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Daniel J.

Siegel, Tina Payne Bryson

12

strategie

rivoluzionarie
per favorire

lo sviluppo
mentale
del

bambino

2012 Raffaello Cortina Editore

Daniel J. Siegel
Tina Payne Bryson

12
strategie rivoluzionarie
per favorire
lo sviluppo mentale
del bambino
Edizione italiana a cura di
Gherardo Amadei

2012 Raffaello Cortina Editore

www.raffaellocortina.it

Copyright 2011 by Mind Your Brain, Inc.,


and Bryson Creative Productions, Inc.
Traduzione di
Carmen Marchetti
Copertina
Studio CReE
ISBN 978-88-6030-484-1
2012 Raffaello Cortina Editore
Milano, via Rossini 4

Prima edizione: 2012


Stampato da
Consorzio Artigiano LVG, Azzate (Varese)
per conto di Raffaello Cortina Editore
Ristampe
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2012 Raffaello Cortina Editore

Indice

Rispettare i bambini:
c qualcosa di pi importante? (Gherardo Amadei)
Introduzione. Sopravvivere e fiorire

VII

1. Crescere un bambino tenendo a mente il cervello

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2. Due cervelli sono meglio di uno

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Strategia 1. Entrare in sintonia


e reincanalare: cavalcare le onde delle emozioni
Strategia 2. Nominare per dominare: calmare le emozioni intense
legate a un evento raccontando la storia dellaccaduto

3. Costruire la scala della mente


Strategia 3. Attivare senza infiammare: coinvolgere
la parte alta del cervello
Strategia 4. Usarla per non perderla: allenare la parte
superiore del cervello
Strategia 5. Muoversi per non perdersi: muovere il corpo
per non perdere la testa

4. Uccidi le farfalle!
Strategia 6. Usare il telecomando della mente: rivedere il passato
Strategia 7. Ricordarsi di ricordare: far s che i ricordi
diventino parte integrante della vita quotidiana della famiglia

5. Realizzare lunit dellio


Strategia 8. Far scorrere via le nuvole delle emozioni:
spiegare ai bambini che le emozioni vanno e vengono
Strategia 9. Alla scoperta delle s.p.i.e. della mente: prestare attenzione
a sensazioni, pensieri, immagini ed emozioni dentro di noi
Strategia 10. Praticare la mindsight (la vista della mente):
come tornare al mozzo della propria ruota della consapevolezza

2012 Raffaello Cortina Editore

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Indice

6. Il legame io-noi

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Strategia 11. Aumentare lindice di divertimento familiare:


creare occasioni per stare bene insieme
Strategia 12. Dal conflitto alla sintonia: insegnare ai bambini
a tenere a mente il noi anche quando litigano

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Conclusioni

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Promemoria

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Le 12 strategie nelle diverse et e fasi


di sviluppo del bambino

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Ringraziamenti

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Indice analitico

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V
2012 Raffaello Cortina Editore

12 strategie rivoluzionarie per favorire


lo sviluppo mentale del bambino

2012 Raffaello Cortina Editore

Introduzione
Sopravvivere e fiorire

Ci siete passati anche voi, vero? Anche per voi ci sono stati giorni in cui la
mancanza di sonno, le scarpette da calcio inzaccherate, il gelato sulla giacca nuova, le battaglie per i compiti, la plastilina sulla tastiera del computer
e i ritornelli stata lei a cominciare! vi hanno portato a contare i minuti
che vi separavano dallora di andare a dormire. In questi momenti, quando
vi ritrovate (ancora una volta?!!) a dover estrarre luvetta dalla narice di vostro figlio, sembra che il massimo che possiate augurarvi sia sopravvivere.
Tuttavia, quando si tratta dei vostri figli, mirate molto pi in alto della
mera sopravvivenza. Certamente siete desiderosi di superare i momenti
difficili del tipo capricci e urla nel bel mezzo di una cena al ristorante;
ma, che siate genitori o altre persone dedite alla cura di un bambino, il
vostro scopo ultimo crescerlo affinch possa fiorire, realizzare appieno
il suo potenziale. Desiderate che possa intrecciare relazioni significative,
che diventi una persona premurosa e capace di immedesimarsi negli altri,
che vada bene a scuola, lavori sodo e si comporti in modo responsabile,
una persona che stia bene con se stessa.

Sopravvivere. Fiorire
Nel corso degli anni abbiamo conosciuto migliaia di genitori. Quando
domandiamo loro cosa gli stia pi a cuore, in cima alla lista compaiono
quasi sempre varianti di questi due scopi: i genitori vogliono sopravvivere
ai momenti difficili che inevitabilmente si incontrano quando si cresce un
bambino, e desiderano che i figli e la famiglia possano fiorire, mettere
a frutto tutte le proprie risorse. Noi stessi siamo genitori e condividiamo
questi scopi per le nostre famiglie. Nei momenti migliori, di serenit ed
equilibrio, ci impegniamo per coltivare la mente dei nostri bambini, per

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Introduzione

aumentarne il senso di meraviglia e aiutarli a realizzare il loro potenziale


in ogni aspetto della vita. Ma nei momenti pi frenetici e stressanti, della
serie distrai il piccolo per farlo stare seduto in macchina cos riusciamo
ad arrivare in tempo alla partita, a volte tutto ci che ci auguriamo
di evitare di doverci mettere a urlare o di sentire nostro figlio gridarci
contro: Cattivo!.
Fermatevi un momento e domandatevi: Cosa volete davvero per i vostri figli? Che tipo di qualit vi augurate che sviluppino e portino con s
nella vita adulta? Molto probabilmente, desiderate che siano felici, autonomi e abbiano successo in quello che fanno. Desiderate che intrattengano relazioni appaganti e vivano una vita densa di significato e finalit.
Ora pensate a quale percentuale del vostro tempo dedicate a sviluppare
intenzionalmente queste qualit nei vostri figli. Se siete come la maggior
parte dei genitori, temete di dedicare troppo tempo a cercare almeno di
arrivare alla fine della giornata (e qualche volta ai prossimi cinque minuti) e di non riservare momenti sufficienti per creare esperienze che possano aiutare i vostri figli a raggiungere una pi piena realizzazione di s,
sia oggi sia in futuro.
Potreste persino mettervi a confronto con qualche sorta di genitore
perfetto, cui non capita mai di fare fatica ad andare avanti e che apparentemente riesce a dedicare ogni momento in cui sveglio ad aiutare i suoi
figli a crescere bene; un genitore prodigio che, mentre prepara piatti con
alimenti biologici perfettamente equilibrati dal punto di vista nutrizionale,
legge ai figli dei testi in latino che trattano dellimportanza di aiutare gli altri, poi li accompagna al museo darte, nello spazio ibrido in cui si ascolta
musica classica abbinata allaromaterapia alla lavanda diffusa attraverso
le bocchette dellaria condizionata. Nessuno di noi pu essere allaltezza
di questo supergenitore immaginario. Soprattutto quando abbiamo la
sensazione che gran parte delle nostre giornate se ne vada esclusivamente
nel tentativo di sopravvivere, quando ci ritroviamo alla fine di una festa di
compleanno tutti paonazzi e con lo sguardo stralunato a urlare: Unaltra
lite per larco e le frecce e nessuno ricever pi un regalo!.
Se questa situazione vi sembra familiare, ebbene non disperate: abbiamo ottime notizie per voi. Infatti, i momenti in cui state solamente cercando di sopravvivere costituiscono in realt delle opportunit per aiutare
vostro figlio a fiorire e a coltivare il proprio potenziale. A volte potreste
pensare che i momenti importanti e affettuosi (come quando si ha una conversazione profonda sul carattere o sulla capacit di immedesimarsi negli
altri) siano distinti dai momenti in cui si affrontano i problemi quotidiani (per esempio, cercare, per lennesima volta, di convincere il bambino
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Introduzione

a fare i compiti oppure risolvere unaltra crisi di collera). Invece non lo


sono affatto. I casi in cui vostro figlio vi manca di rispetto, rispondendovi
con impertinenza, o il direttore della scuola vi manda a chiamare o, ancora, vi ritrovate la parete piena di scarabocchi, sono certamente momenti
di sopravvivenza, non ci sono dubbi al riguardo. Ma, allo stesso tempo,
costituiscono delle opportunit persino dei doni perch un momento
di sopravvivenza anche un momento per fiorire, un contesto in cui pu
dispiegarsi il lavoro importante e significativo dei genitori.
Provate a pensare, per esempio, a una situazione che vi capita spesso di
dover affrontare e che cercate in qualche modo di risolvere. Forse quando
i vostri figli bisticciano per la terza volta nellarco di tre minuti? (non ci
vuole un grosso sforzo di immaginazione, vero?). Anzich limitarvi a porre
fine al litigio e a mandare i contendenti ciascuno nella sua stanza, potreste
usare la lite come opportunit educativa, per insegnare abilit come lascolto riflessivo, ossia la capacit di ascoltare il punto di vista di unaltra
persona, cercando di rifletterne a mo di specchio le parole attraverso
la parafrasi e domande intese a capire meglio ci che vuole esprimere; la
capacit di comunicare in modo chiaro e rispettoso i propri desideri; e,
ancora, le capacit di compromesso, rinuncia, negoziazione e perdono.
Lo sappiamo: si fa fatica a immaginare che questo sia possibile quando ci
si trova nella concitazione del momento. Ma quando comprenderete meglio i bisogni emotivi e gli stati mentali dei vostri bambini, sarete in grado
di creare questo tipo di esito positivo senza che ci sia bisogno di chiamare a raccolta le forze di pace delle Nazioni Unite!
Non c nulla di sbagliato nel separare i bambini quando litigano; si
tratta di unottima tecnica di sopravvivenza, e in certi casi potrebbe essere
la soluzione migliore. Ma spesso possiamo fare di pi che limitarci a porre fine al conflitto e al chiasso. Possiamo trasformare questa esperienza in
unopportunit per favorire nel bambino non solo lo sviluppo cerebrale,
ma anche lacquisizione di abilit relazionali e la formazione del carattere. Con il tempo, i bambini continueranno a crescere e diventeranno pi
abili nel gestire i loro conflitti con i fratelli senza laiuto dei genitori. Questo sar soltanto uno dei molti modi in cui potrete aiutarli a coltivare le
loro risorse interiori.
Laspetto davvero positivo di questo approccio del sopravvivere-e-fiorire il non dover essere costretti a ritagliarsi dei momenti per aiutare i
bambini a realizzare il loro potenziale. Infatti, grazie a questo approccio,
potrete usare tutte le interazioni con i vostri figli quelle stressanti e che
vi fanno arrabbiare, e i momenti straordinari e mirabili come opportunit per aiutarli a diventare persone responsabili, premurose e capaci, le
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2012 Raffaello Cortina Editore

Introduzione

persone che volete che siano. proprio di questo aspetto che tratta il libro
che state leggendo: mettere a frutto le situazioni quotidiane per aiutare i
vostri bambini a esprimere le proprie reali potenzialit. Nelle pagine seguenti viene presentato un antidoto agli approcci educativi e pedagogici
in cui viene data, a qualsiasi costo, la priorit alla perfezione e al rendimento. Nel nostro caso, infatti, ci concentreremo sulle modalit attraverso
cui aiutare i bambini a essere se stessi, a sentirsi pi a loro agio nel mondo, psicologicamente pi forti e resilienti, ossia capaci di resistere e di
riprendersi da una crisi o da condizioni di difficolt.1 Ma come si fa?, vi
starete domandando. La nostra risposta semplice: per raggiungere questo scopo indispensabile che conosciate alcune nozioni fondamentali riguardo al giovane cervello che state aiutando a crescere e svilupparsi. E il
libro inteso proprio a trasmettere questo tipo di conoscenza.

