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INTRODUZIONE
Il sistema mimetico uno strumento concettuale che va inteso in una duplice
accezione: quella di copia, imitazione, riproduzione e quello di finzione,
inganno, sotterfugio. Ogni sistema mimetico, indipendentemente dallepoca,
ha il compito fondamentale di creare una barriera contro la morte.
CAPITOLO I
Molti studiosi hanno cercato di costruire la storia di tutti i grandi movimenti
artistici come variazioni su uno stesso tema; ci accade anche per quanto
riguarda la filosofia e con le scienze fisiche e sociali dove potremo parlare di
variazioni su Platone. Il filoso francese Paul Jorion ha fatto risalire le origini
del concetto di verit alla Grecia del IV sec a.C , mentre il concetto di realt
stato elaborato nellEuropa del XVI secolo. Luno discende dallaltro: a partire
dal momento in cui simpone lidea di una verit, dire la verit rinvia alla
descrizione della realt in quanto tale. Platone e Aristotele impongono la
realt come mezzo per superare le obiezioni scettiche dei sofisti, credendo in
un mondo sensibile (pi reale) rispetto a quello dei sofisti di un mondo
illusorio. Successivamente Copernico,Keplero e Galileo inventeranno il
concetto di realt oggettiva assimilando le discipline scolastiche
dellastronomia e quello della fisica. A causa delle continue innovazioni in
campo scientifico e tecnologico hanno portato a un modello di conoscenza
basato su un approccio che tende ad avvicinarsi allanalisi della realt di tipo
fisico, chimico o biologico. Molto importante la differenza tra la concezione
aristotelica rispetto a quella di Platone: questultimo svaluta la poesia in
quanto imitazione delle cose sensibili che allontana dalla vera realt, mentre
Aristotele non critica la poesia ma afferma che larte poetica imitazione
della realt sensibile o della natura: ma poich questultima realt a tutti gli
effetti, il valore della poesia resta legata allidea secondo cui limitazione
produce una vera conoscenza di ci che imita. Unaltra sostanziale differenza
su cui i due filosofi si scontrano riguardo la concezione della natura stessa
della poesia: nella quale Platone non vedeva unarte con le sue regole, che
possono essere insegnate ed apprese,cio una techne, bens il risultato di un
invasamento divino che coinvolge su piani diversi il poeta e il pubblico e
appartiene a una sfera irrazionale. Per Aristotele la poesia invece proprio
una techne: come ogni arte e attivit umana essa imita la natura perch non
c vera conoscenza se non nelluniversale. Coleridge afferma che tutti gli
uomini nascono platonici- cio sentono che le classi, gli ordini e i generi sono
realt-e aristotelici- che invece le considerano delle semplici generalizzazioni.
Il platonico sa che luniverso in qualche modo un cosmo, un ordine, tale
ordine per laristotelico pu essere un errore. Il mito della caverna fa
riferimento al discorso del sistema mimetico. Il mondo di cui la caverna
unimmagine, appare alluomo a partire da un duplice gioco di imitazioni
rapportato a un modello primordiale; imitare significa produrre delle copie. La
cultura che si diffusa nel corso degli ultimi anni 500 anni lUmanesimo,
che ha tentato di sostituire luomo a Dio, di mettere lumanit al centro
delluniverso e dunque di deificarla. Lumanesimo ha bisogno anche di
unetica, di un assioma morale per stabilire con fermezza le sue fondamenta.
