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sommario
Cera una volta
la chitarra acustica
Cera una volta cos iniziavano
le belle favole di una volta, quando
i bambini non si addormentavano
davanti alla TV ma nel loro letto,
ascoltando il racconto della sera
letto da uno dei genitori.
Oggi, grazie alla tecnologia,
tutto appare pi semplice. Basta
un videogioco oppure un DVD o
peggio basta lasciarli col telecomando di Sky in mano, per ritrovarli addormentati senza alcuna
fatica.
Forse arrivato il momento di
riflettere e iniziare a operare delle scelte ben precise, tra emozioni e progresso, tra passione e
utilitarismo.
La questione non di poca importanza e coinvolge un po tutto
il mondo della comunicazione.
facile produrre, consumare,

bruciare, vendere e dimenticare,


anche se ci quasi sempre azzera le emozioni, per dar spazio ai
numeri. Oltretutto non sempre veritieri, ma come ormai accade
modellati a misura dallutilizzatore.
Allora ecco che provare ad andare un po controcorrente fa bene allo spirito. Una rivista specializzata, dedicata ad uno strumento
in una sua specifica peculiarit,
quella acustica, sembra emergere
in maniera anacronistica nel mondo della tuttologia. Eppure noi ci
crediamo e siamo sicuri che tanti,
insieme a noi, inseguiranno questo sogno aspettando ogni mese
la propria rivista dedicata. E potranno riceverla online, oppure
scaricarla sul proprio computer/
iPad/iPhone allindirizzo www.
chitarra-acustica.net. E, anche se

tutto questo sembra illogico e fuori


mercato, noi lo abbiamo realizzato
e su questo stiamo indirizzando
tutti i nostri sforzi.
Fingerpicking.net leditore di
Chitarra Acustica e, come gi
successo per il sito, anche il giornale sar pronto ad accogliere
ogni proposta e iniziativa appassionata. cos che questo nuovo
progetto editoriale parte come una
bella favola del tempo andato.
Cera una volta una spiaggia, gli
amici, la musica e una chitarra
E spero che emergano passione,
dedizione ed entusiasmo, per far s
che questo primo numero rimanga
nella nostra memoria come il primo passo di un lungo cammino.
Buon fingerpicking!
Reno Brandoni

Editoriale
La nostra rivista di Andrea Carpi pag. 3
Notizie
Il CD Guitar Sketch dei Bruskers di Alfonso Giardino e Alex Di Reto
Una canzone dei Beatles per la chitarra acusitca di Giorgio Giordini

pag. 6
pag. 7

Blog
Ho suonato anchio a Ferentino di Alberto Ziliotto

pag. 8
La strada dopo Ferentino di Reno Brandoni pag. 9
Dove sta il suono? di Giovanni Pelosi pag. 10
Basta con i tributi agli altri di Luca Francioso pag. 11
Hendrix acustico di Stefano Barbati pag. 12
La creazione di una cover e internet di Paolo Sereno pag. 13
La chitarra e internet di Massimo Varini pag. 14
Sogni dalla stanza di Luca Pedroni pag. 15
La mia chitarra Signature e le tensioni sociali in Cina di Riccardo Zappa
pag. 16
La Franklin Guitar Company di Nick Kukich pag. 17
Dinamica e melodia in accordatura standard di Jacques Stotzem pag. 18
Artisti
Jackson Browne allAcoustic Guitar Meeting di Sarzana di Andrea Fabi
pag. 20
John Gorka a Sarzana di Lauro Luppi pag. 26
Standing at the Crossroads di Stefan Grossman pag. 32
La chitarra-arpa di John Doan di Sergio Bianco pag. 36

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Recensioni
Daniele Bazzani Andrea Valeri Guitar Republic di Giuseppe Cesaro e Alfonso Giardino

pag. 40

Strumenti
Microfono USB sE Electronics 2200A di Daniele Bazzani pag. 42
ZT Lunchbox Acoustic di Mario Giovannini pag. 44
Gas Addiction di Mario Giovannini pag. 46
In visita dal liutaio Lukas Milani di Gabriele Posenato pag. 48
Chitarra battente, chitarra sarda, colascione di Andrea Carpi pag. 52
Tecnica
Da Please Please Me a Let It Be di Daniele Bazzani pag. 54
Le 15 Regole dOro per il musicista di Davide Mastrangelo pag. 56
Clarence White di Beppe Gambetta pag. 57
Basic Fingerstyle di Franco Morone pag. 59
Accordare la chitarra di Eric Lugosch pag. 61
Quando iniziai a suonare il bouzouki di Giorgio Cordini pag. 62
Launeddas a sei corde di Massimo Nardi pag. 63
Registrare tre chitarre (uguali anzi, no) di Stefania Benigni pag. 65
Il PC per incrementare lesperienza del chitarrista di Larry Kuhns pag. 67
Voicing aperti di Fulvio Montauti pag. 69
Il ragtime classico di Lasse Johansson pag. 70

www.chitarra-acustica.net

Progetto grafico
Outline s.a.s. di Matteo Dittadi & C.

Direttore responsabile
Andrea Carpi
andrea.carpi@fingerpicking.net

Impaginazione
Outline s.a.s. di Matteo Dittadi & C.
Mario Giovannini

Editore
Fingerpicking.net
Via Prati, 1/10
40057 Granarolo dellEmilia (BO)
info@fingerpicking.net
www.fingerpicking.net

Coordinamento versione multimediale


Mario Giovannini
Grafica di copertina
Marcella Mastrorocco
Chitarra Acustica una pubblicazione mensile
Registrazione del Tribunale di Bologna
n. 8151 del 07.12.2010

Amministrazione e coordinamento
Reno Brandoni
reno.brandoni@fingerpicking.net

Manoscritti e foto originali, anche se non pubblicati, non si restituiscono. vietata la riproduzione anche parziale di testi, documenti, disegni e fotografie.

Pubblicit
Tel. +39 349 0931913
adv@fingerpicking.net

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ed

editoriale
La nostra
rivista
ma anzi loccasione per far ruotare
intorno a una passione specifica tutti
i possibili suoi universi di riferimento,
dal blues al country, dalla classica alla latina, dal ragtime al jazz acustico
e al gipsy jazz, dal fingerstyle al flatpicking, dai cantautori-chitarristi a tutte
le musiche del mondo.

Un altro passo fatto, nata una


nuova testata giornalistica. Del resto noi di Fingerpicking.net abbiamo sempre desiderato un giornale
di riferimento, e per lungo tempo il
nostro forum stato animato da una
discussione intitolata appunto La
nostra rivista. Cos, dopo unannata
intensa di blog, articoli e recensioni
sul sito, finalmente ci siamo decisi:
abbiamo raccolto alcuni scritti che
ci sembravano particolarmente rappresentativi, cercando di passare
in rassegna tutti i nostri blogger, insomma abbiamo impaginato la nostra rivista e siamo entrati nel mondo
delleditoria! Come primo passo in
questa avventura abbiamo scelto il
supporto digitale, perch sentiamo
che questa sia per ora la strada giusta da percorrere
Come titolo abbiamo scelto Chitarra Acustica, perch abbiamo voluto
affiancare al nome di Fingerpicking.
net legato al mondo affettivo di
provenienza dei suoi fondatori, Reno
Brandoni con Giovanni Pelosi e Alex
Di Reto il termine che fa riferimento
nella forma pi ampia possibile al nostro strumento preferito. E abbiamo
aggiunto un sottotitolo come steelstring classica archtop, per richiamare le tre pi grandi tradizioni
liutarie di questo strumento e per
dire che il nostro desiderio di specializzazione sulla chitarra acustica
lontanissimo dal voler porre steccati,

Anche perch nel frattempo, dal


2000 a oggi e in particolare nellultimo anno, Fingerpicking.net profondamente cresciuto. Per lungo tempo
il fulcro del sito stato soprattutto il
forum di discussione, che ha conosciuto un suo prolungamento fisico
di incontri negli Open Mic, i quali a
loro volta hanno avuto grandi occasioni di partecipazione negli ultimi
anni grazie al prodigioso sviluppo in
Italia di un circuito di festival dedicati
alla chitarra acustica: partendo dalla
madrina di tutte le manifestazioni del
genere, lAcoustic Guitar Meeting di
Sarzana, e proseguendo con Ferentino Acustica, Acoustic Franciacorta,
ADGPA Guitar International RendezVous di Conegliano, Madame Guitar
di Tricesimo, Soave Guitar Festival,
Galliate Master Guitar, Acoustic Guitar Festival di S. Benedetto Po, Un
Paese a Sei Corde intorno al lago
dOrta, per arrivare a spettacoli come le Acoustic Night organizzate
da Beppe Gambetta al Teatro della
Corte di Genova e vicenzAcustica
promossa da Roberto Dalla Vecchia.
Lattivit dei musicisti vicini a Fingerpicking.net ha trovato inoltre sbocco
nella produzione di CD, spartiti e libri,
distribuiti attraverso uno shop online
aperto anche ad altre realt.
Poco sviluppata era daltro canto
lattivit di web magazine, che ha
avuto invece uno sviluppo decisivo
nellultimo periodo, in buona parte
grazie allintroduzione di un multiblog
con la partecipazione di chitarristi,
didatti, liutai, giornalisti di esperienza, esperti di registrazione e computer, presenti in massa gi da questo
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numero; e grazie a una fanzine altrettanto attiva.


Ultimo tassello, ma non di minore
importanza, stato il titanico lancio
da parte di Reno di una produzione
originale di video di grande qualit
sonora e dimmagine, video promozionali e con esecuzioni di brani, videolezioni e videocorsi, tutti veicolati
su supporto digitale e disponibili per
brani singoli e lezioni singole.
Questa attivit video ci ha dato lo
spunto per avviare anche una sezione Strumenti, nella quale i produttori, i distributori di strumenti e i
liutai vengono ospitati per realizzare
delle dimostrazioni dei loro prodotti,
direttamente ad opera dei loro endorser o di altri musicisti da noi coinvolti. Non pi solo test tradizionali,
quindi, ma anche la creazione di un
catalogo di video che permettono
di vedere e ascoltare gli strumenti in
condizioni ottimali di suono e di immagine, lasciando a tutti la possibilit
di giudicare da s e di commentare
in prima persona.
Del resto la nostra attivit multiforme e polivalente non ci permette
pi di esercitare fino in fondo una
vera e propria critica giornalistica
autonoma, di presentarci cio nella
dimensione di un giornalismo puro,
peraltro ormai praticamente sparita
ahim dalluniverso attuale dellinformazione. Preferiamo presentarci
come un contenitore aperto, nel
quale le pi varie componenti del
settore della chitarra acustica potranno esprimere i loro diversi punti
di vista, le loro personali opinioni, i
loro prodotti.
Tutti a bordo, quindi, si parte!
Andrea Carpi

nt

notizie
Il CD Guitar Sketch
dei Bruskers

Una recensione dagli Stati


Uniti
Il cd Guitar Sketch dei Bruskers,
inciso per la nostra etichetta Fingerpicking.net, stato da poco
molto ben recensito sul sito nordamericano Acousticmusic.com.
Ecco la traduzione in italiano della
recensione, che stata scritta da
Mark S. Tucker e che comunque
potrete trovare in originale allindirizzo http://www.acousticmusic.
com/fame/p06380.htm:
Un duo chitarristico veramente
ben integrato pu spesso superare un quartetto tipo il L.A. Guitar
Quartet, i cui arrangiamenti sono
spesso poco brillanti o costringono i musicisti a pestarsi i piedi
ehm, i tasti! I Bruskers sono un
gran duo. Eugenio Polacchini e
Matteo Minozzi presentano, a dirlo con le loro stesse autoironiche
parole, nuove idee per un jazz
un po snob e non convenzionale, idee che per sono tuttaltro
che snob, ma piuttosto fresche
ed energiche, giocose e intelligenti, cos come non convenzionali
(nel senso di un esteso interplay,
di scambi, di cambi di direzione) e
leggermente fusion. In altre parole, tutto quello che vorreste ascoltare quando mettete le mani sul
L.A. Guitar Quartet, la cui fedelt
agli aspetti moribondi dellambito
classico tende per a soffocare.

I Bruskers si muovono tra jazz


standard e non molto standard,
oltre a un brano originale di Polacchini. Tra le scelte predominano i ritmi latini, cos che ascoltiamo limmortale Black Orpheus
di Bonf e il Bsame Mucho di
Velzquez, rimbalzando verso lo
stile che Al Di Meola ha adottato
dopo il periodo con i Return To
Forever: viaggiando, in altre parole, verso le musiche del mondo,
sebbene ci sia in Guitar Sketch un
grado di ingenuit simile a quello che troviamo anche nel lavoro
che Al ha fatto con McLaughlin
e De Lucia. Ogni tanto appaiono
Kessel ed Herb Ellis, come nel
brano Little Piece in C for U,
ma ho il sospetto che Polacchini
& Minozzi prediligano un ascolto
eclettico, poich sento Coryell,
Byrd, Catherine, Hall ed altri, persino lhot jazz (All of Me).
La registrazione di Guitar
Sketch assolutamente cristallina, ogni singola nota pura e
non distorta, splendente ed effervescente. Lapproccio dei due

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molto vicino a quello delle jam


bands, ma con una fine conoscenza che manca totalmente alla maggior parte di queste, da qui
il mio riferimento a una leggera
fusion (che francamente qui pi
che leggero, senza essere per
come quella selvaggia degli anni
70 britannici o di Miles). In fin dei
conti il bilancio del confronto tra i
brani originali e le interpretazioni
del duo avvincente e sorprendente. Not Tomorrow piacerebbe molto a Ralph Towner, il
cui stile unico ben riecheggiato
nellarrangiamento, e Take 5 si
discosta molto dalla tradizione,
rinforzando per limmortalit
del brano. Dobbiamo, comunque, considerare ogni traccia di
Sketch come un bel diamante
sfaccettato di artigianato moderno e di intelligenza.
Le nostre pi sincere congratulazioni ad Eugenio e Matteo!
Alfonso Giardino e
Alex Di Reto

Acoustic Franciacorta 2010


(foto di Elio Berardelli)

nt

notizie
Una canzone dei Beatles
per la chitarra acustica
Il vincitore del concorso ad
Acoustic Franciacorta
La VII edizione di Acoustic
Franciacorta, su cui stiamo preparando un articolo riepilogativo,
si conclusa domenica 12 settembre con il magico concerto di
Vincenzo Zitello che ha offerto, al
pubblico accorso al Monastero di
San Pietro in Lamosa a Provaglio
dIseo, la sua musica raffinata e
suggestiva. Tutto questo dopo un
pomeriggio estremamente impegnativo, iniziato davanti al Municipio di Provaglio dIseo con lesibizione dei tre finalisti del concorso
Una canzone dei Beatles per la
chitarra acustica e terminato con
la performance divertente e di alto
livello tecnico dei Bluegrass Stuff.
Ma veniamo al concorso chitarristico dedicato ai Beatles: si
sono esibiti Andrea Scognamillo,
Paolo Capizzi e Federico Buccarelli. Particolarmente elaborata
la versione di Strawberry Fields
Forever di Andrea, che era risultata la preferita dal pubblico di

Andrea Scognamiglio
(Foto di Elio Berardelli)

Fingerpicking.net, ma non si trovava tra le prime classificate dalla


giuria del concorso. Dopo lesibizione dei tre finalisti, la giuria,
presieduta da Reno Brandoni e
composta da Andrea Carpi, Hermes Fornasari, Rolando Giambelli, Giovanni Pelosi e da me
stesso, dopo un lungo confronto,
ha dovuto riconoscere la qualit
dellarrangiamento e dellesecuzione del brano di Andrea e lo ha
proclamato vincitore.
Interessante il dibattito che si
aperto tra i sei giurati prima della proclamazione del vincitore.
Anzich tener conto unicamente
del banale conteggio di una votazione, si analizzato ogni dettaglio delle tre versioni dei brani
dei Beatles proposti dai concorrenti, cercando di valutare tutti
gli aspetti sia dal punto di vista
tecnico che creativo, affidandosi
soprattutto alle emozioni che le
tre esibizioni avevano suscitato in
ognuno di noi. Lincontro dei giurati stato oltremodo interessante e il risultato della scelta quanto

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chitarra acustica 1 duemilaundici

mai azzeccato, nonostante lapprezzamento per gli altri due concorrenti Paolo Capizzi e Federico
Buccarelli non sia venuto meno,
vista lottima performance che
entrambi ci hanno offerto.
Andrea Scognamillo, il vincitore, se ne andato raggiante dopo aver ricevuto lambto premio,
un amplificatore Jam 150, gentilmente offerto dalla SR-Technology di Recanati, che, mi diceva,
era proprio in procinto di acquistare e quindi costituisce il miglior
regalo che in questo momento
potesse ricevere!
Non mi resta che concludere dando a tutti appuntamento
alla prossima edizione di Acoustic Franciacorta 2011, con la
promessa che verr organizzato
nuovamente un concorso dedicato alla chitarra acustica, aperto a
tutti i navigatori di Fingerpicking.
net.
Giorgio Cordini

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blog
Ho suonato anchio
a Ferentino

Il racconto del vincitore di


Suona a Ferentino Acustica
Io e Luca Francioso siamo partiti
alle nove di mattina circa del 24
giugno, pronti per un lungo viaggio
di circa sei ore diretti a Ferentino.
Il viaggio in compagnia di Luca
(rivelatosi in questa occasione un
incredibile macina chilometri come
tutti i degni musicisti) stato ricco di
discussioni in diversi campi tra cui
musica, chitarre, nuovi progetti e altri
argomenti interrotti da un ascolto di
qualche cd di musica da viaggio a
me sconosciuta. Dopo una sosta
per il pranzo siamo arrivati giusti
giusti prima del fischio dinizio della
partita Italia-Slovacchia. Eravamo
daccordo con Giovanni Pelosi di
trovarci assieme nel suo studio
per vedere questo atteso match.
Nello studio ci aspettava Giovanni
in compagnia di Daniele Bazzani e
dellattore Renato Marchetti (ospite
della serata). Per me sinceramente
stata una sorpresa e di primo
impatto mi sono sentito un po a
disagio a stare seduto in mezzo a
tutti questi personaggi. Al primo
commento in puro romanaccio di
Giovanni e Daniele mi sono sentito
pi a mio agio, e dopo la rovinosa
partita siamo andati a mangiarci un
gelato in piazza per poi aspettare
di fare il soundcheck. Mentre
aspettavamo
ho
riconosciuto
nonny guitar, che avevo avuto il

piacere di conoscere a Sarzana.


Anche se era la seconda volta che
lo vedevo, sentivo di aver condiviso
con lui una piccola parte della mia
esperienza a Sarzana ma non solo,
anche la passione per la musica,
acustica in questo caso. Questo mi
ha fatto riflettere, mentre guardavo
i chitarristi che si sarebbero esibiti
dopo la mia apertura della serata,
vinta con il concorso Suona a
Ferentino Acustica. Ho notato
come questi festival siano delle
occasioni, per amici che hanno
condiviso delle esperienze nel
passato, di ritrovarsi e raccontarsi
tutte le loro nuove avventure e i nuovi
progetti. La musica di sottofondo
a tutto ci, non il fine, come una
dolce compagnia. In particolare,
quando sono arrivati Reno ed Eric, si
formato un gruppetto di chitarristi
che si salutavano e sorridevano
come se si fossero incontrati dopo
una straordinaria avventura. Una
volta fatto il soundcheck con un
po di ritardo, siamo andati tutti
assieme in cerca di un pasto prima
del concerto. Mi sentivo un po la
mascotte della serata, forse perch
ero il pi giovane tutti erano gentili
con me e curiosi di sentire i miei
tre brani che avrebbero aperto il
concerto!
Cos, appena terminato il pasto,
accompagnato da Giovanni (che
doveva ancora mangiare), inizio
la serata. Giovanni mi presenta
come Alberto Ziliotto il vincitore
del concorso Suona a Ferentino
Acustica su Fingerpicking.net
Salgo sul palco e senza dire nulla
suono il brano che era in concorso
e che mi ha fatto fare questo bel
viaggio, Quello che ti vorrei dire.
Non la prima volta che mi trovo
su un palco a suonare davanti ad
altri musicisti e gente che si fatta
anche molti chilometri, ma devo dire
che ero molto emozionato, perch
dovevo suonare solo tre brani e tra
il pubblico non cerano dei comuni

chitarristi, cerano i chitarristi!


Finito di suonare il primo pezzo,
mi sono presentato e ho parlato
un po di me per farmi conoscere
e sciogliere un po la tensione. Gli
altri due brani che ho suonato erano
nati da poco, ma ho voluto suonarli
lo stesso per vedere la reazione
del pubblico, che sembrava essere
positiva Prima di suonare lutimo
pezzo, ho ringraziato Giovanni e
Fingerpicking.net per lopportunit.
Ecco, dopo circa quindici minuti
era tutto finito, avevo suonato i
miei pezzi e mi sentivo soddisfatto
nonostante qualche imprecisione.
Cos Giovanni risalito sul palco
ripresentandomi e raccontando che
aveva avuto occasione di ascoltare
i miei brani anche a Sarzana per il
Premio Carisch e allOpen Mic, poi
ha richiesto un altro applauso che
mi ha fatto molto piacere non
tanto per il gesto, ma perch le
sue parole mi hanno fatto sentire
quasi un chitarrista professionista!
Come quelli che seguiranno nella
serata Micki Piperno e la sua
orchestra MP Delta Blues, Luca
Francioso accompagnato dalla
lettura di Renato Marchetti, Daniele
Bazzani, Riccardo Zappa con ospiti
Renato Marchetti, Giovanni Pelosi e
Reno Brandoni per lultimo brano.
Durante il resto della serata sono
stato con i ragazzi dellorchestra
di Micki e con lucapette, che ho
incontrato l dopo averlo conosciuto
a distanza sul Forum. stato un
viaggio molto intenso e, nonostante
sia stato lungo, sono tornato a casa
pieno di gioia, con nuovi amici e
una nuova esperienza musicale alle
spalle! Grazie a Luca per il viaggio,
a Fingerpicking.net nelle persone di
Reno e Giovanni per avermi dato
questa bella occasione, e grazie
a quelli cui il mio brano piaciuto
e che mi hanno fatto essere a
Ferentino per questo bel festival!
Alberto Ziliotto
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(foto di Alfonso Giardino)

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chitarra acustica 1 duemilaundici

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blog
La strada dopo
Ferentino
Chilometri, musica ed emozioni
La strada, la macchina, asfalto
caldo e sudore, c ormai liPod a
far compagnia e cos la strada ed il
silenzio spariscono. E nella tua mente rimangono solo ricordi e pensieri
e tutto diventa pi facile, chilometri
che scivolano via mentre Mississippi
John Hurt suona, mia moglie legge
il suo libro ed Eric Lugosch, seduto
sul sedile posteriore, ascolta ripetendo sottovoce le parole. Mi ritrovo
cos a cinquantanni a rivivere i miei
ventanni, chilometri, musica ed
emozioni. Tante quante impossibile raccontare in un solo momento,
ma che mi passano addosso in un
unico interminabile istante.
Perch ne parlo? Perch questa
sera sento il bisogno di raccontarmi?
Ho lasciato Ferentino questa
mattina e sono appena arrivato a
Bologna, fra poco gli amici saranno
di nuovo sul palco per unaltra
notte di musica e sogni, mentre
io sto sistemando i lavori sospesi
e preparandomi per la prossima
video session con Pino Forastiere e
per il prossimo festival di Galliate,
dove parteciper al convegno dei
liutai. Sono reduce da una nottata
passata con Walter Lupi, Giovanni
Pelosi ed Eric Lughosh e le loro

chitarre, barbecue eterno, vino


infinito e tanti amici speciali intorno.
Alle tre sono crollato, Giovanni mi
dicono alle quattro insieme ad Eric,
Walter invece solo alle sette dopo
lennesima minaccia ha finalmente
abbandonato la chitarra e anche lui
andato a dormire.
Ho iniziato con il nuovo progetto Fingerpicking.net qualche mese
fa (ottobre 2009). La diffidenza era
tanta, la chitarra acustica soffriva
del male dellindifferenza. Quando
ho invitato qualcuno a registrare i
video per Fingerpicking.net, ho ricevuto titubanti ed evasive risposte.
Lamico Daniele Bazzani si sottoposto quale cavia ai miei primi
esperimenti di ripresa audiovideo.
Notti e notti insonni per inventare
un mestiere non mio. Sembra una
vita fa, da allora iniziata la danza
e con la danza lentusiasmo e poi
lesaltazione: Daniele Bazzani, Luca
Francioso, Stefano Barbati, Giorgio
Cordini, Giovanni Palombo, Massimo Nardi, Franco Morone, Giovanni Pelosi, Luca Pedroni, i Bruskers,
Davide Mastrangelo, Paolo Mari,
Maurizio Geri, Paolo Bonfanti, Paolo Sereno, Riccardo Zappa, Stefano Mirandola, Eric Lugosh, Peppino DAgostino, Beppe Gambetta,

Luigi Grechi e fra poco Pino Forastiere, Stefan Grossman, Jacques


Stotzem, Duck Baker e chiss
quanti altri.
Cosa vi voglio raccontare non il
lavoro, la fatica o limpegno per la
costruzione del nostro catalogo, ma
la gioia con cui tutti questi musicisti hanno partecipato al progetto
e come si sia ritornati a quella atmosfera degli anni ottanta, quando
suonare in compagnia era il piacere pi estremo. Potrei raccontare di
Riccardo Zappa che, imbracciata
la sua chitarra durante la colazione
del venerd mattina, mi ha cantato
Rimmel di Francesco De Gregori
e qualcosaltro di Guccini; o di tutti
quei chitarristi che ho ritrovato con
lentusiasmo di suonare, cantare
e vivere la musica come quando,
nelle serate dagosto sulle spiagge
pi anonime, si iniziava intonando
la Canzone del sole. Questo sta
accadendo sotto i miei occhi, il privilegio della mia posizione di regista/
editore mi permette di godere a pieno di questo continuo crescere e di
questa continua voglia dincontrarci,
parlare, suonare, ma soprattutto
condividere. La chitarra acustica
era morta? Viva la chitarra acustica!
Ho vissuto tanti periodi in cui la
musica mi ha esaltato, ed altri in
cui mi ha ignorato. Ma sento un
fermento, sento che la voglia di
cambiare, socializzare, cavalcare
lentusiasmo dentro di noi ed
pronta ad esplodere per coinvolgere sempre pi curiosi e appassionati. Cos ieri sera sono salito sul palco
per il mio set e, invece dei miei soliti
sproloqui, ho sognato in silenzio un
mondo diverso. E quando si sono
spente le luci della sala e si sono
accese quelle del palco, ho chiuso
gli occhi tremando per lemozione
come la prima volta.
Reno Brandoni

Brandoni in concerto a Ferentino Acustica


(foto di Alfonso Giardino)

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chitarra acustica 1 duemilaundici

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blog
Dove sta
il suono?

Altre note
ignorante

di

musicologia

Si discusso spesso, in vari


forum, se il suono sia prevalentemente nello strumento che si usa,
o nelle mani del chitarrista. incontestabile che, se pizzichiamo
le corde di una chitarra e poi quelle
di unaltra, esse emetteranno suoni differenti. vero anche, come
diceva Chet Atkins, che se non
pizzichiamo le corde nessuna
delle due suoner affatto. Come
vero che se due chitarristi suonano la stessa chitarra, verranno
fuori suoni differenti. Allora, hanno
ragione tutti?
Penso di s, anche se la prevalenza dellelemento strumento
pu apparire maggiormente nel
caso di certe chitarre che hanno
un suono particolarmente caratteristico, mentre la prevalenza dellelemento mani pu essere evidente nel caso di uno stile chitarristico
inconsueto, anchesso molto caratteristico di un certo chitarrista.

