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ALBIN ESER
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Recht als eines der Instrumente zur Bewiiltigung der Umweltkrise, in BAUER-VIRT
(a cura di), Fiir ein Lebensrecht der Schapfung, Salzburg, 1988, 48-142, 58 ss., 90,
107 ss.
(2) Sulla necessit, tuttavia, di una trattazione omogenea dei problemi del diritto ambientale v. in generale ESER, ult. cit., 373 ss.
(3) Per un'ampia panoramica sul punto si veda PRABRU, Protection against Chemical Hazards, Ottawa, 1988, passim.
(4) Sull'argomento v. HEINE, Aspekte des Umweltstrafrechts im internationalen
Vergleich, in Goltdammer's Archiv far strafrecht, (GA), 1986, 67-88; ID., Erkennung,
cit., 281 ss.; HEINE-MEINBERG, Empfeblen sich Anderungen im strafrechtlicben Umweltschutz, insbesondere in Verbindung mit dem Verwaltungsrecht?, Miinchen, 1988,
D. 107 ss.
(5) COS HEINE-CATENACCI, Umweltstrafrecht in Italien, in Zeitschrift fiir die
gesamte Strafrechtswissenschaft, (ZStW), 101, (1989), I.
(6) Su quanto segue nel testo, si veda ci che, in dettaglio, riportato in
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ricavabile da quella disposizione del codice Ur-Nammu di Lagasch (2100 a.C.), secondo
la quale la contaminazione di un pozzo comporta una sanzione pecuniaria ( 7). In
epoca romana, poi, le norme di diritto ambientale poggiavano essenzialmente sullo
sviluppo delle azioni negatorie di diritto civile e su forme rudimentali di pianificazione, quali ad es. la regolamentazione e la cernita di specifici territori per l'esercizio
di attivit artigianali in grado, a loro volta, di provocare emissioni nell'atmosfera (8).
Nel Medio Evo, invece, il diritto penale aveva gi un ruolo rilevante: il divieto
di gettare piante avvelenate nelle acqua era, infatti, previsto fin dalla costituzione di
Melfi di Federico II (1231) (9); e la pulizia dei pozzi in quanto fonti di vita nella
citt medievale veniva gi assicurata ad es. dal regolamento municipale di Friburgo
del 1520, a norma del quale l'insozzamento dei pozzi con pregiudizio dell'utilit
comune e dell'uso di tutti i cittadini era punibile con l'allogamento ( 10). Anche
l'intromissione non autorizzata nei boschi talvolta era minacciata con sanzioni crudeli: fonti del diritto a carattere locale prevedevano ad es. che, a chiunque tagliasse
una quercia, venisse a sua volta mozzata la testa o che, in caso di scortecciamento
cum dolo malo , venissero estratte le viscere del corpo dell'autore (11).
Mentre queste sanzioni vanno forse intese come pene sacrali , risalenti all'epoca germanica e simboleggianti una sorta di sacrificio all'anima dell'albero , regolamenti di epoche relativamente pini recenti si mostrano, in parte, gi improntati su
finalit di miglioramento in positivo dell'ambiente: cos, ad es. un'ordinanza di
Dresda del 1700, nella quale al parroco veniva vietata la celebrazione di un matrimonio, finch la coppia di sposi non avesse provato ufficialmente di aver piantato
un certo numero di alberelli (12).
Fortemente influenzate dallo spirito autoritario dell'assolutismo illuminato (13),
sono invece quelle ordinanze che minacciano con pena quegli spavaldi bricconi
che, per le strade o altrove, provocano disordini o commettono rozze scostumatezze ( 14); va da s, tuttavia, che queste norme, pur se utilizzabili per la tutela dagli
schiamazzi, erano in realt finalizzate al mantenimento della moralit e dell'ordine
pubblico.
Infine nel XIX secolo da registrare, quale reazione alla nascente industrializza-
HEINE,
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(15) Anche con riferimento a questa fase dell'esperienza giuridica tedesca in materia ambientale, assai utile la documentazione raccolta da HEINE, Umweltstrafrecht
in der Bundesrepublik Deutschland: Entwicklung und gegenwiirtiger Stand, in ESER KAISER (a cura di), Drittes deutsch-sowjetisches Kolloquium, Baden-Baden, 1987,
69 ss.
