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ponte 4 fa psicologi ed alretematiche qual a medina prevent esate lo sviuppo di comunta, Questa © una possibiita seura- We conoscenze\prodotte devono essere dun qualche beneicio alla fired 1 collaborator provement da alle discipline 2, LE TEORIE DELLA «PERSONA-NEL-CONTESTO» La psicologia di comunita ha lobiettivo di capite e aiutare i sin goli individui nei loro ambienti naturali e nei sistemi sociali. Quello che caratterizza la psicologia di comunita & Vinteresse per le perso- ne considerate nel contesto dei loro ambienti e sistemi di vita, al contrario di altre discipline psicologiche spesso interessate al com- portamento delle persone al di fuori del loro ambiente naturale. Tan- to meno questa disciplina si interessa degli ambienti o delle collet vita sociali senza considerare gti individui che Ii abitano o vi fanno parte. Cid significherebbe perdere Ioggetto proprio della psicolo- gia, II nostro soggetto @ individuabile nell’interfaccia tra la persona ¢ il contesto sociale, Pits specificatamente concemne una indivisibite gestalt che pud essere definita «persona-nel-contesto». Il fatto & che, nonostante ce ne sia molto bisogno, in questo cam- po non esiste aicora nessuna teoria guida unificante, Questo capito- lo presenta una serie di concetti teoretici che si ritiene siano ricchi di potenzialita per lo sviluppo della psicologia di comunita. Questi citi verranno affrontati raggruppandoli in due sezioni prineip clativa al ruolo dell’ambiente (setting) e quella dei sistemi Nello studio dei setting ritroveremo if lavoro di Barker. di Moos, ¢ degli psicologi ambientali, Nella sezione dei sistemi considereremo le idee di Bronfenbrenner, dei teorici del comportamento interperso- nale e della scuola di psicologica ecologica, 2.1. setting La chiave di lettura delle concezioni presenate in questa sezione @ che gli individui sono in un stato di continua transazione con i di Versi ambienti nei quali essi trascorrono Ia loro vita quotidiana, Questo stato di transazione & caratterizzato da una reciproca influen- za, Non soltanto le esperienze ¢ le modalitit di comportamento degli individui sono profondamente influcnzate dalle caratteristiche degli ambienti nei quali si trovano, ma anche gli ambienti stessi vengono creati e plasmati da chi Ii frequenta. 2.1.1. Barker e il concetto di «setting comportamentale» (behaviour setting) Quello di Barker (1968, 1978) & uno degli approcci potenzialmen- te pili importanti per Ia psicologia di comunita e verra descritto abs bastanza in dettaglio. Barker era molto critico sul modo in cui fa psicologia & diventata «una scienza del laboratorio e della clinica. Sempre pit distante dagli ambienti che non sono predisposti dagli Scienziati» (1978, p. 39). A differenza dei chimici che conoscono la Uistribuzione in natura degli elementi o degli zoologi € dei botanici che sanno qual é la distribuzione delle specie animal e vegetali nei foro ambienti naturali, gli psicologi conoseono ben poco di come i comportamenti umani avvengono naturalmente, senza la loro inter ferenza, nella vita reale, a pranzo, in ufficio, negli aerei, nelle classi scolastiche, nelle strade, sui marciapiedi (1978, p. 38). Lat singolare soluzione di Barker a questo problema fu di istituire cid che egli chiamd «Psychological Field Station» (Centro di riverche psicologi- cche sul campo) in una piccola citta (Midwest), di cires 800 abitanti nel Kansas orientale, e di studiare molto dettagliatamente il compor- tamento pubblico naturale dei bambini, e, pit tardi con fa siessa pre~ cisione, gli 884 setting comportamentali pubblici che tutti gli abitan- ti, adulti e bambini, avevano condiviso durante un anno I setting comportamentali consistono in modelli stabili di compor- tamento-e-ambiente-sociale. L'idea che l'azione ¢ Mambiente nel quale essa avviene siano inseparabilmente legati & cruciale per eapi- re il concetto di Barker di setting comportamentali, L'ambiente So- ciale pud essere formato dalle caratteristiche naturali del pacsaggio, ma @ molto pit probabile che consista di parti costruite dell”ambien- te: una stanza, un campo sportivo, uni classe. A prescindere da cid che lo costituisce, l'ambiente sociale ingloba il comportamento: lo circonda, lo comprende, lo include: il comportamento avviene al suo interno. L'espressione «all"interno di queste quattro mura» offre chiaramente "idea di un comportamento che ha dei contini spaziali T setting comportamentali possono avere anche un confine tempor M apre ai clienti ad una determinata ora e chiude pi tari: un incontro dura per un’ora 0 due, Solo pochi setting compor- tamentali di Midwest erano risultati sempre disponibili nel tempo: per esempio le strade. Lintuizione chiave di Barker @ che all'interno di un setting il comportamento ¢ l'ambiente sociale sono in sineronia; 0, come lui alferma, ambiente sociale © il comportamento sono sinomorfici tuno rispetto all’altro. In altre parole, c°® una corrispondenza, un adattumento tra il comportamento ¢ il suo ambiente sociale; essi so- no inseparabili. Le unita comportamento-ambiente sociale, che lui definisee sinomorfe, hanno altributi sia fisici che comportamentali Barker identifica una serie di fonti di questa sinomorfia. Alcune co- strizioni al comportamento nell’ambiente sono conseguenti alla sua struttura Fisica: per esempio i banchi nella chiesa sono disposti in fi- lee starno di fronte al pulpito in modo tale che Vinsieme dei fedeli jguardi in fuccia il sacerdote. Altre fonti di sincronia tra il comporta- mento € [ambiente sociale sono costituite dalle pressioni soctali al conformismo, dagli insegnamenti espliciti circa il comportamento appropriato da tenere nel setting, dalla selezione degli individui da parte dell'ambiente (per esempio una parte dei sctting di Midwest prevedeva la presenza di bambini, mentre altri la proibivano) dall'autoselezione delie persone che non sono disponibili o sono in- capaci di conformarsi all’ambiente. Un punto di importanza generale E che questa sincronia 0 sinomorfia non deve essere interpretata me- ramente come Minfluenza diretta dell’ ambiente fisico sul comporta- mento, La gran parte degli ambienti studiati da Barker ¢ dai suoi colleghi sono stati deliberatamente creati per soddisfare i bisogni e gli interessi umani. Tuttavia, una volta chiaramente definiti, «i set- ting comportamentali... sono stabili, unit extra-individuali con un grande potere di controllare il comportamento che avviene al loro intemo» (Barker 1968, p. 17). Quando Barker ha studiato il comportamento dei bambini di Midwest, ha trovato che: tra bambini diversi alcune caratieristiche del comportamento si mantengono stabil all'intemo di setting analoghi, rispetio al cambiamento di tal caratte- Fisliche comportamentali degli stessi bambini presi singolammente analizzate in sotting © in momenti diversi tra loro. Abbiamo trovato, in breve, che po- ttemmo predire pid adeguatimente alcuni aspetti del comportamento det bambini conoscendo le carattristiche dei loro ambienti4di vita qual i nego- zi, le aule scolastiche, le partite di basket che frequentano, rispetto alla cono- sven delle tendenze comportamental di particolari bambini (1968, p. 4). as ¢ persone che occupano un setting comportamentale sone fin altre parole, perdono per un certo grado la loro individualita all" temo dei setting ‘Ovviamente nei setting comportamentali di og ne non restano totalmente prive della lore individ Viene ipotizzato neanche da Barker. Tuttavia, sebbene egli abbia ri- Conosciuto che la maggior parte dei setting comportamentali fossero prodotti dalle persone, e che tra le forze che limitavano il comporta- mento al loro interno risultassero anche quelle sociali, il suo model lo attribuisce una rilevanza particolare alle caratteristiehe Tisiehe dell’ambiente e probabilmente sottovaluta due aspetti che sono stati evidenziati dalla psicologia ecologica e di comunita, Uno di questi & Fimportanza del cambiamento ¢ dell’adattamento al cambiamento (Heller et al, 1984). Forse in una piccola citta del Kansas nei primi ‘anni “60 la stabilita dei setting comportamentali era piit evielente che iI cambiamento; ma probabilmente gli ambienti, in risposta ai biso- zni che a loro volta mutano, alle pressioni percepite, semplice- mente allindividualita dei nuovi occupanti det setting, sono in co- stante cambiamento. L'altro aspetto poco considerato da Barker & il ‘modo in cui gli individui percepiscono, interpretano o attribuiscono un significato all'ambiente. In realta Barker non aveva la pretesa di studiare ambiente soggettivo, 0 to spacio vitale di Lewin (1951), rel quale sono importanti gli aspetti percettivi ed interpretativi. Egli Si interessava, piuttosto, dell'ambiente oggettivo, pre-percettivo 0 ecologico» Concentrandosi sugli aspetti pit obiettivi dell'ambiente prossimo alle persone, Barker & stato in grado di evidenziare numerosi aspetti interessanti della vita di Midwest che altrimenti