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5/1/2016

DArzo,lostiledichistranierodovunque|Zibaldoniealtremeraviglie

DArzo, lo stile di chi straniero dovunque


di Gianni Celati in: Seminario internazionale sul romanzo 01/10/2008

1.

SilvioDArzocihalasciatounresocontosullatraversatadegliannidiguerra,1940
45,cheancheilraccontodunamutazioneneimodieusidellaletteraturasitratta
della prefazione a Nostro luned, libro progettato e mai andato in porto. Da un
anteguerrasegnatodamolteletturediautoristranieriedaglientusiasmiletterarinelle
piccole patrie di provincia, si passa a un dopoguerra pieno di attese e di libri di vita
vissuta, ma marcato soprattutto dal sentimento dessere diventati stranieri dovunque.
GiaisuoitempiBaudelairevedevauncaratterepropriodellamodernitnelsentimento
diviveresempredaestranei,comedispersinelgrandedesertodegliuomini.DArzo
proponealtreimmagini:Ilmondononcasatua,eatesembradistarciadozzina.La
stessa idea compare nel titolo del suo racconto pi celebre, Casa daltri, e ricorre nei
saggi sui suoi autori preferiti saggi raccolti da Eraldo Affinati sotto il titolo Contea
inglese,Palermo,1986.
Che il mondo sia una scena dove ci si sente come in casa daltri, o come in una
camera daffitto dove niente ci appartiene, vuol dire che si prodotta una frattura nel
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modo di interiorizzare
i luoghi per sentirli nostri. Cos ci si trova disadattati anche ai
CliccandosuACCETTAacconsentiall'usodeicookieepuoiutilizzaretuttelefunzionalit
posti pi familiari, senza pi lillusione che esista un territorio davvero nostro il
delsito.SevuoisapernedipicliccaQUI.

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solido terreno dellidentit garantita da un orizzonte tutto noto e familiare.


Quellillusione ai nostri tempi esiste solo come retorica duna ascesa sociale, arma
pubblicitaria nellanonimato di massa. Ladesione a un luogo ora si d piuttosto come
esilio in uno spazio separato, dove si affronta la faticosa esperienza dessere individui.
EdlimmaginedellisolachetornaspessoneisaggidiDArzo,echeportaconslidea
dunarelativitdellanostraposizionerispettoallealtreisoleoaglialtrispaziseparati.Il
che significa pi o meno che il nostro posto soltanto l dove si capitati per caso,
come altri abitano una stanza dalbergo. Visti in questa luce, i moderni sembrano
degliesseripateticichenontrovanopilastradadicasa,condannatiadaggirarsifra
luoghiememoriechenonsonoloro,conquellaloromancanzadiradici,quellaloro
eternaeassolutaestraneitatutto,atuttiedanchealorostessi.
QuesteultimefrasicompaiononelsaggiodedicatoallefigurediamericaniinEuropa
nei romanzi di Henry James. Il suo tema lidea duna condizione di vita da perpetui
stranieri, ma con una ottusa fedelt a un ambiente dettata soltanto da necessit,
diciamo,biologiche,comequelledunpipistrelloallasuatorre.Diquisicapiscecomei
saggidiDArzonascanodaldisorientamentoevocatonellaprefazioneaNostroluned,e
siano modi di reagire eleggendo certi autori a maestri del cambiamento. Gli autori
studiati sono tutti stranieri, per lo pi di lingua inglese, e quasi tutti i saggi toccano
aspetti del disadattamento, perdita del luogo familiare, visioni daltri modi di vita. Da
quellosuRobinsonCrusoecheavvialariflessionesullisoladovesifaiconticolproprio
isolamento,adaltrisunarratorisbalzatilontanodalproprioretroterradorigine,come
T.E. Lawrence, Kipling, Hemingway. Ma quelli con pi urgenza di cose da dire
riguardanotreespatriatichescrivonoinlinguainglese,HenryJames,JosephConrade
R.L.Stevenson,autorichehannosaputotradurreinnuoveformenarrativelesperienza
diesserestranieridovunque.QuestaanchelaricercadiDArzoneldopoguerra,ricerca
dundiversopensieroestilecheporteraCasadaltriincamminoversounepocain
cuiivecchimodidimmunizzazionedellesistenzanonreggonopi.

