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FRANCESCA CURA
FONDAMENTI DI
MECCANICA STRUTTURALE
Lezioni ed esercizi
CLVT
POLITECNICO DI TORINO
SISTMA KBUOTKABO
Prefazione
Come si desume dal titolo, l'oggetto del corso cui si riferiscono le lezioni e
gli esercizi di questo libro, riguarda i concetti di base che disciplinano la
meccanica dei corpi rigidi, con particolare riferimento alle equazioni che ne
governano l'equilibrio statico, e le relazioni fondamentali che definiscono e
legano fra loro le tensioni e le deformazioni in un corpo elasticamente
deformabile, con particolare riferimento al corpo monodimensionale o
solido di De Saint Venant.
formare nel lettore un senso concreto delle cose, tipico della cultura e della
mentalit dell'ingegnere.
affrettati.
imprecisioni, a volte anche non solo formali: gli autori confidano che il
Indice
Parte I
Lezioni
li
1
1
1
1.3
3
5
6
9
10
**
14
15
20
1.10.3
20
23
24
15
1.10.2
vn
25
26
28
2 3
2.2
33
124
2.1.1 Definizioni
33
4.10.2 Taglio
,.v
129
38
4.10.3 Torsione
131
39
41
43
43
45
48
48
50
56
2.3
57
2.4
58
63
3.1
63
3.2
66
3.3
71
3.4
71
73
79
82
89
4.1
Premessa
89
4.2
Trazione
90
4.3
Prova di trazione
4.4
Flessione
97
102
108
108
4.6
112
4.7
113
4.8
119
4.9
122
4.5
vm
124
133
5.1
Premessa
133
5.2
Teorema di Clapeyron
134
5.3
137
5.4
Esempio di calcolo
139
5.5
140
5.6
141
149
149
I55
l66
166
167
168
176
6.4
I78
l80
181
1S1
6.5.4
182
l89
6.5.6
192
198
203
7.1 Introduzione
7.2 Cenni storici
7.3 Esame delle superna di rottura
203
20A
205
209
213
213
207
216
3.1
Esercizi svolti
217
3.2
Esercizi consigliati
217
220
220
220
Esercitazione 4
319
4.1
Esercizi svolti
319
4.2
Esercizi consigliati
331
221
226
7!13
227
5.1
Esercizi svolti
343
7.14
231
5.2
Esercizi consigliati
353
7.14.1 II materiale
232
7.14.2 II carico
233
234
236
238
L'effetto d'intaglio
239
7.16 Bibliografia
8
311
>
7.15
297
,
247
249
8J II carico di punta
249 }
Esercitazione 5
EsercitazionjLfi
361
361
Esercizi consigliati
372
Bibliografia
377
Parte n
Esercizi
Esercitazione 1
255
1.1
Gradi di libert
255
1.2
264
1:3
Esercizi
271
Esercitazione 2
273
273
285
Esercitazione 3
343
297
XT
a.
0)
"n
Capitolo 1
1 -
Esempi concreti
di
i,3 -
corpi
semplici
che
in
pratica
vengono
spesso
efftti
spesso
di
questi
corpi
semplici
interessa
conoscere
riferimento
orientato
come
quello
base
per
disporlo
secondo
corpo
rigido
necessita
di
informazioni
per
poter
essere
suddetto.
vincolate la nave che costretta dai vincoli naturali (la forza di gravita)
a muoversi rimanendo incollata (si spera) alla superficie del mare. Per
invece, vincolata.
vincolata (pari a zero), ma anche le altre due coordinate non sono del
tutto Ubere, cio non sono variabili in modo indipendente l'una dall'altra
se si vuole che l'autoveicolo si muova rimanendo sulla strada prestabilita.
In altre parole le coordinate sul piano di percorrenza (la superficie
cartesiane
xP
yP,
zP
che
consentono
di
raggiungere,
scelte a coppie ben definite, per cui ad ogni valore di x corrisponde un ben
determinato valore di y e viceversa, in modo che il punto cos individuato
1 -
1.4 -
$Lpefcorso stradale.
$anp x, z avremo xP) zP, tfy e rispetto al piano y, z avremo, yP( zP, dt, cio
avremo le sei coordinate, xp> yp, zp x, tf, . come gi si
precedenza.
i -
d&
SQ-
elevati.
connessi dall'asta che li collega, e che impone loro una distanza reciproca
sistema)
dipende
ovviamente
dal
numero
di
punti
corpi
che
Il numero di gradi di libert del sistema dipende sia dal numero delle sue
Il numero di gradi di libert del sistema, cio, tanto pi' elevato quanto
maggiore il numero degli elementi (punti e/o corpi) che lo costituiscono
Xp , yF .
In altre parole il corpo puntiforme P ha tre coordinate due delle quali, per,
sono vincolate, dovendo esso percorrere una traiettoria ben determinata,
1 -
valore delle coordinate Xps, yn del punto P2. Il corpo 2 ha perci un solo
grado di libert rispetto al corpo 1 poich, se si fissa la posizione di
sistema
costituito
da
un
comune
manovellismo
pistone-biella-
manovella (Fig. 1.5) comprende tre elementi fra loro collegati da cerniere
fi
di articolazione.
IV
Figura 1.4b
A.B
che
collegano
fra
loro
pistone
manovella
e,
Figura 1.4c
J -
Questo
iti
11
consentiti
gradi
di
libert
(cio
coordinate
libere
vincolo
impedisce
le
due
traslazioni ortogonali
(secondo
x e
jnti).
Esso impedisce una traslazione (ad esempio secondo x come in Fig. 1.6c) e
la rotazione.
, Sussistono vari tipi di vincolo che nella realt assumono a seconda del
tre dimensioni ove sono da tenere in conto gli spostamenti nello spazio,
Per facilitare l'analisi teorica dei problemi comuni con l'equilibrio dei
Si hanno infatti vincoli singoli, doppi, tripli, ...etc se essi impediscono uno,
,due o tre, ... dei gradi di libert che il sistema avrebbe in condizione di
assenza di impedimenti.
nei
problemi
pratici
quello
che
considera
Cos il perno che scorre nella feritoia o il carrello scorrevole lungo l'asse y
In Sostanza, dei tre gradi di libert possibili nel piano il carrello di Fig.
x e
1 -
12
13
L'incastro (Fig. 1.6d), impedendo i tre moti del piano, sviluppa tre reazioni
Se il valore suddetto dei suoi gradi di libert o delle sue coordinate libere e
indipendenti funzione del tempo, cio varia istante per istante, anche
la posizione del sistema risulta funzione del tempo e, quindi, il sistema si
muove di conseguenza.
Figura 1.6b
Cerniera
Figura 1.6d
Incastro
possibile
calcolare,
poich
risultano
univocamente
Figura 1.6a
Carrello
Figura 1.6c
Coppia rotoidale
Figura 1.7
Sistema pistone-biella-manovella
f a partire
1 -
io statico e dinamico
15
Per quanto riguarda, infine, la natura, cio l'origine delle forze, si hanno
parla
di
equilibrio
di
un
sistema,
si
fa
naturalmente
ft'.a forze agenti su di esso e a relazioni che legano fra loro tali
p& '/tnvece* la C8ge secondo la (luale si evolve nel tempo il suo stato di moto.
moto stazionario, si hanno forze costanti nel tempo che possono essere
U "~
si aggiungono le forze [o
coppie) d'inerzia che in generale sono per loro natura forze di volume.
"
dell'area suddetta.
carrello
Con riferimento alla Fig. 1.8 e al verso in essa indicato per le due forze jFJ
e F2, si dice che il carrello in equilibrio (statico) se vale la relazione:
1 -
17
:^^
Figura 1.8
'
Se le forze che agiscono sono pi' di due (in generale N) come in Fig. 1.9,
la condizione di equilibrio sar allora:
Figura 1.9
forze F, e
F2
con segno, cio positive se agiscono concordi con l'angolo t?) si scrive ora
iFi<0, F2>0):
all'asse
x,
ma
hanno due
componenti,
una secondo x e
la distanza della F.
secondo l'unico grado di libert del sistema (la rotazione t?) si equilibrino,
1 -
18
19
cio diano coppia risultante nulla: si noti che essendo il grado di libert
cosiddette
per,
determinazione
punto.
delle
caratteristiche
del
moto
dei
vari
elementi
Come si gi detto, le forze agenti sul carrello possono avere non solo
componente
<n)
cinematico
si
di
moto,
poich
servono
stabilire
le
schiacciare il carrello sulla pista, generano una reazione della pista stessa
su ciascuna ruota, diretta verticalmente, la cui azione risultante sar una
forza verticale R.
Per l'equilibrio del carrello, scritto ora con riferimento allo spostamento
secondo l'asse y verticale, dovr essere verifcata la condizione:
l'azione
delle componenti
la
loro
intensit.
Figura 1.11
equilibrio
condizioni
che
1 -
21
S_e m>n il sistema possiede m-n vincoli in pi' rispetto al suo numero di
Alle forze esterne applicate ai vari clementi del sistema si oppongono ora
m reazioni vincolari. E' possibile anche in questo caso scrivere altrettante
per,
conterranno
(>n)
incognite
costituite
dalle
reazioni
vincolari.
Figura 1.12
Carrello
arbitrariamente
il valore
di
poich, assegnando
ogni
rispettiva
soluzione.
e yc la rotazione angolare 6.
Si ha, perci,
piano.
La trave risulta incastrata nel suo estremo A ove essa soggetta a tre
si oppone.
Scrivendo ora le tre equazioni di equilibrio fra le forze nelle tre direzioni di
spostamento definite dalle tre coordinate, si ha:
Rao-0
22
J -
,R
sottiT
tr'ttO tCrmnaIe
* tender
Arisela
sotti* o TnS1
da una CaS
fune,^ Un evidente
che laCSttUt0
reazionedaR^
parallelamente ad annullarsi.
Dovendo
iu>
Figura 1.14
Sistema iperstatico
E' possibile scrivere, quindi, n-m relazioni che legano fra loro le forze
agenti sul sistema (incluse le forze d'inerzia se il sistema non in
del
2tZ CT "f alW "" ^^ caratteris^hc di deformabili
de sistemi stessi. Occorre, cio, far riferimento necessariamente
allequ,l.bno dei sistemi deformabili e alle specifiche caratteristiche che
equilibrio stazionario,.
del sistema,
cio le forze di tutti i tipi, incluse quelle d'inerzia, che agiscono sui vari
ciascun
elemento
determinare
cosi
le
reazioni
vincolali
24
J -
25
Sono cos note, anche in questo caso, tutte le forze che sollecitano ogni
(Si hanno sistemi con false condizioni di vincolo quando le condizioni reali
Figura 1.16c
coordinate e vincoli.
l
condizioni reali - iperstatiche
rj\
Figura 1.1 Sa
Figura 1.17
Figura 1.15b
la risoluzione.
Figura 1.16b
26
1 -
27
i-t
Il corpo anche in equilibrio alla rotazione rispetto a un qualsiasi punto O
(Fig. 1.19b), per cui sar:
"e * 0
Per simmetria
nA " aj
Per simmetria
^a = Mg
x,=
A^
ixb*
iic*
0
e,
dall'altro, la reazione "e che nota ("e 0), il sistema diventa isostatico
e, quindi, risolvibile.
data da una forza risultante FK che, per l'equilibrio, dovr essere uguale
1*
II
11
111
Figura 1.19a
28
1 -
29
UlI Ih
Figura 1.19b Asta appoggiata (reazione vincolare)
Miniili*
Figura 1.19c Asta appoggiata (risultante delle forze parallele)
Risoluzione:
Jt,,
F1+F2+Rc
R+RB = 0
Risultati:
Rc=200N
Esempio 2
30C
1 -
ti
f
Risoluzione:
U
'
Equilbrio alla traslazione orizzontale:
lisa
ih
Risoluzione:
R=0
R + RB - F - F2 = 0
RAO + RBq ~ 0
RAy RBy+F =
RBV / F L = 0
FL
<>'"
Rav -
Risultati:
Esemplo 3
31
Rco R^ ~ ^
R^ RBV = 0
RBV / + RBO
1 -
F-L
Risultati
Capitolo 2
Geometria delle aree
2.1 Baricentri e momenti statici
2.1.1
Definizioni
elementare dP:
dP
2
Non
sappiamo,
per,
in
modo,dove
possiamo
35
considerare
y-
dP
o, pi' precisamente, delle forze peso, rispetto alla retta passante per il
punto M . Esso , a meno del prodotto costante
grandezza:
prende il nome di. momento statico della stessa rispetto all'asse verticale
passante per M.
gpjxdA
,-
|plla sezione viene calcolato rispetto alla verticale alla quale appartiene la
sultante, essendo a=0, deve quindi anche essere:
S=0
Scolata,
considerata
solidale
alla
superficie,
assuma
una
nuova
2 -
36
37
r ad essa parallela.
