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associato
con
le
emozioni
sicuramente
la
modalit.
La
modalit
ioniano
aleoliano,
conosciute
oggi
come
tonalit
maggiore
invece
associata
caratteristiche
quali:
modalit
pu
cos
essere
dovuto
alla
differenza
alla
possibile
spiegazione
del
fenomeno,
argomenti
come
ricorre
quarte,quinte
naturalmente
nelle
seste,mentre
si
serie
deve
armoniche
continuare
come
fino
le
alle
nervoso
causato
dalla
leggera
dissonanza
introdotta
soggetti
di
fornire
risposte
riguardo
alla
consonanza
alla
il
reciproco
rispecchiamento
della
triade
maggiore.
Se
la
mentale
su
cui
il
pensiero
creativo
musicale
segreto del modo minore. Cos nel modo minore,quando noi avvertiamo
limmobilit, la tristezza e la bramosia che essa produce, in realt noi
bramiamo per lordine naturale del modo maggiore. Gilmann (1898)
crede che ci sia una buona ragione a giustificazione del fatto che, forme
generali di prevalente accordo tendono ad emergere dalle impressioni di
diversi ascoltatori per lo stesso pezzo. Puntualizza che c una cos
intima connessione tra la terza minore e i sentimenti di tristezza che,
secondo
lui,
Un
loro
esperimento
confermerebbe
tale
posizione.
Infatti
con
consonanti
dissonanti)
di
un
accordo
di
settima
ancora
esposti
ad
essa,gli
stereotipi
maggiore=gioia
Brainwashing.
Infatti
allinizio
una
qualche
caratteristica
strettamente correlata alla struttura fisica del suono, alla sua acustica,
potrebbe aver fatto inclinare le scale affettive in favore della triade
maggiore,forse in un periodo della storia musicale occidentale in cui il
vocabolario
armonico
era
ancora
ristretto.
Quindi
nelle
epoche
potessero
essere
ricondotte
alla
precoce
esperienza
di
di
queste
posizioni,
secondo
Meyer,
oltrech
sembrare
Fig. 10
il
modo
corrispondenza
minore
nelle
nella
architetture
musica
occidentale
melodiche
della
non
musica
trova
non-
Fig.11
Il modo minore, daltro canto, compare nelle tre versioni base: melodica
ascendente (figura 11 A), naturale discendente (B),e armonica, oltrech
in varie permutazioni e combinazioni di queste. Se si include nel gruppo
di note fornite dalle varianti A e B il secondo grado frigio (abbassato),
comunemente usato, una nota presa da un altro modo, nel modo minore
(C) risultano presenti e disponibili tutte le dodici note della scala
cromatica tranne due:
Fig.12
Talvolta le melodie nel modo minore sono decisamente cromatiche. Nel
tema dellOfferta musicale, ad esempio, Bach impiega undici note della
scala cromatica in quello che a tutti gli effetti un ordine strettamente
Fig.13
Ma non tutte le melodie e neppure la maggior parte di quelle in minore
utilizzano tutte le note disponibili. Ne le note impiegate sono ordinate in
successione lineare (scalare). Pur essendo in minore, la melodia iniziale
della sonata di Brahms (figura 14) non presenta nessun cromatismo.
Tuttavia la qualit affettiva del modo minore traspare anche in una
melodia diatonica minore come questa:
Fig. 14
E ci per svariate ragioni. Innanzitutto il modo minore sempre
potenzialmente cromatico e lascoltatore esperto, abituato a cogliere le
sollecitazioni di questa musica e a dare ad essa una risposta, ben
consapevole della sempre presente possibilit del cromatismo. In
secondo luogo la tendenza delle note, allorch si avvicinano a quelle
fondamentali, pi forte nel modo maggiore che non nel minore. Questo
perch le due note pi importanti dispongono ciascuna nel minore di una
sensibile in pi, infatti alla quinta si pu arrivare toccando il
semitono superiore e alla tonica toccando il secondo grado frigio. Inoltre
pi forte lattrazione che la tonica esercita sul terzo grado, essendo
questo pi vicino al secondo e quindi alla tonica stessa. La vicinanza di
Fig.15
In breve, siccome la loro costruzione uniforme le lascia prive di un
punto focale, possono facilmente deviare verso nuove sfere tonali
talvolta remote. A questa instabilit dellunit triadica si aggiunge il
fatto che nella sua forma naturale, ovvero senza la sensibile innalzata, il
modo minore come sistema nel suo complesso manca di stabilit, avendo
la tendenza a gravitare attorno al relativo maggiore. E tale tendenza
forse un segno della regolarit armonica del modo maggiore.
Linterrelazione tra affettivit, cromatismo melodico e armonico e modo
minore non una corrispondenza semplicemente teorica o accidentale.
E un fatto storico. Non si tratta solamente di un nesso logico, come
chiarisce il passo seguente ,ma anche genetico, come chiarisce Gustave
Reese
(1954):
allorigine
del
ricorso
sempre
pi
frequente
ai
drammatico.
Questo,
accostandosi
alla
monodia
per
il
alla triade. E stato infatti dimostrato che il carattere della triade muta a
seconda delleducazione e del contesto musicale. Invero, una volta
stabilitosi una norma modale allinterno di una data composizione, anche
la successione rovesciata, da minore a maggiore,pu sortire un notevole
effetto, come dimostra il primo movimento del Quartetto per archi in La
minore di Schubert. La ragione per cui la triade minore costituisce in per
s una forza affettiva da individuarsi nel fatto che per associazione
essa divenuta il simbolo, laraldo del modo nel suo complesso e di
tutto ci che questo implica attraverso il cromatismo, la modulazione e
la suspense.