2.

Con i suoi personaggi di americani vaganti in Europa, Henry James tra i primi a
raccontarelesperienzaquotidianadisentirsicomeincasadaltri.LostudiocheDArzo
gli dedica (Henry James, di societ, di uomini e fantasmi, 1951) porta nel titolo la
parolasociet,chelaculturadisinistrausavaapienemanicomeunconcettosalvifico
per dire lordine statale che dovrebbe immunizzare lesistenza umana contro le
incertezzedellavita,deldestinoedeidemonicheciportiamodietro.CheDArzometta
la parola societ assieme alla parola fantasmi unironia lanciata ai predicatori
politici, e rimanda a una nozione meno consolatoria di societ che viene in luce nei
romanzi di James. Qui non una generalit astratta ma quel luogo chiamato alta
societ, luogo a volte soffocante ma dove si affina il senso della societ. E qui il
sociale non lalternativa allindividuale, ma il senso stesso del verbo esistere: la
condizionedesservoltativersolesterno,mescolatiaglialtrisenzaaverloscelto,intricati
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nelleillusionideglialtri.LaqualitsingolarediHenryJames,diceDArzo,nondaver
criticatoquestoregimedesistenza,bensdesseredessersimescolatoallesueillusioni,
senzavolerletradurreinraccontidifattiorivelazioniindiscrete.
Ed ecco lobbiettivo polemico dellarticolo: lossessione di dover sempre raccontare
dei fatti, il culto dei fatti, il culto dellattualit, lindiscriminata voga della matterof
factness a cui lespatriato Henry James oppone un culto della discrezione e del
silenzio.DiceDArzo:Ormaideifattisiamoarrivatiafarceneunaspeciedicultoopoco
menodireichenonsicredepicheaquelli:Jamesnehaunaistintivadiffidenza:nei
suoi libri non accade quasi nulla: nelle parti migliori dei suoi libri affatto nulla. Nel
finaleaggiungecheilcultodelsilenziorendeJameslontanodalgustocontemporaneo,
ma che la sua lezione resta essenziale perch ci guida a questa difficile conclusione:
Chenientesispegnecosprestoesenzalasciarmenotraccecheilrumore:seinquel
rumore non si riescono a intuire silenzidi generazioni e didecenni. In altre parole:i
fattidattualit,ifattiins,nonsonocherumore,elunicacosadacuiprendonosenso
la profondit dei silenzi, i silenzi su tutto ci che si crede di poter dare per scontato,
silenzi di generazioni che avvolgono la lunga serie di giorni senza nome. Anno per
anno,tuttaquantaunamiserastoriaquotidiana.
Sono conclusioni che possono servire da commento a Casa daltri, dove si affaccia
unosfondodesistenzavuotodicontenuti,chevaintuitonellesuepauseeneisilenziche
contornano limplicito, come succede in Henry James. Si pu riconoscere adesso il
lavoro compiuto da Silvio DArzo con le sue letture disparate e i suoi saggi
nellimmediatodopoguerra,traimiglioritratuttiquelliscrittinellastessaepoca.un
lavoro di accordamento, come si direbbe per uno strumento musicale, che tende a
privilegiare alcune note fondamentali e insieme a lasciarsi alle spalle il rumore dei
discorsi. E questa la ricerca intensa quanto frammentaria di DArzo attraverso quei
suoi racconti del dopoguerra, tenui e fragilissimi, dove non succede quasi mai niente,
conunaprosaquasitaciuta,afona,diceGiorgioManganelli.Maquestaprosaincerta
e spesso grigia fa emergere ci che si annuncia nel saggio su James: lintuizione che
tuttoquantorestanelnondettoneisilenzidigenerazioni,quelfondononnarratoo
nonnarrabilesottolereticenze,rimanelacosapiimportantedunracconto.

3.

