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Origine e diffusione
La maracuj appartiene alla famiglia Passifloraceae che include pi di 500 specie di
dicotiledoni di cui circa 150 originarie del Brasile.
Sono, per la maggior parte, erbacee o legnose rampicanti, con qualche eccezione
rappresentata da alberelli o arbusti, raggruppati, a seconda dellautore, in 12 18 generi dei
quali soltanto due, Passiflora e Tetrapathaea, sono coltivati.
Il genere Passiflora sicuramente il pi importante e raggruppa specie rampicanti dotate di
viticci e caratterizzate da fiori cospicui che ricordano, per la forma ed il colore di petali,
stami e pistillo alcuni simboli della Passione di Cristo e che pertanto vengono chiamati fiori
della Passione.
Sono tutte originarie delle aree tropicali e sub-tropicali di entrambe gli emisferi e, fra tutte,
poco pi di 50 sono le specie che producono frutti commestibili, ma molte non sono
conosciute al di fuori delle zone di origine (Nakasone, 1999)
Alcune specie sono considerate dal punto di vista commerciale e si possono trovare nei
mercati delle zone rurali (tab. 1) ma solo due specie ed i loro ibridi sono considerate
rilevanti a livello di commercio internazionale: la maracuj viola (Passiflora edulis Sims.,
maracuj roxo in Portoghese) ed la maracuj gialla (Passiflora edulis f. flavicarpa Deg.,
maracuj amarello), oggetto di questo capitolo (tab. 2).
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Paolo DellOlio, Studio e valorizzazione del germoplasma frutticolo del Mato Grosso do Sul (Brasile )
Specie
Nome comune
P. alata Dryand
P. antioquiensis
Karst
Colombia
P.serrato-digitata
L.
P. caerulea L.
Dubbia
P. coccinea Aubl.
P. edulis Sims
P. incarnata L.
Brasile,
Argentina
Venezuela,
Bolivia
Brasile
Sud degli USA
P. laurifolia L.
Maracuj-louro, maracuj-laranja
Dubbia
P. ligularis Juss.
P. maliformis L.
Origine
Centro-Sud
America
Sweet calabash, sweet cup, tintin, granadilla Dubbia
de mono, puru-puru
P. mollissima
(HBK) Bailey
P. quadrangularis
L.
P.
popenovii Curubejo, granadilla de Quijos
Killip
P. foetida L.
M. de cheiro, m. de lagartinho
P. mixta L.
Curubita
P.
seemanni
Griseb
P.
nigradenia
Rusby
P. banksii Benth
banana Venezuela,
Bolivia
Uso
O,
F
O,
F
F
O,
F
O,
F
F
F
O,
F
Brasile (Bahia)
F
America
Tropicale
Sud America
Sud America
AE
Sud America
Australia
Legenda:
O = ornamentale
F = frutto
AE = anti-erosivo
Tab. 1 Origine ed impiego di alcune Passifloraceae.
Fonte: ITAL et al., 1995
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Paolo DellOlio, Studio e valorizzazione del germoplasma frutticolo del Mato Grosso do Sul (Brasile )
La prima considerata nativa del Sud del Brasile da cui venne diffusa, nel corso del XIX
secolo, in tutta lAmerica Latina, nei Carabi, in Asia , India ed Australia: da qui fu
introdotta alle Hawaii nel 1880 dove presto si naturalizz (Nakasone e Martin, 1970).
Lorigine della maracuj gialla invece ignota: alcuni ritengono si sia originata in Australia
da una mutazione di Passiflora edulis Sims, altri in America Latina dallincrocio di
questultima con Passiflora ligularis Juss.