Stoppare, lasciar risuonare, accentare, forzare il picking di una


singola corda da cui vogliamo di
pi e chiss quante altre cose,
sono accorgimenti ai quali si pu
aggiungere linsieme delle regolazioni cui sottoponiamo il nostro sistema di amplificazione per ottenere il suono che abbiamo in testa.
Ma questo non ci che si fa comunque per controllare le dinamiche, per esprimere la musicalit, insomma, non tecnica chitarristica
e, in sostanza, non sono le mani?
Penso che si tratti di altro. C
la nostra aspettativa che la chitarra che abbiamo in mano suoni
come noi vogliamo, e ci che noi
vogliamo non tecnica, il nostro
modello. E penso anche che,
nella maggior parte dei casi, noi

riusciamo ad utilizzare la chitarra,


purch non sia stonata o completamente muta, nel modo che pi
ci avvicina a quel modello. Ci per
una sorta di memoria pi o meno
cosciente, che trasmette al nostro
sistema neuromuscolare ci che
serve per produrre il nostro suono con la particolare chitarra che
suoniamo.
Cio, la tecnica e il nostro gusto
musicale ci portano ad esprimerci
attraverso uno stile, mentre il nostro modello sonoro ci porta, pi
strettamente, verso il nostro suono.
Giovanni Pelosi

Ma c un terzo elemento,
che vorrei sottoporre alla vostra
attenzione: la testa. Quando un
chitarrista suona, e suona da un
po di tempo, ha in testa dei riferimenti sonori piuttosto definiti, e
sono quelli che cerca di produrre
quando suona la chitarra che imbraccia. Mi rendo conto di poter
fare unaffermazione controversa o
non condivisibile, ma esistono una
serie di accorgimenti impercettibili,
potrei dire inconsci (almeno fino ad
un certo punto), che vengono posti
in atto dal chitarrista per ottenere il
proprio suono. Se il mio riferimento sonoro vuole dei bassi potenti, e
la mia chitarra non me li d volentieri, ecco che il mio pollice user
una forza maggiore, o la mia destra
si sposter pi verso il manico, o
ambedue le cose.
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chitarra acustica 1 duemilaundici

Giovanni Pelosi ad Acoustic Franciacorta


2007 (foto di Elio Berardelli)

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blog
Basta con i
tributi agli altri
ora di farli a noi stessi!
Basta con i tributi agli altri, ora di
farli a noi stessi!
Da sempre la musica si impara sulla musica. una pratica naturale e di
certo produttiva, lapprendere le regole e le dinamiche di questo linguaggio suonando, divertendosi e studiando sulle note che pi si amano,
cos da affinare gusto e tecnica sullo
strumento.
Tutti i musicisti lo hanno fatto, anche i pi grandi, beneficiandone oltremodo e in ogni senso. Tuttavia, lungo
il sentiero della loro formazione, con
tempi e modalit diversi per ognuno,
si compiuta lopportuna evoluzione
che ha permesso al mondo intero di
ascoltare e assaporare una musica
nuova, unica e irripetibile, perch nuovo, unico e irrepetibile era diventato
nel frattempo il loro linguaggio.
Questo processo la naturale progressione individuale che permette alla musica (ma in fondo ad ogni forma

di arte) di evolversi: contemplare e


studiare il passato, cercare la propria
voce nel presente, donare qualcosa di
nuovo al futuro.
Omaggiare unopera con una personale rivisitazione cosa assai normale e apprezzabile lungo i passi di un
percorso (perch arrangiare un po
come comporre). Ma se vissuto come
unico fine, suonare e interpretare solo
ed esclusivamente la musica di altri
artisti pu rendere improduttiva qualsiasi forma di ricerca, creando sterilit
creativa e stalli emotivi collettivi, una
sorta di palude artistica maleodorante. suonare e interpretare la propria
musica la massima espressione a cui
un musicista deve ambire, perch in
questo scopo che si cela il germoglio
di nuova linfa.
Un mondo di cover e tribute band
non si pu evolvere. un fatto. Per il
cammino del linguaggio musicale non
pu che essere una sosta, una lunga e
pericolosa sosta. Perch non mettere
il proprio talento al servizio dei propri
sogni? Meglio: perch limitare i propri
sogni fino a farli inaridire, diventando

uno sterile simulacro? Perch essere


lombra e lo spettro di qualcun altro?
Naturalmente, se sono divertimento e svago ad alimentare lingenua
imitazione, non davvero un problema. Il problema prende vita, in effetti,
quando la maggior parte dei figli della
musica per non dire quasi tutti cedono al vecchio, con totale esclusivismo, e non si concedono al nuovo, a
quello che di raro e magnifico esiste in
ognuno di noi.
Linganno pi pericoloso, nel rinunciare ad investire sul proprio poten-

ziale, pensare e sostenere che solo


i grandi artisti possono comporre.
Inutile dire che non ci credo. Non si
tratta di creare a tutti i costi opere che
rimarranno alla storia, ma certamente
di affaccendarsi per dare vita a quel
fermento in cui ogni novit pu divenire sublime, anche la meno probabile.
Non primeggiare in qualit compositiva il fine, perch la musica non una
competizione automobilistica, ma piuttosto mettersi in gioco per alimentare
la propria unicit, ognuno come riesce,
ognuno con la propria sensibilit.
Allora, da queste righe, io grido con
forza e passione (e un po di impudenza): basta tributi agli altri, facciamo un tributo a noi stessi e alla nostra
arte. tempo!
Luca Francioso

Luca Francioso a Ferentino Acustica 2010


(foto di Alfonso Giardino)

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chitarra acustica 1 duemilaundici

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Hendrix
acustico

Si sentiva la folla che chiamava


a gran voce, mentre lui era in camerino a suonare la chitarra acustica per me.
(Kristen Nefer, amica di Hendrix, 1970)
Come pu un mito della chitarra
elettrica e del rock rumoroso incontrare i gusti di noi amanti di sonorit
acustiche? Semplice: basta andare
oltre le apparenze.
Jimi Hendrix senza dubbio il
chitarrista innovatore, virtuoso e
sperimentatore, divoratore di Stra-

tocaster e stupratore di Marshall


che siamo abituati a vedere. Ma si
sempre considerato poco il fatto
che sia anche uno dei pi grandi
compositori di popular music del
XX secolo. Da questo punto di vista
lottica potrebbe cambiare e, anche
se non immaginiamo un Jimi con
gli occhiali, in abiti sobri, seduto al
piano che scrive le sue musiche su
ordinati fogli pentagrammati, potremmo almeno considerare il suo
materiale musicale da un punto di
vista compositivo e meno performativo. Se facessimo questo piccolo sforzo si aprirebbe un mondo
fatto di armonie, ritmi e melodie
del tutto originali e innovativi, figli s
della tradizione afroamericana, ma
assolutamente oltre i soliti schemi.

Una musica universale, quindi, che


travalica i confini della chitarra elettrica per abbracciare ambiti ben pi
ampi.
In questo senso prendere in mano il nostro strumento acustico e
provare a tirare fuori la musica del
nostro eroe, pu risultare unoperazione molto stimolante. La chitarra
acustica ci permette di spogliare
la composizione e vederne lanima,
lessenza, per poi poterla ricostruire in maniera diversa e rivestirla di
nuove suggestioni pi intime e personali, non per migliorarla (non mi
permetterei mai di avere tale pretesa) ma per considerare un punto di
vista differente.
Sicuramente Jimi Hendrix stesso
non sottovalutava questo aspetto e, anche se performativamente
la sua esuberanza, e sicuramente
il gusto di un neanche trentenne
degli anni sessanta, lo ha portato
a battere i sentieri elettrici in tutti i
modi possibili, la sua chitarra ritmica (vero punto di forza del suo
playing) ha caratteristiche ben definite anche se trasportate in acustico. Del resto non possiamo dimenticare la passione e il rispetto che
Hendrix nutriva per un musicista
prevalentemente acustico come
Bob Dylan
Ci sono poche testimonianze di
Hendrix suonatore di chitarra acustica, ma alcune di esse possono
ben rappresentare questo aspetto, come i due video in cui Hendrix interpreta classici del blues
con il suo inconfondibile approccio ritmico: Hear My Train Comin (http://www.youtube.com/
watch?v=-H7fhq4yX0w) e Hound
Dog (http://www.youtube.com/
watch?v=AI-a9dEpQOA).
Ma uninteressante sfida acustica potrebbe essere approcciarsi a
brani armonicamente pi complessi o intenzionalmente lontani da un
approccio acustico classico. Pensiamo a brani in mid-tempo come

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chitarra acustica 1 duemilaundici

Angel, Castles Made of Sand,


Little Wing, che sono caratterizzati da progressioni armoniche
mai banali, con architetture a volte
complesse e sempre sospese tra
la tonalit maggiore e minore, con
largo uso di accordi non proprio
blues-rock con settime maggiori, seste, none o tredicesime, con
cambi di tonalit che ci sorprendono, ma che si risolvono sempre in
maniera coerente e precisa.
Probabilmente Jimi Hendrix
andato via troppo presto per poter
deliziare il mondo con altri aspetti
della sua musicalit. Pare che negli
ultimi tempi si stesse dedicando a
un progetto orchestrale (poi ripreso da Gil Evans) o a collaborazioni
trasversali con il jazz sperimentale
di Miles Davis. A me piace pensare
che prima o poi si sarebbe dedicato
ad un progetto acustico ma poi ci
ha pensato Michael Hedges.
Stefano Barbati
Potete trovare le versioni di Barbati di
The Wind Cries Mary e Sunshine of
Your Love nella sezione Video di Fingerpicking.net, e la lezione di The Wind
Cries Mary nella sezione Shop.

Stefano Barbati presenta il suo progetto


hendrixiano a Ferentino Acustica 2010
(foto di Alfonso Giardino)

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blog
La creazione di una
cover e internet
Da dove partire per costruire
un arrangiamento
In questa rinnovata versione di Fingerpicking.net, fra i numerosi temi
emersi nei primi interventi dei blogger, uno fra tutti mi ha attirato, quello
dellarrangiamento per chitarra acustica sollevato da Giovanni Pelosi nel
suo Si riparte (http://giovannipelosi.
fingerpicking.net/lets-start-again). Sono quindi a ragionare ad alta voce su
questo argomento per far condividere
a chi lo desideri la mia esperienza, ben
sapendo che ce ne sono e ce ne saranno altre descritte in questi blog nelle
settimane a venire.
Da dove partire se si vuole costruire un arrangiamento di un brano che
adoriamo per una qualsiasi ragione?
In realt, se il brano ci piace, siamo
gi partiti da un ottimo punto: nulla di
pi fondamentale come il piacere di
ascoltare/ascoltarsi scrivere/suonare
quel brano, pu essere il motore del
nostro arrangiamento. E proprio la
metafora motoristica mi suggerisce
quale debba essere il passo successivo sul quale appuntare la nostra
attenzione: un motore, un meccanismo, un ingranaggio, un suono ritmico che ci orienta.
Io mi riferisco soprattutto allelemento primordiale che scorre durante un ascolto: il Ritmo. Carpire il ritmo

del proprio brano preferito, sistemarlo


in un tempo (un tempo pari, uno dispari? Stai a vedere che il mio brano preferito un valzer?) la prima
operazione da compiere. Lelemento
ritmico, in quanto primordiale, deve
essere ben individuato in modo da
centrare lobiettivo: lo spirito del brano. Numerose volte lo spirito del brano proprio dentro il suo ritmo. Quindi attenzione a non abbandonare il
groove del brano per concentrarsi su
melodia, posizioni di accordo o altro: il
rischio di appiattire larrangiamento,
che allascolto potr essere perfetto,
s, ma anche un po scocciante.
Gli altri elementi che ci servono quali
sono? La Melodia del brano: un elemento di grande ed evidente profondit. Non sar primordiale come il
Ritmo, ma quasi sempre lelemento
che ci fa distinguere un brano dallaltro.
Qui Internet comincia ad essere coinvolta pesantemente: se non riusciamo
a individuare la melodia con precisione, andiamo su un motore di ricerca
e vediamo se qualcuno si preso la
briga di trascrivere il brano. Altrimenti
usiamo il nostro orecchio. Dopo averla
ben individuata, identica alloriginale,
cominciamo a suonarla in almeno un
paio di diteggiature, pi una terza che
ci faccia utilizzare intensivamente delle
corde a vuoto se possibile. Possiamo
inoltre sondare il tema in una ottava
pi alta o pi bassa.
Qualcosa nel cervello comincer a
succedere e a farci preparare per lincontro col terzo elemento della nostra
ricerca, lArmonia. Benedetti accordi
del pezzo: andiamo a spiare un cantante/chitarrista su YouTube e vediamo dove mette le mani, oppure in un
sito di tab, oppure ancora rivolgiamoci
al nostro caro vecchio orecchio. La
rete ci servir moltissimo a osservare
come altri artisti hanno trattato il brano, ed chiaro che non mi riferisco
solo ad altri chitarristi (meglio evitare incesti!) ma per esempio (ed un

Paolo Sereno ad Acoustic Franciacorta


2009 (foto di Elio Berardelli)

consiglio che mi sento di dare) ai gruppi che cantano a cappella, cio senza
lausilio di strumenti musicali. Molto
spesso mi capitato in quel tipo di lavori di percepire dove fosse lelemento
saliente, lo spirito del brano (nel ritmo?
Nel modo di trattare la melodia? Nella
concatenazione armonica?) nel caso
non me ne fossi fatto ancora unidea.
Faccio lesempio della mia versione
di Mission Impossible di Lalo Schifrin, che di recente il mio amico coreano, il bambino prodigio Sungha Jung,
ha reso molto famosa (con cinque
milioni di click ad oggi [11 novembre
2009] su YouTube: http://www.youtube.com/watch?v=5IXa2pNGVj8.
Ancora Internet). Si tratta di un
arrangiamento di tanti anni fa, sorto
dallascolto gradevole e imprevisto
(cio non cercato e intenzionale) di
questo brano nellesecuzione degli Swingle Singers (storico gruppo/
compagnia vocale a cappella) durante un loro concerto, quando Internet
ancora non esisteva e io cantavo nel
Coro dellUniversit di Bari. Una delle prime cose che ho fatto (con molta intenzione!) quando ho avuto una
connessione Internet, stata quella di
cercare il file musicale di quellarrangiamento. Poi tutto il resto (il materiale dellarrangiamento, la scelta della
tonalit) una questione tecnica che
magari approfondir in seguito coordinandomi con gli altri blogger.
Quindi riassumendo: il brano vi piace? Ottimo inizio. Adesso occorre:
1. Carpire il ritmo profondo del pezzo.
Cantatelo e battete le mani sulle gambe come foste un batterista! Incastratelo in un tempo!
2. Imitare la melodia con diverse diteggiature, cercando di scoprirne una
con corde a vuoto.
3. Beccare gli accordi, magari con
laiuto della rete ed osservando con
vouyerismo qualcuno su YouTube.
Paolo Sereno
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chitarra acustica 1 duemilaundici

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La chitarra
e internet

Come cambia la musica


Mi ricordo ancora un viaggio che
feci da ragazzo intorno al 1984
Avevo pi o meno quattordici anni
e con amici andammo da casa mia
a Carpi (Modena) a San Giovanni
in Persiceto (Bologna), cambiando alcuni autobus. Per quale motivo? Perch cera un chitarrista che
sapeva fare lassolo di The Wall!
Andammo a casa sua e ce lo mostr suonando dietro al disco: che
emozione! Sapeva fare il bending,
sapeva almeno due o tre posizioni di
pentatonica: tornammo a casa decisamente soddisfatti.
Oggi basta collegarsi alla rete e
scaricare alcune centinaia di videolezioni, PDF, tablature, tutorial sul
suono e chi pi ne ha pi ne metta!
Come si fa ad essere contro questa
vastit di informazioni, spesso reperite in modo gratuito? Impossibile.
Infatti io non solo sono pro rete, ma
Internet il veicolo col quale comunico con i miei allievi virtuali: appena realizzo qualcosa lo metto subito
in rete per un feedback; spesso, prima ancora di realizzare un manuale
didattico, pubblico la presentazione
(video o audio o testo) poi attendo
indicazioni per capire se posso integrare al meglio con le esigenze del
pubblico.
Poi Internet l sempre pronto!
E pensare che sono ormai tanti anni
che faccio il musicista, ho fatto tanti
passaggi TV con artisti importanti,
partecipato a diverse trasmissioni
televisive, ma da quando il mio
Manuale di chitarra su YouTube e
ha in totale diversi milioni di click (s,
s, a ottobre 2009 la lezione pi vista
ha superato i 420.000 click e il totale
delle lezioni oltre i 3.200.000 click)
ho firmato diversi autografi dopo la
domanda: Ma tu sei quello che insegna a suonare la chitarra su Internet? successo in fila alla biglietteria del cinema, sul treno nemmeno

sapevano se avevo suonato dischi


importanti o con artisti internazionali:
io ero quello che insegna a suonare
la chitarra su Internet! Beh, anche
ipotizzando che alcuni abbiano guardato pi volte il video, da qualche
parte almeno 300.000 allievi virtuali
ci devono pur essere
E cosa rispondere allaffermazione
che Internet causa di tutta la pirateria? Personalmente rispondo che
la pirateria un problema culturale,
e non di mezzi per compiere questo
tipo di atti! Infatti il Manuale di chitarra di cui ho parlato , s, il pi visto
su Internet, ma anche dal 2007
il pi venduto in Italia. Quindi la mia
ricerca di dare parecchio materiale
e di qualit ad un costo che venga
percepito come congruo, ha trovato
risposta affermativa!
Il problema, per il giovane musicista, senza allargarmi ad altri mbiti, che su Internet c tutto
E avere assolutamente tutto un
po come non avere niente! Come
avere un elenco telefonico ma non
in ordine alfabetico.
Incontro tanti ragazzi ai miei seminari e, parlando e suggerendo qualche video didattico viene spesso
fuori: Ce lho! E magari, entrando

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chitarra acustica 1 duemilaundici

in confidenza, si scopre che in molti


hanno moltissimi gigabyte di materiale didattico su hard disk ma non
lhanno mai assorbito. una sorta
di gara allo scarico: Io ho 300 giga
di video didattici, Io ho scaricato
anche i PDF di tutti i booklet, Io
ho 250.000 canzoni sul mio lettore
MP3, etc.
Troppo spesso le cose scaricate aggratis e senza avere pagato
un prezzo hanno il valore del prezzo che si pagato: zero! Non c
laffetto, la cura, lo scrupolo: Tanto
gratis e me lo riscarico quando
voglio Quando si acquista per
esempio un metodo con DVD, c
il momento in cui si sfoglia il cartaceo, si sfila il DVD dalla custodia, lo
si infila nel lettore questi momenti
sono preparatori allacquisizione di
nuovi dati. Non dimenticando che,
quando si acquista qualcosa e lo si
quindi pagato, si cerca di sfruttare al massimo quello che si trova al
suo interno.
Quindi: Internet s, grazie! Ma con
una guida.
Massimo Varini

Massimo Varini al Festival Citt di Fiuggi


2008 (foto di Roberto Fasulo)

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Sogni dalla
stanza
Come
sono
allacustica

approdato

Deve esserci sempre stato in


me un forte richiamo verso la chitarra acustica, un richiamo verso
le origini. Se ben ricordo, infatti,
la scintilla scattata ascoltando
in televisione unesibizione in stile
one man band del mitico Edoardo Bennato, una delle sue classiche esibizioni in cui la chitarra
acustica dodici corde incalza con
un ritmo indiavolato. Allepoca
avevo circa otto anni e da quel
momento decisi che quello strumento sarebbe diventato la mia
vita, un giocattolo inseparabile
per la mia infanzia e per la mia
adolescenza.
In realt, anche se forse ho
sempre saputo che prima o poi
sarei tornato a suonare lacustica,

il mio viaggio mi ha poi portato fino ad ora a fare esperienze


musicali spesso tra loro incredibilmente distanti. Il mio percorso
ha avuto inizio come per molti in
tenera et adolescenziale, quando con quattro carissimi amici
alloratorio ho formato la prima
band. Ai tempi avevo una chitarra
acustica amplificata Takamine di
colore nero, come quella vista in
una foto del Boss, ma il mio sogno era avere unelettrica.
In prima liceo riuscii ad estorcere a mio padre, in cambio di promesse mai mantenute (avrei dovuto diventare ingegnere!) la mia
prima chitarra elettrica: una PRS
rossa fiammante come quella del
mitico Carlos un sogno! Questa chitarra mi ha accompagnato
in tutto il periodo punk, in quello
grunge, metal, prog, fino a quello

blues e jazz conosciuto alla soglia


dei ventanni, durante gli studi al
CPM di Milano.
In quegli stessi anni scoprivo anche linteresse verso il mondo della chitarra classica, un mondo che
ho sempre sentito lontano dal mio
modo di essere, ma che mi incredibilmente servito sia dal punto
di vista della preparazione tecnica,
sia dal punto di vista della ricerca
del mio suono sullo strumento.
Tutte queste esperienze, vissute
sia in studio di registrazione che
dal vivo sui palchi, hanno arricchito il mio bagaglio con contaminazioni diverse. Mi capitato nella
stessa settimana di esibirmi con
una band blues, il giorno dopo
con una band reggae-ska e il giorno dopo ancora con unorchestra
di chitarre classiche. Questi continui cambiamenti di generi e stili,
oltre ad arricchirmi a livello musicale e personale, mi hanno anche
insegnato ad essere al servizio
della musica e ad apprezzarla in
qualunque sua declinazione.
Circa cinque anni fa sono approdato al mondo della chitarra acustica solista, riscoprendo quellemozione provata davanti al televisore a
otto anni. Un ritorno, insomma, ma
arricchito da qualcosa in pi. Lacustica si rivelata per me il contenitore in cui far confluire questo
articolato percorso, lo strumento
con cui, libero da qualsiasi schema
mentale e di genere, posso creare
e arrangiare ci che voglio.
Tuttavia ancora oggi, nonostante mi esibisca prevalentemente in
concerti di chitarra sola, trovo che
il suonare insieme agli altri e condividere il palco e le emozioni, sia
uno degli aspetti pi belli e importanti del fare musica.
Luca Pedroni
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Foto di Ezio Riboni

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chitarra acustica 1 duemilaundici

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La mia chitarra Signature
e le tensioni sociali in Cina

Un passo verso la democrazia


Chi lavrebbe detto che nel progettare (e vedere realizzata e distribuita) la mia Riccardo Zappa
Signature, avrei avuto a che fare
con le tensioni sociali che stanno
avvenendo in Cina, e delle quali
ormai si parla, in modo assai preoccupato, a livello internazionale.
Vediamo la storia dallinizio. Come avevo annunciato proprio su
questa pagina qualche mese fa,
avevo accettato linvito della Eko
a progettare unacustica, una
classica e una dodici corde che
portassero il mio nome. Limpresa, iniziata con la realizzazione di
una sei corde in metallo, ha avuto un successo al di fuori di ogni
previsione, tanto che la prima e
cospicua fornitura gi andata
tutta esaurita. Nel frattempo avevo preparato gli esecutivi a grandezza reale della dodici corde, in
modo da mandarla in produzione
durante lestate e averla disponibile per il periodo natalizio. Ebbene,
proprio di questi giorni la notizia
che la fornitura di ogni ordinativo
commissionato in Cina rimandato di sei mesi, che in gergo tecnico
significa: a tempo indeterminato.
Cos successo? Possibile che
un paese del quale da anni abbiamo limmagine di stoici lavoratori
disposti a lavorare giorno e notte
per una ciotola di riso, pur di riscattare uno Stato ridotto in miseria, incroci adesso le braccia e rivendichi un trattamento salariale al
pari degli altri? Sul numero di Panorama in edicola il 17 giugno, c
un articolo dellottimo Sergio Romano che tratta proprio di questo
tema, rispecchiando perfettamente quanto mi vanno raccontando
i responsabili della produzione
estera della Eko. Credo si possa,
giacch ne cito la fonte, riportarne

qualche frase: Gli operai cinesi


vogliono pi soldi e cominciano
ad ottenerli. possibile che la protesta operaia appaia, agli occhi
dei dirigenti del partito, molto pi
preoccupante di una fiammata di
rabbia popolare nellangolo sperduto di un immenso mondo rurale.
Ma apre una fase delicata in cui i
sindacati diverranno pi autonomi
e combattivi. un passo, sia pure
esitante, verso la democrazia: una
prospettiva che a molti dirigenti
appare piena di rischi.
Al tempo del liceo, ho attraversato in pieno tutta quanta lepopea
del 68. Ricordo bene le adunanze
a Piazza Venezia, che davano forma ad un corteo talmente grande
che, una volta avviatosi nelle prime
file, giungeva in Piazza San Babila
senza che ancora si fossero mosse
le ultime. Adesso, che ne passato di tempo, mi trovo ad essere il
committente di un oggetto, bello
quanto si vuole, ma evidentemente
progettato per costar poco, e ci
alla luce di una realt commerciale
che prima cera ed ora non c pi.
Da un lato, dunque, destinata
ad aprirsi la forbice che segna un
prezzo per determinate prestazioni, mentre dallaltro avremo enormi

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chitarra acustica 1 duemilaundici

masse di popolazione non pi destinate ad essere deportate dalle


campagne verso le fabbriche lungo
la costa cinese.
Bene cos, bene cos.
Riccardo Zappa

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La Franklin Guitar
Company
e la chitarra leggera
Trentacinque anni fa la Franklin
Guitar Company era un piccolo
laboratorio con cinque dipendenti. Le chitarre che costruivo erano
copie di una originale Martin OM,
e molti di questi strumenti sono
stati venduti in negozi di strumenti musicali. Le vendite andavano bene e io non cercavo niente di nuovo. Il mio atteggiamento
cambi verso la fine degli anni
70, quando Stefan Grossman mi
contatt a proposito di una mia
chitarra che aveva suonato in un
negozio. Certamente gli era piaciuto molto quello strumento, ma
stava cercando qualcosa di un
po diverso
Fui felice di costruire per Stefan
una chitarra con le caratteristiche
da lui richieste, e lui fu contento del
mio successo. Cos iniziai a personalizzare le mie chitarre, non soltanto con un nuovo intarsio o con

diverse dimensioni del manico, ma


lavorando su suono e suonabilit.
Stefan mostr la sua Franklin a un
suo amico, John Renbourn. Anche
lui aveva diverse idee e preferenze su
ci che avrebbe voluto su una chitarra. Cos costruii la chitarra anche per
John e capii di avere un talento nel
soddisfare le esigenze dei chitarristi.
Il motto era: considerare le esigenze di ogni cliente come modello
unico. Un esempio recente di questa direzione stato El McMeen,
che ama suonare in accordature
diverse abbassando le corde. El mi
chiese di costruire la sua chitarra
esclusivamente per queste accordature. Questa chitarra molto
leggera e non potrebbe essere accordata in accordatura standard;
ma in DADGAD (e nelle altre accordature con le corde abbassate)
incredibile, la sua grande risposta la
distingue dalle altre chitarre.
Devo riconoscere che la mia abilit e il mio approccio nel costruire
chitarre maturato attraverso gli
anni. Ma questo il tipico effetto del
passare del tempo ed un lungo
percorso. I musicisti che ho citato
(e anche tanti altri) hanno arricchito
la mia carrier e ispirato la mia creativit. Le mie chitarre differiscono da
quelle industriali perch sono fatte
dalle mie mani per le vostre mani.
Credo che ci che mi distingue
particolarmente dagli altri liutai
sia il mio istinto verso il legno.
Anche se la mia produzione prevede dei modelli standard, considero ogni chitarra che faccio
come una chitarra personalizzata
e costruita per soddisfare le specifiche esigenze di un chitarrista.
Naturalmente tutte le mie chitarre hanno qualcosa di simile che
le contraddistingue: il peculiare
suono Franklin.
La chitarra costruita per El
McMeen pu essere ascoltata sul

suo DVD Celtic, Sacred & Pop Fingerstyle Guitar (Stefan Grossmans
Guitar Workshop, 2008). El ha avuto tante chitarre, tutte molto buone,
ma erano costruite per sopportare
la tensione delle corde in accordatura standard. Quando si passa per
esempio allaccordatura CGDGAD,
la tensione si abbassa notevolmente e si ha come risultato che le corde perdono la loro capacit di far vibrare la tavola in maniera efficiente.
Per correggere questo problema la
mia idea stata quella di rimuovere la giusta quantit di legno dalle
catene e dalla tavola armonica. In
questo modo, nonostante la minore tensione delle corde, la chitarra
suona correttamente.
La chitarra costruita in questa
maniera non pu essere suonata in
accordatura normale con delle corde light (ma si possono usare delle
extra-light) perch stata costruita
appositamente per le accordature
aperte. Se si provasse a portarla
in accordatura standard (EADGBE)
con delle corde light, si correrebbe
il rischio di scollare il top e il ponte.
Nick Kukich
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Una Franklin OM del 2007

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chitarra acustica 1 duemilaundici

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Dinamica e melodia
in accordatura standard

Ciao, sono Jacques Stotzem,


dal Belgio, e sono molto contento di partecipare a Fingerpicking.
net. Due cose anzitutto sono importanti da dire a proposito del
mio modo di suonare: la dinamica e la melodia.
Da quando ho imparato la
chitarra fingerstyle attraverso il
blues acustico, ho sempre lavorato sul controllo della gamma
dinamica, perch questa che
d vita a un brano per chitarra.
Nei miei concerti preferisco presentare un repertorio ampio, dai
brani romantici fino a energici
pezzi rock. interessante sottolineare che anche brani molto
dolci devono essere suonati con
un forte controllo della dinamica.
I fingerpicks di plastica che uso
sono di grande aiuto per ottenere un suono forte e pulito.
Laltra cosa che mi piace nella
musica la melodia. sempre
stata una grande sfida per me
cercare di creare sulla chitarra
delle melodie che possano essere cantate. La conoscenza
dellarmonia importante per
capire come una melodia possa essere sviluppata, e questa
una delle ragioni per cui, da molto tempo, uso soltanto laccordatura standard, per mantenere la conoscenza degli accordi,
delle scale, dellarmonizzazione
delle scale, e cos via. una
scelta personale, ma secondo
me lunico modo per essere capace di gestire tutte quelle nozioni era utilizzare laccordatura
standard.
Vi auguro ogni bene!
Jacques Stotzem
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Jacques Stotzem a Ferentino Acustica 2010

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chitarra acustica 1 duemilaundici

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lezioni di:
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Bruskers
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Giorgio Cordini
Giovanni Palombo
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Luca Francioso
Massimo Nardi
Massimo Varini
Muriel Anderson
Paolo Bonfanti
Paolo Capizzi
Paolo Mari
Paolo Sereno
Peppino Dagostino
Pietro Nobile
Pino Russo
Reno Brandoni
Riccardo Zappa
Stefan Grossman
Stefano Barbati
Stefano Mirandola
Val Bonetti

ar

artisti

Jackson Browne allAcoustic Guitar Meeting di Sarzana


Premiato a Corde & Voci per Dialogo & Diritti
Andrea Fabi
Tutti quelli con cui parlo sono pronti a partire con la luce del mattino
Hanno visto abbastanza a lungo la
fine arrivare per credere
Di aver sentito il loro ultimo
avvertimento
Ognuno ha il suo biglietto in mano
E come scende la sera mi siedo a
pensare ad Ogni Uomo
(Jackson
Browne.
For
Everyman, dallalbum omonimo, 1970)
Cos, con la risposta scritta 37
anni fa a Wooden Ships dallalbum Crosby, Stills & Nash (1969),
un emozionato Jackson Browne
inizia la perfomance magica di sabato 22 maggio sul palco centrale
del XIII Acoustic Guitar Meeting di
Sarzana, dopo che gli stato consegnato il premio Corde & Voci
per Dialogo & Diritti. stato il risultato di un lungo lavoro, iniziato
da Roy McAlister, amico di lunga
data e liutaio di Jackson Browne,
coordinato dalla grinta del direttore artistico della rassegna, Alessio
Ambrosi, che non ha mai mollato.
Anche nei momenti in cui sembrava proprio si dovesse rinunciare,
ecco il jolly che non ti aspetti! Ma
com cominciato il tutto?

