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Diritto Costituzionale

22/09/14
Le differenze fra lo Statuto Albertino e la Costituzione italiana.
Nozioni storiche
Dopo il processo di unificazione si vide il passaggio da un ordinamento limitato a quello
esteso del Regno d'Italia, e la nuova classe dirigente si pose alcune questioni:

quale ordinamento giuridico sarebbe stato necessario adottare?

le legislature sarebbero state numerate da capo?

Si decise di estendere l'ordinamento giuridico del Regno di Sardegna a tutta l'Italia e di


conseguenza si scelse di risolvere il problema della numerazione delle legislatura con la
continuit col Regno di Sardegna. Si scelse infine che la carta costituente della nuova
nazione sarebbe stata lo Statuto Albertino che rimase in vigore formalmente sino al 1948.
Le differenze principali tra lo statuto e la costituzione odierna sono dovute ad un grande
cambiamento sociale, caratterizzato anche da un precedente regime dittatoriale.
-Lo statuto si apre con la parte organizzativa e i diritti del monarca/ nella costituzione
invece la prima parte dedicata ai diritti inviolabili dell'uomo. --> MUTAMENTO DI
PROSPETTIVA IMPORTANTE perch le istituzioni diventano serventi dei diritti della
persona.
Nascita dell'attuale ordinamento italiano
25 luglio 1943 --> Il Gran Consiglio Fascista vota la sfiducia a Mussolini
- Il re Vittorio Emanuele III riacquista un po' dei suoi poteri
- Nomina Badoglio
- venne diffusa la pubblicit dell'armistizio, il cui ordine comunicato via radio non fu molto
chiaro e diede vita a diverse interpretazioni. (considerato dagli ex alleati come un
tradimento)
- avvenne un'occupazione tedesca del territorio italiano.
- i partiti regressi dal fascismo avevano organizzato un Comitato di Liberazione Nazionale
(CLN)
-tensioni politiche tra i partiti popolari ed il monarca il quale per non si oppose ai governi
del CNL
-tutti concordarono che alla fine delle ostilit si sarebbe rivisto il corpo costituente da un
assemblea.
- si pose anche la questione della scelta fra monarchia e repubblica
-il giorno del referendum gli elettori elessero anche l'assemblea costituente
16/10/14
Limiti della revisione costituzionale
Unico limite espresso art. 139 cost. --> ''La forma repubblicana non pu essere oggetto di
revisione costituzionale''
Ma la Corte costituzionale (con la sentenza 1146/1988) ha stabilito la presenza di altri
limiti impliciti nella Costituzione che coincidono con i principi fondamentali del nostro
ordinamento costituzionale,ovvero appartengono all'essenza dei valori supremi sui quali
si fonda la costituzione. Questi sono i diritti inviolabili e inalienabili della persona umana
-sovranit popolare

-laicit dello stato


-eguaglianza formale e sostanziale
questi principi danno l'identit al nostro ordinamento e se dovessero essere intaccati non
si tratterebbe di revisione costituzionale, ma di un vero e proprio mutamento della
costituzione.
20/10/14
Regolamenti dell'UE
-hanno portata generale
-sono obbligatori per tutti gli stati membri
-atto normativo puntuale e dettagliato
Direttive dell'UE
-valide solo per gli stati a cui indirizzata
-pone degli obbiettivi da raggiungere entro un determinato termine temporale (le modalit
di azione sono lasciate allo stato)
Decisioni
-obbligatoria in tutti i suoi elementi
21/10/14
Anche dopo la riforma costituzionale del titolo V il fondamento costituzionale al percorso
dell'integrazione comunitaria restano gli artt 11(per il diritto direttamente applicabile) e 117
(anche per il diritto non applicabile)

FONTI DEL DIRITTO


LA LEGGE ORDINARIA DELLO STATO
Premesso che l'ordinamento italiano caratterizzato da un bicameralismo perfetto e che
quindi camera e senato hanno le stesse funzioni legislative.
fasi della produzione legislativa
1. Iniziativa
2.Istruttoria
3.Discussione/Deliberazione
4.Promulgazione
5. Pubblicazione
1. Iniziativa --> secondo l'art 71 cost. possono prendere iniziativa legislativa
- il governo
-ciascun parlamentare
-popolo (50mila elettori)
secondo l'art 121
- i consigli regionali (solo su materie statali che hanno ricadenze su materie regionali)
secondo l'art 99
- consiglio nazionale dell'economia e del lavoro CNEL (solo sul piano economico e
sociale)
Ad esclusione dei parlamentari che devono presentare la proposta di legge alla camera di
appartenenza, tutti gli altri possono presentare il proprio progetto a qualsiasi camera.
2. Istruttoria --> attivit che viene svolta in commissione, ovvero la conferenza dei
presidenti dei gruppi parlamentari che decidono cosa stabilire come ordine del
giorno (sono organizzate per materie). L'istruttoria non fa riferimento al momento
decisionale ma alla delimitazione del campo della decisione. Per questo motivo
spesso si pu assistere ad audizioni di tecnici/esperti della materia e vengono
considerate le diverse proposte di legge.

29/10/2014
3. Discussione --> Si discute sulle linee generali sulla base della presentazione del
relatore.Vengono proposti eventuali emendamenti* (proposte di modifica di un
articolo o di una disposizione dell'articolo)
*spesso la presentazione di numerosi emendamenti strumento di OSTRUZIONISMO
perch ritarda l'approvazione della determinata legge.
E' necessario specificare che vi sono tre tipi di procedimento per approvare una legge
I. Procedimento in sede referente/ procedimento ordinario (quello sopracitato)
II. Procedimento in sede redigente --> La commissione approva il disegno di legge articolo
per articolo, e la camera pu approvare o respingere solo l'intero testo.
III. Procedimento in sede legislativa. --> Tutta la vicenda si svolge in commissione
compresa l'approvazione dell'intero testo.
Chi e come si decide quale procedimento seguire?
La conferenza dei capigruppo decide in base alle tempistiche necessarie per approvare il
disegno di legge. Finch la commissione non delibera in maniera definitiva possibile
chiedere l'interruzione della procedura in sede redigente o legislativa e tornare al
procedimento ordinario. Inoltre la scelta di uno dei tre procedimenti da un ramo del
parlamento non vincola l'altro.
Art 72.. prevede alcune materie in cui necessario coinvolgere l'intera assemblea
(materie di storica competenza parlamentare
-costituzionale
-elettorale
-delegazione legislativa
-autorizzazione a ratificare trattati internazionali
-approvazione di bilanci e consultivi
4. Promulgazione ---> Si pu definire come l'eredit della sanzione regia dello
Statuto Albertino, viene compiuta entro un mese (salvo che leggi per motivi di
urgenza non dispongano diversamente) dal presidente della repubblica, il quale non
pu rifiutarsi di promulgare una legge ma pu con messaggio motivato richiedere
una nuova deliberazione.
5. Pubblicazione--> La costituzione non specifica quanto tempo debba scorrere
tra la promulgazione la pubblicazione. Quest'ultima avviene con la cura del
Guardasigilli nella Gazzetta Ufficiale, e a meno che la legge non disponga
diversamente concessi 15 giorni di vacatio legis, ovvero un intervallo di tempo che
si presume essere sufficiente per permettere agli operatori giuridici di conoscere la
nuova legge. La legge perci entra in vigore dopo il periodo di vacatio legis.
28/10/2014

DECRETO LEGGE
E' disciplinato dall'art. 77 e si procede attraverso due fasi:
I. Fase governativa --> sotto la sua responsabilit pu adottare provvedimenti provvisori
puntuali con efficacia di legge ordinaria in caso di URGENZA .
Essi perdono la loro efficacia in caso di mancata conversione in legge da parte del
Parlamento entro 60gg.
Spesso si verifica il cosiddetto fenomeno di Reiterazione del decreto per consentire al
Parlamento di avere altri 60 gg.
I FASE
sentenza 360/1996

la corte stabilisce l'illegittimit della reiterazione, dando una definizione di essa :