Caratteristiche
P. edulis Sims.
Ecologia
Fusto
Foglie
Fiori
Altitudini pi elevate
Altitudini modeste
Poco vigoroso
Vigoroso
Taglia ridotta
Taglia larga
Pi piccoli, bassa proterandria , Pi larghi, proterandria elevata,
antesi mattutina
antesi pomeridiana
Frutti
Succo
Cromosomi
Granuli
pollinici
Compatibilit
Gialli, pi grandi
Acido
2 n = 18
Elevata vitalit
Auto-compatibile
Auto-incompatibile
Morfologia
Si presenta come un rampicante perenne (fig. 1) che pu raggiungere il diametro di un
braccio, legnoso alla base e di sezione quadrangolare dotato di viticci per lancoraggio che
restano verdi in P. edulis Sims mentre in P. edulis f. flavicarpa assumono colorazione
rossiccia o porpora simboleggiando le corde che hanno legato Cristo prima della
crocifissione (fig. 2)
Le foglie sono semplici, alterne, comunemente lobate e dotate di brattee basali ben visibili :
rappresentano le mani dei persecutori (fig. 2).
Il fiore ermafrodita, solitario, ben visibile (7,5 10 cm di diametro) e dotato di numerosi
filamenti colorati che attirano i pronubi e che ricordano la corona di spine insanguinata di
Cristo; ha 5 petali e 5 sepali bianchi riuniti in un calice tubulare: simboleggiano il numero
di Apostoli presenti alla crocifissione.
Gli stami sono 5 e rappresentano le ferite di Cristo (fig. 3); la parte femminile
rappresentata da 3 stimmi di forma e colore differenti a seconda della specie che
simboleggiano i 3 chiodi utilizzati dai Romani.
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I colori appariscenti del fiore lo rendono interessante dal punto di vista ornamentale,
nonch appetibile per gli insetti impollinatori: essi variano a seconda della specie ma,
comunemente sono il bianco, simbolo della purezza, il rosso, simbolo del sangue, ed il blu,
simbolo del cielo, del Paradiso.
Il frutto ovale o tondeggiante e pu misurare 6 8 cm di diametro e 7 di lunghezza nella
maracuj gialla, 3,5 7 cm di diametro e 4 9 cm di lunghezza nella maracuj viola.
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Impollinazione
La maracuj viola auto-compatibile e con la maracuj gialla spesso si verifica
limpollinazione incrociata; si distinguono tre tipi di fiori a seconda che i tre stigmi siano
pi o meno inclinati verso le antere favorendo o meno limpollinazione:
1- Fiori T.C. con stigmi totalmente curvati verso le antere: sono il tipo ideale per
limpollinazione.
2- Fiori P.C. con stigmi parzialmente curvati e formanti un angolo di 45 con le antere.
3- Fiori S.C. senza curvatura: gli stigmi sono verticali, lontani dalle antere.
La proporzione dei tre tipi di fiori ed il tipo di impollinazione a cui sono soggetti nelle due
specie di maracuj considerate sono riassunti nelle tabelle seguenti (tabb. 3 e 4)
Molto utilizzata limpollinazione manuale che garantisce migliori risultati produttivi
rispetto a quella naturale e si effettua sfregando sigmi ed antere mediante le dita coperte da
un guanto di feltro o lana (tab. 5)
Lotto Fiore T.C. Fiore P.C. Fiore S.C. Fiori osservati
A
77,61
11,17
11,22
1.836
B
93,28
3,80
2,92
648
C
89,29
8,33
2,38
336
Specie
Fiore T.C. Fiore P.C. Fiore S.C.
P. edulis Sims
62
29
8
P. edulis f. flavicarpa Deg.
70
20
10
Tab. 3 bis Tipi di fiore (%) della maracuj viola e gialla. Fonte: EMBRAPA, 1996
Agente impollinante Fiore T.C. Fiore P.C. Fiore S.C.
Bombus spp.
70
20
0
5
1
0
Apis mellifera
Vento
0
0
0
Tab. 4 Agenti impollinanti (in %) della maracuj gialla. Fonte: EMBRAPA, 1996
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112,2
62,2
6,78
6,07
7,28
6,29
277
110
49,8
19,9
- 44,4
- 32,0
Cultivar
Sono state selezionate numerose variet resistenti alle fusariosi ed ibridi tra P. edulis e P.
edulis f. flavicarpa resistenti ai Nematodi, alle alternariosi e al virus del mosaico del frutto
della passione (PMV- Passion Fruit Mosaic virus).
