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UNIVERSIT DEGLI STUDI DI PADOVA

DIPARTIMENTO DI SCIENZE DEL FARMACO

CORSO DI LAUREA IN CHIMICA

SINTESI E CARATTERIZZAZIONE DI ANALOGHI DI


FINGOLIMOD COME ATTIVATORI DI PP2A

Relatore: Prof. Giuseppe Zagotto


Correlatore: Dott.ssa Valeria Pavan

Laureando: Marco Maria Cigna


Matricola 1043699

Anno accademico: 2015/2016

INDICE

1 INTRODUZIONE.....4
1.1 SCOPO....6
1.2 SCLEROSI MULTIPLA (SM)7
1.3 FINGOLIMOD COME IMMUNOSOPPRESSORE......7
1.4 FOSFOPROTEINFOSFATASI 2A (PP2A)8
1.5 FINGOLIMOD COME ANTITUMORALE.12

2 RAZIONALE...14
2.1 ETERIFICAZIONE DI WILLIAMSON...16
2.2 AMMINAZIONE RIDUTTIVA ..16
2.3 ACILAZIONE DI FRIEDEL-CRAFT..17
2.4 SOSTITUZIONE DI ALOGENURO ED AMMINAZIONE...18

3 PROCEDURA SPERIMENTALE.....20
3.1 SINTESI DI MC0422
3.2 SINTESI DI MC0623
3.3 SINTESI DI MC0824
3.4 SINTESI DI MC1125
3.5 SINTESI DI MC1226

4 DISCUSSIONE E RISULTATI..28

5 BIBLIOGRAFIA.30

1. INTRODUZIONE

1.1 Scopo
In questo elaborato, ci si propone di sintetizzare composti analoghi di Fingolimod
(noto anche come FTY720), molecola attualmente in commercio come farmaco per il
trattamento della sclerosi multipla. Linteresse in questa molecola deriva dalla sua
capacit, parallela alle sue propriet immunosoppressive, di interagire con lenzima
PP2A. Questa proteina ha una funzione proapoptotica nelle cellule e risulta
sottoespressa in molte forme tumorali. Sono stati sintetizzati degli analoghi di
FTY720, allo scopo di meglio comprendere le relazioni attivit-struttura (SAR) che
influiscono sullinterazione farmaco-proteina. La struttura del farmaco, composta da
una catena alifatica, un anello aromatico ed una testa amminica fosforilabile, stata
mantenuta, con delle alterazioni minori dei gruppi funzionali. In particolare, la
porzione aromatica della molecola stata conservata, mentre si variata la lunghezza
della catena alifatica e la struttura della testa amminica.

1.2 La sclerosi multipla


La sclerosi multipla una malattia neurodegenerativa demielinizzante1. Alla base
della malattia vi unalterazione nella risposta del sistema immunitario che
riconosce come agenti estranei le componenti del sistema nervoso centrale e le
danneggia. Questa modalit di danno detta autoimmune. In particolare viene
danneggiata la mielina, una sostanza composta per lo pi da lipidi che circonda e
riveste gli assoni delle cellule nervose e li isola, cos da facilitare la trasmissione del
segnale (Figura 1). Il danneggiamento della guaina mielinica comporta un
rallentamento od uninterruzione dellimpulso nervoso elettrico e ci porta ad
importanti conseguenze fisiche e cognitive nel soggetto malato di sclerosi.1

Figura 1: Rappresentazione di un nervo mielinizzato ed un


nervo demielinizzato.2

1.3 Fingolimod come immunosoppressore


Fingolimod, o FTY720 (2-amino-2-(2-[4-octilfenil]etil)-1,3-propandiolo ) (Figura 2),
commercializzato come Gilenya dalla Novartis, un potente immunosoppressore
analogo della sfingosina (Figura 3) approvato dalla Food and Drug Administration
(FDA) come trattamento per la sclerosi multipla. La sua struttura deriva da un
metabolita fungino, la Miriocina (Figura 4), che mostrava potenti effetti
immunosoppressori, ed stato quindi usato come composto lead nella sintesi di

farmaci immunosoppressori allo scopo di migliorarne lefficacia e ridurne gli effetti


collaterali.3

Figura 2: Fingolimod (FTY720).