Come usare il libro


Genitori, nonni, insegnanti, terapeuti, persone con un ruolo importante
nella cura di un bambino: questo libro per voi. Infatti, anche se nelle pagine che seguono useremo il termine genitore, ci rivolgiamo a chiunque
intraprenda il compito importantissimo di crescere, sostenere e accudire
amorevolmente un bambino. Come abbiamo accennato, il nostro obiettivo illustrarvi come trasformare le interazioni quotidiane in opportunit
per aiutare voi e i bambini di cui vi prendete cura non solo a sopravvivere,
ma anche a fiorire. Sebbene gran parte di ci che leggerete possa essere
adattato con un pizzico di creativit agli adolescenti e in effetti stiamo
pensando di scrivere un seguito dedicato proprio a loro questo volume
si concentra sul periodo che va dalla nascita ai dodici anni, occupandosi
quindi prevalentemente di bambini nella prima infanzia, in et prescolare
e scolare, e di preadolescenti.
Nelle pagine seguenti illustreremo un approccio educativo e una gamma di strategie che, favorendo lo sviluppo delle diverse parti del cervello
in sinergia luna con laltra, aiuteranno i vostri bambini a essere pi felici,
pi sani e pi pienamente se stessi. Il primo capitolo dedicato alla spie1.. Originariamente il termine resilienza veniva impiegato soprattutto in ambito tecnologico
con il significato di capacit di un materiale di resistere agli urti senza deformarsi o rompersi
o per indicare la capacit di un filato o di un tessuto di riprendere la forma originale dopo una
deformazione; oggi viene usato sempre pi spesso anche in ambito psicologico, per indicare la
capacit di una persona (ma anche di una famiglia o collettivit) di reagire attivamente e con flessibilit
ai cambiamenti e di riprendersi da crisi o condizioni di difficolt, uscendone rafforzati e pi ricchi
di risorse. [NdT]

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Introduzione

gazione del concetto di crescere un bambino tenendo a mente il cervello; in particolare, introduce il concetto semplice, ma cruciale, alla base
del nostro approccio, ossia lintegrazione. Il secondo capitolo dedicato
alle strategie per aiutare lemisfero destro e quello sinistro del cervello a
lavorare in sinergia, affinch il bambino possa essere in contatto sia con
la propria parte emotiva sia con quella razionale. Nel terzo capitolo si
sottolinea limportanza di collegare il piano di sotto del cervello, ossia
la parte istintuale, con il piano di sopra, ovvero la parte pi riflessiva,
responsabile dellattivit decisionale, della comprensione di s, dellempatia (ossia la capacit di riconoscere i sentimenti, i desideri e i punti di
vista dellaltro) e della moralit. Il quarto capitolo spiega come aiutare il
bambino ad affrontare i momenti dolorosi del passato rischiarandoli con
il lume della comprensione, affinch possa gestirli con consapevolezza,
intenzionalit e sensibilit. Nel quinto capitolo vi forniremo una serie di
indicazioni per spiegare al bambino che ha la capacit di fermarsi a riflettere sui propri stati mentali, e che, quando riesce a farlo, pu compiere
scelte che gli consentono di avere il controllo delle proprie emozioni e del
modo di reagire agli eventi della vita. Nel sesto capitolo sono descritte alcune strategie per far comprendere ai bambini la felicit e il senso di realizzazione che si provano quando si instaura un legame con gli altri, pur
mantenendo una propria identit e unicit.
Una chiara comprensione di questi diversi aspetti del nostro approccio
vi consentir di considerare il ruolo di genitori in una luce completamente
nuova. Nella nostra funzione di genitori, siamo per cos dire predisposti a
cercare di proteggere i nostri figli da qualsiasi male o ferita, ma in definitiva questo non possibile. I bambini cadranno, saranno feriti nei propri
sentimenti, si spaventeranno, si arrabbieranno, proveranno tristezza. Di
fatto, sono spesso queste esperienze difficili a consentire loro di crescere
e di imparare a conoscere il mondo. Anzich cercare di proteggere i nostri figli dalle inevitabili difficolt della vita, possiamo aiutarli a integrare queste esperienze nella loro comprensione del mondo e a imparare da
esse. Il modo in cui i nostri bambini danno un senso alla propria giovane
vita non dipende esclusivamente dagli eventi che accadono loro, ma anche dal tipo di reazioni mostrate dai genitori, dagli insegnanti e dalle altre
persone che li accudiscono.
Sulla base di queste considerazioni, uno dei nostri scopi principali
stato quello di cercare di rendere questo libro il pi utile possibile, fornendovi strumenti specifici che possano facilitare il vostro ruolo di genitori
e rendere pi significativo il rapporto con i vostri figli. Ecco perch circa
la met di ciascun capitolo dedicata alle sezioni E ora tocca a voi, in cui
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Introduzione

forniamo consigli pratici ed esempi concreti di come potete applicare con


i vostri bambini i concetti scientifici illustrati nel capitolo.
Inoltre, alla fine di ciascun capitolo troverete altre due sezioni ideate
per aiutarvi a mettere in pratica rapidamente le vostre nuove conoscenze.
La prima contrassegnata dal profilo di un bambino, ed pensata per aiutarvi a insegnare ai vostri figli le nozioni fondamentali sul funzionamento
del cervello trattate nel capitolo corrispondente. Forse vi sembrer strano parlare di cervello a un bambino piccolo; dopo tutto, neuroscienza.
Eppure abbiamo visto come persino i bambini piccoli non pi grandi
di quattro o cinque anni siano effettivamente in grado di comprendere
alcune importanti nozioni di base sul modo in cui funziona il cervello e, a
loro volta, di comprendere se stessi, il proprio comportamento e le proprie emozioni in modo nuovo e pi profondo. Questo tipo di conoscenza
pu essere particolarmente utile sia al bambino sia al genitore, che cerca di fornire insegnamenti, disciplina e amore con modalit che possano
andare bene a entrambi. Abbiamo scritto questa sezione pensando a un
pubblico di bambini in et scolare; tuttavia, sentitevi liberi di adattare le
informazioni mentre leggete il libro ad alta voce, affinch il contenuto possa essere adeguato al livello di sviluppo di vostro figlio.
Laltra sezione inserita a fine capitolo si chiama Lintegrazione dentro di
noi. Se gran parte del libro si concentra sulla vita interiore di vostro figlio
e sul rapporto fra voi e lui, in questa sezione vi aiuteremo ad applicare i
concetti descritti in ciascun capitolo alla vostra vita e alle vostre relazioni.
Man mano che i bambini crescono, il loro cervello rispecchia quello dei
genitori. In altre parole, la crescita e lo sviluppo del genitore, o una loro
mancanza, hanno effetto sul cervello del figlio. Via via che i genitori acquisiscono maggiore consapevolezza ed equilibrio dal punto di vista emotivo, i figli ne raccolgono i frutti e progrediscono anchessi verso la salute
psicologica. Ci significa che coltivare le vostre stesse risorse cerebrali
e realizzarne lintegrazione uno dei doni pi generosi e amorevoli che
possiate fare ai vostri figli.
Un altro strumento che ci auguriamo possa esservi daiuto la tabella
Le 12 strategie nelle diverse et e fasi di sviluppo del bambino, inserita alla
fine del libro, in cui riassumiamo in maniera semplice come le idee del libro possano essere messe in pratica in base allet del bambino. Ogni capitolo del libro stato scritto gi di per s con il fine di aiutarvi a tradurre
subito in pratica i concetti che vi sono descritti ed corredato di numerosi
suggerimenti per adattarne lapplicazione alle diverse et e fasi di sviluppo.
Tuttavia, per facilitare ulteriormente la consultazione, abbiamo deciso di
preparare questo specchietto riassuntivo finale, in cui i consigli sparsi nel
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2012 Raffaello Cortina Editore

Introduzione

libro sono classificati in base a ciascuna et e fase di sviluppo. Quindi, se


vostro figlio ha due anni, potrete trovare rapidamente un promemoria di
ci che, per esempio, pu favorire lintegrazione fra emisfero destro e sinistro del cervello in questa fase del suo sviluppo, consultando la sezione
Primi anni di vita, dedicata alla fascia di et compresa fra zero e tre anni.
Poi, man mano che il vostro bambino crescer, potrete riprendere il libro
e consultare la parte che riguarda la sua nuova et, trovando un elenco di
esempi e suggerimenti pertinenti alla fase di sviluppo in cui il bambino
sar in quel momento.
Inoltre, appena prima della tabella, troverete un Promemoria delle strategie, in cui sono riportati molto sinteticamente i punti pi salienti del libro. Potete fotocopiare le pagine e tenerle a portata di mano, per esempio
appenderle al frigorifero: in questo modo, tutti coloro che vogliono bene
al bambino genitori, babysitter, nonni e via dicendo potranno collaborare nel perseguire il suo benessere generale.
Come ci auguriamo vi renderete conto, abbiamo pensato a voi nel cercare di rendere il contenuto del libro facilmente comprensibile e la lettura il pi possibile agevole. Avendo una preparazione scientifica, abbiamo
dato importanza alla precisione e allaccuratezza delle informazioni; ma,
poich siamo anche genitori, non abbiamo trascurato la concretezza. Abbiamo affrontato la tensione fra questi due aspetti e valutato attentamente la via migliore per trasmettervi le scoperte pi importanti e aggiornate
riguardanti il cervello, facendo s che fossero chiare, utili e immediatamente fruibili. Anche se certamente il libro rigoroso dal punto di vista
scientifico, non vi sembrer di essere tornati a scuola e di assistere a una
lezione di scienze oppure di ritrovarvi a leggere un manuale universitario. Infatti, pur occupandoci di neuroscienze ed essendoci impegnati a
rimanere assolutamente fedeli alle scoperte della ricerca e della scienza ,
presentiamo le conoscenze acquisite in modo tale da favorire laccesso a
questo campo, anzich lasciarvene al di fuori, nel gelo della disinformazione. Entrambi abbiamo dedicato la nostra vita professionale a cercare
di illustrare ai genitori con parole semplici le scoperte scientifiche riguardanti il cervello scoperte complesse ma di fondamentale importanza
affinch potessero comprenderle agevolmente e metterle subito in pratica nelle interazioni quotidiane con i loro bambini. Quindi, non fatevi
intimorire dalla scienza del cervello. Vedrete, ne rimarrete affascinati,
anche perch gran parte delle nozioni di base sono di fatto molto facili da
comprendere, e altrettanto semplici da tradurre in pratica. (Se comunque
siete interessati ad approfondire gli aspetti scientifici che presentiamo in
queste pagine, provate a dare unocchiata ai libri di Dan [Daniel Siegel]
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Introduzione

