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Paolo DellOlio, Studio e valorizzazione del germoplasma frutticolo del Mato Grosso do Sul (Brasile )

MARACUJA (Passiflora edulis Sims. e Passiflora edulis f.


flavicarpa Deg.)

Fig. 1 Impianto di maracuj, Carutapera Maranhao (Brasile)

Origine e diffusione
La maracuj appartiene alla famiglia Passifloraceae che include pi di 500 specie di
dicotiledoni di cui circa 150 originarie del Brasile.
Sono, per la maggior parte, erbacee o legnose rampicanti, con qualche eccezione
rappresentata da alberelli o arbusti, raggruppati, a seconda dellautore, in 12 18 generi dei
quali soltanto due, Passiflora e Tetrapathaea, sono coltivati.
Il genere Passiflora sicuramente il pi importante e raggruppa specie rampicanti dotate di
viticci e caratterizzate da fiori cospicui che ricordano, per la forma ed il colore di petali,
stami e pistillo alcuni simboli della Passione di Cristo e che pertanto vengono chiamati fiori
della Passione.
Sono tutte originarie delle aree tropicali e sub-tropicali di entrambe gli emisferi e, fra tutte,
poco pi di 50 sono le specie che producono frutti commestibili, ma molte non sono
conosciute al di fuori delle zone di origine (Nakasone, 1999)
Alcune specie sono considerate dal punto di vista commerciale e si possono trovare nei
mercati delle zone rurali (tab. 1) ma solo due specie ed i loro ibridi sono considerate
rilevanti a livello di commercio internazionale: la maracuj viola (Passiflora edulis Sims.,
maracuj roxo in Portoghese) ed la maracuj gialla (Passiflora edulis f. flavicarpa Deg.,
maracuj amarello), oggetto di questo capitolo (tab. 2).

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Specie

Nome comune

P. alata Dryand

Maracuj dolce, maracuj alado, m. de Brasile, Per


refresco, m. do grande

P. antioquiensis
Karst

Banana passion fruit

Colombia

P.serrato-digitata
L.
P. caerulea L.

Maracuj-pedra, maracuj de cobra

Dubbia

Maracuj-azul (maracuj blu)

P. coccinea Aubl.

Tom-au, granadilla rossa

P. edulis Sims
P. incarnata L.

Maracuj roxo, purple granadilla


Wild passion fruit

Brasile,
Argentina
Venezuela,
Bolivia
Brasile
Sud degli USA

P. laurifolia L.

Maracuj-louro, maracuj-laranja

Dubbia

P. ligularis Juss.

Granadilla dolce, waterlemon

P. maliformis L.

Origine

Centro-Sud
America
Sweet calabash, sweet cup, tintin, granadilla Dubbia
de mono, puru-puru

P. mollissima
(HBK) Bailey

Curuba, tacso, tintin, tumbo,


passion fruit

P. quadrangularis
L.

Maracuj-au, m. mamao, m. igaj,


m. melao, m. do Par, m. cascudo

P.
popenovii Curubejo, granadilla de Quijos
Killip
P. foetida L.
M. de cheiro, m. de lagartinho
P. mixta L.
Curubita
P.
seemanni
Griseb
P.
nigradenia
Rusby
P. banksii Benth

banana Venezuela,
Bolivia

Uso
O,
F

O,
F
F
O,
F
O,
F
F
F
O,
F

Brasile (Bahia)

F
America
Tropicale
Sud America
Sud America

AE

Sud America

Australia

Legenda:
O = ornamentale
F = frutto
AE = anti-erosivo
Tab. 1 Origine ed impiego di alcune Passifloraceae.
Fonte: ITAL et al., 1995

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La prima considerata nativa del Sud del Brasile da cui venne diffusa, nel corso del XIX
secolo, in tutta lAmerica Latina, nei Carabi, in Asia , India ed Australia: da qui fu
introdotta alle Hawaii nel 1880 dove presto si naturalizz (Nakasone e Martin, 1970).
Lorigine della maracuj gialla invece ignota: alcuni ritengono si sia originata in Australia
da una mutazione di Passiflora edulis Sims, altri in America Latina dallincrocio di
questultima con Passiflora ligularis Juss.
Caratteristiche

P. edulis Sims.

P.edulis f. flavicarpa Deg.

Ecologia
Fusto
Foglie
Fiori

Altitudini pi elevate
Altitudini modeste
Poco vigoroso
Vigoroso
Taglia ridotta
Taglia larga
Pi piccoli, bassa proterandria , Pi larghi, proterandria elevata,
antesi mattutina
antesi pomeridiana

Frutti
Succo
Cromosomi
Granuli
pollinici
Compatibilit

Color viola, piccoli


Acidit blanda
2 n = 18
Elevata vitalit

Gialli, pi grandi
Acido
2 n = 18
Elevata vitalit

Auto-compatibile

Auto-incompatibile

Tab. 2 Diffirenze e similitudini tra maracuj viola e gialla.