= jddA
dove la distanza d vale:
Figura 2.3 Corpo piano di area A (ruotato rispetto alla posizione precedente)
e,
quindi,
la sua disposizione,
il punto
G lo
stesso
Il baricentro , infatti, quel punto tale che rispetto a tutte le rette passanti
per esso il momento statico nullo.
= dG + ad = G + x cos a - y sen a
2 -
38
39
bh2
S=\ddA=[dcdA+jxcosadA-jysenadA
A
/ 2.1.3
\.
Jx dA
s-v- ^"
'dA
_
Se la superficie possiede
due assi di simmetria (Fig. 2.5) allora
individuato immediatamente il suo baricentro G essendo esso
l'intersezione dei due assi.
2.1.2
S2 =
41
"2
statico
d di x. da x,
2i3S3r
jcn-u
momento statico di una figura che somma di pi' aree pari alla somma
dei momenti statici delle singole aree.
S = nr2 d
2 -
43
H+h
(FgT2?T0)?'
Figura 2.8 Calcolo del momento statico di un cerchio rispetto ad una retta
Analogamente si pu definire
"""
il momento d'inerzia
della
superficie A
/ = f y2dA
Si pu, inoltre, definire il momento d'inerzia della superficie A rispetto
alla retta a disposta in una posizione qualsiasi (Fig. 2.12):
=jd2dA
2 -
45
lP>'
Figura 2.12 Momento d'inerzia della superficie A rispetto ad una retta a qualsiasi
(g.2.2
iflonjfintpdMnerziapolare \
/Nel caso del momento d'inerzia si fa uso anche (nella "Meccanica" e nella
'Scienza delle Costruzioni") deljnojnentojiWrzia polare calcolato non
'/>,:
;'^''.' r-*'
in questo caso /, rappresenta, a meno della costante p (caratteristica del
materiale), la grandezza, cio la resistenza inerziale che si oppone
Figura 2.11
in
Come noto dalla fisica, la forza Fche occorre per produrre in una massa
; m l'accelerazione a pari a:
F-mq
>\
2 -
46
47
tf, nel
tangenziale pari a:
aT =r-9
La massa elementare dm nell'intorno di P' dar perci luogo ad una forza
d'inerzia tangenziale elementare pari a:
Figura 2.13
dFt = -r0 dm
dm = p-dA
II
momento
risultante
delle
forze
d'inerzia
corrispondenti
all'intera
IP =
che
costituisce
il
momento
polare
della
superficie
rispetto
all'asse
2.2.3
jcRa =nDA
""4
64
i
* - -
1
2.2.4
1-
f
^.
*r ,
bh*
[T
49
2 -
51
da
. /
=0
Massimo o minimo
=> tan2a= -2
v x ~
indicati come assi principali d'inerzia; gli angoli che li individuano rispetto
ad un sistema cartesiano qualunque sono:
a, =iaictaii -2y--2
d -ycosa-xsina
!; Essendo:
ad a sia nulla:
2 -
52
53
Poich:
-tan2a,1
si ottiene:
cosa
al
r =LL
o
Poich
dove
d = ycosa-xsena
d, = ysena+xcosa
2
2
2-cos2a,
a2 = a, + ni 2
/,=
/x-H/y
Ix~ly
+2-cos2(a,
2-cos2a,
/ol~/a2"2-cos2al
/ =iJ^L + i^!Lcos2a,
2
=-(/, - la2)
sen2a,
55
= Iv cos 2a +
Jx -I
Iab =-
a,
Kll <*!
n
Se la superficie in esame ha un asse di simmetria (Fig. 2.20
gli assi
57
2.3
Corpo tridimensionale-Volume
Tutte
le
considerazioni
precedenti
vengono
estese
al
corpo
C tridimensionale.
2.4
61
Risoluzione:
y '
5 A
f ~
* s ^ A
<
* u ^ vi
2
Acdl=AR-d2
si ottiene:
Essendo d,+d2 = d
Esempio 2
Di conseguenza si ha:
)dibaricentro GR e area A l-
rettangolo fc/
Capitolo 3
infinita,
non
ha alcuna
importanza
alcun
significato
cio,
in grado di sopportare
Nella realt tutti i corpi, e quindi tutti gli elementi di qualsiasi sistema,
si
3.1 -
65
in precedenza considerate.
della Fig. 3.1) in modo tale che la superficie che la racchiude costituita
Nel caso per dei corpi rigidi questo eventuale approfondimento dello
studio porta a risultati che non hanno alcun interesse pratico.
per
l'equilibrio
della parte
componente
devono
Sr Queste
essere
cos
conformate (in direzione e valore) da dar origine a una forza risultante che
ogni suo punto (o meglio in quello phi' sollecitato, cio soggetto a forze
distribuite che danno luogo, nel loro insieme, al maggior effetto, cio in
Come per i corpi rigidi, anche per i corpi deformabili e per ciascuna parte
componente.
alcuni casi,
interna al corpo, nel qual caso essa delimitata da una superficie che e
Icolo con metodi semplici a partire dalla conoscenza delle forze esterne
2
CI
IL
3.2 -
69
N
Figura 3.3 I! solido di De Saint Venant
vi.
Figura 3.5 Scomposizione della risultante R
componente Mt
1 componente m
3.2 -
'
69
"'"
R= F
tSbrio della parte staccata daUa sezione S richiede (Fig. 3.4a, che su
Juesia segone agLa una forza distribuita .a cui risultante deve avere ,o
stesso modulo, la stessa direzione e verso opposto alla forza F.
r;r^rsci;L^, ,4C,
"
diretto
ortogonalmente
alla
superficie
,;
Saint
Venant
normalmente
presenti
nelle
costruzioni
(civili,
71
estremo e tirato dalla forza F all'altro (Fig. 3.6) si deduce che la risultante
delle tensioni agenti sulla sezione S, deve essere diretta secondo la forza
F,
cio secondo l'asse dell'asta. La risultante dar perci origine solo ad uno
una sezione del solido sottile pu ottenersi nel modo seguente (F.g. 3.S*
Nota la risultate fi deUe forze (tensioni, che agiscono -"* *-"e
equilibrio applicate all'una o aU'altra delle due parti nelle quali lagone
considerata suddivide il solido sottile, possibile individuare la retta per .1
baricentro G perpendicolare aUa R. Questa retta taglia la linea dazione
della R in un punto H.
-a A
3 -
I,
73
3>
Indicando con
3.3.2
La mensola incastrata
Per l'equilibrio del tratto di trave delimitato dalla sezione Sif la forza
Mj che, dovendo
75
1
1
flettente Mf
Figura 3.9
Mensola incastrata
di asta.
I
in
k.U
77
F,
Figura 3.13 Diagramma di sforzo di taglio
-M
<Fig. 3.15).
Figura 3.15
79
FV=F- sena
-FI
M =Fyl
, agrammi di sforzo
, p,
N
Ci
3.3.3
La trave appoggiata
3.17).
1
Figura 3.17
3 _
80
= RA-F
, = R-x-F-{x-x0)
Oppure anche:
/-Xp
Tt
x'-l-x
M,=RB-(l-x)
momento flettente M,
M,
81
83
3.4
= -36787*
Esempio 2
Calcolare gli andamenti dello sforzo di taglio e del momento flettente per la
trave illustrata in figura (I=3m, F~2000Kg).
Risoluzione:
rni Hi
/
HeB
Risoluzione:
Per la simmetria:
R. = RB = F
85
T
I9620.V
+
= 58860^
Esempio 3
. Calcolare gli andamenti dello sforzo di tagUo e del momento flettente nella
.ITI 1
Risoluzione:
b_
ab2
2L
L\
r = 6278.4N
R =6278.4N
Rb-
i i m ; i ' iTTlX
= -25U3.6N
flettente M valgono:
r=^ =
IL
IL
M =2*l[a 41 = 20091^1
""
f
V
2L{
4L)
87
Capitolo 4
!-
i;
seguenti:
alt tv, xa
'
|
j:
y>xyi> xr-
}; j
I',
X ,X
Iy
il
4.2.- Trazione
91
4.2 Trazione
Consideriamo
JL
4.2 - Trazione
93
Questa
conclusione
sperimentalmente
verificata
dal
fatto
che,
comunque sia la "forma" della trazione applicata, sia cio essa sotto forma
di parabola (1), di sinusoide (2) oppure distribuita su un'area ristretta (3),
se la risultante
S dell'asta
:H2E=
" -H.o ebe o^u fibra e quindi o8r.i punto della sezione, trova
in condizione perfettamente identica IMna rispetto ali altra.
B B'
B B'
Cx
2-
5S=H
fecondo
lntanaPse
Saint_Venant
una
sezione
si
intende
sufficientemente
nel quale, cio, la sezione ha dimensioni che sono piccole rispetto alla sua
- Trazione
95
quello nel quale una dimensione prevale nettamente rispetto alle altre
Solido Pu6, in generale, essere curvilineo, quando cio il suo asse, che
per
cui,
in
un'asta omogenea
sezione
A/o =/<& = /,
della sua sezione sono trascurabili rispetto al raggio di curvatura del suo
asse, le considerazioni precedentemente formulate a pn.pos.to deUa
distribuzione delle tensioni nell'asta rettilinea valgono .densamente
da cui si ottiene:
A volte
moltiplicato
per
100 e prende
in tal
caso
il nome
di
iniziale lQ=WO,
definito:
=T
II fattore E viene definito allungamento unitario, allungamento cio per
unit di lunghezza iniziale.
- i
dove Ct il
costituisce l'asta (OC, ad esempio, vale 0.000012 per gli acciai e 0.000017
97
seguenti:
'"'.
nel 1678 dallo scienziato inglese Robert Hooke e prende, appunto, .1 nome
'
Ah
= V F
coefficiente di Poisson
V pu
,,,
Ad esempio per gli acciai il modulo elastico assume valon compre* ra 1.8
jtfr-A/f
e22 10sNlmm2. Si noti che il valore del modulo elastico E e per lo p.u
indipendente dalla temperatura (per gli acciai fino a 300 * 400 C).
prova
di
trazione
permette
di
determinare
le
caratteristiche
di Poisson V dal nome del matematico francese che per primo determino
'li
99
Lo* 50 nsn
del provino:
Lc"75mm
b=12.5mm
AL,,
Figura 4.8 Provino standard per prove di trazione secondo normativa UNI EN
10002-1
Carico di
snervamento
allo 0.?%
Dilatazione, mm/mm
Dilatazione,
materiale.
(b)
T
4.3 - Prova di trazione
101
allo 0,2%
(Fig. 4.9b).
0 0.005 0.010 0,015
Dilatazione, mm/mm
4
6
Dilato?tono, mm/mni
utilizzo
102
i
103
4.4' Flessione
4_ r^ored^^^^15^0^^^2^
deformazione:
la
superficie che
4.4 Flessione
superficie con una sezione trasversale della trave costituisce l'asse neutro
della trave stessa.
infinitesimi
lunghezza
saranno
^bu
dlH
corrispondenti a
detti raggi,
si
pu
d<p' gli
calcolare
la
deformazioni
^ ^
df-dl
^formazione.^^
I. poich i due
conseguenza
dfzione
i a deformazione
elem
'=
presentare un'espansumc
d,
deformazione.
segn
e _
'
m un *
fibre longUudinali
r+y
d<p'-dg>_ y fd<p'
d<p
r + yyd<p
y (r._Ajy_(\__}\
J r + yyr'
) r + y\r' r)
cio:
e quelle
.gcono aicuna
4.4 - Flessione
104
4 -
105
Tensioni e dej
= .y
(4.1)
Si pu quindi scrivere:
(4.3)
Hooke:
(4.2)
<y
(4.4)
distribuzione
(4.5)
da cui si ha:
(4.6)
che:
Di conseguenza si ha:
4.4 - Flessione
M,
eternante deformato
elemento indefornsto
\
Figura 4.15 Tensioni in una trave in flessa
107
109
M,y
r
UT
(X =
'oc
w.
12
32
(4.8)
64
Si pu inoltre scrivere:
dx
(4.10)
111
(4.11)
dx7
Da note relazioni trigonometriche si ha:
(4.14)
1 _ M
(4.15)
EL
da _
(4.12)
dx1
-Ili.