Figura 3: Sfingosina

Figura 4: Miriocina

Fingolimod manifesta i suoi effetti immunosoppressivi in seguito alla sua


fosforilazione da parte della Sfingosina Chinasi 2 (SphK2). Per via della similarit
strutturale con la sfingosina in forma fosforilata, FTY720-P viene riconosciuto dai
recettori della sfingosina-1-fosfato (S1PRs).4 Ci comporta linibizione del rilascio
di linfociti dai tessuti linfoidi secondari.3 Questi effetti hanno dimostrato il forte
potenziale di FTY720 come farmaco antisclerotico.

1.4 ProteinFosfatasi 2A (PP2A)


I segnali intra ed extracellulari negli eucarioti sono spesso mediati da equilibri di
fosforilazione, ad opera delle chinasi, e di defosforilazione, ad opera delle fosfatasi.5
Un numero rilevante di segnali oncogenici coinvolgono la fosforilazione di serina,
treonina o tirosina. Questo processo funge da interruttore molecolare per molti eventi
regolatori in pathway di segnale che determinano la divisione, la proliferazione, la
8

differenziazione e lapoptosi della cellula.6 Per questo motivo unalterazione del


processo di fosforegolazione pu risultare determinante in questo senso.
stato determinato che una delle vie oncogeniche predominanti quella che
coinvolge la Fosfoinositide 3-chinasi (PI3K/Akt/mTOR). In particolare, la
sovraespressione di questa via stata rilevata in casi di leucemia mieloide acuta
(AML), cos come liperattivazione di Akt stata osservata in casi di cancro alla
prostata.7
Le chinasi spesso sono promotrici di neoplasie in quanto promuovono fattori di
trascrizione e geni antiapoptotici e contribuiscono alla formazione ed alla
sopravvivenza di cellule tumorali. I tumor suppressor controbilanciano lattivit di
questi enzimi limitando la riproduzione cellulare, promuovendo la riparazione del
DNA o lapoptosi. Molte tipologie di cancro sono caratterizzate dallattivazione
anomala di protein chinasi e/o dalla disattivazione delle fosfatasi capaci di inibirle.7

PP2A una serin/treonin fosfatasi cellulare costituita da un oloenzima dimerico.


Questo si compone di una subunit strutturale A di 65 kDa (PR65), la quale pu
essere presente in due isoforme alfa e beta, ed una subunit catalitica C di 36 kDa
che a sua volta pu essere presente nella isoforma alfa o beta. Le subunit A e C
sono espresse in modo ubiquitario e sono spesso associate ad una terza subunit
regolatoria variabile B.

Figura 2: Struttura di PP2A

Figura 5: Struttura di PP2A.8

Essendo state identificate 20 differenti isoforme di questultima subunit, sono


possibili pi di 75 differenti PP2A tra forme dimeriche e trimeriche. Si ritiene che la
subunit B determini la localizzazione della proteina e la specificit del suo
substrato.9

Tabella 1: Forme strutturali delle subunit di PP2A e localizzazione nell'organismo.9

PP2A controlla la crescita cellulare, in particolare controlla la transizione dalla fase