(16) 106 della legge sulle acque del Baden (Wassergesetz Baden) del 18 giugno 1899, in Gesetz- und Verordnungsblatt (GVBI.), 1899, 309 ss.
(17) Si veda in proposito KEDZIA, Das Recht des Biirgers auf die Nutzung der in
der natiirlichen Umwelt repriisentierten Werte in der Volksrepublik Polen, in BERNHARDT - DELBRCK - V. MONCH - RUDOLF (a cura di), Fiinftes deutsch-poltzisches Juristen-Kolloquium, Baden-Baden, 1981, 55 ss.
(18) Sull'argomento WIEGAND, Die Tierquider, Liibeck, 1979, 25.
(19) Cfr. VOGEL, Der bundesstrafrechtliche Tierschutz, diss., Ziirich, 1980, 76.
(2) Si veda a tal proposito WIEGAND, Die Tierqaulerei, cit., 28 ss.
(21) In tal senso RAUSCHNING, Staatsaufgabe Umweltschutz, in Verffentlichungen
der Vereinigung der Deutschen Staatsrechtslehrer (VVStRL), 38 (1980), 170.
(22) Cfr. LORZ, Tierschutzgesetz, Miinchen, 1987, 3 ed., 57.
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(23) Cfr. v. IHERING, Der Zweck im Recht, I, 3 ed., 1893, 141. Per altre teorie
sulla tutela degli animali cfr. VOGEL, Der bundesstrafrechtliche, cit., 125 ss.
(24) Si legga, infatti, quanto a proposito riportato dall' Oko-Almanach , 1982-83
alle pp. 14 ss., 15 ss. e 134 ss.
(25) Cfr. KAIER (a cura di), Global 2000. Bericht des Priisidenten. Deutsche
Ausgabe, 36 ed., Frankfurt, 1981, 26 ss.; nonch il gi cit. 3ko-Almanach alle
pp. 301 ss.
(26) Cfr HEINE - CATENACCI, Umweltstrafrecht, Cit.
(27) COSI. BAUMANN, Der strafrechtliche Schutz der menschlichen Lebensgrundla.
gen, in Zeitschrift fiir Wasserrecht (ZFW), 1973, 63-77 (66), con ampi riferimenti
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queste vicende e quelle caratterizzanti l'atteggiamento della magistratura italiana negli anni '70 (29).
A fronte di questa situazione, nel 1960 fu comunque compiuto un passo decisivo
sulla strada di una generale riforma in materia ambientale, attraverso l'emanazione
di una nuova legge sul governo delle acque ( Wasserhaushaltsgesetz ), che coordinava in modo organico la gestione delle risorse idriche su tutto il territorio federale, e attraverso la creazione di una fattispecie penale contro l'inquinamento delle
acque (30 ). Nel periodo immediatamente successivo accanto ad importanti strumenti amministrativi di controllo quali la legge sullo smaltimento dei rifiuti
( Abfallbeseitigungsgesetz ) (1972) e la legge federale sulle immissioni (Bundesimmissionsschutzgesetz ) (1974) vennero emanati pi di 600, tra leggi e regolamenti a contenuto ecologico, senza tuttavia che, nei fatti, questo effluvio di norme
portasse ad una maggiore efficienza nella lotta ai fenomeni inquinanti. In realt,
come ebbe ad osservare nel 1978 lo stesso comitato di esperti per problemi dell'ambiente appositamente istituito dal governo federale, ci che mancava a quella
legislazione era un programma chiaro e consistente; cosa, questa, che, data anche
l'estrema genericit di molte di quelle norme, in fase di esecuzione aveva posto le
autorit amministrative di fronte a gravi conflitti d'interessi, difficilmente risolvibili
e diversi da luogo a luogo (mi riferisco qui soprattutto allo slogan ecologia contro
economia ) (31 ). In quella sede, inoltre, un aspetto particolarmente problematico venne individuato nella sproporzione esistente tra i costi amministrativi e l'esiguo numero
delle condanne. Il legislatore tedesco si vide cos chiamato ad una generale riforma,
le cui esigenze egli cerc, quanto meno in parte, di soddisfare emanando nel 1980
una legge per la lotta alla criminalit ambientale (32).