intitolati Mindsight. La nuova scienza della trasformazione personale,2 La


mente relazionale.3)
Desideriamo ringraziarvi per esservi uniti a noi in questo viaggio verso una conoscenza pi completa delle modalit per aiutare realmente i
bambini a essere pi felici, pi sani e pi pienamente se stessi. Grazie a
una maggiore comprensione del funzionamento del cervello, potrete scegliere pi consapevolmente gli insegnamenti da fornire ai vostri figli e il
modo di comportarvi nei loro confronti, conoscendo le ragioni alla base
delle vostre scelte. In tal modo, potrete fare molto di pi che limitarvi a
sopravvivere. Fornendo ai vostri figli regolarmente esperienze utili a favorire uno sviluppo completo ed equilibrato del cervello, vedrete ridursi la frequenza di quei momenti critici tanto comuni quando si cresce un
bambino. Ma, oltre a questo, la comprensione del processo di integrazione vi aiuter a conoscere meglio vostro figlio, a gestire pi efficacemente
le situazioni difficili e a costruire consapevolmente le basi per una vita di
amore e felicit. Grazie a ci, a fiorire non sar solo vostro figlio, ora e fino allet adulta, ma anche voi e lintera vostra famiglia.
Vi invitiamo a visitare il nostro sito web e a raccontarci le vostre esperienze nellimpiego con i vostri bambini dellapproccio descritto nel libro:
ci farebbe davvero piacere avere vostre notizie.
Dan e Tina
www.WholeBrainChild.com

2. D. J. Siegel, Mindsight: La nuova scienza della trasformazione personale, tr. it. Raffaello Cortina,
Milano 2011. [NdT]
3. D. J. Siegel, La mente relazionale: neurobiologia dellesperienza interpersonale, tr. it. Raffaello
Cortina, Milano 2001. [NdT]

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2012 Raffaello Cortina Editore

Crescere un bambino
tenendo a mente il cervello

I genitori sono spesso degli esperti per tutto ci che riguarda il corpo dei
propri figli; per esempio, sanno che una temperatura superiore a 37 gradi indica la presenza di febbre; sono capaci di pulire una ferita affinch
non si infetti e sanno quali cibi hanno maggiori probabilit di far rimanere sveglio il bambino la sera.
Ma persino i genitori pi premurosi e preparati spesso non conoscono
le nozioni di base riguardanti il cervello del proprio figlio. Non sorprendente? A maggior ragione se pensiamo al ruolo fondamentale svolto dal
cervello in pressoch ogni aspetto della vita del bambino che sta a cuore
ai genitori: la disciplina, la capacit di prendere decisioni, la consapevolezza di s, la scuola, le relazioni e via dicendo.
Di fatto, il cervello a determinare in larga misura chi siamo e cosa
facciamo. E, poich il cervello del bambino viene plasmato in misura
significativa dalle esperienze che offriamo come genitori, sapere come
questo organo cos importante si modifichi in reazione alla nostra attivit
educativa e di accudimento pu aiutarci a crescere un bambino psicologicamente pi forte e resiliente, ossia capace di resistere e di riprendersi
dalle difficolt.
Per questo motivo, desideriamo presentarvi il nostro approccio educativo finalizzato a favorire uno sviluppo equilibrato delle diverse parti del
cervello. In particolare, desideriamo illustrare alcuni concetti fondamentali riguardanti il cervello e aiutarvi ad applicare queste nuove conoscenze
per rendere pi agevole e ricca di significato la cura e leducazione di vostro figlio. Non intendiamo dire che crescere un bambino seguendo lapproccio descritto in queste pagine eliminer tutte le frustrazioni con cui i
genitori spesso si trovano a fare i conti. Tuttavia, come abbiamo accennato
nellintroduzione, la conoscenza di alcune nozioni fondamentali semplici e
facilmente applicabili riguardanti il funzionamento del cervello vi consenti-

2012 Raffaello Cortina Editore

Crescere un bambino tenendo a mente il cervello

r di comprendere meglio vostro figlio, di rispondere pi efficacemente alle


situazioni difficili e di gettare le basi per un sano sviluppo mentale, emotivo e sociale del bambino. Il vostro comportamento di genitori conta; per
questo motivo, vi forniremo informazioni chiare e allo stesso tempo scientificamente fondate per aiutarvi a costruire con vostro figlio un rapporto
forte, che possa contribuire a favorire un suo sviluppo cerebrale ottimale
e a garantirgli le migliori basi per una vita sana e felice.
La storia che ci apprestiamo a raccontare illustra quanto queste informazioni possano essere utili per i genitori.

Iia uu uu
Un giorno, mentre era al lavoro, Marianna ricevette una telefonata con
cui la avvisavano che suo figlio di due anni, Marco, era rimasto coinvolto
in un incidente automobilistico insieme alla babysitter. Marco stava bene, mentre la babysitter, che era al volante dellauto, era stata portata in
ospedale con lambulanza.
Marianna, direttrice di una scuola elementare, si precipit angosciata
sul luogo dellincidente, dove le dissero che la babysitter aveva avuto una
crisi epilettica mentre stava guidando. Un pompiere stava cercando, senza
successo, di consolare Marco; Marianna prese fra le braccia il figlioletto,
che subito cominci a calmarsi mentre lei lo tranquillizzava.
Non appena smise di piangere, Marco cominci a raccontare alla mamma laccaduto. Impiegando il suo linguaggio da bimbo di due anni, che
solo i genitori e la babysitter erano in grado di comprendere, Marco continuava a ripetere lespressione Iia uu uu. Iia era il modo in cui chiamava Sophia, la sua adorata babysitter, mentre uu uu era la sua versione
del suono della sirena dei pompieri (in questo caso, della sirena dellambulanza). Continuando a ripetere alla mamma Iia uu uu, Marco si stava concentrando sul particolare della storia che pi gli stava a cuore: gli
avevano portato via Sophia.
In una situazione del genere, molti di noi sarebbero tentati di rassicurare il bambino, dicendogli che la sua babysitter si rimetter presto, per poi
cercare subito di distogliere lattenzione del piccolo dallincidente, coinvolgendolo in unattivit diversa: Dai, andiamo a prenderci un gelato!.
Nei giorni seguenti, molti genitori, nel tentativo di non turbare il proprio
figlio, eviterebbero di riparlare dellincidente. Il problema dellapproccio Dai, andiamo a prenderci un gelato che lascia il bambino confuso
sullaccaduto e sulle sue cause. Il bambino ancora pervaso da emozioni
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2012 Raffaello Cortina Editore

12 strategie rivoluzionarie per favorire lo sviluppo mentale del bambino

intense, che gli incutono paura, ma non gli viene consentito di affrontarle
in modo efficace (o non viene aiutato a farlo).
Marianna non ha commesso questo errore. Aveva partecipato ai corsi
tenuti da Tina [Tina Payne Bryson, coautrice di questo libro] sul rapporto
fra cura dei figli e sviluppo del cervello, e aveva subito messo a frutto ci
che aveva appreso. Quella stessa notte e nel corso della settimana successiva, quando Marco riandava con la mente allincidente automobilistico,
Marianna lo ha aiutato a raccontarle di nuovo laccaduto pi volte. Gli
diceva: S, tu e Sophia avete avuto un incidente, vero?. A questo punto, Marco allungava le braccia e le scuoteva, imitando la convulsione di
Sophia. Poi Marianna continuava: S, Sophia ha avuto una convulsione
e il suo corpo ha cominciato a muoversi tutto e poi la macchina andata
a sbattere, vero?. A questo punto, la frase successiva di Marco era, naturalmente, lormai familiare Iia uu uu, alla quale Marianna rispondeva:
Proprio cos. arrivata la uu uu e hanno portato Sophia dal dottore. E
ora Sophia sta benone. Ti ricordi quando siamo andati a trovarla ieri? Sta
proprio bene, hai visto?.
Nel consentire a Marco di raccontare ripetutamente levento, Marianna lo ha aiutato a comprendere laccaduto, affinch potesse cominciare
a gestirlo dal punto di vista emotivo. Poich era consapevole dellimportanza di aiutare il cervello del bambino a elaborare lesperienza spaventosa, Marianna ha aiutato Marco a raccontare pi volte gli eventi affinch
potesse superare la propria paura e riprendere le attivit abituali in modo
sano ed equilibrato. Nei giorni successivi, Marco ha ripreso largomento
dellincidente con sempre minor frequenza, finch levento non andato
ad aggiungersi alle altre sue esperienze di vita, anche se certamente con
un posto di rilievo.
Nelle pagine che seguono, spiegheremo nei dettagli le ragioni alla base del tipo di reazione scelto da Marianna in questa occasione e i motivi
per cui, dal punto di vista sia pratico sia neurologico, il suo modo di comportarsi sia stato particolarmente daiuto al figlio. Seguendo le strategie
descritte nel libro, anche voi sarete in grado di applicare queste nuove
conoscenze riguardanti il cervello in molti modi diversi, che renderanno
pi gestibile ed efficace la cura dei vostri bambini.
Alla base del modo di agire di Marianna, e di questo libro, vi il concetto di integrazione. Una comprensione chiara di questo aspetto vi consentir di trasformare radicalmente il vostro modo di concepire la cura e
leducazione dei vostri bambini; potr aiutarvi a stare meglio insieme ai
vostri figli e a prepararli in modo pi adeguato per una vita emotivamente ricca e gratificante.
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2012 Raffaello Cortina Editore

Crescere un bambino tenendo a mente il cervello

Che cos lintegrazione e perch importante?