G1 a S e da G2 a M. Inoltre coinvolta nella riproduzione e sopravvivenza della
cellula, inibisce i segnali mitogenici e antiapoptotici via fosforilazione e conseguente
inattivazione delle chinasi ed capace di promuovere lapoptosi regolando in modo
negativo il pathway P13K/AKT tramite defosforilazione diretta di AKT con
conseguente disattivazione della chinasi, ed inattivando BetaCiclina 2 via attivazione
del fattore proapoptotico Bad (Bcl-2 associated death promoter). PP2A pu in
aggiunta inibire segnali mitogenici defosforilando e disattivando le chinasi della
famiglia MEK1 e ERK. Lenzima viene modulato tramite modifiche posttrasduzionali: la subunit catalica C pu essere disattivata in seguito a fosforilazione
da parte di numerose Tirosin Chinasi sul residuo Tyr307 posto sullestremit C
terminale. In condizioni normali, PP2A pu riattivarsi autonomamente
defosforilando Tyr307. Similmente, il residuo Leu309 pu essere metilato dallenzima
10

specifico LCMT-1 (Leucin carbossilmetiltransferasi-1) provocandone lattivazione.8


Modifiche della struttura di PP2A o perdita di attivit fosfatasica sono state collegate
da diversi studi con trasformazioni neoplastiche e dunque sviluppo di cancro.6
Il normale funzionamento fisiologico di PP2A pu anche essere indebolita o
annullato dalla sovraespressione di altri fattori capaci di legarsi ed interagire con la
stessa come SET (I2PP2A o inibitore 2 di PP2A).6

Tabella 2: Alterazioni della funzione di PP2A e malattie associate alle disfunzioni.6

Figura 6: Struttura di PP2A in forma attiva ed in forma inibita da


SET.10

11

SET una proteina endogena di 26 kDa legante per PP2A che possiede unazione
inibitoria sulla stessa; si osserva che in casi di leucemie non linfatiche e leucemia
mieloide acuta il fattore SET sovraespresso, ed stato quindi riconosciuto come
potenziale oncogeno.6

1.5 Fingolimod come antitumorale


Il potenziale antitumorale di PP2A era gi stato individuato quando venne osservato
che lacido ocadaico, un inibitore specifico per PP2A che disattiva la proteina
promuovendo la sua fosforilazione e prevenendo la metilazione, provocava neoplasie
e che la sua attivit si svolgeva tramite dislocazione di diverse subunit di PP2A.11
Fingolimod mostra potenziali effetti antitumorali in svariati studi preclinici su
diverse tipologie di tumore quali tumore al seno, glioblastoma, prostata, polmoni ed
ovaie.12

Tabella 3: Effetti di Fingolimod su diverse patologie e relativo bersaglio molecolare.13

12

Durante gli studi sullattivit linfocitopenica di Fingolimod, stato rilevato che il


farmaco induce apoptosi in linfociti periferici e ci ha spinto ad investigare meglio le
sue potenzialit.
stato dimostrato che capace di indurre autofagia, processo nel quale la cellula
degrada e sostituisce organelli danneggiati tramite lutilizzo di autofagosomi, in casi
tumorali di ovaie, mieloma multiplo e leucemia linfoblastica. Nonostante ci la
relazione tra lautofagia indotta da FTY720 e la morte o apoptosi della cellula
ancora poco chiara, probabilmente per la complessit del meccanismo. Lattivit
antitumorale di FTY720 sembra essere fortemente indipendente dalla sua
fosforilazione da parte di SphK2, motivo per cui si ritiene che il bersaglio ed il
meccanismo del farmaco non fosforilato siano diversi da quelli interessati per la
funzione immunosoppressiva. I suoi effetti terapeutici sembrano essere dovuti,
piuttosto che alla sua interazione con S1PRs, alla sua capacit di promuovere
lattivazione della Fosfoprotein Fosfatasi 2A (PP2A).12 Il meccanismo con cui
avviene questo processo ancora oggetto di studi. Si ritiene tuttavia che la sua azione
si esplichi con la dissociazione del complesso PP2A/SET.