Fonte: Nakasone, 1999

Morfologia
Si presenta come un rampicante perenne (fig. 1) che pu raggiungere il diametro di un
braccio, legnoso alla base e di sezione quadrangolare dotato di viticci per lancoraggio che
restano verdi in P. edulis Sims mentre in P. edulis f. flavicarpa assumono colorazione
rossiccia o porpora simboleggiando le corde che hanno legato Cristo prima della
crocifissione (fig. 2)
Le foglie sono semplici, alterne, comunemente lobate e dotate di brattee basali ben visibili :
rappresentano le mani dei persecutori (fig. 2).
Il fiore ermafrodita, solitario, ben visibile (7,5 10 cm di diametro) e dotato di numerosi
filamenti colorati che attirano i pronubi e che ricordano la corona di spine insanguinata di
Cristo; ha 5 petali e 5 sepali bianchi riuniti in un calice tubulare: simboleggiano il numero
di Apostoli presenti alla crocifissione.
Gli stami sono 5 e rappresentano le ferite di Cristo (fig. 3); la parte femminile
rappresentata da 3 stimmi di forma e colore differenti a seconda della specie che
simboleggiano i 3 chiodi utilizzati dai Romani.

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Fig. 2 Foglie e viticci di maracuj

Fig. 3 Fiore della Passione

I colori appariscenti del fiore lo rendono interessante dal punto di vista ornamentale,
nonch appetibile per gli insetti impollinatori: essi variano a seconda della specie ma,
comunemente sono il bianco, simbolo della purezza, il rosso, simbolo del sangue, ed il blu,
simbolo del cielo, del Paradiso.
Il frutto ovale o tondeggiante e pu misurare 6 8 cm di diametro e 7 di lunghezza nella
maracuj gialla, 3,5 7 cm di diametro e 4 9 cm di lunghezza nella maracuj viola.

Fig 4 Fiore e frutti di maracuj

Fig. 5 - Maracuj gialla, frutti ed arilli

Ha un robusto esocarpo sotto il quale si trovano un sottile mesocarpo verde ed un


endocarpo bianco spesso 3 6 mm: il tutto racchiude numerosi semi neri (fino a 350 nella
maracuj gialla) circondati ciascuno da un arillo edule e succoso (figg. 4 e 5)
Il frutto richiede dai 60 ai 90 giorni dallantesi per raggiungere la maturazione e segue un
accrescimento sigmoidale raggiungendo la massima taglia in circa 21 giorni ed il massimo
peso in circa 60 giorni dallantesi.
Esiste una correlazione tra il numero di semi ed il contenuto di succo del frutto, infatti i
frutti nati da impollinazione manuale non solo si presentano pi grandi, ma hanno un
contenuto di semi e di succo superiore a quelli nati da impollinazione naturale (Nakasone,
1999).

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Impollinazione
La maracuj viola auto-compatibile e con la maracuj gialla spesso si verifica
limpollinazione incrociata; si distinguono tre tipi di fiori a seconda che i tre stigmi siano
pi o meno inclinati verso le antere favorendo o meno limpollinazione:
1- Fiori T.C. con stigmi totalmente curvati verso le antere: sono il tipo ideale per
limpollinazione.
2- Fiori P.C. con stigmi parzialmente curvati e formanti un angolo di 45 con le antere.
3- Fiori S.C. senza curvatura: gli stigmi sono verticali, lontani dalle antere.
La proporzione dei tre tipi di fiori ed il tipo di impollinazione a cui sono soggetti nelle due
specie di maracuj considerate sono riassunti nelle tabelle seguenti (tabb. 3 e 4)
Molto utilizzata limpollinazione manuale che garantisce migliori risultati produttivi
rispetto a quella naturale e si effettua sfregando sigmi ed antere mediante le dita coperte da
un guanto di feltro o lana (tab. 5)
Lotto Fiore T.C. Fiore P.C. Fiore S.C. Fiori osservati
A
77,61
11,17
11,22
1.836
B
93,28
3,80
2,92
648
C
89,29
8,33
2,38
336

Tab. 3 Tipi di fiore (%) della maracuj gialla.