La maggior parte di noi non pensa al fatto che il nostro cervello sia composto di molte parti diverse, ciascuna delle quali svolge un compito differente
dalle altre. Per esempio, nel cervello c un emisfero sinistro che ci aiuta a
pensare in modo logico e a organizzare i pensieri in frasi, e un emisfero destro che ci aiuta a provare emozioni e a comprendere i segnali non verbali.
Poi abbiamo un cervello rettile (o rettiliano), il quale ci consente di
agire istintivamente e di prendere decisioni fulminee, fondamentali per la
nostra sopravvivenza, e un cervello mammifero che ci porta a stringere
relazioni e legami. Una parte del nostro cervello si occupa della memoria,
unaltra delle decisioni morali ed etiche. quasi come se il cervello avesse
molteplici personalit alcune razionali, altre irrazionali; alcune riflessive,
altre impulsive. Non c, quindi, da meravigliarsi che ciascuno di noi possa sembrare una persona diversa a seconda della situazione!
Lelemento fondamentale per favorire uno sviluppo ottimale e per fiorire aiutare tutte queste parti del cervello a lavorare bene insieme, ossia
in modo integrato. Grazie allintegrazione, le diverse parti funzionano in
sinergia luna con laltra, come una totalit organica. un po quello che
accade con il corpo, il quale ha organi diversi per svolgere funzioni diverse: i polmoni servono per respirare, il cuore pompa il sangue, lo stomaco
si occupa della digestione del cibo. Tuttavia, affinch il corpo sia sano,
necessario che tutti questi organi funzionino in modo integrato; in altre
parole, devono svolgere ciascuno la propria funzione, ma allo stesso tempo lavorare insieme come un tutto unico. Integrazione significa, quindi,
collegare fra loro elementi diversi per realizzare un insieme ben funzionante. Cos come avviene per il funzionamento del corpo, il cervello non
pu lavorare al meglio se le sue diverse parti non operano insieme in modo coordinato ed equilibrato. La funzione dellintegrazione appunto di
coordinare ed equilibrare le molteplici aree del cervello fra cui crea un
collegamento. facile capire quando nei nostri figli manca lintegrazione:
i bambini vengono sopraffatti da emozioni confuse e caotiche; non sono
in grado di reagire in modo calmo e appropriato alla situazione in cui si
trovano. Le crisi di rabbia, i capricci, i comportamenti aggressivi e la maggior parte delle altre esperienze pi impegnative nella cura di un bambino e nella vita sono conseguenza di una perdita di integrazione, ossia
di una condizione di dis-integrazione.
importante, quindi, aiutare i bambini a raggiungere un livello pi elevato di integrazione, affinch possano usare la totalit delle proprie risorse
cerebrali in modo coordinato. Per esempio, vorremmo che realizzassero
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2012 Raffaello Cortina Editore

12 strategie rivoluzionarie per favorire lo sviluppo mentale del bambino

unintegrazione orizzontale, ossia che la logica dellemisfero sinistro del


cervello operi in sinergia con lemotivit dellemisfero destro. Ma desideriamo anche che realizzino unintegrazione verticale, ossia che le aree del
cervello che fisicamente si trovano pi in alto, aree che consentono di riflettere attentamente sulle proprie azioni, si coordinino con le parti che si
trovano pi in basso, le quali sono collegate maggiormente allistinto, alle
reazioni viscerali e alla sopravvivenza.
Il modo in cui lintegrazione ha concretamente luogo affascinante e
avviene senza che la maggior parte delle persone ne sia consapevole. Negli ultimi anni sono state sviluppate tecniche di diagnostica per immagini
che effettuano la scansione cerebrale, grazie alle quali possibile studiare il
funzionamento del cervello con una precisione impensabile in precedenza.
Queste nuove tecnologie hanno confermato molte delle convinzioni che
avevamo riguardo al cervello. Tuttavia, una delle sorprese che hanno scosso le fondamenta stesse delle neuroscienze stata la scoperta della plasticit del cervello, ovvero della sua capacit di essere modellato, plasmato.
Ci significa che il cervello cambia dal punto di vista fisico per tutto il corso della vita, non soltanto nellinfanzia, come si ipotizzava in precedenza.
Da cosa viene plasmato il cervello? Dallesperienza. Fino alla vecchiaia,
le esperienze che facciamo modificano effettivamente la struttura fisica del
cervello; infatti, quando compiamo unesperienza, le nostre cellule cerebrali i neuroni si attivano, si verifica cio una loro eccitazione elettrica. Nel cervello ci sono cento miliardi di neuroni, ciascuno dei quali
ha in media diecimila connessioni con altri neuroni; la natura della nostra
attivit mentale, dalla percezione visiva e uditiva fino al ragionamento e
al pensiero astratto, dipende dalle modalit di attivazione di determinati circuiti cerebrali. Fra i neuroni che si attivano contemporaneamente,
si formano nuovi collegamenti, i quali nel corso del tempo portano a un
ricablaggio del cervello, ossia a una riorganizzazione delle connessioni
cerebrali.1 Si tratta di scoperte straordinariamente confortanti: significa,
infatti, che non siamo destinati a restare prigionieri per il resto della nostra vita del modo di funzionare del nostro cervello in un dato momento:
possiamo effettivamente ricablarlo, ossia modificare le connessioni fra i
neuroni, per poter raggiungere un grado pi elevato di felicit e stare meglio. E ci vale non soltanto per i bambini e gli adolescenti, ma per tutti
noi, lungo lintero arco della nostra vita.
Proprio ora, nel cervello di vostro figlio nuove connessioni si formano
continuamente e quelle esistenti si modificano, e le esperienze che gli of1. Ulteriori informazioni su questo processo sono riportate nei capitoli 4 e 5. [NdT]

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2012 Raffaello Cortina Editore

Crescere un bambino tenendo a mente il cervello

frirete eserciteranno un grande influsso nel plasmare la sua struttura cerebrale. Ci non significa, per, che bisogna mettergli fretta. E, in ogni
caso, non preoccupatevi: la natura ha fatto s che larchitettura di base
del cervello si sviluppi correttamente, in presenza di un livello adeguato
di cibo, di sonno e di stimolazione. Naturalmente, i geni hanno un ruolo
importante nello sviluppo individuale, soprattutto per quanto riguarda il
temperamento. Tuttavia, i risultati della ricerca in diversi ambiti della psicologia dello sviluppo indicano che tutto ci di cui facciamo esperienza
la musica che ascoltiamo, le persone che amiamo, i libri che leggiamo,
il tipo di disciplina che riceviamo, le emozioni che proviamo influisce
profondamente sul modo in cui si sviluppa il nostro cervello. In altre parole, pur tenendo conto dellinflusso dellarchitettura cerebrale di base
e del temperamento innato, i genitori possono fare molto per fornire al
bambino tipi di esperienze in grado di favorire uno sviluppo del cervello adeguatamente integrato e di offrire resilienza, ossia la capacit di resistere e riprendersi da condizioni di difficolt. Questo libro vi mostrer
come mettere a frutto le esperienze quotidiane per aiutare vostro figlio a
raggiungere una sempre maggiore integrazione a livello cerebrale.
Per esempio, parlando con i bambini delle esperienze che hanno compiuto si favorisce in genere la loro capacit di ricordare quelle esperienze.
Il genitore che parla con i figli delle loro emozioni favorir nei bambini
lo sviluppo dellintelligenza emotiva, ossia della capacit di comprendere
pi pienamente i propri sentimenti e quelli degli altri. Il bambino timido
che per ha genitori che coltivano in lui un senso di coraggio, offrendogli sostegno nellesplorazione del mondo, tender a perdere linibizione
nel comportamento, mentre il bambino che, per la sua timidezza, viene
o eccessivamente protetto o, con un atteggiamento di scarsa sensibilit,
spinto ad affrontare esperienze che gli causano ansia senza un sostegno
adeguato, tender a rimanere timido.
A conferma di questa visione vi un intero settore di studi riguardanti
lo sviluppo infantile e lattaccamento; inoltre, le nuove scoperte nel campo della neuroplasticit ossia della capacit di cambiamento del cervello avvalorano la concezione secondo cui i genitori possono influire
direttamente sul processo di sviluppo cerebrale del figlio attraverso il tipo di esperienze che gli offrono. Per esempio, le ore passate davanti a un
video facendo videogiochi, guardando la televisione o inviando sms
daranno origine a un determinato insieme di connessioni nel cervello; le
attivit didattiche, sportive e musicali ne creeranno altri. E il trascorrere
tempo con la famiglia e gli amici, imparando a conoscere il mondo delle
relazioni, in particolare attraverso interazioni faccia a faccia, plasmer
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2012 Raffaello Cortina Editore

12 strategie rivoluzionarie per favorire lo sviluppo mentale del bambino

il cervello in modi ancora diversi. Tutto ci che ci accade influisce sul nostro sviluppo cerebrale.
Lintegrazione riguarda proprio questo processo di cablaggio e ricablaggio, di creazione e modifica delle connessioni cerebrali: significa fornire ai nostri bambini lopportunit di fare esperienze che favoriscano la
creazione di connessioni fra le diverse parti del cervello. Facendo in modo
che queste collaborino fra loro, si creano e si rafforzano le fibre nervose
che le collegano e ne rendono possibile lintegrazione; a sua volta, la presenza di connessioni pi forti consente alle parti del cervello di funzionare insieme con una sinergia ancora maggiore. Come i singoli cantori di un
coro intrecciano le proprie voci a creare unarmonia altrimenti irrealizzabile da una sola persona, cos un cervello integrato capace di fare molto
di pi di quanto le singole parti sarebbero in grado di realizzare da sole.
proprio questo lobiettivo da raggiungere per i nostri bambini: aiutarli a realizzare un maggior grado di integrazione a livello cerebrale, affinch possano mettere pienamente a frutto le proprie risorse mentali. Ed
esattamente quello che Marianna ha fatto per Marco. Aiutando il figlio
a raccontare ripetutamente laccaduto (Iia uu uu), Marianna ha reso innocue le emozioni traumatiche e spaventose presenti nellemisfero destro
del bambino, affinch lui non ne venisse sopraffatto. In particolare, lo ha
fatto introducendo alcuni dettagli basati sui fatti e una serie di elementi
logici elaborati dallemisfero sinistro che, allet di due anni, sta appena
cominciando a svilupparsi affinch il piccolo potesse trasformare lincidente in unesperienza per lui comprensibile.
Se la madre non lo avesse aiutato a raccontare laccaduto e a comprenderlo, le paure di Marco sarebbero rimaste irrisolte e avrebbero potuto
riaffiorare in altre forme. Per esempio, il bambino avrebbe potuto sviluppare una fobia nei confronti degli spostamenti in automobile oppure della
separazione dai genitori, oppure lemisfero destro del suo cervello avrebbe potuto prendere il sopravvento in altri modi, portandolo a fare spesso i capricci. Invece, raccontando la storia dellaccaduto insieme al figlio,
Marianna lo ha aiutato a concentrare lattenzione sia sui dettagli concreti
dellincidente sia sulle proprie emozioni, facendo s che usasse contemporaneamente lemisfero sinistro e destro e che in tal modo si rafforzasse, nel vero senso della parola, la connessione fra i due emisferi. (Questo
concetto verr ripreso pi estesamente nel secondo capitolo.) Aiutando il
figlio a migliorare la propria integrazione, Marianna ha fatto s che Marco
potesse tornare alla sua vita normale di bambino di due anni e proseguire
nel suo percorso di sviluppo, anzich restare bloccato sulla paura e langoscia che aveva provato. []
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2012 Raffaello Cortina Editore