13

2. RAZIONALE

14

15

2.1 Eterificazione di Williamson

Leterificazione di Williamson una reazione molto pratica per la sintesi di eteri


simmetrici o asimmetrici. La reazione una sostituzione nucleofila Sn2 tra un
alcossido (RO-) ed un alogenuro alchilico (BrR). Alogenuri alchilici primari
favoriscono la reazione poich facilitano lingresso del nucleofilo. La reazione stata
sfruttata per formare un legame etereo usando come reagenti di partenza pidrossibenzaldeide e bromuri alchilici primari con catena di lunghezza variabile (cio
n-bromoeptano e n-bromoesano). La base utilizzata per deprotonare il gruppo
ossidrilico K2CO3. Per la reazione vengono utilizzati i seguenti rapporti
stechiometrici:
p-idrossibenzaldeide o fenolo

Achilbromuro

K2CO3

1.0 equivalenti

0.9 equivalenti

2.0 equilaventi

2.2 Sintesi di immine e amminazione riduttiva

Per introdurre in para al gruppo etereo il gruppo amminico presente nella molecola di
Fingolimod si sfruttata unamminazione riduttiva. La reazione avviene attraverso
lattacco nucleofilo dellammina di preferenza al carbonile con formazione di
unimmina. Successivamente limmina viene ridotta usando come riducente NaBH4.

16

nello scopo del progetto testare sul complesso PP2A/SET sia lammina sia limmina
non ridotta. Per la reazione vengono utilizzati i seguenti rapporti stechiometrici:
aldeide benzilica

Ammina

NaBH4

1.0 equivalenti

1.0 equivalenti

1.0 equivalenti

2.3 Acilazione di Friedel-Craft

Un'altra via sintetica utilizzata prevede lintroduzione di un gruppo amminico in una


posizione diversa da quella benzilica. Per fare ci si ricorso ad un acilazione di
Friedel-Craft eseguita su di un alcossi benzene ottenuto dalleterificazione di
Williamson. Lacilazione viene inoltre favorita dalla presenza dellossigeno etereo che
delocalizza la sua densit di carica sullanello benzenico nelle posizioni orto e para.
Lacilazione avviene preferenzialmente sulla posizione para per via dellingombro
sterico della catena alifatica. Lagente acilante prescelto il bromopropionilcloruro,
mentre lacido di Lewis, necessario per generare il carbocatione elettrofilo AlCl3.
Per la reazione vengono utilizzati i seguenti rapporti stechiometrici:
Fenolo sostituito

3-bromopropionilcloruro

AlCl3

1.0 equivalenti

1.0 equivalenti

2.0 equivalenti

17

2.4 Scambio di alogenuro e sostituzione nucleofila con un ammina primaria

Lalogenuro alchilico ottenuto con lacilazione di Friedel-Craft viene sostituito con


unammina alifatica. Per fare ci, si sostituisce il bromo legato al carbonio elettrofilo
con lo iodio in quanto un miglior gruppo uscente.
Sar poi lo iodio ad essere sostituito dallammina secondo un meccanismo S n2. Per
evitare che lacido iodidrico che si libera dalla reazione formi un sale con lammina,
si aggiunge nellambiente di reazione una base (CaCO3) cos da neutralizzarlo.

Per la reazione vengono utilizzati i seguenti rapporti stechiometrici:


Composto acilato

KI

CaCO3

Ammina

1.0 equivalenti

1.5 equivalenti

1.5 equivalenti

1.5 equivalenti

18

19

3. PROCEDURA SPERIMENTALE

20

21

3.1 Sintesi di MC02

Reagente

Massa
molare
(g/mol)

Equivalenti

Massa
utilizzata
(g)

Moli
utilizzate
(10-3)

pidrossibenzaldeide
K2CO3
n-bromoeptano
acetonitrile

122.15

1.0

3.00

24.56

138.20
179.10
41.05

2.0
0.9

6.78
3.96

49.12
22.10

Densit
(g/cm3)

Volume
utilizzato
(ml)