cominciato a parlare del festival a


Jackson, ne ha parlato in maniera
davvero entusiasmante dato che
a Sarzana ci ha lasciato il cuore (e
infatti ci ha portato poi questanno
tutta la famiglia) e ne ha parlato tutte le volte che si sono incontrati.
Un bel giorno, siamo nel 2009, mi
arriva une-mail dal buon Roy, nella quale mi scrive che ci sono tre
pass per il backstage del concerto
che Jackson terr a Bologna l11
di maggio. Arriva il fatidico giorno
al Teatro Manzoni di Bologna e,
subito dopo il fantastico concerto, vado nei camerini dove JB mi
riceve subito con un gran sorriso.
Infatti Roy gli aveva anticipato la
visita di un suo amico italiano. Dopo aver parlato di chitarre per una

Abbiamo avuto un sogno


Durante lXI edizione dellAGM
di Sarzana, Alessio Ambrosi, Roy
McAlister ed io parlammo di un
sogno: far tesoro della grande
amicizia di lunga data di Roy con
Jackson Browne per portarlo al festival. Eravamo proprio fuori della
Fortezza Firmafede sede storica
dellAGM e tutti e tre discutevamo di come si poteva fare per portare un vero e proprio gigante della
nostra musica a Sarzana.
Tornato a Gig Harbor, Roy ha
20
chitarra acustica 1 duemilaundici

buona mezzora, gli comincio a


raccontare del Meeting di Sarzana
e lui mi conferma che Roy gliene ne
aveva parlato tantissimo in termini
davvero entusiastici. Quando gli
dico che il festival si svolge in una
fortezza del 500, nelle cui stanze
si tengono esposizioni di centinaia
di chitarre acustiche, workshop di
liuteria, seminari di chitarra e concerti, vedo una luce accendersi nei
suoi occhi. Mi dice che gli piacerebbe venire, per Roy mi aveva
avvertito: Se fosse per Jackson,
lui andrebbe in tutti i posti dove viene chiamato, ma poi il suo management gli ricorda la sua fittissima
agenda di impegni e molte cose
purtroppo sfumano. Cos saluto
Jackson con una flebile speranza

Jackson Browne allAcoustic


Guitar Meeting di Sarzana

di rivederlo a Sarzana.
Passa lestate e Alessio mi telefona, dicendo con la passione
che lo contraddistingue: Andre,
ci dobbiamo provare, Roy lo deve
contattare a tutti i costi! Jackson
in tour e non risponde alle e-mail
di Roy, ma quando ormai avevamo perso ogni speranza, Alessio
viene a sapere che la manager di
Jackson Cree Clover Miller, figlia
udite udite di Joel Rafael, che
a sua volta a Sarzana ci aveva lasciato il cuore. Comincia allora una
fitta rete di e-mail e telefonate tra
Alessio e Cree, il cui tema era dare
il premio Corde & Voci a Jackson
Browne, che avrebbe suonato alcuni pezzi il sabato sera della settimana dellAGM. Ricordo come fosse adesso la telefonata di Alessio:
Andre, ti comunico ufficialmente
che Jackson Browne sar a Sarzana per ritirare il premio e suoner
alcuni pezzi, ma tu mi devi dare
una mano, ti devi prendere cura di
lui, ci conto. Stare tre giorni con
Jackson Browne e chi sarebbe
stato cosi pazzo da rifiutare? Inizia
cosi il conto alla rovescia.
Un po di storia
Jackson Browne nasce in Germania nellottobre del 1948, ma
cresce a Los Angeles e la sua carriera di autore inizia prestissimo:
allet di sedici anni scrive gi un
capolavoro come These Days,
che gli viene subito presa da Nico
dei Velvet Underground. Durante lultimo anno della high school
entra a far parte per un brevissimo periodo della Nitty Gritty Dirt
Band, poi collabora con gli Eagles
con cui fa dei tour insieme a Linda
Ronstadt.
David Lindley il musicista con
cui Browne ha condiviso gran parte
della sua vita musicale e le circostanze del loro incontro furono molto particolari. La prima volta si videro al Topanga Banjo Fiddle Contest,
dove Jackson partecip con la Nitty Gritty che vinse, mentre per il primo anno Lindley partecip invece
come giudice, dopo aver vinto cinque volte di fila; Ry Cooder fu uno

dei promotori di questa nomina


forse perch lui arrivava sempre secondo! Contestualmente, Lindley e
il suo gruppo, i Kaleidoscope, uscirono con un album che colp molto
Jackson. In seguito si incontrarono
ad una convention della CBS, dove
Lindley scopr che Browne era un
grande appassionato della musica
dei Kaleidoscope e che andava ad
ascoltarli stando fuori dai locali perch minorenne. Al primo concerto
di JB al Troubadour, dove apriva per
Linda Ronstadt, il batterista della
Nitty Gritty si present con Lindley,
il quale si era portato dietro il suo
violino. Appena presentati Jackson
inizi a suonare These Days, che
David non aveva mai sentito prima,
e dopo qualche secondo cominci
a suonare anche lui. Lemozione
che prov JB lo port a iniziare una
collaborazione con Lindley che dura ancora oggi.
Il suo debutto risale al 1972 con
lalbum omonimo, al quale partecipano musicisti gi in evidenza (tra
cui Clarence White e David Crosby)
e che gli frutta gi i primi successi
di classifica (Doctor My Eyes e
Jamaica Say You Will).
Nel 1973 esce For Everyman,
contenente la sua personale versione di Take It Easy, brano che
aveva abbandonato e poi terminato assieme al grande amico Glenn
Frey, che con gli Eagles ne fece
una hit incredibile: oggi ne esistono
oltre duecento versioni e Jackson
in ogni concerto dice che sta cercando la versione cinese, perch
Lindley la vuole cantare In For
Everyman ci sono inoltre la sua versione di These Days e la piccola
hit Redneck Friend. Lanno dopo
pubblica Late for the Sky, da molti
critici ritenuto il suo lavoro migliore.
Nel 1976 esce The Pretender, con
liriche fortemente influenzate dal
suicidio della moglie Phillys.
Nel 1977 esce un album dal vivo
contenente solo pezzi inediti, Running On Empty, che tratto dal suo
tour americano e rappresenta il suo
maggior successo commerciale.
Nel 1979 organizza il grande concerto No Nukes, con partecipazioni
21
chitarra acustica 1 duemilaundici

ar

tra gli altri di musicisti del calibro


di Crosby, Stills & Nash, Bruce
Springsteen, Ry Cooder e James
Taylor.
Hold Out esce nel 1980 e sale al
primo posto nelle classifiche. Nel
tour del 1981 continua a portare
avanti le sue idee pacifiste e antinucleari, tanto che nel 1982 viene
arrestato in California mentre manifestava davanti a una centrale nucleare. Browne ritorna in classifica
sempre nel 1982 con il brano Somebodys Baby, con cui aprir gli
show del suo primo lungo tour Europeo. Nel 1983 esce Lawyers in
Love, con sonorit pi pop e qualche ritorno al folk-rock tradizionale:
il brano omonimo una nuova hit.
Nel 1985 duetta con il sassofonista Clarence Clemons nel singolo
Youre a Friend of Mine.
Tra il 1984 e il 1985 viene coinvolto da Little Steven nel progetto antiapartheid di Sun City, e nel
1986 vede la luce Lives in the Balance, caratterizzato da forti accuse al reaganismo, testi polemici e
appassionati e la novit di sonorit
esotiche grazie alla collaborazione
con un gruppo di artisti sudamericani in alcune canzoni (Lawless
Avenue e Lives in the Balance).
Alla fine del decennio esce World in
Motion, in cui presente la cover di
Little Steven I Am a Patriot.
Negli ultimi anni Browne non
molto prolifico discograficamente,
ma ritrova una verve che ricorda,
almeno in parte, le composizioni
del suo periodo migliore. Nel 1993
esce infatti Im Alive, in cui sono in
evidenza un paio di pezzi come la
title track e Sky of Blue and Black.
Nel 1996 esce Looking East, in cui
spicca il brano The Barricades of
Heaven. Per i venticinque anni di
carriera, nel 1997, esce la sua prima antologia The Next Voice You
Hear The Best of Jackson Browne, contenente due brani inediti:
The Rebel Jesus e The Next Voice You Hear.
Nel 2002 vede la luce The Naked Ride Home, dove ci sono dei
veri e propri gioielli come il pezzo
che d il titolo allalbum, About

ar

Jackson Browne allAcoustic


Guitar Meeting di Sarzana

My Imagination (riproposta poi in


tour come medley con Doctor My
Eyes), Walking Town, il reggae
For Taking the Trouble e My Stunning Mistery Companion. Due anni
dopo viene pubblicata una nuova
compilation in due dischi, The Very
Best of Jackson Browne. Nel febbraio del 2004 Bruce Springsteen
fa il discorso di presentazione per
lui alla Rock and Roll Hall of Fame.
Nel 2005 esce il suo primo vero e
proprio live album: Solo Acoustic
Vol. 1, a cui fa seguito il Vol. 2. Entrambi questi album danno la giusta immagine di Jackson Browne
dal vivo: una serata tra amici dove
lui esegue pezzi a richiesta, commentandoli con aneddoti e battute
e regalando emozioni uniche. Nel
2007 viene introdotto alla Songwriters Hall of Fame. Esce poi Time
the Conqueror, molto ben scritto,
i cui testi sono centrati fortemente
su temi politici (Why is impeachment not on the table / We better
stop them while we are able)
e su fatti come luragano Katrina
(Where Were You). L11 maggio di
questanno uscito Love Is Strange, registrato durante un tour del
2006 in Spagna (Madrid, Barcellona, Oviedo e Siviglia) con el maestro David Lindley e vari musicisti
spagnoli, con i quali Jackson ripercorre magnificamente la sua ultradecennale carriera musicale.
Tre giorni con JB
finalmente il 20 maggio.
Jackson Browne arriva con un volo da Madrid alle 15.52 a Firenze
e, per essere sicuro di non avere
intoppi e giungere in ritardo, sono in aeroporto alle 14! Le due
ore volano e poco dopo le 16 lui
si affaccia sorridente dal cancello
degli arrivi, con la sua simpaticissima compagna Dianna, e mi saluta dicendo: Cos dopo un anno
ci vediamo di nuovo! ricordandosi
evidentemente del nostro incontro dopo il suo show a Bologna.
Questo sorprendente saluto mi
tranquillizza e fa sparire in un secondo tutte le paure e le ansie che
avevo nellincontrare un pilastro

della musica come lui. La capacit


di Jackson di metterti a tuo agio
stupefacente.
Carichiamo i bagagli con la sua
chitarra una Gibson LG-2 degli
anni 40 tutta in mogano e ci dirigiamo verso lalbergo a Sarzana;
abbiamo poco pi di unora di strada da fare. Dopo aver tranquillizzato telefonicamente Alessio e dopo
i convenevoli di rito, il discorso scivola subito e con naturalezza sulle
chitarre. Quando lui parla dei suoi
amici ovviamente li chiama per nome: Neil, David, Bonnie, James,
Ry In quel momento mi rendo
conto ancor di pi che, accanto a
me nella mia auto, seduto uno dei
miei miti musicali, uno dei migliori
cantautori di sempre con tutti i suoi
dischi, i capolavori che ha scritto, le
collaborazioni con centinaia di altri
musicisti
Mi dice subito che non ha portato la sua McAlister perch, essendo in palissandro brasiliano, aveva
paura di incontrare problemi in dogana. Poi, con un po di timore, gli
dico che in tutti questi anni di concerti, secondo me, il miglior suono
dal vivo che io abbia mai sentito
stato quello di Neil Young con il
suo FRAP (Flat Response Acoustic
Pickup) System; che per sembrerebbe essere un sistema estremamente difficile da settare, tanto
che il guitar tech di Young Larry
Cragg disse in unintervista che
poteva andar bene solo per chi
ha un impianto da almeno 50.000
dollari e un pazzo come lui che
glielo regola prima di ogni spettacolo. Jackson assolutamente
daccordo, anzi proprio grazie
a Neil che anche lui ha montato
per un periodo il FRAP sulle sue
chitarre. Poi un giorno successo
un guaio e ha provato a sistemare
da solo il pickup, ma era davvero impossibile. Cos ha portato la
chitarra a Cragg per farsi spiegare
come ripararlo, ma lui non ne ha
voluto sapere: era davvero geloso
del suo sapere e non permetteva
a nessuno di assisterlo durante le
riparazioni. Allora Jackson ha lasciato perdere il FRAP: Sai, se mi
22
chitarra acustica 1 duemilaundici

succede qualcosa del genere durante un tour davvero un casino.


Cos sono passato al Trance Audio
[Acoustic Lens] che praticamente
ha lo stesso principio del FRAP.
Successivamente gli chiedo
com arrivato alle chitarre Teisco
(a Bologna un anno fa lho visto
usare per tre pezzi proprio una Teisco Del Rey da 150 dollari, e il suono era stupefacente). E lui, facendo
un sorrisetto ironico, mi chiede se
ultimamente avevo visto Ry Cooder dal vivo. Al che gli rispondo
che lavevo visto proprio lo scorso
anno a Roma e che mi aveva colpito una Telecaster baritona stranissima Jackson si mette a ridere e
dice: S, proprio quella! Sai qual
il segreto di quella chitarra? Il pick
up Teisco: Ry lo ha montato pure
sulla Coodercaster [la Strato pi
usata da Cooder, che ha anche un
pickup Oahu Lap Steel al manico].
Poi Jackson e Dianna rimangono
colpiti dai blocchi di marmo di Carrara e poco dopo il jet lag ha il sopravvento; JB arrivato da Santa
Monica con uno scalo a Barcellona
per prendere Dianna
La sera siamo a cena insieme a
Roy McAlister con famiglia e al nostro caro amico Paolo. Roy vuol fare
una sorpresa e porta in albergo sei
chitarre di sua costruzione, tre mie
e tre di Paolo. Io prendo subito in
mano la nuova Roy SmeckAlister
di Paolo, battezzata cosi proprio da
Jackson, in adirondack e mogano:
davvero un gran suono. Ma, mentre
mi sto dilettando, vedo una mano
che afferra la chitarra e me la strappa letteralmente via; mi giro e vedo
Jackson sorridente che dice: Questa la suono io! Tira fuori un plettro
e si mette a suonare di fianco a me:
la chitarra suona molto meglio, alla
faccia di chi ancora non crede che
le mani contano nel suono! Quello che mi sorprende quanto JB
suoni pesante: pensavo di avere
io una mano pesante, ma lui suona davvero molto pi forte di me,
porta le chitarre veramente al limite
e ripeto le chitarre in mano sua
suonavano proprio meglio Avere
lui vicino che accenna Barricades

Jackson Browne allAcoustic


Guitar Meeting di Sarzana
of Heaven, Time the Conqueror,
These Days, For Everyman
mi faceva sentire in paradiso. Ogni
tanto Paolo ed io ci guardavamo e
non credevamo ai nostri occhi.
Jackson quindi chiede a Roy a
che punto la replica della Gibson
CF-100. In effetti da un po che
ne sento parlare da Roy, il quale
non gliela voleva fare perch a suo
dire le tre originali che ha Jackson,
scelte tra oltre trenta, sono strepitose. Roy comunque dice che
gliela porter ad uno dei due concerti che JB terr nello stato di Washington a fine luglio, anche perch
deve far provare una chitarra a David Lindley. E aggiunge una novit
dellultima ora: dato che Jackson
ha tre CF-100 strepitose, che si sta
appassionando alle LG-2 e che la
LG-2 di base una CF-100 senza
la spalla mancante, Roy si inventato un altro modello di chitarra da
sottoporgli, basato sulla LG-2 ma
un po pi lunga e larga, con attacco del manico al XIII tasto, fasce e
fondo in mogano, scala corta.
La prova continua con una Rick
Ruskin Signature Model, praticamente una replica delle Gurian
che oltre trentanni fa avevano sia
Paul Simon che JB. Poi, quando
questultimo prende in mano la mia
00-45, Roy prontamente gli chiede
se la vuole portare sul palco il sabato, visto che anche microfonata. Lui la suona ancora un po, ma
non risponde
Estasiati si va poi a cena, e quando gli faccio provare un Amarone
con i controfiocchi, spalanca gli
occhi ed esclama: This wine is
terrific! Allora gliene porto due
bottiglie, che si porter poi via in
valigia. Jackson proprio a suo
agio, scherza moltissimo con i figli
di Roy, loquace e rilassato, apprezza davvero tanto i piatti a base
di pesce dellhotel. Durante la cena
succede qualcosa di veramente
simpatico: alcuni fan mi avevano
detto che Jackson era vegano (i
vegani sono gli ultras dei vegetariani), cosa che ho poi riferito a Roy,
che rimasto molto sorpreso. Al
che, dopo i vari antipasti di pesce

e carne e i vari secondi sempre di


pesce che Jackson si era gustato,
Roy si avvicinato a me con un
sorriso sornione e mi ha sussurrato: Vegan my ass!
Dopo aver mangiato, Jackson
chiede esplicitamente di andare in
Fortezza, perch vuol vedere John
Gorka suonare. Appena entrati ci
accoglie Alessio Ambrosi, che finalmente ha il piacere di stringergli la
mano e lo accompagna a lato del
palco principale. Noto che in quel
momento Jackson cambia faccia,
diventa molto serio e ho avuto la
sensazione che si trasformasse nel
professionista che . Appena alcuni
fan lo hanno notato, ho sentito una
gran pressione, perch dovevamo
assolutamente evitargli situazioni
spiacevoli: la privacy per Jackson
la priorit assoluta. Nonostante sia nascosto nellombra, alcuni
si avvicinano, ma lui in ogni caso
ha un saluto per tutti. Cos, ad un
certo punto, mi faccio coraggio e
gli dico che avevo piacere di presentargli un ragazzo che ha avuto

23
chitarra acustica 1 duemilaundici

ar

un impatto importante sulla chitarra


acustica in Italia; al suo benestare
faccio un cenno al nostro Andrea
Carpi, che si avvicina e i due iniziano a parlare: bastano due minuti
per toccare i temi della tablatura,
che Jackson confessa di non aver
mai compreso appieno, e delle accordature aperte, a proposito delle
quali raccomanda un libro che
profondamente connesso con lintero universo e che approfondisce
in modo efficace il rapporto tra scale e accordi: The Tao of Tunings A
Map to the World of Alternate Tunings (Hal Leonard, 2008) di Mark
Shark, di cui ricorda in particolare le
collaborazioni con John Trudell.
Poi il momento di John Gorka, a cui fa tantissimi complimenti
e a cui poi non risparmia applausi quando sale sul palco. Appena
terminato il set di Gorka, chiede
subito di andarsene prima che si
accendano le luci. Arriviamo quindi
in albergo e ci si d appuntamento
per la mattina successiva sul tardi,
perch voleva esercitare la voce

In concerto con la Gibson LG-2


(foto di Alfonso Giardino)

ar

Jackson Browne allAcoustic


Guitar Meeting di Sarzana

per un paio dore.


Verso le 13 di sabato ci ritroviamo al ristorante e ripetiamo la performance gastronomica della sera
precedente. Comincia a raccontarmi di un Les Paul anni 50 pagato 85.000 dollari e subito interviene
Dianna: Quando Jackson compra
una chitarra non ti puoi sbagliare:
arriva a casa con un sorriso incredibile e capisci che ne ha combinata una delle sue Dopo un po mi
confessa infatti che gli successa
una cosa bellissima, cio che si
comprato una chitarra!
Dopo pranzo si va in Fortezza,
dove il buon Alessio lo prende in
consegna. Cos io vado a dare
un saluto ai vari amici di Fingerpicking.net, che non vedevo da una
vita, poi mi avvicino allo stand di
Roy McAlister dove trovo una ressa incredibile: infatti c Jackson
che sta suonando varie chitarre,
tra cui un paio di Gibson dannata di Andrea Bagnasco, liutaio e

grande appassionato ed esperto


di chitarre vintage. Jackson poi
comprer da Andrea una LG-2
davvero splendida.
Durante il giro della Fortezza accade proprio quello che temevamo: un paio di fan estremamente
esuberanti si avvicinano con pacche sulle spalle, urlando cose del
tipo: Dai Jackson, facciamo una
foto! Jackson non fa una piega e
sottovoce dice loro: Va bene, ma
per favore non attirate lattenzione della gente. E come se avesse parlato a un muro, uno dei due
grida: Ah, chi mi fa la foto con
Jackson? Allora Alessio ed io facciamo un tagliafuori degno del miglior Meneghin e portiamo via JB,
che di l a poco far il soundcheck.
Per il soundcheck JB si porta sul
palco la sua LG-2 e la mia McAlister 00-45. Quando la prova, non
trovando dove attaccare la tracolla,
mi dice nel microfono: Andrea, no
guitar strap? Per fortuna qualcuno

dei tecnici gli porta una tracolla,


che legher alla paletta.
Si va al ristorante con Dianna,
Roy e la sua famiglia. Quando entriamo cera un sacco di gente che
stava guardando la finale di Champions League di calcio. JB si ricorda che giocava la mia squadra: al
suo arrivo, per rompere il ghiaccio e
sapendo che veniva da Madrid, gli
avevo chiesto se aveva incontrato
molti italiani in aeroporto, visto che
cera una finale di Coppa. Allora mi
dice: Non vai a vedere la partita?
Gli rispondo che preferivo stare con
loro, e comunque entro mezzora
saremmo dovuti ritornare in Fortezza. Ma lui non sente ragioni, si alza,
mi prende sottobraccio e mi porta
davanti alla TV dicendo: Adesso
spiegami cosa sta succedendo
Vedere la finale di Champions della
propria squadra con Jackson Browne sottobraccio difficile da credere
pure per me, ma successo.
Dopo cena lui chiede espressamente di tornare un po prima in
Fortezza, perch vuole vedere la
performance di Victoria Vox. Appena finita la performance di Victoria,
lo accompagno nel camerino e lui
comincia a scaldarsi, prima con
la chitarra (Time the Conqueror,
The Road, For Everyman, Barricades of Heaven e lick vari) poi
con la voce. Quando comincia a
cantare rimango a bocca aperta:
una potenza incredibile! Jackson
spingeva di brutto con il diaframma e tirava fuori un volume di voce
pazzesco, un volume che sicuramente non ti aspetti da un uomo di
circa sessanta chili di peso.
Il premio e lesibizione
Ore 22.30: showtime! Prendiamo lascensore insieme, Jackson
si sistema la camicia, chiede a
Dianna come sta, poi quando arriviamo a lato del palco chiede di
poter verificare le chitarre prima di
essere chiamato. Al che Alessio
fa fare una pausa di cinque minuti
prima di chiamare sul palco Massimo Caleo, il simpaticissimo sindaco di Sarzana, appassionatissimo di musica, che consegner il

In concerto con la McAlister 00-45


Vintage Series (foto di Alfonso Giardino)

24
chitarra
chitarraacustica
acustica1 1nov.duemiladieci
duemilaundici

Jackson Browne allAcoustic


Guitar Meeting di Sarzana
premio Corde & Voci per Dialogo
& Diritti a JB. Il sindaco poi, quasi
urlando, ringrazier Roy McAlister
per aver aiutato Alessio Ambrosi
nellimpresa di portare Jackson al
festival di Sarzana.
Finita la cerimonia arriva il momento che i fan, venuti veramente
da tutta Italia, stavano aspettando:
Jackson imbraccia la sua Gibson
e inizia una sempre toccante For
Everyman. A dir la verit allinizio
del pezzo si nota qualche incertezza: infatti, incredibile a dirsi,
Jackson davvero emozionato.
Finito il primo pezzo cambia chitarra, prende la mia McAlister 00-45
e inizia linconfondibile arpeggio
di These Days. Segue poi una
struggente Barricades of Heaven. E chiude il set quella che JB
chiama una sorta di preghiera, Far
from the Arms of Hunger. Il pubblico lo richiama a gran voce per
un bis, che conceder: Questa
una canzone che ho scritto veramente tanti anni fa! Si tratta di
Take It Easy, con il pubblico entusiasta che batte le mani a tempo
e canta il ritornello
Ciao little brother
Dopo i saluti si torna in camerino, dove ci si intrattiene con Roy
e altri amici, poi si va in albergo.
Mentre siamo in macchina metto
sul lettore cd Blood on the Tracks,
e Jackson e Dianna canticchiano
dietro a Dylan. Quando arriviamo
in albergo, gli dico che lepisodio
successo con quel fan nel pomeriggio mi aveva fatto sentire a disagio, e lui: Andrea, mi dispiace
tantissimo averti causato questo
disturbo. Le persone che mi stanno vicino subiscono questo genere di pressione e vorrei evitarlo in
tutti modi, ma purtroppo succede. Infatti oggi anche successo
che qualcuno mi riprendesse con
la videocamera mentre ero con
Dianna, e questo inaccettabile.
Dianna ed io ti ringraziamo tantissimo per esserti preso cura di noi
in questi giorni, sei stato davvero
gentile. Appena Jackson mi dice
queste cose, mi viene in mente la

definizione che d di lui David Crosby: Se il bufalo sta morendo di


fame o il vicino rimane senza luce
elettrica, arriva subito la chiamata
di Jackson. E Nash di rimando:
Non c niente che non faremmo per questo ragazzo quando ci
chiama. Non a caso anche Randy
Newman in una canzone dal titolo
emblematico, A Piece of the Pie,
scrive: E se ne fregano tutti tranne Jackson Browne [] Bono in
Africa non mai qua / Il paese
volta i propri occhi solitari verso
chi? / Jackson Browne.
La domenica il giorno dei saluti,
e durante il check out incontriamo
alla reception Beppe Gambetta,
che presento subito a Jackson come un orgoglio musicale italiano.
Durante il viaggio verso laeroporto
telefoniamo ad Alessio: Jackson
lo ringrazia per linvito, per quello
che sta facendo per la musica, gli
dice che si trovato benissimo,
che lAGM uno dei festival pi
belli a cui abbia mai partecipato, e
che per questo gli far tantissima
pubblicit negli Stati Uniti. Allaeroporto di Pisa ci si abbraccia come
vecchi amici: lo ringrazio per la sua
disponibilit e ci salutiamo dicendoci che ci vedremo on the road.
Ciao little brother!
Appunti finali sul guitar freak
Jackson Browne un vero e proprio guitar freak. Ha moltissime
chitarre e, in particolare, moltissime
chitarre acustiche. Bellissima fu la
battuta di Bonnie Raitt durante un
concerto insieme, riferendosi alla
lunga fila di chitarre che JB aveva
sul palco: Ecco il miglior modo per
usare il legno: fare chitarre da far
suonare a Jackson Browne!
E di ogni chitarra Jackson ha scoperto le peculiarit e laccordatura
che la fa suonare al meglio. JB usa
moltissime accordature alternative,
perch ogni chitarra vuole essere accordata in un certo modo e
perch con unaccordatura puoi
trasformare una canzone (vedi come ha trasformato un pezzo come
Looking East accordando la chitarra in CGDGDD); inoltre perch gli

ar

piacciono sonorit piene, e a volte


deve arrangiare con la chitarra canzoni che sono state scritte ed eseguite al pianoforte; oppure perch
spesso va in tour da solo e deve riarrangiare pezzi che esegue di solito
con la band. Suona molti pezzi con
chitarre accordate mezzo tono sotto
e a volte usa unaccordatura appresa da John Leventhal, in Sol aperto
ma con la sesta corda in Do.
In tour Jackson Browne si porta
un vero e proprio armamentario
e, come il suo amico David Crosby,
non ha problemi a montare pickup
su chitarre di 70-80 anni fa. Le sue
preferite sono:
due Gibson Roy Smeck Stage
Deluxe degli anni 30, una accordata mezzo tono sotto e laltra un
tono sotto.
Poi sul palco di solito porta anche:
una riedizione Gibson Roy Smeck
Stage Deluxe del 1994;
tre Gibson CF-100 degli anni 50
(una accordata in Re minore, una
in Mi bemolle minore e una in Re);
una CF-100E accordata in Sol;
una Martin 00-17 degli anni 50
(in C# G# D# G# D# D#);
una Martin D-41 degli anni 70 in
accordatura standard;
una Epiphone Troubadour del 66
accordata in Mi bemolle minore;
una McAlister Crosby Model in
accordatura standard;
una McAlister Roy SmeckAlister
accordata mezzo tono sotto, usata
in fingerpicking;
una McAlister baritona;
una Ryan Mission Grand Concert
accordata in Sol.
Le sue corde preferite sono le
DAddario. Su tutte le chitarre
monta pick up Trance Audio Acoustic Lens T3 e, quando suona da
solo, usa anche un microfono Neumann KM 184 e un ampli Fender
Bandmaster.
Ma queste sono solo le chitarre
acustiche che si porta in tour

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25
chitarra acustica 1 duemilaundici

ar

artisti

John Gorka a Sarzana


Incontro con un cantautore-chitarrista di punta del nuovo folk
Lauro Luppi
Questo maggio ho avuto il piacere di partecipare al mio secondo
Acoustic Guitar Meeting di Sarzana. Considerando la mia prima
visita, pregustavo gi la magnifica
settimana che mi aspettava con
i miei cari amici italiani, con le
belle chitarre e la musica dal vivo
del festival. Questanno ho portato con me mia moglie e i miei
due figli per far loro assaporare
le bellezze naturali e storiche il
cibo e la cultura dItalia e la sua

splendida gente. Non mi aspettavo per di avere il privilegio di conoscere un cantautore americano
che ammiravo da anni, John Gorka. Lho visto in concerto diverse
volte negli Stati Uniti posseggo
diversi suoi cd abbiamo anche
molti amici in comune. Ho spesso
pensato a lui come a un tesoro
dellAmerica, uno tra i pi grandi compositori contemporanei di
canzoni ma non lavevo mai
incontrato. Il caso ha voluto che

fosse in unantica fortezza dellItalia settentrionale, dove ho avuto


finalmente lopportunit di stringergli la mano e dirgli di persona
quanto io ami la sua musica.
Uno dei vantaggi del mio lavoro
di liutaio di poter incontrare musicisti che ammiro e aver lonore
di dir loro personalmente quanto
la loro musica significhi per me.
Ma aver incontrato John Gorka
questanno a Sarzana stato molto di pi. John ed io, insieme alla
mia famiglia, abbiamo passato tre
giorni assieme, contornati amorevolmente da un gruppo splendido
di amici speciali. Abbiamo condiviso momenti toccanti nel corso di
riunioni private e pranzi casalinghi.
Dopo ogni pranzo John prendeva
la sua chitarra e, senza che nessuno glielo chiedesse, ci suonava
qualche sua canzone. quello che
ha fatto quello che voleva fare.
stata unesperienza che mi ha
colpito e che mi rimasta dentro.
Non dimenticher mai quei giorni
e dagli sguardi di quei pochi che
hanno avuto la fortuna di far parte
di quei momenti, posso dire che
non sar il solo.
Delle tante cose che mi aspettavo da Sarzana, questa esperienza
inaspettata quella che pi risplender tra i miei ricordi. Grazie John!
(Roy McAlister, Gig Harbor, 9
giugno 2010)
Miglior presentazione dellartista
credo non potesse essere espressa, scritta da uno che di cantautori se ne intende, almeno credo!
Pertanto, ogni intenzione o tentativo di presentare John Gorka pu
essere messo tranquillamente nel
cassetto o postposto a quanto ha
scritto chi, bisogno di tante presentazioni certo non ha Tuttavia