Crescere un bambino tenendo a mente il cervello

Come spiegheremo nei prossimi capitoli, questi problemi che si incontrano ogni giorno nella cura dei figli scaturiscono da una mancanza di integrazione nel cervello del bambino. La ragione per cui il cervello infantile non sempre capace di integrazione semplice: non ha ancora avuto
il tempo per svilupparsi completamente. Di fatto, ha ancora molta strada
da fare, se si pensa che il cervello non si considera completamente sviluppato fino a unet di circa venticinque anni.
Ecco quindi la cattiva notizia: dovrete aspettare che il cervello di vostro
figlio si sviluppi. vero. Quindi, a prescindere da quanto pensiate che
vostro figlio di quattro anni sia intelligente, il suo cervello non quello di
un bambino di dieci anni e non lo sar per parecchio tempo ancora. La
velocit di maturazione cerebrale influenzata notevolmente dal nostro
patrimonio genetico; tuttavia, ci su cui possiamo influire nella cura quotidiana dei figli potrebbe essere proprio il grado di integrazione.
La buona notizia, quindi, che, sfruttando i momenti della vita quotidiana, potrete influenzare lo sviluppo del cervello di vostro figlio verso lintegrazione. In primo luogo, avete la possibilit di sviluppare le diverse
componenti del cervello di vostro figlio, creando delle opportunit per
allenarle. Secondo, potete facilitarne lintegrazione in modo che le diverse parti si colleghino meglio le une alle altre e operino insieme in modo pi efficace. Ci non significa far crescere vostro figlio pi in fretta:
significa soltanto aiutarlo a sviluppare le sue molte parti e a integrarle fra
loro. Inoltre, il nostro intento non quello di indurre voi e i vostri bambini a sfiancarvi nel tentativo frenetico di arricchire ogni singola esperienza
di senso e significato.
Stiamo parlando semplicemente dellessere presenti con i propri figli, per poterli aiutare a raggiungere un maggior livello di integrazione; a
sua volta, ci consentir di far fiorire le loro abilit emotive, intellettive
e sociali. Un cervello integrato favorisce un potenziamento delle capacit decisionali, un miglior controllo del corpo e delle emozioni, una pi
completa comprensione di se stessi, relazioni interpersonali pi forti e un
miglior rendimento scolastico. E tutto ci ha inizio con le esperienze offerte dai genitori e dalle altre persone che si prendono cura del bambino,
esperienze che gettano le basi per lintegrazione e la salute mentale. []

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Due cervelli sono


meglio di uno
Realizzare lintegrazione fra emisfero destro
ed emisfero sinistro del cervello
A Katie, la figlia di quattro anni di Thomas, piaceva moltissimo andare allasilo e non aveva mai avuto nessun problema nel separarsi dal pap dopo
essere arrivata in classe. Nessun problema fino al giorno in cui la piccola si
sent male a scuola. In quelloccasione, linsegnante telefon a Thomas, il
quale and subito a prendere la figlioletta. Il giorno successivo, quando venne il momento di prepararsi per andare allasilo, Katie scoppi a piangere,
nonostante ormai si fosse rimessa. Lo stesso avvenne mattina dopo mattina
nei giorni successivi. Thomas alla fine riusciva a vestire la figlia, ma la situazione non faceva che peggiorare nel momento in cui arrivavano a scuola.
Per usare le parole di Thomas, Katie dava sempre pi fuori di matto
dopo essere scesi dalla macchina nel parcheggio della scuola. Allinizio,
mentre si avvicinavano alledificio scolastico, la bimba si metteva a esercitare una sorta di disobbedienza civile: camminava accanto al padre, ma
era come se il suo piccolo corpo fosse pi pesante di un pianoforte a coda,
tanto che la sua opposizione trasformava la passeggiata in un lentissimo trascinarsi. Poi, quando raggiungevano la classe, Katie stringeva la mano del
pap sempre pi forte, lasciandosi andare, con tutto il suo peso da piccolo
piano a mezza coda, sulla gamba di Thomas, un po come quando nel golf
ci si abbassa per colpire la pallina. Quando Thomas finalmente riusciva a liberarsi dalla stretta e a lasciare la stanza, sentiva le grida della figlioletta elevarsi fin sopra il chiasso degli altri bambini: Morir se mi lasci qui sola!.
Questo tipo di ansia da separazione assolutamente normale nei bambini piccoli: a volte lasilo pu incutere paura. Ma, come ha spiegato Thomas, Prima che le capitasse di sentirsi male, Katie non vedeva lora di
andare allasilo. Le piacevano tantissimo le attivit, gli amici, le storie. E
adorava la maestra.
Ma, allora, cosa accaduto? Come possibile che la sola esperienza di
stare male abbia creato una paura cos profonda e irrazionale in Katie, e

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Due cervelli sono meglio di uno

qual era per Thomas il modo migliore di comportarsi? Nellimmediato,


il suo obiettivo era trovare un modo per far s che Katie riprendesse ad
andare volentieri allasilo. A questo riguardo, quindi, lobiettivo era sopravvivere. Ma era suo desiderio anche trasformare questa esperienza
difficile in unopportunit da cui Katie avrebbe potuto trarre vantaggio
nel breve e nel lungo periodo, unopportunit per fiorire.
Presto vedremo come Thomas abbia gestito la situazione, mettendo a
frutto le sue conoscenze di base riguardanti il cervello per trasformare un
momento di sopravvivenza in unoccasione per aiutare la figlia a realizzare le sue potenzialit. In particolare, Thomas ha compreso ci che stiamo
per illustrarvi, ovvero alcuni semplici principi sul funzionamento dei due
emisferi del cervello. []

Due met fanno un tutto: riunire destra e sinistra


Per poter condurre una vita equilibrata, creativa, ricca di significato e di
relazioni profonde, fondamentale che i due emisferi del cervello lavorino
in sinergia. Larchitettura stessa del cervello progettata a tale scopo. Per
esempio, lemisfero destro e quello sinistro sono collegati da un fascio di
fibre nervose, chiamato corpo calloso, che corre lungo la parte centrale del
cervello. La comunicazione fra i due emisferi del cervello avviene attraverso queste fibre, consentendo alle due parti di lavorare come una squadra.
Ed proprio questo che desideriamo avvenga nei nostri figli: desideriamo
che realizzino una integrazione orizzontale, ossia che i due emisferi del cervello possano funzionare in armonia luno con laltro. In tal modo, i nostri
bambini daranno importanza alla logica e alle emozioni; saranno persone
equilibrate, capaci di comprendere se stesse e il mondo in generale.
C una ragione per cui il cervello ha due emisferi: grazie al fatto che
ciascuna parte si specializza nello svolgimento di determinate funzioni,
possiamo raggiungere obiettivi pi impegnativi ed eseguire compiti pi
complessi e articolati. Quando i due emisferi cerebrali non sono integrati,
insorgono problemi rilevanti: finiamo, infatti, per affrontare le esperienze
della vita principalmente con una parte soltanto delle nostre capacit. Impiegare soltanto lemisfero destro o quello sinistro sarebbe come cercare
di nuotare muovendo solamente un braccio. Potremmo anche riuscire a
farlo, ma non avremmo forse molto pi successo e non eviteremmo di
girare in tondo se usassimo entrambe le braccia?
Lo stesso vale per il cervello. Pensate, per esempio, alle emozioni. Sono un aspetto assolutamente fondamentale per vivere una vita densa di
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12 strategie rivoluzionarie per favorire lo sviluppo mentale del bambino

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dimostrarlo?

significato; tuttavia, non vogliamo che dominino completamente la nostra


esistenza. Se lemisfero destro assumesse il controllo e ignorassimo la logica dellemisfero sinistro, ci sentiremmo come se venissimo sommersi da
immagini, sensazioni corporee e da una sorta di diluvio emotivo. Tuttavia,
allo stesso tempo, non desideriamo usare soltanto lemisfero sinistro, separando per sempre la logica e il linguaggio dai sentimenti e dalle esperienze
personali; sarebbe come vivere in un deserto emotivo. []
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Due cervelli sono meglio di uno

E ora tocca a voi


Come aiutare il bambino a usare entrambi gli emisferi del cervello
Strategia 1

Entrare in sintonia e reincanalare: cavalcare le onde delle emozioni


Una notte, il figlio di sette anni di Tina ricomparve nel soggiorno poco
dopo essere andato a letto, spiegando che non riusciva a prendere sonno.
Disse, chiaramente agitato: Sono arrabbiato perch, quando torni tardi,
non mi lasci mai un bigliettino per la notte!. Sorpresa da questo insolito
sfogo, Tina rispose: Non sapevo che ti avrebbe fatto piacere. Per tutta
risposta giunse un fuoco di fila di lamentele: Non fai mai niente di bello
per me, e sono arrabbiato perch devo aspettare ancora dieci mesi per il
mio compleanno, e poi non mi piace per niente fare i compiti!.
Razionale? No. Familiare? S! A tutti i genitori capitano dei momenti in cui i figli dicono cose apparentemente insensate o si arrabbiano per
questioni in apparenza futili. Un faccia a faccia del tipo che abbiamo
descritto pu essere frustrante, soprattutto se vi aspettate che vostro figlio sia abbastanza grande da comportarsi in modo ragionevole e da condurre una conversazione sensata. Tutto dun tratto, invece, il bambino va
su tutte le furie per un nonnulla, e sembra che, per quanti sforzi facciate,
niente serva a farlo ragionare.
Basandoci sulla conoscenza dei due emisferi cerebrali, sappiamo che in
quel momento il figlio di Tina stato sommerso da unintensa ondata di
emozioni provenienti dallemisfero destro, senza che ci fosse un sufficiente
controbilanciamento da parte della razionalit dellemisfero sinistro. In un
momento come questo, una delle reazioni meno efficaci che Tina avrebbe
potuto scegliere sarebbe stata cercare di difendersi dalle accuse (Ma certo
che faccio delle cose belle per te!) oppure mettersi a discutere con il figlio
della sua logica strampalata (Non posso fare niente per far arrivare prima
il tuo compleanno. E per quanto riguarda i compiti, non ci sono alternative:
bisogna farli). Questo tipo di reazione razionale, da emisfero sinistro,
si sarebbe scontrata con il muro innalzato dallemisfero destro, insensibile
a questo genere di ragionamenti, e avrebbe creato un abisso fra di loro. Infatti, considerato che in quel momento nel bambino non cera traccia della
logica dellemisfero sinistro, se Tina avesse reagito facendo ricorso al proprio emisfero sinistro, suo figlio avrebbe avuto la sensazione di non essere
capito o che alla mamma non importasse di come lui si sentiva. Il bambino si trovava nel bel mezzo di un diluvio emotivo, dominato dalla illogicit tipica dellemisfero destro: una reazione ispirata alla razionalit dellemisfero sinistro non avrebbe davvero avuto alcuna speranza di successo.
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12 strategie rivoluzionarie per favorire lo sviluppo mentale del bambino