''riproposizione di un decreto sostanzialmente identico e in assenza di nuovi sopraggiunti
casi di straordinariet e urgenza.''
questa prassi stata dichiarata illegittima per due principali motivi
- il principio della separazione dei poteri viene violato rendendo stabile nel tempo ci che
la costituzione avrebbe voluto come provvisorio
-i decreti reiterati risultano privi di quella necessit e urgenza che la costituzione vuole che
sorregga qualunque decreto legge. perch la veritiera necessit e urgenza quella di
salvaguardare il decreto precedente.
La reiterazione un vizio del decreto,ma prima che la corte venga investita di una
questione di illegittimit passa di fatto molto tempo (per ovvi motivi).
-Ci si chiede se la legge di conversione ha trasformato in legge di per s un atto illegittimo,
illegittima a sua volta?
Secondo la Corte costituzionale la legge di conversione sana il vizio di reiterazione quindi
considerata valida. La Corte per adottare questa decisione parte dal presupposto che il
parlamento espressione della titolarit del potere legislativo, e se condivide questa
prassi,essa non pu che prenderne atto rispettando la volont del parlamento ( art. 77 -->
la conversione responsabilit politica del parlamento).
II FASE
Come si converte in legge un decreto legge?
Che cos' la conversione del decreto legge? ci sono due teorie sul piano generale. il
parlamento approva ''un disegno di legge (di iniziativa governativa) di un unico articolo''
dando stabilit nel tempo al decreto-legge.
Che rapporto c' tra decreto legge e legge di conversione? secondo molti vi sarebbe una
sorta di novazione della fonte del diritto.
Vi la possibilit da parte del parlamento di modificare un decreto legge?
la risposta la dalla legge 400/1988 art 15.5
il parlamento pu approvare modifiche ma sono valide solo per il futuro, non retroattive
(salvo che questa non disponga diversamente)
ulteriore problema: sentenza 22/2012 e sentenza 32/2014(riguarda la legge finigiovanardi), fino a che punto il parlamento libero di intervenire in sede di conversione
con norme che con il decreto non hanno alcun tipo di collegamento (tenendo conto del
ristretto tempo che il parlamento ha a disposizione)? la corte ha stabilito un limite di
stabilire emendamenti, ovvero l'omogeneit con il testo del decreto legge. Questo perch
altrimenti abusa di un procedimento che la costituzione vuole che appartenga al decreto
legge e verrebbe violato lo spirito dell'art. 76.
Se vengono approvati emendamenti che non siano omogenei, la corte li dichiara
ILLEGITTIMI.
Sentenza 32/2014
30/10/2014
Chi che controlla i requisiti i straordinariet ed urgenza?
-il primo organo che valuta la presenza di questi requisiti il governo che adotta questo
atto legislativo sotto la sua RESPONSABILITA' (nei confronti del parlamento, che potr
decidere se convertire il legge o meno il decreto)
- il secondo organo il Parlamento che nella conversione deve valutare i requisiti di
straordinariet ed urgenza
- il terzo organo che controlla i requisiti la Corte Cost. poich questa fonte del diritto
disciplinata dalla Costituzione stessa.
Per decenni la corte stata molto prudente nel sindacare la legittimit del decreto-legge.
sentenze 171/2007 e 128/2008, la corte interviene per verificare i presupposti di
straordinariet e urgenza
sentenza 29/1995 la corte aveva prefigurato per la prima volta la disponibilit di attuare

questo tipo di controllo


Prima che la Corte prenda una decisione, gi passato il tempo di 60 gg per convertire il
decreto in legge. Perci si pone il problema della legittimit della legge di conversione.
E la corte ha stabilito che normalmente la legge di conv. sana il vizio del decreto (es.
reiterazione).
MA il vizio di mancanza di originaria di straordinariet e urgenza del decreto legge si
estende alla legge di conversione, perci la legge a sua volta invalida. La risposta della
corte pi radicale perch in questo caso stato convertito un decreto che non doveva
neanche esistere.
Interdizione: una persona in carica condannata in via definitiva per reato di peculato
decade dalla carica.
Ultimo punto
originaria legittimit del decreto legge
-politico parlamentare?
-giuridico?
REGOLAMENTI PARLAMENTARI
Il criterio che ci aiuta a distinguerle dalla altre fonti primarie quello della competenza, la
Cost affida la disciplina di un'unica materia.
ART. 64 --> norma fondamentale in materia dei regolamenti parlamentari (insieme all'ART
72 che fa diversi rinvii al regolamento parlamentare)
''ciascuna camera adotta il proprio regolamento a maggioranza assoluta dei propri
componenti.''
in un sistema bicamerale perfetto la logica vuole che i procedimenti siano il pi possibile
analoghe, ma ci non giuridicamente obbligatorio.
es. elenco commissioni competenti per materia
vi sono molte analogie per motivi funzionali
ma vi sono anche significative differenze
-come si calcolano gli astenuti
a) alla camera dei deputati chi si astiene non entra a fare parte del quorum strutturale
b) al senato invece considerato votante anche chi si astiene, per impedire che la sua
astensione faccia fallire la votazione esce dall'aula per fare abbassare il quorum
strutturale.
sentenza 78/1984 tratta questo problema
-procedimento in sede redigente
il compito del regolamento parlamentare quello di disciplinare l'organizzazione e
funzionamento delle camere
REGOLAMENTI MINORI
Previsti dai regolamenti generali.. Le giunte e le commissioni possono adottare dei loro
regolamenti interni come organi interni di camera e senato.
NORMA CENTRALE --> Regolamento generale --> a sua volta prevede regolamenti
minori
Fonte primaria a competenza riservata. necessario che siano approvati e coincidano con
materie previste dalla costituzione. Se contrastano con la Costituzione? i regolamenti
parlamentari non sono sindacabili dalla corte costituzionale.
sentenza 154/1985
la corte dice di non poter giudicare della legittimit dei regolamenti parlamentari
sentenza 120/2014
Non tutte le fonti primarie hanno pari forza normativa, ci sono alcune categorie che hanno
forza rafforzata (es. legge costituzionale), e ci sono fonti che non hanno forza di legge--->
regolamento parlamentare
perci i regolamenti parlamentari non sono sindacabili, perch secondo l'art 134 la corte
pu giudicare soltanto gli atti normativi aventi forza di legge, e i regolamenti parlamentari

non hanno forza di legge.


In realt vi un motivo sostanziale, trattato nel punto 5.1 della sentenza 154/1985
I regolamenti sono strumenti di autonomia, e non possibile ledere direttamente
quell'autonomia delle camere.
La corte costituzionale giudica anche i conflitti di attribuzione del potere dello stato, e se
dovesse esserci un conflitto di potere dello stato relativo ad un regolamento parlamentare,
la corta potr intervenire. (sentenza 120/2014)
possono essere i regolamenti parlamentari essere parametro di legittimit della
costituzione di un'altra fonte di diritto
Nell'ordinamento parlamentare esercitano molta importanza le FONTI FATTO
L'ordinamento parlamentare del tutto peculiare, in cui il peso delle fonti fatto molto
rilevante, in particolare vige una consuetudine che recita ''ne contraddicente'' possibile
derogare alle disposizioni dei regolamenti parlamentari, ecco che qui si spiega la
giurisprudenza della corte costituzionale.
REFERENDUM ABROGATIVO
possibile inserirlo tra le fonti del diritto ma anche come strumento di democrazia diretta.
particolare fonte del diritto --> perch viene chiesto di deliberare l'abrogazione totale o
parziale di un atto avente valore di legge ART 75
e l'intervento del referendum INNOVA l'ordinamento giuridico (non introducendo nuove
norme, ma abrogandone delle vigenti)
Il voto non abroga direttamente un atto normativa ma necessaria la pubblicazione sulla
gazzetta ufficiale di un decreto del presidente della
repubblica.
03/11/14
Referendum
importante fonte del diritto e strumento di democrazia diretta.
la scelta del costituente ispirata a un impostazione del principio democratico inteso in
senso rappresentativo (parlamenti, consigli regionali, provinciali, comunali) perch lo stato
non pu vivere in maniera efficace di democrazia diretta. ma vi sono alcuni elementi di
democrazia diretta tra questi (il pi rilevante) referendum abrogativo.
pu essere sia per l'abrogazione totale di un atto o parziale.
il costituente aveva previsto altri tipi di referendum (r. propositivi o r. sostensivi che si
innestavano tra l'approvazione e la promulgazione di una legge per impedire ad una legge
di essere promulgata) ma l'unica ipotesi rimasta quella del referendum abrogativo.
(grossa fiducia nel ruolo dei partiti politici che avevano lottato per la liberazione)
il referendum uno degli strumenti che ha aveva avuto tardiva attuazione sul piano
pratico.
Primo referendum l. 352/1970
Nel '70 (rivoluzione sociale del 68) il Parlamento approva la legge sull'introduzione del
matrimonio, ma l'opposizione DC
che non poteva approvare questo cambiamento
contrario ai propri principi chiese di attuare la legge per il referendum abrogativo per
abrogare la legge 352 attraverso un voto popolare.
Solo nel 74 si tenne il primo referendum abrogativo.
PROCEDIMENTO
La Cost. prevede che l'iniziativa spetti a 500mila elettori oppure 5 consigli regionali.
Innanzitutto bisogna depositare il testo del quesito e deve essere formato un comitato
promotore costituito da almeno tre membri e deve depositare il quesito referendario
presso l' UFFICIO CENTRALE PER IL REFERENDUM (UCR), istituito presso la corte di
cassazione.
Dal deposito dei quesiti scattano tre mesi di tempo in cui bisogna raccogliere 500mila
firme, e le firme devono essere certificate (cittadini maggiorenni che possono votare per
diritti civili e politici) da un notaio.

