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Suppomiamo di avere due operatori (A, B) che misurano la stessa grandezza in

laboratori diversi, ottenendo risultati diversi:


A:

X A =X bA A

B:

X B=X bB B

( X best ( X ) : misure vere)

Vogliamo ottenere la migliore stima partendo dalle misurazioni di A, B. Affinch possa


fare ci, ovvero mettere in relazione

A ,

|X bAX bB|

XA

X B , necessario che sia:

condizione di discrepanza

PRIMO CRITERIO (MEDIA ARITMETICA):

X best =

X A+ X B
2

In questo criterio non si tiene conto della precisione (

A , B ), infatti esso valido

AB

solo quando

SECONDO CRITERIO (CRITERIO DELLA MASSIMA VEROSOMIGLIANZA):

X bA , X bB .

Devo valutare la probabilit che A e B trovino contemporaneamente

P ( X A ) : probabilit che loperatore A trovi il valore migliore possibile ( X bA


P ( XB )

Analogamente

1
P ( X A )=
e
2

P ( XB )

1
e
B

P ( X A , X B) =

XB
B

( X )
2
2

( XB )
2B

dx ;

P ( X A )

1
e
A

( X A )
2A

P ( X A ) * P ( XB )

1
e
A B

X A2 + 22 X A X B2+ 22 X B
+
A2
B2

con

X A
A

Il principio della massima verosomiglianza afferma che si ottiene


massimizza la probabilit di trovare contemporaneamente
caso bisogna minimizzare lesponente

quando si

X bA e X bB . Allora in questo

, derivando e ponendo uguale a 0. (La

P ( X A , X B ) decrescente, quindi sufficiente fare questo)

nostra

2 2 X A 2 2 XB
2 + 2 2
2
A
A B
B

X best

XA

X best

A2

XB

X best

B2

XA
2

X best =

= -2

X A
A

=0

-2

X B
B

di A e

1
B2

XB

A B2
1
1
+ 2
2
A B

X best =

X A W A+ X B W B
W A+ W B

peso di B.

Si pu estendere il concetto per N operatori:


N

XiW i

X best = i=1N

Wi
i=1

Incertezza sul risultato finale:

Xbest =

Wi
i=1

Miglior stima:

X =X best Xbest

=0

con = X best

che tiene conto dei pesi dovuti alle singole incertezze

W B=

media pesata, ponderata

A , B . Con

W A=

1
A2

peso

XA
Se

A B= (W A =W B=W ) X best=

XB
2

2
2

XAW +XBW
2W

X A+ X B
2

ottenendo la media aritmetica.


REGRESSIONE LINEARE
Solitamente si misurano coppie di grandezze. Supponiamo di misurare due grandezze X, Y
legate da una relazione lineare:

Y = A+ B X

Misuro una serie di valori, rilevo n coppie:

( X 1 , Y 1 ) , , ( X n , Y n )

Nel caso ideale, in cui X e Y non sono affetti da errori, ottengo una retta e i punti che trovo
appartengono alla retta (fig.a). Ma nella realt X e Y sono affetti da errore e si avr una
situazione del tipo riportato in fig.b.

La regressione lineare o linea di tendenza o best fit ci consente di ottenere la migliore


retta che meglio si adatta ai punti. Ci mettiamo nelle seguenti ipotesi:
di errori) e
avranno una

y =cost .
Xb

e una

x =0 (X priva

Le nostre incognite sono A e B, queste

. Le costanti A e B ci consentono di trovare la retta dei

minimi quadrati o linea di regressione. Si otterr una linea di incertezza sempre


uguale. Supponiamo di aver trovato A, B veri:
c sempre.

Y i= A+ B X i

vero; tuttavia lincertezza

P A, B (Y 1)

1
e
y

(Y 1Y b)
2y

1
e
y

(Y 1 A B X 1)
2 y

PA, B (Y n)

1
e
y

( Y n A B X n)
2y

1
P A , B ( Y 1 , ,Y n ) n e
y

con

( Y i AB X i )2

2= i=1

2y

Dobbiamo minimizzare lesponente in funzione di A, B trovando la migliore retta che


approssima i nostri risultati: Principio dei minimi quadrati:

2
A

= -2

( Y i AB X i )

=0

2y

AN + B X i

Yi

(1)

(Equazioni normali)
2

= -2

X i ( Y i AB X i )

2
y

=0

A Xi+ B Xi

X iY i

(2)
Risolvo il sistema di due equazioni ( (1), (2) ) in due incognite (A, B) e trovo:

A=

B=

Y i X 2i X i Y i X i

N X i Y i X i Y i

Con

=N X 2i

- ( X )
i

Adesso definisco lincertezza totale sul risultato:

y=

1
( Y i AB X i ) 2
N

Nel caso di poche misure:

y=

1
2
( Y i AB X i )

N2

Dove N-2 sono i gradi di libert del sistema, infatti ho A, B che adesso sono note.