Sebbene stesse per venirle naturale domandargli Ma cosa stai dicendo? o ordinargli di tornare subito a letto (e forte stata la tentazione di farlo), Tina si trattenuta. Al contrario, ha impiegato la tecnica dellentrare
in sintonia e reincanalare. Ha avvicinato a s il bambino, gli ha massaggiato la schiena, e con voce amorevole, gli ha detto: A volte, proprio dura,
vero? Non mi dimenticherei mai di te. Sei sempre nei miei pensieri e voglio
che tu sappia quanto sei speciale per me. Mentre lo teneva fra le braccia,
il bambino le ha spiegato come a volte gli sembrasse che il fratellino minore ricevesse pi attenzioni da lei e come i compiti assorbissero una parte
eccessiva del suo tempo libero. Mentre parlava, Tina sentiva il suo corpo
rilassarsi e distendersi: il bambino si sentiva ascoltato e amato. Poi Tina
ha accennato brevemente alle questioni specifiche che lui aveva sollevato,
poich ora era pi ricettivo nei confronti della risoluzione di problemi e
della pianificazione; alla fine, madre e figlio si sono messi daccordo per
affrontare largomento in modo pi approfondito la mattina successiva.
In momenti come questi, i genitori si domandano se il figlio abbia realmente bisogno di loro o se stia solo cercando di ritardare lora di andare
a letto. Crescere un bambino seguendo lapproccio educativo descritto in
queste pagine non significa lasciarsi manipolare oppure rinforzare i comportamenti sbagliati. Al contrario, comprendendo il modo in cui funziona
il cervello del bambino, potrete favorire pi rapidamente una collaborazione fra di voi e spesso con meno tragedie. In questo caso, poich aveva
compreso ci che stava avvenendo nel cervello di suo figlio, Tina si resa
conto che la reazione pi efficace sarebbe consistita nel cercare di stabilire
un contatto con lemisfero destro del bambino. Cos ha ascoltato e consolato il figlio, impiegando il proprio emisfero destro, e in meno di cinque
minuti il bambino era di nuovo a letto. Se, invece, Tina avesse usato le maniere forti e lo avesse rimproverato per essere uscito dal letto utilizzando
quindi la logica dellemisfero sinistro e la lettera della legge entrambi
si sarebbero innervositi sempre di pi, e ci sarebbe voluto molto pi tempo prima che il bambino si calmasse a sufficienza per tornare a dormire.
Ma, cosa pi importante, la reazione di Tina stata pi amorevole e
premurosa. Anche se a lei i problemi del figlio potevano sembrare di poco conto e persino insensati, il bambino pensava sul serio che la situazione fosse ingiusta e che le sue lamentele fossero giustificate. Stabilendo un
contatto emotivo con lui, da emisfero destro a emisfero destro, Tina stata in grado di comunicargli che si era messa sulla stessa lunghezza donda
dei sentimenti che lui stava provando in quel momento. Anche se il bambino avesse in realt cercato di menar il can per laia per ritardare lora
di andare a dormire, questa risposta basata sullemisfero destro sarebbe
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2012 Raffaello Cortina Editore

Due cervelli sono meglio di uno

stata comunque la pi efficace: avrebbe, infatti, consentito alla madre non


solo di soddisfare il bisogno di vicinanza del bambino, ma anche di far s
che il figlio tornasse a letto pi rapidamente. Anzich cercare di arginare
le onde colossali del diluvio emotivo che stava sommergendo il figlio, Tina
le ha cavalcate, rispondendo allemisfero destro del bambino.
La vicenda che vi abbiamo raccontato evidenzia un altro aspetto importante: quando un bambino sopraffatto da emozioni intense, per esempio
arrabbiato o agitato, la logica spesso non serve, finch non abbiamo dato una
risposta ai bisogni emozionali dellemisfero destro del cervello. Parliamo, a
questo riguardo, di sintonizzazione, perch entriamo profondamente
in rapporto con unaltra persona, stabilendo un contatto a livello emotivo
e facendo s che si senta sentita. E quando genitore e figlio realizzano
questo tipo di sintonizzazione, provano un senso di unione.
Lapproccio di Tina con il figlio si basa sul metodo che abbiamo definito entrare in sintonia e reincanalare: con questo metodo, si aiutano i
bambini a sentirsi sentiti, prima di provare a risolvere i problemi e ad
affrontare razionalmente la situazione. Ecco, nel dettaglio, come funziona questa strategia.
1. Entrare in sintonia con lemisfero destro
Nella nostra societ, veniamo preparati a risolvere i problemi ricorrendo
al linguaggio e alla logica. Ma quando vostro figlio di quattro anni va su
tutte le furie perch non riesce a camminare sul soffitto come fa lUomo
ragno (come capitato una volta al figlio di Tina), probabilmente non
il momento migliore per fargli una lezione introduttiva sulle leggi della
fisica. Oppure quando vostro figlio di undici anni si sente ferito perch
gli sembra che sua sorella stia ricevendo un trattamento di favore (come
capitato talvolta al figlio di Dan), la reazione adeguata non consiste nel
tirar fuori una tabellina che dimostri come voi rimproveriate ciascuno dei
vostri figli in egual misura. In alternativa, possiamo sfruttare queste occasioni per renderci conto che in momenti come questi la logica non il
mezzo migliore per riportare nella conversazione un pizzico di buonsenso
(sembra controintuitivo, vero?). Inoltre, fondamentale tenere a mente
che, per quanto insensati e frustranti possano sembrarci i sentimenti di
nostro figlio, essi sono reali e importanti per il bambino. essenziale che
li consideriamo come tali nel nostro modo di rispondergli.
Durante la conversazione con il figlio che abbiamo appena descritto, Tina ha fatto appello allemisfero destro del bambino, dimostrando a
questultimo di capire come si sentisse. Inoltre, ha impiegato segnali non
verbali come il contatto fisico, espressioni facciali che esprimevano com23
2012 Raffaello Cortina Editore

Strategia 1

Invece di ordinare ed esigere


Mamma, non mi lasci mai
un bigliettino quando torni tardi e poi
non mi piace fare i compiti!
Cosa fai
fuori dal letto? Torna
subito nella tua stanza: non
voglio vederti fino
a domattina!

... proviamo a entrare in sintonia e reincanalare


Mamma, non mi lasci mai un
bigliettino quando torni tardi e poi non mi
piace fare i compiti!
Anche io
mi irrito per cose del genere.
Vuoi che ti lasci un bigliettino
stasera? E ho una buona idea
per i compiti, ma adesso
tardi: parliamone
domani.

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Due cervelli sono meglio di uno

prensione, un tono di voce amorevole e un ascolto non giudicante. In altre parole, ha usato lemisfero destro del proprio cervello per stabilire un
contatto e comunicare con lemisfero destro del figlio. Questa sintonizzazione da emisfero destro a emisfero destro ha contribuito a riportare il
cervello del bambino in equilibrio, in uno stato di maggiore integrazione.
Solo allora, Tina ha potuto cominciare a fare appello allemisfero sinistro
di suo figlio e a occuparsi dei problemi specifici che lui aveva sollevato. In
altri termini, era venuto il momento per il secondo passo, con il quale si
favorisce lintegrazione fra emisfero sinistro ed emisfero destro.
2. Reincanalare con lemisfero sinistro
Dopo aver risposto con lemisfero destro, Tina ora poteva reincanalare
linterazione con lemisfero sinistro; lo ha fatto attraverso una spiegazione
razionale di quanto si impegnasse per essere equa, promettendo al figlio
di lasciargli un bigliettino quando tornava a casa dopo che lui era gi a
letto, facendo programmi insieme a lui per il suo prossimo compleanno e
cercando insieme a lui delle soluzioni per rendere pi divertenti i compiti.
(Tina e il figlio hanno cominciato a fare questo lavoro quella stessa notte,
lasciandone per la maggior parte per il giorno seguente.)
Una volta entrata in sintonia con il bambino, da emisfero destro a emisfero destro, per Tina stato molto pi facile stabilire un contatto fra emisfero sinistro ed emisfero sinistro per affrontare i problemi con razionalit.
Entrando per prima cosa in sintonia con lemisfero destro, Tina ha potuto
poi reincanalare lattenzione e le energie con lemisfero sinistro attraverso
una spiegazione logica e una pianificazione razionale, per le quali era appunto necessario coinvolgere nella conversazione lemisfero sinistro del
figlio. Questo approccio ha consentito al bambino di impiegare entrambi
gli emisferi del cervello in modo integrato e coordinato.
Con questo non vogliamo dire che la strategia dellentrare in sintonia e
reincanalare funzioni sempre. Ci saranno, infatti, momenti in cui il bambino ha semplicemente oltrepassato il punto di non ritorno e le onde delle
emozioni non potranno che infrangersi a riva finch la tempesta non sar
passata. O forse il bambino potrebbe soltanto avere bisogno di mangiare
o di riposarsi un po. Come Tina, potreste decidere di aspettare che vostro
figlio si trovi in uno stato mentale di maggiore integrazione per parlare
con lui in modo ragionevole delle sue emozioni e dei suoi comportamenti.
Inoltre, non stiamo consigliandovi di essere permissivi o di lasciare che
i vostri figli oltrepassino i limiti soltanto perch in quel momento non sono
in grado di pensare in modo razionale. Le regole riguardanti il rispetto e
il comportamento non vengono gettate al vento soltanto perch lemisfe25
2012 Raffaello Cortina Editore

12 strategie rivoluzionarie per favorire lo sviluppo mentale del bambino

ro sinistro del bambino momentaneamente disattivato. Per esempio,


qualsiasi comportamento venga ritenuto inappropriato nella vostra famiglia
mancare di rispetto, offendere unaltra persona, lanciare oggetti non
deve essere permesso neppure in momenti di intensa emotivit. Potrebbe
essere necessario fermare un comportamento distruttivo e allontanare il
bambino dalla situazione prima di provare a entrare in sintonia con lui e
reincanalarne lattenzione. Tuttavia, seguendo lapproccio educativo fondato sulla conoscenza del funzionamento del cervello si diventa consapevoli
di come sia in genere una buona idea mettersi a parlare del comportamento
sbagliato e delle sue conseguenze solo dopo che il bambino si sar calmato: infatti, i momenti in cui sopraffatto dalle emozioni non sono i migliori
per fargli recepire nuovi insegnamenti. Un bambino potr essere molto pi
ricettivo dopo che lemisfero sinistro del cervello avr ripreso a funzionare
appieno: a quel punto, la disciplina potr avere unefficacia molto maggiore. Immaginate di essere un bagnino che, vedendo un bambino annaspare
in mare, si getta in acqua, allunga le braccia intorno a lui e lo aiuta a tornare
a riva prima di dirgli che la prossima volta non deve spingersi cos al largo.
Quindi, lelemento fondamentale da tenere a mente in questo caso
che farete a voi stessi (e a vostro figlio) un grande favore se, quando il
bambino sommerso da un diluvio emotivo che scaturisce dal suo emisfero destro, cercherete di entrare in sintonia con lui, prima di provare a
reincanalarne lattenzione. []
Strategia 2

