You are on page 1of 8

Scheda Tecnica

PROGETTO PROMOSSO E PRODOTTO DA


Ente Cassa di Risparmio di Firenze
Con il patrocinio del
Comune di Firenze

REALIZZAZIONE GENERALE
Ente Cassa di Risparmio di Firenze
Presidente
Umberto Tombari
Vice Presidente
Pierluigi Rossi Ferrini
Direttore Generale
Gabriele Gori
Commissione Tecnica Arte, Editoria, Eventi culturali
Direttore: Carlo Sisi
Componenti: Raffaello Napoleone, Ludovica Sebregondi
Supervisione e coordinamento scientifico-organizzativo
Barbara Tosti, Ufficio progetti istituzionali strategici
Paola Petrosino, Gestione patrimonio artistico
Storico della collezione
Emanuele Barletti
Ufficio stampa e comunicazione
Riccardo Galli
Federica Checchi
Ufficio legale, logistica e sicurezza
Armando Guardasoni
Luca Bigazzi

PROGETTO DI CONSERVAZIONE DELLA COLLEZIONE


Depositi
Open Care - Servizi per larte
Data base e archivio fotografico
Gabrielle Giraudeau, Matteo Patern Fondazione TEMA
Conservazione preventiva
Opificio delle Pietre Dure
Rossella Lari
Assicurazioni
Aon Spa - Fine Art & Jewellery Speciality
AXA Art

PERCORSO ESPOSITIVO PERMANENTE


Progetto scientifico a cura di
Carlo Sisi
Allestimenti
Progetto di
Renzo Funaro
Consulenza tecnica
Luigi Cupellini
Realizzazione
Galli allestimenti
Goppion-The Art of Case Design
Nenci e Scarti Snc
Stampa in Stampa Srl
Tecno Project Srl
Movimentazione opere darte
Apice Firenze Srl
Arternativa Fine Art Services
Fine Art Services

PROMOZIONE E COMUNICAZIONE
Progetto grafico
RovaiWeber Design
Comunicazione
Susanna Holm, Vanessa Montigiani, Susanna Pampaloni - Sigma CSC
Video installazione In Opera
Regia
Vincenzo Capalbo
Marilena Bertozzi
Realizzazione
ArtMediaStudio
Social media
H-ART
Web Development
Alessio Bertolani - Fondazione TEMA
Didattica e visite guidate
Coordinamento
Lucia Mannini
Progetto di alternanza scuola/lavoro in collaborazione con
OMA - Osservatorio dei Mestieri dArte
Euro team Progetti
Servizio info e prenotazioni
Gruppo CVG
GUIDA
Edita da
Mandragora
A cura di
Emanuele Barletti

Un viaggio immersivo nella Collezione


dellEnte Cassa di Risparmio di
Firenze
Una spettacolare video installazione dedicata alla Collezione darte dellEnte Cassa di
Risparmio di Firenze, un modo nuovo di guardare i dipinti, avendo la possibilit di
ammirare anche quella parte di opere che, conservate nei depositi o allestite in ambienti
non compresi nel percorso espositivo, non risultano visibili al pubblico.
Sette schermi in verticale disposti a semicerchio costruiscono una sorta di architettura, un
boccascena teatrale che riempie lo spazio e la vista dello spettatore, dove le opere darte
prendono vita.
I paesaggi trasportano dentro l'opera: riflessi sull'acqua, voci e risate di donne al lavoro
nelle campagne toscane, un foulard mosso da una lieve brezza di vento, barche che
scivolano sullArno, il sole che tramonta sullo sfondo della pescaia di San Niccol.
I ritratti si animano: il volto della Madonna col Bambino, le braccia di Cristo in piet; figure,
colori, e simmetrie si susseguono e compongono le immagini.
Musica e suoni lontani ci accompagnano in questa esperienza multisensoriale.
Si apre il sipario, un assolo di violino ci accompagna, intona una melodia, infervora una
battaglia, fumo, scalpitio di cavalli. Ad un tratto un flauto cambia l'atmosfera: romantici
paesaggi ritraggono le stagioni scandite dal lavoro nei campi, cavalli che si abbeverano
ad una fontana, scene di vita quotidiana.
Siamo dentro la Collezione d'arte dell'Ente Cassa di Risparmio di Firenze, solo opere e
musica fino a fondersi in un unica cosa, siamo InOpera.

