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SUNTO

ILIADE di Omero - Libro nono - Prove di traduzione interlineare


con note grammaticali e vocabolario essenziale in linea.

Riccardo
Progetto di traduzione integrale dellIliade di Omero

ILIADE
Libro IX

Iliade - LIBRO NONO


Ambasceria ad Achille. Preghiere.
1

1
1 :
Cos dunque i Troiani facevano la guardia (da ); gli Achei invece
2
2 ,
possedeva un terribile, sovrumano (da , , ), sgomento, panico (da , ), compagno
della gelida (da , , ,) paura,
3
.
e tutti i migliori erano colpiti (come da = , Ep. perf. pass. ) da un insopportabile
(da , ) dolore (da , , ).
4

PARAGONE Come due venti sconvolgono, sollevano (da ), il mare pescoso (da , ,
),
5
,
Borea e Zefiro, e questi entrambe soffiano (da ) dalla Tracia,
6
:
quando giungono allimprovviso (da , = , avverbio): e allo stesso tempo (da , =
) londa nera, scura (da , , )
7
, :
si solleva, si gonfia (da oppure ), e molte alghe (da , , ) riversa, sparge lungo
(da , di solito davanti a vocale, ma anche consonante; davanti a consonante ( , ),
prep. con laccusativo) la linea del mare;
8
.
allo stesso modo lanimo era diviso, spaccato (da ), nel petto degli Achei.
9

Agamennone, colpito (come da = , Ep. perf. pass. ; vedi 9.3) nel cuore da una
grande pena, tormento (da , , , in Omero sempre una pena dello spirito),
10

andava avanti e indietro (da ), ordinando agli araldi dalle chiare, acute voci (da , )
11
,
di chiamare, di convocare (da ), allassemblea ciascun uomo per nome (da , avverbio ,
()),
12
: .
e di non gridare; ed egli stesso tra i primi era impegnato, si dava da fare (da , ).
13
3 :
Sedevano (da ) in assemblea addolorati, afflitti (da ); Agamennone
14

si alzava (da , in tmesi con del verso precedente) versando pianto (da , , = )
come una fontana di acqua scura (da , )
15
:
che versa lacqua scura (da , , ) gi da una roccia (da , Ion. ed Ep. , ) ripida,
scoscesa (da , , , , qualcosa come accessibile alle capre);
16
4 :
cos egli, sospirando profondamente, tra gli Argivi diceva parole:
17
5

Paragone

[] (o ) la tipica formula di ripresa: la troviamo nei libri 12, 16, 18, 20, 22 e 23. I Troiani sono di guardia
presso la tomba di Ilo, come da 10.414-5 ( , , /
). scesa la notte (8.485-6), e gli Achei sono al sicuro allinterno del muro.
2 Ricordiamo 2.599-600, dove laggettivo utilizzato nel senso di divino a proposito dellarte del canto: /
.
3 Da , poet. , , (Il.8.199, etc.), forme utilizzato in epica e dai poeti lirici secondo quanto il metro richiede.
4 fa parte di un interessante sistema formulare di cui si vedono esempi in 1.364 (Achille) e 4.153 (ancora
Agamennone), sempre nella stessa posizione.
5 Relativamente al segmento 11-28, si noti quanto segue:

9.17 coincide per esempio con linizio del discorso di Nestore in 2.79, ma anche con 22.378, 10.533, 23.457, 11.276,
11.587;

9.18-25 coincide con 2.111-118;

9.26-8 coincide con 2.139-41.


Non plausibile (Kirk) che qui Agamennone venga rappresentato mentre utilizza deliberatamente le stesse parole utilizzate in
occasione di un precedente fiasco; n - a dispetto di circostanze in effetti pi appropriate ne consegue lo stesso risultato; ora le
truppe rimangono ferme. Per quanto concerne almeno Agamennone, si deve ritenere che la ripetizione sia accidentale.

29

O amici, guide (da , , ) e comandanti (da , (), da , proteggo,


governo, domino su, usato da Omero solo in forma participiale sostantivata, appunto , , )
degli Argivi,
18

Zeus figlio di Crono fortemente mi ha legato, mi ha inchiodato (da ), ad una disgrazia, rovina (da
, ), pesante,
19
,
malvagio, spietato (da , , , fem. in Omero), che prima a me ha promesso (da
) ed ha confermato con un cenno di assenso del capo
20
,
che distrutta (da ) Ilio dalle forti mura avrei fatto ritorno (da ),
21
,
mentre ora ha deciso, ha architettato (da ), un malvagio inganno (da , ), e mi spinge
22
, .
inglorioso, con una cattiva fama (da , ), a ritornare (da ) ad Argo, dopo che tanta
gente ho fatto morire (da ).
23
,
Cos, in qualche modo, destino che sia caro a Zeus potentissimo (da , , ()),
24

che di molte citt ha distrutto, ha abbatturo (da ), le rocche
25
: .
e ancora (ne) distrugger; la sua potenza, il suo dominio (da , Ion. ed Ep. , , ,
entrambe le forme in Omero), infatti supremo, grandissimo.
26
:
Ma suvvia, come io ordino obbediamo, persuadiamoci tutti;
27
:
fuggiamo con le navi verso lamata, la nostra, terra patria;
28
.
non conquisteremo infatti pi Troia dalla ampie strade ! .
29
, .
Cos diceva, e quelli, tutti, rimasero in profondo silenzio.
30
:
A lungo rimanevano silenziosi (da , solo con il nominativo plurale , e neutro ), afflitti, i
figli degli Achei;
31
:
dopo un lungo momento (da ) tra di loro prende la parola Diomede, valente nel grido di guerra:
32
,
O Atride, prima di tutto disputer con te, che sei fuori di senno (da , solo al presente),
33
6 : .
come diritto, com consuetudine, o signore, in assemblea; e tu non ti arrabbiare, non ti risentire (da
) assolutamente.
34

In principio, per primo, tu mi hai screditato (da , con il dativo della persona e laccusativo della
cosa) tra gli Achei quanto a coraggio (da , ),
35
7:
dichiarando che ero imbelle (da , , poet. per ) e senza coraggio (da , ,
, ); ma tutte queste cose

In
assemblea
la
discussione
aperta e
libera

comunque difficile ignorare questa coincidenza, ed accettare che la ripetizione di questi versi (probabilmente come parte della
tradizionale caratterizzazione di un comandante scoraggiato, oppure di Agamennone in particolare) rappresenti anche per il poeta
una coincidenza. Comunque il fatto che sia abbastanza facile vedere lironia della situazione Agamennone che ora propone
seriamente quello che prima aveva proposto come inganno non deve oscurare alcuni punti:
(i) il testo non contiene alcun indizio che il precedente passaggio fosse nella mente del poeta (un tale comment sarebbe
stato appropriato allinizio del discorso di Diomede in 32 sgg.;
(ii) il rumoroso silenzio che circonda eventi precedentig pi tipico dellIliade che non il fatto di sfruttare riferimenti a
ritroso;
(iii) il riutilizzo di blocchi di versi in in contesti molto differenti parte della tecnica omerica di costruzione di una scena.
Questo non implica che un passaggio non possa richiamare un contesto precedente (si veda il verso 34), ma solo che un tale
richiamo pu s venire letto nel testo, ma a rischio di sovra-interpretare E comunque deve appoggiarsi su uneffettiva
corrispondenza tematica, e non solo sulla ripetizione verbale. Agamennone proporr la ritirata ancora una terza volta in 14.65-81,
dove sar Odisseo a guidare gli obiettori. Se un Agamennone scoraggiato fa parte della tradizione, allora per un uditorio attento,
colto, lironia non doveva essere tanto nel presente passaggio, quanto piuttosto nel libro 2.
6 Letteralmente questa la consuetudine .
7 Diomede si riferisce ai rimproveri di Agamennone in IV, 370-400.

50

36
.
le conoscono (da ) tra gli Argivi sia i giovani che i vecchi.
37
8 :
A te il figlio di Crono dai pensieri tortuosi, accorti, diede una sola cosa tra due:
38
,
a te diede, con lo scettro, di essere onorato (da ) al di sopra di tutti,
39
, .
ma non ti diede il valore, il coraggio, che pure lautorit, lautorevolezza (da , Ion. ed Ep.
, , , entrambe in Omero) pi grande.
40

E cos, o sciagurato, tu davveri, in qualche modo, supponi (da ) che i figli degli Achei
41
9 ;
siano imbelli e senza coraggio come dici ?
42

Ma se il tuo stesso cuore cos fremente, ansioso (da , Ep. - (come sempre in Omero), si
veda 1.173; solo qui e in Odissea 17.21 con e infinitiva), di ritornare,
43
: ,
vai, vattene (da ); la trada (del ritorno) presso di te, e le tue navi vicino alla (riva del) mare
44
, .
stanno, quelle che, moltissime, in gran numero, ti seguivano da Micene.
45

Ma gli altri Achei dai lunghi capelli rimarranno (da )
46
. 10
fino a quando riusciremo distruggeremo (da ) Troia. Ma anche questi
47
:
se ne vadano pure con le navi verso la loro terra patria,
48

e allora noi due, io e Stenelo, combatteremo fino a quando la rovina, la fine (da , Ep.
(sempre cos in Omero), , indeclinabile),
49
: .
di Ilio avremo trovato: infatti con un dio, con (laiuto del) dio, siamo venuti (da ) .
50
,
Cos diceva, e quelli, tutti, allora applaudivano (da ), i figli degli Achei,
51
.11
approvando, ammirando (da ), il discorso di Diomede domatore di cavalli.
52
:
Stando in piedi di loro, in mezzo a loro parlava il cavaliere Nestore:
53
,
O figlio di Tideo, in sommo grado, pi di tutti (da , qui usato assolutamente, come avverbio: questo
uso solo in epica, e di solito con anastrofe), in guerra sei pi forte,
54
.
e in consiglio eri (da e , come copula) il migliore fra tutti quelli della tua et (da ,
, , ).
55
,
Nessuno, quanti sono gli Achei, disprezzer, biasimer (da ), questo tuo discorso,
56
: .
n parler in senso contrario; per non hai raggiunto (da ) la fine (da , , ) delle tue
parole, del tuo discorso.
57
12 ,
E in verit, certamente, sei anche, per di pi, giovane, potresti essere anche mio figlio,
58
:
il pi giovane (da , , : termine dellepica, = , generalmente accettata la
connessione del termine con portare le armi (), anche se il suo uso per il femminile lascia pansare
che questa connessione non dovesse pi essere sentita) per nascita (da , , Ion. , , , Ep.
dat. ): eppure dici (da , con il duplice accusativo) cose sensate (da , il termine
applicato a personaggi subordinati, o giovani, saggi, assennati, che conoscono la loro posizione)
59
, .

letteralmente significa 'in due modi, tra due modi, tra due azioni', quindi una cosa e non l'altra: altrove l'avverbio
confinato all'utilizzo con .
9 Si veda il verso 35.
10 () intensifica limperativo : si veda il verso 262, e lidioma comune .
11 Si noti che 50-1 = 7.403-4.
12 Qui enfatizza laffermazione che segue.

ai re, ai capi degli Achei, dal momento che hai parlato in modo opportuno, a proposito.
60
, ,
Ma su, io, che di te mi vanto di essere pi vecchio,
61
:
dir (da ) e spiegher (da ) ogni cosa: e nessuno
62
, .
il mio discorso potrebbe disonorare, non prendere in considerazione, neppure il potente Agamennone.
63
13
Senza famiglia (da , , Ion. per , nel senso di non appartenere ad un clan, ad un
gruppo familiare ()), senza legge, empio (da , anche , , questultimo pi
corretto in prosa), senza casa, senza focolare (da , , ()), colui
64
.
che ama (da , con il genitivo della persona, propriamente nel contesto di una assione sessuale,
come sempre in Omero) la guerra civile, intestina (da , ), agghiacciante, terribile (da
, , , = ).
65
14
Ma ora davvero obbediamo alla notte scura,
66
15:
e prepariamo (da ) le cene (da , ); tutte le sentinelle (da , , , poet.
per , al pl.)
67
16.
si dispongano (da ) lungo la trincea scavata (da , , ), fuori (da , con il genitivo)
dal muro.
68
:
Ai giovani ordino queste cose: per in seguito, dora in avanti,
69
: .
o Atride, tu prendi invece il comando; tu infatti sei il re pi autorevole, il comandante supremo.
70
: , .
Offri (da ) un banchetto agli anziani: opportuno da parte tua (da ), non da parte tua
inopportuno (da , ).
71
,
Le tue tende (da , Ion. -, ) sono piene (da , , , pl. , , ; Ion.
, -, -; Ep. , , , Omero utilizza quasi sempre questultima forma; con il genitivo) di
vino, che le navi degli Achei
72
:
ogni giorno (da , , , () poet. per ) portano dalla Tracia sul mare spazioso;
73
, .
hai ogni genere di accoglienza ospitale (da , , = : il senso che Agamennone ha tutto
quel che serve per onorare gli ospiti), e regni sul molta gente.
74

E quando in molti si saranno riuniti (da ), darai retta (da ) a colui che il migliore
75
: 17

13

Si noti laccumulazione di termini negativi.


A questo punto la deve prendere qualche decisione, quindi il poeta fa avanzare a Nestore due proposte piuttosto innocue:
preparare il pasto serale ed organizzare una guardia fuori delle mura; ma le sue vere intenzione sono altrove, in quanto Nestore
vuole che si riprendano contatti con Achille. Si noti la coerente caratterizzazione di Agamennone: se ora gli venisse fatta in piena
una proposta in questo, una proposta che risulterebbe davvero umiliante, Agamennone potrebbe reagire e risponde come
fatto nellassemblea nel primo libro (1.24 sgg. e 101 sgg.). Nestore perci opta per una cena in privato dei .
15 Si veda 8.502-3.
16 Questo verso (si veda anche 8.213-4), insieme al verso 87, , lindicazione pi chiara che il
poeta pensa alla trincea come scavata ad una certa distanza oltre il muro, e non immediatamente adiacente alla base esterna del
muro, come la trincea o il fossato di un castello medievale o di una citt murata: 18.215, []
, immagina la stessa disposizione, e lo stesso si dica probabilmente - per il difficile passaggio 8.213-16. Il vantaggio in
termini di strategia militare tenere il nemico lontano dal piede del muro, ed aumentare laltezza effettiva dello stesso e la
convenienza di costruire il muro utilizzando il materiale estratto dalla trincea (si veda Tuc. 2.78) condannano la soluzione omerica.
Si veda comunque 12.65-6, dove la trincea tiene i carri troiani a debita distanza. La posizione del muro e della trincea sono stati
inizialmente concepiti in 7.341 e 7.440 come adiacenti (, ), ma limmagine cambiata in 8.213-5, dove la trincea
divenuta una specie di opera in terra esterna che protegge un estero place d'armes davanti al muro, unimmagine che viene
mantenuta da questo punto in Avanti, si veda 10.126-7 con 194, 11.47 sgg., 12.85, 16.369, 18.215.
17 La costruzione di con laccusativo delle persone che sentono il bisogno, non grammaticalmente corretta, a meno che non
si debba intendere un o sottinteso), ma regolare, si veda 10.43, 11.606. Regolare il genitivo della cosa della quale si
stente la necessit.
14

63

79

89

18

consiglio di avr dato (da ): c molto bisogno, grande necessit (da , Ep. , gen. ,
, meno frequente al neutro), per tutti gli Achei
76
,
di (un consiglio) buono (da , , ) e avvenuto, scaltro (da , , , poet. anche , ,
, entrambe le forme nellepica), poich i nemici vicino alle navi
77
: ;
accendono molti fuochi: chi sarebbe contento (da , con laccusativo della cosa)di queste cose ?
78
.
Questa notte o distrugger, sar la rovina per (da ), lesercito, o lo salver (da ) .

.

Citazione

Non ha consorti, non legge, non focolare colui


Che si compiace di guerra intestina, agghiacciante.
79
, .
Cos diceva, e quelli molto, con attenzione, lo ascoltavano, e gli danno retta, gli obbediscono.
80

Le sentinelle con le armi si precipitavano fuori (da , in tmesi)
81
,
intorno a Trasimede, figlio di Nestore, pastore di popoli,
82
18
e intorno ad Ascalafo e Ialmeno, figli di Ares
83
,
e intorno a Merione ed Afareo e Deipiro,
84
.
e intorno al divino Licomede, figlio di Creonte.
85
,
Sette erano i comandanti delle guardie, delle sentinelle (da , , , anche ()), e con
ciascuno cento
86
19 :
giovani marciavano allineati, ordinati, tenendo nelle mani le lunghe aste;
87
20 :
andati, prendevano posto, si sedevano (da ), tra il fosso e le mura;
88
, .
qui accendono (da ) il fuoco, e ciascuno preparava i pasti della sera (da , ).
89

LAtride radunava, faceva venire tutti insieme (da , , in Omero sempre al plurale) gli anziani
degli Achei
90
, .
alla (sua) tenda, e di fronte a loro faceva preparare, faceva imbandire un pasto copioso, che soddisfa
lanimo.
91
.
Quelli allungavano (da ) le mani sui cibi (da , , , al plurale , nel senso di cibo,
vettovaglie, freq. in Omero, spec. nellOdissea, nel verso
, vedi 1.149) pronti (da , , anche femm. in Omero), apparecchiati, serviti (da
).
92
,
Quando infine si sono liberati (da , in tmesi) del desiderio (da , , acc. ) di bevanda (da
, , ) e di cibo (da , , ),
93

a loro il vecchio, primo fra tutti (da , , ), cominciava a tessere (da ) un piano (da
, , gen. ),
94
, :
Nestore, di costui anche prima, in passato, il consiglio era sembrato il migliore;
95
:21
questi, pensando al loro bene, si mette a parlare, e dice:
96

O gloriosissimo figlio di Atreo, sire di uomini, Agamennone,

Qui non un epiteto onorifico, come potrebbe essere il plurale di , ma una reale descrizione dei due
personaggi, si veda 15.112.
19 Qui va associato ad del verso precedente.
20 Avverbio , Ep. . Si deve intendere , = , tra, nel mezzo di con il genitivo.
21 Si noti 9.92-5 = 7.323-6. 9.92 verso formulare frequente: anche 2.432, 1.469.