In Australia sono diffuse le cultivar E-23 e Purple Gold, mentre alle Hawaii stata
recentemente introdotta la cultivar Noels Special con un peso medio del frutto superiore
ai 90 g e rendimento medio in succo del 43-56 %.
Anche in Brasile le cultivar selezionate sono numerose, fra tutte Muico, Peroba e
Pintado per P. edulis Sims e Miriam e grande per P. edulis f. flavicarpa.
Ecologia
Le preferenze ecologiche delle diverse specie di Passiflora variano ampiamente: in
particolare la P. edulis Sims si differenzia dalla P. edulis f. flavicarpa Deg. per una
maggior resistenza al freddo, essendo adattata ad altitudini pi elevate (tab. 6)
Caratteristiche ecologiche Passiflora edulis Sims. P. edulis f. flavicarpa Deg.
Resistenza al freddo
Buona
Bassa
Resistenza ai nematodi
Sensibile
Tollerante
Resistenza alle fusariosi
Molto sensibile
Tollerante
Vigore
Medio
Grande
Durata della vita economica
Produttivit
Maggiore
Maggiore
Tab. 6Alcune caratteristiche ecologiche di maracuj viola e gialla. Fonte: ITAL, 1995
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Le precipitazioni ottimali sono ben distribuite durante lanno, soprattutto ove non sia
possibile irrigare; queste devono per essere minime nel periodo dellantesi poich
pregiudicano limpollinazione limitando il volo dei pronubi ed inattivando i granuli
pollinici: il fabbisogno idrico varia, a seconda degli autori, dagli 800 ai 1750 mm annui.
Le temperature idonee alla coltura sono incluse tra i 21 ed i 32C, ottimali i 26-27 C.
La maracuj predilige suoli profondi, leggeri e ben drenanti con un pH incluso tra 5,0 e 6,8
e topografia piana o leggermente ondulata; le variazioni stagionali della radiazione solare
possono influenzare notevolmente la produttivit: bassi livelli di radiazione nella stagione
fredda o in giornate nuvolose riducono la crescita della pianta ed il numero di gemme
fiorali; periodi di ombreggiamento prolungato (da 1 a 4 settimane) comportano la riduzione
della fioritura e della produzione (Nakasone, 1999).
Impieghi e mercato
La coltura della maracuj in Brasile si evoluta soprattutto a partire dagli anni 80: prima il
Paese non risultava essere tra i principali produttori, mentre in seguito divenne il principale
produttore di succo concentrato (tab. 7)
Produzione (t)
Area (ha)
Resa media (t/ha)
1970
7.074
n.d.
n.d.
1975
17.404
n.d.
n.d.
1980
54.919
6.582
8,34
1985
35.873
8.521
4,21
1990
129.297
28.259
4,58
2001
467.464
33.039
14,15
Tab. 7- Evoluzione della coltura della maracuj in Brasile (1970-2001). Fonte: IBGE
Nel Mato Grosso do Sul la coltura ha iniziato ad essere interessante solo di recente,
crescendo notevolmente negli ultimi anni (tab. 8)
Produzione (t)
Area (ha)
Resa media (t/ha)
1997
535
35
15,29
1998
630
55
11,45
1999
801
66
12,14
Tab. 8- Evoluzione della coltura della maracuj in Mato Grosso do Sul (1997-99)
Fonte: Ghiggini, Tesi di Laurea, 2002
Il succo viene commercializzato sul mercato interno in bottiglie di vetro di 500 ml dopo
aver subito un processo di pastorizzazione, oppure concentrato e congelato in lattine da 1
kg di peso. Per il mercato estero invece viene concentrato a 52 Brix, congelato e
confezionato in contenitori di polietilene di 200 l di capacit.