Il controllo sulla regolarit delle firme dato dai comuni che certificano il diritto di voto dei
firmatari (che per sicurezza se ne raccolgono centinaia di migliaia in pi). Queste firme
vanno depositate all'UCR (organo che controlla la legittimit di tutta la vicenda
referendaria) e conta materialmente tutte le firme attraverso gli uffici amministrativi, in
modo da evitare doppie firme. Finita tutta questa operazione entro il /SETTEMBRE di
quell'anno.
Se l'iniziativa del consiglio regionale, deve deliberare il quesito nell'identico testo e basta
che ci siano 5 consigli regionali.
art. 134 non parla dell'ammisibilit del referendum .
nodo sciolto grazie la legge cost 1 del 1953 art. 2 attribuisce alla Corte cost. il compito di
giudicare l'ammissibilit di un referendum abrogativo. Se ritiene il referendum ammissibile
verr indetta la procedura di voto, altrimenti se inammissibile verr bloccato il
procedimento.
Quali sono gli effetti del referendum abrogativo?
art. 75 devono recarsi alle urne la maggioranza degli aventi diritto al voto, perch altrimenti
il voto referendario non valido.
il costituente si preoccupa anche del quorum strutturale del referendum. Questo requisito
previsto solo per il referendum abrogativo.
LIMITI ESPRESSI ALL'AMMISSIBILITA' DEL REFERENDUM ABROGATIVO
art 75.''non ammesso il referendum per leggi tributarie e di bilancio, di amnistia e indulto,
odi autorizzazione a ratificare trattati internazionali. ''
leggi tributarie e di bilancio e trattati internazionali sono materie che hanno fatto
storicamente parte delle competenze legislative parlamentari.
quelle di amnistia e indulta sono leggi rafforzate. comunque queste sono materie molto
delicate
LA CORTE COST OLTRE QUESTI LIMITI HA INDIVIDUATO UNA SERIE DI ULTERIORI
LIMITI IMPLICITI
Sentenza 16/1978
la corte costituzionale enuclea una serie di limiti impliciti relativi al referendum abrogativo.
per farlo guarda a quattro grandi settori
- atti che non hanno forza di legge ordinaria (leggi cost., la costituzione, leggi di revisione
costituzionale, leggi a forza passiva rinforzata)
- disposizioni di leggi ordinarie che hanno a contenuto costituzionalmente vincolato.
- inammissibilit espressa letta in senso ampio attraverso un criterio logico sistematico (es.
non possibile sottoporre al referendum la ratifica di trattati internazionali, allo stesso
modo sottinteso che non bisogna sottoporre a referendum legge di esecuzione di trattati
internazionali)
- OMOGENEITA' DEL QUESITO (attiene alla formulazione del testo del quesito) il
referendum mira ad una genuina manifestazione della volont popolare, che permettano
all'elettore di farsi un'opinione netta
sentenza del 2000
-limite a leggi con contenuto comunitariamente vincolato
-leggi costituzionalmente necessarie(=/= diverse dalle leggi dal contenuto
costituzionalmente vincolato) possono essere soggette a referendum abrogativo ma solo a
determinate condizioni.
Saranno ammissibili solo referendum parziali, che chiedendo l'abrogazione di alcune
disposizioni lascino in vigore un sistema perfettamente funzionanti.
guarda sentenza 13/2012
sentenza 29/1987 --> con cui la corte dice che sono quelle leggi la cui vigenza imposta
dalle norme della costituzione.
Se il popolo abroga una legge, il parlamento pu riproporla sotto mentite spoglie la stessa
legge a distanza di tempo?

secondo la corte costituzionale non corretto.


es. art 39 l. 352/1970 ---> aggiornamento sentenza 68/1978
Se vincono i si gli effetti sono quelli dell'abrogazione e il presidente della repubblica
tenuto a pubblicare un decreto sulla Gazzetta Ufficiale, e gli effetti entrano in vigore a
partire dal giorno della pubblicazione.
Se vincono i no, non si pu proporre il medesimo referendum per una durata di 5 anni.
04-11-14
Referendum 2011
due settimane dopo la vincita dei si il consiglio dei ministri approva un decreto legge con il
medesimo contenuto delle discipline abrogate. non passato un tempo che la corte
ritenga ragionevole per dire che si possa essere verificato un mutamento dell'opinione
pubblica. Inoltre la normativa adottata sostanzialmente identica (testualmente in questo
caso) al precedente.
REGOLAMENTI DEL GOVERNO (fonti secondarie)
Non sono direttamente disciplinati dalla Costituzione.
Art. 1 preleggi --> collocati sotto la legge
Anche se non sono disciplinati dalla Costituzione, li evoca nell'art. 87 Cost (attribuzioni del
pdr) e art. 117.6 '' la potest regolamentare spetta al parlamento e alle regioni...''
La legge 400 del 1988 disciplina i regolamenti
art. 17
bisogna distinguere tre categorie di regolamenti del governo
-regolamenti governativi in senso stretto deliberati dal consiglio dei ministri
-regolamenti ministeriali (adottati da un solo ministro nel settore di sua competenza)
-regolamenti interministeriali (si riferiscono ad atti normativi adottati d'intesa da due o pi
ministri nell'ambito dei settori di loro competenza)
comma 3 dell'art 17 l. 400/1988
''con decreto ministeriale possono essere adottati regolamenti nelle materie di competenza
del ministro o di autorit sottordinate al ministro quando la legge espressamente
conferisca tale potere''
i regolamenti ministeriali e quelli interministeriali non possono dettare norme contrarie a
quelle dei regolamenti emanati dal governo. --> rapporto gerarchico
art. 17 l. 400/1988
comma 1 e 2
*CONSIGLIO DI STATO organo di consulenza tecnica e giuridica in relazione ad alcune
iniziative del governo
svolge il ruolo di giudice amministrativo di secondo grado.
COMMA 1 (PROCEDURA)
si possono distinguere quattro tipologie di regolamenti
-regolamenti di esecuzione
-regolamenti di attuazione-integrazione
-regolamenti indipendenti
-regolamenti di organizzazione
differenza fra r. di esecuzione (minor margine di manovra) e quelli di attuazioneintegrazione
se la legge si limita ad una disciplina generale il r. d'integrazione pu essere applicato per
integrare, completare nel dettaglio tale disciplina. questo non pu essere utilizzato per
discipline con riserva di legge.
i regolamenti di esecuzione si limitano a rendere tecnicamente applicabile una norma di
legge che di per se gi completa e dettagliata.
regolamenti indipendenti, il presupposto che vi sia un campo privo di legislazione (materia
libera), indipendenti perch intervengono indipendentemente da una legge. se si tratta di
materie riservate dalla legge, non potr intervenire un regolamento indipendente.

l'ultima tipologia di regolamenti attiene alla materia a cui destinato questo specifico
regolamento. sono quelli che hanno come finalit quella di disciplinare l'organizzazione
delle pubbliche amministrazioni (uffici pubblici), secondo le disposizioni previste dalla
legge (art. 97 Cost)
COMMA 2
categoria un po' pi complicata
premessa. potr il governo intervenire secondo il rispetto della legge quando voglia in virt
della legge 400/1988 o dovr ogni legge autorizzare il governo a dettare regolamenti.
regolamenti di delegificazione (che richiedono volta per volta autorizzazione)
si passa da una disciplina di legge di livello primario ad una disciplina di regolamento.
parere delle commissioni parlamentari competenti in materia
I. legge parlamentare che autorizzi il governo --> legge di autorizzazione, che in base alla
l. 400 deve contenere A)le norme generali regolatrici della materia e B) l'indicazione delle
norme di legge che si intendono abrogare
l'effetto dell'abrogazione in base a questa procedura scatta dall'entrata in vigore del
regolamento.
il governo non libero di dare il contenuto che vuole a quella materia ma deve rispettare
gli indirizzi che gli vengono forniti dal parlamento.
questa procedura non irreversibile, e quando lo vuole il parlamento pu riappropriarsi
della competenza di tale materia.
tutto il sistema della delegificazione regge se le leggi di autorizzazione rispettano la
procedura della l. 400, ma nella prassi non cos perch solo una legge e la singola
legge di autorizzazione che di pari forza normativa pu anche non rispettare la l. 400
senza risultare illegittima.
06/11/14
Fonti Regionali
Le regioni hanno la possibilit di adottare atti legislativi e sono ispirati dal criterio della
competenza (capiLatolo sui governi regionali ---> sito web con materiale integrativo)
Dibattito complesso, perch non vi erano forze tradizionalmente regionaliste anche perch
non esisteva ancora l'ente regione. Vi era un altra tradizione a livello provinciale
decentramento su enti territoriali di amministrazioni statali.
Il costituente si dibatte molto su quale ruolo dare alle regioni.
A livello regionale dobbiamo scontare un altro di quei ritardi che sono gi stati evocati.
le uniche regioni che effettivamente erano state istituite erano quelle a statuto speciale -->
territori frontalieri , minoranze linguistiche e le isole per la non contiguit rispetto al
territorio peninsulare. L'unico statuto speciale adottato con ritardo stato quello del
Friuli Venezia Giulia.
Fino agli 70 non sono state ufficialmente istituite le regioni a statuto ordinario.
Prima grande legge che ha delegato effettivamente delle competenze sul piano
amministrativo alle regioni.
Le regione a statuto ordinario hanno poteri e funtzioni tra loro comuni.
La costituzione riconosce alle regioni non solo funzioni amministrative ma anche funzioni
legislative.
Guarda testo originale TITOLO V cost.
Art. 117
elencava le competenze dello stato che erano compleatamente diverse da
quelle che abbiamo oggi..
Le regioni ordinare avevano un proprio statuto (art 123 COST --> In armonia con la cost e
con le leggi della repubblica)
Sul finire degli anni 90 si affermano partiti che rivendicano maggiore autonomia che non
pongono pi il problema della ''questione meridionale'' ma anche quello della ''questione
settentrionale''
L. cost 1/99 riguarda gli statuti regionali