In concerto al Meeting di Sarzana


(foto di Tiziano Gagliardi,
Circolo Fotografico Sarzanese)

26
chitarra acustica 1 duemilaundici

John Gorka
a Sarzana
riteniamo (plurale plurale, non
maiestatis) utile e doveroso completare i servizi sulla XIII edizione
dellAcoustic Guitar Meeting di
Sarzana presentando John Gorka
sia in modo un po didascalico,
sia successivamente in modo meno scontato in quanto, daccordo
con lo stesso artista e con il nostro
capitano Andrea Carpi, percorrere un binario diverso, raccontare
una storia, una storia di amicizia,
intimit, sensibilit e treni (sicuramente uno di troppo), pu fornire una chiave di lettura diversa,
nuova, anche se saldamente legata alla grande tradizione del nostro strumento. Del resto, sapete
benissimo come il cuore pulsante
di Sarzana non sia soltanto la chitarra, ma la gente che si incontra
e che la vive.
Perch John Gorka
Potrei iniziare semplicemente
dicendo perch John Gorka:
perch personalmente lo ritengo uno dei pochissimi in grado di
proseguire la grande tradizione
della canzone dautore a un livello
paragonabile a quello dei grandi
classici, perch cantautore per
cantautori, mai sopra le righe, mai
scontato, perch cantastorie e
chitarrista dotato di tecnica poco
pi che elementare ma estremamente efficace, in grado di colpire
proprio per la leggerezza con cui
accompagna una voce splendida e
perch, aspetto di importanza fondamentale, al recente Meeting di
Sarzana ha colpito profondamente
tutti i presenti, nessuno escluso.
Per questo ritengo, ma non sono il solo, che lapertura del Meeting alla canzone dautore sia un
aspetto fondamentale da considerare per il movimento della chitarra
acustica tutta.
Cosa segnalare
Sar sincero, non troverete
unincisione che una che non
valga i soldi che costa, a testimoniare una serie di pubblicazioni di
livello qualitativo sempre molto alto. Anche nel caso in cui il nostro

ha registrato con una band, questa mai sopra le righe, sempre al


servizio dellartista e della canzone.
Non parliamo poi della qualit delle
registrazioni: se osservate le etichette per cui John ha pubblicato
e pubblica tuttora, riconoscerete
due etichette che hanno fatto della
qualit un vero e proprio manifesto.
Irrinunciabili sono tutti i dischi
registrati per la Red House, a cui
deve essere aggiunto il Land of
the Bottom Line che ne diffuse il
talento purissimo. Qualcuno un
po di maniera (After Yesterday e
Old Futures Gone) in cui si tent
la via della Americana o del New
Country, via che fu causa di fraintendimento dellartista, che si vide
etichettato un po in tutti i modi,
specie in seguito agli anni trascorsi
a Nashville e alle collaborazioni con
Nancy Griffith. Sappiate che John
Gorka nel 1996 decise di lasciare la
Windham Hill, complice la tendenza delletichetta ad essere, per gli
intenti dellautore, un filino troppo
commerciale. Inoltre, le radici in
New Jersey (a poche uscite dopo
sulla NJ Turnpike vive quellaltro
italo-irlandese, quello che scrisse
di fabbriche e oscurit ) e le
tematiche delle canzoni fecero s
che John Gorka fosse etichettato
persino come il nuovo Springsteen: beh, nulla di pi sbagliato; qui
siamo alla presenza di una carriera e di una forma di canzone che,
pur rispettando i canoni tradizionali
della canzone dautore americana,
del tutto originale.
Ma s, c un ma: John Gorka artista da palco, per la gente, pare trovarsi maggiormente a
proprio agio di fronte o in mezzo a
delle persone che sono pronte ad
ascoltare le sue storie (ci arriveremo). John Gorka potrebbe porsi
nelle migliori condizioni di fronte
alla bolgia impazzita di uno stadio
cos come a poche persone presenti in una stanza, e leffetto sarebbe esattamente lo stesso, identico: toccare ciascuno dei presenti
in un modo profondo ed efficace,
ottenendone limmediato silenzio
teso ad ascoltare lunica cosa che
27
chitarra acustica 1 duemilaundici

ar

conta, le canzoni, cantate da una


delle voci sicuramente pi belle del
panorama musicale attuale.
A costo di fare a cazzotti con chi
vi precede nella fila per accaparrarsi lultima copia disponibile, dovete avere il dvd The Gypsy Life, a
qualunque costo ne vale la pena,
tanto il male fisico poi passa. Come
definirlo? Concerto privato, concept concert non lo so, so solo
che una volta inserito il prezioso
dischetto nel lettore, la prima cosa
che sorprende latmosfera intima
del contesto: un tappeto, qualche
pianta, qualche microfono, una
chitarra, un mandolino, un pianoforte e un basso elettrico (suonato
da Michael Manring). E poi? Poi
la chitarra acustica che suona come una chitarra di legno, il basso
caldo e naturale che suona come
un basso e la voce sorprendente
per la presenza e la pulizia, tale da
rendere il gruppetto presente l dietro a voi. Tecnicamente parlando
il dvd una meraviglia: non ci sono riverberi elastici, equalizzazioni
pesanti, compressioni macch,
il tutto suona in modo assolutamente e finalmente naturale, in un
modo splendido che rende onore a
uno dei pi grandi cantautori oggi
viventi. Poche cose, ma quelle giuste nel momento giusto e al posto
giusto, una serie di canzoni che inducono il sottoscritto a una perversa ricerca di aggettivi, peraltro inutile in quanto nessuno renderebbe
onore a un documento cos bello e
cos prezioso.
Un po di storia
Della discografia di John Gorka
abbiamo gi detto. Vediamo ora di
capire i perch (o provarci almeno)
che portano un personaggio qui in
Italia semisconosciuto ad essere
considerato uno dei maggiori cantautori in attivit.
Gli inizi lo vedono studente di
Storia e Filosofia ed ospite fisso nel
locale di Godfrey Daniels, una delle
istituzioni musicali della parte orientale della Pennsylvania: un piccolo
caff e sala dascolto di quartiere
che, come spesso accadeva, si

ar

John Gorka
a Sarzana

trovava ad esser ritrovo di amanti della musica e musicisti. Ben


presto lartista residente John
Gorka incontra Stan Rogers, Eric
Andersen, Tom Paxton e Claudia
Schmidt, ricevendone influenze e
ispirazioni. Logica conseguenza
il successivo trasferimento a New
York City, dove Jack Hardy del circolo Folk Fast (un terreno fertile per
molti importanti singer-songwriter)
diviene una potente fonte di educazione e di incoraggiamento.
Seguono appuntamenti importanti come il Kerrville Folk Festival in
Texas (dove ha vinto il New Folk
Award nel 1984) e Boston, ambienti in cui la sua voce baritonale
e la sua scrittura molto intima iniziano ad affermarsi definitivamente.
La Red House, sempre in cerca
di talenti, lo mette sotto contratto
nel 1987 e la pubblicazione del primo album, nello stesso anno, un
successo sia di pubblico che di critica, che gli favorisce il passaggio
alla Windhan Hill di William Ackerman nel 1989. In sette anni vengono pubblicati cinque album: Land
of the Bottom Line (uno dei miei
preferiti), Jacks Crows, Temporary
Road, Out of the Valley e Between

Dopopranzo con gli amici a Sarzana


(foto di Andrea Fabi)

Five and Seven, mentre Rolling


Stone lo indica come il preminente singer-songwriter maschile del
nuovo movimento folk.
Nel 1998, dopo sette anni di Windham Hill/High Street, John sente il
bisogno di un cambiamento e decide di tornare alle sue radici musicali
con la Red House Records: scelta
determinata in parte dallonest artistica che letichetta rappresenta,
in un settore dove il business della
musica troppo spesso ha la precedenza. Come dice lo stesso John,
la Red House mette al primo posto la musica, come me, ed un
buon posto in cui stare.
Il marchio di Gorka
Il disco After Yesterday rappresenta il primo frutto di quella riunione e riflette il costante impegno
di John Gorka nel cercare una dimensione artigianale della scrittura, semplice e diretta. Chi conosce
John Gorka da pi tempo ritrover
il marchio di John costituito da una
liricit ed una attenzione ai dettagli
in grado di evocare efficacemente
un tempo, un luogo, una persona
o una gamma di emozioni. Ma sono presenti in esso anche tracce

28
chitarra acustica 1 duemilaundici

di nuove direzioni musicali, con


laggiunta delle percussioni, archi,
pianoforte, elementi che verranno
ripresi e raffinati in ogni elemento
della sua discografia.
Tentando di focalizzare, possiamo affermare senza tema di smentita che John Gorka uno scrittore
profondamente autobiografico: la
serenit interiore di cui gode gli
permette di condividere, senza
paura, anche i recenti cambiamenti nella sua vita (il matrimonio, la
paternit, il viaggio verso il Minnesota) raffigurati in immagini come
in Cypress Trees, After Yesterday e When He Cries. Possiamo notare una coscienza indurita,
racchiusa in Wisdom, ma ogni
canzone un piccolo capolavoro
in quanto pervasa da storia e studi di carattere: Amber Lee, Silvertown e Zuly. Ogni canzone
per John Gorka ha unimportanza
fondamentale e potrebbe essere
pubblicata anche a sola tanto
profonda, tanto stuzzica limmaginazione e lintrospezione.
Qui troviamo quello che forse il
limite di John Gorka: i suoi dischi,
intesi come pubblicazioni di raccolte di inediti, non sono mai di facile
ascolto, richiedono quellattenzione che merita ogni quadro, anche
piccolo. La profondit che mette in
ogni suo verso richiede unattenzione che, oggi, in molti non sono
in grado di mantenere, in quanto
Gorka risulta abile nel coniugare
nelle proprie opere una miscela di
poesia, introspezione, umorismo
(circola un video splendido della
canzone Im from New Jersey
in cui John alza il braccio come
quellaltro, sempre del NJ).
Senza dubbio una lunga strada
dagli inizi in quel caff di Godfrey
Daniels ed una strada altrettanto
lunga da percorrere ancora. Alla
base di tutto, John Gorka ancora fiero di far parte di quella tradizione popolare che vede nella
musica acustica non una tendenza, non una moda, ma unespressione profonda e intelligente della
vita quotidiana.

ar

John Gorka
a Sarzana

Perch John Gorka dunque?


Cosa ricevo dal conoscere John
Gorka? Cosa mi rimane da questo incontro che io non abbia tentato di trasmettere? Mo lto di non
spiegabile, molto di soggettivo,
non raccontabile se non ricorrendo al gusto personale. In ogni
caso sappiate che John Gorka
in grado di aprire porte di cui chi
si trova ad incrociarne le canzoni

ignora persino lesistenza, e di trasmettere emozioni che originano il


dubbio quasi retorico del: successo davvero? Gi non esiste
chitarra in una stanza che lui non
riesca ad accarezzare, non esiste
persona nella stessa stanza che lui
non riesca a toccare, commuovendola di quella commozione sincera e spontanea. Unimmagine mi
porto dentro, una delle pi care di

questi quarantaquattro anni di vita:


un uomo quasi in fuga da quella
stanza, un uomo di pari sensibilit
che, calati gli occhiali da sole sugli
occhi lucidi di lacrime, ha proferito
poche ma significative parole: Io
costruisco chitarre per questo
Ed successo davvero.

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Discografia

DVD
The Gypsy Life (AIX Records, 2007)

Album in studio
I Know, Red House Records, 1987
Land of the Bottom Line, Windham Hill/High Street, 1990
Jacks Crows, Windham Hill/High Street, 1991
Temporary Road, Windham Hill/High Street, 1992
Out of the Valley, Windham Hill/High Street, 1994
Between Five and Seven, Windham Hill/High Street, 1996
After Yesterday, Red House Records, 1998
The Company You Keep, Red House Records, 2001
Old Futures Gone, Red House Records, 2003
Writing in the Margins, Red House Records, 2006
So Dark You See, Red House Records, 2009

Altre raccolte
Vecchie registrazioni si trovano sul Fast Folk Musical Magazine, mentre le bellissime I Saw a Stranger
with Your Hair e Christmas Bells le trovate anche
rispettivamente su AA.VV., Legacy A Collection of
New Folk Music (Windham Hill, 1989) e AA.VV., On A
Winters Solstice Vol. III (Windham Hill, 1990).
Siti di riferimento
http://johngorka.com
http://home.kpn.nl/f2hjhmvanvliet156/home.html
[da questultimo potete scaricare gratuitamente
una quantit di materiele notevole, file audio e video
messi a disposizione dagli appassionati e dallo stesso
artista, brani gi editi, inediti o versioni di brani famosi]

Antologie
Pure John Gorka, Windham Hill, 2006
Minialbum
Motor Folkin, Windham Hill/High Street, 1994

29
chitarra acustica 1 duemilaundici

ar

John Gorka
a Sarzana

LYRICS
Sapete bene che il gusto personale insindacabile ma consentitemi di segnalare qualche
canzone tra le tante splendide.
Cant Get over It

Sembra come se te ne vada via


troppo in fretta
O passi alla cassa troppo
lentamente
Sembra come se ogni strada
Conduca a qualcosa che non
conosco
In continuazione

I cant get over it


Better go around
Cant get around it
I better go down
Cant get under so
I better go up
And start all over again

Mi sembra di correre sottacqua


Ci sono dentro fin sopra la testa
Dio benedica i figli e le figlie
Il cui destino non sia segnato

I really didnt know


Didnt get to say goodbye
And though it still hurts
Dont know if Ill ever cry
I cant find words so
I shake my head and I
Try to start over again

I heard a train calling


Through the middle of the night
I heard the whistle
And the mercy of the wheels
Its a hand to mouth existence
In a mouth to nothing world
I was longing
For the way I used to feel

Theres trouble if you stay


And sorrow if you go
Seems like you leave too fast
Or you check out way too slow
Seems like every path
Leads to something I dont know
Over and over again
Feel like Im running under water
Im in way up over my head
God bless the sons and the
daughters
Whose fate has not been set
Non ne vengo a capo
Meglio girare attorno
Non riesco a girarci attorno
Meglio andar gi
Non riesco ad andare sotto
Quindi meglio salire
E ricominciare tutto da capo
Veramente non sapevo
Non sono riuscito a dire addio
E sebbene faccia ancora male
Non so se pianger mai
Non trovo le parole cos
Scuoto la testa e
provo a ricominciare
un problema se resti
E un dolore se vai

The Mercy of the Wheels

Id like to catch a train


That could go back in time
That could make alot of stops
Along the way
I would go to see me Father
With the eyes he left behind
I would go for all the words
Id like to say
And Id take along a sandwich
And a picture of my girl
And show them all
That I made out ok
I heard a train calling
Through the middle of the night
And I wondered if I
Should have gotten on
Cause a train knows where its
going
And when its time to go
And that it looks best
When its already gone
I heard a train calling
Through the middle of a dream
And I wandered through the
weeds
As it went by
Oh the trains they have the
numbers
The nicknames and the nights
30
chitarra acustica 1 duemilaundici

They know its ok


To run away and cry
Ho sentito il richiamo di un treno
Nel mezzo della notte
Ho sentito il fischio
E la grazia delle ruote
unesistenza grama
In un mondo che non dice nulla
Desideravo
Sentirmi come un tempo
Mi piacerebbe prendere un treno
Che possa tornare indietro nel
tempo
Che possa fare tante fermate
Lungo la strada
Andrei a trovare mio padre
Con gli sguardi che ha lasciato
dietro
Andrei per tutte le parole
Che vorrei dire
E porterei un sandwich
E una foto della mia ragazza
E farei vedere a tutti
Che me la sono cavata bene
Ho sentito il rumore di un treno
Nel mezzo della notte
E mi sono chiesto
Se sarei dovuto salire
Perch un treno sa dove sta
andando
E quando il momento di andare
E che sembra meglio
Quando gi andato
Ho sentito il richiamo di un treno
Nel mezzo di un sogno
E ho girovagato tra lerbaccia
Mentre passava
Oh i treni hanno i numeri
I soprannomi e le notti
Sanno che possono
Correre via e piangere.

ar

artisti

Standing at the Crossroads


Un tranquillo weekend al festival di Eric Clapton
Stefan Grossman

Mentre ero in Tasmania ho ricevuto una e-mail da Eric Clapton che


mi chiedeva se volevo partecipare
al suo Crossroads Guitar Festival.
Non vedevo Eric da quarantanni.
Lo avevo incontrato la prima volta
quando avevamo suonato entrambi
al RocknRoll Show di Murray The
K, che si era tenuto per dieci giorni al Paramount Theatre di Brooklyn. Quattro concerti al giorno con
ogni gruppo che doveva suonare
un pezzo. Cerano anche gli Who e
vederli distruggere i propri strumenti
quattro volte al giorno era veramente esilarante! Quando sono arrivato
a Londra, due mesi dopo, le uniche
persone che conoscevo erano Eric
e Ginger Baker. Andavamo in giro a
suonare e a parlare delle nostre cose. Perci il fatto di ritrovarci di nuovo
mi divertiva, anche se partecipare a
un evento con cos tanti numeri uno
della chitarra elettrica mi intimidiva
un po. (foto 2)
Mi stato chiesto di fare alcuni
pezzi da solo e due in duo con Keb
Mo, oltre ad un seminario di 40 minuti sul palco della Ernie Ball al Guitar

Village. (foto 3)
Avevo conosciuto Keb ad un
Namm Show, e mi era piaciuta la sua
voce e la sua musicalit. In cartellone
cera anche Bert Jansch, che non vedevo da dieci anni. (foto 4)
Pino Daniele era un altro artista che
avrei voluto incontrare. Avevo ascoltato la sua musica quandero in Italia,
e mi piacevano la sua voce, le sue
canzoni e il suo modo di suonare.
(foto 5)
Cera anche Earl Klugh, di cui avevo seguito la musica per anni.
(foto 6)
Robert Randolph e la sua band erano un altro gruppo che volevo ascoltare. Poi ovviamente cerano le icone del
blues elettrico: Jeff Beck, Buddy Guy,
Robert Cray, Jonny Lang, Joe Bonamassa, James Burton, Dereck Trucks,
perfino gli ZZ Top, e chiaramente Eric
e Steve Windwood. Oltre alle pop star
John Mayer e Sheryl Crow.
Faceva caldo, ma veramente caldo
32
chitarra acustica 1 duemilaundici

allo stadio Toyota Park di Chicago.


Venerd stato il giorno pi bello. Ci
sono state le prove dalle 10 di mattina
fino alle 11 di sera. Jo venuta con
me e avevamo anche due dei nostri
figli e mio nipote Noah. E in pi alcuni amici con i propri figli. stato un
bellissimo weekend per stare insieme
genitori e figli. Abbiamo tutti assistito alle prove e ai vari sound check.
Unatmosfera molto rilassata per gli
artisti, mentre gli addetti al palco e al
service audio e video hanno lavorato
duro per far funzionare il tutto.
Io e Keb abbiamo provato Mississippi Blues e Roll and Tumble Blues
vicino ai nostri camerini. Abbiamo provato diversi arrangiamenti e dopo circa unora avevamo pronti i nostri duetti. Fortuna che cera laria condizionata
nellarea dei camerini e della mensa
degli artisti! Siamo stati anche fortunati
ad avere come rifugio lo stand della
Fender, che aveva un grande schermo
12 x 20 dove si proiettavano le partite del campionato mondiale di calcio.
Con Eric, David (mio figlio) e Noah (mio
nipote) abbiamo guardato la squadra
degli Stati Uniti lottare per la vittoria,

Standing at the
Crossroads
ma alla fine soccombere malgrado
tutte le nostre urla. (foto 7)
I musicisti acustici, Keb Mo, Bert
ed io abbiamo fatto il sound check
dopo tutti i gruppi. Erano le 10 di sera
passate e abbiamo potuto sistemare
solamente i livelli dei monitor e non
tutto linsieme. (foto 8)

Infatti il mio suono da solo, sabato,


era pessimo, con rientri e interruzioni.
Fortunatamente le cose sono migliorate in duo con Keb Mo. (foto 9)

c di meglio che trascorrere un po


di tempo con i vecchi amici, i propri
figli e i musicisti che avresti sempre
voluto ascoltare?

Un venerd e sabato impegnativi,


ma molto piacevoli. Del resto cosa

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Photogallery

Clapton osserva la vecchia Stella di Grossman

Il seminario sul palco della Ernie Ball

Bert Jansch al soundcheck

Pino Daniele con Grossman

33
chitarra acustica 1 duemilaundici

ar

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Standing at the
Crossroads

Photogallery

Grossman e Earl Klugh

Grossman e Clapton seguono la partita Stati Uniti-Ghana

Grossman e Keb Mo al soundcheck

Grossman e Keb Mo i concerto

34
chitarra acustica 1 duemilaundici

ar

artisti

La chitarra-arpa di John Doan


Un moderno bardo dellOregon
a cura di Sergio Bianco, traduzioni di Pierangelo Chiodaroli
profondo conoscitore. Il concerto si tenuto lo scorso 20 giugno
nella cornice della bellissima chiesa di San Marcellino nella piazza
principale del paese, davanti a un
pubblico numeroso ed estasiato
dalle magiche atmosfere proposte da questo moderno bardo
dellOregon, il quale ha incantato
gli spettatori oltre che con la chitarra-arpa anche con aneddoti
e racconti della letteratura e della
mitologia irlandese.

Anche questanno si rinnovata la collaborazione tra il Six Bars


Jail1 di Firenze e la Pro Loco di
Rigomagno2 in provincia di Siena,
in occasione dellannuale festa Il
Colle degli Ulivi giunta alla trentottesima edizione. Lanno scorso il
Six Bars Jail aveva portato nel piccolo borgo medievale senese due
grandi della chitarra acustica europea: il nostro Franco Morone e il
tedesco Peter Finger. Questanno,
a rappresentare la chitarra fingerstyle nel ricco programma di eventi
del festival, stato lo statunitense
John Doan. Di passaggio in Italia
per partecipare alla Convention
ADGPA di Conegliano, Doan si
offerto con nostro grande piacere
di suonare per il Six Bars Jail e, vista la particolarit del repertorio e
gli strumenti proposti, lo scenario
di Rigomagno ci sembrato lideale. John uno dei pochi maestri
della chitarra-arpa a 20 corde e da
anni ha approfondito e divulgato lo
studio di questo antico strumento,
proponendo nei suoi concerti un
repertorio affascinante in gran parte dominato dalle arie e dalle melodie della tradizione celtica, di cui

In attesa di recarsi alla Convention di Conegliano, John Doan


rimasto a Rigomagno per alcuni
altri giorni e ha soggiornato, ospite di Riccardo Luchi del Six Bars
Jail, in un casolare in pietra tra gli
olivi delle splendide colline senesi, dove pochi fortunati lo hanno
continuato a sentir suonare e improvvisare seducenti melodie, che
ci aspettiamo di trovare nei suoi
prossimi lavori. Da questo breve
soggiorno nata inoltre uninaspettata amicizia tra noi del Six
Bars Jail e John Doan con sua
moglie Deirdra. E non poteva essere altrimenti, vista la semplicit e
la simpatia di queste due persone.
John, entusiasta del clima che ha
trovato e dellaccoglienza ricevuta,
ha chiesto poco prima di salutarci
di far parte della nostra associazione, per cui adesso compare nel
nostro sito web tra i membri del
Six Bars Jail. La cosa ovviamente
ci rende molto orgogliosi. Durante
il suo soggiorno toscano nata
infine lidea di questa intervista,
allo scopo di saperne di pi sulla
sua musica e sugli strani strumenti che suona, nella speranza che
ci possa avvicinare anche altri
appassionati del fingerstyle verso
questo genere musicale.

Lintervista
La curiosit ci porta a chiederti
come accade che ci si avvicini ad
uno strumento cos particolare come una chitarra-arpa?
In un mondo sempre pi pieno
di cose fatte a macchina, tutte
uguali, ho trovato rigenerante celebrare linsolito. Sono cresciuto
a Venice in California, un posto
ispirato da Venezia in Italia. Credo che la bellezza e linsolito mi
sembrassero andare a braccetto
quando ero giovane e quando, da
teenager, suonavo una 12 corde
e unelettrica a doppio manico in
un gruppo rock. Pi tardi, mentre
studiavo musica alluniversit, fui
introdotto alla chitarra classica. Mi
piaceva molto la musica per liuto e
rimanevo a bocca aperta di fronte al suono di tutte quelle corde.
Quando, in seguito, ho trovato
una chitarra-arpa vecchia di un
secolo sulla parete di un negozio
di strumenti musicali, ho sentito
il richiamo della sua bella forma e
dellinsolita collezione di corde in
pi. Ero curioso fino a soffrirne e
volevo trasformare il suo abbandono e il suo silenzio in qualcosa

John Doan

36
chitarra acustica 1 duemilaundici

La chitarra-arpa
di John Doan
di vivo e vibrante. Fare musica sulla chitarra-arpa stata, e continua
ad essere, unavventura.
Qual lorigine della chitarraarpa? Te la sei fatta costruire seguendo il modello di altri strumenti, oppure stata costruita su tue
indicazioni originali? Quale accordatura si usa?
La chitarra-arpa era popolare
negli Stati Uniti tra il 1890 e gli anni
venti. Veniva suonata nelle orchestre di mandolini, negli spettacoli
di vaudeville e nei salotti. In Europa
la chitarra-arpa ha cominciato a
essere popolare a partire dal 1840
ed cresciuta in popolarit agli inizi del 1900 soprattutto in Germania e in Italia. Pasquale Taraffo
uno dei grandi maestri italiani dello
strumento agli inizi del XX secolo.3
Per quel che concerne il mio
strumento, lho commissionato a
John Sullivan nel 1986 con la supervisione e il progetto di Jeffrey
Elliot di Portland nellOregon. Jeffrey ha realizzato chitarre per Julian Bream, Ralph Towner e altri;
mi eccitava vedere come avrebbe
affrontato la sfida posta dal numero di corde e come sarebbe
riuscito a soddisfare i miei requisiti
di equilibrio tonale, usando corde
di acciaio. Sebbene il progetto sia
basato su quello delle chitarre-arpa Knutsen, Dyer e Gibson di un
secolo prima, stato completamente modificato per ottenere uno
strumento che suoni con lo stesso
volume su tutta la sua estensione
(come il pianoforte). considerata
la prima chitarra-arpa moderna
dei nostri giorni. Ne sono state
fatte un sacco di copie e recentemente apparsa sulla copertina
della rivista American Lutherie.4
Dal punto di vista della tecnica,
qual la differenza per chi suona
una tradizionale chitarra a 6 corde
o una a 20? Esiste una letteratura
in materia per chi volesse cimentarsi, oppure lunica strada quella dellautodidattica?
La versione a 20 corde della
chitarra-arpa che suono io praticamente una chitarra con corde

in aggiunta su entrambi i lati. Sul


manico centrale si pu utilizzare
la tecnica con cui ci si sente pi
a proprio agio sulla chitarra tradizionale. Ho trovato utile utilizzare
la tecnica del liuto per la mia mano
destra dove, invece di allineare le
nocche delle dita con le corde, arrivo quasi ad allineare le dita con le
corde. Questo mi consente di arrivare meglio sia ai bassi liberi che
ai superacuti, e d un suono pi
caldo alle corde pizzicate.
Riguardo allo studio della chitarra-arpa, ogni anno organizzo
dei corsi a luglio a casa mia, dove ospito allievi che vengono per
studiare da ogni parte del mondo.
Insegno diversi esercizi su scale,
intervalli e diteggiature degli accordi. Sono anche disponibili gli spartiti della musica che ho registrato
negli anni, se qualcuno mi vuole
scrivere per chiederli. Inoltre ho realizzato un dvd intitolato In Search
of the Harp Guitar [Fisher-King
Productions, 2005], che mostra la
storia, i fabbricanti e i musicisti che
suonano questo strumento.5
Ma fondamentalmente, si deve
prendere in mano la chitarra-arpa e
divertirsi. Suonarla come piace ed
esplorare un mondo nel quale si
completamente immersi nel suono.
E dal punto di vista interpretativo? Ti abbiamo sentito suonare
anche Purple Haze di Jimi Hendrix: questo vuol dire che si pu far
tutto su questo strumento, oltre al
repertorio celtico-irlandese che ovviamente sembra il pi adatto?
Suono diversi stili di musica sulla
chitarra-arpa, fondamentalmente ogni stile che si possa suonare su una chitarra tradizionale. La
chitarra-arpa ti d pi risonanza,
estensione e comodit. Ci a cui
non pensano di solito i chitarristi
che sulla chitarra, per ottenere una
nota, occorre far due cose contemporaneamente: pizzicare con
la mano destra e premere in corrispondenza dei tasti con la sinistra.
Sulla chitarra-arpa si pu semplicemente pizzicare un basso libero
o un superacuto, e la mano sinistra

libera di suonare qualsiasi cosa


sulla tastiera, senza restare fissa
in una posizione per tenere premuta una nota dei bassi o mantenere una nota della linea melodica
quando bassi e armonia potrebbero cambiare. Amo il fingerstyle, la
musica classica, il rock, la musica
irlandese e altro, e a volte combino
gli stili per dire qualcosa che immagino musicalmente.
A proposito del repertorio dominante nella tua produzione discografica, abbiamo constatato dal
vivo che tu hai una grandissima
conoscenza della musica, ma anche della cultura e della tradizione
dei paesi di origine celtica: da dove nasce il tuo interesse per questo filone? Hai origini irlandesi?
Cerco di essere prima di tutto
un musicista e poi un chitarrista o
un chitarra-arpista. Credo che la
musica abbia un significato e cos,
spesso, mi trovo a scrivere di ci
che agita il mio cuore e la mia anima mentre cerco di dare un senso
al mondo che mi circonda. Tendo
a sviluppare i miei lavori musicali
attorno a un concetto, cos i miei
album non sono solo una collezione di brani per chitarra ma un
tentativo di capire qualcosa.
Il mio cd natalizio Wrapped in
White Visions of Christmas Past
[Hearts O Space, 1995] cerca di
infondere nuova vita a vecchi brani natalizi, utilizzando dozzine di
strumenti vecchi di un secolo in