E infine chiaro che con nessuno dei discorsi fin qui fatti si inteso
sottintendere che qualsiasi brano cromatico sia necessariamente in modo
minore. Il nesso comune ma assolutamente non necessario.
ALCUNI STUDI CIRCA LA MODALITA MUSICALE
In conclusione di capitolo mi sembra interessante presentare una sintesi
di alcuni studi che ho raccolto, relativi alla modalit musicale e al ruolo
che si suppone essa possa avere nel determinare particolari esperienze
emozionali. Partir inevitabilmente dal pionieristico lavoro di Heinlein
(1928), il primo forse ad aver studiato la modalit con un approccio
scientifico, fino ad arrivare a lavori pi recenti, vedi leffetto Mozart
studiato da Husain e Thompson nel 2002, posando locchio anche su
alcune ricerche che si sono proposte di investigare lo sviluppo della
responsivit emozionale alla modalit musicale nelle varie tappe
evolutive.
Nel suo esperimento C.P. Heinlein (The affective characters of the
major/minor mode in music, 1928), volle testare la capacit dei soggetti
di discriminare tra accordi maggiori e accordi minori di una stessa nota.
I soggetti erano 30, divisi in esperti di musica e non esperti. Gli stimoli
erano composti da combinazioni di coppie di accordi suonati in forma
maggiore e in forma minore. Gli accordi suonavano per tre secondi e i
soggetti dovevano discriminare se i due accordi suonati erano uguali o
differenti, scrivendolo su un foglio. I soggetti con esperienza musicale
discriminavano meglio rispetto allaltro gruppo e comunque entrambi i
gruppi ottennero migliori risultati con gli accordi in posizione invertita
rispetto a quelli in posizione tonica. I maggiori errori erano riferiti ai
registri di intonazioni pi alti e pi bassi. Nella seconda parte
dellesperimento si voleva discriminare tra la capacit dei soggetti di
distinguere tra accordi maggiori e minori e quella di spiegare la
differenza tecnica sottesa ai concetti suddetti. I soggetti e le condizioni
erano
quelle
del
primo
esperimento.
In
pi
ai
soggetti
dopo
la
differenza
di
attribuzione
emotiva
alle
due
affettivo
misurati
nellesperimento
precedente,
potessero
gli
stimoli
ascoltati
rispettivamente
come
gradevoli
del
continuum
delle
triadi,
in
contrasto
con
dati
(1990)
(secondo
cui
bambini
di
anni
scelgono
era
suonato
accompagnamento
in
entrambe
armonico.
Due
le
modalit,
figure
umane
con
erano
senza
usate
per
anni non cera differenza nella risposta alle diverse modalit secondo lo
stereotipo comune, cosa che invece era presente nel gruppo dei 7-8 anni.
Questo disconferma gli studi precedenti di kastner e Crowder (1990, 91).
Gli autori concludono dicendo che la relazione tra modalit maggiore e
gioia e tra modalit minore e tristezza si apprende con lesperienza.
Gina M. Gerardi, louann Gerken (The development of affective
responses to modalit and melodic contour, 1995) hanno studiato come
le associazioni emozionali a variabili musicali (contour e modalit) si
sviluppino in soggetti di 5 anni, 8 anni e studenti di college. I soggetti
erano 68, divisi in tre classi di et. Gli stimoli si componevano di
quattro melodie senza accompagnamento. Ogni melodia era suonata in
entrambe le modalit e con diverso contour (ascendente/discendente).
Ogni soggetto ascoltava tutte le melodie e, nellintervallo tra ognuna di
esse doveva scegliere tra due facce disegnate sullo schermo davanti a lui
e rappresentanti volti con espressione triste e felice. Il soggetto
sceglieva in base a quanto aveva provato nellascolto del brano previa
somministratogli. Gli autori riscontrarono un significativo effetto et. I
soggetti pi giovani diedero minori risposte positive rispetto agli altri
due gruppi. Si trovato anche un forte effetto modalit; le melodie
maggiori erano percepite pi positivamente di quelle minori. Anche le
melodie ascendenti tendevano ad essere percepite pi positivamente. In
quanto alla modalit, i bambini di 5 anni non diedero risposte
differenziate rispetto alla qualit degli stimoli. Questo era presente nel
gruppo degli 8 anni e ancor pi in quello degli adulti. Per quanto
riguarda in contour gli autori suggeriscono che la capacit di assegnare
ad esso una valenza emotiva si apprende dopo gli 8 anni.
Piet G.Vos e Paul P.Verkaart (inference of mode in melodies 1999).
Hanno basato il loro esperimento sulla capacit di discriminare la
modalit di alcuni pattern musicali. Prendendo in considerazione
variabili quali la competenza musicale, la familiarit con il brano
ascoltato e lambiguit della modalit di alcuni brani musicali. I soggetti
100(
maggiore).
Gli
ascoltatori,
senza
differenziarsi
in
base
linferenza
della
modalit.
Di
cruciale
importanza
per
la
sono
fattori
determinanti:
piuttosto
lo
sono
il
contour