potevano essere fa cilmente trascurati. Egli ha sviluppato una serie di misurazioni per descrivere i setting comportamentali individuali ¢ per anstizzare la totalita di Midwest nei termini dei suoi ambienti, Aleuni di questi indicatori sono molto complessi € non ci interessano in questa occa~ sione, ma altri possono essere di notevole rilevanza. Un"indicazione particolarmente illuminante & che gli individui possono peneirare un setting comportamentale a diversi livelli: Barker idemtificava sei zo- ne di penetrazione che vanno da una semplice oechiata passiva (Z0- na 1) sino a diventare il leader del setting (zona 6). In questo modo & stato in grado di dimostrare che certi gruppi (per esempio bambint fo donne) venivano esclusi dalla partecipazione attiva (zona 4 ¢ oltre) ad un certo numero di setting. E risultato particolarmente sorpren- siomo le perso- Hualita, © cid non 36 circa un 3% di tutti i setting di Midwest erano senza un leader chiaramente identificato (sia un singolo leader, zona 6, sia un gruppo di leader, zona 5). Un altro indicatore interessante @ la ric- chezza di un setting, basata su una complessa combinazione data dal thumero di sottogruppi di diversa eta, sesso, stato sociale e razziale in grado di penetrate ambiente, dal numero di diversi tipi di moda- lita dl azione (alfari, educazione, svago, ecc.) € di modalita compor tamencali (parlare, pensare, attivitd motoria, ecc.), che avvengono nell'ambiente © dall’ammontare totale di tempo in cui il setting & saperto». Secondo questo indicatore la farmacia era l'ambiente pili «ticco» della citta, Sebbene questo dato possa appurite scontato per molti abitanti di Midwest, pud risultare particolarmente importante per i politici € gli operatori sociali considerare questo tipo di infor- mazioni per piunificare politiche sociali, Diversamente pud essere difficile comprendere Vintensita delle emozioni provocate, per esempio, minaceia di chiusura della scuola di una cittadina 0 dell'ufficio postale. Nei termini di Barker questi probabilmente sono setting ricchi che servono come punti di ageregazione per membri della comunita anche molto diversi fra loro. Barker e i suoi colleghi usarono il concetto di setting comporta- mentale ¢ i metodi dettagliati di osservazione ad esso legati per fare un interessante confronto trans-culturale tra Midwest ed una piccola itt dello Yorkshire in Inghilterra, che chiamarono Yoredale, Que- st'ultima pur essendo un po" pid! grande di Midwest era costituita da lun numero inferiore di setting comportamentali. Yoredale inoltre esercitava maggior controllo sui i suoi bambini in termini di accesso ai selling comportamentali: la proporzione di setting di Yoredale che prevedevano la presenzat di bambini era doppia rispetto a quella di Midwest ¢ la proporzione di quelli dove ta presenza di bambini era vietata risultava pure pi g Un‘altra idea che deriva da questa concezione ¢ dal confronto fat- to da Barker ¢ Gump (1964) tra piccole e grandi scuole secondarie, & la weoria della responsabilita (originatiamente chiamata teoria «del popolumento»), Secondo questa teoria se ci sono relativamente pochi individui disponibili per un certo numero di setting — come a Midwest in confronto a Yoredale. o in piccole scuole rispetto a quel- le grandi ~ allora per i cittadini ci sono opportunita maggiori e viene avvertita una maggiore pressione ad assumere ruoli 0 posizioni di crescente responsabilita e livello di «penetrazione» (secondo la teo- ria originaria questi ambienti sono sottooccupati o«sotto popolatin) In linea con queste previsioni, Barker e Gump hanno riscontrato che dente che rande, 7 ali studenti nelle piccole scuole partecipavano ad una pitt grande gamma di setting comportamentali € nei lore ambienti erano due volte pitt attivi. Willems (1967) ha dimostrato quanto cid influenza Mintegrazione degli studenti che altrimenti possono essere relativa- mente non coinvolti. Mentre gli student appartenenti alla classe m dia con un QUL. relativamente alto sentivano una ugtiale pressione a impegnarsi in ativitd extra-curricular indipende dezza della scuola, quelli che provenivano da una classe sociale pit basa e con un Ql. relativamente basso sentivano una pressione {quattro volte pit intensa nelle piccole scuole rispetto a quelle grand La teoria della responsabilita & stata usata per intespretare i risul- tati della ricerca sugli effetti della grandezza di un‘org sugli aspetti socio-emotivi della vita nell'ambiente div lavoro. O'Donnel (1980) riesaminando i risultati di: numerose ricerche so- stiene che in piccole uniti di lavoro c’€ una maggiore possibilita di imterazione sociale, di sviluppo di un senso del dovere verso gli alt membri e che nelle organizzazioni pitt piccole i membri sentono un livello pit alto di partecipazione Wicker (1969) ha verificato pit: o meno Io stesso fenomeno con gruppi di fedeli di comunita religiose di diversa grande7za: ai picco- Ii gruppi era associato un maggior coinvolgimento dimostrato da un livello maggiore di presenza, dalla partecipazione a piit setting com- portamentali, da una maggiore assunzione di responsabilita e da pitt rilevanti donazioni di denaro, Presumibilmente c’@ un livello otti- male di densita abitativa all’interno di un dato setting; quest" ultimo non deve essere cosi popolato da precludere a tutti le opporinita di partecipazione e di assumersi responsabilita, ma allo stesso tempo non deve essere cosi sottopopolato, per evitare che le richieste poste ai diversi membri eccedano la loro capacita di affrontarle (Bechtel, 1984), Le piecole strutture residenziali sono degli ul ting comportamentali che di solito danno ai residenti unit responsa- bilita di gran lunga maggiore rispetto alle grandi istituzioni pwr hian- dicappati o malati mentali (vedi cap. 9). Potrebbero essere presentati ‘molti altri esempi di setting comportamentali ¢ della loro importanza per il benessere delle persone. Che un edificio pubblico sia provvi- sto. 0 meno di un accesso per le sedie a rotelle & un ovvio esempio di una caratteristica ambientale che fa la differenza nella possibilita che le persone con disabilita fisiche hanno di «penetrare» nell’am- biente comportamentale che Ii interessa. smente dalla g jori esempi di set- as 2.1.2. La psicologia ambientale Come Rappaport (1977) ha ben illustrato nel suo volume, la psi- cologia ecologica di Barker & uno tra i numerosi modelli di riferi mento per I'analisi di sistem e di setting che & risultato un*utile ba- se per la pianiticuzione degli interventi sociali di comunita. Un altro modello di rilerimento & stato quello della psicologia ambientale La psicologia ambientale, come il suo stesso nome suggerisce pareva offrire una grande promessa: quella di individuare quegli aspetti naturali 0 progettati del mondo che possono avere un‘in- fluenza causale diretta sulla salute ¢ sullo stato di benessere degli esseri umani, Quindi sembrava offrisse la possibilita di progetiare o riprogettare gli ambicnti al fine di prevenire i problemi della gente Di fatto, di queste semplici indicazioni ne sono emerse molto poche. Cid non sorprende molto se si pensa alla complessita dell’ interazio- ne ambiente-persona, Dopotutto Lewin (1951) sosteneva che il com- portamento era funzione dell"inreracione tra la persona e l'ambiente. @ non che ciascuno di questi clementi, presi singolarmente, avesse semplicemente un effetto diretto sul comportamento. Nonostante cid esistono delle aree della psicologia ambientale che hanno dimostrato ‘i effetti rilevanti e relativamente poco complicati dell’ambiente fi- sico. Esamineremo due di queste aree: gli effetti deta progettazione dei reparti dell ospedale psichiatrico. fetti della grandezza de- gli edifici Una della dimostrazioni pitt semplici ¢ convincenti degli effetti sul comportamento di una parte deli'aspetto fisico dei setting com- portamentali & offerto dalle ricerche di Sommer e Ross (1958) e di Holahan (1972) che avevano adotiato il semplice espediente di alte- rare la disposizione delle sedie nelle stanze soggiorno di un reparto geriatrico € di uno psichiatrico. Si ottenne un incredibile incremento et numero di intervzioni sociali conseguente al cambiamento della disposizione delle sedie che essi chiamarono asociale (sociofiugal) (sedie poste in un grande quadrato continuo o in un rettangolo lungo le pareti dell stanza soggiomo) arrivando ad una che essi definiro: no prosociale (sociapetal) (le sedie in piccoli gruppi. disposte intor- no a punti focali come i tavoli de! bar). Holahan ¢ Saegert (1973) svilupparono ulteriormente questa linea i ricerca ido a riprogettare completamente un reparto (di am missione) psichiatrico ¢ confrontando gli effetti sul comportamento € sugli atteggiamenti dei pazienti con quelli di un Yruppo di control- lo. U pazienti erano stati assegnati a caso e il reparto che fungeva da wy «controll» era molto simile ma non era stato modificato. Il reparto rimodellato venne dipinto con un colore chiaro brillante (in