L. cost 3/2001 --> prima volta che si tiene il referendum costituzionale e il popolo approva
la riforma.
Maggiore spazio viene riconosciuto agli statuti e maggiore spazio viene riconosciuto alle
regioni.
L'impulso politico per accelerare la riforma non stato buon consigliere.
La maggioranza del centro destra approva una corposa riforma della costituzione che
incideva su diversi poteri, ma il popolo sovrano boccia questa riforma nel 2006.
Art. 114
La Reppublica costituita dai comuni dalle province, dalle citt metropolitane dalle regioni
e dallo Stato.
Lo stato non un ente autonomo un ente SOVRANO.
Notare art 116.3 che individua un altra tipologia di regione secondo il quale in alcuni settori
alcune regioni avrebbero potuto ottenere forme di condizioni particolari di autonomia. .-->
la prassi ci consegna un assoluta inattuazione di questa possibilit.
vecchio art 117 -->Elenco di materia di competenza della Regioni, ma non era potest
legislativa autonoma ma CONCORRENTE.
Nuovo art 117 si apre con un elenco sia apre con un elenco di competenza statale. Vi un
secondo elenco di materie di competenza concorrente. e il comma 4 dice che spetta alle
regioni ogni altra materia non espressamente riservata alla legislazione dello stato, solo
che
allo stato stato riservato un numero ingente di materie molto importanti, quindi di fatto il
potere delle regioni non aumentato cos tanto.
Dopo l'approvazione di questa di revisione costituzionale la risposta alla domanda sul chi
fa cosa.
Gli statuti art .123
Lo statuto approvato dal consiglio regionale , ne determina la forma di governo
11/11/14
Lo Statuto Regionale disciplinato dall'art. 123 e viene approvato dal consiglio regionale
con un procedimento aggravato.
Che succede se il governo presenta un ricorso nei confronti dello Statuto?
La Corte risponde con la sentenza 204/2002 dicendo che il ricorso presentato dal governo
ha la precedenza rispetto al referendum
Potest regolamentare regionale
La riforma del titolo V ha dato nuovi spazi alle regioni, ha rovesciato il criterio di
attribuzione e delle competenze. Si sono viste attribuite un pi ambio spazio di potere
regolamentare.
L'art 117.6 dice che la potest regolamentare spetta allo stato nelle materie di competenza
legislativa esclusiva, alle regioni aspetta in tutte le altre materie.
Si presentano due problemi
1. Rischio di frazionamento della disciplina da regione a regione.
2. A chi conferita la titolarit del potere regionale? (Alla Giunta o al Consiglio Regionale)
13/11/14
Situazioni giuridiche favorevoli
Diritto soggettivo: situazione giuridica favorevole che tutela un interesse attuale e concreto
e che riconosce al titolare di questo diritto determinate facolt contestualmente
risconoscendovi anche la pretesa che altri soggetti adottino determinati comportamenti.
Qualunque elemento che va contro il mio diritto illecito e quindi va perseguito.
Interesse legittimo: forma di tutela indiretta, cio la posizione di interesse del singolo
soggetto tutelata non in se e per se (in modo diretto, come nel caso dei diritti soggettivi),
l'interesse del singolo tutelato solo se coincide con l'interesse pubblico, generale.
Situazioni giuridiche non favorevoli
Fraternit :legami di solidariet reciproca

Art. 2 cost. ''richiede l'adempimento dei doveri inderogabili di solidariet politica,


economica e sociale.''
Doveri =/= Obblighi
Obblighi : comportamenti che un soggetto tenuto ad adempiere in corrispondenza di un
diritto altrui (l'altra faccia della medaglia del diritto soggettivo).
Doveri : comportamenti dovuti a prescindere dall'esistenza di un diritto altrui.
Status/ condizione di essere ritenuti titolari di quei diritti ritenuti fondamentali.
Quelli che trovano una codificazione a livello costituzionale hanno una forza e
un'importanza maggiore rispetto a quelli stabiliti da una legge ordinaria. Dopo
l'assolutismo si vogliono tutelare i diritti della persona, e bisogna collocarli in una
costituzione rigida che non pu essere modificata se non con un procedimento aggravato.
*art. 16 della Dclaration des droits . Qual l'elemento che ci consente di dire che siamo
titolare dei diritti fondamentali previsti dalla costituzione?
-vincolo di cittadinanza : storicamente si veniva riconosciuti come parti di una comunit
che riconosceva dei diritti e richiedeva l'adempimento dei doveri in condizioni di
eguaglianza.
Popolo come elemento costitutivo della Stato strettamente legato al concetto di
cittadinanza.
CITTADINANZA : si parla in costituzione nell'ambito dei diritti fondamentali, viene evocata,
mala cost. non specifica come si acquista, perch disciplinata da una legge ordinaria.
es. art 22 '' Nessuno pu essere privato, per motivi politici, della capacit giudica, della
cittadinanza del nome.''
popolo =/= popolazione
solitamente si differenzia tra ius sanguinis/ ius soli
-la cittadinanza si tramanda per nascita da cittadini di quel medesimo paese (ius
sanguinis) ---> paesi che hanno avuto tradizione storica di forte emigrazione sono ispirati
dallo ius sanguinis, in modo che i cittadini emigrati possano mantenere legame con ila
paese di provenienza.
-la cittadinanza si acquista chi nasce sul territorio di quello stato (ius soli) --> paesi che si
sono formati sulla base di una forte immigrazione e dovevano consolidare la propria
popolazione.
legge 91/1992
Art. 1. 1. E' cittadino per nascita:
a) il figlio di padre o di madre cittadini;
b) chi e' nato nel territorio della Repubblica se entrambi i genitori sono ignoti o apolidi,
ovvero se il figlio non segue la cittadinanza dei genitori secondo la legge dello Stato
al quale questi appartengono.
2. E' considerato cittadino per nascita il figlio di ignoti trovato nel territorio della
Repubblica, se non venga provato il possesso di altra cittadinanza.
per trasmissione
art. 5
x adozione
x matrimonio
Art. 5. (( 1. Il coniuge, straniero o apolide, di cittadino italiano puo' acquistare la
cittadinanza italiana quando, dopo il matrimonio, risieda legalmente da almeno due
anni nel territorio della Repubblica, oppure dopo tre anni dalla data del matrimonio
se residente all'estero, qualora, al momento dell'adozione del decreto di cui all'articolo 7,
comma 1, non sia intervenuto lo scioglimento, l'annullamento o la cessazione degli effetti
civili del matrimonio e non sussista la separazione personale dei coniugi. 2. I termini di
cui al comma 1 sono ridotti della meta' in presenza di figli nati o adottati dai coniugi )).
per concessione (su richiesta)
dopo dieci di stabile e legale residenza in Italia (pu richiederla)

IL NOSTRO ORDINAMENTO AMMETTE LA DOPPIA CITTADINANZA


Perdita della cittadinanza
Cittadinanza dell'UE
nato un concetto di cittadinanza europea a partire dal trattato di Maasticht , che si
affianca alla cittadinanza a quella d'origine. Il termine per fare richiesta di cittadinanza di
un altro stato membro di 4 anni.
Condizione giuridica dello straniero
art. 10 comma 2, 3, 4.
17/11/14
Art. 10 secondo comma
la condizione dello straniero disciplinata dalla legge in conformit delle norme e dei
trattati internazionali.
I richiedenti asilo e i rifugiati sono stranieri che hanno una tutela particolare secondo le
condizioni stabilite dalla legge.
In base alle convenzioni sul rifugio politico del dopo guerra, il rifugiato ha diritto ad asilo
politico in un paese terzo, se nel paese d'origine pu essere perseguitato per motivi
politici, etnici, razziali, di genere, di orientamento sessuale..
immigrazione --> competenza esclusiva dello stato.
decreto legislativo 286 del 1998
Da un lato ci dice quali sono i diritti degli stranieri..
Status giuridico dello straniero
Parte I ''Diritti e doveri dei CITTADINI''
Ma art. 13 ''La libert personale inviolabile'' --> questa disposizione riguarda qualsiasi
persona.
art. 16 '' Ogni cittadino pu circolare e soggiornare in qualsiasi parte del territorio
nazionale.. '' --> questo riguarda solo i cittadini, non anche gli stranieri.
vi sono alcuni diritti che appartengono alla persona in quanto tale, a prescindere dal
vincolo di cittadinanza.
La maggior parte di questi diritti sono soprattutto quelli di prima generazione. In questo
senso vi sono due sentenze che sono molto importanti: sent. 120/67 e 104/69.
Art 3 della cost. ''tutti i cittadini hanno pari dignit e sono uguali davanti alla legge'', da
punto di vista testuale sembra riferito solo ai cittadini.
La corte cost. mette insieme i due elementi dicendo (pag. 48 )
LETTURA SISTEMATICA DELLA COSTITUZIONE
il principio di eguaglianza deve essere esteso a tutti quegli stranieri che...
Ci non vuol dire che al di fuori di questi diritti inviolabili, gli stranieri non possano godere
di altri diritti, ma la loro tutela lasciata alla legge ordinaria.
Art. 2 della legge 296/1998 ''Diritti e doveri dello straniero'' --> sempre nei limiti delle
norme e dei trattati internazionali.
Allo straniero sono comunque riconosciuti i diritti
diritti politici
(diritto di voto, partecipazione politica)
concetto di cittadinanza dell'unione europea
l'unione europea dal 2000 dotata di una carta dei diritti fondamentali dell'unione europea,
e ha la stessa forza normativa dei trattati quindi fonte primaria.
cittadini dell'unione doppia tutela --> statale/ dell'unione europea (tradizioni delle carte
costituzionali comuni dell'unione europea)
3 livello di tutela -->Convezione europea dei diritti dell'uomo, catalogo dei diritti.
Non sempre pi tutele vuole dire una miglior tutela, perch ogni corte vuole affermare la
propria supremazia.
Apolidi. --> convenzioni internazionali sull'apolidia.
sentenza 172/1999 relativa alla possibilit per il nostro ordinamento di chiedere

