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INSIEME CON PADRE PIO Quaderno I
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Ricordo che una volta un fraticello vide Padre Pio che era tutto tumefatto nel
volto e pensava che fosse caduto dal letto:
-Padre, che successo? caduto dal letto?.
-No.
-Ma vi siete visto allo specchio come state?
-No.
-Ma guardi padre, adesso deve dire la Messa e cos non potete andare!
-Zitto!
-Ho capito, stanotte avete fatto a botte con barbabl!
Cos chiamava Padre Pio satana.
-E si padre, ma stanotte te le ha suonate proprio forte!
-Eh, lo so! Ma devi vedere pure per come lho combinato io a lui!
Dunque vedete: mali fisici, mali che venivano dai confratelli, dai superiori e
addirittura anche dalla Santa Sede, mali che venivano dai suoi figli migliori
ha detto lui- sofferenze mistiche inaudite, tanto che il Prefetto Amato disse in
una omelia ero presente- che Padre Pio ha avuto i doni mistici pi completi,
di tutti quanti i santi messi insieme. Non c un dono mistico che non abbia
avuto. Ma il dono mistico, in funzione della sofferenza, quindi, mali fisici,
mali dai confratelli, mali mistici, sofferenze che venivano dallinferno. Non
solo, ma le sofferenze pi grandi erano quelle prodotte dai peccati degli
uomini, e lui non diceva mai di no al Signore, mai ha detto di non voler
soffrire per un peccatore, mai! Sempre! Anzi, piaga su piaga (Voleva le
piaghe dentro le piaghe che gi cerano).
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con lubbidienza umile, mite alla volont di Dio, che poi si esternata piano
piano in tante maniere, con sofferenze fisiche, dai confratelli, in doni mistici,
sofferenze mistiche
Badate, vi debbo dire, che anche le sofferenze delle anime del Purgatorio lui le
assumeva con la sofferenza, lo abbiamo riscontrato tante volte.
Vi ho raccontato lepisodio in cui un bel numero, un centinaio di anime del
Purgatorio, verso le nove, nove e mezzo di sera, sotto la finestra di Padre Pio
gridavano: Padre Pio, Padre Pio, Padre Pio.
Il padre Guardiano aveva proibito alle persone che andassero sotto la finestra
della cella dopo un certo orario e invece si sentiva gridare lo stesso. Alle
rimostranze del padre Guardiano, Padre Pio disse: Guarda dalla finestra,
non gente, sono le anime del Purgatorio! .
Per dire, che cosa non ha toccato questuomo con la sua ubbidienza, sia alla
morte e una morte di croce: Io vivo morto diceva.
Lepilogo quindi della sofferenza e la morte, in ogni istante aveva in lui le
sofferenze della morte e la morte lepilogo, la sintesi, lepilogo in modo
emblematico di tutte le sofferenze.
Di questo bisogna parlare: ha fatto la Casa Sollievo della Sofferenza, il sollievo
della sofferenza dei fratelli era lui.
Ha voluto ubbidire anche in questo: il Padre celeste, Ges, la Madonna,
hanno detto a lui di scegliere noi come figli prediletti associati al suo mistero
della misericordia (Padre Pio disse che Ges voleva che lui fondasse lIstituto dei
Servi della Sofferenza perch attraverso questo Istituto, Padre Pio doveva essere
presente e operare nel mondo fino alla fine del mondo) mi viene da piangere...
Per arrivare a questa scelta, bisogna che abbia sofferto molto, bisogna che
abbia ottenuto per noi un perdono cos grande della nostra vita passata, per
renderci meno indegni di questa scelta del Padre celeste, di essere a fianco a
lui nel compiere questa missione di misericordia, perch senza misericordia
non c salvezza!
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Dopo aver sentito il peso, il rimorso del peccato, satana cerca in tutte le
maniere di rimuovere questo peso che noi chiamiamo rimorso o vergogna.
Cerca di manipolare in modo tale da toglierti la convinzione che cera la
materia grave, oppure la volont deliberata, oppure la coscienza; ti d quindi
un sollievo apparente, e cos ti toglie il rimorso di quello che tu hai commesso.
Lo scopo di questa situazione manipolata quello di ripetere il peccato; tanto
non peccato grave.
Ci possono essere vincoli molto semplici: per esempio, quello della
mormorazione e della critica; la mormorazione e la critica, come anche i
pregiudizi, sono affluenti del fiume dell'invidia, e quindi figlie dell'orgoglio, il
pi velenoso.
Non badare alle difficolt, non vuol dire che le difficolt sono facili. Sarebbe
contraddittorio: se difficolt, non facile! Vuol dire che la difficolt si
supera con lamore, in quanto hai nel cuore tanto amore da incontrarti con
Ges, con la Madonna. E quindi la difficolt, lo sforzo, questo fiato in pi per
salire gradino dopo gradino per arrivare a Ges. Ges d la forza alle tue
gambe perch, gradino dopo gradino, tu possa arrivare alla sommit, dove Lui
si manifester alla sua divina comunione con te per santificarti, per
santificare, per realizzare la tua meravigliosa vocazione alla famiglia o alla
Chiesa.
chiaro che, se guardi sempre lo sforzo nella difficolt, tu diminuisci lo
sforzo, lamore.
Lo sforzo diventa per la ragione, per i sensi, per le emozioni sempre pi
faticoso, e cos diminuisci lamore: Ma s, va bene, il Signore mi comprende,
fin qui posso arrivare, questi gradini posso io salire, e poi basta . Vedi?
Uno sforzo faticoso, poggiato sullIo e non su Dio, pian piano ti spegne
lamore, e ti distrae forse Dio non voglia definitivamente dal raggiungere
la vetta della tua vocazione di essere in comunione intima con Cristo per
santificarti e santificare la tua famiglia.
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Ascoltare la voce.
Anche questo un argomento di una portata indefinibile. Non vi
impressionate quando io dico queste parole: forse la limitatezza della mia
intelligenza che non capace di seguire questa sventagliata di luci, questa
accensione di luminarie che il Signore permette che si presenti dinanzi alla
mia mente, ma sono io debole ed incapace a contare tutte le luci che si
accendono davanti, e basta che giri un pochettino il mio capo, perch ne
saltino tante dalla mia testa e dal mio cuore.
Ascoltare la voce. Ovviamente, la voce suppone colui che parla, e colui che
parla pu essere presente o assente, pu essere presente o di persona o
attraverso alcune sue testimonianze: un dono, un mazzo di fiori, una
fotografia. Quindi, la presenza pu essere o personale, o di qualcosa che si
riferisca alla persona che assente.