contron- to ad una tinta cupa delf’altro reparto) ¢ il marmo marrone che si stava rovinando e che ricopriva la parte inferiore delle parcti del corridoio fu ricoperto da un colore azzurro brillante. Inoltre tutte le porte ¢ una parete di ciascuna stanza furono tinteggiate con colori Vivacis e le porte dipinte con diversi colori a second della particola- re fuizione di quella stanza, Nel reparto di controtlo le pareti © le porte erano rovinate da scarabocchi che venivano puliti raramente: nel reparto riprogettato quando venivano disegnati degli scarabo chi, venivano prontamente ripuliti dallo staff, Nella sala soggiomo furono aggiunti mobili pit: moderni, pitt gradevoli e confortevoli e ka stanza venne arredata secondo uno stile prosociale. Le camere dat letto in.entrambi i reparti erano grandi dormitori, ma nel reparto ri- disegnato furono ricavate delle sezioni private istallando delle pareti divisorie alte circa 1,80 metri, che creavano una serie di piecole stanze a due lett. Un tavolo e due comode poltrone furono post per ogni stanza da letto, in zone delimitate da paraventi ¢ dei copriletto piit vivaci sostituirono i vecchi. Per facilitate la visione della televi- sione 0 la pratica di giochi di societd fu predisposto un secondo sog- ‘giomo e vennero foriti nuovi giochi. Confrontando periodiche osservazioni campionate nel tempo dk due reparti si dimostrd in modo statisticamente significativo Ia pr senza, nei pazienti del reparto rimodellato, di pitt comportamenti so- ciali € di.minori comportamenti «solitari € passiviv. C’era pili socia- lizzazione con gli altri pazienti, con lo staff, con i visitatori e Veffet to era comune a tutte le quattro aree del repario che erano state cam- pionate (zona soggiomo, sala da pranzo, camere da letto, corridoi) Quando venivano intervistati circa il reparto. i pazienti di quello ri- progettato lo descrivevano come piit gradevole e stimolante, ma non trovarono riscontro le aspettative dei ricercatori di un diverso e piit positivo atteggiamento verso lo staff e gli altri pazient Questa, quindi, & stata una manipolazione ambientale che in mo- do abbastanza convincente ha raggiunto alcuni degli effetti deside- rali, Possiamo comunque tranquillamente affermare che I'effetto non & affatto cosi semplice ed immediato come potrebbe sembrare, Holahan e Saegert riferiscono che attraverso il programma di psico- logia dell'ambiente delI'universita per i quali essi hanno lavorato, hanno avuto la possibilita di programmare, finanziare ¢ dirigere il Fimodellamento del reparto, e che si sono consultati con i pazienti e con lo staff circa i cambiamenti che potevano essere introdlotti 40. Quindi i! loro programma ha avuto, fin dallinizio, aleune delle au spicabili carauteristiche di coinvolgimento sociale utili negli int Venti per il cambiamento organizzativo che verranno discusse nel cap. 9. Inoltre, gli autori aspettarono sei mesi dopo la ristrutturazio- ne del reparto prima di osservare ed intervistare i pazienti. Questo per assicurarsi che qualsiasi risultato significativo non potesse esse- Te attribuito ad un effetto immediato € poco duraturo del cambia- mento della routine del reparto o del comportamento e degli atte tgiamenti dello staff, Uno dei problemi incontrati con it semplice cambiamento della disposizione delle sedie di una stanza & stato che, nel naturale corso degli eventi, kx disposizione tendeva a ritor hate in breve tempo alla sua forma originaria, Nel corso della ti strutturazione del reparto operata da Holahan e Saegert, i cambia- ment introdolti sono stati molteplici. € non possono essere tutti fa cilmente annullati: inoltre i loro effetti sembrano duraturi. Chiara- mente i cambiamenti hanno avuto un effetto sui processi sociali: per ‘esempio gli autori descrissero il modo in cui i pazienti, specialmen: te le donne, personalizzavano gli spazi delle loro camere riempendo il davanzale vicino al loro letto con oggetti personali, Cova che non fatto nel reparto di controllo sebbene fossero disponibili daw’ idemtici Quindi i processi personali ¢ sociali avvenivano in conseguenza della ristrutturazione del reparto € questi a loro volta contribuivano a rinforzare leffetto sperato. I risultati finali erano prevedibili ma non significa che siano sempre certi e inoltre potrebbero non essere altrettanto favorevoli in altre circostanze. Questo progetto, insieme con altre ricerche di psicologia ambientale, & stato uno dei fattori che ha contributo, verso la fine degli anni 70, ad un ampio movi- mento per il miglidramento dei reparti psichiatrici, 11 fatto che in molte parti del mondo questi cambiamenti desiderabili siano stati rapidamente superati dal movimento di deistituzionalizzazione dei pazienti dell’ ospedale psichiatrico ¢ di chiusura dei reparti ospede lieri e di interi ospedali & un esempio ovvio, ma spesso dimenticato, che un piccolo sistema come pud essere un reparto & parte di un si: stema ospedaliero pit grande ¢ quindi parte di sistemi sociali e poli- tick pit ampi. Si di anche il caso che gli effetti prodotti da Holahan © Sacgert possono essere ottenuti pit! o meno con la stessa valenza in altri mo- di, E quanto ha dimostrato Fairweather. Egli ha prodotto cambia- menti rilevanti nell'interazione sociale dei pazienti di un teparto psi- chiatrico, rispetto a pazienti di un reparto fisicamente identico, non a ridipingendo i locali ¢ introducendo nuovo mobilio. bensi alterando le regole social ¢ la routine quotidiana, Fairweather aveva progettato un regime organizzativo di «piccolo gruppo» che implicava alcune imitate modifiche al modello tadi Zionale di attivita giomaliere, ma i cambiamenti piit importants era no relativi al ruolo svolto dallo staff e dal paziemte. | pazienti verne- 10 divisi in piccoli gruppi con la responsabilita di accoglicre i nuovi degenti, di portare avanti, come gruppo, i compiti ci pulizia dome- stica, di controllare i reciproci progressi e di dare delle opinioni su chi potesse usufruire di certi vantaggi e perfino circa la dimissione dei_pazienti. Le altivita di ogni gruppo furono programmiate al fine di farli incontrare insieme ogni giorno per discutere ¢ prendere deci- sioni. Questi cambiamenti nella struttura sociale hanno avuto effetti sensazionali citca il comportamento sociale nel reparto, nella stessa misura prodotta dai cambiamenti apportati all'ambiente fisico da Holahan e Saegert. Le osservazioni a tempo campionato hanno di- ‘mostrato, in confronto con il reparto tradizionale, un aumento signi- ficativo delle conversazioni e delle occasioni dove ie 0 piit persone interagivano insie © meno episod di comporta- mento patologico. Quindi, questo primo esempio di psicologia ambientale in azione dimostra due cose. Primo, che sono possibili manipokazioni amb tali come quella fatta da Holahan e Saegert, con risultati molto tile- vanti, Dimostra anche, comunque, il complesso Iegame che esiste tra l'intervento ¢ i sui risultati. Tra i due interviene un complicato proc le, € il fatto che due diversi tipi di intervento possano condurre allo stesso risultato, lo conferma, Ritorneremo in seguito Su questo punto quando considereremo l’approccio ai sistemi che studiano la persona-nel-contesto. All'intemo della seconda area relativa all‘alta densi edilizia, ri troviamo numerosi esempi che illustrano il legame complesso ed in- certo tra gli aspetti dell’ambiente fisico ¢ il comportamento umano, Non pud essere facilmente dimostrato che il vivere in tale ambiente sia correlato causalmente con particolari condizioni sociali o di salu te, Come Kasl, White, Will ¢ Marcuse (1982) sostengono: «le varia bili residenziali sono fortemente incluse in un'ampia malice di va riabili individuali e sociali che condizionano ¢ attenuano Fimpatto dell’ambiente residenziale» (citato da Freeman, 1984, p, 221). La fassegns di Freeman (1984) sul legame tra la grandez7a del ediicio € la salute mentale, riporta una serie di ricerche che dimostrano ef- fetto ipotizzato. Per esempio Hannay (1981) ha riscontrato un livello 2 medio di sintomi psichiatrici pit alto tra le persone che vivono in Appartamenti al quinto piano o oltre di un grande edificio-isolato di Glasgow, Ma alte ricerche hanno rivelato che i fenomeni sono mol- to pit complessi. Per esempio Ineichen e Hooper (1974) hanno indi- vViduato un tasso pid alto di sintomi nelle donne che vivevano nelle case di una zona centrale ristrutturata di Bristol rispetto a quelle che vivevano in appartamenti situati in grandi condomini, ma il numero maggiore di figli¢ gli aspetti ambientali non soddisfacemti che carat~ {erizzavano "area in cui viveva il primo gruppo di donne, possono essere ritenuti responsabili dello stato di salute relativamente peg: giore. A Londra, Richman (1974) ha rilevato un tasso maggiore di depressione tra le madri che vivevano in appartamenti piuttosto che in case singole, ma sorprendentemente la prevalenza maggiore fu ri- scontrata in coloro che vivevano in appartamenti di piccoli condo: mini, Indipendentemente dalla grandezza del caseggiato, la gestio: ne dei bambini e i contatti sociali sembrano essere pit difficili negli appartament Oltre alla complessita delle variabili presenti. un altro elemento che rende difficile la ricerca in questo campo & che molte persone non permangono a lungo in grandi condomini rendendo quindi diffi coltosa la dimostrazione degli effetti negativi sulla salute (Freeman, 1984). Dilficolta praticamente insormontabili hanno caratterizzato le ricerche in altre aree del rapporto tra psicologia ambientale ¢ salu- te mentale. II possibile effetto della densita urbana & solo un esem- pio di queste difficolta, La rassegna di Freeman (1984b), che affron: ta il tema del rapporto tra densita abitativa e salute mentale, eviden: zia una serie di fattori che hanno contribuito ad emettere un verdetto di «assoluzione per mancanza di prove». Le cause che rendono complesso il fenomeno includono: la covariazione delle. variabili (per esempio, alta densita tende a correlarsi con la poverta 0 con lun stato socio-cconomico basso}; Pimportante ruolo d fattori miti- ganti (per esempio la stabilita © Vomogeneita della popolazione sembrano rendere pit facili da sopportare alti livelli di densita); ti relativita culturale (una ricerca ha riscontrato un aumentato tasso di malattic in Francia alla stessa densita di popolazione cui corrispon- devano bassi tassi a Hong Kong): e la nota questione se sia pitt im- portante la densita reale o il sovraffollamento percepito. Probabil- mente, ognuno di questi e altsi aspetti sono rilevanti anche nel caso dei grandi edifici. Pud sembrare irragionevole aspettarsi di scoprire semplici relazio: ni tra un aspetto misurabile dell ambiente abitafivo, come Ialtezza 4 dal suolo 0 i metri quadri per persona, ¢ Finsorgenza di un pa lare tipo di malattia o di disfunzione sociale. II provesso che si deve presumere costituisca il legame tra i due fattori. Pabitazione e a sa- lute, contiene cosi tanti stadi (per esempio: vivere in un graile edi- ficio — difficolta pratiche — sentimenti di isolamento ~ vulnerabilit allo stress — depressione) che la relazione @ destinata ad essere nel migliore dei casi modesta ¢ certamente dipendente da molte circo- stanze. Un obiettivo pit realizzabile pud essere quello di diostrare delle differenze nelle emozioni ¢ negli atieggiamenti tra gruppi di persone che abitano in diversi tipi di abitazione. Questo & stato Map. proccio, di grande sucesso, adottato da McCarthy e Saegert (1978) nel confronto, da loro condotto, tra le esperienze di alcuni inguilini di edifici di quattordici e di tre piani in un progetto di edilizia popo- lare nel quartiere Bronx a New York. Nella ricerca gli abitanti vennero selezionati da una lista di attess assegnati casualmente ad un appartamento appens diventava di- sponibile. L'unica eccezione fu per le famiglie numerose che non venivano destinate a edifici con molti piani. L’effetto della za della famiglia fu controllato statisticamente, veriticando influenzava i risultati, che erano estremamente convincenti. Le dif ferenze principali riguardavano la percezione ed i sentimenti relativi alle aree pitt condivise come i corridoi. gli ascensori e le scale © ver- so il progetto nel suo complesso: nessuna differenza rispetto ai sin- goli appartamenti, Gli inquilini degli edifici molto grandi percepiva- no un sentimento di controllo pitt basso sulle aree condominiali do- ve, di notte, si sentivano meno sicuri, Avvertivano queste ate come ‘meno private. Si identificavano meno con I'intero progetto e si sen~ tivano pit: d’accordo con Ia seguente affermazione; «non mi pare che io possa fare qualcosa per influenzare le decision: prese dall'amministrazione». Ritenevano di avere meno possibiliti sin di iiuervenire in aiuto di un altro inquilino che fosse stato aggredito nell’edificio sia di intervenire nel caso di un‘azione di vandalismo, Usavano meno frequentemente le panchine fuori dell'edificio ein genere socializzavano meno. randez= 2.1.3. Moos e il concetto ai clima 0 di atmosfera Sembrerebbe che gli inquilini detlo studio di MeCarthy e Saegert siano in grado di descrivere diverse armosfere associate ai Toro ap Partamenti a seconda che i relativi edifici fossero costruzioni alte 0 “4 basse, Questo concetto di atmostera percepita o di clima & stato ulte- riormente approfondito da Moos in un programma di ricerche (per esempio Moos, 1974: Cronkite, Moos ¢ Finney, 1984), Auraverso la raccolta delle percezioni di coloro che vivono o lavorano in un parti- colare setting 0 di quelli che sono stati educati 0 curati al suo inte no, egli ha individuato un profilo che rappresenta Mopinione genera le dei partecipanti circa ’almosfera o il clima del setting. Sebbene i proceso di definizione del clima sia conseguente alla media delle tisposte individual Moos, come Barker ¢ gli psicologi ambientali, ca interessato a generare una descrizione a livello del setting, II metodo per ottenere una misura del clima perc pito & un que- stionario e i tisultati sono espressi in termini di circa nove o dieci dimensioni indipendenti. Il primo di tali questionari ad essere svi- luppato @ stato il Ward Atmosphere Seale (WAS) (la scala di atmo- sfera del reparto), preparato per raccogliere le percezioni dei pazien- tie dello staff dei reparti psichiatrici, Un questionario simile & stato approntato per valutare la percezione dell’ambiente nei Programmi Orientati alla Comunita (COPES); una scala simile descrive la per- cezione dell"ambiente familiare (FES). Altri questionati sono stati sviluppati per vatutare gli ambienti di lavoro, le scuole, le istituzioni penali e gruppi di vario genere. Le dimensioni considerate dalle scale per la valutazione dei climi degli otto diversi tipi di ambiente vengono illustrate nella tab. 2 Moos sostiene che le dimensioni relative alle relazioni sociali nell'ambiente sono pitt o meno le stesse per tutta un"ampia varieta di setting. In pratica, queste dimensioni valutano il livello con cui i partecipanti sentono positivamente il loro setting, Moos ha rivendi ato Io stesso carattere di universalita per il gruppo di dimensioni definite erado di stabilita e di cambiamento det sistema. Le dimen- sioni della erescita personale, invece, variano maggiormente da un tipo di ambiente all‘ultro, Per esempio, mentre ritiene che [orienta ‘mento al compite e la competizione siano te dimension rilevanti per lo sviluppo individuale dei bambini a scuola, nelle famiglie i fattori pitt importanti sono Pindipendenza, Forientamento al sucesso, Forientamento intellenuale e culturate, Corientamento attivo-ricrea- tivo © lenfasi morale seligiosa. E possibile che la rilevanza di queste dimensioni vari non solo da setting a setting, ma anche da un gruppo socio-culturale allaltr. Molto meno conosciuta. rispetto al tavoro di Moos. ma che riten- 20 comungue molto importante per lo sviluppo teorico della psicolo- gia di comunita, @ Fides della risposta emosionate primaria all'am- as Tab. 2 «Dimension! de cima porcepito in otto tip seting (Moos, 1974) a Farr e aggresia ‘3 pena Gomoigimanto Avanos ° Sestegna nentanentopratco fessurann Express ‘Orientamerto a res mation Sesioata ps Sapa Unrest Sosiegre emotio Grartarena sacle ‘egaurant ™** Scien Guaeoe — Setrwinns Gaeen ollinsegnante. Contato de isegnante Sena ot comunia moe Sctogho deto sat "pe 04 le oerapeutel Sesegre del eader Gienmen'alcomoio.feganrans Eseressva Overtarerto al sucesso Conta Cont rertamenia Grertamen ereaivo Entas morale teigne biente. Questo concetto, elaborato da Mehrabian ¢ Russel (1974), Probabilmente @ stato trascurato perché in apparenza troppo sempli- Cistico, Essi suggeriscono che la risposta emotiva evocata dall"ame biente @ cruciale per capire come le persone si comporteninno in uel setting, Per esempio, se Mambiente evoca sensazioni di pia 46 ne conseguitebbe una tendenza a rimanere nel setting 0 a ritomarci in futuro; se il setting stimolt nei partecipanti attivazione ci si atten- dono comportamenti dinamici nell’ambiente; e se il setting suscita tun senso di padronanza, allora gli individui risponderebbero dimo- strando coinvolgimento € assumendosi responsabilita, Le emozion ig sarebbero solo in parte dovute 1 caratteristiche individuali ¢ potrebbero essere altrettanto determi- nate dalle caratteristiche dell’ambiente. La feoria riguardava soprat- tutto Te risposte alle caratteristiche fisiche degli ambiemti, ma pud essere ugualmente applicata ai suoi aspetti sociali Melirabian e Russel hanno suggerito che le risposte emotive pri- marie verso ambiente potrebbero essere adeguatamente descritte altraverso tre dimensioni: piacere, attivazione, dominanza, Ciascuna di queste dimensioni & importante per capire limpatio dei setting ‘ma la dimensione emotiva definita «dominanza» @ la pit originale € quella che ha un’ovvia applicazione nell’ambiente sociale. Gli autori hanno collegato il loro concetto di dominanza con la variabilita del comportamento € con la liberta di