La chitarra-arpa di John Doan

37
chitarra acustica 1 duemilaundici

ar

ar

La chitarra-arpa
di John Doan

nuovi arrangiamenti e in medley,


che spesso sono trascritti per
orchestra da camera o piccoli
ensemble. Lo spettacolo televisivo con questa musica, A Victorian Christmas with John Doan
[OPB, 1993], stato nominato
agli Emmy Awards come Best
Entertainment Special of the Year [Miglior programma di intrattenimento dellanno].6 In questo
programma cerco di ricreare un
tempo in cui i musicisti intrattenevano veramente se stessi e
gli altri, prima che le macchine lo
facessero per noi. spesso una
rivelazione per il pubblico il fatto
che noi viviamo sempre meno attivamente le nostre vite, e invece
guardiamo altri farlo nei film, negli
eventi sportivi, nei concerti
I miei album Eire Isle of the
Saints [Hearts O Space, 1997],
che ha vinto il titolo di Miglior album celtico dellanno, e Wayfarer
Ancient Paths to Sacred Places
[Hearts O Space, 1999] sono degli schizzi musicali che ho fatto sul
luogo, in Irlanda e nelle Isole Britanniche, e che raccontano la vita e i
tempi di San Patrizio. La storia di
questi luoghi, che ho raccontato in

musica, era cos interessante che


mi sono trovato a voler ridare vita
alla tradizione da cantastorie dei
vecchi bardi irlandesi nei miei concerti. Questo d vita alla musica e
aiuta il pubblico a seguire e ad apprendere dal suo significato.
Per quel che riguarda le mie origini celtiche, sicuramente in me
c qualcosa di irlandese. Il mio
cognome Doan viene da Dun,
uno dei sei nomi celtici con cui
si indicava una collina fortificata.
Forse per questo che mi sono
sentito cos a mio agio sulla collina
fortificata di Rigomagno ma in
realt credo che sia stata la meravigliosa e calorosa gente etrusca
che mi ha fatto innamorare della
vostra collina fortificata!
Hai in cantiere nuovi progetti
musicali?
Nel corso di un faticoso lavoro
di ricerca sulla storia della chitarraarpa, ho scoperto dieci opere per
arpa-lira scritte da Fernando Sor.
La cosa sorprendente non soltanto che questi brani siano estremamente dolci e lirici, ma anche
che non siano pi stati rappresentati in pubblico dal 1830! Mi sono

sentito come Indiana Jones che


riscopre una musica dimenticata
per uno strumento dimenticato7
Da quel momento mi sono appassionato alla musica di Sor e ho
trovato lo strumento che, sotto la
sua supervisione, stato costruito nel 1819 a Londra come copia
della sua chitarra da concerto.
Quindi ho scritto un album tributo
a Sor su questo strumento, usando il suo linguaggio musicale, instaurando una conversazione con
lui attraverso i secoli. una musica molto romantica e tra le pi
delicate che io abbia scritto fino a
oggi.
Dopo questo progetto porter
a termine un altro album intitolato
Icons of the Sixties, che comprender versioni per chitarra-arpa di
brani di Jimi Hendrix, Jim Morrison, Paul McCartney e altri.
Ringraziamo il Six Bars Jail
(www.sixbarsjail.it) per il contributo dato alla realizzazione di questa
intervista.
Note
1
http://www.sixbarsjail.it.
2
http://www.rigomagno.it.
3
http://www.harpguitars.net/players/taraffo/taraffo.htm.
4
I disegni sono stati pubblicati
e possono essere acquistati su
Internet allindirizzo http://www.
luth.org/plans/harp.htm.
5
Per saperne di pi circa i corsi,
gli spartiti e il dvd citati in questo
paragrafo, potete consultare il sito
http://www.johndoan.com.
6
Il filmato contenuto, insieme allaltro special televisivo A
Christmas to Remember with
John Doan (OPB, 1991), nel dvd
Christmas Combo disponibile
allindirizzo http://www.johndoan.
com/products.html.
7
John Doan ha interpretato queste dieci composizioni nel cd The
Lost Music Of Fernando Sor, Tapestry, 2008.

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John Doan

38
chitarra acustica 1 duemilaundici

rc

Daniele Bazzani
Untitled 2010
Fingerpicking.net
Best unknown guitar talents out
there? Theres a guy from Italy called
Daniele Bazzani, who plays well, really
well. Parola di Tommy Emmanuel. La
domanda : chi sono io per smentire
lo stellare Tommy? Nessuno: soprattutto perch non c alcuna ragione
per dar corso ad una smentita. Anzi.
vero: Bazzani suona bene, davvero
bene. Ma la cosa non finisce qui. C
di pi. Molto di pi. E ci sono almeno
altri due elementi importanti da considerare quando si ascolta il suo lavoro:
la scrittura e la strada. Partirei dalla
seconda, anche perch mi sembra
rivesta un ruolo fondamentale nella
nascita, nello sviluppo e nella maturazione della prima. Con strada intendo
sia il percorso personale di Bazzani,
ricco malgrado let di esperienze
professionali importanti e certamente
significative, in Italia e allestero, sia il
valore che il concetto di strada ha
nelle radici del fare musica con la chitarra e nella cultura che tali radici hanno determinato in questi ultimi, ormai,
cento anni. La strada come simbolo
esistenziale, dunque, ma anche come
punto di osservazione e luogo privilegiato dellesecuzione e della creazione musicale. Quella stessa strada
(tanto dolorosa, quanto luminosa) attraverso la quale nonno blues ha dato
alla luce i tre grandi pap della musica
popolare contemporanea: jazz, rock
e pop. C molta di questa strada
nei piedi, negli occhi, nella testa, nel
cuore e nelle dita di Daniele Bazzani
e non credo sia un caso che le immagini della copertina siano intrise di

recensioni
riferimenti a lei. Impossibile non notare
(oltre alla strada stessa, al lato della
quale il chitarrista allarga le braccia
alla folgorazione dellispirazione, in
uno stilema classico delliconografia
blues) tutta una serie di richiami simbolici, che rimandano istantaneamente al concetto stesso di crossroads
tra i pi fertili di filiazioni creative e
a copertine-icona, come quella del
mitico Nashville Skyline (Bob Dylan,
1969). S, perch la strada di Bazzani parte certamente dal delta di
Mr. Johnson & Co., passa inequivocabilmente per la straordinaria fucina
creativa di Nashville (dove tra laltro,
nel 2008, hanno smesso di vibrare le
corde del grande Jerry Guitar Man
Reed, al quale certamente dedicato il bellissimo bluesy-rag So Long,
Jerry), si bagna (a lungo) nelle rigeneranti acque di Liverpool e riscende a
ritrovare misura ed equilibrio nella dolente mediterraneit di Roma e Napoli
(pregevoli le riletture di Roma nun fa
la stupida stasera e Reginella). Un
viaggio lungo il quale il nostro non perde mai di vista il senso e il gusto per
un ingrediente fondamentale: la melodia. Lingrediente che a mio modo
di vedere marca il confine tra quanti
sanno cosa dire e non soltanto come dirlo. E una cosa certa: Daniele
Bazzani appartiene alla (circoscritta
e fortunata) schiera di quei musicisti
che posseggono un come adeguato
allalto valore del cosa. Tuttaltro che
facile. Tuttaltro che frequente. Linsegna luminosa che segnala la presenza di un musicista. Sebbene, naturalmente, un ascolto attento riveli come
siano stati molti altri i porti intermedi
toccati nel corso di una navigazione
lunga (e sempre aperta alle contaminazioni con le buone vibrazioni), quelle
segnalate appaiono, tuttavia, le tappe essenziali del percorso fondativo
dellespressivit dellautore e interprete di questo Untitled 2010. Una casa
con molte stanze (15: roba da album
doppio, soprattutto di questi tempi!):
tutte diverse e tutte meritevoli di una
visita e una sosta. Visita e sosta che
non rischiano mai di deludere. Anzi.
Forse proprio per questo azzardo che lalbum resta Untitled e che
il suo autore lo sigla 2010, come a
40
chitarra acustica 1 duemilaundici

volerlo situare nel tempo, indicando


il momento di una breve sosta, nella
quale ordinare le immagini e i pensieri
raccolti, per fissarli nei solchi iridati di
un cd, in attesa di riprendere ci che
la musica ci chiede di fare: cercarla e
crearla... along the road.
Giuseppe Cesaro

Andrea Valeri
Maybe
Vinile Records
Credo sia la prima volta, in pi di
ventanni di articoli sui miei incontri
con la musica e i musicisti, che mi
capiti di parlare del disco di un chitarrista targato anagraficamente 1991:
let di mia figlia. Mi rendo conto che,
prima o poi, doveva pur capitare, ma
non nego che la cosa faccia un certo
effetto. E, ascoltando le undici (belle)
tracce di questo Maybe, mi fa ancora pi effetto lidea che un ragazzo di
non ancora ventanni possa mostrare
un cos invidiabile rapporto con la sua
sei corde. Ma il talento talento e non
conosce et. Ed del tutto evidente
che, qui, del talento c. Non so voi,
ma personalmente sono sempre felice di incontrare anche se, per ora,
solo attraverso lacustica delle note
chitarristi come Andrea Valeri. Anche
perch non si tratta di incontri cos
frequenti. Felice, ma anche preoccupato. Non fraintendete: preoccupato
in senso positivo. Per la speranza che
il talento abbia la sapienza (loccasione, evidentemente, lha gi avuta) di
riuscire a mantenere ci che promette. Che non certo poco. Come diceva uno dei grandi matre penser

rc

recensioni
del Novecento lUomo Ragno da
un grande potere derivano grandi responsabilit. Ora, se alla parola potere sostituiamo la parola talento,
cogliamo il senso di questa mia preoccupata speranza. La cosa di Andrea che colpisce sin dal primo ascolto la straordinaria contiguit con lo
strumento. Si sente subito che tra lui
e lei c una relazione immediata. Nel
senso letterale del termine: priva di
mediazioni. Ascoltandolo hai limpressione (confermata da quanto visibile
in rete) che lo strumento sia una sorta
di emanazione diretta della persona.
Come se la voce di fuori non avesse
alcuna difficolt a dar voce alla voce
di dentro. Il passaggio dalla seconda
alla prima appare, infatti, quasi istantaneo. Il che un dono. Grande. Tutto
fluisce naturale, spontaneo, immediato. Tutto viene facile. O, meglio, sembra facile. Ed proprio questa apparente facilit uno dei segni rivelatori
del talento. Una facilit che, per,
moneta a due facce. Da un lato, porta
spalancata verso la creativit; dallaltro, pericolosa tentazione di strada
gi compiuta, di fatica gi archiviata.
Lidea di possedere gi ci che per
ovvie ragioni ancora non si pu possedere. Ascoltando Maybe si sente la
passione, si sente il cuore (grande), si
sente la vitalit (prorompente), si sente
listinto. Si sente, cio, che la musica e
la chitarra hanno scelto Andrea. Non
serve fare esempi: tutte le tracce di
questo album dicono la stessa cosa: c un ragazzo al quale la musica
d del tu, il quale, a sua volta, d
del tu alla chitarra. Cosa vogliamo di
pi? Nulla. O, maybe Veramente,
se posso, una cosettina ci sarebbe:
che non si lasci tentare e non tradisca questo dono. Che continui a
lavorare per trovare quel delicatissimo e fondamentale equilibrio tra ci
che in potenza (natura) e ci che
sar in atto (cultura). Il mai agevole
passaggio da chitarrista ad artista.
Che ricambi, cio, ci che la musica
ha fatto scegliendo lui e che, anche
lui, scelga lei. Perch la sua lingua sia
sempre pi sua e il valore, il senso, la
profondit, loriginalit del suo cosa,
raggiungano presto limmediatezza,
la cristallinit, la freschezza e lenergia

del suo come. Solo cos, nota dopo


nota, questo Maybe diventer Sure!
e le promesse saranno mantenute.
Per il suo, e per il piacere di tutti noi.
Giuseppe Cesaro

Guitar Republic
Guitar Republic
CandyRat Records
Un disco di chitarra da non ascoltare come un disco di chitarra.
Devo ammettere che allinizio ero
un po prevenuto. Sono legato a una
concezione tradizionale e fondamentalmente melodica della chitarra acustica, pur riconoscendo e apprezzando
quanti stiano cercando, riuscendoci,
nuovi percorsi, nuove soluzioni tecniche e nuove sonorit. Ho deciso,
quindi, di approcciare lascolto di questo primo lavoro del trio formato da
Sergio Altamura, Stefano Barone e
Pino Forastiere con semplicit, senza
crearmi preconcetti, con la mente libera, facendomi accompagnare dalla loro
musica mentre scrivevo al PC. Mi sono
sorpreso pi volte con gli occhi fissi sullo schermo e con le dita che non andavano pi sulla tastiera, assorto nellascolto dei brani di Guitar Republic.
Tutto ho pensato tranne che alla
chitarra.
Cos, le associazioni musicali e non
che mi sono venute in mente durante
lascolto potrebbero sembrare (e forse
lo sono) incongruenti, inappropriate, a
dir poco assurde, ma a me appaiono
come rappresentative di ognuno dei
nove brani che compongono il CD, un
modo come un altro per descrivere le
sensazioni provate.
41
chitarra acustica 1 duemilaundici

Originale e divertente la decisione che ha portato a inserire nei titoli


sempre un riferimento a Republic o
a GR, un continuo gioco di parole
come a voler ribadire la compattezza, luniformit e anche la determinazione di questo trio a proporsi come
una cosa sola.
GR Airport: in attesa del volo
che dal Brasile porta alla Terra del
Sol Levante, tra la fretta della gente
e gli orari di arrivi e partenze che si
rincorrono.
Funky Sex Republic: vaghi echi
hendrixiani con venature principesche (non saprei come meglio riferirmi al folletto di Minneapolis!).
Republic Avenue: un Piazzolla
condito da ritmi tribali.
Radio Republic: per ricordare
cosa si pu ancora incontrare sulla
strada che da Parigi porta al Texas.
Ghetto Republic: si ritorna ai ritmi funky, attraversando di notte vicoli
bui e silenziosi.
Luna Park Republic: ossessiva,
martellante come il sangue pompato nelle tempie dopo una corsa sulle
montagne russe.
GR Station: ricordando Hackett,
colti da improvvisa nostalgia, il carillon che non ti aspetti dopo una serata di divertimenti.
TCLD GR: una danza ostinata,
incalzante, rituale, in compagnia delle
streghe alla luce dei fal.
The Rite of the Republic: visionaria e onirica con i suoi intrecci e le
voci processate.
Un prodotto maturo, dal quale si
percepisce il grande lavoro svolto per
amalgamare i diversi suoni delle tre
Martin D-28, per la cura avuta negli
arrangiamenti, per laffiatamento raggiunto, con Sergio Altamura che caratterizza le varie composizioni con le
sue sonorit inusuali, Stefano Barone
che riveste tra i tanti il ruolo di elettronico del gruppo, e Pino Forastiere
il pi tradizionalmente moderno dei
tre, che mette al servizio degli altri la
sua grande tecnica chitarristica.
Alla fine, ti resta una grande curiosit: come sar dal vivo?
Alfonso Giardino

st

strumenti
Microfono USB sE
Electronics 2200A

Eccoci a parlare di uno di quei


prodotti che, con lavvento delle nuove tecnologie (avr senso
chiamarle ancora nuove?), offre allutente medio delle opzioni
fino a poco tempo fa impensabili. Loggetto in questione un
microfono a condensatore con
pattern cardioide, costruito dalla britannica sE Electronics
(www.seelectronics.com), in particolare il modello USB 2200A
(319,00 euro di listino) dotato sia
della tradizionale uscita XLR che
di una pi moderna USB.
A cosa serve, vi chiederete?
In sintesi: possiamo collegare
il 2200A a un ingresso USB del
nostro computer (PC o Mac) e
registrare tramite software di registrazione, mono o multitraccia
non fa differenza sEnza (notare
la maiuscola) scheda audio! E
questa la vera novit. Il 2200A
viene riconosciuto come un microfono esterno, tipo quelli integrati nelle webcam, per capirci, e
offre il suo segnale a qualunque
programma di registrazione (o
riproduzione in caso di podcast)
con cui lo volessimo usare. La
differenza con i prodotti fino a
poco tempo fa sul mercato la
qualit: microfoni a condensatore di questo tipo hanno di solito
bisogno di una scheda audio e
dellalimentazione a 48 volt definita phantom; questo modello
pu funzionare sia in maniera
tradizionale che via USB.

a registrare. Prese di corrente?


Schede audio? Tecnici del suono? Sbalzi di tensione? Un lontano ricordo.
Il nostro studio di registrazione
il mondo. E a che qualit! S,
perch come potrete aver modo
di ascoltare dai sample audio,
nella versione online dellarticolo,
qui si fa davvero sul serio.
Andiamo per ordine
Va detto che non lunico
modello sul mercato, altrimenti sembreremmo di parte: molti
produttori si stanno attrezzando
ed i modelli in commercio sono
tanti. Noi oggi per scriviamo di
questo, ringraziando la MidiWare

Esempio: abbiamo un piccolo netbook e lsE 2200A, ce ne


andiamo in un campo di grano
o al mare di notte (occhio alla
sabbia), accendiamo il portatile
e relativo programma (il gratuito
Audacity perfetto), colleghiamo il microfono, attendiamo che
venga riconosciuto dal sistema, premiamo Rec e iniziamo
42
chitarra acustica 1 duemilaundici

di Roma che ce lo ha gentilmente


fornito (www.midiware.com).
Bel design, colori bianco e silver che lo dividono a met, apparentemente robusto, pesa poco pi di mezzo chilo. dotato
di unestensione che ne permette laggancio a una tradizionale asta microfonica e i controlli,
tutti sul r etro, sono: attenuatore
0dB/-10dB, selettore Apple/PC
per uso con sistemi diversi, filtro
per tagliare le basse frequenze
in caso di utilizzo podcast o simili (per lutilizzo con la chitarra
acustica lo lasceremo inattivo).
Luscita cuffia a disposizione
dotata anche di un controllo
volume indipendente a latenza

Microfono USB sE
Electronics 2200A
di livello in ingresso, che abbiamo dovuto tenere basso per poi
alzarlo in seguito, e tutto andato a posto. Essendo abituati
a usare una scheda audio, abbiamo dovuto cercare un setup
adatto, niente di spaventoso.
I sample che potrete ascoltare sono tre, ma doppi: il primo
sempre relativo al tradizionale utilizzo via XLR e scheda audio (una
Presonus Firebox); il secondo
via USB. Ho cercato di suonare
passaggi simili con ogni chitarra, esempi diversi per strumenti
diversi: una classica artigianale
Bruno Tozzi del 1982, una Martin
OM-28V e una Martin D-28.
zero, molto utile per ascoltarsi
registrando pi tracce. Infine le
due uscite, XLR e USB.
Non resta che farsi un giro
Lutilizzo davvero semplice,
basta collegare il microfono ad
una uscita USB e il sistema lo
riconosce immediatamente. Abbiamo provato a registrare sia
con un software professionale
come Cubase, sia con il gratuito Audacity: entrambi i sistemi
funzionano perfettamente con il
2200A, anche se bisogna perdere un momento a settare il gain
in ingresso. Questo perch, non
avendo una scheda audio con i
suoi controlli, il volume in entrata gestito dal sistema: si dovr
quindi aprire la finestra di dialogo
Suoni > Propriet e cercare Riproduzione e Registrazione, selezionare la voce sE USB 2200A
e dovremmo essere pronti a
partire.
Quello che abbiamo notato immediatamente che il volume in
ingresso apparso molto basso:
il primo tentativo stato quello di
alzare il gain del Mic Input di Windows, con il risultato disastroso
di una distorsione completa di
tutto il segnale. Allora (perdendo
solo qualche minuto) abbiamo
cercato il giusto compromesso

A registrazione finita
Il primo impatto riascoltando
la ripresa via USB stato strano, non vedevamo quasi londa
del segnale registrato; anche se
cera, era per molto basso. Purtroppo, senza scheda audio, si
pu intervenire poco in tal senso.
Va detto per che, normalizzando il tutto a cose fatte, il timbro
risultato ottimo e con poco
fruscio di fondo, che il rischio
maggiore quando si interviene
in maniera digitale sul segnale a
cose fatte. Il risultato convincente sia con Cubase che con
Audacity, crediamo quindi anche
con qualsiasi altro software.
Il 2200A suona alla grande se
utilizziamo la tradizionale uscita
XLR. Non dimentichiamo che la
scheda usata in questo caso si
colloca in una fascia di prezzo
superiore ai 300 euro ed dotata di uscita Firewire e non USB,
ha prestazioni ottime ed quindi
un valore aggiunto non da poco.
Chiss con un vero preamplificatore da studio quale sarebbe
il risultato. Il nostro intento per quello di verificare se lutente
medio o addirittura i principianti,
che non hanno accesso a costose configurazioni per registrare
la propria musica, si possano
avvantaggiare da una simile e

st

innovativa tecnologia, e la risposta decisamente s.


Abbiamo testato lsE anche
con un piccolo PC portatile con
schermo da 10, i netbook che
tanto si vedono in giro, e il risultato lo stesso: in fondo se la
scheda audio interna al microfono, e il microfono lo stesso,
cos come il software, c poco
da girarci intorno, il risultato pu
cambiare di poco. Il consiglio
quello di connettersi via USB direttamente al PC, non a uno di
quei moltiplicatori di porte oramai molto diffusi.
Ovviamente non ci siamo fatti
scappare la possibilit di confrontare il 2200A con altri microfoni di fascia anche superiore, e
dobbiamo dire che fa la sua figura. piuttosto aperto sulle alte,
molto definito, e ha una sensibilit che quella tipica dei microfoni a condensatore: un prodotto
di media fascia di qualit, ottima
scelta se avete dei dubbi su cosa
acquistare per iniziare la vostra
professione di chitarristi-tecnicidel-suono di voi stessi.
Tutti i file che ascoltate sono
gli originali WAV non convertiti in
MP3 e senza alcun intervento di
equalizzazione, quindi considerate che sono migliorabili sotto
diversi aspetti: come al solito
non ci interessa far sentire pesanti interventi di EQ, quanto la
pasta sonora del mic.
In conclusione
A questo prezzo abbiamo diverse opzioni di acquisto; va detto per che la doppia vita del
2200A lo rende appetibile sia dal
principiante che dal professionista pi smaliziato. Del resto la sE
un marchio che si sta facendo
apprezzare per la qualit e il prezzo competitivo dei suoi prodotti:
molti altri modelli sono disponibili nella linea di microfoni tradizionali, potete trovarli visitando il
sito ufficiale sE Electronics.
Daniele Bazzani
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43
chitarra acustica 1 duemilaundici

st

strumenti
ZT Lunchbox Acoustic
ampli per acustica

Ken Kantor uno che non scherza. Affatto. Dopo


aver contribuito a creare e lanciare aziende del calibro di Intelligent Audio Systems, Vergence Technology, NHT e Tymphany, quando ha fondato la sua
ZT Amplifiers ha candidamente dichiarato di voler
rivoluzionare il mondo dei sistemi di amplificazione.
E nessuno si messo a ridere, anzi. Perch il designer e progettista californiano uno da prendere
assolutamente sul serio. Gi la serie The Lunchbox
per chitarra elettrica ha lasciato tutti a bocca aperta: sembra incredibile che un oggettino di quelle
dimensioni riesca a produrre tanto volume e tanta
pressione sonora. E Kantor ha rilanciato con la versione per chitarra acustica, che ancora pi raffinata e interessante.

produzioni di materiale elettronico, con lattacco


per il cavo di alimentazione e la possibilit di commutare il trasformatore tra 115 e 230 V. Dettaglio
non da poco. Una seconda maniglia, questa volta
cromata, serve anche da protezione per il potenziometro delle cuffie e delle varie connessioni.
Nel complesso la costruzione del Lunchbox assolutamente impeccabile. Incastri netti e puliti, finiture perfette e quellaria un po rtro che si addatta
perfettamente allidea che loggetto vuole comunicare. evidente che siamo davanti a un progetto di
livello professionale, in cui la miniaturizzazione un
plus da apprezzare e non lo sfizio dellennessimo
gadget tecnologico, destinato a durare dallalba al
tramonto.

Lingombro dellamplificatore assolutamente


ridicolo (25 cm il lato pi lungo), il peso irrisorio
(5,4 kg). Il tutto montato in un cabinet di legno crema, con venature marroni, molto elegante. La rete
davanti al cono da 6,5, in plastica marrone dello
stesso colore di potenziometri e maniglia per il trasporto, completa un look davvero azzeccato. Sembra davvero un cestino per il pranzo. Con 200 W
di potenza in classe A/B, per, non si tratta esattamente di un giocattolo. Le dotazioni di serie, del
resto, parlano chiaro.
Due canali, uno sbilanciato e uno microfonico
con controlli sul pannello superiore, che condividono Master Volume e
Anti Feedback, ma con
Gain, Trebble, Bass e
Reverb dedicati.

il momento di andare a sentire come suona. La


prima cosa che colpisce, naturalmente, il volume:
impressionante. In termini assoluti e ancora di pi
rapportato alle dimensioni della fonte. Lo ZT Acoustic estremamente rispettoso delle caratteristiche
dello strumento, non ci mette nulla di suo. La pasta
sonora equilibrata, bilanciata e di qualit.
I controlli, anche se essenziali, permettono comunque interventi sostanziali. LAnti Feedback,
con tre tagli preimpostati, fa il suo dovere, ma

Sul retro, accanto


allingresso per il microfono, jack o XLR, trovano posto un Aux In per
fonti sonore esterne,
Send e Return per la
mandata effetti, uscita
per le cuffie con volume
dedicato, attacco per
speaker esterno e interruttore per lesclusione
del cono. Naturalemente presente anche il
pulsante di accensione,
anche se non poi cos scontato nelle ultime
44
chitarra acustica 1 duemilaundici

ZtT Lunchbox Acoustic


ampli per acustica

senza fare miracoli. La dotazione di ingressi permette di soddisfare le esigenze del chitarrista acustico moderno, che ormai difficilmente si accontenta di un sistema di amplificazione a fonte singola. Il
controllo di gain permette di mixare i due canali ai
livelli desiderati e permette di gestire senza grossi
problemi anche rilevatori passivi.
Da non trascurare poi la possibilit dellutilizzo
del microfono, sia per cantare che come seconda fonte di ripresa dello strumento. Il riverbero di
ottima qualit, anche se non ci sono le molle. Del
resto dove potevano metterle?

st

SCHEDA TECNICA
ZT Lunchbox Acoustic
Tipo: amplificatore per chitarra acustica
Made in: USA
Distributore: Sisme
Prezzo: 450 Euro (street price)
Alimentazione: 115/220 V commutabile
Controlli: Master Volume, Master Anti
Feedback
Dotazione: Riverbero su entrambe
i canali
EQ: Gain Bass Treble
In/Out: Aux In mini jack, Headhpone
Out/Line out jack, External Speaker jack
Send/Return: In jack, Out jack

Nonostante diversi tentativi di metterlo in crisi,


il piccoletto ha digerito in maniera egregia sistemi
passivi e attivi, a doppia fonte anche mista. Neppure una chitarra baritono riuscita a creare problemi
sulle basse, per quanto possa sembrare incredibile
con un cono di queste dimensioni.
Collegato a una cassa esterna guadagna corpo
e pressione sonora, ma non cambia radicalmente
la sua resa.
Prodotto molto interessante, anche per rapporto
qualit/prezzo. Moltissimi chitarristi acustici rinunciano al monitor da palco per problemi di portabilit
e comodit di trasporto. Il Lunchbox una risposta
alle loro preghiere, in questo senso. Sta in uno zainetto, o nella sua bella borsettina in cordura acquistabile direttamente sul sito del produttore, con un
ingombro pari a due o tre pedali. A cui si pu tranquillamente rinunciare, visto la bont del riverbero
e la possibilit di sfruttare la mandata effetti come
uscita bilanciata.
Mario Giovannini

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chitarra acustica 1 duemilaundici

st

strumenti
Notizie di mercato
dalle aziende

Performing Artist Series


Si amplia la serie Performing Artist della Martin
con alcuni nuovi modelli. La GPCPA Mahogany
una Grand Performance Cutaway con tavola in
abete europeo, fondo e fasce ovviamente in mogano, come anche la copertura della paletta, e senza
intarsi sul manico.
La serie 3 si articola invece su tre diverse tipologie del corpo: la Dreadnought DCPA3, la Orchestra
Model OMCPA3 e la Grand Performance GPCPA3,
tutte Cutaway con tavola in sitka e fondo e fasce
in palissandro indiano. Anche in questo caso la paletta in combinazione con la cassa. Per il resto
rimangono confermati gli standard della serie, con
manico a profilo parallelo e amplificazione on board Fishman Aura F1.
Stessa gamma di scelta per la serie 4, che conserva la tavola in sitka ma con fasce e fondo in
sapele. In questo caso lamplificazione sempre
Fishman, ma F1 Analog Elettronics.
D-18P e D-28P
Nuova versione per due modelli storici della casa
di Nazareth. La versione P, di quelli che per molti
sono gli archetipi della chitarra Martin, ha il capotasto da 44,5 mm. Cosa che porter a rivedere diverse convinzioni in merito allutilizzo di questi strumenti, soprattutto in ambito fingerstyle.
Martin SP Lifespan.
Disponibili in tre scalature (.011, .012 e .013) le
nuove corde Martin sono preparate con una tecnologia proprietaria di Cleartone che ne allunga la
vita, senza sacrificarne il tono naturale. Tutte e sei
le corde sono trattate per non trattenere grasso e
sporco che ne possono deteriorare la qualit.
Martin distribuita da Eko Music Group

Breedlove Custom Shop American Series


La nuova serie American di Breedlove la naturale evoluzione delle Pro e delle Roots, ormai fuori
produzione. La realizzazione interamente artigianale e made in USA nel Custom Shop di Bend
nellOregon. Top, fondo e fasce sono in massello
con legni altamente selezionati. Il top rettificato e graduated. Le American sono vendute con la
celebre custodia rigida Breedlove con impunture
rosse. In esclusiva per il mercato italiano: finitura
lucida non solo del top, ma anche del fondo e delle
fasce, ponte e tastiera in ebano anche sui modelli
pi economici. Sono distribuite da Gold Music.