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Peso medio
(g)
N di
semi
P. edulis
P. edulis
f. flavicarpa
36
72
122
50
Ibridi 3 - 1
Altri ibridi
---
---
Polpa
(%)
Succo
(%)
SST
(%)
ATT
(%)
49
37
36,8
30,6
15,3
15,3
2,4
3,4
14,5
13,4-16,1
3,2
2,3-3,6
46
35-68
Tab.9- Composizione dei frutti di maracu viola e gialla. Fonte: Nakasone et al., 1999
Caratteristiche
Maracuj viola Maracuj gialla
Acqua (g/100 g)
82,5 76,9
84,2 79,6
Estratto etereo (g/100 g)
0,08 0,01
1,2 0,0
Solidi Solubili Totali (%)
21,9 14,4
18,0 13,0
Acidit (g/100 g)
4,8 2,4
5,0 3,0
PH
3,2 2,6
3,3 2,8
Zuccheri riduttori (g/100 g)
8,3 3,6
7,8 6,2
Zuccheri totali (g/100 g)
13,3 7,4
11,6 9,3
Fibra (g/100 g)
14,2
0,2
Amido (g/100 g)
3,7 1,0
-Proteine (g/100 g)
1,2 0,6
1,2 0,6
Minerali (g/100 g)
0,52 0,36
-Ca (mg/100 g)
18,4 9,7
-P (mg/100 g)
60,4 21,4
18,0
Fe (mg/100 g)
4,0 2,3
0,3
Acido ascorbico (mg/100 g)
69,9 21,9
20,0 7,0
Riboflavina (mg/100 g)
0,19 0,12
-Acido nicotinico (mg/100 g)
1,90 1,5
-Vitamina A (U.I./ 100 g)
1.547 1.073
570
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Paolo DellOlio, Studio e valorizzazione del germoplasma frutticolo del Mato Grosso do Sul (Brasile )
Tab. 10 Composizione del succo di maracuj viola e gialla. Fonte: ITAL, 1995
Caratteristiche
Resa (%)
Indice di rifrazione a 40 C
Indice di saponificazione
Indice di Iodio
Acidi grassi:
Palmitico
Estearico
Oleico
Linoleico
Linolenico
Arachidico
Maracuj
23,43
1,4710
212,6
115,5
Soja (*)
-1,4675 1,4736
189 195
120 141
Mais (*)
-1,4765 1,4768
187 193
103 128
11,0
2,8
17,5
68,7
---
10,4
2,4
23,5
51,2
8,5
2,4
8 12
2,5 4,5
19 49
34 62
---
Riproduzione
La riproduzione mediante seme della maracuj va fatta possibilmente partendo da materiale
selezionato per garantire la buone qualit delle piante ottenute; i semi si possono seminare
subito o conservare in luogo fresco e asciutto anche per alcuni mesi: il potere germinativo
si conserva per tre mesi a temperatura ambiente e fino ad un anno in camera refrigerata da 4
a 6 C. La semina si pu fare in aiuole (1 x 10 - 20 m) o direttamente in sacchi di plastica.
Nel primo caso si deve impiegare terra fertile, sciolta, mista a concime organico in
proporzione 3:1, incorporando anche 2,5 kg di superfosfato semplice ed 1 kg di cloruro di
potassio ogni metro cubo di terra.
I semi vanno collocati in solchi di 1,5 cm di profondit distanti tra loro circa 15 cm e
coperti poi con 1 cm di terra. Le aiuole vanno mantenute umide ed in media ombra: in tali
condizioni lemergenza delle plantule avviene dopo 20 30 giorni dalla semina.
Considerando che un frutto di maracuj contiene in media 250 semi che pesano circa 5 g
ciascuno e supponendo una germinazione dell 80 %, 10 frutti risultano pi che sufficienti
per produrre un numero di piantine necessarie per un ettaro di coltivazione ossia 1.100
piante con sesto di impianto di 3,60 x 2,50 m (ITAL, 1995).
Raggiunti i 5 8 cm di altezza le piantine vanno eliminate le pi deboli e quelle rimaste si
possono trapiantare in recipienti di polietilene di circa 15 x 25 cm, forati al fondo per
garantire un buon drenaggio e mantenuti sempre ad un buon livello di umidit.
La semina in sacchi di plastica richiede appunto sacchi simili a quelli descritti
precedentemente nei quali porre i semi ad una profondit di 1,5 cm ed equidistanti tra di
loro; i sacchi si possono poi riporre in gruppi avendo laccortezza di lasciare tra luno e
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laltro dello spazio sufficiente per il transito delle persone addette alle operazioni
successive, come, ad esempio, leliminazione delle piantine pi deboli al fine di lasciarne
solo una per ogni sacco e lirrigazione che si pu associare, in questa fase, ad una
fertilizzazione azotata con 20 30 g di solfato di ammonio diluito in 10 litri di acqua,
sufficienti per circa 200 piantine.