scelta, Una persona ha maggiore possibilita di padroneggiare la situazione in un setting caratterizzato da alti livelli di privacy o nel quale il territorio personale & ben defi nito o la persona si sente senza restrizioni e libera di agire come cre- de, Mehrabian € Russel hanno riscontrato che sentimenti di sotto- missione sono associali a stimoli fisici valutati come pid intensi 0 pitt ordinati, a situazioni sociali formali, ¢ a setting dove la persona si trova alla presenza di altri con uno status sociale pit alto, Questa dimensione di risposta emotiva, hanno sottolineato gli autori, ebbe scarsa attenzione da parte dei ricercatori: € da allora, hon ne ha ottenuta molta di piit, Tuttavia pud servire a collegare una serie di aspeltidell'influenza esercitata dall’ambiente che ri vestono una certa importanza per gli psicologi di comunita. Come Mehrabian e Russel hanno notato, Ie persone hanno pia probabilit di sentirsi dominanti a casa loro, ¢ in ambienti dove si sentono in- dipendenti, 1 sentimenti di dominanza possono essere equiparati con un senso di controllo personale ¢ di liberta di scelta, Aleuni dei cambiamenti che avvengono quando un reparto psichiatrico & i: strutturato, come nello studio di Holahan e Saegert (1973), possono essere imterpretati in questa ottica, Molti di questi cambiamenti vengono progettati per aumentare la privacy ed il senso di territorio personale. 2.2. | sistemi interpersonali 2.2.1. Bronfenbrenner e i sistemi a scatole cinesi Sebbene Barker (1968.1978), il cui lavoro & stato discusso in pre cedenza, sia ricordato soprattutto per le sue det dei setting comportamentali, egli ragiond anche in termini di siste- mi, Ovviamente era a conoscenza del problema che ha messo a dura prova molti biolo stema & tale in tutta la sua completezza e quando invece si pu me- lio interpretare come parte di un sistema pitt ampio oppure nei ter anti sistemi costituenti pitt piccoli? Questa questione del giusto livello di analisi & particolarmente importante per la psicolo- gia di comunita a causa della tensione, discuss nel primo capitol, tra un livello di analisi tradizionale e individuale cavaiteristico della psicotogia e quelli pitt complessi relativi alla «persona nell’ambien- te», nel setting, nella comunita, dei quali si interessa ka psicologia di ‘comunita, Secondo Barker: «Lunita (di un setting comportamentale) si basa... sull'interdipendenza delle parti; gli eventi in aree differen- Ui del setting hanno un maggiore elfeto gli uni sugli altti rispetio agli stessi eventi al di fuori dei suoi confini» (1968. p. 17). Quindi la parte di Midwest che aveva l'apparenza di un singolo setting in realtA poteva essere un aggregato pili ampio se conteneva delle parti cche non superavano una certa soglia di interdipendenza: le modalita per determinare la soglia erano complesse € dipendevano dalla so migtianza e differenza in termini di popolazione, leader. spazio fisi co, ece. Per esempio, il sistema scolastico di Midwest non st swalifi cava come un setting perché conteneva singole scuole che risuitava no sufficientemente indipendenti. Difatti, alcune singole classi all'intemo delle scuole venivano ritenute sufficientemente indipen: denti da costituire dei setting comportamentali: una ci queste era il corso superiore di tatino, mentre Finsieme di tutte le ultime lassi elementari ne costituivano un altro, Detiagli, forse. ma che hanno, grande importanza nel rivelare il livello di integrazion denza delle diverse componenti della vita scolastica nelle varie et Le unita persona/ambiente sociale potrebbero essere sufliciente- ‘mente indipendenti nelle operazioni quotidiane da essere considerate comie setting comportamentali separati, e comungue possono sussi- stere tra loro delle precise relazioni gerarchiche. A Midwest, Barker ha identificato una serie di chiari sistemi gerarchici. L’autorita mag- giore della cittt sembrava celarsi nei comitati della scuola elementa- fate deserizioni scienziati sociali: quando si pud dire che un si- di indipen 4s re © superiore che avevano influenza (cine «intervento diretto e in- tenzionale») su non meno di 228 dei setting comportamentali della ita. Aalto estremo, 1a profumeria influeneava comportamenti esclusivamente relativi al suo setting! Per descrivere le relazioni tra sistemi a diversi livelli, Barker ha usato analogia dei sistemi as- scmblati a nido uno dentro F'altro, come le scatole cinesi, ciascuno contenuto in uno immediatamente pit: grande. La stessa analogia & slata usatae ulteriormente approfondita da Bronfenbrenner (1979) Bronfenbrenner & un altro autore importante che ha sottolineato lo squilibrio in psicologia tra la grande ed esclusiva attenzione dedicata al concetto di personal ¢ agli stadi dello sviluppo individuale e la searsa altenzione al versante ambientale della classica equazione di Lewin, Nel settore della psicologia dello sviluppo, che & il punto centrale delVinteresse di Bronfenbrenner, spesso si considera l'am- biente solo nei termini della dimensione di una famiglia, del suo sta tus sociale, 0 del suo particolare background etnico. Questi concet categorie non differenziate, al di la della loro importanza. sono in contrasto col rieco schieramento di tipologie della personalita € di stadi di sviluppo che gli psicologi hanno idemtiticat. I nucleo della teoria dello «sviluppo-nel-contesto» di. Bronfen. brenner, o ecologia dello sviluppo umano, & una serie di strutture concentriche raggruppate come «scatole cinesiv che egli definisce micro, meso, eso, ¢ macro sistemi (vedi tab, 3). Un micro sistema & qualsiasi contesto, come la scuola di un bam- bino o la casa, del quale la persona che sta crescendo ha una espe rienza immediata. Include gli oggetti o le persone con le quali I'in dividuo interagisce nel setting, come pure la complessa serie di con nessioni che si svolgono in quell'ambiente tra le altre persone. Ul mi cro sistema corrisponde pii © meno al setting comportamentale di Barker, nonostante sia definito in modo molto meno preciso; inolire alcuni dei micro-sistemi di Bronfenbremner (per esempio Tintera scuola) surebbero stati scomposti da Barker in un numero di setting comportamentali relativamente indipendent In realta gli approcei di Bronfenbrenner ¢ di Barker si completano a vicenda. Sebbene Bronfenbrenner abbia fornito delle de: meno dettagliate del suo micro-sistema, eli ha aggiunto degli ele ‘menti vitali per un’ecologia dell'azione umana che possono costitui- re un'adeguata base per la psicologia di comunita. Uno di questi & la sua insistenza sull'importanza della percezione dell'ambiente & dell’evoluzione della costruzione della reaita da parie della persona. Un aspetio che Barker ha deliberatamente evitato. Un secondo ele- a Tab. 3- lI modelo di sistomi a quatto lve a Bronfenbrenner (1979) ‘Miro veto ; Sistem d cui la singola persona ha dirtta esperienza quotdiana, per esempio la fa rmiga, la seuola Il gruppo del colloghi lavoro i chu. Meso-ivelo Sfoma composto di due 0 pit sistem’ di microvello e dai loro legami, ad esempio asa seuola, ospedale-famgia del pazienta, famigia del pacte-Jamgia dela made ‘dopa la separazione. Eso-Wvello ‘Sictomi che inluenzano indviduo e i suoi sistem micro @ meso, ma di cu fa perso. pha non ha uresperienza deta. Ad esempio li organi colagiall della scvota, i ipo Gr avore det gertor, 'azionda del traspon Macrovello . Slotord su una pid ampia scala, che determinano Fideologa prevalente e la strutura Sociale, alfinterno della quale operano gi individu eI foro micro, meso ed eso sist Tao Ad esempio tasso di isoceupazione, oppure la stuazione del mercato de avo- "o.tuol seseuall nella socet mento peculiare di Bronfenbrenner & la sua preponderante attenzio- ne per il cwmbiamento: in realta it suo interesse per i sistemi am bientali sta nella capacita che egli ha scorto in essi di favorire, part colarmente nei bambini, il cambiamento € lo sviluppo. In ter70 luo: go sebbene, come Barker, egli abbia riconosciuto I'importanza delle caratteristiche fisiche e materiali di un setting © delle attiviti © dei ruoli svolti dalle persone al suo interno, Mautore ha dimostrato un particolare interesse soprattutio per le relazioni interpersonati che la persona in via di sviluppo sperimenta all’intemno del setting. Le rela- ioni diadiche che implicano delle attivita comuni c dei sent reciproci positivi vengono considerate come gli clementi pit: impor- tanti di un micro-setting per incoraggiare Io sviluppo ¢ Mapprendi: mento, Egli inolire insiste sull'importanza degli offer di secondo ordine. Con cid si riferisce all’incremento del potenciate di una dia (per esempio madre-figlio) di favorire lo sviluppo. se ogni part- néf ha relazioni reciprocamente positive con unit terza parte (per esemnpio il padre) che & di sostegno alle ativith della diade. ‘Tra te vagig ricerche, egli ha citato a sostegno del suo modello uno studio di‘Hetherington (1972) che dimostra limportanza del contatto conti- nuid,e non conflittuale con il