97
, ,
con te, in te, finir (da ), con te comincer, dal momento che di molte
98

genti tu sei sovrano, e a te Zeus ha consegnato, ha messo nelle palme delle mani (da , Ep.
()),
99
, .22
lo scettro e delle regole, delle consuetudini (da , , vecchio Ep. gen. ), affinch comandi
(da ) su di loro.
100
,
Quindi bisogna che tu, pi di tutti gli altri (da , usato assoluto, come avverbio), dica una parola ed
ascolti,
101
23 ,
e porti anche a compimento per un altro, quello che il cuore, la mente, lo spinga (da )
102
: .
a dire, a proposito, a buon fine: da te dipender (da , con nel senso di dipendere da
qualcuno) quello che egli inizi, proponda (da ).
103
.
Adesso, a questo punto, io parler come a me sembra essere per il meglio.
104

Nessun altro infatti concepir (da ) un piano, unidea (da , , , Att. contr. , gen. :
Omero utilizza la forma sontratta solo una volta al nominativo in Odissea, 10.240), migliore di questa,
105

quale io vado pensando, ideando, sia gi prima, sia ancora anche adesso,
106

gi da quel momento, quando (tu) stirpe di Zeus la fanciulla Briseide,
107

nonostante Achille fosse adirato, andasti per prendere (da ) dalla tenda
108
:
in alcun modo secondo il nostro parere, il nostro consiglio; moltissimo, in sommo grado, infatti io te
109
: 24
dissuadevo, cercavo di dissuadere (da ); ma tu al tuo cuore, al tuo spirito superbo
110
25, ,
cedendo (da ), luomo pi valoroso, cui gli stessi immortali hanno fatto onore (da ),
111
, :
hai disonorato, infatto dopo aver(lo) preso ti tieni il (suo) dono; ma ancora anche adesso
112

pensiamo (da ) a come persuaderlo, dopo averlo placato (da , con laccusativo della
persona ed il dativo del modo)
113
.
con doni gentili, graditi (da , , ), e con parole suadenti (da , , ) .

22

Vedi 2.206.
Qui abbiamo due possibilit, nel determinare loggetto di : pu essere dal verso 100, interpretando quindi
come ogni volta che; oppure pu essere lo stesso (letto in questo modo), e quindi la proposizione stessa loggetto. Si
veda 1.41 o 1.504 per il dativo che segue : .
24 Si noti in la combinazione di e , dove per chiaramente laccento su -.
25 (e il pi frequente ) vale come superlativo di , ma combinato in qualche modo con lidea di
autorevolezza, di autorit. Sempre in questo verso, intensifica laggettivo che precede.
23

La risposta di Agamennone in 114-61 mette in chiaro quattro punti:

in primo luogo, Agamennone ammette (115-18) di essersi fatto prendere da ;

in secondo luogo, egli nomina (119-40) lo , la ricompensa per la cattura di Briseide;

in terzo luogo, egli chiarisce (141-57) il modo in cui, per il futuro, intende onorare Achille;

infine, egli domanda (158-61) che Achille per parte sua riconosca la superiorit in grado di Agamennone.
I dono immediatamente offerti sono consegnati e il giuramento accettato in 19.243 sgg., a dispetto dellindifferenza di Achille
agli onori materialli dopo la morte di Patroclo.
Si noti che in tutto questo lungo discorso Agamennone riesce a non menzionare direttamente Achille neppure una volta. Cos
come nella riconciliazione ammesso che sia corretto interpretarla in questo senso che avviene nel libro 19 Agamennone non
si riferir mai direttamente ad Achille.
114

26

114
:
A lui risponde, di rimando, il signore di uomini Agamennone:
115
:
O vecchio, non assolutamente come qualcosa di falso (da , , ) hai denunciato, esposto,
enumerato (da ), le mie follie (da , , qui la follia che si commettere in seguito ad accecamento
o illusione, spesso questultima causato da un dio, come punizione);
116
, .
sono stato un folle, un cieco (da ), n io stesso lo nego (da ). Alla pari (da , preposizione
con il genitivo, in Omero spesso per indicare una equivalenza) ora di molti
117
,
eserciti, uomini, luomo, che Zeus ami con il cuore, nel (suo) cuore,
118
, .
come ora onora (da ) costui, e sottomette, opprime lesercito degli Achei.
119
,
Ma dal momento che sono stato cieco, obbedendo, dando retta (da ) a impulsi, a passioni (da ,
, gen. , pl. , gen. , dat. ), funesti, infausti, luttuosi (da , , ),
120
.
in cambio voglio fare ammenda, dar(gli) soddisfazione (da ), e dargli (da ) un compenso
infinito.
121
26
Davanti a tutti voi enumero, elenco (da ), i nobili, preziosi doni:
122
, ,
sette tripodi (da , ) nuovi, che non hanno mai toccato il fuoco (da , ), dieci talenti (da
, : pesi doro di valore a noi sconosciuto) doro (da , ),
123
,
venti lebeti (da , , ) scintillanti (da , , , , ()), dodici cavalli
124
, .
solidi, vigorosi (da , , ), che vincono gare, vittoriosi (da , , Ep. -), che hanno
vinto (da ) premi (da -, Ep. e Ion. = - ; , , lotta; gara; premio della lotta, gara)
alla corsa (da , , , dat. pl. , Ep. ; designa la velocit con i piedi, con le zampe, nelle
gare).
125
,
Non sarebbe, non potrebbe essere, povero (da , da , letteralmente senza bottino, senza
premio), luomo che abbia tutte queste cose,
126
,

In 121-30 Agamennone elenca i doni che intende preparare per Achille allo scopo di fargli cambiare atteggiamento. Avendo a che
fare con una personalit come quella di Achille, molte cose possono andare storto, cos Agamennone vuole essere sicuro che
nessuno possa accusarlo di meschineria, e di avarizia: eccolo quindi elencare pubblicamente i doni.
Per altre liste di doni, che esemplificano quello che nel mondo omerico era considerato ricchezza:

in Iliade 8.290-1 (tripodi, cavalli, concubine); 24.229-34 (tessuti/abiti, oro, tripodi, e coppe);

in Odissea 4.128-35 (vasche, tripodi, oro, conocchie, e cesti); 8.392-3 (tessuti/abiti, oro); 9.202-5 (oro, crateri, vino);
24.274-7 (oro, crateri, tessuti/abiti-7).
Per limitare la lista ai soli poemi omerici. Agli oggetti convenzionali (oro e tripodi) vengono aggiunti oggetti che si pensa il donatore
abbia a disposizione, quali cavalli (124) e schiavi (128). Si capisce da 1.128 ed 1.213 che una ricompensa ragionevole per una
semplice perdita, quando il donatore ed il ricevente sono ad un livello di ricchezza comparabile, il triplo o il quadruplo. Priamo,
anche in circostanze disperate, offre a Achille (in aggiunta ad un completo guardaroba e ad una speciale ) non pi di due
tripodi e quattro . Lofferta di Agamannone dunque, come le circostanze richiedono, intesa come unofferta irresistibile.
Questo importante, dal momento che si deve chiaramente riconoscere che Achille non ha alcuna ragione pratica, materiale, per
un suo rifiuto. Per di pi, comportandosi in modo regalmente pi che generoso, Agamennone riafferma il suo stato di
, sempre un punto debole per lo .

141

27

n (sarebbe, potrebbe essere) povero, privo (da , , gen. , con il genitivo), di prezioso (da
, ) oro,
127
.
per quanti premi mi hanno portato, vinto (da ), i cavalli solidunghi.
128

Gli dar sette donne conoscitrici, esperte (da , , Ep. pre , part. femm. di ), di lavori perfetti,
129
27,
donne di Lesbo, che, quando egli stesso conquist Lesbo ben costruita,
130
, .
io scelsi, prelevai (da , inteso come bottino), (donne di Lesbo) che in bellezza (da , , Att.
, , ()) superavano (da ) il genere (da , , ()) delle donne, tutte le donne.
131
,
Queste (donne) io dar, e tra (queste) ci sar quella che prima gli prendevo, gli strappavo (da ),
132
:
la figlia di Brise: e far (da , in tmesi) un grande giuramento,
133
28 29,
che mai sono salito sul suo letto (da , ), n mi sono unito (a lei) (da ),
134
30 .
che costume (da , , antico Ep. gen. (in Omero la sola declinazione)) degli uomini, dei
maschi e delle femmine.
135
:
Tutte queste cose saranno subito, immediatamente, a (tua) disposizione, saranno presso (di lui) (da
); se poi in seguito
136
,
la grande citt di Priamo gli dei ci concedessero di saccheggiare (da ),
137

si riempia, si carichi (da ), in abbondanza le navi di oro e di bronzo
138
, ,
intervenendo, partecipando (da ), quando noi Achei divideremo tra di noi (da ) il
bottino (da , , , epico per , si veda il verso 125),
139
,
ed egli stesso scelga, si prenda (da ), venti donne troiane,
140
31.
le quali siano le pi belle dopo (da , con il senso di dopo, in una sequenza, con laccusativo) Elena
Argiva.
141

E se giungessimo, ritornassimo (da , con laccusativo) ad Argo Achea, mammella (da , ,
, propriamente riferita agli animali, qui diventa metafora di fertilit) di terra arabile, coltivabile,
142
: ,
sarebbe mio genero (da , ): e lui onorerei (da , si riferisce al rispetto che un uomo ha verso un
altro uomo, un re, un amico, un ospite etc.) al pari di Oreste,
143
.
che a me, teneramente amato (da , , , ma si veda 5.153 o 2.175, con i relativi commenti),
cresce fra molta abbondanza (da , Ion. -, , ()).
144

Ho tre figlie, nel mio palazzo splendido, ben costruito (da , , ()),

Riguardo ai versi 128-9, sappiamo che le operazioni di Achilles i estesero sopra Lesbo (129 = 271, 664), Sciro (668), Tenedo
(11.625), Lirnesso (2.690, 19.60, 20.92, 20.191), Pedaso (20.92), e Tebe (1.366, 2.691). Sciro era tenuta dai Dolopi, in tempi storici,
mentre il resto era nellarea eolica (sebbene ad una ragionevole distanza per un contingente con base vicino a Troia).
28 Non articolo, ma dimostrativo : suo , riferito a .
29 segue uno schhema consueto: verbo/sostantivo + () verso la fine del verso + verbo /
sostantivo quasi sinonimo. C una versione negativa di questo schema, con () al posto di .
30 Ci ch costume fra tutti gli uomini, maschi e femmine, non questo tipo di guramento: ci metterebbe sullo stesso piano
giuridico Agamennone e Briseide, il che assurdo. E in nessun luogo di lascia intendere che Briseide appoggi questa affermazione di
Agamennone con un proprio giuramento. Del resto nel giuramento di 19.257 sgg. Briseide non neppure presente. A meno che
non si tratti di una espressione polare in cui esemplifica . Qui si intende solo dire che se avesse
giaciuto con briseide Agamennone si sarebbe solo comportanto in modo normale... Questo parte della caratterizzazione di
Agamennone come re al di sopra di tutti, , che non pu ammettere alcun grado di colpa, a parte quello
eventualmente implicato da (116). Il confronto in particolare con il candore di Achille molto negativo per Agamennone:
si veda 19.56-73 e sgg.Briseide non era neppure presente
31 Questo significa che Achille non parteciper alla spartizione del bottino secondo le regole e le consuetudini illustrate nel corso del
primo libro: godr invece di un particolare privilegio, del tutto straordinario. Achille interverr a bottino indiviso, e potr scegliere
senza sottostare allesame comparativo che determina le assegnazioni individuali.

162

32

145
32,
Crisotemi e Laodice e Ifianassa,
146

tra di esse quella (che) desideri conduca, come sua amata, senza doni nuziali (da , ),
147
:
alla casa di Peleo: io stesso doni nuziali (da , , () (le) dar in dote (da , in tmesi),
148
, :
moltissimi, quanti mai nessuno diede in dote alla sua propria figlia.
149

Gli dar sette citt ben popolate,
150
33
Cardamile, Enope e la erbosa Ire,
151

e Fere divina ed Antea ricca di pascoli (da , , gen. ),
152
.
e la bella Epea e Pedaso ricca di vigne (da , , , ma al femm. in 2.561).
153
, :
Tutte (sono) vicine al mare, appena oltre i confini di Pilo sabbiosa (da , , (oppure -,
se femminile), Ep. per -, ());
154
,
in essa abitano uomini ricchi di greggi (da , ) e ricchi di buoi (da , , , ()),
155

che a lui faranno onore come ad un dio con offerte (da , )
156
34.
e che sotto il suo scettro pagheranno ricchi (da , , , () tributi, tasse (da , , Ep. antico
gen. , in Omero la sola declinazione).
157
.
Tutte queste cose per lui far, se deporr, rinuncer a (da , Ep. , con il genitivo), lira.
158
: ,
Si sottometta (da ) ti dico che (solo) Ade implacabile, inarrestabile (da , ), e
inflessibile, indomabile (da , ),
159
:
e per questa ragione anche, per i mortali, il pi odioso fra tutti gli dei
160

e a me obbedisca, stia sottoposto (da ), dal momento, nella misura in cui sono il re pi autorevole
161
.
e poich, della misura in cui mi vanto di essere per nascita (da , , Ion. , , ) pi anziano (da
, ) .
162
:
A lui allora rispondeva Nestore, il cavaliere gerenio:
163

O gloriosissimo figlio di Atreo, signore di genti Agamennone,
164
:
doni davvero non pi disprezzabili (da , , ) offri ad Achille sovrano;
165
,
ma suvvia, (uomini) scelti (da , , ) mandiamo (da ), che al pi presto
166
.
si rechino (da ) alla tenda di Achille figlio di Peleo.

Per lo pi nella tradizione del mito Ifigenia ed Ifianassa sono ritenute nomi alternativi di uno stesso personaggiom persino
varianti di uno stesso nome. Apparentemente, a giudicare da questo elenco, le tre figllie sono tutte e tre vive, e in et da marito.
Forse il poeta autore di questa scena ignora il sacrificio di Ifigenia/Ifianassa in Aulide ? Nei Canti Ciprii invece Ifigenia ed Ifianassa
sono due distinte figlie di Agamennone: secondo questa variante del mito dunque Ifigenia potrebbe essere in effetti morta, mentre
Ifianassa viva. Anche singolare la menzione di una Laodice, altrimenti ignota, e lassenza di Elettra. Ma secondo il poeta melico
arcaico Xanto, Laodice ed Elettra erano la stessa persona.
33 Nel Catalogo delle Navi, Aliarto a ricevere questo epiteto (2.503). Pi di una citt riceve lepiteto di divina (). Invece
dellepiteto nel Catalogo delle Navi compare per indicare la ricchezza di uve, di vigneti.
34 Altrove nel poema indica chiaramente ordinanze, o disposizioni, assegnate, decise, da chi porta il simbolo della
autorit, ovvero lo . Si veda il verso 99, e la formula , nellinno omerico (e.g. 103).
La difficolt qui rappresentata dal senso e dalla costruzione che si deve dare allepiteto . Al fine dellinterpretazione, si
tenga presente che questo verso viene alla fine di una lista di dettagli squisitamente materiali. I lessici moderni di conseguenza
interpretano come tasse, tributi dovuti, e come ricche. Ma non esistono paralleli per questo uso di
dopo Omero. Una traduzione alternativa amministreranno buone leggi.