Nominare per dominare: calmare le emozioni intense legate a un evento


raccontando la storia dellaccaduto
Un bambino che ha da poco cominciato a muovere i primi passi cade e
si sbuccia il gomito. Un altro bambino che frequenta lasilo perde il suo
adorato micio. Un alunno di quinta elementare si trova alle prese con un
bullo a scuola. Queste esperienze di dolore, delusione o paura, possono
sopraffare un bambino, per lintensit delle emozioni e delle sensazioni
corporee che pervadono lemisfero destro del cervello. In questi casi, noi
genitori possiamo contribuire a far rientrare in gioco lemisfero sinistro,
affinch il bambino possa cominciare a comprendere cosa stia accadendo. Uno dei modi migliori per favorire questo tipo di integrazione aiutare il bambino a raccontare lesperienza che lha spaventato o addolorato.
Susy, per esempio, aveva nove anni quando le capit di veder traboccare lacqua dal wc dopo aver tirato lo sciacquone: lesperienza di vedere
lacqua salire e riversarsi sul pavimento provoc in lei una riluttanza a ti26
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Due cervelli sono meglio di uno

rare lo sciacquone (e, di fatto, fu per un po incapace di farlo). Quando il


padre di Susy, Doug, impar la tecnica del nominare per dominare, si
sedette insieme alla figlia e ricostru con lei lesperienza in cui aveva visto
traboccare lacqua dalla toilette. Il padre lasci che la bambina raccontasse tutto ci di cui si ricordava, aiutandola a completare il racconto con i
particolari, fra cui la paura di tirare lacqua del bagno che ancora provava
da allora. Dopo aver raccontato parecchie volte la storia dellaccaduto, le
paure di Susy si attenuarono e alla fine scomparvero.
Perch il raccontare pi volte lesperienza traumatica stato cos utile?
Fondamentalmente, ci che ha fatto Doug stato aiutare Susy a riunire
emisfero sinistro ed emisfero destro, affinch la figlia potesse comprendere laccaduto. Quando Susy ha descritto dettagliatamente il momento
in cui lacqua aveva cominciato a fuoriuscire sul pavimento e i sentimenti di preoccupazione e paura che aveva provato, i suoi due emisferi stavano funzionando insieme in modo integrato: la bambina ha impiegato
lemisfero sinistro per mettere in sequenza i particolari dellevento e per
tradurre in parole lesperienza vissuta, e poi ha fatto ricorso allemisfero
destro per rievocare le emozioni provate. In tal modo, Doug ha aiutato
la figlia a nominare le sue paure ed emozioni affinch potesse dominarle.
A volte potr capitare che i nostri figli non vogliano raccontare una particolare esperienza quando chiediamo loro di farlo. Dobbiamo rispettare
i loro desideri riguardo a come e quando parlarne, soprattutto perch facendo loro pressione affinch si confidino otterremmo solo leffetto contrario. (Pensate alle volte in cui preferite restare soli e non avete voglia di
parlare: linsistenza di unaltra persona vi ha mai convinti a confidarvi e a
parlare dei vostri stati danimo?) Meglio, quindi, incoraggiare i bambini
con delicatezza, senza esercitare pressioni, cominciando la storia e chiedendo loro di completarla con i particolari e, se non sono interessati, dare
loro spazio e parlarne in unaltra occasione. []
Spesso, ci di cui i bambini hanno bisogno, soprattutto quando provano emozioni intense, che ci sia qualcuno ad aiutarli a impiegare il loro
emisfero sinistro per comprendere levento per mettere in ordine i fatti
e dare un nome alle emozioni forti e spaventose provenienti dallemisfero destro, affinch possano affrontarle in modo efficace. La narrazione fa
proprio questo: ci consente di comprendere noi stessi e il nostro mondo
impiegando insieme lemisfero sinistro e quello destro. Per raccontare una
storia che abbia senso, lemisfero sinistro deve mettere ordine, servendosi
del linguaggio e della logica. Lemisfero destro d il suo contributo con le
sensazioni corporee, le emozioni allo stato puro e i ricordi autobiografici, affinch possiamo percepire laccaduto nel suo complesso e comuni27
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Strategia
2 rivoluzionarie per favorire lo sviluppo mentale del bambino
12 strategie

Invece di ignorare e negare...


Sono caduta
e mi sono fatta
male

Non piangere.
tutto a posto. Non essere
triste: stai bene. Stai solo
pi attenta.

... Proviamo a nominare per dominare


Sono caduta
e mi sono fatta
male

venuta
la mamma
S.

Chiss che male!


Ho visto che sei inciampata
e ti sei sbucciata il ginocchio.
Poi cosa successo?

Giusto. Ti ho tenuta
fra le braccia e cullata.
Ti senti meglio?
Vuoi che ti faccia vedere
come successo?
S.

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Due cervelli sono meglio di uno

care la nostra esperienza. questa la spiegazione scientifica del fatto che


attivit come tenere un diario e parlare di unesperienza difficile possano
essere tanto efficaci nellaiutarci a stare meglio. In effetti, gli studi scientifici condotti a questo riguardo dimostrano come il solo fatto di dare un nome o una definizione, per quanto sommaria, alle emozioni che proviamo,
letteralmente riduca lattivit dei circuiti emozionali nellemisfero destro.
Per questa stessa ragione, importante che a ogni et i bambini raccontino le proprie esperienze: ci li aiuta a cercare di capire le proprie emozioni e gli eventi che accadono loro. A volte i genitori evitano di parlare
con il figlio di esperienze che lo hanno turbato, pensando che altrimenti
aumenterebbero la sua sofferenza o peggiorerebbero la situazione. Invece, raccontare la storia dellaccaduto spesso proprio quello di cui i bambini hanno bisogno, sia per comprendere levento, sia per passare in una
condizione in cui sono in grado di rapportarsi meglio con lesperienza dal
punto di vista emotivo. []
quello che Thomas ha fatto con Katie, la bambina che gridava che
sarebbe morta ogni volta che il pap la lasciava alla scuola materna. Pur
sentendosi frustrato per la situazione che si era venuta a creare, Thomas
ha resistito allimpulso di ignorare e negare il vissuto di Katie. Sulla scorta di ci che aveva appreso, si reso conto che nel cervello della figlia si
era formato un collegamento fra una serie di eventi diversi: essere lasciata
allasilo, stare male, il pap che se ne va e lessere sopraffatta dalla paura.
Di conseguenza, quando veniva il momento di prepararsi per andare alla
scuola materna, il suo cervello e il suo corpo cominciavano a dirle: Cattiva idea: scuola = stare male = pap non c = paura. Da questo punto
di vista, aveva senso che Katie non volesse pi saperne di andare allasilo.
Rendendosene conto, Thomas ha impiegato le conoscenze riguardanti
i due emisferi del cervello per cercare di risolvere il problema. Sapeva che
nei bambini piccoli come Katie c generalmente una dominanza dellemisfero destro e che non si ancora affinata la capacit di usare la logica e il
linguaggio per esprimere le emozioni. []
Grazie alla conoscenza di questi meccanismi, Thomas sapeva che Katie
aveva bisogno dellaiuto del pap per comprendere le proprie emozioni
attraverso lemisfero sinistro ossia usando la logica, mettendo in ordine gli eventi e dando un nome ai propri sentimenti. Cos ha aiutato la figlia a raccontare ci che era accaduto quel giorno, affinch potesse usare
insieme entrambi gli emisferi del cervello. Le ha detto: So che per te
difficile andare allasilo da quando sei stata male. Cerchiamo di ricordare quel giorno in cui ti sei sentita male in classe. Per prima cosa ci siamo
preparati per andare allasilo, vero? Ti ricordi che volevi metterti i pantaloni rossi, che abbiamo mangiato le gaufre con i mirtilli e poi ti sei lavata i
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12 strategie rivoluzionarie per favorire lo sviluppo mentale del bambino

denti? Siamo arrivati a scuola, ci siamo abbracciati e poi ci siamo salutati.


Hai iniziato a dipingere e io ti ho salutato con la mano. E poi cosa successo dopo che sono andato via?. Katie ha risposto che si sentita male.
Poi Thomas ha proseguito: Giusto. E so bene che non stato per nulla
bello, vero? Ma poi la signora LoBianco si presa cura proprio bene di te
e sapeva che avevi bisogno del tuo pap, cos mi ha telefonato e io sono
venuto subito. Non sei fortunata ad avere una maestra cos brava che ti
stata vicino mentre arrivava pap? E poi cosa successo? Mi sono preso
cura di te e tu sei stata meglio. Thomas ha sottolineato come lui fosse arrivato subito e tutto fosse andato bene, e ha assicurato a Katie che ci sarebbe stato sempre, ogni volta che lei avesse avuto bisogno del suo pap.
Mettendo in ordine in questo modo i particolari della storia, Thomas ha
fatto s che la figlia cominciasse a dare un senso alle emozioni e alle sensazioni corporee che provava. Poi Thomas ha cominciato ad aiutare Katie a
creare alcune nuove associazioni riguardo allasilo, ossia riguardo al fatto
che la scuola un posto sicuro e divertente, ricordandole i vari aspetti e
le diverse attivit che le piacevano tanto. Insieme hanno scritto e illustrato un libricino che raccontava la storia dellaccaduto e raffigurava le attivit che Katie preferiva fare nella sua classe. Come spesso accade con i
bambini, Katie non si stancava mai di leggere e rileggere la sua opera.
Nel giro di poco tempo, la bambina ha ritrovato lamore per la scuola materna, e quellesperienza ha smesso di avere su di lei il potere di un
tempo. Di fatto, Katie ha imparato di poter superare la paura con il sostegno delle persone che le vogliono bene. Man mano che Katie crescer,
il padre continuer ad aiutarla a comprendere le sue esperienze; questo
processo di narrazione diventer per lei un modo naturale per affrontare
le situazioni difficili: avr cos uno strumento potente per far fronte alle
avversit fino allet adulta e nel corso di tutta la sua vita. []

Far conoscere al bambino


i due lati del cervello
In questo capitolo abbiamo descritto svariati esempi di modi per aiutare i vostri figli a realizzare lintegrazione fra emisfero sinistro ed emisfero
destro del cervello. A tal fine, pu essere utile anche fornire ai bambini
alcune informazioni semplici riguardo ai temi di cui ci siamo appena occupati. Per aiutarvi in questo compito, abbiamo preparato del materiale
che potrete leggere insieme ai bambini. Abbiamo scritto i testi pensando
a una fascia di et fra i cinque e i nove anni; tuttavia, sentitevi liberi di personalizzarli e adattarli allet e al livello di sviluppo di ciascun bambino.
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Due cervelli sono meglio di uno

Far conoscere al bambino i due lati del cervello


Il lato sinistro e il lato destro del cervello

mo lto

DECIDERE
Usare le parole

arrabbiato!
fe

Sapere
come
ti senti

lice

SPAVENTATO

coraggioso

RICORDARE

t r is t e

Lo sapevi che nel cervello ci sono tante parti


e che ciascuna di esse fa delle cose diverse?
quasi come avere dei cervelli diversi, ciascuno
con una sua testa. Ma noi possiamo aiutarli
ad andare daccordo e ad aiutarsi.