InOpera
2016
Video installazione

LEnte Cassa di Risparmio di Firenze e


ledificio di Michelucci
Situata nel cuore del centro storico fiorentino, la sede istituzionale dellEnte Cassa di
Risparmio di Firenze, che ospita anche la relativa Collezione darte, accolta in uno dei
pi noti complessi dellarchitettura moderna in Italia. Fu assegnato, infatti, a Giovanni
Michelucci (1891-1990) il compito di riorganizzare in maniera razionale, creando un
inedito corpo di fabbrica inaugurato nel 1957, gli spazi funzionali che derivavano
dallaccorpamento di edifici di epoche diverse, dove la vecchia Cassa di Risparmio fondata
nel 1829 si era insediata fin dal 1865. Per le parti di nuova costruzione Michelucci
espresse in modo emblematico la sua visione del rapporto dinamico tra interni ed esterni
in un dialogo costante mediato dalluso di volumetrie appropriate, come le ampie pareti
vetrate che caratterizzano le facciate sul giardino e sul piazzale laterale.
Luso di tecniche innovative, al passo con quanto si andava sperimentando allepoca in
Europa dopo le esperienze del razionalismo ante-guerra, imprimeva al progetto un ritmo
decisamente avanzato. A queste si aggiungevano i materiali adottati: il cemento armato a
vista alternato alle tamponature trattate a intonaco bianco, il legno e lottone per la
definizione delle profilature architettoniche e dellarredamento di servizio al pubblico e al
personale, il marmo bianco con liste di rosso Verona per i pavimenti, oltre al vetro di cui si
detto.
Delle epoche precedenti si segnalano la cosiddetta Sala delle Colonne, originariamente
cortile aperto dellantica residenza seicentesca della famiglia Pucci del ramo di Ottavio e
gli interventi artistici di carattere eclettico operati tra gli anni venti e trenta del Novecento
da Galileo e Tito Chini di cui restano, oltre alle vetrate di ingresso, anche il pavimento in
cotto ed un ciclo di dipinti murali in alcuni ambienti del primo piano, ritornati alla luce a
seguito di recenti lavori di restauro.
Questi interventi risalgono a un ampio programma decorativo in linea con il nuovo
allestimento degli ambienti voluto dal presidente Guglielmo Pecori Giraldi nel 1929 e
realizzati dai Chini a cavallo con il decennio successivo. Loccasione fu data dal I
centenario di fondazione della Cassa di Risparmio. Come si desume da ci che rimasto,
comunque di notevole qualit, linsieme attiene al gusto dellepoca contraddistinto da un
forte spirito eclettico in cui si compenetrano varie matrici e stili. In particolare, le pitture
murali raffigurano trompe-loeil ispirati alle tarsie degli studioli rinascimentali e due mappe
geografiche della Toscana: luna al tempo del Granducato, laltra con la dislocazione delle
filiali della Cassa di Risparmio. Il ciclo completato da una veduta di Firenze ripresa da
unantica rappresentazione della citt.