Tale assioma dato dallethos umanistico, che si fonda sullideale del
carattere il punto dappoggio il valore dellonore,al quale obbedisce la
categoria del gentiluomo: il principio dellonore. Per capire al meglio il
concetto di onore ci dobbiamo rifare agli ultimi anni dellumanesimo
rinascimentale con Shakespeare e il suo racconto Giulio Cesare. Qui lo
scopo di Giulio Cesare quello di onorare il nome di Bruto, che viene ritratto
come lesempio pi alto delluomo e Shakespeare si propone di prendere in
esame cosa significhi trovarsi nei panni di Bruto. Bruto per Cesare come un
figlio, egli, uomo donore, vuole imporre la virt sulla legge e sulla tradizione
attraverso un atto di volont individuale (possiamo diventare ci che
vogliamo). Las Meninas dipinto di Velazquez rappresenta uno dei dipinti pi
importanti dellarte occidentale, raffigura al centro linfanta Margarita
(principessa dellet di 5 anni), sulla destra troviamo due nane di corte, una
serva e un maggiordomo,mentre sulla sinistra troviamo Velazquez mentre
dipinge. Sulle scale raffigurato il ciambellano della regina e vicino la porta
attraverso uno specchi sono raffigurati il re e la regina, non altro che un
quadro nel quadro. Linfanta unimmagine delicata di obbedienza allautorit
che ha appena fatto il suo ingresso in scena, nel dipinto vi anche lautorit
discreta ma onnipresente di re Filippo IV che da struttura a tutta lopera. Due
aspetti compromettono per la figura del re: il primo rappresentato dalla
porta aperta sullo sfondo che spezza il circolo chiuso del comando e
dellautorit regale (c una via duscita); il secondo legato allartista stesso.
La sua postura indica che si sta tirando indietro il suo sembra pi un
atteggiamento di sfida. Dal quadro nel quadro passiamo al teatro nel teatro
con Shakespeare con la seconda scena del terzo atto dellAmleto dove egli si
lamenta della vita, interrotto qua e la dalle vicende del dramma. Una delle
ragioni che gli impediscono di scegliere di compiere il suo dovere morale (la
agisce per mezzo della volont la quale autonoma, cio libera (libero
arbitrio). La libert la condizione della legge morale, la coscienza
impossibile senza libero arbitrio, che rappresenta il solo principio delletica; il
motivo per obbedire alla legge morale non legoismo, cio il piacere, ma la
riverenza, il rispetto per lautorit della legge morale. Il punto fondamentale
che nella realt la ragione non determina la volont. Con la fine
dellilluminismo si ha linizio di una nuova fase dellumanesimo in cui la
ragione sopravvive ma senza onore diventando malvagia. Lindebolimento
dellautorit libera due tipi di forze: il rancore, che emerge quando gli dei
falliscono; e il caos che rappresenta la pretesa liberale di poter vivere
secondo la ragione e il libero arbitrio. Carroll propone uno schema sintetico
per valutare le modalit principali attraverso cui lumanesimo riceve il suo
smantella mento finale. Questo schema suddiviso in tre momenti: una
prima fase che ha come protagonisti Marx e Darwin. Marx capisce che lunica
forma culturale con una sua forza la borghesia e per questo decide di
annientarla con il rancore. Per Darwin la natura che comanda attraverso il
meccanismo della selezione naturale, qui non c pi spazio per il libero
arbitrio, n per la dignit o la morale. Questo no solo abbatte lumanesimo ma
anche la religione in quanto lumanit non ha origini divine poich secondo
Darwin luomo discende dalla scimmia non da Adamo. La seconda fase
quella del contrattacco nichilistico dinamico, cui protagonista fu Friedrich
Nietzsche. Egli rappresenta lultimo dei veri filosofi umanistici , egli sa
benissimo che arrivata la fine di questo filone culturale e per questo cerca
almeno di salvare lOrdine. Infine, abbiamo la terza fase cui rappresentante fu
Sigmund Freud che tenta di riconciliare la Ragione e il Sentimento.
Linventore della Psicoanalisi realista sulla natura del sentimento, di cui
vede la base istintuale nellinconscio, spinto da forze demoniache che
Nietzsche chiamava dionisiache. La civilt, la morale sono ci che provoca la
malattia, la nevrosi: la cura per Freud la conoscenza.
CAPITOLO II
Nel corso degli anni lo studio la conoscenza ha subito innumerevoli
cambiamenti con la diffusione delle nuove tecnologie digitali. La sociologia
della conoscenza ha il compito di individuare i presupposti che conducono gli
esseri umani ad assumere una determinata posizione epistemologica
piuttosto che unaltra. La capacit di conoscere strettamente legata alla
capacit pensare, la quale connessa alla parola. Parlare significa costruire
dei rapporti, creare dei legami tra gli individui appartenenti ad una comunit e
tra gli individui e il loro essere interiore. Il linguista Claude Hagge spiega nel
suo saggio come le lingue fossero gi diverse nel momento in cui
comparvero i primi miti e le prime religioni, ovvero le narrazioni antiche
attraverso le quali la realt stata elaborata e poi trasmessa agli uomini.