[dx
da
da
d2y
dx1
EI,
(4-16)
R~
(4.13)
dx1
L{ 1
e quindi
f *| 1
113
e pertanto:
dht
dx
-T
l^Z
rispetto ad un asse
dT
fi
4.7
Se in una trave inflessa sono presenti sia un momento flettente che uno
Trave inflessa
T+dT
115
le tensioni tangenziali m
e allo storco di tagUo
a,
o.+do,
in funzione dei
tensioni tangenziali ,.
(Fig. IH - -
anione costante di
e quindi:
, ,
3...
tdM
dM
scrivere:
.,
y
r)Xbdx= \-~-ydA
g.
'
Di conseguenza si pu scrivere:
x = \ydA
"' hi. \
In definitiva si pu scrivere:
sonando la porzione di
all'asse
y (segone
pPt)
perpendicolare
Tgisce una
dove la quantit
=t
bl, \
TSl
ydA
blt
(4.17)
117
^IT
(4.18)
dove il coefficiente x tiene conto del fatto che la t varia anzich essere
costante (se
% assumerebbe il valore
* = !)
Si pu allora scrivere :
rettangolare si ha infatti:
GA
dl
T 12
=0
Per yO si ha:
2bh~2
Nel caso di trave a sezione circolare di raggio .Rii valore massimo della
Figura 4.23
4.8
119
consiste nella rotazione relativa di una sezione qualunque nel suo piano e
intorno al suo centro rispetto ad un'altra sezione; la rotazione relativa
della sezione a parit di momento torcente m, applicato tanto maggiore
quanto pi distanti sono le due sezioni considerate.
raggio r, per effetto del momento torcente tA, applicato il punto P di una
'della trazione).
Si ha pertanto:
la
121
relazione seguente:
(4.20)
costante di
tangenzile-
di
La
Gr
tensione
seguente:
z = Gr
(4.21)
Tnax
eti
(4.24)
W.
.essendo:
16
il modulo di resistenza a torsione della sezione considerata.
Si ottiene quindi:
Ed infine:
(4.23)
Si ottiene pertanto:
--
(4.25)
4.9
123
M,
a/b
10
0.208
0.246
0.267
0.282
0.313
fi
0.141
0.229
0.263
0.281
0.313
0.333
1.000
0.795
0.753
0.745
0.742
0.742
oo
0.333
dal momento che le sezioni perpendicolari all'asse della trave stessa non
Tabella 4.1 Coefficienti per il calcolo della torsione in travi a sezione rettangolare
In
corrispondenza
del
bordo
esterno
della
sezione
essa
diretta
Venant che si occupa dello studio della torsione nelle trav. di sezione
(Fig. 4.26b).
lato pi lungo della sezione [T}. Il valore della tensione tangenziale nella
mezzeria del lato pi corto (TB) si ottiene moltiplicando la tensione TA per
d _ M,
di ~ G,
""
W,
non lineare in funzione della distanza fra il bordo esterno e .1 centro della
sezione (Fig. 4.26a).
I=Bab*
t
a)
W.=aab7
aab2
Figura 4.24
b)
125
Risoluzione:
ct
e)
ali
32
== 63662(W Im2
sezione circolare
D'/2
d'=026m
Dl=029m
= = O.O13m2
^-%=58%
Esempio 2
yMi
la
E-210000NI mm2 ).
rotazione
massima
<*,,
(l=m,
a=5cm,
P**10Kg,
127
Rotazione massima:
Freccia massima:
1EI
p(l-xf
PI2x
P/3
67
2EJ
6EJ
y=
|-^
[d
v
(x = /)/ =
^m \
2E~
am=
PI
PI1
3/
= AAS0'*rd
= 03mm
Esempio 3
Risoluzione:
Equazione di momento:
M- Ptf ~ X)
d2y
-^ - -
Risoluzione
Reazioni vincolali :
Rotazione:
Faccia:
' Pb
dx
y=
R - Pa
fi/
Condizioni al contorno:
perx=0
y=0
perx=O
a I
dy
dx
Costanti d'integrazione:
PI2
a-
Equazioni di momento:
Esemplo 4
fr-T
129
_-
Rotazioni:
Pbx2
Cti I ~~
n JA
Pbx
<
Frecce:
Pbx3
+ Axx-
6EI
6EI
Risultati:
Condizioni al contorno:
qPx
a,
MEI
2AEI
24EJ
Costanti d'integrazione:
P/
Pb*
4,10.2
Taglio
Esempio 1
Frecce:
Pbx*
Pblx
~!>En* 6EI
Pblx
6EII
6EJ
trave
6EI
6EII
fl)
SO
Freccia massima:
Pba"
Pbta
Pb'a
: y
4 -
130
131
Risoluzione:
I ^-30000*
rm
della ^Vmu e
S, =
30000
"(1.35-10*)-40
L2
r-o
4tf_3tfTI
30000
(1J51O6)-2O
2 Jf
1.35 IO6
Confronto fra 0__x e T-,
Risultati:
Xxymu = 1.3
Torsione
Esempio 1
sezione
trasversale
dell'albero
(ipotizzando
una
Risoluzione:
Capitolo 5
= 9.5cm
5.1 Premessa
Le forze esterne che si applicano a un corpo compiono un lavoro esterno
l-(7/8)4J
Se inoltre sono trascurabili anche gli attriti interni, cio i corpi sono
perfettamente elastici e, quindi, non esiste nessuna causa di dissipazione
L.-L,
135
S=V
due espressioni:
Nel caso generale di sistema con pi' forze [F} ,F2, ...) e nelle condizioni
di
elasticit
lineare
prima
considerate,
le
deformazioni
complessive
(frecce, rotazioni) del sistema sono combinazione lineare delle forze che le
Moltiplicando
le
forze
a,
4= \Fds
coefficiente
Fig 5.2). In tal caso il lavoro fatto dalla forza Fo confondente alla
deformazione s0 sar quindi dato dall'espressione:
anche le
relative
scrivendo cio:
per un
F.
oppure ancora:
137
aSaraairrra^
U
Figura 5.3
5.3
fi
/.
Consideriamo
un elemento di volume
Figura 5.1
Gx, di sezione
O (uguale
~"
A e
al
F
=-a e
' '
2 E
Figura 5.2 Lavoro compiuto da una forza nel caso di elasticit lineare
139
dL, =dE^-^-dV=X-^'
-dA
m
fflm
2 I7E
-di
2 G
Figura
2G
2JJ.G
In generale, tenendo conto di tutti gli sforzi che possono essere presenti
di
M/
tensioni).
5.4
A/,2
Esempio di calcolo
sottoporla
P=P+P2
Si avr quindi:
141
conseguenza della dipendenza lineare fra le cause e gli effetti, non vale in
diretta:
f = aP
sia
i di
di tipo
i
J^
lineare^
-i
l3
~~'
essendo a =
miflrH ie
5.6
143
Riprendiamo il caso della trave a mensola (Fig. 5.7) caricata da due forze
Supponendo di applicare alla trave il carico
/>
il lavoro esterno
corrispondente sar:
applicate
Di conseguenza si ha:
nei
punti
della
trave
(Fig.
5.10);
11 Lavoro mutuo, quindi, il lavoro che una forza (f>) effettua per lo
rispettivamente
5 -
145
Jx + h
Ln' =
+ F2f2
Figura 5.10 Deformata elastica della trave caricata con le forze F,. F2
Va FifM +
secondo sistema di forze (F2) che lavora lungo gli spostamenti prodotti dal
primo sistema di forze (f2i):
..
Tenendo conto che l'applicazione di ogni forza avviene con continuit fra il
valore nullo ed il valore finale F., il lavoro corrispondente al primo processo
di carico vale [teorema di Clapeyron):
L ' = L
5 -
146
147
fi = fu + fa - anFi + ai2F2
fc = f2i + fa = a2iFi + a22F2
-- t
. Figura 5.11
unitaria, ovvero:
fa = ai2F2
f21 - agiFi
dalla forza Ft
dalla forza F2.
Capitolo 6
Stato di tensione in un punto
6.1 Stato di tensione in un corpo
Consideriamo
un
distribuite
concentrate!'),
corpo
elastico,
sottoposto
forze
in
dA di normale
dF la risultante di
forze sulT areola continua per un principio di natura fisica che gli
sufficientemente
piccola*,
possiamo
considerare
tutti
vettori
150
151
superficie e per questa sua natura fisica esso dipende sia dallo stato di
tensione
nel
punto
rappresentata da
Q,
sia
dall'orientazione
della
superficie
dA
alla quale
Adottiamo ora una terna di assi cartesiani xyz centrata in Q (Fig. 6.2).
che si ottengono in
Figura 6.2
del vettore f sugli assi y e z. Facendo lo stesso con gli altri due assi
/otteniamo nove componenti nelle tre direzioni coordinate che possiamo
sintetizzare nella seguente tabella:
P sull'asse X, cio
152
153
Scriviamo ora l'equilibrio lungo l'asse x delle forze agenti sul tetraedro
o.
La teoria delle proiezioni afferma che la misura delle superfici QBC, AQc e
Tabella 6.1
ABQ - formanti le basi del tetraedro di Cauchy giacenti sui tre piani yz> y^
Componenti di tensione
QBC=XABC
AQC=\iABC
sostenere che con queste nove informazioni possiamo descrivere_larelazione tra il vettore normale ad una qualunque superficie-passante .
ABQ=vABC
nel sistema xyz e individuato dalla sua normale n avente come coseni
Inserendo,
allora,
queste
relazioni
nell'equazione
di
equilibrio
ed
rispettivamente px,
del punto Q le
A, ji e
Txy, ...}
secondo il
scrivere l'equilibrio delle forze agenti sul tetraedro illustrato in Fig. 6.3,
noto in letteratura come tetraedro di Cauchy.
Per
fare
questo
(Fig.
6.4),
per,
dobbiamo
prima
accordarci
sulle
t. E' universalmente
v sono
affacciata
(6-1)
154
155
agisca una oz, ci si dovr attendere, sulla faccia parallela a quota dz, una
non producono
caso pi generale, sono presenti sia tensioni di tipo oc sia tensioni di topo
momento risultante essendo fra loro uguali e contrarie. Sia la ox, sia la oy
156
6 -
157
gm principali
p.
L'importanza
identificarle a priori
(Si)-
corpi
isotropi)
dall'orientamento
che
lo
caratterizza,
ma
P=an
dove o il valore della tensione principale, ancora incognito.
Le proiezioni di
Abbiamo quindi:
px =
vettore P irum-delcjmmatCLsistema^dlriferimentQ^sarebbe^po^possibile
P, =
(6.2)
Pz =
Sostituendo le 6.2) nelle 6.1) si ottiene un sistema omogeneo di tre
equazioni con quattro incognite (A,fi,v e o):
158
159
(Oy-O)H + TyrV = 0
(6.3)
Si noti che per ottenere i tre coseni direttori di n occorre agire con
tra loro.
ax~c
fi =0
<Tz-<7\(V
seguente:
(6.4)
'
k-
*.
Operando in questo modo per ognuno dei tre valori di a, si ricaver cosi la
Risulta cos dimostrato che esistono nello spazio tre direzioni privilegiate,
sei*j
6"
160
161
suddette direzioni.
ortogonale, formato dai tre assi Hi, n3 e n3. nel quale il vettore delle
tensioni P
non solo sul contorno, in modo analogo a quanto avveniva per l'ellissoide
scelto arbitrariamente.
Dalla (6.5) si otterrebbe per il termine relativo all'asse z una forma 0/0;
ricordando, per, la condizione di normalit (6.4) e la terza relazione delle
(6.2), si pu scrivere:
oI=(T3V
(6.5)
=>
Pz/ <T 3 = v
e quindi:
ellissoide.
P,
e la direzione z (v
= cosa
se
a=a (nz)).
162
6 -
163
principale nulla.
un
segmento
di
Per
conveniente
al variare del
esprime tramite
determinare
l'espressione
considerare
il
che
essi
determinante
assumono,
espresso
nel
pu
essere
sistema
di
A=
un'equazione
0,-0
o-j -a
0
0
o\ -a
= o3 - (o\+o\+o\) + (oo- ooj+ ojOj)o"+ oojoj = dUguagliando i termini di pari grado si ottiene
-cr
A=
Gy-a
x2y
t.,
g. -a
Si
o-,
o-j
o-j
osserva che
il
<r2
|0
o-,
a}
principale diagonale:
A=
|0
a,
a,
0
0
o-j
am-a
or. -a
164
165
E
Jy
>
stato
di
tensione
nel
generico
punto
sono,
quindi,
Figura 6. 5
principali;
>
>
>
componenti
di tensione)
per conoscere
completamente Jo
stato
di
~~
Figura 6. 6
n per eseguire la divisione necessario assicurarsi che la variabile per cui dividiamo
non sia nulla. Tuttavia, se ci accadesse, avremmo una delle due direzioni principali
del
tipo 0/0.