Fonte: ITAL, 1995

Specie
Fiore T.C. Fiore P.C. Fiore S.C.
P. edulis Sims
62
29
8
P. edulis f. flavicarpa Deg.
70
20
10

Tab. 3 bis Tipi di fiore (%) della maracuj viola e gialla. Fonte: EMBRAPA, 1996
Agente impollinante Fiore T.C. Fiore P.C. Fiore S.C.
Bombus spp.
70
20
0
5
1
0
Apis mellifera
Vento
0
0
0

Tab. 4 Agenti impollinanti (in %) della maracuj gialla. Fonte: EMBRAPA, 1996

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Impollin. Peso medio Diametro Lunghezza N di Rendimento in succo


fresco (g) medio (cm) media (cm) semi (g) - (% peso fresco)
A mano
Naturale

112,2
62,2

6,78
6,07

7,28
6,29

277
110

49,8
19,9

- 44,4
- 32,0

Tab. 5Effetto dellimpollinazione su alcune caratteristiche dei frutti di maracuj gialla


Fonte: ITAL-Instituto de Tecnologia de Alimentos, 1995

Cultivar
Sono state selezionate numerose variet resistenti alle fusariosi ed ibridi tra P. edulis e P.
edulis f. flavicarpa resistenti ai Nematodi, alle alternariosi e al virus del mosaico del frutto
della passione (PMV- Passion Fruit Mosaic virus).
In Australia sono diffuse le cultivar E-23 e Purple Gold, mentre alle Hawaii stata
recentemente introdotta la cultivar Noels Special con un peso medio del frutto superiore
ai 90 g e rendimento medio in succo del 43-56 %.
Anche in Brasile le cultivar selezionate sono numerose, fra tutte Muico, Peroba e
Pintado per P. edulis Sims e Miriam e grande per P. edulis f. flavicarpa.

Ecologia
Le preferenze ecologiche delle diverse specie di Passiflora variano ampiamente: in
particolare la P. edulis Sims si differenzia dalla P. edulis f. flavicarpa Deg. per una
maggior resistenza al freddo, essendo adattata ad altitudini pi elevate (tab. 6)
Caratteristiche ecologiche Passiflora edulis Sims. P. edulis f. flavicarpa Deg.
Resistenza al freddo
Buona
Bassa
Resistenza ai nematodi
Sensibile
Tollerante
Resistenza alle fusariosi
Molto sensibile
Tollerante
Vigore
Medio
Grande
Durata della vita economica

4 anni ad 800 m s.l.m.


8 anni a 1200 m s.l.m.

Produttivit

Maggiore
Maggiore

Tab. 6Alcune caratteristiche ecologiche di maracuj viola e gialla. Fonte: ITAL, 1995

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Le precipitazioni ottimali sono ben distribuite durante lanno, soprattutto ove non sia
possibile irrigare; queste devono per essere minime nel periodo dellantesi poich
pregiudicano limpollinazione limitando il volo dei pronubi ed inattivando i granuli
pollinici: il fabbisogno idrico varia, a seconda degli autori, dagli 800 ai 1750 mm annui.
Le temperature idonee alla coltura sono incluse tra i 21 ed i 32C, ottimali i 26-27 C.
La maracuj predilige suoli profondi, leggeri e ben drenanti con un pH incluso tra 5,0 e 6,8
e topografia piana o leggermente ondulata; le variazioni stagionali della radiazione solare
possono influenzare notevolmente la produttivit: bassi livelli di radiazione nella stagione
fredda o in giornate nuvolose riducono la crescita della pianta ed il numero di gemme
fiorali; periodi di ombreggiamento prolungato (da 1 a 4 settimane) comportano la riduzione
della fioritura e della produzione (Nakasone, 1999).

Impieghi e mercato
La coltura della maracuj in Brasile si evoluta soprattutto a partire dagli anni 80: prima il
Paese non risultava essere tra i principali produttori, mentre in seguito divenne il principale
produttore di succo concentrato (tab. 7)

Produzione (t)
Area (ha)
Resa media (t/ha)

1970
7.074
n.d.
n.d.

1975
17.404
n.d.
n.d.

1980
54.919
6.582
8,34

1985
35.873
8.521
4,21

1990
129.297
28.259
4,58

2001
467.464
33.039
14,15

Tab. 7- Evoluzione della coltura della maracuj in Brasile (1970-2001). Fonte: IBGE

Nel Mato Grosso do Sul la coltura ha iniziato ad essere interessante solo di recente,
crescendo notevolmente negli ultimi anni (tab. 8)

Produzione (t)
Area (ha)
Resa media (t/ha)

1997
535
35
15,29

1998
630
55
11,45

1999
801
66
12,14

Tab. 8- Evoluzione della coltura della maracuj in Mato Grosso do Sul (1997-99)
Fonte: Ghiggini, Tesi di Laurea, 2002
Il succo viene commercializzato sul mercato interno in bottiglie di vetro di 500 ml dopo
aver subito un processo di pastorizzazione, oppure concentrato e congelato in lattine da 1
kg di peso. Per il mercato estero invece viene concentrato a 52 Brix, congelato e
confezionato in contenitori di polietilene di 200 l di capacit.

