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Autore :Berardino CARLI

IL PRODOTTO SCALARE E VETTORIALE TRA VETTORI


L’intera Meccanica si fonda sul calcolo vettoriale. In esso, come è noto, sono istituite delle operazioni
fondamentali che consentono di elaborare tra loro vettori assegnati.
Tra le operazioni fondamentali del calcolo vettoriale giocano un ruolo importantissimo le seguenti:

 il prodotto scalare;
 il prodotto vettoriale.

Dati due vettori a e b appartenenti allo stesso piano (o riducibili ad uno stesso piano se sono vettori
liberi) si definisce prodotto scalare la seguente quantità:

a  b  a * b * cos  (1)

essendo il più piccolo angolo tra i due vettori quando vengono disegnati con il punto d’origine in
comune.

Fig.1: esemplificazione del’angolo compreso tra due vettori nel prodotto scalare

Dalla Fig.1 si può evincere che il prodotto scalare rappresenta anche la componente di uno dei due vettori
a prodotto lungo la direzione d’azione dell’altro; a*cosè la componete di a lungo la direzione di azione
di b , b*cosè la componente di b lungo la direzione d’azione di a .

Se il prodotto ha segno >0 allora la componente del vettore considerato ha lo stesso verso
dell’altro su cui viene, per così dire, proiettato; se ha segno <0 ha verso opposto.

Evidentemente il prodotto scalare è commutativo, inoltre se è nullo significa che i vettori a prodotto sono
tra loro ortogonali perché cos 90° = 0.

Tra le altre importanti proprietà accenniamo la proprietà distributiva:

a ( b  c )  a  b  a  c (2)

Infine facciamo osservare che può essere anche svolto, più rapidamente, se già sono note le componenti dei
vettori in una comune terna di riferimento:

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Autore :Berardino CARLI

a  b  ( ax i  ay j )  ( bx i  by j )  ( ax * bx  0  0  ay * by )  ax * bx  ay * by (3)

Il prodotto vettoriale, a differenza del prodotto scalare, opera su due vettori dati fornendo come risultato
un terzo vettore ortogonale ai due (se i vettori a prodotto sono “sghembi” allora essendo essi in
generale “liberi” possono essere ridotti ad un piano comune, se i vettori non sono liberi allora debbono
essere necessariamente complanari altrimenti l’operazione vettoriale non avrebbe senso).

Più precisamente si ha:

a × b = a * b * sin  * n (4)

essendo il più piccolo angolo compreso tra i due vettori quando vengono disegnati col punto
origine in comune.

Fig.2: esemplificazione grafica del prodotto vettoriale

In pratica la terna cartesiana individuata dai due vettori a prodotto e dal vettore risultante è
DESTRORSA: una vite destra con testa appoggiata sul piano dei vettori a prodotto e ruotata nel senso
che porta a su b avanza nello stesso verso del vettore risultante c .

Un’applicazione molto importante del prodotto vettoriale è il MOMENTO DI UN VETTORE


(ed in particolare del vettore Forza) rispetto ad un polo O che vedremo in una prossima dispensa

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