Potremmo allora
eliminare
questa
equazione,
evidentemente
inutile, proseguendo la ricerca delle oltre due incognite con le restanti due equazioni
(in due incognite).
P
6
166
167
Per esse la normale (sia essa l'asse 2) sempre una direzione principale
(e quindi le corrispondenti Tlx = T!y sono mille) conjensj&nc_principale o\
'
<y{6.7).
6.3.2
L'espressione
analitica
(6.7)
non
consente
solo
di
calcolare
appartenente all'asse a
R
e Ta&io
j-cp;
a cerchio cosi disegnato identificher, intersecando l'asse
p
ii principali
riili a
delle ascissa ffT le due tensioni
a, e o
o? (Fig
(Fig. 67)
6.7).
o\ +O\
OCCP=-
av -a
a, -a
=0 => A = (o\ -
, - a)- x),]=0
(6.6)
168
169
6.3.3
Xxyt cio al
affermare
che
punti
appartenenti
al
cerchio
di
Mohr
e giacenti
Figura 6.8
sono
si pu cio
= a,cos2a + (Wa
Mohr tracciato.
Dimostriamo
ora
quanto
precedentemente
affermato
valutando
le
<T2)cos a
[PAB)
nel
piano (perpendicolare
t=
170
<? e
le medesime
equilibrio.
Si
consideri
sul
cerchio
di
Mohr
rappresentato
in
Figura
O 2 il triangolo rettangolo
APB di lati:
dal tetraedro elementare di Cauchy di Figura 6.3. Nel caso piano, il punto
(sulla faccia che ha come normale l'asse ji) con componenti Gx, Txy non
sar altro che il punto che individua il vettore tensione p* (Fig. 6.11); sul
cerchio di Mohr sono facilmente individuabili sia la direzione del vettore
Px, sia le direzioni principali nel punto Q.
AP = (Oi-Oi)cosa
BP =
x = PH ={p\-oi) cosasmoc
= 0.
espressioni
coincidono
con
quelle
Oi * 0>
a = AH = g2 + (ai-oj) cos2a
Tali
171
ricavate
analiticamente
in
Ner caso-piano-ipotizzatOj
l'equazione
6.6 __di_.annullamento
del
determinante diventa:
Gy-G
componenti di tensione
= 0,
G -<
1 ^
r-\
e pertanto si ha:
G, G2.
Poich, come si osserva dalle Figure 6.9 e 6.10, si passa con continuit
la
normale
coincidente
con
la
direzione
principale 2),
intuitivo
'.-*
^ 1=0
CTu = <T'+<7'
~.
giaccia
sur~piRr~-prineipale-"cUi' sT riferisce
la
circonferenza
Si
pu
comprendere
considerando
che i
tale
affermazione,
almeno
intuitivamente,
la
massima
tensione
principale
come
si
determinato
L'affermaziontT
precedente
pu
essere
dimostrata
analiticamente
173
174
Figura 6.11
175
Figura 6.13
I /
a
sistema di riferimento;
a.
Figura 6.12 Individuazione dello stato di tensione puntuale a! ruotare de! sistema di
riferimento
176
177
se si sottopone un materiale a
(coefficienti dei rispettivi tensori) sono legati fra loro dal comportamento
del materiale.
quanto
sviluppato
per
le
tensioni
(Fig.
6.4),
si
pu
definire
il
componenti
di
Supponiamo
di
applicare
separatamente
le
diverse
G=
Applicando
ora
la
sola
componente
sy, in
direzione
x si
ha una
Per un materiale lineare (esiste una legge lineare fra causa -.tensione *d
effetto - deformazione), elastico (il fenomeno reversibile, cio
deformazione:
'rimuovendo
la
causa
l'effetto
si
annulla)
ed
isotropo (le
propriet
ME
-vtE
-vlE
-vlE
ME
-vlE
-VIE
-vlE
ME
IG
totale vale:
\IG
IG
s.
(6.8)
178
Tenendo
conto
anche
delle
deformazioni
179
dovute
all'effetto
della
e/
V*,
' ME
-VE
-VIE
ax
aT
-VE
ME
-VE
ay
aT
-VE
-VE
ME
MG
MG
I/C
<j\
aT
0
Tyz
(6.9)
\ie
-ve
-ve
-ve
he
-ve
-VE
-vIE
ME
(6.10)
c&T
Figura 6.14 Risultati delle prove di trazione monoassiale per alcuni tipi di acciaio
fattore
(coefficiente
di
sicurezza
m=R/G)
possono
essere
Una
valutazione
di
questo
tipo
non
invece,
immediatamente
X
6
180
/'
181
da una terna G ,02,03 che non provoca collasso, quale sia la modalit
secondo cui operare per ottenere la rottura puntuale (ad esempio imporre
costanti due delle tre tensioni principali e far variare la terza, ma la
scelta di quale far variare arbitraria). Tale situazione sperimentale non
impostato
il
equivalente a
problema
andando
definire
una
tensione
idealmente
o-.xTjXT,
pari a
monodimensionale vale
valore
limite
prestabilito
tipico
del
materiale
impiegato,
seguito verranno
analizzati
pi'
comuni
dei criteri di
rottura
6.5.1
(6.12)
ne
6.5.3
Nel caso di uno stato di tensione monodimensionale (a, = o"^, o"2 =0% =0).
nella direzione della tensione <rf? la corrispondente deformazione | vale:
r =* =^L
(6.13)
, si ha:
e, =e2=3 =
,22.
(6.14)
182
183
(6.18)
2--
(6.15)
esterne di area dA ad una trazione <7 (Fig. 6.16), la forza finale vale dF
=<7dA
= dl.
tensione
tridimensionale
stato
monodimensionale
equivalente)
si
ottiene:
(6.16)
da cui:
(6.17)
6.5.4
Figura 6.15
di
restituire
l'energia immagazzinata
durante
il
processo
di
\ Trascurando l'energia persa per attrito, il lavoro fatto da una forza per
deformare elasticamente un corpo si traduce integralmente in energia
plastica immagazzinata dal corpo stesso.
il teorema di
Figura 6.16
:
II lavoro compiuto vale perci:
184
Corrispondentemente
(6.19)
l'elemento
unitario
di
185
volume
si
modifica
dalle
deformazioni
conseguenti
allo
stato
di
tensione
(6.15).
(6.21)
Nel caso in cui le tre tensioni siano tutte positive (<7i,C^,O3>0), cio di
trazione, logico attendersi un incremento di volume positivo (AFH));
affinch sia verificata tale condizione deve essere l-2v> 0 nella (21); si
pu, quindi, osservare che deve sempre essere V <t 05 ; in caso contrario,
tensioni positive (di trazione) o negative (di compressione) produrrebbero
Figura 6.17
Uno stato di tensione produce, per effetto della sua applicazione, una
deformazione elastica del materiale cui corrisponde un'energia elastica
totale immagazzinata per unit di volume < che, per uno stato
tridimensionale, vale:
(6-20)
tra
cr2(T3)J
(6.22)
186
(6.23)
187
In
generale,
possibile
determinare
la
relazione
che
descrive
pari
al
valor
medio
delle
ff- = a _ a* (
tre
tensioni
e da un
principali
secondo
stato
applicate,
di
tensione,
produce,
della
come
forma
conseguenza
dell'elemento
della
senza
sua
applicazione,
- 2v(cr1cr2
(6.24)
semplice
modificarne
una
il
(6.21)
volume,
le
come
pu
deformazioni
e]
X " = X
tutte uguali fra loro (<jt = o2 = <rJ, applicata ad un corpo in acciaio (V = 03),
3<o>-3<o> = 0
(Tr-
"~
di
sicurezza),
si
ritiene
significativa
solo
la
parte
di
sollecitazione
tensione).
secondo
Questa
sistema
di
energia di
tensioni
distorsione
(componente
pu
deviatorica
calcolarsi
ponendo per
in
dello
direttamente
stato
con
di
una
essa le componenti di
188
a]
Si ha infatti:
(6.26)
dell'energia,'
189
quest'ultima
pu
ottenersi
anche,
sbrigativamente,
come
(6.29)
che l'espressione del Criterio di Von Mises o Criterio della Massima Energia
di Distorsione.
meno che i due sistemi non siano fra di loro disaccoppiati, come accade
appunto nel caso in esame in cui le tensioni del primo sistema non
(6.27)
i +v i r,
=lFIl{<T'-<
Nel caso di uno stato di tensione monodimensionalc (nel quale cio sia
<Ti = 0\,> o-2 = o-j = o) la
corrispondente
energia di distorsione
<&'
si
(6.28)
190
curva limite
(6.32)
individuati. Allora,
assegnato un
di
Nella realt risulta alquanto diffcile risalire alla curva limite costruita
sono
191
rottura R e
R' ,
rispettivamente
a trazione e
costituisce
la
tensione
a rottura
il sistema
equivalente
G^ cercata:
e indicando con
approssimano
la
OC
curva limite
con
l'asse
delle
ascisse
tangenti che
in
direzione
negativa, si ha:
sin a
R'/2+R/2
1+v
e di conseguenza:
Imponendo
che
il
cerchio
-sina
limite
Figura 6.18
(6.30)
\+sina
passante
per
c(J
CO
(e
tridimensionale
di
tensione
{01,02,03}
per
un
certo
fattore
(6.31)
di
Si osserva che questo criterio di rottura, nel caso in cui si ha V* =1, porta
a determinare una tensione equivalente che coincide con quella definita
dal criterio della massima tensione tangenziale; infatti si ha:
Oca = R/C = ai - V*03
=>
Oiq = <Tj - 03
192
193
Criterio di
Condizioni di validit
della relazione
O\
max{i,2,
/2
v* = R/IR'I
Mohr
CCT,
Cff,
Figura 6.19
tridimensionale)
equivalente che ne deriva coincide con quella definita dal criterio della
massima deformazione unitaria; si ha infatti:
Oiq = R/C = <Ti - V*Oj
=>
O"o, = G\ - VG}
Pj-) e
indagini sperimentali.
6.5.6
194
195
hN
V:
CTeq
-R,
A seconda dei quadranti nei quali si opera e ricordando che <Ti=Oi, 02-Oj, le
relazioni cos ottenute per il criterio della tensione normale massima
sono le seguenti:
at=R;
o-2 = R
= max{|oi|,|q,|}=R
Figura 6.20 Ordine gerarchico delle tensioni relativo ai vari semiquadranti del
piano delle tensioni
e quindi:
il criterio scelto
e l'ordine delle
N>l ff,|: N = R o
|oi|<| Oj\: \Oj\ = R
-0} = R, Oi = -R perOi<0
-q; = R, qj = -R per q; < 0
al criterio della O^, nei semiquadranti I, II, Vili e V si opera nel modo
seguente:
I:
M>|cr,|>|cit!=0
' Vili:
'I:
= <Teq = R, Oi = +R
II:
'II:
=><Ti=
- O"min = Oi -Ok - R,
Oi- +R
196
197
- R,
Vili:
|oi|>|cr;|>|o*j=0
VII:
- <Tmin =
,jn= O)
= R,
i[ - Gj
+R
(tmax)
a,-va, =/f;
a,-vat=R
(m)
Figura 6.21 Confronto grafico fra le ipotesi di rottura per stato di tensione
piano
lt/4 (45) rispetto agli assi cartesiani ah Oj e passante per i punti {O <Jj) di
relazione:
coordinate {0, R} ; { R. 0} ; { R, R}
U criterio della curva limite (Mohr) fornisce in generale (e quindi anche
nel caso particolare di stato di tensione piano) risultati intermedi ai
criteri de U massima tensione normale (<w) e della massima
deformazione (e,**), presentandosi essi come casi particolari m
corrispondenza dei valori estremi del coefficiente V* (rispettivamente V 1
c y*=y).
_ _
R*
198
199
le combinazioni
di tensione
O~,, <T2
cui corrisponde
di
rottura,
si
deduce
che
l'ipotesi
della
massima
tensione
<7X =0;
Tx =T
sono
fragili
(cos
come,
in
linea generale,
per
tutti
materiali con
Figura 6.22
I risultati sono riassunti nella Tabella 6.3 che contiene sia le espressioni
generali valide per uno stato bidimensionale di tensione,
sia le
espressioni della Oeq nel caso in cui lo stato di tensione piano si riduca
soltanto ad una tensione tangenziale (T); le espressioni relative a
quest'ultimo caso sono immediatamente ottenibili dalle precedenti
ponendo in esse G - 0.