Il vuoto interiore quando non presente la persona, e neanche i segni che
indicano, che significano la persona.
In questo caso la presenza Ges, i segni sono lamore, la pace, la gioia, la
serenit, lequilibrio, la saggezza; sono segni o frutti della presenza del
Signore.
Il vuoto interiore c, quando manca la Persona, e quando mancano questi
segni.
Attenzione, per, altro la presenza, e altro lassenza. Lassenza, cio la nonpresenza pre-s-ens, ens che davanti, ab-s-ens, ens che lontano
lallontanamento pu essere un allontanamento della Persona o un
allontanamento dei segni.
A volte lallontanamento della Persona causato dal peccato, viene sentito sia
spiritualmente che psicologicamente.
A volte lallontanamento non della Persona ma dei segni: per esempio, la
gioia, la serenit, la pace.
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Subito gettati ai piedi di Ges e della Madonna con una gioiosa fede interiore,
per cui, anche se eventualmente nel correre verso Ges sei caduto come un
bambino che corre verso la mamma, ricordati che Ges come una mamma
che subito corre, ti prende per mano, ti fa rialzare, ti fa camminare, ti pulisce
e magari d un bacetto l dove il ginocchio si sbucciato.
In questo momento Ges mi lascia contemplare che a volte non coincide
lubbidienza a Dio con la gratificazione dei superiori. Ges fu condannato
dallautorit, ma era gradito al Padre, e faceva la volont di Dio. A volte invece
si birichini e si ha la gratificazione dellautorit! Occorre camminare
sempre su questo filo della volont di Dio, come fece Ges!
C a volte lincomprensibile tra lubbidienza al Padre e il comportamento
dellautorit: non coincidono. Lubbidienza allautorit condanna a morte, e
Ges si sottomette alla condanna, per ubbidisce al Padre: salva noi e muore.
Muore perch lautorit stata cattiva, ma salva noi perch ha obbedito al
Padre.
Saper vedere dentro allanima con molta chiarezza interiore frutto di
grande umilt, di fede, di fiducia nel Signore, di coerenza, di ubbidienza alla
fede. Vedete, sembra che Caifa, Pilato, Erode, abbiano rubato la pace a Ges,
ma Egli ubbidiente, diventato il Signore della pace! Devi ubbidire, che stai
a perdere tempo? Questa la fonte della pace!
Vorrei che oggi teneste presente questo piccolo pensierino - un po difficile,
vediamo se riesco a dirvelo un pensierino come fioretto della giornata:
dinanzi allautorit, quando c la coincidenza tra la vostra innocenza dinanzi
a Dio, e linterpretazione sbagliata dellautorit, quando voi realmente siete
stati buoni, e lautorit invece non vi gratifica, state sereni! Questa la prima
parte del pensiero.
Quando invece lautorit ha ragione perch dinanzi a Dio non siete stati
buoni, non trovate tanti arzigogoli! Quel punto soltanto era giusto, poi tutto il
resto sbagliato, ma quel punto che era giusto lo rilevate sino al punto da
giustificare il resto.
Io vi consiglio di tacere quando non siete gratificati dallautorit; quando siete
innocenti e vi rimproverano o puniscono, accogliete! Qui c perfetta letizia!
Quando invece dinanzi a Dio sei mancante, e la punizione ti corregge, sii
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<<Ci dice il divino Maestro: "Domandate e riceverete, cercate e troverete, picchiate e vi sar
aperto ... tutto quello che domanderete al Padre in nome mio vi sar dato" (cfr. Mt 7,7). S, nella
serenit di questa nostra fede, nella tranquillit dell'anima preghiamo e preghiamo sempre, poich
la calda e fervente preghiera penetra i cieli. Preghiamo perch la pace sia data a tutte le nazioni
oggi in guerra; ma preghiamo ancora per le anime che vanno sostenendo una guerra tutta
spirituale, affinch combattiamo da forti>>.
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Io sono la via.
La via il luogo dove si fanno i passi, si cammina. Ovviamente, la via deve
avere una destinazione.
Qual la destinazione della via che Ges? E il Padre, ovvio!
Dunque, Ges la via del Padre, ma per essere la via del Padre necessario
che sia la via che faccia ben distinguere anche le altre vie che non conducono
al Padre.
Ges la vera via che porta al Padre, per, nello stesso tempo, camminando
in quella via, man mano che fai i passi in quella strada, taccorgi che
realmente vai verso il Padre.
Attenzione per, questo il pensiero di oggi: Ges non soltanto la via che
conduce al Padre, ma anche la via duscita da ogni situazione che non
conduce al Padre. Perch? Se devo andare a Taranto e sto andando verso
Lecce, la via che conduce a Taranto quella giusta. Ma come faccio a lasciare
la via che conduce a Lecce per andare a Taranto, se non trovo la maniera per
fare dietrofront e imboccare di nuovo la strada giusta? Cristo non soltanto la
via che conduce al Padre, ma la via duscita da ogni strada sbagliata. E
quando si segue la strada sbagliata, si seguono i sentieri della carne o quelli
dello spirito.
Vedete che non sto dicendo cose semplici! Sto dicendo cose molto, molto
difficili.
Ti trovi nellimpossibilit di superare il tuo orgoglio, di superare quella
debolezza della carne: sguardi, affetti, comportamenti che sono deboli, fragili.
Ti sei imbattuto nell impossibilit; questa parola lha inventata satana, per
cui tu stai in aperta campagna, e non riesci pi ad orientarti quale sentiero
devi prendere; anche se di campagna, non strada asfaltata e ci sono tante
siepi attorno e al fianco della strada. Non riesci a orientarti perch vedi solo
campagna, campagna, campagna! Vedi solo concupiscenze del mondo.
Ricordati che Cristo la via duscita da ogni sentiero, da ogni strada sbagliata,
anche se fosse quella pi lontana dalla strada giusta che conduce al Padre.
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Ha detto: Dove ci sono due riuniti nel mio nome, io sono insieme a loro (Mt
18, 20) s, a parte la presenza eucaristica, Egli prega con noi. Viene a noi! Ma
tu, quando sei pressato da tante cose, ti senti oppressa, e chiami Ges, Lui
viene! Viene Lui, ti aiuta, ti conforta, ti d fede, speranza, amore, pazienza,
attesa.
Dobbiamo capire bene questo verbo venire da parte di Ges; Lui che viene a
noi, far cieli nuovi e terra nuova; viene per la nostra conversione, viene per il
Papa, la Chiesa; viene per realizzare la nostra vocazione alla famiglia, alla
consacrazione a Dio; Egli in continuo venire, mamma mia!