Casadaltri,ilraccontopinotodiSilviodArzo,nonhaprecisamenteunatrama.Si
tienesulfilodunaincertezzamairisolta,enonsisviluppainunazionemanellavisione
dunasituazionelimite.ilraccontodunpanoramapietroso,dovegliuominivivonoin
una situazione di estraneit a tutto, anche a se stessi, come i personaggi di Henry
James.Maunasituazionemoltopivuotadiillusioniodicosiddettivalorisituazione
dovegliuominivivonoebasta,epoimuoiono,nondiversamentedailoroanimali,
comeosservailpretenarratore.Lariditdellapietrasuggeriscequestodestino,mentre
letrasparenzeatmosferichedannoilsensodunaesistenzachesfumaesidisperdetrai
fenomeni esterni. Ad esempio: nel punto in cui compare per la prima volta la vecchia
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Zelinda,ilnarratorefanotarecheancheisassiaquelloraeranotristi,elerba,ormai
duncolorequasiviola,eraancorapitriste.Elei,semprelaggi,chinasoprailastroni
di pietra. Affondava nellacqua gli stracci, li torceva, sbatteva, e via ancora cos. N
lentamenteninfretta,esenzamaialzarelatesta.Appenaapparsasuquellosfondo
pietroso, la figura di Zelinda fissa una situazionelimite di solitudine e di mutismo,
vicendasenzaazione,raccontodipureconstatazioni.
Una situazionelimite riguarda sempre linsostenibile, lirrimediabile, uno stato di cose
senza soluzioni. Ed il caso della vecchia Zelinda, che non ne pu pi di vivere e
vorrebbe lasciarsi morire, ma col permesso del prete o delle autorit ecclesiastiche.
Richiesta paradossale, oltre che spinoso problema teologico anche perch Zelinda si
rivolgeallaChiesacomesedovessemandareunmessaggioalleautoritsuperioricirca
linsopportabilitdellavita.Lospuntodelraccontotuttoqui,einquantosituazione
limitenonpudipanarsiinunosviluppolinearecomequellodellefavoleedeiromanzi
dazione. Deve mettere in gioco il limite da cui sorge il problema insolubile, farne un
elementodifissazionecherimanesenzaesiti.Ilcheavvieneconquellaspeciedinchiesta
del prete narratore sulle mosse della vecchia Zelinda: storia senza fatti, inchiesta
senzaproveodimostrazionidialcuntipo,matuttariassorbitanelleincertezzedelprete
enelmutismodilei.
Stando cos le cose, il narratore non pu raccontarci altro che gli effetti duna
incertezza,dunostatodindeterminazione,comeundetectivechespiainvanolemosse
dunapersonapedinata.Laspettocrucialedelraccontostanellaposizionedelnarratore,
impossibilitato ad agire e costretto a portarsi addosso il pathos dellirrimediabile. In
questosensosipuparagonareilpretenarratoreallepreseconlavecchiaZelindaconil
narratore conradiano Marlow quando incontra il folle Kurtz in Cuore di tenebra. In
entrambi i casi, lesperienza del limite non consiste in unazione per cambiare le cose,
bens in unesperienza che sospende lazione, rendendo i personaggi narranti come
storditiofissatisuunavisionechehadellinenarrabile.Maancheillettorenonpupi
essere il placido spettatore che aspetta soltanto di sapere come va a finire la storia,
perchquicsolouncanovacciosuilimitinellirrimediabile,estatisospesiconsegnatia
una visione. Perci questo genere di racconti postula un lettore nuovo, non il lettore
spettatore che vuole identificarsi con qualche personaggio, ma il lettorevisionario che
nellacondizionedirrimediabilitintravedelinvischiamentonellalungaseriedigiorni
senzanome.Annoperanno,tuttaquantaunamiserastoriaquotidiana.

4.