III. Caratteristiche dell'attuale diritto penale dell'ambiente
Siamo cos arrivati all'attuale sistema di tutela penale dell'ambiente, sistema che,
data la concisione cui qui necessario attenersi, non pu che essere presentato nelle
sue linee generali. I punti su cui a mio avviso, tuttavia, val la pena di riferire sono
i seguenti:
1. Sul piano politico-criminale l'idea-base costituita dalla decisione di espungere il diritto penale a tutela dell'ambiente dal settore annesso al diritto amministrativo e di inserirlo nel codice penale. In questo modo si voluto certamente dare un
segnale importante per il formarsi di una coscienza sociale in favore dei beni ambientali (33): i reati contro l'ambiente non sono infrazioni contro l'ordine pubblico
bens veri e propri delitti, allo stesso modo riprovevoli come le lesioni, il furto, la
truffa. Mi sembra, d'altra parte, che lo scopo di prevenzione generale perseguito
Strafen gegen Betriebsleiter wegen unzuliissiger Abwassereinleitung, in Der Betriebsberater, 1953, 133-136 (134).
(29) Sul punto HEINE - CATENACCI, Umweltstrafrecht, cit.
(30) Cfr. Bundestags-Drucksache (BT-Drs.), II. Wahlperiode n. 2072 (11/2072),
16 ss.
(31) Vedasi, in proposito, la relazione parlamentare sull'ambiente (Umweltgutachten) del 1978, in Bt-Drs. 8/1938, 472 ss., in part. 499 ss. e 507 ss.
(32) 18. Strafrechtsnderungsgesetz (StG) del 28 marzo 1980, in Bundesgesetzblatt (BGB1.), 1980, I, 373.
(33) Cfr. BT-Drs. 8/2382, 1 ss.
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attraverso questa rivalutazione dei reati a sfondo ecologico, sia stato raggiunto: non
solo migliorata la coscienza collettiva al riguardo, ma gli stessi industriali sono diventati pi sensibili nei confronti delle attivit di indagine da parte di polizia e
procure.
2. L'espunzione delle fattispecie ambientali dal diritto amministrativo assume
un significato particolare anche in relazione allo scopo della tutela. Cosi facendo, infatti, si affermato in modo chiaro il principio secondo il quale il diritto penale
dell'ambiente non persegue la mera protezione delle leggi amministrative e degli
scopi di governo, distribuzione e organizzazione delle risorse ambientali che le caratterizzano, ma degli stessi elementi biologici che costituiscono l'involucro naturale entro cui si svolge la vita dell'uomo: e cio non solo l'acqua, l'aria ed elementi
del paesaggio, ma anche il mondo degli animali e delle piante, ai quali da riconoscere la dignit di oggetto di tutela tutte quelle volte in cui, per loro tramite, viene
perseguita la tutela della salute umana (34).
3. Sotto il profilo strettamente tecnico va tuttavia aggiunto che la c.d. accessoriet al diritto amministrativo stata comunque conservata. Il che, in linea di
principio, significa: cosf come in passato anche nelle fattispecie del codice penale
poste a tutela dell'ambiente si fa riferimento, in modo espresso o tacito, a leggi
speciali di diritto amministrativo, come ad es. nei casi in sui la condotta offensiva
presuppone, a sua volta, un avvertimento preliminare o, al contrario, giustificata dall'esistenza di una autorizzazione ( 35 ). Ci dipende dal fatto che lo Stato sociale ha comunque affidato al diritto amministrativo criteri di massima e poteri
discrezionali per individuare l'adeguatezza o l'inadeguatezza sociale di determinate
condotte; e il diritto penale deve tener conto di tutto ci, sia che si tratti di princfpi generali, che dell'esercizio di poteri discrezionali rispetto al caso singolo. Anche
in questi casi, infatti, vale il principio secondo cui va salvaguardata, nei limiti del
possibile, l'unit dell'ordinamento giuridico. Solo nell'ipotesi di pericolo grave attraverso lo sprigionarsi di sostanze velenose (Si 330a StGB) la sanzione penale totalmente
sganciata dal diritto amministrativo: si tratta di un delitto di pericolo concreto, suggerito dalla tragica vicenda di Seveso e rispetto al quale non pu prendersi in considerazione alcun principio autorizzativo. Il motivo facilmente comprensibile: la
situazione di pericolo presupposta da questa fattispecie talmente grave da escludere la sua stessa capacit ad essere autorizzata (36).
Fin qui in generale. Per quanto riguarda le singole fattispecie, valga, in breve,
quanto segue.