Quando il Signore permette a satana di tentarci, allistante in cui satana ci
tenta, Lui fa sentire lintervento suo. Mamma mia! Impazzisco damore.
Allistante, subito, e va via il maligno, quando unanima umile lo invoca. Che
bello!
<<Vi scongiuro per la mansuetudine di Ges e per le viscere di misericordia del Padre celeste, a
non mai raffreddarvi nella via del bene. Correte sempre e non mai vogliate fermarvi, sapendo che
in questa strada lo stare fermo equivale al ritorno sui propri passi. Siate vigilanti e non fidatevi
troppo di voi e abbondate sempre pi nella carit che il vincolo della cristiana perfezione (Col
3.14)>>
San Pio da Pietrelcina
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Tutta la liturgia della Parola, sia la prima che la seconda lettura, la prima in
un modo la seconda in un altro modo, hanno come scopo di metterci in
comunione con Cristo. Una genealogia parte da Abramo, laltra genealogia
parte da Adamo.
Adamo e Abramo sono i capostipiti della natura di Ges, della persona di
Ges, vero Dio e vero uomo.
Da Abramo che il padre della fede, e quindi il soprannaturale, nasce Ges,
figlio di Davide. Da Adamo anche la natura umana di Ges, perch Lui vero
Dio e vero uomo.
Dobbiamo andare in fondo al perch di queste due genealogie. Ges
praticamente vero Dio, come avete sentito. La genealogia che avete sentito
chiamata la toledot, cio la genealogia secondo la fede in Abramo. Laltra,
quella di Adamo la genealogia umana. La fede e la natura umana. Ges
dunque uomo, Dio.
Lui si unito a noi come uomo perch noi ci uniamo a Lui come Dio. questo
lo scopo della genealogia che voi avete ascoltato.
Ges si unito a noi nel grembo di Maria per opera dello Spirito Santo,
prendendo la natura umana; e per opera dello Spirito Santo, nel grembo della
Chiesa, noi dobbiamo ricevere la vita divina per essere uniti a Ges mediante
la fede, mediante il battesimo.
Ecco, Ges per Maria, noi mediante la Chiesa col battesimo riceviamo la vita
divina. Lui si unisce a noi nellumanit in Maria e noi ci uniamo a Lui nella
divinit col battesimo nella madre Chiesa. Per questo un modo generico di
parlare. In profondit, come noi ci uniamo a Ges?
Ges una sola persona divina in due nature, e noi ci dobbiamo unire a Lui
divinamente, attraverso cio il percorso che ci conduce alla comunione con
Cristo, una comunione divinizzante in Cristo.
Certamente questa unione con Cristo, questa comunione con Lui, come dice
lo stesso Signore: Non sacrifici, non preghiere o altro: voglio la comunione
con me. Questo vuole il Signore. E la comunione col Signore attenti bene
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non viene stabilita da noi, dalla nostra ragione, dalle nostre emozioni, dai
nostri sentimenti; la comunione con Lui viene stabilita da Lui. E com
stabilita questa unione con Lui? Attraverso lubbidienza alla sua Parola. Non
c altra maniera.
chiaro che lubbidienza alla Parola di Ges s, una realt, per quante cose
sono contestuali allubbidienza! Perch lubbidienza un atto soprannaturale:
se tu ti unisci alla volont di Dio, alla Parola di Dio, ti devi elevare al campo,
allorbita soprannaturale. E naturalmente, umanamente sia la distanza umana
da quella divina quanto loriente dalloccidente, e sia la corruzione del
peccato in noi impedisce questa comunione con Cristo.
E allora guardate che ci sono due realt che bisogna realizzare.
La prima cosa: rifiutare la corruzione del peccato, la rinunzia.
La seconda cosa: questo salto nel soprannaturale mediante la piegatura a Dio
nellubbidienza, non lo si pu fare da soli, bisogna farlo appunto con la fede.
E la fede che cos? Credere in Dio, e mettere in pratica la sua Parola.
nella pratica della Parola di Dio che ti metti in comunione con Lui.
Certo, quanti sacerdoti, anime consacrate, quanti cristiani sono convinti di
questo? Che il Signore non vuole quello che tu pensi che sia giusto, che sia
santo, che sia buono, no, vuole che tu mediante lubbidienza accolga dalla sua
volont, dalla sua Parola, tutto quello che suggerisce come buono, come
santo, come giusto. Quindi, lubbidienza in un certo senso, mette al suo posto
la ragione, mette al suo posto anche la psiche, i sentimenti, le emozioni, i
sensi.
Questo mettere al loro posto rinunzia. Perch lIo apparentemente
suggerisce giustizia, bont, cose giuste. Per lIo capace di giustificare tutto
facendo ritenere che tutto quello che tu pensi, quello che dici, quello che fai, i
tuoi comportamenti con Dio, con te, con gli altri, siano comportamenti giusti.
E badate: se questa giustizia, una giustizia che deriva dallIo, non da Dio,
radicalizzata dentro di te, chiaro che addio comunione con Cristo! LIo, lha
detto Ges (cfr. Lc 9, 23), bisogna rinnegarlo, e si rinnega ci che nemico.
Tu non sei convinto ancora che il tuo Io, con la tua mentalit, la tua ragione, i
tuoi sentimenti, i tuoi giudizi, la tua memoria, i tuoi pregiudizi, sia nemico.
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Devi rinnegare. Se non rinneghi questo non potrai piegarti alla volont di Dio,
alla Parola di Dio, per scegliere in questa maniera ci che giusto, santo,
buono.
tutta una finzione che satana ti ha ben bene messo addosso, per cui tu in
questa finzione vivi, pensi, operi, sorridi, accogli, fai tutto quello che ti
suggerisce lIo. Ma hai dimenticato che lIo nemico di Dio. E perch lio
nemico di Dio? Perch lio lassemblaggio dei suggerimenti che vengono
dalla voce della carne. E la voce della carne contro la voce dello Spirito.
Tu non sei convinto di questo, non sei convinto forse. L devi rinunziare a
guardare, l a ricordare, l a parlare, quei comportamenti, quei giudizi,
pregiudizi, quella radicale mentalit di avversione verso quel prossimo. Ma se
tu non rinneghi lIo, un sogno la tua comunione con Dio, un sogno. E bada
che se tu presumi con la tua presunzione, sempre suggerita dallIo, di essere
in comunione con Dio facendo per come ti pare e piace, secondo la tua
mentalit secondo i tuoi pregiudizi o giudizi, chiaro che tu cos, in questa
maniera non assicuri la tua salvezza, metti a rischio la salvezza, perch: Chi
creder e sar battezzato sar salvo (Mc 16, 16) ma il credere vuol dire
mettere in pratica ci che Dio dice, non ci che dice lIo.