l'adempimento del servizio militare di leva. La corte costituzionale non chiude a questa
possibilit (non incostituzionale) . In relazione all'apolide evoca l'esistenza di una comunit
di diritti e doveri in cui esso come apolide deve sentirsi inserito.
18/11/14
L'ingresso illegale nel territorio italiano punito con l'ammenda, altrimenti con
l'espulsione.
La corte non ha considerato il reato di clandestinit incostituzionale, ma l'aggravante di
clandestinit si, perch un aggravante discriminatoria.
art. 2 norma fondamentale del riconoscimento delle libert e dei diritti.
La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell'uomo, sia come singolo sia
nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalit, e richiede l'adempimento dei
doveri inderogabili di solidariet politica, economica e sociale.
alcuni articoli presentano dei diritti senza dichiarare la loro inviolabilit?
INVIOLABILIT:
-non possono essere lesi da nessuno, salvo i casi in cui sono espressamente dalla
costituzione, in quel caso non si tratta di lesione dei diritti ma di legittima limitazione di un
diritto, perch ci sono alcuni casi in cui ragionevole. (non riguarda soltanto i soggetti
terzi, quindi altri cittadini, ma anche lo Stato)
-non possono essere costituzionalmente modificabili (neanche con procedimento di
revisione costituzionale)
I diritti inviolabili sono tutti i diritti di cui parla la costituzione? Che tipo di diritti evoca?
Apre la prospettiva di una gerarchia di diritti in ambito costituzionale.
La corte costituzionale (sentenza sul caso Ilva) ha stabilito che in costituzione non c' una
gerarchia fra diritti, e che hanno tutti lo stesso peso costituzionale.
La ratio della disciplina censurata consiste nella realizzazione di un ragionevole
bilanciamento tra diritti fondamentali tutelati dalla Costituzione, in particolare alla salute
(art. 32 Cost.), da cui deriva il diritto allambiente salubre, e al lavoro (art. 4 Cost.), da cui
deriva linteresse costituzionalmente rilevante al mantenimento dei livelli occupazionali ed
il dovere delle istituzioni pubbliche di spiegare ogni sforzo in tal senso.
Sentenza 85/2013
''Tutti i diritti fondamentali tutelati dalla Costituzione si trovano in rapporto di
integrazione reciproca e non possibile pertanto individuare uno di essi che abbia la
prevalenza assoluta sugli altri. La tutela deve essere sempre sistemica e non frazionata
in una serie di norme non coordinate ed in potenziale conflitto tra loro (sentenza n. 264
del 2012). Se cos non fosse, si verificherebbe lillimitata espansione di uno dei diritti, che
diverrebbe tiranno nei confronti delle altre situazioni giuridiche costituzionalmente
riconosciute e protette, che costituiscono, nel loro insieme, espressione della dignit della
persona.
Per le ragioni esposte, non si pu condividere lassunto del rimettente giudice per le
indagini preliminari, secondo cui laggettivo fondamentale, contenuto nellart. 32 Cost.,
sarebbe rivelatore di un carattere preminente del diritto alla salute rispetto a tutti i diritti
della persona. N la definizione data da questa Corte dellambiente e della salute come
valori primari (sentenza n. 365 del 1993, citata dal rimettente) implica una rigida
gerarchia tra diritti fondamentali. La Costituzione italiana, come le altre Costituzioni
democratiche e pluraliste contemporanee, richiede un continuo e vicendevole
bilanciamento tra princpi e diritti fondamentali, senza pretese di assolutezza per nessuno
di essi. La qualificazione come primari dei valori dellambiente e della salute significa
pertanto che gli stessi non possono essere sacrificati ad altri interessi, ancorch
costituzionalmente tutelati, non gi che gli stessi siano posti alla sommit di un ordine
gerarchico assoluto. Il punto di equilibrio, proprio perch dinamico e non prefissato in
anticipo, deve essere valutato dal legislatore nella statuizione delle norme e dal giudice

delle leggi in sede di controllo secondo criteri di proporzionalit e di ragionevolezza, tali


da non consentire un sacrificio del loro nucleo essenziale.''
Quali sono i diritti di cui parla l'art 2?
In dottrina ci sono state diverse letture, ma due sono quelle che sono state
tendenzialmente proposte
Prima interpretazione. Clausola riassuntiva di quelli che sono tutti i singoli diritti inviolabili
previsiti da quelli che sono previsti dall'artt 13 seguenti.
Seconda interpretazione (tra gli interpreti ricordiamo il dott. Barbera). Non smentisce la
prima ma la arricchisce. L'art 2 non solo clausola riassuntiva ma una clausola a
fattispecie aperta, pu dare tutela costituzionale anche ai cosiddetti nuovi diritti, quelle
nuove richieste di tutela che emergano dall'evoluzione sociale tecnologica della comunit
(diritti di IV generazione)
Diritto di identit personale (caso Veronesi).
Questo diritto non esplicitamente espresso dalla costituzione ma la corte lo ricollega
all'art. 2 della costituzione come clausola a fattispecie aperta.
Sentenza 13/1994 punto 5
''Ci posto, certamente vero che tra i diritti che formano il patrimonio irretrattabile
della persona umana l'art. 2 della Costituzione riconosce e garantisce anche il diritto
all'identit personale.
Si tratta - come efficacemente stato osservato - del diritto ad essere s stesso,
inteso come rispetto dell'immagine di partecipe alla vita associata, con le acquisizioni di
idee ed esperienze, con le convinzioni ideologiche, religiose, morali e sociali che
differenziano, ed al tempo stesso qualificano, l'individuo.
L'identit personale costituisce quindi un bene per s medesima, indipendentemente
dalla condizione personale e sociale, dai pregi e dai difetti del soggetto, di guisa che a
ciascuno riconosciuto il diritto a che la sua individualit sia preservata.
5.2. - Tra i tanti profili, il primo e pi immediato elemento che caratterizza l'identit
personale evidentemente il nome - singolarmente enunciato come bene oggetto di
autonomo diritto nel successivo art. 22 della Costituzione - che assume la caratteristica
del segno distintivo ed identificativo della persona nella sua vita di relazione.
Ora, posto che nella disciplina giuridica del nome confluiscono esigenze di natura sia
pubblica che privata, l'interesse pubblico a garantire la fede del registro degli atti dello
stato civile soddisfatto allorch sia rettificato l'atto riconosciuto non veritiero.
Una volta certi i rapporti di famiglia della persona, non assume rilevanza ai fini
dell'interesse pubblico che questi mantenga il nome precedentemente portato al pari di
qualsiasi altro omonimo.
Del resto, l'eventualit che il cognome possa essere diverso dalla paternit accertata
non un'ipotesi estranea all'ordinamento: essa gi prevista al secondo comma dell'art.
262 del codice civile, il quale consente al figlio tardivamente riconosciuto dal padre di
scegliere se conservare o meno il cognome originario, nonostante il riconoscimento sia
rispondente a verit; con ci tutelando proprio il diritto del soggetto all'identit personale
fino a quel momento posseduta.
5.3. - In breve, accanto alla tradizionale funzione del cognome quale segno
identificativo della discendenza familiare, con le tutele conseguenti a tale funzione,
occorre riconoscere che il cognome stesso in alcune ipotesi gi gode di una distinta tutela
anche nella sua funzione di strumento identificativo della persona, e che, in quanto tale,
costituisce parte essenziale ed irrinunciabile della personalit. Da qui l'esigenza di
protezione dell'interesse alla conservazione del cognome, attribuito con atto formalmente
legittimo, in presenza di una situazione nella quale con quel cognome la persona sia
ormai individuata e conosciuta nell'ambiente ove vive. La stessa tutela (art. 9 del codice
civile) dello pseudonimo non ha altra ragione, ed anche la norma prima citata (art. 262,

secondo comma, del codice civile) ha alla base l'esplicito riconoscimento del pregiudizio
che la dismissione del cognome, cui il soggetto sia costretto, comporterebbe.
Sotto questo aspetto anche la disciplina dello scioglimento del matrimonio per divorzio
prende in considerazione - tra gli altri - tale interesse in quanto non preclude la
conservazione alla donna del cognome del marito (pur se la regola la perdita del
cognome aggiunto), potendo il Tribunale autorizzare la donna che ne faccia richiesta a
mantenerlo, aggiunto al proprio, quando sussista un interesse suo o dei figli meritevole di
tutela.''
Diritto alla vita.
Anche questo non direttamente previsto dalla costituzione, ma attraverso l'art.
27 che proibisce la pena di morte implicitamente tutela il diritto alla vita. La corte ha costruito
questo diritto ricollegandolo sempre all'art. 2. In maniera espressa ha evocato nel Caso
Venezia sentenza 223/1996.
*Estradizione giudiziaria= si chiede ad un paese terzo di conoscere un cittadino per fargli
scontare una pena che lo vede come condannato.
Il diritto alla vita per qualcosa di pi ampio,uno campi in cui si manifesta il divieto della pena
di morte, ma ve ne sono tanti altri.
Interruzione della gravidanza. Prima della legge del 78,l'interruzione della gravidanza era
considerato un reato.
La corte nel 75 con la sentenza 27 decide che questa disciplina penale illegittima, nella parte
proprio in cui punisce anche il medico che interviene per salvare anche la vita della donna. La
corte distingue la vita gi in essere e la vita in potenza del nascituro, e non mette in discussione
il diritto alla vita del nascituro, ma devono prevalere le ragioni della madre e della sua vita gi in
essere, e non si pu dichiarare reato l'atto del medico che interviene per salvare la vita della
donna.

