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fanno parte di ogni pianista che si rispetti. Fino alla 7 (1777) sono cembalistiche, dalla 8 in poi la
scrittura si fa fortepianistica. Distinzione,. Differenza dal pdv tecnico. E' un discorso che si fa spt
con clementi, ma gi ora si pu fare. Se fino al 1770 (utilizzo del cembalo, tecnica pura poco
sviluppata, poca escursione di tasti, grande leggerezza, apparato muscolare non troppo sollecitato) il
forte piano invece propone forte resistenza meccanica, rispetto al cembalo, per resistenza dei tasti
notevolmente superiore. Forza fisica necessaria superiore. Nasce la necessit di trovare
gravitazione, appoggio.
Fino a fine 700 era i uso strumento "demoniaco"chiamato chiroplasto. Due polsiere, poste alla base
della tastiera. I polsi venivano appoggiati, poi le polsiere scorrevano con un carrucola. Per eseguire
bastava articolazione digitale, movimenti di polso nulli.
Poi per la scrittura si fa sempre pi spessa, accordale, pianistica. Il chiroplasto diventa inefficace.
Non solo pi piccoli scale, piccoli accordi, ribattuti, qualche trillo qua e l. Si incomincia a fare i
passi inottave. Mozart ne fa pochissimi. Clementi ne scriveva molti. Addirittura interposizioni di
mani, a volte tenuti+ribattuti. Inizia a nascere tecnica atta a sviluppare potenzialit del fortepiano.
Fino a che non stato prodotto in serie il fortepiano bastava articolazione del dito. Nel momento in
cui l'uso del fortepiano diviene preponderante e la scrittura si inspessisce -> successivi due step
dell'articolaz, polso e braccio. Si crea scuola base pianistica, gravitazione, articolazione polso,
braccio, oltre che del dito. Mobilit delle polso, su giu e dx e sx. Mobilit spalle, braccia, intervento
peso dell'intero buso. Sviluppo graduale. Nel gradus di clementi ci saranno tutte le combinazion che
richiederanno l'utilizzo di tutti i mezzi tecnici. Gia fine 700, la tecnica pianistica come oggi la
intendiamo (spt quella che si studia nei pirmi anni) era gi bella he formaha. Poi ogni pianista
compositore delle epoche successive, in particolare del romanticismo, inserir movenze particolari
che inventa sulla base delle proprie composizioni. Chopin inventa esecuz a mano larga, squarci. ->
composizioni con squarci, es. op. 10 n 1. Se non hai la mano che regge la decima non puoi farlo. La
sua scrittura in generale larga, op 10 n 9 con un po' di pedale lo aggiusti, con il n 1 non c' altro
modo. Brahms, masse di spostamenti laterali. 3 su 2. Liszt artifici infiniti. Ottave alternate, trilli
doppi di terze, quarte, quinte, scale di ottave, arpeggi di doppie terze, quarte, seste. Il piano si
arricchisce di infite combinazioni tecniche. Fino a mozart, clementi, haydn e buona parte di
beethoven la tecnica classica quella essenziale. Utile conoscenza in fase di esecuzione. Movenze,
movimenti e tecniche del romanticismo poco utili per suonare mozart.
Classicismo-> gesto classico, controllo, purezza, senza necessit grande agilit/abilit/forza.
Primi due-tre anni tecnica classica. Gran parte del patrimonio musicale adatto al 3 scritto in
quell'epoca, i romantici scrivono cose molto pi difficili.
Tenica classica: base su cui si costruisce il resto della gestualit. Romanticismo, ma ancora di pi
impresisonismo (debussy) arricchisce tecnica. Primi 20/30 anni del 900: rivuluzione del cluster.
19 sonate, 27 concerti per pf e orch, 4 fantasie. Alcune arie con variazioni, una delle pi note "Ai je
voudrais maman". Pagine pianistiche somme, sonate e concerti. Trii e quartetti (spt per archi) con
piano. Due sono interessanti, senza classica formazione d'archi. Trio dei birilli (o delle boccette)
scritto durante gara birilli/boccette. Per viola clarinetto pianoforte, strumentazione decisamente
inusuale. K498. Catalogo mozartiano curato da Ludwig Von Kchel. Verso gli anni 70 dell'800,
rivistato e sistemato da Alfred Einstein. K=originale di kochel. Con lettera/numero (es 4, l'opera
stato inserita successivamente tra due opere precedentemente datate. Introdotta fuori catalogo
kochel a seguito di studi pi approfonditi, magari attraverso ricerche storiche, ritrovamento di
carteggi ecc...
Quintetto k452, considerata dallo stesso mozart una delle sue opere pi riuscite, insieme al requiem,
al concerto per pianoforte e orchestra k488. Quartetto di fiato (oboe fagotto corno) + pianoforte.
Largo di apertura, poi un allegro.
Per fagotto e corno difficile, per il clarinetto fattibile (questo concerto in mib), per il pianoforte
di media difficolt.