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Nel 1940 la saldatura fu introdotta nella tecnica delle costruzioni navali, soprattutto per
esigenze belliche.
Nelle strutture cos realizzate, il fenomeno della frattura nei metalli, i cui effetti erano
stati, sino ad allora, contenuti, ebbe conseguenze importanti, spesso catastrofiche.
Frattura fragile di una nave tipo Liberty (T-2), avvenuta durante la seconda guerra mondiale.
La fratture erano
generalmente innescate
da difetti dovuti a
saldature non bene
eseguite.
Almeno 1000 navi da
carico di questo tipo furono
danneggiate, pi o meno
seriamente, da fratture
fragili durante il secondo
conflitto mondiale.
Diciannove di esse furono
troncate in due, come
mostra questa foto.
In alcuni casi ci avvenne
addirittura in porto e con la
nave scarica.
Rottura catastrofica
di una turbina
causata dalla rottura
di un anello di tenuta
( 1350 mm)
realizzato in acciaio
fucinato.
SAE 3335
S=690 Mpa
R=854 MPa
Oltre alla possibilit di creare piccoli difetti (cricche), il processo di saldatura, se non
perfettamente eseguito, pu generare, a causa dei forti gradienti termici che induce, tensioni
residue e variazioni delle caratteristiche meccaniche locali del materiale, sia nella zona fusa che
nella zona immediatamente circostante, detta zona termicamente alterata (ZTA).
(200x)
A=
max
max = n 1 + 2
b
b2
a
max = n 1 + 2
Il rapporto
Kt =
max
n
0
la tensione locale in corrispondenza del
fondo intaglio tende a valori molto elevati.
Al limite, per = 0 la tensione locale al
fondo intaglio, nellipotesi di comportamento
puramente elastico del materiale, diventa
infinita.
a
rp = n
2 s
2a
Stato di tensione
Stato di tensione
Stato di tensione
Quando non esiste il rischio di rottura per frattura fragile il dimensionamento di una struttura
nasce generalmente dal confronto di due quantit:
lo stato di tensione che si verifica sotto lapplicazione dei carichi previsti;
le prestazioni del materiale, in termini di tensione ammissibile.
Tensione di lavoro
Tensione ammissibile
Nel caso sia necessario verificare la resistenza alla frattura, il progetto di una struttura richiede
di confrontare tre quantit:
lo stato di tensione che si verifica sotto lapplicazione dei carichi previsti;
le prestazioni del materiale, in termini di tenacit alla frattura;
le dimensioni di un difetto, ovvero di una cricca.
Tensione di lavoro
Tenacit a frattura
(temperatura)
10
Teoria di Griffith
U0
UD
UA
U A = E E + E + E p
EE
Ep
Bilancio energetico
U = U0 U D +U A
2a
11
Teoria di Griffith
U = U0 U D +U A
U0
UD
UA
U A = E E + E + E p
EE
Ep
EE = 0
B
Se il materiale perfettamente
elastico ovvero se la zona di
plasticizzazione nulla.
2a
Ep = 0
Teoria di Griffith
U = U0 U D +U A
U0
UD
UA
U A = E E + E + E p
EE
Ep
U A = E
B
2a
e quindi:
U = U 0 U D + E
12
Teoria di Griffith
E = 4aB
U = U 0 U D + E
Energia
necessaria per
generare 1 m2 di
nuova superficie
a 2 2
B
E
( 2a 2 )(1 2 ) B
UD =
E
UD =
Plain stress
Plain strain
B
Griffith valut lenergia di
deformazione elastica sulla base
di unanalisi condotta da Inglis:
e
2a
UUDD ==
(a a )(1B ) B
22 2 2
E E
stress
nel caso di plain strain
Teoria di Griffith
Quindi il bilancio energetico si
pu scrivere come:
U = U 0 U D + E
U = U 0 + 4aB
a 2 2
B
E
( 2a 2 )(1 2 ) B
UD =
E
UD =
a 2 2
B
E
U
2 a 2
= 4 B
B
a
E
E = 4aB
=0
Plain stress
Plain strain
a 2
= 2
E
Condizione critica
U
2
=
B
2
a
E
2
a=
2 E
Kc
a = Kc
13
Teoria di Griffith
E = 4aB
U = U 0 U D + E
U = U 0 + 4aB
a 2 2
B
E
( 2a 2 )(1 2 ) B
UD =
E
UD =
a 2 2
B
E
2 a 2
U
= 4 B
B
E
a
Griffith ottenne sperimentalmente il valore di
dal quale ricav la quantit:
Plain strain
a 2
= 2
E
=0
Plain stress
per il vetro,
2 E
= 0.15 MPa m
a=
2 E
Kc
a = Kc
