontrano ogni giorno nella cura dei figli scaturiscono da una mancanza di integrazione nel cervello del bambino. La ragione per cui il cervello infantile non sempre capace di integrazione semplice: non ha ancora avuto
il tempo per svilupparsi completamente. Di fatto, ha ancora molta strada
da fare, se si pensa che il cervello non si considera completamente sviluppato fino a unet di circa venticinque anni.
Ecco quindi la cattiva notizia: dovrete aspettare che il cervello di vostro
figlio si sviluppi. vero. Quindi, a prescindere da quanto pensiate che
vostro figlio di quattro anni sia intelligente, il suo cervello non quello di
un bambino di dieci anni e non lo sar per parecchio tempo ancora. La
velocit di maturazione cerebrale influenzata notevolmente dal nostro
patrimonio genetico; tuttavia, ci su cui possiamo influire nella cura quotidiana dei figli potrebbe essere proprio il grado di integrazione.
La buona notizia, quindi, che, sfruttando i momenti della vita quotidiana, potrete influenzare lo sviluppo del cervello di vostro figlio verso lintegrazione. In primo luogo, avete la possibilit di sviluppare le diverse
componenti del cervello di vostro figlio, creando delle opportunit per
allenarle. Secondo, potete facilitarne lintegrazione in modo che le diverse parti si colleghino meglio le une alle altre e operino insieme in modo pi efficace. Ci non significa far crescere vostro figlio pi in fretta:
significa soltanto aiutarlo a sviluppare le sue molte parti e a integrarle fra
loro. Inoltre, il nostro intento non quello di indurre voi e i vostri bambini a sfiancarvi nel tentativo frenetico di arricchire ogni singola esperienza
di senso e significato.
Stiamo parlando semplicemente dellessere presenti con i propri figli, per poterli aiutare a raggiungere un maggior livello di integrazione; a
sua volta, ci consentir di far fiorire le loro abilit emotive, intellettive
e sociali. Un cervello integrato favorisce un potenziamento delle capacit decisionali, un miglior controllo del corpo e delle emozioni, una pi
completa comprensione di se stessi, relazioni interpersonali pi forti e un
miglior rendimento scolastico. E tutto ci ha inizio con le esperienze offerte dai genitori e dalle altre persone che si prendono cura del bambino,
esperienze che gettano le basi per lintegrazione e la salute mentale. []
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2012 Raffaello Cortina Editore
Modalit
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Puoi
dimostrarlo?
Sebbene stesse per venirle naturale domandargli Ma cosa stai dicendo? o ordinargli di tornare subito a letto (e forte stata la tentazione di farlo), Tina si trattenuta. Al contrario, ha impiegato la tecnica dellentrare
in sintonia e reincanalare. Ha avvicinato a s il bambino, gli ha massaggiato la schiena, e con voce amorevole, gli ha detto: A volte, proprio dura,
vero? Non mi dimenticherei mai di te. Sei sempre nei miei pensieri e voglio
che tu sappia quanto sei speciale per me. Mentre lo teneva fra le braccia,
il bambino le ha spiegato come a volte gli sembrasse che il fratellino minore ricevesse pi attenzioni da lei e come i compiti assorbissero una parte
eccessiva del suo tempo libero. Mentre parlava, Tina sentiva il suo corpo
rilassarsi e distendersi: il bambino si sentiva ascoltato e amato. Poi Tina
ha accennato brevemente alle questioni specifiche che lui aveva sollevato,
poich ora era pi ricettivo nei confronti della risoluzione di problemi e
della pianificazione; alla fine, madre e figlio si sono messi daccordo per
affrontare largomento in modo pi approfondito la mattina successiva.
In momenti come questi, i genitori si domandano se il figlio abbia realmente bisogno di loro o se stia solo cercando di ritardare lora di andare
a letto. Crescere un bambino seguendo lapproccio educativo descritto in
queste pagine non significa lasciarsi manipolare oppure rinforzare i comportamenti sbagliati. Al contrario, comprendendo il modo in cui funziona
il cervello del bambino, potrete favorire pi rapidamente una collaborazione fra di voi e spesso con meno tragedie. In questo caso, poich aveva
compreso ci che stava avvenendo nel cervello di suo figlio, Tina si resa
conto che la reazione pi efficace sarebbe consistita nel cercare di stabilire
un contatto con lemisfero destro del bambino. Cos ha ascoltato e consolato il figlio, impiegando il proprio emisfero destro, e in meno di cinque
minuti il bambino era di nuovo a letto. Se, invece, Tina avesse usato le maniere forti e lo avesse rimproverato per essere uscito dal letto utilizzando
quindi la logica dellemisfero sinistro e la lettera della legge entrambi
si sarebbero innervositi sempre di pi, e ci sarebbe voluto molto pi tempo prima che il bambino si calmasse a sufficienza per tornare a dormire.