Diritto alla libert sessuale.


Sentenza 561/1987
dichiara l'illegittimit della dichiarativa sulle pensioni di guerra nella parte in cui rilasciava le
pensioni solo a persone lese fisicamente e che quindi doveva essere rilasciata anche a coloro
che fossero stati danneggiati psicologicamente. E che in realt stato violato un diritto
fondamentale ovvero il diritto alla libert sessuale.

Diritto alla riservatezza.


Attiene ad esempio a
-dati personali
-dati sensibili/sensibilissimi (sono quelli particolarmente delicati, da cui emerge informazioni che
delineano gli aspetti della personalit pi intimi, che possono portare ad un trattamento
discriminatorio).
La riservatezza un concetto pi ampio del domicilio e della segretezza epistolare, comprende
anche questi concetti ma pi ampiamente tutela anche gli aspetti pi intimi della persona.
20/11/14

Diritto al libero orientamento sessuale . Cosa decisamente diversa dal concetto di libert
sessuale.
Pi legato al principio di eguaglianza.
sentenza 138/210.
La corte risponde a una questione sollevata dal tribunale di Venezia.
Si chiedeva una di quelle sentenze additive, incostituzionalit della legge non per quello che la
legge prescrive ma per quello che manca, ma la corte respinge la questione rimandandola alla
competenza parlamentare.
La corte dice che non fondata la questione in merito all'art. 3 e 29.
art. 29
''La Repubblica riconosce i diritti della famiglia come societ naturale fondata sul matrimonio.
Il matrimonio ordinato sull'eguaglianza morale e giuridica dei coniugi, con i limiti stabiliti dalla
legge a garanzia dell'unit familiare.''
Altra cosa sono le unioni omosessuali, che non sono prive di tutela costituzionale perch sono

comprese in quelle ''formazioni sociali'' di cui si parla nell'art 2.


L'unico modo di regolare non quella di equiparazione del matrimonio, ci sono altre vie ma
spetta al legislatore intervenire.
La corte non esclude che si possa introdurre il matrimonio omosessuale, ma bisognerebbe
modificare l'art. 29 per farlo??
Il riconoscimento di matrimoni effettuati all'estero. La nostra disciplina (diritto internazionale
privato), prevede che il matrimonio sia disciplinato dalla legge nazionale dei nubendi. La nostra
disciplina inoltre prevede che non possono essere trascritti atti giuridici svolti all'estero che siano
contrari all'ordine pubblico internazionale = rispetto dei principi e valori che caratterizzano il
nostro ordinamento.
*prefetto= garanzia a livello locale della legittimit degli atti di amministrazione.

I singoli diritti. (titolo I della costituzione)


Libert personale
art. 13 cost.
''La libert personale inviolabile.
Non ammessa forma alcuna di detenzione, di ispezione o perquisizione personale, n
qualsiasi altra restrizione della libert personale, se non per atto motivato dell'Autorit giudiziaria
e nei soli casi e modi previsti dalla legge.
In casi eccezionali di necessit ed urgenza, indicati tassativamente dalla legge, l'autorit di
Pubblica sicurezza pu adottare provvedimenti provvisori, che devono essere comunicati entro
quarantotto ore all'Autorit giudiziaria e, se questa non li convalida nelle successive quarantotto
ore, si intendono revocati e restano privi di ogni effetto.
punita ogni violenza fisica e morale sulle persone comunque sottoposte a restrizioni di libert.
La legge stabilisce i limiti massimi della carcerazione preventiva.''
Il divieto di arresti arbitrari elemento che caratterizza tutti gli ordinamenti liberali. (tipico degli
ordinamenti degli stati assoluti)
Oggetto di tutela: che cos' la libert personale?
E' solo tutela da atti di coercizione fisica o prevede anche altro?
Libert di autodeterminazione?
In alcuni casi la corte cost. ha detto che alcune misure di prevenzione che non comportano atti
di coercizione, ma che impongono un comportamento di fare o non fare
-pericolo di fuga
-pericolo di reiterazione del reato
24/11/14
Ci sono altri principi in materia di processo penale che ci aiutano a capire i livelli di tutela di cui
parla l'art. 13.
Principio della irretroattivit della legge penale.
art. 27

La responsabilit penale personale.


L'imputato non considerato colpevole sino alla condanna definitiva.
Le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanit e devono
tendere alla rieducazione del condannato.
Non ammessa la pena di morte.
Principio di non colpevolezza (da non confondersi con l'innocenza), finch non si arrivati ad
una condanna definitiva.
Materia penale: riserva di legge assoluta.
LIBERT PERSONALE (ART. 13) ---> LIBERT DA COERCIZIONE FISICA
Libert di domicilio
Il domicilio inteso dalla corte quasi come una sorta di proiezione spaziale della stessa persona
fisica.
Accertamenti o ispezioni per particolari finalit e devono essere disciplinati da leggi speciali.
Art. 15
Libert di comunicazione privata --> (Segreto epistolare, nello Statuto Albertino)
Ogni forma di comunicazione inviolabile. La loro limitazione pu avvenire soltanto per atto
motivato dall'autorit giudiziaria con le garanzie stabilite dalla legge.Non sono ammissibili forme

di intervento di urgenza da parte della pubblica sicurezza. (scelta consapevole del costituente)
Il bene oggetto di tutela ci che viene evocato dal costituente come elemento di garanzia
come possibilit di rivolgersi segretamente a soggetti privati
importante stabilire quali sono i tipi di comunicazioni che possono essere tutelate (=/= Art. 21
--> libert di manifestazione del pensiero).
Non vi possibilit di tutelare la comunicazione privata se non garantita la segretezza della
corrispondenza.
Tra una comunicazione e la manifestazione del pensiero vi il confine tra tutela dell' art. 15 e
art. 21
--> se si vuole raggiungere un numero di soggetti definito di persone determinate e determinabili
(art. 15).
Il costituente era consapevole di un dato
art. 16 --> prevista riserva di legge ma non riserva di giurisdizione quindi, le misure di
prevenzione possono essere adottate anche dalla pubblica amministrazione.
libert di circolazione (collegata in parte alla libert personale)
vi sono alcune misure dubbio se possono rappresentare o meno una limitazione della libert
personale o della libert di circolazione.
Le misure di prevenzione non incidono direttamente sulla scheda fisica della persona ma sono
obblighi, imposizioni..
Ci si chiede comunque se si tratta di limitazione della libert personale ( sorveglianza
speciale) .
Le altre misure di prevenzione, la corte le ha escluse dalla limitazione di libert personale,
proprio perch non c' atto di coercizione fisica diretta, si tratta per della limitazione della libert
di circolazioni.
Libert di circolazione la possibilit di spostarsi fisicamente da un territorio all'altro della
repubblica (anche per soggiornare)
---> I motivi per cui possono essere limitate queste facolt sono di sanit e sicurezza.
'' la legge stabilisce in via generale'
- ribadire astrattezza e generalit della legge. (ipotesi non presa in considerazione)
- cercare un argine per suddividere meglio ci che era tutela della libert di circolazione e quelle
di libert della persona.
Infatti le uniche misure legittime sono quelli destinate ad una pluralit di soggetti. Se fosse un
provvedimento nei confronti ad un solo soggetto si tratterebbe di limitazione personale (lettura
presa in considerazione dalla corte).
25/11/14
Le uniche limitazioni legittime alla luce della costituzione sono quelle che coinvolgono una
generalit di soggetti.
Ultimo comma art. 16 che va letto in combinato disposto all'art.35 ultimo comma ( Riconosce la

libert di emigrazione, salvo gli obblighi stabiliti dalla legge nell'interesse generale, e tutela
il lavoro italiano all'estero.)
Anche qui ci sono dei limiti che la cost. chiama obblighi (ad es. di tipo
amministrativo,mantenimento ed educazione dei figli, obbligo del servizio militare di leva.)
il rilascio del passaporto oggi considerato un vero e proprio diritto (se si dispone di tutti i
requisiti)
La libert di espatrio non vuol dire avere diritto all'ingresso in qualsiasi altro paese (dipende dalla disciplina
di immigrazione di ciascun ordinamento) .
Libert di emigrazione--> un espatrio finalizzato a trovare un sostentamento.