167
35.
Su dunque, io li sceglier, (da ), questi dunque obbediscano.
168
36,
In primo luogo Fenice, caro a Zeus, faccia strada, vada avanti (da ),
169
:
poi, a seguire, il grande Aiace e Odisseo divino;
170
.
Fra gli araldi Odio ed Euribate seguano (da ) insieme.
171
, ,
Portate acqua per le mani, ed esortate, comandate (da ) di stare in silenzio (da , nel senso
di usare solo parole di buon auspicio, il contrario di : quindi Nestore vuole che si evitino parole
che possano essere di cattivo augurio durante un sacro rito: per conseguenza, il modo pi sicuro di evitare
parole di cattivo augurio osservare un religioso silenzio),
172
, .
affinch preghiamo (da ) a Zeus, figlio di Crono, se mai provi compassione (da ) .
173
, .
Cos parlava, e a tutti quelli dice un discorso gradito (da ).
174
,
Immediatamente gli araldi versano acqua sulle mani,
175
,
i giovani riempiono (da ) i crateri di bevanda (da , , ()),
176
.
poi (ne) distribuiscono (da ) a tutti, dopo aver libato il primo vino (da 37) nelle coppe (da
, , ).
177
,
Quindi dopo che hanno libato (da ) e bevuto (da ) quanto il cuore desiderava,
178
.
uscivano, si affrettavano (da ), fuori dalla tenda di Agamennone figlio di Atreo.
179

A quelli molte cose raccomandava (da ) Nestore, il cavaliere gerenio
180
, ,
volgendo gli occhi, gettando occhiate (da ), su tutti, e soprattutto verso Odisseo,
181
.
perch tentassero (da ) di persuadere il perfetto figlio di Peleo.
Nel passo precedente, Agamennone propone di onorare Achille con un regno. Come Menelao, su scala ridotta (si veda
, in Odissea, 4.174-80), voleva onorare Odisseo come amico speciale. Le sette citt del Pilo che Agamennone
generosamente propone di conferire ad Achille non sono elencate nel Catalogo delle Navi, nella sezione relativa a coloro che
provengono da Pilo (vedi 2.591-602). Senza dar credito allipotesi di V. Burr che questi versi siano stati spostati dal Catalogo
delle Navi al libro nono, si pu notare che queste citt di trovano sul golfo di Messenia, ai due lati della moderna Kalamata
(), in una zona, se dobbiamo credere al Catalogo delle Navi, neutrale tra i regni di Nestore e di Menelao.
strano, ma deve essere una pura coincidenza numerica, che il regno miceneo di Pilo fosse diviso in una provincia interna ed
una esterna, e che la prima avesse nove citt, come nella voce relativa a Pilo del Catalogo delle Navi, e la seconda sette: si veda
Ventris, Chadwick, Documents, 142-5. Anche singolare lespressione , del verso 153, simile a
del verso 11.712: Pilo qui dovrebbe denotare una regione, ma non normale che Omero utilizzi un toponimo
nel senso di la regione governata da... (anche se le usa per denotare il Peloponneso in 2.108 ed per indicare
lAttica in 2.546); epiteto della citt di Pilo quasi certamente in Odissea 1.93, 2.214 = 2.359, 11.459, e molto
probabilmente anche altrove (ma non in 11.712). significa in fondo a, ma per essere coerenti con la geografia politica o
della Pilo micenea o della Pilo omerica il termine deve qui intendenrsi con appena oltre i confini di.
Il poeta non offre alcuna spiegazione in merito alle ragioni per cui siano stati scelti - come inviati achei - Fenice, Odisseo ed
Aiace; non per difficile immaginare la ragione per la quale almeno gli ultimi due siano stati designati. Gli affari diplomatici,

35

Seguo linterpretazione di Chantraine, Grammaire Homerique, 249, pag. 167. La costruzione una paratassi, dove il secondo
termine accompagnato da un . Abitualmente un articolo in funzione di relativo non pu corrispondere ad un antecedente che
sia a sua volta un articolo.
36 Fenice fa, qui, la sua prima comparsa nellIliade. Poco viene detto a questo punto della narrazione, ma chi egli sia emerger molto
chiaramente in seguito. Questi due versi 168-9 sembrano lasciare intendere che Fenice partir per la missione prima di Aiace e
Odisseo, che lo raggiungeranno in seguito. Questo spiegherebbe luso del duale ai versi 182-98: in effetto sono solo in due perch
Fenice avanti rispetto a loro. I due araldi di cui si parla al verso 170 non sono in senso stretto ambasciatori, ma sono solo garanti
di un eventuale patto.
37 linizio rituale del brindisi, in cui alcune gocce di vino vengono fatte cadere in ogni coppa per la libagione: solo dopo le coppe
vengono riempite per bere.

nell'Iliade, sono condotti dal solo Odisseo (come nellepisodio del ritorno di Criseide, come si dice in 1.311) oppure da Odisseo
accompagnato da una persona adatta, oppure interessata nellaffare (come Menelao nella formale richiesta di restituzione di
Elena citata in 3.205 e in 11.139-40). Il poeta ci ha ricordato il talento oratorio di Odisseo in 3.221-4. Odisseo dunque
qualificato professionalmente. Tuttavia le personalit attribuite a Odisseo e ad Achille non ci incoraggiano a pensare che
possano essere facili interlocutori luno per laltro (nonostante la , la cortesia, la benevolenza, attribuita ad
Odisseo dalla madre nellOdissea, in 11.203); ed per di pi abbastanza ragionevole che il poeta faccia manifestare da parte di
Achille una certa insofferenza (309 sgg.). E comunque Odisseo un (197) per Achille a questo punto, e loscuro
passaggio in Odissea 8.73-82, probabilmente inventato per loccasione, e che suggerisce rivalit tra i due, non deve essere
forzato per linterpretazione di questo libro (si veda anche 223-4).
Aiace non solo (2.768, Odissea 11.550-1) dopo lo stesso Achille, e (9.642) verso di lui, ma eccelle
anche in (7.198), in conoscenza, in cognizione, nella sua stessa stima. Agamennone pensa per esempio a lui come a una
possibile alternativa a Odisseo in 1.145. LIliade per non considera mai particolarmente importante il fatto che le loro
genealogie vedessero sia Aiace che Achille nipoti di Eaco e quindi cugini: Eaco era infatti padre di Telamone e di Peleo.
comunque una questione aperta se Omero conoscesse la genealogia, visto che il patronimico , Eacide, si riferisce
sempre ad Achille (cfr. in 16.15, oppure 2.874, 11.804, oppure ancora in questo canto i versi 184 o 191). Daltra
parte Fenice una figura poco chiara. Se di lui conoscessimo tanto quanto conosciamo alla fine di questo libro, la sua inclusione
potrebbe essere vista come un tentativo di forzare Achille con quella sorta di pressione morale che un membro rispettato della
casa di Peleo pu esercitare. Fino a questo momento stato appena menzionato. A parte il suo monito ad Achille in 496-605,
egli ha un ruolo assolutamente minore nellIliade (16.196, 19.311, 23.360, con una allusione in 17.555), ma viene menzionato
nella Cypria (fr. 16 Davies = Paus. 10.26.4) dove si dice che avrebbe scelto il nome di Neottolemo, il figlio di Achille; una
tradizione vuole a proposito di 19.326 che tra gli ufficiali, responsabili del reclutamento delle forze greche, che smascherano
Achille a Sciro ci fosse anche Fenice, oltre che Odisseo e Nestore.
La sua introduzione qui, come se egli fosse una figura nota n pi ne meno di Ettore (si veda 1.242 per la sua introduzione non
preannunciata), e questa fosse una scelta naturale, inopportuna, poco elegante, per quanto poi si riveli comunque
appropriata. Per la sua storia di veda 434-95. Egli un compagno darmi ( 23.360) della famiglia di Peleo, signore dei
Dolopi e comandante del quarto contingente dei Mirmidoni (16.196). Nonostante questo, non sembra egli alloggi con I
contingenti di Achille. Sarebbe comunque indispensabile menzionare a questo punto Fenice, ed includerlo nel numero degli
ambasciatori, se egli avesse qualche funzione essenziale da svolgere prima del suo intervento in 434, per esempio addolcire un
Achille adirato, prima che i supplicanti osino presentarsi di fronte a lui. Ma in questo caso, in 192-3, gli ambasciatori non provano
alcuna inibizione di questo tipo. Il problema che circonda la sua introduzione pone una questione: perch Fenice ? A questa
domanda si pu solo rispondere ipotizzando che il poeta a questo punto abba bisogno di un personaggio con una forte levatura
morale per mettere pressione su Achille, ma che il personaggio pi indicato a fare questo, Patroclo, non sia disponibile a questo
punto, essendo tenuto in riserva dino al Libro XVI.
C un altro Fenice in 14.321, il cui nome potrebbe derivare da , rosso, oppure sanguinario; micidiale; mortale.

La delegazione alla tenda di Achille


182

38

182
38
Questi due si incamminano lungo la spiaggia, la battigia (da , , ), del mare rumoroso, sonoro
(laggettivo , , deriva da , che indica ogni rumore confuso, come un
ruggito),
183

moltissimo pregando il dio che avvolge, che tiene la terra (da , , ()), che scuote la terra
(da , , Ep. per -),
184
.
di persuadere facilmente (da , , : Ep. e Ion. , , , come sempre in Omero) il
grande cuore dellEacide.
185
,
Giunsero (da ) alle tende e alle navi dei Mirmidoni,
186

e lo trovano mentre diletta i precordi, il cuore, con la cetra (da , , ) soave, armoniosa,
dalla chiara voce (da , , ),
187
, ,

Achille suona
la cetra e
canta glorie di
eroi

La comparsa del duale in questo verso, e in 183, 185, 192, 196, 197, e 198 (con il plurale che interviene in 186) crea qualche
problema, dal momento che con laggiunta di Fenice la delegazione ha raggiunto il numero di cinque componenti. Ma non meno
strana la scomparsa del duale dopo il verso 198. Dal momento che non c alcuna spiegazione plausibile del perch Achille debba
ricevere i suoi visitatori al duale e congedarli (649) al plurale, n del perch essi debbano arrivare al duale e partire (657, 669) al
plurale, specialmente dopo che Achille ha sottratto Fenice al loro numero. Qualunque ipotesi si possa fare sullintegrit testuale di
questo libro, si pu pensare che i duali in 182-96 sia incidentali, non necessari al modo in cui il poeta concepisce lambasciata. Per
qualche ragione egli inserisce forse un duale al verso 182, e poi continua per pi di dieci versi con il duale. Ma moltre altre
spiegazioni sono possibili per questo uso continuato del duale (Kirk).

199

205

39

bella, ben lavorata, intarsiata (da , , , ( )), e sopra cera una traversa, un ponte
(da , , in generale un elemento di collegamento), in argento,
188
39 :
questa aveva predato, aveva preso (da ), dal bottino (da , , , (), solo al
plurale) quando aveva abbatturo la citt di Eetione;
189
, 40.
con questa dilettava appunto il (suo) cuore, e cantava le gesta conosciute (da , ) degli eroi.
190
,
Patroclo stava, solo, di fronte a lui, in silenzio,
191
,
aspettando (da ) lEacide, quando terminasse (da , con il participio dellazione) di cantare,
192
41 , ,
e i due vennero in avanti, si fecero avanti (da , avverbio), guidava, veniva per primo (da
), il divino Odisseo,
193
: 42
e si fermano di fronte a lui; Achille, sorpreso (da , un perfetto con significato di presente), si
alza (da ),
194
.
insieme con la lira, con la lira nelle mani (da , , : qui al dativo con il sostantivo che
segue, nel significato di insieme a, in uno con), lasciato il posto dove stava seduto (da ).
195
, , .
Cos allo stesso modo Patroclo, come vide gli uomini, si alz.
196
43 :
Dando loro anche il benvenuto, diceva Achille dal piede veloce:
197
: ,
Siate i benvenuti (voi due) ! Voi venite come uomini amici, cari, (e) certamente ce n un gran
bisogno,
198
.
(uomini) che a me, per quanto adirato (da ), sono i pi cari tra gli Achei .
199
,
Cos dunque dicendo, dentro (li) conduceva il divino Achille,
200
.
e li fa sedere (da ) su divani, seggi (da , , ()) e su tappeti (da , , ) di
porpora (da , , ).
201
:
Immediatamente si rivolgeva (da , con il doppio accusativo, rivolgo la parola a qualcuno)
a Patroclo, che gli era vicino:
202
,
Colloca nel mezzo (da ), o figlio di Menezio, un cratere pi grande (da , , gen.
, Comp. di ),
203
, :
mesci, mescola (da ), (vino) pi puro, pi schietto (da , ), e per ciascuno prepara (da
) una coppa:
204
.
sono infatti gli uomini (a me) pi cari, quelli che sono sotto (da , con il dativo) il mio tetto (da
, , che si riferisce piuttosto al tetto di un palazzo) .
205
, 44.
Cos diceva, e Patroclo obbediva allamato compagno.
206
,
Poggia dunque gi (da ) un grande tagliere (da , , ()) alla fiamma, alla luce
(da , ), del fuoco,

La
preparazione
del fuoco per
gli spiedi e il
banchetto

il padre di Andromaca, moglie di Ettore: la citt Tebe di Misia.


Le sono, nel linguaggio omerico, quello che oggi sono i poemi epici.
41 Vedi il verso 182.
42 Qui non si comprende la sorpresa di Achille, se davvero Fenice ha preceduto i due eroi appena giunti alla tenda delleroe: se
veramente Fenice li ha preceduti, non pu non aver preannunciato ad Achille larrivo degli altri ambasciatori. E qui emerge in tutta
evidenza una contrazione insanabile nel racconto: si tratta di una singola distrazione, oppure di due racconti indipendenti non
perfettamente cuciti insieme ?
43 va inteso come "tendendo loro la mano in segno di saluto": questo dev'essere il modo in cui il poeta intende il
termine, ma la radice sottostante dev'essere , 'brindare', 'dare il benvenuto'; non , 'mostrare', 'additare'. Si
veda Chantraine, il Dict. alla voce .
44 Assolutamente magistrale la caratterizzazione di Patroclo: non dice una parola, ma fa quello che il compagno ed amico gli
domanda. Del resto non necessaria alcuna risposta a questo punto: Achille protagonista esclusivo della scena.
40

207
,
e sopra mette, dispone (da ), un dorso di pecora (da (, cf. ovis), gen. , : il genere,
se si rende necessari specificarlo, viene segnalato con laggiunta di un ulteriore termine) e (uno) di una
capra grassa, pasciuta (da , , , neutro , gen. ),
208
.
e sopra una spalla (da , , Att. , ) di porco (da , , gen. ; oppure , , gen.
, ed : Omero preferisce , ed usa solo per ragioni metriche) ingrassato (da , ,
specifico sostantivo aggiunto qui a ) fiorente (da , participio pefetto) di grasso (da ,
, (): lett. quello che serve a ungere, a spalmare).
209
, .
A lui Automedonte reggeva (i pezzi di carne), il divino Achille tagliava.
210
,
Poi queste con cura tagliava poi in pezzi (da , taglio in pezzi (di dimensione adeguata ad
essere consumati)) e (li) infilza (da ) sugli spiedi (da , ),
211
.
e il figlio di Menezio, il Meneziade, luomo simile ad un dio, accendeva (da ) un grande fuoco.
212
,
Poi, dopo che il fuoco bruci completamente (da , in tmesi) e la fiamma (da , , gen.
: ()) fu estinta (da , passivo),
213
,
dopo aver steso, pareggiato, allargato (da ), la brace (da , , Epico ,
, ), al di sopra (da ()) adagi, dispose (da ), gli spiedi,
214
.
li cospargeva (da : Omero lo usa solo al presente e imperfetto, e solo nellIliade; seguito da un
genitivo partitivo) poi di sale divino, dopo averli sospesi, messi sopra (da ), agli alari (da
, , : sono blocchi di pietra o metallo sui quali sono appoggiati gli spiedi)
215
,
Quando poi ebbe arrostito (da ) e metteva, disponeva nei vassoi (da , ),
216
45
Patroclo dopo aver preso il pane lo distribuisce (da ) sulla tavola (da , , )
217
, .
in bei canestri (da , , Ep. anche ), invece Achille distribuisce (da ) le carni.
218

Egli stesso quindi si sedeva di fronte al divino Odisseo,
219
,
alla parete (da , , al genitivo locativo) opposta (da , , , allaltra parete), e di far
sacrifici (da ) agli dei comanda (da , antico Ep. con significato di presente; ma un
presente, e deve essere ricondotto ad un presente )
220
: .
a Patroclo, il suo compagno; questi gettava nel fuoco delle offerte (da , , (); di solito al
plurale, si tratta di parti della vittima offerte in sacrificio e bruciate).
221
46.
Quelli allungavano (da ) le mani sui cibi (da , , , al plurale , nel senso di
cibo, vettovaglie, freq. in Omero, spec. nellOdissea, nel verso
, vedi 1.149) pronti (da , , anche femm. in Omero), apparecchiati,
serviti (da ).
Si noti che questa, in 206-21, in Omero la pi elaborata descrizione di un banchetto che non faccia parte di un sacrificio: Si veda
24.621-7 (lintrattenimento offerto da Achille a Priamo).

45

Si tratta di una piccola tavola, trasportabile, di solito rimossa alla fine del pasto. Si veda a questo proposito 24.476, dove Achille,
appena finito di mangiare, . Si noti anche che 216-17 = 24.625-6 (con Automedonte al posto di Patroclo).
46 Si veda al verso 91 di questo stesso libro.