200
a=0
<7*0
r*0
T*0
Galileo,
Criterio
<7
trmK
la2
201
forma:
CFlimm = <
ovvero:
Tresca,
2t
Tmax
O+V)T
Tanim
Von Mises,
Si
*=0.77
(l-Of + O + O^+i3
Mohr
Tabella 6.3
77737
4>^
(1 + V>
potrebbe
considerare
una
ulteriore
colonna
in
Tabella
6.3,
questi
comune, e del criterio di Mohr, nella pratica poco utilizzato, mostrano che
il rapporto fra la tensione tangenziale e la tensione normale equivalente
oscilla tra 0.5 e 0.77. Tali valori, determinati tramite considerazioni
puramente teoriche, trovano conferma sperimentale: si pensi ad esempio
alle curve d Smith-Goodman valide per le sollecitazioni a fatica, da cui
risulta che, a seconda del valore medio della tensione nel ciclo di carico,
si hanno i seguenti rapporti fra le tensioni massime ammissibili (per
diverse sollecitazioni agenti):
o-mcd = 0:
flettente.
202
Capitolo 7
materiali fragili t
=Q.la
Introduzione
L/a^plicazione ripetuta cfi un carico pu, quindi, portare alla rottura anche
sTTa ToTiecitazion massima minore della resistenza statica del
materiale.. Quindi un carico ciclico pu essere pi dannoso di uno
7 -
204
205
sopraggiungeva
la
rottura
per
tensioni
minori
al
carico
di
Prima della
causa frequente
di
rottura
negli
organi
meccanici,
in
quanto
Infatti
prima del
meccaniche
di
carbonio)
legati
utilizzati
seguito
nell'industria
ferroviaria sia per far fronte agli alti carichi presenti sia per contenere le
masse
in
movimento;
dopo
il
1850
le
costruzioni
ferroviarie
sono
7.3
carico statico
fatica;
infatti,
ad
esempio,
le
fibre
superiori
che
prima
risultano
compresse, dopo mezzo giro diventano tese, mentre le inferiori che prima
La
snervamenti
superficie
di
distinguono due zone: una zona appare opaca, pi o meno liscia, con
rottura
per
deformazioni
fatica
si
plastiche
presenta
evidenti;
in
in
genere
senza
particolare
si
brillante.
1858 e il
1870, effettu
avviene
fenomeno
dalla tensione
minima,
oltre
che
da
quella
massima,
macroscopicamente
la
rottura
per
fatica:
la
propagazione
da
gravi
imperfezioni
all'interno
del
materiale),
nella
zona
dove
7 -
206
207
dell'uno per cento a quasi il cento per cento della superfcie di frattura
La posizione
Ad
Zona liscia
7x>na frastagliala
Si consideri
Figura 7.2
sezione
non
presenta
strizione
le
superfici
di
rottura
rimangono
affiancate.
Le asperit progressive, dette "linee d'arresto" o "onde di fatica", sono da
solitamente
lisce
avviene
se
se
levigate
la
dal
martellamento
sollecitazione
almeno
reciproco
in
parte
a = Gm + aa sin (t>t) In
generale
la
sollecitazione
pu
essere
considerata
quando
la
cricca,
propagandosi,
ha
ridotto
infatti tutti i carichi ciclici, anche quelli random (casuali), possono essere
che
di
la sezione
e,
la
come
compressione.
fatica;
la tensione
funzione:
Figura 7.3
7 -
208
209
la tensione massima
la tensione minima
la tensione media
tr-=(ff, +<rmin)/2
l'ampiezza di tensione
a. = (<*, - omin)/ 2
Poich
a frequenza
della
sollecitazione
(legata
alla
corrispondente
se
' C
Figura 7.4
'
'
' G
nella normativa UNI 3964 [2| i cicU di fatica sono catalogati nel seguente
modo (Tabella 7.1 e Figura 7.4).
DENOMINAZIONE
CICLO
>1
-8
<-l
-1
-Kji<0
0<n<l
Figura 7. 5
Tabella 7.1
7.5
^urva di Whler
210
7 -
sperimentali
211
Per gli acciai nobili, il passaggio tra queste due zone compreso tra
N=106+107 cicli ed
^"curva di Whler^
pertanto,
la sua rappresentazione
poco.
sopra N=106.
Nella curva di Whler sono presenti tre zone distinte (Figura 7.7):
valori estremi, che provoca, nel generico punto A della sezione ristretta,
I:
II:
III :
cio il suo carico di rottura % ((W - R^. la rottura non avviene per
espressione:
(7.1)
Si osservi che nella normativa UNI 3964 [2j, per definire il limite di
ad un valore di tensione (7/>) pari alla somma tra il valore medio [CTm) e
retta:
k'Log(0)+Log(N) =
Per uno stesso materiale in letteratura sono riportati valori differenti del
(7.2)
Whler presenta, per Ga compresa tra 0 e Ga. una zona dove il provino ha
212
7 -
213
7.6
7.7
Fatica oligociclica
<T,
214
215
<ra=cost
R-<T(
o-
lt>'
10*
IO6
IO7
R-c,
IO2
IO4
IO6
IO7
IO2
'
IO4
IO6
IO7
7 -
216
217
om=cost
7.9
ti
Per quei materiali che hanno un limite di fatica, sempre che non vi siano
UiUA D'ALLUMINIO
IO2
IO4
10*
il)7
IO7
7.8
legale.
La zona relativa alla fatica con durata a tempo determinato compresa tra
IO3 cicli e i IO6-IO7 cicli, dove la curva presenta un ginocchio.
Lavorando nella zona con durata a tempo determinato oppure nel campo
fatica finch
ancora
stima,
si fissano
di
conseguenza periodici
controlli
non
distruttivi
\\ metodo stair-case
di fatica di un materiale e/o componente con il metodo statistico siaircase. In particolare, il metodo statistico stair case fornisce il valor medio
del limite di fatica e, in certe condizioni, permette di effettuare una stima
dello scarto tipo della distribuzione dei valori attorno al limite di fatica. Per
la sua utilizzazione sono necessarie almeno 15 provette.
7 -
218
219
(.05 V
20 MPa.
il numero di cicli prefissato (ad esempio 106, 2xlfl oppure IO7) con il
fD(50%)
1 -28 .1
delle tensioni ad una durata prefissata con tensioni maggiori del limite di
ff=yn
tensione.
-^m)
--
470
4M
a.
'
si.
i'n
--
500
4M
Eu
OidBifcSaimc
A-
B-
4M
II
~"
"
"
0= non rotta
k= rotta
N-
485
cNlON/mm'
Per il calcolo del valore medio del limite di fatica, che corrisponde alla
NAran:
s=\.62d
(nb-a
1.28 .,=465
^8NW
N/mm
220
7 -
7.11
flessione rotante;
flessione piana;
trazione/compressione;
7.11.1
7.11.2
la tensione applicata oscilla fra due limiti ben determinati anche quando
la sezione del provino si assottiglia per il propagarsi della cricca; di fatto si
controlla la forza poich si fa riferimento alla sezione iniziale del provino.
In queste prove la rottura viene notevolmente accelerata dall'incremento
delle tensioni man mano che progredisce la cricca; la rottura finale viene
perci anticipata rispetto al caso in cui la deformazione costante.
221
7.12
che
permettono di
Dopo aver tracciato sul grafico una retta a 45, si riporta al di sopra e al di
sotto di essa un segmento pari a a* in corrispondenza della (Jm di prova,
ottenendo le due curve rappresentate in Figura 7.13: la curva relativa alla
7 -
222
rapporto
di
tensioni
/Z=-J,
indicato
con
<Ja-i.
In
corrispondenza
Valori crescenti di o
tratto
orizzontale corrispondente al
carico di
223
IO2
IO4
ltf
IO7
224
7 -
225
N>~!07
N>~107
N>~107
N,<Nj<Nj
N Nj
7 -
226
227
tensione
media
sul
comportamento
fatica,
alternativa
N>~107
al
<Ja.i) e
questo
7.13
N>~IO7
Le prove di fatica eseguite per ottenere la curva di W6hler del materiale sono
condotte sottoponendo una provetta ad un carico sinusoidale ad ampiezza e
tensione media costanti, fino a che non sopraggiunge la rottura o si raggiunge un
numero elevato prefissato di cicli, assunto come limite della fatica a tempo
indeterminato.
A-l
valore medio; inoltre, non sono sempre sinusoidali: si pensi al carico cui
sottoposto un ammortizzatore automobilistico. Per ottenere la durata
relativa ad una storia di carico cos complessa, volendo utilizzare le curve
228
La
7 -
legge
maggiormente
utilizzata
per
il
calcolo
della
durata
con
229
' Consideriamo una situazione in cui sono noti sia i livelli di tensione <TOj,
tensione.
per 2 cicli e cosi via. Per ogni blocco di ampiezza di tensione costante e
pari a OJ,
si pu determinare
Per ogni blocco di carico (<r,, nj si pu ipotizzare che una frazione di vita
pari al rapporto
E=i
*. =
della
provetta,
in
quanto
il
denominatore
Le storie di carico con periodi lunghi al di sotto del limite di fatica portano
a durate anche molto elevate; un componente si pu rompere a fatica
anche dopo anni di lavoro e molti milioni di cicli.
danni. Al numeratore
compaiono
frazioni di lavoro. Tali valori sono ricavabili dallo spettro di carico o dalla
cumulata di carico, in genere noti.
230
7 -
231
R-o,
aa=cost
7.14
Qil materiale:
la resistenza statica o carico di rottura Rm;
i trattamenti superficiali;
le lavorazioni pregresse;
(^ Jl carico:
la forma del diagramma di carico;
la tensione media;
7-
232
l'ampiezza di tensione;
la frequenza;
la superficie.
{^)'ambiente esterno:
Trattamenti termici
la temperatura;
tempra superficiale,
Sono
trattamenti
di
rivestimento
superficiale
deposizione
ILcarico
superficiali
fatica
7.14.2
I trattamenti superficiali
Questi processi
La resistenza statica
comportamento
induzione.
II materiale
trattamenti
quella ad
Trattamenti elettro-chimici
soprattutto
la finltura superficiale;
7.14.1
233
in
hanno
quanto
una
notevole
agiscono
sulla
influenza
superficie,
sul
luogo
Frequenza
La
un'influenza trascjanabile.
Trattamenti meccanici
II tipo di carico
torsione.
sollecitazione
di
compressione,
snervamentodetmateriale,
che
determina
superiore
sulla
al
limite
superficie
di
del
Le
frequenza,
differenze
nel
sul
evidenziatali dal
campo
limite
di
proprio
fatica
delle
causate
applicazioni
dal
tipo
di
correnti,
carico
ha
sono
plastiche
locali,
rispettivamente
tramite
una
pressione
di
impatto
7 -
234
235
della cricca, invece, non dovrebbe risentire della differenza del carico
applicato poich avviene sulla superficie dove si hanno uguali tensioni.
In letteratura si trova anche la legge di proporzionalit seguente per
quanto riguarda i
flessione
trazione-eompresgfne
.0.84
.1.4
0.7
0.6
=45
L'ambiente esterno
- -
^ '}-.;
Figura 7.23 Influenza del tipo di carico sul digramma di Smith e Goodman
procede pi velocemente.
La presenza di un ambiente corrosivo
7.14.4
La finltura superficiale
Figura 7.22 Distribuzione della tensione residua sotto ad una superficie trattata con
pallinatura
236
7 -
237
con
precisione
lucidate
specchio,
si
denota
un
progressivo
materiali
con
un
elevato
carico
statico
di
poich, a causa
rottura
risentono
elevata resistenza,
Figura 7.26 Influenza della finltura superficiale sul limite di fatica (3]
Figura 7.26.
7.14.5
30
50-
70
90
110
190
150
R Kp>*
Figura 7.2S Influenza della finltura superficiale sul limite di fatica [7]
7 -
238
7.15
110
L'efftto d'Intaglio
L'intaglio
una
qualsiasi
variazione
di
tipo
geometrico
che
causa
100
90
Questa
80
allontana dall'intaglio,
K'
70
il jnateriale
si
avvicina
allo
stato
tensionale
80
tensione
an
assiale
nominale
su
tutta
la
sezione
(sezione
netta
dell'intaglio) pari a:
50
40
239
0 10 25
50
75
100
125
50
175
200
d2
dnm
Figura 7.27 Influenza della dimensione del componente sul limite di fatica [7]
circonferenziale
come
radiale
(Tr.