AER Pocket Tools


Potrebbero essere la risposta alle preghiere di chi stanco di trascinarsi appresso un ampli tutte le volte che deve
salire sul palco. Il Colourizer un preamplificatore/D.I. per
microfoni o segnali di linea, con controlli di tono, enhancer ed
equalizzatore. Il Dual Mix dal canto suo un preamplificatore
dello stesso tipo, a due canali separati con quattro preset effetti disponibili: due riverberi, un delay e un chorus. Entrambi
sono dotati di alimentazione phantom.
AER distribuita in Italia da Backline.
46
chitarra acustica 1 duemilaundici

st
Jammin Pro USB Acoustic 505
Questa ci mancava, ma in certo senso cera da
aspettarselo. Ormai una presa USB non si nega a
niente e a nessuno. Le grandi case americane gi
da qualche tempo percorrono queste vie nel settore elettrico, ma sullacustica era rimasto il vuoto.
Ci ha pensato la Jammin con la Pro 505. Si tratta
di una dreadnought a spalla mancante, di design
piuttosto tradizionale che, oltre ad avere amplificazione on board con accordatore integrato, dispone
di una presa USB che sostituisce di fatto la scheda audio del PC, permettendo una connettivit
immediata. Le specifiche tecniche sono piuttosto
modeste, sia per la parte di liuteria con materiali
economici, che per quanto riguarda lelettronica
con sampling a 44.1 kHz a 16 bit. Ma il prezzo assolutamente popolare, attorno ai 120 euro, fa venir
voglia di togliersi lo sfizio.
Info:
http://www.jamminpro.net/505/pro_505_
overview.htm. Lo strumento distribuito in Italia da
Frenexport.

Looper/Phrase Sampler DigiTech JamMan Solo


Dagli otto secondi di capacit del PDS 8000, lanciato sul mercato quasi venti anni fa, la nuova serie di Digitech arriva a mettere
a disposizione 99 banchi di memoria da 35 minuti. Espandibile
con memory card SD, pu arrivare a memorizzare fino a 16 ore
di musica in altre 99 locazioni aggiuntive. Dotato di metronomo
e traccia ritmica configurabile, permette la quantizzazione del registrato. Come oramai siamo abituati dalla casa, il JamMan Solo permette il collegamento via USB a qualsiasi computer PC o
Mac, per luso del software gratuito DigiTech JamManager, per
la memorizzazione, lorganizzazione e il trasferimento dei singoli
loop e per la creazione di JamMan List per le esibizioni dal vivo.
distribuito da Casale Bauer.
Amplificatore L.R. Baggs A-Ref
Anche Baggs ha il suo amplificatore per chitarra acustica. Un progetto frutto di quattro anni di lavoro. Il cuore dellampli il Balanced Mode Radiator, un nuovo tipo di speaker lanciato sul mercato
proprio con lA-Ref. Si tratta di un cono da 8, con diaframma a
nido dape e una bobina da 2, in grado di generare un fronte sonoro di 140. I benefici della nuova tecnologia sono la limpidezza
e la larghissima apertura sonora. Il suono raggiunge ogni angolo
della stanza e, senza sforzo, avvolge lascoltatore. Lo stadio di
preamplificazione basato sulllapprezzatissima Para D.I. della casa, mentre il finale in grado di erogare 200 W. Il riverbero a molle e ciascun canale ha la sua mandata per gli effetti esterni. Tutta
questa tecnologia racchiusa in un solido contenitore, leggero e
dal design piacevole, con i lati di legno naturale e una innovativa
maniglia, molto comoda per il trasporto. Distribuito in Italia da Magic Music.
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47
chitarra acustica 1 duemilaundici

st

strumenti
In visita dal liutaio
Lukas Milani

http://www.milaniguitars.com
Ho conosciuto Lukas Milani
allAcoustic Village durante il Soave Guitar Festival 2010. Venni
attratto da unacustica a doppia
spalla mancante e senza buca
centrale, ma con due gocce ai
lati. In esposizione vi erano altre
acustiche molto interessanti tra
cui una chitarra con una paletta
molto particolare.
Iniziai a parlare con lui di chitarre e, poco dopo, siamo passati a
discutere di organismi geneticamente modificati, problemi sociali,
vino Tra una chiacchiera e laltra ho percepito una grande passione e una certa umilt, tipica di
chi ama il proprio lavoro e mette
questo prima di tutto, anche del
business. Parlando, Lukas mi racconta che sta restaurando una
harp guitar dei primi del 900. Incuriosito gli dico che avrei piacere
di vederla, visto il mio interesse
per questo tipo di strumenti. Rivedo Lukas qualche mese dopo
allADGPA Guitar International
Rendez-Vous di Conegliano, dove per loccasione aveva portato
tre chitarre di pochi giorni, assolutamente perfette e dal suono
gi notevole. Mi dice che la harp
quasi pronta, manca qualche
ritocco e le corde in arrivo dagli
Stati Uniti. Ad agosto, complice la

poca voglia di stare al mare, prendo la macchina e vado a trovarlo


nel suo laboratorio. Per arrivarci
bisogna percorrere tutta la dorsale dei Colli Berici, unarea incontaminata appena fuori Vicenza.
Percorrerla come fare un salto
indietro nel tempo: tutto immerso nel verde, dove vigneti e ulivi si
alternano a boschi, e regna un silenzio assoluto. Arrivo allabitazione di Lukas, uno chalet in mezzo
al bosco, e sembra di stare a casa
di qualche liutaio nordamericano,
lambiente ideale per chi vuole
fare questo mestiere. Il tempo di
dare uno sguardo alla harp guitar
che Lukas ha restaurato (e che ho
comprato subito) e gli chiedo di
concedermi unintervista. Lukas
accetta volentieri.
Lukas parlaci di te, la tua storia, come hai iniziato, i tuoi
maestri, a chi ti ispiri?
Ho cominciato a riparare e costruire strumenti musicali grazie al
maestro Bruno Barnes. Ricordo

che non stata unimpresa facile:


non ne voleva sapere di rinunciare
alla sua tranquillit per seguire un
ragazzino nellaffilatura di una pialla o nella piegatura a caldo. Io cominciavo da zero, e lui aveva ormai
una lunga esperienza alle spalle.
E come andata a finire?
finita bene: ho insistito finch
ha ceduto. Costruivo una chitarra,
gliela facevo vedere, lui aggiungeva i suoi commenti e mi mostrava qualche segreto di bottega
per migliorare i miei strumenti.
stata unesperienza insostituibile.
Poi, dopo qualche anno e svariati
seminari, mi sono trasferito allestero. Da l iniziata la mia esperienza professionale vera e propria: nel frattempo erano passati
cinque anni.
So che hai trascorso diversi
anni in Grecia, sembra strano
per un liutaio, ci vuoi raccontare questa esperienza?
Non saprei da che parte iniziare,

Milani Guitars modello Joplin e Walrus

48
chitarra acustica 1 duemilaundici

In visita dal liutaio


Lukas Milani
in verit. una storia piuttosto lunga. La parte divertente gi stata
descritta ne La ruota del criceto
[un racconto di Milani dal sottotitolo Una storia dellisola di Creta,
edito da Saecula nel 2009 ndr],
ma non ha a che fare con la liuteria. Diciamo che questa esperienza mi ha permesso di conoscere
diverse sonorit e modi di costruire. Mi ha dato la possibilit di analizzare i miei pregi e i miei difetti, e
soprattutto i limiti e i pregi della liuteria italiana. Ho capito molte cose
che forse non avrei compreso rimanendo qui. Ad esempio, lutilizzo della solera nella costruzione di
chitarre acustiche mi ha permesso
di orientarmi verso un suono che
una specie di marchio di fabbrica
tutto mio. Funziona, ma ho dovuto
spostarmi per capirlo. Oppure le
sonorit dei paesi balcanici: pianeti paralleli che sono riuscito a
comprendere e replicare solo dopo una lunga permanenza.
Ho visto nel tuo laboratorio strumenti antichi: esegui
restauri?
S, su strumenti a pizzico. La
considero unesperienza fondamentale per un costruttore:

st

scoprire come e perch nel passato si adottata una soluzione rispetto a unaltra, valutare la
tenuta nel tempo di certe colle o
vernici, ritrovare soluzioni dimenticate ma ancora valide. C gente
che in passato costruiva cose bellissime e valide, che sono un libro
aperto di alta liuteria ancora oggi.
Che strumenti costruisci?
Chitarre classiche, acustiche,
altro?
Visto il mio carattere piuttosto
curioso, non ho resistito alla tentazione di costruire bassi acustici,
chitarre elettriche, liuti popolari,
chitarre battenti, chitarre fretless,
chitarre manouche, bouzouki,
saz e via dicendo. Sono serviti da
complemento per i miei pezzi forti: chitarre acustiche e classiche.
Attualmente, costruisco tre linee
di strumenti dalle caratteristiche
estetiche e timbriche ben diverse
e definite. stata una soluzione a
cui sono arrivato dopo un lungo
percorso, e che garantisce le tre
caratteristiche che ritengo fondamentali in uno strumento: suono,
bellezza, crescita nel tempo.
Ho visto una splendida copia
Maccaferri: hai studiato o seguito altri costruttori in questa
circostanza?
Sono stato aiutato inizialmente dal liutaio Killy Nonis, che lavora nel Kent. stato lui che mi
ha fornito disegni e tecniche di
costruzione. Il suo metodo di lavoro, molto creativo, mi ha aperto nuove prospettive. Lincontro
con Favino, poi, mi ha portato ad
avere una idea pi chiara su che
strumento desidera un chitarrista
manouche.
Ho visto delle chitarre con corde in nylon che mi interessano
molto (anche ad Antonio Tarantino, ricordo a Conegliano).
A prima vista sembrano delle
crossover: ce ne parli?
Ci sono costruttori di chitarra classica molto validi in giro, e
si corre il rischio di costruire dei

La harp guitar Meinel & Herold restaurata

49
chitarra acustica 1 duemilaundici

doppioni. Inoltre, sembra che gli


strumenti da concerto siano arrivati a un limite acustico invalicabile: richiesta una sonorit
standard e sono ammesse poche
variazioni sul tema. Ho preferito
spendere il mio tempo e le mie ricerche esplorando la chitarra bossa nova e latina. Sono strumenti
che partono dalla chitarra classica, ma se ne discostano in termini
di sonorit, dimensioni e versatilit. Lesperienza con il flamenco
mi ha aiutato molto. La chitarra
flamenca deve essere brillante, la
tavola armonica deve essere intonata per rispondere ai golpe con
la mano, le note mute e i legati devono essere molto presenti, a differenza della chitarra classica. Un
bagaglio assolutamente notevole
da portare negli strumenti sudamericani. Ovviamente ci aggiungo
del mio in termini di estetica dello
strumento e di sonorit. La rosetta
che sporge dalla tavola armonica,
per esempio, permette di stoppare
le corde rendendo un timbro molto
secco: ideale per accompagnare
rumba, cumbia, merengue e via
dicendo. La spalla mancante, poi,
inevitabile. Rende lo strumento
decisamente pi maneggevole.

st

In visita dal liutaio


Lukas Milani

Anche il manico pi stretto, proprio per permettere lesecuzione


di passaggi che sarebbero molto
difficili con una chitarra classica.
Il mio obiettivo costruire un attrezzo di lavoro che suonato in
clave abbia come unico limite la
fantasia dellesecutore.
E dei ponti in acero?
Lutilizzo del ponte in acero,
una scoperta recente: mi permette
di bilanciare bene il suono generale dello strumento e di aggiungere
proiezione. Funziona bene anche
nelle chitarre con corde in nylon:
mi chiedo come mai non sia stato
scoperto prima. Negli archi utilizzato da quattrocento anni
Chi il tuo cliente tipo?
Non penso di poter identificare una categoria particolare. Ho
clienti in tutta Europa, e di tutte le
estrazioni sociali. La maggior parte sono musicisti, ovviamente. Ma
anche no. Una volta un muratore
inglese mi ha ordinato una chitarra
acustica decorata con fiori e tralci
di vite su tavola armonica, fasce e
tastiera. Un lavoro monumentale.
Quando glielho consegnata ha
esclamato: Bellissima! Adesso
dovr imparare a suonarla.
Esegui riparazioni su strumenti non di tua produzione?
Certamente. Il discorso simile a quello sui restauri: vedere
altri strumenti per imparare cose
nuove. Purtroppo in giro c molta produzione industriale con una
qualit piuttosto scarsa. Per questo riparo molto pi volentieri strumenti ben costruiti, rispetto a un
certo tipo di made in chiss dove
che personalmente non mi d alcun motivo di ispirazione.

cedro del Libano negli strumenti


manouche.
Ho visto chitarre che hanno
unimpronta molto personale, la forma della buca, la paletta vuota, la doppia spalla
mancante: sperimentazione o
cosa?
Nei miei strumenti cerco di abbinare lestetica alla funzionalit
acustica. Per esempio, la buca rialzata rispetto alla tavola armonica
mi permette di rinforzare un area
debole e soggetta a deformazioni,
aggiungendo un tocco di originalit. Non mi piace sperimentare
in maniera casuale, non lho mai
fatto. Preferisco ricercare soluzioni
innovative a problemi concreti.
Qual il tempo medio di attesa per un tuo strumento?
Dipende dal lavoro accumulato
e dalla stagione. Preferisco lavorare in inverno e in primavera. Impiego circa tre mesi per completare uno strumento.
Quante chitarre costruisci o
vorresti costruire?
Negli ultimi tempi ho costruito una media di dieci strumenti
allanno. Mi piacerebbe in futuro
poter ridurre il numero e dedicarmi maggiormente ad altri settori
della liuteria, che non ho ancora
avuto il tempo di esplorare.
Cosa intendi per altri settori

della liuteria?
Bassi acustici fretless: un universo intero da scoprire, quello dei
bassi. E poi la storia della liuteria
e delle tecniche di costruzione nel
corso dei secoli, un interesse che
mi sta appassionando ogni giorno
di pi. Poi la sperimentazione di
un tipo di truss rod alternativo da
utilizzare nelle chitarre con corde
in nylon. E le lezioni che gi tengo
presso le scuole di musica. Come
vedi, ho un po di carne al fuoco
Ho visto anche dei plettri in
legno, li costruisci tu?
S, interamente. Ho iniziato con
le chitarre manouche: mi venivano
richiesti plettri per eseguire questo
stile particolare. Di l ho poi costruito plettri per chitarra elettrica e
acustica. Al momento sto lavorando a un progetto di costruzione
di unghie artificiali per le corde in
nylon. Molta sperimentazione, un
po di notti in bianco, e poi spero
di presentare un accessorio utile e
interessante.
Nel tuo laboratorio ho visto
strumenti di lavoro molto semplici: ci vuoi parlare del tuo modo di lavorare? Mi ha colpito
molto il tipo di verniciatura
Nel corso degli anni ho eliminato molti strumenti elettrici: non
li ritengo adatti al lavoro di liuteria. una complicazione inutile
e non sempre conveniente: un
po come mettere uno strumento

Che tipi di legni usi?


I legni che utilizzo sono quelli tradizionalmente usati in liuteria: abete, palissandro, cipresso,
ebano, mogano. Ovviamente mi
piace sperimentare soluzioni nuove: per esempio, ultimamente mi
sto interessando alle sonorit del
Particolare della buca con la rosetta rialzata

50
chitarra acustica 1 duemilaundici

In visita dal liutaio


Lukas Milani
musicale dentro un frullatore. Il
deterioramento acustico del legno
evidente. Discorso a parte meritano le vernici. Dopo aver provato e testato ogni sorta di vernici
per liuteria, ho rinunciato allidea
di avvelenare i miei clienti con le
comuni vernici sintetiche. Come
mi diceva spesso Bruno Barnes:
Gommalacca: tutto il resto una
porcheria. Cos sono tornato alla
vecchia, cara, gradevole gommalacca. Le chitarre suonano meglio,
respirano, maturano, si riparano
facilmente. Una piacevole riscoperta, insomma.
Mi sembra quasi una filosofia la tua
S, si chiama semplicit. Funziona, sai? Funziona in musica,
funziona ovunque, e funziona anche in liuteria. E si vive meglio, decisamente meglio.
Una domanda spinosa, quanto costano i tuoi strumenti?
I modelli pi semplici si aggirano

sui 1300 euro. Si arriva ai 2500


per la fascia superiore. Ritengo la
chitarra uno strumento popolare,
e mi fanno sorridere certi prezzi
stellari. un mio punto di vista,
comunque, magari poco condivisibile. Mi permette per di avere
accesso a realt musicali straordinarie, che altrimenti non potrei
raggiungere.
Ti abbiamo visto poco in
giro nei meeting dedicati alla
chitarra acustica: una scelta o
ti stai guardando intorno?
Sto diventando sempre pi pigro. Preferisco restare a casa a
costruire qualcosa, piuttosto che
guidare per centinaia di chilometri per arrivare a un festival. E poi,
i clienti italiani attualmente coprono il dieci per cento delle mie
ordinazioni. Preferisco, se necessario, fare un sacrificio in pi
e muovermi verso la mia clientela
storica: Grecia, Inghilterra e paesi del Nord.

st

Bene, si chiude qui questa breve intervista a un personaggio


per noi nuovo nellambito della
liuteria acustica italiana, ma tutto
da scoprire per le sue idee e per
le esperienze passate. Persona
molto umile e curiosa, sempre alla ricerca di nuove cose, con un
grande bagaglio alle spalle (debbo dire che mi ha fatto impressione sentirlo al telefono parlare
un greco perfetto). Questo
Lukas Milani. Penso che andr
a trovarlo spesso. Ho alcuni progetti in mente che presto vi sveler A proposito, chi volesse
andarlo a trovare non dimentichi
che in zona ci sono ottimi ristoranti che offrono pietanze tipiche
del luogo con gli ottimi vini dei
Colli Berici!
Gabriele Posenato

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Particolare della verniciatura a gommalacca

51
chitarra acustica 1 duemilaundici

st

strumenti
Chitarra battente, chitarra
sarda, colascione

Le chitarre della tradizione popolare italiana


Diversi tra i nostri chitarristi acustici pi rappresentativi anche in
campo internazionale, negli ultimi tempi, non hanno mancato di ispirarsi a vari aspetti della
tradizione musicale popolare e di
confine tra colto e popolare del
nostro paese. il caso di Beppe
Gambetta, in particolare in dischi
come Serenata con Carlo Aonzo (1997), Traversata con Aonzo
e David Grisman (2001) e nel cd
allegato al libro Traditional Italian
Dances di Federica Calvino Prina (2000). Ed anche il caso di
Franco Morone nel suo Italian Fingerstyle Guitar (2005) e di Peppino DAgostino nel suo Made In
Italy (2008). Questo della ricerca
di una voce italiana della chitarra
acustica attraverso un processo
di rivisitazione del nostro folklore
musicale, daltra parte, un mio
pallino da molti anni. E sar inevitabilmente uno degli argomenti
che tratter pi volentieri nei nostri appuntamenti. In questa ottica, tralasciando per il momento
le possibilit di riarrangiare per
chitarra acustica musiche di altri strumenti e organici musicali,
conviene partire da uno sguardo
dinsieme dei diversi tipi di chitarre effettivamente utilizzate nella
musica di tradizione orale italiana
e dei loro repertori.

rinascita della chitarra colta allinizio del XIX secolo, probabile


che quellappellativo risalga agli
influssi e alle dominazioni francesi del primo Ottocento nellItalia
meridionale. Accanto al pi consueto uso folklorico nellaccompagnamento del canto e di altri
strumenti, uso peraltro non privo di motivi di interesse, questa
chitarra francese mostra pure
soprattutto in ambienti artigiani
e in particolare tra i barbieri un
repertorio anche solistico di musiche strumentali e di balli. Una
forma ricorrente costituita da
musiche da ballo che modulano
intorno alle tonalit di La minore
e La maggiore, come il Ballo per
chitarra inciso da Eugenio Bennato nellalbum con Carlo DAngi, Garofano dammore (1976),
e ripreso dal repertorio del liutaio
Nicola De Bonis di Bisignano in
provincia di Cosenza. Non mancano poi alcuni esempi in accordatura aperta di Sol, come la
Spagnola del barbiere Bartolo
Ruggiero di Lipari, raccolta dalletnomusicologo Sergio Bonanzinga
e inserita nel cd Sicile Musiques
populaires (Ocora, 2004). Infine
sono da segnalare alcuni esempi
di tapping ante litteram, come il
brano lucano A sa sampugnara

documentato nel disco Larpa di


Viggiano (Taranta, 1991).
La chitarra battente
Come riporta Roberta Tucci nel
suo Profilo storico-costruttivo
della chitarra battente contenuto
in Strumenti della Musica Antica
a cura di Paola Pacetti (Urbino,
1996), la chitarra battente in
quanto strumento storico della
musica colta era contemporanea
e affine alla chitarra barocca, con
la quale condivideva la forma allungata del corpo, fasce e fondo
costruiti a doghe, una tastiera
sullo stesso piano della tavola armonica, il foro di risonanza munito di una rosetta e lincordatura a
cinque cori, generalmente doppi,
a volte anche tripli. La struttura
dellaccordatura, a parte le possibili variazioni in altezza assoluta,
era simile a quella della normale
chitarra priva della sesta corda
bassa, con possibili variazioni
di ottava nei raddoppi del quarto e quinto coro a seconda della
nazione di origine. In Italia, e in
particolare nel caso della chitarra battente, laccordatura pi
accreditata prevedeva tutte note
comprese nellambito di altezza delle tre corde acute. Quindi,
se laccordatura standard della

La chitarra francese
Nelluso folklorico la normale
chitarra monta di norma corde
metalliche e, in particolare nel
Sud dItalia, era chiamata francese per distinguerla dalla pi
tradizionale chitarra battente.
Tenendo conto del fatto che la
moderna chitarra a sei corde singole si affermata storicamente
intorno al 1780, nonch del ruolo
importante svolto da Parigi nella
52
chitarra acustica 1 duemilaundici

Il barbiere Bartolo Ruggiero di Lipari esegue un barr in accordatura aperta (foto di


Sergio Bonanzinga, 1987)

Chitarra battente, chitarra


sarda, colascione
chitarra Mi2 La2 Re3 Sol3 Si3 Mi4
(considerando Do4 il Do centrale di 261,626 Hz ca. secondo la
Scientific Pitch Notation), laccordatura pi ricorrente della chitarra barocca e battente La3
Re4 Sol3 Si3 Mi4. Unaccordatura,
questa, che pu essere messa in
relazione con laccordatura per
chitarra attualmente conosciuta come Nashville tuning o high
string tuning, cio Mi3 La3 Re4
Sol4 Si3 Mi4.
Daltra parte la chitarra battente si discostava dalla chitarra barocca per i seguenti aspetti:
corde metalliche invece che di
budello; ponticello mobile con
attacco delle corde alla fascia inferiore invece che ponte-cordiera
fisso; tasti metallici fissi invece
che mobili di budello; e tavola
con piegatura sotto il ponticello
invece che piatta. Inoltre il fondo
era bombato, mentre nella chitarra barocca poteva essere anche
piatto. La chitarra battente era

uno strumento tipicamente italiano, con centri di produzione


riconosciuti a Venezia, in Calabria
e probabilmente a Napoli, in Umbria, Abruzzo e Sardegna.
In ambito folklorico attestata
con documenti sonori relativi alla Campania, alla Calabria e alla
Puglia. Le chitarre battenti osservate in Puglia possono avere
il fondo piatto anzich bombato,
mentre la tavola armonica pu
avere tre fori di risonanza invece
di uno. In Calabria, accanto ai
modelli a cinque cori, sono documentati altri modelli di grande
interesse, in cui il terzo coro sostituito da una corda di bordone
accordata generalmente in La4 e
fissata con un bischero al centro
del manico, allaltezza del settimo
tasto. In Calabria e Campania sono presenti modelli a quattro cori,
accordati rispettivamente come il
primo, secondo, quarto e quinto
coro del modello a cinque cori.
Come per la chitarra francese,

Chitarra battente costruita da Vincenzo De


Bonis (in Ciro Caliendo, La chitarra battente, Edizioni Aspasia, 1998, p. 181)

chitarra acustica 1 duemilaundici

53

st

anche nel repertorio folklorico


della chitarra battente possono
essere rintracciati esempi di musiche strumentali solistiche, che
ne affiancano la preminente funzione di accompagnamento.
La chitarra gigante sarda
Dal periodo della sua attestata
diffusione a livello popolare e dello sviluppo del genere chiamato
canto a chitarra, che la memoria corrente tende a far risalire a
fine Ottocento-inizio Novecento,
la chitarra sarda sembra essersi
diretta verso ladozione di proporzioni pi grandi rispetto alla
normale chitarra e di accordature
pi basse. Nel secondo dopoguerra, con la definitiva affermazione di una forma di professionismo musicale legato alle gare di
canto a chitarra, la tradizionale
liuteria artigianale sarda, che prevedeva probabilmente una maggiore diversificazione di modelli,
stata progressivamente soppiantata dalla liuteria semiartigianale e semindustriale siciliana,
rappresentata in particolare dallo

st

Chitarra battente, chitarra


sarda, colascione

scomparso Carmelo Catania di


Mascalucia e da Gaetano Miroglio di Catania. Questa liuteria ha
introdotto un modello standardizzato di chitarra sarda, spesso
denominato chitarrone o chitarra gigante, che stato adottato dalla stragrande maggioranza di suonatori locali. Si tratta in
pratica di una chitarra baritono
dalle proporzioni notevoli (lunghezza di 108 cm, larghezza di
44 cm, altezza di 11 cm), con
un diapason o lunghezza della
corda vibrante di 70,5 cm, corde
metalliche fissate a una cordiera inferiore abbinata a un sottile
ponticello, accordatura tra una
quarta e una quinta sotto laccordatura standard, e decorazioni tipiche: battipenna di materiale
plastico, leggermente intagliato
nel legno della tavola e decorato con motivi floreali intarsiati in
finta madreperla; filetto bianco e
bordo con finitura chiara e scura
lungo il profilo della tavola; segnatasti realizzati con uno strato
di finta madreperla che ricopre
tutto il tasto.
In passato i chitarristi suonavano soprattutto a dita nude o
eventualmente con un plettro digitale per il pollice, mentre attualmente suonano principalmente
con il plettro. Lo stile di accompagnamento piuttosto ricco e
mette in mostra un vasto repertorio di accordi per lo pi maggiori
che, a contatto con un impianto
melodico vocale di tradizione mediterranea con elementi modali,
determinano delle originali successioni armoniche spesso estranee alle convenzioni classiche.
Accanto a questo stile di accompagnamento si poi sviluppato
un repertorio solistico ispirato alle
danze tradizionalmente eseguite
sul triplo clarinetto sardo, le launeddas. Questo repertorio mette
in evidenza un uso di accordature
aperte legate fondalmente ai due
modelli Mi2 Do3 Do3 Sol3 Do4 Mi4 e
Mi2 Do3 Do3 Sol3 Si3 Mi4, naturalmente trasportati in basso in relazione allaccordatura base della

chitarra gigante. Sulla chitarra


normale possono essere riportati
seguendo i modelli del Do aperto
(Do2 Sol2 Do3 Sol3 Do4 Mi4) e del
dropped C (Do2 Sol2 Do3 Sol3 Si3
Mi4). stato inoltre documentato
anche un modello di dropped G
(Re2 Sol2 Re3 Sol3 Si3 Mi4).
Il colascione
Un ultimo accenno vale la pena
riservare a uno strumento ormai
caduto in disuso, il colascione
o calascione, un liuto a manico
lungo spesso raffigurato tradizionalmente tra le mani di Pulcinella. Delle poche tracce lasciate
da questo strumento in ambito
popolare si sono occupati in particolare due testi: Il colascione sopravvissuto di Giuliana Fugazzotto e Roberto Palmieri (Orpheus,
1994) e Suoni che tornano

