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TESTI ARCAICI
((GLOSAS EMILIANENSEST>
(sec. Xl)
Nell'esempio riportato (tratto dal foglio 7Zr) ilglossarore (1) non si limita a spiegare il
significato disingole parole_(') i n sermonJi S. Agostino, ma si produ. ii uno
gfo^1zo notevole per I'epoca (sec. XI), che sorrisce di fatto il primo t"st originale noto
in iberoromanzo.In questo caso, dato il caratterc arcaico def testo, si rispttato quasi
del tutto I'assetto
.grafico della trascrizione di Ruiz Asencio, nell'ed. cit., p'. 21,1, rcendo conto anche della vecchia ed. di R. MenndezPidal, in Orgentt ni espaol, Madrid,.Espasa-Calpe, 1980e n9261,,pp. 1-9. A sinisrra si rrova il tesfo larino con le giorr.
interlineari; a destra, in neretto, le glosse marginali e il testo in volgare romanzo.
[...] Salua-
ke
ego
' io'castigo
[sp.
felgarias
mod. belecbalesl in un dotumento asturiano
del775 o carrera 'strada'in un altro documen-
jo: io (yo);
lai qor rappresenta una jota,
ma soltanto una I di forma allungata (cf. iotto
I.
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Testi arcaici
domino
honor
et
in
ke
imperium
coruTn
aj
10,
duenno).
6 La ripetizione della parola dueno (pri'
ma di Cbristo e prima di salbatore) non una
formula enfaticaf ma indica semplicemente che
le due parole (Christo e salbatore) sono apposizioni di (nuestro) dueo scritto subito prima;
funzionano insomma come delle freccette di ri-
get8enaehonoreequal
duenno 11 tienet elal2
t3
mandatione cono
Patre cono Spiritu Sancto
ta
enos sieculos de[o<s> sieculos. Facanos Deus omniPotens
t'ke
tal serbitio fere
16
denante ela sua face
tt. Amen tt.
gaudioso segamus
mando.