La fede deve farti imitare i comportamenti di Ges: Imparate da me che
sono umile e mite di cuore (Mt 11, 29). E la fede ti suggerisce tutto quello che
giusto, santo, buono.
Io nella meditazione di questa mattina pensavo alla Madonna. I suggerimenti
erano questi: la Madonna si sposata con Giuseppe, per ha incontrato le
prime difficolt, difficolt che ovviamente il Signore, col suo aiuto - perch: Il
Signore con te (Lc 1, 28), ha detto lAngelo - ha fatto superare le difficolt
di Giuseppe al quale langelo ha assicurato: Quello che avvenuto in Maria
opera dello Spirito Santo (Mt 1, 20).
Difficolt di Giuseppe. Ma io pensavo: quanta strada ha fatto la Madonna con
Giuseppe per ottemperare alleditto di Quirino che ordinava di censirsi nel
paese dorigine del capostipite. Siccome Davide era di Bethlem, la Madonna,
discendente di Davide, doveva andare a Bethlem.
Badate che la distanza da Nazareth a Bethlem di circa centoquaranta
chilometri. Allora non cerano aerei, non cerano macchine, non cerano
biciclette. S, cerano i cavalli, i muli, gli asini, i carretti, per quanta strada ha
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eliminare tutte quelle altalene della vita perch stabilmente Ges rimanesse
dimorante, domiciliante nel mio cuore. Quanto hai fatto!
Ecco, questi pensieri mi venivano alla mente. E dicevo: mah, se il Figlio di
Dio, se la mamma nostra, la regina del Cielo e della terra, la regina degli
angeli, hanno fatto tanto perch noi ci potessimo unire a loro, io sto ancora a
pensare allo sforzo?
<<Molti sono quelli che soffrono, ma pochi sono quelli che sanno ben soffrire. La sofferenza un
dono di Dio, beato chi ne sa trarre profitto>>.
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Questo uno dei pochi casi in cui Ges fa una sequenza di affermazioni: Se
osservate la mia parola, voi mi amate; se siete fedeli alla mia parola, il mio
amore rimane in voi e voi avrete grande gioia. Poi Ges continua: Se voi
rimanete nel mio amore, non sarete pi servi ma miei amici, e porterete
molto frutto!; non dimenticate per che sono io a scegliervi; non voi avete
scelto me ma io ho scelto voi. Poi Ges dice: Voi, osservando la mia parola,
sarete miei amici; porterete molto frutto e praticamente darete gloria al
Padre, il quale vi amer e vi vorr tanto bene come vuole bene a me.
Quindi Io vi ho scelto come miei seguaci, come miei amici, perch portiate
molto frutto e questo frutto dar gloria a Dio Padre il quale vi onorer, vi
amer. Poi, alla fine Ges ribadisce ancora, quasi per ricordare che il
comando di Ges a costituire lanima di questa sequenza di affermazioni di
elezione, e di certe promesse concatenate alla logica divina, di quel filo doro
che congiunge tutti questi momenti particolari: Amatevi gli uni gli altri
come io vi ho amato!; non dimenticate che nessuno ama di pi di chi d la
vita per i propri fratelli! Quindi mette anche una gradualit nellamore.
Qual il punto particolare che dobbiamo tener presente oggi? Ges ci ha
scelto!
Ovviamente, questa espressione contestuale al mistero pasquale che era
appena cominciato nel Cenacolo.
Sapete che Giuda ha tradito il Signore, poi si impiccato, e per coprire il
vuoto lasciato da Giuda, gli Apostoli si sono premurati di eleggere un altro al
suo posto.
Ci sono tre elementi molto importanti; il primo elemento: chi deve prendere il
posto di Giuda deve essere testimone della resurrezione di Cristo.
La scelta, lelezione la poteva fare Pietro perch ogni potere della scelta Ges
lha affidato alla Chiesa, agli Apostoli. Per gli Apostoli - e Pietro in modo
particolare - hanno affidato la scelta allo Spirito Santo che hanno pregato di
mostrare chi Egli avesse scelto come colui che doveva occupare il posto di
Giuda.
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Anche questi tre elementi che sono presentati nel vangelo di oggi circa Mattia,
ci rilevano la scelta. E vero che lasciano allo Spirito Santo di mostrare la
scelta, per Ges ha detto che proprio Lui che sceglie.
In verit, non sarebbe n lo Spirito Santo, n Ges a scegliere, ma il Padre
Celeste a scegliere, tant che lo stesso Ges ha detto: Pregate il padrone
della messe mio Padre perch mandi gli operai nella sua messe.
E il Padre Celeste, Lui che esprime la sua volont; il Figlio comunica con la
parola la volont del Padre, e lo Spirito Santo suggerisce nel cuore di chi
chiamato, mostra chi il Padre ha scelto; mentre Ges chiama con la parola.
In tutto questo presente il comando del Signore: Amatevi gli uni gli altri
come io vi ho amato, e lo mette in pratica, lo realizza colui che viene scelto.
Vi sono due elementi fondamentali: la scelta e la realizzazione della scelta.
Ges ti ha scelto allesistenza, come uomo, come donna quaggi sulla terra,
come cristiano. Ti ha scelto forse come sacerdote, come anima consacrata,
come genitore, come figlio. Ti ha scelto, per il cammino della scelta qual ?
La carit fraterna! Ovviamente, lamore fraterno pu essere impedito dalla
discussione che divide gli animi, e dalla debolezza della carne.
Ecco il quadro dellomelia di oggi: la scelta, la carit fraterna per attuare le
proposte che fa Ges di continuare ad essere fedeli alla scelta mediante la
carit fraterna.
Bisogna che rimuoviamo con grande umilt sia tutte quelle cose vecchie che
impediscono la docilit, lubbidienza e sia tutte quelle remore che
impediscono la carit fraterna. Praticamente: la scelta, la carit fraterna e
lubbidienza sono gli elementi dellomelia di oggi. Per qual il momento
particolare in cui si trova il nostro cuore? E questo: tu ringrazi Ges di essere
stato scelto? Scegli ci che Lui vuole che tu scelga? Egli ha scelto te, ma tu
scegli Ges? O scegli ancora il mondo con i residui delle concupiscenze del
mondo che ancora ci sono nella tua carne e nel tuo spirito?