In Figura
7.28
sono illustrati
gli
delle tensioni superficiali (c^ e <Jt) e a destra quelli delle tensioni interne
(<TX, Oi e Ut)- Tutti i valori di queste tensioni sono normalizzati rispetto alla
tensione nominale <7n
1.5
20
30
SO
50
1M
203
30
OrPiho to min
Figura 7.28 Influenza della dimensione del componente su! limite di fatica [3]
nominale CTn.
Per altri tipi di intaglio (diversi dalla gola anulare) di solito non viene
descritto l'andamento delle componenti su tutta la sezione: in letteratura
molto pi spesso riportato solamente il rapporto tra la tensione massima
e quella nominale corrispondente,
questo
240
7 -
241
Se Gi,
caso in cui non vi sia plasticit e, quindi, la tensione coincida con quella
reale presente a inizio prova in corrispondenza dell'intaglio. Non vi
pertanto similitudine nel comportamento a fatica tra una provetta liscia e
Figura 7.29 Andamento delle tensioni in una provetta cilindrica con gola anulare [7]
i Kt=a,,niax/cTn
fragili).
o meno dell'intaglio a pari sezione utile ed, anzi, con l'intaglio si riscontra
un
leggero
miglioramento
tensionale multiassiale,
della
resistenza
statica
dovuta
allo
stato
242
7 -
243
(nulla con l'ipotesi di Von Mises) o poich, considerando l'altra faccia della
diametro D/d differenti dal quello illustrato nella medesima Figura 7.30
(a sinistra, D/d=2).
limite di fatica nominale della provetta liscia avente pari sezione netta.
Vi}
seguente:
1B
tB
Figura 7.30 Fattore di effetto dttaglio per albero con variazione di diametro
sottoposto a flessione [7]
formula di Heywood
244
7 -
245
Acciaio fragno
Acciaio
N/ram2
mm
Tabella 7.3
1000
2000
0.08
0.0002
150
300
600
0.6
0.4
N/mra2
Leghe d'alluminio
formula d Peterson
500
0.25
mm
7 -
246
247
7.16 - Bibliografia
R
p
N/mm2
mm
345
1725
0.64
0.03
Giovannozzi
R.,
Bologna, 1965.
Figura 7.33 Cava per chiavette diritte (a) e cava per chiavette arrotondate o
incastrate (b) [7]
Kf a flessione
Kf a torsione
cava (a)
cava (b)
1.3
1.6+1.7
2+3
2+3
Tabella 7.5 Valori del fattore di effetto d'intaglio per cave di chiavette
"Costruzione
di
macchine",
Voi.
I,
Ed.
Patron,
Capitolo 8
DTsiguito sono riportate le relazioni per il calcolo del carico critico delle
Il calcolo del carico critico verr poi esteso ai casi di trave appoggiata e,
Mf
250
251
Mf + P{S-T)=0
dh]
dx2
Mj
EI
dh
dx1
EI
r- H
71 =
P{6-1])
EI
TJ = K = COSI
P5
r,=5
EI
7j = /icosL
'x WS
7,(0)= 0
dr,
dx\
=0
A = -S
5=0
7j=5|l-cos|J
La soluzione generale dell'equazione differenziale data dalla somma
soluzione
omogenea associata
iata:
d2n
dx
d
EI
j- +
T)=Ce*a
n=0
252
riV)=8
253
5=5 1-cos , /
EI
{&}*
^^^^^^ Pportun
bera di inflessione q.
5
trave incastrata ad ambedue gli estremi (Figura 8.3, il valore di l0 e
e ancora:
EI
4^
con=1,2,3,
7C2EI
(8.1)
Ai2
Mf
causa
una
deformazione
permanente
della
trave;
tale
254
Parte II
Esercizi
Esercitazione 1
Gradi di libert
1.
3-0=3
1=3
La posizione dell'asta nel piano univocamente determinata da tre
coordinate, ad esempio la posizione nel piano cartesiano dell'estremo A (xa.
Ya) e la rotazione OC dell'asta rispetto ad un asse verticale al piano x, y,
l'asta ha quindi ha tre gradi di libert, cio tre spostamenti consentiti non
essendo presente nessun vincolo.
256
257
estremo?
libert
della
trave incemierata ad
Uno, la rotazione a .
Osservazione:
^ a
8 a
un appoggio semplice?
incastro: m3
cerniera: m2
5.
4. Trave incastrata
258
259
Appoggio semplice:m=l
11
9.
7-
Cerniera: m=2
10.
Trave
appoggiata
Cerniera: m=2
Appoggio semplice: m= 1
La trave ha un grado di libert, cio un movimento consentito. Questo
movimento pu essere scelto a piacere, cio pu essere sia 3fc, sia va.
Infatti, per una data lunghezza della trave, ciascuna delle due coordinate
legata all'altra dalla geometria del sistema. Questo significa che avere un
solo grado di libert significa avere una sola variabile indipendente che
definisce la posizione della trave nei piano.
260
261
1
//////////
Cerniera: m=2
Incastro: m=3
Cerniera tra due aste: m=2
incernierate, delle
quali
una
12.
Si pu allora dedurre che la cerniera tra tre travi toglie al sistema quattro
H. Sistema composto da quattro travi incernierate, delle quali una
incastrata al suo estremo.
262
'' *
Incastro: m=3
Cerniera tra quattro aste =???
una
cerniera fissa toglie 2 gradi di libert e una cerniera che collega N corpi
rigidi nel piano toglie [2x(N-l)] gradi di libert.
Tutti questi esempi di sistemi e fi vincoli rappresentano schematizzazioni,
cio "modelli" della realt ingegneristica. L'esempio corrispondente al
sistema 14, composto da quattro travi incernierate, delle quali una
incastrata al suo estremo, potrebbe essere il modello di una struttura reale
ASTA 2
ASTA 3
263
264
265
Alle strutture possono essere applicate forze [N] o coppie (momenti puri)
[Nm].
Qual
il
numero
di
gradi
di
esistono
forze
piccolissima.
Carrello m=l
La struttura isostatica (1=0).
concentrate,
ma
solo
forze
distribuite
su
un'area
Due
corpi
rigidi
nel
piano
n-3 x 2=6
Nella
II sistema ha un grado di
libert (1=1), corrispondente
ad
esempio
alla
coordinata
XA.
sottoposta
ad
un
carico
distribuito;
un
carico
distribuito
cos
stessa oppure il peso di uno strato di neve. Le unit di misura per il carico
distribuito sono forza per unit di lunghezza (N/m] nel caso di trave
punto da una forza posta ad una certa distanza (braccio) da quel punto.
L'unit di misura forza per unit di lunghezza [Nm].
esercitata dalle dita di una mano quando si serra il dado di una vite.
266
267
vettorialmente
sono
caratterizzate
2.
Nel
Sistemi di forze
caso
di
forze
concorrenti
in
un
punto
le
forze
si
sommano
vettorialmente.
268
269
Infatti ricordiamo che due forze aventi la stessa retta di azione (direzione e
punto di applicazione) si sommano algebricamente (o si sottraggono se di
verso opposto).
assi
di
riferimento
della
risultante,
che
composte
'
3. Scomposizione di forze
M-W+ftJ
|F,|=|F|sen0
permette
di
calcolare
punto
complessi,
specie
nello
FX
spazio.
come
visto
1.3 -
Esercizi
27 X
1.3 Esercizi
Eserczio 1
coppia O F*b
Possiamo
sfruttare
questo
concetto
per
effettuare
l'operazione
di
t
un
sistema
di
coppie
{momenti
di
Fx= 52 N
Fy = -25.44 N
F - 57.9 N
a - -26*
trasposizione).
Esercizio 2
272
Esercizio 3
xl 2 m, x2 = 3 m, x3 = 4 m.
yl = y2 = y3 = 0 m.
Angoli formati dalla direzione delle forze con l'asse delle ascisse: al 60,
2 = 135*, a3 - 90.
Esercitazione 2
/" V?2 f
Risultati:
Fx = -91 N
Fy = 278 N
F = 293 N a -72
xR = 2,9 m
a 30 mm dall'estremit sinistra.
Esercizio 4
e A
FA
"T
O
Risultati:
Soluzione:
1
Jfj
274
VB = 60 N
275
VA - 50 N
VA=(-60 + 100JN-40N
->OA=0
O,
OA
Esercizio 2
Calcolare
sollecitata
le
reazioni
vincolali
della
trave
di
lunghezza
1 = 80 mm,
<
sollecitata
da
una
all'estremit libera.
Calcolare le reazioni
Soluzione:
Soluzione:
Equazione di equilibrio alla rotazione attorno all'incastro A:
MA - -5 Nm
VB = -50 N
277
L
Soluzione:
Soluzione:
'
' ' /I
ly
MA = 29.75 Nm
tFrf(/,-/)=0
VA=q(L-l)
VA - 35 N
V _Fra-F2(b +
VB = -275 N
T frA-F,+VB + F2 =0
VA =-^+F, -F2
VA=125N
-> oA =0
VA
A
Esercizio 5
Esercizio 6
Soluzione:
azione e reazione.
TVp-Fe=0
279
Vs = 66.7 N
vlfc
(Elemento I )
^-Op-r0c=O
Op = 133.3 N
Esercizio 7
Calcolare le
A-
v,.
" -il ^
Soluzione:
vQ+vs=o
VS - - Vq
Equazione di equilibrio alla traslazione orizzontale:
Os = Oq = 133.3 N
Elemento I (trave PR)
VD ** -q*/2= -300 N
Equazione di equilibrio alla traslazione verticaleVc = ql+VD = 300 N
280
281
VB = -3Vc/2= -450 N
Op = 2F = 2000 N
VA = -VB-Vc=150N
A " - Oc = 0 N
VB = (F+3VP)/2= 125 N
t VB + rc-Vp-F=0
li A
e: v'
Vc = F+Vp-VB = 625 N
_>Oc-OP=0
Khrinr:>tO \i
Oq = Op = 2000 N
Esercizio 8
Si
4
OrP
-<--
1 vt
tv.
(1)
2/
*
Vp = - VA = -250 N
f4
i T
Btemenio (11)
Soluzione:
TvA+vp = o
tri
Esercizio 9
Soluzione:
282
283
Esercizio 10
a = 120 mm
I 160 mm
^ VB /cosa-0B/sina-F-2/sina = 0
tvA+vB=o
^} VB /cosa+OB/sina=0
Equazione di equilibrio alla traslazione verticale:
t vD-vB=o
Equazione di equilibrio alla traslazione orizzontale:
Soluzione:
Equazione di equilibrio alla traslazione orizzontale:
_>OD-OB=0
VA = -1000 N
Vd = VB=
1000 N
Ra-Fa- 1132 N
00=03= -1000 N
OA=0N
Jv,
409 N
Elemento (11)
On
284
285
RAxy = 561 N
Forze nel piano xz
R^ =
= 2000.25 N
2.2
Esercizi consigliati
La seconda parte dell'esercitazione propone una serie di ese rcizi sul calcolo
delle reazioni vincolari dei quali sono forniti i risultati numerici.
Esercizio 1
71
^b&
21
Ai
nrn
Risultati:
Ruxy
I** I = 4000 N
200 N
Y*\ = 200 N
Ka
Esercizio 2
286
287
Esercizio 4
F2
F,
Dati:
a = 120 mm
/7r?F
1 - 160 mm
31
Fa^ 1132 N
tl\V\
Risultati:
fa| - 5500 N
3000 N
\Ra| - 7500 N
Esercizio 3
Risultati:
21
\RA\ = 167 N
fa | - 2000 N
167 N
Rx- 671 N
R2= 2041 N
R2= 2257 N
Rla=1132N
R2a 1132 N
Esercizio 5
Risultati:
a - 200 mm
1 = 140 mm
r = 40 mm (raggio primitivo della ruota)
288
Ft = 2000 N
289
Risultati:
Fr - 728 N
a-2.18m/s2
Fa = 849 N
F.
Esercizio 7
cilindrica 4,
traslazione
(sono mostrate
|/f,|=860N
|R#i|-2967N
= 849 N
Esercizio 6
veicolo. Tenendo conto che l'altezza indicata "h" quella del baricentro di
massa del sistema cassone + contenuto", si chiede di individuare il valore
ES? tt t1
Risultati:
\RA\ - 13424 N
\RB\ - 8354 N
(rJ *. 842.4 N
290
291
Esercizio 8
Risultati:
/?"I = 1626N
rl - 2152 N
544 N
Esercizio 10
Dati:
a " 400 mm; d = 600 mm; e = 160 mm; b = a +100 mm; P = 10000 NR - 1200 N.