54
chitarra acustica 1 duemilaundici

Calascione, tamburello ed altri


strumenti della tradizione musicale a Caramanico e sulla Majella di
Giuseppe M. Gala, Silvio Pascetta e Domenico Di Virgilio (Taranta,
2006). Come il bouzouki greco
o il saz turco-persiano e il setar
iraniano, il colascione sembra appartenere a una vasta famiglia di
liuti a manico lungo mediterranei
e orientali, generalmente a tre (o
4) ordini di corde intonate su fondamentale e quinta secondo lo
schema prevalente I-V-VIII, destinati essenzialmente ad eseguire
linee melodiche sopra un bordone di tonica e dominante.
Andrea Carpi
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Calascione di Pratola Peligna (AQ), Raccolta G. Colella 1909, in Paola E. Simeoni


e Roberta Tucci

tc

tecnica
Da Please Please
Me a Let It Be
Un anno di Beatles
Eccoci a scrivere di un lavoro
che iniziato online il 5 ottobre
2010 e terminer dopo dodici
mesi, durante i quali saremo in
compagnia dei Fab Four, i Fantastici 4 (ops!), i Baronetti di Liverpool, i Favolosi Beatles!
Si tende troppo spesso a dimenticare che gli scarafaggi
sono stati la prima vera poprock band il cui sound era quasi
esclusivamente basato sullutilizzo delle chitarre: tranne qualche sortita allorgano di John, il
suono live del gruppo, soprattutto nei primi anni, era dato dalle sei corde. E allora eccoci qui,
a giocare con i nostri miti, per
una rubrica in dodici puntate,
una al mese, che ci porter ad
analizzare il lavoro chitarristico
di George, John e Paul, ma non
solo. Considerazioni varie saranno fatte sulle singole canzoni, quando ci sembrer opportuno, e sul modo di arrangiare
strumenti e cori. Perch la musica non fatta di sola chitarra,

per fortuna.
Perch il 5 ottobre? Perch
quel giorno del 1962 usc il primo singolo inglese della band,
Love Me Do / P.S. I Love You,
per iniziare unavventura che si
concluse sette anni e molti primi
posti pi tardi.
Ma perch dodici puntate se
i dischi ufficiali sono tredici ed i
singoli non presenti sugli album
numerosi? Per poter chiamare la
rubrica Un anno di Beatles!
La suddivisione in dodici episodi stata fatta da noi in modo del tutto arbitrario, come del
tutto soggettivo sar ci che
diremo. Sui Beatles gi stato
scritto tutto e il suo contrario,
non siamo depositari di chiss
quale segreto. Ma lamore per
la loro musica, che ha segnato
molti di noi, una buona scusa
per divertirci ancora cercando di
vedere alcune cose da un punto
di vista diverso. Come abbiamo
diviso il tutto, lo scoprirete leggendoci in questo anno.
Con lamico cantante-chitarrista Davide Canazza di Laster
Guitar andremo a spulciare fra

55
chitarra acustica 1 duemilaundici

le note suonate e quelle cantate, dividendo il lavoro fra i due


siti Fingerpicking.net e Laster.
it: su Laster ci sar lanalisi del
lavoro delle chitarre elettriche,
su FP.net quello relativo alle
acustiche e considerazioni generali sulla musica. Una traccia
di base sar comunque comune per non spiazzare troppo chi
legger gli articoli. Lungo il cammino proveremo a coinvolgere
amici musicisti e giornalisti, se
avranno piacere di aggiungere
qualcosa.
Non siamo degli storici o dei
maniaci di date, luoghi, strumenti e altro, ma cercheremo
di comunicare nella maniera pi
semplice e diretta possibile quelle che sono le nostre opinioni ed
emozioni al riguardo, discutibili,
ma nostre.
In fondo, solo un gioco.
Daniele Bazzani
Lascia un commento

tc

tecnica
Le 15 Regole dOro
per il musicista

Meglio prevenire che curare


Ciao a tutti, prima di cominciare con
degli esercizi sullo strumento (ancora
un po di pazienza) vorrei pubblicare
alcune regole da prendere in considerazione, almeno in parte, per prevenire
l usura del chitarrista. Queste quindici regole mi sono state suggerite
dalla fisiatra Rosa Maria Converti, responsabile dellAmbulatorio Sol Diesis
presso il Centro Don Gnocchi di Milano, specializzata nella cura e prevenzione delle patologie dei musicisti:
1. Praticare un riscaldamento e un allungamento muscolare mirato e globale prima di suonare.
2. Eseguire un riscaldamento progressivo allo strumento.
3. Evitare lunghi periodi di esecuzione
(circa 40-50 minuti) ed effettuare pause di 5-10 minuti ogni ora.
4. Adottare posture corrette evitando
posizioni non fisiologiche che generano compensazioni muscolari nefaste.
5. Assicurarsi un ambiente ergonomico adatto (sedia, illuminazione, leggio).
6. Variare il repertorio e gli stili di musica suonati.
7. Ricorrere se necessario ad accorgimenti tecnici: accessori ergonomici
e modificazioni dello strumento.
8. Praticare dello stretching al termine
delle esecuzioni.
9. Evitare variazioni brutali dei ritmi di
lavoro, come periodi di lavoro intenso prima di concerti o esami, o come
la ripresa eccessiva dopo un arresto
prolungato.
10. Evitare dei lunghi periodi senza suonare, mantenere unattivit strumentale
minima durante i periodi di riposo.
11. Mai suonare con dolore: il motto
No pain, no gain FALSO.
12. Prendere coscienza del proprio
corpo, cercando di eliminare le tensioni muscolari presenti.
13. Controllare lo stress, lansia, la
fatica.
14. Fare attenzione al trasporto di
oggetti pesanti e alle attivit fisiche di

una certa entit.


15. Nella vita quotidiana, conformarsi
a regole generali di igiene (alimentazione e idratazione corretta, sonno
necessario, attivit fisiche regolari) e
se possibile evitare alcool e tabacco.
Questultima davvero dura! Ma
cerchiamo di chiarire alcuni concetti
espressi nelle 15 Regole dOro per
il Musicista. Il mio breve articolo ha
come fine quello di stimolare linteresse alla cura della nostra macchina.
Ogni musicista un mondo a s e
suggerire esercizi in generale non mi
sembra appropriato. Quello che consiglio di prendere atto di quali siano
i nostri eventuali piccoli malesseri derivanti dallattivit musicale e cercare
di capire meglio, insieme a un medico
specializzato, quali possano essere i
rimedi.
Chi ha fatto della chitarra il proprio
mestiere si ritrova in braccio lo strumento per ore, tutti i giorni, e deve
aver ben presente che questattivit
pu essere paragonata a quella di
un qualsiasi lavoratore soggetto ad
usura: per un piastrellista le ginocchia
saranno probabilmente a rischio, per
un chitarrista ci saranno altri problemi
(a meno che non suoni in ginocchio!).
In sostanza ognuno di noi dovrebbe
ascoltarsi, non solo dal punto di vista
musicale, e prendere coscienza di
come affronta la propria performance: sono comodo mentre suono? La
postura mi crea delle tensioni? Suono
in apnea? Una determinata tecnica
mi procura affaticamento, dei dolori?
Lansia da prestazione mi irrigidisce?
Riesco a suonare al meglio senza riscaldamento? Il formato della chitarra
quello giusto per me? E via dicendo.
Dopo unattenta analisi si possono
prendere dei provvedimenti, aiutati dal proprio buon senso e perch
no da un esperto, onde evitare che
cattive abitudini sfocino in patologie
pi serie. Non me la sento di consigliare esercizi o metodi specifici, non
il mio campo (il mondo gi pieno
56
chitarra acustica 1 duemilaundici

di tuttologi) e soprattutto non detto


che gli esercizi utili a me lo siano per
qualcunaltro. Per quanto mi riguarda, utilizzo chitarre dal formato medio
piccolo. Ultimamente uso la cinghia
per chitarra anche quando suono da
seduto. Prima di unesibizione eseguo
degli esercizi di stretching suggeriti dal
mio fisioterapista, che coinvolgono
mani, braccia, spalle e respirazione;
e come riscaldamento sullo strumento suono lentamente alcuni semplici
arpeggi.
Se poi vogliamo ampliare la veduta, conosco musicisti di fama internazionale che, prima di ogni esibizione, fanno lunghe passeggiate per
scaricare la tensione e ottimizzare
la concentrazione; altri che si scolano tranquillamente litri di birra, ma
questultima tipologia di riscaldamento mi riesce difficile consigliarla
Per concludere: in generale ci occupiamo della chitarra e della sua
manutenzione molto pi di quanto
non ci occupiamo dello strumento
principale che fa musica, noi stessi.
A presto!
Davide Mastrangelo
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tc

tecnica
Clarence
White
Unintroduzione essenziale
allo stile
Ecco un contributo per celebrare la musica del grande Clarence White. Questo lavoro fa
parte di una piccola campagna
che sto promuovendo su varie
testate e durante i miei seminari,
per ricordare ai chitarristi che Clarence White un maestro della
chitarra, e che dovrebbe essere
rievocato e onorato nei festival e
nei vari eventi dedicati a questo
strumento.
Non stato facile raccogliere
unintroduzione essenziale per
raccontare musicalmente il suo
stile. White ci ha lasciato una
grossa mole di materiale e uno
stile veramente complesso con
molti arrangiamenti, licks e fraseggi. stata per me una grande
gioia trascorrere tante ore ascoltando la sua musica, per trascrivere frammenti significativi del
suo modo di suonare. Il risultato
una piccola collezione di licks con
strutture e tonalit diverse, che
possono essere usati nella costruzione di un solo o nel backup
di un brano.
Quando si presta molta attenzione allestetica di White e si
analizzano le sue scelte musicali,
la sua lezione pu andare in profondit, molto oltre la semplice
ripetizione delle sue note.
Clarence White fu senza dubbio
il primo chitarrista a innovare la
tecnica del crosspicking, con una
creativit molto pi ampia di quella fino a quel momento sviluppata
dai capostipiti dello stesso stile
(George Shuffler, Doc Watson,
ecc.). Il crosspicking nacque
come un arpeggio su tre corde
adiacenti con uno schema fisso
ripetitivo (down-down-up) in cui la
57
chitarra acustica 1 duemilaundici

Scarica la tablatura

tc

Clarence
White

Esempi
melodia veniva possibilmente
adattata per essere suonata sulla pi grave delle tre corde, partendo in genere sul primo ottavo
della battuta.
Clarence us il crosspicking in
deliziosi brevi fraseggi di riempimento (esempi 1 e 2) o con funzione melodica (esempio 3) dove
viene inserito in punti imprevedibili
della battuta musicale (quasi mai
sul tempo forte) intercalandolo ad
altre tecniche e cercando le note
di melodia anche sulle corde pi
acute della triade.
Gli esempi 4 e 5 riguardano
invece il raffinatissimo uso della
tecnica dei double stops (parti in
armonia su due corde adiacenti)
sempre calibrata con perfetta dinamica e la giusta evidenza alla
nota di melodia. Da notare come
la scelta di Clarence non sia mai
su una lunga serie ininterrotta di
doppie note, ma come queste
vengano alternate e interrotte ad
arte con configurazioni diverse e
uso di effetti.
anche importante vedere come egli riesca a personalizzare e
dare nuova linfa ai fraseggi giocati
sui patterns pi tradizionali, come
negli esempi 6 e 7 dove poche
semplici note inaspettate rinnovano il suono dellintera frase.
Negli esempi 8, 9 e 10 ho voluto
infine esemplificare alcune tra le
sue frasi pi famose, in cui traspare chiaramente il senso del gioco
e dello scherzo, ma che nella velocit e chiarezza di esecuzione
ottengono un effetto di grande
virtuosismo e divertimento.
Beppe Gambetta

58
chitarra acustica 1 duemilaundici

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tc

tecnica
Basic
Fingerstyle
Considerazioni su unantologia
di brani facili
A distanza di un anno dalluscita del mio libro con cd Basic
Fingerstyle Antologia di brani
facili per chitarra acustica edito
dalla Carisch, sento lobbligo di
ringraziare tutti gli appassionati
che hanno accolto con entusiasmo questa pubblicazione. Gli
appunti che seguono sono riflessioni che ho sviluppato in relazione a questo progetto, distinzioni
e spiegazioni di termini che spero
risultino interessanti ai pi.
Allegato a questo articolo troverete un arpeggio iniziale tratto
da Basic Fingerstyle. Raccomando di leggere le note di avvertenza in fondo alla pagina prima di
iniziare a suonare. Buona lettura
e buona musica!
Perch una raccolta di brani
facili?
auspicabile che, muovendo
i primi passi con il fingerstyle, si
incomincino ad affrontare esercizi e brani facili. In realt, molti
studenti sono attratti da brani impegnativi perch, guarda caso,
sono anche quelli musicalmente
pi interessanti. Spesso questa

abitudine porta a scoraggiarsi in


fretta, non avendo lesperienza e
le basi necessarie per affrontare
esecuzioni del genere. In veste
dinsegnante, ho sempre consigliato un percorso di brani che
possa creare una base solida
sulla quale muovere i passi successivi. Ho anche per riscontrato come sia difficile trovare
brani semplici che risultino piacevoli da suonare. Ancor pi un
testo unico con simili contenuti.
Mi limitavo, quindi, a raccogliere
stralci di musica e tablature da
testi diversi, che soddisfacessero almeno in parte le mie aspettative e quelle dei miei allievi. Ma
simbologie diverse, diteggiature
mancanti, carenza di supporti
audio, mi hanno spinto alla realizzazione di questo progetto:
una raccolta di brani stimolanti
di primo repertorio, che consentisse di raggiungere una certa
fluidit desecuzione in tempi ragionevoli e senza cadute di entusiasmo. Questo il mio obiettivo e
spero, almeno in parte, desserci
riuscito.
Chitarra acustica e chitarra
classica
Sebbene questa raccolta sia
dedicata alla chitarra acustica, risulta senzaltro fruibile anche dal
chitarrista classico.
Sappiamo come i due strumenti siano diversi nelle misure
e nel suono. La chitarra classica
con corde in nylon ha un manico
pi largo e una diversa spaziatura di corde. La chitarra acustica
ha corde in metallo, il manico pi
stretto e richiede unghie molto
resistenti. Chitarristi esperti possono utilizzare entrambi gli strumenti per diversi repertori e avere
un suono pi adatto a seconda
dei casi. Ma, in una fase di studio iniziale, sarebbe preferibile
decidere fin da subito la chitarra
59
chitarra acustica 1 duemilaundici

adatta alle nostre esigenze, perch cambiando poi strumento


occorrer del tempo per abituarsi alle diverse caratteristiche.
Anche consultare un esperto
o un liutaio per controllare lintonazione e laltezza giusta delle
corde un elemento che risulta
decisivo per ottenere la massima soddisfazione dal proprio
strumento.
Termini e significati a confronto: dal fingerpicking al
basic fingerstyle
Il fingerpicking nato come un
insieme di tecniche di chitarra per
eseguire il blues e il folk nordamericano. Quindi questo termine
da sempre associato a questo
tipo di musica tradizionale.
Il termine fingerstyle ha invece
origini pi recenti e si riferisce,
genericamente, allutilizzo delle
dita della mano destra; ragion
per cui questa parola viene associata ad unaltra che definisce
il genere musicale: cos si parla
spesso di classic fingerstyle, fingerstyle jazz o celtic fingerstyle.
Ad esempio il fingerstyle blues ha
molto in comune con il fingerpicking, ma nei casi pi frequenti
si riferisce ad un blues contemporaneo o a nuovi arrangiamenti
di vecchi blues, cio non esattamente gli originali che fanno parte del traditional fingerpicking.
Comunque, al di l di queste
sfumature, i primi bluesman introdussero con il basso alternato,
ostinato e walking, un importante
elemento nellarte di utilizzare le
dita della mano destra: il ritmo.
Oltre ad essere una tecnica polifonica che esegue melodia e
basso allo stesso tempo, questa
arte ha la caratteristica di essere poliritmica, cio di produrre
accenti diversi sulle due linee.
senzaltro questo uno dei motivi
per cui generazioni di chitarristi

tc

Basic
Fingerstyle

hanno evoluto e introdotto con


successo questa tecnica anche
in altri generi musicali.
Basic Fingerstyle non esprime un genere musicale definito, bens associa dei brani facili alla tecnica del fingerstyle.

Ma inevitabile che, trattando


principalmente di chitarra acustica, buona parte del materiale contenuto in questa raccolta
derivi da generi tradizionali che,
oltretutto, risultano da sempre
i brani pi adatti a un percorso

Esempi

didattico iniziale.
Franco Morone

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Scarica il TEF

Open String Arpeggio 1


(da Franco Morone, Basic Fingerstyle, Carisch, 2009, p. 14)

Il suono migliore prodotto utilizzando


le unghie e disponendo le dita in senso perpendicolare al piano armonico.
Pizzicare le corde cercando di muovere solo la parte finale dellindice, medio e anulare.
In questo esercizio le note suonate
dal pollice della mano destra hanno
il gambo rivolto verso lalto. ll pollice,
segnalato con la lettera p pizzica rispettivamente 5a, 4a e 6a corda, lindice la 3a, il medio la 2a e lanulare la
1a corda.

60
chitarra acustica 1 duemilaundici

tc

tecnica
Accordare
la chitarra
Sulla nota La
Ciao amici, questo il primo articolo di una serie che consister
in osservazioni maturate negli anni riguardo al suonare la chitarra.
Questi suggerimenti vengono da
lezioni nelle scuole e da lezioni private. Siete liberi di utilizzarli e/o di
fare commenti sulla loro utilit. Potreste trovare questi suggerimenti
utili o no. Ricordatevi che ci sono
molti modi di suonare la chitarra, e
che vi troverete a sviluppare il vostro stile personale e le vostre preferenze man mano che suonate.
La prima cosa di cui vorrei parlare laccordatura della chitarra.
Con landare del tempo, ho scoperto che la gente diventata
dipendente dagli accordatori elettronici. Anche se questi marchingegni sono utili, in un certo senso
vi separano dal vostro strumento,
al punto che per sapere se siete accordati o no finite per fare
affidamento su una lancetta piuttosto che sul vostro orecchio. Io
uso laccordatore elettronico in
determinate situazioni (quando
suono dal vivo o in una stanza
rumorosa) ma, al di l di questo,
faccio affidamento sul mio orecchio. E vi consiglio di accordare
alla vecchia maniera, per riuscire a

Gli armonici della corda La e le relazioni


dellarmonico al VII tasto con il Mi basso e il
Mi cantino (da Tuning Guitar, Wikimedia)

sviluppare una relazione pi stretta fra il vostro orecchio (e il vostro


cervello) e il vostro stumento.
Non tutte le chitarre, specialmente quelle con corde di metallo, hanno manici perfettamente
intonati. Ecco una cosa che mi
piace fare quando accordo la
chitarra: innanzitutto, per accordare la quinta corda, prendo un
La utilizzando un diapason (nel
caso la memoria non mi assista)
o il pianoforte. Poi uso questo
La come riferimento per accordare tutte le altre corde, tranne
la sesta. Fare in questo modo
aiuta anche a diventare pi consapevoli nel localizzare il La su
tutte le corde, acquistando cos
maggiore familiarit e disinvoltura
sullo strumento. Allora, iniziamo:
suoniamo larmonico della quinta
corda al dodicesimo tasto, larmonico della quarta corda al settimo tasto, la terza corda Sol al
secondo tasto, la seconda corda
Si al decimo tasto, il Mi cantino
al quinto tasto. Tutte queste note
sono dei La e, facendo qualche
aggiustamento con le meccaniche, dovrebbero suonare tutte
uguali, ottava a parte.
Ora che le prime cinque corde
sono tutte correttamente accordate, vado alla sesta corda e suono
larmonico al settimo tasto, confrontandolo con la seconda corda
a vuoto, che un Si. Anche queste due note dovrebbero avere lo
stesso suono.
Ricapitolando, noi abbiamo accordato tutto lo strumento sulla
nota La, ad eccezione della sesta corda, che accordata sul
Si. A questo punto, eseguo una
regolazione fine dellaccordatura
suonando un accordo di Do con il
Sol al basso. ben intonato questo accordo? Se non lo , posso fare dei piccoli aggiustamenti
per correggerlo. Come dicevo, i
manici della maggior parte degli

strumenti non sono perfetti, e anche luso di un accordatore elettronico di alta qualit, che controlli
individualmente ciascuna corda,
potrebbe non farci ottenere necessariamente un accordo intonato alla perfezione.
Col sistema che vi ho appena
descritto, sarete pi a contatto col
vostro strumento, che ora potete ritenere ben accordato. Questo un
eccellente primo passo per diventare un chitarrista pi sicuro di s.
Ma ora basta con le chiacchiere
sulla chitarra. In un ambito pi leggero, ultimamente sto gustando
un po di cucina italiana, in preparazione del mio tour estivo in Italia. Sebbene stia registrando una
canzone italiana con la mia amica
Elaine, devo dire che per parlare
di cultura cucinare piatti italiani
molto pi semplice che imparare la lingua! Ha anche un sapore
migliore. Lo spirito caldo e meraviglioso di questo paese ti entra
dentro a ogni boccone!
Eric Lugosch
Nella versione online dellarticolo
troverete un link per ascoltare
Lugosch mentre accorda con il
sistema appena illustrato (http://
ericlugosch.fingerpicking.net/files/
tuning.mp3)

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61
chitarra acustica 1 duemilaundici

tc

tecnica
Quando iniziai a
suonare il bouzouki

Quando iniziai a suonare il


bouzouki, alla fine del 1990, ero
convinto che quello strano strumento greco, che assomiglia a un
mandolino di proporzioni smisurate, fosse un oggetto antico e che
affondasse le sue radici nella tradizione ellenica. Mi chiedevo se fosse
appartenuto al mondo di Atene o a
quello di Sparta: le corde metalliche
hanno un suono solido e compatto,
ma nello stesso tempo lo strumento produce un caratteristico sustain dal sapore vagamente lirico,
dato essenzialmente dalle accordature aperte che fin dallinizio avevo imparato a usare. Tutto questo
nella mia fantasia mi lasciava nel
dubbio, se assegnare le sue origini
allars bellica spartana o allorgoglio
dellartigianato ateniese.
Scoprii con una certa delusione
che il bouzouki fu costruito per la
prima volta intorno al 1920, e che
quindi relativamente recente. Assomiglia molto al saz, tipico strumento turco, e ricorda solo da lontano
il pandouris, antico liuto greco, entrambi a tre corde doppie. Il primo
bouzouki, che utilizzava accordature aperte (DAD), aveva appunto tre
corde doppie.
Soltanto dopo la seconda guerra
mondiale Manolis Chiotis, un virtuoso dello strumento, introdusse
la quarta fila di corde, impiegando
laccordatura che da allora utilizzano normalmente i musicisti greci
(DAFC),* uguale a quella delle prime
quattro corde di una chitarra, un
tono sotto. Accordato in questo
modo, il bouzouki assume il suono
di una dodici corde cui mancano
i bassi e perde tutto il fascino che
avevano i suoi antenati, il saz e il
pandouris, anche se ovviamente risulta molto facile da imparare
per chi sa gi suonare la chitarra.
Le rare volte che lho accordato in
questo modo non ho avuto grandi
soddisfazioni: tanto valeva suonare

la chitarra.
Gi, perch per ottenere il suono
migliore da un bouzouki si deve cercare di far suonare il pi possibile le
corde libere. Provate ad accordarlo
come nei brani di Fabrizio De Andr,
Cruza de m (DADA) o Jamn-a
(EBEB) e vi accorgerete della magia del suo suono. In quei brani vi
renderete conto che sempre ci sono almeno due corde (doppie) che
suonano libere. Ma molto spesso
sono tre o addirittura quattro. Se,
dopo averci provato, riaccordate il
bouzouki alla greca (DAFC), vi renderete conto che non c modo di
ottenere le stesse sonorit.
Negli anni 60 anche gli irlandesi
si appassionarono al bouzouki greco. Al punto da decidere di reinventarne una loro versione. Ma avevano imparato la lezione e utilizzarono
da subito delle accordature aperte:
la stessa DADA o, pi frequentemente, DADG; solo pi raramente
lo accordano a intervalli di quinta:
EADG. Naturalmente la loro versione molto diversa da quella greca.
Ha una cassa appiattita, con una
conseguente differenza timbrica,
e viene chiamato Irish bouzouki o
anche cittern, in ricordo dellantico
liuto della tradizione irlandese.
Se volete riprodurre le sonorit
dellalbum Cruza de m dovrete
dotarvi di uno strumento greco e
non irlandese, e con accordatura

62
chitarra acustica 1 duemilaundici

aperta.
Se volete acquistare un bouzouki ne troverete di certo in qualsiasi
negozio di strumenti musicali ben
fornito. Ne vengono importati dalla
Grecia, ma normalmente in questi
modelli viene curata pi lapparenza (fregi e ornamenti) e meno la timbrica e la liuteria. In Italia esiste un
unico produttore, Musikalia (www.
musikalia.it) che ne ha di diversi tipi.
Fra questi i pi costosi non sempre sono i migliori. Eventualmente
scegliete pure il modello pi economico (902): ne possiedo un paio
e suonano bene. Naturalmente il
massimo trovare un bouzouki Eko
usato. Sono proprio quelli utilizzati
da Mauro Pagani nellalbum Cruza
de m, ma sono pressoch introvabili, perch chi ne possiede uno se
lo tiene ben stretto.
Beh, ora sapete tutto del bouzouki. Non vi resta che trovarne uno e
provare a suonarlo!
Giorgio Cordini
* Giorgio Cordini utilizza il criterio di
indicare le accordature partendo
dalla prima corda (quella generalmente pi acuta).
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Cordini ad Acoustic Franciacorta 2008


foto di Elio Berardelli)

tc

tecnica
Launeddas a
sei corde
Suonare con la chitarra la
musica delle launeddas
Quando, alla fine di gennaio,
Reno mi propose di registrare
una serie di videolezioni da pubblicare nel sito Fingerpicking.
net, rimasi, allo stesso tempo,
lusingato e stupito. Ci eravamo
conosciuti pochi mesi prima, al
festival Madame Guitar, ed avevamo scambiato poche parole
alla fine della serata. Solo per un
suo dichiarato interesse per la
musica sarda, espresso in quella
breve conversazione, gli spedii
il mio manuale Musica Classica Sarda - Suonare con la chitarra la musica delle launeddas
(Scuola Popolare di Musica di
Testaccio, 2000) sicuro di fargli
cosa gradita, perch so che non
ci sono libri didattici che parlano di musica sarda e in particolare di chitarra. Pensavo che la

cosa finisse l e quindi fu con mio


grande stupore che ricevetti la
sua proposta.
Nelle conversazioni telefoniche che seguirono apprezzai
molto le considerazioni di Reno
a proposito del mio lavoro, non
tanto perch erano degli espliciti complimenti, quanto perch
centrava in pieno argomenti e
motivazioni che, evidenti a miei
occhi, sono stati molte volte per
me difficili da far accettare ai miei
interlocutori.
Nei giorni successivi incominciai a pensare a come impostare
il lavoro e, pur avendo una certa esperienza di insegnamento,
mi sembr subito impegnativo
realizzare un intero videocorso.
Non so se e in quale misura ci
sia riuscito, ma spero comunque
di suscitare almeno curiosit per
un mondo magico e affascinante

come quello delle launeddas,


triplo clarinetto che la tradizione sarda ci consegna dopo una
storia lunga 3000 anni.
Io che non sono sardo, per
potermi confrontare con una cultura che non mi appartiene per
nascita, ho dovuto utilizzare due
sistemi di apprendimento che si
sono rivelati egualmente efficaci:
da una parte quello della musica
colta e dallaltro quello della musica di tradizione orale.
Il primo si articolato in pi
punti:
1. Lo studio del libro di etnomusicologia The Launeddas (Akademisk Forlag, Copenhaghen,
1969) di Andreas Fridolin Weis
Bentzon, che contiene informazioni e analisi teoriche riguardanti il mondo dei suonatori e
trascrizioni di gran parte del loro
repertorio. Testo prezioso e insuperato che consiglio vivamente a chi volesse approfondire
largomento.
2. Lutilizzo della scrittura sul
pentagramma per catturare le
suonate delle launeddas e poterle poi scomporre ed analizzare,
per ordinare esercizi e ricordare
diteggiature, ecc.
3. Lo studio delle tecniche per
chitarra come quella classica o
fingerpicking o dei chitarristi sardi, dalle quali imparare per elaborare poi soluzioni ad hoc.
4. Il confronto della musica delle launeddas con quelle di altre
culture che, per evidenti affinit
musicali (bordone fisso, musica
modale, ciclo ritmico ecc.), hanno una seppur lontana parentela.
Dallaltra parte, per quello che
concerne il metodo tradizionale che alla base della trasmissione del sapere nel mondo dei
suonatori di launeddas, lopportunit mi fu offerta dallincontro

Nardi a Madame Guitar 2009


(foto di Riccardo Bostiancich)

63
chitarra acustica 1 duemilaundici

tc

Launeddas a
sei corde

con Dionigi Burranca, maestro di


launeddas e ultimo rappresentante di una folta schiera di suonatori dellarea del Campidano.
Malgrado la sua nobile discendenza musicale, considerava linteresse mostrato da degli
estranei continentali non come
unintrusione fastidiosa, ma al
contrario una novit che dava
ancora pi valore e prestigio alla
cultura sarda.
Per anni andai a trovarlo considerandolo come il mio principale punto di riferimento e fui
ricambiato con grande generosit. I nastri delle lezioni registrate
erano il mio piccolo tesoro, che
portavo a casa dopo ogni viaggio e riempivano i mesi che dividevano un incontro dallaltro.
Ricordo ancora, con struggente
nostalgia, le prime lezioni nella
sua bottega di calzolaio a Senorb (nellaprile 1978) quando,
trascurando il lavoro sulle scarpe, afferrava una mancosedda
[la pi corta delle due canne
melodiche delle launeddas] per
correggere un passaggio o raccontava di come i suoi maestri
sapessero improvvisare cos
bene da suonare tre quarti dora
con tre picchiadas [frasi], o successivamente nella sua casa di
Ortacesus dove restavo per ore
ad ascoltarlo suonare e raccontare della sua vita di suonatore.
Nei primi anni andavo con
lamico chitarrista Luca Balbo.
Insieme suonavamo la musica
delle launeddas appresa dal libro del Bentzon. Avevamo studiato e imparato gran parte delle
trascrizioni: uno faceva la mancosedda, laltro la mancosa [la
pi lunga delle due canne melodiche delle launeddas]: Dionigi apprezzava molto questo
esperimento.
In quegli anni il figlio pi piccolo del maestro, Efisio, poteva
avere allora 10-12 anni, suonava
le launeddas per tradizione familiare pi che per passione ed
era molto attratto dalla chitarra.
Efisio voleva provare a suonare

la chitarra come facevamo noi,


Luca ed io. Tornato a Roma preparai degli appunti con le indicazioni di base. In un quaderno
di fogli bianchi disegnai la griglia
della intavolatura e su di essa
scrissi gli esercizi delle launeddas per la chitarra.
Buffo no? Il padre mi insegnava gli esercizi, io li facevo
con la chitarra e poi li scrivevo
per Efisio. Questo stato il primo inconsapevole abbozzo del
metodo che avrei poi elaborato
e portato a termine molti anni
dopo. La storia con Efisio finisce
per che lasci sia le launeddas
che i miei appunti e cominci a
suonare rock con la chitarra elettrica nella cantina di un amico.
Ora che Reno ed io siamo
arrivati alla fine del montaggio
e della verifica del materiale,
ho voluto scrivere queste righe
semplicemente per raccontare prima di tutto come nato il
progetto e per ribadire poi alcuni