Ma qual in profondit il punto della riflessione? Non scoraggiarti se ancora
la tua debolezza ti fa scegliere ci che non dovresti scegliere e senti
limpotenza di non poter scegliere quello che vorresti scegliere. Sii umile,
resisti sempre nella preghiera, nella prudenza; non ti abbattere dinanzi alla
fragilit, rialzati subito, aggrappati a Ges crocifisso-risorto, perch Egli vuole
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Non esiste in Dio un silenzio, tranne che con i malvagi: il Signore fa silenzio
perch disprezzano la sua parola, non lascoltano, la negano, allora il Signore
fa silenzio; tanto il silenzio di Dio nei riguardi dellempio che non gli parla
nemmeno con la sofferenza; per cui allempio il Signore non parla n con la
parola, n con i doni di bont, n con la sofferenza, perch il malvagio rifiuta
tutto.
Il silenzio di Dio pace in chi ascolta; non solo, ma il silenzio di Dio che
chiede il Signore, tale per cui lui non parla ancora, vuole che tu presti
ascolto; ma il prestare ascolto alla Parola di Dio un dono del Signore:
ascolta Israele (Dt 6, 4), quando dice ascolta, chiede il silenzio, e lui stesso
in quel momento tace, perch poi deve parlare loracolo del Signore.
Quindi, il silenzio di Dio sempre un dono del Signore che mette l'anima in
attesa, perch sia pi attenta ad ascoltare quello che Lui chiede o propone
secondo la sua sapienza infinita.
Ora, se un dono di Dio, quel silenzio del Signore amore, pace, speranza
di attesa, fede.
Invece il silenzio di Dio per l'empio ha un'altra configurazione; il silenzio di
Dio non parla, non fa soffrire, non parla, non d i doni, perch luomo, la
donna, li rifiuta; non d la sofferenza perch non la capisce come strumento
di salvezza; e allora il Signore si astiene da questo, per quale motivo? Non
perch condanna all'inferno l'anima, ma si astiene da questo intervento
divino riguardo a un'anima, perch l'anima, nell'esperienza della malizia del
mondo del proprio Io, di satana, possa avvertire il vuoto, la delusione della
vita; se il Signore dovesse aiutare lempio, e dovesse dargli dei doni, pu darsi
che lempio, avendo questi doni, li interpreti come conferma della vita cattiva
che fa. Il Signore, invece, molto attento, non pu essere complice dellempio,
per cui si astiene. Se ha la sofferenza: perch il Signore non mi ama; se ha i
beni, dovevano capitare. La preghiera? Inutile, posso fare da me.
Quando Dio tace per parlare, che una cosa diversa, vuole che lanima si
disponga con lumilt, con la docilit, con la mitezza di cuore ad ascoltare il
Signore.
Ti ricordi quando Samuele veniva chiamato dal Signore: Samuele, Samuele;
andava dal sacerdote che gli rispondeva: vai a dormire, ti sei imbrogliato,
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Lui e il Padre sono una cosa sola. Quindi la volont del Padre la volont del
Figlio, il quale, come il Padre, il principio di ogni bene.
Anche Ges, il Figlio di Dio che comunica a noi la volont del Padre con la sua
Parola, indubbiamente diventa per noi il principio di ogni bene, la gioia,
l'amore, il tesoro, la felicit di noi uomini.
Ci domandiamo: come in concreto noi possediamo il bene, la volont di Dio e
il Padre? Unendoci a Cristo.
Se Cristo una cosa sola col Padre, e Lui manifesta la volont del Padre, Lui ci
dona i beni del Padre, e il Padre ha stabilito che li conquistasse mediante la
Sua Passione, morte e Risurrezione.
Noi dovremmo far di tutto di essere con Cristo, perch con Lui saremo col
Padre, con la volont del Padre, con ogni bene, e quindi con la gioia perfetta.
E allora ecco la conclusione: ubbidire alla Parola di Ges, vuol dire non
soltanto ubbidire ai dieci Comandamenti e al suo Comandamento nuovo:
amatevi gli uni gli altri, vuol dire anche ubbidire a tutti quelli ai quali Ges
ha detto di dover ubbidire; e quindi alla Chiesa, a coloro che la Chiesa
consacra per predicare la Parola, e amministrare i Sacramenti.
La Parola di Dio viene manifestata a noi mediante la Parola di Cristo e della
Chiesa. Quindi, l'ubbidienza a Cristo e alla Chiesa quella che ci unisce alla
Parola di Dio, e ci fa conquistare il bene. Noi cos abbiamo la gioia, la gioia
perfetta che nella volont di Dio ci unisce con Cristo al Padre. Diventiamo non
soltanto conquistatori della gioia, ma addirittura collaboratori della gioia, e di
conseguenza noi, possedendo la Parola di Dio, il bene, la gioia, la volont di
Dio, il Padre, diventiamo il sorriso di Dio, perch il sorriso non altro che
un'espressione del volto nostro, della gioia che abbiamo nel cuore. Il sorriso
espressione della gioia e testimonianza dell'amore di Dio, del possesso del
bene; perch non si pu gioire se non c' il bene, e non si sorride se non c' la
gioia.
Il sorriso, la gioia, il bene nella Parola di Dio, nella volont di Dio, il Padre che
vive in Cristo col quale una cosa sola, sono appunto l'itinerario del cristiano.
Sei in questa strada oppure cerchi altrove la gioia? Hai come traguardo il vero
bene, la volont di Dio e quindi l'unione con Cristo nel Padre, oppure
cammini in un'altra direzione, cio vai verso i beni falsi di questo mondo,
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verso la gioia falsa che falsifica la tua volont, e non ti unisci a Dio come
Padre; al contrario purtroppo ti unisci a un altro padre che satana, il quale
certamente non porta la gioia nel tuo cuore, ma la tristezza, non certamente il
sorriso, ma il pianto.
Il Padre celeste la vera gioia di Ges. Se lo amiamo noi dobbiamo aver
piacere che Lui si riunisca al Suo Padre perch in Lui trova la gioia, la felicit,
la beatitudine; come noi in Cristo, Ges nel Padre.
Quando noi dall'altare, dal confessionale consigliamo qualcosa, perch ci
impegniamo di pi a fare la volont di Dio, noi vogliamo il vostro bene, vi
amiamo. Non pensate che la Chiesa sia la madre che dice sempre no, no, no,
no. Eh, la madre che invece vuole che noi evitiamo ci che non ci d la vera
gioia. questo il criterio.