In entrambe i tipi di semina, una volta raggiunti i 25 30 cm di altezza, esse sono pronte
per la messa a dimora definitiva in campo.
Moltiplicazione vegetativa
Viene utilizzata qualora si voglia ottenere, a partire da una pianta selezionata, una
discendenza che ne conservi le caratteristiche e che sia in grado di entrare in produzione
prima delle piante ottenute da riproduzione mediante limpiego del seme: nel caso della
maracuj si possono utilizzare talee, innesti e propaggini.
La propagazione per talea non raccomandata dal punto di vista commerciale poich
dispendiosa in quanto ha una bassa percentuale di radicazione.
Le talee vanno prelevate da fusti maturi con tre nodi durante il periodo di crescita attiva del
rampicante: la parte basale va tagliata quasi rasente al nodo inferiore, quella apicale poco al
di sopra del superiore.
Una foglia od una porzione di foglia lasciata nella parte superiore della talea pu favorire la
radicazione; talee prelevate dalla parte superiore dei fusti del rampicante risultano avere
percentuali di radicazione pi alte di quelle prelevate da porzioni mediane o basali del fusto
(Torres et al., 1976).
Le talee vanno interrate inclinate in un substrato caldo, umido e poroso, possibilmente su
sabbia o vermiculite per due terzi della loro lunghezza e cominciano a radicare entro due
mesi potendo poi venir trapiantate dopo altri 1-2 mesi in recipienti pi grandi o nel luogo
definitivo.
Il periodo pi idoneo per la realizzazione delle talee, nelle condizioni climatiche di
Dourados, va da agosto a settembre.
La propagazione per innesto stata studiata soprattutto in funzione di creare piante meno
suscettibili alle fusariosi: si tratta di innesti a spacco pieno dove il portinnesto si ottiene da
piantine di circa 25 cm di altezza e 3 mm di diametro resistenti alle fusariosi, tagliandole a
circa 15 cm da terra; a queste si applicano le marze di circa 5 cm di lunghezza
possibilmente proveniente da piante giovani.
Anche la propaggine un metodo di propagazione impiegato per la maracuj: questa pu
essere aerea o sotterranea; nel secondo caso si usano i rami pi bassi di piante di 2 anni di
et che origineranno nuove radici entro 30 40 giorni
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Messa a dimora
Il terreno destinato alla messa a dimora definitiva deve essere oggetto di due arature a poco
pi di un mese luna dallaltra e ad una profondit di circa 30 cm e procedendo, nella
seconda, in senso ortogonale rispetto alla prima (ITAL, 1996).
Successivamente il terreno va erpicato e concimato: questi lavori vanno cominciati nelle
condizioni climatiche di Dourados verso la fine di maggio in modo da avere il tempo per
preparare il terreno alla coltura e poter installare le spalliere per il rampicante prima
dellinizio della stagione piovosa.
I terreni con pH inferiore a 6 andrebbero corretti addizionando calcare subito dopo la prima
aratura ed un mese prima della seconda.
In seguito si installano le spalliere opportunamente scelte (vedi paragrafi successivi) e si
procede alla messa a dimora delle piante, in buche di circa 50 x 50 x 50 cm preparate un
mese prima addizionando alla terra asportata 5 10 kg di letame maturo o 2 3 kg di
pollina eventualmente arricchiti con 300 g di superfosfato semplice e fertilizzante
potassico; utile posizionare un tutore a cui assicurare ogni pianta fino a che questa non si
sar ancorata saldamente alla spalliera con i propri viticci.
Le piante vanno trapiantate quando raggiungono i 15 20 cm di altezza, mantenendo la
zolla attorno alle radici e, possibilmente, effettuando loperazione in una giornata nuvolosa
con il terreno in buone condizioni di umidit.
Non ci sono periodi pi idonei di altri per loperazione, purch non ci si avvicini alle
settimane pi fredde dellanno, quando si possono verificare anche delle gelate.
