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sul lavoro
Cooperative
Lapprofondimento
In materia di sicurezza sul lavoro, la delega di
funzioni un ausilio organizzativo ancora
scarsamente o malamente utilizzato da molte
realt del mondo cooperativo.
La Corte di Cassazione penale, con la sentenza n. 15717/2013, ha puntualizzato che
qualora il presidente e legale rappresentante
di una cooperativa, pur avendo creato unarticolata e capillare struttura organizzativa
aziendale, non abbia in maniera puntuale e
specifica delegato le proprie funzioni, conserva, pienamente, il ruolo di datore di lavoro
per la sicurezza con inevitabili responsabilit
in caso di infortunio.
Riferimenti
Corte di Cassazione Penale, sez. IV, sentenza
4 aprile 2013, n. 15717
D.Lgs. 9 aprile 2008, n. 81
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n. 11-12/2013
Il presidente e legale rappresentante della societ incriminato per il reato di lesioni personali colpose (art. 590 c.p., comma 2) poich le
lesioni sono derivate anche dallinsufficienza
dellilluminazione della rampa ove avvenuto
linfortunio, al non essere stato inibito il deposito temporaneo di merci, imballaggi, pallets e al
fatto che il muletto che ha investito il dipendente risultato in precarie condizioni di manutenzione e privo di impianto di illuminazione correttamente e completamente funzionante, di avvisatore acustico di manovra e di dispositivi lampeggianti.
E da ricordare che la citata norma punisce le
lesioni personali colpose, considerando la violazione delle norme antinfortunistiche sul lavoro
come unaggravante.
Nel caso specifico, peraltro, lincriminazione
era relativa a fatto avvenuto prima dellentrata
in vigore del D.Lgs. 9 aprile 2008, n. 81 e, pertanto, a norme vigenti nel periodo antecedente
al decreto e da esso, poi, almeno apparentemente abrogate.
Lincriminazione del vertice aziendale avvenuta nonostante nel magazzino, ove si verificato linfortunio, esistesse unarticolata organizzazione interna, con a capo un consigliere di
amministrazione.
Aldo Monea - Avvocato. Docente nel Master di Etica pubblica,
degli affari e del consumo dellUniversit di Siena, sede di Arezzo
Note:
1 In Banca Dati BIG Suite, IPSOA.
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I due gradi di giudizio, il primo presso il Tribunale e il secondo presso la Corte dappello, si
concludono con la condanna del presidente
per il suddetto reato. Al condannato non resta,
quindi, che il ricorso in Cassazione.
Il ricorso in Cassazione
Un diverso profilo, di maggiore interesse giuridico e di ordine pratico, esposto nel secondo
motivo di ricorso, con cui il ricorrente contesta
alla sentenza di aver ritenuto il presidente e legale rappresentante della societ cooperativa
colpevole delle lesioni, poich soggetto di garanzia.
In particolare, la difesa obbietta che la decisione ha individuato in quella figura lunico soggetto di garanzia in materia di sicurezza sul lavoro, bench la societ cooperativa fosse di notevoli dimensioni e avesse unarticolata ripartizione di competenze.
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terne, non avesse il compito di esigere che i
lavoratori non sostassero sulla rampa di accesso ove operava il carrello elevatore, essendovi un responsabile dello specifico reparto
di lavoro,
fosse legale rappresentante di una societ
cooperativa di vaste dimensioni, dotata di
una struttura organizzativa capillare e articolata in distinti settori, ciascuno dei quali suddivisi in reparti con a capo un preposto con
funzioni direttive.
Per rispondere, i giudici contestano linterpretazione espressa dalla difesa, ponendo un principio cui tutte le realt organizzative di natura
cooperativa devono prestare massima attenzione: aver posto unorganizzazione aziendale articolata non sufficiente a realizzare, dal punto
di vista giuridico, il trasferimento ad altri dellobbligo di prevenzione posto a carico del datore di lavoro per la sicurezza.
Si tratta di un enunciato che, peraltro, ha dei
precedenti giurisprudenziali2.
Senza una valida delega permane
la responsabilit del datore
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doveri connessi alla sua qualit per la complessit ed ampiezza dellimpresa per la pluralit di
settori produttivi di cui si compone o per altre
ragioni, egli pu delegare ad altri gli obblighi
attinenti alla tutela delle condizioni di sicurezza
del lavoro su di lui incombenti per legge, ma
lobbligo di garanzia pu ritenersi validamente
trasferito solo ove vi sia stata una specifica delega.
Lorganizzazione per la sicurezza
richiede ripartizione specifica di incarichi
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Il problema, nel caso in esame, che il presidente della societ cooperativa in questione
non ha fornito la prova del conferimento di
alcun atto di delega.