Unimportante riflessione sta nel fatto che molto spesso determinate lingue
prendono il sopravvento su altre portandole anche a scomparire, esempio
la lingua inglese che oggi giorno minaccia molte altre lingue. La storia della
comunicazione moderna si fa risalire al secolo dei lumi e successivamente al
XIX secolo cui idea si basa su lo sviluppo dei media e della libert di
comunicazione che rappresentano le condizioni essenziale del progresso
dellintera societ. In seguito si sviluppata una corrente di pensiero di
impostazione utopistica che ha fatto della comunicazione lasse centrale della
riorganizzazione della societ. Uno dei testi di maggiore importanza di
questultima corrente di pensiero quello di Philippe Breton lutopia della
comunicazione, qui la nostra societ viene legata allo sviluppo continuo dei
mezzi di comunicazione, cio essa vive attraverso il continuo sviluppo dei
mezzi di comunicazione. Egli si chiede come la societ della comunicazione
sia giunta a sostituire quelle che lhanno preceduta. La comunicazione e le
sue tecnologie sono aspetti costituitivi dellumanit e per quanto primitivo
fosse, luomo della preistoria dedicava una buona parte delle sue energie non
solo a comunicare, ma anche a riflettere su come far funzionare la
comunicazione. Secondo Breton tre grandi tappe ne hanno segnato lo
sviluppo che coinvolge tutta la societ: la prima tappa si colloca con la
nascita della cibernetica, cui obiettivo la costruzione di un campo
interdisciplinare che unifichi, sotto lo stesso nome, un insieme di fenomeni gi
noti nei campi della neurofisiologia, della telefonia, della matematica, della
fisica e dellantropologia; tutto ci ha portato alla nascita della nuova nozione
di comunicazione. Luso di questa nozione continuava a svilupparsi e ad
arricchirsi ad esempio con la teoria dellinformazione di Shannon, che diviene
la seconda tappa fondamentale per lepistemologia contemporanea,
risolvendo i fenomeni in reti di relazioni. Limmediato dopoguerra rappresenta
la terza e ultima fase che si compie in un rapporto diretto con levoluzione
della societ occidentale, segnata dal secondo conflitto mondiale. Qui tutto
viene messo in discussione. Breton pone lattenzione sulle relazioni esistenti
tra i fenomeni non come un aspetto tra gli altri, ma come integralmente
costitutive della modalit desistenza dei fenomeni stessi. Wiener spiega che
la comunicazione deve diventare un valore centrale, per evitare lanomia. Ci
contrappone linformazione allentropia, partendo dalla constatazione che tutti
dellutilizzo di alcuni approcci che fanno riferimento a paradigmi scientificiargomentativi o di tipo letterario. Il pensiero narrativo serve a rendere
compatibile lo scenario dellazione (ci che accade e a chi) e lo scenario della
coscienza ( ci che il narratore e i personaggi pensano, provano,
percepiscono, ovvero i contenuti cognitivi ed emotivi dellesperienza).
Friedrich Schiller aveva suddiviso i poeti in due categorie: gli ingenui che
sarebbero coloro che scrivono in modo quasi inconsapevole attraverso un
impulso istintivo che non considerano eventuali critiche o conseguenze
sociali del loro operare , e che si sentono ispirati da dio, dalla natura stessa o
da qualche entit minore ma non meno straordinaria; e i sentimentali che
scrivono in modo assolutamente consapevole, attenti ai metodi e alle
tecniche da utilizzare, angosciati dalle possibili conseguenze del prodotto del
loro ingegno, essi si ritengono semplicemente geniali, ingegnosi, e si
preoccupano di mettere tale capacit al servizio della societ in cui vivono e
delle conseguenze che il loro agire potrebbe avere sulla realt in cui operano.
Nel sistema mimetico gli uomini hanno tra i loro bisogni antropologici
fondamentali, quello di elaborare schemi o modelli di condotta utili ad
orientare il loro comportamento individuale e collettivo. Secondo Erik Kandel
gli artisti e gli scienziati sono riduzionisti, ma hanno modi diversi di conoscere
e dare un senso al modo: infatti gli scienziati si basano su misurazioni o
valutazioni oggettive, cio creano modelli elementari del mondo che possono
essere controllati e riformulati; mentre gli artisti creano impressioni soggettive
della realt ambigua che incontrano nella vita quotidiana. Creare modelli
una della funzioni del cervello umano che rende possibile la creazione di
unopera da parte di unartista o di una ricreazione da parte dello spettatore.