(all'interno dell'ue la libert di circolazione divenuta qualcosa di molto pi facile,si


consolidata.)
Libert di manifestazione del pensiero =/= libert della comunicazione privata
art. 21

''Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni
altro mezzo di diffusione.
La stampa non pu essere soggetta ad autorizzazioni o censure.
Si pu procedere a sequestro soltanto per atto motivato dell'autorit giudiziaria nel caso di delitti,

per i quali la legge sulla stampa espressamente lo autorizzi, o nel caso di violazione delle norme
che la legge stessa prescriva per l'indicazione dei responsabili.
In tali casi, quando vi sia assoluta urgenza e non sia possibile il tempestivo intervento
dell'Autorit giudiziaria, il sequestro della stampa periodica pu essere eseguito da ufficiali di
polizia giudiziaria, che devono immediatamente, e non mai oltre ventiquattro ore, fare denunzia
all'Autorit giudiziaria.
Se questa non lo convalida nelle ventiquattro ore successive, il sequestro s'intende revocato e
privo di ogni effetto.
La legge pu stabilire, con norme di carattere generale, che siano resi noti i mezzi di
finanziamento della stampa periodica.
Sono vietate le pubblicazioni a stampa, gli spettacoli e tutte le altre manifestazioni contrarie
al buon costume. La legge stabilisce provvedimenti adeguati a prevenire e a reprimere le
violazioni.''
l'art. 21 strettamente collegato ai diritti civili che si sono affermati per primi, questa libert
strettamente collegato alla costruzione di un ordinamento non solo liberale ma anche
democratico.
La libert di manifestazione del pensiero evoca quella societ che governa una comunit
attraverso il confronto continuo delle diverse opinioni, scegliendo la prospettiva che convince di
pi delle altre opinioni.
art. 21 ''pietra angolare del sistema democratico''
Parte dal presupposto che non vi una verit assoluta valida per tutti in maniera universale. (=/= stato
assoluto)
Prevedono che sia l'individuo nella sua autonomia e nella sua razionalit ad esprimere il proprio punto di
vista.

Teorie illuministiche, razionalistiche, liberali.


Gli ordinamenti democratici non temono la libera circolazione delle idee.
rispetto al precedente dello statuto albertino vi un evoluzione, lo statuto prevedeva che vi fosse
libert di stampa.
come tutte le libert questa non un obbligo, si ritiene che vi sia anche il diritto a non esprimere
il proprio pensiero.
Per quanto riguarda i mezzi l'art. 21 detta una disciplina molto dettagliata solo per la stampa.
buon costume :unico limite espresso.
che s'intende per buon costume? una clausola generale che evoca concezioni morali etiche
giuridiche. L'unico concetto che dobbiamo cogliere di buon costume?
Sentenza 9/1965 e 368/1992 .
Il buon costume non deve essere una concezione di tipo morale, ma il comune senso del pudore
che attiene alla sfera sessuale.
era considerato fino alla riforma del 1996, una legge ha definito i reati di tipo sessuale reati

contro la persona e non pi reati di tipo morale.


ovviamente questo non l'unico limite. fin dalla prima sentenza della corte (1/1956) oltre
ai limiti espressi in ciascuna delle libert vi sono una serie di limitazioni implicite, per
integrare tra loro le diverse libert, che a volte possono entrare in conflitto fra di loro.
Sono sicuramente alcuni diritti della persona (diritto all'onore, alla riservatezza...) --> diritti
in conflitto con la libert di pensiero che costituiscono un limite.
Reati d'opinione : reati di apologia (diventa penalmente rilevante nel momento in cui
comporta a una sorta di istigazione indiretta a compiere un reato) o di vilipendio (non si
limita ad un giudizio negativo, ma eccita al disprezzo)
Ordine pubblico, non ve n' alcun accenno in costituzione. Dopo una tormentata
giurisprudenza costituzionale stato un limite implicito ritenuto legittimo.
Ordine pubblico come ordine pubblico ideale illegittimo.
Ordine pubblico in senso materiale -->garanzia della pace sociale, come necessit di
evitare atti di violenza su cose o persone.
reato di propaganda : perplessit con compatibilit dell'art. 21
la propaganda di per se di idee di tipo razzista ha posto una difficolt applicativa evidente.
anche in questo campo qualor vi fossero trattai internazionali di tutela..

quanto un opinione possa integrare in se un atto di discriminazione


problema dei mezzi
per quanto riguarda la stampa
-non pu essere soggetta ad autorizzazioni o censure
uno stampato che contenga lesioni non potr essere preventivamente controllato ma solo
sequestrato successivamente, limitazione che il costituente ha circondato di una serie di
garanzie (riserva di legge rinforzata, perch potr prevedere ipotesi di sequestro solo di
fronte al compimento di delitti), nel caso anche in cui vengano violate norme prevista dalla
legge.
In questi casi necessario che sia il giudice tramite atto gudiziario motivato a stabilire il
sequestro ---> riserva di giurisdizione
In questi casi interverranno ufficiali di polizia giudiziaria.
Per quanto riguarda gli altri schemi di diffusione?
27/11/14
Caso Rai, (pag. 201-202) --> giurisprudenza della corte 420/94 e 266/2000 (paragrafo 12 su
capitolo diritti fondamentali)
la corte ha dichiarato non contrastante con la costituzione il monopolio statale della
televisione,anche se apparentemente sarebbe in contrasto con l'art. 41 Cost .('' L'iniziativa

economica privata libera.Non pu svolgersi in contrasto con l'utilit sociale o in modo da


recare danno alla sicurezza, alla libert, alla dignit umana. La legge determina i
programmi e i controlli opportuni perch l'attivit economica pubblica e privata possa
essere indirizzata e coordinata a fini sociali.'')
dice che se il monopolio naturale, meglio che sia pubblico.
Viene a cadere il sistema di trasmissioni a livello locale, la corte richiede contendibile in
base alle regole del mercato.
Libert religiosa, art 19-->(in parte collegato all'art. 21, perch con ''professare in pubblico'' e
''fare propaganda'', valorizza una manifestazione del pensiero di un particolare contenuto, non
tutela solo l'espressione all'esterno ma tutela anche la sfera privata.

''Tutti hanno diritto di professare liberamente la propria fede religiosa in qualsiasi forma,
individuale o associata, di farne propaganda e di esercitarne in privato o in pubblico il
culto, purch non si tratti di riti contrari al buon costume*.''
*limite analogo per la libert di manifestazione del pensiero.
Oggetto di disciplina tutti e non solo i cittadini.
guarda sentenza 203/1989

'' I valori richiamati (artt. 2, 3, 19) concorrono, con altri (artt. 7, 8 e 20 della Costituzione), a
strutturare il principio supremo della laicit dello Stato, che uno dei profili della forma di
Stato delineata nella Carta costituzionale della Repubblica.
Il principio di laicit, quale emerge dagli artt. 2, 3, 7, 8, 19 e 20 della Costituzione, implica
non indifferenza dello Stato dinanzi alle religioni ma garanzia dello Stato per la
salvaguardia della libert di religione, in regime di pluralismo confessionale e culturale. Il
Protocollo addizionale alla legge n. 121 del 1985 di ratifica ed esecuzione dell'Accordo
tra la Repubblica italiana e la Santa Sede esordisce, in riferimento all'art. 1, prescrivendo
che <Si considera non pi in vigore il principio, originariamente richiamato dai Patti
lateranensi, della religione cattolica come sola religione dello Stato italiano>, con chiara
allusione all'art. 1 del Trattato del 1929 che stabiliva: <L'Italia riconosce e riafferma il
principio consacrato nell'art. 1o dello Statuto del regno del 4 marzo 1848, pel quale la
religione cattolica, apostolica e romana la sola religione dello Stato>.
La scelta confessionale dello Statuto Albertino, ribadita nel Trattato lateranense del 1929,
viene cosi anche formalmente abbandonata nel Protocollo addizionale all'Accordo del
1985, riaffermandosi anche in un rapporto bilaterale la qualit di Stato laico della
Repubblica italiana.''

art. 8
egualmente libere =/= eguali .

Il diritto di voto
Da noi disciplinato nell'art. 48 della sezione dei rapporti politici (capitolo 10 della
sovranit popolare)
''Sono elettori tutti i cittadini uomini e donne che hanno raggiunto la maggiore et. Il voto
personale ed eguale, libero e segreto. Il suo esercizio dovere civico.La legge stabilisce
requisiti e modalit per l'esercizio del diritto di voto dei cittadini residenti all'estero e ne
assicura l'effettivit. A tale fine istituita una circoscrizione Estero per l'elezione delle
Camere, alla quale sono assegnati seggi nel numero stabilito da norma costituzionale e
secondo criteri determinati dalla legge. Il diritto di voto non pu essere limitato se non per
incapacit civile o per effetto di sentenza penale irrevocabile o nei casi di indegnit morale
indicati dalla legge.''
-Titolarit --> Art. 48 diritto concesso ai soli CITTADINI, ma la Cost non esclude che la
legge ordinaria disciplini possibilmente il voto a chi cittadino non (tema di dibattito
attuale, per le elezioni comunali)
-oggetto
-limiti
Elettorato passivo --> diritto di candidarsi per ricoprire una carica elettiva.
Personale --> espressione della volont democratica di ogni singolo individuo, non
possibile che un cittadino esprima un voto in nome o per conto di un altro.
Eguale --> ogni voto pesa allo stesso modo di qualsiasi altro voto. Non ammessa ogni
forma di voto plurimo
Libert e segretezza --> voto libero di ogni forma di condizione esterno.
Per stimolare la doverosit (civica) al voto si prevedeva una sanzione (blanda) . Se ci si
asteneva per molto tempo veniva riportato sul c.d. certificato di buona condotta, in cui
venivano riportare tutte le notizie che potevano dare conto di una irregolarit di determinati
soggetti.
Per brevissimo tempo stata sanzionata l'astensione con una multa ''simbolica''.
Cos' un dovere civico?
Il diritto di voto non pu essere limitato se non per incapacit civile o per effetto
di sentenza penale irrevocabile o nei casi di indegnit morale indicati dalla legge.
effetto di sentenza penale irrevocabile --> il fatto di aver compiuto reati contro la pubblica
amministrazione.
Libert di riunione e libert di partecipazione
Anche se vero che ci si pu riunire o associare per qualsiasi finalit
Libert di riunione =/= libert di associazione
Sono due libert in cui la titolarit del diritto del singolo cittadino, ma l'esercizio
inevitabilmente collettivo. (a differenza delle altre libert che sono sia a titolarit che ad
esercizio individuale).
Libert di riunione : art. 17
''I
cittadini
hanno
diritto
di
riunirsi
pacificamente
e
senz'armi.
Per le riunioni, anche in luogo aperto al pubblico, non richiesto preavviso.
Delle riunioni in luogo pubblico deve essere dato preavviso alle autorit, che possono
vietarle soltanto per comprovati motivi di sicurezza o di incolumit pubblica.''
Determinata da un previo accordo su luogo e ora e oggetto di riunione non si pu parlare in termini di art. 17