222

47

222
,
Quando infine si sono liberati (da , in tmesi) del desiderio (da , , acc. ) di bevanda (da
, , ) e di cibo (da , , ),
223
: ,47
Aiace fa un cenno con la testa (da ) a Fenice; se ne accorge (da ) il divino Odisseo,
224
:
e, dopo aver riempito (da ) di vino una coppa, brinda (da ) ad Achille:
225
: 48
Salve, Achille ! Non siamo davvero mancanti (da , , poet. per , con il genitivo) di
un pasto adeguato, abbondante (da , , , Ep. ed )
226

n nella tenda di Agamennone, il figlio di Atreo,
227
,
e neppure qui, ora, ci sono (da (con anastrofe): come e , si veda 1.174) molte
cose gradevoli, appetitose (da , , (, )),
228
: ,
da consumare (da , infinitivo epesegetico); ma non sono oggetto di cura, di attenzione, non si
interessano (da ), gli affari del banchetto piacevole (da , , ()),
229

ma troppo, o alunno di Zeus, vedendo, assistendo a (da ), una grande sofferenza , rovina (da
, , ),
230
:
abbiamo paura, siamo atterriti (da ); siamo nel dubbio (da , , con linfinito), o salviamo (da
, aoristo misto, aoristo tematico con finali tematiche) o perdiamo, lasciamo distruggere (da
),
231
, 49.
le navi dai buoni scalmi, a me non che tu non ti vesta (da ) di forza, di coraggio.
232

Vicino (da , con il genitivo) infatti alle navi e al muro hanno posto laccampamento per la notte, il
bivacco (da , , ),
233
50
i Troiani magnanimi e gli alleati gloriosi, dalla vasta fama,
234
,
accendendo (da ) molti fuochi per laccampamento, e non dicono, non credono,
235
, 51.
di venire trattenuti, di trattenersi (da , medio con significato passivo), bens di avventarsi (da
, frequentemente utilizzato come medio-passivo di ) sulle navi nere.
236

A loro Zeus, figlio di Crono, mostrando da destra (da , , , in Omero solo al neutro plurale
) segnali (propizi)
237
:
fa lampeggiare (da ); Ettore, molto esultando (da ) per la (sua) forza (da ,
, ),
238
,
impazza terribilmente, senza freno (da , ), sicuro di, fidandosi di (da , , con il
dativo), Zeus, n in alcun modo ha rispetto (da )

Un commento qui necessario. Che Aiace debba in qualche modo sollecitare Fenice, abbastanza naturale: del resto Fenice
parte del gruppo di ambasciatori proprio per questo, per supplicare Achille. Ma non ci sono spiegazioni per lintervento di Odisseo.
Il poeta narra esattamente come se egli fosse un osservatore, e come regola non offre alluditorio pi indizi relativamente ai
pensieri intimi dei suoi personaggi di quanti un osservatore sia in grado di dedurne egli stesso. Allora, se egli fa in modo che i suoi
personaggi agiscano e parlino in modo adeguato, non ci sono problemi. Cos in questa scena possiamo benissimo domandarsi che
cosa abbia spinto Odisseo ad intervenire, e possiamo pensare, per esempio, che egli non potesse tollerare di lasciare a nessun altro
che non fosse se stesso un affare cos delicato. In realt, la vera ragione che la tradizione epica opponeva Odisseo come
personificazione della ad Achille come personificazione della , e quindi nel presente scontro di volont e di personalit
sono questi due eroi i due protagonisti che il poeta deve scegliere.
48 Si veda al verso 308 quando Achille risponde indirizzandosi a Odisseo.
49 metafora formulare. Vedi anche () 4 volte in Iliade, 2 in Odissea con .
50 Si noti 233 = 6.111, dove vocativo.
51 Il verso 235 (= 12.107, 12.126, 17.639) formulare, e regolarmente preceduto da . I due infiniti il cui soggetto non
pu che essere rappresentato dai Troiani - devono interpretarsi in modo differenziato come segue. deve essere passivo,
nel senso di venire trattenuti; con il significato di scagliarsi su, piombare su.

244

52

239
: 52 .
degli uomini e degli dei: una furia, una rabbia (da , ), potente lo invade, lo prende (da ).
240
:
Prega (da ) che al pi presto possibile appaia, si manifesti lAurora divina;
241

promette, minaccia (da ), infatti di strappare via (da ) gli aplustri, gli ornamenti (da
, , pl. sia che leteroclito ), pi alti delle navi,
242
,
e a queste bruciare (da , con il genitivo) con il fuoco vorace, rabbioso (da , , ,
in Omero sempre epiteto del fuoco), gli Achei invece
243
.
massacrare (da ) presso queste, sconvolti, scompigliati (da ) dal, a causa del, fumo (da
, ).
244
,
Queste cose terribilmente temo (da ) nel (mio) cuore, che a me le minacce (da , , per lo
pi al plurale)
245
, 53
portino a compimento (da ) gli dei, e che sia destino (da , , anche , , in Odissea
23.14 ()) che noi
246
.
moriamo (da ) a Troia lontano (da , con il genitivo) da Argo che nutre i cavalli.
247

Ma suvvia (da , scritto in anastrofe, come avverbio, come in , per esempio in 6.331; il
vocativo irregolare non mai utilizzato se non per gli dei), se vuoi (da ) - anche in ritardo
i figli degli Achei
248
54 55 .
salvare, portare in salvo (da ), indeboliti, oppressi (da ), da sotto il fragore (da ,
) dei Troiani.
249
,
Per te stesso dopo (da (): dietro, indietro, ma anche dopo) sar un dolore, una
sofferenza, n un mezzo (da , , )
250
:
c per trovare un rimedio (da , , , ()) una volta che il male compiuto (da ,
part. aoristo passivo ); ma prima molto
251
.
pensa (da ) a come stornerai, allontanerai (da , qualcosa () da qualcuno ()), dai
Danai il giorno funesto.
252
56
O caro, certamente a te il padre Peleo dava dei consigli, ti ordinava (da ),
253
:
quel giorno, quando da Ftia ti mand al seguito di Agamennone:
254

O figlio mio, la forza, il vigore (da , , , Ep. per ), Atena ed Era
255
,
ti daranno se lo vogliono, ma tu il cuore impetuoso, superbo,
256
57 : :
trattieni, controlla (da , forma iterativa, intensiva di : infinito con valore di imperativo), nel
petto; infatti la gentilezza, la mitezza (da , ) migliore;
257
,
stai lontano da, cessa (da , con il genitivo), la contesa, macchinatrice di mali (da ,
), affinch te maggiormente
258
.

Il termine descrive propriamente il furioso attacco si un lupo: si vedano le comparazioni 4.471-2, 16.156-63, 16.352-5;
oppure la furia di un cane rabbioso, si veda (8.299). Oddiseo esagera: il racconto del Libro VIII non va molto oltre
uno , e il paragone con un cane da guardia (8.337-42). Tutti i riferimenti alla di Ettore (8.299, 9-239,
9.305, 13.53) sono fatti dai suoi nemici. Ma se veda la notevole rappresentazione di Ettore come di un pazzo furioso in 15.605-9.
53 Si veda in 21.291.
54 Si veda anche , 6.255.
55 si presta allambiguit: pu essere il medio di (), tiro via, oppure linfinito di , salvo. nel senso di
da sotto.
56 sempre un modo affettuoso di rivolgersi a qualcuno. In 6.55 cos Agamennone si rivolge al fratello Menelao; in 2.235 Tersite si
rivolge cos ai compagni. Ancora in 11.765 Nestore si rivolge in questo modo a Patroclo.
57 un tema ricorrente: lo deve essere controllato, tenuto a freno (, 256, , 496), addolcito (, 23.600).

262

58

onorino sia i giovani che i vecchi degli Achei .


259
, :
Cos ti ordinava, cos ti avr ordinato, consigliato, il vecchio, e tu (lo) dimentichi, non hai memoria (da
,anche , la forma dellattivo in genere usata nei composti); ma ancora anche adesso
260
, :
smetti, abbandona lira che tormenta il cuore (da , , ()); a te Agamennone
261
.
offre doni preziosi, di valore, di pregio, degni (da , , ), se cessi (da , con il genitivo)
dallira.
262
58,
Tu ascoltami, e io ti elencher (da )
263
:
quante doni Agamennone a te ha promesso (da ) nelle (sue) tende:
264
, ,59
sette tripodi (da , ) nuovi, che non hanno mai toccato il fuoco (da , ), dieci talenti
(da , : pesi doro di valore a noi sconosciuto) doro (da , ),
265
,
venti lebeti (da , , ) scintillanti (da , , , , ()), dodici cavalli
266
, .
solidi, vigorosi (da , , ), che vincono gare, vittoriosi (da , , Ep. -), che
hanno vinto (da ) premi (da -, Ep. e Ion. = - ; , , lotta; gara; premio della
lotta, gara) alla corsa (da , , , dat. pl. , Ep. ; designa la velocit con i piedi, con
le zampe, nelle gare).
267

Non sarebbe, non potrebbe essere, povero (da , da , letteralmente senza bottino, senza
premio), luomo che abbia tutte queste cose,
268
,
n (sarebbe, potrebbe essere) povero, privo (da , , gen. , con il genitivo), di prezioso
(da , ) oro,
269
60.
per quanti premi (da -, Ep. e Ion. = - ; , , lotta; gara; premio della lotta, gara) i
cavalli di Agamennone hanno vinto (da ) alla corsa (da , , , dat. pl. , Epico
; designa la velocit con i piedi, con le zampe, nelle gare).
270

Ti dar poi sette donne conoscitrici, esperte (da , , Ep. pre , part. femm. di ), di lavori
perfetti,
271
,
donne di Lesbo, che, quando tu stesso conquistasti Lesbo ben costruita,
272
, .
scelse, prelev (da , inteso come bottino), (donne di Lesbo) che allora in bellezza (da ,
, Att. , , ()) superavano (da ) il genere (da , , ()) delle donne, tutte le
donne.
273
,
Queste (donne) egli ti dar, e tra (queste) ci sar quella che prima ti prendeva, ti strappava (da
),
274
:
la figlia di Brise: e far (da , in tmesi) un grande giuramento,
275

che mai saliva sul suo letto (da , ), n si univa (a lei) (da )
276
.

Si vedano le not a 9.46 e 1.524.


Si noti che 264-99 = 122-57. La descrizione dei doni perfettamente simmetrica: Odisseo usa esattamente le stesse parole di
Agamennone per fare il lungo elenco dei doni che Agamennone riconoscer ad Achille se questultimo ritorner a combattare. Il
testo si allontana da una pura esposizione verbatim del discorso di Agamennone certamente nei punti in cui lesposizione deve
cambiare di persona: o per il donatore Agamennone (dalla prima alla terza persona singolare) o per il ricevente Achille (dalla terza
alla seconda persona singolare). Ci sono poi due eccezioni:
v. 127 .
v. 269 .
E:
v. 134 .
v. 276 .
60 Si veda 9.124.
59

286

che costume (da , , antico Ep. gen. (in Omero la sola declinazione)), o signore, sia
dei maschi che delle femmine.
277
:
Tutte queste cose saranno subito, immediatamente, a (tua) disposizione, saranno presso (di te) (da
); se poi in seguito
278
,
la grande citt di Priamo gli dei ci concedessero di saccheggiare (da ),
279

riempiti, caricati (da ), in abbondanza le navi di oro e di bronzo
280
, ,
intervenendo, partecipando (da ), quando noi Achei divideremo tra di noi (da ) il
bottino (da , , , epico per , si veda il verso 125),
281
,
e tu stesso scegli, prenditi (da ), venti donne troiane,
282
.
le quali siano le pi belle dopo (da , con il senso di dopo, in una sequenza, con laccusativo)
Elena Argiva.
283

E se giungessimo, ritornassimo (da , con laccusativo) ad Argo Achea, mammella (da ,
, , propriamente riferita agli animali, qui diventa metafora di fertilit) di terra arabile,
coltivabile,
284
: ,
saresti allora suo genero (da , ): e (egli) ti onorerebbe (da , si riferisce al rispetto che un
uomo ha verso un altro uomo, un re, un amico, un ospite etc.) al pari di Oreste,
285
.
che a lui, teneramente amato (da , , , ma si veda 5.153 o 2.175, con i relativi commenti),
cresce fra molta abbondanza (da , Ion. -, , ()).
286

Ha tre figlie, nel (suo) palazzo splendido, ben costruito (da , , ()),
287
,
Crisotemi e Laodice e Ifianassa,
288

tra di esse quella (che) desideri conduci, come tua amata, senza doni nuziali (da , ),
289
:
alla casa di Peleo: lui stesso doni nuziali (da , , () (le) dar in dote (da , in
tmesi),
290
, :
moltissimi, quanti mai nessuno diede in dote alla sua propria figlia.
291

Gli dar sette citt ben popolate,
292

Cardamile, Enope e la erbosa Ire,
293

e Fere divina ed Antea ricca di pascoli (da , , gen. ),
294
.
e la bella Epea e Pedaso ricca di vigne (da , , , ma al femm. in 2.561).
295
, :
Tutte (sono) vicine al mare, appena oltre i confini di Pilo sabbiosa (da , , (oppure , se femminile), Ep. per -, ());
296
,
in essa abitano uomini ricchi di greggi (da , ) e ricchi di buoi (da , , ,
()),
297

che a te faranno onore come ad un dio con offerte (da , )
298
.
e che sotto il tuo scettro pagheranno ricchi (da , , , () tributi, tasse (da , , Ep.
antico gen. , in Omero la sola declinazione).
299
.
Tutte queste cose per te far, se deporrai, rinuncerai a (da , Ep. , con il genitivo),
lira.
300

Ma se a te il figlio di Atreo in odio (da , per lo pi con il dativo della persona) dentro il
(tuo) cuore pi (di ogni altro),
301
,

307

318

321

61

lui anche con i suoi doni, tu almeno di tutti gli altri Achei
302
,
indeboliti, oppressi (da ), sul campo di battaglia, abbi piet (da ), loro che te come un dio
303
: :
onoreranno; certo infatti tra loro una grandissima gloria otterresti (da );
304
,
ora infatti Ettore uccideresti, potresti uccidere, dopo che a te verrebbe (da ) molto vicino (da
(, )),
305
61 ,
avendo una furia mortale, tremenda (da , , , ()), poich dice che nessuno pari, eguale,
306
.
a lui c tra i Danai, che le navi qui hanno portato (da ) .
307
:
A lui rispondendo diceva Achille, dal piede veloce:
308

O Odisseo dai molti accorgimenti, stirpe divina, figlio di Laerte,
309
,
necessario che (io) dica (da ) questo (mio) discorso in modo franco, senza alcun riguardo (da
),
310
,
nel modo in cui la penso (da ), e anche come si avverer, come si compir (da ),
311
.
in modo che (voi) non mi stiate a pigolare (da ) da tutte le parti, tutto intorno, chi da una perte
chi dallaltra.
312

Infatti a me odioso (da , , , ()) similmente alle porte dellAde quello, quelluomo,
313
, .
che una cosa (da , , ) nasconde (da ) nel cuore, unaltra cosa dice.
314
:
Io invece dir come a me sembra essere meglio, come io credo siano le cose migliori:
315

n credo che lAtride Agamennone riuscir a persuadermi (da ),
316
,
n gli altri Danai (credo riusciranno a persuadermi), dal momento che non era davvero un vantaggio,
una benedizione (da , , gen. : acc. )
317
.
combattere (da ) contro i guerrieri nemici (da , , , vedi anche : . i
nemici) senza tregua, senza sosta (da ) sempre.
318
:
La stessa parte (va) a chi se ne sta fermo, allimboscato (da ), e anche se qualcuno molto
combatte;
319
:
in uno stesso (da , , ) onore, in una stessa considerazione, sia il vigliacco che il valoroso;
320
.
Muore (da ) allo stesso modo luomo inoperoso, inerte (da , ), e colui che fa
molte cose, colui che molto agisce (da ).
:
:
.
Parte uguale al poltrone e a chi combatte con forza,
nella stessa stima il codardo e il gagliardo,
muore chi non fa nulla come chi molto sadopra.
321
,
N a me qualcosa rimane (da ), dopo che ho patito (da ) dolori, sofferenze, nel cuore,
322
.
sempre rischiando, mettendo a repentaglio (da ) la mia vita (da , ) per combattere.
323

Come un uccello porta (da ) ai suoi piccoli (da , Att. - , , ()) implumi (da
, , , , ())
324
, ,

Si veda al verso 239, e alla relativa nota.

Citazione

Paragone

328

62

un boccone (da , , : il termine ha il significato di bocca in Odissea, in 4.287, 23.76),


dopo che lha preso, mentre a lui stesso va male,
325
,
cos anche io passavo, trascorrevo (da , con laccusativo), molte notte insonni (da , ),
326

giornate sanguinose passavo (da ) facendo la guerra,
327
62.
battendomi (da ) contro i nemici per le loro donne, le loro mogli (da , , ).
328
,
Con le navi ho distrutto, ho saccheggiato (da ), dodici citt di uomini,
329
63 :
a piedi (da , , ) mi vanto di (averne prese) undici nella Troade fertile (da , );
330

da tutte queste molti e splendidi tesori (da , , ())
331
,
ho portato via, e tutti portandoli li consegnavo (da ) ad Agamennone,
332
:
al figlio di Atreo; ma questi, restando indietro, vicino alle navi veloci,
333
, .64
dopo aver ricevuto (da ), poche cose (da , , non si trova al femminile) spartisce,
divide (da , in tmesi), molte cose trattiene, incamera (da ).
334
65:
Ma ai pi valorosi, ai pi nobili, e ai re dava premi donore:
335
,
336
, :
per costoro (questi premi donore) rimangono inalterati, tuttora in loro possesso, mentre a me, solo
tra gli Achei, (lo) ha tolto (da , in costruzione ), e si tiene la (mia) compagna amata,
gradita (da , , (, ));
336

dormendo accanto (da , con il dativo) a lei
337
.
si diverta, se la spassi (da ). Perch bisogna che contro i Troiani combattano
338
;
gli Achei ? Perch un esercito ha condotto (da ) fin qui, dopo averlo radunato (da ),
339
; ;
il figlio di Atreo ? Forse non (lha condotto) per Elena dalla bella chioma ?
340

Forse che, soli tra gli uomini tra gli uomini mortali, amano le (loro) spose
341
;
gli Atridi ? ( vero il contrario), dal momento che qualunque uomo sia buono e sensibile, assennato (da
, , gen. , ()),
342
,
ama e ha a cuore la propria,
342

343
.
come anche io questa dal (profondo del) cuore amavo, sebbene fosse una schiava di guerra (da
, , che in Omero ha anche il femminile ionico, : letteralmente conquistata
con la lancia).
344

Ora poich dalle mani il (mio) dono donore ha preso, e mi ha ingannato (da ),
345
: .

