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mio orecchio perch io ascolti come gli iniziati (Is 50,4). Non una
dottrina segreta, ma un cuore che ascolta, una consuetudine con la
Scrittura e con il quotidiano pensare che ci mette in condizione di
riconoscere una parola di Dio per noi non solo nel Vangelo ma anche in
chi incontriamo e negli eventi della nostra vita: anche questi bisogna
ascoltare.
Un ascolto che ci spinge ad aprire la porta e a renderci disponibili
allincontro con Ges: Ecco: sto alla porta e busso. Se qualcuno ascolta
la mia voce e mi apre la porta, io verr da lui, cener con lui ed egli con
me (Ap 3,20). Immagine bellissima di comunione: basterebbe questa
per narrare il cristianesimo. Vogliamo aprire questa porta e lasciar
entrare la luce?
Perch linvito a fare attenzione a quello che ascoltiamo non tanto
non solo un invito a concentrarsi nellascolto, un invito al
discernimento di un valore, a riconoscere il valore smisurato della
presenza del Signore nella nostra vita. Quale spazio gli lasciamo? Da
quali desideri abitato il nostro cuore?
Il regno dei cieli simile a un tesoro nascosto nel campo; un uomo lo
trova e lo nasconde; poi va, pieno di gioia, vende tutti i suoi averi e
compra quel campo (Mt 13,44).
C una gioia pronta a dilagare nella nostra vita come la luce della
lampada posta sul candelabro, che illumina anche gli angoli pi riposti
di una stanza. Lasciamo che ci illumini.
sorella Laura