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Definizioni:
a) etica e morale originariamente sono termini sinonimi, uno di radice
greca, laltro di radice latina, ed indicano propriamente i costumi, le
consuetudini, le abitudini di un popolo o di una persona. In un certo senso
possiamo dire che sia letica sia la morale costituiscono lambiente
culturale nel quale nasciamo e siamo educati. In questo senso NON si
pu pensare che etica e morale siano sinonimi di bene: anche quando,
nel linguaggio comune, si pensa che ci che etico o morale buono,
si deve invece lasciare aperta la domanda veramente bene? e in
base a quali ragioni dico che bene?
b) letica intesa come filosofia della morale il sapere critico che si
rivolge appunto ai costumi e cerca di comprendere se e perch possono
essere definiti buoni o malvagi
c) la filosofia della morale ha come oggetto di studio le azioni umane in
quanto orientate a un fine, cio lagire delluomo considerato come libero
e responsabile.
d) Possiamo distinguere tra azioni umane e atti delluomo. Le azioni umane
sono quelle di cui siamo in qualche modo responsabili perch derivano da
una scelta o sono frutto di unabitudine alla cui origine c una scelta
e si distinguono in azioni transitive per esempio fare una torta,
costruire una casa- e azioni intransitive per esempio studiare,
1
H. Bergson, Les bon sens et les tudes classiques, in Mlanges, pp. 360-72, p. 367.
1
Alexandre Kojve, La nozione di autorit, trad. it., Adelphi, Milano 2011, p. 20.
Ibidem, p. 21.
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villaggio.
Alla fine lincendio arriva fino al villaggio e lo
distrugge.
Il primo significato, che possiamo tralasciare, che qualcuno lancia un allarme,
ma nessuno lo ascolta. Il secondo significato pi importante: ognuno tende
ad interpretare ci che viene detto in base a chi lo dice prima ancora che per
quello che viene concretamente detto. Questa tendenza esprime bene il limite
delluso del principio di autorit: un clown parla da clown e quindi tutto ci che
dir non sar attendibile. Se riflettiamo su questo raccontino possiamo
facilmente comprendere quante volte noi siamo stati condizionati dalla figura
di chi ha
pronunciato determinate tesi, senza che nessuno si prendesse la briga di
andare a
verificare la consistenza di quanto veniva detto. Oggi, in particolare, chi viene
considerato scienziato che riveste una particolare autorit, al di l del fatto che
esprima delle valutazioni inerenti o no la propria particolare competenza o
funzione. Lautorit anche una funzione pubblica, ma sempre possibile sia
abusare del principio di autorit sia fraintendere il rapporto che esiste tra
autorit e autorevolezza. Ebbene, la storiella che abbiamo ricordato serve a
porre una distinzione tra ci che viene detto e colui che fa determinate
affermazioni.
Latteggiamento critico sorge quando si prende in esame prima di tutto ci che
viene detto, cio linsieme degli argomenti che vengono posti a sostegno di
una determinata tesi. Soltanto se non si pu verificare il contenuto di ci che
viene detto si ha una qualche ragione per fidarsi di chi sostiene una
determinata tesi: ma per fidarsi occorre riconoscere lautorevolezza di chi
esercita una determinata funzione di autorit. Detto in altri modi: soltanto
perch si potuto verificare in alcune occasioni che una persona veritiera si
pu decidere di fidarsi anche in
quelle situazioni nelle quali ci preclusa la possibilit di una simile verifica. Il
criterio dellautorevolezza sempre la veridicit: lautorit sempre anche una
funzione sociale. Per questo motivo lautorevolezza pu esistere anche senza
alcuna funzione pubblica (senza essere autorit) e, viceversa, ci pu essere
unautorit (cio una funzione pubblica) che sia scissa dallautorevolezza (di
fatto un insegnante pu essere tale anche se ignorante e uno studente
potrebbe essere autorevole anche se privo di autorit). Dunque lautorevolezza
pu essere disgiunta o congiunta allautorit.
L'autorit permette di conoscere in tempi rapidi, senza passare attraverso
lesperienza, ci che invece sarebbe stato lunghissimo da apprendere se
avessimo fatto tutto il cammino della conoscenza stessa (tutti i docenti che
hanno scritto i testi di storia della filosofia non hanno mai letto tutte le opere
che citano, sarebbe impossibile, per cui debbono a loro volta ricorrere al
principio di autorit di quanti hanno riassunto le opere che citano).
L'estensione delle conoscenze incompatibile con la profondit delle
conoscenze. L'uomo crede anche a molte sciocchezze perch non sa che sono
delle sciocchezze finch non uscito dalla fase della fiducia cieca nei confronti
di qualche autorit; finch siamo allinterno di un certo tipo di sapere e non
sottoponiamo tale sapere ad una certa criticit non abbiamo la possibilit di
stabilire se le nostre conoscenze sono vere o false, le consideriamo tutte vere.
Per sapere se una tesi vera necessario conoscere come erronea la tesi
opposta, cio si pu stabilire che una tesi vera soltanto se si riesce in qualche
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