(34) Cfr. BT-Drs. ul. cit., 10. A testimonianza del prevalere, sia nella prassi
che in dottrina, di un'interpretazione n chiave ecologica del bene giuridico v.
Bundesgerichtshof (BGH), in Neue Zeitschrift fiir Strafrecht (NStZ), 1987, 323-326
(324) con nota in senso favorevole di RUDOLPHI, Oberlandesgericht (OLG) Frankfurt,
ivi, 508-510. In dottrina v. ad es. ESER, kologisches, cit., 386 e BLOY, Die Straftaten,
cit., 488 ss.
(35) Pi dettagliatamente sul punto HEINE - MEINBERG, Empfehlen sich, cit., D
45 ss.
(36) In tal senso CRAMER, in SC:HNKE - SCHRDER, Strafgesetzbuch, 23 ed., Miinchen, 1988, sub 330, 2087 nr. 1; DREHER - TRNDLE, Strafgesetzbuch und Nebengesetze, 44 ed., Miinchen, 1988, sub 330a, 1677 nr. 1; STEINDORF, in JESCHECK Russ - WILLMS (a cura d), Leipziger Kommentar, 10 ed., Berlin, 1986, sub 330a,
nr. 2.
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1700, 4.
( 4) Cosi ad es. OLG Frankfurt, cit., 2753 ss.; LG Bonn, NStZ, 1987, 461. In
dottrina DAHS, Der Cberwachungswert im Strafrecht - ein untauglicher Versuch,
NStZ, 1987, 440-441 (441); FRANZHEIM, Die Umgrenzung der wasserrechtlichen
Einleitungserlaubnis als Rechtfertigungsgrund des Straftatbestandes der Gewiisserverunreinigung, NStZ, 1987, 437-440 (437); SAMSON, Gewasserstrafrecht und wasserrechtliche Grenzwerte, in Zeitschrift fiir Wasserrecht, 1988, 201-209 (201 ss.).
(41) Per una dettagliata documentazione sul punto v. CRAMER, in SCHNKE SCHRDER, Strafgesetzbuch, cit., sub 316, 2008 nr. 4.
(42) Cos, con maggiori approfondimenti, HEINE - MEINBERG, Empfehlen sich, cit.,
D 43 ss., dove, comunque (pp. 129 ss.), vengono proposti dei criteri di massima per
l'adozione di simili standars anche nei reati contro l'ambiente. Cfr. inoltre KELLER,
in Landkreistag Baden-Wiirttemberg (a cura di), Umweltschutz und Strafrecht unter
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la causazone di un danno la maggior parte delle volte dif ficile da provarsi , bens
l'idoneit al danno, e cio che la modificazione delle qualit dell'aria provocata dal
soggetto agente era astrattamente idonea a produrre un danno per la salute, per
animali, piante o cose di particolare valore ( 43 ); altrettanto vero, tuttavia, che in
base alla stessa norma, sono punibili solo quelle condotte realizzate nell'ambito di
attivit imprenditoriali il che significa, ad esempio, generale esclusione dell'inquinamento da gas di scarico degli autoveicoli e con violazione, dovuta a colpa
grave, di obblighi o disposizioni impartiti dall'autorit. Di fronte ad una cos meticolosa sovrapposizione di argini di sbarramento (Sperrwirkungen) ( 44), veramente difficile parlare di una seria tutela penale dell'aria.
Lo stesso dicasi per l'inquinamento da rumore ( 325, comma 1, nr. 2 StGB),
tanto pi che qui mancano addirittura strumenti adatti a misurare la quantit di rumore che si propaga all'esterno di un impianto industriale ( 45). Anche per questa
norma, dunque, ben difficile sottrarsi a quelle critiche che le assegnano un'efficacia
puramente simbolica (46).
6. La fattispecie di smaltimento dei rifiuti con pericolo per l'ambiente ( 326
StGB) invece applicabile non solo nei confronti delle imprese, ma di chiunque. Essa si realizza attraverso il deposito o lo smaltimento non autorizzati di rifiuti particolarmente pericolosi, quali veleni, esplosivi, materiali radioattivi, o comunque adatti,
per tipo, qualit o quantit, ad inquinare in modo durevole le acque, l'aria o il suolo.
Col ricorrere di particolari circostanze la fattispecie applicabile anche ai rifiuti domestici, sempre che, naturalmente, in una discarica ne venga debositata una grossa
quantit (47).