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La maracuj anche consumata fresca e se ne ottengono liquori, vino ed alcuni


sottoprodotti come le bucce ed i semi, impiegati, rispettivamente, per lalimentazione
animale e lestrazione dellolio.

Composizione e valore nutritivo


La composizione del frutto tal quale varia a seconda della specie e dell ibrido considerati
(tab. 9) cos come la composizione del succo (tab. 10) e quella dei sottoprodotti in
particolar modo le bucce e lolio (tab. 11)
Specie

Peso medio
(g)

N di
semi

P. edulis
P. edulis
f. flavicarpa

36
72

122
50

Ibridi 3 - 1
Altri ibridi

---

---

Polpa
(%)

Succo
(%)

SST
(%)

ATT
(%)

49
37

36,8
30,6

15,3
15,3

2,4
3,4

14,5
13,4-16,1

3,2
2,3-3,6

46
35-68

Tab.9- Composizione dei frutti di maracu viola e gialla. Fonte: Nakasone et al., 1999

Caratteristiche
Maracuj viola Maracuj gialla
Acqua (g/100 g)
82,5 76,9
84,2 79,6
Estratto etereo (g/100 g)
0,08 0,01
1,2 0,0
Solidi Solubili Totali (%)
21,9 14,4
18,0 13,0
Acidit (g/100 g)
4,8 2,4
5,0 3,0
PH
3,2 2,6
3,3 2,8
Zuccheri riduttori (g/100 g)
8,3 3,6
7,8 6,2
Zuccheri totali (g/100 g)
13,3 7,4
11,6 9,3
Fibra (g/100 g)
14,2
0,2
Amido (g/100 g)
3,7 1,0
-Proteine (g/100 g)
1,2 0,6
1,2 0,6
Minerali (g/100 g)
0,52 0,36
-Ca (mg/100 g)
18,4 9,7
-P (mg/100 g)
60,4 21,4
18,0
Fe (mg/100 g)
4,0 2,3
0,3
Acido ascorbico (mg/100 g)
69,9 21,9
20,0 7,0
Riboflavina (mg/100 g)
0,19 0,12
-Acido nicotinico (mg/100 g)
1,90 1,5
-Vitamina A (U.I./ 100 g)
1.547 1.073
570
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Tab. 10 Composizione del succo di maracuj viola e gialla. Fonte: ITAL, 1995
Caratteristiche
Resa (%)
Indice di rifrazione a 40 C
Indice di saponificazione
Indice di Iodio
Acidi grassi:
Palmitico
Estearico
Oleico
Linoleico
Linolenico
Arachidico

Maracuj
23,43
1,4710
212,6
115,5

Soja (*)
-1,4675 1,4736
189 195
120 141

Mais (*)
-1,4765 1,4768
187 193
103 128

11,0
2,8
17,5
68,7
---

10,4
2,4
23,5
51,2
8,5
2,4

8 12
2,5 4,5
19 49
34 62
---

Tab. 11 Caratteristiche fisico-chimiche dellolio di semi di maracuj paragonato a


quello di soia e mais.
Fonti: Pontes, 1989 e Mehlenbacher (*), 1960

Riproduzione
La riproduzione mediante seme della maracuj va fatta possibilmente partendo da materiale
selezionato per garantire la buone qualit delle piante ottenute; i semi si possono seminare
subito o conservare in luogo fresco e asciutto anche per alcuni mesi: il potere germinativo
si conserva per tre mesi a temperatura ambiente e fino ad un anno in camera refrigerata da 4
a 6 C. La semina si pu fare in aiuole (1 x 10 - 20 m) o direttamente in sacchi di plastica.
Nel primo caso si deve impiegare terra fertile, sciolta, mista a concime organico in
proporzione 3:1, incorporando anche 2,5 kg di superfosfato semplice ed 1 kg di cloruro di
potassio ogni metro cubo di terra.
I semi vanno collocati in solchi di 1,5 cm di profondit distanti tra loro circa 15 cm e
coperti poi con 1 cm di terra. Le aiuole vanno mantenute umide ed in media ombra: in tali
condizioni lemergenza delle plantule avviene dopo 20 30 giorni dalla semina.
Considerando che un frutto di maracuj contiene in media 250 semi che pesano circa 5 g
ciascuno e supponendo una germinazione dell 80 %, 10 frutti risultano pi che sufficienti
per produrre un numero di piantine necessarie per un ettaro di coltivazione ossia 1.100
piante con sesto di impianto di 3,60 x 2,50 m (ITAL, 1995).
Raggiunti i 5 8 cm di altezza le piantine vanno eliminate le pi deboli e quelle rimaste si
possono trapiantare in recipienti di polietilene di circa 15 x 25 cm, forati al fondo per
garantire un buon drenaggio e mantenuti sempre ad un buon livello di umidit.
La semina in sacchi di plastica richiede appunto sacchi simili a quelli descritti
precedentemente nei quali porre i semi ad una profondit di 1,5 cm ed equidistanti tra di
loro; i sacchi si possono poi riporre in gruppi avendo laccortezza di lasciare tra luno e
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laltro dello spazio sufficiente per il transito delle persone addette alle operazioni
successive, come, ad esempio, leliminazione delle piantine pi deboli al fine di lasciarne
solo una per ogni sacco e lirrigazione che si pu associare, in questa fase, ad una
fertilizzazione azotata con 20 30 g di solfato di ammonio diluito in 10 litri di acqua,
sufficienti per circa 200 piantine.
In entrambe i tipi di semina, una volta raggiunti i 25 30 cm di altezza, esse sono pronte
per la messa a dimora definitiva in campo.