La Collezione darte dellEnte Cassa


di Risparmio di Firenze: cenni storici
Lattuale Collezione darte dellEnte Cassa di Risparmio di Firenze si formata
principalmente nel corso del Novecento ad opera della vecchia Cassa di Risparmio
fondata nel 1829. Nei primi anni 2000, il nucleo fondamentale della raccolta stato rilevato
dalla Fondazione che, a sua volta, ha avviato unattivit di nuove accessioni finalizzata a
migliorarne contenuti e qualit, sempre e comunque in modo coerente con la sua
collocazione nel territorio di riferimento.
Vanno segnalati, infatti, tra i settori pi importanti, i maestri antichi con un gruppo di tavole
fondo oro dalla fine del Duecento ai primi del Quattrocento, attinenti ad artisti del calibro di
Giotto, Pacino di Bonaguida, Pietro di Chellino e Paolo Schiavo; pittori rinascimentali, da
Filippino Lippi a Pietro Vannucci detto il Perugino a Giorgio Vasari; macchiaioli e
naturalisti, da Giovanni Fattori a Odoardo Borrani ai fratelli Gioli a Eugenio Cecconi a
Lorenzo Gelati; esponenti di primo piano del Novecento, da Llewelyn Lloyd a Lorenzo
Viani, da Giovanni Colacicchi a Oscar Ghiglia e Primo Conti.
Inoltre la serie delle Vedute di Firenze antica dal XVII al XIX secolo, la pi ampia
nellambito del collezionismo privato italiano, costituisce sicuramente uno degli aspetti di
maggior attrazione.
LEnte ha saputo, infine, focalizzare la propria attenzione, nellambito del XX secolo, su
aree specialistiche, da Pietro Annigoni a Luciano Guarnieri fino ai pittori toscani che
facevano riferimento al critico e storico dellarte Alessandro Parronchi.
La prima opera di una certa importanza dal punto di vista artistico entrata in Cassa di
Risparmio, registrata nei documenti darchivio sotto lanno 1924, la Madonna col
Bambino di Mariotto di Nardo (attivo tra il 1394 e il 1424), citata come proveniente dalle
demolizioni ottocentesche del vecchio ghetto fiorentino.
Nel 1928, durante lasta della collezione di Roberto Papi presso la Galleria Geri, veniva
effettuato lacquisto di una veduta di notevoli dimensioni del pittore Pietro Senno (18311904) ispirata ad un episodio della battaglia di Curtatone (1848). Dallincorporazione negli
anni trenta e quaranta dei beni immobili e mobili degli antichi monti di piet di Firenze e
Sansepolcro pervennero alla Cassa altre opere, rispettivamente, la lunetta del Cristo in
piet di Andrea della Robbia (1435-1528) e il grande affresco staccato di Cherubino (15531615) e Giovanni (1558-1601) Alberti con Cristo flagellato.
Nel 1960 entr in Cassa di Risparmio lIncoronazione della Vergine di Pietro di Chellino
(1383-1459), proveniente dalla chiesa di San Giovanni Evangelista a Montelupo
Fiorentino. Si dovr per aspettare il 1967 per individuare una chiara volont dellIstituto di
via Bufalini di formare una collezione darte o pinacoteca, come fu detto allora. Il motivo
occasionale scatur dallacquisto, nellaprile di quel medesimo anno, di quattro tavole
raffiguranti altrettanti Santi, realizzate da Pacino di Bonaguida, pittore attivo tra il 1303 e il