padre per evitare ai bambini alcuni de- gli clfetti negativi del divorzio. Un altro elemento importante della teoria di Bronfenbrenner @ la natura reciproca del!influenza all'in~ terno dei micro-sistemi: i cambiamenti evolutivi, come risultato so dell'interazione diadica, avvengono non solo nei bambini ma anche in chi si prende cura di loro, II meso-sistema, che occupa un ruolo particolarmente importante nella teoria, & definito come Finsieme det tegami che esistono tra i micro-sistemi 0 setting che una persona frequenta © frequentera. Bronfenbrenner ha formulalo una serie di ipotesi circa il meso-siste ma secondo cui lo sviluppo di una persona sarebbe favorito se i due setting nei quali & coinvolta risultano molto connessi. Includendo gli eso ¢ i macro-sistemii nella sua teoria, Bronfen- brenner riconosce ['influenza sul comporiamento ¢ sullo sviluppo tumano, dell’ambiente inteso in senso pitt ampio e dei sistemi di or- dine superiore. L’eso-sistema @ costituito dalle interconnessioni tra quei sistemi di cui una persona ha esperienza diretta (i micro e i me- so sistemi) € quei setting in cui Pindividuo pud anche non entrare mai, ma che tuttavia influenzano ci che succede nel suo ambiente imediato. Gli organi collegiali detia scuola o la direzione costitui- rebbero, come Barker ha dimostrato, dei buoni esempi. II posto di lavoro di un genitore potrebbe esserne un altro. Un macro-sistema & costituito dal pitt ampio modello ideologico ¢ organizzativo delle istituzioni sociali comune ad una particolare classe sociale, gruppo etnico 0 culturate al quale appartiene la persona. Quindi Bronten: brenner riconosce linfluenza dell ambiente socioculturale e Fimpor- tanza del cambiamento sociale. Come esempio cita il lavoro di Luria (1976), censurato per molti anni in Unione Sovietica, che docume tai cambiamenti nei processi cognitivi individuali (dal pensiero ope- ratorio, legato alle attivita pratiche, a quello teorico ¢ astratto) che sono avvenuti parallelamente all"incremento del tasso di alfabetizza: zione di alcune aree marginali del paese, durante un periodo di rapi do sviluppo economico ¢ di cambiamento culturale. Cid dimostra Vinfluenza del macro-sistema su un aspetto del funzionamento uma- ‘no che generalmente & considerato a livello individuale, Le guerre le condizioni del mercato det lavoro, i metodi per la produzione di energia ¢ i modemi sistemi di trasporto sono altri aspetti del macro- sistema che creano le condizioni per crisi e disastri, che comportano malattie 0 disagi individuali (vedi il cap. 3 per gli effetti della disoc~ cupazione e if cap. [1 per le reazioni ai disastr) La seguente citazione dal libro di Bronfenbrenner definisce chia. ramente il settore di cui si interessato: L’ecologia dello sviluppo umano implica to studio scientifico dell'adatta mento progressivo € reciproco tra lo sviluppo attivo dell'essere unrano ¢ le Proprieta mutevoli degli ambienti nei quali Vindividuo chy st sta sviluppan= ” © come questo processo sia influenzato dalle reason tra questi ‘on calloca (1979, do Selting € dai contest pit ampi net quali questi set p20) 2.2.2. | teorici del comportamento interpersonale 1 modello dei sistemi a scatole cinesi di Bronfenbrenner ha offe to una struttura all"interno della quale possono essere collocate mol te delle aree oggetto di studio della psicologia di comunita. Tutavia esso non offre una lettura adeguata dell'interazione sociale. Pet ov viare a questo possiamo riferirci alle teorie del comportamento inter personale e pit specificatam: Comportamento intespersonale nei termini di un cerchio a scttori (spieehiy come quello illustrato in fig. 1 (Leary, 1957: D. Kiesk 1983; Strong e Hills, 1986) Negli ultimi 35 anni sono state prodotte pareechie vaianti al mo- dello «a spicchi», Quella mostrata in figura I & una versione lege mente modificata rispetto a quella proposta da Strong ¢ Hills (1986). Alla base di tutti questi sistemi ¢"® una combinazione di tipologie & ‘categorie di comportamenti interpersonali (a volie 16, alire volte 8), rappresentabili come un cerchio, nel quale ogni categoria & raflig rata da un punto della circonferenza o da un settore del ecrchio. In questa rappresentazione & assunto implicitamente che ci siano due dimension fondamentali del comportamento sociale umano. chia mate dominanza/sottomissione e ostilita/cordialita, E stato ripetuta mente dimostrato che queste due dimensioni spiegano ka quasi tota- lita della varianza dei punteggi relativi a descrizioni del proprio comportamento interpersonale e di quello degli altri: inoltre te di- :mensioni sono usate per costruire modalita per codificare oggetiva- mente il comportamento interpersonale osservato in una serie di df= ferenti contesti sociali. Triandis (1977), per esempio, ha esaminato un‘ampia rassegna di ricerche psicologiche ¢ untropologiche. che in- cludono osservazioni del comportamento «i bambini in diverse eul- ture, osservazioni del comportamento delle madri, dei leader. auto valutazioni sia intra che inter-culturali, © valutazioni det gruppo dei pari. Due dimensioni base, riconducibili alla «clominanzt» (superor- dination/subordination) ¢ all’«aliliazione (associationjlissoci tion), ricorrevano nella quasi totaita delle ricerehe dt lui esaminat concludendo che tali dimensioni erano universal Un uso originale del modello a spicchi & stato proposto da Leary (1957) per categorizzare le personalith devianti (per esemipio: a te _quelle che hanno rappresentato il DOMINANZA POTERE criticare OSTILITAY RI sen CORDIALITA diffidare cooperare | SOSTEGNO ACCONDISCENDENZA IMPOTENZA, Fig. 1-1! modo bicimensionale del comportamentoiterpersonale (St Fag o terpersonate (Strong e His gressivo-saica e docilestipendente: ma da allora Fuso principale Stalo come modalit per codiiare procedure pet la tzistrane ne, espressione per espressione. delle Iatrazion che snvereono ailintemo dei microssistemi come le diadh manito-moglie 6 race lerapeutacliente (per esempia lt Interpersonal. Communicarione Rating Scale: trong, Hillse Nelson, 1988), L-assuntohidimensio nale del modelo a spicehi del eomportamento interpersonal ¢ le ao ala teoria dellacione complememure che nel wa ferns po to simile ungo T'asse orizzonale del eschio teiee un romper Inento amichevoletendera elctare a sua volla un alto copes tamento amichevote eda vione ose tenderh t provocee ava teazione alrettano ose), mente induce a comportament!eppesd lung ass verte ee azione dominant tee causa un teazione di sottomissione e viceversa). Rianalizzand. | ricalta delle ricerche in questo campo (Orford. 1986) ho rscontate eke sebbene nel complesso confermino ft ton sempre T comport semplic revision ‘oria della complementatrita. amenti osservati si conformano a queste Per ta psicologia di comunita it potenziale di questo modello di comportamento interpersonale sta nella sua possibile applicazione nei vari livelli di analisi dell‘azione sociale. Oltre al suo uso a livel: Jo della personalita e dello studio, unita per unita, delle sequenze in lerattive, questo modello pud essere ugualmente utilizzato per con: cottualizzare ¢ registrare attribuzioni sociali, percezioni interperso: nalic atteggiamenti verso il sé come agente sociale (Leary, 1957: D. Kiesler, 1983). Inolire & applicabile all’analisi det ruoli. 1 termini usati per descrivere il comportamento ed il ruolo hanno spesso lat stessa origine: manageriale e manager, per esempio. Attraverso i ca: Pitoli di questo libro ritroveremo molti ruoli e relazioni di ruolo che possono essere concettualizzati in termini di un piano bidimensiona: le. Alcuni esempi possono essere: un leader in una équipe multidi- sciplinare; il consulente ¢ il consultante; il fornitore e Mutilizzatore di servizi; il ricercatore sul campo. Grazie alla sua capacita di estendere i livelli di analisi dalla strut- {ura personale a quella sociale, questo modello si applica particolar ‘mente bene allo studio del comportamento interpersonale ¢ alle rela zioni sociali all’interno di strutture che prescrivono o almeno indu: cono delle pressioni per adottare uno stile interpersonale caratteriz- zato dalla predominanza di certi comportamenti. II comportamento nelle famiglie e nelle organizzazioni costituiscono duc ovvi campi di applicazione. Comunque l'uso del modello bidimensionale, come metodo per studiare I’interfaccia tra il comportamento interpersonale ¢ la personalita da un lato ¢ la struttura delle relazioni sociali dall‘al- tro, non deve fermarsi al micro-livello, Le relazioni intergruppo (per esempio relazioni tra diversi gruppi professionali che contribuiscono ad un obiettivo multidisciplinare), come pure te relazioni tra gruppi con uno stesso scopo sociale (per esempio basate su un identita etn ca, di classe o di genere), come pure le relazioni tra fe nazioni, sono caratterizzate da diversi livelli di ostliti 0 di collaborazione, di do- minanza o di dipendenza. Infine lapproccio bidimensionale alle relazioni sociali sottolinea Himportanza di