Larte ci aiuta a indovinare i comportamenti degli altri e a conoscerci a noi
stessi, il che presuppone un grande vantaggio di fronte alle specie meno
coscienti di se stesse. Semir Zeki, pioniere della neuro-estetica, ci ricorda che
la funzione principale del cervello acquisire nove conoscenze sul mondo:
larte estende le funzioni del cervello pi direttamente di altri processi di
acquisizione della conoscenza. Esistono alcuni tipi di conoscenza, come
lespressione del viso o linterazione di un gruppo sociale, che possono
essere acquisiti attraverso la visione. Poich la visione un processo attivo,
larte incoraggia anche lesplorazione attive e creativa del mondo. Un punto
fondamentale da ricordare che tutta la nostra conoscenza di tipo
congetturale. Nella nostra storia evolutiva il nostro cervello si sviluppato
rendendoci esperti nel generare conoscenze di carattere congetturale sempre
pi affidabili. Larte ha rappresentato lo strumento evolutivo necessario di cui
collettivit. Mentre il dualismo garant allo spirito fuori dal mondo la sua
autonomia intellettuale, le teorie del contratto sociale resero superato il
concetto di alleanza collettiva con la divinit e fecero dipendere lesistenza
della comunit umana da un insieme di decisioni prese dagli individui.
Distinguendo lo stato di natura dallo stato sociale e descrivendo la
fondazione di questultimo attraverso la forma del contratto, i fautori del
pensiero politico moderno affermarono il primato dellindividuo su una societ
che lo incorporava senza privarlo dei suoi diritti naturali. Il romanzo del XVIII
secolo elabor una nuova espressione della perfezione umana:m la bella
anima innamorata che rappresentava un punto di partenza di una nuova
visione della coppia. Il romanzo abbandon il metodo ideografico e
concentrandosi sul rapporto dellanima esemplare con il mondo, insistette
sulla prospettiva soggettiva e sulla specificit dellambientazione materiale e
sociale. Con il tempo il romanzo ha ideato nuove condizioni nel rapporto
dellindividuo con luniverso: il radicamento, la comunit e lamore
impossibile. Per quanto riguarda il radicamento esso fu una risposta al
dualismo, di cui tent di moderare il carattere radicale. Qui lindividuo tenuto
a rinunciare al privilegio della singolarit, per sottomettersi ad una legge che
regola da tempo lambiente nel quale nato, il radicamento limita la libert di
movimento consentita allindividuo. Quanto alla comunit si afferma come
uno stato di fatto opposto al sogno del contratto sociale. Secondo la
tradizione gli uomini sono quello che sono grazie agli usi e ai costumi, alle
abitudini e alle istituzioni attraverso le quali sono nati e cresciuti. Ma ci che
rischia di contraddire la volont della comunit la passione amorosa:
inevitabile che questa passione porti il contrasto tra la felicit individuale e
linfelicit sociale e di conseguenza ladulterio diventa in questo periodo uno
dei temi pi utilizzati nei romanzi. Tra la fine del XVIII e gli inizi del XIX secolo
per lo statuto delluomo cambia radicalmente infatti egli cessa di essere
considerato il sovrano del sapere, cio colui che occupa il centro della
scena, per acquisire una posizione alquanto ambigua: egli infatti diventer
oggetto di un certo ambito di conoscenza e allo stesso tempo il soggetto che
conosce, cio non rappresenter pi un soggetto esterno alla natura, ma
diventer egli stesso un oggetto tra gli altri. Marx, Durkheim, Freud,
Saussure, finiranno per porre un paradigma che successivamente verr
utilizzato anche da molti altri scienziati caratterizzando una fase storica in cui
lantropologia assumer tre tratti caratterizzanti:
a)
b)
c)
sentimento dellAssurdo. Ren Marill Alberes not che a partire dal secondo
dopoguerra si sviluppato un nuovo modello di individuo che egli definiva
braccato, perseguitato e in qualche modo assediato dagli altri, dalla societ
dal mondo intero. Il mito dellessere braccato, delluomo perseguitato non va
visto soltanto come una moda letteraria ma considerato come un
indicatore-chiave relativo ai movimenti inconsci e ineluttabili dellevoluzione
delle idee e della sensibilit di fine- inizio secolo. Uno dei punti chiave
individuati da Alberes riguarda il fatto che la crisi di riferimenti certi come
quelli di personalit, volont. Ragione, onore, unicit, autonomia