1.14
0.79

3.47
20

Vengono immessi in un pallone di reazione da 250 ml 6.78 g (49.12 mmol) di K2CO3


e 3.00 g (24.56 mmol) di p-idrossibenzaldeide usando come solvente acetonitrile. Si
lascia in agitazione la miscela per 15 minuti e si aggiungono 3.47 ml (22.10 mmol) di
n-bromoeptano. La reazione viene fatta procedere scaldando con un bagno dolio di
silicone termostatato a 60C. Dopo tre ore, la miscela iniziale diventata una
sospensione rosa chiaro. Si filtra il contenuto del pallone per escludere il sale ed il
filtrato viene fatto evaporare con un evaporatore rotante allo scopo di rimuovere
lacetonitrile. In seguito allevaporazione nel pallone permane un solido rosa, il quale
viene disciolto in dietil etere e la soluzione cos formata viene lavata con NaOH al 5%
freddo. La fase acquosa viene scartata, mentre la fase organica viene fatta evaporare
ed il solido di colore giallino viene pesato e caratterizzato tramite spettroscopia NMR
1

H.
Prodotto ottenuto: 1.495 g
Resa 30%

H NMR (300MHz, CDCl3) : 9.69 (s, 1H, CH=O), 7.63 (AA, 2H, ArH), 6.79 (BB,
2H, ArH), 3.83 (t, 2H, OCH2), 1.63 (m, 2H, CH2), 1.20 (m, 8H, 4 x CH2), 0.75
(t, 3H, CH3)

22

3.2 Sintesi di MC04:

Reagente

Massa
molare
(g/mol)

Equivalenti

Massa
utilizzata
(g)

Moli
utilizzate
(10-3)

MC03
Allilammina
Metanolo

206.27
57.06
32.04

1
1

0.356
0.098

1.726
1.726

Densit
(g/cm3)

Volume
utilizzato
(ml)

0.761
0.791

0.130
20

Vengono posti 0.356 g (1.726 mmol) di MC03 e 0.085 g (1.726 mmol) di allilammina
in un pallone da 250 ml. La reazione viene fatta procedere per tre ore sotto agitazione
a temperatura ambiente usando come solvente metanolo. Al termine delle tre ore il
pallone viene messo in un evaporatore rotante cos da rimuovere il solvente. Il residuo
solido di colore giallo viene ridisciolto in diclorometano e lavato in un imbuto
separatore con acqua deionizzata. La fase acquosa viene scartata, mentre la fase
organica viene anidrificata con magnesio solfato e fatta evaporare in un evaporatore
rotante cos da isolare il prodotto, il quale viene pesato e caratterizzato tramite
spettroscopia NMR 1H, NMR 13C e HRMS(ESI).
Prodotto ottenuto: 0.375 g
Resa 88%
HRMS (ESI): trovato 246.1785(C16H23NO, M+1), calcolato 246.1780
1

H NMR (300MHz, CDCl3) : 7.99 (s, 1H, CH=N), 7.50 (AA, 2H, ArH), 6.75 (BB,
2H, ArH), 5.86 (m, 1H, HC=CH2), 5.01 (m, 2H, HC=CH2), 3.98 (d,
2H, NCH2), 3.74 (t, 2H, J= 6.6 Hz, OCH2), 1.55 (quintetto, 2H, J= 7.2
Hz, CH2), 1.20 (m, 6H, 3 x CH2), 0.74 (t, 3H, J= 7.2 Hz, CH3)
C-NMR (75MHz, CDCl3): : 161.4, 136.2, 129.6, 128.8, 115.8, 114.4, 68.1, 63.4,

13

53.5, 31.6, 29.2, 25.7, 22.6, 14.0.