Risultati:
3463N
2127 N
rV"l=268N
Esercizio 9
Frl = Ftl tan20; F^ = 0.14 Ft2; Ftl - 2000 N; Fa2 = 0.34 Ft2;
1 - 200 mm; q - 40 mm; sj = 40 mm; r2 - 50 mm; s2 = 50 mm
Risultati:
"'l = 9527 N
r*l
10727 N
T - 10000 N
292
Esercizio 11
TBmw-A
293
Risultati :
RA =60N
RB =2660N
dXm =6.54m
Esercizio 13
m).
Risultati:
f*"! = 1800 N
rW = 3539 N
Kl = 5245 N
Esercizio 12
Risultati:
294
295
Esercizio 15
cerniere
fisse
F- pA
Esercizio 16
Risultati:
RA =500N
/?B=1000N
Esercizio 17
Esercitazione 3
Esercizi svolti
/La prima parte dell'esercitazione ha come oggetto una serie di esercizi sul
calcolo dei baricentri e dei momenti d'inerzia di figure piane.
Esercizio 1
Figura 1
a = 100 mm
b - 400 mm
h = 500 mm
298
Soluzione:
IyG=IyGl ~
299
084 mm4
Figura 2
yG1=*h/3-166,67 mm
xG2=a/3=33,3 mm
yG2=:h/3= 166,67 mm
A1={a+b)h/2=125.000 mm2
b - 400 mm
h - 500 mm
A2=ah/2=25.000 mm2
xq= Sy/A=200 mm
yG=sx/A"166'67"
Soluzione:
XQ=b/3= 133,3 mm
yG=h/3=166f67mm
Ai^b-h/2-100.000 mm2
Sx= AyG=13.333.333 mm3
IxGi=(l/36)-(a+b)-h3=1.736.111.111 mm4
1.388.888.888 mm4
SSS.SSS.SSS mm4
IyGl-U/36)-h-(a+b)3-1.736.111.111 mm4
JxGa^1/36)-a-h3-347.222.222 mm4
IyG2=tl/36)ha3-13.888.889 mm4
Figura 3
- xG)2-1874972223mm4
IxG2=IxG2+A2-(yG2-yG)2=347.222.222 mm4
2
- xG)2-708.611.139 mm4
a = 380 mm
b = 500 mm
h = 400 mm
a= 100 mm
b = 400 mm
e - 150 mm
yQl=h/2=200 mm
XG2=a+((b-a)/3)-420 mm
yG2=ah/3l=1333 mm
A2=((b-a)h)/2=24.000 mm2
h - 500 mm
A=AX+A2-176.000 mm2
sxl~ Ai-yQi30.400.000 mm3
sx2= A2yG2=3.200.000 mm3
xq- Sy/A=221,4 mm
b
Soluzione:
dimensioni (b-c)xa.
IxGl=(1/l2Ha-h3)=2.026.666.667mm4
IyGl=(l/l2)(ha3j=l.829.066.667mm4
IxG2=(1/36)((b-a)-h3h213.333.333mm4
IyG2=(1/36)-(h(b-a)3)=19.200.000mm4
(yGryG)2=2039-228-650 mm4
ryGl^yGl+A1(xGi-xG)21.978.585.675 mm4
XGi-c/2=75mm
xo2=c+((b-c)/2)=275 mm
Ai=c-h=75.00 mm2
A=Ai+A2= 100.000 mm2
Aiyci-18.750.000 mm^
1.250.000 mm3
^^_
ii --
125 ......
mm
-
ci~h/2=250 mm
yo2=a/2=50 mm
A2=(b-c)a=25.000 mma
Syi= Ai xci =5.625.000 mm3
Sy2- Aa xc2=6.875.000 mm3
Sy= Syi+ Sy2=12.500.000 mm3
yG~ Sjc/A200 mm
IyGi
.394 mm4
IyG1=IyGl+Ar(xG1-xG)2=328.125.000mm4
IxG2=IxG2+A2-(yG2-yG)2-583.333.333mm4
ux
- y\ e
302
IxGl+IxG2=2-333.333.333 mm4
IyG
Aj-xqj-0 mm3
-0 mm3
-020-833-333 mm4
Figura 5
303
b = 400 mm
e = 120 mm
h = 500 mm
IxG1"(l/12){ba3)=33.333.333 mm4
y
Figura 6
Soluzione:
a= 100 mm
b = 400 mm
e = 120 mm
la figura
VQl-a/2^50 mm
xq2=0 mm
yG2=a+({h-a)/2)=300 mm
Aj^a-b^O.OOO mm2
h = 400 mm
304
305
xq - 0 mm
Soluzione:
yG2 - Sx2/Aa = 50 mm
yG3 = Sx3/A3 = 6,4 mm
yc = Sx/A = 29,2 mm
xg Sy/A = 0 mm
Ai=a*b=40.000 nim2
yG3=0 mm
A2=*ab=40.000 mm2
A3=hc=48.000 mm2
a=35 mm
h=65 ram
Sy2=
Sy3s
Sy= Syi+ Sy2+ Sy3=0 mm3
xg= Sy/A=0 mm
c=30 mm
b=50 mm
r=15 mm
* yo= SX/A=O mm
d'inerzia locali
delle figure
parziali
bisogna aggiungere il
IyQi=(l/12)(a-b3)=S33.333.333 mm4
Ixo2-(l/12)*(ba3)=33.333.333 mm4
IyG2=(l/12)(a-b3)=533.333.333 mm4
IxoJ=IxGi+Ai(yGi-yG)2=2.533.333.333 mm4
Ixfe2=iXG2+A2{yG2-yG)2=2.533.333.333 mm4
IyG2=IyG2+A2(xQ2-xo)2=533.333.333mm4
Iyo3=IyG3+A3(xG3-XG)2=57.600.000 mm4
(2)
Figura 7
Ai = hb = 3.250 mm2
A2- e2 = 900 mm2
A3 = p/2-r2 = 353,4 mm2
A = A1-A2-A3 = 1.996,6 mm2
Sxi - bh2/2 = 105.625 mm3
Syi = 0 mm3
Sx2 = c3(c/2+a) - 45.000.000 min3
Sy2 - 0 mm3
3x3-2/3^2.250 mm3
^
Sy3 = 0 mm3
Sx - Sxi - Sx2 - Sx3 = 58.375 mm3" '
Sy - Syi - Sy2 - Sy3 = 0 mm3
(i)
306
diametrale vale:
19.880 mm4
vale:
xgi^O mm
307
yoi-h/2"25 mra
XG2=0 mm
yG2=(h-s)/2=22,5 mm
Ai=hb=5.000 mm2
A2=(h-s)(b-2s)4.050 mm2
fA=Ai-A2=950 mm2
Sxt= Ai-vgi = 125.000 mm3
Esercizio 2
Iyoi=(l/12){hb3)=4.166.667 mm4
rii
G, G2
Soluzione:
(2)
yG2=(h-p)/2=47,5 mm
yo4M(h+H)/2)=-55 mm
A3=(h-2p)a=900 mm2
308
A4=BH=900 mm2
309
A=Ai+A2+A3+A4=2.400 mm2
tv-
G2
(3)
(2)j
(3)
G3=G
{'.-
.G
l>
(4)
.G4
(4)
(l)|Ih
H
Soluzione:
yGi=-(h+H)/2"-l 10 mm
Ai=B-h=4.800 mm2
Sxi
Ai yoi=-14.250 mm'
A2-yG2= 14.250 mm^
A3-yc3=0 mm3
A4-yG4=-49.500 mm3
I'I2b.563 mm4
yc2=(h-p)/2=l 10 mm
yo4=0 mm
Syi= Ai-xoi=0 mm
Sy3= A3XO3=0
xg= Sy/A-0 mm
yc.= Sx/A=0 mm
Ixciv(l/12)(Bh3)=160.000 mm4
Iyo4=(l/ 12)({H-2s)(b-2s)3)=15.000.000 m4
Ixol=IxGi+Ai(yai-yc)2=58.240.000mm4
Esercizio 4
yo3=0
A3=b-H=24.000 mm2
IXG2=IxG2+A2-(yc2-yc)2=58.240.000 mm4
310
311
-xg)2=23.040.000 min*
-yo)2=80.000.000 mm4
lyG3=IyG3+A3 (xc3-xg)2=28.800.000 mm4
IxG4=Ixm+A4-tyo4-yo2=48.600.000 mm4
La
seconda
parte
dell'esercitazione
propone
una
serie
di
esercizi
di
d=l 1.6mm, ^=
Per la figura
baricentro
di
calcolare
momenti
d'inerzia
la
posizione del
rispetto
agli
assi
baricentrici.
a = 170 mm
b a 270 mm
e = 430 mm
h, = 600 mm
d 110 mm
f = 280 mm
&> 400 mm
r\
e 250 mm
D foro=40 mm
\ ^ 1
d
e
75
Ai
'
g
Risultati:
Soluzione:
Ar- bh - 1200 mm2
xt>=194 mm
yo-300 mm
1x0=715601 cm4
Iyo=318737cm4
Esercizio 2
120.000mm4
baricentrici.
312
313
Esercizio 4
Per la figura piana illustrata si chiede di calcolare la posizione
baricentro
di
calcolare
momenti
d'inerzia
rispetto
agli
del
assi
baricentrici.
a=100 mm
b=400mm
c-lOOmm
h=400mm
(
h
a - 200 mm
b " 250 mm
h = 400 mm
D foro = 40 mm
Risultati:
xo=*200 mm
yo=300 mm
Ixo=666667 cm4
Iyo=316667 cm*
Eserczio 3
Risultati:
xo~100 mm
yo=199mm
1x0=106343 cm4
Iyo=26654 cm4
Esercizio 5
Risultati:
314
315
/Ja = -j=135OO(W
Esercizio 6
XG
Esercizio 8
fr
316
Xg
Esercizio 9
fra i momenti
R-a (avente Id^- Id) e il rapporto fra l'area dell'albero stesso e l'area del
tubo A//AT. Calcolare lo spessore e del profilato a I che ha le stesse
dimensioni d'ingombro del tubo h = b = 2 Re e ha sezione di pari area A,.
Calcolare i momenti d'inerzia /^, /^ del profilato e confrontarli con il
momento d'inerzia diametrale Id del tubo calcolando i rapporti Ix / Id e
Risultati:
[Jf = 3420.3 ero4
AT=AA = 78.12 a
RA = 4.99 cm
'
'
= 485.62 cmA
l'jh, =7-04
/ = 8.12 cm
A, = 78.1 cm2
Ixi = 5696 cm*
Iyi - 2003
ero4
/"//,, =1-64
yjldj =0.59
317
Esercitazione 4
Esercizio 1
Soluzione:
b| F
Equazione di equilibrio alla rotazione attorno alla cerniera B.
320
4 -
+Fb=0
VA=
Va = 45 N
tVA+VB+F=0
T[N]
Vb=-F-Va
Vb = -195 N
321
0
Sezione 1: 0<x<a
150
B
M[Nm]
T[x)=VA=45N
M(x)=VAx ->JM(0)=O,
Sezione 2: a<x<a+b
4,5
A
Esercizio 2
Sezione 3: 0<x<(l-(a+b))
4 -
322
323
T[N]
80
M*=-C-FI
MA=-llNm
T vA+F=o
vA~-F
Va =-80 N
M[Nm]
Sezione 1: 0<x< a
vr*t
W(x)=0
T\x]=VA=-WN
->A/(0)=0,
11
Esercizio 3
4 -
324
325
F2
A
B
N.B.:
il
tratto
sbalzo
completamente
scarico
VA
VB
M^T.
Soluzione:
</
J *
\N(x)=0
W(0)=0
I I II
/W(/)=32Nm
, =80N
[#(*)=-0,=-! 20 N
H-6
[) 11.6
per
cui
le
tre
4 -
326
Esercizio 4
4.1-Esercizi svolti
327
a
^
mfa \M n
> li/
t..
Aff-=53.2Nra A/{a)=IOOt
33N
r(a) = 101N
Soluzione:
\w\\
VA
= 100 Nm
ni
133
r~i oi
^>-SL^v...***
"
T[N]
M[Nm]
53,2
100
II diagramma di sforzo normale nuUo in ogni tratto della struttura.