Un eccessivo ampliamento della punibilit comunque evitato grazie ad una
c.d. clausola minimale ( 326, comma 5 StGB), che prevede l'esenzione da pena
per tutti quei casi in cui, a causa della modesta quantit dei rifiuti, effetti sull'ambiente sono manifestatamente da escludere. V da s che l'applicabilit di una simile
clausola da escludersi quando (come ad es. nel caso in cui si depositi una quantit esigua di sostanze auto-infiammabili sul fogliame secco di una foresta) ( 48), nono-
(43) Nella determinazione di una tale idoneit al danno, particolare rilievo assume la guida tecnica dell'aria (Technische Anweisung Luft, c.d. TA-Luft): cfr.
sul punto KLEINE - COSACK, Kausalitiitsprobleme im Umweltstrafrecht, Freiburg, 1988,
135 ss.; RUDOLPHI, Primat des Strafrechts im Umweltschutz, NStZ, 1984, 248-254
(251). Si veda, inoltre, HEINE - MEINBERG, Empfehlen sich, cit., D 45 ss.
(44) Cosf HEINE - MEINBERG, ult. cit., D 39. Sostanzialmente d'accordo DLLING,
Empfehlen sich Anderungen des Umweltstrafrechts, in Zeitschrift ffir Rechtspolitik
(ZRP), 1988, 334-340 (336); GEULEN, Grundlegende Neuregelung des Umweltstrafrechts, ZRP, 1988, 323-326 (326). Cfr. anche TIEDEMANN - KINDFIXUSER, Umweltstrafrecht - Bewiihrung oder Reform?, NStZ, 1988, 337-346 (341).
(45) Cfr. gi JANSEN, Protokolle deutscher Bundestag Rechtsausschu,, 8/73, 35
ss.; KATALYSE - UMWELTGRUPPE (a cura di), Umweltlexikon, K81n, 1985, L 38 ss.
(46) Si vedano, a tal proposito, MEINBERG, Empirische Erkenntnisse zum Vollzug
des Umweltstrafrechts, ZStW, 100 (1988), 112-157 e, per un'accurata indagine statistica, HEINE - MEINBERG, Empfehlen sich, cit., D 72 ss.
(47) Cfr. BGH, in Entscheidungen des Bundesgerichtshofs in Strafsachen (BGHSt)
34, 211 con nota di RUDOLPHI, NStZ, 1987, 323-326 (324); ID., in Juristische Rundschau (JR), 1987, 470-475 (472), con nota di SCHMOLLER. Ancora sul punto SACK,
Strafbarkeit umweltgefiihrdender Beseitigung von Hausmiill?, NJW, 1987, 12481249 (1248).
(48) Si veda quanto riportato n proposito da LENCKNER, in SCHNKE - SCHRDER,
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stante tale modesta quantit e per il ricorrere di circostanze in relazione alle quali
pu determinarsi un danno grave, i rifiuti costituiscono comunque un pericolo.
7. Un arretramento ancora maggiore della soglia della punibilit rinvenibile
nella fattispecie di esercizio non autorizzato di impianti (5 327 StGB) e di trattamento non autorizzato di combustibili nucleari (5 328 StGB). Poich in entrambi i
casi si tratta di garantire la sicurezza rispetto a fonti di inquinamento particolarmente
pericolose, si ritenuto opportuno far dipendere la punibilit dalla mera mancanza
di un'autorizzazione o dall'inosservanza del suo contenuto. Siamo qui di fronte,
dunque, ad un delitto di pericolo astratto, al quale spetta, contemporaneamente, un
compito di chiusura , e cio sanzionare l'inosservanza di prescrizioni amministrative
contro l'inquinamento di aria, acqua, suolo e da rumore, il cui contenuto offensivo
sarebbe praticamente indimostrabile (49).
8. Accanto a questa specifica categoria di delitti contro l'ambiente, sono naturalmente utilizzabili le fattispecie generali, contenute nel codice penale, a tutela della
vita e della salute (55 211-232 StGB), di cose altrui o di cose poste a servizio di
un pubblico interesse (55 303-305 StGB), cos come i delitti di comune pericolo
(55 306-323c StGB).
