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Vite da bibliomani dal Petrarca a Umberto


Eco
STORIE vere di cacciatori di libri. Lo scaffale infinito (Ponte alle Grazie), decimo volume di
Andrea Kerbaker, raccoglie venti biografie di personaggi famosi uniti da una malattia rara e
contagiosa: la bibliofilia. L' autore persona informata dei fatti: milanese, classe 1960, professore
alla Cattolica di Istituzioni e Politiche Culturali, ha iniziato a comprare libri a 16 anni e non si mai
fermato. Ne ha 25.000, alcuni rarissimi, custoditi in una "Casa dei libri" su tre piani (largo De
Benedetti 4, visitabile gratuitamente). Il figlio Francesco, ventunenne, manifesta gi i primi
sintomi con una biblioteca personale di 500 titoli. Professor Kerbaker, chi sono i suoi "pazzi per i
libri"? Collezionisti di tutto il mondo in un viaggio lungo sei secoli di storia. Da Francesco
Petrarca, il primo bibliotecario moderno, a Umberto Eco, nume tutelare dei libri. Passando per l'
Europa rinascimentale e la Russia degli zar, gli Stati Uniti del boom di fine Ottocento e gli attori
squattrinati che furono i primi stampatori di Shakespeare. Potenti cardinali come Federigo
Borromeo e Mazarino, che fondarono l' Ambrosiana e la Bibliotheque Nationale de France, o
personaggi oscuri come Hernando Coln, figlio illegittimo di Cristoforo Colombo. Il capitolo pi
divertente riabilita Monaldo Leopardi. Il padre di Giacomo Leopardi era considerato autoritario,
freddoe insensibile, nemico della vocazione poetica del figlio. Visitando la biblioteca nella casa di
Recanati, ho trovato una lettera di Monaldo in cui racconta di averla costruita personalmente per '
secondare gli studi di mio figlio maggiore' e offre qualsiasi cifra per un trattato di astronomia che
Giacomo era smanioso di leggere. Michele Kerbaker, grande linguista dell' Ottocento, era il suo
bisnonno. Lei fa l' intellettuale, ma non si prende troppo sul serio. Lo scaffale infinito
autobiografico? Raccontando le biblioteche, tiro fuori pezzi di me. Un collezionista ha bisogno
del supporto della famiglia, mia moglie si lamenta solo della polvere. Uno dei miei colpi stato l'
acquisto dei settanta volumi delle opere di Voltaire di fine Settecento, trovati in un rigattiere di
Londra a 500 sterline, un milione di lire del tempo. Non potevo caricarli in aereo, chiamai i miei
suoceri (inglesi), mi portarono le tre casse di Voltaire a Milano in macchina. Nell' era 2.0 perch
salvarei libri? Se la Parodi finisse in ebook, non sarebbe una grave perdita, ma l' edizione
originaria dell' enciclopedia sulla Rivoluzione francese? Come si tramanda il sapere con un iPad?
E l' odore della carta? Diceva Marguerite Yourcenar: ' Fondare biblioteche come costruire
granai pubblici: ammassare riserve contro l' inverno dello spirito' . Milano appare in tre capitolie
nella conversazione finale nella casa di Eco al Castello. Come sta culturalmente? la citt
meno decadente d' Italia, nonostante l' assenza dello Stato. Questo libro che parla di libri un

atto di resistenza. Quando Eco annuncia che lascer la sua biblioteca all' Universit di Bologna, a
patto che la renda fruibile in un anno, colma la mancanza endemica di politiche culturali. La
Biblioteca Sormani ci ha messo trent' anni per catalogare il lascito di Montale. Il Ministero della
Cultura non serve a niente, i partiti lo occupano con i loro peggiori esponenti, tanto vale abolirlo o
affidarlo ai bibliotecari.

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