23

3.3 Sintesi di MC08

Reagente

Massa
molare
(g/mol)

Equivalenti

Massa
utilizzata
(g)

Moli
utilizzate
(10-3)

MC03
Butilammina
NaBH4
Metanolo

220.28
73.14
37.83
32.04

1
1
3

0.33
0.11
0.17

1.51
1.51
4.53

Densit
(g/cm3)

Volume
utilizzato
(ml)

0.74

0.148

0.79

20

Vengono posti 0.33 g (1.51 mmol) di MC03 e 0.11 g (1.51 mmol) di butilammina in
un pallone da 250 ml usando come solvente metanolo. La reazione viene fatta
procedere per tre ore a temperatura ambiente sotto agitazione magnetica. Al termine
delle tre ore la reazione viene raffreddata con un bagno di acqua e ghiaccio e vengono
aggiunti al pallone 0.17 g (4.53 mmol) di NaBH4 lentamente. 3 ore dopo alla miscela
di reazione viene aggiunta una soluzione satura di NaHCO3 per consumare il riducente
residuo. Il pallone di reazione viene posto in un evaporatore rotante per rimuovere il
metanolo presente. Successivamente si estrae la soluzione acquosa rimanente con
diclorometano. Si scarta la fase acquosa, mentre la fase organica viene lavata con una
soluzione satura di NaCl e successivamente viene evaporata. Il prodotto isolato viene
pesato e caratterizzato tramite spettroscopia NMR 1H e HRMS(ESI).
Prodotto ottenuto: 0.172 g
Resa 43%
HRMS (ESI): trovato 277.2254 (C18H31NO, M+1), calcolato 277.2249
1

H NMR (300MHz, CDCl3) : 7.11 (AA, 2H, ArH), 6.74 (BB, 2H, ArH), 3.84 (t, 2H,
J= 6.4 Hz, OCH2), 3.61 (s, 1H, NH), 2.52 (t, 2H, J= 7.2 Hz, NCH2),
2.06 (s, 2H, CH2-N), 1.68 (quintetto, 2H, J= 6.6 Hz, CH2), 1.31 (m,
12H, 6 x CH2), 0.82 (t, 6H, 2 x CH3)

24

3.4 Sintesi di MC11

Reagente

Massa
molare
(g/mol)

MD60
3-bromopropionil
cloruro
AlCl3
DCE

Equivalenti

Massa
utilizzata
(g)

Moli
utilizzate
(10-3)

180.10 1.0
169.91 1.5

0.79
1.13

4.40
6.60

131.89 1.5
98.97

0.88

6.60

Densit
(g/cm3)

Volume
utilizzato
(ml)

1.70

0.682

1.25

20

Si sospendono 0.878 g (6.60 mmol) di AlCl3 in DCE raffreddato da un bagno di acqua


e ghiaccio, sotto agitazione magnetica. Parallelamente si prepara una soluzione del
composto denominato MD60 (precedentemente sintetizzato nel laboratorio del Prof.
Zagotto) pesandone 0.790 g (4.40 mmol) e sciogliendolo in 10 ml di DCE insieme a
0.682 ml (6.60 mmol) di bromopropionil cloruro. Questa soluzione viene poi aggiunta
alla sospensione iniziale goccia a goccia. La reazione viene lasciata procedere per tre
ore, al termine delle quali la reazione viene terminata versando la miscela di reazione
in un becker di acqua deionizzata cos da complessare lAlCl3 residuo. Il becker viene
lasciato riposare per venti minuti con mescolamento.
Per la purificazione, la miscela viene posta in un evaporatore rotante per rimuovere
DCE e successivamente la soluzione viene estratta con dietil etere. La fase organica
viene poi lavata con acqua deionizzata ed evaporata con un evaporatore rotante. Il
prodotto pu cos essere pesato e caratterizzato tramite spettroscopia NMR 1H.
Prodotto ottenuto: 1.186 g
Resa 85%
1

H NMR (300MHz, CDCl3) : 7.70 (AA, 2H, ArH), 7.16 (BB, 2H, ArH), 3.60 (t, 2H,

J= 7.0 Hz, Br-CH2), 3.41 (t, 2H, J= 7.0 Hz, O=C-CH2), 2.86 (t, 2H, J= 7.7 Hz,
S-CH2), 1.59 (2H, quintetto, J= 7.2 Hz, CH2), 1.25 (m, 4H, 2xCH2), 0.80 (t, 3H, J= 6.8
Hz, CH3)
25