Il lato destro del cervello


ascolta il nostro corpo
e le altre parti del cervello
e sa come ci sentiamo,
per esempio se siamo felici,
coraggiosi, spaventati,
tristi o molto arrabbiati.
importante fare attenzione
a come ci sentiamo, alle
nostre emozioni, e parlarne.

pa
ro

i
on

emoz
i

le

CER
A volte, quando siamo arrabbiati e non
lo diciamo, possibile che dentro di noi
la rabbia diventi sempre pi grande,
come unonda enorme che ci travolge
e ci fa dire o fare cose che non vogliamo.

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ETO

LO COMPL
VEL

Ma il lato sinistro del cervello


pu aiutarci a parlare delle nostre
emozioni. Cos, tutto il cervello
lavora insieme come una squadra
e noi riusciamo a calmarci.

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12 strategie rivoluzionarie per favorire lo sviluppo mentale del bambino

Ecco un esempio
la mia migliore amica,
e adesso sar Lisa la sua
migliore amica!

Anna si ammalata e non ha potuto


andare alla festa di compleanno
della sua amica. Era cos arrabbiata
che unenorme onda di rabbia
stava crescendo sempre di pi dentro
di lei e stava per travolgerla.

pa r lare
di come

Il pap ha aiutato anna a parlare di


come si sentiva.

e nti

Quando Anna ha usato le parole per dire come si sentiva, il lato sinistro
del suo cervello lha aiutata a cavalcare la grande onda di rabbia del lato
destro, cos lei arrivata a riva calma e felice.

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Due cervelli sono meglio di uno

Lintegrazione dentro di noi

Collegare lemisfero destro e sinistro del cervello


Ora che avete maggiori informazioni sugli emisferi del cervello, provate a pensare al vostro grado di integrazione. Per esempio, come genitori, tendete forse a
far prevalere lemisfero destro? Vi capita spesso di essere travolti da un diluvio
emotivo, che risucchia i vostri figli nel vostro stesso caos e nelle vostre paure? O
forse avete la tendenza a vivere in un deserto emotivo dominato dallemisfero
sinistro, che vi porta a essere rigidi nel modo di reagire e ad avere difficolt nel
comprendere le emozioni dei vostri figli e nel soddisfare i loro bisogni?
Di seguito abbiamo riportato le parole di una mamma di nostra conoscenza,
che si accorta di stare interagendo con il figlio piccolo principalmente con uno
solo degli emisferi del cervello:
Sono cresciuta in una famiglia di militari. Inutile dirlo, non sono una persona particolarmente incline a manifestare apertamente e fisicamente le mie emozioni con baci, abbracci e cose del genere! Sono veterinaria e sono allenata a risolvere problemi, il che non mi
aiuta certo in materia di empatia.
Quando mio figlio piangeva o si arrabbiava, ero solita cercare di calmarlo per poterlo aiutare a trovare una soluzione. Tuttavia, questo atteggiamento non era daiuto e anzi a volte
faceva intensificare il suo pianto: cos io mi allontanavo finch lui non si tranquillizzava.
Di recente, sono venuta a conoscenza della strategia basata sul cercare per prima cosa la
sintonia, il contatto a livello emotivo, da emisfero destro a emisfero destro, un approccio
che mi era completamente sconosciuto. Ora tengo in braccio mio figlio, lo ascolto e cerco anche di aiutarlo a raccontare quello che gli successo, impiegando insieme la parte sinistra e quella destra del cervello. Solo a quel punto parliamo del comportamento o
della risoluzione di un problema. Ora cerco di stabilire per prima cosa un contatto, una
sintonia, e poi di concentrarmi sulla risoluzione del problema.
Ci voluta un po di pratica, ma quando sono entrata in sintonia con mio figlio emotivamente, usando il mio emisfero destro, insieme al sinistro, invece di usare soltanto il sinistro, tutto filato pi liscio e anche il nostro rapporto in generale migliorato.

Questa madre si resa conto che, ignorando alcune parti del proprio emisfero
destro, stava perdendo opportunit importanti per entrare in sintonia con il figlio e favorire lo sviluppo dellemisfero destro del bambino.
Uno dei modi migliori per favorire questo tipo di integrazione nei nostri figli
migliorare la nostra stessa integrazione. (Questo aspetto verr ripreso pi estesamente nel sesto capitolo, quando parleremo dei neuroni specchio.) Quando
lemisfero destro e quello sinistro del cervello funzionano in modo integrato,
possiamo affrontare il nostro ruolo di genitori da una prospettiva razionale e
logica, da emisfero sinistro una prospettiva che ci consente di prendere decisioni importanti, di risolvere problemi e di imporre limiti e da una posizione
ispirata allemisfero destro, di sintonia emotiva, in cui siamo consapevoli delle
emozioni e delle sensazioni del nostro corpo e grazie a questa consapevolezza
possiamo rispondere amorevolmente ai bisogni dei nostri figli. Cos anche noi
utilizzeremo, come genitori, tutte le risorse del cervello.

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D.J. Siegel, T. Payne Bryson


12 strategie rivoluzionarie per favorire lo sviluppo mentale del bambino

Promemoria delle strategie


Integrazione fra emisfero destro e sinistro
Destro + sinistro = comprensione e chiarezza
Aiutate i vostri figli a usare insieme come una squadra lemisfero sinistro razionale
e quello destro emozionale.

Strategie
Entrare in sintonia e reincanalare : Quando vostro figlio sopraffatto da emozioni intense, per prima cosa entrate in sintonia con lui sul piano emotivo, da
emisfero destro a emisfero destro. Poi, quando il bambino maggiormente in
controllo e ricettivo, ricorrete agli insegnamenti e alla disciplina dellemisfero sinistro.
Nominare per dominare : Quando, a partire dallemisfero destro, esplodono emozioni intense e incontrollabili, aiutate i vostri figli a raccontare cosa li fa star
male, affinch lemisfero sinistro possa aiutarli a dare un senso allesperienza e
a sentirsi pi in controllo.

Integrazione fra parte alta e parte bassa


Sviluppare la parte alta del cervello
Cercate dei modi per favorire lo sviluppo del sofisticato piano alto del cervello, che ancora in costruzione durante linfanzia e ladolescenza e pu essere
preso in ostaggio dal piano basso, soprattutto nelle situazioni di grande intensit emotiva.

Strategie
Attivare senza infiammare : Nelle situazioni di grande tensione, coinvolgete
la parte alta del cervello di vostro figlio, invece di far scattare quella bassa:
ponete domande, sollecitate soluzioni alternative, cercate persino di trovare
un compromesso.
Usarla per non perderla: allenare la parte alta del cervello . Fate dei giochi in
cui domandate al bambino: E tu cosa faresti? ed evitate di risparmiargli decisioni difficili.
Muoversi per non perdersi : Quando vostro figlio ha perso contatto con la parte
alta del cervello, aiutatelo a ritrovare lequilibrio facendogli fare del movimento.
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Promemoria delle strategie

Integrazione della memoria


Rendere esplicito limplicito
Aiutate i vostri figli a rendere espliciti i loro ricordi impliciti, affinch le esperienze passate non condizionino la loro vita.

Strategie
Usare il telecomando della mente : Quando il bambino restio a raccontare unesperienza dolorosa, il telecomando interno gli consente, durante la narrazione, di
fare delle pause, tornare indietro o avanzare velocemente a punti della storia meno
angoscianti, lasciandogli in tal modo il controllo su quanto vuole rivedere.
Ricordarsi di ricordare : Aiutate i vostri figli ad allenare la memoria, stimolandoli a ricordare eventi importanti della loro vita: in auto, a pranzo, in qualsiasi altra occasione.

Integrazione fra le molteplici parti di se stessi


La ruota della consapevolezza
Quando i bambini si fissano su un particolare punto del cerchione della propria ruota della consapevolezza, aiutateli a scegliere dove dirigere lattenzione, affinch
sviluppino un maggiore controllo sui propri stati danimo.

Strategie
Lasciare scivolare via le nuvole delle emozioni : Ricordate ai bambini che le emozioni sono stati temporanei, non tratti permanenti.
Alla scoperta delle s.p.i.e. della mente : Aiutate i vostri figli a prestare attenzione a sensazioni, pensieri, immagini ed emozioni presenti dentro di loro.
Praticare la mindsight (la vista della mente) : Gli esercizi di mindsight insegnano ai bambini a calmarsi e a concentrare lattenzione su ci che desiderano.

Integrazione fra s e laltro


Fatti per il noi
Valorizziamo la predisposizione innata allinterazione sociale presente nel cervello. Creiamo modelli mentali positivi delle relazioni.

Strategie
Aumentare lindice di divertimento familiare : Divertendosi con la famiglia, il bambino potr compiere esperienze positive e appaganti con coloro con cui trascorre
la maggior parte del suo tempo.
Dal conflitto alla sintonia : Anzich ritenerlo un ostacolo da evitare, considerate
il conflitto come unopportunit per insegnare ai vostri figli abilit relazionali fondamentali, come la capacit di capire il punto di vista dellaltro, di comprendere i
segnali non verbali e di fare ammenda. 35
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Autori

Daniel J. Siegel (www.drdansiegel.com) dirige il Mindsight Institute della


University of California di Los Angeles (www.mindsightinstitute.com). Nelle
nostre edizioni ha pubblicato La mente relazionale (2001), Errori da non ripetere
(con M. Hartzell, 2005), Mindfulness e cervello (2009) e Mindsight (2011).

Tina Payne Bryson (www.tinabryson.com), pediatra e psicoterapeuta


delladolescenza, responsabile del settore sviluppo e consulenza genitoriale
del Mindsight Institute di Los Angeles.

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