2A

X 2i

2y

N 2y

In tal modo abbiamo trovato la migliore stima e la migliore retta approssimante. Ma ci


chiediamo come i punti si adattano alla retta. Per far ci uso il COEFFICIENTE DI
CORRELAZIONE: indica quanto bene i punti vengono approssimati dalla retta
prescelta.

1 R 1 ;R

Se R = 1: massima probabilit che i punti si adattano alla retta


Se R

1 : esistono altri punti che si adattano meglio alla retta

Principio di funzionamento di un galvanometro


I galvanometri hanno massa grande rispetto agli oscilloscopi e misurano una corrente
continua. Si basano sulla seconda legge di Laplace: ho un conduttore di lunghezza L
attraversato da corrente I e immerso in un campo di induzione magnetica B , si avr
allora:

IL

la forza meccanica caratterizzata da modulo pari a

|F| = I L

sin

, direzione ortogonale al piano della lavagna e verso determinato con la regola della
mano destra.

Considero ora una spira rettangolare che pu ruotare attorno ad un asse verticale:

B=cost
Ognuno dei singoli tratti sottoposto a una forza

Lindice del galvanometro posto sopra la spira e in base a quanto si sposta la spira,
ho la mia corrente sulla scala. In arancio si ha una molla a spirale.

F BC

I BC

=-

F AD

Se la spira indeformabile rispetto alla forza applicata, allora le 2 forze si annullano


tra loro.

F AB

I AB

=-

FCD

Queste due forze non si annullano e generano anche una coppia motrice M.

(I tratti CD e BA sono entranti nel foglio)

|M |

=
I

FCD CE=F CD BC

FCD BC

sin

/2

B sin

AB BC

con

( 2 )
cos

=
=

sin

CE=BC

FCD BC

cos

AB

cos

( 2 )

=
con area spira

A=

AB BC
Il sistema ruota fino a

/2 e poi si blocca. Allora metto la molla a spirale in arancio

in modo da creare un momento antagonista


comprime questa molla dandomi

M'

'

M e cos quando il sistema ruota, si

e il sistema non arriva mai a

/ 2 ma si

blocca prima.

|M ' |

=K

'

con

' angolo di rotazione molla

Il sistema si ferma quando in posizione di equilibrio cio quando: |M |=| M '|

Quindi:

AB

cos =

'

I=

K
nAB

'
cos

non lineare

(n:numero spire)
Ma noi tendiamo a volerla lineare poich vogliamo una scala lineare, quindi voglio

cos =1 e in questo modo il sistema sar legato allangolo

' . Per farlo creo un

magnete con poli a simmetria cilindrica:

B qui verso l ' interno( rosso).

In azzurro ho le spire avvolte e nella parte centrale un

sistema di rotazione. In questo caso si ha

cos =1 poich la spira parallela al

campo magnetico (la spira trova B della stessa direzione). Allora:

I=

K
nAB

Principio di funzionamento del

galvanometro
Svantaggi:
Pu misurare correnti basse per principio costruttivo con
Tempo di risposta

tR

= 12 s

I max = 50

va bene per misurare correnti continue ( cio

appena entra la corrente dentro lo strumento e questultimo acquista la posizione


relativa alla corrente passano 2 s)
Resistenza interna
Vantaggi:

rA

=1k

S=

d nAB
=
=cost
dI
K

Quindi in qualunque punto lo strumento risponde sempre alla

stessa maniera

Vediamo come possibile migliorare gli effetti del galvanometro e


quindi aumentare la portata, cio il massimo valore misurabile
I max ,

cercando nel frattempo di avere una resistenza pi piccola

possibile:
Introduco una resistenza di Shunt Rs in parallelo

Calcolo la resistenza in parallelo, ovvero


la resistenza che globalmente incontra la corrente.