Quanto vorrei che non soltanto impariamo a obbedire, ma impariamo a
credere a Cristo ed alla Chiesa, che ci propongono la vera gioia, il vero bene, la
vera pace, la vera felicit. Cosa pi importante il cibo o la vita? La prova del
nove questa: se il cibo eucaristico una persona, la vita una persona. Se
una persona nutre la vita un controsenso che una vita debba nutrire una
cosa.
La vita divina: corpo sangue anima e divinit nutre la vita divina che in noi.
Quale grande dono ci ha fatto il Padre celeste creandoci e, con suo Figlio,
operando la redenzione! Quale grande dono di avere dentro di noi suo Figlio,
per comunicare suo Figlio, l'amore di suo Figlio che l'amore del Padre;
perch il Figlio di Dio l'amore del Padre.
Noi sacerdoti comunichiamo il Padre e il Figlio, e questa comunicazione
avviene mediante l'amore di Dio, che lo Spirito Santo. Tutto questo operare
nostro secondo il disegno di Dio, la celebrazione di un Sacramento il quale
il dono a noi di Ges da parte del Padre Celeste.
Posso dire una parola forte? Smettetela di ragionare, di pensare: ma chiss
sono debole, ma proprio attraverso di me? Se Dio ti ha creato anche tu hai la
vocazione di trasmettere l'amore di Dio ai fratelli.
Non perdere tempo a pensare. Comincia da questo momento: i tuoi occhi, le
tue parole, i tuoi comportamenti.
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Il Padre Celeste ha mandato suo Figlio che il suo amore, che il suo fuoco.
Addirittura il Padre Celeste non soltanto ha mandato suo Figlio, ma ha
mandato lo Spirito Santo perch lui prenda dal fuoco di Cristo per accendere i
nostri cuori.
Ve lo devo dire con molta umilt: un sacerdote, un'anima consacrata, un
cristiano convinto che non fervoroso difficilmente si salva, perch il fervore
la prova del nove che tende alla perfetta carit e alla propria identit. Se non
ha il fervore, non tende alla perfetta carit, perde la propria identit.
La perdita della propria identit vuol dire che sta col mondo senza Dio, e si
danna. Un anno, 2, 5, 10, 20, 30, 40, tanti anni e avete ancora il cuore cos?
Su lasciatelo accendere da Ges e la Madonna, lasciatelo accendere da Padre
Pio, dallAngelo custode, coraggio! Su, coraggio!
<<E' necessario renderci propizia la misericordia del celeste Padre in quest'ora gravissima;
necessario che la nostra vita sia informata ai principi cristiani, ai comandi di Dio, della Chiesa ed
essere sottomessi agli ordini di ogni autorit costituita: richiedersi che si sia cristiani di fatto e non
di nome>>.
San Pio da Pietrelcina
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Limmagine e lamore
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Se invece hai dentro la mente delle immagini non buone, queste immagini
cozzano con i pensieri buoni.
Come fai allora a pregare?
Tutti i Santi dicono che la preghiera amore; Padre Pio diceva che la
preghiera effusione damore, perch lamore che unisce e mette in
comunione.
Quante anime dicono: Io nella preghiera non sento niente, non vedo niente!
e sono distanti dal Signore. Va a correggere le immagini, perch sono le
immagini cattive che dissolvono i pensieri buoni. Con le immagini cattive
come puoi avere desideri buoni, voleri buoni? Come puoi avere lamore che
il principio di unione, di comunione con Dio, che amore? Come fai?
Limmagine non solo essenziale allamore, ma essenziale alla tua natura
fatta ad immagine e somiglianza di Dio, che amore.
Non sottovalutare le immagini, perch il demonio molto abile, e ti fa
ritenere come se non ci fosse nulla di male, come se non incidesse in nulla
sulla tua natura, sulla tua identit.
Attenzione, recuperiamo la purezza delle immagini, perch allora soltanto c
la purezza della mente. E badate che la purezza della mente la base della
purezza di cuore, perch se la mente pura, tutto lo spirito puro, anche gli
occhi sono puri, anche i sensi sono puri. E poi la purezza di cuore ti fa vedere
Dio e la tua vera identit.
La purezza di cuore ti porta a una vista integrale: ti fa vedere Dio, te stesso, il
prossimo come fratello, come sorella, come superiori, come famiglia, come
persone alle quali devi donare il tuo servizio, secondo il criterio evangelico
della misericordia.
Limmagine entra in te sempre rispetto allamore, rispetto a Dio, rispetto alla
tua identit, rispetto alla preghiera, ma in modo particolare rispetto alle opere
buone; perch tu tanto sei per quanto fai il bene!
Se hai la mente sporca e le immagini non sono buone, anche i pensieri non
sono buoni, i desideri non sono buoni, hai un amore tumorale. C il
tumore nel tuo amore, per cui ora obbedisci alla Parola, ora non obbedisci;
ora fai il tuo dovere ora non lo fai; ora sei sensibile ora sei insensibile verso il
prossimo; ora sei nervoso o sei bisbetico, pazzerello. Tutto dipende da questa
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impressione che limmagine d nei pensieri, nei desideri, nei voleri, che poi
nellesecuzione finiscono nelle opere.
Oh, se noi capissimo limportanza di questo discorso! Saremmo molto pi
puliti dentro, e avremmo certamente un cuore pi puro!
La purezza di cuore la purezza integrale delluomo, cio purezza di corpo e
di spirito. E se c la purezza di cuore, non ci sono elementi estranei alla
nostra identit - poich noi siamo a immagine e somiglianza di Dio la
purezza delle immagini rilucida limmagine vera di Dio in noi, per cui
davvero noi diventiamo immagine di Dio per i fratelli, e nei fratelli vediamo
limmagine di Dio per cui li serviamo con maggiore gioia, prontezza,
generosit, perseveranza, saggezza.
Non dimenticate che non esiste soltanto limmagine che si riceve e che
produce poi i pensieri, i desideri, i voleri, e quindi lamore delle opere buone.
Tenete presente anche le immagini che sono generate dalla nostra mente che
ovviamente si collega con lIo, con la malizia: limmagine che hai di te,
limmagine che hai dellambiente, limmagine che hai del prossimo.
Attenzione! Poi unaltra volta vi parler delle immagini che tu hai generato in
collaborazione con lIo, con la malizia, con lorgoglio tuo, linvidia. Tutte
queste immagini rendono impuro il proprio cuore. Bisogna eliminare tutti
questi tipi di immagine: per esempio, limmagine del Papa, del pap, della
mamma, dei fratelli. Questa immagine deve essere modulata secondo il
Vangelo, non secondo la malizia.