due principalirisorse sociali che verranno analizzate pili dettagliatamente nei prossimi capitoli. Corrispondono alle due dimension di comportamento interpersonale, che sono ritenute un versali¢ fondamentali: sono le risorse del sosfegno e del porere so~ ciale, C°8 una corrispondenza fra l'offerta di soste} temo dei sistemi sociali ed il comportamento amichevole a livello di azione individuale, Allo stesso modo esiste unt corrispondena fra la concessione di potere e di autonomia all'interno dei sistemi socia- no sociale all"in li ¢ la pritica di stili dominanti da parte degli individui. E proprio ‘questa interfaccia fra gli individui ed i sistemi (per i diversi livelli descritti da Bronfenbrenner) a costituire la vera essenza della psico: logia di comunita 2.2.3. Inlerazionismo e adattamento persona-ambiente Sono numerosi gli esempi che si possono usate per illustrare il punto di vista di Lewin (1951), cosi importante per la psicologia di omunit’, ossia che il comportamento umano é funzione dell‘intera- zione fra la persona e ambiente, Su questo tema, il primo contribu- {0 tratto da uno studio di Raush (1965) sul comportamento dei ra- gazzi che erano sottoposti_ad"Gna terapia residenziale a causa della loro condotta aggressiva. E un esempio istruttivo sia perché i prece- denti comportamenti negativi dei ragazzi — definiti come «iperag- aressivi» ~ inducevano Paspettativa che le loro caratteistiche per- sonali o individuali sarebbero state la causa predominante, sia per hé il loro comportamento come pure quello di due gruppi di con Urollo eta stato osservato © codificato con estrema precisione meto- dologica, Ogni ragazzo fu osservato in due diversi periodi di tempo in una serie di setting diversi: tute le interazioni con gli altri ragaz Zi ¢ con gli adulti venivano coditicate come «ostili» oppure come ««amichevoli». Come previsto, i ragazzi iperageressivi in tattamento hanno mostrato maggiore stilt rispetto al gruppo di controllo. Tuttavia, Raush & stato in grado di dimostrare che potevano essere oitenute delle previsioni piit accurate dei 'comportamenti se si cono- sceva in quale ambiente erano avvenuti, a prescindere da quale tipo aii ragarro veniva studiato: per esempio se i ragazzi venivano osser- vati mentre facevano colazione o uno spuntino; durante un periodo di gioco strutturato 0 mentre si dedicavano ad attivita anistiche 0 manuali, Disponendo di conoscenze sia sulla persona che sull"am biente le possibilita di prevederne il comportamento migliorano considerevolmente. E stato ampiamente dimostrato che variabili come l'ageressivita 0 Pansia, precedentemente considerate esclusivamente come caratteri Miche individual, sono in realta il complesso risultato della combi hazione ¢ dellinterazione fra la persong ¢ il setting (cioe. per certi individui alcuni ambienti sono fonte relativamente rilevante di ansi mentre altri setting inducono pit: ansia in altre persone). Questo co stituisce il modello interazionale di personalita (Endler ¢ Magnus son, 1976). Come conseguenza dall’ecologia si sono tratti termini & ccontcetti; per esempio l'iddea che I'adattamento individuale & collega- to alla qualita del rapporto tra persona e habitat French, Rogers ¢ Cobb (1981), per esempio, hanno adottato u concetio Tnlera7ionaTE-Gi stress usando Panalogia dell’adattamento persona-ambiente, I! loro modetlo prevede che ci sia tensione & {quindi una maggiore probabil di malattia se viene a mancare Vin: tegrazione tra i due fattori. Questo effetto pud assumere due forme: i bisogni di un individuo possono non essere soddisfatti dall'ambien- te, oppure le richieste dell’ambiente possono non incontrarsi con le ccapacita dell'individuo. Per esempio, nell’ambiente di lavoro si pud creare tensione perché un dipendente non & in grado di reggere ad un carico di lavoro pesante. 0 perché il kivoro non riesee ad olfrire opportunita sufficientemente soddisfacenti per i bisogni dell indivi- ‘duo, Per cui la tensione & un prodotto sia della persona che dell"am- biente. Nel modelo i fattori individuali agiscono attraverso le pene zioni di sé ¢ dell'ambiente (vengono definiti dagli autori valutazione soggettiva della persons e dell’ambiente). II modello prevede che la tensione sia funzione dell’assenza di integrazion me di percezione soggeitiva, coxi come della discrepanza tra le ca- ratteristiche oggettive dell’ambiente e quelle de! brenner (1979) sostiene che per lo sviluppo dellindividuo & pitt im- portante l'ambiente percepito rispetto ad una realta che si suppone oggettiva. Effettivamente in pratica, French Rogers ® Cobb nella ‘maggior parte delle loro ricerche hanno valutato P'asattamento sog- gettivo. Come previsto, essi hanno riscontrato che i punteggi di adattamento soggettivo potevano spiegare la gran parte dell varian- za dei punteggi di tensione, «che non poteva essere spicgata da rela- ioni lineari con i componenti A (ambiente) e P (person), sia consi derati singolarmente che in interavione» (p. 43) Nel loro libro di ecologia comportamentale e salute mentale nella comunita ancha Jeger ¢ Slotnick (1982) hanno sottolineato come elemento centrale dell’approccio ecologico sia limportanza del’integrazione tra le richieste ¢ le risorse dell’ambiente «kt un kato € quelle della persona dall‘altro, | legami tra Pe A sono parti inte~ grate © reciproche di un sistema. Quindi la relazione tra i due el rmenti deve essere intesa in termini di una transazione continua © ciproca piuttosto che come un semplice rapporto di causa ed effetto che opera in una direzione o nell"altra, Quest'idea di un‘influenza transazionale ® fondamentale ¢ ci ritorneremo spesso piit avanti fra queste due for- a persona, Bronfen 6 Una delle conseguenze della transazione complessa e continua tra individuo e ambiente @ che il risultato del processo & difficile da predire. Questo viene ben colto in due principi della teoria generale dei sistemi (General System Theory): (1) dell equifinalita, cio’ che Jo stesso risultato pud essere ottenuto da diversi punti di partenza e per vie diverse ¢ (2) della multifinalitd, ciot che condizioni iniziali similipossono condurre a diversi punti finali (Buckley, 1980). 1 cambiamenti dei comportamenti nei reparti detl’ospedale psichiatr co precedentemente descriti, costituiscono un ottimo esempio. Lo stesso risultato ~ il miglioramento delle interazioni sociali ~ potreb: be essere causato da diversi mezzi (la progettazione fisica dell"am: bierte di Holahan ¢ Saegert e lingegneria sociale di Fairweather). ‘entre il legame tra ka pianificazione del cambiamento e i risul attesi @ pieno di processi transazionali complessi e non si pud essere certi di raggiungere il risultato sperato, L'approccio ecologico adottato da molti psicologi di comunita tie ne in considerazione anche altri fattori della teoria generate dei si- stemi. Uno di questi & il principio dell'interdlipendenza che implica Maspettativa che il cambiamento in una qualsiasi parte del sistema modifichera le retazioni tra le altri parti deilo stesso ¢ che quindi gli interventi nei sistemi provocano effetti in altre sue parti, ma non sempre sono quelli voluti o attesi (Barker, 1968: Jeger ¢ Slotnick, 1982). In pratica, comunque, i teorici dei sistemi hanno sottolineato i bisogni di autoconservazione dei sistemi piuttosto che le necessiti degli individui che possono modificare i sistemi di cui fanno parte (Bowey, 1980). Essi hanno enfatizzato la morfostasi. cio® «quei pro: cessi negli scambi complessi sistema-ambiente (che) tendono a man tenere o preservare la forma, organizzazione o Io stato di un dato sistema (Buckley, 1980, p. 39) trascurando abbastanza la morfoge: nesi. cio’ «quci processi che tendono a elaborare 0 cambiare la For ima fa struttura o fo stato din dato sistema (p. 39). L’analogia che la GST propone tra i sistemii psicologico, sociale € quello biologice 2 utile Solo fino ad un certo puinto (Buckley, 1980; Katz e Kahn, 1978) € gli psicologi di comunita sono molto piit propensi ad ev denziare i processi di cambiamento che avvengono spontaneamente ele risorse naturali di cui i membri delle comunita e gli altri sistemi sociali dispongono per prodlurre il cambiamento. Inoltre, mentre fa teoria dei sistemi si rivelata importante sopra tutto nella psicologia applicata permettendo lesplorazione delle in- terdipendenze all intemo dei sistemi allo stesso livello (particolar- mente quelli Familiari, Vetere e Gale, 1987), la psicologia di comu- Dik mira innanzi tutto alanalisi det interdipendensa trai livelli. In panticolare si occupa, da una parte delle transazioni Ira Vindividuo e il micro-sistema di cui & parie e dall'altra dei pit ampi meso eso © maero-sistemi (nei termini di Bronfenbrenner) che iniluenzamio © s0- no influenzati da una data persona. Tendenzialmente, Ia psicologia si @ imeressata quasi esctusi ‘mente all‘individuo o (uttal pitt al micro-sistema della famiglia. Se, come J. Tizard (1976) ha suggerito, la psicologia applicata definisce i problemi umani ¢ i modi di trattarli in termini individual, senza porre fa dovuta attenzione ai sistemi pitt ampi che possono influen- zarli, corriamo il rischio di «biasimare la vitimit» (Ryan, 1971: Mit chell, Davidson, Chodakowski e McVeigh, 1985), di intervenire al livello sbagliato © quindi di diventare «parte del problema (Rappa port, 1977) Questi pericoli possono sorgere con tutti i tipi di problemi ¢ di gruppi sociali: forse il caso pitt ovvio & quello degli adolescenti che hanno difficolta con Mautorita. Rappaport ha citato Vesempio di una modaliti di terapia residenziale che era stata progettata per prevenire Fistituzionalizzazione dei giovani in difficolti, ma che in real spetto al gruppo di controllo di ragazzi in una citta vieina, ha costi- tuito una sorta di istituzionalizzazione prolungata: un risullato che Rappaport attribuisce alla colpevolizzazione atribuita ai raga7i an- zich€ ai loro ambienti. Brown (1986) critica anche il modell me co-psicologico che & prevalso nell"area dei servizi per gli adoescer e che ha portato gli psicologi britannici a lavorare pi nelle istituzio. ni tradizionali e molto meno nelle comunita in cui vivono Che gli operatori delle «professioni di aiuto» trascurino di consi: derare Pinfluenza dei livelli pitt alti del sistema & stato ben dimo. Strato dallo studio di Whittle (1984), relative ad una «éyuipe di os- servazione ¢ assessment» dei giovani che ‘ute problemi con la polizia c/o difficoltd a casa 0 a scuola, Parte dei dati rilevati su questo gruppo di operatori verteva sulle risposte fornite da quattro membri dello staff (3 assistenti sociali ed uno psicologo) al fine di descrivere le cause delle difficolta dei giovani che Méquipe seguiva Tra le cause menzionate, la categoria piil grande, (quasi il 05% di tutte Te risposte) si riferiva al micro-sistema della famiglia dei giovac ni. per esempio le aspettative irrealistiche dei genitori, i genitori che rinforzano immaturita, il padre assente © inellicace, Fincocrenza delle figure genitoriali, Un altro 25% delle risposte si riferiva al i= vello intrapersonale, ¢ riguardavano attributi del singolo. giovane, Per esempio immaturo, antagonista coi genitori ¢ imprevedibilmente instabile di umore, Quasi tute Ie altre cause, un numero comungue ristreto, indicavano le responsabiliti della scuola, Nessun riferimen- to veniva fatto ad influenze di ordine superiore eome i legami casa- scuola (il meso-sistemu di Bronfenbrenner), la politica dell’ammis strazione locale circa il tempo libero (['eso-sistema), o il lima na- zionale sulle aspettative 0 le opportunita per i giovani di quella ge nerazione ¢ di quello status socio-economico (il macro-sistema). I tipo di psicologia che ha influenzato quel gruppo di lavoratori impe- tgnati nel sociale e non solo quello, & un tipo di psicolo soffermata soprattutto sullintrapsichico e sull"immediato interperso- male. Questo non & il cxso dell'anteopologia, una diseiplina vicina al la psicologia, ed un confronto tra le due pud risultare istuttvo, Nel suo interessante libro, Psycology and Anthropology, G. Saho- da (1982) ha puntualizzato come li psicologia, che in generale ha ignorato Mabituale comportamento delle persone nei loro setting so- ciali, ¢ V'antropologia, che al contrario ha offerto «uns riserva unica di informazioni cirea la vita delle persone in un gran numero di set- ting eco-culturali» (p. 3), hanno origini comuni e una volta erano molto pit stretiamente coliegate di quanto non lo siano ora. Le fei intuizioni dell'antropologia possono assumere una grande rilevanza per li psicologia di comunita, Esse includono la scoperta di Durkheim dell influenza dei fattori sociali nei tassi di suicidio, la sua idea delle rappresentazioni colletive (vedi Moscovici 1981, variate modema delle rappresentazioni socialiy; Videa centrale di Radeliffe Brown di sistema sociale come di un set di relazioni allintemo di eventi, azioni, imerazioni e transazioni: la convinzione di Malinow- ski sull'importanza del punto di vista delle persone sulle proprie azioni, credenze ¢ idee (per dirla con la sua famosa frase, «per affer- rare i punto di vista del nativo»y; ¢ il dogma dei funzionalisi che «de carateristiche culturali devono essere sempre analizzate nel con- testo, che ogni cosa 8 sempre mescolata con qualcos"altro» (Leach 1976, p. 5, citato da Jahoda), Infati Johada ha eriticato Durkheim ¢ aleuni antropologi per aver ignorato completamente il livello indivi- dale: secondo Jahoda, Durkheim riteneva che le rappresentazio collettive non potessero essere considerate a livelloindividuale: inol- tre alcuni antropologi ritenevano che: «L"uomo fosse infinitamente malleabile e plastico, eosi completamente modelkato dal suo contesto sociale che il suo effeto, singolarmente o aggregato ad altri, pud es: sere ignorato» (Murphy, 1971. p. 68, citato da Jaheda) Come esempi dell'effetto reciproco tra ambiente e persona, Jaho- da si chiedeva retoricamente, se la tensione quasi universale tra gli uomini e le loro suocere, ¢ la preferenza tradizionale per i matrimo- ni tra cugini in alcune parti dell’Atrica occidentale potessero essere presi come prove della causalita psicologica in termini di impulsi, 0 dell'importanza dei fattori socio-economici. La suit risposta & stata che: «La relazione & meglio compresa se considerata come un pro- cesso dialettico 0 di feedback, per cui il sistema sociale e i fattori psicologici sono in una continua interazione» (1982, p. 49), Una conseguenza del feedback continuo e della natura transazionale dei sistemi che stiamo considerando, @ che il loro cambiamento nel tem- po é tale da rendere ancora pitt difficile scoprire il filo della eausa- lita. Quindi, si deve ancora imparare molto dall’approceio antropo- logico poiché, come Jahoda ha evidenziato, l’analisi antropologica & stata spesso ispirata da una prospettiva storied, che spesso manea nella ricerca psicologica 2.3. Conclusioni In questo capitolo sono stati presentati diversi approcei teorici. Sebbene essi siano diversi fra di toro, ci sono chiatamente molti punti di contatto € di sovrapposizione. Per esempio. il comporta- mento interpersonale dominante ¢ il sentimento di dominanza come risposta emotiva primaria possono essere maggiori quando i setting comportamentali sono ulteriormente penetrati oppure quitndo gli ambienti offrono ai loro occupanti grande responsabiliti. Gli indivi- ‘dui possono essere pid cordiali © sentire un maggiore sostegno se i legami che costituiscono il meso-sistema funzionano bene. | gruppi possono sentirsi impotenti se I’eso-sistema o il macro-sistenma agi- scono senza considerare gli effetti delle loro decisioni sugli abitanti di una comunita locale. Tuttavia, & necessario ribaulire che anche se ci sono queste evidenti connessioni tra le diverse scuole di pensiero, Jo sviluppo di una teoria unica per la psicologia di comunit rimane un obiettivo ancora da realizzare. Alcune delle idee di questo capito fo, insieme con quelle presentate nei seguenti possono costituire un buon punto di partenza. oo 3. | PROBLEMI PSICOLOGICI NELLA COMUNITA I concetti teorici presentati nel precedente capitolo per essere uti agli scopi della psicologia di comunita dovrebbero essere applicati ner spigare quello ce noi gh conosciamo det problem pseuogy della comuniti, e nel suggerire ipote: enitt_in- modo che a nesta compra ne &-capacita di rispondere pos poten zisle. Percio questo capitolo prendera in considerazione alcune delle maggiori linee di ricerca che hanno esaminato l'ineidenza ¢ la pre- valenza di problemi psicologici nella popotazione in generale € la loro relazione con fattori come il sesso, la classe sociale ¢ larea di residenza, I modello stress-vulnerabilita sara usato per interpretare il disagio psicologico e inoltre due specifiche fonti di stress come la crisi coniugale e Ia disoccupazione. Il tema prevalente in tutto il ca- pitolo, continuando la linea tcorica iniziata nel capitolo precedente. verter’ sull'interrogativo riguardo la causaliti det fenomeni: siamo testimoni di causalita sociale, di selezione sociale o di reciproche in- flucnze? La maggior parte dei concetti teorici del cap. 2 stata elaborata da psicologi degli Stati Uniti, dove la psicologia di comuniti come di- sciplina & molto piit avanzata che altrove. Al contrario, la maggior parte della ricerea alla quale questo eapitolo attinge & stata condotta in Inghilterra. Questo non @ un caso dato che, grazie in gran parte all'appoggio del «Medical Research Council» e del «Economie and Social Research Council», alcune delle migliori ricerche in psichia- tria epidemiologica e sociale e in certe arce della psicologia applica {a sono state svolie in Inghilterra. I! lavoro di Brown ed Harris e dei loro colleghi sul modello stress-vulnerabilita per la depressione nella comunita, ¢ il lavoro di Warr e della sua équipe a Sheffield sueli ef- Fetti psicol ia disoccupaione sono esemplificuzioni rilevanti ¢ imervel

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