R = {{r} rsub {A} {R} rsub {S}} over {{r} rsub {A} + {R} rsub {S}}

< ( r A, RS )

ottengo una resistenza pi piccola e quindi un minore errore di inserzione (primo


vantaggio).
Inoltre

RS < r A , questo fa s che la corrente circoli nel ramo contenente

in piccola parte in

Progetto

RS =

rA
n1

RS

e solo

r A . Posso quindi avere I in ingresso maggiori rispetto a 50

A .

con n numero intero scelto da noi, allora si ha:

R = {{{{r} rsub {A}} ^ {2}} over {n-1}} over {{r} rsub {A} + {{r} rsub {A}} over {n-1}}

rA
n

ecco di quanto si abbassato il valore della resistenza

Ora vediamo la corrente I che pu circolare:

I =I A + I S

Quindi:

IA
IS

RS
rA

=n

IA

ho aumentato di n volte

r
I =I A 1+ A
RS

( )

rA
rA
n1

( )

I A 1+

lampiezza misurabile, amplificando quindi la scala (secondo vantaggio).


Allora anzich tararlo con

I max

, posso tararlo con n

I max .

A partire dal galvanometro posso ottenere lamperometro e il voltmetro.


AMPEROMETRO
Senza lo strumento:

In condizioni reali (dette anche ideali qui):

r g resistenza interna del generatore


strumento.

IR

Vg
rg + R

con

e R resistenza del circuito su cui vado a collegare lo

Con lo strumento di misura:

I MIS

r g + R+ r A }
Vg

r g + R+ r A right )
V g=I MIS

r g + R+ r A right )} over {{r} rsub {g} +R}


I MIS
I R =
I MIS I R solo se

e lo sostituisco in

IR

r A } over {{r} rsub {g} +R} right )


1+
I MIS

> I MIS

r A 0 . Per questo riduciamo la resistenza e quindi ottengo che

I R I MIS .
VOLTMETRO
Come facciamo a misurare le tensioni?

V max

I max

r A = 50*

10

10

=50 mV

Si cambia scala:

Adesso per aumentare la tensione misurabile e quindi migliorare lo strumento,


inserisco Rs in serie:

V =V max=I max ( r A + Rn )
I max r A

= RV I max

= I max ( r A +r A nr A ) =
con

Rn=( n1 ) r A

= n
e

RV =n r A

Per misurare la resistenza di un circuito uso il metodo voltamperometrico e uso un voltmetro per la V e un amperometro per
la I. R=V/I
Esistono due modi per applicare questo metodo:
1

Il voltmetro qui sta misurando in parallelo la resistenza, quindi sta svolgendo bene la
sua funzione. L errore qui lo fa lamperometro.

Rreale

VR
IR

V V =V R

R
I A =I R + I V
I V =I R
RV
I R RV
=
R
I A =I R 1+
IV R
RV

R MIS

VV
IA

VR

I voltmetri hanno una

R
I R 1+
RV

RV 1 M

RV R R MIS

VR
IR

= RR

poich devo avere una resistenza di ingresso

grande se voglio un errore di inserzione piccolo. Tipicamente Rv prende il nome di


impedenza di ingresso.
2

Qui invece lerrore sul voltmetro.

V V =V R +V A

Rreale

I R=I A
VR
IR

Rreale

V V V A
IR

R MIS

VV V A

IA IA

= R MISr A

poich r A 0

Se R del sistema grande rispetto a

rA

Se R del sistema piccolo rispetto a

RV conviene usare il metodo 1

conviene usare il metodo 2

Come faccio a effettuare delle misure nel caso di correnti alternate?


Accoppio al galvanometro una termocoppia:
una giunzione di due metalli diversi che genera una differenza di potenziale
proporzionale alla temperatura.
Fisso il riferimento del giunto freddo, lo metto a contatto con acqua al punto triplo.

Circuito:

Isolo un tratto del segmento e lo metto in una bolla sotto vuoto per non fare
influenzare la temperatura da perturbazioni varie.
2
Calore generato Q=i R

i2

Quindi

QT V I
I

con

per effetto joule

con R=cost

I :corrente continua costante dopoil transitorio

problema di questo strumento: scala quadratica

Per evitare ci uso il diodo:

un componente elettrico che si comporta come una valvola in un circuito aperto.

Ho una corrente alternata con andamento sinusoidale:

Le semionde positive passano, quelle negative vengono bloccate dal diodo:

In assenza del diodo ho un valore medio nullo (prima figura) che ha piccole variazioni
intorno allo zero

I med=

2
2 2
I = I eff
max

I eff =

I max

con

I eff

la corrente efficace, corrente continua che genera sul conduttore lo stesso

effetto della corrente alternata corrispondente. (Quanto visto vale per un singolo
diodo)
Taro in

I eff :

Per migliorarla posso mettere un ponte a 4 diodi:

La semionda positiva segue il percorso indicato dalle frecce nere a causa dei diodi, la
semionda negativa segue il percorso indicato dalle frecce rosse a causa dei diodi.