Teoria di Griffith
Alluminio
Ferro
Magnesio
Nichel
Rame
Stagno
Silicio
Vetro
Griffith ottenne sperimentalmente il valore di
dal quale ricav la quantit:
( J / m2 )
E (GPa)
Materiale
70
1.6
200
40
140
2.0
1.2
1.65
130
42
180
50-85
1.65
1.2
1.2
1.2
per il vetro,
2 E
= 0.15 MPa m
a=
2 E
Kc
a = Kc
14
Teoria di Griffith
K = f ( a ) a
dove
f (a)
Teoria di Griffith
Il rateo di rilascio di energia, per unit di spessore, relativo ad un accrescimento
infinitesimo da delle dimensioni del difetto, generalmente indicato come segue:
G =
a 2
U D
=
E
a
G =
J
2
m
)(
a 2 1 2
E
Lassorbimento di energia dovuto alla creazione di nuova superficie, sempre nel caso di
spessore unitario e per un materiale idealmente elastico, indicato come segue:
R =
E
a
= 2
J
2
m
indipendente
dalle dimensioni del difetto
=R
G <R
G R
15
Teoria di Griffith
Energia
UD
G =
U D 2 a
=
E
a
R =
E
a
U U 0 = E U D
Massimo
acr
In condizioni critiche:
G =
)(
a 2 1 2
K 1 2
= I
E
E
G =R
K I = Y a
Teoria di Griffith
3 > 2 > 1
acr3 < acr2 < acr1
Energia
G =
U D 2 a
=
E
a
R =
E
a
G =R
16
Anche per
materiali fragili
possibile che sia:
Teoria di Griffith
2 > 1
E p
a
>>
E
a
E E p
+
a
a
E
R =
a
Energia
R =
acr a
acr
In condizioni critiche:
Se il materiale fragile e la
plasticizzazione modesta
lecita lipotesi: E p = C a
G =R
Se c plasticizzazione
Zona plasticizzata
e quindi si ha:
U A = E + E p
R
=C
ancora indipendente da
Teoria di Griffith
3
3 > 2 > 1
E p
E E p
+
a
a
E
R =
a
Energia
R =
acr a
acr acr
In condizioni critiche:
G R
G ==R
a
a
17
Modo I
di apertura
18
Modo II
di taglio nel piano della cricca
Modo III
di taglio fuori dal piano della cricca
19
Tra i diversi modi di rottura descritti, il modo I il pi interessante per chi progetta strutture.
Rappresenta, infatti, la forma di apertura pi comune che si osserva nella realt
che anche la pi critica, poich richiede la minore tensione nominale per innescare la frattura.
Qualunque caso reale pu essere ricondotto ad uno dei tre modi
oppure ad una loro combinazione.
Modo I di apertura
r
ij = C1
a
1
2
r
r
f1ij ( ) + C2 f 2ij ( ) + C3
a
a
1
2
f 3ij ( ) + .......
y
y
y
Zona di singolarit
20
Teoria di Irwin
Modo I di apertura
Per
=0
y =
si ha:
x =
a
2r
a
cos 1 sen sen
2r
2
2
2
y =
3
a
xy =
a
sen cos cos
2r
2
2
2
Teoria di Irwin
Modo I di apertura
KI = a
x =
KI
f ij ( )
2 r
= 0 la componente y
KI
y =
2 r
ij =
Per
KI
cos 1 sen sen
2
2
2
2 r
KI
3
cos 1 + sen sen
2
2
2
2 r
3
KI
y =
vale:
xy
21
Teoria di Irwin
Modo I di apertura
KI = a
e pose
y =
KI
2 r
a
dove con
2 r
In generale il valore del fattore di intensit della tensione pu essere espresso nella forma:
dove Y un fattore di forma dipendente dalla
geometria del difetto.
K I = Y a
K I = Y a
Y=
per w >> a
KI = a
Y=
per w > a
2a
Feddersen
Y = sec
a
w
K I = a sec
a
w
w
Irwin
Y=
a
w
tan
a
w
KI = a
a
w
tan
a
w
22
K I = Y a
F
per w >> a
per w > a
K I = 1.12 a
Y = 1.12
Y = 1.12 0.41
a
a
a
a
+ 18.7 38.48 + 53.85
w
w
w
w
Y = 1.12
Y=
23
K I = Y a
F
per w >> a
Y = 1.12
per w > a
Y = 1.12 + 0.76
w
a
a
a
8.48 + 27.36
w
w
w
K I = Y a
F
B
w
a
L
KI =
1
3
5
7
9
PL
a 2
a 2
a 2
a 2
a 2
29.6 185.5 + 655.7 1017.0 + 63.9
B w
w
w
w
w
w
24
K I = Y a
4
a
2
2
(sen ) + (cos )
c
2
2a
KI = a
2c
c2 a2
(sen )2 d
c2
1 c2 a2 3 c2 a2
= 1
..........
2
2
2 4 c
64 c
Vista dallalto
Se il rapporto a/c piccolo si
pu utilizzare una espressione
approssimata:
3
8
K I = Y a
a2
8 c2
2a
4
a
2
2
(sen ) + (cos )
c
2
KI = a
2c
KI = a
/2 :
Vista dallalto
Se il rapporto a/c piccolo si
pu utilizzare una espressione
approssimata:
a2
=
+
2
8 c2
25
K I = Y a
a
Q
K I = 1.12
2c
Q = 0.212
S
2
a
Vista dallalto
3
2
a
Q
a2
8 c2
K I = 1.12 M K
K I = 1.12 M K
a
Q
Il fattore correttivo
di Kobayashi
26
27
28
29
30
31
32
33
Lavori in corso..
34