Ma, cosa pi importante, la reazione di Tina stata pi amorevole e
premurosa. Anche se a lei i problemi del figlio potevano sembrare di poco conto e persino insensati, il bambino pensava sul serio che la situazione fosse ingiusta e che le sue lamentele fossero giustificate. Stabilendo un
contatto emotivo con lui, da emisfero destro a emisfero destro, Tina stata in grado di comunicargli che si era messa sulla stessa lunghezza donda
dei sentimenti che lui stava provando in quel momento. Anche se il bambino avesse in realt cercato di menar il can per laia per ritardare lora
di andare a dormire, questa risposta basata sullemisfero destro sarebbe
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2012 Raffaello Cortina Editore
Strategia 1
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prensione, un tono di voce amorevole e un ascolto non giudicante. In altre parole, ha usato lemisfero destro del proprio cervello per stabilire un
contatto e comunicare con lemisfero destro del figlio. Questa sintonizzazione da emisfero destro a emisfero destro ha contribuito a riportare il
cervello del bambino in equilibrio, in uno stato di maggiore integrazione.
Solo allora, Tina ha potuto cominciare a fare appello allemisfero sinistro
di suo figlio e a occuparsi dei problemi specifici che lui aveva sollevato. In
altri termini, era venuto il momento per il secondo passo, con il quale si
favorisce lintegrazione fra emisfero sinistro ed emisfero destro.
2. Reincanalare con lemisfero sinistro
Dopo aver risposto con lemisfero destro, Tina ora poteva reincanalare
linterazione con lemisfero sinistro; lo ha fatto attraverso una spiegazione
razionale di quanto si impegnasse per essere equa, promettendo al figlio
di lasciargli un bigliettino quando tornava a casa dopo che lui era gi a
letto, facendo programmi insieme a lui per il suo prossimo compleanno e
cercando insieme a lui delle soluzioni per rendere pi divertenti i compiti.
(Tina e il figlio hanno cominciato a fare questo lavoro quella stessa notte,
lasciandone per la maggior parte per il giorno seguente.)
Una volta entrata in sintonia con il bambino, da emisfero destro a emisfero destro, per Tina stato molto pi facile stabilire un contatto fra emisfero sinistro ed emisfero sinistro per affrontare i problemi con razionalit.
Entrando per prima cosa in sintonia con lemisfero destro, Tina ha potuto
poi reincanalare lattenzione e le energie con lemisfero sinistro attraverso
una spiegazione logica e una pianificazione razionale, per le quali era appunto necessario coinvolgere nella conversazione lemisfero sinistro del
figlio. Questo approccio ha consentito al bambino di impiegare entrambi
gli emisferi del cervello in modo integrato e coordinato.
Con questo non vogliamo dire che la strategia dellentrare in sintonia e
reincanalare funzioni sempre. Ci saranno, infatti, momenti in cui il bambino ha semplicemente oltrepassato il punto di non ritorno e le onde delle
emozioni non potranno che infrangersi a riva finch la tempesta non sar
passata. O forse il bambino potrebbe soltanto avere bisogno di mangiare
o di riposarsi un po. Come Tina, potreste decidere di aspettare che vostro
figlio si trovi in uno stato mentale di maggiore integrazione per parlare
con lui in modo ragionevole delle sue emozioni e dei suoi comportamenti.
Inoltre, non stiamo consigliandovi di essere permissivi o di lasciare che
i vostri figli oltrepassino i limiti soltanto perch in quel momento non sono
in grado di pensare in modo razionale. Le regole riguardanti il rispetto e
il comportamento non vengono gettate al vento soltanto perch lemisfe25
2012 Raffaello Cortina Editore
Strategia
2 rivoluzionarie per favorire lo sviluppo mentale del bambino
12 strategie
Non piangere.
tutto a posto. Non essere
triste: stai bene. Stai solo
pi attenta.
venuta
la mamma
S.
Giusto. Ti ho tenuta
fra le braccia e cullata.
Ti senti meglio?
Vuoi che ti faccia vedere
come successo?
S.
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mo lto
DECIDERE
Usare le parole
arrabbiato!
fe
Sapere
come
ti senti
lice
SPAVENTATO
coraggioso
RICORDARE
t r is t e
pa
ro
i
on
emoz
i
le
CER
A volte, quando siamo arrabbiati e non
lo diciamo, possibile che dentro di noi
la rabbia diventi sempre pi grande,
come unonda enorme che ci travolge
e ci fa dire o fare cose che non vogliamo.