Laggettivo , , di terza pers. pl. - pu essere interpretato estensivamente come aggettivo di seconda pers. pl.
Oppure si pu intendere per le donne di altri, alludendo al fatto concetto gi ripreso dallo stesso Achille in 1.158-60 che tutti
gli Achei stanno combattendo non per le loro donne, ma per una donna di un altro uomo, Elena, moglie infedele di Menelao.
63 Qui , Ion. , , deve essere intesa non come la citt di Troia, ma come la regione, la Troade.
64 Questi versi ripetono la lamentela che Achille aveva gi espresso durante la scena della disputa del primo libro, in 1.165-8,
quando aveva gi affermato che lui faceva tutto il lavoro, mentre Agamennone prendeva la parte del leone nella divisione del
bottino al momento della distribuzione. Testite, probabilmente con minore giustificazione, ribatteva lo stesso punto (2.225-34).
Naturalmente [] una iperbole retorica, detta da Achille con tono sferzante: questa iperbole ignora
due elementi: ignora il ruolo del nellallocazione del bottino, e ignora lusanza di assegnare le parti in base al grado. Achille
per non si accorge di un sottile inganno: come compenso, o risarcimento, Agamennone gli sta offrendo le cose che lui stesso si
guadagnato (cfr. 129).
65 Quello che Achille vuole significare con [] sono i capi come lui stesso.

non mi tenti, non provi a tentarmi (da , con il genitivo), me che lo conosco bene: non mi
persuader.
346

Ma, o Odisseo, con te e con gli altri re
347
.
tenti di, provi a (da ), tenere lontano (da , qualcosa () da qualcuno ()) dalle navi il
fuoco nemico.
348
,
Certamente moltissime cose ha compiuto (da , : nel greco pi antico prevale il medio,
metre dopo Omero comincia a prevalere la forma attiva ) lontano da me, senza di me,
349
,
e ha edificato (da ) un muro, e ha fatto correre, scavato (da ), una trincea
350
, :66
largo, profondo, e dentro ha piantano (da ), dei pali appuntiti (da , , ).
351

ma neppure cos capace di, pu, la potenza di Ettore massacratore
352
:
trattenere, fermare (da , forma iterativa, intensiva di ); finch io combattevo con gli Achei
353
,
Ettore non poteva (da , con negazione quasi = ) spingere (da ) il combattimento
lontano dalle mura,
354
:67
ma solamente fino alle porte Scee e alla quercia giungeva;
355
, .68
qui un giorno affrontava (da ) (me) da solo, e a stento, a malapena (da ), sfugg (da
) al mio assalto (da , ).
In 333, nella sua allusione al protocollo relativo ad un affare cos importante come la spartizione del bottino, lIliade
stranamente imprecisa. Si veda 1.127-30:
:
,
.
Similmente 1.161-2:
,
, .
Ancora 16.56-7:
,
,
In tutti questi passi si dice chiaramente che sono stati gli Achei ad assegnare ad Achille la sua parte di bottino. Si veda anche
11.626-7:
,
.
Una descrizione pi completa della procedura viene data in 11.703-5, a proposito di Neleo:

:
, .
Questultima prassi si accorderebbe con il presunto comportamento di Agamennone qui, eppure in 1.368-9 si dice
espressamente che sono stati i figli degli Achei ad assegnare Criseide ad Agamennone:
,
.
Si veda anche in Odissea 7.7-10, dove si racconta che I Feaci hanno assegnato Eurimedusa al loro re Alcinoo:
:
, ,
:
,
, :
E in Odissea 9.159-60 e 9.548-51, dove i compagni assegnano a Odisseo premi speciali:
,
: .

66

Vedi 7.441.
Vedi 6.237.
68 unallusione isolata ad un fatto estraneo allIliade, forse un episodio narrato per esteso in qualche altro canto epico, perduto,
del ciclo troiano.
67

E ancora:

, .

:
356

69

356

Ora, poich non voglio battermi contro Ettore divino,
357

domani (da ), compiuti i sacrifici in onore di Zeus e di tutti gli dei,
358
, ,
dopo aver ben caricato (da ) le navi, dopo che (da , Ion. epico per ( ), con il
congiuntivo dellazione che dovrebbe ipoteticamente avverarsi) (le) avr tirate (da ,
sottinteso ) in mare,
359
, ,
vedrai, se lo vuoi e se queste cose ti interessano (da ),
360

molto presto, molto di buonora (da ), navigare (da , part. pres. riferito a ) sul
pescoso (da , , ) Ellesponto
361
, :
le mie navi, e dentro, a bordo, (vedrai) uomini bramosi di remare (da );
362

e se il (dio) glorioso (da , , ), lo scuotitore della terra, si dar buona navigazione (da
, ),
363
.
al terzo giorno toccheremmo, raggiungeremmo (da ), la fertile Ftia.
364
, :
(L) posseggo molti beni, molte cose, che lasciai indietro (da ) per venire (da ) qui;
365

altro oro da qui, e bronzo rosso (da , , , bronzo o rame: in ogni caso il riferimento a
materiale grezzo, non lavorato),
366
69
e donne dalle belle cinture e ferro splendente, brillante (da , , , anche , ),
367
, : , ,
porter, ogni cosa (da , , , per la forma Ion. ed Ep. , Att. ) che (mi) stata
assegnata (da ); ma il dono donore per me, lui (che) melha dato,
368

indietro, di nuovo, (lo) ha ripreso, comportadosi in modo superbo, oltraggiando (da ), il
potente Agamennone,
369
:
il figlio di Atreo: a lui tutte le cose riferite (da ), cos come (le) dico, come comando (da
),
370
,
pubblicamente, apertamente (da , avverbio poetico per ), affinch anche altri
Achei si adirino, si indignino (da )
371

se mai pensa (da , lett. spera; si aspetta di) di ingannare, di truffare (da ), ancora
qualcuno dei Danai,
372
:
sempre abbigliato, ammantato (da , usato metaforicamente, con laccusativo), di
sfrontatezza, dimpudenza (da , Ep. e Ion. ; );
372

373
:
e non oserebbe (da ) me, per quanto sia una faccia di cane), guardare negli occhi;

Il vero 366 = 23.261, dove viene ripetuto a proposito dei premi offerti da Achille ai giochi per la morte di Patroclo. A confronto
con lelenco dei beni, del bottino di guerra, Briseide ne rappresenta una piccola parte: chiaro che la fanciulla non rappresenta per
lui un bene di particolare valore materiale, ma un simbolo del suo onore. In effetti si nota una certa contrapposizione tra quello
che potremmo definire il bottino ordinario, ottenuto da Achille nella divisione ordinaria ( . quanto mi stato
assegnato) e Briseide, che rappresenta un , un privilegio particolare, assegnatogli in ragione di meriti particolari. Si veda
anche il verso 344.

374

70

374
, :
n in alcun modo con lui concorder, concerter (da , con il dativo della persona e
laccusativo delloggetto), piani, n unazione;
375
:
infatti mi ha truffato, ingannato (da , in tmesi), ed offeso (da ): n di nuovo,
ancora,
376
: :
potrebbe ingannarmi (da ) con parole; invece, in tutta tranquillit, compiaciuto (da
, ),
377
: .
se ne vada via tranquillamente, sparisca, si tolga dai piedi (da ); il saggio Zeus gli ha infatti tolto
via (da , in tmesi) il suo senno.
378
, .
I suoi doni mi sono odiosi (da , , ), lo stimo, lo valuto (da , con ) una parte di nulla (da
* , , hapax legomenon e genitivo singolare di un sostantivo sconosciuto).
379
70
Neppure se a me dieci volte o venti volte donasse tante cose,
380
, ,
quante cose ora possiede, e se da un luogo o da un altro altre ancora ne avesse, ne acquistasse (da
, altre cio se ne aggiungessero),
381
71 ,
non quante cose affluiranno (da ) ad Orcomeno, non quante cose a Tebe
382
, ,
Egizia, dove moltissime ricchezze (da , , , (), in Omero al plurale nel senso di
ricchezze, cimeli di famiglia) si trovano (da ) nelle case,
383
, 72
(questa) che la citt dalle cento porte (da , ), e sotto ciascuna (porta) duecento
384
:
uomini, guerrieri, passano (da ) con cavalli e carri;
385
,
neppure se a me tante cose desse quante la sabbia (da , , riferito al numero dei grani di
sabbia) e la polvere (da , , ),
386

neppure cos Agamennone ancora potrebbe piegare (da ) il mio cuore,
387
.
prima che abbia fatto ammenda, abbia pagato (da , in tmesi: lett. restituire), nei miei
confronti per tutta loffesa (da , ) che fa soffrire lanima (da , , ()).
388
73 ,
E non sposer (da ) la figlia di Agamennone Atride,
389
,
neppure per bellezza (da , , Att. , , ()) se rivaleggiasse, se fosse in gara (da
, con il dativo della persona e laccusativo della cosa), con Afrodite doro,
390
:
e se nei lavori, nelle opere, uguagliasse (da = , con il dativo) Atena dagli occhi
azzurri;
391
: ,
neppure allora, neppure in questo caso, la sposer; lui scelga (da )un altro tra gli Achei,
392
.
uno che sia simile (da , con il dativo) a lui e che sia pi autorevole, pi re (di me).
393
,
Se infatti gli dei mi salveranno, e potr raggiungere la patria,
394
.
allora Peleo sicuramente (da , particella enclitica, = : esprime un forte convincimento) lui stesso
a me cercherebbe (da ) una moglie.
395

Molte achee ci sono nellEllade e a Ftia
396
, ,

Achille utilizza lo stesso genere di affermazioni iperboliche, poi non mantenute, in 22.349-50:

, , etc.
71 Qui , Ep. , , , ed Omero usa entrambe le forme.
72 Sottinteso .
73 Forse un intenzionale gioco di parole in .

figlie di uomini nobili, che proteggono, difendono (da ), le (loro) citt,


397
.
e di queste quella che vorr far mia sposa, amata sposa.
398

Qui davvero moltissimo lo spirito, il cuore eroico, virile (da , , , , (-, )), mi
spinge (da , Ep. - (come sempre in Omero), con il dativo)
399
74
sposata una moglie legittima (da , , , ()), una sposa, una moglie che sia simile (a
me) (da , Ion. , , , neut. part. di ),
400
:
a godermi (da , con il dativo strumentale) le ricchezze che il vecchio Peleo (si) procurato (da
, Ion. );
401

per me infatti non (sono) equivalenti a, non valgono quanto (da , , , con il genitivo), la
vita n quante dicono
402

che Ilio, la ben popolata citt, si sia procurate, abbia accumulato (da , Ion. ),
403
, ,
prima, in tempo di pace (da , ), prima che arrivassero i figli degli Achei,
404

n quante racchiude, raccoglie (da , Ep. e Ion., ed , Ep. per Att. ) allinterno la soglia
(da , ) marmorea, di pietra (da , , ()), dellarciere (da , , ,
(), epiteto di Apollo),
405
.
di Febo Apollo a Pito rocciosa.
406
,
Sono infatti si possono rapire, si possono portare via con la forza (da , , , lett. sono
rapibili, predabili...) i buoi e le grasse pecore,
407
,
si possono comprare, acquistare (da , , , (), lett. sono acquistabili...) i tripodi e le
bionde teste (da , , nel senso di capi di bestiame: quindi potrebbe essere reso pi
semplicemente come i cavalli biondi, dalla bionda criniera) dei cavalli,
408

ma la vita di un uomo affinch ritorni indietro non si pu rapire,
409
, 75.
n catturare (da , , , (), lett. non () catturabile...), dopo che abbia passato (da
: il senso cambiare, ma cambiare di luogo, passare da un luogo ad un altro) la siepe dei
denti
410

La madre, infatti, la dea Teti dai piedi dargento, dice che me
411
.
un duplice (da , , ) fato (da , , la dea della morte, quindi il fato, il destino) porta ad
un destino, una fine, di morte.
412
,
Se rimanendo qui assedio, continuo ad assediare (da ), la citt dei Troiani,
413
, :
per me il ritorno perduto (da ), ma la (mia) gloria sar immortale (da , , ());
414
,
se invece ritorno a casa, alla mia amata terra patria,
415
,
per me perduta la splendida fama, ma a me per lungo tempo (da , , ) la vita, la
durata della vita (da , , , Ion. ed Ep. anche ),
416
, 76.
sar, n rapidamente, presto, me coglier un tempo finale, una fine, di morte.

74

In , laccusativo corretto riferito al dativo. La proposizione infinitiva tende ad assumere il caso accusativo come suo
soggetto, laddove nella proposizione principale di trova un dativo (si veda Chantraine, GH II 313).
75 Si ricordi 4.350.
76 In altri punti del poema non si parla di questa scelta: Achille destinato a morire presto. In questi versi c per un accenno
antideterministico ad un possibile ritorno in patria: si tratta per di una evidente necessit poetica.

406

417

430

77

,
,

, .
Buoi, grassi montoni, si posson rapire,
comprare tripodi e bionde criniere di cavalli,
ma la vita dun uomo, perch torni indietro, rapir non la puoi
e nemmeno afferrare, quando ha passato la siepe dei denti.
417

Anche agli altri io vorrei consigliare, vorrei raccomandare (da , con il dativo della
persona e linfinito)
418
,
di navigare (da ) verso casa, dal momento che non pi vedrete (da , pres. con senso di
futuro) la rovina, la fine
419
:
di Ilio scoscesa: veramente infatti su di lei Zeus tonante
420
, .
ha steso (da , in costruzione . () , con del verso precedente) la sua
mano, gli uomini, lesercito, hanno coraggio, riprendono coraggio (da ).
421

Ma voi, andando, ritornando, ai principi, ai capi (da , , , usato da Omero per lo pi al
plurale ) degli Achei,
422
: :
riferite (da ) il messaggio questo infatti il privilegio, la prerogativa (da , , ),
degli anziani
423
,
affinch un altro piano, migliore, escogitino nella mente.
424

che a loro possa salvare (da , = , congiuntivo presente) le navi e lesercito degli Achei
425
,
oltre alle navi ricurve, dal momento che non pi per loro praticabile, fattibile (da , , anche
femminile in Omero) questo,
426
:
che ora avevano pensato, escogitato (da ), poich io sono tuttora adirato, sempre adirato (da
, dove - implica che Achille manterr la sua ad oltranza);
427
77,
Qui con noi rimanendo, Fenice se ne vada a dormire (da , usato da Omero solo allaoristo
passivo),
428
78
affinch mi segua (da , col dativo) sulle navi verso lamata (terra) patria,
429
: .
domani, se mai volesse: non lo condurr via, in alcun modo, con la forza, con la costrizione (da
, Ion. e Ep. , ) .
430
,
Cos diceva, e quelli, tutti, rimasero in profondo silenzio,
431
: :79
stupiti, stupefatti (da , con laccusativo), per il discorso, per le (sue) parole; aveva parlato (da
) infatti con molta durezza, con molta brutalit;
432

Citazione

Le vicende di
Fenice e del
padre
Amintore

Phoinix commands the fourth regiment of the Myrmidons at 16.196


and ought (one supposes) to have had his quarters with his men. Even if his
mention in book 16 reflects only the improvisation of an untraditional
catalogue, his position as a dependant of the house of Peleus makes his
quartering elsewhere in the Achaean army odd. Neither he nor his people,
the Dolopes, are listed in the Catalogue of Ships.
428 =691: <piAr|v Is Tron-piS' (also 12.16) is shortened
78 qui rappresenta unabbreviazione della formula , formula molto comune sia nellIliade
che nellOdissea.
79 I versi 430-1 rappresentano una coppia di versi individualmente formulari. Nel verso 431 il pi enfatico sostituisce
, che troviamo in altri passaggi.

alla fine (da ) comincia a parlare tra di loro il vecchio cavaliere (da , , , (),
lett. che guida i cavalli; che combatte da un carro; in Omero, Ep., sempre la forma , e solo
al nominativo) Fenice,
433
: :
lasciando uscire (da ) le lacrime, scoppiando in lacrime; temeva (da per , si veda
) infatti per le navi degli Achei:
434

435
,
Se (ti) sei messo (da ) nella mente il ritorno, o spendido, illustre (da , ) Achille,
e non vuoi in alcun modo
435

436
80,
E proprio, assolutamente (da , avverbio , ()), non vuoi allontanare, stornare (da ,
con laccusativo della minaccia da tenere lontana, e il dativo della persona o della cosa da cui
devessere allontanata), dalle navi veloci il fuoco funesto, distruttore,
436
,
dopo che lira ti piombata (da , con il dativo) nel cuore,
437

438
;
come dunque, poi, qui lontano da te potrei rimanermene indietro (da , con da
interpretarsi come essere lasciato indietro da qualcuno), o figlio (da , , , il modo in cui gli
anziani si rivolgono con affetto a pi giovani) amato, o figlio mio, da solo ?
438

Il vecchio cavaliere Peleo mi ha mandato da te
439

il quel giorno, quando te invi da Ftia ad Agamennone,
440

fanciullo, in alcun modo esperto (da , al participio perfetto) della guerra angosciosa, crudele (da
, , con dieresi , , epico per , ),
441
, .
e delle assemblee, dove gli uomini divengono (da ) illustri (da - , , ().
442
,
Per questo mi mand, per insegnarti tutte queste cose,
443
.81
ad essere eloquente (da , , , () = ) nei discorsi ed efficace (da , Ion.
, , ) nelle azioni.
444
82
445
,
Cos, ecco che, non vorrei poi essere lasciato lontano da te, o figlio mio, o amato figlio, neppure se un
dio in persona si impegnasse con me a, mi promettesse di (da , seguito dallinfinito futuro,
con il dativo della persona),
446
,
riportarmi (da ) giovane e nel fiore degli anni, nel pieno vigore (da ), dopo aver raschiato
via, tolto via (da ), la vecchiaia,
447

quale ero quando in principio lasci lellade dalle belle donne
448
83,
per fuggire lo sdegno, la collera (da , , , spesso al plurale), del padre Amintore figlio di
Ormeno,
449
,
che con me era adirato (da , in costruzione , con il genitivo della causa) a causa
della concubina (da , , ) dai bei capelli,
450
,

80

Epiteto del fuoco, ma anche di Atena in 5.880.