Tutto questo complesso normativo poi, a sua volta fiancheggiato da specifici illeciti amministrativi a carattere sia federale che regionale. Si tratta qui, tuttavia, di norme che hanno il compito fondamentale di garantire piani e interventi previsti dal diritto amministravito e che, quindi, esercitano solo di riflesso una funzione
di tutela dell'ambiente. La loro inosservanza infatti punita con tariffe prestabilite
sulla base di cataloghi di sanzioni pecuniarie (Baggeldkataloge), e quindi con una
tecnica sanzionatoria che, come noto, non reca in s alcuna riprovazione etico-sociale (50).
Inoltre, il loro accedere a compiti di pianificazione e di intervento stabiliti dal
diritto amministrativo, fa s che esse si trovino per lo pi inserite nelle leggi speciali.
9. Infine, un cenno sulle sanzioni previste dai reati a tutela dell'ambiente.
Con riferimento alla loro entit, c' subito da dire che esse corrispondono alle
fattispecie classiche. Nella maggior parte dei casi cio possibile, sempre che il fatto
sia stato commesso con dolo, irrogare una pena pecuniaria o detentiva fino a cinque
anni. In caso di pericolo particolarmente grave per l'ambiente (5 330 commi 1, 2, 4
StGB) come quando, ad esempio, attraverso l'inquinamento delle acque vengono
messe in pericolo l'integrit fisica o la vita di un gran numero di persone poi
prevista una pena che va da un minimo di sei mesi ad un massimo di dieci anni.
In questo senso, rispetto al panorama europeo delle sanzioni penali a tutela dell'ambiente, la legislazione tedesca senz'altro al primo posto ( 51 ). Le indagini empiriche in
materia, ci dicono tuttavia che, nella prassi, tutte queste possibilit sono scarsamente
(49) Per una pi approfondita analisi sul punto rinvio ad HEINE - MEINBERG,
TIEDEMANN, Die Neuordnung des Umweltstrafrechts, Berlin, 1980, 38.
(50) Cfr. ad es. STREE, in SCHNKE - SCHRDER, Strafgesetzbuch, cit., pre-55 38
ss., 537 nr. 35 e la letteratura ivi richiamata.
(51) Per un'indagine di diritto comparato su tale aspetto dell'attuale legislazione
V. HEINE, Aspekte, cit., 79 ss. e HEINE - MEINBERG, Empfehlen sich, cit., 115 ss.
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come del resto per l'intero diritto penale, rimane comunque la speranza che un effetto di prevenzione generale possa realizzarsi non solo attraverso le condanne, ma
anche e solo per la semplice esistenza di una minaccia, sebbene un tale effetto, per
mancanza di adeguati mezzi di valutazione, non risulti misurabile sul piano empirico.
Semmai, possibile dimostrare che l'attuale sistema penale tedesco a tutela dell'ambiente reca in s un difetto, per cos dire, di segno opposto: e cio la duplice tendenza, da un lato a colpire in modo eccessivo fenomeni marginali come ad esempio
inquinamenti a carattere bagatellare provocati dai privati , dall'altro la contemporanea incapacit a perseguire in modo adeguato le forme pi gravi di criminalit
ambientale, quali ad esempio i grossi inquinamenti industriali.
2. Un ulteriore aspetto negativo poi individuato n una sorta di malvagia consorteria che si sarebbe venuta a creare tra le industrie private e gli organi pubblici
e che, pur essendo per lo pi oggetto d speculazioni per la verit non sempre immotivate , pu tuttavia ricondursi ad un ulteriore punto debole nella struttura di
questa riforma: mi riferisco alla sua accessoriet al diritto amministrativo cui si
fatto cenno poc'anzi (57 ). In effetti: finch la punibilit di un imprenditore per inquinamento dell'acqua o dell'aria dipende dal fatto che siano stati superati valori-limite
di scarico o di emissione fissati dall'autorit amministrativa, o finch la tacita tolleranza di attivit industriali ad effetto inquinante da parte della pubblica amministrazione viene vista come vera e propria scusante, l'efficienza o l'inefficienza in un
sistema di tutela dell'ambiente non possono, a loro volta, che dipendere, rispettivamente, dalle capacit reattive e dalla determinazione delle autorit amministrative o
dalla capacit delle imprese interessate di controllare gli organi pubblici e di opporsi
ad eventuali prescrizioni. Da ci l'accusa, gi rivolta al legislatore, di essersi privato
della propria autorit attraverso il rinvio al diritto amministrativo (58).
