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Il fattore che pi di ogni altro a mio parere caratterizza e fonda il pensiero filosofico di Nietzsche,
che lo vedr poi arrivare a teorizzare il principio dell'eterno ritorno, del nichilismo e dell'oltreuomo,
la critica alla religione, e al cristianesimo in particolare. Considerato che Feuerbach, Marx e
Nietzsche sono tutti e tre dei filosofi tedeschi, accomunati quindi da lingua e cultura, e sono
racchiusi in un arco temporale di meno di 50 anni per quanto riguarda le loro opere principali, ho
voluto indagare somiglianze e differenze nelle loro critiche verso la religione, che un tema che li
vede protagonisti.
Feuerbach, partendo da una critica alla filosofia idealistica hegeliana, diventa sostenitore di un
marcato materialismo, riassunto dalle semplici frasi
L'Uomo ci che mangia
Il mistero del sacrificio o l'uomo ci che mangia, 1862
Siamo situati all'interno della natura; e dovrebbe essere posto fuori di essa il nostro inizio, la nostra
origine? Viviamo nella natura, con la natura, della natura e dovremmo tuttavia non essere derivati
da essa? Quale contraddizione!
Essenza della religione, pag 56, 1851
Altra prova a sostegno del suo materialismo fornita da uno scritto giovanile come Pensieri sulla
morte e l'immortalit, in cui sostiene che l'anima mortale in quanto legata indissolubilmente alla
sensibilit.
Nella Essenza del cristianesimo, Feuerbach non vuole semplicemente fare una critica di stampo
illuministico al cristianesimo, ma denudare le insicurezze dell'uomo e quindi rivelarne l'essenza. Per
Feuerbach in una religione matura come il cristianesimo Dio rispecchia l'essenza umana, e ne
l'oggettivizzazione e l'esteriorizzazione, e la religione non altro che l'oggettivazione dei bisogni
umani in un essere prodotto dall'uomo e ad esso esterno che vede per la propria realt immaginaria
concretizzarsi ed contrapporsi all'uomo reale in virt proprio dei bisogni umani che ne hanno
causato la formulazione.
L'uomo universale fa oggetto di culto la sua essenza universale, che considera Dio
Essenza della religione, pag 41, 1851
Nella religione l'uomo a fare Dio a propria immagine e somiglianza, e la religione vive
sull'ignoranza dell'uomo che non si rende conto di questo processo: ma attraverso le qualit che si
attribuiscono in sommo grado a Dio, che l'uomo compie uno dei primi percorsi volti alla
conoscenza di se stesso. Solo con la filosofia l'uomo pu rendersi conto dell'inganno, e del fatto che
Dio non altro che una produzione intellettuale umana, liberando l'essenza umana e le sue infinite
possibilit alienandole dalla fede in un ente estraneo perch
Tu trovi Dio soltanto nella fede, soltanto nell'immaginazione, soltanto nel cuore dell'uomo: perch
Dio non altro se non l'essenza della fantasia o dell'immaginazione, l'essenza del cuore umano
Essenza della religione, pag 116, 1851
Uno dei maggiori crimini del cristianesimo infatti l'ascetismo, in cui, trasferendo in Dio la propria
essenza, l'uomo la perde, in quanto non pi sua, gli sfuggita, e per ritrovarla deve cercare di
ricongiungersi ad essa negando il mondo terreno.
Qui possiamo trovare una grande differenza rispetto a Nietzsche, che vede nelle insicurezze
dell'uomo derivate dalla morte di Dio e dei relativi valori ad esso connessi non un motivo di
debolezza, ma un'opportunit da cogliere per cercare di realizzare se stessi in qualit di oltreuomo
una volta che i vincoli morali sono stati sciolti.
Feuerbach prende inoltre particolarmente in considerazione il legame fra uomo e natura, da cui
l'uomo dipende, e tale dipendenza si manifesta come bisogno, e dalla necessit di soddisfarlo nasce
la religione, in cui Dio viene immaginato con poteri illiminati.
Ci da cui dipende la vita e l'esistenza dell'uomo da questi considerato come Dio, a sottolineare
l'esigenza che l'uomo ha di Dio
Essenza della religione, pag 42, 1851
L'uomo religioso si trova quindi scisso fra due interessi contrapposti: quello religioso del bourgeios,
membro della societ civile ma con interessi privati, e quello del citoyen, con diritti e doveri
pubblici, che vengono poi unificati nella formazione dello Stato quale configurazione autonoma
dell'interesse collettivo che allo stesso tempo opposta a quello individuale, a cui viene imposta
questa volont che finge di essere collettiva ma che in realt interesse della classe dominante.
Il conflitto nel quale si trova l'uomo come seguace di una religione particolare, con se stesso in
quanto cittadino, con gli altri uomini in quanto membri della comunit, si riduce alla scissione
mondana tra lo Stato politico e la societ civile. La contraddizione nella quale si trova l'uomo
religioso con l'uomo politico, la medesima contraddizione nella quale si trova il bourgeois con il
citoyen, nella quale si trova il membro della societ civile con il suo travestimento politico
Sulla questione ebraica, Annali franco-tedeschi, 1844
e, di conseguenza, cos come si pu abbattere qualsiasi ideale culturale-politico con una rivoluzione
di carattere economico, allo stesso modo con un cambio dei rapporti fra la classe dominante e le
altre classi si pu modificare l'aspetto religioso: basti osservare che in tutte le 4 grandi forme di
civilt, quella tribale, quella antica, quella feudale e quella del libero scambio capitalistico, il
concetto di Dio cambia sensibilmente da una all'altra, e va da s che nell'ultima forma politica,
quella comunista, si arriva all'ateismo.