AlliniziodiCasadaltri,ilvecchiopretenarratorericevelavisitadunnuovocurato
che si informa sulla vita in quella zona di montagna, e si capisce che ha in mente
lattualitdelmomentoconpropositidazioneriformatrice.Infattiparladellamoralee
deicomunisti,edinuovimezzipercambiarelecose.Alcheilvecchiopreteglirisponde
conlaformulaquinonsuccedeniente,dicendochelassgliuominivivonoebasta,
vivonoepoimuoiono.unasprezzatura,chealpostodeifattisignificatividattualit
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metteingiocolessenzadeigiornichenonsidistinguonodaaltri,lavitanudaecruda,
fattadiautomatismivegetativi.Quinoncilnarratorechehadeifattisensazionalida
rivelare, ma un narratore che riferisce solo tratti di vita qualsiasi, come la cosa pi
insostenibile e al tempo stesso abbagliante. Questo si vede bene nel montaggio delle
scene:pezzidivitaqualsiasigiocatisupuntidiincertezzachesiconcludonoinstatidi
sospensione,inatteggiamentisenzaconseguenze,indialoghidoveilnondettocontapi
dei discorsi. I tratti di vita qualsiasi colgono sempre i personaggi fuori posa, in quadri
coscasualidaapparireinsignificantietuttosipresentaperscorcieframmenti,senza
pilacompletezzadunavedutastoricasenzalegraduatoriedivaloriedisignificati,
solocongradidiintensitnellapercezione.
SesipensaalperiododicomposizionediCasadaltri,194850,epocadeldibattito
sulrealismo,diventapichiaralasprezzaturadelquinonsuccedeniente.Ilrealismo
era inteso come azione politica per cambiare la societ, che doveva riflettersi nel
significato dei fatti, indicando limpegno necessario per una soluzione di problemi
sociali. Ci portava a una messa in posa dei personaggi (come rappresentazioni dun
impegnosociale),aunamessainposadellazione(comesuggerimentodunmessaggio
politico),eadunamessainposadellideastessadirealt(comemeccanismoeconomico
per immunizzare le incertezze della vita). DArzo toglie di mezzo le pose dellimpegno
politico,enelsuoraccontospuntanoinvecesilenzi,momentivuoti.Isilenzicreanostati
disospensione,percuiogniminimorumore,fruscioomovimentoattiralattenzionee
diventa una sorpresa. Allora il qui non succede niente della vita vuota diventa il
contrariodellabanalitquotidiana,diventalinenarrabilesospensionedognimomento.
DArzo elimina dai suoi racconti il simbolismo dellazione, il culto dei fatti. A
propositodifatti,nelsaggiosuHenryJamesdiceva:Nonsicredepicheinquelli,e
nellaprefazioneaNostroluned:Nienteinfondopifalsodunfattoinsestesso.I
fatti sono la messa in posa di certi eventi per distinguerli da altri, secondo una
graduatoriadivalori.Laconclusione,allafinedelsaggiosuHenryJames,dicechequel
commerciodifattichechiamiamoattualitunrumorechecancellatutteletraccedella
vitaqualsiasi,ecosannullailriflessodiunalungaseriedigiornisenzanome.Equale
chesialusochenefacciamo,ifattirestanosemprefalsiegratuiti,sedietroaloronon
si riesce a intuire i silenzi di generazioni. In questa luce, si capisce come la vecchia
Zelindasiaunaspeciedipsicopompocheciguidafuoridallinfernodellattualit,verso
unanarrativacapacediammettereisilenzideigiornivuoti,glieventiqualsiasidelsi
viveebasta,leincertezzechesospendonounraccontonelproprioimplicitoquinon
succedeniente.Chenelquinonsuccedenientecisiamoltopiavvenirecheneifatti
vistosi politici o sociali, qualcosa che la cultura italiana scoprir attraverso certe
ripresediAntonioniadesempioquellesullisoladesertainLAvventura,altrimomenti
vuotisuunosfondopietroso,fessuredivisionepresedisghembo,comequelledellavita
pietrosasullamontagnainCasadaltri.

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La moderna comunicazione di massa prorompe violentemente ai tempi della