Moltiplicazione vegetativa
Viene utilizzata qualora si voglia ottenere, a partire da una pianta selezionata, una
discendenza che ne conservi le caratteristiche e che sia in grado di entrare in produzione
prima delle piante ottenute da riproduzione mediante limpiego del seme: nel caso della
maracuj si possono utilizzare talee, innesti e propaggini.
La propagazione per talea non raccomandata dal punto di vista commerciale poich
dispendiosa in quanto ha una bassa percentuale di radicazione.
Le talee vanno prelevate da fusti maturi con tre nodi durante il periodo di crescita attiva del
rampicante: la parte basale va tagliata quasi rasente al nodo inferiore, quella apicale poco al
di sopra del superiore.
Una foglia od una porzione di foglia lasciata nella parte superiore della talea pu favorire la
radicazione; talee prelevate dalla parte superiore dei fusti del rampicante risultano avere
percentuali di radicazione pi alte di quelle prelevate da porzioni mediane o basali del fusto
(Torres et al., 1976).
Le talee vanno interrate inclinate in un substrato caldo, umido e poroso, possibilmente su
sabbia o vermiculite per due terzi della loro lunghezza e cominciano a radicare entro due
mesi potendo poi venir trapiantate dopo altri 1-2 mesi in recipienti pi grandi o nel luogo
definitivo.
Il periodo pi idoneo per la realizzazione delle talee, nelle condizioni climatiche di
Dourados, va da agosto a settembre.
La propagazione per innesto stata studiata soprattutto in funzione di creare piante meno
suscettibili alle fusariosi: si tratta di innesti a spacco pieno dove il portinnesto si ottiene da
piantine di circa 25 cm di altezza e 3 mm di diametro resistenti alle fusariosi, tagliandole a
circa 15 cm da terra; a queste si applicano le marze di circa 5 cm di lunghezza
possibilmente proveniente da piante giovani.
Anche la propaggine un metodo di propagazione impiegato per la maracuj: questa pu
essere aerea o sotterranea; nel secondo caso si usano i rami pi bassi di piante di 2 anni di
et che origineranno nuove radici entro 30 40 giorni

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Messa a dimora
Il terreno destinato alla messa a dimora definitiva deve essere oggetto di due arature a poco
pi di un mese luna dallaltra e ad una profondit di circa 30 cm e procedendo, nella
seconda, in senso ortogonale rispetto alla prima (ITAL, 1996).
Successivamente il terreno va erpicato e concimato: questi lavori vanno cominciati nelle
condizioni climatiche di Dourados verso la fine di maggio in modo da avere il tempo per
preparare il terreno alla coltura e poter installare le spalliere per il rampicante prima
dellinizio della stagione piovosa.
I terreni con pH inferiore a 6 andrebbero corretti addizionando calcare subito dopo la prima
aratura ed un mese prima della seconda.
In seguito si installano le spalliere opportunamente scelte (vedi paragrafi successivi) e si
procede alla messa a dimora delle piante, in buche di circa 50 x 50 x 50 cm preparate un
mese prima addizionando alla terra asportata 5 10 kg di letame maturo o 2 3 kg di
pollina eventualmente arricchiti con 300 g di superfosfato semplice e fertilizzante
potassico; utile posizionare un tutore a cui assicurare ogni pianta fino a che questa non si
sar ancorata saldamente alla spalliera con i propri viticci.
Le piante vanno trapiantate quando raggiungono i 15 20 cm di altezza, mantenendo la
zolla attorno alle radici e, possibilmente, effettuando loperazione in una giornata nuvolosa
con il terreno in buone condizioni di umidit.
Non ci sono periodi pi idonei di altri per loperazione, purch non ci si avvicini alle
settimane pi fredde dellanno, quando si possono verificare anche delle gelate.
Nelle condizioni climatiche dello stato di San Paolo, simili a quelle di Dourados, se la
messa a dimora avviene in marzo-aprile si pu attendere la prima produzione dopo 8 mesi,
a novembre-dicembre; se invece il trapianto stato effettuato allinizio della stagione
piovosa (novembre-dicembre) i primi frutti si avranno in aprile, ma per un periodo di tempo
limitato fino ad agosto, con una produzione complessivamente pi precoce, sebbene
minore.