Per questo motivo, qualcuno ha gi avanzato l'idea di un diritto penale dell'ambiente che garantisca, a sua volta, una propria capacit di valutazione, autonoma e
indipendente da qualsiasi decisione adottata nell'ambito di un procedimento amministrativo (59). Ma ed una delle possibili obiezioni non si verrebbe cosi a
creare il pericolo che lo Stato, in determinate circostanze, parli due lingue, nel senso
di perseguire penalmente ci che le autorit amministrative hanno autorizzato? Dal
momento che tali conseguenze sarebbero ugualmente intollerabili per gli interessi
generali dello Stato, non si pu che concludere che questo tallone di Achille (6)
l'accessoriet al diritto amministrativo un inconveniente in parte ineliminabile.
3. Ben altro significato siamo ora di fronte ad un altro punto debole del
sistema vigente, oggetto di un'accesa discussione da attribuirsi al problema della
responsabilit dei pubblici ufficiali. Dal momento che la punibilit, nel diritto ambientale, dipende da ordini e autorizzazioni della pubblica autorit e che, col ricorrere di particolari circostanze, imprese e privati possono trincerarsi persino dietro
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atti amministrativi viziati, si pone l'esigenza di poter agire contro gli organi della
pubblica amministrazione qualora questi abbiano illecitamente adottato decisioni dannose per l'ambiente o siano rimasti del tutto inattivi. Il legislatore tedesco credette,
a suo tempo, di poter rinunciare ad una norma analoga a quella prevista dal codice
penale italiano per l'omissione di atti di ufficio (art. 328 c.p.), sul presupposto che, in
simili casi, fosse sufficiente fare riferimento a fattispecie generali ( 61 ) (quali ad esempio la punibilit per omissione contraria ai propri doveri) ( 62) e, in modo particolare,
a quella posizione di garanzia fondante l'obbligo di impedire l'evento ( 13 StGB)
che viene di solito riconosciuta al funzionario competente ogni qualvolta questi si
trovi ad essere investito di una funzione di tutela nei confronti di un bene ambientale (63): a differenza di quanto accade per l'art. 328 del codice penale italiano, si
tratta infatti di ipotesi cui pu farsi ricorso anche nei casi di responsabilit colposa.
Nonostante queste differenze di tecnica legislativa, in entrambi i Paesi, ad una
continua e alla fin fine anche controproducente criminalizzazione dei pubblici
ufficiali, viene opposto, quale limite assolutamente invalicabile dal diritto penale, il
concetto di discrezionalit amministrativa (64). Di conseguenza la punibilit del
pubblico ufficiale resta, di massima, limitata a quelle circostanze in cui, secondo la
legge, egli aveva comunque l'obbligo di impedire il realizzarsi di una situazione di
pericolo per l'ambiente. L'esperienza sin qui maturata, tuttavia, conferma che si tratta di ipotesi piuttosto rara: dall'entrata in vigore della nuova legge a tutela dei beni
ecologici non si ancora avuta notizia di un pubblico ufficiale condannato, con
sentenza passata in giudicato, per omissioni nella tutela dell'ambiente (69.
4. A causa di questi e di altri punti deboli presenti nell'attuale legislazione
ambientale, si fatta sempre pi forte la sensazione che, nonostante incontestabili
progressi, la riforma del 1980 non sia stata sufficiente a fronteggiare in modo adeguato le nuove forme di aggressione alle basi fondamentali della vita. Per questo,
al nostro Max-Planck-Institut fiir auslindisches und internationales Strafrecht, ci siamo proposti il compito di studiare in modo approfondito, attraverso un ampio e gi
avviato progetto di ricerca empirica e di diritto comparato, se ed in che modo la tutela dell'ambiente possa perseguirsi per mezzo del diritto penale ( 6). I risultati provvi-
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sori cui fin qui si potuti giungere (67) rafforzano, comunque, anche in una prospettiva comparatistica, la sensazione di un diritto penale che reagisce con notevoli difficolt alle nuove forme di aggressione alle condizioni fondamentali dell'esistenza. Ed
proprio a causa di tutto ci che nell'attuale dibattito in Germania condotto,
cos come in passato, con grande passione vengono proposte soluzioni il cui differenziarsi da ricondurre non solo alle profonde divergenze riguardanti le opzioni
fondamentali di politica criminale ma anche alle continue controversie nel campo
della dogmatica:
da un lato da segnalarsi un gruppo di avvocati tedeschi, che di recente
ha adottato una risoluzione secondo cui l'attuale sistema penale tedesco a tutela
dell'ambiente andrebbe cancellato senza sostituzioni di sorta (68); questo perch
si dice esso colpisce solo i piccoli inquinatoci, lasciando (o volendo lasciare)
invece impuniti gli inquinamenti industriali. L'attuale legislazione sarebbe, insomma,
solo un alibi per il sistema, senza contribuire in modo effettivo alla tutela dell'ambiente (69);
dall'altro, invece, ci sono giuristi secondo i quali la soluzione starebbe in un
rigoroso innalzamento dei livelli sanzionatori (70).