100
328
4 -
Esercizio 5
329
=200Nm
a/2 . a/2
II KM
Soluzione:
-MA-P
^j
? VA-P=O
VA
4 -
330
331
N
Sezione tratto a sbalzo: 0<x<b/2
Risultati:
72.72 N
I I I I I I I lei | ITTTTI
-21.82 Nm
non
1000
Mf
1000
200
i
58,IH Nm
1000
U 200
Esercizio 2
332
4 -
Dati:
Ft = 2000 N
Fr - 600 N
333
Esercizio 3
Fa = 1000 N
r = 0,1 m
a = 0,4 m
b - 0,8 m
1
L
Risultati:
Risultati:
N piano XY
LL
116,67 N
I I I I lei I I I I
T piano XY
483,33 N
666.67 N
II II lei II
35 N
-29,75 Nnt
-12.25 Nm
T piano XZ
133333 N
Mf piano XZ
Esercizio 4
Mf piano XY
334
4 -
La
335
r.
1
A
*> a
Risultati:
1000M
3000 Nm
1000 Nm
2000 Nm
Esercizio 5
Esercizio 6
Mf
336
4 -
337
Esercizio 7
Con riferimento alla struttura indicata in figura e ai dati sotto indicati,
calcolare le reazioni vincolari sui supporti, tracciare i diagrammi delle tre
caratteristiche di sollecitazione (sforzo normale, taglio, momento flettente),
riportando anche i valori numerici corrispondenti ai punti ritenuti pi
significativi.
Risultati:
Risultati:
IJOON
4000 Nm
Mf
Mf
4 -
338
339
Esercizio 8
In figura
illustrata schematicamente una sala montata ferroviaria,
Esercizio 9
(l=2.5m, q=l800Kg/m,F=600Kg).
ITITI q
iF
delle ruote).
Si
chiede
di
tracciare
diagrammi
delle
caratteristiche
di
tensione
dell'assile.
Risultati:
7
1'
fi
*~
II
"
29062
\j
II
T = -20969\'
52422/Vm
.i/^, -9657OMn
Risultati:
Esercizio 10
2F
340
341
Soluzione:
T=-F
T=F
T=F
Esercizio 11
Esercizio 12
Soluzione:
342
Soluzione:
] 041)5 t:V
Esercitazione 5
19050*
il
5.2
Esercizi svolti
:V
Esercizio 1
Data una trave di sezione rettangolare (b=60 inni, h^lOO mm), incastrata
ad un estremo e soggetta ad uno sforzo normale di compressione N - -
il
71.S7S.V
Soluzione:
A=bh=6.000mm2
=>a =-10 MPa
rr
345
344
Soluzione:
Esercizio 2
=>tf...
-y
-llMPa
Soluzione:
^xmin =
7-d2
2.827 mm'
1f
Esercizio 4
S ripeta l'esercizio
Esercizio 3
un momento
i
C
z (entrante)
D
y
Soluzione:
II momento M* dato tende le fibre longitudinali del semipiano y > 0 => fibre
tese (segno +).
346
347
Esercizio 6
Data la sezione rettangolare rappresentata in fgura (b=40 mm, h=80 mm),
Tutti i punti che distano -30 mm dall'asse z hanno la stessa tensione (CT> =
massima.
y
Soluzione:
B(-40,-20),
C(40,-20),
D(40,20))
si
calcola
applicando
Caratteristiche geometriche:
Soluzione:
12
'
12"
Tensioni a :
Il momento Uz dato tende le fibre longitudinali del semipiano y < 0 => fibre
compresse (segno -).
;
64
A)
o-x=(20-234 + 187)MPa=-27MPa
B)
C)
D)
Esercizio 7
il
principio
di
348
T:
349
-T,-K,
3.000 Nm.
Soluzione:
Gli andamenti deUo sforzo di taglio e del momento flettente sono illustrati
nella figura di seguito riportata.
momento flettente
mensola illustrata in
figura,
si chiede
di
"t
a(0)^IU^-oJ+c, = o
Elt
1EI.
= C.-0
Ftx
Soluzione:
Reazioni vincolari:
->:
Fx7
Flr t Fx>
OA =0
9^*
;=*.(/)=J-/-^<'=Mr=l-810-3rad
350
e la freccia vale:
,*
351
FI .1
EI.
6EI.
diametro pari a
55 mm.
0.24 ntm
Esercizio 9
Data una sezione circolare piena (d = 70 min) soggetta a un momento
Soluzione:
dove:
Soluzione:
La distribuzione delle tensioni tangenziali di tipo lineare con le tensioni
orientate in verso concorde al momento torcente applicato.
X--r
1,
Data una sezione rettangolare (b=40 mm, h=12 mm) sottoposta a taglio
nella direzione del lato maggiore (Tz -1,3*10^, si chiede di calcolare le
II valore della tensione tangenziale massima si ha in corrispondenza del
VEsercizio 10
tensione
tangenziale
massima
ed
il
valore
della
tensione
Soluzione:
Si
assume
che
le
tensioni
tangenziali
cercate
siano
orientate
352
"
My
'
353
Si
assume
che
le
tensioni
tangenziali
cercate
siano
orientate
parallelamente allo sforzo di taglio Ty; esse vengono indicate con t^ed
2nb
37;
Ihb
\ Esercizio 12
A Data una sezione rettangolare (b=15 mmf h=60 mm) sottoposta a taglio
^nella direzione del lato maggiore (T,-1,5-1O*N), si chiede di calcolare le
tensioni tangenziali massime e minime.
5.2
= 25MPa
Esercizi consigliati
sul calcolo delle tensioni e delle deformazioni in strutture reali dei quali
sono forniti i risultati numerici.
Esercizio 1
Risultati:
ax=SMPa
Soluzione:
Esercizio 2
e, =2.38-10-*
1^=400 mm,
L2=800 mm,
355
354
Risultati:
Q-30000 N,
P=10000 N).
Esercizio 5
Trovare la legge di variazione degli sforzi normali N, delle tensioni 0" e degli
spostamenti u nella trave di acciaio illustrata in figura (F=50fciV,
L2
Li
Li
Risultati:
a
=\S3MPa
AI
_, ss 0.097 mm
Esercizio 3
dell'albero in ingresso al
C = 620 Nm).
N=5OkN
Risultati:
^ = 1331^1/mia
ai=0.095mm
Wl=0.19ram
Esercizio 4
Si chiede di calcolare l'andamento delle tensioni tangenziali t e il valore
illustrata in
120 mm, b = 60 mm, s - 20 mm, vq= 102.63 mm, Ixq= 54720702 mm4).
Esercizio 6
Determinare
la
tensione
agente
nei
binari
quando
la
temperatura
a --103 N/mm1
Esercizio 7
Si richiede di calcolare:
356
della
coordinata longitudinale della trave tenendo conto sia del carico P, sia
del peso proprio della trave;
357
la freccia massima tenendo conto sia del carico P, sia del peso proprio
q della trave.
a)
b)
Risultati:
= 0.048mm
f,
= ZZlNImm1
Esercizio 8
Mt
Risultati:
D acciaio - 20 mm
D alluminio - 26 mm
Esercizio 10
Risultati:
Ypiena =0.00063
Esercizio 9
7^=0.00068
Risultati:
35S
A/^ - 0,039 mm
A/o = -0.046 mm
Esercizio 11
Per la struttura illustrata si chiede di calcolare la massima tensione di
flessione lungo la trave AD (sezione quadrata di lato a=50mm). Si chiede
inoltre di valutare l'accorciamento dell'asta CB (sezione quadrata di lato
b=40m/n)
(Dati:
P=800tf
q=1007V/m,
l=0.8m,
h=0.5m,
L=1.5m
E-210000 MPa).
Risultati:
Figura a).
Risultati:
<T__ = 28 N/mm 2
Ffc.b
- -0.009 mm
Esercizio 12
Determinare il modo migliore di sistemare una trave a sezione quadrata in
359
Esercitazione 6
100
30
30
-150
MPa
, la direzione z principale e
362
363
Esercizio 2
Soluzione:
Soluzione
<r( = c + r =
}f = 395 MPa
vale:
O", + cr
120
100
100
20
30
o-2 = c-r =
:% =125.5 MPa
--
Esercizio 4
la tensione Oz principale.
Un materiale
^y = 80 MPa,
Oz = 500 MPa,
i = ijz = 0 MPa.
Calcolare
Oy150MPa,
le
tensioni
Essendo nulle Xn e
La tensione principale minima vale:
70-112 =-42MPa
principale.
250
80
80
150
0
0
500
oppure tracciando il cerchio di Mohr che passa per i punti (250,80) e (150,80); le intersezioni tra questo cerchio e l'asse delle ascisse sono le tensioni
principali cercate.
<t
= c +r =
a,
100 350
170
: 106 MPa
MPa
40
Oz
Esercizio 3
MPa
Riordinando si ha:
364
2 =<xfl =294MPa
365
Riordinando si ha:
, =cr6 =106MPa
X.r-80
(240,150)
X.P150
[MPa]
Esercizio 5
Dato il tensore della tensione o\ 120 MPa, o> 240 MPa, o^ = 108 MPa,
i*y = 50 MPa e i = Tyz = 0, si chiede di determinare le tensioni principali e
|
Essendo t = v
O T120
-150
n crj [ 0
01
Esercizio 6
0 MPa
OSJ
di Mohr per i punti (120, 150) e (240, -150); le intersezioni tra questo
Soluzione:
massime.
v\ff
32
16
366
367
104
68
68
MPa
cr, =c+r
33.4 MPa
51 MPa
Esercizio 7
Sia data una barra a sezione circolare piena di diametro D - 40 mm. Come
sistema di riferimento si assumano gli assi y e z giacenti nel piano della
Esercizio 8
Una barra quadrata a sezione cava di lato a = 40 mm e spessore s = 4 mm
sezione retta della barra e l'asse x coincidente con l'asse della barra. La
barra
sollecitata
contemporaneamente
da
uno
sforzo
normale
barra.
Soluzione:
trazione :
Soluzione:
A-
=104
A
/ = ^ = % MPa
come riferimento il punto avente t^ tmax (al centro della barra txz = 0) nei
quale si calcolano tutte le tensioni:
200
con A = e
W|
Si
possono
quindi
costruire
tre
cerchi
di
MPa,
lo
considerato:
MPa
Mohr
relativi
al
punto
x[MPa]
<J[MPa]
=0
368
369
-, = 2O0MPa
Esercizio 9
^Xr
tensioni principali.
or [MPa]
Soluzione:
(?2 0y 0 MPa
<r3 =ab =-36 MPa
er2 =0
360J
Soluzione:
^ o
800
S -
Esercizio 11
370
Soluzione:
6.1-Esercizi svolti
371
corrispondente uniassiale.
a [MPa]
2Wf
Esercizio 12
Una barra in ghisa G300 (Rm 300 MPa) a sezione circolare piena
soggetta a un momento flettente hk - 500 Nm ed a un momento torcente
Mt = 150 Nm. Si calcoli il diametro della barra affinch il coefficiente di
sicurezza rispetto a rottura sia CS = 1,5.
=*rf:
Soluzione:
equivalente
Esercizio 13
Essendo
Soluzione:
a [MPa]
372
sicurezza
373
250.000 Nm, F - 50000 N, carico unitario di rottura ghisa G25 = 250 MPa).
Co
, = 795.870 N -mm
Risultati:
x. =0MPa
29.7MPa
-U.SMPa
Esercizio 2
Esercizio 5
A pi
Risultati:
Punto A: a e Ty
Punto B: o
Esercizio 3
Risultati:
<r, =l23.9MPa
o-
= \59AMPa
PI
374
375
Esercizio 6
78.1APa
rc=42.2MPa
Esercizio 8
Per la sezione della barra illustrata in figura (D = 50 mm, d = 40 mm) sono
punti.
Per la sezione della trave illustrata in figura (7i = 160 min, b - 100 mm)
sono noti i valori delle caratteristiche di sollecitazione (T = 600000 N, JV 500000 N, Mz = - 40000 Nm). Si chiede di calcolare il valore delle tensioni
normali Ox e tangenziali Ty nei punti: A{y=+h/2), B(y=+h/4), G{y=O), C(y=h/4), Dfcr-h/2).
Risultati:
<JC = 57 MPa
an =57MPa
Risultati:
atqB=45MPa
Bibliografia
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[5]
Fuchs S., Metal Fatigue in engineering, New York, John Wiley &
Sons, 1980.
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[9]
Algostino
F,
Faraggiana
G,
377
Sassi
Perino
A,
"Scienza
delle