64
chitarra acustica 1 duemilaundici

aspetti e informazioni espresse


a braccio e un po goffamente
durante le riprese.
Guardando le due lezioni introduttive potrete farvi unidea
chiara di qual largomento trattato e, con degli esempi pratici,
provare da subito la musica alla
quale faccio riferimento.
Nel resto delle lezioni c il metodo vero e proprio con esercizi
e brani di repertorio. Sono presentate le metodologie e le soluzioni tecniche che sono state
necessarie, non solo per la memoria e la conservazione della
tradizione, ma anche per ispirazione, impulso e motivazione alla
composizione di nuova musica.
Ringrazio per lo spazio che mi
stato offerto e per lattenzione
di tutti.
Massimo Nardi

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Dionigi Burranca (dal suo archivio personale, 1963)

tc

tecnica
Registrare tre chitarre
(uguali anzi, no)
Intervista a Beppe Massara,
tecnico del suono di Guitar
Republic
Una cosa ho capito nel corso
degli anni: registrare la chitarra
veramente complicato. A parte le
varie teorie sulluso della diretta
da miscelare con il segnale del
microfono (abbastanza? Pochissimo? Per nulla?), anche sul posizionamento del/i microfono/i ce
n da dire, e ogni tecnico del suono ha le sue convinzioni. Di fronte
a tanta variabilit, penso che non
si possa far altro che continuare
a raccogliere esperienze sul campo per ragionarci su. Cos, con
loccasione del nuovo album di
Guitar Republic (al secolo Sergio
Altamura, Stefano Barone e Pino
Forastiere), ho intervistato Beppe
Massara, il fonico che ha registrato e missato il lavoro del trio e
che tra laltro, nel caso specifico,
aveva a che fare con tre fonti sonore molto simili (tre Martin D-28)
seppure suonate in modo molto
diverso. Una differenza di tocco,
accordature, parti e oggetti che

andava rispettata e anzi evidenziata in ogni brano. Insomma, un


lavoro per nulla semplice nella
sua essenzialit.
Beppe Massara, che dal 2003
lavora nel suo Gel Studio di registrazione a Trani (stupenda cittadina in provincia di Bari, nota per
la sua bianca cattedrale sul mare), nel corso della sua carriera di
tecnico del suono ha realizzato
vari lavori per chitarra (di tutti i
tipi, classica, acustica, elettrica)
incluso il recente Aria meccanica
di Sergio Altamura, che - come
anche in Guitar Republic - aggiunge al normale fingerstyle
lutilizzo di archetto, ventole, dadi, bulloni, cd e altri oggetti vari
per preparare la chitarra.
Perch cos difficile registrare la chitarra?
Mah se il musicista bravo,
facile registrare la chitarra. Il
musicista bravo ha gi il suono
nelle mani. Poi, di solito, ha uno
strumento buono e quindi tutto
pi semplice, ed io non devo

65
chitarra acustica 1 duemilaundici

fare danni! [ride]


Per Guitar Republic come
hai organizzato tutto il setup?
Loro suonano tutti uno strumento uguale, che una Martin
D-28, e hanno gli stessi sistemi
di amplificazione interna, dunque
parliamo, pi o meno, della stessa emissione sonora, la stessa
sorgente come strumento. E
quindi ho scelto di utilizzare gli
stessi microfoni e preamplificatori per avere lo stesso suono per
tutti; anche perch loro cambiano di ruolo spesso nei brani, dove per ruolo sintende che ogni
volta uno pi percussivo, o magari suona larco
e quindi cambiano anche
di postazione, alternandosi nella registrazione in due
stanze separate.
S, infatti; in questo modo, anche cambiando le postazioni di
registrazione il setup rimane lo
stesso. Comunque, come microfoni ho usato gli AKG 414,
come preamplificatori gli Amek

tc

Registrare tre chitarre


(uguali anzi, no)

9098 disegnati da Rupert Neve;


le DI sono invece amplificate con
i Sunrise, un sistema piuttosto
frequente per i chitarristi acustici,
preamplificati con i Focusrite ISA
428, che il nuovo prodotto derivante dallISA 110, sempre disegnato da Rupert Neve. E basta,
poi altri piccoli segreti me li tengo
per me
Le tre voci per, pur provenendo dallo stesso tipo di
strumento, sono comunque
molto diverse chitarristicamente parlando
S, ma appunto l sta alla bravura del musicista di mantenere
delle presenze importanti di suono anche quando fa delle cose,
diciamo cos, delicate; e poi, ovviamente, nel missaggio si equilibra ulteriormente.
E la percussione forse un altro problema per la registrazione, rischia di venire ripresa sbilanciata rispetto alla corda, no?
Si, per questo che si usa

infatti un microfono interno, un


pickup e un microfono esterno
su asta: in questa maniera, registrando sempre almeno due
tracce per ogni strumento, si ha
sempre la possibilit di gestire la
cosa in modo ottimale, si riesce
a trovare lequilibrio.
Come deve approcciare la
registrazione un chitarrista?
Innanzitutto impadronirsi tecnicamente dello strumento.
Sono convinto che quando si
suona bene in acustico con le
mani, con un controllo reale, ci
sono davvero pochi problemi in
fase di registrazione. E poi, comunque, un chitarrista deve fare
molti ascolti, ascoltare moltissimi dischi, sia del passato che del
presente.
Ci sono differenze con la
chitarra classica?
La chitarra classica pi problematica, secondo me, rispetto
allacustica. Anche una buona

66
chitarra acustica 1 duemilaundici

chitarra di liuteria, e cio parliamo di valori elevati, pu avere


molti problemi timbrici, soprattutto di risonanze.
Cos la chitarra per te?
uno strumento infinito, come
il pianoforte, dalle capacit timbriche inesplorate. Non esiste un
punto di arrivo e in questo senso, secondo me, il progetto Guitar Republic al posto giusto nel
momento giusto: un disco molto innovativo, dove linnovazione
non semplice sperimentazione
o sperimentazione fine a se stessa, ma proprio un modo nuovo
di intendere lo strumento. Sar
sicuramente un must nella collezione dei chitarristici acustici.
Stefania Benigni

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tc

tecnica
Il PC per incrementare
lesperienza del chitarrista
Unintroduzione al MIDI
Quando i personal computer
sono apparsi sulla scena, sono
stato uno dei pionieri a costruirmi il mio primo PC nel 1977. Una
delle mie speranze era di ottenere un programma di scrittura musicale per poter convertire le mie
trascrizioni fatte a mano in spartiti di bellaspetto. Questa speranza diventata realt quando
Internet ha aperto i battenti a numerosi programmi di notazione.
Ho cominciato a utilizzare TablEdit alla fine degli anni 90 e, dal
1998 al 2002, ho curato larchivio delle tablature sul sito web di
TablEdit (www.tabledit.com). Ho
avuto la fortuna di vedere tablature fatte da persone di tutto il
mondo, alcune erano buone, altre meno. Il mio obiettivo era di
collaborare con tutti coloro che
sottoponevano trascrizioni allarchivio, per aiutarli a migliorare
la qualit delle loro tablature. E
rapidamente divenni conosciuto
come il Tabmeister.
Gli anni passati a curare larchivio di TablEdit sono stati un

periodo molto gratificante della


mia vita, e questo mi ha permesso di incontrare un gran numero
di chitarristi meravigliosi. Due di
loro sono membri conosciuti di
Fingerpicking.net, Giovanni Pelosi e Daniele Bazzani. Con linizio di Fingerpicking.net 3.0, Reno voleva migliorare le tablature
sul sito. Giovanni mi ha contattato ed io ho accettato di lavorare
sulle tablature e di personalizzarle col logo di Fingerpicking.net.
Man mano che delle tab saranno
aggiunte al sito, spero che voi le
troverete di qualit molto vicina
a quella editoriale. Inoltre il mio
obiettivo nei prossimi mesi di
presentare articoli sulluso del
PC per incrementare la vostra
esperienza chitarristica.
Una delle lamentele che ascolto pi frequentemente che il
suono MIDI della chitarra ottenuto dai programmi di notazione
musicale non molto realistico.
facile comprendere che il suono di una corda di chitarra pizzicata, con le sue armoniche e le
sue risonanze, il pi complesso
che ci possa essere tra gli strumenti musicali. La maggior parte

67
chitarra acustica 1 duemilaundici

delle schede audio utilizzano dei


software che sintetizzano i vari
strumenti, e falliscono ben presto quando si arriva alle chitarre.
Io ho avuto la fortuna di comprare una scheda audio Sound
Blaster Live!, che utilizza
soundfont per generare gli strumenti musicali, ed il risultato
che il suono MIDI decisamente
migliorato. Cos un soundfont?
semplicemente una raccolta di
campioni audio di strumenti reali,
che la scheda audio SB Live utilizza per inviare i suoni ai nostri altoparlanti. La maggior parte degli
strumenti hanno campioni multipli, con ciascun campione dedicato a uno specifico ambito di
frequenze. Per esempio, su una
chitarra, un campione pu essere utilizzato per generare note sul
Mi cantino dalla posizione a vuoto
fino al quarto tasto. Si potrebbe
usare un secondo campione per
le note dal quinto al decimo tasto,
ecc. Avere un campionamento
multiplo per uno strumento permette alla scheda audio di confrontare campioni diversi per tutte le note su tutte le corde della
chitarra. In ragione della qualit

tc

Il PC per incrementare
lesperienza del chitarrista

del campionamento, si possono ottenere dei suoni MIDI molto


realistici.
Poche settimane fa, Daniele
Bazzani mi ha scritto una e-mail
per chiedermi aiuto circa qualche
problema che aveva col MIDI.
Cera anche un lungo thread,
dove anche altri intervenivano
con i loro consigli. Lui ha risolto
il problema istallando una Sound
Blaster.
Mentre cercavo nella rete una
soluzione al suo problema, ho
scoperto due programmi gratuiti, che permettono a qualsiasi
PC di utilizzare i soundfont per
luscita MIDI verso gli speaker.
Per cominciare, dovete scaricarvi
LoopBe1 (http://www.nerds.de/
data/setuploopbe1.exe) e SyFonOne
(http://www.synthfont.
com/SyFonOneSetup.php) e salvarli nel vostro PC. LoopBe1
un dispositivo software MIDI che
lavora in modo simile a un cavo di
collegamento. Riceve eventi MIDI
da un programma e li inoltra ad un
altro programma. SyFonOne un
player MIDI che utilizza soundfont
per generare i suoni da inviare
agli speaker. Entrambi i programmi sono di installazione standard
per Windows, perci dovrebbero
risultarvi molto familiari.
Installate LoopBe1 per primo
e, quando avete finito, dovrebbe comparirvi uniconcina nella
cartella di sistema, nella parte in
basso a destra dello schermo.
Se licona c, LoopBe1 istallato e siete pronti per SyFonOne.
Se non appare, riavviate il PC. Il
secondo passo installare SyFonOne. Alla fine dellinstallazione,
quando appare la richiesta di
eseguire il programma, cliccate la
spunta dellopzione, quindi cliccate su Chiudi. Notate che ora
c una seconda icona (due barre
verticali) sul system tray. La prima volta che avviate SyFonOne,
sarete guidati passo per passo
allimpostazione delle opzioni.
La prima finestra che appare si
usa per selezionare il soundfont,
e dovreste vedere la scritta

SYNTHGMS.SF2. Questo il
soundfont di default fornito con
SyFonOne, selezionatelo e cliccate su Apri. La finestra successiva spiega come interpretare
licona di SyFonOne nella cartella
di sistema. Quando SyFonOne
viene aperto per la prima volta,
licona due barre verticali, il che
indica che il programma non
attivato per ricevere eventi MIDI.
Quando attivato, ci sar una
barretta curva in cima alle barre
verticali. Chiudete questa finestra
per vedere la finestra principale di
SyFonOne.
La finestra principale molto
semplice. Ci sono quattro pulsanti sopra e due cursori del volume.
I cursori del volume permettono
di aumentare il volume dei suoni
MIDI fino al 300%. Con la finestra aperta, cliccate sul pulsante
Play per abilitare il programma
ad accettare eventi MIDI. Notate che licona nella cartella di
sistema, ora, ha la barretta curva sopra. SyFonOne adesso
pronto per inviare i suoni MIDI agli
speaker.
Prima di utilizzare il programma
come vostro lettore MIDI, ci sono
un paio di opzioni che devono essere configurate, quindi cliccate
sul pulsante Opzioni. La parte
superiore della finestra Opzioni
mostra le porte di ingresso MIDI
disponibili. Cliccate su LoopBe
Internal MIDI per selezionarla. A
destra del centro della finestra,
sotto Select Standard Audio Output Port, c lelenco dei dispositivi audio del vostro PC. Cliccate
su un dispositivo per selezionarlo.
A questo punto, dovete fare
un breve test per verificare la
vostra configurazione. Cliccate
sul pulsante Test e dovreste
sentire un beep continuo suonare per tre secondi. Se ci sono
crepitii, o scricchiolii, aumentate
i Samples/Buffers o aumentate
il Number of Buffers e riprovate col test. Continuate questa
fase finch non sparisca qualsiasi rumore che sporca il beep.
Io raccomando di aumentare

il Number of Buffers prima di


cambiare la dimensione del buffer. Se nessuno di questi assestamenti elimina gli scoppietti o i
click, allora il vostro PC potrebbe
essere troppo lento per questa
configurazione. Chiudete la finestra Opzioni e ora siete pronti
per usare SysFonOne come vostro lettore MIDI.
Aprite il vostro programma di
notazione. Prima di far suonare
una tablatura, dovete settare le
opzioni MIDI per usare LoopBe1
come dispositivo di uscita MIDI.
Per questa discussione utilizziamo TablEdit, ma il procedimento
simile per tutti i programmi di
notazione. In TablEdit, selezionate MIDI Setup dal menu MIDI. Nel menu MIDI Out, selezionate LoopBe Internal MIDI.
Chiudete la finestra e avviate il
playback di una tablatura per
godervi i vostri nuovi suoni MIDI.
Se avete bisogno daiuto per
configurare LoopBe1 o SyFonOne, si possono trovare istruzioni dettagliate su Guitar
SoundFont Central (http://
el-kay.com/soundfont/sf-forwin.
htm). Potrete trovare informazioni aggiuntive sulluso dei
soundfont e anche una banca
di soundfont supplementare
(http://el-kay.com/soundfont/
sf-library.htm), che contiene un
paio di soundfont creati da me.
Questa configurazione funziona con i PC Windows. Ho cercato di trovare una configurazione
analoga che funzioni sui Mac, ma
non ho trovato una soluzione.
Pensavo che ci fosse una possibilit di incorporare soundfont
nel sistema operativo Mac, ma
credo che sia specifica per GarageBand. Se qualcuno ha informazioni su un setup simile per i
Mac, per favore ce ne parli.
Buona fortuna, e divertitevi
con i vostri nuovi suoni MIDI.
Larry Kuhns

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68
chitarra acustica 1 duemilaundici

tc

tecnica
Voicing
aperti
Un programmino per trovare
accordi con corde a vuoto nelle accordature alternative
Nellera pre-Internet, uno degli
appuntamenti da me preferiti era lo
Speciale Chitarre che usciva ogni
estate a luglio-agosto. Ogni volta
un numero stracarico di interessanti articoli e trascrizioni sempre
molto appetitose. Tra tutti quelli in
mio possesso, il mio favorito in
assoluto un capolavoro per affinit
di gusti e professionalit nei contenuti lo Speciale dellestate
1988. Tra gli articoli di quel numero ce n uno, a pagina 32, intitolato Tutti gli accordi in Sol aperto e
scritto niente-pop-di-meno-che
da Reno Brandoni! In questo articolo, Reno mostra le posizioni di
molti accordi nellaccordatura di
Sol aperto, coadiuvato in questo
(e, dopo anni di trasferelli, lo dice
espressamente senza velarne la
soddisfazione) dalluso del computer Da allora la tecnologia ha
fatto passi da gigante e, in particolare, oggi i tempi sono ormai maturi per scrivere programmi usufruibili tramite Internet senza lobbligo
di essere distribuiti e installati nel
proprio computer.
La chitarra acustica di per s
uno strumento che esalta il suono

delle corde a vuoto, particolarit


questa che diventa ovviamente
e obbligatoriamente necessario
sfruttare negli arrangiamenti per
chitarra acustica. Una mia necessit (e credo non solo mia) individuare dei voicing che portino a
suoni non scontati e contemporaneamente in armonia con il brano
su cui sto lavorando. Studiando
e/o praticando si riescono a interiorizzare alcune posizioni, ma ogni
cambio di accordatura ci porta in
un nuovo e sconosciuto mondo in
cui tutto da reinventare. Senza
contare che il nostro personale
studio potrebbe essere incompleto e forse ci preclude a priori un
mucchio di sonorit interessanti.
Ho cos pensato di realizzare
un programmino che illustri, per
tutte le accordature, le posizioni
aperte degli accordi, cio quelle
che ne sfruttano le sonorit delle
corde a vuoto. E questo per tutte
le accordature, dalla standard alla
meno utilizzata, a quella che tu e
solo tu utilizzi.
Il programmino non va dunque
alla ricerca dellaccordo x nellaccordatura prescelta, ma presenta
dei voicing che cercano di sfruttare
la potenza delle corde a vuoto per
incoraggiare ed aiutare a scoprire
posizioni con sonorit interessanti.
Per far questo lavora sui seguenti
parametri:
1. La famiglia di appartenenza
dellaccordo (maggiore, minore,
settima, minore settima, diminuita
e semidiminuita).
2. La forma dellaccordo, per
indicare quali corde a vuoto
utilizzare.
3. Laccordatura desiderata.
Praticamente, scelta la famiglia,
laccordatura e una o pi forme,
ne calcola e visualizza i classici
diagrammi degli accordi per chitarra. Laccordatura pu essere

Linizio della schermata di accordi in accordatura DADGAD

selezionata da un elenco precablato oppure personalizzata corda


per corda. Di ogni accordo, oltre
alla posizione sulla tastiera, sono
visualizzati i gradi che lo compongono, nellordine dalla corda pi
bassa a quella pi alta. La tonica
dellaccordo (indicata con T), per
intenderci quella che d il nome
allaccordo, assunta essere la
nota pi bassa. Chi mastica un
po di queste cose pu trovare
giovamento nel conoscere i singoli gradi che compongono laccordo, mentre chi vuole astenersi
dalla teoria pu godersi i suoni in
piena libert, magari con lindubbio vantaggio nel conoscere che
quel suono rientra tra gli accordi
maggiori, oppure minori, ecc. Ho
ritenuto opportuno non indicare
il nome dellaccordo. Infatti, trattandosi in molti casi di accordi
incompleti, si sarebbero ottenute
sigle complicate da leggere e senza alcun ulteriore benefit musicale.
Il tutto con una interfaccia utente che, nei miei intenti, dovrebbe
essere completamente intuitiva e
scevra da ulteriori spiegazioni.
Cosa c da aggiungere? Lelenco precablato delle accordature, oltre alla possibilit di essere
ampliato, ne contiene alcune con
nomi provvisori, in attesa di essere definiti con la vostra collaborazione. Ben vengano indicazioni in
questo senso. Sar felice di apportare modifiche o semplicemente rispondere ad eventuali vostri dubbi.
Buon divertimento!
Fulvio Montauti
Il programma:
h t t p : / / w w w. a u t o m a r w e b .
i t / O p e n C h o r d s .
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e=true&height=400&wid
th=650
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69
chitarra acustica 1 duemilaundici

tc

tecnica
Il ragtime
classico

Ciao, sono Lasse Johansson,


arrangiatore, insegnante e chitarrista. I miei articoli affrontano largomento del ragtime, del suo retroterra e del modo in cui pu essere
adattato e arrangiato per chitarra.
Il ragtime era in origine musica
per pianoforte. I suoi principali
compositori furono Joe Lamb, James Scott e sopra a tutti Scott
Joplin. Essi lo intendevano probabilmente come musica classica
piuttosto che jazz, sebbene ragtime e jazz fossero nati pi o meno contemporaneamente nel Sud
degli Stati Uniti. A testimonianza di
questo fatto Joe Stark, leditore di
molte composizioni di Joplin, arriv al punto di dare a un ragtime
di James Scott il titolo Dont Jazz
Me Rag (Im Music). Comunque
la si veda, il ragtime ha giocato un
ruolo importante e la sua influenza stata un fattore determinante
per la nascita del jazz.
Esistono molti arrangiamenti per
banda di ragtime classici e, inoltre,
alcuni gruppi orchestrali li suonavano in modo jazzistico, cos che
si possono trovare dei ragtime nel
repertorio di molti dei primi gruppi
jazz. Cerano pure motivi pop di
Tin Pan Alley, come Alexanders
Ragtime Band, e anche altre canzoni che avevano nel titolo la parola Rag ma avevano poco in comune con lo stile di Joplin. Joplin,
in effetti, aveva obiettivi pi ambiziosi, palesati dalle sue due opere
A Guest of Honor e Treemonisha,
nessuna delle quali fu mai eseguita nel corso della sua vita.
La moda del ragtime era gi alla
fine quando iniziarono ad apparire
i primi dischi di jazz, e pianisti come Fats Waller e James P. Johnson svilupparono un nuovo stile,
lo stride piano. Ci nonostante,
il primo brano jazz mai pubblicato su disco, Dixieland Jass
Band One Step (1917), in realt

utilizzava come inciso una vera


e propria composizione ragtime
classica, That Teasin Rag di
Joe Jordan. Quindi esiste un forte
legame tra il jazz delle origini e il
ragtime classico.
Alla fine degli anni 1950 i chitarristi cominciarono a scoprire il
ragtime classico e ad arrangiarlo
per chitarra. Forse fu un tentativo
per ampliare il discorso dei bluesrag, divenuti popolari quando artisti come Blind Blake e Rev. Gary
Davis iniziarono a imporsi allattenzione durante il movimento di
revival della musica folk tradizionale americana. Si potrebbe in effetti definire il blues di Blind Blake
come chitarra ragtime, ma il suo
stile differisce dal classico ragtime
pianistico dellet doro. Daltra
parte lo stesso Rev. Gary Davis
conosceva il ragtime classico e
fece delle versioni di Maple Leaf
Rag di Joplin con il titolo Make
Believe Stunt.
Allinizio degli anni 60, Dave
Van Ronk fu uno dei primi ad arrangiare rag pianistici per chitarra.
Il suo arrangiamento di St. Louis
Tickle ancora tra i preferiti di
molti chitarristi ragtime. Pi tardi
Dave Laibman, Eric Schoenberg
e altri registrarono rag per una o
due chitarre. Presto il tesoro ragtime fu pubblicato sotto forma di

70
chitarra acustica 1 duemilaundici

spartiti, e divenne disponibile per i


pianisti e per i musicisti che lo rielaboravano per altri strumenti.
Quando Stefan Grossman, che
aveva registrato alcuni arrangiamenti di Laibman, fond la Kicking Mule Records, molti chitarristi europei e statunitensi ebbero
lopportunit di incidere ragtime
classici per chitarra tra la fine degli
anni 60 e gli anni 70. Cominciarono ad essere pubblicati libri di
chitarra ragtime e linteresse per
il genere crebbe man mano che
altre piccole etichette discografiche iniziarono a pubblicare dischi
di ragtime.
Per mostrarvi cosa sia la chitarra ragtime, ho scelto un arrangiamento della composizione Harlem Rag di Tom Turpin, uno dei
primi rag ad essere stato pubblicato a stampa, nel 1897.
La base del ragtime per pianoforte la mano sinistra che suona
la linea di basso e gli accordi con
un solido andamento boom-chick
in 2/4, mentre la mano destra
suona la melodia sincopata sugli
acuti. Ci si adatta molto bene
alla tecnica chitarristica del basso
alternato, dove il pollice della mano destra mantiene un ritmo costante sulle corde basse (come la

Il ragtime
classico
mano sinistra del pianista) mentre
le altre dita suonano la melodia e
le note di armonia sulle corde alte.
Nel ragtime anche abbastanza comune trovare una linea di
basso che varia e non si limita a
suonare il basso alternato sulle
note degli accordi. In alcuni ragtime complessi troverete molti
movimenti contrappuntistici in cui
la linea di basso fondamentale. Harlem Rag presenta il pi
delle volte un basso boom-chick
piuttosto basilare, ma con qualche passaggio di rilievo sui bassi
quando si cambia accordo.
La maggior parte dei chitarristi
ragtime usa pollice, indice e medio della mano destra, ma non
ci sono regole al riguardo. Alcuni
grandi interpreti del genere come
Doc Watson, Merle Travis e Rev.
Gary Davis utilizzano solo pollice
e indice con ottimi risultati. Altri
aspetti, che i chitarristi classici
definirebbero non ortodossi, sono
luso del pollice della mano sinistra per tastare le corde basse e il
fatto che alcuni chitarristi tengono
il mignolo della mano destra appoggiato sulla tavola armonica.
Vi prego di considerare che
queste non sono in alcun modo
delle regole cui dovete legarvi per
la vita, ma semplici osservazioni
circa le soluzioni adottate da molti
chitarristi ragtime.
***

Leaf Rag, la seconda composizione di Scott Joplin ad essere stata pubblicata e sicuramente quella
che ha ottenuto maggior successo. In Danimarca il pubblico ha
ascoltato cinque versioni differenti
di questo classico: io ho suonato
la mia, poi sono venute quelle di
Duck Baker, Dave Laibman, Paul
Banks e Nick Katzman. Era diventato quasi uno scherzo annunciare di continuo questo brano dal
palco. Stranamente le nostre versioni erano tutte in tonalit diverse, a dimostrazione del fatto che
trovare la tonalit pi appropriata
per arrangiare un brano per pianoforte sulla chitarra estremamente difficile. Maple Leaf Rag
fu composto in La bemolle, tonalit ostica per la chitarra fingerstyle.
La mia versione in La, quella di
Dave in Re, quella di Duck in Do.
Paul Banks ha suonato solo la
prima sezione come introduzione
ad un altro brano, ed era in Sol.
Katzman ha suonato la versione
di Rev. Gary Davis, Make Believe
Stunt, in La.
Maple Leaf Rag fu pubblicato
a stampa per la prima volta nel
1899, solo due anni dopo che si
inizi a pubblicare spartiti di ragtime. Nel 1897 diversi editori fecero
a gara per essere i primi a stampare un pezzo rag. Vinse Mississippi
Rag di W. H. Krell che usc a gennaio dello stesso anno. Sempre

Sono appena tornato dallaver


trascorso dei bei mesi estivi, partecipando anche ad alcuni festival
chitarristici, quello di Stamford in
Inghilterra, di Skarrildshus in Danimarca ed il mio seminario di
Kveskal in Ungheria. Lincontro
con altri insegnanti e studenti mi
ha confermato una volta di pi
quanto interesse ed entusiasmo ci
sia per la chitarra ragtime in questi
luoghi. Molti chitarristi fingerstyle
di adesso, infatti, non mancano di
aggiungere brani di ragtime classico al loro repertorio.
Prendiamo ad esempio Maple
71
chitarra acustica 1 duemilaundici

tc

nello stesso anno, ma pi tardi, fu


pubblicato il primo ragtime scritto
da un compositore afroamericano, quello che ho arrangiato per
voi, Harlem Rag di Tom Turpin,
stampato nel dicembre del 1987.
Harlem Rag stato pubblicato
per la prima volta dalleditore De
Yong di St. Louis, nellarrangiamento di D. S. De Lisle. Il brano fu
poi venduto a Stern di New York,
che ne stamp due versioni leggermente differenti, una con larrangiamento di William H. Tyers.
Avere versioni diverse dello stesso

spartito musicale ci permette di


scegliere quella che ci sembra pi
adatta alla chitarra.
Notate che nellarrangiamento
che vi propongo non ho voluto
ripetere la terza e quarta sezione. Originariamente ambedue le
sezioni erano presenti in due diverse versioni, di cui la seconda
in qualche modo pi complessa.
Studiando la tablatura scoprirete
che ho dovuto muovermi piuttosto avanti sulla tastiera, addirittura fino al XV tasto per una
nota di corta durata. Tuttavia,
nonostante la posizione avanzata, cerco sempre di suonare
delle corde a vuoto, nei bassi
o nella melodia, ogni volta che
possibile farlo musicalmente
e tecnicamente. Lo faccio perch importante per me creare

tc

Il ragtime
classico

degli arrangiamenti che non siano troppo difficili da suonare.


Nella terza parte troverete a
volte una melodia sui bassi parallela a una melodia accordale
suonata sui cantini. Linee di basso che vanno insieme alla melodia sono una caratteristica tipica
del ragtime. A volte ci risulta
come due melodie suonate contemporaneamente. Nella misura
42 si trovano alcuni armonici al
VII e XII tasto.
Nellultima sezione gli stessi

una nota dellaccordo.

armonici sono nelle misure 54 e


62. Ho scritto i nomi degli accordi
e vi invito a cercare di tenere le loro posizioni il pi possibile, anche
se non ne suonerete tutte le note. Questa una pratica comune
in questo stile, per il fatto che vi
permette di ottenere un suono di
chitarra pi pieno, visto che vibreranno anche le corde che non saranno suonate. Unaltra ragione
che si noteranno di meno eventuali errori: se suonerete la corda
sbagliata, suonerete comunque

Esempi

Buona fortuna!
Lasse Johansson

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Scarica il TEF

Scarica il pdf

HarlemRag
Arranged for guitar by Lasse Johansson

Tom Turpin

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HarlemRag, Tom Turpin


Arrangiamento per chitarra di Lasse Johansson

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