In parole valevoli per tutte le realt cooperative,
lorganizzazione per la sicurezza, che deve
emergere da un articolato compiuto quadro di
ripartizione delle competenze in materia, deve
anche essere provato (da ritenere, proprio con
documenti di delega) da chi sostiene di avere
delegato.
Secondo la Corte di Cassazione, infine, la sentenza di merito ha messo in luce una serie di
condotte omissive del datore di lavoro (linsufficienza dellilluminazione della rampa ove
avvenuto linfortunio; il non essere stato inibito il deposito temporaneo di merci, imballaggi,
pallets ecc.; il fatto che il muletto che ha investito la persona fosse risultato in precarie condizioni di manutenzione e privo di impianto
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Osservazioni conclusive
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(tra cui in primis quelli di cui allart. 18) e lesistente struttura aziendale, pu conferire a suoi
delegati attribuzioni e competenze a lui conferiti, originariamente, dalla legge.
Come previsto dallart. 173, la delega in esame,
tuttavia, non pu riguardare due attivit considerate esclusivamente datoriali, quali la valutazione dei rischi con conseguente elaborazione
del documento relativo e la designazione del
responsabile del servizio di prevenzione e protezione dai rischi.
E da segnalare, inoltre, che, come stabilito dal
comma 3 dellart. 16, lavvenuta delega non
esclude, in capo al datore-delegante, lobbligo
di vigilanza in ordine al corretto espletamento,
da parte del
delegato, delle funzioni trasferite. Obbligo che,
tuttavia, pu essere assolto, ai sensi del comma
3-bis dellart. 16, anche utilizzando il modello
di verifica e controllo di cui allart. 30, comma
4, uno dei contenuti del modello organizzativo e di gestione predisposto ai fini del D.Lgs.
n. 231/20014.
Come si dir meglio pi oltre, proprio la delega ausilio organizzativo ancora scarsamente o
malamente utilizzato (la stessa sentenza in esame ne una prova) da molte realt del mondo
cooperativo.
Requisiti della delega
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Note:
3 Obblighi del datore di lavoro non delegabili.
4 Normativa sulla cd. responsabilit amministrativa delle societ
e delle associazioni.
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leghe (in base a quanto previsto dal comma 3bis dellart. 16 del D.Lgs n. 81/2008), a sua volta, da parte del delegato. Pi in particolare:
il datore non sar chiamato, sempre e comunque, a rispondere davanti alla legge, poich egli non apparir pi, ai giudici, come il
factotum della sicurezza,
ciascun soggetto della sicurezza (datore o dirigente o preposto) emerger, nelle indagini e
in giudizio, in base al proprio specifico ruolo
assunto nella causazione dellinfortunio.
Un esempio concreto pu essere utile a chiarire meglio tale concetto: qualora il quadro organizzativo aziendale sia effettivamente articolato,
le deleghe siano state redatte e poste in essere
con grande perizia giuridica e organizzativa, in
caso di infortunio (e, beninteso, qualora non
emergano altre colpe datoriali quali, ad esempio, la cattiva scelta dei delegati o linsufficiente
decisionale), il datore di lavoro per la sicurezza
andr indenne da responsabilit e ne risponder
il suo delegato, che , di solito, soggetto, obiettivamente e concretamente, pi in grado di
scongiurare infortuni.
Evidenti sono anche le utilit in senso organizzativo: linsieme delle deleghe della stessa
azienda attuano un disegno di struttura organizzativa per la sicurezza e producono, cos, pi
diffusa responsabilizzazione e consapevolezza
tra i delegati per la sicurezza e loro coinvolgimento nella battaglia per accrescere la salute sul
lavoro nelle cooperative.
Nonostante queste ed altre utilit qui non
menzionate, la delega di funzioni di sicurezza
rappresenta, in tante cooperative, un tab, anche, paradossalmente, in quelle realt di una
certa complessit organizzativa in cui essa produrrebbe, maggiormente, sia dal punto di vista
giuridico sia da quello organizzativo, frutti positivi.
Necessit di una delega ben fatta
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nizzativo e giuridico, un documento banale da
stendere, ma richiede, per la sua elaborazione e
compilazione, elevata perizia, sia dal lato organizzativo sia da quello giuridico.
Sul primo lato, essa, infatti, deve essere congrua
rispetto allo specifico contesto aziendale in cui
viene creata, dovendo essere utilizzata secondo
logiche organizzative tailor made, vale a dire su
misura della specifica cooperativa.
Dal punto di vista giuridico, deve essere elaborata, in primo luogo, rispettando quanto prescritto dal comma 1 del citato art. 16 del decreto n. 81/2008.
Inoltre, deve essere tenuta aggiornata rispetto
alle ultime interpretazioni legislative o giurisprudenziali in materia.
Come precisato, infine, dalla sentenza in esame
(ma in parte anticipato anche dalla sentenza n.
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