Sesti dimpianto
La densit dimpianto della maracuj varia in funzione della specie, del tipo di spalliera
impiegato, dal clima, dalle condizioni del terreno e dal grado di meccanizzazione della
coltura: qualora si disponga di mezzi meccanici per la raccolta si dovr considerare la
necessit di questi ultimi di transitare agevolmente tra le file.
Generalmente per la maracuj gialla la densit minore rispetto alla maracuj viola.
Normalmente la distanza tra le piante della stessa fila varia da 2 a 6 m e quella tra le file da
2,5 a 4 m. E stato constatato che la densit di impianto non condiziona la resa della
coltura nei primi 18 mesi dalla massa a dimora, ma solo in seguito (Haddad Garcia, 1968).
In seguito sono riportati i dati relativi ad esperimenti fatti utilizzando differenti distanze
sulla fila ed interfile di 2,0 e 2,5 m (tab. 12) oppure interfila fissa e differenti altezze del
cavo di sostegno dei tralci (tab. 13)

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Distanza tra Distanza sulla


Densit
Resa media
le file (m)
fila (m)
(piante/ha)
(t/ha)
2,0
2,0
2,0
2,0
2,5
2,5
2,5
2,5

4,0
3,0
2,0
1,0
4,0
3,0
2,0
1,0

1.250
1.666
2.000
5.000
1.000
1.333
2.000
4.000

20,10
24,70
23,21
36,89
37,3
37,5
43,3
50,2

Tab. 13 Resa della maracuj con differenti densit di impianto


Fonti: Carvalho et al., 1972, Pace e Araujo, 1975

Distanza sulla Altezza del cavo Resa media Resa media


fila (m)
di sostegno (m) 1969 (t/ha) 1970 (t/ha)
3
3
5
5
7
7

1,60
2,10
1,60
2,10
1,60
2,10

25,8
36,3
28,8
26,8
18,7
15,7

25,5
23,8
23,3
21,1
16,7
12,9

Tab.12 Resa media della maracuj con differenti densit di impianto


Fonte: Carvalho et al., 1971

Forme di allevamento
Poich la maracuj una pianta piuttosto vigorosa e robusta i supporti a cui essa si ancora
per laccrescimento devono essere sufficientemente robusti: per le maracuj domestiche si
usano tutori vivi come lAcaj o la Guava.
Per i frutteti commerciali invece si dovranno preparare supporti a spalliera appositamente
progettati e costituiti da pali di legno o cemento armato che sorreggono lunghi cavetti di
rame o ferro. Il legno maggiormente adatto quello duro e resistente, trattato con
impermeabilizzanti come ad esempio il catrame per evitare lattacco da parte di funghi o
insetti xilofagi; che ne pregiudicherebbero la resistenza prima della fine della vita
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Paolo DellOlio, Studio e valorizzazione del germoplasma frutticolo del Mato Grosso do Sul (Brasile )

commerciale dellimpianto (circa 5 anni).


I pali in cemento hanno in genere sezione quadrata e 12 cm di lato e sono armati con
quattro ferri da di pollice e 8 staffe di rame distribuite lungo la lunghezza.
Si utilizzano quattro tipi di spalliere:
1) Verticale semplice con un cavo di rame
2) Verticale doppia con due cavi di rame
3) Orizzontale (a T) con un due cavi di rame
4) Orizzontale (a T) con quattro cavi di rame.
La spalliera verticale semplice con un solo cavo di rame detta anche tipo vite ed la pi
utilizzata in Brasile poich semplice da costruire e ben adattata alle condizioni locali: si
tratta di pali di legno o cemento armato conficcati nel terreno per 60-80 cm di profondit e
distanti luno dallaltro 6 m o pi (dipende dal sesto dimpianto che si vuole adottare) sulla
fila e 2,5 3 m nellinterfila.
I pali alle estremit della fila sono lunghi circa 2,80 m ed hanno un diametro di 20 cm;
quelli intermedi sono leggermente pi piccoli: 2,60 m di lunghezza e 15 cm di diametro;
poich vengono conficcati per 60-80 cm nel terreno essi si innalzano al di sopra di questo
per circa 2,00 m.
A circa 5 cm dallestremit superiore passa il cavetto di rame che viene disteso lungo tutta
la fila restando poi assicurato al suolo da due robusti picchetti 2 2,5 m al di fuori della
fila; i pali allestremit possono essere puntellati con altri pali di dimensioni minori in
posizione inclinata di 45 rispetto al terreno ed alla verticale.
Tra due pali contigui si mettono a dimora, in genere, due piante, per cui la distanza tra due
pali contigui deve essere il doppio di quella che si intende adottare per le piante sulla stessa
fila: essa quindi varia da un minimo di 2 m ad un massimo di 9 m corrispondenti ad una
distanza tra piante sulla stessa fila di 1 e 4,5 m rispettivamente.
La lunghezza complessiva della spalliera , in genere, pari a dieci volte la distanza tra una
pianta e laltra. (tab. 13)
Distanza sulla
fila (m)