Di conseguenza, Marx ritiene che dalla rivoluzione finale che comporter la fine delle classi e il
rovesciamento della situazione esistente da parte di un proletariato ateo, non ci sarebbe pi bisogno
di un'idea di religione: ogni uomo potrebbe realizzarsi mediante il lavoro senza ricorrere alla fede
per rifiguarsi da una situazione alienante. Questa realizzazione dell'individuo tramite il lavoro
riassunta in (pag 24 ideologia tedesca). A parte gli altri limiti della filosofia marxista riconducibili
all'influsso hegeliano, questa realizzazione dell'individuo non sembra per essere sufficiente a mio
parere: lascerebbe forse un vuoto un po' troppo profondo nella maggior parte delle persone
riempibile in una sorta di culto della personalit, come in effetti avvenuto in tutte le dittature di
stampo comunista. Secondo Nietzsche invece le masse non sarebbero capaci di organizzare cos
bene il proprio destino (come si evince dalla Genealogia della morale, in cui vengono inquadrate
solo come peso nei confronti degli uomini pi valenti e coraggiosi). Inoltre Nietzsche parla di
nichilismo, oltreuomo ed eterno ritorno, in cui ognuno che diventa il dio di se stesso in una sorta di
possibile pantesimo collettivo/politeismo (ovviamente per chi se ne rende degno), e questo sarebbe
una differenza fra lui e Marx sicuramente non di poco rilievo. Ovviamente, la concezione ciclica
dell'eterno ritorno, in cui ogni cosa gi accaduta infinite volte in passato e accadr infinite volte in
futuro, con il futuro che gi passato e il passato che diventa il futuro, antitetica al processo del
materialismo dialettico, che vede la societ avanzare attraverso vari stadi fino ad arrivare all'ultimo
e definitivo passaggio in cui tutte le contraddizioni sono state superate e sembra che la storia debba
fermarsi, e che pu essere considerato come il costruire in terra quel paradiso che da Platone i
cristiani cercavano di guadagnarsi in cielo, cosa che Nietzsche non apprezzava per niente.
Nietzsche invece esprime la sua critica religiosa in opere come Umano troppo umano e Aurora.
Mi scuso per l'inesattezza letterale di queste citazioni perch non sono riuscito a ritrovarle e quindi
vado un po' a memoria
Se si ammira intensamente una cosa, questa deve essere vera: questo l'errato pensiero che ha
guidato la coscienza religiosa del genere umano fin dall'alba dei tempi. Il fatto per di credere
fermamente in qualcosa, specialmente in ambito religioso, ci pu dire qualcosa solo sull'intensit
del sentimento, non sulla veridicit o sulla plausibilit dell'oggetto verso cui il sentimento stesso
rivolto
Se ogni cristiano l'energia che usa per pregare la destinasse ad azioni materiali e non ad aspettare
che queste arrivino dal cielo, il mondo sarebbe sicuramente un posto migliore
Quanto crudele il cristianesimo! Chiunque non crede in Cristo, viene spedito nelle fiamme
perpetue! E la condanna, giunge impetuosa con forza retroattiva: tutti gli uomini, a eccezione forse
dei pochi giusti dell'Antico Testamento e forse di qualche Ebreo osservante non solo la Legge, ma
anche i dettami della moralit cristiana prima che questa venisse annunciata, tutti all'Inferno!
Quindi, secondo me per Nietzsche la religione pu anche rivelarsi razionale nei singoli passaggi
logici per cercare di sostenerla filosoficamente, ma irrazionale nel suo complesso, ed quindi
questo quello che conta: si basa su un desiderio che cerca di dare ordine ad un'esistenza senza
senso, e per questo automaticamente impossibile che sia totalmente razionale, tant' che
se l'esistenza avesse uno scopo, sarebbe gi stato raggiunto, dimostrando cos la totale
irrazionalit dell'esistenza nonostane tutti i tentativi religiosi di nasconderla
Ma la maggior parte degli uomini comuni non ha avuto la forza per arrivare ad affermare questo, e
quindi si rifugiata nella morale, che li metteva al riparo dal salto nel nulla nei confronti di
un'esistenza senza creatore e senza disegno e gli dava la possibilit di sopportare l'affermazione
della volont di potenza dei signori che avveniva a loro danno. Ognuno quindi si salvato grazie
alla morale, unica consolazione metafisica capace di farlo andare avanti.
Nietzsche cerca quindi di rispondere a questo bisogno umano con la sua particolare filosofia, che
arriver ad affermare la morte di Dio, a sostenere il nichilismo ed ad aver bisogno dell'oltreuomo
per essere pienamente realizzata, anche se si tratta di una soluzione problematica.
E' a Lenzerheide, localit svizzera in cui si rifugia nel giugno 1887 per cercare di trovare un
sollievo ai suoi problemi fisici, che cerca quindi di trovare una soluzione, di delineare il modello
umano ideale che possa trionfare dopo essersi liberato dai vincoli morali senza per scoraggiarsi del
fatto che non ci sia pi nulla a cui riferirsi, quando anche la fede in Wagner e le relative necessit di
un'illusione metafisica si sono rivelati insensate, e lo stesso Wagner, da colui che pretendeva di
redimere ed elevare, si era trasformato egli stesso in malattia.
Si tratta quindi di vincere il sentimento del deserto che ci assilla davanti ad orizzonti privi di
vincoli morali, con prospettive in tutte le direzioni una volta che la tirannia della tradizione stata
abbattuta, e la prova di forza sta nel confrontarsi affermativamente con il nichilismo che deriva
dall'eterno ritorno. E questo possono farlo solo gli uomini pi forti: (pag 19-20 frammenti).
Ma, e questa la domanda che assiller Nietzsche fino alla fine del suo percorso filosofico,
Come penserebbe un tale uomo all'eterno ritorno?