Attenzione che la prima spintarella, la prima immagine che ci fa deformare
limmagine del prossimo, quella materiale della bellezza. Quella ci spinge
fuori dallimmagine giusta del prossimo. E poi tutto il resto: attenti anche a
quei giudizi che sono la macchina che elabora le immagini pi strampalate, e
porta via la pace dal cuore, e non si diventa pi operatori di pace, fratelli e
sorelle.
Le immagini formano la mentalit, la quale poi capace di modificare persino
lo sguardo. Per esempio, se io sono permaloso verso di te e tu parli con Tizio,
limmagine di te che parli con Tizio dentro di me viene deformata e alterata.
Dentro ho la malizia che poi rifletto nelle immagini, nei pensieri e nei desideri
che si formano in me.
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<<Ascendiamo senza mai stancarci alla celeste visione del Salvatore; allontaniamoci passo dopo
passo dalle affezioni terrene, spogliamoci dell'uomo vecchio e vestiamoci dell'uomo nuovo ed
aspiriamo alla felicit che ci preparata>>.
San Pio da Pietrelcina
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Hai sbagliato tutto perch sei andato avanti con una costruzione fatta in
maniera bugiarda! E allora, te ne accorgi specialmente quando senti un po
traballare: a volte ci pu essere qualche terremoto, qualche sguardo, qualche
affetto, qualche atteggiamento ribelle, qualche discussione radicata su false
interpretazioni della parola di Dio. Sono le piogge, i venti che vengono
soffiati.
La terza maniera, il terzo punto dove potete verificare come voi fate la vostra
direzione spirituale. Cio, ascoltate il padre spirituale, ubbidite o discutete? O
vi lamentate, sfogate, non ascoltate?
Tanti suggerimenti vengono ascoltati, ma non praticati, addirittura
dimenticati o non creduti!
Devi ricominciare daccapo, altrimenti tempo perso!
Quando Ges ha ricreato il mondo dove tutti gli uomini erano schiavi del
peccato e lontani da Dio, lo ha prima distrutto tutto, lottando contro satana, il
mondo, il peccato, la morte della vita divina. Lo ha distrutto, poi lo ha
rinnovato ricostruendolo. Egli era contento di distruggere, e non aveva
nessun timore di ricostruire.
Siate contenti di distruggere, perch c la convinzione che quello che si
edifica rimarr in eterno.
Sono tre le cause molto visibili per cui bisogna distruggere tutto, e ricostruire.
La prima causa la periodicit del peccato: attenti al peccato veniale! C poi
la menzogna, e il compromesso con una vita cristiana allacqua delle rose
(Papa Francesco).
C chi si abitua alla periodicit della fragilit, o della carne o dello spirito
dello spirito specialmente: la discussione che porta a contestare la parola di
Dio, e il pregiudizio, che poi hanno la caduta nellinvidia e nella gelosia, nella
critica, nella mormorazione, nel partitismo nella Chiesa, ecc.
Tutte queste cose bisogna eliminarle completamente, altrimenti salter tutto
in aria, inutile illudersi! Non c illusione per poter continuare a tirare avanti:
il compromesso regge fino ad un certo punto, poi la maschera cade!
Dinanzi a questa mia omelia, sono due le conclusioni che il demonio potrebbe
suggerire: Giacch ho sbagliato tutto, lascio e me ne vado, non per me!.
Oppure laltra tentazione: Se ho sbagliato fino adesso, inutile insistere, non
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riuscir mai a edificare bene!. Sono insulti del demonio, perch vi vuole
togliere la pace del cuore! Non dateci retta!
Beati quelli che ascoltano linvito del Signore a cambiare vita, e a ricevere con
maggiore fervore il nutrimento della vita: ecco lagnello di Dio che toglie i
peccati del mondo.
Tanta gente non si stanca a dire sempre le stesse cose in confessione, ma si
stanca di sentirsi dire le stesse cose da Ges! Distruggere significa smontare
tutta la propria mentalit. Ci che permette di ricostruire tutto, lubbidienza
a distruggere e a ricostruire. Pu essere stata qualcosa dello spirito o della
carne, che tha fatto andare avanti in maniera menzognera.
Un modo per trascurare i suggerimenti di Dio, consiste nel ripetere sempre le
stesse cose Ma come far, non ce la faccio!. In realt, sotto c la menzogna:
durante la confessione si parla in maniera sbagliata, si ascolta in maniera
sbagliata, e si ricorre poi a manipolazioni meschine, come per es. lamenti,
discussione, accuse di torti ricevuti, ecc. Sono tutti vicoli ciechi in cui lanima
si imbatte, e perde la via giusta. Sono rifugi in cui satana spinge lanima per
farle perdere lorientamento, che le permetteva di distinguere qual era la via
buona, e quale la via cattiva. Lanima si sente cos braccata, non riesce a
risolvere il problema; non prega bene, tira avanti con affanno, e al padre
spirituale non dice le cose vere.
Lo sforzo non si combina bene con la menzogna. La menzogna non verit,
quindi sforzo nella falsit. Se prendo la sedia e la reggo per aria, devo fare
uno sforzo per reggerla. Satana annebbia la mente per non far vedere che
sotto c il vuoto; sicch penso che la verit della sedia sia stare per aria,
quando invece fatta per poggiare sul pavimento. Ma lo sforzo con la
menzogna non regge mai, perch solo la verit conformit alla realt. Lo
sforzo che ha alla base la menzogna ti fa impazzire: Ma io prego, mi sforzo,
eppure non ce la faccio!.
Quando invece c la verit, si sente davvero leffetto dello sforzo: Il padre
spirituale mi ha detto di evitare quella persona, quellambiente ecc, ed io lo
faccio!.
Subito ti accorgi come lanima tua si raddrizza!
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Non credo che ci sia una sintesi della nostra religione cos completa come
quella che viene rilevata dalla Liturgia della Parola di oggi. E una sintesi
teologica, biblica davvero sorprendente. Vi dico alcuni pensieri come dei
flash.
Anzitutto, Ges risorto. Egli manda gli Apostoli a predicare la conversione e
il perdono, e ad essere testimoni del Risorto con la propria resurrezione. Poi,
dopo gli Apostoli, i discepoli.
La prima lettura di oggi ci fa vedere come il Cristo risorto continua a
evangelizzare i popoli della terra attraverso gli Apostoli e i discepoli che vanno
per il mondo: Pietro, Giovanni, Paolo, Barnaba.
Nella seconda lettura abbiamo la visione della Gerusalemme Celeste, cio di
quel popolo di Dio che lungo il corso della storia ha creduto a Cristo, e
obbedito alla sua Parola, per cui si salvato e gode eternamente la beatitudine
del Padre Celeste in Cristo Ges.