1330 circa e seguace di Giotto, probabilmente per la chiesa di Santa Maria Novella a
Firenze.
Nei documenti dellepoca precisato che lacquisto di dette opere da parte della Cassa
potrebbe costituire linizio della formazione presso il nostro Istituto di una pinacoteca che
molte altre consorelle, anche di minore potenzialit della nostra Cassa, hanno costituito
gi da tempo, e che oltretutto rappresenta un apprezzabile investimento.
In effetti, dalla fine degli anni sessanta fino ad oggi, si assistito ad un costante
incremento di opere darte: il 12 marzo 1970 una Madonna annunciata in legno policromo
realizzata da un ignoto artista attivo nel XIV secolo e proveniente dallIstituto della
Madonnina del Grappa; nel 1971, il bel tondo di Francesco Botticini (1446-1498) con la
Madonna in adorazione del Bambino; il 20 ottobre 1972 due tavole di Giorgio Vasari
(1511-1574) raffiguranti i santi Donato e Domenico cedute dal monastero di Santa Maria
Novella di Arezzo; nel giugno del 1979 tre tele di Francesco Furini (1603-1646) che
illustrano temi biblici: Cacciata dal Paradiso terrestre, Giuditta e Oloferne, Loth e le figlie.
Gli anni settanta sono caratterizzati da altre acquisizioni sia di pittura antica che moderna.
Nello specifico si cominci a costituire il primo nucleo di quella sezione di opere di ambito
ottocentesco, da Nino Costa a Federigo Zandomeneghi, da Filippo Palizzi a Vincenzo
Cabianca, da Raffaello Sernesi a Silvestro Lega, da Vito dAncona allo stesso Giovanni
Fattori, periodo artistico cui la Cassa e poi lEnte hanno sempre dimostrato di tenere in
modo particolare, non mancando di arricchirla periodicamente con tele di grande impatto,
come Il richiamo del contigente (1869), una delle pi belle realizzazioni di Odoardo Borrani
(1833-1905) acquistata nel 1983, e i Buoi al pascolo (1886) di Giovanni Fattori (18251908) aggiuntasi due anni dopo, nel 1985.
Nel gennaio del 1970 fu deciso di comprare un primo lotto della raccolta di opere
contemporanee appartenute ad Enrico Barfucci, compreso il ritratto in bronzo dello stesso
Barfucci eseguito dallo scultore Mario Moschi (1896-1971). Un secondo lotto si aggiunger
nellaprile del 1977. Lultima grande raccolta privata venuta a far parte del patrimonio della
Cassa di Risparmio nel 1996, in seguito anche questa passata allEnte, la serie dei 124
dipinti del pittore Fabio Borbottoni (1823-1901), che documenta il centro antico di Firenze
nei suoi punti pi caratteristici prima delle trasformazioni urbanistiche che avrebbero
modificato sensibilmente il volto della citt nella seconda met dellOttocento.
Molto spesso le nuove acquisizioni avevano come intento quello di sottrarre alla
dispersione opere notevoli legate alle comunit locali o di recuperarle dal mercato
nazionale ed internazionale: il caso della veduta raffigurante la Piazza di Mercato
Vecchio, attribuita a Filippo Angeli detto Filippo Napolitano (1587/1591 circa-1629/1630
circa) e battuta da Sothebys a Londra nel 1974, e del celeberrimo Compianto sul Cristo
morto del Perugino (1450 circa-1523) aggiudicato alla Cassa, sempre a Londra, nellestate
del 1990. Nel 1982 era il turno dellopera pi prestigiosa della Collezione: il grandioso
tondo di Filippino Lippi (1457 circa-1504), proveniente dalla famiglia dei principi Corsini,
che rappresenta la Madonna col Bambino e angeli.
Emanuele Barletti, Storico della Collezione

Programma di Social Media


Communication per In Collezione
Con levento In Collezione lEnte Cassa di Risparmio di Firenze ha colto loccasione per
avviare per la prima volta uno specifico programma strategico di azioni mirate allo sviluppo
della social media communication istituzionale, al fine di integrare, attraverso i nuovi
canali di comunicazione, la promozione e divulgazione delle propria attivit.
In particolare lEnte Cassa dar ampio risalto allevento su tutti i suoi canali social, in
particolare Facebook e il recente profilo Instagram, con appositi contenuti editoriali,
pertinenti e di valore, al fine di attrarre, acquisire e coinvolgere una target audience ben
definita e compresa. E stato messo a punto un piano editoriale che punta soprattutto sulla
pubblicazione di contenuti visivi (foto e video), formati che meglio si addicono a raccontare
la mostra e descrivere le sue opere.
Lobiettivo quello di coinvolgere sempre di pi i giovani nella fruizione e nella
partecipazione alliniziativa. Allo stesso tempo le azioni implementate sul web aiuteranno
anche lutenza a prenotare pi facilmente la propria visita: attraverso i canali social media
si approda direttamente ad unapposita pagina di prenotazione, dove, inserendo
pochissime informazioni di base, si potr scegliere data e fascia oraria di preferenza.
stata inoltre implementata una specifica sezione allinterno del sito dellEnte con una
pagina che descrive la mostra, una foto gallery, unapposita area stampa e un form per
prenotare la propria visita.
#incollezione
Tutti testi dei post social riferiti allevento conterranno lhashtag #incollezione, cos da
aggregare tutti i contenuti relativi alla mostra nel momento in cui un utente faccia una
ricerca legata a quellhashtag specifico.
#incollezione presente anche su tutti i materiali a stampa che pubblicizzano la mostra,
cos da invitare i visitatori al suo utilizzo ed ottenere cos materiali spontanei (foto, video o
post) ricercabili digitando lhashtag.
Su tutti i social media il nickname dellEnte @entecarifirenze cos da essere facilmente
memorizzabile e ricercabile.
www.facebook.com/entecarifirenze
www.twitter.com/entecarifirenze
www.instagram.com/entecarifirenze
www.youtube.com/entecarifirenze

You might also like