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la Scuderia Sorci Verdi presenta:

GUIDA PER COSTRUIRE UN'APE DA CORSA

realizzata da Ermen Gretti

Come ti costruisco un Ape da corsa.

premessa
procurarsi l'ape
scegliere la categoria
prototipi: preparazione di base
il propulsore
le sospensioni
fissaggio del motore
assemblaggio cabina-motore
radiatore, pedaliere, freni
il cambio
ultimi montaggi
un metodo alternativo
rifiniture finali

PREMESSA
Questo secolo oltre che da tanti altri fatti e' senza dubbio stato caratterizzato
dalla pubblicazioni di manuali per costruire e fare qualsiasi cosa; potevamo noi
esimerci dallo stendere un manualetto per costruire un Ape da corsa ?
Certamente no. Anche perché molta gente ci chiede: ma come si fa? E a dire il
vero non sappiamo se la domanda ci sia rivolta per un sincero interessamento o
solo come per dire ad esempio: ma come si fa a picchiare un bambino?. Ad ogni
buon conto e per la soddisfazione degli interessati diamo qui di seguito le
indicazioni necessarie per diventare i fortunati possessori di un ape da corsa.

PROCURARSI L'APE
Prima di tutto bisogna reperire la materia prima; si sconsiglia di utilizzare l'ape
del nonno o dello zio che magari poi potrebbero cancellarvi dal loro testamento,
e' molto meglio se trovate qualcosa di ormai giunto a fine carriera; i migliori
fornitori di api a fine carriera sono gli enti pubblici.
SCEGLIERE LA CATEGORIA
Bisogna poi vedere in quale categoria intendete inserire il mezzo che vi
accingete a costruire, stranamente i 130, che non richiedono particolari
accorgimenti nell'elaborazione, sono i più costosi in quanto i vari pezzi non
possono essere acquistati al recupero.
Per avere un 130 basta recuperare una vecchia Ape 50 elaborare il motore con i
kit gia' in commercio, irrobustire la scocca, dotarla di roll bar e cinture e l'ape e'
pronta.

PROTOTIPI: PREPARAZIONE DI BASE


Più complesso e' il lavoro per i "prototipi" delle categorie under ed over 1000, la
cabina puo' essere di quelle tonde o di quelle squadrate, con manubrio o volante
ma comunque in ogni caso abbastanza mangiata dalla ruggine, quindi dopo aver
tagliato la parte posteriore armarsi di lamiere e saldatrice (oltre che di molta
pazienza) e rifare fondi, tappare almeno i buchi più grossi; a quelli piccoli pensa
lo stucco, e sostituire o almeno coprire le parti più marce.

IL PROPULSORE
Si passa quindi alla preparazione del propulsore; il più delle volte la cosa non
dipende da libera e ponderata scelta ma da quello che offre il campo di recupero
o dalla macchina dismessa di qualche conoscente che in questo modo si libera
del ferrovecchio e della rogna di portarla in proprio alla demolizione.
Qui vi sono vari metodi di preparazione, gelosamente custoditi dai meccanici
delle varie scuderie, noi vi daremo le indicazioni del metodo Sorci Verdi; metodo
ormai ben collaudato, derivato non tanto da calcoli o disegni ma dall'estro del
momento, dal tipo di materiale che si ha disposizione e dalla quantita' di birra
ingurgitata dal tecnico costruttore; metodo definito alla "vala' che vai bene" e
che noi naturalmente pblackiligiamo e riteniamo il migliore.
Se avete a disposizione la macchina intera andate certamente meglio in quanto
avete dei sicuri punti di riferimenti per quanto riguarda le misure, se invece avete
preso i pezzi al recupero dovrete fare un po' a occhio e com' e' successo a noi
poi vi capitera' di dover allungare o accorciare i semiassi.

LE SOSPENSIONI
Si parte, generalmente, costruendo il castello delle sospensioni che poi
reggeranno tutto l'ambaradan del motore partendo dalla parte posteriore dove
avrete gia' collegato le ruote con un tubo sugli snodi delle stesse, da questo
tubo (quadrato ovviamente) collegate la testa dei due ammortizzatori con altri
due tubi e con altri due chiuderete i due triangoli di sospensione sulla barra di
torsione anteriore badando bene che comunque possa girare liberamente;
bisogna tener presente quanto alto si vuole tenere il motore e come si intende
poi supportarlo.