gioventdiDArzo,edladistribuzionedidiscorsiautomaticipergrandifolle,seguiti
da applausi oceanici e nuovissime politiche statali. Il linguaggio, che lumanesimo
considerava il fedele servitore del pensiero, diventa un articolo per bandire tutti i
pensieri, col sottinteso che ora qualcuno pensi per noi (i capi, lautorit, lo stato). I
discorsidattualitinvadonounterrenotradizionalmenteriservatoalledisciplinedello
spirito, con una retorica dei fatti che rende obsoleta leloquenza letteraria, salvo dove
questavienereintegratacomepropagandadistatoodipartito.Nellostatomodernoein
tutte le sue istituzioni, i fermenti del pensiero diventano un morbo da cui bisogna
mostrarsiimmuni,sesivuolfarecarrieraeinognicasosonounadevianzachenonva
daccordoconidiscorsiautomaticipergrandifolle.Soltantolattualitpuaccoglierei
fermentidelpensiero,perparificarlitutti,banalizzarliesmaltirliinfrettanelciclodelle
mode,chenellenostresociethapresoilpostodelciclodellemorti.
CunpuntodiCasadaltridove il prete diceche ci sarebbe da provare vergogna
per tutte le parole del mondo frase che fa pensare a una diffidenza verso la
comunicazionesociale,versoilpresuppostocheleparolepossanocatturarelarealt,e
che tutto si riscatti nella divulgazione dun significato plausibile. Quella frase fa anche
pensare che i discorsi servano pi che altro a nascondere linsostenibile peso duna
normalit lancinante, che si distende in una lunga serie di giorni senza nome. Anno
dopoanno,tuttaquantaunamiserastoriaquotidiana.
Sonosegnidunbisognodireticenze:ilbisognodunsilenziochesospendaperun
attimo la paurosa inflazione delle parole. E nei racconti di DArzo del dopoguerra i
silenzi, gli stati di sospensione, i momenti vuoti, la pochezza dei fatti, sono appunto
mosse narrative antiinflazionistiche. Non servono pi soltanto a far respirare il
discorso,comelepauseolecesuretradizionali:oraservonoametterloincrisi,servonoa
bloccarlo nel laconismo e sospenderlo nel suo implicito molto spesso lasciando anche
che un racconto termini senza una vera conclusione sul piano dei fatti, come succede
inCasadaltri.
Il laconismo, i momenti vuoti, luso di silenzi interni con cui un racconto resta
sospeso nel proprio implicito, sono segni duna nuova narrativa che elimina le scene
madrieleposedeibuonisentimenti.lanuovanarrativaamericana,ancoralegataal
laconismodeisolitaripensosi,ancoraindipendentedalladittaturadellamaggioranza,e
ancora non travasata nella produzione industriale. DArzo sembra conoscerla di prima
mano, perch la cita in un articolo, riferendosi alle short stories di Ring Lardner, O.
Henry ed Ernest Hemingway. Ma interessante come quello stile laconico di origine
americanainCasadaltri prenda un aspetto per niente fattuale, per niente matterof
fact, e faccia invece pensare a una prosa penitenziale come riscatto della vergogna
per tutte le parole del mondo. una tonalit fissata subito, nel mutismo di quella
prima apparizione della vecchia Zelinda su uno sfondo pietroso. La condizione
dellanimale umano posta in modo cos definitivo lunica vicenda del racconto, lo
stato di cose senza soluzione, ma anche un motivo che la narrativa americana non
conosce. In questo motivo dellessere al mondo come in casa daltri, c il segno duna
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dissidenza di DArzo rispetto alla cultura depoca, rispetto a una socialit data per
scontata,ecilgermediunaltraversionedellumanodellasituazioneumanache
covasottoisilenzidiCasadaltri.PerDArzolumanononhapimoltoachefarecon
lumanesimo,conluomopienodicontenutidellavisioneumanistica.Lavisionecheci
ha lasciato in eredit il muto pathos moderno del vivere nudo e crudo, che la
letteraturaitalianaancoranonconosceva.ElavecchiaZelindalanimaleumanostanco
diessereumano,dicuipernonsapremonulla,neancheselhafattafinitadavvero.

LinterventotrattodaFinzioneedocumentonelromanzo,acuradiMassimoRizzante,WalterNardon,Stefano
Zangrando,uscitoinquestigiornipressolacasaEditriceUniversitdegliStudidiTrento.Ilvolumeraccogliei
contributi del Seminario Internazionale sul Romanzo (tra gli altri, quelli di Eraldo Affinati, Gianni Celati,
AntonioMoresco,OrnelaVorpsi,IngoSchulze).Perinformazioni:DipartimentodiStudiLetterari,Linguisticie
Filologici, Via S. Croce, 65 38100 TRENTO Tel.: 0461 881777 881722 Fax: 0461 881751 e
mail:editoria@lett.unitn.it.

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Tags: Finzione e documento nel romanzo Silvio DArzo

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