Il ramo del galvanometro percorso nello stesso senso (sia dalle frecce nere che
rosse), come se le onde negative sono ribaltate: effetto raddrizzatore

In rosso: con strumenti pi moderni si ha un segnale raccordato, pseudo(semi)


continuo.
(Qui

I m due volte pi grande..(?))

OSCILLOSCOPIO

Quello che sorregge gli elettroni ha massa trascurabile perch con gli elettroni.
Trascuriamo gli errori di attrito e di isteresi.
Abbiamo 2 cilindri:
Un catodo pi piccolo elettronegativo: elettrodo negativo. Nelle pareti esterne del
cilindro si ha una sostanza che se riscaldata, grazie alla resistenza (filamento), emette
elettroni che partono dal suddetto cilindro.
Laltro cilindro/catodo (griglia, Blanc) pi grande pi elettronegativo e racchiude il
primo. Fa s che gli elettroni emessi dal primo cilindro non si disperdono ma
fuoriescono orizzontalmente verso lo schermo, grazie alle pareti, limitandone il moto.
(pi elettronegativo e meno elettroni riescono ad arrivare allo schermo)
Schermo: carico positivamente, cos attrae gli elettroni. Inoltre ha una sostanza
fluorescente in modo che quando colpito dagli elettroni si illumina.
Per comprimere il fascio di elettroni uso una coppia di anodi: il primo un anodo
acceleratore che accelera gli elettroni, infatti molto positivo
dalla nuvola

elettrone attirato

aumenta la sua velocit; il secondo un anodo focalizzatore che

conferisce una direzione agli elettroni, infatti gli elettroni hanno una posizione legata
alla propria energia

vogliamo fare in modo che abbiano tutti la stessa energia

li comprimiamo, stringendo il fascio. Si dice che ho focalizzato. Per ogni anodo

ho una manopola per regolare sia la velocit e quindi lintensit, sia la messa a fuoco.
Placchette deflettrici: le uso perch il campo elettrico fa variare la posizione degli
elettroni nel fascio. Mi consentono di direzionare il moto degli elettroni. Creano un

campo elettrico E=V/d


verso la placchetta positiva. Cosa vedo sullo schermo?
Se tensione costante positiva:

Quindi misuro direttamente lampiezza della tensione V.


Se tensione costante negativa:

Lelettrone si dirige

Se corrente alternata:

Punti che si illuminano verso lalto e verso il basso, in ogni punto c tensione, in ogni
punto si accende. In questo caso noi vediamo una retta verticale che congiunge tutti
questi punti.
Placchette deflettrici orizzontali: le uso per far spostare il punto da sinistra a
destra.
Immagino inizialmente di usare solo le placchette deflettrici orizzontali senza quelle
verticali. Linput a dente di sega:

Se unisco gli effetti delle due placchette:

necessario sincronizzare linput nelle placchette deflettrici verticali con quello delle
placchette deflettrici orizzontali.
Nella realt per leccitazione a dente di sega non arriva istantaneamente da + Vx a
Vx, ma impiega un certo tempo.

In rosso: pezzo spurio.


Per evitare il problema visto, entra in gioco il circuito Blanc. La griglia diventa talmente
negativa che non fa passare il fascio di elettroni e non si vede pi come in rosso.
Secondo problema: cosa succede se i segnali non sono in fase?

Si crea una sovrapposizione di tratti di sinusoidi tale che nello schermo non riesco a
leggere pi niente.
Per risolvere questo problema, uso il trigger: questo blocca il dente di sega (fermo a
Vx) e non lo fa partire fino a quando la sinusoide (segnale) arriva alla posizione di
partenza.

Non vedr tutta la sinusoide ma ne vedr chiaramente almeno un pezzo. Quello che si
fa nella pratica modificare la pendenza del dente di sega in modo da vederne di pi
(osservando il segnale per un intervallo di tempo maggiore).