accompagnati dalla progressiva scomparsa di un universo sacro di
riferimento, sembrerebbe aver suscitato una crisi dei fondamenti
dellimmagine delluomo moderno di derivazione umanistica. Molto importante
per comprendere meglio il Sistema Mimetico lopera di Franz Kafka la
tana che narra non tanto una storia, quanto una descrizione della nostra
esistenza, dei nostri sforzi per costruire un mondo razionale e ordinato che ci
consenta di proteggerci dallinquietante irrazionalit di cui sono portatori gli
altri esseri o la natura stessa. Tali sforzi piuttosto che donarci la libert
sperata finiscono inesorabilmente per costringerci ancora di pi in una gabbia
(la tana) che noi stessi ci costruiamo con immensa fatica. Kafka ci offre una
straordinaria descrizione del nostro abituale modo di agire e di pensare:
crediamo di tenere a bada le nostre angosce attraverso calcoli e progetti i
quali non fanno altro che perpetuarli (immortalarli). La tana invece di renderci
pi liberi ci incatena sempre di pi e come racconta il narratore dellopera di
Kafka noi continuiamo a costruire la nostra tana non per piacere o per
necessit logica, ma perch dobbiamo continuare a farlo. Verso la fine del
racconto il narratore comincia a sentire dei rumori nella sua tana. Comincia
cos ad andare alla ricerca delle cause di tali rumori: in una prima ipotesi si
fanno risalire questi rumori agli animaletti che vivono nella tana; in unipotesi
successiva il narratore comincia a pensare che si tratti di ununica e
pericolosa bestia che intende penetrare nella tana per ucciderlo. Cos il
mondo esterno comincia ad attaccarlo; dopo aver lavorato tanto per la
costruzione di una tana sicura, adesso passer a cercare di calcolare i
possibili movimenti del nemico al fine di potergli resistere: ma la protezione
della tana non ha fatto altro che ingannarlo e invece di renderla pi sicura,
lha indebolita. Kafka viene considerato il maestro dellassurdo, un attento
analista delloscuro; secondo Fabrice Midal egli cerca in realt di mostrarci
che cos la speranza: non lattesa di un futuro idealizzato, ma la ricerca di
ci che possibile nel presente. Nadja di Andr Breton un racconto
solitudine delluomo nella societ moderna: egli dipinge una serie di tavole i
cui temi centrali sono la freddezza e il vuoto delluniverso burocratico
newyorkese. Uno dei esempi pi celebri Office at night dove vengono
rappresentati tre personaggi che sembrano discutere tra loro: i rapporti che
intercorrono tra essi hanno un senso che a noi spettatori sfugge
completamente. Lartista non ci fornisce alcuna indicazione sulla situazione
che conduce questi tre personaggi ad incontrarsi. Cos come Meursault, i
newyorkesi dei dipinti di Hopper sono degli ordinari impiegati di un ufficio
burocratico. Il vuoto delluniverso di Hopper reso sensibile dai pannelli
colorati che attraversano questa luce ferita; una luce portatrice di caos e
violenza. I contrasti tra i colori e il gioco tra le luci e le ombre svolgono un
ruolo importante nel romanzo di Camus. Nella prima parte la luce
accecante, effetto di un sole definito inumano. Leffetto mette in evidenza la
sensazione di vuoto emozionale che emerge dal racconto. Il gioco di ombre e
luci si capovolger invece nella seconda parte dove predominer lombra in
cui la luce, di cui si avvertir invece fortemente la mancanza, passer solo
attraverso le sbarre della cella in cui il protagonista rester rinchiuso fino al
giorno dellesecuzione. Qui lassurdo rappresentato dal sole. Verso la met
del Novecento molta importanza acquista la struttura ontologica attribuito al
concetto di narrazione, secondo la quale tutti i processi conoscitivi si fondano
sulle storie. La percezione della realt vissuta dal soggetto determinata dal
suo essere irretito-in-storie: ogni cosa si inscriva nella sua storia e nei suoi
orizzonti storici. Luomo nasce dalle sue storie in quanto egli non da
intendersi come un essere in carne ed ossa. Al suo posto simpone la sua
storia come ci che egli ha di pi proprio. I Sistemi Mimetici servono
soprattutto a rispondere in ultima analisi alle richieste di senso e di significato
che fatalmente costellano le esistenze degli individui fornendo ad essi dei
modelli, degli schemi di condotta formulati linguisticamente in forma narrativa.
