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7 Complessit della mente.

Creativit
Riff.: Bruner J.S., Il conoscere: saggi per la mano sinistra; La mente a pi dimensioni. De
Bono E., Sei cappelli per pensare. Creativit di gruppo senza conflitti; Creativit e pensiero
laterale. Manuale di pratica della fantasia. Gardner H., Formae mentis, saggio sulla
pluralit delle intelligenze; La nuova scienza della mente; Intelligenze creative; Oliverio A.,
Larte di pensare.
Lattivit logica consiste nel dedurre dall'idea generale i casi particolari e nellinferire nel
verso opposto, muovendo secondo la consequenzialit lineare; il pensiero analogico
procede in modo laterale rispetto alla consequenzialit logica, visualizzando alla mente
non ci che coerente con i dati acquisiti ma ci che vi ha analogia; esso efficace nel
fornire visioni sintetiche di situazioni molto complesse, interdipendenti l'una dall'altra
(Alberto Oliverio, L'arte di pensare, 1997). Lemisfero sinistro del cervello governa la
consequenzialit, quello destro presiede alla scoperta di idee e soluzioni inusuali. Lo
psicologo americano Joy Paul Guilford ha posto la distinzione tra il 'pensiero divergente',
creativo, e il 'pensiero convergente' che si sviluppa con percorsi conformi a modelli
precostituiti; la creativit (Creative thinking) la qualit dei percorsi intellettivi che
collegano le immagini e le idee in maniera divergente rispetto agli schemi consueti.
Tralasciando di considerare la creativit nella produzione artistica, ci limitiamo a notare
che le persone inclini al pensiero divergente sono, per lo pi, problematiche, interessare
ad ampliare la sfera della conoscenza, capaci di sorprendersi (laristotelico thaumzein); il
loro talento consiste nel sapersi rappresentare sinteticamente la realt in modo da usarne
in maniera efficace. Nel Code system, la tassonomia elaborata da Guilford (Three Faces
of Human Intellect, 1959), il pensiero divergente elencato insieme alla cognizione, alla
memoria, al pensiero convergente e alla valutazione. J.S. Bruner, uno dei fondatori (1960)
del Centro di studi cognitivi, ad Harvard, stato fautore di una didattica euristica, con
metodiche idonee a suscitare negli alunni la sorpresa produttiva, la curiosit che,
andando oltre le informazioni possedute, apre allintuizione di soluzioni alternative; tra i
suoi libri in questa materia, citiamo: Il conoscere: saggi per la mano sinistra, 1964; La
mente a pi dimensioni (1986). Allievo di Bruner, H. Gardner, in Formae mentis, saggio
sulla pluralit delle intelligenze (1983) ha evidenziato la complessit della mente in sette
distinte forme di intelligenza, indipendenti luna dallaltra: la logico-matematica ( la
capacit di confrontare, ordinare, quantificare, stimare analogie e differenze); la
linguistico-verbale (nella fruizione estetica delle parole e nella funzione comunicativa); la
spaziale (nella percezione visiva); la cinestesica (nelladoperare il corpo in funzione
strumentale e/o espressiva); la musicale (nel percepire i toni, i ritmi e la qualit timbrica
dei suoni, in funzione strumentale e/o estetica); la interpersonale (la disposizione
empatica verso lo stato danimo altrui); la intrapersonale (come capacit introspettiva); in
La nuova scienza della mente (1985) ha anche considerato lintelligenza naturalistica
(nel riconoscere e classificare le specie in natura), e quella esistenziale (la capacit di
ragionare con concetti astratti, per categorie essenziali). Ogni persona pu sviluppare tutte
le forme dintelligenza, se ne educato e istruito. A Gardner si devono anche studi sulla
creativit (Intelligenze creative, 1993); ogni tipo di intelligenza culmina in una specifica
forma di pensiero euristico, a condizione che la persona sia incline a mettere sempre in
discussione le conoscenze e le abilit pratiche acquisite, che sia fortemente motivata a ci
che intraprende, e che accetti la feconda sensazione di smarrimento e di disagio

conoscitivo che Gardner denomina asincronia. Questa sensazione di spiazzamento che


incrina le certezze auspicata, in pedagogia, in quanto pu suscitare lattenzione e
riflessione dei discenti; la ha segnalato Dewey (come diciamo in altra scheda), e i teorici
della didattica costruttivista la collegano alle situazioni-impasse (come diciamo in
unapposita scheda). Il neuropsicologo maltese Edward De Bono ha denominato pensiero
laterale, una modalit di risoluzione dei problemi che si realizza analizzandoli da diverse
angolazioni e seguendo logiche diverse; egli ha segnalato agli educatori la necessit di
contrastare la inclinazione della mente a metabolizzare in modo conformistico le
sensazioni, le percezioni e i concetti recependoli entro schemi precostituiti attraverso le
precedenti conoscenze ed esperienze. Tra i suoi libri, segnaliamo: Sei cappelli per
pensare. Creativit di gruppo senza conflitti, 1985; Creativit e pensiero laterale. Manuale
di pratica della fantasia, 1993

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