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de Rome
Riassunto
Attraverso l'analisi dell'impiego fatto nel teatro plautino delle prime voci del vocabolario filosofico, ovvero philosophus e
philosophari, ci si pu fare un'idea di come sia pensata a Roma, prima del suo ingresso ufficiale, la filosofia, al cui esercizio non
sono stati ancora attribuiti spazi certi. Si nota la mancanza di una sicura definizione e qualche pregiudizio. Il punto d'incontro tra
il mondo plautino e la filosofia provocato dalla nozione di saggezza astuta, la sfera comica del sagace imbroglio, al quale
sembra ben adattarsi la nuova disciplina : il filosofo viene cos ad essere qualcuno che grazie al suo sapere ha la meglio sugli
altri, un po' come capita nelle commedie al servo astuto. Pseudolo insomma come un Socrate comico e la filosofia un buon
metodo per vincere, soprattutto imbrogliando le carte, mediante la supremazia intellettuale.
Anche se, privilegiando la malitia del servo sulle sofisticherie dei filosofi, Plauto sembra porsi ancora una volta dalla parte della
cultura e dei valori romani rispetto alla Grecia e a quanto, come la filosofia, ne proveniva
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