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La forza di gravità, che sperimentiamo sulla superficie del pianeta Terra, è la manifestazione
di quella stessa tendenza della quantità di moto, misurabile in qualsiasi insieme di corpi
isolato da forze esterne, a rimanere costante. Questa quantità di moto comprende sia il moto
macroscopico dei corpi dell’insieme isolato, sia il moto microscopico delle particelle
atomiche e subatomiche che li compongono, anche se quest’ultimo è difficilmente
misurabile.
L’interazione di un qualsiasi corpo con il pianeta Terra, coinvolge, oltre ad esso, l’intera
massa del pianeta ed è quindi “regolato” dalla conservazione del moto di una enorme
quantità di particelle. La forza con la quale un corpo spinge sul e viene spinto dal pianeta
Terra è quindi un fenomeno di assestamento (o tendenza a mantenersi globalmente costante)
della grande quantità di energia corrispondente al moto delle particelle che compongono il
corpo ed il pianeta.
La forza di gravità si manifesta solo quando un corpo viene spostato da una spinta sul pianeta
Terra, che “risponde” a tale spinta con una forza di richiamo che mantiene costante la
quantità di moto delle particelle coinvolte.
Tale risposta è una forza che, pur essendo della stessa natura della spinta reciproca tra
due corpi di masse simili che è repulsiva, risulta attrattiva a causa della grande
quantità di materia del pianeta Terra e delle sue elasticità interne.
Stimiamo ora l’entità della quantità di moto che tende a rimanere costante ogni volta che
solleviamo un corpo di 60 Kg spingendo sul pianeta Terra.
Il sistema Terra + corpo di 60 Kg ha una quantità di moto rispetto al suo centro di massa di
0 Kg ⋅ m / s . Ora solleviamo il corpo con una velocità pressocché costante di 1 m/s. Per
passare da 0 m/s a 1 m/s abbiamo variato la quantità di moto del corpo di una quantità pari a
60Kg ⋅1m / s . Poiché la forza di sollevamento è interna al sistema, la quantità di moto totale
del sisema Terra + corpo deve rimanere costante (che la quantità di moto di un sisema isolato
si conservi è un fatto sperimentale), quindi la Terra deve compensare la variazione della
quantità di moto totale con una quantità di moto contraria pari alla variazione della quantità
di moto di 60Kg m/s. Ma questo non può succedere subito perché è verosimile pensare che
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una massa enorme come quella della Terra ( 6 × 10 Kg ) non si muoverà facilmente nella
direzione opposta per compensare un movimento di un piccolo corpo che si spinge da essa.
All’interno di un grande corpo come la Terra sono attive forze elastiche la cui dinamica
non è possibile calcolare, ma non è verosimile pensare che un piccolo corpo di 60 Kg
riesca a spostare istantaneamente una quantità di materia tanto grande come quella
della Terra. C’è quindi di sicuro un ritardo nella forza di risposta che riequilibra la
quantità di moto (e molti altri fattori non misurabili probabilmente entrano in gioco).
Il dato di fatto osservabile è che un corpo di 60 Kg che si spinge sulla superficie terrestre
viene richiamato indietro e, secondo la presente ipotesi (che la forza di gravità sia
manifestazione del fenomeno di tendenza alla costanza della quantità di moto di un sistema
isolato) tale forza di richiamo è dovuta solo ad una variazione della quantità di moto, da
ricercarsi nel moto delle particelle atomiche e subatomiche dei corpi coinvolti nella spinta
reciproca: la Terra e il corpo di 60 Kg che si è spinto da essa.
Il peso dei corpi sulla Terra è quindi verosimilmente dovuto ad una tendenza a mantenere il
proprio stato di moto da parte delle innumerevoli particelle componenti tali corpi che hanno
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una propria quantità di moto e quindi energia (elettroni di massa 9 ⋅ 10 Kg che viaggiano a
7 −27
velocità medie dell’ordine di 10 m / s , nucleoni di massa 2 ⋅10 Kg anch’essi in continuo
moto anche se più “sul posto” rispetto agli elettroni).
… da continuare.
Federico Tubaro
http://myspace.com/federicotubaro
tel. 3387524912