DISPOSITIVI ELETTRO-OTTICI PER MISURE DI LUNGHEZZA E


SPOSTAMENTO
Vi sono numerosi dispositivi per misurare spostamenti che
combinano principi ottici ed elettronici. Ognuno di essi progettato
per una specifica classe dapplicazione,ma tanti hanno in comune il
vantaggio generale della misura ottica, unoperazione senza
contatto con una forza esercitata trascurabile sulloggetto, in
quanto lemissione radiativa della luce minuscola. I laser sono alla

base di molti sistemi di misura di questo tipo, usati sia nellindustria


sia nei laboratori di ricerca. Uno degli strumenti che adotta il laser
riportato in fig.1. In esso un solo raggio laser (elio-neon) molto
stretto viene lasciato scorrere sullarea di misura da un prisma a 5
lati che resta alla velocit di 1000 rpm fornendo una traccia
luminosa di misura ogni (1/150) di secondo. Una speciale lente
collimatrice produce dei raggi paralleli che spazzano nellarea di
misura ad una velocit lineare proporzionale alla velocit di
rotazione del prisma. Quindi la posizione delloggetto da misurare
allinterno dellarea di misura non critica. Se, infatti, il corpo da
misurare si muove mentre viene colpito dai raggi potrebbe produrre
un errore di misura; tuttavia, a causa della grande velocit del ciclo
di misura tale possibilit derrore si riduce moltissimo. In merito
allombra creata dalloggetto, la tensione duscita del fotorivelatore
mostra una tacca, la cui ampiezza nel tempo proporzionale alla
larghezza delloggetto nello spazio. La stima di questo intervallo di
tempo (effettuata tramite un contatore elettronico) resa pi
precisa effettuando una doppia differenziazione del segnale emesso
dal fotorivelatore. Un solo oscillatore (generalmente da 18 MHz)
usato sia come orologio del contatore che come riferimento di
frequenza alternata per il motore sincrono che fa ruotare il prisma.
Pertanto, lo spostamento nella frequenza di oscillazione provoca
una variazione sia della velocit del motore che della base dei
tempi del calcolatore, che si annullano vicendevolmente.
Laccuratezza di misura di un dispositivo di questo tipo pu
raggiungere i 2,5

m.

(Fig.1) Strumento a prisma rotante (fin qui da Luca Corallo)


Consiglio di leggere anche le dispense per qualche dettaglio in pi:

TRASDUTTORI CAPACITIVI DI SPOSTAMENTO


C= 0 r

A
d

dove 0 costante dielettrica del vuoto, r costante dielettrica del


mezzo, A superficie armature, d distanza armature
Si possono ottenere trasduttori facendo variare una delle
componenti dellequazione precedente in funzione dello
spostamento.

Variazione di A:
C= 0 r

Axy
d

dC

S= dA

0 r
d =cost

Variazione di d:
C= 0 r

A
d+x

dC

S= d (d)

(Conviene far variare o A o )

1
2
d

andamento iperbolico

Variazione di r :
a
r

x
r l( d )

C= y 0

dC
S= d r

CIRCUITO DI MISURA

0 A
= d =cost

e 0=e C E=iR=

d (C e C )
dq
R=
R
dt
dt

BANCO INTERFEROMETRICO
E: prisma a deviazione costante
Lampada al cadmio: R=rosso , V =verde , Vi =violetto

f = b/a noto per costruzione

h=( m+ f ) n =( mn ) + f =( M + f )
2
2
2 2
2

con M e h incognite

Quindi, facendo passare rosso, verde e viola:


h=( M R + f R )

R
2

h=( M V + f V )

V
2

h=( M Vi +f Vi)

Vi
2

( M R + f R ) 2 =(M V + f V ) 2

( M V + f V )= ( M R + f R )

(1)

e analogamente

( M Vi +f Vi ) =( M R + f R )
(f= f

M,f

Vi

(2)

?)

Faccio una misura approssimativa di h:


h=( M R + f R )

R
2

M R

R
2

M R=

2h
R

(*)

Creo una tabella con tre colonne, una per ogni luce:

f R : valore osservato, noto e preciso (parte dopo la virgola),

giusto sicuro
MR:

misurato in precedenza con una precisione pi scarsa (*)

Se f V e f Vi

(anchessi partono dopo la virgola) sono giusti pure (essi

derivano dal calcolo, quindi non sono corretti in generale), mi


fermo; se no, aggiungo a

MR

ununit: calcolo iterativo. E cos via.

Ma quando ho fatto passare la luce ho trovato f V e f Vi (?).

Alla fine

f R , f V e f Vi

M R , M V e M Vi .

h=( M R + f R )

R
2

(centesimo di mm)

corrispondono a valori corretti e anche

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