Qui Fenice rivendica per s il ruolo di educatore di Achille, ruolo di solito assegnato al centauro Chirone. Omero dice, o lascia dire
ai suoi personaggi, quello che appropriato al momento. Cos Teti, quando sta per perdere suo figlio, ricorda come sia stata lei ad
allevarlo () (in 18.57). Chirone sarebbe stato in ogni caso per Omero inaccettabile, come tutore di Achille, del protagonista
del suo poema; nonostante la sua giustizia (vedi 11.832), Chirone era un Centauro, uno dei (1.268) abitatori della montagna,
che Omero confina ai margini dellIliade.
82 Il verso 444 corrisponde al verso 437, in una composizione ad anello. Per quanto riguarda , si noti che come
modo arcaico per rivolgersi ad un giovane pi frequente di nellIliade (27 vs. 17 ), mentre nellOdissea accade
il contrario (9 vs. 21 ).
83 Figlio di Ormeno, oppure originario di Ormenio, sul golfo di Pegase in Tessaglia (vedi i frammenti di Cratere di Mallo).
81

453

della quale egli stesso era innamorato, e disonorava, faceva torto alla sposa,
451
:
a mia madre: questa dunque sempre mi pregava, mi implorava (da , in costruzione .
, con il genitivo della cosa presso cui si prega, e laccusativo della persona) alle mie ginocchia,
452
, .
di avere una relazione, fare lamore (da ), con la concubina, affinch (questa) avesse in
odio (da ) il vecchio.
453
:
A lei diedi retta (da , ascoltare qualcuno, obbedire a qualcuno) e eseguii (da
): mio padre subito accortosi (da )
454
, ,
molte volte, molto, mi malediceva, e invoc (da ) le odiate, le temibili, funeste (da
, , ), Erinni,
455

che mai prendesse su (da , con il dativo locativo, si veda Odissea 16.443
) sulle sue ginocchia un amato figlio
456
:
nato da me: gli dei davano compimento alle maledizioni (da , Ion. , - si veda 1.5),
457
.
Zeus sotterraneo e Persefone terribile, spietata (da , , , solo al femminile ).

I versi 458-61 sono assenti dalla tradizione manoscritta cos come dalla tradizione degli scholia, ma sono citati da Plutarco nel De
audiendi poetis 26e, e parzialmente anche nel De adulatore et amico 72b e nella Vita Coriolani 32. Devono il loro stato nella
vulgata stampata a Wolf- Plutarco non ci dice quale sia la fonte dei suoi versi, ma afferma che sia stato Aristarco a rimuoverli
(). Questa sembra sia stata una deduzione piuttosto affrettata da parte di Plutarco, o da parte delle sue fonti, dovuta
allassenza dei versi dalla vulgata. Non ci dovrebbe comunque stupire se Aristarco fosse stato scosso, come Plutarco ci riferisce,
da quanto ammette Fenice, e cio che il pensiero di uccidere il padre attraver la sua mente (si veda 458); ma pi
sorprendente che egli abbia potuto mettere da parte la tradizione e che il suo taglio possa in seguito aver avuto questeffetto
Se i versi fossero stati presenti nella prima vulgata ellenistica, Aristarco li avrebbe atetizzati e noi li avremmo avuti cos
stigmatizzati nei nostri manoscritti. Questo un argomento piuttosto forte, dal momento che piuttosto debole levidenza che
Aristarco possa avere tagliato in questo modo senza alcun supporto importante. possibile che lo shock, se di shock possiamo
parlare, non sia stato tanto da parte di Aristarco, ma da parte di altri trasmettitori de testo omerico ben pi irresponsabili. I versi
per sono omerici nello stile e nella lingua, e senzaltro motivano la fuga di Fenice. Nellinterpretazione di van der Valk
(Researches, II 483), Omero deve giustificare il fatto che Fenice stato costretto a lasciare il suo paese e a rifugiarsi da Peleo. A
questo scopo egli inveta una disputa tra Fenice e suo padre. In circostanze ordinarie ci saremmo aspettati che Fenice uccidesse il
padre e fuggisse dalla sua patria. Omero per piuttosto restio a presentare fatti cos ripugnanti. E in questo caso ha anche una
ragione in pi per essere prudente, dal momento che Fenice il precettore di Achille.
Riporto questi versi nella traduzione di Giovanni Cerri:
Allora pensai dammazzarlo col bronzo affilato;
ma un dio blocc la mia ira, facendomi balenare alla mente
il commento di tutti e il disprezzo continuo della gente,
s che non fossi chiamato parricida in mezzo agli Achei.
462

84

462

A questo punto, qui, a me assolutamente non pi si tratteneva (da ) il coraggio, lanimo, nel petto
463
.
per aggirarmi (da ) per le stanze (della casa) del padre adirato.
464
84
Davvero allora i familiari (da , , in Omero sempre il plurale , ) e i cugini (da , )
standomi intorno molto
465
,
pregandomi (da , col gen.) mi trattenevano, cercavano di trattenermi (da ), nella casa,
466

e molte pecore grasse e buoi dalle corna ricurve (da , , , , come aggettivo epiteto dei buoi, di
solito interpretato in riferimento alle loro corna ricurve) e dalle zampe che roteano (da , , ,
, , gen. (, ): in Omero solo al dativo e allaccusativo, come epiteto dei buoi che
muovono le zampe posteriori con movimenti circolari)
467
,

Gli sono solitamente associati ai : si veda 6.239, . Ma anche 7.295,


. Il senso dellespressione non chiarissimo. Si vedano anche 6.456 (= 674), e Odissea 4.3 e
15.273. Forse la formula significa qualcosa come cognati et socii (tutti sicuramente gentiles).
Non nemmeno chiaro perch lo stiamo pregando, .

uccidevano (da ), e molti maiali fiorenti (da , si veda 9.208) di grasso


468
,
erano distesi (da ) attraverso la fiamma di Efesto per essere abbrustoliti (da ),
469
.
e molto vino (da , , in Omero solo al nominativo ed accusativo) era bevuto dagli orci, dalle giare (da
, ) di questo vecchio.
470
:
Durante le notti, per nove notti (da , avverbio) intorno a me stesso dormivano, passavano la
notte (da );
471
,
quelli dandosi il cambio, a turno (da ), facevano la guardia, n mai si spense (da )
472
, ,
il fuoco, uno sotto il portico (da (sc. ), , propriamente participio di , parte della dimora
omerica) del cortile (da , ) ben chiuso, ben recintato (da , , ()),
473
, .
un altro nel vestibolo (da , ), davanti alle porte del talamo.
474
,
Ma quando decima per me scese la notte oscura,
475

476
,
e allora io dopo aver sfondato (da ) le porte bene, saldamente (da , , , poet. anche
, , , entrambe le forme in epica), chiuse, serrate (da ) del talamo, uscii fuori,
476

e saltai (da ) il recinto (da , ) del cortile
477
, .
facilmente, di nascosto (da , con laccusativo della persona) dagli uomini della guardia e dalle
donne schiave (da , , freq. in Omero ()).
478
,
Fuggivo poi lontano, attraverso lEllade spaziosa (da , ),
479

arrivai (da , con laccusativo della destinazione) allora a Ftia dalle grandi zolle, madre di greggi,
480
: ,
dal sovrano (da , , ) Peleo; questi volentieri, ben disposto, mi accolse (da )
481

e mi am come anche un padre potrebbe amare suo figlio,
482
,
unico, amatissimo (da , , , il senso del termine non chiaro, e potrebbe intendersi ultimo
nato, quindi unico oppure in tenera et, come anche amato, vezzeggiato), tra molte ricchezze,
483
, :
e mi rese ricco, e mi assegn, affid (da ), molte genti:
484
.
abitavo la parte pi esterna, pi periferica (da , Ion. , ), di Ftia, regnando sui Dolopi.
485
,
e te (io) resi tale, simile (da , , = , con , il maschile frequente in Omero, spec.
nellIliade, ma solo in espressioni come . , .) agli dei, o Achille,
486
,
volendoti bene dal (mio) cuore, perch non volevi con un altro
487
,
n andare a banchetto, n mangiare (da ) nella casa (da , , al plurale casa, palazzo),
488

se prima (da , con lottativo) io, avendoti fatto sedere (da ) sulle mie ginocchia,
489
.
non ti saziassi (da , saziare, in costruzione ) di cibo, di carne (da , ), dopo aver(la)
tagliata prima (da ) e aver offerto, porto (da , vedi ) il vino.
490

Spesso bagnandomi, inzuppandomi (da ), sul petto il chitone
491
.
rigurgitando (da ) del vino, nella difficile (da , , , Ep. per ) infanzia (da
, , forma epica per * , ()).

492

85

492
85,
Cos per te davvero molte pene ho patito (da ) e molte ho sofferto (da ),
493

queste cose pensando, che (da , , , dove laccusativo singolare neutro molto frequentemente
usato assolutamente, = , preceduto da , ) a me gli dei in alcun modo davano, permettevano di
avere (da ), una prole (da , , )
494
:
(nata) da me; ma di te, o Achille simile agli dei, (mio) figlio
495
, .
facevo, affinch un giorno da me (tu) stornassi (da , con laccusativo della persona o della cosa da
tener lontana, ed il dativo della persona dalla quale il pericolo deve essere sviato) la vergognosa rovina.
496
86 :
Per, o Achille, domina (da ) le tue forti passioni, il tuo grande animo: a te non si conviene
davvero
497
: ,
di avere un cuore spietato (da , , vedi , , da cui Ep. neutro ); anche gli stessi dei si
possono piegare, possono essere piegati (da , , , lett. (sono) piegabili),
498
.
dei quali peraltro anche pi grande il valore e lonore la forza.
499

E infatti questi con sacrifici (da , , ) e con offerte votive (da , , () forma epica
di ) miti, benigne (da , , ),
500

e con la libagione (da , , ()) e con il fumo (da , Ep. , , ) gli uomini placano (da
, nel senso che distolgono da se stessi la loro ira)
501
, .
pregandoli, quando li pregano, quando qualcuno ecceda, trasgredisca (da ) e sbagli (da
).
502

E infatti anche le preghiere (da , , ()) sono figlie del grande Zeus,
503
,
zoppe (da , , ), grinzose, raggrinzite (da , , ), e strabiche (da , , , )
di occhi,
504
.
e queste si affannano, si preoccupano (da ), andando (da ) dietro (da (),
preposizione con il genitivo) ad Ate.
505
87 88,
E questa, Ate, robusta, potente (da , (Ion. ), ), e , , , , , gen. :
Ep. nom. : (, ), per cui tutte quante
506
,
di molto precede correndo (da ), e su tutta la terra arriva prima (da )

Questa formula si veda in Odissea 5.223 e 8.155 associata con il tormento e la sofferenza della guerra, come in Odissea
8.490, pu sicuramente stupire il lettore come una comica esagerazione attribuita alle sofferenze di una nutrice maschio. Se
questo il senso, una circostanza particolarmente interessante: lo stile formulare deve spesso adattarsi, e procedere in un
passaggio insolito approssimando il significato voluto utilizzando espressioni proprie di un altro contesto.
86 unespressione forte, adatta ad esprimere il dominio di violente emozioni eroiche. Con come oggetto ricorre in
18.133 = 19.66 ed il Odissea 11.562. Lo la sede della passione, alla quale Achille ha ceduto. Le delle quali Zeus priva
un uomo quando questi traviato (si veda per esempio 9.377, sono la sede della ragione.
87 Ate la personificazione divinizzata dell accecamento (per , si veda , accecare), che colpisce la mente di chi
commette una colpa. Le Preghiere sono la personificazione divinizzata delle richieste di perdono che chi ha commesso la colpa
rivolge a chi ne stato vittima. Entrambe le personificazioni sono piuttosto finzioni poetico-sapienziali che vere e proprie divinit
operanti anche sul piano culturale. La differenza sta nel fatto che mentre le , le Preghiere, sembrano inventate proprio in
funzione di questo passo dellIliade, Ate un personaggio maggiormente radicato nella tradizione poetica, e nellIliade stessa la
ritroviamo in 19.91-2, , , / , come figlia maggiore di Zeus. In questultima
occorrenza messo tra laltro bene in evidenza il rapporto etimologico tra / e . I versi di questo libro si configurano
come una vera e propria allegoria: la Cecit corre veloce, come sono veloci la tentazione e la colpa; le Preghiere del colpevole, che
ravvedutosi chiede perdono, le corrono dietro, arrancando a fatica; a questo punto la persona offesa deve ascoltare queste
Preghiere e perdonare, sapendo che la debolezza umana per sua natura esposta alla Cecit e alla colpa. Se rimane insensibile
commette un sacrilegio, perch le Preghiere sono figlie di Zeus (versi 502, 508 e 513), cio protette e garantite dagli dei; di
conseguenza gli dei lo puniranno facendolo cadere a sua volta nella Cecit della colpa, ma senza la possibilit di vedere adempiute
le successive Preghiere di perdono, in modo che si trovi nella necessit di subire tutta intiera la pena (v. 512). precisamente la
situazione di Agamennone ed Achille.
88 Vedi anche Odissea, 8.310, a proposito di Ares.

497

502

513

89

507
: .
a colpire, punire (da ) gli uomini; e quelle dietro pongono rimedio, chiedono scusa (da
).
508
,
Colui che rispetta, onora (da ), le figlie di Zeus, se vengono vicino,
509
:
questo dunque molto premiano, gratificano (da ), ed ascoltano quando prega;
510
,
ma chi invece (le) respinga, (le) scacci (da ), e opponga (loro) un rifiuto (da ) in modo
netto, fermo (da , , ),
511

allora queste andando da Zeus figlio di Crono (lo) pregano
512
, .
che la colpa, Ate, lo insegua (da ), affinch colpito (da ) (egli) paghi il prezzo, lo scotto (da
).
[] ,
.
[] si piegano anche gli di,
dei quali, certo, maggiore la forza e lonore e il potere.

,
.
,
,
: .
,
:
,

, .
Perch le Preghiere son figlie del grande Zeus;
zoppe, rugose, losche dentrambe gli occhi,
esse saffannano a correre dietro alla Colpa.
E la colpa gagliarda e lesta di piedi; tutte
Le lascia indietro, di molto; e avanti per tutta la terra
va, danneggiando gli umani; quelle, dietro, riparano.
Chi le figlie di Zeus rispetta, che vengon vicino,
dnno a costui molto bene, lascoltano se prega;
chi nega invece e duramente rifiuta,
vanno esse, allora, e pregano Zeus Cronide
che la Colpa linsegua, paghi il fio con suo danno.
513
89
Ma, o Achille, anche tu fai in modo (da * , supposto presente di un aor. att. e di un perfetto
pass. , con linfinito) che segua, che tocchi, alle figlie di Zeus
514
, 90 .
lonore, che anche di altri (uomini) forti piega la mente, il consiglio.
515

Se infatti non ti offrisse doni, e questi (altri) (non) nominasse, promettesse (da ), per dopo, per il
futuro,
516
, ,
lAtride, ma sempre fosse in collera, covasse rancore (da ), violentemente, furiosamente (da
, , avverbio),
517

io non ti esorterei, non ti chiederei (da ), deposta, messa da parte (da ), lira,
518
:
di portare soccorso agli Argivi, pur avendo tuttavia bisogno (da )
519
91,

Vedi al verso 496.