In altri termini quando noi interagiamo con un nostro amico, non solo
interagiamo con un essere in carne ed ossa che si manifesta davanti a noi,
con cui parliamo, discutiamo, ci confrontiamo, scherziamo; al contempo noi
vediamo sempre in lui anche un modello elaborato nellambito del Sistema
Mimetico al quale apparteniamo, intessuto da una storia irretita in altre storie.
Dobbiamo riflettere su due concetti chiave dellelaborazione dellimmagine del
mondo e di noi stessi: la volont e il destino. Rifacendoci alle categorie che
abbiamo introdotto precedentemente possiamo notare che: nelluomo antico
la volont individuale sembrerebbe completamente determinata e guidata da
forze esterne di carattere trascendente, la moira a muovere luomo e sono
gli dei a definire il loro destino sia a livello sociale sia a livello macrocosmico;
nelluomo cartesiano la volont individuale sembra rivestire un peso
maggiore, anche se la sua efficacia appare comunque legata alla capacit di
auto controllare i propri impulsi interiori, a loro volta strutturati intorno allidea
di una norma interiorizzata, il destino dipender dalla capacit umana di
saper agire sulla terra seguendo le norme che la propria religione prevede;
nelluomo strutturale le cose cominciano a cambiare, la volont individuale
verr stimolata ai fini del successo sociale, sar daltro canto sempre pi
controllata istituzionalmente, per quanto riguarda il destino esso comincer a
lasciare spazio allemergere di un rinnovato modello di fatalismo. Elemento
importante da affrontare in questo capitolo lelaborazione del concetto di
Genio che ritroviamo in varie opere. I personaggi omerici riconoscono
chiaramente una distinzione tra azioni normali e azioni compiute in stati di
ate. Questo ate, questo stato danimo viene nella cultura omerica attribuito
non a cause fisiologiche o psicologiche, ma ad una o pi entit esterne. Nella
cultura omerica lhomunculus occupava uno spazio sempre e comunque
esterno al S, successivamente esso verr via via sempre pi interiorizzato;
prima esso poteva essere pi o meno vicino allessere di cui manovrava le
gesta, ma derivava sempre e in ogni caso da unesteriorit alquanto
imprecisata che lo rendeva assolutamente altro. Una prima significativa
trasformazione della dinamica dellhomunculus quello che pu essere
riscontrata nel mondo romano, dove peraltro risiedono anche le radici
etimologiche di ci che verr poi conosciuto in Occidente come Genio.
Esistono due significati di questo termine: il primo ha a che fare con il
generare, il far nascere; il secondo riferito invece allo spirito di una persona
o di un luogo, quindi implica il rimando a qualcosa o a qualcuno che ci
influenza, determinando le nostre inclinazioni, la nostra capacit intellettuale
o immaginativa. Il Genius in questa seconda e certamente pi diffusa
accezione, era per gli antichi romani la divinit a cui ogni uomo veniva
affidato alla nascita motivo per il quale essi rendevano offerte al loro genius il
giorno del proprio compleanno. Il genius di una persona viene inteso come un
talento specifico che lo rende in grado di portare a termine in modo irripetibile
unattivit o unarte. Lo spazio immaginario in cui elaborare e collocare
lhomunculus comincia a divenire sempre di pi urgente ricollocarlo allinterno
del proprio S. Nel corso di tutta la modernit la ricerca di questo luogo
privilegiato de S, dellimmaginazione, del genius inteso non pi come
divinit che affianca luomo ma come una sua qualit superiore e intrinseca,
diventer uno dei percorsi pi seguiti da filosofi, psicologici, sociologi e, pi di