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ETO
LO COMPL
VEL
Ecco un esempio
la mia migliore amica,
e adesso sar Lisa la sua
migliore amica!
pa r lare
di come
e nti
Quando Anna ha usato le parole per dire come si sentiva, il lato sinistro
del suo cervello lha aiutata a cavalcare la grande onda di rabbia del lato
destro, cos lei arrivata a riva calma e felice.
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2012 Raffaello Cortina Editore
Questa madre si resa conto che, ignorando alcune parti del proprio emisfero
destro, stava perdendo opportunit importanti per entrare in sintonia con il figlio e favorire lo sviluppo dellemisfero destro del bambino.
Uno dei modi migliori per favorire questo tipo di integrazione nei nostri figli
migliorare la nostra stessa integrazione. (Questo aspetto verr ripreso pi estesamente nel sesto capitolo, quando parleremo dei neuroni specchio.) Quando
lemisfero destro e quello sinistro del cervello funzionano in modo integrato,
possiamo affrontare il nostro ruolo di genitori da una prospettiva razionale e
logica, da emisfero sinistro una prospettiva che ci consente di prendere decisioni importanti, di risolvere problemi e di imporre limiti e da una posizione
ispirata allemisfero destro, di sintonia emotiva, in cui siamo consapevoli delle
emozioni e delle sensazioni del nostro corpo e grazie a questa consapevolezza
possiamo rispondere amorevolmente ai bisogni dei nostri figli. Cos anche noi
utilizzeremo, come genitori, tutte le risorse del cervello.
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Strategie
Entrare in sintonia e reincanalare : Quando vostro figlio sopraffatto da emozioni intense, per prima cosa entrate in sintonia con lui sul piano emotivo, da
emisfero destro a emisfero destro. Poi, quando il bambino maggiormente in
controllo e ricettivo, ricorrete agli insegnamenti e alla disciplina dellemisfero sinistro.
Nominare per dominare : Quando, a partire dallemisfero destro, esplodono emozioni intense e incontrollabili, aiutate i vostri figli a raccontare cosa li fa star
male, affinch lemisfero sinistro possa aiutarli a dare un senso allesperienza e
a sentirsi pi in controllo.
Strategie
Attivare senza infiammare : Nelle situazioni di grande tensione, coinvolgete
la parte alta del cervello di vostro figlio, invece di far scattare quella bassa:
ponete domande, sollecitate soluzioni alternative, cercate persino di trovare
un compromesso.
Usarla per non perderla: allenare la parte alta del cervello . Fate dei giochi in
cui domandate al bambino: E tu cosa faresti? ed evitate di risparmiargli decisioni difficili.
Muoversi per non perdersi : Quando vostro figlio ha perso contatto con la parte
alta del cervello, aiutatelo a ritrovare lequilibrio facendogli fare del movimento.
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Strategie
Usare il telecomando della mente : Quando il bambino restio a raccontare unesperienza dolorosa, il telecomando interno gli consente, durante la narrazione, di
fare delle pause, tornare indietro o avanzare velocemente a punti della storia meno
angoscianti, lasciandogli in tal modo il controllo su quanto vuole rivedere.
Ricordarsi di ricordare : Aiutate i vostri figli ad allenare la memoria, stimolandoli a ricordare eventi importanti della loro vita: in auto, a pranzo, in qualsiasi altra occasione.
Strategie
Lasciare scivolare via le nuvole delle emozioni : Ricordate ai bambini che le emozioni sono stati temporanei, non tratti permanenti.
Alla scoperta delle s.p.i.e. della mente : Aiutate i vostri figli a prestare attenzione a sensazioni, pensieri, immagini ed emozioni presenti dentro di loro.
Praticare la mindsight (la vista della mente) : Gli esercizi di mindsight insegnano ai bambini a calmarsi e a concentrare lattenzione su ci che desiderano.
Strategie
Aumentare lindice di divertimento familiare : Divertendosi con la famiglia, il bambino potr compiere esperienze positive e appaganti con coloro con cui trascorre
la maggior parte del suo tempo.
Dal conflitto alla sintonia : Anzich ritenerlo un ostacolo da evitare, considerate
il conflitto come unopportunit per insegnare ai vostri figli abilit relazionali fondamentali, come la capacit di capire il punto di vista dellaltro, di comprendere i
segnali non verbali e di fare ammenda. 35
2012 Raffaello Cortina Editore
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