Il 570 Deutscher Juristentag (DJT) ha recentessimamente offerto ai sostenitori delle diverse posizioni l'occasione per elaborare delle soluzioni costruttive. In
quella sede sulla base di un ampia relazione preparata da due collaboratori del
Max-Planck-Institut, Heine e Meinberg (71 ) si messo in rilievo come risultati
adeguati possano raggiungersi a condizione che fattispecie penali e corrispondenti leggi amministrative vengano reciprocamente adattate e last not least che la stessa
attivit dei tribunali venga organizzata in modo pi efficiente.
Inoltre, ci si trovati d'accordo sul fatto che, proprio in relazione al particolare
significato che essa riveste, la tutela penale dell'ambiente debba rimanere nel codice
penale (72). Sempre nell'ambito del DJT poi maturata un'ulteriore e specifica richiesta, e cio che, analogamente a quanto verificatosi in Austria con la recentissima
riforma che entrer in vigore il 1 gennaio 1989 (73 ), ai pi importanti beni ambientali acqua, aria e suolo venga assicurata una tutela il pi possibile omogenea.
Diversamente che nella vicina repubblica austriaca, tuttavia, non si ritenuta accettabile una soluzione basata sull'imposizione di cautele atte, a loro volta, ad evitare
(67) Cfr. a tal proposito i lavori di ALBRECHT, HEINE e MEINBERG riportati alle
note 1, 4 e 56.
(68) Si veda in proposito 12. Strafverteidigertag - Ergebnisse, in Strafverteidiger,
1988, 276.
ult. cit.
(72) Su quanto segue nel testo, si vedano comunque le conclusioni del 57. Deutscher Juristentag 1988, rip. in NJW , 1988, 3001-3004.
(73) Il testo dell'intera riforma riportato in Beilagen zu den stenographischen
Protokollen des (5sterreichischen) Nationalrats, XVII. GP, Beil. n. 359, 20 ss. e 97.
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(74) Art. 37 comma 1 della legge svizzera di tutela delle acque (Schweizerisches
Gewiisserchutzgesetz); cfr. sul punto HEINE, Umweltschutzrecht in der Schweiz, in
Umwelt und Planungsrecht, 1985, 345-353 (349 ss.) e ID., Umweltschutzrecht in der
Schweiz, in World Peace Through Law Center (a cura di), Washington, 1985, passim,
entrambi con ampi riferimenti alle tendenze della giurisprudenza elvetica in materia.
(75) Schweiz. Bundesgericht (BG), in Entscheidungen des schweizerischen Bundesgerichts (BGE), 104-1V, 45. Sul punto HEINE, ult. cit., 350.
(76) Le riflessioni che seguono sono gi contenute, con maggiori approfondimenti,
nel mio saggio Okologisches Recht, cit., 356 ss.
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(81) Cfr. NoLL, Der Schutz des Menschen und seiner natiirlichen Umwelt beute Strafrechtliche Aspekte, in Universitas, 1971, 1021 ss.; TRIFFTERER, Die Rolle des
Rechts beim Umweltschutz in der Bundesrepublik Deutschland, ZStW, 91 (1979),
309-348 (335). Per una nuova coscienza di se stessi nel tutto della natura si veda,
in generale MEYER - ABICH, Von der Umwelt zur Mitwelt, in Scheidewege, 18 (1988/
89), 128-148.
(82) Ed , alla fin fine, proprio questo lo scopo cui tende il progetto di ricerca
del Max-Planck-Institut di Friburgo (v. retro, nota 65). Ad esso, infatti, collaborano
anche molti studiosi stranieri ed nostra speranza poterne rendere pubblici i risultati nel corso del 1989.