Distanza tra
i pali (m)

Lunghezza della
spalliera (m)

1,00
1,50
2,00
2,50
3,00
3,50
4,00
4,50

2,00
3,00
4,00
5,00
6,00
7,00
8,00
9,00

10
15
20
25
30
35
40
45

Tab. 13 Dimensionamento di una spalliera semplice di maracuj


Fonte: ITAL, 1995

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Nel caso della spalliera verticale doppia lunica differenza consiste nel fatto che vi un
secondo cavetto di rame al di sotto del primo, ad unaltezza dal terreno di circa 1,40 m.
Nella spalliera orizzontale o spalliera a T esiste una traversa orizzontale alla sommit dei
pali dentro la quale passano ortogonalmente due o quattro cavi di rame tesi e confluenti
allesterno della fila in due robusti picchetti saldamente conficcati nel terreno.
La traversa lunga circa 65 cm ed ha una sezione rettangolare di 7,5 x 10 cm, i due cavi di
rame passano a 2,5 cm dalle sue estremit.
Nel caso della spalliera a quattro cavi le traverse sono lunghe 1,25 m e percorse da 4 cavi
distanti tra loro 40 cm.

Potatura
Il primo intervento che la maracuj richiede la potatura di formazione che si effettua dopo
il trapianto in campo ed mirata alla formazione di un solo caule principale che dovr
raggiungere circa 1,40 m ossia laltezza del primo filo di rame nel caso della spalliera
verticale doppia oppure 2,00 m nel caso della spalliera singola.
Questo risultato si ottiene eliminando i getti laterali del fusto ed ancorando questo al tutore
posizionato al momento della messa a dimora.
Una volta raggiunto il cavo di rame si pu cimare il caule permettendo cosi lo sviluppo di
due getti laterali che andranno poi fissati al cavo stesso ed in seguito vi si ancoreranno con i
viticci accrescendosi lungo gran parte della sua lunghezza: a questo punto si allevano, a
partire da questi, i tralci produttivi che vanno lasciati pendere verso il terreno, distanti luno
dallaltro circa 30 cm
Nel caso della spalliera a due cavi si dovr allevare un terzo getto destinato a raggiungere il
cavo sovrastante per poi subire il trattamento appena descritto, mentre per la spalliera
orizzontale a T sar necessario allevare due tralci principali da condurre fino ai cavi di
rame per poi troncarli e allevarne due o quattro getti laterali in modo che questi si
accrescano in tralci decorrenti lungo i cavi in direzioni opposte originando ciascuno i
numerosi tralci pendenti che porteranno i frutti.
Oltre alla potatura di formazione, durante la vita commerciale della maracuj, sono praticati
altri due tipi di interventi di potatura della chioma: rimonda
e rinnovazione,
rispettivamente dopo il secondo e terzo raccolto (ITAL, 1995).
La prima consiste nel rimuovere i rami vecchi che hanno gi fruttificato lasciando solo una
gemma vigorosa per il rinnovamento in modo da ridurre il peso della pianta sulla spalliera,
favorendo larieggiamento e l illuminazione della chioma e facilitando lapplicazione dei
prodotti fitosanitari senza per compromettere la continuit della produzione.
La seconda invece consiste in un intervento pi severo di eliminazione di tralci vecchi per
favorirne lemissione di nuovi e pi produttivi
In seguito sono riportati i risultati di alcuni esperimenti condotti al fine di comparare dal
punto di vista produttivo potature di diverso tipo e intensit (tabb. 14 e 15 ).

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Ciclo di
Senza
Potatura
fruttificazione potatura leggera
1 ciclo
2 ciclo
3 ciclo
Totale

16,8
15,6
8,9
41,3

20,5
18,8
10,4
49,7

Potatura
media

Potatura
severa

16,8
17,8
10,4
45,0

12,6
16,8
9,9
39,3

Tab. 14 Resa della maracuj (t/ha) sottoposta a potature di diversa intensit


Fonte: Bowers e Dedolph, 1959
Trattamento
Primo anno Secondo anno
Senza potatura
177
150
Potatura a 75 cm dal tralcio principale
174
170
Potatura a 150 cm dal tralcio principale
156
160
Rami potati a 50 cm da terra
50
0*
* morte delle piante
Tab. 15 Influenza di diversi tipi di potatura sul numero di frutti prodotti
dalla maracuj gialla. Fonte: Cereda, 1972