FISSAGGIO DEL MOTORE


Si passa quindi a fissare il motore tenendo conto della necessita' di dover
cambiare in futuro qualche pezzo e quindi lasciando gli spazzi per poter lavorare,
comunque la cosa non e' eccessivamente problematica: fiamma ossidrica e
saldatrice riescono sempre a sistemare tutto.
Prima del collegamento tra le due parti e' necessario fissare le ruote, se
disponete della scatola dello sterzo non esiste problema in quanto una volta
messe nella giusta posizione basta bloccarla; talvolta anche per problemi di
costruzione bisogna fissare le ruote indipendentemente, in questo caso tenete
presente che comunque le ruote devono essere libere di andare su e giù in base
al terreno e quindi ci vogliono due snodi (per quello sulla ruota potete utilizzare il
braccetto dello sterzo) e che debbono essere collegate alla parte rigida con un
tubo sufficientemente lungo ad evitare che nel su e giù le ruote si chiudano o si
aprano (la convergenza e' un opzional).

ASSEMBLAGGIO CABINA-MOTORE
Si puo' ora operare "l'incalmo", si mettono i due pezzi, cabina ed apparato
motore, alla distanza (bisogna calcolare (?) lo spazio per radiatore e sedile)
voluta; secondo noi per una maggior manegevolezza e per un minor rischio di
ribaltamento l'ape deve essere molto corta (parere contestato da Nico della
Scuderia Tre Cioke ma ognuno e' libero di avere le proprie opinioni), pensiamo
quindi che la giusta distanza del centro ruota dalla cabina debba andare dai 70
agli 80 cm.; nel caso la distanza debba essere maggiore per problemi tecnici e'
meglio allargare la carreggiata posteriore.
Prima di saldare le due parti e' necessaria una ulteriore operazione di alta
tecnologia; ci si porta ad una certa distanza e si guarda che il tutto "accontenti
l'occhio" sollevando od abbassando i due tronconi fino al raggiungimento dello
scopo.

RADIATORE, PEDALIERE, FRENI


Saldati i due tronconi nella parte inferiore si passa ad inserire radiatore, sedile e
pedaliere; si collegano i tubi dei freni escludendo il freno anteriore. Il freno
anteriore e' meglio che sia escluso (eventualmente se siete fanatici si puo'
collegare con altra pompa ed altro comando) perché nel caso di frenata in curva,
soprattutto con percorsi su fango, l'ape procederebbe dritta.

IL CAMBIO
Bisogna anche collegare il cambio; questa e' l'operazione più complicata in
quanto il comando deve necessariamente essere invertito e portato in avanti; noi
generalmente mettiamo la leva a sinistra del pilota collegando un tubo (da 1/2)
che passa sotto il cambio.
Ora si collega con tubi tondi sagomati (consigliato il tubo da 3/4) la testa delle
sospensioni con il tetto della cabina facendo proseguire i tubi fino davanti e si
collegano tra di loro con altro tubo, facente la funzione di roll bar, sulla parte
posteriore della cabina alla quale e' stata tolta la lamiera posteriore, per dare
spazio al sedile, e precedentemente rinforzata fino in fondo lungo le linee di
taglio.

ULTIMI MONTAGGI
I vetri, se c'erano, sono stati tolti sin dall'inizio, quindi si mette una rete protettiva
sul buco anteriore fissandola con rivetti; si fissano le cinture di sicurezza, la
batteria ed il serbatoio; noi utilizziamo e consigliamo serbatoi in plastica da
motocoltivatori che debbono essere ben fissati in posizione di sicurezza.
Lamiera del tetto, spoiler, paraurti e parafanghi sono opzional che vengono posti
in opera prima del fissaggio del serbatoio che comunque consigliamo sempre di
rimuovere prima di qualsiasi operazione di riparazione o manutenzione; la
lamiera del tetto oltre che a proteggere il motore ed il pilota dalle intemperie ha
anche lo scopo di rendere più solida l'ape dal momento che collega i due tubi
tondi ed il roll bar; se non la volete mettere ed ottenere lo stesso scopo di
solidita' dovrete collegare il tutto con dei tubi diagonali, anche di diametro
inferiore.
UN METODO ALTERNATIVO
Volendo si puo' utilizzare il ponte posteriore dell'ape levando il motore originale
e mettendo il nuovo propulsore supportandolo sui longheroni; in questo caso
una volta messo il motore bastera' saldare i semiassi; e' chiaro che in questo
caso si avra' una ape più lunga; questo metodo e' consigliato se usate motori di
vetture con trazione posteriore o comunque con motore a sbalzo posteriore (vedi
Renault 5 e simili) che altrimenti molto corte continuerebbero ad impennare.

RIFINITURE FINALI
Vernice, adesivi vari e rifiniture estetiche e finalmente l'ape e' pronta; non resta
che provarla, metterla a punto e sarete pronti a ribaltarvi insieme a noi sui vari
circuiti.

Vi aspettiamo e BUON DIVERTIMENTO

P.S. la dilagante moda di montare propulsori da moto ha fatto


proseliti anche alla Scuderia Sorci Verdi; in un prossimo futuro ed in
un' altra puntata vi spieghero' come fare a costruire un ape da
corsa con motore da moto.

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