Nelle condizioni climatiche dello stato di San Paolo, simili a quelle di Dourados, se la
messa a dimora avviene in marzo-aprile si pu attendere la prima produzione dopo 8 mesi,
a novembre-dicembre; se invece il trapianto stato effettuato allinizio della stagione
piovosa (novembre-dicembre) i primi frutti si avranno in aprile, ma per un periodo di tempo
limitato fino ad agosto, con una produzione complessivamente pi precoce, sebbene
minore.
Sesti dimpianto
La densit dimpianto della maracuj varia in funzione della specie, del tipo di spalliera
impiegato, dal clima, dalle condizioni del terreno e dal grado di meccanizzazione della
coltura: qualora si disponga di mezzi meccanici per la raccolta si dovr considerare la
necessit di questi ultimi di transitare agevolmente tra le file.
Generalmente per la maracuj gialla la densit minore rispetto alla maracuj viola.
Normalmente la distanza tra le piante della stessa fila varia da 2 a 6 m e quella tra le file da
2,5 a 4 m. E stato constatato che la densit di impianto non condiziona la resa della
coltura nei primi 18 mesi dalla massa a dimora, ma solo in seguito (Haddad Garcia, 1968).
In seguito sono riportati i dati relativi ad esperimenti fatti utilizzando differenti distanze
sulla fila ed interfile di 2,0 e 2,5 m (tab. 12) oppure interfila fissa e differenti altezze del
cavo di sostegno dei tralci (tab. 13)
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4,0
3,0
2,0
1,0
4,0
3,0
2,0
1,0
1.250
1.666
2.000
5.000
1.000
1.333
2.000
4.000
20,10
24,70
23,21
36,89
37,3
37,5
43,3
50,2
1,60
2,10
1,60
2,10
1,60
2,10
25,8
36,3
28,8
26,8
18,7
15,7
25,5
23,8
23,3
21,1
16,7
12,9
Forme di allevamento
Poich la maracuj una pianta piuttosto vigorosa e robusta i supporti a cui essa si ancora
per laccrescimento devono essere sufficientemente robusti: per le maracuj domestiche si
usano tutori vivi come lAcaj o la Guava.
Per i frutteti commerciali invece si dovranno preparare supporti a spalliera appositamente
progettati e costituiti da pali di legno o cemento armato che sorreggono lunghi cavetti di
rame o ferro. Il legno maggiormente adatto quello duro e resistente, trattato con
impermeabilizzanti come ad esempio il catrame per evitare lattacco da parte di funghi o
insetti xilofagi; che ne pregiudicherebbero la resistenza prima della fine della vita
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Paolo DellOlio, Studio e valorizzazione del germoplasma frutticolo del Mato Grosso do Sul (Brasile )
Distanza tra
i pali (m)
Lunghezza della
spalliera (m)
1,00
1,50
2,00
2,50
3,00
3,50
4,00
4,50
2,00
3,00
4,00
5,00
6,00
7,00
8,00
9,00
10
15
20
25
30
35
40
45
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Paolo DellOlio, Studio e valorizzazione del germoplasma frutticolo del Mato Grosso do Sul (Brasile )
Nel caso della spalliera verticale doppia lunica differenza consiste nel fatto che vi un
secondo cavetto di rame al di sotto del primo, ad unaltezza dal terreno di circa 1,40 m.
Nella spalliera orizzontale o spalliera a T esiste una traversa orizzontale alla sommit dei
pali dentro la quale passano ortogonalmente due o quattro cavi di rame tesi e confluenti
allesterno della fila in due robusti picchetti saldamente conficcati nel terreno.
La traversa lunga circa 65 cm ed ha una sezione rettangolare di 7,5 x 10 cm, i due cavi di
rame passano a 2,5 cm dalle sue estremit.
Nel caso della spalliera a quattro cavi le traverse sono lunghe 1,25 m e percorse da 4 cavi
distanti tra loro 40 cm.