3.5 Sintesi di MC12

Reagente

Massa
molare
(g/mol)

Equivalenti

Massa
utilizzata
(g)

Moli
utilizzate
(10-3)

MC11
piperidina
KI
CaCO3
toluene

314.03
85.09
165.87
100.09
92.14

1
1.5
1.5
1.5

0.55
0.22
0.28
0.26

1.15
2.63
2.63
2.63

Densit
(g/cm3)

Volume
utilizzato
(ml)

0.862

0.260

0.867

20

Si pesano 0.55 g (1.75 mmol) di MC11, 0.22 g (2.63 mmol) di piperidina, 0.28 g (2.63
mmol) di ioduro di potassio e 0.26 g (2.63 mmol) di CaCO3. Si pongono tutti i reagenti
in un pallone di reazione da 250 ml usando come solvente toluene. La reazione viene
lasciata procedere termostata a 120C ed a riflusso.
Al termine della reazione si lascia raffreddare il pallone di reazione e si filtra la
miscela. Il solido filtrato viene lavato con toluene. La soluzione viene evaporata con
un evaporatore rotante per rimuovere il toluene. Il residuo solido viene sciolto in DCM
e lavato con NaOH(aq) al 10%. Viene scartata la fase acquosa, mentre la fase organica
viene evaporata con un evaporatore rotante. Il prodotto pu cos essere pesato e
caratterizzato tramite spettroscopia NMR 1H e HRMS(ESI).
Prodotto ottenuto: 0,307 g
Resa 83%
HRMS (ESI): trovato 319.1978 (C19H29NOS, M+1), calcolato. 319.1970
1

H NMR (300MHz, CDCl3) : 7.85 (AA, 2H, ArH), 7.26 (BB, 2H, ArH), 3.13 (2H,

t, S-CH2), 2.96 (2H, m, CH2), 2.91 (2H, m, CH2), 2.75 (2H, m, CH2), 1.67 (4H, m,
2xCH2), 1.58 (4H, m, 2xCH2), 1.42 (4H, m, 2xCH2), 1.32 (2H, m, CH2), 0.98 (3H, t,
J= 7.6 Hz, CH3)

26

27

4. DISCUSSIONE E RISULTATI
Durante il lavoro di sintesi in laboratorio, si contribuito a sintetizzare una libreria di
composti analoghi di Fingolimod a ridotta fosforibilit. I composti ottenuti con una
buona purezza e in quantit sufficiente (MC04, MC08, MC10, MC12) verranno testati
in vitro sul complesso PP2A/SET presso il Dipartimento di Medicina Molecolare
delluniversit di Padova. Altri composti hanno evidenziato la presenza di impurezze
nella caratterizzazione 1H NMR (MC05, MC07, MC10) e necessiteranno di ulteriori
purificazioni prima che si possa sperimentare la loro azione sul complesso PP2A/SET.
Di seguito vengono mostrati tutti i composti sintetizzati durante lattivit di
laboratorio, compresi gli intermedi di reazione MC02, MC03, MC05 e MC09 e MC11.

Nome
assegnato

Struttura

Nome IUPAC

MC02

4-(esilossi)benzaldeide

MC03
4-(eptilossi)benzaldeide

MC04

N-(4-(esilossi)benzildene)prop-2-en-1ammina

28

MC05

N-(4-esilossi)benzil)prop-2-en-1-ammina

MC07

N-(4(eptilossi)benzildene)cicloesanammina

MC08

N-(4-(eptilossi)benzil)butan-1-ammina

MC10

4-(esilossi)-N-(ossiran-2-metil)anilina

MC11

3-bromo-1-(4-(pentiltio)fenil)propan-1one

1-(4-(pentiltio)fenil)-3-(piperidin-1il)propan-1-one

MC12

29

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