Vedete lampiezza di vedute che la Liturgia della Parola ci presenta!
Nella terza lettura Ges stesso ribadisce qual il cuore del mistero, non
soltanto di Cristo, ma particolarmente della Chiesa.
Chi Cristo? E la Parola del Padre.
Chi sono i cristiani? Coloro che ubbidiscono alla sua Parola. Chi osserva la
mia Parola mi ama, dice Ges - parole sue testuali. E se mi ama, realizza la
sua identit di essere immagine e somiglianza di Dio-Amore; amando
Cristo, si unisce alla realt dellamore del Padre e recupera la propria identit
di essere immagine dellamore di Dio. Chi osserva la mia Parola mi ama, e il
Padre mio lo amer.
Quindi, c tutto il mistero dellamore della Trinit nellosservanza della
Parola di Dio. Non solo, ma noi verremo in lui e prenderemo stabile dimora
in lui, e dopo la morte sar il cristiano a prendere stabile dimora in Dio, in
Cielo. Chi non mi ama, non osserva le mie parole. Ecco, Ges ribadisce, lo
dice prima al positivo e poi al negativo; questo un modo di esprimersi del
linguaggio semitico. La Parola che voi ascoltate, non mia, ma quella di
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come suo Figlio, come Dio, ma anche come uomo; ed Egli mi accoglier, mi
abbraccer, e abbracciando la mia umanit abbraccer anche te.
Non preoccuparti, io vado al Padre, ed Egli certamente, abbracciando me cos
come sono, Uomo-Dio, vi inonder di grazie, di benedizioni e di forza,
mandando lo Spirito Santo, e ascoltando le mie preghiere perch voi possiate
essere fedeli alla mia Parola, che lunica che vi salva, e dellosservanza della
quale io vi chieder conto.
Poi Ges conferma tutto questo itinerario della storia sua, della Chiesa nel
cammino terreno, e nel cammino della storia del Cielo se cos si pu dire,
perch leternit ha una storia al di sopra della storia -.
Ges, quasi a sigillo, come un timbro di quello che ha detto, dice ancora: Ve
lho detto adesso prima che avvenga, perch quando avverr voi crediate!.
E che cosa avverr? La fine del mondo, il giudizio universale per verificare
losservanza della Parola di Dio, lapplicazione del suo mistero di salvezza, del
mistero pasquale, e ovviamente, Egli chieder conto dellascolto dello Spirito
Santo, dellascolto della Sua Parola e della Chiesa; e di conseguenza
dellamore che abbiamo avuto per Lui e per Lui al Padre, col quale dovremo e
dovremmo essere teneramente uniti nella beatitudine eterna.
Vedete che arco meraviglioso teologico, biblico, storico della Chiesa, che ci
presenta tutta la Liturgia della Parola partendo dal mistero pasquale, da
Cristo crocifisso-risorto, la predicazione prima degli Apostoli e poi dei
discepoli, la visione della Chiesa Celeste, della Gerusalemme Celeste, e poi
laiuto che Ges d mandando lo Spirito Santo.
E sempre stabile il criterio di Cristo e del Padre Celeste: solo chi osserva la
mia Parola fa parte del Regno di Dio sulla terra e in Cielo. Ascoltate la mia
Parola, che fonte di pace. E, mi raccomando, non vi illudete, perch un
giorno vi chieder conto! Questo vi ho detto prima, e ve lo ripeto ancora: cos
stanno le cose!
Ringraziamo il Padre Celeste che ha mandato Ges, la sua Parola; e mander
poi lo Spirito Santo, il quale ci suggerir la Parola di salvezza, che ci rende figli
di Dio, ed edifica la Chiesa, quella militante oggi sulla terra, e quella gloriosa
in Cielo.
Oh Padre Celeste, noi ti ringraziamo ancora una volta di averci dato il mezzo
per amare Te, cio la Parola di Dio, osservando la quale noi ti amiamo. Tu hai
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mandato Ges, hai mandato lo Spirito Santo, hai mandato la Chiesa, perch
diventiamo continuatori dellannunzio della tua Parola, per aiutare i fratelli
ad amarti, a onorarti.
Che gioia grande aiutare un fratello a ritornare al Padre, a glorificare il nostro
comune Padre Celeste!
Vergine Santa, donaci nel cuore questa volont santa, ferma, stabile a
osservare sempre la Parola di Dio, per essere in comunione stabile con te, col
Padre Celeste, e con il Figlio tuo Ges, nello Spirito Santo.
Nella Liturgia della Parola ci sono tutti i misteri della nostra religione: il
mistero della Trinit, il Padre che manda il Figlio e insieme mandano lo
Spirito Santo; la Chiesa e il mistero pasquale di Cristo; la Chiesa che viene
fondata dagli Apostoli, che predicano la Parola di Dio, e i discepoli che
continuano a predicare la Parola di Dio. Il cuore della nostra religione
nellosservanza della Parola di Dio, nel fare la volont di Dio.
Nella Liturgia odierna c tutto il mistero pasquale: lAscensione, la
Pentecoste, il Giudizio Universale, la Chiesa militante, la Chiesa gloriosa; c
tutto il mistero di Cristo e della Chiesa, che parte dal Padre Celeste il quale ha
lasciato tutto il suo amore nel Figlio suo, nella Chiesa e quindi in noi.
Con grande gioia, con grande filiale adorazione e venerazione diciamo al
Padre Celeste Grazie di cuore!.
Vedete, la pace il cuore, lessenza del Figlio di Dio che per natura sua non
soltanto frutto della pace, ma dentro di s ha proprio il germe della pace.
Deve essere operatore di pace, per cui il figlio di Dio deve essere sempre
stabile nella pace con Dio, e non deve mai lasciarsi turbare da satana, che
vuole affiliare a s gli uomini, e renderli figli suoi col peccato. Per questo Ges
personalmente dona la sua pace, cio la sua figliolanza divina, perch siamo
saldi nellessere figli di Dio, e fratelli del prossimo.
<<Figlio mio, il nemico non dorme, all'erta con la vigilanza e la preghiera. Con la prima lo
avvistiamo, con la seconda, abbiamo l'arma per difenderci>>.
San Pio da Pietrelcina
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INDICE
- Presentazione
Pag. 2
Pag. 3
Pag. 9
Pag. 13
Pag. 18
Pag. 22
Pag. 28
Pag. 33
- Limmagine e lamore
Pag. 37
Pag. 42
Pag. 45
Pag. 50