Potatura
Il primo intervento che la maracuj richiede la potatura di formazione che si effettua dopo
il trapianto in campo ed mirata alla formazione di un solo caule principale che dovr
raggiungere circa 1,40 m ossia laltezza del primo filo di rame nel caso della spalliera
verticale doppia oppure 2,00 m nel caso della spalliera singola.
Questo risultato si ottiene eliminando i getti laterali del fusto ed ancorando questo al tutore
posizionato al momento della messa a dimora.
Una volta raggiunto il cavo di rame si pu cimare il caule permettendo cosi lo sviluppo di
due getti laterali che andranno poi fissati al cavo stesso ed in seguito vi si ancoreranno con i
viticci accrescendosi lungo gran parte della sua lunghezza: a questo punto si allevano, a
partire da questi, i tralci produttivi che vanno lasciati pendere verso il terreno, distanti luno
dallaltro circa 30 cm
Nel caso della spalliera a due cavi si dovr allevare un terzo getto destinato a raggiungere il
cavo sovrastante per poi subire il trattamento appena descritto, mentre per la spalliera
orizzontale a T sar necessario allevare due tralci principali da condurre fino ai cavi di
rame per poi troncarli e allevarne due o quattro getti laterali in modo che questi si
accrescano in tralci decorrenti lungo i cavi in direzioni opposte originando ciascuno i
numerosi tralci pendenti che porteranno i frutti.
Oltre alla potatura di formazione, durante la vita commerciale della maracuj, sono praticati
altri due tipi di interventi di potatura della chioma: rimonda
e rinnovazione,
rispettivamente dopo il secondo e terzo raccolto (ITAL, 1995).
La prima consiste nel rimuovere i rami vecchi che hanno gi fruttificato lasciando solo una
gemma vigorosa per il rinnovamento in modo da ridurre il peso della pianta sulla spalliera,
favorendo larieggiamento e l illuminazione della chioma e facilitando lapplicazione dei
prodotti fitosanitari senza per compromettere la continuit della produzione.
La seconda invece consiste in un intervento pi severo di eliminazione di tralci vecchi per
favorirne lemissione di nuovi e pi produttivi
In seguito sono riportati i risultati di alcuni esperimenti condotti al fine di comparare dal
punto di vista produttivo potature di diverso tipo e intensit (tabb. 14 e 15 ).
14 di 16
Paolo DellOlio, Studio e valorizzazione del germoplasma frutticolo del Mato Grosso do Sul (Brasile )
Ciclo di
Senza
Potatura
fruttificazione potatura leggera
1 ciclo
2 ciclo
3 ciclo
Totale
16,8
15,6
8,9
41,3
20,5
18,8
10,4
49,7
Potatura
media
Potatura
severa
16,8
17,8
10,4
45,0
12,6
16,8
9,9
39,3
Irrigazione
E una pratica poco usata per la maracuj ma vari autori concordano sul fatto che essa possa
allungare il periodo di vita commerciale della pianta ed aumentarne la produzione e la
qualit dei frutti Nella regione di Dourados dove temperatura e luminosit rappresentano
fattori limitanti per alcuni mesi allanno lirrigazione permetterebbe di anticipare la
produzione, come avviene nel Sud Est del Brasile.
E consigliabile lirrigazione a goccia con 4 ugelli per ogni pianta distanziati 50 cm luno
dallaltro anche se la maggior parte dei produttori ricorre a metodi pi economici come
lirrigazione per aspersione o per scorrimento superficiale (EMBRAPA, 1996).
Fertilizzazione
Il sistema radicale della maracuj poco distribuito e si concentra in un raggio di 50 cm dal
tronco principale, approfondendosi per circa 40 cm.
Lassorbimento dei nutrienti si intensifica a partire dal nono mese di vita che corrisponde
allo stadio di pre-fruttificazione.
Con una densit di impianto di 1.500 piante ad ettaro la maracuj gialla assorbe nel primo
anno i quantitativi di nutrienti espressi in seguito (tabb. 16 e 17)
15 di 16
Paolo DellOlio, Studio e valorizzazione del germoplasma frutticolo del Mato Grosso do Sul (Brasile )
N
205
P
17
K
184
Ca
152
Mg
14
S
25
Cu
199
Fe
779
Mn
2.800
Zn
216