Particella enclitica rafforzativa della parola cui si accompagna.
91 Si veda il verso 515.
90

Citazione

Citazione

ora molte cose tutte insieme e immediatamente ti offre, e (altre) cose ti mette davanti, ti promette (da
) per il futuro,
520

e ha mandato avanti (da ) gli uomini migliori, pi nobili, per pregarti,
521
,
scegliendo(li) tra lesercito acheo, quelli che anche per te stesso
522
:
sono i pi amati tra gli Argivi; di questi tu non disprezzare, non respingere, non rendere vana (da )
la parola,
523
: .
n il viaggio, la venuta: prima non era in alcun modo biasimevole (da , , , in Omero quasi
sempre ) il (tuo) essere in collera.
524

Cos anche degli uomini antichi (da , in costruzione . , gli uomini dei tempi antichi) ci
venivano raccontate (da ) le gesta,
525
, 92 :
degli eroi, quando qualcuno raggiungeva, prendeva (da ), unira furiosa:
526
.
erano conciliabili con doni (da , ) e potevano essere persuas (da , , ) con le
parole.
I versi 524-605 sono occupati dalla storia di Meleagro. Le principali fonti antiche relative al mito di Meleagro, oltre al presente
passo, sono [Esioso] frammenti 25 e 280 M-W, Bacchilide 5.94-154, Ovidio Met. 8.273-525, Pausania 10.31.3 e infine Apollodoro
1.8.1-3. La storia di Calidone uno dei quattro ciclo entro i quali [Esiodo], nel Catalogo delle donne, organizzava la popolazione
dellet eroica: gli altri erano quello di Iolco, di Tebe e di Troia. Il possesso di questo tipo di conoscenza, relativa ai miti, era
indispensabile allarte dell, e Omero chiaramente conosce molto di pi di quanto non gli convenga o sembri opportuno
includere nellIliade: riferimenti ad altri cicli sono presenti anche in 4.370 sgg., 5.395 sgg., 7.132 sgg., 11.670 sgg., 23.630 sgg.,
23.679 sgg. e in Odissea 12.69 sgg.
Il paradigma mitologico parte della retorica omerica della persuasione, e il parlatore vuole suggerire che la situazione presente
analoga a quella citata. Il paradigma di cui Fenice ha bisogno quello di un eroe che, in preda allira, disprezza la richiesta di
aiuto dei auoi amici. Fenice cita allora lesempio delletolo Meleagro, che per non rappresenta la pi felice delle scelte. Fenice
ha appena dichiarato che anche gli dei sono (497) egli cita lo spirito vendicativo di Artemide in relazione alla colpa di
Oineo (si veda Bacchilide, 5.94-104). E per di pi lepilogo della saga di Meleagro la morte deleroe. La fine di Meleagro non fa
evidentemente parte della parabola di Fenice, e il narratore omette ogni riferimento diretto ad essa come irrilevante (e
soprattutto contrario) ai suoi scopi.
I giorni eroici di Calidone precedono la guerra di Troia di due o tre generazioni: si veda la genealogia ai versi 555-8; gli Etoli sono
ora guidati da Toante (2.638-42: dove si spiega che i figli di Oineo erano allora tutti morti). Fenice inizia la sua parabola
allestendo la scena, e spiegando come gli Etoli ed i Cureti fossero in guerra: fa questo nel succinto stile narrativo consueto in
Omero, che allude ad altre saghe (529-49).
La narrazione a questo punto compressa, ma perfettamente chiara. Fenice quindi spiega (550-72) come Meleagro, dopo aver
comandato nella guerra sul campo di battaglia, si ritira a letto con la sua sposa in preda allira poich, avendo ucciso il fratello
della madre, stato da lei maledetto. C una certa indeterminatezza, imprecisione, qui. Intorno a quale citt stanno
combattedo gli Etoli ed i Cureti ? Si veda 552, primo emistichio. Chi era il fratello di Altea ( in 567 viene utilizzato il singolare) e
perch Meleagro lo ha ucciso ? Come doveva operare la maledizione ? Perch Alcione/Cleopatra viene introdotta in modo cos
esteso ? I fratelli di Altea si chiamavano Ificlo ed Afare secondo Bacchilide, Plexippo e Toxeo secondo Ovidio, Protoo e Comete
secondo Pausania, e Ificlo, Plexippo, Polifante, Fane ed Euripilo secondo Hrd/D. Questa grande variabilit indica che non esisteva
una versione canonica del mito. Nella maggior parte delle versioni Meleagro aveva ucciso i suoi i suoi zii in una disputa sorta in
merito alle spoglie del cinghiale Caledonio (Bacchilide 5.127-35, Ovidio, Met. 8.425-44). La reazione di Altea fu quella di afferrare
il tizzone che rappresentava la vita di Meleagro e gettarlo nel fuoco. Quando il tizzone si fu estinto, le forza di Meleagro svan
mentre egli stava combattendo. Gli aspetti primitivi della storia, lo stesso tizzone magico e la preferenza per i fratelli invece del
figlio sono una gi sufficiente garanzia di una sua origine molto antica. Tuttavia ci si deve porre una domanda, e a questa non si
potr dare una risposta: quando ebbe luogo il sincretismo tra il racconto popolare del tizzone e la saga di Meleagro.
Lassociazione tra il tizzone e Meleagro compare per la prima volta nelle Pleuronie di Frinico, quindi in Bacchilide 5.1404, e in
Eschilo, nelle Coefore, 602. Per Cleopatra, si veda 561-3.
A questo punto Fenice prosegue aggiungendo la frecciata verso Achille nel suo racconto. Vennero fatte offerte a Meleagro che
egli rifiut fino a quando la sua stessa casa fu sotto attacco (573-94). Allora a questo punto egli dovette combattere doni (come
fu il caso) o non doni. A questo punto Fenice si interrompe, anche se tutti a questo punto sanno che Meleagro mor. Come del
resto di l a poco avverr per Patroclo e ben presto anche Achille. E in tutte queste morti Apollo gioca un ruolo.
La versione di Omero della vicenda in qualche modo indipendente, dal momento che incorpora unira. Apollodoro la cita come
una alternativa ( ), senza fare alcuno sforzo per integrarla con il racconto popolare. stato Omero ad inventare la sua
storia ? Questa la tesi fortemente sostenuta per esempio da Willcock, secondo il quale la prassi di Omero di migliorare la
corrispondenza di un paradigma con dettagli inventati allinterno di uno schema tradizionale. In questo caso il poeta si sarebbe

92

Vedi il verso 516.

in qualche modo tutelato contro possibile critiche in merito alla sua veridicit lasciando che fosse Fenice ad introdurre i suoi
ricordi con (524). Avrebbe poi soppresso il dettaglio del tizzone, se era gi legato alla vicenda di Meleagro, ma
mantenuto una eco della maledizione di Altea. La maledizione non ha ovviamente nulla a che fare con la vicenda di Achille, e
non in se stessa un motivo eroico. Lo stesso Omero potrebbe poi avere introdotto il nome (561-3) e gli
(585).
Il grado di libert di Omero nelluso di un paradigma pi facilmente visibile laddove il poeta narra della vicenda di Niobe
(24.602-20), ma un adattamento per migliorare la corrispondenza di un paradigma non lo stesso che inventarsi proprio il punto
che deve essere invocato come precedente.
Come altre digressioni, lepisodio di Meleagro mostra una elevata densit di aspetti tardi o anomali nel suo linguaggio e nella
dizione, al confronto con altri simili passi della narrazione.
527

538

93

527
93
Io ricordo (da ) questo fatto del tempo antico, non certo qualcosa di recente,
528
: .
cos come era, come accadeva; tra di voi, voi amici tutti, lo riferir.
529

I Cureti e i valorosi, intrepidi (da , , , si veda anche , (, ): =
, , letteralmente che sostiene, che attende la battaglia a pi fermo) combattevano
530
,
intorno ad una citt, Calidone, e si uccidevano (da ) tra di loro,
531
,
gli Etoli difendendo Calidone amata (da , , , ()),
532
.
i Cureti invece bramosi di distruggerla, di abbatterla (da ), con (laiuto di) Ares, con la guerra.
533
94
E infatti in mezzo a loro Artemide dal trono doro aveva suscitato, aveva mandato (da ), una
calamit,
534

adirata (da ) perch a lei in alcun modo sul colle (da , , si veda 18.57, e Odissea 1.193)
della vigna (da , ) le primizie (da , , ())
535
: 95 ,
Oineo aveva offerto (da ): gli altri dei partecipavano (da , propriamente si riferisce alla
consumazione di un banchetto, con laccusativo) dele ecatombi,
536
.
per lei sola non ne celebr, a lei sola non ne offr, alla figlia del grande Zeus.
537
: .
O se ne dimentic (da ), o non ci pens (da ): fu davvero molto cieco (da ) nel (suo)
cuore.
538

Allora ella adirata (da ), la Saettatrice (da , , ( , )), progenie di Zeus,
539
96 ,
aizz contro (da , in tmesi con con anastrofe) un selvaggio (da , , ) cinghiale
(lett. maiale selvatico, ) dalle bianche zanne (da , , , ),
540
:
che molti danni per abitudine (da , sono solito; sono abituato) continuava a fare (da , con il
doppio accusativo) alla vigna di Oineo;
541

questi gett a terra molti grandi alberi (strappandoli, sradicandoli) dalle loro radici (da , ,
()),

La vicenda
di
Meleagro

Il modo in cui Fenice, ed il poeta, presentano questa storia suggerisce che si tratti di un avvenimento antico rispetto alla data
della guerra di Troia. In realt quando la genealogia viene presentata in 555-8 scopriamo che Meleagro vive nella generazione
appena precedente. Fenice, e forse anche il poeta, sembrano voler prendere le distanze dalla storicit della vicenda.
94 I versi 533-40 esprimono in modo sintetico un tema della religione popolare: in una comunit si verifica un disastro; quindi un dio
stato offeso; quindi i capi della comunit devono aver scordato qualche rituale. Il cinghiale identifica Artemide come la dea offesa,
cos come la peste nel primo libro identificava Apollo: anche qui, nel primo libro, il primo pensiero va ad una offesa legata ai rituali,
(1.65).
95 Al verso 535 se up po portato allestremo fornisce il solo esempio, nellepica, di dei dei quali si dice che dividono con i
comuni mortali la carne del sacrificio, e presumibilmente per fare questo scendono sulla terra. Gli Etiopi e i Feaci che godono di
questo privilegio (23.205, Odissea 1.25, 7.201) non appartengono al mondo reale, dove invece il profumo del sacrificio che gli dei
apprezzano. Nel nostro caso, in un riferimento cos conciso, per, il verbo pu essere inteso, in modo davero non
specifico, come condividere; partecipare.
96 Epiteto del cinghiale, di etimologia sconosciuta. Secondo gli antichi il significato sarebbe: che fa il suo giaciglio nellerba (
).

542
.
con le loro radici (da , , ) e con i loro fiori (da , , ) dei frutti (da , ).
543

Questo poi il figlio di Oineo, Meleagro, uccise (da ),
544

da molte citt avendo radunato uomini cacciatori (da , Ion. , , , = )
545
: :
e cani; non lavrebbero infatti sopraffatto, ucciso (da ), pochi (da , , non si trova al
femminile) uomini;
546
, 97.
tale era, e molti fece salire (da , seguito dal genitivo) sulla pira dolorosa.
547

Questa intorno a lui suscit, scaten, una grande contesa (da , ) e tumulto (da , , ),
548
,
per la testa del cinghiale e per la pelle (da , , ) villosa (da , , ),
549
.
nel mezzo tra i Cureti e gli Etoli magnanimi.
550
,
Finch dunque combatteva Meleagro, amato da Ares,
551
,
durante questo tempo andava male ai Cureti, e non erano capaci (da )
552
:
di resistere (da ) fuori (da ed (non solo davanti a vocale) , = ,
preposizione con il genitivo) dalle mura, bench fossero numerosi;
553
,
Ma quando lira prese (da , lett. entrare dentro) Meleagro, (ira) che anche di altri
554
,
gonfia (da ) il cuore in petto, (altri) che pure pensano in modo saldo (da , v. ),
555

davvero egli adirato (da , con il dativo) in cuore contro sua madre Altea
556

se ne giaceva, se ne stava inerte (da ), accanto alla legittima (da , , , ()) sposa
(da , , ), la bella Cleopatra,
557

figlia di Marpessa, della figlia di Eveno, dalle belle caviglie (da , , ),
558
,
e di Idas, che fu il pi forte degli uomini sulla terra,
559
: 98
di quelli di allora (egli) persino prese larco contro il sire,
560
,
(contro) Febo Apollo, per la fanciulla dalla bella caviglia;
561

essa allora in casa il padre e laugusta madre
562
,
chiamavano (da ) Alcione per soprannome (da , ), perch di lei
563

la madre, vivendo il destino (da , ) dellalcione (da , , ) dalle molte sofferenze (da
, ),
564
:
piangeva (da ) poich il lungisaettante, Febo Apollo, laveva rapita (da )
565

Questi dunque giacque gi (da , con il dativo) accanto a lei smaltendo (da ) lira
che fa male al cuore (da , )
566
,

97

Vedi 4.99.
Compare a questo punto una digressione relativa al mito di Idas e Marpessa, genitori di Cleopatra. La digressione occupa i versi
559-64; le fasi del mito, cui si allude senza rispettarne la sequenza cronologica, sono (in ordine cronologico):

matrimonio felice di Idas e Marpessa;

Apollo si innamora di Marpessa e la vuole per s;

Idas osa attaccare Apollo con larco;

Apollo rapisce Marpessa, che piange come la femmina dellalcione quando viene separata dal suo compagno (secondo la
leggenda la femmina dellalcione piange quando privata del maschio o dei piccoli).
98

573

581

99

adirato (da , costruito con la preposizione , ) a causa delle maledizioni, delle preghiere ostili
(da , Ion. , ) della madre, che gli dei
567
,
pregava (da ) molto addolorata (da e , verbi Ep. utilizzati al part. presente; con il
genitivo della causa) per lomicidio (da , , ()) del fratello,
568

e molto anche la terra che nutre molti (da , , in Omero anche , ) con le mani batteva,
percuoteva (da , forma Ep. per ),
569

invocando (da ) Ade e la terribile, crudele (da , , , solo al femm. ), Persefone,
570
99, ,
prostrata (da ) sulle ginocchia (da ), e le pieghe delle vesti si bagnavano di lacrime,
571
: 100
di dare la morte al figlio; e lErinni che giunge non vista (da , , ) lei
572
.
ascoltava dallErebo, (lErinni) che ha un cuore implacabile, spietato (da , ).
573

Presto intorno alle porte di questi si alz un tumulto (da , ) e un baccano (da , )
574
:
mentre le torri venivano percosse, colpite; lo pregavano i vecchi
575
, ,
degli Etoli, e mandavano i pi alti sacerdoti degli dei,
576
:
affinch uscisse e portasse soccorso, promettendo (da) un grande dono;
577
101,
dove pi fertile (da , , , forma poetica per ) () la pianura (da , ) di Calidone
amabile,
578

579
102,
l lo invitavano (da ) a prendere, scegliere, un appezzamento splendido di cinquanta acri,
579
,
580
.
una met (da , , , al neutro con il genitivo) di vigna (da , ), met terra arabile (da
, , ) libera (da , , ), da tagliare via dalla pianura (da , con genitivo partitivo).
581
103
Molto lo pregava, lo supplicava (da ), il vecchio cavaliere Oineo,
582

giungendo (da , con il genitivo del luogo) fino alla soglia dello splendido (da , , =
) talamo,
583
104 :
scuotendo (da ) i solidi, ben chiusi (da , , ), battenti (da , , ), scongiurando,
supplicando (da , = ), il figlio;
584

le sorelle (da , , femminile di ) e laugusta, nobile, madre molto lui
585
: : ,
pregavano (da ); questo ancora di pi rifiutava (da ); molto i compagni,
586
:
questi che erano i pi fidati (da , , , (cfr. )) ed i pi amati tra tutti;
587
,

Non c un singolo termine in Omero per indicare lessere inginocchiati, dal momento che significa imploro;
supplico. Quindi questa posizione viene espressa da o con gli avverbi (si veda 11.355), o .
Per quanto riguarda , questo termine significa sicuramente in avanti sulle ginocchia, sebbene la non si spieghi.
100 il mezzo grazie al quale gli dei e gli eroi si celano alla vista, e.g. 3.381, 11.752, 20.444, 21.597, o sono letteralmente invibili,
vedi 21.549, Odissea 7.41 e 140. Quindi , che cammina nelle tenebre, pu significare che giunge non visto.
101 Vedi verso 531.
102 A proposito del , la propriet privata dei re, si veda 12.313, 14.122-5, e 18.550-1. Per quanto riguarda ,
si tratta di unofferta davvero favorevole. Il giardino a frutta di Alcinoo () in Odissea 7.113 solo . Il una
misura eroica popolare tra i tragediografi. La sua reale estensione solo ipotizzabile. In Esichio il equiparato al ,
circa 1.000 metri quadrati, e in Odissea 18.374 il rappresenta la superficie che pu essere arata in un giorno con i
migliori buoi.
103 Lespressione parte di un sistema formulare: si veda in 7.125 , e in 9.432
.
104 Si veda la nota al verso 570.

606

105

ma nemmeno cos persuadevano il suo cuore nel petto,


588
,
prima di quando il talamo era duramente colpito, a lui sopra le torri
589
.
salivano i Cureti e davano fuoco (da ) alla grande citt.
590

E allora la sposa dalla bella cintura Meleagro
591
,
pregava lamentandosi, piangendo (da ), e gli recita, gli elenca tutte
592
, :
le sofferenze, i guai (da , , , ()), che hanno, che patiscono, gli uomini dei quali la citt
venga conquistata (da ):
593
, ,
uccidono gli uomini, il fuoco distrugge completamente (da , ()) la citt,
594
105 .
altri si portano via i figli e le spose dallalta cintura (da , ).
595
,
Il suo cuore si sconvolgeva (da ) mentre ascoltava le terribili azioni,
596
, .
e si avvia ad andare, indossa sulla pelle, sul corpo (da , , Ep. e Ion.gen. , dat. ), le
splendenti armi (da , ).
597

In questo modo egli tenne lontano (da , qui in costruzione ) dagli Etoli il giorno terribile,
fatale,
598
:
cedendo (da ) al suo cuore: a lui non pi consegnarono (da ) doni,
599
, .
molti e graditi, ma anche cos stornava, allontanava, la rovina.
600
,
601
:
Ma tu non pensarmi (da ) queste cose nellanimo, un dio non voglia sviare, deviare (da ), qui
te, (che mi sei) caro; sarebbe peggio
602
: 106
portare soccorso (da , ma potrebbe intendersi sott. , come al v. 599, quindi stornare (la
rovina) dalle navi) alle navi bruciate; ma mentre ci sono i doni
603
: .
vieni; gli Achei infatti ti onoreranno al pari di un dio.
604

Se invece senza i doni ti getterai (da , con laccusativo) nella guerra che uccide gli uomini (da
, , , , (, )),
605
.
non allo stesso modo sarai in (loro) onore, onorato (da , , genitivo di prezzo), pur stornando,
respingendo (da , aor. 2 con raddoppio), la battaglia .
606
:
A lui rispondendo diceva Achille, dal piede veloce:
607

608
: ,
O Fenice, vecchio padre (da , indeclinabile), stirpe di Zeus, non c davvero, per nulla, bisogno (da
, Ep. , gen. , , con laccusativo della persona ed il genitivo: usato da Omero in costr.
ellittica, sott. ) per me di questo onore: credo di essere onorato (da ) dal destino di Zeus,
609
107 108
che me terr presso le navi ricurve, fino a quando un respiro (da , , con dieresi )
610
.