Irrigazione
E una pratica poco usata per la maracuj ma vari autori concordano sul fatto che essa possa
allungare il periodo di vita commerciale della pianta ed aumentarne la produzione e la
qualit dei frutti Nella regione di Dourados dove temperatura e luminosit rappresentano
fattori limitanti per alcuni mesi allanno lirrigazione permetterebbe di anticipare la
produzione, come avviene nel Sud Est del Brasile.
E consigliabile lirrigazione a goccia con 4 ugelli per ogni pianta distanziati 50 cm luno
dallaltro anche se la maggior parte dei produttori ricorre a metodi pi economici come
lirrigazione per aspersione o per scorrimento superficiale (EMBRAPA, 1996).

Fertilizzazione
Il sistema radicale della maracuj poco distribuito e si concentra in un raggio di 50 cm dal
tronco principale, approfondendosi per circa 40 cm.
Lassorbimento dei nutrienti si intensifica a partire dal nono mese di vita che corrisponde
allo stadio di pre-fruttificazione.
Con una densit di impianto di 1.500 piante ad ettaro la maracuj gialla assorbe nel primo
anno i quantitativi di nutrienti espressi in seguito (tabb. 16 e 17)

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Paolo DellOlio, Studio e valorizzazione del germoplasma frutticolo del Mato Grosso do Sul (Brasile )

N
205

P
17

K
184

Ca
152

Mg
14

S
25

Tab. 16 Esigenze nutrizionali della maracuj gialla al 1 anno (kg/ha)


Fonte: EMBRAPA, 1996
B
296

Cu
199

Fe
779

Mn
2.800

Zn
216

Tab. 17 Esigenze nutrizionali della maracuj gialla al 1 anno (g/ha)


Fonte: EMBRAPA, 1996
Pertanto gli elementi maggiormente assorbiti sono N, K e Ca fra i macronutrienti e Mn, Fe
e B fra i micronutrienti; dalle analisi dei frutti risulta che i nutrienti maggiormente asportati
con la raccolta sono, nellordine: K > N > Ca > P > Mg > S > Fe > Mn > Zn > B > Cu >
Mo (EMBRAPA, 1996) Per quanto riguarda la fertilizzazione del terreno pre-impianto si
gi detto in precedenza, mentre per gli anni successivi sono indicate quantit di N variabili
dai 30 ai 300 g per pianta allanno per cui si raccomanda un valore medio di 160 g ripartiti
in 4 - 8 porzioni da distribuire nellarco dellanno in funzione della piovosit; per il primo
anno per consigliato di applicare la maggior parte delle porzioni entro il nono mese di
et, corrispondente al periodo di pre-fruttificazione. Negli anni a seguire si dovr tener
conto del fatto che la produzione sar maggiore e con essa la necessit di nutrienti.
Per quanto riguarda P e K ci si dovr attenere alle analisi del suolo: nello Stato di San Paolo
i quantitativi raccomandati variano dai 40 agli 80 fino ai 120 g di P2O5 e dai 160 ai 320
fino ai 480 g di K2O per ciascuna pianta e per ogni anno di et in funzione di un tenore di
P e K del suolo rispettivamente alto, medio e basso. I quantitativi indicati vanno distribuiti
in dosi omogenee durante lanno tranne che nel primo anno di et, quando 2/3 della dose
totale di P ed di quella di K vanno somministrati prima della messa a dimora.
Per quanto concerne i micronutrienti le carenze pi comuni riguardano solo lo zinco ed il
boro: si consiglia quindi di applicare 20 g di solfato di zinco e 10 g di boro prima della
messa a dimora delle piante. (EMBRAPA, 1996).

Raccolta e conservazione post-raccolta


Il frutto raggiunge le condizioni adatte per la raccolta 50 60 giorni dopo lantesi e circa 20
30 giorni prima di distaccarsi dalla pianta: in questo periodo il peso, il rendimento in
succo ed il contenuto in solidi solubili sono massimi, la raccolta va effettuata conservando
1-2 cm del peduncolo per evitare lattacco da parte di funghi o batteri patogeni. La vita utile
del frutto tanto maggiore quanto prima stata effettuata la raccolta : 18, 14 e 7 giorni per
frutti raccolti rispettivamente 50, 60 e 70 giorni dopo lantesi (Pocasrande, 1985) Si
raccomanda limpiego di sacchi di polietilene sottile e dotato di un foro di 0,5 cm di
2

diametro ogni 60 cm di superficie: permettono di conservare i frutti immagazzinati a 10 C


ed all 80 85 % di U.R fino a 40 giorni (EMBRAPA, 1996) .
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