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In sintesi
Let arcaica
Nei primi cinque secoli della sua storia Roma non produce nulla di
specificatamente letterario, ma solo embrionali forme artistiche anonime e
orali, di cui restano scarsi documenti di difficile interpretazione. Alla met del III
secolo a.C., per influenza della cultura ellenistica dell'Italia meridionale, ha
inizio la letteratura vera e propria con la rappresentazione teatrale di un
dramma di Livio Andronico. Il contemporaneo Nevio introduce il poema epico
con l'argomento storico della prima guerra punica e il commediografo Plauto,
nella sua produzione comica di matrice greca, diffonde gusto e atmosfere
tipicamente romane. Ennio, il primo e pi insigne poeta del periodo arcaico, nei
suoi Annales estende agli avvenimenti a lui contemporanei la materia epica gi
trattata da Nevio, sostituisce il metro esametro al saturnio e scrive Saturae, un
genere che avr larga fortuna nei secoli successivi.
A opera del cosiddetto circolo degli Scipioni si ampliano i rapporti con la cultura
e la filosofia greca e si definisce il concetto di humanitas, intesa come dignit
dell'uomo, amore per la cultura, necessit di rapporti rispettosi della
personalit altrui. Al circolo sono legate personalit quali il commediografo
Terenzio e il poeta Lucilio. A questa ellenizzazione della cultura romana si
oppongono vigorosamente tradizionalisti, come Catone il Censore, in nome del
mos maiorum, delle usanze degli antenati fatte di disciplina intransigente,
parsimonia e dedizione al lavoro. Gli ultimi esponenti della rappresentazione
tragica in et arcaica sono Pacuvio e Accio.
Le iscrizioni
La prosa: il diritto
La prosa: la cronaca
La prosa: l'oratoria
La poesia
Il teatro
Il teatro
Attori e autori
I generi
Livio Andronico
Gneo Nevio
Plauto
La vita
Plauto (Sarsina, prima del 250-Roma 184 a.C.). Scarsi sono i dati sulla vita del pi famoso commediografo
dell'et arcaica, che era di origine umbra (Sarsina) e sicuramente nato libero.
Le
opere
Sono giunte praticamente complete 20 commedie palliate (Fabulae Varronianae) e frammenti di una
ventunesima:Amphitruo, Asinaria, Aulularia, Bcchides, Captivi, Csina,Cistellaria, Curculio, Epdicus, Mena
echmi, Mercator, Miles
gloriosus, Mostellaria, Persa, Poenulus, Psudolus, Rudens,Stichus, Trinummus, Truculentus e Vidularia.
Fonti e
struttur
Le trame e i personaggi si ispirano a quelli della "commedia nuova" ellenistica, ma il poeta crea un'opera
originale e autonoma dalle fonti, sia nella lingua, sia nel nome dei personaggi, sia nella struttura, sia per le
a delle
comme
die
allusioni al mondo romano. La commedia, infatti, non divisa in atti, non ha cori, d ampio spazio al canto
e alla musica, manca di coerenza e organicit.
Il
mondo
poetico
L'interesse di Plauto non rivolto all'intreccio (spesso anticipato nei prologhi), n vuole lanciare messaggi
morali o caratterizzare psicologicamente i personaggi: il suo scopo solo divertire il pubblico. Il suo un
mondo di farsa popolaresca e di irresistibile comicit, di cinismo e di amoralit, in cui sembrano credibili le
vicende pi grottesche. Il tutto espresso in una lingua versatile e ricca, con l'andamento del parlato.
Ennio: la vita
Nato a Rudiae nel 239 a.C., Ennio arriva a Roma nel 204 al
seguito di Catone il Censore e si stabilisce in citt fino alla sua
morte nel 169 a.C. Entra a far parte dell'ambiente degli
Scipioni e nel 189 segue M. Fulvio Nobiliore nella campagna
militare in Etolia. Nel 184 ottiene la cittadinanza romana.
Ennio: le tragedie
Pacuvio
Accio
La prosa
L'oratoria
La storiografia
La monografia
Catone il Censore
Catone: le opere
Cecilio: le commedie
Cecilio: la poetica
Terenzio
Terenzio: le commedie
Terenzio: la poetica
La palliata
La togata
L'atellana
Lucilio: la vita
Lucilio: le Satire
La nuova poesia