Il termine descrive l'abbigliamento dei tempi arcaici e classici, che lasciava cadere una piega () di tessuto
sopra la cintura. Lo stile miceneo era fondamentalmente diverso. Il termine - che troviamo tre volte nell'Iliade, in
18.122, 18.339 e 24.215 - si presenta in un verso formulare che si riferisce alle sonne troiane o dardanidi, ma questo non
abbastanza per stabilire un contrasto tra la moda greca e quella asiatica.
106 Fagles: mentre i doni ancora attendono. Una interpretazione che deriva da con il genitivo col significato di dinanzi; al
cospetto, oppure al tempo di.
107 Riferito ovviamente al destino, alla sorte, alla parte che Zeus gli ha assegnato.
108 Il termine altrove (ad eccezione di 10.89) associato con il fuoco: 8X in Iliade, come un soffio caldo), ed una con il
profumo della carne arrostita (Odissea 12.369); la forma derivata associata 3X in Iliade con il vento ed una con lansimare
di un corridore (23.765). Sembra piuttosto esagerato da parte di Achille luso di questo termine, ma non ci sono alternative.

620

109

(mi) resti nel petto e le mie ginocchia mi si sollevino (da ).


611
, :109
Unaltra cosa a te dir, e tu mettila nella tua mente:
612

non mi turbare (da ) il cuore lamentandoti (da ) ed affliggendoti (da ),
613
:
per far cosa gradita, per fare un favore alleroe figlio di Atreo; non neppure in alcun modo necessario
che tu
614
, .
gli voglia bene, lo ami, affinch tu non venga in odio (da ) a me che ti amo.
615
:
bello per te che insieme a me (tu) voglia male (da , con laccusativo) a colui che mi vuole male;
616
.
regna alla pari come me e prendi(ti) come tua parte (da ) la met dellonore.
617
,
Questi riferiranno il messaggio, tu vai a riposarti (da ), rimanendo qui,
618
:
su un letto morbido, soffice (da , , ); con laurora (da , , gen. :, dat. ) che
compare, che spunta (da )
619
.
rifletteremo (da ) se partire (da , per lo pi seguito da , , con accusativo; per
esempio (sc. ), oppure come qui , , sc. ) verso
le nostre (case) oppure restare (da ) .
620

Diceva, e a Patroclo egli accenna (da , in tmesi, fare un segno a qualcuno di fare qualcosa: con
il dativo della persona e linfinito) con le sopracciglia (da , , )
621
,
di preparare, di stendere (da ) per Fenice un letto ben fatto, compatto, affinch al pi presto
622
:
(gli altri) pensassero (da ) al ritorno dalla tenda; a questi dunque Aiace,
623
:
il figlio di Telamone, simile ad un dio, dice fra di loro parole:
624

O figlio di Laerte, stirpe divina, Odisseo dai molti accorgimenti,
625
:
andiamo: infatti non mi sembra (da , con il dativo della persona e linfinito) che la fine, lo scopo, il
risultato (da , , ()), del discorso
626
:
si conseguir, potr essere conseguito (da ), con questo viaggio; riferire (da , in
costruzione ) al pi presto
627

il discordo ai Danai bisogna, anche se non positiva,
628
.
(ai Danai) che da qualche parte ora sono seduti (da ) attendendo (da , Ion.
: utilizzato da Omero solo in Ep. al pres. part. ); da parte sua Achille
629

il cuore magnanimo ha reso feroce, selvaggio, nel petto,
630
,
(lui) malvagio, spietato, e neppure si preoccupa (da , con il genitivo) dellaffetto dei
compagni
631

di questa per la quale lui presso le navi onoravamo al di sopra (da , ) degli altri.
632
:
633
:
senza piet, spietato (da , ); eppure anche per luccisione (da , , gen. , Ep. ) di un
fratello o per il suo figlio morto (da , part. perfetto) qualcuno accetta (da ) un compenso,
un risarcimento, unammenda (da , , con il genitivo);
634
,
e quello poi rimane nel paese di costui, dopo aver molto pagato (da ),
635

e di costui il cuore e lanimo virile, impetuoso, si frena (da ),

Verso formulare: vedi per esempio 1.297, 4.39, 5.259.

643

110

636
110:
637

dopo aver ricevuto il compenso; ma a te un cuore implacabile (da , ) e malvagio gli dei hanno
messo nel petto,
637

638
: 111 ,
a causa di una fanciulla sola; ora a te sette ne offriamo (da ), le pi belle al di sopra di tutte,
639
: 112 ,
e molte altre, oltre a queste; tu per abbi, abbi dentro (da ), un animo benevolo, propizio (da
, ),
640
:
e rispetta (da ) il tetto, la casa (da , ): siamo sotto il tuo tetto (da , ),
641
,
da parte della moltitudine (da , , ) dei Danai, e desideriamo ardentemente al di sopra di tutti
642
.
esser(ti) i pi cari (da , , , Sup. formato da ) ed i pi amici, quanti (tra gli) Achei .
643
:
A lui rispondendo diceva Achille, dal piede veloce:
644

O Aiace, stirpe di Zeus, Telamonio, capo di eserciti,
645
:
tutte le cose in qualche modo mi sembri (da ) averle dette (da ) secondo il cuore, con il
cuore,
646

ma a me il cuore si gonfia (da ) per la rabbia, quando, ogni qual volta di quelle cose
647

(io) mi ricordo, come me ha reso ridicolo, folle (da , ), in mezzo agli Achei
648
.
lAtride, come se qualcuno venuto da fuori, che ha lasciato la sua casa, senza una patria (da ,
, ), senza onore, non degno di rispetto (da , ).
649
:
Ma voi andate e riferite chiaramente (da ) il messaggio:
650

infatti io non prima mi dar pensiero (da , con il genitivo) della guerra cruente
651

prima che il figlio del valoroso, bellicoso, Priamo, Ettore divino,
652

giunga alle tende e alle navi dei Mirmidoni
653
, 113.
facendo strage (da ) di Argivi, e bruci con il fuoco le navi.
654

Ma ti dico che davanti a questa mia tenda e alla nera nave
655
.
Ettore, per quando bramoso di battaglia, si arrester (da ), io credo .

In 636 al dativo anzich al genitivo, come sarebbe richiesto per concordare con : questa una lectio difficilior
ben attestata. Come spiega Monro, una caratteristica di Omero non utilizzare la concordanza come mezzo per collegare tra di loro
termini distanti, quando sono ammissibili altre costruzioni.
111 Qui , come avverbio accompagna e rafforza il superlativo. Si veda anche Odissea 4.629 .
112 ed sono voces propriae per esprimere la graziosa condiscendenza degli dei verso i mortali. Achille un uomo,
nonostante sua madre sia una dea, ma essendo come i compagni ritengono il loro indispensabile salvatore, si trova ad essere
nei confronti degli indifesi Achei nello stesso rapporto degli dei nei confronti dei mortali. Il termine riconosce che Achille pu
concedere il suo favore o meno, a seconda di come gli aggrada, ed insinua, come anche il linguaggio di Fenice, che Achille ha di
fronte a lui dei supplici, cfr. in 640 e la supplica di Odisseo trai Feaci in Odissea 7.139 sgg. Quindi Aiace termina il suo
discorso allo stesso tempo mostrando rispetto, ma biasimando Achille: lo diremmo davvero scosso dallatteggiamento di Achille.
113 Si noti come il poeta riveli le sue intenzioni a stadi successivi: in 8.473-7 si dice che Ettore potrebbe arrivare alle navi; qui che
Ettore potrebbe bruciarle; in 11.792-801 che Patroclo potrebbe scendere in combattimento per primo; e in 15.65 che Ettore
uccider Patroclo. In ogni caso il suggerimento nascosto, fatto presagire, in un dettaglio che appropriato per il momento, ma
che viene poi dimostrato falso in un evento, si veda 15.56-77.

Gli ambasciatori ritornano


656

669

676

114

656
,
Cos parlava, e quelli, ciascuno presa una coppa a due manici,
657
: .
dopo aver libato (da ) se ne tornavano indietro presso le navi; Odisseo era il primo.
658

Patroclo ordina ai compagni e alle schiave
659
.
di preparare, di stendere (da ) per Fenice un letto ben fatto, compatto, il pi presto possibile.
660

Quelle, obbedendo (da ), prepararono, stesero, il letto come aveva ordinato,
661
.114
una pelle (da , , in Omero nom. acc. sg. ; pl. ), una coperta (di lana) (da , , ,
in Omero per lo pi al plurale) e un vello sottile (da , , e , , si intende il fior fiore di
qualcosa, lesemplare pi scelto, di maggior qualit) sottile, fine (da , , ), di lino (da , ).
662
.
Qui il vecchio si mise gi (da , al medio e ) e attendeva (da )
laurora divina.
663
:
Invece Achille dormiva (da ) nella parte pi interna (da , ) della tenda ben costruita, ben
assemblata (da , , ();
664
, ,
si mette gi accanto (da , con il dativo) a lui una donna che si portava da Lesbo,
665
.
la figlia di Fobante, Diomede dalle belle guance.
666
:
Patroclo si stende (da ) dallaltro lato; accanto a lui ugualmente
667
,
Ifi dalla bella cintura, che a lui aveva dato il divino Achille
668
.
quando aveva preso Schiro scoscesa, la citt di Enieo.
669
.
Gli altri, quando furono alle tende del figlio di Atreo,
670

In onore di questi con coppe doro i figli degli Achei
671
, :
brindavano (da ) gli uni agli altri in piedi (da , avverbio ()) e facevano
domande, chiedevano (da = in tmesi);
672
:
per primo si informava, (li) interrogava (da ), il signore di uomini Agamennone:
673

Dimmi, suvvia, o molto lodato (da , , ()) Odisseo, grande gloria, vanto degli Achei,
674
,
forse vuole tenere lontano (da , qualcosa () da qualcuno ()) dalle navi il fuoco nemico,
675
, ;
oppure ha rifiutato, lira ancora tiene, domina, il (suo) magnanimo cuore ? .
676
:
A lui di rimando risponde il divino Odissea, paziente, che molto sopporta (da , , (), solo
al nominativo):
677

O gloriosissimo figlio di Atreo, signore di genti Agamennone,
678
,
egli non vuole estinguere, reprimere (da ), lira, ma ancora di pi
679
, .
si riempie (da , = , si veda ), con il genitivo) di violenza, di rabbia (da
, , ), e rifiuta (da ) te e i tuoi doni .
680

Dice, esorta (da ), te stesso a riflettere tra gli Argivi, insieme agli Argivi,
681
:

La formula per la preparazione del letto una serie di tre versi, si veda 24.643-5 = Odissea 4-297-9 = 7-336-8, che elenca a
partire dal matesanno in su , , e . Odissea 10.352-3 aggiunge , tessuto morbido, non lino. Le
lenzuola di lino ( ) del presente passaggio, che elenca le coperture del letto dallaltro verso il basso, implica
un certo lusso, oppure il termine non compreso.

693

115

a come potresti salvare (da ) le navi e lesercito degli Achei;


682
115
lui stesso invece minaccia (da , un affermare qualcosa o come promessa, o come minaccia), con
laurora (da , , gen. :, dat. ) che compare, che spunta (da ),
683
.116
di trascinare verso il mare le navi dai solidi banchi, ricurve.
684
117
E anche agli altri diceva che consiglierebbe (da )
685
,
di navigare (da ) verso casa, dal momento che non pi vedrete (da , pres. con senso di
futuro) la rovina, la fine (da , Ep. (sempre cos in Omero, mai altrove), ),
686
:
di Ilio scoscesa: veramente infatti su di lei Zeus tonante
687
, .118
ha steso (da , in costruzione . () , con del verso precedente) la sua
mano, gli uomini, lesercito, riprendono coraggio (da ).
688
: , ,
Cos parlava: ci sono anche costoro per dirti queste cose, questi che mi seguivano,
689
.
Aiace e i due araldi, entrambe assennati (da ).
690
, ,
Il vecchio Fenice invece si coricato sul posto, come infatti (gli) consigliava,
691

affinch lo seguisse (da con il dativo) a bordo delle navi verso la sua patria, verso lamata patria,
692
, : 119 .
domani, se volesse: non lo condurr in nessun modo con la forza .
693
,
Cos diceva, e quelli, tutti, rimasero in profondo silenzio,
694
: 120.
stupiti, stupefatti (da , con laccusativo), per il discorso, per le (sue) parole; aveva parlato (da
) con molta durezza, con molta brutalit;
695
:
A lungo rimanevano silenziosi (da , solo con il nominativo plurale , e neutro ), afflitti, i
figli degli Achei;
696
:
dopo un lungo momento (da ) tra di loro prende la parola Diomede, valente nel grido di guerra:
697

O gloriosissimo figlio di Atreo, signore di genti Agamennone,
698

non avressi (tu) pregato (da , Ep. , anche non avresti dovuto pregare) il Pelide perfetto,
699
: :
offrendogli infiniti doni: egli superbo (da , , , , qui con una connotazione negativa, molto
diversa dalluso quasi come sinonimo di ) anche altrimenti, anche in altra circostanza;
700
.
ora al contrario lui molto di pi hai spinto (da , qui con lacc. della persona ed il dat. della cosa:
spingo qualcuno a qualcosa) allarroganza, allorgoglio (da , , al plurale).
701

Ma davvero lasciamolo stare (da ), sia che se ne vada,
702
:
sia che resti; allora di nuovo combatter quando lui
703
.

Si veda 9.618.
Il verso 683 in realt una combinazione di due espressioni: (2.165 = 181) e
(14.97, 14.106). un forte elemento formulare, che compare 10 volte in Iliade, 2 in Odissea, e 4 al
nominativo); nonostante lapparente arcaicit del termine compare solo poche volte con larcaico , -, dal quale
deve essere distinto.
117 Vedi 9.417.
118 Il verso 685 una ripetizione verbatim del verso 418, da cui la seconda persona ; , esclusa per ragioni metriche,
sarebbe stata pi appropriata. serve come un tempo futuro (=). I versi 686-7 ritornano quindi al discorso diretto. Gli
accusativi ed infiniti della costruzione indiretta avrebbero richiesto una drastica riformulazione delle parole di Achille.
119 Si noti 691-2 = 427-8, con il cambiamento alla terza persona.
120 Si vedano i versi 430-1. I due versi rappresentano una coppia di versi individualmente formulari. Nel verso 431 il pi enfatico
sostituisce , che troviamo in altri passaggi, come qui..
116

704

il cuore in petto spinga e un dio (lo) risvegli.


704
:
Ma ors, come io dico, persuadiamoci (da ) tutti:
705

ora andate a dormire (da ) dopo aver deliziato, saziato lamato cuore, il vostro cuore (da
, con il genitivo della cosa)
706
: :
di cibo (da , , grano, frumento; oppure pi in generale cibo fatto con questi cereali, o cibo in
generale) e di vino; questo infatti forza e coraggio.
707
,
ma dopo che sia apparsa la bella Aurora alle dita rosate
708

rapidamente davanti alla navi sistema, schiera (da ), lesercito e i cavalli,
709
, 121 .
esortando(li), incitando(li) (da ), e tu stesso combatti tra i primi .
710
,
Cos diceva, e questi tutti lodano, approvano (da ), i re,
711
.
approvando, ammirando (da ), il discorso di Diomede domatore di cavalli.
712
,
E quindi dopo aver libato andavano, ciascuno alla (sua) tenda,
713
.
E qui si mettevano a dormire (da ) e colgono il dono del sonno.

Il nono libro termina con una nota di calma fermezza, persino di fiducia. Non si parla pi di sgombrare il campo. Gli Achei si
preparano a combattere nuovamente e a fare meglio. Linizio del libro undicesimo, dove Zeus fa riprendere i combattimenti ed
Agamennone offre una delle sue prove migliori, segue quasi naturalmente. Per contro nulla prepara allinsonnia e alla tensione
che dominano le prime scene del decimo libro.

121

In questi ultimi versi del suo discorso Diomede si rivolge ad Agamennone, come mostra il singolare al verso 709, con un
commento piuttosto pungente. Agamennone non aveva guidato la battaglia che comincia al verso 4.446, dopo il primo sangue
quello di Antiloco; e ancora meno lo scontro iniziato al verso 8.60. Ma non conduce nemmeno la battaglia dalla sicurezza delle
retrovie: egli guida la lista scontri vittoriosi ai versi 5.38-83 (ma non quella ai versi 6.5-36), ed uccide un compagno di Enea ai versi
5.533-40, e fugge con il resto dellesercito in 8.78. Sicuramente non un grande spettacolo Sebbene egli dosse uno del gruppo di
tre eroi sui quali si riponeva la speranza che venisse estratto a sorte per il duello con Ettore (7.180). Diomede ricorda cos ad
Agamennone il suo dovere di guidare gli uomini, una sfida alla quale egli non pu sottrarsi. E allo stesso modo le sue parole
prefigurano laristia di Agamennone al libero undicesimo, e creano una potente aspettativa nelluditorio del cantore.

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