02/12/14

Libert di associazione
art. 18
''I cittadini hanno diritto di associarsi liberamente, senza autorizzazione, per fini che non
sono vietati ai singoli dalla legge penale. Sono proibite le associazioni segrete e quelle
che perseguono, anche indirettamente, scopi politici mediante organizzazioni di carattere
militare.''
Per associarsi non necessaria un'autorizzazione per evitare forme di controllo e di
repressione.
Libert di associazione: costituire un vincolo giuridico tra pi persone per perseguire in
forma associativa un fine comune (una formazione sociale di cui parla anche l'art. 2 in
generale). Il vincolo giuridico ci che differenzia l'associazione da una mera riunione.
Ogni associazione ha le proprie finalit anche se magari riguardano gli stessi oggetti. La
libert di associazione prevede anche una sua fattispecie negativa ovvero libert di non
associarsi, ma nonostante ci alcune associazioni obbligatorie sono conformi alla
costituzione (es. ordine degli avvocati, ordine dei medici). Secondo la corte hanno la
finalit che ha una tutela di rilievo costituzionale si pu parzialmente limitare l'esercizio di
una libert.
I limiti che sono di due tipi diversi. Vi una limitazione generale e poi ci sono due specifici limiti
-Sono ammesse tutte le associazioni purch non aventi fini vietati ai singoli della LEGGE
PENALE.
-associazione segreta (l. 17/1982--> da un lato legge provvedimento da un lato disciplina
generale e astratta). Non sufficiente la segretezza in se per far scattare il limite dell'art.
18, ma deve avere un fine particolare, di eversione dell'ordine democratico e
costituzionale.
-associazioni che perseguono sia direttamente che indirettamente scopi politici mediante
organizzazioni di carattere militare.
Il costituente ha scelto di dedicare l'art. 49 all'assoc iazione partitica per risaltare il pluralismo
partitico venuto meno nel periodo fascista.
I diritti sociali
Hanno la caratteristica di essere intesi come libert positive, perch richiedono un massiccio intervento dello
Stato per la tutela di essi. Questi diritti inoltre hanno un costo che non paragonabile agli altri diritti. Sono
anche quei diritti che in vista di una crisi economia rischiano di essere ''compressi''.

Diritto alla salute art. 32


''La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della
collettivit, e garantisce cure gratuite agli indigenti.
Nessuno pu essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per
disposizione di legge. La legge non pu in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto
della persona umana.''
Si tratta di un diritto sia direttamente riferito ai singoli individui ma anche inteso come
interesse dell'intera collettivit. E' su questo aspetto che sono nate anche tutte le
normative sulla tutela ambientale. Esso prevede anche il diritto a ricevere trattamenti
sanitari.
Con la legge 833/1978
ha ampliato i trattamenti sanitari gratuiti a tutti coloro che non hanno la disponibilit
economica e non solo agli indigenti (si andati oltre alla Costituzione.
Garantire cure richiede strutture sanitarie, materiale, personale medico...
Diritto allo studio art. 34
''La scuola aperta a tutti.

L'istruzione inferiore, impartita per almeno otto anni, obbligatoria e gratuita.


I capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno diritto di raggiungere i gradi pi alti
degli studi.
La Repubblica rende effettivo questo diritto con borse di studio, assegni alle famiglie ed
altre provvidenze, che devono essere attribuite per concorso.''
La Cost. tutela anche l'uguaglianza sostanziale.
''Trattamento delle scuole non statali. art 33
Enti e privati hanno il diritto di istituire scuole ed istituti di educazione, senza oneri per lo
Stato.
La legge, nel fissare i diritti e gli obblighi delle scuole non statali che chiedono la parit,
deve assicurare ad esse piena libert e ai loro alunni un trattamento scolastico
equipollente a quello degli alunni di scuole statali.''
Lo Stato gi finanzia il sistema di istruzione pubblica.
Diritto all'assistenza e alla previdenza art. 38
''Ogni cittadino inabile al lavoro e sprovvisto dei mezzi necessari per vivere ha diritto al
mantenimento e all'assistenza sociale.
I lavoratori hanno diritto che siano preveduti ed assicurati mezzi adeguati alle loro
esigenze di vita in caso di infortunio, malattia, invalidit e vecchiaia, disoccupazione
involontaria.
Gli inabili ed i minorati hanno diritto all'educazione e all'avviamento professionale.
Ai compiti previsti in questo articolo provvedono organi ed istituti predisposti o integrati
dallo Stato.
L'assistenza privata libera.''
bla bla bla...
Il principio di eguaglianza
QUESTO NON E' UN DIRITTO O UNA LIBERT MA E' APPUNTO UN PRINCIPIO
DELL'ORDINAMENTO COSTITUZIONALE.
Prevede che tutti debbano essere trattati in modo uguale in relazione al godimento di
ciascun singolo diritto.
art. 3
''Tutti i cittadini hanno pari dignit sociale e sono eguali davanti alla legge, senza
distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni
personali e sociali. (PRINCIPIO DI EGUAGLIANZA FORMALE)
compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che,
limitando di fatto la libert e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della
persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica,
economica e sociale del Paese.'' (PRINCIPIO DI EGUAGLIANZA IN SENSO
SOSTANZIALE)
Il principio di eguaglianza era gi oggetto delle rivendicazioni dell XVIII sec., ma non si
trattava dell'eguaglianza , nella sua complessit che ritroviamo negli ordinamenti moderni,
ma si trattava della c.d. eguaglianza formale, che voleva prendere le distanze dallo stato
assoluto.
La nostra Costituzione aggiunge una prospettiva diversa ---> eguaglianza sostanziale.
03/12/14
Principio di eguaglianza
L'eguaglianza formale si manifesta in tre prospettive differenti fra loro.
-efficacia dell'atto legislativo --> la legge deve avere pari efficacia nei confronti di tutti.
-divieto di discriminazioni --> senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di
opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. Per valutare una discriminazione in
base a queste caratteristiche bisogna valutare la legge nel suo contenuto. Una legge che
fosse discriminatoria in contrasto con l'art. 3. Queste categorie non sono esaustive e lo
cogliamo dall'ultima categoria ''condizioni personali e sociali''.

-(frutto di un'importantissima giurisprudenza della corte) principio di ragionevolezza, di


matrice essenzialmente giurisprudenziale. Bisogna mettere a confronto il principio di
eguaglianza con la libert in generale. Questo principio stato costituito al fine di evitare
irragionevoli distinzioni e allo stesso modo irragionevoli parificazioni. E' sempre necessario
trovare un tertium comparationis
Principio di eguaglianza sostanziale--> attiene al piano delle effettive pari opportunit
ad esempio art. 51 Cost.
''Tutti i cittadini dell'uno o dell'altro sesso possono accedere agli uffici pubblici e alle
cariche elettive in condizioni di eguaglianza, secondo i requisiti stabiliti dalla legge. A tal
fine la Repubblica promuove con appositi provvedimenti le pari opportunit tra donne e
uomini. [8]
La legge pu, per l'ammissione ai pubblici uffici e alle cariche elettive, parificare ai cittadini
gli italiani non appartenenti alla Repubblica.
Chi chiamato a funzioni pubbliche elettive ha diritto di disporre del tempo necessario al
loro adempimento e di conservare il suo posto di lavoro.''
04/12/14
Forme di governo (da on confondersi con le forme di Stato) --> rapporto fra gli organi
titolari della funzione di indirizzo politico e con indirizzo politico s'intende la modalit di
azione nell'esercizio dell'amministrazione di una comunit.
Generalmente i protagonisti delle forme di governo sono
-capo dello stato
-governo
-parlamento
Per percorrere l'evoluzione delle forme di governo moderne occorre studiare quella
dell'ordinamento costituzionale del Regno Unito.
Bill of Rights 1688 ( In Inghilterra infatti i principi che hanno dato origine agli attuali
ordinamenti costituzionali si sono affermati con a

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